CONVEGNO NAZIONALE DEL LABORATORIO DI
GRUPPOANALISI
LE TRAME DELLO STARE INSIEME
TORINO 2 – 3 NOVEMBRE 2012
Incontrare ed accogliere la
multi-problematicità in età evolutiva:
un itinerario di gruppi
Dott. Giuseppe Biagi
Dott.ssa Amelia Frasca
Aspetti Teorici
<< Si può immaginare che la tecnica di gruppo alla fine coinvolgerà
l’intera comunità e riunirà tutti coloro che sono implicati in un
problema, non solo il medico ed il paziente
L’applicazione delle tecniche di gruppo può assumere un’infinita varietà
di forme,che sottolineano come più utile il lato analitico o quello
occupazionale. In ultima analisi queste tecniche sollevano l’intera
questione della terapia sociale.>>
(S.H. Foulkes e J.Anthony, 1957)
Fondazione di un Percorso…di gruppi
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Il Gruppo Cooperativa
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Dai gruppi nei servizi al gruppo istituzionale
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Dai gruppi in cooperativa ai gruppi nella
comunità
La Cooperativa Marianella Garçia nasce a Misterbianco nel 1986 e si
sviluppa mantenendo una cornice di riferimento che è caratterizzata
dall’ attenzione alla Territorialità:
gli interventi si sviluppano all’interno del Distretto Socio – Sanitari D 16
che comprende Catania – Misterbianco – Motta Santa Anastasia
Specificità: gli interventi sono rivolti al mondo minorile e giovanile in
tutte le sue declinazioni dalla prevenzione alla cura
Gli interventi più significativi hanno un carattere non residenziale e non
specificatamente caratterizzato da una domanda esplicita di cura
Interventi principali si sviluppano tra scuola – famiglia - territorio
Scuola: Educativa Scolastica
Famiglia: Educativa Domiciliare
MinoriTerritorio: Centri Diurni e Ceag
Nuovi Interventi - Nuovi Bisogni
Comunità per minori stranieri non accompagnati
Progetto sperimentale per adolescenti con psicopatologia Asp
Cultura Organizzativa
Il gruppo della cooperativa è formato da: Psicoterapeuti – Psicologi
– Assistenti Sociali – Educatori Professionali – Educatori/Animatori
Snodi Evolutivi:
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dalla matrice storica legata al volontariato alla nuova visione di
impresa sociale;
dalla matrice pedagogica a quella clinica;
dalla dipendenza al servizio pubblico all’autonomia per nuovi spazi di
intervento complementari e innovativi.
Il gruppo istituzionale
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Interviene sulla necessità di legare gli interventi delle singole equipe
di lavoro con la lettura della cultura organizzativa e dei processi/
cambiamenti sociali in atto.
Favorisce la circolarità delle informazioni sull’organizzazione
Favorisce l’appartenenza
Integra le differenze tra ruoli e funzioni
Mette in evidenza le ambivalenze
Previene l’isolamento degli operatori
Contiene gli aspetti sulla motivazione/demotivazione
Conduzione: Interna, con un seminario residenziale esterno
Tempi: Il gruppo si incontra 4 volte l’anno ( Settembre – Dicembre –
Marzo – Giugno)
Multiproblematicità :
traumi Infantili nella post-modernità
Bambini di periferia che vivono in:
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Promiscuità abitativa;
Monoreddito o nessun reddito/ povertà;
Detenzione di almeno un genitore;
Famiglie monogenitoriali con separazioni ad alta conflittualità;
Rete parentale assente o invischiante;
Clima Familiare caratterizzato da:
– anaffettività e/o violenza/aggressività,
– mancanza di confini,
– sintomatologia specifica per depressione, tossicodipendenza, dipendenza
da gioco, alcol dipendenza;
– difficoltà a rintracciare le funzioni paterne e materne.
L’Intervento a Scuola : luogo di transito e
contenitore per leggere, osservare ed intervenire
(caso clinico)
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Interventi di sostegno educativo individuali;
Interventi domiciliari;
Supporto didattico e/o accompagnamento L.Media;
Orientamento alla formazione;
Interventi sul gruppo classe;
Partecipazione collegi docenti;
Spazi laboratorio;
Incontri e colloqui con i genitori dei minori in carico;
Ascolto psicologico (minori, famiglie, insegnanti);
Promozione attività aggregative esterne;
Equipe, supervisioni e riunioni gruppo dei curanti.
Lo “Sportello di Ascolto Psicologico” a scuola
come strumento operativo
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Gli Obiettivi e i luoghi;
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Le Modalità operative;
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La progettazione / l’attivazione / il monitoraggio dell’intervento
psico-socio-educativo individualizzato come declinazioni di un lavoro gruppale;
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Di cosa sono portatori i minori generalmente seguiti dallo sportello di Ascolto
Psicologico;
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Ricomporre le scissioni attraverso l’attivazione di gruppi
Funzionamento prodromico
Da “Il Sostegno all’abitare nella Cura Comunitaria della Grave Patologia Mentale”
(Barone, Bruschetta, Frasca, in press)
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Nonostante l’esordio di un disturbo psicotico avvenga generalmente
nella tarda adolescenza o nella prima età adulta, esiste anche un
funzionamento pro-dromico (o pre-psicotico) che si manifesta sin
dall’età scolare con anomalie neuropsicologiche dello sviluppo
cognitivo, motorio e linguistico e con disordini nelle relazioni
familiari e sociali;
La Fase prodromica (dal greco pro, che precede, e dromos, via-corsodecorso) è caratterizzata da sintomi sfumati e poco definiti
(caratteristiche cliniche sottosoglia) che possono evolvere, in un arco
di tempo di alcuni anni e difficile da circoscrivere, in sintomi
francamente psicotici, oppure rivelarsi “falsi positivi” (le persone
coinvolte non svilupperanno in seguito alcun disturbo psicotico).
Funzionamento prodromico
Da “Il Sostegno all’abitare nella Cura Comunitaria della Grave Patologia Mentale”
(Barone, Bruschetta, Frasca, in press)
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Per “stato mentale a rischio” o “at risk mental state” (ARMS) (Yung e
McGorry 1996; Yung et al. 2003) intendiamo quell’insieme di sintomi che
aumentano la vulnerabilità generica alla psicosi (ai quali non necessariamente
segue la psicosi) e che si esprimono sotto forma di:
– deterioramento nelle prestazioni scolastiche e/o lavorative, ritiro sociale,
mancanza di interesse verso la socializzazione, perdita di energia e
motivazione (cambiamenti nelle funzioni sociali);
– disturbi del sonno o appetito alterato (cambiamenti comportamentali);
– depressione, ansia, irritabilità, rabbia, oscillazioni dell’umore, percezione
che le cose siano cambiate o credere che i pensieri siano accelerati o
rallentati (cambiamenti emozionali);
– difficoltà di memoria o di concentrazione, sospettosità e presenza di
credenze inusuali (cambiamenti cognitivi).
Funzionamento Prodromico e Trattamento psicoterapico
integrato di comunità
Da “Il Sostegno all’abitare nella Cura Comunitaria della Grave Patologia
Mentale” (Barone, Bruschetta, Frasca, in press)
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Dal nostro punto di vista, tra le best practice per la cura degli stati
mentali a rischio si collocano indubbiamente i trattamenti
psicosociali in contesti non sanitari (domestici e comunitari), integrati
all’occorrenza alle terapie farmacologiche antipsicotiche. Essi sono
infatti capaci di potenziare lo sviluppo psichico e sociale del soggetto
con “stato mentale a rischio”, sostenere le famiglie, evitare dove
possibile l’interruzione degli studi o delle attività lavorative e
soprattutto prevenire eventuali condotte violente, abuso di sostanze e
tentativi di suicidio di tutte quelle persone che a prescindere
dall’evoluzione delle suddette caratteristiche sottosoglia stanno
passando attraverso una fase evolutiva delicatissima e ad alto rischio
psicopatologico.
Gruppo Operativo
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Il Gruppo Operativo è uno dei tipici gruppi vitali, che Foulkes
identifica come costituiti da persone direttamente implicate nel
percorso terapeutico del “paziente centrale” e quindi centrati sul nexus
comunitario all’interno del quale il disturbo mentale si
“localizza”(Foulkes, 1975b).
Gruppo a conduzione psicodinamica di
orientamento e sostegno per i minori del territorio
(focus sulla pre-adolescenza e sull’adolescenza)
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Composizione;
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Numerosità;
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Tempi e modularità;
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Obiettivi;
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Stile di Conduzione;
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Contenuti.
Conduzione
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a densità variabile
<<quanto meno è coesa la mente dei partecipanti, tanto più densa e
strutturante deve essere la conduzione del gruppo; quanto più è coesa la
mente dei partecipanti, tanto più rarefatta potrà essere la conduzione di un
gruppo adatto alla loro crescita personale>>
(F. Fasolo, 2002);
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orientata all’attivazione di quella funzione riflessiva (costrutto che
operazionalizza il concetto di mentalizzazione) (P. Fonagy, 2008) che
consente il riconoscimento degli stati mentali (pensieri e sentimenti) dei
partecipanti, ovvero di cogliere che i loro comportamenti sono portavoce di
bisogni, intenzioni, desideri che possono essere verbalizzati ed espressi in una
maniera progressivamente sempre più armonica ed integrata
Gruppi di formazione sulla presa in cura della
multi-problematicità in età evolutiva
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Tempi
Obiettivo: Consolidare il gruppo di comunità per favorire una rete mentale
tra gli operatori
Partecipanti: Dirigenti Scolastici – Insegnanti – Assistenti Sociali – Operatori
N.P.I. – Operatori del Territorio
Conduzione ad orientamento Psicodinamico
Temi del percorso : Legame tra apprendimenti e affettività-Rievocazione di
ricordi di quando i docenti erano studenti-Gli aspetti competitivi tra le scuole
e tra i servizi – La dimensione del sentirsi solo nella multiproblematicità –
nodi della rete vissuti come persecutori, assenti o distratti- il gruppo come
contenitore per lavorare insieme (tollerare la frustrazione, prevenire il burn
out ) – la dimensione dell’emergenza e la costruzione di un progetto –
Definire modalità operative e processi di cura integrati.
Servizi di cura per l’età evolutiva
Modalità operative nella comunità
Segnalazione (Scuola/Servizi Sociali/N.P.I))
Analisi della Domanda
Presa in carico
Progettazione individualizzata
Costruzione della rete curante: Servizio sociale,
NPI, Operatori, etc.
Attuazione e monitoraggio
Valutazione finale
Domani …
GRUPPO PSICOANALITICO
MULTIFAMILIARE
Modello proposto da G. Badaracco
è un dispositivo analitico, al quale partecipano
pazienti, familiari e operatori, in cui si cerca la
possibilità dell'espressione, della comprensione e
della elaborazione di quelle relazioni interne ed
esterne che, interiorizzate nelle prime fasi dello
sviluppo, sono riproiettate sui familiari ….
Domani …
GRUPPO PSICOANALITICO
MULTIFAMILIARE
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Consente di leggere le situazioni in cui la
sofferenza psicologica si organizza e si dispone
per essere curata e, al tempo stesso, indica il
livello, la misura e la qualità degli interventi che
l’analista è chiamato ad effettuare per modificare i
sistemi patologici dei pazienti, quelli che
Badaracco chiama i sistemi di interdipendenze
patologiche
Domani …
GRUPPO PSICOANALITICO
MULTIFAMILIARE
Spazio comunitario e analitico per:
 favorire la comunicazione fra tutti i partecipanti;
 integrare variabili altrimenti isolate o giustapposte;
 coinvolgere tutti i livelli funzionali e gerarchici dell’unità
organizzativa curante;
 valorizzare la cultura di appartenenza di ciascuno e favorire la
convivenza tra i gruppi;
 contenere e risignificare stati psicologici attraverso la funzione di
specchio del contesto multifamiliare;
 stimolare pensiero condiviso e condivisibile;
 generare cambiamento e partecipazione attiva.