La decolonizzazione del Medio Oriente

La decolonizzazione del
Medio Oriente
e la questione palestinese
• DECOLONIZZAZIONE  a partire dal 1945,
fenomeno che ridisegnò la geografia del mondo
liberando dal dominio coloniale europeo quasi
tutte le colonie d’Asia e d’Africa che
conquistarono così la propria indipendenza;
• Il processo di decolonizzazione subì una forte
accelerazione negli stati del Medio Oriente dopo
la seconda Guerra Mondiale
L’Impero turco di fronte alla guerra
Prima del 1914 l’Impero turco:
- aveva perso i territori che aveva conquistato in
Africa settentrionale e in Europa;
- esercitava ancora il controllo su una “fetta” di
territorio notevole in Medio Oriente  Stretti,
Anatolia, regione siro-palestinese,
Mesopotamia, penisola arabica;
- manteneva rapporti abbastanza pacifici con la
Gran Bretagna che “salvaguardava” l’Impero
turco dall’espansionismo russo.
Nel 1914:
- la Gran Bretagna si schierò a fianco della
Russia (eterna rivale dell’Impero turco);
- la Turchia si schierò a fianco degli Imperi
centrali (Triplice Alleanza).
La guerra santa
- Il sultano lanciò un appello a tutti i musulmani in
cerca del loro appoggio alla grande “guerra
santa” (jihad).
Scopo: riuscire a far ribellare i sudditi musulmani
presenti nell’Impero russo
- Venne lanciata una grande offensiva nella
regione del Caucaso per raggiungere le regioni
dell’Asia centrale occupate da popolazioni di
cultura affine a quella turca sottoposte a dominio
zarista.
- Fallimento dell’attacco e ritirata.
Nel corso della ritirata i turchi intrapresero
un’operazione di deportazione della
popolazione armena e cristiana residente
nell’Anatolia orientale.
Scopo: espellere gli armeni dall’Asia Minore.
Morte di almeno 1’200’000 persone

PRIMO GENOCIDIO DEL XX SECOLO
La grande delusione degli arabi
L’Inghilterra voleva liquidare in breve tempo il
fronte mediorientale:
• sbarco a Gallipoli in Turchia (1915) da parte
dell’Inghilterra per conquistare Istanbul. Fallito.
• Idea di alimentare la rivolta delle popolazioni
arabe sotto dominio turco 
alleanza inglese con Husayn (sharif,
discendente del Profeta) della Mecca +
promessa inglese di un grande stato arabo
indipendente.
• Hussayn si pose a capo della grande
rivolta araba e assunse il titolo di re delle
Nazioni Arabe. Clamoroso successo nella
conquista del porto di Aquaba, sul Mar
Rosso (1917).
• Francia e Inghilterra iniziano trattative
segrete (Conferenza di San Remo) per la
spartizione del Medio Oriente  Siria e
Libano alla Francia, Palestina e
Mesopotamia all’Inghilterra.
• Aprile 1920: la Conferenza inizia a definire
i territori in causa senza che gli arabi
abbiano voce in capitolo.
• Ufficialmente: i territori sotto controllo
inglese/francese non erano colonie;
• formalmente: l’attività di amministrazione
europea era chiamata mandato.
• In teoria: Francia e Gran Bretagna agivano
per conto della società delle Nazioni e
avrebbero dovuto creare le condizioni
necessarie a una futura indipendenza dei
popoli sotto mandato;
• in pratica: il Medio Oriente era sotto stretto
dominio occidentale.
Il sionismo
Gli inglesi divisero i propri territori così:
- in Mesopotamia crearono lo stato dell’Iraq;
- dalla Palestina venne separata la Transgiordania.
Scopo: costruire uno stato in cui gli ebrei si sarebbero
dovuti trasferire in massa per sfuggire all’antisemitismo
europeo (T. Herzl) 
SIONISMO: movimento che intendeva ricostruire uno
stato ebraico in Palestina.
1897 a Basilea: primo Congresso sionista per rendere
concreta l’idea di Herzl.
Primo ‘900: il movimento sionista iniziò ad acquistare
terre in Palestina e andò crescendo.
Problema: il governo turco non aveva alcuna intenzione
di cedere il suo territorio palestinese.
La Dichiarazione Balfour
•
2 novembre 1917 (Prima guerra mondiale):
dichiarazione ufficiale pronunciata
dall’Inghilterra affinché gli ebrei collaborino con
gli Alleati. Inghilterra favorevole alla creazione
di una “national home” ebraica in Palestina.
Risvolti negativi: forte rancore arabo perché:
1) le loro aspirazioni erano state ignorate;
2) la più forte potenza europea offriva garanzie
alla nascita di un focolare ebraico in Palestina.
L’imitazione dell’Occidente
• 29 ottobre 1923: nascita della repubblica
turca con presidente Mustafà Kemal  si
impegnò per trasformare il suo paese in
un moderno stato europeo  riforme;
 Persia di Reza Kahn  evoluzione
analoga alla Turchia di Mustafà
(occidentalizzazione del paese).
Persia→Iran
Ritorno all’Islam
• in Arabia  Husayn venne rovesciato da
Ibn Saud il cui governo si basava sulla
rigida osservanza della legge coranica
(shariah) 
INTEGRALISMO: modellare una società
sulla base della religione.
Mutamento dello scenario politico
in Europa
• 1936-1939: Rivolta araba in Palestina,
contro l’insediamento ebraico.
• Tentativo inglese di limitare l’immigrazione
ebraica  libro bianco
Piano di spartizione della Palestina
• febbraio 1947: la Gran Bretagna rimise l’intera
questione degli ebrei in Palestina alle Nazioni
Unite.
La commissione internazionale (creata dall’ONU)
elaborò un progetto di spartizione del territorio
palestinese:
- Gerusalemme  città santa a tre religioni. Sotto
il controllo internazionale;
- stato ebraico (55% della superficie) 
maggioranza di ebrei;
- stato arabo  maggioranza di arabi
I guerra arabo-israeliana
• 15 maggio 1948:
- proclamazione dello stato di Israele
(ostilità da parte degli arabi di Palestina);
- Dopo diverse sanguinose guerriglie tra
sionisti e arabi palestinesi intervennero gli
eserciti degli stati arabi che però furono
clamorosamente sconfitti dalle forze
israeliane.
- Così:
 lo stato di Israele si
ingrandì di un terzo
rispetto alla superficie
prevista dalle Nazioni
Unite;
 mancata esistenza dello
stato arabo-palestinese
indipendente;
 spartizione di
Gerusalemme:
parte occidentale →
sovranità israeliana
parte orientale →
Giordania
Conseguenze sconfitta araba
• 1948: Sconfitta della guerra contro Israele

catastrofe (naksa)
↓
indica un male subito per colpa propria;
la responsabilità della disfatta veniva
infatti attribuita ai governi arabi
• assassinio del re di Giordania
• in Siria la situazione era piuttosto caotica
(complotti + colpi di stato)
Socialismo arabo
Popolarità crescente per il partito Baath
(= rinascita). La sua denominazione ufficiale dal
1953 fu Partito socialista della rinascita araba.
Obiettivo: ridare grandezza e potenza alla nazione
araba.
Caratteristiche del partito:
- laico;
- la parola “socialista” segnala la volontà di una
rottura con la classe dei proprietari fondiari
(rifiuto della lotta di classe);
- mobilitare le masse verso finalità di tipo
nazionalistico.
La guerra dei sei giorni
• maggio 1967:
l’Egitto
(desideroso di
annientare
Israele) impedì
l’accesso al
golfo di Aqaba
a tutte le navi
dirette al porto
israeliano di
Elat (a cui
arrivavano tutti
i rifornimenti
petroliferi del
paese)
• 5 giugno: l’aviazione israeliana attacca gli
aeroporti egiziani, siriani e giordani,
distruggendo la maggior parte degli aerei
nemici. Israele ottenne l’assoluto controllo
dei cieli così nei sei giorni successivi
sbaragliò le forze di terra avversarie e:
- conquistò l’intera penisola del Sinai (fino al
canale di Suez);
- sul fronte siriano, conquistò le alture del
Golan;
- il territorio occupato dalla Giordania
(anche la parte est di Gerusalemme)
passò sotto controllo militare israeliano.
La nascita dell’OLP
• 1968: redazione dell’Atto Costitutivo Nazionale
dell’Organizzazione per la Liberazione della
Palestina (OLP).
Presupposti: rifiuto dell’esistenza di un popolo
ebraico → rifiuto del sionismo.
Obbiettivi: distruzione dello stato di Israele e
fondazione di uno stato palestinese
(Filastin=Palestina) interamente arabo.
All’interno dell’OLP venne costituito l’Al-Fatah
(= conquista), movimento guidato da Yasser Arafat
e composto dai guerrieri fedayn (= coloro che
sacrificano sé stessi).
Strategia:
inizialmente Arafat tentò una sollevazione
popolare in Cisgiordania che venne però
repressa da Israele. L’OLP si sposta in
Giordania.
In seguito venne adottata la lotta armata e
la guerriglia (1970: violento conflitto tra i
guerriglieri dell’OLP e l’esercito giordano.
L’OLP sposta la propria sede a Beirut in
Libano) nonché le azioni terroristiche
(Olimpiadi del 1972 a Monaco di Baviera:
uccisione di 11 atleti israeliani).
Sadat e la pace con Israele
• 6 ottobre 1973: mentre si celebrava la festa
ebraica del Kippur (= espiazione dei peccati),
l’esercito egiziano e quello siriano attaccarono
nel Sinai e nel Golan. Dopo un successo iniziale
(dovuto all’effetto sorpresa) l’attacco si risolse in
una completa disfatta.
• 26 marzo 1979: Anwar al-Sadat (successore di
Nasser alla guida dell’Egitto) firmò a Washington
con il primo ministro israeliano un trattato di
pace che prevedeva la restituzione del Sinai
all’Egitto e la sua parziale smilitarizzazione.
Sadat e Begin si
stringono la mano
dopo aver firmato gli
accordi di pace a
Camp David (USA)
nel 1979.
Al centro il presidente
americano Jimmy
Carter.
La situazione in Iran
•
•
•
•
•
-
Stato meridionale più occidentalizzato;
riforme agrarie  disoccupazione nelle campagne;
nei centri urbani  grave inflazione;
soluzione al malcontento  repressione;
in campo religioso:
Sunniti → parte numericamente più consistente della
comunità musulmana;
- Sciiti → parte minoritaria. Credono che, quando verrà il
momento stabilito da Dio, farà la sua comparsa un iman
(= guida) messianico, incaricato di instaurare il regno di
Dio. Tratti caratteristici: obbedienza a un’autorità
suprema, convinzione di incarnare l’islam nella sua
forma più pura, disponibilità al martirio.
L’islam di Khomeini
• Ritorno in Iran
dell’anziano iman
Khomeini 
proponeva una
radicale
riorganizzazione dello
stato su basi nuove.
Presupposto: l’islam non è una religione
privata.
Obbiettivo: l’intera società deve essere retta
dalla legge divina (centralità del Corano)
Strumento: governo del giurista islamico, il
solo capace di applicare correttamente la
legge coranica nei vari campi
dell’esistenza.
La guerra tra Iran e Iraq
In Iraq:
• intorno ai primi anni
Settanta, il potere si
concentrò nella figura
di Saddam Hussein
(regime dittatoriale);
• nel 1972 Hussein nazionalizzò le
compagnie petrolifere che operavano nel
paese e i profitti salirono alle stelle 
necessari per acquistare armamenti e
tecnologie militari  costruzione di un
reattore nucleare che venne però distrutto
dall’aviazione israeliana.
→ L’anno seguente Saddam Hussein
attaccò l’Iran.
Scopo: porre sotto controllo iracheno l’estuario
formato da Tigri ed Eufrate.
Caratteristiche: da parte irachena vennero usate
armi chimiche mentre gli attacchi iraniani si
basavano sull’ondata umana.
Esito: l’Iran non crollò e il conflitto si prolungò per
otto anni causando enormi danni materiali e
quasi 1 milione di morti. Il conflitto si concluse
nel 1988 quando l’ONU ordinò di “cessare il
fuoco”.
L’invasione del Kuwait e la guerra
del Golfo
• Uscito dal conflitto, l’Iraq era economicamente in
ginocchio  Saddam Hussein premeva sul
Kuwait affinchè riducesse la produzione di
petrolio per aumentare così il suo prezzo. Rifiuto
del Kuwait;
• 2 agosto 1990: S. Hussein invase il Kuwait e lo
proclamò annessione all’Iraq.
→ il controllo sul petrolio kuwaitiano avrebbe
accresciuto in maniera esponenziale il potere di
S. Hussein  le Nazioni Unite (coalizione di
circa 50 paesi con a capo gli USA) decisero di
intervenire.
• 17 gennaio 1991: inizio del conflitto  grande
numero di incursioni aeree sulle città irachene.
Consapevole di non poter competere con la
tecnologia militare americana, Saddam Hussein
tentò di spezzare la coalizione tra i suoi nemici
(paesi dell’Occidente + paesi musulmani):
• chiamando tutti i musulmani alla guerra santa
contro l’Occidente invasore;
• bombardando diverse volte le principali città di
Israele (voleva obbligare i paesi arabi in guerra
contro l’Iraq ad abbandonare la coalizione per
combattere contro lo stato ebraico). Israele però
non ebbe alcuna reazione armata perché venne
tenuto a freno e aiutato dagli Stati Uniti.
• S. Hussein iniziò a devastare il patrimonio
petrolifero del Kuwait  centinaia di pozzi
vennero dati alle fiamme mentre il greggio
accumulato nelle raffinerie venne riversato
nel Golfo Persico;
• 24 febbraio: iniziò l’offensiva via terra della
coalizione. Le truppe irachene vennero
annientate.
• S. Hussein restò al potere  l’Occidente
temeva che senza guida il collasso del
paese sarebbe stato certo e breve e si
generasse un “vuoto di potere”.
Stato liberale e stato islamico
• STATO LIBERALE
• stato laico: no
riferimenti religiosi
nella Costituzione;
• libertà di religione,
pensiero e stampa;
• eguaglianza di tutti i
cittadini (religione e
sesso).
• STATO ISLAMICO
• teocrazia: stato e
società basati sul
Corano;
• critica al concetto di
diritti dell’uomo;
• discriminazione dei
cittadini non
musulmani e delle
donne.
La sconfitta dell’OLP
• L’OLP riuscì a porre sotto il proprio
domino gran parte della regione
meridionale del Libano dalla quale
riusciva a colpire i villaggi israeliani;
• Il governo israeliano intervenne in forze
e fu la sconfitta per i palestinesi;
• OLP cacciato dal Libano
• a Sabra e Chatila (periferia di Beirut)
strage popolazione civile da parte della
milizia armata della Falange ( =movim.
politico espressione della parte cristiana
della società libanese. Nutriva odio nei
confronti dei palestinesi in Libano);
• Dal 1987: repressione violenta da parte
degli israeliani dell’Intifadah (rivolta
popolazioni palestinesi più povere
residenti in Cisgiordania e nella striscia di
Gaza).
L’accordo tra Israele e OLP
• Settembre 1993: a
Washington Y. Arafat (OLP)
e Y. Rabin (Israele)
raggiungono un accordo di
pace. Svolta storica.
• L’accordo prevedeva il
progressivo ritiro
dell’esercito israeliano da
Gaza e dalla Giordania,
che avrebbe potuto godere
via via di un’autonomia
sempre maggiore.
I nemici della pace
L’accordo venne rifiutato da alcuni
movimenti di entrambe le parti:
 Hamas (= movimento di resistenza islamica) +
Jihad islamica (= guerra santa islamica) dalla
parte araba;
 Gush Emunim (= blocco dei fedeli) + partito
fondato dal rabbino Meir Kahane dalla parte
ebraica.
Il 4 novembre 1995 un giovane appartenente al
partito di Kahane ha assassinato Rabin,
considerato un traditore del popolo ebraico.
Dopo la morte di Rabin il processo di
pacificazione è andato lentamente
svanendo.
 Fine settembre 2000: Arafat decise di
riprendere le azioni violente contro Israele
 la guida della nuova rivolta palestinese
venne presa da Hamas e dalla Jihad
islamica  adottarono una nuova strategia
 attentati terroristici compiuti da individui
disposti (volontariamente) al suicidio
(perché convinti di essere martiri di Dio e
della fede).
• Nel 2005 (morte di Arafat) Sharon (capo
del governo ebraico) ha deciso di ritirare
tutte le colonie ebraiche da Gaza. La
polizia ha obbligato al trasferimento anche
gli ebrei più religiosi decisi a non cedere
agli arabi neppure un granello di Terra
promessa.
Questi segnali positivi però non porteranno
mai alla pace in Terra santa e a
Gerusalemme.
I talebani in Afghanistan
• Nel 1996 prese il
potere in
Afghanistan uno
dei movimenti
integralisti islamici
più radicali 
talebani
• I talebani si dimostrarono da subito
intolleranti e desiderosi di introdurre uno
stato islamico molto + intransigente.
• Hanno messo in pratica i loro progetti a
tal punto che solo le armi sono moderne
mentre il resto del paese sembra vivere
nel Medioevo (violenza
ideologica→donne costrette a chiudersi
in casa e a coprirsi integralmente).
• Nel 2001 (grave episodio di intolleranza) i
talebani distrussero due gigantesche
statue di Buddha  con la distruzione di
questo patrimonio culturale mondiale
(UNESCO) vollero dimostrare il loro totale
disprezzo per i valori tipici dell’Occidente
(rispetto per tutte le culture, forme d’arte,
religioni).
Solo la cultura dei talebani detiene la
verità e non ha bisogno di confrontarsi con
le altre.
La guerra santa all’Occidente
• 11 settembre 2001 due aerei di linea dirottati da
terroristi distrussero le torri gemelle del World
Trade Center (due tra i più alti e prestigiosi
grattacieli di New York) schiantandosi contro di
esse e provocando migliaia di morti. Lo stesso
giorno un aereo si schiantò contro il Pentago
(Washington) e un quarto avrebbe dovuto
colpire la Casa Bianca.
Questi tre edifici simbolizzavano rispettivamente
la forza economica, militare e politica della
america.
• I sospetti degli americani si rivolsero
subito verso Osama Bin Laden.

 Nell’autunno 2001 l’Afghanistan venne
bombardato e occupato dall’esercito
americano.

 Lotta degli USA contro il terrorismo
islamico  guerra diversa da tutte quelle
del passato  il nemico è sfuggente e
invisibile.
Gli obbiettivi di Bin Laden
I terroristi di Al Qaeda
sono convinti:
• di avere il compito di far
rinascere la potenza
dell’Islam;
• di essere gli unici
autentici musulmani
(dure critiche all’Arabia
Saudita che nel coso
del tempo aveva
stabilito dei contatti con
gli USA  delitto
imperdonabile);
• che con l’attentato alle torri gemelle sia
stata dimostrata la vulnerabilità
dell’America  le masse arabe avrebbero
dovuto ribellarsi ai loro governanti (che
collaboravano con gli USA);
• che dopo l’insediamento di nuovi governi
islamici, grazie al petrolio i popoli
musulmani avrebbero riacquistato la
potenza che avevano nei primi secoli
successivi la rivelazione del profeta;
• che la Palestina doveva assolutamente
essere liberata  lotta contro Israele.
I neoconservatori di fronte al
terrorismo islamico
• Terrorismo dopo il 2001
Molti consiglieri del presidente americano G. W.
Bush, fortemente influenzati dalla corrente
neoconservatrice, erano convinti che la vittoria
americana sul comunismo fosse un’evidente
segno della loro superiorità morale. Il quadro del
Medio Oriente non era molto diverso da quello
della guerra fredda:
Stati Uniti (bene) VS Afghanistan (male) + stati
“canaglia”.
Soluzione: abbattere uno dopo l’altro questi
regimi.
• Prima di attaccare l’Afghanistan gli
USA interpellarono le altre potenze per
ottenere il consenso.
• Intervento in Iraq del 2003: spinto dai
consiglieri di Bush che sostenevano
che lo stato di S. Hussein fosse il
principale stato “canaglia”. Forte
propaganda statunitense per ottenere
il consenso dell’opinione pubblica e
dimostrare che S. Hussein possedeva
armi di distruzione di massa. Il
consenso venne negato dall’ONU ma i
neoconservatori affermavano che:
- l’ONU fosse un organismo ormai inutile e
superato;
- Dopo la caduta del comunismo gli USA (per
difendere i propri interessi nazionali) avessero il
diritto di agire unilateralmente

senza il consenso delle altre potenze
Di fronte alla proposta americana di un attacco
all’Iraq:
- Cina e Russia sono rimaste piuttosto indifferenti;
- Inghilterra, Italia e Spagna hanno sostenuto
l’intervento americano;
- Francia e Germania si sono opposte.
L’invasione dell’Iraq
• Guerriglia sanguinosa e infinita tra americani e:
 terroristi di Al Qaeda
 numerosi ufficiali e soldati di S. Hussein
La ragione che li anima può essere trovata
nel fatto che la popolazione irachena è
composta per la gran parte da sciiti → La
minoranza sunnita aveva sempre goduto di
maggior potere e privilegi. Dopo la caduta di S.
Hussein i sunniti hanno perso di fatto ogni
controllo sullo stato.
• Ad ogni modo anche la componente sciita
che aveva sempre dimostrato un
atteggiamento benevolo nei confronti degli
occidentali non ha intenzione di creare
uno stato democratico ma a una
repubblica islamica basata sulla legge del
Corano.
Il terrorismo in Europa e in Russia
• L’attacco americano all’Iraq non ha per
nulla portato alla cessazione del
terrorismo. Anzi, ha solo provocato un
irrefrenabile bisogno di vendetta da
parte irachena che si è manifestata
con l’uccisone di numerosi occidentali
in Iraq.
• Molti attentati nei confronti dell’Europa
(2004: Madrid, 2005: Londra).
• Anche i radicali
islamici ceceni
(Russia meridionale)
hanno utilizzato la
tecnica dei “gesti
clamorosi” → 800
ostaggi in un teatro
di Mosca, in ostaggio
un’intera scuola
(1200 persone) a
Beslan (Russia).
Nicol Rusalen 5^AL