Laboratorio Processi Stocastici Annalisa Pascarella Istituto per le Applicazioni del Calcolo "M. Picone" Consiglio Nazionale delle Ricerche Roma Informazioni e-mail: webpage [email protected] [email protected] [email protected] www.dima.unige.it/~pascarel/ Giovedì 10 Novembre PC2 12-14 Venerdì 11 Novembre PC2 11-13 Lunedì 5 Dicembre PC2 14-16 Programma MATLAB MCMC esercizi vari durante il laboratorio metodi Monte Carlo, algoritmi per la generazione di numeri pseudo-casuali Metropolis-Hastings Simulazione processo di Poisson MATLAB MATLAB MATrix LABoratory Linguaggio di programmazione interpretato legge un comando per volta eseguendolo immediatamente Per avviarlo -> icona sul desktop workspace command window MATLAB come calcolatrice 4+7 invio è possibile definire variabili e operare su esse x = 9 -> invio Operatori aritmetici: Caratteri speciali: ; % : help mean +-*/^ Variabili predefinite: i, pi, NaN, Inf Funzioni elementari: sin, cos, log, exp Comandi utili clear a clear all ultima variabile memorizzata clc per cancellare tutte le variabili dal workspace ans per cancellare una variabile dal workspace pulisce lo schermo help <nome_funzione> Lavorare con MATLAB In MATLAB tutte le variabili sono trattate come matrici scalari vettori riga v = (v1,…, vn) vettori colonna v = (v1,…, vn)T matrici a11 a1n A a a m1 mn -> -> matrici 1 x 1 matrici 1 x n -> matrici n x 1 -> matrici m x n Vettori Per definire un vettore riga Per definire un vettore colonna Usando : a = [1 2 3 4 5] a = [1, 2, 3, 4, 5] a = [1; 2; 3; 4; 5] a = [1 2 3 4 5] ’ a = 1:3:10 b = -5:5 Matrici Per definire una matrice size(A) -> 3 0 R 22 A 1 2 dimensioni della matrice per memorizzare le dimensioni 3 0 3 R 23 B 1 2 0 B(2,3) B(2,3) = 1; B • • • A = [3 0; 1 2] A = [3 0 1 2] per selezionare un elemento per modificare l’elemento per visualizzare B -> [r c] = size(A) b1 = [3;1] b2 = [0; 2] b3 = [3; 0] B = [b1, b2, b3] Il comando : Importante per la manipolazione delle matrici generazione di vettori che siano delle progressione aritmetiche di passo costante a = [1:10] b = 1: .2 : 4 c = 3:0 -> c = 3: -1: 1 o a = 1:10 non produce niente!!!! mediante : si possono estrarre righe e colonne 3 0 3 R 23 B 1 2 0 estrarre la riga R2 B(2,:) estrarre la colonna C2 B(:,2) Identità-zero-uno identità di ordine n matrice nulla m x n matrice m x n di 1 -> eye(n) eye(3) 1 0 0 I 0 1 0 0 0 1 -> zeros(m,n) zeros(2,3) 0 0 0 Z 0 0 0 -> ones(m,n) ones(2,3) 1 1 1 Z 1 1 1 Operazioni Somma / Differenza A+B, A-B Trasposta A’ Prodotto A*B Prodotto per uno scalare A*k Elemento per elemento A.*B size(A)= size(B) #CA = #RB size(A) = size(B) Script e funzioni Script parametri in ingresso non modificabili le variabili usate sono messe nella memoria di lavoro di MATLAB Funzioni script al quale si possono passare parametri in ingresso ed ottenerne in uscita sintassi y1,…,yn -> parametri in uscita x1,…,xn –> parametri in entrata le variabili usate all’interno sono locali function [y1,…,yn] = nome_funzione(x1,…,xn) Script E’ possibile scrivere degli script in Matlab cliccando su new File -> New -> M-file Le funzioni L’m file va salvato col nome nome_funzione.m La funzione può essere richiamata il nome del file deve essere identico a quello della funzione dalla finestra di comando all’interno di uno script da altre funzioni digitando [y1,…,yn]=nome_funzione(x1,…,xn) Per poter richiamare la funzione dobbiamo essere nella directory nella quale è salvata la funzione oppure “settare” nel path di Matlab la directory nella quale la funzione è salvata. Cicli Ciclo incondizionato for i = n1:passo:n2 blocco di istruzioni end Ciclo condizionato while condizione blocco di istruzioni end Test condizionale if condizione1 blocco di istruzioni elseif condizione2 blocco di istruzioni else blocco di istruzioni end Operatori Operatori relazionali: < , <= , > , >= , == , = , = si usano per confrontare tra di loro gli elementi di 2 matrici; il risultato dell’operazione sarà Operatori logici: 0 se la relazione è falsa 1 se la relazione è vera &,|, si usano per combinare tra loro gli operatori relazionali Nota = serve per assegnare valore ad una variabile == per verificare se una variabile assume un determinato valore Input\output input sprintf n = input(‘inserisci un intero ’); disp(sprintf(‘n = %d’,n)) disp(‘stringa di caratteri’) Grafica In MATLAB è possibile disegnare funzioni in 2D e 3D rappresentare graficamente dei dati Il comando plot(x,y) si usa: per rappresentare punti nel piano per disegnare il grafico di una funzione x e y devono essere vettori di ugual misura Esempio - I Per rappresentare dei punti nel piano x = [1 2 3 7 -9 2]; y = [-2 -6 1 5 7 2]; plot(x,y) figure(2) plot(x,y,'*') Esempio - II Per “plottare” la funzione y=sin(x) x = [-pi:.01:pi]; y = sin(x); plot(x,y) definiamo l’intervallo in cui vogliamo disegnare la funzione definiamo la funzione disegniamo la funzione figure(2) plot(x,y, '-g') è possibile inserire un terzo parametro di input Sintassi del comando “plot” plot(x, y) x e y sono i vettori dei dati (ascisse e ordinate dei punti) plot(x, y, 'opzioni') x e y come sopra; opzioni è una stringa opzionale che definisce il tipo di colore, di simbolo e di linea usato nel grafico. help plot per vedere quali sono le varie opzioni plot(y) realizza il grafico del vettore y rispetto ai propri indici Comandi utili - I figure(num) per creare (richiamare) una finestra grafica hold on per avere più grafici nella stessa finestra hold off per disattivare la funzione axis([xmin xmax ymin ymax]) per riscalare il grafico sublot(righe, colonne, sottofinestra) per creare diversi grafici separati in una stessa finestra esistono diversi comandi per “abbellire” i grafici title, xlabel, ylabel, legend Risultati usando hold on figure(1); hold on; grid on y2 = cos(x); plot(x,y2,’r’) title(‘seno e coseno’) % creiamo delle sottofinestre figure(3); subplot(1,2,1); plot(x,y); title('seno') subplot(1,2,2); plot(x,y2); title('coseno') usando subplot Esercizio Scrivere una funzione che crei l’istogramma di un vettore Caricare il vettore dei dati nella variabile “data”: data = load(‘dato_per_istogramma.dat’); size(data) Osserviamo i dati plot(data) plot(data, ones(size(data)) , ’ . ’) Algoritmo istogramma Scelta degli estremi e della larghezza intervallo INF DELTA Contiamo quanti elementi del vettore cadono in ogni intervallo: creiamo un vettore il cui valore i-esimo rappresenti il numero di conteggi nell’iesimo intervallo SUP Algoritmo istogramma Per ogni elemento del vettore data(i) Per ogni intervallo Se data(i) è compreso nei valori dell’intervallo Incrementare il contatore relativo a quell’intervallo INF DELTA SUP Il j-esimo intervallo ha come estremi INF+(j-1)*DELTA e INF+j*DELTA Algoritmo istogramma INF = -4; SUP = 4; DELTA = 0.4; NUM_INT = (SUP-INF)/DELTA; % numero di intervalli contatore = zeros(1,NUM_INT) % inizializziamo il contatore; for i = 1:size(data,2) % per ogni dato for j = 1: NUM_INT % per ogni intervallo if data(i)>INF+(j-1)*DELTA && data(i)<INF+j*DELTA contatore(j) = contatore(j)+1; end end end VALORI = INF+DELTA/2 : DELTA : SUP-DELTA/2 figure bar(VALORI, contatore) Algoritmo istogramma (efficiente) L’algoritmo appena scritto fa un ciclo di troppo... INF SUP 1 2 k Osserviamo che il singolo valore data(i) INF < data(i) < SUP 0 < data(i)-INF < SUP-INF=DELTA*NUM_INT 0 < (data(i)-INF)/DELTA < NUM_INT Algoritmo istogramma (efficiente) INF = -4; SUP = 4; DELTA = 0.4; NUM_INT = (SUP-INF)/DELTA; % numero di intervalli contatore = zeros(1,NUM_INT) % inizializziamo il contatore; for i = 1:size(data,2) % per ogni dato j = ceil((data(i)-INF)/DELTA); contatore(j) = contatore(j) + 1; end VALORI = INF+DELTA/2 : DELTA : SUP-DELTA/2 figure bar(VALORI, contatore) Istogrammi e MATLAB Esiste un comando che fa l’istogramma delle frequenze dei valori di un vettore data = load(‘dato_per_istogramma.dat’) hist(data) hist(data,50) istogramma in 50 intervalli [counts bins] = hist(data,50) i conteggi in counts, i punti medi degli intervalli in bins Metodi Monte Carlo Un po’ di storia I numeri casuali sono utilizzati per costruire simulazioni di natura probabilistica di fenomeni fisici: reattori nucleari, traffico stradale, aerodinamica problemi decisionali e finanziari: econometria, previsione Dow-Jones informatica: rendering, videogiochi Il legame che esiste tra il gioco e le simulazioni probabilistiche è sottolineato dal fatto che a tali simulazioni è dato il nome di metodi Monte Carlo l’idea di utilizzare in modo sistematico simulazioni di tipo probabilistico per risolvere un problema di natura fisica viene generalmente attribuita al matematico polacco Ulam, uno dei personaggi chiave nel progetto americano per la costruzione della bomba atomica durante la II guerra mondiale) Cos’è un numero casuale? Lancio di un dado: l’imprevedibilità del numero ottenuto come punteggio conferisce allo stesso una forma di casualità Diversi metodi per generare numeri casuali hardware calcolatore: il calcolatore è un oggetto puramente deterministico e quindi prevedibile, per cui nessun calcolatore è in grado di generare numeri puramente casuali, ma solo numeri pseudo-casuali ossia numeri generati da algoritmi numerici deterministici in grado di superare una serie di test statistici che conferiscono a tali numeri un’apparente casualità Criteri I fattori che determinano l’accettabilità di un metodo sono essenzialmente i seguenti: i numeri della sequenza generata devono essere uniformemente distribuiti (cioè devono avere la stessa probabilità di presentarsi); i numeri devono risultare statisticamente indipendenti; la sequenza deve poter essere riprodotta; la sequenza deve poter avere un periodo di lunghezza arbitraria; il metodo deve poter essere eseguito rapidamente dall’elaboratore e deve consumare poco spazio di memoria. La generazione dei numeri casuali è troppo importante per essere lasciata al caso… (J.Von Neumann) Generatori Metodo middle-square genera numeri pseudo-casuali distribuiti in modo uniforme in tale distribuzione uniforme ogni possibile numero in un determinato intervallo è ugualmente probabile Il metodo LCG ha bisogno di un seme per generare la sequenza di numeri pseudo-casuiali secondo la seguente regola deterministica xn+1 = (axn+c)mod m, con a,c ed m opportuni numeri interi costanti xn+1 assume valori compresi tra 0, …, m-1 n>=0 Generatori e MATLAB I generatori di numeri casuali più recenti non sono basati sul metodo LCG, ma sono una combinazione di operazioni di spostamento di registri e manipolazione sui bit che non richiedono nessuna operazione di moltiplicazione o divisione. Questo nuovo approccio risulta estremamente veloce e garantisce periodi incredibilmente lunghi Nelle ultime versioni di MATLAB il periodo è 21492 un milione di numeri casuali al secondo richiederebbe 10435 anni prima di ripetersi! data la coincidenza dell’esponente con la data della scoperta dell’America questo generatore è comunemente chiamato il “generatore di Cristoforo Colombo” rand La funzione rand genera una successione di numeri casuali distribuiti uniformemente nell’intervallo (0,1) La sintassi di tale funzione è rand(n,m) che genera una matrice n x m di numeri casuali distribuiti uniformemente Per vedere gli algoritmi utilizzati da MATLAB help rand Una volta avviato MATLAB, il primo numero casuale generato è sempre lo stesso: 0.95012928514718 come anche la successione di numeri casuali rand(‘state’,0) Metodo Monte Carlo Vengono denominate le tecniche che utilizzano variabili casuali per risolvere vari problemi, anche non di natura aleatoria. Vediamo l’approccio generale: supponiamo che un problema si riconduca al calcolo di un integrale 1 g (u )du 0 Sia U la variabile casuale uniforme, allora 1 g (u )du Eg (U ) 0 Metodo Monte Carlo Siano U1, …, Uk variabili casuali i.i.d. come U allora g(U1 ), …, g(Uk ) sono variabili casuali i.i.d. aventi come media k g (U i ) Eg (U ) , k i 1 per k Metodo Monte Carlo N L’idea è quella di estrarre un insieme i.i.d. di campioni X i i 1 da una pdf target p definita su uno spazio a grandi dimensioni ai quali sono associati dei pesi wi iN1 tale che l’integrale di una qualsiasi funzione misurabile rispetto alla pdf target p(x) E[ f ( X )] I ( f ) X f ( x) p( x)dx possa essere approssimato dalla somma pesata N I N ( f ) wi f ( X i ) i 1 i pesi wi sono determinati dalla stessa pdf Tre approcci random sampling -> campiono direttamente dalla pdf target importance sampling MCMC Random sampling Se X i iN1 è un insieme i.i.d. di campioni generato dalla pdf target p il metodo Monte Carlo approssima la pdf target con la seguente funzione di densità empirica 1 N p ( x ) ( x xi ) N i 1 usando tale densità empirica si può calcolare un’approssimazione dell’integrale I 1 N I N ( f ) f ( xi ) N i 1 per la legge dei grandi numeri si ha la convergenza a I(f) Importance sampling L’ipotesi principale per il random sampling è che si sappia campionare da p(x), ma spesso si ha a che fare con pdf complicate. L’idea alla base dell’IS è usare una pdf dalla quale si sa campionare I( f ) X f ( x) p( x) p( x) q ( x)dx E q { f ( x) } q( x) q( x) Se si possono estrarre N i.i.d. campioni da q(x) e calcolare i pesi p(x)/q(x) una stima Monte Carlo di I(f) sarà data da p ( xi ) 1 N I N ( f ) f ( xi ) N i 1 q ( xi ) Applicazioni Viene utilizzato per: simulazione di fenomeni naturali simulazione di apparati sperimentali calcolo di integrali Problemi di natura statistica in cui Monte Carlo viene utilizzato per l’approssimazione di integrali sono ad esempio: Inferenza Bayesiana → distribuzione a posteriori non appartiene a famiglie di distribuzioni note, dunque i momenti associati possono essere scritti sotto forma di integrale ma tipicamente non valutati analiticamente; Problemi di massimizzazione della verosimiglianza → problemi inferenziali in cui la verosimiglianza stessa è funzione di uno o più integrali; M/EEG Risoluzione temporale: 1 ms EEG Campo elettrico [mV] Campo magnetico [fT] MEG Il problema inverso neuromagnetico fisica J (r ' ) B(r ), E (r ) matematici Il problema inverso della MEG/EEG consiste nel ricostruire l’evoluzione temporale delle sorgenti neuronali a partire dalle misure effettuate Approccio statistico Bayesiano alla soluzione dei problemi inversi Approccio Bayesiano Ogni variabile è considerata come una variabile aleatoria (B e J sono le v.a. dei dati e dell’incognita mentre b e j sono le loro realizzazioni) La soluzione del problema inverso è la densità di probabilità (pdf) dell’incognita condizionata dalle misure: Teorema di Bayes:: pr ( j ) (b | j ) (b) (b | j ) pr ( j ) post ( j | b) (b) probabilità a priori: contiene l’informazione che abbiamo a priori su J likelihood: contiene l’informazione sul problema diretto costante di normalizzazione Esercizio - calcolo di Supponiamo di lanciare N freccette ad un bersaglio formato da un quadrato di lato L contenente una circonferenza Assumiamo che le freccette siano lanciate casualmente all’interno del quadrato e che quindi colpiscano il quadrato in ogni posizione con uguale probabilità Dopo molti lanci la frazione di freccette che ha colpito la circonferenza sarà uguale al rapporto tra l’area della circonferenza e quella del quadrato N L2 1 c 4 N 4L 2 4Nc N può essere usato per stimare Esercizio - calcolo di Calcolare col metodo Monte Carlo considerare un quadrato di lato 2 (come in figura) il cui centro coincide con l’origine di un sistema di riferimento Oxy e una circonferenza inscritta in esso generare 2 vettori, x e y, di numeri casuali di lunghezza N calcolare il numero dei punti (NC) (x,y) così generati che cadono all’interno del cerchio stimare usando la formula 4 N c ripetere per diversi valori di N N Campionamento In generale non è sufficiente utilizzare sequenze di numeri casuali distribuiti uniformemente Esempio: in molti problemi è necessario disporre di numeri casuali estratti da densità di probabilità diverse, quali la normale, l’esponenziale, la poissoniana, etc Simulare l’energia di una particella con una distribuzione gaussiana intorno ad un valore medio e con una data sigma Varie possibilità: Metodo dell’inversione Metodo del rigetto Generare numeri casuali con distribuzione arbitraria Metodo di inversione Sia X una variabile aleatoria continua a valori in R e F : (0,1) R , la corrispondente funzione di ripartizione cumulativa: F ( x) P( X x) La variabile aleatoria U = F(X) ha una densità di probabilità uniforme nell’intervallo [0,1] P(U y ) P( F ( X ) y ) P( X F 1 ( y )) FF 1 ( y ) y Quindi per campionare una variabile aleatoria X con distribuzione F basta campionare una variabile uniforme in [0,1] e poi considerare X=F-1(U) Metodo d’inversione densità funzione di ripartizione Il teorema ci fornisce una regola per generare numeri con distribuzione arbitraria: se conosciamo F, prendiamo i numeri {ui} distribuiti secondo la legge uniforme e {F-1(ui)} sono distribuiti secondo F. Esempio: distribuzione esponenziale Generare numeri distribuiti secondo la legge esponenziale: se i numeri {ui} sono distribuiti secondo la legge uniforme, {F-1(ui)} hanno F come funzione di ripartizione. La variabile X ~exp(l) ha funzione di ripartizione F ( x) (1 e lx ) La variabile X può essere ottenuta come trasformazione di una variabile uniforme 1 X F 1 (U ) log(1 U ) l In MALTAB... Ora provate... data = rand(1,1000) hist(data) data = exprand(1,1,1000) hist(data) poissrnd Poisson randn Gaussiana Variabile aleatoria discreta Supponiamo di voler simulare una variabile aleatoria discreta X che può assumere m valori distinti xi, i=1,…,m con probabilità P ( X xi ) pi , i 1, , n, Sia Fk la probabilità cumulativa i pi 1 k Fk P ( X k xk ) pi i 1 Si verifichi che se U è una v.a. uniforme in [0,1] allora la variabile x1 , se U F1 , x , se F U F 1 2 X 2 xm , se Fm 1 U Fm ha la probabilità desiderata P( X xi ) P( Fi 1 U Fi ) Fi Fi 1 pi Variabile aleatoria discreta Si scriva una funzione Matlab che, dati un intero n > 0 e i vettori x = [x1, x2, . . . , xm] e p = [p1, p2, . . . , pm], restituisce il vettore y contenente n campionamenti della variabile aleatoria discreta X. Si consideri la variabile aleatoria X tale che: 1 1 1 P ( X ) 0.1 P ( X ) 0.4 P ( X ) 0.05 5 4 3 1 P ( X ) 0.25 P ( X 1) 0.2 2 si calcolino 1000 campioni della variabile aleatoria e si verifichi la correttezza dei risultati ottenuti confrontando media, varianza e funzione di ripartizione cumulativa (cdf) con i valori teorici. Metodo del rigetto Obiettivo: Estrarre una sequenza di numeri casuali secondo la distribuzione f(x), nell’intervallo (x1, x2) Metodo: Generare x uniforme in (x1,x2) Generare y uniforme in (0,fmax) Valutare f(x) Confrontare y con f(x) fmax Se y < f(x) accettare x Se y > f(x) ripetere da a) in poi x1 x2 Metodo del rigetto Si può migliorare l’efficienza del metodo effettuando il campionamento non in un “rettangolo” ma in una regione definita da una funzione g(x) maggiorante di f(x). Se si è in grado di generare numeri casuali distribuiti secondo g(x) per esempio con il metodo dell’inversione, la procedura dell’inversione diventa: Si estrae x secondo g(x) Si estrae u con distribuzione uniforme tra 0 e g(x) Se u<f(x) si accetta x Metodo del rigetto I presupposti per utilizzare questo metodo sono: costruire un’opportuna nuova distribuzione di probabilità g da cui sappiamo come campionare, e definire una funzione “envelope” e(x) tale che e(x) = g(x)/α ≥ f (x) Campioniamo Y dalla distribuzione g Campioniamo U ∼ Unif (0, 1) Eliminiamo il valore Y se U < f (Y)/e(Y) Altrimenti, manteniamo il valore X=Y come un campionamento dalla distribuzione obiettivo f torniamo al punto iniziale. Se riprendiamo il terzo punto, è come se avessimo campionato da Unif (0, e(y)) ed accettassimo il valore se risulta essere inferiore ad f (y)