Modulo di Deontologia (1CFU) Obiettivi: •Conoscere i valori all’origine dell’agire infermieristico •Conoscere le declinazioni della norma deontologica nella pratica clinica quotidiana Testo di riferimento - 1 Commentario al Codice Deontologico dell’infermiere, Milano, Mc Graw Hill, 2009 (a cura di Annalisa Silvestro – Presidente della Federazione Nazionale Collegi IPASVI) Testo di riferimento – 2 Etica Infermieristica. Sviluppo morale e professionalità, Milano, Sorbona, 1992 (Cortese C. - Fedrigotti A.) Programma MODULO Deontologia (1 CFU) OBIETTIVI FORMATIVI :Lo studente saprà argomentare i valori all’origine dell’agire infermieristico e le declinazioni della norma deontologica nella pratica clinica quotidiana PROGRAMMA ESTESO Definizione di etica, morale, diritto, bioetica, deontologia: comunalità e specificità La maturità morale del professionista come condizione per la declinazione della deontologia: il processo di sviluppo morale secondo Kohlberg Lo sviluppo della conoscenza e maturità cognitiva Sviluppo storico della deontologia infermieristica: in ambito internazionale (FEPI, ICN) in ambito italiano: Codice deontologico del 1960, Codice deontologico del 1977, Codice deontologico del 1999, Codice deontologico del 2009. Analisi comparata con particolare riferimento ai valori dichiarati, al segreto professionale e alla clausola di coscienza La deontologia infermieristica odierna: definizione, caratteristiche, implicazioni Declinazione delle norme deontologiche nei vari setting infermieristici: casi emblematici METODI DIDATTICI Lezione frontale, lavoro in piccoli gruppi, discussione in plenaria, confronto con l’esperto METODI DI ACCERTAMENTO Verifica in itinere scritta Esame orale • Chi è stato l’Infermiere? • Chi è l’Infermiere ? • Su quali fondamenti opera? Chi è stato l’Infermiere? 1) Epoca religiosa (pre-mansionario) …il lavoro che Dio ha affidato a noi infermiere costituisce un vero privilegio…la libera donna cristiana ubbidisce, o meglio asseconda, le regole e gli ordini che le vengono dati con intelligenza, con tutto il cuore…la vita, e specialmente la vita ospitaliera, è una cosa insipida senza un profondo senso religioso… Florence Nightingale (1820-1910) • Legge n. 124 del 25/2/1971 (Estensione al personale maschile dell’esercizio della professione di infermiere professionale) 1973 - Formazione all'europea L’Italia recepisce l’Accordo europeo sull’istruzione e formazione degli infermieri professionali (legge 15 novembre 1973, n. 795). Si tratta di una tappa importante nella storia della professione infermieristica: il documento sarà il punto di riferimento di tutto il processo di riordino normativo che si svilupperà dagli anni Settanta ad oggi. L’obiettivo è duplice: far crescere la qualità della formazione e consentire la possibilità per gli infermieri di lavorare nei vari Stati firmatari dell’Accordo. Chi è stato l’Infermiere? 2) Epoca del mansionario (dal 1974) D.P.R. 224 del 14 marzo 1974 (Modifiche al R.D. n. 1310 del 2/5/1940 sulle mansioni degli infermieri professionali e infermieri generici) TITOLO I - Mansioni dell’infermiere professionale Art. 1 Le attribuzioni di carattere organizzativo ed amministrativo degli infermieri professionali sono le seguenti: a) programmazione di propri piani di lavoro e di quelli del personale alle proprie dipendenze, loro presentazione ai superiori e successiva attuazione; b) annotazione sulle schede cliniche degli abituali rilievi di competenza (temperatura, polso, respiro, pressione, secreti, escreti) e conservazione di tutta la documentazione clinica sino al momento della consegna agli archivi centrali; registrazione su apposito diario delle prescrizioni mediche, delle consegne e delle osservazioni eseguite durante il servizio); c) richiesta ordinaria e urgente di interventi medici e di altro personale a seconda delle esigenze sanitarie, sociali e spirituali degli assistiti; d) compilazione dei dati sul movimento degli assistiti e collaborazione alla raccolta ed elaborazione di dati statistici relativi al servizio; e) tenuta e compilazione dei registri e dei moduli di uso corrente; TITOLO I - Mansioni dell’infermiere professionale f) registrazione del carico e scarico dei medicinali, dei disinfettanti, dei veleni e degli stupefacenti; loro custodia e sorveglianza sulla distruzione. Custodia delle apparecchiature e delle dotazioni di reparto; g) controllo della pulizia, ventilazione, illuminazione e riscaldamento di tutti i locali del reparto; h) sorveglianza sulle attività dei malati affinché le stesse si attuino secondo le norme di convivenza prescritte dai regolamenti interni. Gli infermieri professionali sono inoltre tenuti: 1) a partecipare alle riunioni periodiche di gruppo ed alle ricerche sulle tecniche e sui tempi dell’assistenza; 2) a promuovere tutte le iniziative di competenza per soddisfare le esigenze psicologiche del malato e per mantenere un clima di buone relazioni umane con i pazienti e con le loro famiglie; 3) ad eseguire ogni altro compito inerente alle loro funzioni. Art. 2 Le attribuzioni assistenziali dirette ed indirette degli infermieri professionali sono le seguenti; 1) assistenza completa dell’infermo; 2) somministrazione dei medicinali prescritti ed esecuzione dei trattamenti speciali curativi ordinati dal medico; 3) sorveglianza e somministrazione delle diete; 4) assistenza al medico nelle varie attività di reparto e di sala operatoria; 5) rilevamento delle condizioni generali del paziente, del polso, della temperatura, della pressione arteriosa e della frequenza respiratoria; 6) effettuazione degli esami di laboratorio piu semplici; 7) raccolta, conservazione ed invio in laboratorio del materiale per le ricerche diagnostiche; 8) disinfezione e sterilizzazione del materiale per l’assistenza diretta al malato; 9) opera di educazione sanitaria del paziente e dei suoi familiari; 10) opera di orientamento e di istruzione nei confronti del personale generico, degli allievi e del personale esecutivo; ARTICOLO 2 11) interventi d’urgenza (respirazione artificiale, ossigenoterapia, massaggio cardiaco esterno, manovre emostatiche) seguiti da immediata richiesta di intervento medico; 12) somministrazione dei medicinali prescritti ed esecuzione dei seguenti trattamenti diagnostici e curativi ordinati dal medico: a) prelievo capillare e venoso del sangue; b) iniezioni ipodermiche, intramuscolari e tests allergo diagnostici; c) ipodermoclisi; d) vaccinazioni per via orale, per via intramuscolare e percutanee; e) rettoclisi; f) frizioni, impacchi, massaggi, ginnastica medica; g) applicazioni elettriche più semplici, esecuzione di E.C.G., E.E.G. e similari; h) medicazioni e bendaggi; i) clisteri evacuanti,medicamentosi e nutritivi; l) lavandevaginali; m)cateterismo nella donna; n) cateterismo nell’uomo con cateteri molli; o) sondaggio gastrico e duodenale a scopo diagnostico; p) lavanda gastrica; q) bagni terapeutici e medicati; r) prelevamento di secrezioni ed escrezioni a scopo diagnostico; prelevamento dei tamponi. Le prestazioni di cui ai punti d), g), n), o), p), debbono essere eseguite su prescrizione e sotto controllo medico. E’ consentita agli infermieri professionali la pratica delle iniezioni endovenose. Tale attività potrà essere svolta dagli infermieri professionali soltanto nell’ambito di organizzazioni ospedaliere o cliniche universitarie e sotto indicazione specifica del medico responsabile del reparto. Chi è l’Infermiere? 3) Epoca attuale (dal 1990) • 1990 Istituzione del “Diploma Universitario in Scienze Infermieristiche - DUSI” (L. 341/90) • 1992 Obbligo del possesso del diploma quinquennale di maturità come requisito per l’accesso al DUI) • 1994 Istituzione del Profilo dell’Infermiere (DM 739/94) • infermiere responsabile dell’assistenza generale infermieristica, precisa la natura dei suoi interventi, gli ambiti operativi, la metodologia del lavoro, le interrelazioni con gli altri operatori, gli ambiti professionali di approfondimento culturale e operativo, le cinque aree della formazione specialistica (sanità pubblica, area pediatrica, salute mentale/psichiatria, geriatria, area critica). • 1999 Abolizione del mansionario e abrogazione del termine “professione sanitaria ausiliaria” (L. 42/99) La legge 42/99 (Disposizioni in materia di professioni sanitarie) sancisce che il campo proprio di attività e di responsabilità della professione infermieristica è determinato dai contenuti del decreto istitutivo del profilo, dagli ordinamenti didattici dei rispettivi corsi di diploma universitario e di formazione post base, nonché dai Codici deontologici che la professione si dà. • 2001 Istituzione di: Laurea triennale (180 CFU), Laurea Specialistica (120 CFU), Master di 1° livello (60 CFU) e del Dottorato di Ricerca (DM del 2/4/2001) • 2004 Passaggio da Laurea Specialistica a Laurea Magistrale (L. 270/2004) 2006 - Partono i primi dottorati Partono i primi dottorati in Scienze infermieristiche: è la tappa che completa il percorso accademico della professione infermieristica nel nostro Paese. Su quali fondamenti opera? Alla luce della L. 42/99 (abrogazione del mansionario e del termine “professione sanitaria ausiliaria”…), si identificano 3 criteri guida per la professione infermieristica: 1) La formazione di base e post-base 2) Il Profilo (DM 739/94) 3) Il Codice Deontologico (1999) …e 2 criteri limite: 1)L’atto medico (diagnosi differenziale) 2)Il rispetto delle competenze delle altre professioni sanitarie Definizioni Etica Trova origini nella Grecia classica 1. L’etica rappresenta la riflessione di tipo filosofico sui valori e sui principi morali La dimensione etica riguarda, infatti, l’essere umano, l’essere infermiere e, solo successivamente, l’agire in quanto professionista. 2. L’insieme dei costumi di un popolo Etica Lo scopo dell’etica è la conoscenza delle regole che devono presiedere i rapporti tra l’individuo e la società, affinché l’uno e l’altra possano convivere nel rispetto reciproco (Peroni A., Zanini MP., 2007). come agire nei diversi e distinti ambiti di discrezionalità che la quotidianità professionale ci propone, come porsi nella relazione infermiere/persona nel rispetto dell’autodeterminazione della persona assistita e dei suoi valori, Etica come vivere e interagire nel team professionale, come affrontare situazioni problematiche o dilemmi etici singolarmente o con altri professionisti, come approfondire le norme dettate dal Codice Deontologico e assimilarle in maniera tale da tramutarle in comportamenti professionali spontanei e attenti alla persona. LA BIOETICA “La bioetica è una branca dell’etica applicata, cioè una riflessione sulla applicazione delle varie teorie etiche alla medicina ed alla biologia per indagarne la coerenza e la sostenibilità”.(M. Mori,1993) La Bioetica si è sviluppata anche a seguito di una diffusa accusa di disumanizzazione rivolta alla medicina e ad una parallela richiesta di umanizzazione. I principali problemi etici affrontati riguardano l’inizio e la fine della vita. LA BIOETICA La Bioetica esprime il bisogno di affrontare i quesiti posti dalle frontiere aperte dalla ricerca biologica e medica e delle sue applicazioni per definirne percorsi e confini La Bioetica riflette l'esigenza di pensare gli stessi scopi della scienza medica che è arrivata a decifrare i processi biologici della nascita e della morte, che ha superato i confini della vita stessa: può creare la vita in provetta e, posporre oltre i limiti naturali, la morte con la terapia intensiva. LA BIOETICA bioetica" indica la riflessione etica sui problemi sollevati dall'intervento dell'uomo in campo medico e biologico, riflessione che è richiesta per stabilire se gli interventi sulla vita biologica siano o no moralmente leciti Possiamo dunque dire abbastanza tranquillamente che la bioetica è una branca - forse quella più vivace- dell'"etica applicata" (che comprende l'etica degli affari, l'etica del giornalismo ecc.),cioè di quel tipo di riflessione in cui le varie "teorie etiche" una riflessione "teorica" sono applicate a un particolare ambito d'indagine per indagarne la coerenza o la sostenibilità. Bioetica Tematiche • • • • • • • Sperimentazione sule cellule staminali embrionali Ingegneria genetica Procreazione assistita Pratiche anticoncezionali Aborto Cure palliative Dichiarazione anticipata di trattamento (testamento biologico) • Eutanasia Morale La morale può essere definita come l’insieme dei valori che guidano la condotta dell’uomo, specialmente quando egli è chiamato a scegliere e a giudicare in base ai due principi antitetici del bene e del male, del giusto e dell’ingiusto, condivise dalla maggioranza di un gruppo sociale • immoralità (tradimento di un proprio impegno personale) •amoralità (assenza di ogni senso morale) ma…..tra etica e morale? • L’etica rappresenta il carattere teorico dell’agire umano • La morale invece rappresenta quello pratico e concreto Teorie morali Etiche delle virtù Che tipo di persona devo essere ? l’etica delle virtù allarga le sue prospettive alla vita buona del soggetto e alla formazione della sua personalità. Si concentra, quindi, sull'atto morale, sui criteri di giudizio che lo definiscono, sulle norme cui attenersi e sui loro possibili conflitti nelle scelte morali concrete. Etiche del dovere Che cosa devo fare ? Ciò che si deve fare per ragioni morali, legali, di convenzione e simili; Etiche Consequenzialiste Quale azione ha le conseguenze migliori ? Diritto Il diritto oggettivo: è l'insieme delle norme giuridiche che regolano i rapporti di uno stato-comunità e che comandano o vietano determinati comportamenti ai soggetti che ne sono destinatari Il diritto oggettivo si può dividere in diritto pubblico e diritto privato, le cui origini risalgono all’epoca romana. Il diritto pubblico è l’insieme di norme che regolano l’organizzazione e la funzione dello Stato o degli enti forniti di sovranità.Rami fondamentali del diritto pubblico sono: il diritto costituzionale, amministrativo e penale. Diritto Privato è l’insieme delle norme che regolano i rapporti fra gli individui, oppure fra essi e gli enti pubblici, qualora questi ultimi non esplichino funzioni di potere politico e sovrano. Rami fondamentali del diritto privato sono : il diritto civile, commerciale e del lavoro. Diritto Il diritto soggettivo: è rappresentato dalla facoltà di agire, di usare, di chiedere, di ottenere….. l diritto soggettivo sarebbe un potere o una signoria della volontà, attribuita al singolo dal diritto oggettivo. La principale distinzione all’interno dei diritti soggettivi è quella che intercorre tra diritti assoluti e diritti relativi. I diritti assoluti si caratterizzano per il fatto che il loro titolare dispone immediatamente del bene della vita che ne forma oggetto e non ha quindi bisogno dell’altrui cooperazione per soddisfare il suo interesse. Diritto per comune insegnamento sono considerati diritti assoluti sia i diritti della personalità, diritti reali, godimento o di garanzia diritti relativi si distinguono in diritti di credito, diritti potestativi (il diritto di recesso) Deontologia Etimologia: Deo ontos= dovere Logos= discorso. Definizione: discorso sul dovere. Etica della responsabilità. La deontologia afferma che un fine giusto sarà il risultato dell'utilizzo di giusti mezzi… Deontologia professionale •La Deontologia Professionale rappresenta l’insieme dei principi condivisi ed adottati da persone che svolgono una determinata professione. La sua forma è quella di un “Patto”, che i professionisti stipulano verso la società. •Il suo scopo è quello di orientare il comportamento del professionista (non è l’agenda del “che cosa fare”, ma del “chi si è chiamati ad essere”). Deontologia professionale Contempla il dovere degli operatori sanitari detta le norme di comportamento inerenti all’esercizio della professione stessa: i rapporti col malato, con i colleghi e con la società. In campo sanitario, quindi, l’infermiere non è più “l’operatore sanitario” dotato di un diploma abilitante, ma il professionista sanitario responsabile dell’assistenza infermieristica, che assiste la persona e la collettività in una logica olistica attraverso la conoscenza, le competenze ed abilità. Deontologia professionale Lo scopo prioritario di un Codice Deontologico è quello di guidare il comportamento del professionista nel proprio agire quotidiano e di dichiarare ai cittadini cosa attendersi dal professionista stesso. Regola i rapporto: 1. infermiere –persona 2. Infermiere –pratica 3. Infermiere e la professione 4. Infermiere –altre figure professionali 5. Infermiere –organizzazione 6. Infermiere-collegio L’infermiere e la persona l definisce i principi guida che strutturano il sistema etico in cui si svolge la relazione con la persona assistita. L’infermiere nella relazione che realizza con interventi specifici,autonomi e complementari, di natura intellettuale, tecnico-scientifica, gestionale, relazionale ed educativa, opera per le persone che ne hanno bisogno, creando delle condizioni affinché i diritti, i valori, la fede religiosa, le consuetudini e la famiglia siano rispettati L’infermiere e la pratica; l’infermiere tramite l’aggiornamento e la formazione continua arricchisce le sue conoscenze professionali. Attraverso la sua condotta personale deve onorare la professione e mantenere la fiducia della collettività verso la professione infermieristica. L’infermiere e la professione: l’infermiere è l’attore principale nella definizione ed applicazione delle norme per la pratica assistenziale, per la gestione, la ricerca e l’insegnamento dell’assistenza infermieristica. L’infermiere e le altre figure professionali nella quotidianità del lavoro tra colleghi e con gli altri operatori l’approccio dell’infermiere è basato sulla collaborazione, sulla valorizzazione del lavoro d’équipe e sulla tutela della dignità propria e dei colleghi, assumendo comportamenti ispirati al rispetto ed alla solidarietà. L’infermiere e l’organizzazione i cambiamenti organizzativi negli ultimi anni con lo scopo di ottimizzare, semplificare, razionalizzare hanno mutato l’organizzazione, le professioni e le prestazioni. L’infermiere ed il rapporto con il Collegio il Codice Deontologico disciplina anche il rapporto tra il professionista sanitario ed il Collegio provinciale cui appartiene, disponendo l’obbligo l’obbligo deontologico alla segnalazione di tutte quelle situazioni che limitano la qualità delle cure e dell’assistenza e o il decoro dell’esercizio professionale. Principi deontologici di riferimento Autonomia Beneficenza/Non maleficenza Giustizia Norme di condotta che nascono spontaneamente in seno al gruppo professionale e che sono volontariamente osservate come se fossero norme giuridiche dai componenti del gruppo professionale stesso