LA DONAZIONE DEGLI ORGANI
ASPETTI SCIENTIFICI, ETICI,
SOCIALI.
R. Sinno , docente di Bioetica ISSR di Benevento
Scuola d’Alta Formazione in Bioetica Università Studi di Bari
1
2
LA DONAZIONE
DEGLI ORGANI
GLI ORGANI VENGONO PRELEVATI DA UN
PAZIENTE DI CUI SIA STATO ACCERTATA
LA MORTE CEREBRALE, SECONDO LE
MODALITA’ DI LEGGE.
3
4
LA DONAZIONE
DEGLI ORGANI
ART. 2 COMM 5
IN ITALIA, LA LEGGE N° 578 DEL 29/12/1993,
CODIFICA LA MODALITA’ DI ACCERTAMENTO E
CERTIFICAZIONE DELLA MORTE, E STABILISCE
L’ISTITUZIONE DI UNA COMMISSIONE CHE
VALUTI E CERTICHI LA WHOLE BRAIN DEATH .
5
LA DONAZIONE
DEGLI ORGANI
ART 3 . OBBLIGI PER I SANITARI
IL MEDICO, IN GENERE IL RIANIMATORE,
COMPIE LA DIAGNOSI DI MORTE, E AVVIA
LE PROCEDURE DI LEGGE, ALLERTANDO
LA DIREZIONE SANITARIA CHE PROCEDE
A NOMINARE LA COMMISIONE .
6
A.I.D.O.
Associazione Italiana Donatori
d’Organo
7
LA COMMISSIONE
PER LEGGE LA COMMISIONE E’ COMPOSTA DA:
 UN NEUROLOGO ESPERTO IN ELETTROFISIOLOGIA;
 UN RIANIMATORE INDIPENDENTE DELLA STRUTTURA;
 UN MEDICO LEGALE.
8
LA COMMISSIONE VALUTA
1. ASSENZA DI VIGILANZA, DI COSCIENZA, DEI
RIFLESSI TRONCO-ENCEFALICI;
2. ASSENZA DELL’ATTIVITA’ ELETTRICA
ENCEFALICA (E.E.G);
3. ASSENZA DEL FLUSSO EMATICO CEREBRALE;
4. ASSENZA DI UN RESPIRO SPONTANEO.
9
RICERCA DEL CONSENSO
IL CONSENSO DEVE ESSERE SEMPRE AVVIATO
DAL MEDICO ANESTESISTA QUANDO, IN
ITINERE , LA PERSONA SI TROVA IN UNO
STATO DI MORTE CEREBRALE, ANCHE NEI CASI
DI SILENZIO/ASSENSO, PREVISTI DALLA
NORMATIVA (LEGGE N.91/1999).
10
COME SI ESPRIME LA
VOLONTA’ DI DONARE
1. IL SOGGETTO HA ESPRESSO IN
VITA LA VOLONTA’ DI DONARE:
SI PROCEDE ALL’ESPIANTO
2. IL SOGGETTO HA ESPRESSO IN
VITA LA VOLONTA’ NEGATIVA :
NON SI PROCEDE ALL’ESPIANTO;
3. NON SI E’ ESPRESSA VOLONTA’:
SI DEVE OTTENERE IL CONSENSO
DEI FAMILIARI
11
12
DEFINIZIONE DEL TRAPIANTO
IL TRAPIANTO E’ UN INTERVENTO DI
CHIRURGIA CHE PREVEDE LA SOSTITUZIONE
DI UNA COMPONENTE DI UN ORGANISMO
VIVENTE (TESSUTO , ORGANO, CELLULE),
IN QUANTO NON FUNZIONANTE, CON
L’OMOLOGA FUNZIONANTE DI UN DONATORE .
13
DEFINIZIONE DEL TRAPIANTO
SI CONSIDERANO DUE FASI, E DUE INDIVIDUI
COINVOLTI :
1) IL PRELIEVO DEL TESSUTO/ORGANO/CELLULA
DA UN DONATORE ;
2) IL SUCCESSIVO TRAPIANTO DELLA STESSA
PARTE SU DI UN SOGGETTO DETTO RICEVENTE.
14
15
TIPI DI TRAPIANTO
 ISOTRAPIANTO DETTO ANCHE AUTO TRAPIANTO,
OSSIA PRELIEVO DI UN TESSUTO DA UNO STESSO
INDIVIDUO;
 ALLOTRAPIANTO , OSSIA IL TRAPIANTO DI UN
TESSUTO OD ORGANO TRA DUE INDIVIDUI DELLA
STESSA SPECIE;
 XENOTRAPAINTO , OSSIA UN TRAPIANTO TRA DUE
INDIVIDUI DI SPECIE DIVERSA.
16
TIPI DI TRAPIANTO
 ORTOTOPICO QUANDO L’ORGANO TRAPIANTATO E’
NELLA SUA SEDE NATURALE;
 ETEROTOPICO , QUANDO L’ORGANO TRAPAINTATO E’
POSTO IN UN’ALTRA SEDE;
17
18
STORIA DEI TRAPAINTI
IL PRIMO TRAPIANTO ESEGUTO IN ERA
MODERNA NEL 1954 FU QUELLO DI RENE .
HARRISON E MURRAY IL 23 DICEMBRE 1954
TRAPIANTARONO UN RENE .
IL TRAPIANTO FUNZIONÒ PER DIECI ANNI.
19
STORIA DEI TRAPAINTI
IL PRIMO TRAPIANTO DI POLMONE FU
EFFETTUATO DA HARDY NEL 1963.
IL PAZIENTE VISSE SOLO 18 GIORNI.
20
STORIA DEI TRAPAINTI
IL PRIMO TRAPIANTO DI FEGATO FU
ESEGUITO DA STARZL NEL 1964
IL PAZIENTE VISSE SOLO 30 GIORNI.
21
STORIA DEI TRAPAINTI
IL PRIMO TRAPIANTO DI CUORE FU
ESEGUITO DA CHRISTIAN BARNARD
IN SUD AFRICA NEL 1967 .
22
ITER E LA CERTIFICAZIONE
DEGLI ORGANI
 NELLA VALUTAZIONE DI IDONEITA’ NESSUNA
INDAGINE PUO’ ESCLUDERE UNA PATOLOGIA DI TIPO
TRASMISSIBILE;
 IL SISTEMA OPERATIVO DEVE PREVEDERE UN SISTEMA
PER GESTIRE IL RISCHIO: RISK MANAGEMENT
23
24
IL RISK MANAGMENT
NELLA DONAZIONE
1. RISCHI LEGATI AL PRELIEVO;
2. SEMPRE PROCEDURE SCRITTE E CONDIVISE;
3. VERIFICA DEI COMPORTAMENTI ED AUDIT.
25
SEQUENZA TEMPORALE
NELLA DONAZIONE
IN RIANIMAZIONE SEMPRE :
 ANAMNESI DEL PAZIENTE ;
 ESAME OBIETTIVO;
 ESAMI DI LABORATORIO;
 ESAMI STRUMENTALI.
26
SEQUENZA TEMPORALE
NELLA DONAZIONE
PER IL PRELIEVO SEMPRE :
 ISPEZIONE DEL PAZIENTE ;
 PALPAZIONE ;
 ESAMI DI ISTOCOMPATIBILITA’;
 ACCERTAMENTO AUTOPTICO.
27
SEQUENZA TEMPORALE
NELLA DONAZIONE
L’ANAMNESI DEL DONATORE DEVE PREVEDERE:
DATI RACCOLTI DAI FAMILIARI,
DAI CONVIVENTI,CONOSCENTI,
 DATI RACCOLTI DAL MEDICO CURANTE.
28
SEQUENZA TEMPORALE
NELLA DONAZIONE
SI DEVE PORRE ATTENZIONE ALLE ABITUDINI
SESSUALI, ALL’USO DI STUPEFACENTI,
MALATTIE PREESISTENTI AUTOIMMUNITARIE,
INFETTIVE , TUMORI, CONDIZIONI SOSPETTE.
29
30
GLI ESAMI DI LABORATORIO
NELLA DONAZIONE
1.
2.
3.
4.
5.
6.
ANTI HIV1 E HV2;
ANTI HCV;
ANTI HBSAG;
ANTI THPA E VRDL;
PSA TOTALE E LIBERO;
BH CG NEI CASI NON SI CONOSCE L’ORIGINE
DELL’EMORRAGIA CEREBRALE.
31
GLI ESAMI STRUMENTALI
NELLA DONAZIONE
1. RX TORACE ;
2. ECOCARDIOGRFIA E ECODOPPLER;
3. ECOGRAFIA ADDOME SUPERI. E INFERIORE;
4. TAC CRANIO TORACE E ADDOME ;
5. EEG .
32
VALUTAZIONE BIOCHIMICA
NELLA DONAZIONE
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
EMOCROMO COMPLERO CON FORMULA;
CREATINEMIA E AZOTEMIA;
GLICEMIA ;
ELETTROLITI SIERICI E URINARI;
ENZIMI SIERICI;
TROPONINA ;
BILURUBINA TOTALE E FRAZIONATE;
COAGULAZIONE E ATIII;
INDICI INFIAMMATORI.
33
VALUTAZIONE
INTRAOPERATORIA
1) ACCCERTAMENTO DI TUTTI I CASI SOSPETTI O
CONDIZIONI DI RISCHIO ELEVATO PER MALATTIE
TRASMISSIBILI RILEVATE NELLE FASI PRECEDENTI;
2) PALPAZIONE ED ISPEZIONE DEGLI ORGANI
TORACICI ED ADDOMINALI;
3) VALUTAZIONE COMPLETA DURANTE L’ESPIANTO
34
35
IDONEITA’ DEL RENE E
CONTROINDICAZIONI ASSOLUTE
1. DONATORE HCV POSITIVO ;
2. INFEZIONI NON TRATTATE , SEPSI;
3. MALATTIE TUMORALI MALIGNE;
4. GRAVI MALATTIE RENALI CRONICHE ;
5. RENE POLICISTICO;
6. GRAVE TRAUMA RENALE.
36
IDONEITA’ DEL FEGATO
CONTROINDICAZIONI ASSOLUTE
1. DONATORE HCV POSITIVO ;
2. INFEZIONI NON TRATTATE , SEPSI, MOF;
3. MALATTIE TUMORALI MALIGNE ;
4. EPATOPATIE CRONICHE EVOLUTIVE
DA VALUTARE CON STEP DI INDAGINI.
37
38
IDONEITA’ DEL PANCREAS
CONTROINDICAZIONI ASSOLUTE
1. DONATORE HCV POSITIVO ;
2. INFEZIONI NON TRATTATE , SEPSI, MOF;
3. MALATTIE TUMORALI MALIGNE ;
4. MALATTIE DEL PANCREAS (PANCREATITI
ACUTE O CRONICHE, DIABETE SCOMPENSATO.
39
IDONEITA’ DEL CUORE
CONTROINDICAZIONI ASSOLUTE
1.
DONATORE HCV POSITIVO ;
2.
INFEZIONI NON TRATTATE , SEPSI, MOF;
3.
MALATTIE TUMORALI MALIGNE;
4.
VALVULOPATIE GRAVI;
5. MALATTIE CRONICHE DEL CUORE;
6. PREGRESSO INTERVENTO DI CARDIOCHIRURGIA;
7. INFARTO RECENTE;
8.
FRAZIONE DI EIEZIONE INFERIORE AL 40%;
9. CARDIOPATIE OSTRUTTIVE E CONGENITE.
40
IDONEITA’ DEL POLMONE
CONTROINDICAZIONI ASSOLUTE
1. DONATORE HCV POSITIVO ;
2. INFEZIONI NON TRATTATE , SEPSI;
3. MALATTIE TUMORALI MALIGNE;
4. MALATTIE CRONICHE POLMONARI, ENFISEMA
ASMA , FIBROSI POLMONARE;
5. TRAUMI POLMONARI .
41
42
VALUTAZIONE DEI LIVELLI
DI RISCHI NEI TRAPIANTI .
43
VALUTAZIONE DEI LIVELLI
DI RISCHIO
1. RISCHIO STANDARD;
2. RISCHIO CALCOLATO;
3. RISCHIO AUMENTATO, MA ACCETTABILE;
4. RISCHIO NON VALUTABILE;
5. RISCHIO NON ACCETTABILE.
44
RISCHIO STANDARD
DALLA FASE VALUTATIVA NON SONO EMERSI
FATTORI DI RISCHIO.
NON ESISTE IL CONCETTO DI RISCHIO ZERO
45
46
RISCHIO INACCETTABILE
DAL LA FASE VALUTATIVA SONO EMERSI
FATTORI DI RISCHIO ASSOLUTI CHE
CONTROINDICANO IL TRAPIANTO .
47
RISCHIO INACCETTABILE
1. SIEROPOSITIVITA’ PER HIV 1 E 2
2. SIERO POSITIVITA’ CONTEMPORANEA PER
HBSAG E HCV;
3. NEOPLASIA MALIGNA IN ATTO;
4. NEOPLASIA PREGRESSA;
5. INFEZIONI DA MICROGANISMI REFRATTARI
E RESISTENTI AD OGNI TERAPIA .
48
RISCHIO CALCOLATO
PRESENZA DI UNO SPECIFICO AGENTE PATOGENO
O DI UNO STATO SIEROLOGICO DEL DONATORE
COMPATIBILE CON IL TRAPAINTO, IN RICEVENTI
CHE PRESENTANO GLI STESSI PATOGENI.
49
RISCHIO AUMENTATO
ACCETTABILE
PRESENZA DI UNO SPECIFICO AGENTE PATOGENO
O DI UNO STATO SIEROLOGICO DEL DONATORE
NON PRESENTI NEL RICEVENTE .
IL TRAPIANTO SI GIUSTIFICA IN RAGIONE DELLA
GRAVITA’ CLINICA DEL RICEVENTE.
50
RISCHIO AUMENTATO
ACCETTABILE
SI ARRUOLANO I SEGUENTI PAZIENTI :
1: PAZIENTI IN DIALISI CRONICA SENZA
ACCESSI VENOSI;
2. PAZIENTI IN IMMINENTE PERICOLO DI
VITA, PREVIO CONSENSO.
51
52
RISCHIO NON VALUTABILE
DONATORE CHE ABBIA TENUTO NELLE DUE
SETTIMANE PRECEDENTI COMPORTAMENTI
A RISCHIO NON DENUCIATI, O RACCOLTI
NELL’ANAMNESI. IL CASO PIU’ COMUNE
E’ QUELLO DEI RAPPORTI SESSUALI
A RISCHIO CON PARTNER
CON INFEZIONE HIV.
53
VALUTAZIONE DI COMPATIBILITA’
NELLA DONAZIONE
1. VALUTAZIONE DI COMPATIBILITA’;
2. VALUTAZIONE DEI SOTTOGRUPPI;
3. VALUTAZIONE CROCIATA .
54
VALUTAZIONE DI COMPATIBILITA’
NELLA DONAZIONE
1. SISTEMA A. B. O.
1. SISTEMA DI ISTOCOMPATIBILITA’ DETTO
ANCHE H. L .A (ANTIGNE HMAN LEUKOCITE)
55
56
SISTEMA DI COMPATIBILITA’ H.L.A.
NELLA DONAZIONE
1. TRE LOCI DI CLASSE HLA 1 (HLA-A , HLA-B, HLA-C;
2. TRA LOCI DI CLASSE HLA 2 (HLA-DR,HLA-DP, HLA-DQ;
3. 12 POSSIBILI LOCI, 36 EVENTUALI SOTTOGRUPPI.
57
RISCHIO DEL RIGETTO
SI PARLA DI RIGETTO QUANDO IL SISTEMA
IMMUNITARIO DI UN PAZIENTE, CHE E’ TATO
SOTTOPOSTO A TRAPIANTO , ATTACCA IL NUOVO
ORGANO, RICONOSCENDOLO COME NON SELF.
58
59
TIMING DEL RIGETTO
1. RIGETTO IPERACUTO ENTRO POCHE ORE;
2. RIGETTO ACUTO ENTRO UN MESE;
3. RIGETTO CRONICO DOPO UN ANNO.
60
PREVENZIONE E
TRATTAMENTO DELRIGETTO
1. RIDUZIONE DELL’IMMUNOGENICITA’ DEL TRAPIANTO;
2. SOPPRESSIONE DELLA RISPOSTA IMMUNITARIA DEL
RICEVENTE;
3.
INDUZIONE DI TOLLERANZA NEL RICEVENTE.
61
FARMACI IMMUNOSOPPRESSORI
1. CICLOSPORINA = BLOCCO DELL’ATTIVAZIONE DELLE
CELLULE T E DEI GENI CITOCHINASI;
2. RAPAMICINA = BLOCCO DEL SEGNALE IL 2;
3. CORTICOSTEROIDI = BOLOCCO DEI MACROFAGI;
4. ANTI CD3 E ANTICD 4 = BOLOCCO DEI FATTORI DEL
COMPLEMENTO .
62
SORVEGLIANZA IMMUNOLOGICA
1. CONTROLLO DELLE INFEZIONI;
2. EVENTUALI MALATTIE AUTO-IMMUNITARIE;
3. POSSIBILTA’ DI MALATTIE LINFOBLASTICHE .
63
COMPLICANZE DEI FARMACI
IMMUNOSOPRESSORI
EFFETTI DELLA CICLOSPORINA NEL TRAPIANTO
RENE:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
NEFROTOSSICITA’ ( ANTICALCINEURIA);
IRSUTISMO;
IPERTROFIA GENGIVALE;
IPERURICEMIA;
IPERGLICEMIA;
IPERCOLESTEROLEMIA;
RITENZIONE IDROSALINA E IPERTENSIONE;
DISTURBI NEUROLOGICI .
64
65
COMPLICANZE DEI FARMACI
IMMUNOSOPRESSORI
NEL TRAPAIANTO RENALE SI PUO’UTILIZZARE
L’ FK 506 (TRACOLIMUS) CHE PRESENTA UNA
PIU’ BASSA INCIDENZA DI IPERTENSIONE
ARTERIOSA, DI IPERLIPIDEMIA E DI IRSUTISMO.
66
COMPLICANZE DEI FARMACI
IMMUNOSOPRESSORI
LA RAPAMICINA CREA EFFETTI
CARDIOVASCOLARI, MENTRE I CORISONICI
GENERANO IPERTENSIONE, RITENZIONE IDRICA
CON EDEMI ,GRAVI PERDITE DI CALCIO CON
OSTEOPOROSI E FRATTURA SPONTANEE,
IPERGLICEMIE E COMI .
67
COMPLICANZE DEI FARMACI
IMMUNOSOPRESSORI
I FARMACI CD4 E CD5 NON SONO BEN
TOLLERATI , POSSONO INDURRE ALTERAZIONI
NEL CONTROLLO IMMUNITARIO CON IL RISCHIO
DI SCATENARE SINDROMI AUTOIMMUNITARIE .
68
69
IL TRAPIANTO COME DONO:
ASPETTI ETICI
CARDINI ETICI DEL DONO :
1. RISPETTARE L’ANONIMATO;
2. OSSERVANZA DELLE LISTE DI ATTESA DEL
REGISTRO NAZIONALE;
3. RISPETTO DELL’URGENZA;
4. DEVE ESSERE UN ATTO LIBERO E CONSAPEVOLE;
5. SI DEVONO RISPETTARE I CANONI DELL’IDONEITA’ ;
6. DEVE ESSERE CONFORME ALLE NORMATIVE;
7. NON PUO’ MAI ESSERE ACCETTATA NESSUNA
FORMA DI COMPRAVENDITA O SCAMBIO.
70
71
72
CONCLUSIONI
LA MEDICINA TRAPIANTOLOGICA HA
L’OBBLIGO DI ATTESTARE IL RISPETTO DELLA
VITA UMANA, SIA DEL DONATORE, SIA DEL
RICEVENTE. NON E’ POSSIBILE ENTRARE IN
UNA COMPETIZIONE CONCETTUALE E SOCIALE
CON I PROGRESSI TECNOSCIENTIFICI, CHE
INCLUDERANNO I TRAPIANTI BIOMECCANICI,
E LA BIOGENTICA DI INNESTO.
73
74
CONCLUSIONI
LA MEDICINA TRAPIANTOLOGICA HA
CONSENTITO LA SOVRAVVIVENZA DI
PERSONE DESTINATE AD UNA MORTE
SICURA. PER DARLE VALORE
E’ FONDAMENTALE UNA PIU’ ATTENTA
VALUTAZIONE DEL TIMING
DELLA MORTE CERBRALE.
75
76
77