Diapositiva 1

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Fatto da....
Ingraldo Alfredo
e
Basciano Salvatore
Mappa generale
Percorso che si seguirà durante la presentazione
L’Arena di Verona
Presentazione
generale
Architettura
Storia
L’arena di verona è un anfiteatro
Romano costruito nel I sec. d.C. e
situato nel centro storico di
Verona, icona della città veneta
assieme alle figure di Romeo e
Giulietta. È il terzo anfiteatro
romano per dimensioni in
Italia,dopo quello di Roma-il
colosseoe l’anfiteatro capuano.
Veduta dell’arena di Verona
Architettura principale
L’arena di Verona è stata costruita seguendo le regole
dell’architettura romana del
tempo, infatti l’elemento base della pianta
dell’anfiteatro è costituita dalla elisse
dell’arena (lo spazio centrale in cui si svolgevano gli
spettacoli), che fu quasi
sicuramente tracciato sul terreno all’inizio dei lavori: il
perimetro esterno
dell’anfiteatro poi tracciando una linea concentrica a quella
dell’arena. Questa
elisse base venne ottenuto con quattro cerchi, di cui due
minori (posti lungo l’asse
maggiore) ottenuti suddividendo il semiasse maggiore in cinque
parti di venticinque
piedi l’una, due delle quali altro non sono che il raggio preso
all’estremità dello
stesso asse maggiore. La curva maggiore invece ha un raggio di
sette parti da
venticinque piedi, con il centro all’estremità del
prolungamento esterno.
Misure dell’Arena di
Verona
L’arena misura 75,68 m x
44,43 m, quindi 250 x 150
piedi romani, con un rapporto
di asse maggiore e asse
minore di 5 a 3.
La cavea è invece larga 39,40
m, ovvero 125 piedi, mentre il
diametro totale è di 152,43m
x 123,23 m, ovvero 520 x 420
piedi romani.
Con queste dimensioni,
l’Arena di Verona si
aggiudica il terzo posto tra gli
anfiteatri d’Italia dopo quelli
di Roma e Capua antica.
Il sistema fognario
Quando fu costruito, l’anfiteatro si trovava su una
lieve preminenza artificiale (oggi invece si trova sotto
il normale livello stradale), e le sue fondamenta erano
costituite da una platea in cemento.
Il drenaggio delle acque, molto importante per
un’opera di tali dimensioni ( solo tra l’anello più
esterno e la base del podio vi è un dislivello di 1,60 m),
si attuava grazie a tre cloache (grandi fogne con l’utilità di
scaricare lontano le acque impure di una città) anulari poste
sotto il pavimento di altrettante gallerie concentriche, che
non erano altro che la struttura portante del primo piano.
Altre due cloache erano poste tra l’asse maggiore e l’asse
minore della struttura, e portavano le acque di scarico fino
all’Adige (una delle due è stata esplorata addirittura per
cento metri); esse furono costruite con tratti di muratura a
ciottoli legati con malta, e alternate a file orizzontali di tre
mattoni, mentre grandi lastre di pietra fungevano da
copertura.
Spaccato della parte con l’ala che
mostra le scale ed i passaggi, e
mappa dell’anfiteatro, con
segnalate le cloache
La struttura esterna
L’aspetto dell’Arena di Verona oggi è piuttosto diversa rispetto
a quella originale, in particolare per via dell’anello esterno, che
sarebbe stata la vera facciata monumentale, compito che oggi
viene invece svolto dalla fronte interna, lasciata scoperta dalla
terza galleria, presente solo nella cosiddetta “ala”, composta
da quattro archi, l’unico tratto rimasto ormai in piedi della cinta
esterna. I collegamenti tra facciata e la costruzione retrostante
sono dati solo dalle fondamenta comuni e dalle volte a botte e di
quella soprastante, le facciate sono realizzate interamente con
blocchi di calcare Rosso Ammonitico, minerale molto comune di
Verona.
L’ala dell’arena: tutta la
facciata monumentale
originaria si presentava in
questo modo
La struttura interna
Come detto prima, sotto l’Arena di Verona, si estendevano
tre gallerie concentriche (aventi lo stesso centro) che la
suddividevano in quattro settori ; partendo dall’interno
dell’anfiteatro, tra l’arena e la prima galleria è presente il
primo ordine di gradinate chiamato maeniaum. Il primo
corridoio anulare, detto praecintio, poggiava sulla volta
della prima galleria, e separava il secondo ordine di
gradinate, tra prima e seconda galleria.
Sopra la volta della seconda galleria vi era quindi il
secondo
corridoio anulare, che separava il secondo dal terzo ordine
di gradinate.
L’ingresso più monumentale dell’anfiteatro è posto ad
ovest
dell’edificio, che era anche il più importante perché tutti gli
ambienti di questo erano realizzati simmetricamente.
Misure delle
gallerie
Prima galleria….
3 m larga e
9,19 m alta
Seconda galleria…
3,30 m larga e
9,10 m alta
Terza galleria…
4,30 m larga e
8,15 m alta
Le origini dell’Arena di Verona :
tra storia e leggenda
Nel corso del tempo ci sono state varie
leggende dell’arena: per esempio, nel
medioevo si pensava che un veronese
fosse stato accusato di un crimine
cruento, per il quale venne condannato a
morte, e pur di avere salva la vita disse
che avrebbe costruito in una sola notte un
edificio in cui si potessero svolgere
spettacoli: per adempiere al patto promise
l’anima al demoni, che però non finì il
lavoro (da qui sarebbe nata l’Ala) per il
sopraggiungere delle preghiere mattutine,
che lo scacciarono; ma al di là di esse, la vera data di
costruzione è difficile da precisare per via della mancanza
di fonti scritte, ma si suppone essere tra il 10 ed il 20 d.C.
per via delle dello stile architettonico.
L’assedio di Verona, le
mura più a destra erano
quelle che inglobavano
l’anfiteatro.
La funzione e la storia dell’Arena
nella Verona romana
La storia dell'anfiteatro nell'antichità è per lo più sconosciuta, anche sa la si può in parte
trarre da alcuni fatti che coinvolsero Verona. Ad esempio, con l'inizio della dinastia
Flavia, iniziò una guerra tra Vitellio e Vespasiano che coinvolse la città: quest'ultimo
infatti la città come fortezza, perché attorniata da campi aperti in cui poteva utilizzare la
cavalleria. La cinta muraria cittadina era però ormai inservibile, proprio per la presenza
dell'anfiteatro poco fuori dalle mura, costruito in epoca di pace, per cui decise di
costruire un vallo ed di far scavare l'Adigetto (un lungo fossato, utilizzato anche nel
medioevo) a sud della città. Questo fatto è dunque una conferma del fatto che nel 69 d.C.
l'anfiteatro era già stato costruito. L’Arena di Verona fu dunque utilizzata nella storia
romana come fortezza durante guerre, come nella guerra tra Costantino e Messenzio.
Davanti all'anfiteatro si tennero due dei più importanti scontri di quella
campagna: la sortita degli assedianti, che permise a Pompeo di
andare a cercare rinforzi, e la battaglia notturna, in cui Costantino fu preso su
due fronti, da quello degli assediati e da quello dei soccorsi, anche se riuscì
comunque a vincere.
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