IL ROMANTICISMO Una nuova “visione estetica del mondo” COS’E’ IL ROMANTICISMO? E’ un complesso movimento artistico e filosofico che si trasforma anche in costume, stile di vita, atteggiamento psicologico. E’, insomma, un grande contenitore culturale nel quale è confluita la produzione letteraria di buona parte dell’Ottocento. IL TERMINE “ROMANTICO” Origine: medievale, risale alla produzione dei romanzi cortesi in lingua volgare. Inghilterra: romantic (da romance= narrazione poetica) fin dal XVII secolo è sinonimo di fantastico, stravagante. Francia: romantique già nel XVIII secolo indica l’aspetto della sensibilità, del cuore, delle passioni nelle relazioni umane, soprattutto nell’amore. Germania: romantisch (agg.) e Romantik (sost.) nel secolo XVIII indica ciò che è opposto al classico e ciò che è fantastico. I RAPPORTI CON L’ILLUMINISMO Gran parte delle componenti del Romanticismo si sono formate dentro il pensiero illuminista stesso: •l’importanza del sentimento accanto alla ragione; •la fantasia e la passionalità accanto al razionalismo e alla logica; •l’individualità accanto all’egualitarismo (individuo/popolo); •la malinconica insicurezza accanto all’ottimismo totale; •la commistione e fusione con la natura accanto alla scienza. L’ETA’ NAPOLEONICA FU IL PUNTO DI SVOLTA: I SOGNI ILLUMINISTICI DI LIBERTA’, UGUAGLIANZA, FRATERNITA’ SI INFRANGONO PRIMA CON NAPOLEONE E POI CON LA RESTAURAZIONE. LA CONDIZIONE DEGLI INTELLETTUALI Le profonde trasformazioni politiche e sociali che avvengono nel periodo in cui si sviluppa il Romanticismo modificano in modo radicale funzione, posizione, ruolo degli intellettuali: •nuovo rapporto con il potere; •nuovo pubblico: più vasto (coincide con le borghesie emergenti), ma va conquistato: i suoi gusti vanno educati, ma anche inseguiti per avere successo; si crea il mercato dell’arte e ciò comporta una ridefinizione dei valori estetici; •nuova collocazione sociale: l’intellettuale è sempre più spesso di origine borghese e vive del proprio lavoro. Da ciò deriva le figura di un artista socialmente e psicologicamente spiazzato che deve trovare una collocazione per se e per l’arte in una società avviata alla piena industrializzazione. Da questa difficile collocazione dell’intellettuale scaturiscono molteplici scelte: •mettere la propria cultura a servizio della patria (l’intellettuale patriota); •farsi osservatore critico della nuova società borghese (l’intellettuale “realista”); •rifiutare la nuova società e fare un’analisi spietata della natura umana (l’intellettuale “maledetto)”. I FONDATORI DEL ROMANTICISMO Le origini ufficiali del Romanticismo si trovano in Germania e in Inghilterra. In Germania 1797, con la pubblicazione della rivista Athenaeum vennero enunciate le linee programmatiche del nuovo movimento: •recupero del Medioevo come momento di formazione della coscienza nazionale germanica (poesia moderna vs poesia antica); •la predilezione per l’introspezione psicologica e per gli aspetti passionali dell’animo umano; •una nuova teoria estetica che fosse fondamento dell’attività artistica: l’arte come esperienza unitaria che oltrepassava le divisioni analitiche. In Inghilterra nel 1798 con la pubblicazione delle Lyrical Ballads, di Wordsworth e Coleridge: •la vera poesia nasce dal sentimento e dall’immaginazione; la tensione espressiva non deve essere imbrigliata dalla fredda perfezione formale; •opposizione tra arte e scienza: la scienza vede la natura come un meccanismo, l’arte esprime la natura come unità organica: l’artista, con il potere dell’immaginazione coglie la forza vitale della natura, il suo essere unione tra spirito e materia (dunque, capacità conoscitiva della fantasia poetica che costituisce la premessa per il simbolismo). In Francia nel 1813 con la pubblicazione dell’opera De l’Allemagne, di Madame de Stael. In Italia nel 1816, con la pubblicazione sulla rivista milanese “Biblioteca italiana” dell’articolo di Madame de Stael Sulla maniera e utilità delle traduzioni, che sollecitava gli italiani ad aprirsi ai fermenti innovativi delle altre letterature europee. TEMI, TENDENZE E IDEE -CHIAVE Tratti comuni del Romanticismo europeo: 1. Origine medievale e cristiana della poesia romantica e moderna. 2. Rifiuto della mitologia classica / mitologia nazionale. 3. Poesia romantica (settentrionale, malinconica, sentimentale, introspettiva)/ poesia classica (pagana, primitiva e quindi solare e ingenua). 4. Popolarità della letteratura moderna (popolo= borghesia). 5. Fantasia e sentimento tratti distintivi della poesia romantica; originalità è il nuovo canone estetico. 6. Rottura del sistema tradizionale dei generi (legato ad una concezione classicistica). Le idee – chiave •L’individualismo e il titanismo: arte e poesia diventano momento privilegiato e assoluto di espressione dell’individuo e della sua libertà creatrice. •Lo storicismo. •Il popolo e la sua identità nazionale. •Il sentimento della natura. •L’amore. Nella dimensione dell’interiorità scompare il mondo esterno come realtà autonoma e diviene proiezione dell’io del poeta. In questa dimensione si trovano: •la tensione all’infinito (congiungimento dell’io con la totalità dell’essere); •il sentimento dell’inappagamento (desiderio irrealizzato, inquietudine di sentirsi perennemente insoddisfatti); •il sogno e la fuga verso realtà inesistenti o perdute (uso dell’immaginazione alla ricerca fantastica di ciò che il reale non può offrire). •Rimpianto e nostalgia per l’infanzia, periodo sereno e di comunione con la natura •Età primitive in cui si era ingenui e autentici: Grecia (armonia e serenità) o Medioevo (domini delle passioni forti e barbariche) Il termine titanismo (il termine deriva dal mito greco dei Titani che osarono sfidare Giove pur conoscendone la superiorità) indica una particolare disposizione dell’individuo a superare da solo i limiti che l’esistenza gli impone: è la superba affermazione della propria unica e assoluta individualità. Tra le entità sfidate ci sono: •la società e il mondo degli uomini normali (i poeti maledetti); •la divinità; •la natura (Leopardi). Tra i motivi della sfida ci sono: •il desiderio di assoluto nella conoscenza e nella felicità (Goethe, Faust); •la ribellione alla banalità anche perseguendo il male (i poeti maledetti). Tra le figure eroiche ci sono: •l’eroe esule in lotta con il potere e grande nella sconfitta (Foscolo); •l’uomo di scienza che vuole attingere a una conoscenza superiore; •il malvagio che si gloria della propria perversione come segno di grandezza. Nel rivalutare l’importanza della storia dei popoli lo storicismo romantico contiene due aspetti fondamentali: •è una filosofia della storia basata sul riconoscimento della radicale diversità del passato rispetto al presente e la possibilità di comprenderlo e interpretarlo solo in una visione di continuità e ricostruendone l’originario contesto culturale, sociale, economico; •è un modello di conoscenza, un modo per spiegare un dato fenomeno attraverso la sua genesi e grazie alla sua storia. Il tema del popolo si lega allo storicismo e all’individualismo in quanto si può definire l’identità di un popolo, di una nazione, di un individuo solo attraverso la loro storia. Il popolo può essere visto come: •simbolo della naturalità, dell’ingenuità, della purezza originaria (rifiuto dell’unica mitologia greco – romana e della sua dimensione cosmopolita; ogni popolo ha un proprio mondo fantastico); •soggetto politico in quanto portatore di una identità storica che ha diritto a essere riconosciuta come nazione (dimensione patriottico – civile); •oggetto di oppressione sociale ed economica in relazione all’industrializzazione (si sviluppa prima nei paesi più industrializzati e nei quali non c’è il problema dell’unificazione nazionale - Inghilterra e Francia). Per i Romantici la natura è il luogo in cui l’anima può dare sfogo alla propria malinconia, e i fenomeni più interessanti sono quelli che mettono l’individuo in contatto con una dimensione superiore, che non può essere percepita con l’aiuto della ragione, ma solo abbandonandosi ai sensi e alla fantasia. Partendo dalla concezione della natura come organismo vivente, per i romantici essa riflette i sentimenti e le emozioni umane perché anch’essa agitata da passioni e sentimenti. L’amore dà un’espressione assoluta e totale alle più intime forze interiori dell’individuo, alla sua aspirazione di infinito e di eterno in una dimensione tra il terreno e il divino. L’amore romantico è sentito come passione travolgente e irrazionale, spesso contrastata dalle convenzioni sociali, che spesso trova soluzione soltanto nella morte. Attrazione per i lati oscuri dell’esistenza passioni travolgenti che sconfinano nella follia; eroi segnati dalla malattia votati alla rovina o al suicidio; personaggi che vivono ai limiti della società (eroi maledetti). Costanti delle poetiche romantiche europee L’arte viene vista come uno strumento privilegiato di conoscenza e di accesso all’assoluto e come espressione autentica della personalità dell’artista. L’opera d’arte deve nascere dalla libera e spontanea ispirazione individuale. Di qui il rifiuto delle regole e dell’imitazione dei classici o di qualunque modello. Viene attribuita più importanza al contenuto che alla forma. Tutto questo porta a indirizzi a volte diametralmente opposti: l’esaltazione di una letteratura lirica e soggettiva che pone al centro del proprio interesse l’io del poeta e vede la natura come riflesso dei sentimenti del soggetto che la contempla; l’esaltazione di una letteratura realistica, fedele alla storia, al concreto, al particolare e all’individuale che si vale dello strumento narrativo (romanzi, racconti), che spesso si impegna in un’analisi critica della società e dei suoi problemi. La letteratura romantica Dà vita a due punte estreme: da un lato si sviluppa la letteratura dell’impegno civile, politico e sociale, profondamente ancorata alla realtà e alla storia; dall’altro nasce una letteratura che cerca programmaticamente ciò che è fuori dalla realtà e assume come temi privilegiati l’infinito, il sogno, il sentimento immediato e irripetibile. LA SPECIFICITA’ DEL ROMANTICISMO ITALIANO •Si sviluppa più tardi rispetto al Romanticismo europeo; •prevale unicamente l’anima realistica e non si sviluppa quella patetico – sentimentale; •i temi catalizzatori sono: l’unità nazionale, le libertà civili, la realizzazione dei valori illuministici; •la valorizzazione della storia del popolo non porta a riscoprire una mitologia popolare, ma a recuperare la tradizione classica; •il lirismo soggettivo e la componente titanica sono fortemente limitati dalla tradizione letteraria italiana fondata sulla misura e sull’armonia. La lotta contro l’assolutismo implica la focalizzazione del dibattito culturale sui problemi del • pubblico; •della lingua; •della funzione civile dell’arte; •dell’identità della nazione. IL DIBATTITO TRA CLASSICISTI E ROMANTICI A causa della radicata presenza della tradizione classicista, in Italia si sviluppa un’accanita polemica tra classicisti e romantici. Essa si può ricostruire attraverso una serie di scritti: •l’articolo di Madame de Stael (1816) Sulla maniera e utilità delle traduzioni, che sollecitava gli italiani ad aprirsi ai fermenti innovativi delle altre letterature europee attraverso la traduzione di opere della cultura moderna; •la risposta di Pietro Giordani, (1816) L’importanza della tradizione nazionale, nella quale si sostiene che nulla di nuovo resta all’arte da creare perché il mondo classico ha già trovato gli archetipi del bello; •le produzioni milanesi che segnano l’inizio del Romanticismo italiano: il Discorso intorno all’ingiustizia di alcuni giudizi letterari italiani, di Ludovico di Breme, e la Lettera semiseria di Giovanni Berchet. •Nel Discorso intorno all’ingiustizia di alcuni giudizi letterari italiani, (1816) Ludovico di Breme sostiene che conoscere e tradurre le opere straniere non è imitare ma entrare in un più ampio circuito di idee. •Dalla Lettera semiseria (1816) di Giovanni Berchet emergono: un’idea di poesia come ispirazione intuitiva; il concetto di popolo come ceto medio borghese; la convinzione che la poesia romantica popolare possa segnare il riscatto letterario e nazionale degli italiani.