Per gli investitori pubblicitari italiani la radio è un mezzo secondario La pubblicità Investimenti pubblicitari annui pro capite (euro) 250 200 150 271 244 100 191 167 153 139 50 8 15 15 9 13 15 Spagna Olanda 0 Italia Francia Germania Regno Unito Investimenti pubblicitari annui pro capite sui mezzi classici Investimenti pubblicitari annui pro capite sulla radio Fonte: Elaborazioni Simmaco su dati UPA, Secodip, ZAW, Advertising Association, Infoadex, Carat. Valori relativi all’anno 2002 Il mercato pubblicitario italiano appare, nel suo complesso, meno sviluppato rispetto ai mercati pubblicitari dei principali paesi europei. Sul mezzo radiofonico questa tendenza generale risulta accentuata. Solo 8 euro all’anno - pari a circa il 5,4% delle risorse complessive - sono investite annualmente in pubblicità in Italia sul mezzo radiofonico. Fra i maggiori paesi europei solo in Germania si registrano valori e percentuali simili (4,5%). Anche in termini di gruppi di imprese il settore non è molto concentrato Il settore Secondo la normativa in vigore, uno stesso soggetto non può possedere: Più del 25% del numero delle reti nazionali pianificate; Un numero di reti nazionali superiore a tre; Concessioni in ambito nazionale ed in ambito locale. Share nelle 24 ore dei primi 5 gruppi radiofonici italiani 47,9% 50% 42,8% Share cumulato 40% 36,4% 29,7% 30% 20% 19,5% 10,2% 10% 0% Fonte: Elaborazioni Simmaco su dati Audiradio - 2° Ciclo 2003 6,7% Rai - Radio Uno - Radio Due - Radio Tre - Isoradio - Notturno Italiano - GR Parlamento Elemedia - Espresso - Radio DeeJay - Radio Capital - m2o Fratelli Hazan - Radio 105 - Radio Monte Carlo - Radio 105 Classics 6,4% Lorenzo Suraci - RTL 102.5 - 102.5 Radio Hit Channel** 5,1% Mario Volanti - Radio Italia S.M.I. - Radio Italia Anni ‘60** (**) Syndication Se si esclude il caso della Germania dove la legislazione ostacola la formazione di radio nazionali, la concentrazione del settore radiofonico italiano è ampiamente inferiore rispetto a quanto si registra nei maggiori paesi europei. In essi, i primi 5 gruppi raggiungono uno share complessivo superiore al 75%. Altri elementi distintivi della realtà italiana rispetto agli altri paesi esaminati sono la presenza limitata di gruppi con interessi in altri media ed il ruolo non dominante del servizio pubblico. Il prime-time della radio è il mattino Gli ascoltatori N° ascoltatori (milioni) Andamento dell’ascolto della radio nel giorno medio 10 9 8 7 6 5 Numero di ascoltatori medio nel giorno: 4,4 milioni 4 3 2 1 5:00 4:00 3:00 2:00 1:00 24:00 23:00 22:00 21:00 20:00 19:00 18:00 17:00 16:00 15:00 14:00 13:00 12:00 11:00 10:00 9:00 8:00 7:00 6:00 0 Fonte: Elaborazioni Simmaco su dati Audiradio - 2° Ciclo 2003 Il numero degli ascoltatori medio della radio nel giorno è un valore tutt’altro che trascurabile: a titolo di esempio, è pari a poco meno della metà del numero medio di ascoltatori delle reti televisive italiane. Nel caso della televisione, emerge inoltre una certa complementarità: il livello d’ascolto della prima raggiunge il punto più alto quando la seconda ha livelli di ascolto marginali e viceversa. Per gli investitori pubblicitari italiani la radio è un mezzo secondario La pubblicità Invest. pubblicitari (milioni di euro) Investimenti pubblicitari sul mezzo radiofonico e incidenza sul PIL Incidenza sul PIL 900 1,80% 883 872 800 1,60% 700 1,40% 708 600 1,20% 500 1,00% 524 472 400 0,80% 300 0,60% 0,96% 200 0,71% 0,94% 0,81% 0,74% 0,67% 240 100 0,40% 0,20% 0,06% 0,04% 0,03% 0,05% 0,08% 0,06% 0 0,00% Italia Francia Invest. pub. sul mezzo radiofonico (scala a sinistra) Germania Regno Unito Invest. pub. sui mezzi classici in rapporto al PIL (scala a destra) Spagna Olanda Invest. pub. sulla radio in rapporto al PIL (scala a destra) Fonte: Elaborazioni Simmaco su dati UPA, Secodip, ZAW, Advertising Association, Infoadex, Carat. Valori relativi all’anno 2002 In Italia si registrano investimenti pubblicitari sul mezzo radiofonico inferiori rispetto agli altri paesi europei di dimensione simile. Due sono le ragioni che contribuiscono a spiegare questo fenomeno: 1. La minore incidenza degli investimenti pubblicitari totali rispetto alla ricchezza prodotta dal paese; 2. In misura superiore, la scelta da parte degli investitori pubblicitari di privilegiare altri mezzi di comunicazione per le proprie campagne pubblicitarie. In Italia, il costo contatto medio di uno spot sulla radio è piuttosto basso La pubblicità Costo per mille contatti medio di uno spot sul mezzo radiofonico (euro) 2,5 2,0 1,5 2,3 1,0 0,5 1,9 1,1 1,0 0,8 0,0 Italia Francia Germania Regno Unito Spagna Fonte: Elaborazioni Simmaco su dati Audiradio; Médiamétrie; Media-Analyse; RAJAR/Ipsos-RSL; AIMC; UPA, Secodip, ZAW, Advertising Association, Infoadex, Carat. Valori relativi all’anno 2002 Il valore molto basso del costo per mille contatti medio di uno spot radiofonico conferma come in Italia il messaggio pubblicitario sulla radio non sia particolarmente valorizzato dagli investitori pubblicitari. Altri mezzi di comunicazione riscuotono maggiori preferenze e presentano quindi valori del CPM più elevati; ad esempio, per la televisione: circa 4 euro; per i quotidiani nazionali: circa 15 euro. Tuttavia, i valori più elevati che si registrano in alcuni paesi esteri, suggeriscono che, accanto alla intrinseca minore efficacia del mezzo radiofonico, nella realtà italiana possa essere presente anche una certa incapacità o volontà di sfruttare appieno le potenzialità comunicative del mezzo. I gruppi leader esteri sono di maggiore dimensione I paesi esteri: concentrazione Share dei primi 5 gruppi radiofonici italiani, francesi, spagnoli e britannici 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 1 2 3 Gruppi italiani (share nelle 24 ore nel giorno medio) Gruppi francesi (share nella fascia oraria 5-24 nei giorni feriali) Gruppi spagnoli (share nella settimana media) 4 5 Italia Francia Spagna Regno Unito Gruppo n° 1 Rai Radio France Union Radio BBC Gruppo n° 2 Elemedia - Espresso NRJ Group RNE GWR Group Gruppo n° 3 Finelco - Fratelli Hazan Groupe RTL (Bertelsmann: 90%) Radio Popular Capital Radio Group Gruppo n° 4 Lorenzo Suraci Lagardère Media Antena 3 EMAP Gruppo n° 5 Mario Volanti Orbus (Deutsche Bank: 80%) Comunidad de Andalucía Chrysalis Radio Gruppi britannici (share nella settimana media) Fonte: Elaborazioni Simmaco su dati: Audiradio - 2° Ciclo 2003; Médiamétrie “Enquête 75 000 + Médiamétrie” aprile-giugno 2003; AIMC “EGM / EGM Radio XXI” aprile 2002 - marzo 2003; RAJAR/Ipsos-RSL “Quarterly Summary of Radio Listening” 2° trim. 2003