PARROCCHIA SAN FRANCESCO D’ASSISI RAGUSA ADORAZIONE EUCARISTICA CANTO DI ESPOSIZIONE: DAVANTI AL RE Davanti al Re ci inchiniamo insieme per adorarlo con tutto il cuore Verso di Lui eleviamo insieme canti di gloria al nostro Re dei Re Lettore: Signore Gesù, a Te innalziamo il nostro sguardo, a Te innalziamo il nostro canto. Tu ci accompagni nel deserto della vita: la Tua Presenza ci guida e ci protegge. Tu ci trasformi e ci rinnovi nell’amore. Sorelle e Fratelli davanti a Gesù Eucaristia, dono grande di Amore invochiamo insieme il dono dello Spirito Santo che ci aiuti a riporre la nostra vita nelle mani di Dio e ci conceda di vivere bene questo tempo dedicato a Lui. Insieme diciamo: TUTTI O Spirito Santo consolatore, vieni in aiuto alla mia debolezza. Voglio incontrare il Signore, voglio trovare il mio Maestro. Desidero riconoscere la sua voce, la sua Parola, per vivere con lui e come lui. Aiutami: illumina la mia mente, apri il mio cuore perché sappia dire il mio “sì” a Gesù. SILENZIO ADORANTE In questo tempo di gratuità, in cui sto semplicemente dinanzi a Gesù, gli rivolgo la mia attenzione, il mio sguardo, il mio cuore. Provo a superare la tentazione di seguire i miei pensieri, le mie preoccupazioni, per far spazio dentro di me al suo dono di amore, alla sua presenza. Se le preoccupazioni mi assillano e non si staccano da me, le condivido con Gesù perché mi conforti con la sua luce. Mi esercito a rivolgere costantemente il mio pensiero a Lui. DAL VANGELO DI GIOVANNI (15, 9-17) In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Come il Padre ha amato me, così anch’io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l’ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri”. PRIMO MOMENTO DI RIFLESSIONE PERSONALE Ci portiamo tutti dentro, Gesù, un grande bisogno d’Amore: bisogno di sentirci accolti così come siamo, bisogno di ricevere un abbraccio di tenerezza, bisogno di sentirci stimati, bisogno di un affetto autentico, e solo tu, Signore, sei in grado di assicurarci tutto questo. Tu non ci tratti come servi, Tu ci chiami, invece, amici perché ci hai rivelato il progetto del Padre e ci chiami a collaborare con la nostra intelligenza, con le molte risorse che hai deposto in ognuno di noi. Solo tu, Signore, puoi colmare la nostra sete d’Amore! Mostraci sempre il tuo Amore, Signore, e saremo salvi! LETTURA PERSONALE Il Signore ci rivolge queste meravigliose parole: “Non vi chiamo più servi… ma vi ho chiamato amici”. Tante volte sentiamo di essere soltanto servi inutili e, ciò nonostante, il Signore ci chiama amici, ci fa suoi amici, ci dona la sua amicizia. Cristo ci dona la Sua piena fiducia e, con la fiducia, anche la conoscenza di tutto ciò che il Padre Gli ha rivelato. Ci rivela il Suo volto, il Suo Cuore. Ci mostra la sua tenerezza per noi, il Suo amore appassionato che va fino alla follia della croce. Affida alle nostre deboli menti, alle nostre deboli mani la Sua Verità – il mistero del Dio Padre, Figlio e Spirito Santo; il mistero del Dio che “ha tanto amato il mondo da dare il Suo Figlio unigenito”. E io come rispondo? In che modo mi reputo a Lui amico ? Cosa significa per la mia vita: “Amatevi gli uni gli altri, come io vi ho amati”? Mi riconosco scelto e amato dal Signore Gesù? Coltivo la relazione con lui nell’ascolto della sua Parola, nella preghiera, nei Sacramenti? Amo il prossimo con i tratti di Gesù? Rendo visibile l’amore di Gesù? “Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando”: sono consapevole che l’essere amico di Gesù significa sottomettersi ogni giorno alla Sua volontà, obbedire ai suoi comandamenti, andare molto spesso “contro” la mentalità del mondo? S. Paolo nella Lettera ai Romani ci esorta (Rm12,2): “Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto.” Sono disposto a prendere sul serio questo invito? - Sono consapevole che quanto più amiamo Gesù, quanto più lo conosciamo, tanto più cresce in noi la gioia di fare la Sua volontà per meritare la Vita eterna! “Nessuno quindi si illuda di amare il Signore, se non osserva i suoi comandamenti; poiché lo amiamo in quanto osserviamo i suoi comandamenti, e quanto meno li osserviamo tanto meno lo amiamo. E che significa: Se osserverete i miei comandamenti rimarrete nel mio amore, se non che voi potete avere la certezza di essere nel mio amore, cioè nell'amore che Io vi porto, se osserverete i miei comandamenti? Non siamo dunque noi che prima osserviamo i comandamenti di modo che egli venga ad amarci, ma il contrario: se egli non ci amasse, noi non potremmo osservare i suoi comandamenti. Questa è la grazia che è stata rivelata agli umili mentre è rimasta nascosta ai superbi”. (S.Agostino) CANTO: T’ADORIAM OSTIA DIVINA L. Eccoci davanti a questo mistero d’Amore: Gesù-Eucarestia. Essere qui è prendere coscienza di essere amati da Dio, è scoprire come Dio è nella mia vita, e come l’unica cosa che posso fare è abbandonarmi a Lui. Adorare è abbandonarsi a Dio, fra le sue braccia spalancate, rifugiarsi all’ombra delle sue ali. Adorare è accogliere ciò che lui mi vuole donare. È vero, spesso non so adorare perché penso d’essere io a dare qualcosa a Lui, e invece è vero il contrario. Io devo accogliere ciò che Lui mi dona: la sua presenza, la sua parola, il suo sguardo, la sua vita, il suo cuore, il suo essere Dio. L. La nostra adorazione si fonda sull’umile scoperta della sconvolgente esperienza che Lui mi ama. Stare davanti a Te è accogliere Te come amore della mia stessa vita: In questo si è manifestato l’amore di Dio per noi: Dio ha mandato il suo unigenito Figlio nel mondo, perché noi avessimo la vita per Lui. In questo sta l’amore: non siamo stati noi ad amare Dio ma è Lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati (1Gv 4,9-10) L. L’Eucarestia è rivelazione ed espressione piena di questo Amore: è la rivelazione dell’Amore di Dio attraverso Gesù Cristo, la sua presenza, i suoi gesti, le sue parole, la sua tenerezza, la sua amabilità. La rivelazione dell’amore divino si manifesta attraverso appuntamenti sconcertanti. Quello più “assurdo” è certamente sul Calvario: qui Gesù si spoglia di tutto, perfino dell’amore materno di Maria. Dalla croce, rivolgendosi a sua madre, le dice: “Madre ecco tuo Figlio” e al discepolo ”Ecco Tua Madre”. L’adorazione è l’amore che si lascia guardare, che si fa guardare attraverso gli occhi del Crocifisso. Adorare è ricevere da parte di Dio la sua dichiarazione d’amore: “Tu sei prezioso ai miei occhi, perché sei degno di stima e io ti amo” (Is 43,4), è accogliere con fiducia il dono della sua misericordia , confidando nella Sua promessa: «Anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, diventeranno bianchi come neve. Se fossero rossi come porpora, diventeranno come lana” (Is 1,18). L’esperienza dell’amore diventa così anche l’esperienza di tutta la nostra povertà e fragilità. Davvero allora, nella povertà essenziale di questa Eucaristia, riceveremo da Cristo tutta la forza del suo Spirito. Amiamo Gesù, che ci ha amati fino al punto di soffrire tanto per amor nostro, per redimerci e per santificarci! Amiamolo col compiere tutti quanti gli atti d’amore. Amiamolo con l’obbedirgli, con l’imitarlo, col contemplarlo senza sosta, amiamolo anche col riceverlo più spesso che possiamo e meglio che possiamo nella Santa Eucarestia, dandoci a Lui come la sposa si abbandona allo sposo e abbracciandolo per amor Suoi più grandi sacrifici, provandogli il nostro amore così come Egli ci ha provato il Suo. Che Egli ci renda degni di questa grazia! Amen. (P.Charles de Foucauld) BENEDIZIONE EUCARISTICA