La neuropsicologia è quella disciplina che studia con mezzi

La neuropsicologia è quella disciplina
che studia con mezzi derivanti dalla
ricerca scientifica i correlati neuronali
del comportamento umano
Neurochimica
Neurologia
Neuroanatomia
Neurofisiologia
Linguistica
Neuropsicologia
Intelligenza artificiale
Psicologia
La Neuropsicologia si divide in:
• Neuropsicologia Sperimentale: si occupa dello
studio del funzionamento cerebrale utilizzando
modelli animali
• Neuropsicologia Cognitiva: si occupa del
funzionamento del cervello normale
• Neuropsicologia Clinica: studia le alterazioni
comportamentali causate da processi patologici
• Riabilitazione Neuropsicologica: sulla base delle
conoscenze derivanti dalle altre branche propone
trattamenti non farmacologici per i deficit
cognitivi e comportamentali causati da lesioni
cerebrali
Le aree di ricerca
• Lo studio delle basi neurali delle funzioni mentali:
vengono utilizzati i metodi della correlazione anatomoclinica, sviluppato a a partire dalla prima metà
dell’ottocento, ed i più recenti metodi di neuroimaging
funzionale ed attivazione (Neuropsicologia clinica)
• Lo studio della funzione mentale in quanto tale:
l’esame di pazienti con disturbi cognitivi specifici può
essere utile per spiegare le proprietà funzionali
dell’attività mentale, anche indipendentemente dai suoi
correlati neurali (Neuropsicologia Cognitiva)
Correlazione anatomo-clinica
L’associazione fra un disordine comportamentale
specifico, cioè l’alterazione di una particolare funzione,
e la lesione di una regione cerebrale consente l’inferenza
che la base neurale di quella funzione è localizzata
in quell’area.
Ma…
…localizzare la lesione che distrugge una data
funzione e localizzare la funzione non è la stessa cosa.
Problemi
• La lesione di una determinata area può causare
quel dato disturbo in quanto altera il
funzionamento di un circuito di cui fa parte
(correlazione non con l’area, ma con l’intero
circuito compromesso dal danno focale – studi di
neuroimaging - diaschisi)
• Possibile ruolo di compenso di altre aree cerebrali
vicarianti (2 possibili modalità: processo uguale
eventualmente ridotto nelll’efficienza o processo
diverso ma con risultati simili; importanza del
tempo di osservazione del soggetto)
Variabili influenzanti l’espressione del
danno cerebrale
• caratteristiche della lesione (sede, effetti a
distanza, natura della lesione, presenza di altre
lesioni attuali o pregresse)
• tempo (modalità di insorgenza e tempo di
osservazione)
• specializzazione emisferica e variabilità anatomica
• caratteristiche del paziente (età, sesso, stato
premorboso, eventuale uso di sostanze psicoattive,
variabili socio-culturali)
• tecnologie utilizzate
Metodi di attivazione cerebrale
La logica alla base è quella della correlazione anatomoclinica, in questo caso però si correla l’aumento di
attività cerebrale locale con l’esecuzione di un
determinato compito da parte del soggetto.
Queste procedure sono state utilizzate anche in soggetti
normali. E’ emersa un’elevata specializzazione
funzionale cerebrale; va tuttavia sottolineato come se
un’area non si attiva durante un determinato compito
questo non esclude completamente che quella area sia
coinvolta in quella determinata funzione.
EMISFERO SINISTRO
•Processi verbali, scrittura e lettura, ideazione
verbale
•Codifica i dati in simboli verbali
•I dati sono organizzati secondo il principio
della similarità concettuale (es. arancia e
mela uguali in quanto frutti)
•Analitico
•Ragione come logica formale
EMISFERO DESTRO
•Informazioni visuo-spaziali e visuo-percettive
•Riconoscimento tattile e visivo di forme
•Copia e disegno
•Abilità musicale innata
•I dati sono organizzati secondo il principio della
similarità strutturale (es. arancia e mela uguali in
quanto rotondi)
•Sintetico
•Intuitivo
Specializzazione emisferica
- Ciascun emisfero è “specializzato” per
determinate funzioni, ma può in caso di necessità
assumere competenze originariamente non proprie
(plasticità neuronale).
- La specializzazione emisferica è già presente alla
nascita, si completa entro la prima decade di vita.
- Mancini: linguaggio 60% circa localizzato
nell’emisfero sn, 20% dx, 20% bilat.
- Probabili differenze fra maschi e femmine
nell’organizzazione funzionale.
Relazione fra specializzazione
emisferica e preferenza manuale
• Soggetti destrimani: in circa il 97% dei
casi l’emisfero sn. è specializzato per le
funzioni linguistiche
• Soggetti mancini (circa il 10% della
popolazione generale):nel 61% le funzioni
linguistiche sono localizzate a sn, nel 19%
a dx, nel 20% è presente una
rappresentazione bilaterale.
LE FUNZIONI COGNITIVE
• Con il termine “funzioni cognitive” ci si riferisce
alle attività mentali coinvolte nell’acquisizione,
immagazzinamento, recupero ed utilizzo delle
conoscenze.
• Tale attività richiede l’integrazione di una grande
varietà di processi mentali che comprende
percezione, memoria, immaginazione,
linguaggio, capacità di ragionamento, di
risolvere problemi e di prendere decisioni (Smith
et al., 2002).
Classificazione delle funzioni cognitive
• Funzioni strumentali
- funzioni recettive (percezione sensoriale, gnosie)
- memoria
- capacità logico-astrattive
- funzioni espressive (linguaggio, prassie, abilità
visuo-costruttive)
• Funzioni esecutive
insieme di funzioni cognitive, finalistiche, coscienti e strategiche,
che controllano e coordinano l’attività delle funzioni strumentali
• Variabili che influenzano l’attività mentale: stato di
allerta, velocità di risposta motoria
• Variabili affettive/emozionali, personalità
Funzioni associate con il lobo occipitale
• Sensazione visiva primaria
• Percezione visiva (contorni, grandezza,
orientamento, profondità, colore,
luminosità, movimento)
• Lettura
• Connotazione semantica di oggetti
• Riconoscimento di facce
Funzioni associate con il lobo parietale
Anteriore
- percezioni somato-sensitive e tattili
- schema corporeo
- riconoscimento visivo di oggetti
Posteriore
- linguaggio
- orientamento spaziale ed attenzione
- Calcolo e abilità costruttive
- Memoria a breve termine
- Movimento intenzionale
- Integrazione di stimoli sensoriali
Funzioni associate con il lobo frontale
Corteccia motoria e premotoria
- controllo motorio (I° e II° livello)
- fluenza verbale e spelling
Corteccia prefrontale
- controllo motorio (III° livello)
- adattabilità nei pattern di risposta
- programmazione e pianificazione
- problem solving
- movimenti oculari volontari
- giudizio percettivo
- memoria a breve termine
Area di Broca
- afasia di espressione
Corteccia orbitale
- personalità
- comportamento sociale
Funzioni associate con il lobo
temporale
Sistema uditivo
- ricezione, percezione e comprensione di stimoli uditivi
- abilità musicali
Sistema visivo
- integrazione delle esperienze visive
- percezione di facce
Linguaggio
- ricezione e comprensione del linguaggio parlato e scritto
Attenzione
Integrazione sensoriale
Memoria
- sindrome emisferica
- memoria verbale a lungo termine (emisfero sn)
- Memoria spaziale alungo tremine (emisfero dx)
Personalità
- comportamento sociale
- emozioni
ATTENZIONE
• SISTEMA LIMBICO (motivazione)
• FORMAZIONE RETICOLARE (stato di
all’erta)
• LOBO PARIETALE (organizzazione
spaziale e mappa sensoriale interna)
• AREE ASSOCIATIVE SENSORIALI
(talamo, orientamento verso gli stimoli)
• LOBO FRONTALE (regola strategie)
ATTENZIONE
Funzione generale che focalizza e indirizza l’attività
mentale chiaramente cosciente
- focale o selettiva: capacità di concentrare
l’attenzione su una fonte o canale contenente
informazioni relativamnete “deboli” in presenza di
distrattori “forti” (possibile ruolo-specifico del lobo
frontale sn)
- divisa: capacità di prestare attenzione a più compiti
contemporaneamente
- sostenuta: attenzione protratta nel tempo (possibile
ruolo dell’emisfero dx)
Scopi ed indicazioni della valutazione
neuropsicologica
• Identificare deficit cognitivi
• Determinare e seguire il decorso di una
malattia
• Valutare gli effetti di trattamenti
• Valutare i disturbi dell’apprendimento
• Valutare gli effetti di sostanze neurotossiche
• Valutazione a fini medico-legali
Test di concentrazione
Test di mantenimento
-digit span
-sequenza automatiche
-test di Corsi
-test di cancellazione
- contare all’indietro
- generazione di parole
- tempi di reazione
semplici
Test di resistenza all’interferenza
(inibizione di risposte, set shift)
-Trail making
-digit symbol
-test di Stroop
-go/nogo
-tempi di reazione a scelta e complessi
Presupposti per costruire un buon test
• Validità: il test misura effettivamente ciò che si vuol
misurare e deve avere validi presupposti teorici
• Obiettività: il giudizio deve essere indipendente
dall’esaminatore
• Attendibilità: il test deve essere indipendente da fattori
casuali e variabili di disturbo
• Validazione nei soggetti normali
• Sensibilità: % di soggetti diagnosticati correttamente come
patologici
• Specificità: % di soggetti identificati correttamente come
normali
SOMMINISTRAZIONE DI TEST TARATI E
STANDARDIZZATI (disponibili da circa 30 anni)
Vengono utilizzati per conferire maggiore efficacia, validità e
comparabilità nella rilevazione del deficit.
Taratura e Validità: Il test deve essere somministrato ad un
congruo numero di individui normali che rappresentano il
campione di standardizzazione con cui confrontare il punteggio di
un singolo paziente.
Standardizzazione:
Uniformità
delle
procedure
di
somministrazione e fissazione di norme da seguire nella
determinazione dei punteggi riportabili ai test stessi.
Consentono di fornire un giudizio di normalità/patologicità di un
individuo e di cogliere specifici profili di impairment cognitivo.
Variabili incidenti nella valutazione neuropsicologica
COMPLETAMENTE
COMPLETAMENTE
ACCURATA
INACCURATA
Dovute all’esaminando
Dovute all’esaminatore
Modalità di
somministrazione;
•Condizioni psico-fisiche
dell’esaminatore;
•Motivazione ridotta
(bournout).
Età;
Stato emotivo (es.ansia,
depressione…);
Motivazione ridotta;
Bassa o assente
scolarità;
Italiano come  lingua;
Eccessiva faticabilità;
Deficit sensoriali e motori;
Simulazione;
Dissimulazione;
Disordini psichiatrici;
Effetti acuti di sostanze;
Patologie internistiche;
Disturbo
dell’apprendimento
cognitivo (ritardo
mentale).
Dovute al Setting
 Distrazioni ambientali;
 Telefono che squilla;
 Pz. che entrano ed escono.
UNA VALUTAZIONE NEUROPSICOLOGICA
BEN ESEGUITA:
costituisce una estensione e raffinamento dell’esame neurologico;
partecipa al processo diagnostico e nosografico delle disfunzioni
cerebrali;
fornisce indicazioni prognostiche;
fornisce indicazioni riguardo il follow-up di pazienti;
fornisce indicazioni sulla veridicità dei sintomi cognitivicomportamentali a fini medico-legali;
produce dati per la ricerca neurologica in cui sono implicate
variabili cognitivo-comportamentali.
TEST NEUROPSICOLOGICI DI
SCREENING
Negli ultimi 30 anni, a scopi pratici, sono state elaborate svariate
minibatterie di test in grado di scandagliare rapidamente e in modo
obiettivo diversi ambiti cognitivi e comportamentali. Caratteristiche
di questi strumenti sono:
La rapidità di somministrazione;
Non prevedere particolari abilità da parte dell’esaminatore;
L’impiego in molte situazioni cliniche;
Il basso costo economico;
Reperibilità di dati normativi per molti di questi strumenti.
BATTERIE NEUROPSICOLOGICHE
BATTERIE PRECOSTITUITE
BATTERIE FLESSIBILI
Complessi di test o subtest
mirati alla raccolta di un
punteggio complessivo
Test valutanti differenti domini
cognitivi, scelti arbitrariamente
dal neuropsicologo