Diapositive Dott. Magnani

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ANSIA E DEPRESSIONE:
CONOSCIAMOLE INSIEME
Dott. Piero Antonio Magnani
Direttore Dipartimento Salute Mentale
Azienda Ospedaliera “C.Poma»
Mantova
Prevalenza dei Sintomi ansiosi e
dell’Insonnia nella popolazione generale
ANSIA >>>>
INSONNIA >>>>
Bellantuono & Balestrieri 2000
15% - 25%
17% - 40%
L’Ansia : termini comunemente usati
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Tensione
Apprensione
Allarme
Arousal (attivazione)
Paura
Angoscia
Agitazione
 Ciascuno di questi termini termini descrive l’ansia
secondo una particolare angolazione.
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ANSIA NORMALE o FISIOLOGICA
• L’ansia normale o fisiologica viene riferita a una
condizione di arousal (attivazione) che consente
all’individuo l’adattamento più vantaggioso possibile
alla realtà (es. –aumento della velocità di apprendimento,
miglioramento dell’efficienza fisica, diminuzione del tempo di reazione
agli stimoli esterni, ecc.)
• Ciò comporta un miglioramento delle performance
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ANSIA PATOLOGICA
• L’ansia si instaura quando lo stimolo ansiogeno non
viene adeguatamente affrontato in modo che la
minaccia si estingua (il problema non si risolve)
• In tal caso, lo stato di attivazione persiste,
accompagnato da modificazioni psicofisiche dello
stato di quiete che vengono percepite e
rappresentate come fastidiose e disagevoli
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L’ANSIA: caratteristiche
• L’ansia è un affetto che presenta le caratteristiche
sgradevoli dell’immanenza e della persecutorietà
dello stimolo minaccioso
• Esse determinano un meccanismo di amplificazione
dell’apprensione che conduce ad un senso di
impotenza e di minaccia
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GLI ASPETTI dell’ANSIA
• L’ansia presenta due aspetti indissolubilmente legati
tra loro, che solo per necessità di classificazione
distinguiamo in:
 Somatico
 Psichico
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L’ANSIA: SINTOMI SOMATICI
Apparato muscolare
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Dolori muscolari
Sensazione di stiramento
Irrigidimento
Contrazioni cloniche
Denti serrati
Voce tremula
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ANSIA: SINTOMI SOMATICI
ORGANI DI SENSO
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Ronzii auricolari
Visione confusa
Vampate di caldo e freddo
Senso di debolezza
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ANSIA: SINTOMI CARDIOVASCOLARI e
RESPIRATORI
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Tachicardia
Palpitazioni
Dolori al petto
Pulsazioni vasali
Sensazioni di svenimento
Sensazione di peso e costrizione al torace
Sensazione di soffocamento
Dispnea
Sospiri
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ANSIA: SINTOMI GASTROINTESTINALI
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Difficoltà a deglutire
Flatulenza
Dolori addominali
Pirosi
Senso di pienezza
Nausea – vomito
Borborigmi
Meteorismo
Perdita di peso
Stipsi
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ANSIA: SINTOMI GENITOURINARI
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Pollachiuria
Stimolo alla minzione
Amenorrea
Menorragia
Comparsa di frigidità
Perdita della libido
Impotenza
Ejaculatio praecox
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EPIDEMIOLOGIA dei DISTURBI d’ANSIA
 La prevalenza lifetime più elevata è quella dell’Ansia o
Fobia Sociale (rispettivamente il 16 e 11% per le donne
e gli uomini)
 Disturbo d’Ansia generalizzato: 7% per le donne e 4%
per gli uomini
 Disturbo da Attacco di Panico: 5% per le donne e 2% per
gli uomini
 Disturbo Ossessivo-Compulsivo: 3% per le donne e 2%
per gli uomini
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MANIFESTAZIONI CLINICHE:
ANSIA ACUTA
Presenza di vissuti di apprensione, pericolo imminente
irrequietezza, affaticabilità accompagnati da sintomi:
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Formicolio agli arti
Dispnea
Vampate o brividi
Dolori o fastidi al petto
Sudorazione
Vertigini o sensazioni di instabilità
Lipotimie
Tremori fini o a grandi scosse
Sentimenti di irrealtà (deperson/derealiz)
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QUADRI CLINICI
GAD
DAP
Disturbi d’ansia
DOC
Fobia sociale
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DISTURBO da ATTACCO di PANICO
Ricorrenti attacchi di ansia intensa in situazioni in cui non
c’è obiettivo pericolo
Improvvisa insorgenza di intensa paura che può durare
anche alcuni minuti
Spesso gli attacchi si manifestano come sintomi fisici:
palpitazioni, dolore toracico, sensazioni di soffocamento,
malessere gastrico, vertigini, sensazioni di mancamento
Possono essere presenti sensazioni di irrealtà
Quasi invariabilmente è presente la paura di morire, di
perdere il controllo, di impazzire.
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DISTURBO d’ANSIA GENERALIZZATO
Ansia generalizzata e persistente per alcune settimane che
appare liberamente fluttuante
I sintomi possono essere molto variabili:
• Tensione psichica (preoccupazione, sensazione di
nervosismo,scarsa concentrazione)
• Tensione fisica (irrequietezza, mal di testa, tremori,incapacità a
rilassarsi)
• Iperattività vegetativa (capogiri, sudorazioni, palpitazioni, bocca
secca, dolori gastrici)
Il decorso è tendenzialmente cronico e può essere
scatenato da eventi stressanti
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FOBIE SOCIALI
Ansia che insorge come paura di giudizio di altre persone
in situazioni come:
parlare in pubblico, mangiare in presenza di altri, incontri
con persone di altro sesso
Il confronto diretto dello sguardo può essere
particolarmente stressante
In genere è presente una “bassa stima di se”
Possono manifestarsi come lamentele relative all’arrossire,
al tremori delle mani, alla nausea, all’urgenza di urinare
L’evitamento spesso marcato, può condurre ad un isolamento sociale
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DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO
Sensazione soggettiva di coercizione (a cui il paziente
sente di doversi opporre) a compier una determinata
azione, convivere con un pensiero, richiamare alla
memoria una determinata esperienza o rimuginare su
qualche argomento astratto
 Pensieri ossessivi (idee, immagini, impulsi stereotipati e penosi)
 Rituali compulsivi (Comportamenti stereotipati volti a prevenire)
Pensieri e rituali sono:
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Riconosciuti come propri dal paziente
Ad almeno uno di essi il paziente cerca di opporsi
Non sono piacevoli
Sono sgradevolmente ripetitivi
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Depressione
GLI STUDI NATURALISTICI HANNO ACCERTATO CHE
LA MAGGIOR PARTE DEI PAZIENTI CON
DEPRESSIONE MAGGIORE SPERIMENTA UNA
RECIDIVA A SEGUITO DEL PRIMO EPISODIO:
GIA’ NEL PRIMO ANNO IL RISCHIO DI RECIDIVA E’
CIRCA IL 40% .
IN 15 ANNI LA PROBABILITA’ DI RECIDIVA CRESCE
FINO ALL’85%
DEPRESSIONE
La depressione è uno stato affettivo caratterizzato da:
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Tristezza – abbassamento del tono dell’umore
Perdita degli interessi o della capacità di provare piacere
Astenia
Senso di inutilità e colpa
Ritiro dal mondo circostante
Alterazione del sonno e dell’appetito
Riduzione del desiderio sessuale
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EPIDEMIOLOGIA della DEPRESSIONE
DATI STUDIO OMS
o Secondo i dati di una ricerca condotta dall’OMS in 15 paesi (inclusa
l’Italia),la prevalenza dei disturbi depressivi tra i pazienti dei MMG è
risultata variabile > dal 4 al 29%
o Rilevante la presenza di disturbi depressivi “sottosoglia”
o Evidenziata una disabilità lavorativa e sociale più elevata rispetto a
malattie, come l’ipertensione, il diabete, l’artrite e la lombalgia.
o Dal 50 al 85% dei pazienti dopo un primo episodio depressivo,
manifesta un secondo episodio.
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DEPRESSIONE: NORMALE o PATOLOGICA
 La Depressione Maggiore è piuttosto comune
- I tassi di prevalenza lifetime vanno dal 5 al 20%
- Le donne hanno un rischio doppio rispetto agli uomini
 Il processo del lutto è fisiologico: proporzione tra gravità
oggettiva della situazione e risposta soggettiva.
 La patologia è definita dal grado di compromissione della
libertà e della capacita’ psicosociale
 Inoltre dal grado di sofferenza soggettiva
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Episodio depressivo
singolo
Depressione
Ricorrente
Distimia
Disturbo affettivo
Bipolare
Sindromi
Cliniche
Sindrome Mista
Ansioso Depressiva
Reazione
Depressiva
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EPISODIO DEPRESSIVO SINGOLO
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Tono dell’umore depresso (tristezza vitale)
Perdita degli interessi e del piacere (apatia)
Perdita di energia fisica (astenia)
Riduzione dell’autostima e della fiducia in se
Idee e vissuti di colpa
Visione pessimistica del proprio futuro
Disturbi del sonno (insonnia o ipersonnia)
Disturbi dell’alimentazione (anoressia o bulimia)
Disturbi cognitivi (attenzione, memoria, ecc.)
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Distimia o Depressione Nevrotica
 Condizione depressiva non molto grave ma persistente nel
tempo: almeno 2anni di umore depresso
 Presenta spesso un decorso cronico ed è accompagnata da
sintomi nevrotici (Fobie, Dist. Ipocondriaci e somatoformi)
 Nei casi in cui la sintomatologia depressiva riveste
particolare gravità è indicato il trattamento farmacologico
 La funzionalità sociale e lavorativa di solito è poco
compromessa
 E’ sempre raccomandabile un trattamento psicoterapico
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Depressione Ricorrente
 Insorgenza di episodi depressivi di una certa gravità
intervallati da periodi di eutimia.
 La frequenza delle recidive depressive, la loro gravità
e la loro durata sono variabili da caso a caso.
 Questa sindrome può manifestarsi anche in assenza
di fattori scatenanti o di situazioni conflittuali familiari
o sociale.
 La risposta al trattamento farmacologico risulta
soddisfacente nel 70 – 80% dei casi.
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Reazione Depressiva
 Condizione depressiva di frequente ricontro nlla medicina
generale, la cui durata varia da poche settiman a diversi
mesi breve o prolungata).
 E’ sempre presente un fattore scatenante, di solito
rappresentato da una perdita.
 La reazione spesso accompagnata da ansia, rappresenta
una risposta fisiologica di adattamento (sindrome da
adattamento) ad una condizione di forte disagio.
 L’evoluzione è in genere favorevole con remissione
completa.
 Nei casi in cui la sintomatologia ansioso/depressiva
persiste nel tempo e riveste particolare gravità clinica è
indicato il trattamento farmacologico.
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Disturbo Affettivo Bipolare
Definito in passato “Psicosi Maniaco-Depressiva” è un
disturbo caratterizzato dall’alternanza di episodi depressivi
con episodi di eccitamento (mania).
 Gli episodi di eccitamento si manifestano con: eccessiva
euforia, iperattività, irrequietezza, logorrea, idee di
grandezza,aggressività, insonnia, comportamento
disorganizzato, perdita delle inibizioni.
 Il decorso è cronico, variabile e imprevedibile.
 Necessita di un trattamemto farmacologico.
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COME SI CURA L’ANSIA?
• I FARMACI CONSIGLIATI PER LA TERAPIA
DELL’ANSIA SONO LA BENZODIAZEPINE (BDZ)
• NEGLI ULTIMI ANNI LA LETTERATURA
INTERNAZIONALE INDIVIDUA GLI ANTIDEPRESSIVI
SSRI COME I FARMACI DI SCELTA PER LA CURA
DEI DISTURBI D’ANSIA
• PSICOTERAPIE
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BDZ: Indicazioni terapeutiche
Indicazioni sintomatiche:
> Stati d’ansia acuti
> Insonnia
N.B. > Le BDZ non hanno attività antidepressiva,
anzi potrebbero peggiorare uno stato depressivo
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BDZ: Definizione del dosaggio
Il dosaggio deve essere sempre personalizzato
alle caratteritiche del singolo individuo
• Tipo e gravità del disturbo
• Variabilità metabolica interindividuale
• Malattie concomitanti
• Esperienza soggettiva verso il farmaco
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BDZ: Definizione del dosaggio
Effetto ansiolitico
Effetto sedativo
Effetto ipnotico
Incremento del dosaggio
Tutte le BDZ possono essere impiegate come
ansiolitici e/o
ipnoinducenti
secondo il dosaggio
impiegato nel singolo paziente.
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BDZ: Individualizzazione del dosaggio
•Iniziare il trattamento con basse dosi per i
primi 3-4 giorni.
•Incrementare leggermente il dosaggio nei 4-5
giorni successivi.
•Raggiungere la dose ottimale nei primi 10
giorni di terapia.
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BDZ: Durata del trattamento
La durata del trattamento deve tenere conto
di alcune variabili:
Risposta al trattamento> efficacia e tollerabilità
Gravità dei sintomi d’ansia /insonnia
Persistenza dei fattori che lo hanno scatenato
Personalità del paziente
Anamnesi farmacologica
E’ più razionale adottare strategie di trattamento flessibili
e personalizzate > rischi/benefici
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BDZ: Modalità di sospensione
La sospensione del trattamento deve sempre
essere effettuata in modo graduale per evitare
Fenomeni di brusca sospensione
Ridurre il dosaggio in atto del 25%
ogni settimana.
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BDZ: Profilo di tollerabilità
•Gli effetti indesiderati delle BDZ
sono spesso un’estensione delle loro
attività farmacologiche
Effetti dose-dipendenti
Sedazione
e Sonnolenza
Astenia
E
Rilassamento
Ridotta
Performance
Psicomotoria e
cognitiva
muscolare
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BDZ: Profilo di
tollerabilità
Effetti indesiderati meno comuni
> indipendenti dal dosaggio <
Effetto “hangover”
Disturbi della memoria
amnesia anterograda <
Confusione mentale > anziani
Effetti paradossi
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Dipendenza da BDZ
Problemi di Definizione
•Psicologica: la paura di sospendere
trattamento farmacologico
il
Fisica: l’insorgenza alla brusca interruzione del
trattamento di una Sindrome da sospensione
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Sindrome da
sospensione
•Sintomi comuni ma aspecifici:
Ansia, irritabilità, tremori, sudorazione, insonnia, cefalea,
palpitazioni, nausea, malessere generale.
•Sintomi meno comuni ma specifici:
Vomito, mialgie, intolleranza alle luci intense ed ai suoni di
elevata tonalità, disturbi dell’equilibrio.
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Come si cura la depressione?
• Farmaci antidepressivi
TCA
SSRI
SNRI
NARI
NaSSA
• Psicoterapia
• Trattamenti combinati
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Durata del trattamento
Fasi del trattamento antidepressivo:

Fase acuta dell’episodio depressivo: 4-8 settimane
> periodo di latenza variabile tra pazienti

Fase di proseguimento: 4-8 mesi
> maggiore rischio di ricadute senza trattamento,
20% con AD vs. 50% con placebo

Fase di mantenimento: diversi anni
> solo per la prevenzione delle recidive nella
depressione ricorrente
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Modalità di sospensione dell’AD

La sospensione del trattamento deve essere
sempre effettuata valutando i possibili rischi di
una recidiva.
 Non sospendere il trattamento con AD
bruscamente: possibile rischio di indurre una
sindrome da sospensione.
 La posologia va ridotta gradualmente.
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CONCLUSIONI
• La relazione tra ansia e depressione e complessa.
Pazienti con un disturbo d’ansia primitivo
possono sviluppare sintomi depressivi in modo
tale da soddisfare i criteri di depressione
maggiore. Nell’ultimo decennio i risultati ottenuti
da numerosi studi hanno dimostrato la
comorbilità delle sindromi depressive ed ansiose.
• Una percentuale compresa tra il 21% ed il 91% dei
pazienti con attacchi di panico, GAD o agorafobia
presentano caratteristiche che soddisfano i criteri
usati per la diagnosi di Dist. Depressivo
Maggiore.
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CONCLUSIONI
• Una percentuale compresa tra il 15 e il 33% dei
pazienti depressi è colpita da ricorrenti episodi di
panico.
• Lo studio NCS ha evidenziato che quasi il 40% dei
pazienti con diagnosi di GAD nel corso della vita
erano colpiti da Dist. Depressivo Maggiore.
• Ansia e depressione sono patologie che possono
compromettere il funzionamento di una persona
con costi indiretti elevati.
• E’ importante intervenire per evitare il rischio di
cronicizzazione
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Grazie per l’attenzione…………..
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