Il cambiamento corporeo è la prima grande sfida con cui l’adolescente si confronta Comporta un cambiamento della propria identità Comporta un cambiamento del modo di rapportarsi con l’ambiente Aumenta la motivazione ad osservarsi e riflettere su di sé Differenze individuali Differenze di genere Essendo il cambiamento più precoce è quello che può creare più problemi I clinici imputano ai cambiamenti biologici le difficoltà psicologiche tipiche dell’adolescenza PUBERTA’: periodo di passaggio dalla condizione biologica di bambino a quella di adulto. Segna l’inizio dell’adolescenza come passaggio sociale Tendenza secolare: abbassamento dell’età della pubertà Scatto di crescita: aumento del ritmo di sviluppo di peso ed altezza. Altezza: prima gambe mani e piedi poi tronco e braccia (disarmonie di crescita e difficoltà di movimenti) Aumento della massa adiposa, aumento dei tessuti muscolari ed ossei in particolare Sviluppo degli organi genitali. Comparsa di prime eiaculazioni nei maschi e menarca nelle femmine (mediamente a 13-14 anni maschi e 11-12 anni femmine) Sviluppo dei caratteri sessuali secondari. Maschi: Aumento della peluria; allargamento della laringe ed allungamento delle corde vocali. Femmine: aumento del seno, allargamento bacino. Sviluppo del sistema circolatorio e respiratorio Cambiamenti del sistema endocrino Ridistribuzione del grasso corporeo e dei tessuti muscolari Sviluppo del sistema nervoso Sviluppo del sistema linfatico I ragazzi percepiscono grande inquietudine perché non conoscono l’esito del cambiamento L’immagine del proprio corpo deriva dall’interpretazione personale che si ha di esso essendo investito di desideri, sogni aspettative per ciò che si vorrebbe essere Mentalizzazione del corpo: sentimenti ambivalenti amore e odio Problema: l’adolescente non ha ancora le competenze cognitive e sociali necessarie per costruire ed accettare pienamente la nuova identità corporea Il corpo del bambino era ritenuto stabile e sede delle competenze percettive e motorie ora crolla un punto di riferimento Finché il corpo non è pienamente mentalizzato c’è una forte distanza mentecorpo: difficoltà di percezione dei segnali e risposte inappropriate Mentalizzare il corpo significa passare da un momento di corpo come prigione ad una buona rappresentazione che può comprendere e controllare Fattore intrapersonale (paure, fobie, relazioni) Differenze interindividuali (anticipi e ritardi) Fattore culturale Hall: i turbamenti psicologici dell’adolescenza hanno come causa diretta i cambiamenti fisici Anticipi o ritardi puberali (vantaggio e svantaggio psicologico) Rapporto tra maturazione puberale e condotta sociale: la troppa precocità appare correlata a condotte devianti Forte dispendio di energia per il cambiamento fisico correlato a scarse energie mentali (calo a scuola) Ridefinizione del proprio ruolo di maschio e di femmina per i caratteri secondari Identità sessuale: percezione sessuata di sé e del proprio comportamento Intensificazione delle condotte di genere. Oggi situazione più paritaria Approccio psicosociale: La pubertà si configura come compito di sviluppo e la sua risoluzione dipende dalle risorse interne ed esterne I pari diventano occasioni per mostrare la propria identità di adulti e per sedurre Anticipazione della pubertà e posticipazione dell’autonomia economica Maggiore libertà sessuale e rapporti al di fuori del matrimonio Anticipo dell’esordio sessuale (15-16 anni media, maschi più precoci). Il 30% dei ragazzi sotto i 30 anni ha avuto più di tre partner Sessualità vissuta nelle coppie stabili soprattutto senza rapporti completi Importanza della scelta consapevole (omosessualità) Si costruisce in base alle modificazioni puberali Si costruisce in base alle interazioni con il contesto di socializzazione (come il contesto risponde al cambiamento fisico) Anoressia e bulimia come ipermentalizzazione del corpo e come difficoltà di integrazione delle propria identità (sè diviso) Pubertà: comparsa del desiderio e di forti ambivalenze nei confronti del proprio corpo Conflitto fra nostalgia del corpo bambino investito dall’affetto genitoriale e bisogno di rivendicare autonomia sul proprio corpo Prevale la necessità di mostrarsi come soggetti autonomi: forte investimento sul nuovo corpo Dedizione per il corpo in quanto base per la costruzione dell’identità sociale ed oggetto di giudizio dei pari Mentalizzazione del corpo: saper costruire un’immagine mentale che dia significato etico ed affettivo alle trasformazioni puberali ponendo le basi per l’identificazione di genere e per quella sessuale Manipolazione attiva del corpo per ricerca di unicità e di presentabilità sociale Difficoltà di mentalizzazione di oggi non dovuta alla restrizione educativa ma alla difficoltà di accettare la ferita narcisistica e il nuovo corpo L’adolescente ha molti corpi che devono essere integrati (sociale, sessuale, alimentare, maschile o femminile…). L’immagine corporea è un’integrazione coerente di tutte queste rappresentazioni Distanza tra corpo da abitare e mente e sopraggiungere del piacere e desiderio che possono essere rifiutati Anoressia: rifiuto del corpo sessuato o altre forme di aggressione. Controllo del corpo come controllo sull’ambiente per ircerca dell’identità dismorfofobia Genere: differenze psicologiche tra maschi e femmine Sesso: differenze fisiche I bambini acquisiscono presto il senso dell’identità di genere perché la socializzazione è largamente influenzata dal sesso Identità di genere (18-30 mesi): il bambino diventa consapevole dell’esistenza di due categorie. A tre anni iniziano a riconoscere il sesso degli altri bambini in base ad indizi percettivi. Stabilità del genere (dai 3-4 anni): il sesso è una caratteristica costante per tutta la vita. Ma conoscenza ancora limitata fino allo stadio operatorio: tendono a credere che il sesso cambia se cambiano gli indizi percettivi. Coerenza del genere (dai 5-6 anni):la caratteristica è costante e non varia in relazione al contesto o agli indici. Comprensione del genere completata. Comprensione del ruolo di genere (dai 2-3 anni): i bambini capiscono che alcune cose sono adeguate per i M altre per le F (stereotipo) Stereotipi: M:attivo, dominante, sicuro, aggressivo; F. passiva, premurosa, accondiscendente, dedita alla cura degli altri Gli stereotipi culturali non sono così presenti effettivamente nel comportamento dei bambini. Rassegna del 1974: nessuno dei tratti considerati differenzia effettivamente bambini e bambine. Studio del 1998: differenza nei compiti percettivi o verbali, differenze minime, no di personalità, ruolo del contesto. Differenze nella scelta dei giocattoli e nelle attività di gioco molto precoce. Fattori innati o pressioni sociali? Molte pressioni dai 2 anni in particolare sui maschi. Gli adulti incoraggiano in particolare i maschi a giocare con giochi tipizzati per sesso Gli adulti incoraggiano i M a scegliere giochi vigorosi e attivi Ai M sia assegnano compiti domestica da M Si presta più attenzione al comportamento aggressivo e assertivo dei M Le proibizioni verbali e fisiche sono indirizzate più ai M I genitori incoraggiano maggiormente i M all’autonomia I genitori discutono di più di sentimenti con i M I M sono più incoraggiati a controllare la manifestazione delle emozioni Il M è percepito come più forte, autonomo, meglio coordinati e più vigili; la F è percepita come più piccola, delicata, più bella e tranquilla Esperimento con filmati di Baby X Separazione tra i sessi come fenomeno spontaneo universale. M: gioco più coercitivo, violento, competitivo F: gioco più cooperativo Percezione di sé unitaria come maschio o come femmina Processo multifattoriale che si articola attraverso dimensioni biologiche, psicologiche,relazionali e socioculturali Ruolo di genere: tutto ciò che viene comunicato agli altri per manifestare questa appartenenza. Molti modi di esprimere il genere non solo atipici Studi recenti: 4 dimensioni: consapevolezza, compatibilità psicologica, pressione percepita, convinzione (pregiudizio) La popolarità ed accettazione da parte del gruppo dei pari è correlato alla percezione di compatibilità con il proprio genere. La bassa compatibilità è negativa laddove è forte la pressione percepita. L’androginia psicologica è secondo alcuni possibilità di adattamento superiore. Maschi più compatibilità ma anche più pressione. Il pregiudizio intergruppo può essere causa di difficoltà relazionali con i pari. Chi riceve più pressione è meno esplorativo, più accettato dai pari ma poco soddisfatto. DIG: disturbo dell’identità di genere. Non conformità con il proprio genere. Gender identity interview fo children (Zucker et al., 1993): rivela sentimenti di disforia di genere, desiderio di appartenenza al sesso opposto, ambivalenza nei confronti del proprio sesso. Studio dell’identità di genere in preadolescenza Studio delle differenze per genere ed età Studio di possibili atipicità 246 soggetti di età compresa tra 9 e 13 anni bilanciati per sesso Gender identity interview for children (GII) Big Five questionnaire (Barbaranelli et al., 1998) Questionario sull’identità di genere per gli insegnanti (Johnson et al., 2004) Child Behaviour Checklist (CBCL di Achenbach, 1991) Rara presenza di atipicità Chi ha bassa consistenza con il prorpio genere ha alta instabilità emotiva, bassa coscienziosità, tendono a manifestare condotte aggressive/trasgressive