Diapositiva 1 - Gabriella Paolucci

Consumi e stili di vita – 2° parte
La vita quotidiana
Monica Massari
Università degli Studi di Firenze
Facoltà di Architettura
Corso di Laurea in Design Industriale
Lunedì 30 Marzo 2009
Consumi e stile di vita: la riflessione
classica
• Simmel: La moda: imitazione e distinzione;
ruolo svolto dalle classi superiori;
• Veblen: valore simbolico delle merci; consumo
vistoso e ostentazione;
• Sombart: secondo capitalismo, diffusione del
consumo di beni di lusso e impoverimento del
gusto; cultura del consumo;
Consumi e stili di vita: una prospettiva
critica

Scuola di Francoforte: prospettiva
critica nei confronti della cultura e
dei consumi di massa; marxismo e
psicoanalisi;

Dominio esercitato sull’individuo
dalle società a capitalismo avanzato:
perdita della capacità critica e
creativa;
Consumi e stili di vita: la Scuola di Francoforte

Da Marx:

idea del consumo come dimensione funzionale del capitalismo; induzione
continua di nuovi bisogni e crescita del desiderio delle merci;

Alienazione: dei frutti del lavoro dell’operaio da parte del capitalista;

Feticismo: merci come feticci che nascondono al proprio interno i rapporti di
sfruttamento;

L’industria culturale contribuisce all’adattamento degli individui al mondo
creato dal capitalismo;

Svuotamento progressivo dell’idea stessa di “cultura”: prodotti culturali come
strumento di manipolazione dell’individuo;

Il tempo libero del lavoratore è amministrato, controllato;

H. MARCUSE L’uomo a una dimensione (1964): il consumismo produce
bisogni falsi, superflui che tengono sotto controllo i consumatori;
Consumi e società contemporanea
-
Consumo come fenomeno a sé: gli oggetti
costituiscono
un
canale
comunicativo
fondamentale per confermare o modificare
identità e significati sociali;
-
Gli oggetti e i consumi ci aiutano a orientarci
nella vita quotidiana, a comprendere la realtà,
ad avere una visione condivisa del mondo;
Consumi: J. BAUDRILLARD

Prospettiva critica, anti-capitalistica: consumo come
strumento di potere e di controllo sociale;

Masse: da “forza-lavoro” a “forza-consumo”;

Dal “sistema di produzione” al “sistema dei bisogni”;

Consumo: non una logica economica di soddisfazione
di bisogni, ma una logica sociale di differenziazione;

Consumi, oggetti: segni in grado di comunicare le
posizioni e le differenze sociali esistenti fra le persone e
i gruppi; consumare: dare vita a relazioni, comunicare
socialmente;
Consumi: P. BOURDIEU
•
Nessi esistenti fra consumi e stratificazione sociale: La
distinzione (1979);
•
Capitale:
economico,
SIMBOLICO;
•
Distribuzione degli individui nella società, identità
sociale;
•
Mappa dei gusti, mappa delle posizioni sociali, stili
di vita (dimensione qualitativa) e livello di vita
(dimensione quantitativa);
•
Livelli di vita identici, differenti stili di vita
culturale,
sociale,
Consumi: P. BOURDIEU
•
HABITUS: insieme di attitudini e inclinazioni a sentire,
percepire, fare e pensare che vengono interiorizzate
dall’individuo a partire dal contesto in cui vive (famiglia,
scuola, esperienze, etc.);
•
Relazione fra habitus e classe sociale:
•
Classi dominanti: distinzione;
•
Classi piccolo-borghesi: “dovere del piacere”;
•
Classi popolari: “senso della necessità”;
•
L’habitus trasforma gli oggetti consumati in linguaggi di
classe;
Consumi: RITZER
The McDonaldization of Society (1993): principi di
razionalizzazione e standardizzazione;
•
Efficienza;
•
Calcolabilità;
•
Prevedibilità;
•
Controllo;
•
Irrazionalità della razionalità:
disumanizzazione
La vita quotidiana

Sfera delle consuetudini, delle routine, quel
tessuto delle abitudini familiari all’interno del
quale noi agiamo e a cui pensiamo per la gran
parte del nostro tempo;

Quotidiano
e
non-quotidiano:
ignoto,
straordinario, non condiviso socialmente;

Tendenza a routinizzare la nostra esistenza;
A. SCHÜTZ e l’approccio fenomenologico

Vita quotidiana: mondo che diamo per
scontato, ovvio, il mondo del senso
comune;

Fàinomai: apparire, mostrarsi; lo studio
di ciò che appare; realtà come fenomeno:
come ciò che appare e che viene
percepito/sperimentato come tale;
Schütz
Senso comune (meccanismo
dell’esistenza umana):
irrinunciabile

Ovvietà: il mondo in cui il dubbio viene
sospeso…, la realtà è quella che viene
percepita;

Condivisione: senso comune come sapere di
natura intersoggetiva;

Carattere pragmatico:
Schütz

Traumi che interrompono il vissuto ordinario,
inadeguatezza del nostro senso comune:
riportano il soggetto al di fuori degli orizzonti
conosciuti;

Figura del reduce e dello straniero: visibilità
dei limiti del senso comune;
P. Berger e la sociologia della vita quotidiana

Condizione moderna, pluralismo culturale,
moltiplicazione dei valori/significati/simboli e
sistemi di credenze e senso comune;

Modernità: “movimento dal fato alla scelta”,
esistenza di una pluralità di mondi e di una
pluralità di percezioni soggettive di sé (da
soggetto “destinato” a soggetto “che sceglie”);

Homelessness: soggetto senza dimora.