LA SOCIETA’ DI MASSA
Mariano Turigliatto
Che cos’è la società di massa?
• “massa” come moltitudine indifferenziata al suo interno,
di aggregato omogeneo,in cui i singoli tendono a
scomparire rispetto al gruppo (Tocqueville) dalla
Rivoluzione francese e dall’idea di “popolo” (inizio 1800)
• dalla diffusione dell’industrializzazione e dell’urbanizzazione connessa nei paesi occidentali più progrediti
nasce la società di massa.
“Le città sono piene di gente. Le case piene di inquilini. Gli alberghi pieni di ospiti. I treni pieni di
viaggiatori. I caffè pieni di consumatori. Le strade piene di passanti. Le anticamere dei medici
piene di ammalati […]. La moltitudine improvvisamente si è fatta visibile […]. Prima, se esisteva,
passava inavvertita, occupava il fondo dello scenario sociale; adesso s’è avanzata nelle prime
linee, è essa stessa il personaggio principale. Oramai non ci sono più protagonisti: c’è soltanto un
coro” (Josè Ortega Y Gasset, “La ribellione delle masse”, 1930)”
Mariano Turigliatto
Nella società di massa…
• La gran parte delle persone vive in agglomerati urbani, medi e
grandi.
• Gli esseri umani sono a più stretto contatto fra loro.
• Maggiore disponibilità di mezzi di trasporto, di comunicazione, di
informazione.
• Le relazioni sociali non si basano più sulle piccole comunità
tradizionali. Dipendono dalle grandi istituzioni nazionali (apparati
statali, partiti, associazioni, sindacati…).
• Queste organizzazioni di massa pesano sulle scelte collettive e su
quelle individuali (mode).
• Si passa dall’autoconsumo al circolo dell’ economia di mercato.
• I valori tradizionali lasciano il passo a nuovi modelli generali di
mentalità e comportamenti.
• Si formano nuove dimensioni psicologiche e percettive.
Mariano Turigliatto
Sviluppo industriale e società di massa
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1873-95: innovazioni tecnologiche, nuovi settori produttivi (acciaio, chimica,
elettricità). Germania e Stati Uniti, nuove potenze industriali.
1896-1913: sviluppo generalizzato della produzione in tutti i settori. Nuovi arrivi: Italia
e Russia. L’indice di produzione industriale e quello del commercio raddoppiano.
Dal 1873 i prezzi, che prima calavano costantemente, cominciano a crescere.
Crescono anche i salari (mediamente più dei prezzi), il PIL dei paesi industrializzati e
la popolazione in questi paesi.
Per conseguenza: allargamento del mercato. La domanda di beni e servizi si fa di
massa.
Nascono i cicli di produzione industriale di beni di consumo e le reti commerciali di
vendita e distribuzione (negozi, grandi magazzini, vendita per corrispondenza,
rateizzazione e finanziamenti, pubblicità).
L’aumento della produzione induce una razionalizzazione produttiva.
1913, Detroit, stabilimenti Ford: nasce la prima catena di montaggio.
Nuovi metodi di produzione di massa: parcellizzazione del lavoro, taylorismo*.
Consumi di massa, prezzi competitivi, alti salari, il fordismo.
* F.W. Taylor, “Principi di organizzazione scientifica del lavoro”, 1911
Mariano Turigliatto
L’organizzazione sociale
• Maggiore uniformità nei comportamenti e nei modelli culturali,
maggiore mobilità e stratificazione sociale.
• Classe operaia: distinzione fra manodopera generica e lavoratori
qualificati (aristocrazie operaie).
• Ceto medio: aumenta la sua consistenza con i lavoratori autonomi
(nuove professioni: fotografo, dattilografo…), i dipendenti pubblici e
gli addetti del settore privato che non svolgono attività manuali
(tecnici, commessi, impiegati…).
• Comparsa dei “colletti bianchi” (ad es. in Germania fra il 1883 e il
1925 i colletti bianchi aumentano di 5 volte, mentre quello degli
operai raddoppia).
• Borghesia impiegatizia in contrapposizione al proletariato non per
reddito, ma per usi, costumi e aspirazioni.
Mariano Turigliatto
Piccola borghesia
Proletariato
- contraria ai sindacati a in generale
alle organizzazioni di massa;
-
l’organizzazione e la battaglia
collettiva produce più diritti;
-
individualismo, rispettabilità,
proprietà privata, risparmio, senso
della gerarchia, patriottismo;
-
solidarietà, spirito di classe,
internazionalismo;
-
sempre più importante col
crescere della società di massa;
-
fondamentale col crescere
dell’industrializzazione;
-
Destinataria di beni di consumo, di
diritti politici (elettorato di massa)
che ne fanno oscillare le simpatie,
ora progressiste ora conservatrici.
-
Il proletariato è il motore del
progresso perché lotta per i diritti
collettivi e per la ridistribuzione del
reddito.
Mariano Turigliatto
L’istruzione di massa
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La scuola si trasforma in servizio pubblico, un’opportunità offerta alla collettività.
La scolarizzazione diffusa diventa uno strumento di promozione sociale, una
forma di educazione e controllo del popolo.
La scuola veicolo di nazionalizzazione delle masse: lo stato diffonde, attraverso
l’istituzione, contenuti e messaggi patriottici che rinsaldano il senso di appartenenza
alla nazione.
Dal 1870 in poi: progressiva estensione della scuola elementare obbligatoria in tutti
gli stati dell’Europa industrializzata.
Laicizzazione e statalizzazione dell’istruzione.
Nel 1913 in tutta l’Europa per i bambini sotto i 10 anni era la regola andare a scuola.
Nel 1914 il tasso di analfabetismo in Europa era sceso al 10% nelle aree più
avanzate ed era sotto il 50% in quelle più arretrate.
Diffusione della stampa quotidiana e periodica: il numero delle testate europee
raddoppia fra il 1880 e il 1900. In Francia la tiratura dei quotidiani era di 300/400 mila
copie nel 1876, diventa di 8/9 milioni nel 1914.
I giornali permettono l’accesso a un numero sempre più alto di persone a
informazioni generali, quindi formano la pubblica opinione.
Mariano Turigliatto
Il ruolo degli eserciti di massa
• Dopo il 1870 in tutta Europa (escluso Regno Unito) si istituisce il
servizio militare obbligatorio per i maschi.
• Trasformazione delle caratteristiche degli eserciti: da lunga ferma
(professionisti) e ferma breve (di leva).
• Esercito di massa come deterrente alla guerra.
• Esercito di massa come destinatario delle armi e dei prodotti
dell’industria pesante (lobbies)
• Difficoltà economiche a sostenere i costi dell’esercito di massa da
parte degli stati.
• Difficoltà politiche a giustificare l’esercito di leva: addestrare proletari
che poi avrebbero potuto ribellarsi…
• Difficoltà a reclutare membri del ceto medio e composizione degli
eserciti sulla base del reclutamento nelle campagne.
• Guerre mondiali come conseguenza della formazione degli eserciti
di massa. Cambia il modo di combattere.
Mariano Turigliatto
Il suffragio universale
• Società di massa non è sinonimo di società democratica.
• Società di massa comprende in Europa il progressivo allargamento
della partecipazione alla vita politica.
• Diritto di voto: progressiva estensione. Nel 1890 il suffragio
universale maschile c’era il Germania, Francia e Svizzera. Nel 1914
in tutta Europa esclusi Regno Unito e Olanda. In Italia il suffragio
universale maschile dal 1912 (con limitazioni). Alle donne dal 1911
in Norvegia e Finlandia), molto dopo nel resto dell’Europa.
• Diritto di voto: l’allargamento cambia le caratteristiche della
politica.
• Nuovo modello di partito, ricavato da quello socialista. Struttura
permanente: sezioni, federazioni, partiti di massa basati
sull’iscrizione e sulla partecipazione.
Mariano Turigliatto
I sindacati
• Funzione di organizzazione e socializzazione delle masse.
• Nel 1890 le Trade Unions inglesi – il sindacato più vecchio e
importante – avevano oltre un milione e mezzo di iscritti.
• In Europa i sindacati nascono in parallelo col movimento socialista.
• Tutelano i lavoratori organizzando battaglie per i diritti e il salario,
ma anche promuovendo la mutualità.
• Nascono come sindacati locali, poi si federano a comporre grandi
organismi:
Commissione centrale dei sindacati tedeschi (1890)
Confédération Générale du Travail (CGT) (1895)
Confederazione Generale del Lavoro (CGL) (1906)
ISCRITTI NEL 1914: GB e GERMANIA 3.000.000, FRANCIA 2.000.000, ITA 500.000
Mariano Turigliatto
L’emancipazione femminile
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Inferiorità economica, politica e giuridica delle donne incompatibile con la
società di massa.
Primi movimenti di emancipazione alla fine del 1700 in Francia: nulla di
fatto.
Ancora alla fine del 1800 le donne non hanno diritto di elettorato, né attivo
né passivo. In numerosi paesi sono escluse dall’università e dalle
professioni.
1902 nasce in Inghilterra il Women’s Social and Political Union, sotto la
guida di Emmeline Pankust. Lotta per il diritto al suffragio (le militanti si
chiamano suffragette).
Nel 1912 l’Inghilterra concede il diritto di voto alle donne, seguita da
Norvegia e Finlandia.
Nel 1914 nessun paese europeo conservava le limitazioni alle donne
nell’accesso agli studi universitari e alle professioni.
Mariano Turigliatto
La legislazione sociale e fiscale
• Su pressione delle organizzazioni sindacali, dei partiti socialisti e
delle organizzazioni cattoliche, fra il 1890 e il 1900 i governi europei
introducono forme di legislazione sociale.
• Assicurazione contro gli infortuni, previdenza per la vecchiaia,
sussidi per i disoccupati, controllo delle condizioni di lavoro
(sicurezza e igiene), limitazioni di orario, divieto di lavoro
infantile, diritto al riposo settimanale.
• Estensione dei servizi pubblici (acqua, gas, trasporti, scuola,
biblioteche, musei, ospedali, ospizi, asili, edilizia popolare…).
• Per fare fronte ai maggiori oneri aumenta la pressione fiscale:
imposte dirette (sul reddito o sul patrimonio) in aumento
imposte indirette (riferite ai consumi) in diminuzione per sostenere
il popolo.
Si introduce nella tassazione il criterio della progressività.
Mariano Turigliatto
I partiti di massa : i socialisti
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1870: i movimenti socialisti sono piccoli, emarginati e speso clandestini. Il marxismo è
la base teorica, filosofica e ideologica comune a tutti i movimenti
1900: i partiti socialisti costruiscono il modello del “partito di massa” e si attrezzano
per partecipare alla competizione democratica per il governo delle nazioni.
1885: nasce il Partito Socialdemocratico tedesco, un modello per organizzazione,
successi e ideologia.
1882, nasce in Francia il Parti Ouvrier, ma si sfalda ben presto in molte correnti. Solo
nel 1905 nascerà un forte partito socialista la SFIO.
1906, nasce in Gran Bretagna il Labour Party ad opera delle organizzazioni sindacali.
1889: nasce la Seconda Internazionale a Parigi prima e a Bruxelles poi. Obbiettivo
comuni dei socialisti europei: giornata lavorativa di otto ore.
Internazionalismo e pacifismo, valori comuni dei socialisti europei.
Conflitto fra rivoluzionari e riformisti e fine della Seconda internazionale.
Gli anarchici e il sindacalismo rivoluzionario.
Mariano Turigliatto
I partiti di massa : i cattolici
• Battaglia contro l’ individualismo borghese e l’ ideologia
socialista.
• Tentativo di contrastare la secolarizzazione della società di massa,
prodotto della mobilità geografica e sociale: parrocchie, associazioni
di carità, movimenti di azione cattolica.
• Leone XIII (1878-1903) e l’enciclica Rerum Novarum. Base per la
fondazione di partiti cattolici.
• Promozione di società operaie e artigiane ispirate ai principi
cristiani.
• Nascita della dottrina sociale della chiesa, attraverso la condanna
del socialismo.
• Nascita del modernismo, reinterpretazione della dottrina cattolica in
chiave “moderna”
Mariano Turigliatto
Il Nazionalismo
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Fino al 1870 il nazionalismo è il principio ispiratore dei movimenti di
liberazione (sovranità popolare, unificazione politica…).
Dopo il 1870 il Nazionalismo combatte il socialismo internazionalista e
pacifista. Si sposta a destra.
Il nazionalismo si sposa con il razzismo (Francia e Germania) e con
l’imperialismo (Gran Bretagna).
Il mito del popolo “volk”concepito come comunità di sangue e legame quasi
mistico con la terra d’origine (pangermanesimo).
Il panslavismo come estensione del mito del volk. I pogrom (in russo:
devastazione, saccheggio).
La reazione all’antisemitismo: il sionismo di Theodor Herzl verso la
costituzione di uno stato ebraico in Palestina.
Il Nazionalismo e la nascita dei partiti nazionalisti in Europa.
Mariano Turigliatto
La cultura della società di massa
• Einstein, la teoria della Relatività e l’interpretazione del mondo,
delle leggi fisiche. La multidimensionalità, la materia e l’energia.
• Il principio di indeterminazione di Heisemberg e la fine della fisica
classica.
• Freud e la psicanalisi. L’individuo nella società di massa.
• Weber e il metodo delle scienze sociali. La teoria della classe
politica di Mosca e lo scontro delle élites di Pareto. La
burocratizzazione della società.
• La bauhaus e il funzionalismo.
• La musica di massa: dalla canzonetta alla contaminazioni di culture:
il jazz, il blues, il kletzmer… La musica popolare.
• Verso la pop art.
Mariano Turigliatto
Oltre la società di massa
• La fine delle nazioni, la globalizzazione: espressioni, consumi,
bisogni, modi e stili di vita.
• Le istituzioni di massa: il tramonto dei partiti di massa, la crisi delle
istituzioni. Democrazia, partecipazione, rappresentanza. Il tramonto
del suffragio.
• Gerarchia e rete: due modelli di struttura sociale di massa.
• La cultura della globalizzazione: marchi, mode, loghi, produzioni.
• La società liquida di Baumann.
• Individuo e massa: la lotta alla globalizzazione come nuova
ideologia di massa.
• L’organizzazione sociale nel mondo globalizzato. Diritti, doveri,
aspettative e forme di aggregazione.
Mariano Turigliatto