SEMINARIO DI STUDI PROMOSSO DALL’ASSOCIAZIONE AIDO Istituti Tecnici “Villaggio dei Ragazzi” Maddaloni (CE) Sala Chollet, 19 febbraio 2013 RELATORE prof. Andrea Russo QUESITI ETICI SUI TRAPIANTI • Sono leciti i trapianti d’organo? • Esiste un limite alla loro pratica? • Tutte le parti dell’uomo sono trapiantabili? REGOLE FONDAMENTALI • Necessità del consenso informato: ha un suo valore etico e giuridico. • Gli organi vitali singoli non possono essere prelevati che da cadavere: è inequivocabile l’accertamento della morte. • Dal trapianto vanno esclusi l’encefalo e le gonadi: assicurano l’identità personale e procreativa della persona. CRITERIO ETICO-TEOLOGICO FONDAMENTALE DIFESA E PROMOZIONE DEL BENE INTEGRALE DELLA PERSONA UMANA Ciò implica dei limiti che riguardano il rispetto della stessa natura umana intesa nel suo significato integrale: ciò che è tecnicamente possibile, non è sempre e comunque moralmente ammissibile. • Il trapianto di organi è conforme alla legge morale e può essere un atto nobile e meritorio da incoraggiare come manifestazione di generosa solidarietà se i danni e i rischi fisici e psichici in cui incorre il donatore sono proporzionati al bene che si cerca per il destinatario. (Catechismo della Chiesa Cattolica, 2296) L’AGIRE MORALE CRISTIANO Vivere l’esistenza come accoglienza DONO E SERVIZIO DONO = CARITA’ SERVIZIO = AMORE CARITA’ + AMORE = VOLTO DI DIO Se si vive vedendo negli altri il volto di Dio, si coglie il senso cristiano di donarsi caritativamente nel corpo di un altro uomo! Non si dona semplicemente qualcosa di proprio, si dona qualcosa di sé, dal momento che il corpo umano non può essere considerato solo come un complesso di tessuti e organi, ma è parte costitutiva della persona, che attraverso di esso si manifesta e si esprime. CDF, Donum Vitae n.3 Dovere etico-sociale della donazione degli organi L’uomo come esistenza corporea è un plurale tantum, sempre tra gli altri, con gli altri, per gli altri. Mai un corpo (umano) vive solo con se stesso: la vita per l’uomo è scambio e colloquio, è essere continuamente protesi alla ricerca di un senso attraverso l’altro. (cfr. J.B. METZ, Corporeità, in “Dizionario Teologico”, I, Queriniana, Brescia 1972, 331) IL CORPO DI CRISTO fonte e strumento di solidarietà fraterna La Bibbia evidenzia che Gesù realizza l’evento di salvezza nel corpo (cfr. Eb 5,10). Mediante il proprio corpo, Cristo entra nel mondo, compiendo la volontà di Dio. Gesù, col corpo, si proietta nel tempo e nello spazio, cioè nella storia. Allora la verità del corpo, che è l’uomo, è quella della COMUNIONE. “Essere in un corpo”, significa di conseguenza essere chiamati alla comunione ed alla solidarietà: attraverso il dono del corpo, l’uomo si fa storia di solidarietà ed apertura all’altro. IL DONO DEL CORPO NELL’OTTICA DEL CROCIFISSO I trapianti di organo costituiscono una via di partecipazione alla sorte di Cristo crocifisso, per compiere con Lui il servizio della sofferenza per gli altri e al posto degli altri. Il dono del corpo e delle sue parti implica un sacrificio e una morte di sé per una logica di vita: il trapianto, nell’ottica del Crocifisso, diviene possibilità di amare nel corpo e attraverso il corpo. Il sacrificio, così, non è immediatamente esperienza del dolore e della sofferenza, ma realtà generata dall’amore e che serve l’amore. (cfr. I. SCHINELLA, Per una fondazione cristologica ed eucaristica dei trapianti) PER IL FUTURO PROSSIMO CLONAZIONE? NO GRAZIE! Esigenza di nuovi orientamenti e strumenti adeguati a cogliere tutta la novità storica dell’agire clinico-medico, perché la persona umana non venga disumanizzata, ridotta ad organismo tra altri organismi, o assuma semplicemente il significato di un prodotto di biotecnologie.