150 anni dell’Unità d’Italia Istat sede territoriale per la Campania L’uso dei dati statistici per l’analisi degli elementi strutturali che hanno favorito o contrastato la coesione La storia dell’arte pastaia: Produzione ed esportazione dal golfo di Napoli Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri “Ernesto Cesaro” - Torre Annunziata 150 anni dell’Unità d’Italia La storia dell’arte pastaia: Produzione ed esportazione dal golfo di Napoli Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri “Ernesto Cesaro” - Torre Annunziata Istat sede territoriale per la Campania L’uso dei dati statistici per l’analisi degli elementi strutturali che hanno favorito o contrastato la coesione Abbiamo deciso di approfondire sotto l’aspetto statistico il tema dell’Arte Bianca della nostra città per non dimenticare. ‘’LA STORIA DELLA PASTA ‘’ di Torre Annunziata, motivo di grande crescita economica di questa città dal 1700, negli anni successivi all’Unità d’Italia, fino al primo dopoguerra, mette in evidenza le tante differenze e contraddizioni di quelle epoche rispetto alla crisi economica e sociale dell’ oggi. Siamo diventati come un piatto di pasta scotta, eppure sarebbe bello riappropriarci di quell’orgoglio di cui hanno potuto godere i nostri antenati! 150 anni dell’Unità d’Italia La storia dell’arte pastaia: Produzione ed esportazione dal golfo di Napoli Istat sede territoriale per la Campania L’uso dei dati statistici per l’analisi degli elementi strutturali che hanno favorito o contrastato la coesione Nel 1860 i maccheroni come emblema del popolo napoletano, sono protagonisti di un famoso aneddoto. Durante una festa cui partecipava l'ambasciatore piemontese a Parigi, Costantino Nigra, l’imperatrice Eugenia ebbe la trovata di far rappresentare, una gustosa scenetta dal suo ciambellano. Sommariamente truccato alla Cavour l'uomo siede a tavola. Gli vengono apparecchiati piatti evidentemente allusivi alla situazione storica del momento: stracchino e gorgonzola (allusione all'annessione della Lombardia), parmigiano (ducato di Parma) e mortadella di Bologna (Emilia), dopo vengono servite arance siciliane e tutto il buon uomo divora di gusto finché gli servono, per ultimo, un bel piatto di maccheroni che egli invece (su istruzioni dell'imperatrice) rifiuta fermamente: "No, per oggi basta, conservatemi il resto per domani..." La cosa fu subito riferita da Nigra al vero Cavour che, percependo immediatamente l'allusione dell'imperatrice , disposta a cedere la Sicilia, ma non Napoli, rispose: I maccheroni non sono ancora cotti, ma in quanto alle arance che stanno qui sulla mensa, siamo disposti a mangiarle".Poco dopo si era all'Unità d'Italia e Napoli stava per essere annessa al regno, allora Cavour scriveva: "I maccheroni sono cotti e noi li mangeremo". 150 anni dell’Unità d’Italia La storia dell’arte pastaia: Produzione ed esportazione dal golfo di Napoli Istat sede territoriale per la Campania L’uso dei dati statistici per l’analisi degli elementi strutturali che hanno favorito o contrastato la coesione È difficile dire da quanti anni esista la pasta, sappiamo tuttavia che è più antica di quanto si pensi. A partire dal Cinquecento la pasta valica i confini strettamente italiani per conquistare il mondo, la possiamo trovare prima di tutto in Francia poi in Inghilterra, poi in America ed in fine nel resto del mondo. Tuttavia le primissime indicazioni dell’esistenza della pasta “fatta in casa” risalgono probabilmente al primo millennio a. C. . A partire dal Quattrocento, la pasta non era più un alimento che si faceva in casa: incominciava ad essere disponibile in commercio e tutti i tipi di pasta allora prodotti venivano chiamati vermicelli. Bisognerà attendere gli inizi del Settecento per scoprire che i vermicelli, che cambiavano la loro denominazione in maccheroni, occupavano un posto di primo piano nell’alimentazione . Pastifici Ubicazione Anni Q.li/g stima Abbate Luigi via Commercio 1890/1920 40 Afeltra Pasquale via Mazzini 1880/1954 80 Amoruso Angelo via D’Alagno 1934/1949 53 Angrisani Giuseppe via De Simone 1934/1939 25 Arpaia Salvatore via C. Poerio 1880/1946 72 Aurora via Oplonti 1939/1946 50 Balestrieri Antonio via Roma 1880/1935 50 Barbuto Francesco via Dante 1935/1950 30 Bonifacio Gennaro via Vesuvio 1904/1950 35 Borrelli Carmine via Roma 1920/1940 120 Bucciero Nunziato via Stella 1940/1955 60 Carbone Costanzo via Dante 1920/1934 30 Carotenuto Salvatore via Dante 1900/1945 40 Carotenuto Giovanni via Vesuvio 1910/1940 30 Caso Antonio via Sepolcri 1934/1951 100 Casotti Luigi via Vesuvio 1904/1920 35 Ciniglio Ignazio via Murat 1870/1956 185 Ciotola Alfonso c.so Umberto I 1882/1915 30 Corigliano Fratelli c.so Umberto I 1875/1905 35 Cirillo Luigi via Morrone 1896/1955 100 Coccia Catello via Equipaggi 1904/1930 25 CO.PA.T. via Murat 1948/1957 125 Cuomo Francesco via Porto 1947/1966 40 De Gregorio Luigi c.so Umberto I 1900/1939 130 De Laurentis Luigi via Mazzini 1890/1936 70 150 anni dell’Unità d’Italia La storia dell’arte pastaia: Produzione ed esportazione dal golfo di Napoli Istat sede territoriale per la Campania L’uso dei dati statistici per l’analisi degli elementi strutturali che hanno favorito o contrastato la coesione Questo primato spetta a Napoli e alla sua provincia. Nel 1700 ben 60 negozi di pasta sorgevano a Torre Annunziata e nel 1785 ce n’erano 280. La cittadina vide nascere negli anni successivi una lunga serie di pastifici, facilitata anche da opere idrauliche come il canale del Conte Sarno, realizzato nel 1593. La scelta di questa città, nasceva da considerazioni di carattere pratico: il rilievo della zona permetteva un salto sufficiente alle acque per azionare le macchine molitorie ed era possibile, grazie al mare, sia ricevere il grano dalla Puglia, che trasportarne il prodotto finito al vicino e ricco mercato di Napoli. Ci si rese presto conto che grazie al cosiddetto "poker d'assi", ovvero il clima mite della zona, l’assenza di correnti di aria fredda, la vicinanza del mare e la presenza di opere idrauliche, era facile il processo di essiccazione “all’aria” della pasta (che avveniva su tipiche canne di bambù disposte lungo le strade e nei cortili). Pastifici Ubicazione Anni Q.li/g stima De Simone Annunziata via Commercio 1881/1939 30 Di Casola Antonio via Oplonti 1930/1943 25 Di Liegro Giuseppe p.zza Matteotti 1904/1968 65 De Martino Donato via Sambuco 1939/1948 45 De Nicola Antonio via Mazzini 1890/1938 40 Di Nola Teodoro via Mazzini 1880/1967 200 Fabbrocino Gaetano via Mazzini 1860/1948 150 Fabbrocino & Racconto via Risorgimento 1948/1976 150 Farro Sarnacchiaro via Vesuvio 1900/1938 40 Fattorusso & C. via Mazzini 1948/1965 50 Ferrara & Sarnacchiaro via Vesuvio 1930/1940 35 Filippone Achille c.so Umberto I 1884/1971 180 Fogliamanzillo Felicio via Murat 1931/1975 250 Foglia Manzillo Giuseppe c.so Umberto I 1938/1951 70 Formisano Domenico c.so Umberto I 1865/1939 80 Gallo Salvatore via V. Veneto 1895/1971 300 Gargiulo Fratelli via Cavour 1929/1955 100 Genovese Salvatore via Dante 1930/1955 50 Giordano & Lettieri via Oplonti 1880/1954 130 Grande Antonio via Mazzini 1930/1939 40 Guaraldi Costantino via Vesuvio 1933/1950 35 Iadarola Giovanni via Porto 1920/1948 10 Iapicca Maria via Sambuco 1930/1950 40 Iennaco Antonio via Murat 1878/1925 60 Iennaco Fratelli via V. Emanuele 1895/1843 70 150 anni dell’Unità d’Italia La storia dell’arte pastaia: Produzione ed esportazione dal golfo di Napoli Istat sede territoriale per la Campania L’uso dei dati statistici per l’analisi degli elementi strutturali che hanno favorito o contrastato la coesione Un successo a valanga caratterizzò lo sviluppo di questa nuova attività potendosi contare dopo circa un secolo più di 130 pastifici. Agli inizi del Novecento, si raggiunse la ragguardevole cifra di oltre tremila lavoratori direttamente impegnati nella produzione. Ad essi bisognava aggiungere le attività indotte, soprattutto portuali e marinare, che facevano ascendere il numero complessivo di quanti vivevano del lavoro della pasta (compresi i familiari) ad oltre 10 000 persone. Forte in quegli anni fu anche l’incremento demografico. Pastifici Ubicazione Anni Q.li/g stima Iennaco Gennaro via Luna 1890/1930 40 Inserra Salvatore via Mazzini 1930/1966 150 Iovino Luigi c.so Umberto I 1904/1915 50 Irlando Antonio via V. Emanuele 1900/1939 50 Izzo Giovanni via V. Emanuele 1920/1936 45 La Rana & Pappalardo via Commercio 1920/1937 40 La Rocca Francesco via Mazzini 1935/1978 60 Lettieri Fratelli via Murat 1900/1920 50 Malacario Francesco via Castello 1925/1940 30 Malacario & Gazzella via Commercio 1940/1961 200 Manzo Michele c.so Umberto I 1865/1920 50 Manzo Fratelli via Zappetta 1910/1950 60 Manzillo Salvatore c.so Umberto I 1890/1939 40 Marinaro Raffaele via V. Veneto 1900/1928 40 Masi Vincenzo via V. Emanuele 1934/1939 35 Mennillo Giovanni via Roma 1930/1955 120 Monaco & C. via Vesuvio 1883/1958 130 Monsurrò Felice via Roma 1950/1970 180 150 anni dell’Unità d’Italia La storia dell’arte pastaia: Produzione ed esportazione dal golfo di Napoli Istat sede territoriale per la Campania L’uso dei dati statistici per l’analisi degli elementi strutturali che hanno favorito o contrastato la coesione Gli eventi bellici che interruppero il flusso delle esportazioni verso gli Stati Uniti, i maggiori acquirenti mondiali della pasta, determinarono il lento declino prima e la profonda crisi poi. Crisi causata anche dalla miope politica della classe dirigente che trascurò l’importante settore. Pastifici Ubicazione Anni Q.li/g stima Montella Fratelli c.so Umberto I 1890(1930 80 Montuori Eduardo via Roma 1900/1960 150 Pagano Aniello c.so Umberto I 1864/1938 95 Pagano & Cirillo c.so Umberto I 1935/1948 120 Pagano Francesco via V. Veneto 1935/1948 20 Pagano Gennaro c.so Umberto I 1920/1939 30 Passeggia Francesca via V. Emanuele 1928/1936 20 Passeggia Giuseppe c.so Umberto I 1935/1965 30 Pinto & Balsamo via Manfredi 1939/1950 80 Prisco Fratelli via V. Emanuele 1900/1936 40 Pinto Luigi via Mazzini 1890/1938 45 Raiola Giuseppe via Murat 1919/1951 100 Rapacciuolo Antonio via Roma 1890/1939 80 Ruggiero Ferdinando via Stella 1880/1943 80 Ruggiero Salvatore c.so Umberto I 1939/1947 40 Russo Giovanni via Murat 1880/1953 125 Russo Giuseppe via V. Veneto 1905/1939 70 S.A.E.M.P.A. via V. Emanuele 1948/1965 360 Salvatore Francesco via Fortuna 1920/1933 30 S.A.I.P. Nastro c.so Umberto I 1946/1970 350 S.A.N.I.A. via Roma 1930/1955 50 Santo & Arpaia via Vesuvio 1948/1965 90 Santucci Carmine via Vesuvio 1880/1910 50 Santucci Vincenzo via Vesuvio 1890/1914 40 S.A.P.E.C.A. c.so Umberto I 1950/1965 185 150 anni dell’Unità d’Italia La storia dell’arte pastaia: Produzione ed esportazione dal golfo di Napoli Popolazione attiva per ramo di attività economica dal 1951 al 2001 Torre Annunziata 12000 10000 Istat sede territoriale per la Campania 8000 6000 4000 2000 0 1951 L’uso dei dati statistici per l’analisi degli elementi strutturali che hanno favorito o contrastato la coesione 1961 Agricoltura 1971 1981 Industria 1991 2001 Servizi Pastifici Ubicazione Anni Q.li/g stima Savino Andrea c.so Umberto I 1900/1920 40 Savino Vincenzo c.so Umberto I 1890/1920 50 Scafa & C. via V. Emanuele 1884/1913 200 Servillo Andrea via V. Veneto 1929/1938 50 Setaro Nunziato via Mazzini 1952 attivo 60 Sorrentino Raffaele c.so Umberto I 1925/1933 35 Spiga d’Oro via Murat 1938/1950 30 Striano Costantino via Veneto 1889/1934 25 Strino Fratelli via Commercio 1900/1920 30 Tonno Fratelli c.so Umberto I 1889/1940 50 Torrente Fratelli via Sambuco 1948/1956 40 Tufano & Gallo via Sambuco 1880/1939 30 Varlese Antonio via Mazzini 1939/1947 35 Vicinanza Angelo via Gasometro 1904/1935 40 Villani Anna & C. via Murat 1920/1960 45 Vitagliano Gaetano via V. Emanuele 1929/1950 250 Voiello Giovanni via Maresca 1879/1977 385 Fino agli anni settanta, la città aveva una spiccata vocazione industriale dovuta sia all'industria alimentare che, pur in contrazione rispetto al picco del primo dopoguerra, comunque “mantiene” in termini di unità locali ed occupazionali, sia al nascente polo siderurgico. I dati successivi invece, sono eloquenti della profonda crisi che vede solo parte della popolazione attiva riversata nel settore terziario 150 anni dell’Unità d’Italia La storia dell’arte pastaia: Produzione ed esportazione dal golfo di Napoli Pastifici attivi dal 1860 al 1977 nel Comune di Torre Annunziata 80 70 60 Istat sede territoriale per la Campania 50 40 30 20 10 0 1860 1863 1866 1869 1872 1875 1878 1881 1884 1887 1890 1893 1896 1899 1902 1905 1908 1911 1914 1917 1920 1923 1926 1929 1932 1935 1938 1941 1944 1947 1950 1953 1956 1959 1962 1965 1968 1971 1974 1977 L’uso dei dati statistici per l’analisi degli elementi strutturali che hanno favorito o contrastato la coesione Torre Annunziata diventava dopo l’Unità d’Italia una vera e propria città industriale, conosciuta, grazie ai suoi pastifici, come CITTA’ dell’ARTE BIANCA o MANCHESTER DEL SUD! 150 anni dell’Unità d’Italia La storia dell’arte pastaia: Produzione ed esportazione dal golfo di Napoli Produzione di Cereali nel biennio 1862 - 1863 nel Regno d'Italia Istat sede territoriale per la Campania L’uso dei dati statistici per l’analisi degli elementi strutturali che hanno favorito o contrastato la coesione Sicilia 12% Antiche province 18% Sardegna 2% Lombardia 10% Parma e Piacenza 2% Modena Reggio e Massa 2% Romagne 6% Province Napoletane 36% Toscana 5% Umbria 2% Marche 5% 150 anni dell’Unità d’Italia La storia dell’arte pastaia: Produzione ed esportazione dal golfo di Napoli Istat sede territoriale per la Campania L’uso dei dati statistici per l’analisi degli elementi strutturali che hanno favorito o contrastato la coesione Per la produzione di pasta corta 1 Capopastaio; 1 Impastapasta; 1 Tagliatore; 2 Prosciugatori; 2 Spanditori; 1 Caricagotto; 1 Gramolista; 3 Aiutanti spanditori; 3 Ragazzi; Servizi ausiliari 2 Addetti alle caldaie (Conduttori); 2 Impacchettatori; 1 Pesatore; 1 Fardellista; 4 Braccianti; 1 Meccanico; 1 Aiutante meccanico; 1 Falegname; 1 Aiutante falegname; 2 Guardiani; 3 Impiegati; Totale addetti:62 per una produzione giornaliera di 80-90 quintali di pasta 150 anni dell’Unità d’Italia La storia dell’arte pastaia: Produzione ed esportazione dal golfo di Napoli Istat sede territoriale per la Campania L’uso dei dati statistici per l’analisi degli elementi strutturali che hanno favorito o contrastato la coesione Capopastaio: programma la produzione – risolve tutte le problematiche del ciclo produttivo; Impastapasta: controlla l’esatta quantità di acqua calda aggiunta alla semola e verifica l’impasto; Serrapressa: controlla la torchiatura e viene collaborato da 1 stenditore,se si produce pasta corta,2 se lunga ; Alzacanne: alzano le canne con la pasta disposta dallo stenditore e la portano nei locali per l’essiccazione; Sfilatore: con 2 aiutanti, dopo la prosciugazione della pasta,raccoglie tra le braccia il carico di pasta secca; Tiracanne: sfila la canna con rapidità e senza far spezzare i fili di pasta; Dopo le procedure, la pasta viene predisposta in pacchi di carta blu da mezzo, uno e cinque chili. Per tale operazione sono incaricati il pesatore, l’avvolgitore, gli incollatori e il fardellista. 150 anni dell’Unità d’Italia La storia dell’arte pastaia: Produzione ed esportazione dal golfo di Napoli Istat sede territoriale per la Campania L’uso dei dati statistici per l’analisi degli elementi strutturali che hanno favorito o contrastato la coesione Oggi, a Torre Annunziata esiste un’unica azienda superstite depositaria della grande tradizione dell’arte bianca torrese. E’ il “Pastificio Setaro”, che produce ancora con sistemi quasi artigianali nel rispetto della natura e della tradizione. ………………….. per non dimenticare !!!