IL CANCRO seconda causa di morte in Italia 240 mila nuovi casi di tumore con 140 mila decessi totale respiratorio cardio circolatorio traumi tumori digerente metabolismo Prime sei cause di mortalità in Italia. Anno 2001, ISTAT IL CANCRO DEL COLLO DELL’UTERO incidenza a livello mondiale Incidenza di carcinoma cervicale standardizzata per l’età nel 2002 Incidenza standardizzata per l’età per 100,000 persone/anno < 9.4 < 17.2 < 23.6 < 33.7 < 82.6 IL CANCRO DEL COLLO DELL’UTERO frequenza in Europa Cervice uterina Mammella Melanoma cutaneo Ovaie Colon retto Malattia di Hodgkin Tiroide Cervello SNC Linfoma non Hodgkin Stomaco Leucemia Corpo dell’utero Polmone Altre neoplasie Dopo il carcinoma della mammella, il carcinoma cervicale è la neoplasia più diffusa tra le donne Europee di età compresa tra 15 e 44 anni. IL CANCRO DEL COLLO DELL’UTERO mortalità in Europa e in Italia • Ogni giorno 40 donne europee muoiono a causa del cancro del collo dell’utero • Ogni giorno 4-5 donne italiane muoiono a causa del cancro del collo dell’utero IL CANCRO DEL COLLO DELL’UTERO Incidenza e mortalità in Italia INCIDENZA -tasso grezzo di incidenza del 11,6 per 100.000 (aggiustato per età sulla popolazione mondiale risulta dell’ 8,1) -numero di nuovi casi/anno N= 3418 casi PREVALENZA -la prevalenza risulta di 3203 casi ad 1 anno e di 13.309 casi a 5 anni MORTALITA’ -tasso grezzo di mortalità del 4,0 per 100.000 e aggiustato del 2,2 -numero di decessi/anno N=1186 casi il rischio di avere una diagnosi di tumore del collo dell’utero nel corso della vita è di 6,2 per mille (cioè un caso ogni 163 donne) IL CANCRO DEL COLLO DELL’UTERO Dove origina? Il carcinoma, cioè la trasformazione di una cellula normale in una completamente “impazzita” e pertanto anormale, può prendere origine tanto dalla porzione intravaginale della cervice uterina ( esocervice ) che da quella più interna ( endocervice ) Le forme più frequenti sono quelle a partenza dalla esocervice Esse originano prevalentemente da un’area detta “ Giunzione squamo-colonnare” che rappresenta il punto di passaggio tra un epitelio e l’ altro della cervice uterina FATTORI DI RISCHIO DEL CERVICOCARCINOMA • • • • • • • • • elevato numero di partners (promiscuità) precocita’ d’inizio dell’attivita’ sessuale (<18 aa) immunosoppressione – 1.HIV – 2.chemioterapia – 3.terapie immunosoppressive fumo:1.5-3 volte rischio aumentato precedente Pap Test o biopsia cervicale anormale nessun Pap Test in precedenza (50% delle pz) nessun Pap Test negli ultimi 5 aa (10% delle pz) storia di malattie sessualmente trasmesse, comprese le infezioni da Papillomavirus (HPV), in particolare sierotipi come 16,18, 31-33 e 35 basso livello socio-economico Tumore del collo dell’utero, chi può colpire? TUTTE LE DONNE Circa il 75% delle donne (e degli uomini) vengono a contatto con il Papillomavirus durante la loro esistenza. Fortunatamente, la stragrande maggioranza di queste persone affette dal virus non sviluppano il cancro. Il 40% delle donne a cui è stato diagnosticato il cancro del collo dell’utero ha un’età compresa tra i 35 ed i 54 anni ma la maggior parte di esse sono state probabilmente esposte al contagio col virus tra i 16 ed i 25 anni. Human Papilloma Virus (HPV) • Famiglia delle Papovaviridae • Tropismo per le cellule epiteliali • Oltre 150 genotipi identificati • Provoca sia patologie benigne che tumori Struttura del virus PAPOVAVIRUS CORE nucleo centrale INVOLUCRO CAPSIDICO 72 capsomeri in struttura icosaedrica DNA doppio filamento a doppia elica, circolare 7,9 Kilobasi Informazione solo in un filamento trascritto da un mRNA messaggero DNA organizzato per 85% in sequenze nucleotidiche dette OPEN READING FRAMES ciascuna codifica per specifiche proteine, distinte in Early e Late HPV morfologia HPV16 L1 VLPs (J.Schiller, 2000) Human Papillomavirus Famiglia di virus a DNA a doppia elica, piccoli (8Kb), capside formato da 72 capsomeri pentavalenti, senza envelope 6 1 11 30 31 42 43 44 51 66 16 33 53 18 35 39 55 58 59 Struttura del genoma URR (Upstream Regulatory Region) 15% DNA Sequenze non codificanti del DNA virale Funzione regolatrice sui geni L e E REGIONE L (LATE) 40% DNA L1 proteina maggiore, sito antigenico contro cui vengono prodotti la maggior parte degli anticorpi L2 proteina minore, elevata variabilità tra i diversi tipi di HPV Regione E (early) 45% DNA E1 mantiene il DNA in condizione extracromosomiale E2 proteina E2 + URR inibizione trascrizione E6 e E7 regolazione transcrizionale, co-fattore per la replicazione virale E3 funzione sconosciuta E4 proteina strutturale che determina le modificazioni citopatiche virali (rottura delle cromatina citoplasmatica con formazione di alone citoplasmatico = coilocitosi) rompe le citocheratine E5 interagisce con i recettori del fattore di crescita della membrana cellulare E6 E7 codifica per proteine in grado di indurre la proliferazione e la trasformazione cellulare (degradazione di p53 e legame con pRB) regolazione e replicazione genica virale E8 funzione non ancora nota HPV (Human Papilloma Virus) ■ HPV mucosotropi/epidermotropi ■ HPV alto/basso rischio Alto rischio (associati a sviluppo di lesioni maligne preinvasive e tumorali) Basso rischio (associati a sviluppo di lesioni benigne e quasi mai riscontrati in forme neoplastiche) 16, 18, 31, 33, 35, 39, 45, 51, 52, 56, 58, 59, 66, 68, 73, 82 6, 11, 40, 42, 43, 44, 54, 61, 70, 72, 81 TRASMISSIONE DEL PAPILLOMAVIRUS UMANO Contatto sessuale • Attraverso rapporti sessuali • L’infezione genitale da HPV in soggetti vergini è rara, ma si può verificare in seguito a contatto sessuale non-penetrativo • L’utilizzo del condom può ridurre la trasmissione, ma non è completamente protettivo Vie non-sessuali • Dalla madre al neonato (trasmissione verticale; raro) • Oggetti contaminati (e.g. indumenti intimi, guanti chirurgici, forcipe da biopsia) ipotizzato ma non ben documentato Cosa fa il Papilloma Virus? →Il Papillomavirus è un tipo noioso. Non ha molti interessi. Il suo unico obiettivo è moltiplicarsi all'infinito. →Però da solo non è capace di raggiungere questo obiettivo. Per moltiplicarsi deve entrare nelle cellule dell'uomo e sfruttarne i meccanismi. Questo processo si chiama “ infezione” Integrazione dell’HPV e trasformazione oncogena HPV DNA extracromosomico HPV integrato DNA dell’ospite Espressione di HPV E6 e E7 Interazione con le proteine della cellula ospite Neoformazione benigna o condiloma Beutner, Am J Med, 1997 Tumore Cosa può succedere dopo il contatto da Papillomavirus? Se il virus non viene eliminato può provocare lesioni sugli organi genitali. La maggior parte di queste lesioni regredisce spontaneamente (lesioni benigne o a basso rischio). Alcune lesioni si aggravano e possono provocare diverse malattie. HPV (Human Papilloma Virus) Manifestazioni cliniche: ■ condilomi piani o acuminati lesioni squamose intraepiteliali (SIL): - L-SIL - H-SIL - Carcinoma della cervice uterina Infezione da Papillomavirus Lesioni benigne e a basso rischio (condilomi, verruche genitali) Infezione da Papillomavirus Lesioni ad alto rischio Tumore del Collo dell’utero Quali sono i fattori che favoriscono la trasformazione oncogena provocata dall’HPV? Presenza di HPV ad alto rischio oncogeno (specialmente HPV 16 e 18) Presenza di HPV multipli ad alto rischio Persistenza dell’HPV Alta carica virale Grado della displasia Contraccettivi orali, fumo? Presenza di altre MST (herpes, chlamydia) Integrazione dell’HPV Patologie e tumori correlati all’HPV Carcinoma anogenitale Condilomi Carcinoma cervicale Condilomi vulvari Condilomi Condilomi della cervice Condilomi del fornice della parete vaginale Condiloma acuminato/capelluto (ingrandimento) Cancro cervicale esofitico Perché dobbiamo conoscerlo? Il primo incontro con il Papillomavirus avviene nell’adolescenza. In Europa, il 35% delle ragazze tra i 15 e i 17 anni ed il 60% delle ragazze di 19 anni è venuto in contatto col virus. È proprio in questa età che si può cercare di prevenire l’infezione e le malattie che può causare. Il primo contatto con l’ HPV avviene generalmente in età adolescenziale 40 Prevalenza specifica per età per infezione da sottotipi oncogeni di HPV in 20,810 donne in Portland, USA (1Aprile 1989-30 Giugno 1999) 35 % HPV + 30 25 20 15 10 5 0 16- 21- 26- 31- 36- 41- 46- 51- 56- 61- 66- 71- 76+ Età Una maggiore prevalenza tra giovani adulte è stata ossevato in uno studio di 3,752 donne di età 15–69 anni con strisci citologici normali L’ HPV è presente nel 99.7% del cancro cervicale e nel 100% dei condilomi genitali Papillomavirus e tumore del collo dell’utero Tutti i casi di tumore del collo dell’utero sono provocati dal Papillomavirus. Ma non tutte le infezioni da Papillomavirus, provocano il tumore! Perché è importante la prevenzione delle lesioni del collo dell’utero? È l’unico modo per ridurre il rischio di comparsa del tumore del collo dell’utero. PREVENZIONE DEL CARCINOMA CERVICALE PRIMARIA • Vaccinazione (HPV) • Educazione alla salute (comportamenti sessuali, fumo, ecc) SECONDARIA TERZIARIA • Screening (Pap-test, Colposcopia) • Diagnosi precoce (sanguinamento atipico) • Linfodrenaggio (per linfedema arti inferiori) • Radioterapia o chemioterapia (post-chirurgia per rischio di micrometastasi) Prevenzione dell’infezione da Papillomavirus Con la diagnosi precoce si può accertare la presenza delle lesioni e prevenire le malattie più gravi. Con la vaccinazione si previene l’infezione e tutte le conseguenze a breve e a lungo termine (condilomi, lesioni, tumore….) La diagnosi precoce La prevenzione secondaria e la diagnosi precoce si esegue attraverso il PAP TEST. Questo test, che viene eseguito di solito a partire dai 25 anni di età (o comunque dopo i primi rapporti sessuali), permette di verificare la presenza o meno di una lesione al collo dell’utero. Questo test aiuta a scoprire l’infezione, ma non la previene. Screening nel cancro cervicale: qualcosa di nuovo ? •HPV viene proposto come causa necessaria per il cancro cervicale •Inizio degli studi sulla tipizzazione dell’ HPV •Primi trials sull’uso dell’HPV test insieme al PAP test come screening Hans Hinselmann scopre la COLPOSCOPIA 1924 1943 • Papanicolau introduce il PAP TEST 1996 1999 2006 Introduzione Citologia su strato Sottile ( THIN PREP) HPV-DNA come screening ? Come si esegue il Pap-test Il Pap Test di nuova generazione: Citologia su base liquida (Thin Prep) La colposcopia • La Colposcopia e’ un esame che grazie ad uno strumento ottico, denominato Colposcopio (costituito da una sorgente luminosa, un sistema di lenti ed uno stativo) ed alcuni reagenti chimici consente di osservare, ad ingrandimento e con intensa illuminazione, la superficie della vagina e dell’esocervice. Il Colposcopio Cosa è una biopsia cervicale ? Biopsia: • Rimozione di un piccolo pezzo di tessuto dalla cervice • Può provocare un dolore simil mestruale che dura pochi secondi e un minimo sanguinamento Source: TAP Pharmaceuticals, “Female Reproductive Systems.” Cosa è una conizzazione? • Conizzazione: • Rimozione di un pezzo di tessuto cervicale • Spesso diagnostica e/o terapeutica • Effettuata con anestesia locale in ambulatorio /day surgery o con anestesia generale in sala operatoria Source: TAP Pharmaceuticals, “Female Reproductive Systems.” La vaccinazione È disponibile un vaccino in grado di proteggere dai tipi di Papillomavirus responsabili delle più frequenti malattie degli organi sessuali. La vaccinazione è indicata per tutte le adolescenti e per le donne in giovane età Il vaccino si è dimostrato efficace al 100% nella prevenzione delle malattie causate dai tipi di virus contenuti nel vaccino… La vaccinazione si è dimostrata sicura e ben tollerata. La vaccinazione contro il Papillomavirus rappresenta una rivoluzione nella lotta al cancro Screening (PAP TEST) = Prevenzione secondaria Vaccinazione contro il Papillomavirus = Prevenzione Primaria La prima barriera difensiva per la tua salute Adiuvante Antigeni Vaccini per la prevenzione del K cervicouterino • FOCALIZZATO SU ALCUNI CEPPI AD ALTO RISCHIO • CONTIENE UN ADIUVANTE INNOVATIVO • AGISCE SU ALCUNI CEPPI AD ALTO E BASSO RISCHIO • CONTIENE UN ADIUVANTE MENO INNOVATIVO LE DOMANDE al GINECOLOGO La vaccinazione sostituisce lo screening? Screening La vaccinazione non sostituisce l’abituale screening del collo dell’utero attraverso il Pap-test. Poiché nessun vaccino è al 100% efficace, l’abituale screening del collo dell’utero mantiene la sua importanza e deve essere effettuato in accordo con le raccomandazioni locali. Vaccinazione e screening Può essere somministrato in associazione a contraccettivi ormonali? Uso con i contraccettivi ormonali Nel corso degli studi clinici, il 57,5% delle donne (di età compresa tra 16 e 26 anni) che hanno ricevuto il vaccino faceva uso di contraccettivi ormonali. L’uso di contraccettivi ormonali non sembra abbia influenzato la risposta immunitaria al vaccino. Il management della infezione genitale da HPV Gestire la pz con infezione genitale da HPV risulta difficile per: Fattori emozionali inerenti alla diagnosi di infezione da HPV Fattori clinici che rendono variabile il percorso diagnostico terapeutico della infezione genitale da HPV Counseling nella infezione genitale da HPV Quasi sempre nel caso della “ malattia “ si dà specifica ed esclusiva importanza agli aspetti diagnostici e terapeutici Notevole importanza, invece, riveste la comunicazione con il paziente e le modalità con cui vengono formulate e date notizie in merito alla malattia Counseling nella infezione genitale da HPV E’ importantissimo nella diagnosi e nella terapia delle MST in genere e nella infezione genitale da HPV in particolare Deve dare e ottenere informazioni: Essere tecnico nella comunicazione della diagnosi, nell’ indicare gli esami, nel prescrivere la terapia Deve stabilire uno stretto rapporto medico-paziente basato sulla fiducia Può avvenire tramite colloquio diretto, mediante opuscoli, o tramite telefono mantenendo l’anonimato della paziente Counseling nella infezione genitale da HPV Obiettivi da raggiungere Aiutare la donna nella scelta del trattamento adeguato Spiegare la relazione tra HPV e cancro Prevenire o alleviare il vissuto emozionale psicologico e sociale conseguente Conoscere e capire la propria diagnosi è la premessa indispensabile per assumere comportamenti responsabili nei confronti della malattia Cosa trasmettere alla paziente durante il counseling La serenità nell’ affrontare la diagnosi e la terapia E’ un’infezione comune a molte donne sessualmente attive E’ una MTS di cui però è difficile stabilire il periodo di incubazione La storia naturale è generalmente benigna nei casi dei condilomi La probabilità di trasmetterla e la durata della contagiosità dopo trattamento non sono note Impatto psico-sessuale alla diagnosi di infezione genitale da HPV Timore del cancro Timori su trasmissione e recidive Modifiche nello stile di vita - astinenza, cautela, uso del preservativo Depressione o scarsa stima di sé Logoramento e possibile rottura della relazione Ansia causata dalla necessità di dover informare il partner