Emergenze psichiatriche • Ci sono situazioni in cui l’emergenza è legata alla manifestazione del disagio individuale di una persona • Le manifestazioni possono essere: • • • • • • Aggressività auto o eterodiretta Chiusura e isolamento associata a deliri Stato di eccitamento Stati confusionali di origine tossica Crisi convulsive di origine isterica Attacco di panico • In molti casi la persona che manifesta il disagio non si rende conto di quanto il suo comportamento sia pericoloso per se o per gli altri • I familiari, o coloro che sono vicini al paziente, possono richiedere l’intervento ricorrendo al TSO (trattamento sanitario obbligatorio) Cosa fare? • La cosa più importante è ricordarsi che avete di fronte una persona che soffre e che sta manifestando, seppur in modo incongruo, un forte disagio. Il modo con cui vi relazionate con lui deve sempre tenerlo presente. • Il comportamento è molto importante in questi casi, comportamenti bruschi o dominati dalla paura non faranno altro che aumentare il livello di tensione nella stanza, è essenziale muoversi o parlare con estrema calma, non lasciando adito a sospetti su ciò che stiamo facendo • Se una persona mostra un atteggiamento aggressivo, prima di agire prendere informazioni da familiari e conoscenti, potrebbe aver avuto già comportamenti violenti in situazioni simili. Se la persona è troppo violenta aspettare che intervenga la polizia. • Tenete presente che in caso di TSO spesso il paziente manifesta una forte rabbia nei confronti dei familiari che vogliono imporgli una”cura” alla persona non gradita, Evitate di allearvi in modo aperto con i familiari se non volete rischiare • una reazione sgradita CRISI CONVULSIVA ISTERICA Si può manifestare come una crisi simil-epilettica, da cui però va differenziata, oltre che per i sintomi, anche per la tipologia del soggetto (di norma giovane) e per una causa scatenante come può essere un litigio e/o una forte emozione. • Sintomi e segni – – – – – – – – · Mancanza di una vera perdita di coscienza; · Mancanza di una caduta a terra con lesioni del paziente; · Teatralità delle manifestazioni, accompagnate da urla e gemiti; · Contrazioni muscolari che non seguono la progressione della crisi epilettica; · Durata eccessiva della crisi (mezz’ora, un ora); · Assenza di lesioni alla lingua o perdite di urina; · Molto spesso il paziente mantiene le palpebre forzatamente chiuse al nostro tentativo di aprirle; · Presenza di manifestazioni neurologiche anche dopo la crisi (cecità temporanea, paralisi, tremori e spesso formicolio ai 4 arti). Trattamento e trasporto • L’origine della crisi è psicogena, ma la paziente non lo sa e non sta simulando. NON TRATTATELA COME SE SI STESSE DIVERTENDO • Controllare i parametri vitali – coscienza (G.C.S. o AVPU), respiro (G.A.S. e, se possibile, monitorare con Ossimetro), circolo (frequenza e pressione) – anche durante il trasporto; • Allontanare parenti o spettatori occasionali, nei confronti dei quali e rivolta la manifestazione isterica; • Agire con fermezza, tranquillizzando il soggetto, senza mostrarsi impressionati dal suo atteggiamento; • Evitare che il paziente si provochi delle lesioni; • Convincere il paziente dell’utilità degli accertamenti medici, • non obbligandolo a salire a bordo dell’ambulanza.