È una tragedia scritta da
Sofocle intorno al 438-420
a.c.La tragedia tratta l’ultimo
episodio della famosa saga di
Eracle:La morte di
Eracle,procuratagli dalla
moglie Deianira attraverso
una tunica trattata con il
sengue del centauro Nesso
È difficile stabilire,secondo gli studiosi,un esatta datazione
dell’opera,esistono varie teorie:
•
L’opera potrebbe risalire allo stesso periodo della
composizione dell’Antigone e dell’Aiace.
•
Il lungo monologo iniziale con funzione di prologo è analogo con
il teatro Euripideo e quindi si pensa abbia una datazione più
tarda.
•
Si pensa che l’opera sia stata composta dopo il 429 a.c per la
presenza di riferimenti alla morte di Pericle
Eracle sottrasse Deianira al dio-fiume
Acheloo,l’eroe benefattore liberò la
giovane come in una fiaba ed ella
volente o nolente gli concesse il suo
amore.Dopo le nozze Eracle condusse
la sposa a Trachis; ma lungo il cammino
il centauro Nesso,offertosi di
portarla in groppa,tenta di abusare di
lei.Eracle infuriato lo uccide
trafiggendolo con una freccia
avvelenata con il sangue dell’idra di
Lerna.Con la morte Nesso il destino di
Deianira subisce una svolta decisiva.
Eracle
torna a
Trachis
Dopo aver
vinto una
battaglia
Porta
con se
la
schiava
Iole
Regala al marito
un chitone magico
per riconquistarlo
Il chitone in
realtà è
imbevuto nel
sangue del
centauro,letale.
La moglie
Deianira
prova
gelosia
Si ricorda delle
parole del
centauro Nesso
Eracle,dopo
aver indossato
il chitone,
brucia.
Illo,sotto richiesta del
padre,sposa Iole
Eracle,tormentato
dai sensi di
colpa,chiede al
figlio di essere
bruciato.
Deianira,venutolo
a sapere si
suicida
La scena è ambientata a Trachis ,la cittadina della Tessaglia dove
Eracle si trasferisce insieme alla moglie Deianira, dopo aver ucciso il
centauro Nesso che aveva tentato di insidiarla. Un giorno Eracle si
reca a combattere contro Eurito, re di Ecalia, ne distrugge la città e,
infine, ne conquista la bellissima figlia Iole, con il proposito di portarla
con sé a Trachis.
Deianira, preoccupata per l'assenza del marito, invia il figlio Illo a
cercarlo. Poco dopo la partenza del giovane giunge sull'isola un
messaggero che annuncia il ritorno del re, confermata dopo poco
dall'arrivo a Trachis dell'araldo del re Lica che porta con sé un gruppo
di prigionieri, tra cui c'è la figlia del re di Ecalia. Deianira alla vista
della giovane, impietosita, decide di accoglierla a palazzo. Lica però
rivela a Deianira che non solo Eracle si era invaghito di Iole, ma anche
che aveva espugnato Ecalia soltanto per averla …
… Deianira però non prova rancore né per il marito, che
aveva ceduto alla bellezza giovanile di Iole, né per Iole
stessa, perché costretta a seguire Eracle, ma decide di
mandare ad Eracle una tunica trattata col sangue di Nesso,
il quale morendo le aveva detto che quel sangue avrebbe
sortito l'effetto di filtro d'amore, garantendole l'amore di
Eracle per sempre. Dopo la partenza di Lica, Deianira ha un
cattivo presagio dopo che un pezzetto di lana avanzato dal
chitone imbevuto di sangue che aveva inviato ad Eracle,
esposto al sole, si era polverizzato …
… Solo tardi Deianira si accorge dell'inganno: i presagi vengono confermati
poco dopo con l'arrivo di Illo sull'isola che, inveendo contro la madre,
racconta come Eracle, indossata la tunica, si era avvicinato alla pira dei
sacrifici quando improvvisamente il sangue avvelenato si era rappreso per il
calore e la tunica si era attaccata alla pelle che si staccava a brandelli; per
la rabbia Eracle aveva scagliato Lica contro una scogliera, uccidendolo.
In preda al dolore, Deianira si uccide. Poco dopo giunge Eracle, trasportato
in una lettiga, con l'intenzione di vendicarsi sulla moglie, pensando che
avesse tentato di ucciderlo colta da un raptus di gelosia…
• …Eracle viene però a
sapere che in realtà i
propositi di Deianira
erano ben altri; assalito
dai sensi di colpa ed
avveratasi la profezia
secondo la quale sarebbe
caduto per mano di un
morto, ordina al figlio di
farsi portare su una
collina e di costruire lì
un rogo: dopodiché
Eracle ci si fa porre
sopra, facendo
promettere al figlio che
sposerà Iole.
• Sofocle riprende una storia molto nota, modificandola
tuttavia in alcuni particolari, rispetto alla versione
tradizionale: nel mito, Deianira appare come una donna
fortemente gelosa e vendicativa nei confronti del
marito, al quale, proprio per vendicarsi, manderà la
tunica intrisa col sangue di Nesso, ben consapevole
della sua azione; Sofocle invece smorza, quasi
minimizza questo lato del carattere della donna,
facendola invece apparire come una donna innocente e
devota al marito, la quale solo tardi si accorgerà
dell'imprudenza della sua azione e, di conseguenza, del
terribile inganno tesole da Nesso. Nella versione di
Sofocle, la donna si ucciderà per la disperazione: un
atteggiamento non certo da donna vendicativa o
fortemente gelosa del marito, ma semplicemente
devota a lui con tutta la sua anima.
Il termine deriva
dal greco διχοτομία , dichotomìa :
da δίχα (dìcha, in due parti)
e τέμνω (témno, divido) ed è un
elemento che ha da sempre
caratterizzato tale opera teatrale: il
mai incontrarsi di Deianira, moglie di
Eracle, col marito, nel corso della
tragedia; quando Eracle soffre,
Deianira è già morta, senza averlo
rivisto.
πάθει μάθος o ironia
tragica?
L’uomo si rende conto che
per una tragica ironia gli è
concesso conoscere quel
meccanismo solo nel
momento in cui ne diviene
la vittima perché la sua
unica possibilità di riscatto
dipende solo dal livello di
consapevolezza con cui
affronterà il suo destino.
Bonaccorsi Luigi
Orlando Alessandro