Diversità dei percorsi clinici nei Disturbi dello spettro Autistico Prof. Michele Zappella Università di Siena L’Autismo • si definisce per il comportamento: per difficoltà socio-comunicative e modalità ripetitive. • Un po’ come l’epilessia dove il comportamento è, viceversa, parossistico. • Come ci sono epilessie resistenti alle cure, altre curabili, altre reversibili: similmente nell’Autismo e nei disturbi correlati(DSA) Autismo • Come ci sono epilessie resistenti alle cure, altre curabili, altre ancora reversibili, • similmente nell’Autismo e nei disturbi a questo correlati. • Viceversa altri disturbi dello sviluppo si distinguono per le abilità: es. le disabilità intellettive, i disturbi specifici dell’apprendimento ecc. La storia • dell’epilessia dura da millenni. Quella dell’Autismo è breve: poco più di sessant’anni. • Sia l’una che l’altro sono stati ritenuti per anni inguaribili: poi si è visto che le cose stavano altrimenti. Storia-Kanner • L’Autismo Infantile viene descritto per la prima volta da Leo Kanner, un medico austriaco che fondò il primo reparto di psichiatria infantile nel John’s Hopkins di Baltimora(Infantile Autism, 1943). Storia-Kanner • Delineò i tre gruppi di sintomi: • 1. le gravi difficoltà nella relazione, • 2. le peculiarità della comunicazione in terza persona, in forma ecolalica o verbalmente assente, • 3. le modalità ripetitive. Ritenne le cause congenite e notò la freddezza di alcuni genitori Asperger • pediatra austriaco, descrisse il disturbo di 4 ragazzi che avevano ‘poca empatia, difficoltà nel fare amici, conversazione unilaterale, intenso coinvolgimento in particolari interessi e goffaggine motoria’ e di normale intelligenza(Autistischen Psychopathen, 1944). Basi genetiche dei DSA • Scoperta da Folstein e Rutter(1977) Educazione e terapia • Schopler, ebreo tedesco emigrato in US, descrive il metodo Teacch(anni sessanta) • e Ivar Lovaas, norvegese, introduce l’uso del comportamentismo in terapia nello stesso periodo. Una o più malattie? • considerato per decenni come ‘una’ malattia, fu interpretato per la prima volta al plurale, come composto da malattie diverse dall’americana Mary Coleman(The autistic syndromes, 1975). Autismo e trasmissione sinaptica • Reversibilità nei topi null MECP2, ottenuta da Bird a Edinburgo(2007). La cultura europea • ha dato un contributo fondamentale nella scoperta degli aspetti più importanti dello spettro autistico: sul piano clinico, etiologico, educativo e riabilitativo. Le ‘sole’ • sono venute da altre parti del mondo: come il metodo Delacato, le diete, le cure antichelanti, la comunicazione facilitata, il dogma che ‘l’Autismo è una malattia inguaribile’(National Society for Children and Adults with Autism, 1977), il ritardo di decenni nel riconoscere la Rett e l’Asperger di cui preparano l’eliminazione dal DSM V(BaronCohen 2008 NYT), ecc. Autismo infantile • • • • • caratterizzato da gravi alterazioni della: 1. relazione sociale 2. comunicazione con povertà di fantasia 3. ripetitività inizio nei primi due anni e mezzo Autismo Infantile • Si definisce anche con l’aiuto di scale come: • ICD 10, DSM IV, ABC, CARS, ecc. • Importante valutare le capacità di relazione, quelle esecutive, l’attenzione congiunta, il gioco simbolico: nettamente al di sotto del livello generale di abilità Lo Spettro Autistico(DSM IV R) • • • • • • • Disturbo Autistico: a) difficoltà sociale b) difficoltà nella comunicazione c) comportamenti ripetitivi Disturbo di Asperger: a) difficoltà sociale b)comportamenti ripetitivi Autismo parziale(DPS nas): a+;b/c Disturbo Disintegrativo Prevalenza • • • • Autismo Sindrome di Asperger Autismo parziale(PDDnos) Disturbo Disintegrativo 1:1000 3-4:1.000 1.5:1000 100 casi Prevalenza in aumento • • • • • negli anni settanta era di 4:10.000 Cause: 1. più conosciuto 2. meglio diagnosticato 3. società che evidenzia incapacità sociale 4. tutti i disturbi mentali sono in aumento(specie in età evolutiva) • 5. effetto ‘periodo’? Rapporto Maschi-Femmine: 4:1 • con alcune varianti in alto e in basso nelle varie statistiche Componente genetica elevata • 80-90% concordanza nei gemelli monozigoti • 0-10 concordanza nei dizigoti Rischio genetico • Rischio del 5-10 % di aver altro A.o in fratria • rischio aggiuntivo di 1:10 di avere un altro figlio con difficoltà sociali o di comunicazione • Il rischio di avere figli con ritardo mentale non è maggiore del resto della popolazione tratti autistici nella popolazione • La distribuzione dei TA indica un continuum che va da persone con DSA alla popolazione generale • studi su larghe popolazioni di gemelli indicano che le tre componenti dell’A hanno una scarsa correlazione tra loro scarsa correlazione + fra le 3 aree • per cui in studi condotti nella popolazione generale su migliaia di gemelli: • Percentuali definite avevano solo difficoltà di relazione, altre solo di comunicazione, altre ancora soltanto modi ripetitivi. correlazione incompleta in DsA • fra le 3 aree: • per es. spesso la ripetitività è tardiva e risponde poco a programmi riabilitativi Diversi geni per diverse aree • Ogni area della triade è molto ereditabile • sottogruppi con spiccata ripetitività o con inizio tardivo della frase Diverse malattie genetiche • • • • • • • Numerosi geni candidati(oltre 0) Famiglie con mutazioni di: ARX SHANK 3 Neuroligina 3/4 Neurexine Alterazione cromosoma 15 Alta frequenza(3-5%) di A in: • Malattie neurocutanee: sclerosi tuberosa, Ipomelanosi di Ito, neurofibromatosi • Sindromi cromosomiche: X Fragile, S.Down, tetrasomia 15, altre • Sindromi metaboliche: PKU • Rosolia intrauterina, citomegalovirus, herp. • S.Williams, S.Sotos, altre S. Alterazioni sinaptiche • vengono oggi ritenute il punto principale di riferimento: ciò a causa della dimostrata reversibilità di sintomi simil-autistici in esperimenti condotti su animali(topi). due vie principali • 1. Mutazioni nei geni TSC1/TSC2, NF1,e PTEN si associano ad alterazioni nella crescita e dimensioni dei neuroni e portano a DSA sindromico con TBS, NFB, o macrocefalia. due vie principali • 2. Mutazioni delle neuroligine, neurexine, molecole adesive presinaptiche e di Shank3 proteina strutturale postsinaptica portano a DSA e sindrome di Asperger. Diversa genetica, diverse malattie • La componente ambientale causale è minore rispetto a quella genetica, e poco conosciuta. Si sa del rischio del valproato in gravidanza e poco più. Decorsi clinici iniziali • Sintomi A sin dai primi mesi(60-70%) • Regressione(30-40%) Sintomatologia iniziale • • • • • • • Evitante visivo, uditivo, corporeo Non parla o parla in 2,3a persona, ecolalico Non ha attenzione congiunta Non fa giochi simbolici Poca reciprocità Chiamato non si volta a volte ripetitivo, altre caotico e iperattivo Sintomatologia iniziale • • • • • • possibile che: sia iperacusico Ipertattile con ipernausea con scarsa sensibilità al dolore non pianga con le lacrime Sintomatologia iniziale • Iperselettivo(s’incanta davanti a lavatrice) • Ripetitivo(es. fa girare gli oggetti) • Con macrocefalia Valutazione clinica • • • • • • Iniziare con complimenti al bambino\a proporgli giochi adeguati ogni tanto chiamarlo, avvicinarsi a lui proporre scambi affettuoso-amichevoli taglio garbato con i familiari saper condurre la visita come in un gioco Valutazione clinica • Circonferenza cranica(1:4 hanno macrocefalia): possibili Sotos, Cole&Hughes, Ito, Cowden, Fra X • Alcuni sono microcefalici • Esame della cute • Esame somatico generale Valutazione clinica • Valutare comprensione del linguaggio per: agnosia verbale, sindrome da deficit programmaz. fonologica, sindrome da deficit programmaz. Sintattica • La coordinazione motoria e le prassie. • Abilità generali • Valutare la reciprocità, come il b.o cambia con modalità di avvicinamento(affettuose, esplorative, ecc.) Valutazione clinica • Notare: • le capacità esecutive • il grado di attenzione ed emotività congiunta • gioco con le costruzioni, disegno • gioco simbolico Valutazione clinica • Fare una o due scale: ICD10(o DSM IV) + ABC o CARS, CHAT, ADI, ADOS, ecc Valutazione clinica • Vedere se uno o entrambi genitori hanno DD(specie le madri) e in tal caso intervenire • Idem per altri D psichici(stress) specie se correlati alla malattia del figlio\a • notare struttura familiare, rapporti sociali Anamnesi familiare • • • • • chiedere sulle tre generazioni se: casi di persone solitarie DOC e D d’Ansia disturbi dell’umore ritardi mentali Visita affettuosa, familiare • 1. Per: fare bambino e familiari contenti • 2. valutare in condizioni favorevoli le sue abilità • 3. avere una visita somatica e neurologica adeguata • 4. Creare una relazione positiva con la famiglia cui spesso si chiedono compiti Usare la teoria della mente • La famiglia ti giudica da: 1. Come ti muovi(col viso, sguardo, corpo) • 2. Cosa fai • 3. Cosa dici Diagnosi: primo passo verso terapia • La diagnosi non dev’essere un’etichetta • È uno strumento per avviare un’educazione e una cura del bambino\a • Richiede attenzione anche verso la famiglia Sofferenza psichica • Tenerla presente, farsene carico, entrare in sintonia se diviene manifesta • Dare una valutazione di realtà e insieme dare speranza • Valutare la situazione sociale, discuterla, provare alternative • Evidenziare possibili disturbi psichiatrici Esami di laboratorio • • • • EEG(veglia e sonno) aminoacidemia cariotipo, X fragile,CGH microarray successivamente(a seconda dei casi): RMN, TAC comorbidità • Alcune di queste hanno particolare rilievo nel definire un percorso clinico: • 1. Disabilità intellettiva • 2. Disturbo del linguaggio(compr.-espress.) • 3. Disturbo coordinazione motoria • 4. Disprassia Altre comorbidità • • • • • • Sono: 1. ADHD 2. Disturbi d’ansia 3. Disturbi dell’umore 4. Tic motori e vocali(GTS) 5. Disturbo Ossessivo-Compulsivo Diversi percorsi clinici • La diversità dei percorsi clinici è legata in parte alle cause: peculiarità genetiche di vari sottogruppi e probabilmente anche di singoli casi(‘malattie private’). • Conta anche come nel corso della vita l’ambiente accoglie o meno una persona con DSA. Correlazioni genotipo-fenotipo • cominciano ad essere ottenute in questo quadro generale Mutazioni PTEN&macroc+DSA • Un esempio è la presenza di mutazioni PTEN in bambini con macrocefalia e ASD. La prevalenza è dell’8.3% (Varga et al 2009) e anche maggiore se la macrocefalia è accentuata(Butler et al 2005). Variazioni nelle copie di DNA • Microdelezioni e microduplicazioni di striscie di DNA cominciano ad essere associate ad alcune forme più rare (Kakinuma, Sato 2008) Casi clinici particolari • Può succedere di vedere due gemelli identici con DSA a 5 anni e trovarli in condizioni simili(entrambi non parlano). Poi a 10 anni l’uno è rimasto con poche parole, l’altro parla con lunghe frasi e ha molto aumentato le sue abilità. Variazioni nelle microduplicazioni/delezioni del DNA? L’ambiente può favorire o no • un determinato sviluppo in un bambino o in un giovane con un DSA. Pur mantenendo il nucleo autistico si possono rivelare dei talenti o, viceversa, possono essere stroncate delle qualità. Un bravo pianista di Beethoven • Esempio 1. Un ragazzo con DSA, QI=73 comorbido con ADHD, ora di 14 anni. • Alle scuole elementari ha avuto un percorso scolastico difficile con insegnanti critici e allarmati, compagni\e distanti. In parallelo era sempre eccitato con sbalzi dell’umore gravi e difficoltà nell’apprendimento. un bravo pianista • Alle medie cambia scuola ed entra in un ambiente amichevole, accogliente. Viene avviata cura con ritalin: ha successo. • Rilassato,attento,l’apprendimento migliora. • A 14 a. ha la fissa delle campane e della musica. Lo mandano a imparare il piano: in pochi mesi diventa una bravissimo pianista. Vittima del bullismo • 2. E’ un ragazzo di 18 anni con u disturbo autistico ad alto funzionamento e un Q.I. nella norma. • Visto un anno fa: vittima di bullismo, compagni\e rifiutavano di sedersi accanto a lui, lo assalivano in molti modi: troppa memoria, troppo bravo. Vittima del bullismo • Rivisto poco tempo fa: ha avuto tre ricoveri ospedalieri per gravi episodi depressivi, ha lasciato la scuola per molti mesi: la sua intelligenza è sfiorita. Adesso ha grosse difficoltà scolastiche. • Ora che è distrutto compagni e insegnanti sono + comprensivi verso di lui! Una classe di immigrati • Caso 3. E’ un ragazzo di 16 anni, con DSA associato a una debilità intellettiva di lievllo medio-grave. E’ sereno, allegro, ha una vita regolare nei suoi ritmi principali. Vive in una cittadina del Piemonte in una classe dove l’80% dei ragazzi sono extracomunitari che lo accolgono amichevolmente. L’ambiente • può essere un concausa dei DSA accanto a quella determinante genetica, e ne sappiamo poco; • ma è spesso determinante per il percorso umano e psichiatrico di una persona con DSA. La scuola • Ha un ruolo molto importante da questo punto di vista: per creare un ambiente ‘amichevole per l’autismo’ e per tenere questi ragazzi motoriamente attivi. • Ciò va insieme all’uso di metodi specifici educativi. in età adulta • c’è la prospettiva di una vita a casa dei genitori senza programmi e con un territorio che offre pochissimo. Ciò aumenta il rischio di comorbidità psichiatriche, cardiocircolatorie e metaboliche. • Il bisogno di una vita attiva nel senso di muoversi, correre, fare sport, e organizzata è grande. La sindrome di Asperger • rappresenta un altro percorso clinico particolare. • Si tratta di persone di intelligenza normale, a volte superiore. • In gran parte sono maschi(M:F=9:1). • A scuola richiedono attenzione particolare. S.Asperger • Difficoltà sociali: • a. non evidenti(o poco) in famiglia e con un adulto, • b. la difficoltà viene notata in scuola materna o alle elementari, • c. sguardo ipomobile, volto poco espressivo nel manifestare gli affetti S.Asperger • • • • • d. difficoltà a cogliere il punto di vista altrui e. rigidi nelle proprie prospettive f. regole rigide strutturano la relazione g. i loro interessi alla base della relazione h. si coinvolgono in maniera attiva ma eccentrica e strana(‘active but odd’) S.Asperger • • • • • • • Stile di comunicazione unilaterale: a.buone capacità linguistiche(QIV + di QIP) b.parlano molto su ciò che li interessa c.e su questo riportano la conversazione d.talvolta linguaggio da adulto, pedante e.talvolta modulazione bassa/alta S.Asperger • • • • • Interessi circoscritti: seguiti e sostenuti con passione a volte ristretti altre volte enciclopedici(grande memoria) riguardano geografia, storia, arte, filosofia, lingue straniere, elettronica, meccanica, calcio. S.Asperger • Interessi circoscritti: • presentati spesso con modalità intrusive • con povertà di un inquadramento più vasto S.Asperger • • • • • • Comportamenti aggiuntivi: spesso goffi con posture inusuali con andatura inusuale scrittura illeggibile iperatttivi S.Asperger • Evoluzione: • nel 12% dei casi senza più sintomi nelle prime 4 decadi(Billsted&Cederlund 2007). • Migliore dei casi di Aut.alto funz. S.Asperger • A scuola: favorire atmosfera amichevole, difenderli dal bullismo • Terapia: social skills training Asperger e Autismo alto funz. • Diversa genetica: fratelli d. Asperger non A. ma alcuni Asperger(Ghaziuddin 2005). • Asperger: attivi ma strani. • Autistici con alto funz: + passivi e solitari. Teoria d.Mente e Ipoconnettività • sono le due teorie che spiegano in parte il comportamento autistico. • Immaturità n.teoria della mente: capire poco cosa è nella mente altrui. • Ipoconnettività del SNC(e iperconnettività di alcuni circuiti) spiegano la ripetitività. • Il ruolo dei neuroni a specchio è discusso. regressione • Questa è presente nel 30% circa dei casi, in genere nel secondo anno. E’ un elemento che può contribuire a definire un percorso clinico. • La maggior parte dei casi rimangono poi in un percorso DSA stabile ma una parte ha un’evoluzione migliorativa Regressione seguita da progresso • • • • Si trova: 1. Nella variante Z-Rett 2. Nella sindrome dismaturativa 3. Nella sindrome di Landau e Kleffner e in altre forme epilettiche precoci La variante Z-Rett • • • • • • condivide con la s.di Rett classica: a. un periodo preclinico b. un decorso in 3(4) stadi c. disprassia manuale d. stereotipie di lavaggio e. La mutazione MECP2 La variante Z-Rett • riguarda bambine che hanno una regressione nel 2o anno con perdita del linguaggio e della manualità, seguite verso i 5 a.i da un recupero parziale del linguaggio, delle abilità generali e manuali. • Utile logopedia, musica, controindicati Teacch e ABA. La variante Z-Rett è una forma della sindrome di Rett che colpisce soltanto le bambine e si associa a un quadro ASD in oltre i 3 quarti dei casi. Dal punto di vista genetico hanno una mutazione MECP2 che riguarda soprattutto m.i missense nell’ultima parte dell’esone 4 alla quale si aggiunge una espressione ridotta del gene SPIN1 duplicato. La variante Z-Rett • Ha un rischio di ricorrenza bassissimo. 1 su 100 casi. Inoltre è possibile fare una diagnosi intrauterina da un prelievo dei villi coriali. Importante per la pianificazone familiare. Forme reversibili con regressione • Sindrome Dismaturativa • Landau e Kleffner S. Dismaturativa • • • • • • • Quasi tutti maschi(M:F 29:1) TC nel 70% genitori ADHD 45% dei genitori Gemelli: MZ 1, DZ 2 Sviluppo iniziale normale Regressione A nel secondo anno accompagnata da tic motori e vocali(TS) Sindrome Dismaturativa • • • • Non dismorfie, esami lab neg. rapido recupero con AERC spesso inizialmente disuguale scomparsa di sintomi A e Q.I. nella norma per 6 anni • residua quadro ADHD + TS • E’ una TS comorbida con DA reversibile S.Dismaturativa • Ha una base genetica diversa dagli altri DSA: con tics e S.di Tourette in + del 50% dei casi mentre mancano casi di autismo in famiglia su 121 bambini studiati (Zappella 1994.1996,1999,2002,2005,2009). • Rappresenta il 6% di una popolazione ambulatoriale di bambini con DSA (Zappella 2009). S. di Landau e Kleffner • Rapida perdita del linguaggio e convulsioni • EEG gravemente alterato(PO in bitemporale e diffuse, prolungate, specie nel sonno) • A volte convulsioni assenti • Spesso in piccoli con associato quadro A • si cura con VPT+steroidi • alcuni casi guariscono Sindromi epilettiche precoci • Sindrome di West ‘forme tardive’ • Crisi parziali complesse precoci con regressione A-simile(Deonna, 2004) A revers. + residuo DLD o RM • Alcuni casi perdono le caratteristiche A e restano con residuo D del Linguaggio e/o RM F.e reversibili senza regressione • istituzionalizzazione deprivante(Rutter 1999) • rosolia intrauterina(Chess 1977) Istituzionalizzazione deprivante • Istituti molto deprivanti(oggi nell’est, un tempo anche nell’ovest) • Recupero maggiore quanto meno furono in istituto, quanto prima in famiglia adeguata • In alcuni casi recupero completo: in tal caso rapido recupero • utile logopedia Neuropatologia (fatta in casi con RM) • Riduzione cellule Purkinje(cervelletto) • riduzione strato granulare(cervelletto) • addensamento cellulare e cell.piccole: ippocampo e amigdala • strutture microcolonnari nella corteccia • A: Disturbo olistico Terapie mediche • In linea di principio non necessarie per molti soggetti A • spesso utili o necessarie nelle frequenti comorbidità • Talvolta danno maggior benessere comportamentale anche senza comorbidità farmacoterapia • Risperidone: in basse dosi è più efficace(SDA selettivo su vie nigro-striatali e tuberoinfundibolari) • Vantaggi anche in assenza di comorbidità(anche nei piccoli)(Masi, Zuddas, gruppo Yale) • Nella pratica: distinguere da caso a caso l’opportunità(appropriato se comorbidità molto disturbanti) farmacoterapia • SSRI: fluoxetina, fluvoxamina, sertralina • Vantaggi in singoli casi, disturbi in altri. • Rischio di creare eccitazione farmacoterapia • Sconsigliabile tra i neurolettici l’aloperidolo (frequenti disturbi collaterali in A) • Pimozide(orap): spesso efficace per tic e S.Tourette ma necessario monitorizzare EKG farmacoterapia • Farmaci antiepilettuci: valproato, carbamazepina, lamotrigina, topiramato • per convulsioni(presenti nel 30% degli A) • per stati di eccitazione farmacoterapia • Se si dà più d’un farmaco: interazioni • 1. Fluoxetina, paroxetina, fluvoxamina inibiscono CIP 450 • Se dati insieme a neurolettici atipici ne possono elevare notevolmente il livello farmacoterapia • Barbiturici, carbamazepina, dintoina attivano gli enzimi del CIP 450: • Perciò possono ridurre i livelli dei neurolettici atipici • VPT? Terapie mediche • Disturbi del sonno frequenti: spesso utile la melatonina (anche per tempi limitati) Terapie mediche • Iniziare in maniera molto graduale(se possibile): risposte avverse sono più frequenti di quanto non si deduca dalla letteratura • Ricordarsi che abbiamo a che fare con diverse malattie Perché terapie educative? • Perché dallo specifico intervento educativo nella scuola, nella famiglia e nel tempo libero dipende in gran parte la qualità della vita del soggetto con DA e della sua famiglia Terapie educative • Obiettivi da ottenere: 1. la piena espressione delle capacità della persona con DA • 2. uno sviluppo equilibrato della vita familiare Due vie educative • • • • • 1. Basarsi su modi naturali di motivazione (Aerc, etologia) 2. Basarsi su modi artificiali di motivazione (condizionamento) in prevalenza Terapie educative • Sviluppare: 1. le capacità sociali e di comunicazione • 2. le abilità cognitive e di autonomia • 3. motorie Aspetti sociali e comunicativi • far uso comune di modi che facilitano la socialità: • 1. amichevoli, affiliativi, esplorativi, rassicuranti • 2. giochi fisici • 3. modularli a seconda dell’età Aspetti sociali e comunicativi • • • • Sviluppare la socialità con adulti e coetanei. Metodo di Xaiz e Micheli Metodo di Gutstein e Sheely in classe e fuori con precisi obiettivi di migliorare la socialità con i coetanei/e Terapie educative • • • • • Tener conto di peculiarità: 1. prevalenza visiva 2. deficit: linguistici 3. nel capire cosa l’altro pensa 4. nell’organizzarsi Terapie educative • • • • • Quindi: 1. uso eventuale di immagini 2. parlare chiaro, semplice, espressivo,gesti 3. evitare espressioni ambigue(scherzi, ecc) 4. dare una struttura(spesso costante) Terapie educative • spesso aree di particolare abilità: valorizzarle • per aree deboli e ritardo: gradualità(v.Portage) Terapie educative • Spesso: disturbi sensoriali(iperacusia) • iperselettivi • quindi tenerne conto nell’organizzare l’ambiente Terapie educative • Molti studi e metodi hanno suggerito quanto sopra: es. Teacch. Utile conoscerlo, a volte applicarlo, più spesso utilizzarne i principi. Terapie educative • Lettura: spesso meglio globale graduale • spesso iperlessia: usare testi semplicicon figure • Mai: ‘devono fare quello che fanno gli altri’ • Invece: fare con loro quello che possono fare Terapie educative • Vantaggi frequenti dall’uso quotidiano del computer(intelligenza visuo-motoria) Terapie educative • Pause nella giornata scolastica: rilassamento, e attività motorie gradevoli programmate per lui/lei Alcuni non parlano • Provare Comunicazione Aumentativa e Alternativa(con immagini) • non sempre interessa il b.o • arricchita da comunicazione mimicogestuale • ausilii Integrazione scolastica • • • • Percorso individualizzato: adattare i materiali scolastici alle abilità: per es. storia concreta con CD, audiovisivi scartare materie inutili e far confluire il ragazzo per alcune attività con altre classi(es. computer) Metodi particolari • Valutarne i costi umani ed economici • mettere in luce con i familiari che, se si tratta di un DA, non consentono la guarigione • presentare e discutere i dati della letteratura Terapie riabilitative • Possono essere d’aiuto in certi casi • es. quando c’è compromissione della comprensione-espressione linguistica(logopedia) • quando c’è disprassia oro-manuale • equilibrarle con la vita del soggetto e della sua famiglia I DSA si associano a varie dis/abilità intelligenza: da ritardo grave a intelligenza normale • capacità linguistiche: da agnosia verbale a linguaggio vicino alla norma • Prassie e coordinazione motoria: da grandi abilità nel disegno a DCM e/o disprassia oro-manuale e generale. Cure ed educazione devono • affrontare aspetti generali dei DSA(rigidità, disagio con le novità ecc) • ma in più devono essere mirate alle difficoltà corrispondenti alle aree coinvolte oltre che alle comorbidità esistenti. Terapie educative • Curare la qualità della vita sia del soggetto con DA che della sua famiglia a tutte le età. • Spesso utili vari sport(pattinaggio, nuoto, cavallo, podismo, ecc.) • in un giovane adulto lo sport può diventare il centro delle sue attività Terapie educative • Il soggetto A è parte di un sistema di relazioni: in famiglia, a scuola, nel tempo libero • Una struttura familiare equilibrata è di aiuto per lui e per chi vive con lui • Il centro della terapia può essere famiglia e scuola quando è piccolo, la scuola dopo, una casa famiglia o un buon istituto da adulto Intervento relazionale: premesse • Etologia. I sistemi di movimento hanno: • 1. uno scopo; 2. una storia ontogenetica; 3. una storia filogenetica; 4.un sistema motivazionale(interno ed esterno) • Comprendono: avvicinamento ed evitamento, attaccamento, alimentazione, ecc. Terapie relazionali: premesse • Nell’A prevale l’evitamento: pertanto quei modi corporei, nell’uso della voce e del nostro corpo che facilitano l’avvicinamento sono spesso utili nei bambini piccoli e, in altro modo, negli adolescenti e negli adulti Terapie relazionali: premesse • Inoltre gli A hanno una comprensione verbale compromessa(a diversi livelli): parlare piano, chiaro, espressivo, con uso dei gesti. Muoversi verso di loro in maniera rassicurante. Terapie relazionali: premesse • La Psicologia dello Sviluppo ci indica i modi di relazione, compromessi in diverso grado a seconda dell’età e delle capacità intellettive del soggetto A. E’ la prima fonte di ispirazione. Terapie relazionali: premesse • Hanno in comune la ricerca di obiettivi(cognitivi, sociali, di autonomia, ecc) ottenuta gradualmente sulla base di motivazioni naturali • Una visione sistemica dell’intervento(famiglia, scuola, ecc.) • Spesso coinvolge i familiari, ecc Intervento relazionale • Affronta le difficoltà di relazionecomunicazione dei DA • Parte dal recupero della intersoggettività primaria: reciprocità faccia a faccia, attività corporee per divertirsi, uso della voce e del corpo dell’adulto per aumentare l’attenzione al suo viso, gioco corporeo genitorebambino(vola-vola, tic-tic)(Aerc) Intervento relazionale • Su questa base(Aerc) e sui principi etologici mirati a sviluppare una motivazione naturale sviluppa il metodo Portage: per una via radicalmente diversa dal comportamentismo Intervento relazionale • Continua con giochi e attività mirate a sviluppare l’attenzione e l’emotività congiunta(Xaiz e Micheli, 2001), la teoria della mente, le capacità esecutive, il parlare a se stessi(Gutstein e Sheely, 2002): relazione adulto-ragazzo, o adulto e più ragazzi • Ciò specie per Asperger e A di alto livello Intervento relazionale • Può servirsi di modi di intervento sulla famiglia che ne sostengano la struttura e la comunicazione • Che consentano di gestire specifiche difficoltà • Che diano un ruolo di guida educativa adeguato ai familiari Intervento relazionale • Sulle basi anzidette si integra con la CAA(se del caso) • con l’uso del computer • con eventuali ausilii • spesso include principi Teacch Le terapie non devono essere esclusive • L’autismo è un disturbo eterogeneo • Per es. in alcuni casi è utile usare il Teacch • In altri(molti) bisogna prendersi carico di diverse difficoltà con differenti strategie e strumenti Terapie mediche ed educative • Come la scelta del farmaco è specifica per i Disturbi di cui soffre un soggetto A • così l’intervento educativo è mirato agli strumenti più efficaci che abbiamo per aiutarlo