LA CUTE Generalità sulla cute. La cute è un organo epitelio-connettivale, adibito a diverse funzioni vitali: protegge dall’ambiente esterno fornisce informazioni sull’ambiente circostante al sistema nervoso attraverso particolari recettori ha funzioni escretorie eliminando acqua e sali nel corso della sudorazione assorbe i raggi ultravioletti impedendo che raggiungano i tessuti sottostanti ha attività assorbente su materiali oleosi o liposolubili svolge ruoli importanti nei processi di termoregolazione desquamandosi in continuazione non permette l’attecchimento di agenti patogeni con la secrezione sudorale e sebacea fornisce uno strato idrolipidico sulla superfice cutanea, ostacolando la crescita di funghi e batteri che se pur presenti sulla cute (flora residente) inibiscono la crescita di altri patogeni Lo spessore della cute è diverso nelle varie sedi del corpo umano è massimo nel palmo delle mani e nella pianta del piede, cioè nelle sedi di maggiore attrito. La superficie esterna presenta una rete di solchi e rilievi, pliche cutanee che si producono in conseguenza dei movimenti, come quelle a livello delle articolazioni o del dorso della mano. A livello della superficie palmare delle dita della mano e della faccia plantare dei piedi, le creste cutanee accrescono l’attrito tra la cute e la superficie con cui vengono a contatto, rendendo meno facile lo scivolamento. Sui polpastrelli delle dita delle mani queste creste presentano una disposizione (impronte digitali) che è costante e caratteristica per ogni individuo e che perciò può essere usata a fini identificativi. La cute è formata da, epidermide e derma, separati da una membrana basale. Il derma è, a sua volta, divisibile in derma superficiale, medio e profondo o ipoderma. Epidermide E' la parte della pelle direttamente a contatto con l'esterno, ha essenzialmente la funzione di protezione. Si accresce dalle cellule basali verso lo strato corneo, con un processo di cheratinizzazione che ha una durata di 3-4 settimane e che si conclude con la formazione di cheratina (ammassi cornei) a diretto contatto con l'esterno. Le cellule presenti sono: melanociti, cheratinociti, cellule di Merkel e cellule di Langherans. I melanociti sono cellule disposte nello strato basale provviste di prolungamenti dendritici che penetrano nelle cellule epiteliali circostanti. Derivano dalla cresta neurale (gruppo di cellule che nell’embrione sono responsabili della formazione della maggior parte delle cellule del sistema nervoso), hanno perso quindi il collegamento con le cellule nervose e sono stati utilizzati dall'organismo per la protezione della pelle dai raggi solari. Presentano la tirosinasi, enzima contenente rame, responsabile della produzione della melanina, filtro per le radiazioni solari. L’amminoacido tirosina funge da precursore, difatti in presenza dell’enzima e dei raggi UV-B che intervengono da attivatori, inizia il processo di biosintesi della melanina che viene impacchettata in granuli detti melanosomi e distribuita ai cheratinociti, esattamente sopra il loro nucleo per proteggere il DNA. Nell'uomo si riconoscono due diversi tipi di melanina: la eumelanina con pigmenti bruni o neri (razza indo-europea), e la feomelanina con pigmenti gialli o bruno rossicci (razza asiatica e popolazioni nordiche). Pagina 1 di 7 I cheratinociti sono la componente cellulare predominante dell'epidermide, e le caratteristiche della superficie cutanea dipendono essenzialmente da una corretta proliferazione e differenziazione dei cheratinociti, che è soggetta a fini regolazioni omeostatiche. Sono uniti tra di loro attraverso strutture fibrose di desmosomi. La particolare evoluzione di queste cellule epiteliali è detta cheratinizzazione; durante tale processo, attraverso il quale le cellule epidermiche (cheratinociti) vanno incontro a modificazione-maturazione, dal basale al corneo, passando da cellule vive a cellule morte, si forma la cheratina, costituita da proteine fibrose e sostanza amorfa. Dal momento in cui la cellula si divide, al momento in cui la cellula passa nella compagine delle cellule dello strato granuloso, passano circa 14 giorni. Altrettanti, per essere definitivamente esfoliata (si perdono 3-4 grammi di pelle al giorno, con conseguente perdita di proteine). Nelle malattie caratterizzate da aumento del turnover (psoriasi), si può avere (nelle forme gravi) una ipoprotidemia. Il risultato terminale della differenziazione dei cheratinociti è la formazione dello strato corneo in cui i cheratinociti anucleati (corneociti) ricchi di componenti proteiche altamente stabilizzate sono immersi e "cementati" in una matrice lipidica estremamente compatta. Per queste caratteristiche lo strato corneo costituisce una formidabile barriera chimico-fisica che regola le perdite di acqua e impedisce alle sostanze esogene di penetrare nella cute.Tuttavia i cheratinociti hanno anche la proprietà di iniziare e regolare le risposte infiammatorie cutanee, in quanto sono in grado di produrre in maniera altamente controllata una grande varietà di molecole pro e antiinfiammatorie in risposta a una vasta serie di stimoli sia esogeni che endogeni. Anche le cellule di Langherans e i melanociti producono citochine, partecipando ai processi dell’infiammazione cutanea. Le cellule di Merkel sono i più semplici sensori di tatto localizzati nello strato basale dell'epidermide e presenti anche nello strato intermedio attraverso le loro ramificazione citoplasmatiche. Posseggono un citoplasma ricco di mitocondri e desmosomi che le collegano ai cheratinociti. Sono legate intimamente a delle terminazioni nervose in quanto implicate nella funzione sensoria della pelle e precisamente di registrazione della pressione esercitata sulla cute. Si trovano soprattutto nei polpastrelli delle dita, nella mucosa delle labbra, nei follicoli piliferi. Le cellule di Langherans sono cellule presenti nello strato basale dell'epidermide dove si insinuano con lunghe propaggini a formare una sorta di rete tra i cheratinociti. Queste cellule fanno parte di un pool cellulare mobile di precursori che originano nel midollo osseo. Giocano un ruolo importantissimo nella risposta immunologica della cute e e nelle reazioni allergiche. Differiscono dalle altre cellule epidermiche per la mancanza di desmosomi. Possono essere presenti nel derma, ove migrano in situazioni patologiche. L'epidermide è costituita da 4 strati: basale, spinoso, granuloso e corneo, mentre in sede palmo-plantare presenta un quinto strato: lucido. 1. strato BASALE o GERMINATIVO : costituito da una fila di cellule epiteliali cilindriche a palizzata sulla linea di confine con il derma, con nucleo grosso e basofilo. Desmosomi uniscono le cellule fra loro, lateralmente e in alto, emidesmosomi le uniscono alla membrana basale; contengono i tonofilamenti, precursori della cheratina, che si associano in tonofibrille.Tale strato è preposto al rinnovamento delle cellule epidermiche. La moltiplicazione cellulare avviene per mitosi in senso orizzontale, parallelo alla superficie cutanea; ogni cellula periodicamente si divide in due e le cellule neonate sono spinte verso la superficie e formano lo strato spinoso. Da una cellula germinativa si genera quindi una cellula basale capace di dividersi ulteriormente ed una cellula spinosa in cui l'attività mitotica è molto ridotta. Perciò la cellula germinativa è una cellula staminale, che conservando la sua capacità riproduttiva, costituisce il punto di partenza delle successive stratificazioni dell'epidermide. Sono presenti anche melanociti. Pagina 2 di 7 2. strato SPINOSO o MALPIGHIANO: costituito da 3-7 strati di cheratinociti poligonali con prolungamenti (spine) mediante i quali si costituiscono ponti di collegamento (desmosomi). e sostanza intercellulare. Le cellule tendono ad appiattirsi in prossimità dello strato granuloso. In profondità viene mantenuta una capacità germinativa così anche le cellule spinose si portano, maturando, verso la superficie epidermica. 3. strato GRANULOSO: costituito da 1 o più strati cellule sopra il malpighiano. Le cellule sono appiattite e infarcite di sostanza solida granulare: la cheratoialina indispensabile nel processo di cheratinizzazione. Lo spessore di questo strato è inversamente proporzionale alla rapidità del processo di cheratinizzazione 4. strato LUCIDO: presente solo nelle sedi di attrito (soprattutto palmo e pianta), è costituito da pochi strati di cellule anuclea-te, dove lisi enzimatiche degli organuli hanno dato origine ad accumuli di eleidina, sostanza ricca di zolfo e lipidi. 5. strato CORNEO: che si di-stingue in: corneo desquamante, costi-tuito da cellule appiattite, completamente cheratinizzate e tendenti alla esfoliazione corneo compatto, formato da 15-20 strati di cellule appiattite e agglomerate, imbevute di grasso e molto cheratinizzate I cheratinociti si presentano ormai come sottili scaglie cornee, caratterizzate da una membrana cellulare molto resistente definiti propriamente corneociti, completamente disidratati. Il contenuto d'acqua decresce man mano che si passa dallo strato basale, (90%) allo strato corneo (8%). Tale strato, per la disposizione sfalsata delle cellule che lo compongono , per le ghiandole cutanee che con il loro secreto sebaceo e sudore rivestono la superficie della pelle con un sottile velo idrolipidico, un'emulsione acida (pH = 4.2-5.6), si oppone alla penetrazione di sostanze dall'esterno. La fase oleosa dell'emulsione è data da sebo e dai lipidi di origine epidermica. La fase acquosa ricca di sali deriva dal sudore. Gli acidi grassi del sebo consentono una difesa della cute verso batteri e miceti. Lo spessore dello strato varia, sottile a livello genitale e nei punti di flessione degli arti, più spesso a livello della pianta del piede, della mano, capace di sopportare l'attrito ed il peso. Il tempo di rinnovamento cellulare (turn over) dovrebbe essere di circa 28 giorni. Membrana basale È una importante zona di passaggio tra una struttura semirigida come l’epidermide e una struttura molto elastica costituita prevalentemente di fibre e componenti gelificate come il derma. La membrana basale ha spessore variabile, è strutturata da molecole fibrillari che permettono una perfetta adesione tra i due strati. La sua struttura laminare è costituita, a partire dall’epitelio, di una lamina lucida e di una lamina densa. È una barriera funzionale robusta, ma permeabile e selettiva, tra derma ed epidermide. Pagina 3 di 7 Derma Il derma ha uno spessore variabile da 0.5 a 3 mm. Si trova sotto all'epidermide con la quale ha intimi rapporti, perché la sostiene, la nutre ed ospita gli annessi cutanei, cioè le ghiandole sudoripare, i follicoli piliferi, i peli, le ghiandole sebacee e il muscolo del pelo. Il derma rappresenta l’ambiente nel quale si svolgono continui fenomeni di difesa immunitaria cellulomediata, dovuti alla sua vicinanza con l’ambiente esterno: una minima ferita dell’epidermide porta all’ingresso di microrganismi che appunto nel derma trovano a contrastarli macrofagi, granulociti, linfociti (cellule della serie bianca del sangue). Si notano tre strati: 1. derma superficiale o papillare subito sotto l’epidermide, presenta una superficie di contatto non pianeggiante, ma sollevata in creste o sporgenze coniche dette papille dermiche, che trovano ad incastro in speculari invaginazioni dell’epidermide. La struttura ondulatoria permette un volume di contatto più ampio. Altro motivo per cui la cute ha un andamento ondulatorio è offrire maggiore resistenza ai traumi grazie ad una maggiore elasticità. Nelle papille e nelle creste sono presenti anse capillari e formazioni nervose. I capillari sanguigni si portano fino all'apice delle papille e costituiscono la fonte di nutrimento per l'epidermide che non è vascolarizzata Il derma è costituito da un connettivo meno denso e più ricco di sostanza intercellulare, sono presenti fibre collagene, elastiche e reticolari che si dirigono secondo l’asse della papilla. Gli elementi cellulari sono numerosi. 2. derma medio 3. derma reticolare Questi ultimi due strati presentano caratteristiche analoghe. Possono essere considerati come uno stroma di sostegno caratterizzati da fasci connettivali e fibre elastiche più spesse dello strato superficiale. Il derma risulta costituito da tre componenti: fibre collagene assicurano robustezza alla pelle Pagina 4 di 7 1. component e fibrosa comprende: 4. component e cellulare comprende: 7. sostanza fondament ale fibre elastiche fibre reticolari prodotte dai fibroblasti cellule di origine ematica neutrofili, linfociti, plasmacellule, monociti, macrofagi fibroblasti eparina ad azione anticoagulante mastociti istamina responsabile di vasodilatazione (causa cellule contenenti granuli e arrossamento cutaneo), aumento della permeabilità secernenti: capillare (produce edemi, orticaria) contrazione della muscolatura liscia (produce spasmo bronchiale e quindi possibili crisi asmatiche) aumento della motilità intestinale (con conseguenti crampi e diarrea). Tutti segni tipici delle reazioni allergiche acido jaluronico deputato alla regolazione dell’idratazione del derma gel colloidale riempie acqua, proteine, glucosio, ioni, mucopolisaccaridi e gli spazi fra cellule e fibre, acido jaluronico costituito da: Il derma è riccamente vascolarizzato. E’ presente un fitto intreccio di vasi linfatici che si dirigono verso il sottocutaneo o ipoderma. Inoltre due reti arteriose e venose sono disposte parallelamente alla superficie, una profonda nel derma reticolare e una superficiale nel derma papillare. Le due reti sono collegate da vasi pressochè perpendicolari alla superficie, tra i quali sono frequenti anastomosi (comunicazione tra due vasi attraverso vasi collaterali) arterovenose a gomitolo (glomi), necessarie per il mantenimento del circolo quando i vasi più superficiali si chiudono. Dalla rete superficiale partono arteriole verso le papille, dove formano capillari ad ansa da cui originano venule che tornano alla rete superficiale. Quest’ultimo disposi-tivo vasale può essere temporaneamente chiuso, e allora la cute diventa pallida, oppure può dilatarsi, e allora la cute arrossisce, a seconda delle necessità. Il derma provvede anche ai fenomeni di termoregolazione che vede coinvolti vari sistemi, le ghiandole sudoripare e l’ipotalamo (regione alla base del cervello, a doppia funzione: nervosa ed endocrina). Se l’ambiente è molto caldo, il sangue che scorre vicino alla superficie per induzione termica, aumenta la sua temperatura, giunge all’ipotalamo avvertendo i centri della termoregolazione. Da questi centri partono segnali che inducono le ghiandole sudoripare ad emettere una maggior quantità di sudore, e i vasi superficiali a dilatarsi (iperemìa). Il sudore evaporando si trasforma da liquido in aeriforme, pertanto il passaggio di stato richiede energia che viene sottratta ai tessuti. L’ abbassamento di temperatura è responsabile del raffreddamento della superficie corporea. Il sangue che scorre nelle anse papillari, quindi Pagina 5 di 7 molto vicino alla superficie, si "raffredda" giunge ai centri dell’ipotalamo che inducono le ghiandole sudoripare a diminuire la sudorazione. Nel caso di temperatura esterna troppo fredda il meccanismo di termoregolazione prevede la riduzione della sudorazione (per evitare l’evaporazione e il raffreddamento superficiale) e la chiusura temporanea delle anse capillari per impedire l’ulteriore raffreddamento del sangue per la dispersione del calore da esso portato (allora si capisce il pallore). Il sangue può ugualmente refluire dalla pelle per la presenza delle anastomosi artero-venose). INNERVAZIONE E' formata da filamenti sensoriali situati nel derma e, particolarmente, intorno ai follicoli piliferi. Questi filamenti attraversano il derma fino a risalire con le loro propaggini nella zona papillare. Il plesso nervoso origina dal sistema vegetativo e da quello cerebro-spinale. Le fibre di origine vegetativa provvedono in parte alla innervazione dell'epidermide e dei follicoli, dei vasi sanguigni e delle ghiandole sudoripare e sebacee. Quelle di origine cerebro-spinale sono soprattutto fibre sensitive e talvolta presentano organi terminali speciali. Formano due plessi nervosi, uno più profondo nell’ipoderma ed uno più superficiale nel derma con specifici recettori : il sistema nervoso dell'ipoderma ha corpuscoli liberi come quelli di Pacini (sensibilità tattile e pressoria), di Ruffini (sensibilità al caldo) quello del derma presenta i corpuscoli del Meisner (sensibilità tattile) e le clave di Krause (sensibilità al freddo). ANNESSI CUTANEI I follicoli piliferi Si sviluppano in seguito all'invaginazione dell'epidermide nel derma e alla formazione di una costruzione a forma di bottiglia chiamata follicolo. Il follicolo comprende 3 parti: il sacco, che è la parte terminale con la papilla alla quale si collegano i capillari sanguigni; il colletto, che è la zona mediana nella quale si innestano le ghiandole sebacee e in alcune sedi le sudoripare; l'ostio o foro di uscita, dal quale escono le secrezioni e il pelo. Il pelo segue un certo ritmo di crescita che alterna fasi di riposo e di attività e presenta diversi stadi di sviluppo. Sul cuoio capelluto, dove viene chiamato capello, è particolarmente sviluppato; è mediamente presente nel cavo ascellare e nella zona pelvica e, nell'uomo, è presente anche sul petto e sul volto. Se il pelo è atrofizzato, il follicolo si apre direttamente sulla superficie cutanea glabra come succede sulla fronte, sulle ali del naso e, per le donne, sul mento. Il follicolo è collegato con il muscolo del pelo, detto "orripilante", un particolare muscolo erettore situato sotto la ghiandola sebacea, che quando si contrae vistosamente dà origine alla cosiddetta pelle d'oca. Il pelo è costituito da cheratina che non si sviluppa orizzontalmente come succede nello strato corneo e nelle unghie, ma si sviluppa in senso verticale lungo l'asse follicolare. Il colore del pelo è dato dal pigmento melaninico e le diverse tonalità di colore sono determinate dalla percentuale di pigmento presente e dalla sua disposizione variamente uniforme. Le ghiandole sebacee Sono ghiandole esocrine, cioè a secrezione esterna, collegate sempre con il follicolo. Sono pienamente funzionanti nel primo anno di vita, poi rimangono inattive fino alla pubertà. Possono essere di grandezza diversa e si trovano in tutto il corpo con l'eccezione delle sedi palmo-plantari. Queste ghiandole hanno una struttura a grappolo e sono formate da cellule che producono una miscela di lipidi chiamata sebo. Il Pagina 6 di 7 sebo fuoriesce all'esterno, passando attraverso il colletto e l'ostio follicolare, e si distribuisce sulla superficie cutanea e pilifera. Le ghiandole sebacee possono essere una delle vie di penetrazione delle sostanze applicate esternamente. Le ghiandole sudoripare Sono innestate nel derma, ma più in profondità delle sebacee e hanno la funzione di portare all'esterno il sudore. Il sudore è essenzialmente costituito da una soluzione salina diluita contenente diverse sostanze organiche ed inorganiche. La secrezione delle ghiandole è stimolata dal calore, dall'assunzione di determinate sostanze, da stimoli ormonali e psichici. Il tubo escretore si può aprire direttamente sulla superficie della pelle con un poro disposto obliquamente oppure in alcune sedi si innesta nel colletto follicolare. Si parla di ghiandola sudoripara eccrina, quando esiste la struttura descritta nel primo caso, ed è presente in tutto il corpo già dalla nascita. Nel secondo caso la ghiandola sudoripara si chiama apocrina ed è presente dall'età puberale soltanto nella zona ascellare, pelvica e perianale. Ipoderma E' un tessuto che si trova al di sotto del derma di natura prevalentemente adiposa. La funzione di questo tessuto è quella di cuscinetto, di isolante ed è una riserva di calorie per i periodi di digiuno. L'ipoderma è riccamente innervato e vascolarizzato. La struttura e lo sviluppo dell'ipoderma dipendono dalle zone corporee, dall'età, dal sesso, dalla nutrizione e da influenze ormonali soggettive. Con l'avanzare dell'età si verifica una riduzione del tessuto adiposo e questo rende la pelle flaccida ed avvizzita Pagina 7 di 7