Lo schema di questa relazione 1. Antefatto: la crisi e i suoi sviluppi 2. Gli scenari di breve periodo 3. I problemi dell’Italia Il circolo virtuoso-vizioso dell’economia globale Una rappresentazione stilizzata Punto di inizio Rinnovamento dell’economia cinese con aiuto occidentale Aumento del deficit commerciale degli US con la Cina Forte attivo della bil. cinese dei pagamenti Boom dei consumi e dell’edilizia americani L’attivo è investito nel debito pubblico US Caduta dei tassi di interesse US Denaro a buon mercato finanzia le “bolle” americane Alla base della crisi: gli squilibri macroeconomici “…[Il nostro] sistema di crescita economica ha richiesto la costruzione di un numero sempre maggiore di supermercati per vendere sempre più prodotti fabbricati in Cina… … il che ha fatto guadagnare alla Cina sempre più dollari, con cui comprare sempre più Buoni del Tesoro americani. Così l’America ha avuto sempre più soldi per costruire sempre più supermercati per vendere sempre più prodotti fabbricati in Cina e occupare sempre più cinesi…” Thomas L. Friedman New York Times 17 marzo 2009 Figura 1 - Gli squilibri delle bilance dei pagamenti correnti 1990-2007 800,0 300,0 19 90 19 91 19 92 19 93 19 94 19 95 19 96 19 97 19 98 19 99 20 00 20 01 20 02 20 03 20 04 20 05 20 06 20 07 -200,0 -700,0 -1200,0 Es p o rt at o ri d i p e t ro lio A s ia ( e c c e t t o Giap p o ne e C ina) C ina Giap p o ne Euro z o na S t at i U nit i sour ces: E CB , B ank of Ital y, IM F Wor l d E conomi c Outl ook La cura “Bush – Obama” $ 700 – 1000 miliardi di finanziamento in deficit Nuova istituzione finanziata in deficit Acquisto di “titoli tossici” Ritorno della fiducia sull’interbancario “Stabilizzazione” delle banche Stabilizzazione delle aspettative “Nuova partenza” dei mercati finanziari, nuova espansione dell’economia reale Vendita dei “titoli tossici” e liquidazione dell’istituzione Il virus e le sue mutazioni Disagio sociale e mutamento politico da primavera 2009 Virus originario Mutui subprime agosto 2007 Crisi finanziaria mondiale - da autunno 2007 Forti cadute produttive, aumento disoccupazione settembre 2008 – marzo 2009 Riprese stentate primaveraestate 2010 Verso una nuova crisi finanziaria? Difficoltà finanze pubbliche a partire dal gennaio 2009 Crisi greca gennaio 2010 Fenomeni finanziari Economia reale Sfera politico-sociale Il malessere politico-sociale Paesi grandi – cambiamenti di governo Stati Uniti, novembre 2008, Giappone, settembre 2009 Germania, ottobre 2009, Regno Unito, aprile 2010, Giappone maggio 2010, Australia, giugno- settembre 2010, Paesi piccoli – cambiamenti di governo Islanda, da ottobre 2008, Paesi baltici da nov. 2008 Rep. Ceca, marzo 2009, Ungheria, aprile 2009, aprile 2010, Bulgaria, luglio 2009, Grecia, ottobre 2009 Belgio e Paesi Bassi, senza governo dalla primavera Difficoltà a governare Stati Uniti – riforma bancaria inconcludente, riforma sanitaria osteggiata; dimissioni di consiglieri economici Francia - Sarkozy perde le elezioni locali – resistenza a riforma pensioni Germania – Merkel perde controllo Bundesrat – dimissioni di governatori Italia – sfaldamento maggioranza; Russia – crisi raccolto grano Grecia: scontento e scioperi Spagna; scioperi Stati Uniti: recupero o ripresa? Stati Uniti - PIL in $ costanti 2005 - II trim 2008 = 100 Il pil per abitante ha smesso di crescere! 13500,0 101,00 13400,0 100,00 13300,0 99,00 13200,0 98,00 13100,0 97,00 13000,0 96,00 12900,0 12800,0 12700,0 12600,0 95,00 Pil complessivo Il pil cade del 5% in 5 trimestri 94,00 Pil per abitante 12500,0 93,00 92,00 2007- 2007- 2007- 2007- 2008- 2008- 2008- 2008- 2009- 2009- 2009- 2009- 2010- 2010I II III IV I II III IV I II III IV I II Fonte:US Bureau of Economic Analysis Come sarà il dopo-crisi Recupero dei massimi precedenti di pil: 3-5 anni per la maggior parte Y dei paesi Trend precedente L’”elastico di Friedman”: rapido recupero del trend anticrisi La cicatrice permanente: si recupera la velocità di crescita ma non il tempo perduto Il modello Giappone: calo permanente della velocità di crescita tempo Lo scenario catastrofico (da leggere e da dimenticare) 1. L’economia non riparte, la disoccupazione aumenta 2. Dilemma dei governi: a) disoccupazione al 25%, b) inflazione al 25% 3. Si sceglie l’alternativa b) 4. In 2-3 anni si ridimensionano fortemente debiti pubblici e patrimoni finanziari 5. Stop all’inflazione con dure politiche finanziarie 6. Si riparte Lo scenario “costruttivo” 2010-11 - Gli Stati Uniti aumentano ancora il deficit pubblico 2011-13 - Il dollaro scende fortemente, riduzione del deficit estero americano 2010-15 - L’”Asia dinamica” traina la ripresa mondiale 2010-15 - Europa al traino dell’Asia; riduzioni spesa pubblica; crescita inizialmente bassa 2015-20 – Stabilizzazione dei tassi di crescita – ripresa dell’occupazione intorno al 2020 – riforma monetaria – nuovo paniere di monete sostituisce parzialmente il dollaro Il ritardo italiano ha radici lontane 35 k$ 2005/an/habitant, PPA Migliaia di dollari per abitante/anno 30 Royaume Uni Allemagne France Italie Japon 25 La crisi riporta indietro il pil per abitante…. ….di circa 4 anni nel Regno Unito ….di circa 3 anni in Francia e Germania … di circa 9 anni in Italia 20 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 Come può fare l’Italia per crescere Aumento della produttività del lavoro riforme tassazione pensioni? istruzione ricerca del capitale nuovi settori (politica industriale) esportazioni infrastrutture investimenti