corso2

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Introduzione all’utilizzo di database
1 Struttura e organizzazione di database
 I database sono insiemi di dati memorizzati su un computer con diversi livelli di
astrazione al di sopra di essi.
 Ogni livello di astrazione consente di organizzare i dati contenuti e accedervi piu'
facilmente, separando la richiesta dal meccanismo di recupero di specifici dati.
 Database diversi organizzano i dati in modi differenti.
La metodologia piu' comune e' utilizzata dai database relazionali o RDBMS (Relational Database
Management Systems). I piu' famosi sistemi odierni sono hanno struttura prevalentemente
relazionale (es. Oracle, Sybase).
Altra metodologia popolare e' quella orientata agli oggetti (OODBMS), in cui il l'intero contenuto
del database e' gestito come oggetto di una classe specifica, in cui sono state definite delle
regole per manipolare i dati in essa contenuti. Esistono poi dei pacchetti di database
semplicistici che sono in relta' paradatabase, ovvero sistemi piu' o meno sofisticati digestione di
files.
 Tutti i sistemi di database impiegano delle interfacce (API, Application
Programming Interface) per accedere ai dati ed, eventualmente modificarli. La
manipolazione dei dati avviene attraverso un linguaggio di interrogazione che
permette essenzialmente quattro operazioni principali: acquisizione,
memorizzazione, aggiornamento e eliminazione di dati.
Introduzione all’utilizzo di database
Database flat-file
 Il tipo piu' semplice di database e' il database flat-file,
formato da files di testo ASCII in formato standard che il
programa esamina per cercare informazioni.
 Il formato e' di solito costituito da un insieme di campi,
contenenti ciascuno una specifica categoria di informazioni,
delimitati attraverso caratteri speciali o con lunghezza fissa
assegnata.
 Il pregio principale dei database flat-file e' la semplicita' di
gestione, controbilanciata pero' dalla loro incapacita' di
gestire accesso concorrente e dalla mancanza di
indicizzazione dei dati, che non consente interrogazioni
sequenziali.
 Esempio.
Database flat-file entry
NA
IN
GR
TM
CA
DE
RE
Torta sacher
cacao, uova, farina, burro,
180 °C
40 minuti
500 porzione
Torta buonisima,
caratteristica di Vienna, si
trova anche in Alto Adige.
Dolci Altoatesini, Ed. Bo
Introduzione all’utilizzo di database
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Database relazionali
Il linguaggio SQL (Structured Query language) e' stato
progettato per manipolare basi di dati (1970, Codd, IBM,
modello relazionale).
Un database relazionale e' percepito dall'utente con un
insieme di tabelle, dove una tabella e' un insieme non
ordinato di righe. Ogni riga ha un numero fisso di campi
(colonne della tabella) e ogni campo puo' memorizzare un
tipo predefinito di dati (numeri o stringhe).
Le informazioni correlate possono essere conservate nello
stesso punto o in punti distinti ma collegati a quello
principale.Questo processo di razionalizzazione delle tabelle
(normalizazione dei dati) fa si’ che i dati non risultino
duplicati e ne riduce la ridondanza.
I dati possono essere: numerici, carattere (stringhe di lettere e
numeri), data (data, data piu' ora), binari (immagini, audio, ...)
o NULL (privo di valore).
Database compositi e information retrieval
SRS - Sequence Retrieval System
E' stato sviluppato per rendere possibile l'interrogazione di
piu' database residenti nel medesimo sito, anche in
assenza di un formato comune tra i diversi database.
 Si tratta di un network browser per database in biologia
molecolare, sviluppato allinterno dell'European Molecular
Biology network.
 SRS permette l'indicizzazione di qualsiasi flat-file
database rispetto a qualsiasi altro.
 Tipicamente, SRS permette di collegare dati relativi ad
acidi nucleici, EST, sequenze proteiche, pattern di
sequenze, a strutture o di tipo bibliografico, senza che
all'utente sia richiesta la conoscenza della struttura dei
dati e dei linguaggi utilizzati.

Database compositi e information retrieval
ENTREZ

L'NCBI (National Center for Biotechnology Information) ha
un ruolo fondamentale nel mantenimento di banche dati di
informazioni di interesse biologico e nella diffusione di
strumenti di analisi e biocomputing. L'NCBI sviluppa nuove
tecnologie informatiche per favorire lo studio dei processi
genetici e molecolari di impartanza biomedica.

Ricadute di queste ricerche sono lo sviluppo di metodi per
computer-based information processing e di sistemi che
facilitano l'accesso degli utenti a database e software. Dal
1992, l'NCBI mantiene GenBank, il database di sequenze di
DNA dell'NIH, che scambia dati con l'EMBL e il DDGJ.
Database compositi e information retrieval
ENTREZ

ENTREZ e' stato sviluppato per permettere l'accesso a dati
di biologia molecolare e citazioni bibliografiche. Forse un
po‘ meno flessibile di SRS, permette tuttavia il massimo
sfruttamento del concetto di "neighbouring" offrendo la
possibilita' di collegare tra loro oggetti diversi di database
differenti, indipendentemente dal fatto che essi siano
direttamente "cross-referenced".

Tipicamente, ENTREZ permette l'accesso a database di
sequenze nuclotidiche, di sequenze proteiche, di
mappaggio di cromosomi e di genomi, di struttura 3D e
bibliografici (PubMed).
DATABASE PRIMARI
Database di sequenze nucleotidiche e proteiche

Collezioni di singoli records, ognuno dei quali contiene un
tratto di DNA o RNA con delle annotazioni. Ogni record
viene anche chiamato ENTRY, e ha un codice che lo
identifica univocamente (ACCESSION NUMBER).
Le tre principali banche dati primarie sono:

EMBL nucleotide database, ora gestita dall’EBI (1980)



GenBank = banca dell NIH gestita dal NCBI (1982)



EMBL = European Molecular Biology Laboratory (Heidelberg)
EBI = European Bioinformatics Institute (Hinxton, UK)
NIH = National Institutes of Health (Stuttura USA)
NCBI = National Center for Biotechnology Information, Bethesda,
Maryland
DDBJ = banca DNA giapponese (1986)

DDBJ = DNA DataBase of Japan
Nel 1988, i gruppi responsabili di questi 3 database si sono
organizzati nell’International Collaboration of DNA Sequence
Databases, e hanno deciso di utilizzare un formato comune per i
records (non proprio identico, ma almeno deve avere sempre certe
caratteristiche) e di scambiarsi giornalmente le sequenze.
La gran parte delle sequenze finisce in uno dei tre database
perché l’autore (il laboratorio dove tale sequenza é stata ottenuta)
la invia direttamente. La sequenza viene quindi inserita e il record
corrispondente resta di proprietà’ solo di quel database, l’unico
con il diritto di modificarlo (questo evita molti problemi). Il
database che riceve la sequenza la invia poi agli altri due. Circa il
98% delle sequenze in un database sono presenti anche negli altri
due.
Ci sono poi anche degli “annotatori” che prendono le sequenze
dalle riviste scientifiche e le trasferiscono nel database. Questo
implica pero’ ulteriori problemi perché si possono formare più’
facilmente doppioni. Problema della ridondanza.
Quante sequenze ci sono in GenBank ?
GenBank Statistics
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/Genbank/genbankstats.html
La “Feature Table” stabilisce le regole da seguire per
permettere lo scambio di dati tra i diversi database che
collaborano all’ International Nucleotide Sequence
Database Collaboration
Submitting Sequence Data to GenBank
The most important source of new data for GenBank® is direct
submissions from scientists. GenBank depends on its
contributors to help keep the database as comprehensive,
current, and accurate as possible. NCBI provides timely and
accurate processing and biological review of new entries
and updates to existing entries, and is ready to assist
authors who have new data to submit.
DATABASE PRIMARI
Database di sequenze proteiche
SWISS-PROT
Database di sequenze proteiche annotate e
“scarsamente” ridondanti e cross-referenced
Contiene TrEMBL, supplemento a SWISS-PROT costituito
dalle sequenze annotate al computer, come traduzione
di tutte le sequenze codificanti presenti all’EMBL
TrEMBL contiene due sezioni:
SP-TrEMBL, sequenze da incorporare in SWISSPROT,
con AC.
REM-TrEMBL, remaining (immunoglobuline, proteine
sintetiche, ...), senza AC.
TrEMBLnew, generato ogni settimana.
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