IL ROMANTICISMO
LE IDEE
Il R. nasce DOPO la rivoluzione francese, che provoca una CRISI della fiducia nella
ragione illuministica. E’ un movimento culturale, artistico, letterario che si diffonde in tutta
l’Europa nella prima metà dell’Ottocento. Le caratteristiche fondamentali sono:
 Il sentimento e la dimensione spirituale sono preferiti alla ragione;
 Poiché il sentimento è SOGGETTIVO, è importante l’individualità piuttosto che
l’uguaglianza illuminista;
 Viene esaltata la figura dell’eroe ribelle, nato dal contrasto tra il bisogno di
affermare la propria individualità e i limiti che la società ci impone: di qui nascono o
il TITANISMO, cioè il sentirsi al di sopra della vita delle persone comuni, perché si
ha una propria grandezza interiore, o il VITTIMISMO, che porta ad isolarsi dal resto
della società e a desiderare la morte come liberazione dalla sofferenza;
 Per la stessa ragione, diventa centrale l’idea di NAZIONE e PATRIA (OGNI
NAZIONE HA CARATTERISTICHE SPECIFICHE, che la rendono DIVERSA dalle
altre), contro il cosmopolitismo illuminista; patria e nazione sono PAROLE –CHIAVE
per i romantici: verso la patria si provano sentimenti forti, quasi legami di sangue; la
nazione è sentita come un legame fortissimo e si basa sull’avere la stessa lingua, le
stesse tradizioni, la stessa cultura, la stessa religione; è di moda tutto ciò che è
“popolare”, ad esempio le fiabe che si basano sulle tradizioni dei diversi popoli (es.
quelle dei fratelli Grimm);
 La centralità della nazione porta ad un nuovo interesse verso la STORIA, specie
quella MEDIOEVALE, in quanto nel medioevo si sono formate le singole nazioni
europee, nate dalla fine dell’impero romano (che abbracciava tutta l’Europa sotto il
suo dominio);
 Un nuovo modo di concepire la NATURA, non più considerata in modo
materialistico come oggetto di indagine, ma vista come MANIFESTAZIONE DEL
DIVINO, quindi VIVENTE; il modo in cui l’artista la rappresenta è SOGGETTIVO,
perché è vista ATTRAVERSO L’INDIVIDUALITA’ dell’artista, e non in modo
OGGETTIVO;
 L’attenzione per la dimensione spirituale porta ad un recupero della RELIGIONE, in
tutte le sue forme: sia come ritorno alle religioni rivelate (= basate su una
rivelazione), sia come recupero di un senso religioso, come aspirazione al divino;
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 Cambia il ruolo dell’intellettuale, che non sente più di dover educare il popolo e
diffondere i lumi della ragione, come affermavano i filosofi illuministi, ma si sente
escluso, non compreso e rifiutato dal resto della società.
LE POETICHE
In generale, il R. è attratto dalle passioni, dall’irrazionale, dall’interiorità dell’individuo. Lo
spirito romantico soffre di una “malattia”, detta SENSUCHT, che consiste in
un’insoddisfazione e in un’aspirazione all’infinito, un desiderio perenne di andare oltre ciò
che è MATERIALE. Da qui il desiderio di FUGGIRE lontano nello spazio , in luoghi lontani
ed esotici, ignoti e sconosciuti, o nel tempo, in un passato lontano, come il Medioevo.
La creazione artistica nasce dall’espressione LIBERA del proprio “GENIO CREATORE”:
non ci sono modelli da imitare, né limiti all’espressione dell’artista; anche l’arte è uno dei
modi per FUGGIRE dalla realtà.
Esistono diversi “romanticismi”, che cambiano a seconda dei paesi che consideriamo. In
generale, in Europa possiamo distinguere 2 romanticismi: a) tedesco, o nordico: accentua
ciò che è soggettivo e irrazionale; emerge la figura del poeta-genio, ai margini della
società da cui si sente incompreso;
b) romanticismo latino, diffuso in Italia e parte della Francia, da un lato più in continuità
con la tradizione, dall’altro più vicino alla realtà e alla storia (Manzoni).Il poeta non è
vittima/ribelle, ma maestro, chiamato ad educare il popolo e la società.
ROMANTICISMO IN ITALIA
Si diffonde 10-20 anni dopo rispetto al resto d’Europa. Ha carattere MODERATO, di
sintesi tra vecchio e nuovo: ha il suo centro a Milano, ancora piena di razionalismo
illuministico. Quindi: in Italia non c'è quella FRATTURA con la cultura illumunistica che c'è
in altri paesi.
Nel nostro romanticismo non si affermano molto le spinte IRRAZIONALI E
INDIVIDUALISTICHE DEI TEDESCHI, così come la tensione all’”oltre”, sensucht, ecc…
Esso invece ha un carattere fortemente oggettivo, aderente alla realtà e alla storia.
Genere preferito è il ROMANZO, specie storico (mentre il R. nordico preferisce la poesia
lirica, più adatta ad esprimere l’inquietudine, l’aspirazione all’infinito); il poeta è visto come
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EDUCATORE DEL POPOLO, piuttosto che come il genio, la persona d’eccezione (ad
esempio Manzoni). .
L’anno in cui il R. è introdotto in Italia è il 1816. Madame de Stael(francese) pubblica un
articolo, intitolato “Sulla maniera e l’utilità delle traduzioni” sulla “Biblioteca italiana”, rivista
classicista diretta da Giordani. In questo articolo l'autrice scrive che i letterati italiani
devono smettere di guardare indietro, verso i modelli classici, e devono cominciare a
tradurre i moderni scrittori stranieri, che sono capaci di rivolgersi al lettore contemporaneo
e di interessarlo.
Nasce una polemica (=scontro) tra i letterati delle 2 opposte scuole:
a) i classicisti, che difendono la tradizione e accusano i r. di adeguarsi a mode
straniere;
b) i romantici, che esaltano il proprio amore di libertà (dai modelli, anche) ed accusano
i classici di aver impoverito la cultura e la letteratura italiana.
Tra i diversi “manifesti” del romanticismo, uno è di Giovanni Berchet, dal titolo “Lettera
semiseria di Grisostomo”, che definisce quella romantica “poesia dei vivi” e quella
classicista “poesia dei morti”, e afferma l’utilità di una letteratura popolare.
Berchet afferma che in ognuno di noi è presente una “tendenza poetica”, cioè una
sensibilità verso la poesia; solo che in alcuni essa è passiva e deve essere risvegliata.
Egli distingue in ogni nazione una parte di popolazione rozza ed ignorante, che chiama
“Ottentotti” (si riferisce a una popolazione africana), incapaci di risvegliare la propria
sensibilità poetica; un’altra parte, i “parigini” (intende gli aristocratici, dal nome della
città francese), che hanno provato troppe sensazioni ed emozioni per essere ancora
capaci di “sentire” la propria tendenza poetica. In MEZZO a queste due fasce di
popolazione c’è un gruppo, che Berchet chiama POPOLO, e che definisce come coloro
che sono capaci di LEGGERE, ASCOLTARE E PROVARE EMOZIONI: questi devono
diventare il PUBBLICO a cui si rivolge il poeta; dunque la poesia deve diventare
POESIA POPOLARE. Questa parte di popolazione è in sostanza la borghesia, che
tende a divenire sempre di più il pubblico della nuova letteratura.
Maggiori rappresentanti del romanticismo italiano: Leopardi e Manzoni.
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