I principali esponenti dell'unità italiana sono stati : Camillo Benso conte di Cavour Vittorio Emanuele II Cavour fu eletto deputato nel 1849, e tre anni dopo, in seguito alle dimissioni del ministro d'Azeglio, divenne Presidente del Consiglio dei ministri. Nella politica interna promosse una serie di riforme per rendere il Piemonte lo Stato più moderno e più ricco d'Italia, uno Stato cioè, che fosse in grado di guidare il Risorgimento nazionale. Giuseppe Garibaldi E’ stato un generale, condottiero e patriota italiano. La figura di Garibaldi è assolutamente centrale nel quadro del Risorgimento Italiano. La popolarità di Garibaldi, la sua capacità di sollevare le folle e le sue vittorie militari diedero un contributo determinante alla riunificazione dello stato italiano. IL DECENNIO DI PREPARAZIONE Inizia il cosiddetto «DECENNIO di PREPARAZIONE» al movimento nazionale in cui il paese si prepara a riprendere l'attività realizzando il suo obiettivo principale, ovvero l'unificazione dell’Italia. LA STORiA Tra il 1859 e il 1860 non ci fu un vero scontro tra l’elemento liberale e le vecchie classi dirigenti ma una rassegnata accettazione della nuova realtà da parte di queste ultime. Solo nel regno meridionale si manifestò una qualche resistenza, dopo la perdita della Sicilia e l’ingresso di Garibaldi a Napoli (7 settembre), senza colpo ferire, con la battaglia del Volturno e la difesa di alcune fortezze. Il nuovo Stato si basava su una nazione culturale di antiche origini che costituiva un forte elemento unitario in tutto il paese, uno Stato che cinque secoli prima dell’Unità aveva “una effettiva coscienza nazionale” anche se priva di forma politica. Nel rapidissimo riconoscimento del Regno da parte della Gran Bretagna e della Svizzera il 30 marzo 1861 seguito da quello degli Stati Uniti d’America il 13 aprile 1861 ci fu anche un disegno sul vantaggio che avrebbe tratto il continente europeo dalla presenza del nuovo regno … … Cominciò infatti a diffondersi la convinzione che l’Italia unita avrebbe potuto costituire un elemento di stabilità per l’intero continente. Invece di essere terra di scontro tra potenze decise ad acquistare una posizione egemonica nell’Europa centromeridionale e nel Mediterraneo, l’Italia unificata, cioè un regno di oltre 22 milioni di abitanti, avrebbe potuto rappresentare un efficace ostacolo alle tendenze espansioniste della Francia da un lato e dell’impero asburgico dall’altro e, grazie alla sua favorevole posizione geografica, inserirsi nel contrasto tra Francia e Gran Bretagna per il dominio del Mediterraneo. Il Regno d'Italia nacque nel 1861 dopo l'esito della seconda guerra di indipendenza e dopo i plebisciti degli altri territori. Con la prima convocazione del Parlamento italiano del 18 febbraio 1861 e la successiva proclamazione del 17 marzo, Vittorio Emanuele II fu il primo re d'Italia. La popolazione, rispetto all'originario Regno di Sardegna, quintuplicò. Istituzionalmente e giuridicamente, il Regno d'Italia venne configurandosi come un ingrandimento del Regno di Sardegna, e fu una monarchia costituzionale. Dopo l’unità d’Italia il paese si trova a dover affrontare numerosi problemi: dall’unificazione legislativa, amministrativa e doganale alla formazione di un esercito nazionale; dalla creazione delle infrastrutture alla creazione di un efficiente sistema scolastico. Le spese militari e quelle del nuovo stato unitario gravano sul bilancio statale (deficit) e portano a un’eccessiva pressione fiscale, che grava soprattutto sui ceti meno abbienti. L’Italia è, all’atto dell’unità, un paese essenzialmente agricolo; ma la sua agricoltura, caratterizzata dalla presenza di forti residui semifeudali è assai arretrata. L’industria è ancora debole ed accentrata nel Piemonte e nella Lombardia; il sistema della fabbrica è poco diffuso: la produzione artigianale continua ad avere una rilevante importanza. Il malcontento delle masse popolari, escluse dalla vita politica e immiserite, esplode nel brigantaggio e nei moti suscitati dalla legge sul macinato. Il 17 marzo 1861, con la fondazione del Regno d'Italia, divenne la carta fondamentale della nuova Italia unita e rimase formalmente tale fino all'entrata in vigore della Costituzione della Repubblica italiana, il 1º gennaio 1948 Fu lo statuto adottato dal Regno sardo-piemontese il 4 marzo 1848 Primo esempio di costituzione breve.