Peter Tompkins (1919 – 2007) Agente segreto dell’OSS, ebbe un ruolo di particolare importanza durante l'occupazione nazista dell'Italia. Lasciato lo spionaggio, ha scritto saggi sulla Seconda guerra mondiale, il Marcello Sala i “misteri” fascismo, l’occultismo, dell’archeologia. Autore di: Una spia a Roma, The secret of Atlantis, Mysteries of the Mexican Pyramids, La magia degli obelischi. FENOMENI VEGETALI Christopher Bird (1928 –1996) Ha prestato servizio nella Central Intelligence Agency. Autore di: La mano che indovina – L'arte di cercare acqua, minerali ed altre risorse naturali o qualunque altra cosa smarrita, mancante o di cui si abbia bisogno. Marcello Sala FENOMENI VEGETALI ‘Fenomeno’: dal greco phainomenon = ciò che è manifesto (il contrario di ‘segreto’) Stefano Mancuso Festival della Scienza di Genova 2011 L'utopia tranquilla delle piante Conferenza di Stefano Mancuso Le piante hanno comportamenti sofisticati ed evoluti, una vita sociale meravigliosamente ricca e, in generale, una affascinante complessità che per millenni è rimasta sepolta sotto la loro apparente immobilità. Charles Darwin 1862: On the various contrivances by which British and foreign orchids are fertilised by insects 1868: The Variation of Animals and Plants under domestication 1875: Movement and Habits of Climbing Plants 1875: Insectivorous Plants 1876: The Effects of Cross and Self-Fertilisation in the Vegetable Kingdom 1877: The Different Forms of Flowers on Plants of the Same Species 1880: (with Francis Darwin) The Power of Movement in Plants Stefano Mancuso 1880 Charles e Francis Darwin Il potere di movimento delle piante: «Non è una esagerazione dire che la punta delle radici, avendo il potere di dirigere i movimenti delle parti adiacenti, agisce come il cervello di un animale inferiore…» (analogia piante animali = parentela) Mancuso: Certi movimenti richiedono coordinazioni cellulari «Forse diamo troppa importanza ai neuroni. In fondo sono solo cellule eccitabili» Anche le piante hanno le loro cellule eccitabili dietro la punta delle radici dove sono stati individuati livelli insolitamente alti di attività elettrica e consumo di ossigeno Segnalazioni lungo il floema Le radici (anche di più piante) funzionano come una rete «L’intelligenza è la capacità di risolvere problemi» Non un cervello, ma «una sorta di intelligenza distribuita, come quella di uno stormo di uccelli, o di un alveare» Soggettività soggetto–verbo-oggetto (sostantivi ‘sostanze’ , ‘cose’ , non relazioni) video accelerato «il fagiolo cerca un supporto per crescere… sa dov’è il supporto… sta cercando di raggiungere … a tutti i costi… sforzandosi… riesce a… è lo stesso movimento che fa un uomo… si vede proprio un’intenzionalità» Quando Mancuso usa questo linguaggio, il pubblico reagisce così: «… quest’ estate, quando sono andata in vacanza, la Abutilon sul mio terrazzo si è offesa: è stata bagnata da altre persone; e poi, anche quando sono tornata, per un bel po’ non ha fatto fiori… mi ha tenuto il broncio…» (Festival della scienza di Genova 2011) Le domande sulle piante da cui è nato questo seminario: Le piante sono consapevoli? Esplorare le forme di vita vegetali può implicare qualcosa rispetto al nostro modo di pensare la comunicazione? ‘’C’è voluto moltissimo pensiero per fare una rosa’’ (Bateson) è soltanto una bella metafora o è anche utile come metafora scientifica? e, se sì, a quali processi (mentali) allude? Le domande che facciamo o non facciamo: La pianta pensa? Il computer com’è fatto e come funziona? e il computer? e la bomba intelligente? la bomba intelligente? l’auto che posteggia da sé? e l’automobile che posteggia da sé? e la pianta com’è fatta e come funziona? ... Chi lo sa per lavoro Chi lo sa perché se lo è chiesto e ha cercato la risposta Chi usa comunque questi oggetti e non se lo chiede… … perché lo dà per scontato Sappiamo come funziona il nostro organismo e il nostro gatto funzionerà come noi un mollusco gasteropodo funzionerà come noi un anellide marino… un tunicato… un Symbion pandora… un fungo Ma davvero sappiamo come funzioniamo noi? A: «B, per favore, alza un braccio!» Proviamo a ‘spiegare’ che cosa è successo: Descrizione a livello 0: A comunica una richiesta a B B compie l’azione richiesta Descrizione a livello sottostante: A comunica a B la richiesta che B compia un’azione B interpreta il messaggio come richiesta di compiere un’azione decide di compiere l’azione richiesta compie l’azione che ha deciso di compiere Come fa A a esprimere una specifica ‘richiesta’? Come fa B a ‘interpretare’ il messaggio come ‘richiesta’? Descrizione a livello sottostante: … Come fa A a compiere quella azione comunicativa (vocale)? Come fa B a compiere l’azione richiesta? Descrizione a livello sottostante: … Come accade che…? (non soggetto che agisce ma fascio di relazioni) Come fa B a compiere l’azione richiesta? Le nostre rappresentazioni del comportamento, comprese le leggi, partono dal presupposto che le persone siano consapevoli di ciò che fanno e padrone delle proprie azioni Esperimenti di Benjamin Libet 1977 L'attività del nostro cervello relativa a un’azione comincia prima del momento in cui noi decidiamo intenzionalmente di eseguirla Che cosa significa questo? Che cosa significa questo? L'intenzionalità ovvero la consapevolezza di eseguire una certa azione in risposta a una volontà cosciente di agire è una sorta di illusione perché segue e non precede le nostre azioni Eppure noi assumiamo la ‘’finalità cosciente’’ come struttura portante della ‘’metafora che noi siamo’’ che usiamo per interpretare il mondo «Che cosa rimane se tolgo al fatto di alzare il mio braccio il fatto che sia io ad alzarlo?» (Ludwig Wittgenstein) Ciò che si dà per scontato Che cosa ″mangiano″ le piante? è una domanda molto più banale, ma conosciamo la risposta? Dalla metafora antropomorfica al linguaggio biologico: come nelle piante viene soddisfatto il bisogno di energia e di materiali strutturali [che negli umani viene soddisfatto mangiando e respirando]? assumendo dall’ambiente aria e acqua salata (da cui si ricavano le sostanze da cui viene sintetizzato lo zucchero (da cui si ricavano tutte le altre sostanze attraverso trasformazioni biochimiche)) e luce che fornisce l’energia iniziale e respirando Forse non è una faccenda così banale Chi ripete convinto che le piante si nutrono ’’di acqua e sali minerali’’ difficilmente si chiede di che cosa si nutrono le piante Credere di sapere blocca l’intenzione di conoscere Il ‘sapere di non sapere’ innesca il processo della conoscenza che per la scienza è: domanda ricerca ipotesi di risposta istituzionalizzazione (validazione socializzazione) nuove domande la domanda per la scienza: perché accade ciò che accade? per la biologia diventa: - come funziona? (‘cause prossime’) e, da quando Darwin ha inventato l’evoluzione, - quale storia c’è dietro? (‘cause remote’) All’inizio… … Darwin Inventa la fertilizzazione incrociata perché alla luce dell’evoluzione è indispensabile poi scopre l’eterostilia della primula Inventa una falena che impollini una specifica orchidea perché la ‘selezione naturale’ produce coevoluzione 40 anni dopo viene scoperta Xanthopan morgani praedicta Angraecum sesquipedale Charles Darwin, 1875, Le piante insettivore: Drosera rotundifolia: «Se un piccolo oggetto organico o inorganico viene deposto al centro di una foglia, esso trasmette un impulso motorio ai tentacoli marginali. Ne sono affetti prima quelli più vicini, che lentamente si piegano verso il centro, poi anche quelli più lontani, Drosera finché ecco che tutti risultano flessi sopra l'oggetto» Darwin: materia inorganica posta sulle foglie viene lasciata cadere, mentre l'albume stimola la formazione di un fermento acido che lo digerisce Il vantaggio è che riesce a vivere in terreni acquitrinosi poveri di azoto, assorbendolo direttamente dagli insetti anziché dal suolo Darwin scoprí anche che, praticando un piccolo intacco su una foglia di Drosera, soltanto una metà della foglia resta paralizzata, come «un uomo dalla spina dorsale fratturata, le cui estremità sono rimaste paralizzate» ‘Venere acchiappamosche’: pianta insettivora della stessa famiglia della Drosera Dionaea muscipula Le reazioni della pianta sono talmente rapide che Darwin si chiese se non c’entrasse l'elettricità, ossia qualcosa di analogo a un impulso nervoso; ne discusse con un collega fisiologo, Burdon Sanderson, che dimostrò che una corrente elettrica veniva generata dalle foglie di Dionaea Darwin: «Quando le foglie sono irritate, la corrente si propaga alla stessa maniera che durante la contrazione dei muscoli di un animale» Charles e Francis Darwin, 1880 (Mancuso 2010), Il potere di movimento delle piante: Piantine di canaria in crescita esposte a luce fioca senza/con cappucci o manicotti opachi o trasparenti D. Chamovitz, Quel che una pianta sa, Cortina 2013 Inclinazione in circa 3 ore Che cosa si ricava dagli esperimenti dei Darwin? La piantina cresce inclinata verso la fonte di luce (fototropismo) La parte della pianta sensibile alla luce è l’apice (germoglio) Fenomeno: le piante si volgono verso la fonte di luce Spiegazione...? La pianta volge le foglie verso la luce - per raccogliere più luce per la fotosintesi - per sopravvivere meglio spiegazione finalista: la causa del comportamento materiale è la rappresentazione dell’effetto Questo cosa presuppone? La pianta ha intenzione (Mancuso) capacità di rappresentazione la spiegazione finalista è antropomorfica (‘’finalità cosciente’’ di Bateson) Fenomeno: le piante si volgono verso la fonte di luce Spiegazione...? a1) le cellule del fusto si allungano perché reagiscono a un ormone (auxina) prodotto dal germoglio a2) la luce inibisce la secrezione di auxina a3) i fusti delle piante crescono di meno dalla parte illuminata (meccanica) facendo piegare la pianta b) le piante le cui foglie si volgono verso la luce hanno (funzionale) maggiori probabilità di sopravvivere Il comportamento della pianta è l’effetto di un processo fisiologico materiale Nella scienza idee diverse linguaggi diversi «… non è possibile perfezionare la scienza senza migliorarne il linguaggio: per quanto siano sicuri i fatti, per quanto siano giuste le idee nate dai fatti, essi traggono in errore se per essi non esiste una espressione precisa. Le nostre argomentazioni scientifiche spesso risultano errate a causa della improprietà del nostro linguaggio. Nella chimica la fantasia ha avuto una grande parte, dalla fantasia sono derivati i nomi errati e le errate deduzioni» (A.L. Lavoisier, 1787) Non solo idee diverse linguaggi diversi (scienza) ma linguaggi diversi idee diverse (insegnamento apprendimento) Bateson ‘’apprendimento 3’’: linguaggio naturalistico pensiero scientifico vs linguaggio finalistico / “animismo” “… la vera causa che il fanciullo cerca di porre a base dei fenomeni è un’intenzione, che sarà insieme causa efficiente e ragion d'essere dell'effetto da spiegare” Jean Piaget Cambiamenti nell’ambiente stimolo reazione adeguata: richiede una rappresentazione della causa dello stimolo? … una valutazione delle conseguenze sulla propria sopravvivenza? … una rappresentazione delle proprie possibilità di azione? … una valutazione di vantaggio/svantaggio delle loro conseguenze? … una decisione consapevole di agire? … Un impianto antincendio ha queste facoltà? No eppure ha una reazione adeguata a cambiamenti nell’ambiente La ‘’finalità cosciente’’ umana come paradigma universale ‘‘La metafora che noi siamo’’ viene applicata a organismi naturali e dispositivi tecnologici (antropocentrismo epistemologico) Gli umani hanno quelle facoltà, ma anche gli umani… Riflesso pupillare Stimolo sensoriale reazione motoria senza rappresentazione Ci serve questa reazione? È un vantaggio perché impedisce danni alla retina: magia? mistero? intervento della Provvidenza? l’orologio di Paley? Biston betularia «[…] supponi anche che trovassi per terra un orologio […] Dev'essere esistito, in qualche tempo, e in questo o quel posto, un artefice, o più, a mettere assieme comunque i pezzi dell'orologio, a fabbricarlo, per lo scopo al quale effettivamente vogliamo risponda; egli, od essi, hanno compreso la sua costruzione, e progettato il suo uso. […] Ogni indicazione di ingegnosità, ogni manifestazione di design che esistessero nell'orologio, esistono nelle opere della natura; con la differenza, da parte della natura, di essere più grandi e migliori ancora, ed in numero incalcolabile.» William Paley, Teologia naturale, 1802 Gregory Bateson ‘pensare per storie’ • pertinenza • contesto • prima dopo causa effetto se effetto causa causa finale (causa dell’azione è la rappresentazione del fine + l’intenzione = ‘finalità cosciente’) La fallacia di Paley • l’orologio è un esempio non pertinente • dà per scontato quello che vuole dimostrare: che il contesto naturale è identico a quello tecnologico • inverte il tempo: l’orologio è prodotto dall’uomo la natura umana con le sue capacità tecnologiche origina da, viene comunque dopo quella degli animali suoi parenti di origine più antica Perché i bovini accumulano grasso? [...] l’esistenza di fabbricanti di candele di sego non può indurre l’accumulo di grasso (L’Origine delle specie, Abbozzo 1842) [...] qui non c’è alcuna causa finale, ma deve essere effetto di una qualche condizione delle circostanze esterne, risultato di complicate leggi dell’organizzazione... (video) (Taccuino E 146, 1839) Cade il vecchio argomento di un disegno nella natura secondo quanto scriveva Paley, argomento che nel passato mi era sembrato decisivo. Un piano che regoli la variabilità degli esseri viventi e l’azione della selezione naturale non è più evidente di un disegno che predisponga la direzione del vento. (Autobiografia, 1876) Riflesso pupillare: stimolo sensoriale reazione motoria senza rappresentazione Le cause prossime? ovvero: qual è il funzionamento? quali strutture lo rendono possibile? La domanda è ricorsiva e la spiegazione può ‘scendere’ a livelli sottostanti finché non si perde la pertinenza della spiegazione o può ’risalire’ alle cause remote (‘che storia c’è dietro?’) ‘cause prossime’: come funziona questo ‘comportamento’? quali strutture lo rendono possibile ? diversamente che nell’uomo in organismi che non hanno nervi né muscoli? e ‘cause remote’: per ricostruire la storia evolutiva: esseri viventi di origine molto antica con strutture più semplici hanno la capacità di reagire a stimoli esterni? Escherichia coli si muove nel liquido grazie al movimento a elica dei flagelli Due tipi di moto: - corse rettilinee nella direzione della concentrazione crescente di zucchero - dondolii se la concentrazione di zucchero decresce bruscamente Come funziona? La diminuzione di zucchero provoca (stimolo-reazione) l’inversione del movimento a elica dei flagelli brusca perdita di coordinazione dei flagelli arresto della spinta direzionata “dondolio” Questo ‘comportamento’ in relazione all’ambiente dà un vantaggio? Il dondolio in risposta al venir meno dello zucchero aumenta la probabilità di cambiare direzione favorisce l’esplorazione ovvero la ricerca di nuove possibili fonti di cibo aumenta la fitness (probabilità di sopravvivenza-riproduzione) il carattere aumenta la sua frequenza nelle generazioni seguenti (= ‘si fissa’ per ‘selezione naturale’) Tra cause prossime’: ‘come funziona?’ ‘quali strutture lo rendono possibile?’ e ‘cause remote’: ‘che storia (evolutiva c’è dietro?’ cause funzionali: ‘quale vantaggio in quel contesto ecologico di relazioni con l’ambiente ha innescato l’evoluzione di quel tratto?’ Alla fine… sempre Darwin che ‘pensa per storie’ (primadopo – contesto - pertinenza) Darwin ‘pensa per storie’ (prima dopo – contesto - pertinenza) Che storia c’è dietro le caratteristiche delle piante? adattamenti alla vita sessile sono il risultato (non lo scopo) dell’evoluzione delle piante La ‘storia’ delle piante: le caratteristiche che permettono di sopravvivere e di riprodursi senza spostarsi da un luogo all’altro hanno dato un vantaggio; perciò se erano ereditarie, hanno aumentato la loro frequenza attraverso le generazioni (= si sono evolute) Tra queste caratteristiche quelle che consentono di reagire a condizioni esterne collegando la sensibilità all’attività (movimento, produzioni biochimiche…) Vite rampicante (25’’ 5 giorni) «Io sono convinto, Sir, che i viticci riescano a vedere» (C. Darwin, lettera ad Asa Gray) Darwin come Mancuso? «Quando esploro quello che la pianta vede o annusa, non sostengo con questo che la pianta abbia occhi oppure naso (o un cervello che influenzi l’input sensoriale con l’emozione).» «Le piante non hanno un sistema nervoso centrale; una pianta non ha un cervello che coordini l’informazione per l’intero suo organismo. Tuttavia le diverse parti di una pianta sono strettamente collegate tra di loro, e le informazioni riguardanti la luce, le sostanze chimiche presenti nell’aria e la temperatura vengono scambiate costantemente fra radici e foglie, fiori e steli, in modo che il vegetale sia nelle migliori condizioni nei confronti dell’ambiente.» (Daniel Chamovitz, Quel che una pianta sa, 2013) Spiegazione naturalistica vs antropomorfica Come funziona l'attorcigliamento? quali strutture lo rendono possibile? La parte interna del fusto cresce meno di quella esterna come nel fototropismo, ma qui lo stimolo inibente non è la luce ma il contatto (tigmotropismo) In questa reazione contatto inibizione della crescita quale vantaggio per le piante? Le piante dotate di questa caratteristica possono elevarsi risparmiando rigidi tessuti di sostegno essendo ereditario il carattere aumenta la sua frequenza attraverso le generazioni (‘selezione naturale’) Darwin: le specie il cui fusto si avvolge intorno al sostegno sono antenate di quelle dotate di viticci Quel carattere che storia ha dietro? In origine la possibilità di rallentare la crescita (in altezza) in condizioni sfavorevoli come forte vento pioggia o neve (‘effetto crinale’) E prima ancora? Circumnutazione Darwin: tutte le piante, anche le più antiche e semplici, lo fanno, anche se con traiettorie e tempi diversi È un movimento di base a funzione esplorativa (vantaggiosa) da cui derivano fototropismo e tigmotropismo dei fusti e gravitropismo delle radici D. Chamovitz, Quel che una pianta sa, Cortina 2013 Tracciato ottenuto da C. Darwin segnando su una lastra di vetro la posizione dell’estremità di una pianta di cavolo selvatico nell’arco di 11 ore «È quando riconosciamo le operazioni della Creatura nel mondo esterno che abbiamo la sensazione della ‘bellezza’ o della ‘bruttezza’…» «… se avete il coraggio di cominciare a osservare il mondo attraverso un’epistemologia biologica, v’imbatterete in concetti che i biologi non vedono neppure. Incontrerete la bellezza e la bruttezza. Queste potrebbero essere componenti reali del mondo in cui voi vivete da creature viventi.» (Gregory Bateson) Charles Darwin, 1862, I vari espedienti mediante i quali le orchidee vengono impollinate dagli insetti: «Non potete rendervi conto di quanto mi sono divertito con le orchidee… Che meravigliose strutture! … La bellezza dell'adattamento di questa o quella parte non mi sembra che abbia paragoni … Sono quasi impazzito di fronte alla ricchezza delle orchidee … Felice colui che ha effettivamente visto sciami di api volare intorno a una Catasetum con il dorso cosparso di polline!». «La bellezza naturale, per Darwin, non è soltanto un fatto estetico: essa rispecchia sempre funzionalità e adattamento in azione.» (Oliver Sacks) Come funziona - quali strutture lo rendono possibile – che storia c’è dietro: capire il linguaggio della ‘’Creatura’’ vs ‘’l’errore di Cartesio’’ che separa e contrappone l’arte e la scienza Marcello Sala FENOMENI VEGETALI