Italia 1914-1918
http://vimeo.com/11434546 (primi
50 minuti)
IL PROBLEMA DELL’INTERVENTO
L’Italia: il dibattito sull’intervento
• http://www.youtube.com/watch?v=kljAHzthP
Qk (10 minuti circa)
• Entusiasmo collettivo: la guerra, come
orizzonte di senso dell’esistenza dell’uomomassa
• Emilio Genitle e Mario Isnenghi: l’Italia
dibattito sull’intervento
La scelta della neutralità
• Allo scoppio della guerra l’Italia era legata alla
Triplice Alleanza
• Lo Stato Maggiore (Cadorna) dell’esercito
premeva per il rispetto dei patti
• Il Governo (Salandra) decise per la neutralità
(il patto era difensivo; fine dei motivi
antifrancesi; questione terre irredente)
I sostenitori della neutralità
• Giolitti: aveva previsto che il conflitto sarebbe
stato lungo ed estenuante (maggiori vantaggi
dalla neutralità)
• La Chiesa: ragioni di tipo morale (papa Benedetto
XV: “inutile strage”; imbarazzante la prospettiva
di combattere contro Austria-Ungheria unico
stato dichiaratamente cattolico)
• I socialisti: la guerra come continuazione
dell’imperialismo (il proletariato non ne avrebbe
tratto alcun vantaggio; in realtà… «né aderire né
sabotare»)
In questa vignetta del 1915 è rappresentato il piccolo re
Vittorio Emanuele III, consigliato nell’ombra da Giolitti,
mentre contratta con Guglielmo II e Francesco
Giuseppe il prezzo della neutralità italiana: gli imperi
centrali arrivarono a proporre segretamente al governo
italiano la cessione di Treno e della Venezia Giulia sino
all’Isonzo, quindi senza Trieste, per evitare l’intervento a
fianco dell’Intesa.
Manifesto socialista che spiega le
ragioni del rifiuto della guerra. A questa
netta posizione politica non seguirono
però nei fatti atteggiamenti concreti di
opposizione.
Gli interventisti di sinistra
• Intellettuali democratici (Gaetano Salvemini,
Cesare Battisti): guerra come «nuovo
Risorgimento» (Trento e Trieste)
• I sindacalisti rivoluzionari: guerra (disordine)
come prologo della rivoluzione
• Mussolini: abbandona l’ «Avanti!» e fonda «Il
Popolo d’Italia» per sostenere la propaganda
interventista (espulso dal PSI)
Il Popolo d'Italia, diretto da
un giovane Benito
Mussolini,
annuncia la guerra con titoli
che (moltiplicati)
ritroveremo poi anche in
futuro
col suo motto "Credere,
Obbedire, Combattere!" - e
"Vinceremo!"
"La mobilitazione avviene
con entusiasmo"
I nazionalisti
(interventisti di destra)
• Movimento fondato da Enrico Corradini, erano i
più accesi sostenitori dell’interventismo
• L’Italia era una «nazione proletaria», doveva
conquistare il suo posto nel mondo (affermazione
politico-militare e impero coloniale), lottando
contro le «nazioni borghesi»
• Avversavano il socialismo (porta alla guerra
civile), la democrazia e il parlamentarismo
(sostenevano l’idea di un potere elitario e
autoritario)
Gli intellettuali
• Le posizioni dei nazionalisti ottennero numerosi
consensi fra gli intellettuali, primo fra tutti Gabriele
D’Annunzio, il quale criticava “il grigio diluvio
democratico” dei suoi tempi, che non lasciva più spazio
all’eroe e all’uomo eccezionale, schiacciato dalle masse
• Giovanni Papini celebrò la guerra come strumento
liberatore, capace di spazzar via dalla Terra l’umanità in
esubero, le ottuse masse che soffocavano il genio
• Filippo Tommaso Marinetti definì la guerra la “sola
igiene del mondo” (visto come modernità, tempo,
velocità)
Un ritratto di
Marinetti eseguito
da Enrico
Prampolini
Giacomo Balla. La grande guerra
Umberto Boccioni. La carica dei lancieri (1915)
Tullio Crali. Incuneandosi nell’abitato (1939)
Giacomo Balla. La marcia su Roma (1933)
Mussolini e il maggio radioso
• Mussolini ricorda con entusiasmo, in uno dei
suoi discorsi dal balcone, il maggio radioso
1915:
http://www.youtube.com/watch?v=9rkQqew
mJmI
L’ITALIA IN GUERRA
Il Patto di Londra
• Primavera del 1915: manifestazioni di massa
(contributo coreografico di D’Annunzio, anticipa la
liturgia di massa del fascismo: leader, emozione e
popolo)
• Il 26 aprile 1915, il governo italiano firmò il Patto di
Londra, con cui si impegnava ad entrare in guerra entro
un mese, a fianco di Francia, Gran Bretagna e Russia,
contro Austria-Ungheria e Germania
• L’accordo prevedeva, dopo la vittoria, che all’Italia
sarebbero state assegnate Trento e Trieste, l’Alto Adige,
l’Istria, la Dalmazia e una parte delle colonie tedesche.
Territori promessi all’Italia
col Patto di Londra
Antonio Salandra,
Presidente del Consiglio
Italiano
Sidney Sonnino,
ministro degli Esteri al
momento della firma del
Patto di Londra
Jules Cambon,
ambasciatore francese a
Londra e firmatario del
trattato
Edward Grey, Ministro
degli Esteri della Gran
Bretagna
Marchese Guglielmo
Imperiali di Francavilla,
ambasciatore a Londra,
incaricato da Salandra di
firmare il Patto
Alexander
Konstantinovich
Benckendorff,
ambasciatore russo in GB
Il “maggio radioso”
• Il maggio del 1915 (ribattezzato da D’Annunzio
“maggio radioso”) vide in tutte le principali
città italiane scontri violenti fra neutralisti e
interventisti.
Roma, "Viva la Guerra"
Bologna, "Viva la guerra"
Bologna, "Viva la guerra"
L’Italia entra in guerra
• Il Patto per essere esecutivo doveva essere ratificato dal
Parlamento, la cui maggioranza era però su posizioni neutraliste,
simili a quelle di Giolitti
• Resosi conto di non godere della fiducia della Camera, il 13 maggio
Salandra diede le dimissioni, ma il re Vittorio Emanuele III, deciso
sostenitore dell’intervento, gli conferì di nuovo l’incarico. A quel
punto per i deputati votare di nuovo contro il Patto di Londra
avrebbe significato sconfessare l’autorità del Re; pertanto il 20
maggio il Parlamento ratificò la decisione del governo, con il voto
contrario dei socialisti, provocando l’ingresso dell’Italia in guerra (24
maggio).
• Di fatto il Parlamento era stato scavalcato e ciò determinò una sua
perdita di prestigio che si ripercosse anche negli anni successivi alla
fine del conflitto.
Le operazioni militari
• Fronte italiano: 1) Trentino; 2) Carso (12 battaglie
dell’Isonzo)
• Maggio 1916; Strafexpedition (Trentino), ma
Italia riesce a fermare l’avanzata austriaca
• Agosto 1916: iniziativa italiana sul Carso e
conquista di Gorizia, ma l’offensiva non prosegue
• Pesantissime perdite: tattica dell’assalto frontale,
senza badare alle perdite
• http://vimeo.com/11434546 (Inizio: trincee a
Gorizia)
Per gli Apini, iI "nidi delle aquile" come caserme ...
ghiacciai e nevai come zona di operazioni...
http://vimeo.com/11434546
(00:49 Il fronte alpino)
La disfatta di Caporetto
• Crollo esercito russo  austro-ungarici, con divisioni tedesche,
concentrano le truppe sul fronte italiano e pianificano offensiva di
massa
• Cadorna era informato, ma il 24 ottobre 1917 gli italiani furono
ugualmente presi alla sprovvista
• I tedeschi ottennero un successo superiore alle loro aspettative 
gli italiani furono costretti ad una ritirata disordinata
• Solo lungo il Piave l’esercito italiano si ricompattò
• L’episodio più critico fu l’ingorgo di migliaia di soldati sui pochi ponti
che permettevano il passaggio del Tagliamento
• Le province di Udine, Belluno, Treviso, Vicenza e Venezia furono
occupate dagli austro-tedeschi
http://www.youtube.com/watch?v=3h234hIdXsc (6:00)
Ponte provvisorio sul Tagliamento appena ripristinato dagli austro-ungarici
L’ultimo anno di guerra
• Dopo Caporetto: Cadorna esonerato; sostituito da
Armando Diaz
• Il governo passò a Vittorio Emanuele Orlando: ottenne
aiuti (alimentari e crediti) dagli alleati
• Primi mesi, Diaz atteggiamento difensivo
• Autunno 1918: Austria-Ungheria e Germania ormai
stremate
• 26 ottobre, Diaz ordina il contrattacco: nella regione di
Vittorio Veneto, le truppe austro-ungariche non riuscirono
a resistere e si disgregarono (vi furono numerosi
ammutinamenti, soprattutto di soldati slavi e ungheresi)
• 3 novembre Austria-Ungheria firma armistizio, 4 novembre
fine ostilità
Italia vincitrice
• L’Italia usciva vincitrice dalla guerra, che le
era costata 680 000 morti e un milione di
feriti di cui la metà mutilati e invalidi. Tuttavia
per i nazionalisti ciò che ottenne l’Italia dopo
la Conferenza di pace era assolutamente
inadeguato, pertanto il clima di scontro non si
placò e anzi fu la coltura ideale per la nascita
del movimento fascista.
GLI ITALIANI IN GUERRA
Contadini soldati
• Dei 4 250 000 soldati italiani inviati al fronte il
45% era di origine contadina e moltissimi
erano analfabeti (molti impararono a scrivere
al fronte, per spedire lettere o tenere diari:
scrittura come strumento catartico)
• http://vimeo.com/11434546 (00:30 + 00:44
trincee, lettere; di seguito i contadini in
guerra)
L’apparato repressivo delle autorità
• La corrispondenza dei soldati veniva
sottoposta a censura
• 470000 renitenti alla chiamata (370000 erano
emigranti all’estero)
Autolesionismo e follia
• Pratica dell’autolesionismo, come mezzo per essere ritirati
dal fronte
• Le autorità punirono tale comportamento, e in modo
particolarmente duro gli ammutinamenti e le aperte
ribellioni, anche con la decimazione
• Solo dopo Caporetto si cercò di tirar su il morale delle
truppe, soprattutto impiegando la propaganda (giornali di
trincea)
• 40000 soldati impazzirono dopo una permanenza più o
meno lunga al fronte: spesso fu scambiata per simulazione,
il realtà si trattava di una patologia, un meccanismo
inconscio di autodifesa
http://www.youtube.com/watch?v=UzrEJMl2RVY (5:00)
La Grande Guerra (Film di
Monicelli, 1959)
• Inizio: gli italiani, provenienti da diverse regioni, si ritrovano
fianco a fianco in guerra:
http://www.youtube.com/watch?v=hFCMd_iCdPo
• La battaglia del Piave:
http://www.youtube.com/watch?v=1QyjMl8As7w
• Proteste:
http://www.youtube.com/watch?v=bBdKqdoTaXY&feature
=related
• Padella e lettera:
http://youtu.be/YhvD9rGUnrE?t=1h7m22s
• Battaglia scampata e licenza (parata dei soldati di ritorno
dal fronte): http://youtu.be/YhvD9rGUnrE?t=1h25m39s