Generalità sulla cute

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APPUNTI DI ANATOMIA E FISIOLOGIA
Prof.ssa Patrizia Moscatelli
Lic.Class. St. J. Joyce
A. s. 2005/2006
Classe V LC
La cute
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LA CUTE
Generalità sulla cute.
La cute è un organo epitelio-connettivale, adibito a diverse funzioni vitali:
 protegge dall’ambiente esterno
 fornisce informazioni sull’ambiente circostante al sistema nervoso attraverso particolari recettori
 ha funzioni escretorie eliminando acqua e sali nel corso della sudorazione
 assorbe i raggi ultravioletti impedendo che raggiungano i tessuti sottostanti
 ha attività assorbente su materiali oleosi o liposolubili
 svolge ruoli importanti nei processi di termoregolazione
 desquamandosi in continuazione non permette l’attecchimento di agenti patogeni
 con la secrezione sudorale e sebacea fornisce uno strato idrolipidico sulla superfice cutanea,
ostacolando la crescita di funghi e batteri che se pur presenti sulla cute (flora residente)
inibiscono la crescita di altri patogeni
Lo spessore della cute è diverso nelle varie sedi del corpo umano è massimo nel palmo delle mani e nella
pianta del piede, cioè nelle sedi di maggiore attrito. La superficie esterna presenta una rete di solchi e
rilievi, pliche cutanee che si producono in conseguenza dei movimenti, come quelle a livello delle
articolazioni o del dorso della mano. A livello della superficie palmare delle dita della mano e della faccia
plantare dei piedi, le creste cutanee accrescono l’attrito tra la cute e la superficie con cui vengono a
contatto, rendendo meno facile lo scivolamento. Sui polpastrelli delle dita delle mani queste creste
presentano una disposizione (impronte digitali) che è costante e caratteristica per ogni individuo e che
perciò può essere usata a fini identificativi.
La cute è formata da, epidermide e derma, separati da una membrana basale.
Il derma è, a sua volta, divisibile in derma superficiale, medio e profondo o ipoderma.
Epidermide
E' la parte della pelle direttamente a contatto con
l'esterno, ha essenzialmente la funzione di
protezione. Si accresce dalle cellule basali verso
lo strato corneo, con un processo di
cheratinizzazione che ha una durata di 3-4
settimane e che si conclude con la formazione di
cheratina (ammassi cornei) a diretto contatto con
l'esterno. Le cellule presenti sono: melanociti,
cheratinociti, cellule di Merkel e cellule di
Langherans.
I melanociti sono cellule disposte nello strato
basale provviste di prolungamenti dendritici che
penetrano nelle cellule epiteliali circostanti.
Derivano dalla cresta neurale (gruppo di cellule
che nell’embrione sono responsabili della
formazione della maggior parte delle cellule del
sistema nervoso), hanno perso quindi il collegamento con le cellule nervose e sono stati utilizzati
dall'organismo per la protezione della pelle dai raggi solari. Presentano la tirosinasi, enzima contenente
rame, responsabile della produzione della melanina, filtro per le radiazioni solari. L’amminoacido
tirosina funge da precursore, difatti in presenza dell’enzima e dei raggi UV-B che intervengono da
attivatori, inizia il processo di biosintesi della melanina che viene impacchettata in granuli detti
melanosomi e distribuita ai cheratinociti, esattamente sopra il loro nucleo per proteggere il DNA.
Nell'uomo si riconoscono due diversi tipi di melanina: la eumelanina con pigmenti bruni o neri (razza
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indo-europea), e la feomelanina con pigmenti gialli o bruno rossicci (razza asiatica e popolazioni
nordiche).
I cheratinociti sono la componente cellulare predominante dell'epidermide, e le caratteristiche della
superficie cutanea dipendono essenzialmente da una corretta proliferazione e differenziazione dei
cheratinociti, che è soggetta a fini regolazioni omeostatiche. Sono uniti tra di loro attraverso strutture
fibrose di desmosomi. La particolare evoluzione di queste cellule epiteliali è detta cheratinizzazione;
durante tale processo, attraverso il quale le cellule epidermiche (cheratinociti) vanno incontro a
modificazione-maturazione, dal basale al corneo, passando da cellule vive a cellule morte, si forma la
cheratina, costituita da proteine fibrose e sostanza amorfa. Dal momento in cui la cellula si divide, al
momento in cui la cellula passa nella compagine delle cellule dello strato granuloso, passano circa 14
giorni. Altrettanti, per essere definitivamente esfoliata (si perdono 3-4 grammi di pelle al giorno, con
conseguente perdita di proteine). Nelle malattie caratterizzate da aumento del turnover (psoriasi), si può
avere (nelle forme gravi) una ipoprotidemia. Il risultato terminale della differenziazione dei cheratinociti
è la formazione dello strato corneo in cui i cheratinociti anucleati (corneociti) ricchi di componenti
proteiche altamente stabilizzate sono immersi e "cementati" in una matrice lipidica estremamente
compatta. Per queste caratteristiche lo strato corneo costituisce una formidabile barriera chimico-fisica
che regola le perdite di acqua e impedisce alle sostanze esogene di penetrare nella cute.Tuttavia i
cheratinociti hanno anche la proprietà di iniziare e regolare le risposte infiammatorie cutanee, in quanto
sono in grado di produrre in maniera altamente controllata una grande varietà di molecole pro e antiinfiammatorie in risposta a una vasta serie di stimoli sia esogeni che endogeni.
Anche le cellule di Langherans e i melanociti producono citochine, partecipando ai processi
dell’infiammazione cutanea.
Le cellule di Merkel sono i più semplici sensori di tatto
localizzati nello strato basale dell'epidermide e presenti
anche nello strato intermedio attraverso le loro
ramificazione citoplasmatiche. Posseggono un citoplasma
ricco di mitocondri e desmosomi che le collegano ai
cheratinociti. Sono legate intimamente a delle terminazioni
nervose in quanto implicate nella funzione sensoria della
pelle e precisamente di registrazione della pressione
esercitata sulla cute. Si trovano soprattutto nei polpastrelli
delle dita, nella mucosa delle labbra, nei follicoli piliferi.
Le cellule di Langherans sono cellule presenti nello strato
basale dell'epidermide dove si insinuano con lunghe
propaggini a formare una sorta di rete tra i cheratinociti.
Queste cellule fanno parte di un pool cellulare mobile di
precursori che originano nel midollo osseo. Giocano un
ruolo importantissimo nella risposta immunologica della
cute e e nelle reazioni allergiche. Differiscono dalle altre cellule epidermiche per la mancanza di
desmosomi. Possono essere presenti nel derma, ove migrano in situazioni patologiche.
L'epidermide è costituita da 4 strati: basale, spinoso, granuloso e corneo, mentre in sede palmo-plantare
presenta un quinto strato: lucido.
1. strato BASALE o GERMINATIVO: costituito da una fila di cellule epiteliali cilindriche a palizzata
sulla linea di confine con il derma, con nucleo grosso e basofilo. Desmosomi uniscono le cellule fra
loro, lateralmente e in alto, emidesmosomi le uniscono alla membrana basale; contengono i
tonofilamenti, precursori della cheratina, che si associano in tonofibrille.Tale strato è preposto al
rinnovamento delle cellule epidermiche. La moltiplicazione cellulare avviene per mitosi in senso
orizzontale, parallelo alla superficie cutanea; ogni cellula periodicamente si divide in due e le cellule
neonate sono spinte verso la superficie e formano lo strato spinoso. Da una cellula germinativa si
genera quindi una cellula basale capace di dividersi ulteriormente ed una cellula spinosa in cui
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l'attività mitotica è molto ridotta. Perciò la cellula germinativa è una cellula staminale, che
conservando la sua capacità riproduttiva, costituisce il punto di partenza delle successive
stratificazioni dell'epidermide. Sono presenti anche melanociti.
strato SPINOSO o MALPIGHIANO: costituito da 3-7 strati di cheratinociti poligonali con
prolungamenti (spine) mediante i quali si costituiscono ponti di collegamento (desmosomi). e
sostanza intercellulare. Le cellule tendono ad appiattirsi in prossimità dello strato granuloso. In
profondità viene mantenuta una
capacità germinativa così anche
le cellule spinose si portano,
maturando, verso la superficie
epidermica.
strato
GRANULOSO:
costituito da 1 o più strati
cellule sopra il malpighiano. Le
cellule sono appiattite e
infarcite di sostanza solida
granulare: la cheratoialina
indispensabile nel processo di
cheratinizzazione. Lo spessore
di questo strato è inversamente
proporzionale alla rapidità del
processo di cheratinizzazione
strato LUCIDO: presente solo nelle sedi di attrito (soprattutto palmo e pianta), è costituito da pochi
strati di cellule anuclea-te, dove lisi enzimatiche degli organuli hanno dato origine ad accumuli di
eleidina, sostanza ricca di zolfo e lipidi.
strato CORNEO: che si di-stingue in:
 corneo desquamante, costi-tuito da cellule appiattite, completamente cheratinizzate e tendenti alla
esfoliazione
 corneo compatto, formato da 15-20 strati di cellule appiattite e agglomerate, imbevute di grasso e
molto cheratinizzate
I cheratinociti si presentano ormai come sottili scaglie cornee, caratterizzate da una membrana
cellulare molto resistente definiti propriamente corneociti, completamente disidratati. Il contenuto
d'acqua decresce man mano che si passa dallo strato basale, (90%) allo strato corneo (8%). Tale
strato, per la disposizione sfalsata delle cellule che lo compongono , per le ghiandole cutanee che con
il loro secreto sebaceo e sudore rivestono la superficie della pelle con un sottile velo idrolipidico,
un'emulsione acida (pH = 4.2-5.6), si oppone alla penetrazione di sostanze dall'esterno. La fase oleosa
dell'emulsione è data da sebo e dai lipidi di origine epidermica. La fase acquosa ricca di sali deriva dal
sudore. Gli acidi grassi del sebo consentono una difesa della cute verso batteri e miceti. Lo spessore
dello strato varia, sottile a livello genitale e nei punti di flessione degli arti, più spesso a livello della
pianta del piede, della mano, capace di sopportare l'attrito ed il peso. Il tempo di rinnovamento
cellulare (turn over) dovrebbe essere di circa 28 giorni.
Membrana basale
È una importante zona di passaggio tra una struttura semirigida come l’epidermide e una struttura molto
elastica costituita prevalentemente di fibre e componenti gelificate come il derma. La membrana basale ha
spessore variabile, è strutturata da molecole fibrillari che permettono una perfetta adesione tra i due strati.
La sua struttura laminare è costituita, a partire dall’epitelio, di una lamina lucida e di una lamina densa. È
una barriera funzionale robusta, ma permeabile e selettiva, tra derma ed epidermide.
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Derma
Il derma ha uno spessore variabile da 0.5 a 3 mm. Si trova sotto all'epidermide con la quale ha intimi
rapporti, perché la sostiene, la nutre ed ospita gli annessi cutanei, cioè le ghiandole sudoripare, i follicoli
piliferi, i peli, le ghiandole sebacee e il muscolo del pelo.
Il derma rappresenta l’ambiente nel quale si svolgono continui fenomeni di difesa immunitaria cellulomediata, dovuti alla sua vicinanza con l’ambiente esterno: una minima ferita dell’epidermide porta
all’ingresso di microrganismi che appunto nel derma trovano a contrastarli macrofagi, granulociti,
linfociti (cellule della serie bianca del sangue).
Si notano tre strati:
1.
derma superficiale o papillare
subito sotto l’epidermide, presenta una superficie di contatto non pianeggiante, ma sollevata in creste o
sporgenze coniche dette papille dermiche, che trovano ad incastro in speculari invaginazioni
dell’epidermide. La struttura ondulatoria permette un volume di contatto più ampio. Altro motivo per cui
la cute ha un andamento ondulatorio è offrire maggiore resistenza ai traumi grazie ad una maggiore
elasticità. Nelle papille e nelle creste sono presenti anse capillari e formazioni nervose. I capillari
sanguigni si portano fino all'apice delle papille e costituiscono la fonte di nutrimento per l'epidermide
che non è vascolarizzata Il derma è costituito da un connettivo meno denso e più ricco di sostanza
intercellulare, sono presenti fibre collagene, elastiche e reticolari che si dirigono secondo l’asse della
papilla. Gli elementi cellulari sono numerosi.
2.
derma medio
3.
derma reticolare
Questi ultimi due strati presentano caratteristiche analoghe. Possono essere considerati come uno stroma
di sostegno caratterizzati da fasci connettivali e fibre elastiche più spesse dello strato superficiale.
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Il derma risulta costituito da tre componenti:
1. componente
fibre collagene
fibrosa
fibre elastiche
comprende: fibre reticolari
2. componente
cellule di origine
cellulare
ematica
comprende: fibroblasti
mastociti
cellule contenenti granuli
e secernenti:
3. sostanza
fondamentale
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assicurano robustezza alla pelle
prodotte dai fibroblasti
neutrofili, linfociti, plasmacellule, monociti,
macrofagi
 eparina ad azione anticoagulante
 istamina responsabile di vasodilatazione (causa
arrossamento
cutaneo),
aumento
della
permeabilità capillare (produce edemi, orticaria)
contrazione della muscolatura liscia (produce
spasmo bronchiale e quindi possibili crisi
asmatiche) aumento della motilità intestinale
(con conseguenti crampi e diarrea). Tutti segni
tipici delle reazioni allergiche
 acido jaluronico deputato alla regolazione
dell’idratazione del derma
gel colloidale riempie gli acqua, proteine, glucosio, ioni, mucopolisaccaridi e
spazi fra cellule e
acido jaluronico
fibre, costituito da:
Il derma è riccamente vascolarizzato.
E’ presente un fitto intreccio di vasi
linfatici che si dirigono verso il
sottocutaneo o ipoderma. Inoltre due
reti arteriose e venose sono disposte
parallelamente alla superficie, una
profonda nel derma reticolare e una
superficiale nel derma papillare. Le
due reti sono collegate da vasi
pressochè
perpendicolari
alla
superficie, tra i quali sono frequenti
anastomosi (comunicazione tra due
vasi attraverso vasi collaterali) arterovenose a gomitolo (glomi), necessarie
per il mantenimento del circolo quando
i vasi più superficiali si chiudono.
Dalla rete superficiale partono arteriole
verso le papille, dove formano capillari
ad ansa da cui originano venule che
tornano
alla
rete
superficiale.
Quest’ultimo disposi-tivo vasale può
essere temporaneamente chiuso, e
allora la cute diventa pallida, oppure può dilatarsi, e allora la cute arrossisce, a seconda delle necessità.
Il derma provvede anche ai fenomeni di termoregolazione che vede coinvolti vari sistemi, le ghiandole
sudoripare e l’ipotalamo (regione alla base del cervello, a doppia funzione: nervosa ed endocrina). Se
l’ambiente è molto caldo, il sangue che scorre vicino alla superficie per induzione termica, aumenta la sua
temperatura, giunge all’ipotalamo avvertendo i centri della termoregolazione. Da questi centri partono
segnali che inducono le ghiandole sudoripare ad emettere una maggior quantità di sudore, e i vasi
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superficiali a dilatarsi (iperemìa). Il sudore evaporando si trasforma da liquido in aeriforme, pertanto il
passaggio di stato richiede energia che viene sottratta ai tessuti. L’ abbassamento di temperatura è
responsabile del raffreddamento della superficie corporea. Il sangue che scorre nelle anse papillari, quindi
molto vicino alla superficie, si "raffredda" giunge ai centri dell’ipotalamo che inducono le ghiandole
sudoripare a diminuire la sudorazione. Nel caso di temperatura esterna troppo fredda il meccanismo di
termoregolazione prevede la riduzione della sudorazione (per evitare l’evaporazione e il raffreddamento
superficiale) e la chiusura temporanea delle anse capillari per impedire l’ulteriore raffreddamento del
sangue per la dispersione del calore da esso portato (allora si capisce il pallore). Il sangue può ugualmente
refluire dalla pelle per la presenza delle anastomosi artero-venose).
INNERVAZIONE
E' formata da filamenti sensoriali situati nel derma e, particolarmente, intorno ai follicoli piliferi. Questi
filamenti attraversano il derma fino a risalire con le loro propaggini nella zona papillare. Il plesso nervoso
origina dal sistema vegetativo e da quello cerebro-spinale. Le fibre di origine vegetativa provvedono in
parte alla innervazione dell'epidermide e dei follicoli, dei vasi sanguigni e delle ghiandole sudoripare e
sebacee.
Quelle di origine cerebro-spinale sono soprattutto fibre sensitive e talvolta presentano organi terminali
speciali. Formano due plessi nervosi, uno più profondo nell’ipoderma ed uno più superficiale nel derma
con specifici recettori : il sistema nervoso dell'ipoderma ha corpuscoli liberi come quelli di Pacini
(sensibilità tattile e pressoria), di Ruffini (sensibilità al caldo) quello del derma presenta i corpuscoli del
Meisner (sensibilità tattile) e le clave di Krause (sensibilità al freddo).
ANNESSI CUTANEI
I follicoli piliferi
Si sviluppano in seguito all'invaginazione dell'epidermide nel derma e alla formazione di una costruzione
a forma di bottiglia chiamata follicolo. Il follicolo comprende 3 parti: il sacco, che è la parte terminale
con la papilla alla quale si collegano i capillari sanguigni; il colletto, che è la zona mediana nella quale si
innestano le ghiandole sebacee e in alcune sedi le sudoripare; l'ostio o foro di uscita, dal quale escono le
secrezioni e il pelo.
Il pelo segue un certo ritmo di crescita che alterna fasi di riposo e di attività e presenta diversi stadi di
sviluppo. Sul cuoio capelluto, dove viene chiamato capello, è particolarmente sviluppato; è mediamente
presente nel cavo ascellare e nella zona pelvica e, nell'uomo, è presente anche sul petto e sul volto. Se il
pelo è atrofizzato, il follicolo si
apre direttamente sulla superficie
cutanea glabra come succede sulla
fronte, sulle ali del naso e, per le
donne, sul mento.
Il follicolo è collegato con il
muscolo
del
pelo,
detto
"orripilante", un particolare
muscolo erettore situato sotto la
ghiandola sebacea, che quando si
contrae vistosamente dà origine
alla cosiddetta pelle d'oca. Il pelo
è costituito da cheratina che non si
sviluppa orizzontalmente come
succede nello strato corneo e nelle
unghie, ma si sviluppa in senso
verticale lungo l'asse follicolare. Il
colore del pelo è dato dal
pigmento melaninico e le diverse tonalità di colore sono determinate dalla percentuale di pigmento
presente e dalla sua disposizione variamente uniforme.
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Le ghiandole sebacee
Sono ghiandole esocrine, cioè a secrezione esterna, collegate sempre con il follicolo. Sono pienamente
funzionanti nel primo anno di vita, poi rimangono inattive fino alla pubertà. Possono essere di grandezza
diversa e si trovano in tutto il corpo con l'eccezione delle sedi palmo-plantari. Queste ghiandole hanno
una struttura a grappolo e sono formate da cellule che producono una miscela di lipidi chiamata sebo. Il
sebo fuoriesce all'esterno, passando attraverso il colletto e l'ostio follicolare, e si distribuisce sulla
superficie cutanea e pilifera. Le ghiandole sebacee possono essere una delle vie di penetrazione delle
sostanze applicate esternamente.
Le ghiandole sudoripare
Sono innestate nel derma, ma più in profondità delle sebacee e hanno la funzione di portare all'esterno il
sudore. Il sudore è essenzialmente costituito da una soluzione salina diluita contenente diverse sostanze
organiche ed inorganiche.
La secrezione delle ghiandole è stimolata dal calore, dall'assunzione di determinate sostanze, da stimoli
ormonali e psichici. Il tubo escretore si può aprire direttamente sulla superficie della pelle con un poro
disposto obliquamente oppure in alcune sedi si innesta nel colletto follicolare. Si parla di ghiandola
sudoripara eccrina, quando esiste la struttura descritta nel primo caso, ed è presente in tutto il corpo già
dalla nascita. Nel secondo caso la ghiandola sudoripara si chiama apocrina ed è presente dall'età puberale
soltanto nella zona ascellare, pelvica e perianale.
Ipoderma
E' un tessuto che si trova al di sotto del derma di natura prevalentemente adiposa. La funzione di questo
tessuto è quella di cuscinetto, di isolante ed è una riserva di calorie per i periodi di digiuno.
L'ipoderma è riccamente innervato e vascolarizzato. La struttura e lo sviluppo dell'ipoderma dipendono
dalle zone corporee, dall'età, dal sesso, dalla nutrizione e da influenze ormonali soggettive. Con
l'avanzare dell'età si verifica una riduzione del tessuto adiposo e questo rende la pelle flaccida ed
avvizzita
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