3. Cenacolo Scalata, 16.10.2011
Preambolo:
“Io sono il Signore Dio tuo!”
Conclusione:
Gesù è il Signore
“Ahi, che fatica mi costa,
amarti come ti amo!”
(Federico Garcia Lorca)
“I Comandamenti non sono un ostacolo alla libertà e alla bella vita,
ma indicatori per trovare una vita piena”
(Benedetto XVI)
Eravamo rimasti …
“Voi stessi avete visto ciò che io ho fatto all’Egitto / e come ho
sollevato voi su ali di aquile / e vi ho fatto venire fino a me.
Ora se vorrete ascoltare la mia voce / e custodirete la mia alleanza, voi
sarete per me la proprietà tra tutti i popoli,
perché mia è tutta la terra/ Voi sarete per me un regno di sacerdoti e
una nazione santa. / Queste parole dirai agli Israeliti”
(Esodo 19,4-6).
Risaltano due aspetti:
1) E’ UN DIO PREMUROSO che ha cura dei suoi figli: con il
decalogo Egli vuole continuare a occuparsi del suo popolo,
proprio come un padre e una madre. Con le “dieci parole” Dio ci
prende per portarci dalla terra della schiavitù nel regno della
libertà. Con essi sperimentiamo la vicinanza di Dio.
2) ISRAELE E’ UN POPOLO SANTO: se il popolo ascolterà le parole
di Dio allora sarà considerata speciale proprietà di Dio, a lui molto
cara. Appartenendo a Dio, Israele partecipa della sua santità.
* Israele è un regno di sacerdoti: ogni israelita è un sacerdote, un
mediatore tra Dio e gli uomini. Israele svolge una funzione
sacerdotale di fronte agli altri popoli: nella misura in cui osserva i
precetti del suo Dio esprime salvezza e santificazione per il mondo
intero. Obbedendo ai precetti di Dio, Israele diventa il “custode”
della santità dell’uomo. Santità = Salvezza.
* Nel Nuovo Testamento San Pietro rivolgendosi ai cristiani dice: “Voi
siete stirpe eletta, un sacerdozio regale, una nazione santa, il
popolo che Dio si è acquistato perché proclamiate le grandi opere
di colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla sua ammirabile
luce” (1Pt 2,9).
* La grande novità che i cristiani devono proclamare è la salvezza
mediante la morte e la risurrezione di Gesù Cristo. Nei comandamenti
Dio ci indica la VIA perché la nostra esistenza realizzi il massimo.
•Ha
poco senso richiamarsi ai 10 Comandamenti per fare del moralismo.
Conviene invece vedere in essi le condizioni della vera liberazione
dell’uomo, una liberazione da conseguire e testimoniare
•“Iddio
non chiede che il cuore” (Talmud, Sanhendrin, 103)
“La virtù è come gli odori preziosi
più fragranti quando si comprimono o si tritano;
poiché la prosperità scopre meglio il vizio,
e l’avversità scopre meglio la virtù”
(F. Bacone, Essays, Adversity)
GESU’ E I COMANDAMENTI
* Gesù conosceva i comandamenti – Per due volte viene interrogato
sull’argomento e supera brillantemente l’esame
a) nell’episodio del giovane ricco (Matteo 19,16-26): “Se vuoi entrare
nella vita eterna, osserva i comandamenti”
b) nella domanda dei farisei (Matteo 22,34-40): “Qual è il grande
comandamento?”
* Gesù osservava i comandamenti ma … - La sua osservanza non era
ammuffita, ripetitiva, esteriore ma originale. La gente avvertiva che
insegnava con autorità: questo perché presentava i comandamenti
non come un peso ma come un dono d’amore del Padre che desidera il
bene dei suoi figli; con parole e soprattutto con opere.
I Comandamenti sono un dono d’amore: se tu vuoi, puoi osservarli;
l’essere fedele dipende dalla tua buona volontà. Egli ti ha posto
davanti fuoco ed acqua: là dove vuoi tendi la mano.
* Per il pieno compimento: “Non crediate che io sia venuto ad
abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a
dare pieno compimento” (Mt 5,17). In cosa consiste il pieno
compimento? Gesù lo fa comprendere alla fine della sua vita quando
riassume il decalogo nell’unico e suo comandamento: “Vi do un
comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho
amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri” (Gv 13,34). Gesù
completa in tutti i sensi; Gesù non minaccia (“se non vi amate vi
faccio vedere io…”) ma parte dal metterci davanti un dono: “In
forza dell’amore che vi ho dato vi chiedo di amarvi rispondendo al mio
amore, perché negli altri ci sono io … Ho avuto fame e mi avete
dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere”.
L’intensità dell’amore è quella di Gesù: “come io ho amato voi”, cioè
fino a dare la vita. Dunque l’amore non a parole, nelle preghiere,
nei discorsi, nei documenti, ma come il buon Samaritano che si fa
prossimo dello sconosciuto in difficoltà.
* Ma cosa significa amare? … Va e anche tu fa’ lo stesso? – Gesù lo
spiega col suo comportamento ma lo indica pure con il Discorso della
montagna (Matteo cap. 5) e il suo riassunto che sono le beatitudini (Mt
5,3-12).
•Tuttavia le antiche tavole (Comandamenti) e quelle nuove
(Beatitudini) ci chiedono soltanto ciò che è già scritto nei nostri
desideri, nel nostro cuore, nell’intimo di noi stessi. Gesù e il Padre non
ci chiedono più di quanto noi giù desideriamo: l’amore. Proprio ciò che
richiedono i comandamenti.
* Dio non chiede nulla per sé. Le sue richieste invece mettono in chiaro
ciò che noi spesso cerchiamo in modo confuso. Nel libro del
Deuteronomio leggiamo:
“Questo comando che oggi ti ordino
non è troppo alto per te, né troppo lontano da te.
non è nel cielo, perché tu dica: Chi salirà per noi in cielo
per prendercelo e farcelo udire, affinché possiamo eseguirlo?
Non è al di là del mare, perché tu dica: Chi attraverserà per noi il mare,
Per prendercelo e farcelo udire, affinché possiamo eseguirlo?
Anzi, questa parola è molto vicina a te, è nella tua bocca e nel tuo cuore,
Perché tu la metta in pratica” (Dt 30,11-14).
Testo biblico
Testo catechistico
1.
Non avrai altri dei di fronte a me
Io sono il Signore Dio tuo!
2.
Non fare immagine scolpita
1.
Non avrai altro Dio fuori di me
3.
Non pronuncerai invano il nome del
Signore
2.
Non nominare il nome di Dio
invano
4.
Ricordati del giorno di sabato per
santificarlo
3.
Ricordati di santificare le feste
4.
Onora tuo padre e tua madre
5.
Non uccidere
6.
Non commettere atti impuri
7.
Non rubare
8.
Non dire falsa testimonianza
9.
Non desiderare la donna d’altro
10.
Non desiderare la roba d’altri
5.
Onora (dà importanza) tuo padre e
tua madre
6.
Non uccidere
7.
Non commettere adulterio
8.
Non rubare
9.
Non pronunciare falsa testimonianza
contro il prossimo
10.
Non desiderare la casa, la moglie, lo
schiavo, il bue, l’asino, né alcuna cosa
che appartenga al tuo prossimo.