Puntualizzazione previa. Nell’ultimo numero di “Marianum”, organo accademico ufficiale della Pontificia Facoltà di teologia con annesso Istituto di Mariologia, il nostro confratello padre Giuseppe Scarvaglieri ha pubblicato il seguente articolo. Esso rappresenta una prima illustrazione sintetica dell’impostazione di uno studio sociologico del fenomeno mariano. Pensando di fare cosa gradita ai visitatori del sito, ne presentiamo una breve segnalazione. GIUSEPPE SCARVAGLIERI Sociologia del fenomeno mariano Il punto della situazione Estratto da MARIANUM 70 (2008) 203-313 SOCIOLOGIA DEL FENOMENO MARIANO Con questo titolo padre Giuseppe Scarvaglieri ha appena pubblicato un articolo lungo che vuole essere un saggio circa il modo di studiare dal punto di vista sociologico il fenomeno mariano. Esso quindi realizza una sintesi della plausibilità logica e dell’importazione metodologica secondo cui strutturare uno studio delle manifestazioni sociali della devozione vissuta dai fedeli verso la Maria vergine. L’opera comincia con la trattazione di alcune questioni preliminari che chiariscono e sottopongono a critica le diverse posizioni circa il rapporto tra sociologia e fenomeno mariano. Ina base a tali puntualizzazioni sono considerate inadeguate le posizioni: spiritualista, apologetica e positivista, per difetti interni alla loro stessa ottica nei confronti di 2 tale tema. Essi Non sono ben centrati nella comprensione culturale del fenomeno o sono riduttivi nelle loro assunzioni di fondo sia in rapporto al metodo sia riguardo al contenuto. Occorre quindi una visione integrata che riesca a conciliare la natura e il metodo della sociologia e la sua applicazione all’osservazione delle manifestazioni concrete della devozione che la vita sociale prospetta e contiene. Si tratta di applicare anche a questo tema il metodo che è usato a riguardo di tanti altri aspetti della vita sociale. In rapporto a questo particolare argomento va considerata l’importanza che peraltro è anche determinata dalla consistenza di tale realtà specifica. Essa, infatti, raccoglie il complesso delle manifestazioni che la devozione mariana ha nella chiesa, presentandosi con un’estensione e uno spessore non indifferenti. In ordine a tale prospettiva risulta funzionale ed efficace l’attuazione di una nuova impostazione globale che tenta una progressiva identificazione del contenuto riguardante la Vergine Maria. Tale obiettivo ha un suo particolare percorso attraverso l’analisi di ognuno dei due lemmi che formano la frase: fenomeno mariano come fenomeno sociale. In tale contesto il lemma: “fenomeno sociale”, abbraccia tutto ciò che la vita in collettività produce o è prodotto da essa. Occorre quindi rendere comprensibile la natura e la genesi, le manifestazioni e la consistenza storica e culturale di quanto costituisce e ed è prodotto dalla vita dei soggetti in comunità umane. Anche a riguardo del lemma “fatto mariano”, che comprende gli elementi riferibili a Maria in senso sia teologico o devozionale, occorre rendere esplicito le varie componenti. Esse riguardano gli aspetti teologici ed ecclesiali elementari nel loro presentarsi concreto e nelle forme attuate e vissute dai fedeli, nei diversi contesti e situazione storiche e culturali. L’esigenza finale diventa quindi quella di coniugare e di pervenire ad una forma sintetica che li amalgama in una sola nuova formulazione e in un unico concetto, indicato dall’espressione: fenomeno mariano in quanto fenomeno sociale. Esso quindi rappresenta il modo come effettivamente lungo la storia collettiva e personale è stata concepito e vissuto il rapporto con Maria. Questa è quella che si può chiamare l’impostazione integrata che si può esprimere come: una concettualizzazione, non definitoria ma descrittiva, del fenomeno mariano dal punto di vista sociologico. Essa comporta la Presenza di Maria e relative implicazioni che i fedeli vivono, aventi come referente oggettivo la Vergine, vista nella sua dimensione storica, teologica e culturale. La figura di Maria evidenzia, da una parte, l’azione della Grazia e, dall’altra, la sua corrispondenza al piano di Dio nei termini più alti per una creatura. Per questo i fedeli vi riscontrano una risposta al bisogno di guida nel proprio itinerario spirituale e di protezione nella vita quotidiana e si sentono spinti a sentire devozione verso di lei. Tale complesso di manifestazioni è studiato con il metodo sociologico imperniato, quindi sull’osservazione empirica. La comprensione sociologica comporta quindi la presentazione della figura di Maria evidenziando in lei la presenza di tratti particolari attribuiti e acquisiti. I primi, che possiamo chiamare prerogative “attribuite”, comportano l’esplicitazione dei doni e dei privilegi che Dio ha concesso alla Vergine. I secondi che riguardano le caratteristiche “acquisite”, mettono l’accento sull’itinerario nelle virtù teologali e cardinali e nelle altre virtù cristiane che la Vergine ha testimoniato e praticato. Tale impostazione comporta anche che si colga la figura di Maria come modello di riferimento che consiste nella relazionalità che i fedeli realizzano nei confronti la Madre di Dio. Tali relazioni vanno anche spiegate come forme d’interazioni interpersonali, benché 3 asimmetriche, e suppongono una percezione della preminenza e un ascendente particolare di Maria, come percepito e vissuta dai devoti. Tutta questa argomentazione rappresenta la parte centrale dell’articolo e si configura come descrizione dei parametri fondamentali visto il grande fascino che Maria ha esercitato ed esercita nella vita della chiesa. In questo senso si spiegano molti fenomeni che fanno sentire una profonda dipendenza da lei, ma anche una serie di manifestazioni di attrazione e talvolta anche di rispetto e di deferenza. La trattazione continua con la puntualizzazione di altre tematiche particolari che riguardano la religiosità popolare mariana. Di essa sono individuale le diverse manifestazioni multidimensionali, cioè, nei diversi aspetti della pratica cultuale, della visione dei punti della fede, nella dimensione comunitaria e delle implicazioni della fede circa l’etica. Di tale complesso di aspetti si nota quindi, la combinazione dei vari elementi, il relativo e vario dosaggio, che danno origine ad una particolare tipologia. Si passa quindi alla trattazione riguardante i santuari e i pellegrinaggi marinai puntualizzando la natura complessa e che copre varie scienze relative al santuario mariano da una parte e alle caratteristiche tipiche che si colgono nell’attuazione dei pellegrinaggi. Tale aspetto è anche considerato in relazione alla storia, ma anche all’impostazione proposte dai diversi santuari mariani, piccoli e grandi, nazionali e internazionali Infine si fa riferimento ad altre manifestazioni della presenza e della devozione alla Vergine analizzando le forme espressive che riguardano le manifestazioni del pensiero e dell’arte. Queste, infatti, sono state modalità molto valide e significative con secondo cui la devozione mariana è stata approfondita, percepita ed espressa da vari artisti nelle diverse forme dell’arte: dalla poesia alla musica, dalla scultura all’architettura, alla pittura, ecc. Il saggio affronta quindi alcune notazioni operative, esplicitate dal punto di vista metodologico, su come cogliere e analizzare tali contenuti in una ricerca empirica e specifica, ma impostata secondo l’ottica e l’impostazione multidimensionale. In tale prospettiva inoltre si fa riferimento anche alle esigenze di tipo metodologico sia in generale che in rapporto all’esecuzione concreta nell’applicazione La conclusione della trattazione rende evidente la situazione attuale nelle sue manifestazioni principali ma anche le prospettive che si profilano all’orizzonte. In tale ottica si “pretende” di aver messo a fuoco e in maniera ancora precorritrice il contenuto e la metodologica dell’approccio sociologico applicato alla devozione verso la Vergine, attraverso cui comprendere e approfondire, dal punto di vista sociologico, il fenomeno mariano.