Molti modi per orientarsi
Eric aveva con sé la mappa disegnata da André
su un tovagliolo di carta e il suo zaino era
ancora leggero sulle spalle…
Anita Desai, Un percorso a zig zag
I portolani sono state le nostre prime carte
Carta Pisana –Anonimo-metà del sec. XIII
La Carta Pisana è un portolano (dal latino portus) cioè un manuale per
la navigazione costiera e portuale. Elaborata a Genova, il suo nome è
dovuto al fatto che, nel XIX sec, la possedeva un’antica famiglia pisana.
Disegnata con grande precisione e orientata verso est, raccoglie i circoli
commerciali dei genovesi dalle coste mediterranee a quelle del Mar
Nero: i nomi dei porti sono scritti perpendicolarmente in nero, i più
importanti in rosso.
La Carta Pisana è il più antico portolano occidentale che si conosce:
queste carte, infatti, erano considerate strumenti di lavoro, non degne di
essere conservate.
Al-Idrisi, geografo arabo alla corte normanna di
Ruggero II di Sicilia, si basava non solo sul
sapere libresco ma anche su fonti orali,
testimonianze di viaggiatori e marinai: pratica
inusuale visto che in questi secoli, sia nel mondo
occidentale che in quello arabo, il sapere
empirico dei navigatori, che si manifestava nei
portolani, faceva fatica ad avere accesso negli
ambienti colti dei cartografi.
Questo mappamondo, con il Sud in alto,
contraddiceva quanto aveva affermato il
geografo alessandrino Tolomeo che, ritenendo
che l’Africa si congiungesse da qualche parte ad
est con l’Oriente, pensava l’Oceano Indiano
come un mare chiuso, simile al Mediterraneo.
al-Idrisi
Mappamondo di al-Idrisi sec. XII
L’impianto della Geografia di Tolomeo, che verrà tradotto nell’occidente
cristiano in latino da un testo arabo intorno al 1400, garantiva un metodo per
la rappresentazione grazie al sistema utile del reticolo delle coordinate di
longitudine e latitudine; sarà utilizzato anche oltre il secolo XV.
Mattang micronesiano
Il mattang è una carta nautica, costruita con bastoncini di bambù e conchiglie: il bambù serve
ad indicare l’andamento del moto ondoso - ignorato dalle carte nautiche convenzionali - e le
conchiglie le isole.
Il meddo è un tipo di mattang che mostra la
posizione di un certo numero di isole in
rapporto alle onde, mentre la distanza tra le
isole e il loro orientamento è di secondaria
importanza.
Il rebbilib illustra l’intero, o larga parte
dell’arcipelago, con più attenzione per
le isole che per il moto ondoso.
Il mattang è una mappa individuale, costruita dal navigatore per un uso personale e specifico.
La mappa mentale degli aborigeni australiani
Tjuringa, tavoletta intagliata
ricoperta da disegni che
rappresentano gli itinerari
dell’Antenato del Tempo del
Sogno del proprietario.
Pittura aborigena dell’Australia centrale. Simboli, linee e punti
ricostruiscono i luoghi naturali che hanno contrassegnato un
segmento del Grande Viaggio
Secondo gli aborigeni australiani nel Tempo del Sogno gli Spiriti Ancestrali avevano compiuto
il Grande Viaggio cantando il nome di ogni cosa in cui si imbattevano (rocce, laghi, montagne,
animali ecc.): il loro canto aveva in pratica creato una mappa dell’Australia, un dedalo di
sentieri chiamato le Piste del Sogno (o Vie dei Canti), le Orme degli Antenati.
L’aborigeno può orientarsi anche in un territorio mai percorso prima proprio grazie a queste
Orme degli Antenati, mappa costruita ed appresa attraverso il canto.
La ‘mappa stellare’ dei Tuareg algerini
Nel deserto (la bussola non
funziona, troppe masse
magnetiche) il sole fa brutti scherzi,
specialmente quando è allo Zenit..
Unico orientamento sono le stelle
(il cielo è sempre pulito nel deserto)
Non usano la stella Polare ma usano le famose tre stelle "carovaniere" le
tengono a sinistra per andare a sud e a destra per andare a Nord.. Siete
curiosi? Uscite dalla vostra casa se è buio, guardate verso Est vedrete tre stelle
in fila
"inconfondibili" quelle tramontano sull'Arabia Saudita ! Le "carovaniere" sono
visibili dall'inbrunire fino alle 3 di mattina e per quasi tutto l'anno.
http://viaggi.ciao.it/Agadez__Opinione_735012