Sapere per creare Storia Miti Leggende Sapere per creare Storia Miti Leggende a cura di Anna Lanzetta In copertina, La Chimera, Museo Archeologico di Firenze A.Renoir, Signora che legge, Parigi, Louvre Questa raccolta, intitolata "Storia Miti Leggende", fa parte della sezione "Storia Magia Mistero" che compone il volume "Sapere per Creare". Questi racconti traggono spunto dagli stessi contenuti del programma: testi di storia antica, di archeologia, di mitologia, di epica classica e medievale, hanno fornito agli studenti il materiale per creare storie inusitate, con personaggi e situazioni del tutto originali, facendo dello studio un mezzo per sapere e uno strumento per creare. Le immagini, inserite nei racconti, per analogia, consentono una lettura interattiva con la parola. Percorso didattico a cura degli studenti: Sapere Tema conduttore di questi racconti è il "Fantastico", capace di stimolare la "Fantasia" dell’uomo, poiché presenta un mondo irrazionale, ove succedono cose che non si realizzeranno mai nella realtà, La “Fantasia” consente all’uomo di ritornare alle origini, di fuggire in uno spazio e in un tempo infinito e indefinito, di evadere verso luoghi ignoti, di concepire la vita, dominata da forze superiori e oscure. Il “Fantastico” nasce con l’uomo. Esso è presente già nei graffiti, nelle culture antiche e nei segni delle scritture. Le pitture rupestri sono la prima testimonianza della capacità dell’uomo di creare simboli, attraverso i quali esercitare il possesso intellettuale delle cose. Il mondo antico e medievale è popolato da animali fantastici e da esseri soprannaturali ed è caratterizzato da fatti straordinari quali, miti e leggende: -Unicorno: animale fantastico rappresentato generalmente come un cervo bianco, con criniera di cavallo e un corno a spirale sulla fronte. Presente nella simbologia antica e medievale, è simbolo di purezza, di spiritualità e di forza. -Drago: animale fantastico, con sembianze di rettile alato. Nell’iconografia cristiana è simbolo di Lucifero e del caos originale. Nelle culture orientali è legato alla fertilità e alla rinascita della natura. In Cina è simbolo dell’imperatore. Fig.1 -Chimera: secondo la mitologia, un terribile mostro che sputava fuoco. Aveva corpo di capra, testa di leone e coda di serpente. Fin dall’ antichità rappresenta le forze spaventose della terra e del mare. Fig.2 -Prometeo, (titano, figlio di Giapeto), donò agli uomini il fuoco rubato agli dei. Zeus lo fece incatenare sul Caucaso, dove un’aquila in eterno gli divorava il fegato. Liberato da Eracle, fu ammesso all’Olimpo. Altre creature mostruose popolavano il mondo arcaico: Ciclopi, sirene, centauri, cavalli alati. I protagonisti dei racconti e dei poemi epici dell’antichità erano dei o eroi dotati di poteri sovrumani. Le loro gesta venivano raccontate oralmente e tramandate di generazione in generazione. I poemi più conosciuti dell’antichità sono:l’Iliade e l’Odissea di Omero e l’Eneide di Virgilio, ma altrettanto affascinanti sono: -Il racconto di Esiodo: Esiodo narra la lotta per il potere tra i Titani, mostri con poteri sovrannaturali e gli Olimpi, figli di Crono che trionfarono grazie all’aiuto dei Ciclopi. -Il trionfo di Marduck: Il dio Marduck tenta di conquistare le schiere di Tiamat e con l’aiuto dei suoi compagni circonda i nemici, li immobilizza e li precipita negli abissi. Successivamente lega con le catene gli undici mostri e li calpesta fino a distruggerne le forze e l’orgoglio. -Giasone, il vello d’oro e il drago: Medea capisce che il suo aiuto a Giasone non resterà a lungo nascosto e decide di fuggire con lo straniero. Raggiunge gli Argonauti e gli promette che, se l’avessero accolta, li avrebbe aiutati a procurarsi il vello d’oro, addormentando il drago. Durante la notte Medea raggiunge il bosco sacro dove risiede il drago, il cui pauroso sibilo è udito anche nei luoghi più remoti, e grazie al suo aiuto l’impresa ha un buon esito. -Labirinto cretese: Nel Labirinto, che il re Minosse aveva fatto costruire dall’architetto Dedalo, era rinchiuso il Minotauro, una bestia metà uomo e metà toro, ucciso da Teseo. -Perseo e la testa di Medusa: Medusa aveva due sorelle: le Graie, e insieme formavano le Gorgoni, figlie del dio marino, Forco. Medusa era l’unica mortale, ma anche la più orribile e pericolosa: aveva dei serpenti al posto dei capelli, lunghi denti e un aspetto che pietrificava chiunque osasse guardarla. -Circe: maga dagli enormi poteri, era figlia del Sole e sorella di Eeta, re della Colchide. Con l’aiuto di un filtro, trasformava in animali coloro che giungevano nella sua isola, Eea. Ulisse riuscì a vincerla e a liberare i suoi compagni. Circe rappresenta l’immagine della donna strega; la personificazione del male e della tentazione. -Le Sirene: venivano raffigurate come uccelli con grandi artigli, testa umana e mammelle. Nel Medioevo furono rappresentate come donne con la parte inferiore del corpo a forma di pesce. Le Sirene seducevano i marinai con l’armonia del loro canto e chi si fermava presso di loro non ritornava più in patria. Fig.3 -Scilla, era una bellissima ninfa di cui si era innamorato Glauco che per lei aveva respinto l’amore di Circe. Circe per gelosia la trasformò in mostro: nella parte inferiore del suo corpo comparvero sei feroci cani con denti appuntiti, da cui uscivano lunghi serpenti che divoravano coloro che passavano. Scilla divorò alcuni buoi di Eracle e l’eroe la uccise ma si narra che il dio Forco, padre di Scilla, la richiamasse in vita con un incantesimo. Fig.4 -Cariddi, era la personificazione di un vortice formato dalle acque dello stretto di Messina. Ninfa mitologica greca, figlia di Poseidone e di Gea, era tormentata da una grande voracità. Quando Eracle passò per lo stretto di Messina con l’armento di Gerione ( mostro con tre teste e tre corpi), gli rubò alcuni buoi e li mangiò. Giove, per punirla, la precipitò in mare e la trasformò in mostro. Omero racconta che il mostro ingoiava tre volte al giorno un’enorme quantità d’acqua e poi vomitava, trattenendo tutti gli esseri viventi che vi trovava. Immagini Fig 1 Chimera; Museo Archeologico.Firenze Fig.2 Arnold Böcklin, Prometeo; olio su tela, 1882. Parma, collezione Barilla Fig.3 Johann Heinrich Füssli, Ulisse tra Scilla e Cariddi; olio su tela, cm 126x101, 1794-1796. Aarau, Museo Cantonale d’Arte. Part. Fig.4 Johann Heinrich Füssli, Ulisse tra Scilla e Cariddi; olio su tela, cm 126x101, 1794-1796. Aarau, Museo Cantonale d’Arte. Part.