Il rispetto del calendario delle
vaccinazioni per l'età evolutiva
Igiene Scolastica
AA 2015-2016
Prof.ssa Valeriani Federica
PROFILASSI: Le misure di profilassi hanno lo scopo di conferire ai soggetti
suscettibili di infezione uno stato di immunità (di resistenza).
La profilassi immunitaria o specifica ha carattere specifico per ciascuna
malattia e si applica nelle persone sane, che per speciali condizioni
epidemiologiche, si ritengano esposte al pericolo di determinate infezioni.
Può venire realizzata attraverso due modalità:
 la profilassi immunitaria passiva (o immunoprofilassi passiva, detta anche
sieroprofilassi: effettuata mediante la somministrazione di sieri ottenuti da
animali iperimmunizzati (bovini ed equini) o di immunoglobuline umane.
• L’organismo non produce gli anticorpi ma li riceve dall’esterno.
• Vantaggio: conferire una protezione immediata.
• Svantaggio: non crea memoria.
 La profilassi immunitaria attiva (o immunoprofilassi attiva) ottenuta tramite
la pratica dei vaccini (vaccinoprofilassi).
• L’organismo è stimolato a produrre specifici anticorpi.
• Vantaggio: crea una immunizzazione che dura nel tempo.
• Svantaggio: va considerato il tempo di latenza.
Definizione di Vaccino
Il vaccino è un preparato biologico che contiene
il microrganismo o delle sua parti
opportunamente modificate (antigeni) in modo
tale da indurre una risposta immunitaria
nell’ospite senza provocare la malattia.
Edward Jenner (1749-1823)
Nel 1796 inietto in un bambino di 8 anni
materiale purulento prelevato dalle ferite di
una donna malata di Vaiuolo Vaccino.
Questa pratica fu chiamata “vaccinazione”.
Pochi anni dopo Napoleone impose la
vaccinazione per il vaiolo a tutte le sue
truppe e successivamente alla popolazione
francese.
Louis Pasteur (1822-1895)
• L’agente eziologico (un virus) della rabbia è
presente nel cervello degli animali ammalati
• Estratti essiccati di cervello infetto non sono
più virulenti ma possono essere usati per
immunizzare altri soggetti
• Dopo una sperimentazione su cani, nel 1885 il
vaccino è usato su uomo
Albert B. Sabin (1906-1993)
Polacco, naturalizzato statunitense, sviluppa il vaccino per
la poliomelite.
Subito dopo la seconda guerra mondiale sviluppò un
metodo per attenuare il virus in modo tale da ottenere un
vaccino somministrabile per via orale (somministrazione di
virus vivi attenuati).
Tipologie di vaccino
• Agenti eziologici attenuati (es. virus vivi ma
incapaci di dare la malattia)
• Agenti eziologici inattivati-uccisi (es. per il
virus dell’influenza)
• Molecole ricombinanti (un componente del
virus è sintetizzato in laboratorio e usato come
vaccino)
• Proteine di origine batterica (tossine
inattivate chimicamente)
Vie di somministrazione
• Via mucosale
ad esempio per via orale: utile per i patogeni delle mucose, induce anticorpi nel sito di
infezione che hanno la funzione di impedire la colonizzazione e l'eventuale invasione dei
tessuti dell'ospite da parte del patogeno.
• Via parenterale
Scelta della via di somministrazione: efficacia e sicurezza, tenendo conto di tutti i
componenti del prodotto; in genere i vaccini contenenti adiuvanti devono essere
iniettati profondamente nel muscolo, mentre i vaccini a virus vivi attenuati si
somministrano sottocute; la via intradermica è peculiare del vaccino BCG (Bacillo
Calmette-Guerin: Mycobacterium bovis ; vaccino anti-tubercolosi).
Vaccini costituiti da
Agenti eziologici attenuati
Vaccino anti-morbillo
Costituito da virus vivi attenuati coltivati su cellule embrionali di pollo. In queste
preparazioni possono essere presenti minime quantità di antigeni proteici dell’uovo.
In Italia è somministrato come vaccino trivalente (MORBILLO/PAROTITE/ROSOLIA)
Bruno G et al. Pediatr Allergy Immunol 197
Vaccini costituiti da
Agenti eziologici inattivati
Vaccino anti-epatite A
E’ indicato per l'immunizzazione attiva contro l'infezione da virus dell'epatite A (HAV)
nei soggetti esposti al rischio di infezione da HAV
Sospensione sterile che contiene il virus dell’epatite A (ceppo HM 175) inattivato con
formaldeide ed adsorbito su idrossido d’alluminio. Il virus è coltivato su cellule umane
MRC5.
NOTA:
Sono vaccini sicuri perché i microrganismi trattati in questo modo non possono
ritornare alla forma patogena.
Sono stabili (non termolabili).
Alcuni vaccini inattivati inducono una protezione immunitaria relativamente debole, che
richiede la somministrazione di diversi richiami.
Bruno G et al. Pediatr Allergy Immunol 1997
Vaccino costituito da
Molecole ricombinanti
Vaccino anti-papillomavirus
Vaccino quadrivalente ricombinante anti-Papillomavirus umano (tipo 6, 11, 16, 18)
• vaccino (somministrato mediante iniezione)
• Tetravalente (sierotipi 6, 11, 16 e 18 di HPV)
• Combatte cancro cervicale, lesioni cervicali
anomale e precancerose,lesioni vaginali
anomale e precancerose, lesioni vulvari
anomale e precancerose, verruche genitali
Gli ingredienti principali sono proteine purificate inattive provenienti da tipi 6,
11, 16 e 18 di HPV.
Vaccino anti-papillomavirus
Vaccino quadrivalente ricombinante anti-Papillomavirus umano (tipo 6, 11, 16, 18)
È un vaccino non infettante costituito da particelle simili al virus e dalla proteina
maggiore del capside L1 dell’HPV, sottotipi 6, 11, 16 e 18 altamente purificate. Le
particelle simili al virus non contengono DNA virale e non possono quindi
infettare le cellule, riprodursi o causare malattia.
L’indicazione è basata sulla dimostrazione di efficacia del vaccino in donne adulte
di età compresa tra 16 e 26 anni e sulla dimostrazione della sua capacità di
indurre lo sviluppo di anticorpi specifici contro i sottotipi HPV in bambine ed
adolescenti di età compresa tra 9 e 15 anni.
Il vaccino contro il HPV non ha mostrato di avere effetto terapeutico
Vaccini costituiti da
Proteine di origine batterica
Vaccino antiteno
La prevenzione della malattia si basa sulla vaccinazione, prevista in Italia
per tutti i nuovi nati.
In Italia, infatti, la vaccinazione antitetanica è stata resa obbligatoria dal
1938 per i militari, dal 1963 (Legge del 5 marzo 1963, n. 292) per i bambini
nel secondo anno di vita e per alcune categorie professionali considerate
più esposte a rischio di infezione (lavoratori agricoli, allevatori di bestiame,
ecc). Dal 1968 la somministrazione è stata anticipata al primo anno di vita.
Il vaccino antitetanico consiste in una anatossina che stimola l'organismo a
produrre anticorpi in grado di neutralizzare la tossina tetanica.
Anatossina: tossina batterica privata del potere tossico ma che rimane immunogenica.
Vaccino antitetano
In Italia è somministrato un vaccino trivalente: anti difterite-tetano-pertosse
anatossina
difterica
anatossina
tetanica
Vaccino acellulare
costituito da
componenti
purificate di
Bordetella pertussis
Adiuvanti
"immune stimulating complexes"
Gli Adiuvanti (dal latino "adjuvare" = aiutare) sono delle sostanze che amplificano
la risposta immunitaria e sono presenti nei vaccini.
Inducono un aumento della produzione di anticorpi e della memoria della
risposta
immunitaria
agiscono
fondamentalmente
favorendo
la
presentazione degli antigeni al sistema immunitario, producendo una
leggera infiammazione che attiva l'attrazione delle cellule immunitarie.
L' adiuvante finora usato per la maggior parte dei vaccini per uso umano e'
l'Idrossido di Alluminio: produce un leggera infiammazione che favorisce la
lenta eliminazione dell'antigene (stimolazione antigenica più duratura)
Ancora in studio l’associazione con alcune citochine come la IL 2 o l'interferone.
L’obbligo vaccinale
per la popolazione generale, fu adottato per la prima volta nel 1806, nel
principato di Piombino e Lucca, in seguito ai positivi risultati ottenuti dalla
vaccinazione di massa degli eserciti contro il vaiolo, alla fine del secolo
precedente
(B.M. Assael, Il favoloso innesto. Storia sociale della vaccinazione. Laterza ed., 1995).
BAMBINI
In Italia sono offerte attivamente (“obbligatoriamente”) a tutti i
nuovi nati le vaccinazioni contro difterite, tetano, poliomielite,
epatite virale B.
Sebbene il ricorso all’obbligo di legge possa apparire anacronistico ai giorni nostri, va
ricordato che lo strumento legale ha garantito il diritto alla salute e alla prevenzione di
ogni bambino sul territorio nazionale e ha fornito la copertura finanziaria delle spese di
vaccinazione, permettendo un ottimo controllo delle malattie così prevenibili.
 Ben prima di altri Paesi europei l’Italia ha eliminato la poliomielite (ultimi casi indigeni
nel 1982), di cui è stata ufficialmente certificata l’eradicazione a livello europeo nel
giugno 2002.
 L’ultimo caso di difterite in età pediatrica in Italia (peraltro in una bambina non
vaccinata) risale al 1991.
 Da diversi decenni non si registrano casi di tetano in età pediatrica o adolescenziale.
 L’incidenza dell’epatite virale B ha subito, dal 1991 ad oggi, una riduzione superiore
all’80% nei gruppi di età destinatari dell’intervento vaccinale (0-14 e 15-24 anni).
Herd immunity
CALENDARIO DELLE VACCINAZIONI PER L’ETÀ EVOLUTIVA NEL LAZIO
(DGR 133 del 29 febbraio 2008) http://www.asplazio.it/
PNV 2012-2014
si demanda alle Regioni
Obbligatorietà
Adesione consapevole
Monitoraggio continuo
semestrale dei livelli di
vaccinazione
indicatori e obiettivi di cui una Regione dovrebbe dotarsi per
iniziare il percorso per il superamento dell’obbligo vaccinale
• un sistema informativo efficace che abbia
come base anagrafi vaccinali ben
organizzate;
• un’adeguata copertura vaccinale;
• un adeguato sistema di sorveglianza delle
malattie trasmissibili;
• un buon sistema di monitoraggio degli eventi
avversi a vaccino, in grado di assicurare
anche il follow up dei casi.
Il Piano Nazionale di Prevenzione 2010-12 indica, tra gli obiettivi da assumere per la
prevenzione delle malattie infettive suscettibili di vaccinazione:
- raggiungere e mantenere le coperture vaccinali nei confronti delle malattie per le quali
è prevista l’eliminazione o il significativo contenimento per altre;
- verificare l’informatizzazione delle anagrafi vaccinali, come strumento fondamentale
per la politica vaccinale.
La Regione Veneto ha promulgato una Legge regionale (Legge 7/2007) che ha permesso
l’attivazione del percorso per la sospensione dell’obbligo vaccinale a partire dai nati della
coorte 2008.
Con Circolare Regionale del 2006 il Piemonte ha previsto la sospensione delle sanzioni
amministrative nei casi di rifiuto delle vaccinazioni obbligatorie e introdotto un
protocollo per la gestione dei soggetti inadempienti.
Similmente la Regione Toscana (delibera 369/06 “Linee di indirizzo per la gestione dei
casi di inadempienza all’obbligo vaccinale”)
Vaccini e ammissione a scuola
Nella Gazzetta Ufficiale n. 243 del 15.10.1999 è stato pubblicato il D.P.R. 26 gennaio
1999, n. 355, avente per oggetto il "Regolamento recante modificazioni al d.P.R.
1518/67, in materia di certificazioni relative alle vaccinazioni obbligatorie".
Con il suddetto d.P.R. 355, composto di un unico articolo, viene integralmente
sostituito l'art. 47 del vecchio Regolamento.
L'originaria formulazione prevedeva, da parte dei capi d'istituto, la non ammissione alla frequenza o agli esami - di quegli alunni sprovvisti della certificazione di
vaccinazione obbligatoria.
Il nuovo testo, invece, stabilisce che i dirigenti scolastici sono "tenuti ad accertare se
siano state praticate agli alunni le vaccinazioni obbligatorie e, nel caso di mancata
presentazione della certificazione o della dichiarazione sostitutiva, a comunicare il
fatto, entro 5 giorni, per gli opportuni e tempestivi interventi, all'Azienda USL di
appartenenza e al Ministero della Sanità".
La mancata certificazione, tuttavia, non comporta il rifiuto di ammissione dell'alunno
alla scuola dell'obbligo o agli esami.
Il ruolo dell’insegnante nell’ adesione
consapevole al piano vaccinale
• IN PRIMIS: qual’è la situazione vaccini dell’insegnante?
• conoscenza del piano vaccini vigente nella Regione
• conoscenza del contesto familiare (grado d’istruzione dei genitori, presenza di altri
bambini, presenza di fattori di rischio come ad es. viaggi, attività sportiva dei bambini
etc., presenza di un pediatra di base con controlli periodici)
• presenza di migranti nel contesto sociale (città, quartiere) o nella scuola: che grado di
vaccinazione hanno i migranti?
• attenzione alle indicazioni delle ASL (struttura semplice di Controllo Malattie Infettive e
Vaccinazioni, all’interno della struttura complessa di Servizio Igiene e Sanità Pubblica):
esistono epidemie?
• Identificazione dei rischi in classe: soggetti con malattie esantematiche o altre malattie
infettive, pronta comunicazione al dirigente scolastico.
• Identificazione dei rischi per fasce di età: perché parlare del vaccino anti HPV ai genitori
di bambine che stanno per entrare nell’adolescenza?
Corte d'Appello di Bologna: nessun nesso causale tra vaccinazione e
autismo
Vaccino Mpr e autismo
La presenza di una possibile associazione causale tra vaccinazioni e
autismo è stata estensivamente studiata e non è stata evidenziata alcuna
correlazione.
Anche l’ultima ricerca pubblicata nel marzo 2013 sul Journal of Pediatrics
(Increasing Exposure to Antibody-Stimulating Proteins and Polysaccharides in
Vaccines Is Not Associated with Risk of Autism) conferma tale conclusione in
linea con le altre numerose evidenze scientifiche disponibili in materia.