Prefazione Introduzione Funzioni SIPROTEC Montaggio e messa in servizio Protezione differenziale 7UT613/63x V4.60 Dati tecnici Appendice Bibliografia Manuale Glossario Indice C53000-G1172-C160-1 1 2 3 4 A Esclusione della responsabilità Copyright Abbiamo controllato il contenuto della pubblicazione circa la sua conformità con l'hardware e il software descritti. Ciononostante non si possono escludere divergenze, cosicché noi non possiamo assumerci nessuna responsabilità circa la completa conformità. Copyright© Siemens AG 2007. All rights reserved. Le indicazioni contenute in questo manuale vengono controllate costantemente e le necessarie correzioni sono contenute nelle edizioni successive. Siamo grati per eventuali suggerimenti tesi al miglioramento. Ci riserviamo il diritto di apportare modifiche tecniche, anche senza preavviso. La trasmissione e la riproduzione di questa documentazione, com pure l'utilizzo e la divulgazione del rispettivo contenuto non sono consentiti senza esplicita autorizzazione. Ogni trasgressione comporta l'obbligo al risarcimento dei danni. Tutti i diritti sono riservati ed in particolare quelli concernenti la concessione del brevetto o la registrazione GM. Marchi registrati SIPROTEC, SINAUT, SICAM e DIGSI sono Marchi registrati della SIEMENS AG. Le altre denominazioni contenute in questo manuale possono essere dei marchi il cui utilizzo tramite terzi per i propri scopi potrebbe ledere i diritti dei proprietari. Versione dei documenti: 4.00.03 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 Prefazione Scopo del manuale Il presente manuale descrive le funzioni, il comando, il montaggio e la messa in servizio degli apparecchi 7UT613/63x. In particolare vengono riportate: • indicazioni sulla programmazione dell'apparecchio e una descrizione delle sue funzioni e possibilità d'impostazione → capitolo 2; • indicazioni per il montaggio e la messa in servizio → capitolo 3; • l'elenco dei dati tecnici → capitolo 4; • una sintesi dei dati più importanti per l'utente esperto → Appendice A. Indicazioni generali relative al comando e alla programmazione di apparecchi SIPROTEC 4 sono riportate nella descrizione del sistema SIPROTEC /1/. A chi si rivolge Ingegneri addetti alle protezioni, personale di messa in servizio, persone esperte nell'impostazione, nella verifica e nella manutenzione di impianti di protezione selettiva, automatici e di controllo e personale operativo in impianti e centrali elettriche. Ambito di validità del manuale Questo manuale vale per: SIPROTEC 4 Protezione differenziale 7UT613/63x; versione firmware V4.60. Indicazioni di conformità Ulteriori norme Questo prodotto è conforme alla Direttiva del Consiglio delle Comunità Europee in merito all'armonizzazione delle leggi degli stati membri sulla compatibilità elettromagnetica (Direttiva sulla compatibilità elettromagnetica 89/336/CEE) e relativamente ai mezzi di esercizio elettrici, per l'impiego all'interno di determinati limiti di tensione (Direttiva sulla bassa tensione 73/23/CEE). La conformità è dimostrata dalle prove che sono state eseguite da Siemens AG in base all'articolo 10 della Direttiva del Consiglio, conformemente alle norme generali EN 61000-6-2 e EN 61000-6-4 per la Direttiva sulla compatibilità elettromagnetica e la norma EN60255-6 per la Direttiva sulla bassa tensione. L'apparecchio è stato sviluppato e fabbricato per l'impiego in campo industriale. Il prodotto è in accordo con le norme internazionali della serie IEC 60255 e con la normativa nazionale VDE 0435. IEEE Std C37.90-* Il prodotto è autorizzato nell'ambito delle caratteristiche tecniche UL 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 3 Prefazione Ulteriore supporto In caso di domande relative al sistema SIPROTEC 4, rivolgersi al proprio rivenditore specializzato Siemens. Corsi L'offerta personalizzata di corsi si trova sul nostro catalogo dei corsi oppure si può richiedere al nostro centro di addestramento di Norimberga. Note e avvertenze Le note e le avvertenze contenute in questo manuale vanno osservate per garantire la propria sicurezza e una durata ottimale dell'apparecchio. A questo scopo vengono utilizzate le seguenti segnalazioni e definizioni standard: PERICOLO significa che si possono verificare incidenti con esito mortale, lesioni gravi o notevoli danni se non vengono prese le relative misure precauzionali. Allarme significa che si possono verificare incidenti con esito mortale, lesioni gravi o notevoli danni se non vengono prese le relative misure precauzionali. Cautela! significa che si possono verificare incidenti con lesioni leggere o danni se non vengono prese le relative misure precauzionali. Ciò vale in particolare anche per danni esterni o interni all'apparecchio e danni che da ciò ne risultano. Nota: è un'importante informazione concernente il prodotto o quella parte del manuale che merita particolare attenzione. AVVERTENZA Durante il funzionamento di apparecchiature elettriche, molte componenti di queste ultime risultano essere sotto tensione. La mancata osservanza di tali norme può comportare incidenti mortali, lesioni del personale o danni materiali all'apparecchiatura. Soltanto personale qualificato può lavorare a questo apparecchio o in prossimità di esso. Questo personale deve essere pratico di tutte le avvertenze e le misure di manutenzione descritte in questo manuale, come pure di tutte le prescrizioni di sicurezza. La funzionalità e la sicurezza dell'apparecchio presuppongono un trasporto adeguato nonché operazioni di stoccaggio, installazione e montaggio eseguite da personale qualificato in conformità agli avvertimenti e alle indicazioni contenute nel presente manuale. In particolare sono da osservare le prescrizioni generali per l'installazione e la sicurezza per il lavoro con impianti elettrici ad alta tensione (per es. DIN, VDE, EN, IEC o altri regolamenti nazionali e internazionali). 4 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 Prefazione Definizione PERSONALE QUALIFICATO ai sensi di questo manuale e delle direttive di sicurezza sul prodotto stesso, è costituito da persone che hanno competenza dell'installazione, del montaggio, della messa in servizio e del funzionamento dell'apparecchio e che dispongono dunque di qualifiche adeguate, come ad es. • formazione e istruzione e/o autorizzazione a inserire e disinserire, collegare a appterra e contrassegnare apparecchi/sistemi secondo lo standard della tecnica. • formazione e istruzione secondo lo standard della tecnica di sicurezza nella cura e nell'uso di adeguati equipaggiamenti di sicurezza. • addestramento in pronto soccorso. Convenzioni tipogra- Per contrassegnare termini che caratterizzano informazioni dell'apparecchio o per fiche e grafiche l'apparecchio nel testo vengono usati i seguenti tipi di carattere: Nomi di parametri Indicazioni per parametri di configurazione e di funzione, che appaiono quali parole sullo schermo dell'apparecchio o sullo schermo del pc (con DIGSI), sono contrassegnate nel testo in grassetto (larghezza uniforme del carattere). Lo stesso vale per i titoli dei menu di selezione. 1.234A Gli indirizzi di parametri sono contrassegnati come i nomi di parametri. Gli indirizzi di parametri nelle tavole sinottiche contengono il suffisso A, se il parametro è visibile in DIGSI solo attraverso l'opzione Visualizza altri parametri. Stati di parametri Le possibili impostazioni di parametri di testo, che appaiono quali parole sul display dell'apparecchio o sullo schermo del personal computer (con DIGSI), sono scritte in corsivo nel testo. Lo stesso vale per le opzioni nei menu di selezione. „Segnalazioni“ Le designazioni per informazioni prodotte dall'apparecchio o da esso richieste ad altri apparecchi o interruttori, sono indicate nel testo con scrittura normale e messe tra virgolette. Per disegni e tabelle, in cui il tipo di indicatore risulta evidente dalla rappresentazione, possono essere usati caratteri diversi da quelli sopra esposti. Nei disegni è utilizzata la seguente simbologia: segnale di ingresso logico interno all'apparecchio segnale di uscita logico interno all'apparecchio segnale d'ingresso interno di una grandezza analogica segnale di ingresso binario esterno con numero (ingresso binario, segnalazione d'ingresso) segnale di uscita binaria esterno con numero (segnalazione dell'apparecchio) 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 5 Prefazione segnale di uscita binaria esterno con numero (segnalazione dell'apparecchio) utilizzato come segnale di ingresso Esempio di un parametro FUNZIONE con l'indirizzo 1234 e i possibili stati ON e OFF Inoltre vengono ampiamente utilizzati i segnali conformi alle norme IEC 60617-12 e IEC 60617-13 o da qui derivati. I simboli più frequenti sono i seguenti: grandezza di ingresso analogica connessione-AND connessione-OR OR esclusivo (non equivalenza): uscita attiva, se solo uno degli ingressi è attivo Equivalenza: uscita attiva, se entrambi gli ingressi sono contemporaneamente attivi o inattivi segnali di ingresso dinamici (controllo su fronte), alto con fronte positivo, basso con fronte negativo formazione di un segnale di uscita analogico a partire da più segnali di ingresso analogici Gradino di valore limite con indirizzo e nomi di parametri Elemento temporizzatore (ritardo di reazione T parametrizzabile) con indirizzo e nomi di parametri Elemento temporizzatore (ritardo di ricaduta T, non parametrizzabile) Gradino temporale controllato dal fronte con il tempo di discriminazione T Memoria statica (flipflop RS) con ingresso di set (S), ingresso di reset (R), uscita (Q) e uscita negata (Q) ■ 6 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 Indice 1 Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17 1.1 Funzionamento dell'apparecchio completo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18 1.2 Campi di applicazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 21 1.3 Caratteristiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24 2 Funzioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 31 2.1 In generale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 33 2.1.1 2.1.1.1 2.1.1.2 2.1.1.3 Apparecchio. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Indicazioni per l'impostazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Tabella parametri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Informazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 33 33 34 34 2.1.2 2.1.2.1 2.1.2.2 2.1.2.3 Scheda EN100-Modul 1 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Descrizione della funzione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Indicazioni per l'impostazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Informazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 35 35 35 35 2.1.3 2.1.3.1 2.1.3.2 Configurazione delle funzioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 36 Indicazioni per l'impostazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 36 Tabella parametri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 43 2.1.4 2.1.4.1 2.1.4.2 2.1.4.3 2.1.4.4 2.1.4.5 2.1.4.6 Dati impianto1 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Topologia dell'oggetto da proteggere . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Dati generali dell'impianto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Assegnazione delle funzioni di protezione ai punti di misura/lati. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Dati dell'interruttore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Tabella parametri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Informazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 45 45 64 79 83 85 97 2.1.5 2.1.5.1 2.1.5.2 2.1.5.3 2.1.5.4 Commutazione di gruppi di parametri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Gruppi di settaggio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Indicazioni per l'impostazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Tabella parametri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Informazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 97 97 98 98 98 2.1.6 2.1.6.1 2.1.6.2 2.1.6.3 Dati impianto 2 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 98 Indicazioni per l'impostazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 99 Tabella parametri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 101 Informazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 103 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 7 Indice 2.2 Protezione differenziale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 106 2.2.1 Descrizione del funzionamento della protezione differenziale. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 106 2.2.2 Protezione differenziale per trasformatori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 117 2.2.3 Protezione differenziale per generatori, motori e reattanze addizionali. . . . . . . . . . . . . . . 125 2.2.4 Protezione differenziale per induttanze shunt . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 126 2.2.5 Protezione differenziale per sbarre di piccole dimensioni e linee corte . . . . . . . . . . . . . . . 127 2.2.6 Protezione differenziale monofase per sbarre . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 129 2.2.7 Indicazioni per l'impostazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 133 2.2.8 Tabella parametri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 139 2.2.9 Informazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 140 2.3 Protezione di terra ristretta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 143 2.3.1 Esempi di applicazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 143 2.3.2 Descrizione della funzione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 146 2.3.3 Indicazioni per l'impostazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 152 2.3.4 Tabella parametri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 154 2.3.5 Informazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 154 2.4 Protezione di massima corrente a tempo definito per correnti di fase e correnti omopolari156 2.4.1 2.4.1.1 2.4.1.2 2.4.1.3 2.4.1.4 2.4.1.5 2.4.1.6 In generale. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 156 Protezione di massima corrente a tempo indipendente (DT) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 156 Protezione di massima corrente a tempo dipendente (IDMT) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 160 Chiusura manuale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 164 Commutazione dinamica della soglia di intervento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 164 Stabilizzazione all'inserzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 165 Intervento rapido della protezione di sbarra mediante interblocco delle protezioni a monte167 2.4.2 2.4.2.1 2.4.2.2 2.4.2.3 Protezione di massima corrente per correnti di fase . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Indicazioni per l'impostazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Tabella parametri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Informazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 168 168 176 177 2.4.3 2.4.3.1 2.4.3.2 2.4.3.3 Protezione di massima corrente omopolare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Indicazioni per l'impostazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Tabella parametri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Informazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 178 178 183 185 2.5 Protezione di massima corrente a tempo per corrente di terra (corrente di centro stella). 186 2.5.1 In generale. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 186 2.5.2 Protezione di massima corrente a tempo indipendente (DT) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 186 2.5.3 Protezione di massima corrente a tempo dipendente (IDMT) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 188 2.5.4 Chiusura manuale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 190 2.5.5 Commutazione dinamica della soglia di intervento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 190 2.5.6 Stabilizzazione all'inserzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 190 2.5.7 Indicazioni per l'impostazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 191 2.5.8 Tabella parametri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 195 2.5.9 Informazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 196 8 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 Indice 2.6 Commutazione dinamica della soglia di intervento per protezione di massima corrente . 198 2.6.1 Descrizione della funzione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 198 2.6.2 Indicazioni per l'impostazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 200 2.6.3 Tabella parametri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 201 2.6.4 Informazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 202 2.7 Protezione di massima corrente monofase . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 203 2.7.1 Descrizione della funzione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 203 2.7.2 Protezione differenziale ad alta impedenza. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 205 2.7.3 Protezione cassone . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 207 2.7.4 Indicazioni per l'impostazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 208 2.7.5 Tabella parametri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 212 2.7.6 Informazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 213 2.8 Protezione contro il carico squilibrato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 214 2.8.1 Descrizione della funzione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 214 2.8.2 Indicazioni per l'impostazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 220 2.8.3 Tabella parametri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 226 2.8.4 Informazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 227 2.9 Protezione contro il sovraccarico termico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 229 2.9.1 In generale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 229 2.9.2 Protezione di sovraccarico con riproduzione delle perdite termiche . . . . . . . . . . . . . . . . . 229 2.9.3 Protezione di sovraccarico con riproduzione delle perdite termiche con influsso della temperatura ambiente . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 232 2.9.4 Calcolo del punto caldo con determinazione dell'invecchiamento relativo . . . . . . . . . . . . 233 2.9.5 Indicazioni per l'impostazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 236 2.9.6 Tabella parametri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 240 2.9.7 Informazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 241 2.10 Thermobox per il sovraccarico termico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 242 2.10.1 Descrizione della funzione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 242 2.10.2 Indicazioni per l'impostazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 242 2.10.3 Tabella parametri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 243 2.10.4 Informazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 247 2.11 Protezione di sovraeccitazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 249 2.11.1 Descrizione della funzione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 249 2.11.2 Indicazioni per l'impostazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 250 2.11.3 Tabella parametri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 253 2.11.4 Informazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 253 2.12 Protezione ritorno di energia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 255 2.12.1 Descrizione della funzione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 255 2.12.2 Indicazioni per l'impostazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 256 2.12.3 Tabella parametri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 259 2.12.4 Informazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 259 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 9 Indice 2.13 Supervisione di potenza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 261 2.13.1 Descrizione della funzione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 261 2.13.2 Indicazioni per l'impostazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 263 2.13.3 Tabella parametri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 265 2.13.4 Informazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 265 2.14 Protezione di minima tensione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 266 2.14.1 Descrizione della funzione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 266 2.14.2 Indicazioni per l'impostazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 267 2.14.3 Tabella parametri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 268 2.14.4 Informazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 268 2.15 Protezione di massima tensione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 270 2.15.1 Descrizione della funzione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 270 2.15.2 Indicazioni per l'impostazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 271 2.15.3 Tabella parametri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 272 2.15.4 Informazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 273 2.16 Protezione di frequenza. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 274 2.16.1 Descrizione della funzione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 274 2.16.2 Indicazioni per l'impostazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 276 2.16.3 Tabella parametri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 277 2.16.4 Informazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 278 2.17 Protezione contro mancata apertura dell’interruttore. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 279 2.17.1 Descrizione della funzione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 279 2.17.2 Indicazioni per l'impostazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 283 2.17.3 Tabella parametri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 286 2.17.4 Informazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 286 2.18 Accoppiamenti esterni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 287 2.18.1 Descrizione della funzione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 287 2.18.2 Indicazioni per l'impostazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 288 2.18.3 Tabella parametri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 288 2.18.4 Informazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 289 10 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 Indice 2.19 Funzioni di supervisione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 290 2.19.1 2.19.1.1 2.19.1.2 2.19.1.3 2.19.1.4 2.19.1.5 2.19.1.6 Controlli dei valori di misura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Controllo dell'hardware . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Controllo del software . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Supervisioni delle grandezze di misura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Indicazioni per l'impostazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Tabella parametri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Informazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 290 290 291 291 296 297 299 2.19.2 2.19.2.1 2.19.2.2 2.19.2.3 2.19.2.4 Supervisione circuito di scatto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Descrizione della funzione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Indicazioni per l'impostazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Tabella parametri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Informazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 299 299 302 302 302 2.19.3 2.19.3.1 Reazioni ai guasti del dispositivo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 303 Sintesi delle funzioni di supervisione più importanti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 303 2.19.4 Errore di parametrizzazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 304 2.20 Controllo delle funzioni protettive . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 306 2.20.1 2.20.1.1 Logica di avviamento del dispositivo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 306 Avviamento generale. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 306 2.20.2 2.20.2.1 Logica di scatto del dispositivo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 307 Scatto generale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 307 2.21 Scollegamento di punti di misura. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 309 2.21.1 Descrizione della funzione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 309 2.21.2 Informazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .311 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 11 Indice 2.22 Funzioni supplementari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 312 2.22.1 2.22.1.1 2.22.1.2 2.22.1.3 2.22.1.4 2.22.1.5 2.22.1.6 Elaborazione delle segnalazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . In generale. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Segnalazioni di esercizio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Segnalazioni di guasto. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Segnalazioni spontanee . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Interrogazione generale. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Statistica degli scatti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 312 312 314 314 315 315 315 2.22.2 2.22.2.1 2.22.2.2 2.22.2.3 Valori misurati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Visualizzazione e trasmissione di valori di misura. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Tabella parametri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Informazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 315 315 319 319 2.22.3 2.22.3.1 2.22.3.2 Valori di misura termici. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 322 Descrizione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 322 Informazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 323 2.22.4 2.22.4.1 2.22.4.2 Valori differenziali e di stabilizzazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 324 Descrizione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 324 Informazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 325 2.22.5 2.22.5.1 Valori limite per valori di misura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 325 Definizione di valori di soglia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 325 2.22.6 2.22.6.1 2.22.6.2 Contatore energia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 326 Conteggio di energia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 326 Informazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 327 2.22.7 2.22.7.1 2.22.7.2 2.22.7.3 2.22.7.4 Funzione flessibile . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Descrizione della funzione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Indicazioni per l'impostazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Tabella parametri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Informazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2.22.8 2.22.8.1 Funzione flessibile . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 336 Tabella parametri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 336 2.22.9 2.22.9.1 2.22.9.2 2.22.9.3 2.22.9.4 Registrazioni perturbographiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Descrizione della funzione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Indicazioni per l'impostazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Tabella parametri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Informazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2.22.10 2.22.10.1 Strumenti di messa in servizio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 339 WebMonitor . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 339 2.23 Valori medi, minimi e massimi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 341 2.23.1 2.23.1.1 2.23.1.2 Regolazione della richiesta di misure . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 342 Indicazioni per l'impostazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 342 Tabella parametri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 342 2.23.2 2.23.2.1 2.23.2.2 2.23.2.3 Valori minimi e massimi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Indicazioni per l'impostazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Tabella parametri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Informazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12 327 327 329 334 335 337 337 338 338 339 342 342 343 343 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 Indice 2.24 Elaborazione dei comandi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 344 2.24.1 2.24.1.1 2.24.1.2 2.24.1.3 2.24.1.4 2.24.1.5 Autorizzazione al controllo e modo di controllo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Tipi di comando . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Percorso di comando. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Protezione contro errori di commutazione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Memorizzazione/acquisizione dei comandi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Informazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3 344 344 345 346 349 350 Montaggio e messa in servizio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 351 3.1 Montaggio e collegamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 352 3.1.1 Indicazioni per la parametrizzazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 352 3.1.2 3.1.2.1 3.1.2.2 3.1.2.3 3.1.2.4 3.1.2.5 Adattamento dell'hardware . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . In generale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Smontaggio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Interruttori su circuiti stampati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Moduli interfaccia. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Assemblaggio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 357 357 358 362 377 382 3.1.3 3.1.3.1 3.1.3.2 3.1.3.3 3.1.3.4 Montaggio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Montaggio incassato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Montaggio incassato su telaio o in armadio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Montaggio sporgente. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Rimozione del dispositivo di sicurezza per il trasporto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 382 382 383 385 386 3.2 Controllo dei collegamenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 388 3.2.1 Controllo del collegamento di trasmissione dati delle interfacce seriali. . . . . . . . . . . . . . . 388 3.2.2 Controllo dei collegamenti dell'impianto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 391 3.3 Messa in servizio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 394 3.3.1 Funzionamento di prova/blocco della trasmissione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 395 3.3.2 Verifica interfaccia di sincronizzazione dell'orologio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 395 3.3.3 Test dell'interfaccia di sistema . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 396 3.3.4 Controllo degli stati di commutazione di ingressi e uscite binarie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 398 3.3.5 Verifica della coerenza delle impostazioni. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 400 3.3.6 Prove secondarie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 404 3.3.7 Prove della protezione contro la mancata apertura dell'interruttore . . . . . . . . . . . . . . . . . 410 3.3.8 Prova di corrente simmetrica, primaria sull'oggetto da proteggere . . . . . . . . . . . . . . . . . . 412 3.3.9 Controllo della corrente omopolare all'oggetto protetto. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 421 3.3.10 Prove di corrente per la protezione per sbarre . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 427 3.3.11 Prova per ingressi di corrente monofase non assegnati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 429 3.3.12 Verifica dei collegamenti di tensione e prova direzionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 430 3.3.13 Controllo di funzioni definibili dall'utente . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 435 3.3.14 Prova della stabilità e generazione di una registrazione delle misure di test . . . . . . . . . . 436 3.4 Attivazione dell'apparecchio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 438 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 13 Indice 4 Dati tecnici. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 439 4.1 Dati generali dell'apparecchio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 441 4.1.1 Ingressi analogici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 441 4.1.2 Tensione ausiliaria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 441 4.1.3 Ingressi e uscite binarie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 442 4.1.4 Misura della frequenza mediante la tensione di sequenza diretta U1 . . . . . . . . . . . . . . . . 444 4.1.5 Interfacce di comunicazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 444 4.1.6 Prove elettriche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 450 4.1.7 Prove di resistenza meccanica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 452 4.1.8 Condizioni climatiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 453 4.1.9 Condizioni di impiego. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 454 4.1.10 Esecuzioni costruttive . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 454 4.2 Protezione differenziale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 455 4.3 Protezione di terra ristretta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 461 4.4 Protezione di massima corrente a tempo definito per correnti di fase e correnti omopolari463 4.5 Protezione di massima corrente per corrente di terra (corrente di centro stella). . . . . . . . 475 4.6 Commutazione dinamica della soglia di intervento per protezione di massima corrente . 477 4.7 Protezione di massima corrente monofase . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 478 4.8 Protezione contro il carico squilibrato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 479 4.9 Protezione contro il sovraccarico termico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 487 4.10 Thermobox per rilevamento sovraccarico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 490 4.11 Protezione di sovraeccitazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 491 4.12 Protezione ritorno di energia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 493 4.13 Supervisione di potenza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 494 4.14 Protezione di minima tensione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 496 4.15 Protezione di massima tensione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 497 4.16 Protezione di frequenza. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 498 4.17 Protezione contro la mancata apertura dell'interruttore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 500 4.18 Accoppiamenti esterni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 501 4.19 Funzioni di supervisione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 502 4.20 Funzioni definibili dall'utente (CFC) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 503 4.21 Funzioni di protezione flessibili . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 507 4.22 Funzioni supplementari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 509 14 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 Indice 4.23 Dimensioni. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 513 4.23.1 Montaggio sporgente (grandezza custodia 1/2: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 513 4.23.2 Montaggio sporgente (grandezza custodia 1/1: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 513 4.23.3 Montaggio incassato e in armadio (grandezza custodia 1/2) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 514 4.23.4 Montaggio incassato e in armadio (grandezza custodia 1/1) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 515 4.23.5 Sonda termica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 516 A Appendice . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 517 A.1 Dati di ordinazione e accessori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 518 A.1.1 A.1.1.1 A.1.1.2 Dati di ordinazione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 518 Protezione differenziale 7UT613 per 3 punti di misura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 518 Protezione differenziale 7UT633 e 7UT635 per 3 - 5 punti di misura . . . . . . . . . . . . . . . . 521 A.1.2 Accessori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 524 A.2 Schemi dei morsetti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 528 A.2.1 Custodia per montaggio incassato e in armadio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 528 A.2.2 Custodia per montaggio sporgente . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 537 A.3 Esempi di collegamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 546 A.3.1 Esempi di trasformatore amperometrico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 546 A.3.2 Esempi di trasformatore voltmetrico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 559 A.3.3 Assegnazione delle funzioni di protezione agli oggetti da proteggere. . . . . . . . . . . . . . . . 561 A.4 Requisiti dei trasformatori amperometrici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 562 Trasformatori amperometrici conformi a BS 3938/IEC 60044-1 (2000) . . . . . . . . . . . . . . 563 Trasformatori amperometrici conformi a ANSI/IEEE C 57.13 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 563 A.5 Preimpostazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 566 A.5.1 LEDs . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 566 A.5.2 Ingresso binario . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 566 A.5.3 Uscita binaria. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 567 A.5.4 Tasti di funzione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 567 A.5.5 Display base . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 568 A.5.6 Piani CFC predefiniti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 569 A.6 Funzioni dipendenti dal protocollo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 571 A.7 Configurazione apparecchio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 573 A.8 Tabella parametri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 576 A.9 Informazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 606 A.10 Messaggi collettivi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 642 A.11 Vista d'insieme dei valori misurati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 644 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 15 Indice Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 649 Glossario . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 651 Indice . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 661 16 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 1 Introduzione In questo capitolo viene presentata la Protezione differenziale degli apparecchi SIPROTEC 4 7UT613/63x. Vengono illustrati i campi di impiego, le caratteristiche e le funzioni del dispositivo 7UT613/63x. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 1.1 Funzionamento dell'apparecchio completo 18 1.2 Campi di applicazione 21 1.3 Caratteristiche 24 17 1 Introduzione 1.1 Funzionamento dell'apparecchio completo I dispositivi di protezione differenziale digitali SIPROTEC 4 7UT613/63x sono equipaggiati con un potente sistema a microprocessore. Pertanto tutte le operazioni, dal rilevamento delle grandezze di misura fino all'emissione dei comandi destinati agli interruttori, sono elaborate in modo del tutto digitale. Figura 1-1 Ingressi analogici 18 Struttura hardware della protezione differenziale digitale 7UT613/63x – Esempio di un 7UT613 per un trasformatore a tre avvolgimenti con i punti di misura M1, M2 e M3 e tre ulteriori ingressi supplementari monofase Z1, Z2 e Z3 Gli ingressi di misura (MI) trasformano le correnti e le tensioni provenienti dai riduttori di misura e le adattano al livello interno di elaborazione dell'apparecchio. A seconda dell'esecuzione, l'apparecchio dispone di 12 (7UT613/7UT633) oppure di 16 ingressi di corrente (7UT635). 3 ingressi di corrente sono previsti per l'immissione delle correnti di linea alle estremità della zona da proteggere (= punti di misura) di un oggetto trifase. Ulteriori ingressi di corrente monofase (= ingressi supplementari) possono essere impiegati per qualsiasi corrente, ad es. per la corrente di terra della messa a 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 1.1 Funzionamento dell'apparecchio completo terra del centro stella di un avvolgimento del trasformatore o per altre correnti di misura monofase. Uno o due ingressi supplementari possono essere predisposti per una sensibilità molto elevata. Ciò consente, ad es., il rilevamento di basse correnti di cassone in trasformatori oppure (con resistore esterno) il rilevamento di una tensione (ad es. per metodo di misura ad alta impedenza). I modelli 7UT613 e 7UT633 possono disporre di altri 4 ingressi di tensione. 3 di essi possono essere collegati alle tensioni fase-terra, mentre un ulteriore ingresso si può utilizzare per una tensione monofase, come ad es. una tensione omopolare (tensione e-n) o una qualsiasi altra tensione. Naturalmente la protezione differenziale funziona, per principio, senza tensione di misura. La protezione di sovraeccitazione, tuttavia, utilizza la tensione di misura per il calcolo dell'induzione in trasformatori o bobine a induttanza. Inoltre, se sono collegate tensioni, il dispositivo può visualizzare, segnalare e/o controllare le tensioni di misura e le grandezze da qui derivate (induzione, potenze, fattore di potenza). Le grandezze analogiche vengono trasmesse al gruppo amplificatore d'ingresso (EV). L'amplificatore d'entrata EV assicura una terminazione ad alta resisitività delle grandezze d'ingresso e contiene filtri per il processamento dei valori di misura, ottimizzati riguardo alla larghezza di banda e alla velocità di elaborazione. Il gruppo trasformatore analogico-digitale AD comprende trasformatori analogico-digitali e moduli di memoria per il trasferimento dei dati al microprocessore. Sistema a microprocessore Nel microprocessore µC vengono elaborate, oltre al controllo delle grandezze di misura, le funzioni di protezione e di controllo propriamente dette. Si tratta in particolare di: • filtraggio e preparazione delle grandezze di misura, • supervisione continua delle grandezze di misura, • supervisione delle condizioni di avviamento per le singole funzioni di protezione, • preparazione delle grandezze di misura: trasformazione delle correnti in base al gruppo di trasformazione del trasformatore da proteggere (in caso di impiego di una protezione differenziale del trasformatore) e adattamento delle ampiezze di corrente, • formazione di grandezze differenziali e di stabilizzazione, • calcolo dei valori efficaci delle correnti per il rilevamento del sovraccarico e correzione della sovratemperatura dell'oggetto protetto, • interrogazione dei valori limite e delle sequenze temporali, • controllo di segnali per le funzioni logiche, • Elaborazione di funzioni logiche definibili dall'utente; • decisione sui comandi di scatto, • verifica di comandi ed invio agli organi di manovra; • memorizzazione di segnalazioni e dati di guasto per l'analisi dei guasti, • calcolo e visualizzazione/segnalazione di grandezze di misura e grandezze da qui derivate; • gestione del sistema operativo e delle sue funzioni, come ad es. memorizzazione dei dati, orologio in tempo reale, comunicazione, interfacce ecc. Le informazioni sono messe a disposizione dall'amplificatore d'uscita AV. Ingressi e uscite binarie 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 Gli ingressi e le uscite binari da e verso il sistema informatico sono gestite attraverso i moduli di ingresso/uscita (ingressi e uscite). Da qui il sistema riceve informazioni provenienti dall'impianto (per es. reset a distanza) o da altri apparecchi (per es. comandi 19 1 Introduzione di blocco). Altre uscite sono utilizzate soprattutto per comandare le apparecchiature elettriche; esse generano anche messaggi per la segnalazione a distanza di importanti eventi e stati. Elementi frontali Negli apparecchi con unità di comando, segnalatori ottici (LED) e un pannello di visualizzazione (display LCD) sul fronte dell'unità danno informazioni sul funzionamento dell'apparecchio e segnalano eventi, stati e valori di misura. Una tastiera alfanumerica e con tasti di navigazione unitamente al display LCD permettono la comunicazione con l'apparecchio in locale. In tal modo è possibile richiamare tutte le informazioni dell'apparecchio, quali parametri di programmazione e di taratura, segnalazioni di esercizio, valori di misura e modificare i parametri di taratura. Inoltre è possibile comandare gli organi di manovra dell'impianto dal pannello operatore del dispositivo. L'esecuzione 7UT613 dispone di un display LCD a 4 righe posto sul fronte dell'unità, mentre per le esecuzioni 7UT633 e 7UT635 è previsto un display grafico. Queste ultime dispongono anche di interruttori a chiave e tasti di navigazione per il controllo dell'apparecchio in locale. Interfacce seriali Mediante l'interfaccia di comando seriale sul frontalino, è assicurata la comunicazione con un PC, che può aver luogo impiegando il programma di comando DIGSI. In tal modo è possibile una facile gestione di tutte le funzioni dell'apparecchio. mediante l'interfaccia di servizio si può ugualmente comunicare con l'apparecchio servendosi di un PC e impiegando DIGSI. Ciò è adatto particolarmente nel caso di una connessione fissa degli apparecchi al PC oppure di comando attraverso un modem. Mediante l'interfaccia di sistema seriale, tutti i dati dell'apparecchio possono essere trasferiti a un'apparecchiatura di valutazione centrale oppure a una centrale di comando. A seconda del suo utilizzo, questa interfaccia può essere equipaggiata con diverse procedure fisiche di teletrasmissione e con diversi protocolli. Un'ulteriore interfaccia è prevista per la sincronizzazione del tempo dell'orologio interno attraverso fonti di sincronizzazione esterne. Ulteriori protocolli di comunicazione sono realizzabili con moduli di interfaccia supplementari. L'interfaccia di servizio o un' interfaccia supplementareopzionale possono essere utilizzate anche per il collegamento di un thermobox per l'immissione di temperature esterne (ad es. per la protezione di sovraccarico). Alimentazione di corrente 20 Un alimentatore provvede a fornire le unità funzionali descritte della necessaria potenza ai diversi livelli di tensione. Cadute transitorie della tensione di alimentazione che possono verificarsi in seguito a un corto circuito sul sistema di alimentazione a tensione ausiliaria possono essere sopportate in generale da una memoria del condensatore (vedi anche "Dati tecnici") 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 1.2 Campi di applicazione 1.2 Campi di applicazione I dispositivi di protezione differenziale digitali SIPROTEC 4 7UT613/63x sono protezioni selettive di cortocircuito per trasformatori di tutte le taglie, macchine rotanti, bobine di induttanza e reattanze addizionali nonché per linee corte e sbarre di piccole dimensioni con un minimo di 2 e un massimo di 5 derivazioni (a seconda dell'esecuzione). Come apparecchio monofase, la protezione può essere utilizzata anche per sbarre di piccole dimensioni con un massimo di 9 o (a seconda dell'esecuzione) di 12 derivazioni. Ogni singolo tipo di impiego è configurabile in modo da garantire un adattamento ottimale all'oggetto da proteggere. L'apparecchio può essere utilizzato anche con un collegamento bifase per applicazioni a 16,7 Hz. Uno dei principali vantaggi del principio della protezione differenziale è lo scatto istantaneo per tutti i cortocircuiti situati in un qualsiasi punto della zona da proteggere. I trasformatori amperometrici delimitano le estremità della zona da proteggere rispetto al resto della rete. Tale delimitazione ben definita conferisce al principio di protezione differenziale una selettività ideale. Se utilizzate per proteggere un trasformatore, le 7UT613/63x vengono collegate di regola ai trasformatori che delimitano gli avvolgimenti del trasformatore di potenza rispetto al resto della rete. Le rotazioni di fase e il concatenamento delle correnti dovute all'accoppiamento degli avvolgimenti del trasformatore vengono corretti matematicamente nell'apparecchio. La messa a terra dei centri stella degli avvolgimenti del trasformatore può essere definita liberamente e viene presa in considerazione automaticamente. Inoltre è possibile raccogliere le correnti provenienti da più punti di misura per un lato dell'oggetto da proteggere. Utilizzata per proteggere un generatore o un motore, la 7UT613/63x sorveglia le correnti nel centro stella e nei morsetti della macchina. Lo stesso vale per le reattanze addizionali. È anche possibile proteggere cavi corti o sbarre di piccole dimensioni con un minimo di 3 e un massimo di 5 estremità o derivazioni (a seconda dell'esecuzione). In questo contesto "corto" significa che le connessioni tra trasformatori amperometrici alle estremità della linea e il dispositivo non rappresentano un carico troppo elevato per i TA. Con i trasformatori, i generatori, i motori o le bobine ad induttanza con centro stella collegato a terra, la corrente tra il centro stella e la terra può essere misurata e utilizzata per una protezione di guasto a terra sensibile. Con i suoi 9 o 12 ingressi di corrente standard (a seconda dell'esecuzione), l'apparecchio può essere utilizzato come protezione monofase di una barra per un massimo di 9 o 12 derivazioni. In questo caso per ogni fase viene utilizzata una 7UT613/63x. Intercalando dei trasformatori sommatori (esterni) è ugualmente possibile realizzare la protezione di una sbarra per massimo 9 o 12 derivazioni con un apparecchio 7UT613/63x. Se non vengono utilizzati tutti gli ingressi di misura analogici per le grandezze di misura dell'oggetto da proteggere, gli ingressi rimanenti possono essere impiegati per altre operazioni di misura o di protezione indipendenti. Se ad es. un 7UT635 (con 5 ingressi di misura trifase) viene impiegato per un trasformatore a tre avvolgimenti, gli altri due ingressi di misura possono essere utilizzati per la protezione di massima corrente di uno o due oggetti (ad es. uscita ausiliaria). Uno o due ingressi di corrente di misura sensibili supplementari possono sorvegliare, ad es., nel caso di trasformatori o di bobine dotate di cassone isolato, la corrente di fuga tra il cassone e la terra e riconoscere in questo modo anche guasti a terra alta- 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 21 1 Introduzione mente resistivi. È anche possibile una misurazione della tensione ad alta impedenza mediante un resistore addizionale esterno. Per i trasformatori (compresi gli autotrasformatori), i generatori o le bobine di induttanza con centro stella collegato a terra è possibile realizzare una protezione differenziale ad alta impedenza per i guasti a terra. In questo caso i TA (dello stesso tipo) alle estremità della zona da proteggere forniscono l'alimentazione a una resistenza (esterna) comune a alta impedenza. La corrente che attraversa questa resistenza viene rilevata da un ingresso di corrente di misura sensibile della 7UT613/63x. Per tutti i tipi di oggetti da proteggere, l'apparecchio dispone di funzioni di protezione di massima di corrente di riserva che possono agire su un lato o su un punto di misura qualsiasi. Per tutti i tipi di macchine, due funzioni di protezione contro il sovraccarico termico con modello termico possono essere collegate su un lato quasiasi. La temperatura del refrigerante può essere sorvegliata tramite sonde esterne (con l'ausilio di un thermobox esterno). È quindi possibile calcolare e visualizzare la temperatura del punto caldo e del tasso di invecchiamento relativo. Una protezione contro il carico squilibrato consente il rilevamento di correnti asimmetriche. Essa permette di diagnosticare i guasti di fase, i carichi asimmetrici e, soprattutto per le macchine elettriche, le componenti inverse e pericolose del sistema di corrente. Negli apparecchi con ingressi di misura di tensione, le funzioni di potenza consentono, nelle centrali elettriche, ad es. di realizzare una protezione ritorno di energia o di controllare la potenza attiva uscente. Nella rete esse possono essere utilizzate, ad es., per un disaccoppiamento di rete. La potenza e le relative componenti possono essere emesse come valori di misura. Per il rilevamento di stati di sovrainduzione su reattanze parallele (trasformatori, bobine ad induttanza), nelle esecuzioni con ingressi di tensione è integrata una protezione di sovraeccitazione. Questa controlla il rapporto U/f, che è proporzionale all'induzione B nel nucleo. In tal modo, è possibile rilevare un'eventuale saturazione del ferro che può verificarsi soprattutto nelle centrali elettriche in seguito ad uno scatto a pieno carico e/o in caso di una diminuzione della frequenza. Anche negli apparecchi con ingressi di misura di tensione è integrata una protezione di minima e di massima tensione. Una protezione di frequenza a 4 gradini controlla la frequenza delle tensioni di misura. Per i generatori e i trasformatori di corrente di trazione è disponibile un modello bifase che dispone di tutte le funzioni adatte a questa applicazione (protezione differenziale, protezione contro guasti a terra, protezione di massima corrente monofase molto rapida, protezione di sovraccarico). Con la 7UT613/63x è possibile realizzare due funzioni di protezione contro la mancata apertura dell'interruttore. Queste sorvegliano la reazione degli interruttori dopo un comando di scatto e possono essere attribuite ad un qualsiasi lato dell'oggetto da proteggere. Altre funzioni di protezione, supervisione e misura possono essere configurate tramite funzioni flessibili. Per un massimo di 12 funzioni è possibile definire quali grandezze di misura si vogliano elaborare e come deve reagire l'apparecchio in caso di non raggiungimento o superamento di valori limite impostabili. In questo modo è possibile creare ancora funzioni di massima corrente, elaborare tensioni, potenze o componenti simmetriche di grandezze di misura. 22 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 1.2 Campi di applicazione È possibile inoltre calcolare valori minimi e massimi e/o valori medi e/o valori minimi e massimi dai valori medi di massimo 20 grandezze di misura selezionabili e, ad es., ottenere dati statistici propri. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 23 1 Introduzione 1.3 Caratteristiche Caratteristiche generali • Potente processore a 32 bit. • Processamento dei valori di misura completamente digitale e controllo degli stessi, dall'acquisizione e digitalizzazione delle grandezze di misura fino all'emissione del comando di scatto o di eventuali altri segnali. • Separazione completamente galvanica ed esente da guasti dei circuiti di calcolo interni dai circuiti di misura, di controllo e di alimentazione del sistema attraverso linee schermate per la trasmissione delle misure, moduli di ingresso e uscita binari e convertitori di tensione continua o alternata. • Per trasformatori, generatori, motori, induttori oppure sbarre di piccole dimensioni, nonché per linee a più terminali e trasformatori ad avvolgimenti multipli. • Semplicità di utilizzo grazie al pannello di comando e visualizzazione integrato oppure mediante personal computer con software a menu guidato; Protezione differenziale trasformatore • Curva caratteristica di scatto con corrente stabilizzata; • stabilizzazione contro correnti di inserzione (inrush) mediante valutazione della seconda armonica; • stabilizzazione contro correnti di guasto transitorie e stazionarie, ad es. a causa di sovraeccitazione, con altre armoniche regolabili (terza o quinta armonica). • insensibile alle componenti di corrente continua e alla saturazione del trasformatore amperometrico; • elevata stabilità anche con saturazione variabile del trasformatore di corrente; • scatto rapido con guasti del trasformatore a corrente forte; • adattabile al regime dei centri stella del trasformatore; • alta sensibilità ai guasti a terra durante il rilevamento della corrente di terra di un avvolgimento di un trasformatore collegato a terra; • adattamento integrato al gruppo di accoppiamento del trasformatore; • adattamento integrato al rapporto di trasformazione tenendo conto delle diverse correnti nominali del TA. Protezione differenziale generatore e motore • Curva caratteristica di scatto con corrente stabilizzata; • elevata sensibilità; • tempi di comando brevi; • insensibile alle componenti di corrente continua e alla saturazione del trasformatore amperometrico; • elevata stabilità anche con saturazione variabile del trasformatore di corrente; • indipendente dal regime del centro stella. Protezione differenziale sbarre di piccole dimensioni/linea 24 • Curva caratteristica di scatto con corrente stabilizzata; • tempi di comando brevi; • insensibile alle componenti di corrente continua e alla saturazione del trasformatore amperometrico; 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 1.3 Caratteristiche • elevata stabilità anche con saturazione variabile del trasformatore di corrente; • supervisione del valore di misura con corrente di esercizio. Protezione sbarre • Protezione differenziale monofase per una sbarra con un massimo di 9 o 12 derivazioni (dipendente dalla variante). • un apparecchio per fase oppure collegamento di un apparecchio tramite trasformatori convertitori; • curva caratteristica di scatto con corrente stabilizzata; • tempi di comando brevi; • insensibile alle componenti di corrente continua e alla saturazione del trasformatore amperometrico; • elevata stabilità anche con saturazione variabile del trasformatore di corrente; • supervisione del valore di misura con corrente di esercizio. Protezione di terra ristretta • Per avvolgimenti di trasformatori con centro stella collegato a terra, per generatori, motori, bobine di induttanza o trasformatori di terra; • tempi di comando brevi; • alta sensibilità in caso di guasti a terra nella zona da proteggere; • elevata stabilità in caso di guasti a terra esterni mediante stabilizzazione con ampiezza e fase della corrente di terra circolante. • 2 funzioni di protezione di terra ristretta possibili. Protezione differenziale ad alta impedenza • Rilevamento sensibile della corrente di guasto mediante una resistenza comune (esterna) di carico dei TA; • tempi di comando brevi; • insensibile alle componenti di corrente continua e alla saturazione del trasformatore amperometrico; • estrema stabilità in caso di regolazione ottimale; • adatta per il rilevamento di guasti a terra in generatori collegati a terra, bobine ad induttanza e trasformatori, in particolare autotrasformatori con o senza centro stella collegato a terra; • adatta per tutte le misurazioni della tensione (mediante la corrente di resistenza) secondo il principio di alta impedenza. Protezione cassone • Per trasformatori o induttori dotati di cassone isolato o fissato a alta impedenza; • controllo della corrente circolante tra il cassone e la terra; • collegamento facoltativo ad un ingresso di misura di corrente „normale“ oppure ad un ingresso di misura ad alta sensibilità (regolabile a partire da 3 mA); Protezione di massima corrente per correnti di fase e corrente omopolare 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 • Due gradini indipendenti corrente/tempo (DT) per ogni corrente di fase e la corrente omopolare tripla (somma delle correnti di fase) per un lato a scelta dell'oggetto da proteggere o un qualsiasi punto di misura; • un gradino supplementare corrente/tempo dipendente dalla corrente (IDMT) per ogni corrente di fase e per la corrente omopolare tripla; 25 1 Introduzione • per la protezione IDMT, possibilità di selezione tra più caratteristiche secondo i diversi standard e una caratteristica specificata dall'utente; • i gradini possono essere combinati liberamente, possibilità di caratteristiche diverse per le correnti di fase e le correnti omopolari; • possibilità di gestione di logiche di blocco; • scatto istantaneo in caso di chiusura su guasto (SOTF); • stabilizzazione alle correnti di inrush con seconda armonica; • commutazione dinamica dei parametri di protezione di massima corrente, ad es. in caso di avviamento a freddo dell'impianto. • 3 funzioni di protezione di massima corrente per correnti di fase e corrente omopolare possibili. Protezione di massima corrente per corrente di terra • Due gradini indipendenti corrente/tempo (DT) per la corrente di terra, ad es. correntre tra centro stella e dispersore; • un gradino supplementare corrente/tempo dipendente dalla corrente (IDMT) per la corrente di terra; • per il gradino IDMT, possibilità di selezione tra più caratteristiche secondo i diversi standard e una caratteristica specificata dall'utente; • i tre gradini sono combinabili a piacere; • possibilità di gestione di logiche di blocco; • scatto istantaneo in caso di chiusura su guasto (SOTF); • stabilizzazione alle correnti di inrush con seconda armonica; • commutazione dinamica dei parametri di protezione di massima corrente, ad es. in caso di avviamento a freddo dell'impianto; • 2 funzioni di protezione di massima corrente per corrente di terra possibili. Protezione di massima corrente monofase • Due gradini indipendenti temporizzabili (DT) combinabili liberamente; • Per il rilevamento di una quasiasi massima corrente monofase; • collegabile a scelta a un ingresso di corrente monofase „normale“ oppure a un ingresso di corrente ad alta sensibilità. • adatta per la misura di correnti deboli (ad es. per la protezione ad alta impedenza o per la protezione cassone); • adatta per la misura di una quasiasi tensione mediante resistore esterno (ad es., per la protezione ad alta impedenza); • possibilità di blocco per ogni gradino. Protezione contro i carichi squilibrati • Valutazione della componente inversa del sistema trifase di un lato qualsiasi dell'oggetto da proteggere o di un punto di misura trifase; • due gradini indipendenti (DT) e un'altra caratteristica inversa (dipendente dalla corrente inversa, IDMT); • per il gradino IDMT, possibilità di selezione tra più caratteristiche secondo i diversi standard e una caratteristica specificata dall'utente; • i gradini sono combinabili a piacere; 26 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 1.3 Caratteristiche • blocco dello scatto in caso di rilevamento di una rottura del filo; • curva caratteristica termica di scatto con fattore di asimmetria e tempo di raffreddamento impostabili. Protezione contro il sovraccarico termico • Protezione di sovraccarico con riproduzione delle perdite termiche legate alla corrente; • calcolo del valore efficace; • impostabile su un quasiasi lato dell'oggetto da proteggere; • gradino di allarme termico regolabile; • gradino di allarme in corrente regolabile; • con o senza considerazione della temperatura ambiente o del refrigerante (con sensori di temperatura esterni e thermobox); • calcolo a scelta del punto caldo con determinazione della riserva di carico e tasso di invecchiamento secondo IEC 60354 (con sensori di temperatura esterni e thermobox); • 2 funzioni di protezione contro il sovraccarico possibili. Protezione di sovraeccitazione (apparecchi con ingressi della tensione di misura) • Valutazione del rapporto tensione /frequenza U/f come misura per l'induzione B di una reattanza parallela (trasformatore, induttanza shunt); Protezione ritorno di energia (apparecchi con ingressi della tensione di misura) • Calcolo della potenza attiva sulla base di componenti di sequenza diretta; • gradino di allarme e di scatto impostabile (con temporizzazione indipendente); • caratteristica standard o qualsiasi caratteristica di scatto selezionabile per la riproduzione della sollecitazione termica. • a scelta, tempo proprio breve o calcolo accurato della potenza attiva su 16 periodi di rete; • calcolo accurato della potenza attiva anche in caso di piccolo fattore di potenza mediante compensazione degli angoli di errore dei riduttori di misura; • insensibile alle oscillazioni di potenza; • gradino di breve durata con criterio esterno, ad es. in caso di valvola a chiusura rapida chiusa. Supervisione di potenza (apparecchi con ingressi di tensione) • Calcolo della potenza attiva sulla base di componenti di sequenza diretta; • controllo del superamento del limite superiore (P>) e inferiore (P<) della potenza con soglie tarabili indipendentemente; • a scelta, tempo proprio breve o calcolo accurato della potenza attiva su 16 periodi di rete; • blocco automatico del gradino P< in caso di rilevamento di un'anomalia della tensione di misura o di rottura del filo nel circuito secondario del trasformatore amperometrico. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 27 1 Introduzione Protezione di minima tensione (apparecchi con ingressi della tensione di misura) • Rilevamento trifase a due gradini della minima tensione; • valutazione del sistema diretto delle tensioni collegate, quindi indipendenza da asimmetrie; • blocco automatico in caso di rilevamento di un'anomalia della tensione di misura; • rapporto di ricaduta impostabile. Protezione di massima tensione (apparecchi con ingressi della tensione di misura) • Rilevamento trifase a due gradini della massima tensione; Protezione di frequenza (apparecchi con ingressi di tensione) • Tre gradini di minima tensione e un gradino di massima frequenza; • valutazione della maggiore delle tre tensioni fase-terra o della maggiore delle tre tensioni fase-fase (impostabile); • rapporto di ricaduta impostabile. • determinazione della frequenza a partire dal sistema diretto delle tensioni; • insensibile alle armoniche e alle variazioni dell'angolo di fase; • soglia di minima tensione impostabile. Protezione contro la mancata apertura dell'interruttore • Con controllo del flusso di corrente attraverso tutti i poli dell'interruttore di un lato quasiasi dell'oggetto da proteggere; • Possibilità di controllo della posizione dell'interruttore (quando i contatti ausiliari o la segnalazione di conferma sono collegati); • avviamento su comando di scatto di ogni funzione di protezione integrata; • possibilità di avviamento su funzioni di scatto esterne; • a uno o a due gradini; • tempi brevi di ricaduta e di overshoot; • 2 possibili funzioni di protezione contro la mancata apertura dell'interruttore. Scatto diretto esterno • Scatto dell'interruttore di un apparecchio esterno via ingresso binario; • integrazione di comandi esterni nel trattamento dello scatto e delle segnalazioni; • facoltativamente con o senza temporizzazione dello scatto; • 2 possibili funzioni di protezione contro la mancata apertura dell'interruttore. Elaborazione di informazioni esterne • Integrazione di informazioni esterne (segnalazioni definibili dall'utente) nel trattamento delle segnalazioni; • segnalazioni del trasformatore predefinite (prot. Bucholz, gasatura olio); • trasmissione al relè di uscita, LED, e tramite interfacce seriali ai dispositivi centrali di controllo e memorizzazione. Funzioni flessibili • Fino a 12 funzioni di protezione o di supervisione configurabili individualmente; • grandezze d'ingresso selezionabili a partire da tutte le grandezze d'ingresso trifasi o monofasi collegate; • possibili grandezze d'ingresso combinate o calcolate a partire dalle grandezze di misura: componenti simmetriche, componenti di potenza, frequenza; 28 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 1.3 Caratteristiche • logiche standard con controllo delle grandezze d'ingresso relativamente al superamento in salita o in discesa di un valore limite impostabile; • ritardo di avviamento e di ricaduta impostabile; • blocco esterno parametrizzabile mediante „blocco in caso di mancanza delle grandezze di misura“; • possibilità di modificare i testi delle segnalazioni; • determinazione ed emissione di un massimo di 20 valori minimi o massimi a partire da grandezze misurate o calcolate; • determinazione ed emissione di un massimo di 20 valori medi a partire da grandezze misurate o calcolate. Funzioni definibili dall'utente (CFC) • connessioni liberamente programmabili di segnali interni ed esterni per la realizzazione di funzioni logiche definibili dall'utente; • tutte le funzioni logiche in uso; • ritardi e rinterrogazioni di valori limite. Messa in servizio, funzionamento • Disconnessione di un lato o punto di misura in caso di lavori di revisione: questi vengono esclusi dall'elaborazione del sistema della protezione differenziale senza che venga influenzato il resto del sistema. • Assistenza estesa per il funzionamento e la messa in servizio; • visualizzazione di tutte le correnti di misura secondo il loro modulo e la loro fase; • visualizzazione delle correnti differenziali e di stabilizzazione calcolate; • strumenti integrati rappresentabili con un browser standard: rappresentazione grafica sullo schermo di un personal computer di diagrammi vettoriali di tutte le correnti alle estremità dell'oggetto da proteggere; • controllo del collegamento e della direzione, verifica dell'interfaccia. Funzioni di supervisione • Supervisione dei circuiti di misura interni, dell'alimentazione ausiliaria nonché dell'hardware e del software, quindi elevata affidabilità; • Supervisione della simmetria e della sequenza delle fasi dei circuiti secondari dei trasformatori amperometrici; • Controllo della simmetria, della tensione somma e della sequenza delle fasi dei circuiti voltmetrici (se sono disponibili tensioni); • controllo della mancanza di tensione nei circuiti voltmetrici (se sono disponibili tensioni) con blocco veloce delle funzioni che rilevano minime tensioni; • verifica della coerenza delle impostazioni relativamente all'oggetto da proteggere e della possibile assegnazione degli ingressi di misura: blocco della protezione differenziale in caso di regolazioni incoerenti, le quali potrebbero provocare un malfunzionamento del sistema della protezione; • possibile supervisione dei circuti di scatto. • controllo di interruzioni nei circuiti secondari di corrente con blocco rapido separato per ogni fase delle funzioni di protezione differenziali e della protezione contro il carico squilibrato per evitare un funzionamento intempestivo. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 29 1 Introduzione Altre funzioni • Orologio con batteria tampone, sincronizzabile attraverso un segnale di sincronizzazione (DCF77, IRIGB tramite ricevitore satellitare), un ingresso binario oppure interfaccia di sistema; • Calcolo permanente e visualizzazione di valori di misura di esercizio sul display frontale, visualizzazione di valori di misura di tutti i terminali dell'oggetto da proteggere; • memoria delle ultime otto perturbazioni di rete (guasti in rete) con riferimenti orodatari reali (risoluzione di 1 ms); • Registrazioni perturbografiche e trasmissione dei dati per segnali binari analogici e specificabili dall'utente per una durata massima di 5 s.; • statistica degli scatti: conteggio dei comandi di scatto generati dall'apparecchio, nonché memorizzazione dei dati di cortocircuito e calcolo della somma delle correnti di cortocircuito disinserite; • possibile comunicazione con dispositivi di controllo e memorizzazione centrali attraverso interfacce seriali (in base al modello ordinato), a scelta attraverso linea dati, modem o cavi a fibre ottiche. Per la trasmissione sono disponibili diversi protocolli. ■ 30 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2 Funzioni Nel presente capitolo vengono illustrate le singole funzioni dell'apparecchio SIPROTEC 4 7UT613/63x. Le possibilità di impostazione associate a ogni funzione vengono descritte dettagliatamente. Il capitolo contiene anche le indicazioni relative alla determinazione dei valori di taratura. Sulla base delle seguenti informazioni è inoltre possibile stabilire quali delle funzioni disponibili dovranno essere utilizzate. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.1 Generalità 33 2.2 Protezione differenziale 106 2.3 Protezione di terra ristretta 143 2.4 Protezione di massima corrente a tempo definito per correnti di fase e correnti omopolari 156 2.5 Protezione di massima corrente di terra (corrente di centro stella) 186 2.6 Commutazione dinamica della soglia di intervento per protezione di massima corrente 198 2.7 Protezione di massima corrente monofase 203 2.8 Protezione contro il carico squilibrato 214 2.9 Protezione contro il sovracarico termico 229 2.10 Thermobox per il sovracarico termico 242 2.11 Protezione di sovraeccitazione 249 2.12 Protezione ritorno di energia 255 2.13 Supervisione di potenza 261 2.14 Protezione di minima tensione 266 2.15 Protezione di massima tensione 270 2.16 Protezione di frequenza 274 2.17 Protezione contro mancata apertura dell’interruttore 279 2.18 Accoppiamenti esterni 287 2.19 Funzioni di supervisione 290 2.20 Controllo delle funzioni protettive 306 2.21 Scollegamento di punti di misura 309 2.22 Funzioni supplementari 312 31 2 Funzioni 32 2.23 Valori medi, minimi e massimi 341 2.24 Elaborazione dei comandi 344 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.1 Generalità 2.1 Generalità Pochi secondi dopo l'attivazione dell'apparecchio, compare sullo schermo il display base. Nel 7UT613/63x sono rappresentati i valori di misura. I parametri funzionali, vale a dire le opzioni funzionali, i valori limite ecc. possono essere modificati attraverso il pannello operatore sul fronte dell'unità o attraverso l'interfaccia operatore o di servizio da un personal computer utilizzando il programma DIGSI. È necessaria la parola d'accesso N. 5 (per parametri singoli). Il comando tramite DIGSI è spiegato nella descrizione del sistema SIPROTEC 4 /1/. In questo paragrafo generale verranno prese le decisioni fondamentali relative alla corretta interazione tra l'impianto, i suoi punti di misura, i collegamenti analogici dell'apparecchio e le sue funzioni di protezione. Esso è relativamente lungo a causa delle molteplici possibilità offerte dagli apparecchi della famiglia 7UT613/63x. Infatti l'apparecchio riceve qui quante più informazioni possibili relativamente all'impianto da proteggere con i suoi punti di misura, ovvero i trasformatori amperometrici e voltmetrici, e alle funzioni di protezione da utilizzare. Innanzitutto (par. 2.1.3) si deve stabilire quale componente dell'impianto si vuole proteggere, in quanto le ulteriori possibilità offerte dipendono dal tipo di oggetto da proteggere. Inoltre vengono stabilite le funzioni di protezione da utilizzare; infatti non tutte le funzioni integrate nell'apparecchio sono necessarie, appropriate o possibili in ogni caso di applicazione. Successivamente (par. 2.1.4) viene descritta la topologia dell'oggetto da proteggere, vale a dire la sua disposizione, i suoi lati (gli avvolgimenti per i trasformatori, i lati per i generatori/motori, le estremità per le linee, le derivazioni per le sbarre) e i punti di misura che forniranno le rispettive grandezze di misura. Dopo aver immesso alcuni dati generali della rete (frequenza, sequenza delle fasi), nel sottoparagrafo 2.1.4 si informa l'apparecchio relativamente alle caratteristiche dell'oggetto di protezione principale. Di queste fanno parte i dati nominali e (per i trasformatori) il trattamento del centro stella, il gruppo vettoriale ed eventualmente l'avvolgimento di un autotrasformatore. Sempre nel sottoparagrafo 2.1.4 vengono impostati i dati del trasformatore, affinché le correnti rilevate ai diversi punti di misura vengano valutate nel dispositivo con il fattore di scala corretto. Queste informazioni sono sufficienti a descrivere l'oggetto da proteggere alla protezione principale dell'apparecchio, la protezione differenziale. Per le altre funzioni di protezione, selezionare nel sottoparagrafo 2.1.6 le grandezze di misura da elaborare e il modo in cui esse vengono elaborate. Lo stesso sottoparagrafo 2.1.6 descrive come impostare i dati dell'interruttore e fornisce informazioni relative ai gruppi di settaggio e al loro impiego. Infine è possibile impostare i dati generali indipendenti dalle funzioni di protezione. 2.1.1 Apparecchio 2.1.1.1 Indicazioni per l'impostazione I parametri di taratura relativi alla logica di scatto del dispositivo vengono impostati nei dati generali, al par. 2.1.4. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 33 2 Funzioni L'indirizzo 201 FltDisp.LED/LCD stabilisce inoltre se le segnalazioni di guasto che sono configurate su LED locali, così come le segnalazioni spontanee visualizzate sul display locale in seguito a un guasto, devono essere memorizzate dopo ogni avviamento di una funzione protettiva (Target on PU) oppure solo quando viene emesso un comando di scatto (Target on TRIP). Negli apparecchi con display grafico, l'indirizzo 202 Spont. FltDisp. permette di stabilire se una segnalazione di guasto spontanea debba essere visualizzata automaticamente sul display (YES) oppure no (NO). Quanto agli apparecchi con display testuale, queste segnalazioni vengono visualizzate in ogni caso in seguito ad un guasto in rete. In questi apparecchi, grazie all'indirizzo 204 Start image DD, è inoltre possibile selezionare la pagina iniziale del display base. 2.1.1.2 Ind. Tabella parametri Parametri Possibilità di impostazione Preimpostazione Spiegazione 201 FltDisp.LED/LCD Target on PU Target on TRIP Target on PU Fault Display on LED / LCD 202 Spont. FltDisp. NO YES NO Spontaneous display of flt.annunciations 204 Start image DD image 1 image 2 image 3 image 4 image 5 image 6 image 7 image 1 Start image Default Display 2.1.1.3 Informazioni N° Informazione Tipo di inf. Spiegazione - Reset LED IntSP Reset LED - Test mode IntSP Test mode - DataStop IntSP Stop data transmission - UnlockDT IntSP Unlock data transmission via BI - >Light on SP >Back Light on - SynchClock IntSP_Ev Clock Synchronization - HWTestMod IntSP Hardware Test Mode 1 Not configured SP No Function configured 2 Non Existent SP Function Not Available 3 >Time Synch SP_Ev >Synchronize Internal Real Time Clock 5 >Reset LED SP >Reset LED 15 >Test mode SP >Test mode 16 >DataStop SP >Stop data transmission 51 Device OK OUT Device is Operational and Protecting 52 ProtActive IntSP At Least 1 Protection Funct. is Active 55 Reset Device OUT Reset Device 34 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.1 Generalità N° Informazione Tipo di inf. Spiegazione 56 Initial Start OUT Initial Start of Device 67 Resume OUT Resume 69 DayLightSavTime OUT Daylight Saving Time 70 Settings Calc. OUT Setting calculation is running 71 Settings Check OUT Settings Check 72 Level-2 change OUT Level-2 change 73 Local change OUT Local setting change 109 Frequ. o.o.r. OUT Frequency out of range 125 Chatter ON OUT Chatter ON 320 Warn Mem. Data OUT Warn: Limit of Memory Data exceeded 321 Warn Mem. Para. OUT Warn: Limit of Memory Parameter exceeded 322 Warn Mem. Oper. OUT Warn: Limit of Memory Operation exceeded 323 Warn Mem. New OUT Warn: Limit of Memory New exceeded 2.1.2 Scheda EN100-Modul 1 2.1.2.1 Descrizione della funzione La scheda EN100-Modul 1 consente l'integrazione del dispositivo 7UT613/63x in sistemi di comunicazione Ethernet a 100-MBit, di sistemi di controllo e automazione, basati su protocollo IEC 61850. Questo protocollo permette la comunicazione tra gli apparecchi senza la necessità di gateway e convertitori di protocollo. In questo modo i dispositivi SIPROTEC 4 possono essere utilizzati senza limitazioni di interoperabilità anche in sistemi eterogenei. Parallelamente all'integrazione con il sistema di controllo, attraverso questa interfaccia è possibile anche la comunicazione con DIGSI e quella tra apparecchi con GOOSE. 2.1.2.2 Indicazioni per l'impostazione Selezione interfaccia 2.1.2.3 Per il funzionamento del modulo di interfaccia di sistema Ethernet (IEC 61850, EN100-Modul 1) non è necessaria alcuna impostazione. Se l'apparecchio, secondo MLFB, dispone di tale modulo, questo viene preprogrammato automaticamente come interfaccia disponibile su Port B. Informazioni N° Informazione Tipo di inf. Spiegazione 009.0100 Failure Modul IntSP Failure EN100 Modul 009.0101 Fail Ch1 IntSP Failure EN100 Link Channel 1 (Ch1) 009.0102 Fail Ch2 IntSP Failure EN100 Link Channel 2 (Ch2) 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 35 2 Funzioni 2.1.3 Configurazione delle funzioni I dispositivi 7UT613/63x dispongono di una serie di funzioni di protezione e di funzioni supplementari. La configurazione hardware e software viene definita in fase di ordinazione, in base alle esigenze specifiche. Inoltre le funzioni di comando possono essere adattate alle condizioni dell'impianto. Tramite la programmazione è anche possibile attivare o disattivare singole funzioni oppure modificare l'interazione delle funzioni. Le funzioni non utilizzate nel 7UT613/63x non vengono visualizzate. Esempio di configurazione delle funzioni: i dispositivi 7UT613/63x si utilizzano su sbarre e trasformatori. La protezione contro il sovraccarico dev'essere impiegata solo per i trasformatori. Per le sbarre questa funzione va impostata su Disabled mentre per i trasformatori dev'essere Enabled. Le funzioni protettive e supplementari disponibili possono essere programmate come Enabled o Disabled. Per alcune funzioni, è possibile anche effettuare una selezione tra più alternative illustrate in seguito. Le funzioni progettate come Disabled non vengono elaborate dall'unità 7UT613/63x: non vengono emesse segnalazioni e i parametri di taratura corrispondenti (funzioni, valori limite) non vengono visualizzati durante la taratura. 2.1.3.1 Indicazioni per l'impostazione Definizione delle funzioni I parametri di programmazione possono essere immessi per mezzo di un personal computer e del programma DIGSI, tramite l'interfaccia operatore sul lato frontale del dispositivo oppure tramite l'interfaccia di servizio sul retro. Il comando tramite DIGSI è spiegato nella descrizione del sistema SIPROTEC 4 /1/. Ai fini della modifica dei parametri di programmazione, si richiede l'immissione del codice N. 7 (per record di parametri). Senza codice è possibile soltanto la lettura, e non la modifica e la trasmissione, delle impostazioni all'unità. Le funzioni e altre possibili alternative vengono adattate alle condizioni dell'impianto nella finestra di dialogo Funzioni. Nota Le funzioni e le preimpostazioni disponibili dipendono dalla variante ordinata. I parametri di configurazione sono illustrati qui di seguito. L'appendice riassume le funzioni di protezione adatte ai differenti oggetti da proteggere. Commutazione di gruppi di parametri 36 Per utilizzare la commutazione di gruppi di parametri, impostare l'indirizzo 103 Grp Chge OPTION su Enabled. In questo caso, per le impostazioni delle funzioni si possono impostare fino a quattro diversi gruppi di parametri funzionali che, durante l'esercizio, possono essere velocemente e comodamente commutati. Con l'impostazione Disabled è disponibile un solo gruppo di parametri. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.1 Generalità Oggetto protetto L'impostazione PROT. OBJECT (indirizzo 105) è importante per la corretta assegnazione dei parametri di impostazione e dei possibili ingressi, uscite e funzioni del dispositivo. Si tratta del dispositivo (oggetto) per il quale la protezione differenziale viene principalmente impiegata. A riguardo va sottolineato che gli ingressi di misura di corrente analogici dell'apparecchio, che non sono necessari per la protezione differenziale dell'oggetto principale, possono essere impiegati per operazioni di protezione e di misura in altre parti dell'impianto. L'impostazione dell'oggetto da proteggere e delle seguenti funzioni di protezione è qui indipendente dall'effetto delle funzioni di protezione sull'oggetto e dai punti di misura presenti. • I trasformatori normali con avvolgimenti separati vengono impostati come PROT. OBJECT = 3 phase transf., indipendentemente dal numero di avvolgimenti, dal gruppo vettoriale e dalle modalità di messa a terra dei centri stella. Ciò vale anche quando all'interno della zona protetta si trova un trasformatore di terra. Se la zona della protezione differenziale comprende un generatore o un motore in collegamento a blocco con un trasformatore (anche a più avvolgimenti), la protezione è definita ugualmente protezione trasformatore. • Con PROT. OBJECT = 1 phase transf. la frase centrale L2 rimane libera. Questa impostazione è particolarmente adatta per trasformatori monofase da 16,7Hz. I trasformatori monofase vengono trattati per il resto come oggetti da proteggere trifase. • Nel caso degli autotrasformatori, impostare PROT. OBJECT = Autotransf. anche quando l'autotrasformatore ha ulteriori avvolgimenti separati. Questa impostazione è valida anche per reattori shunt, quando ad entrambi i lati dei punti di collegamento sono installati dei trasformatori. • Se tre autotrasformatori monofase sono collegati a formare un gruppo di trasformazione (fig. 2-1), anche le terminazioni del centro stella degli avvolgimenti sono accessibili singolarmente e spesso fornite di trasformatori amperometrici. Qui è possibile realizzare, invece di una normale protezione differenziale per trasformatori mediante tutto il gruppo di trasformatori, tre circuiti comparatori di corrente monofase mediante ciascun autoavvolgimento. Nella fig. 2-1 è ombreggiata la zona di protezione di ciascuna fase. Figura 2-1 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 Gruppo di trasformatori costituito da 3 autotrasformatori monofase, con confronto della corrente attraverso ogni singola fase 37 2 Funzioni • Tale comparazione della corrente è più sensibile ai guasti a terra in uno dei trasformatori rispetto alla normale protezione differenziale. Ciò è importante se si considera che i guasti a terra sono i guasti più probabili nei gruppi di trasformatori. • L'avvolgimento di compensazione, tuttavia, con questa applicazione non può e non deve essere incluso nella protezione, anche se esso è accessibile e dotato di trasformatori amperometrici. Questa variante di protezione effettua una comparazione di tutte le correnti che fluiscono nell'avvolgimento. • Se si desidera utilizzare questa variante, impostare l'indirizzo 105 PROT. OBJECT = Autotr. node. • Per generatori e motori il trattamento è lo stesso. L'impostazione PROT. OBJECT = Generator/Motor vale anche per reattanze addizionali e reattori shunt, quando in entrambi i lati è installato un gruppo completo di TA. • Per l'impiego su sbarre di piccole dimensioni impostare PROT. OBJECT = 3ph Busbar. Il numero massimo di derivazioni si determina in base al numero massimo dei punti di misura trifase del dispositivo. I dispositivi 7UT613 e 7UT633 consentono fino a 3 punti di misura, il dispositivo 7UT635 fino a 5 punti di misura. Questa impostazione vale anche per tratti di linea corti da proteggere, limitati da gruppi di TA. In questo caso, „corto“ significa che le connessioni tra i trasformatori amperometrici alle estremità della linea e il dispositivo non rappresentano un carico troppo elevato per i TA. • Se il dispositivo viene utilizzato come protezione per sbarre come dispositivo monofase oppure trifase mediante trasformatori sommatori, è valida l'impostazione PROT. OBJECT = 1ph Busbar. Il numero massimo di derivazioni si definisce in base al numero massimo di punti di misura monofase del dispositivo (nei dispositivi 7UT613 e 7UT633 fino a 9, nel dispositivo 7UT635 fino a 12 punti di misura). Protezione differenziale La protezione differenziale costituisce la funzione principale dell'apparecchio. L'indirizzo 112 DIFF. PROT. è pertanto impostato su Enabled. Protezione di terra ristretta La Restricted earth fault protection (indirizzo 113 REF PROT.) confronta la somma delle correnti di fase circolanti in un oggetto trifase protetto con la corrente circolante nel centro stella collegato a terra. Per informazioni più dettagliate si veda il par. 2.3. Si noti che questa protezione non è applicabile all'oggetto protetto "sbarra" (indirizzo 105 PROT. OBJECT= 1ph Busbar e indirizzo 105 PROT. OBJECT= 3ph Busbar). Protezione di terra ristretta 2 Lo stesso vale per la seconda possibile protezione di terra ristretta, indirizzo 114 REF PROT. 2 Commutazione dinamica della soglia di intervento per protezione di massima corrente La funzione di commutazione dinamica della soglia d'intervento (indirizzo 117 COLDLOAD PICKUP) permette, ad es. nel caso delle funzioni di protezione di massima corrente per correnti di fase, correnti omopolari e correnti di terra (vedere sotto), la commutazione temporanea su soglie d'intervento alternative durante il funzionamento. Per informazioni più dettagliate si veda il par. 2.6. Protezione di massima corrente per correnti di fase All'indirizzo 120 DMT/IDMT Phase è possibile impostare il gruppo di caratteristiche per la protezione di massima corrente di fase. Questa protezione non è applicabile alla protezione monofase per sbarre (indirizzo 105 PROT. OBJECT= 1ph Busbar). Se essa deve funzionare solo come protezione di massima corrente indipendente (DT), impostare Definite Time. Oltre alla protezione di massima corrente indipendente, 38 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.1 Generalità è possibile configurare una protezione di massima corrente dipendente, che opera secondo una caratteristica IEC (TOC IEC), secondo una caratteristica ANSI (TOC ANSI) oppure in base a una caratteristica specificabile dall'utente. Nell'ultimo caso si può stabilire se specificare solo la caratteristica di scatto (User Defined PU) oppure sia quest'ultima che la caratteristica di ricaduta (User def. Reset). Le diverse caratteristiche sono rappresentate nei dati tecnici. Protezione di massima corrente per fasi 2 e 3 Nel 7UT613/63x è possibile di utilizzare altre due funzioni di protezione di massima corrente di fase. In tal modo è possibile realizzare indipendentemente una funzione di protezione di massima corrente su diversi lati dell'oggetto da proteggere o in diversi punti di misura trifase. Per DMT/IDMT Phase2, all'indirizzo 130 è possibile scegliere tra le stesse opzioni della prima protezione di massima corrente. Lo stesso vale all'indirizzo 132 per DMT/IDMT Phase3. Le opzioni selezionate per le tre funzioni di protezione di massima corrente possono essere uguali o differenti. Protezione di massima corrente per correnti omopolari Per le possibili caratteristiche della protezione di massima corrente omopolare, vengono offerte le stesse possibilità della protezione di massima corrente di fase all'indirizzo 122 DMT/IDMT 3I0. Per la protezione di massima corrente omopolare è comunque possibile impostare opzioni diverse da quelle previste per la protezione di massima corrente di fase. Questa funzione di protezione rileva costantemente la corrente somma 3I0 del punto di misura controllato, che risulta dalla somma delle rispettive correnti di fase. Anche il punto di misura può essere diverso da quello della protezione di massima corrente di fase. Si noti che la protezione di massima corrente per corrente omopolare non è applicabile ad oggetti di protezione monofase (indirizzo 105 PROT. OBJECT = 1 phase transf. oppure 1ph Busbar). Protezione di massima corrente per correnti omopolari 2 e 3 Nel 7UT613/63x è possibile utilizzare altre due funzioni di protezione di massima corrente per corrente omopolare. In tal modo, è possibile rilevare indipendentemente la corrente omopolare in diversi punti di misura trifase. Per DMT/IDMT 3I0 2, all'indirizzo 134 è possibile selezionare indipendentemente le stesse opzioni. Lo stesso vale all'indirizzo 136 per DMT/IDMT 3I0 3. Le opzioni selezionate per le tre funzioni di protezione di massima corrente possono essere uguali o differenti. Protezione di massima corrente per corrente di terra (corrente di centro stella) È disponibile anche un'ulteriore protezione di massima corrente di terra, indipendente dalla protezione di massima corrente omopolare sopra descritta. Questa protezione configurabile all'indirizzo 124 DMT/IDMT Earth rileva la corrente collegata ad un ingresso di misura della corrente. Nella maggior parte dei casi si tratta della corrente di un centro stella collegato a terra (nel caso di trasformatori, generatori, motori oppure induttanze shunt). Anche per questa protezione, come per la protezione di massima corrente di fase, si può selezionare un gruppo di caratteristiche indipendentemente dalla caratteristica qui selezionata. Protezione di massima corrente per corrente di terra 2 (corrente di centro stella) Per il rilevamento della corrente di terra, nel dispositivo 7UT613/63x è disponibile una seconda protezione di massima corrente di terra con la quale si può realizzare un'ulteriore protezione di massima corrente monofase. Se, ad es., un trasformatore YNyn0 è collegato a terra in entrambi i centri stella, è possibile controllare la corrente di terra circolante in ogni centro stella. Naturalmente è anche possibile impiegare le due funzioni di protezione di massima corrente di terra in punti completamente diversi dell'impianto per il rilevamento di correnti monofase. Per DMT/IDMT Earth2, all'indirizzo 138 è possibile scegliere indipendentemente tra le stesse opzioni delle altre funzioni di protezione di massima corrente. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 39 2 Funzioni Protezione di massima corrente monofase Per diversi tipi di impiego si può utilizzare una protezione di massima corrente a tempo indipendente monofase DMT 1PHASE (indirizzo 127). Questa protezione è particolarmente adatta, ad es., per la protezione di un cassone (alta sensibilità alle correnti di dispersione) oppure per una protezione differenziale a alta impedenza. A tale scopo, essa può essere assegnata ad un ingresso di misura della corrente ad alta sensibilità. Protezione contro i carichi squilibrati La protezione contro i carichi squilibrati controlla l'asimmetria della corrente (sistema di sequenza inversa) negli oggetti trifase protetti. Conformemente all'indirizzo 140 UNBALANCE LOAD, essa può essere a tempo indipendente (Definite Time) oppure può funzionare secondo una caratteristica IEC (TOC IEC) o una caratteristica ANSI (TOC ANSI). Tale protezione può anche essere integrata da un gradino termico (DT/thermal). La protezione contro i carichi squilibrati, naturalmente, non è possibile nelle applicazioni monofase (indirizzo 105 PROT. OBJECT = 1 phase transf. oppure 1ph Busbar). Protezione contro il sovraccarico termico Per la protezione contro il sovraccarico, all'indirizzo 142 THERM. OVERLOAD si può selezionare uno dei metodi di rilevamento del sovraccarico. Si noti che, nel caso della protezione monofase per sbarre (indirizzo 105 PROT. OBJECT = 1ph Busbar), la protezione di sovraccarico non è possibile. Se non si vuole utilizzare questa protezione, impostare Disabled. Altrimenti sono disponibili: • Protezione contro il sovraccarico a immagine termica conformemente a IEC 602558 • Protezione di sovraccarico con calcolo del punto caldo con determinazione della durata conformemente a IEC 60354 • Protezione contro il sovraccarico a immagine termica con influsso della temperatura ambiente Nel primo caso è possibile scegliere se, con l'immagine termica, dev'essere rilevata solo la sovratemperatura risultante dalle perdite ohmiche negli avvolgimenti dell'oggetto da proteggere, oppure se dev'essere calcolata la temperatura totale considerando anche la temperatura ambiente e/o quella del refrigerante. Se si deve tenere conto della temperatura ambiente e del refrigerante, al dispositivo dev'essere collegato almeno un thermobox (vedere sotto) mediante il quale viene trasmessa questa temperatura. In questo caso impostare l'indirizzo 142 THERM. OVERLOAD = th repl w. sens (immagine termica con misura della temperatura). Se non è possibile misurare e trasmettere al dispositivo la temperatura ambiente e/o quella del refrigerante, si può impostare l'indirizzo 142 THERM. OVERLOAD = th rep w.o. sen (immagine termica senza misura della temperatura). In questo caso l'apparecchio misura la sovratemperatura nell'oggetto da proteggere sulla base delle correnti circolanti, con riferimento alla temperatura ammissibile. Questo metodo si distingue per una manipolazione semplice e un numero ristretto di valori di taratura. Nel caso della protezione di sovraccarico con calcolo del punto caldo conformemente a IEC 60354, è necessaria una conoscenza precisa dell'oggetto protetto, dell'ambiente circostante e del raffreddamento; essa è adatta per trasformatori con termosonde integrate. Per questo metodo impostare l'indirizzo 142 THERM. OVERLOAD = IEC354. Per informazioni più dettagliate vedere anche il par. 2.9. Protezione contro il sovraccarico 2 40 Nel 7UT613/63x è possibile utilizzare un'ulteriore protezione contro il sovraccarico. Nel caso dei trasformatori, ad es., è possibile determinare la sovratemperatura di due avvolgimenti mediante misurazione della corrente oppure controllare gli avvolgimenti di un'induttanza shunt. Per THERM.OVERLOAD2, all'indirizzo 144 è possibile scegliere tra le stesse opzioni della prima protezione di sovraccarico. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.1 Generalità Thermobox per sovraccarico Se, nel caso di una protezione contro il sovraccarico a immagine termica, si deve tenere conto della temperatura del refrigerante, o se si utilizza una protezione contro il sovraccarico con calcolo del punto caldo conformemente a IEC 60354 (indirizzo 142 THERM. OVERLOAD = th repl w. sens oppure IEC354, almeno un thermobox 7XV5662–xAD deve essere collegato all'interfaccia di servizio o all'interfaccia supplementare per comunicare al dispositivo la temperatura del refrigerante. Questa interfaccia supplementare è impostabile all'indirizzo 190 RTD-BOX INPUT. Le possibili interfacce dipendono dal modello del 7UT613/63x (vedere anche dati di ordinazione in appendice). Port C (interfaccia di servizio) è disponibile in tutti i modelli. A seconda del modello di apparecchio, è possibile anche Port D. Tipo di thermobox Se si utilizzano thermobox con il 7UT613/63x, impostare il numero e il tipo di trasmissione dei punti di misura (RTD = Resistance Temperature Detector) all'indirizzo 191 RTD CONNECTION: 6 RTD simplex oppure 6 RTD HDX (con un thermobox) oppure 12 RTD HDX (con due thermobox). Questa regolazione deve corrispondere a quella del thermobox. Nota L'assegnazione del punto di misura della temperatura al tipo di protezione contro il sovraccarico è effettuata successivamente durante l'impostazione delle funzioni di protezione. Protezione contro la sovraeccitazione La protezione contro la sovraeccitazione consente di rilevare forti induzioni in generatori, trasformatori e in particolare in trasformatori di blocco delle centrali elettriche. Si tenga presente che la protezione contro la sovraeccitazione (indirizzo 143 OVEREXC. PROT.) è possibile solo se l'apparecchio è dotato di ingressi della tensione di misura e le tensioni sono collegate all'apparecchio. Questa protezione non è applicabile alla protezione monofase per sbarre (indirizzo 105 PROT. OBJECT= 1ph Busbar). Per informazioni più dettagliate vedere anche il par. 2.11. Protezione ritorno di energia La protezione ritorno di energia (indirizzo 150 REVERSE POWER) protegge l'unità turbina-generatore in caso di perdita di energia motrice. Essa può essere utilizzata, ad es., come criterio per un disaccoppiamento di rete. Questa funzione può essere impiegata solo nella protezione di oggetti trifase, dunque non con l'indirizzo 105 PROT. OBJECT = 1 phase transf. oppure 1ph Busbar. La protezione ritorno di energia presuppone che l'apparecchio sia collegato a un gruppo di trasformatori voltmetrici che, assieme ad un gruppo di trasformatori amperometrici collegato, consenta un calcolo utilizzabile della potenza attiva. La definizione della direzione indietro verrà fornita in dettaglio più avanti. Supervisione di potenza La supervisione della potenza uscente (indirizzo 151 FORWARD POWER) può controllare un oggetto da proteggere in relazione al superamento in salita o in discesa di una potenza attiva predefinita. Questa funzione può essere impiegata solo nella protezione di oggetti trifase, dunque non con l'indirizzo 105 PROT. OBJECT = 1 phase transf. oppure 1ph Busbar. La supervisione di potenza presuppone che l'apparecchio sia collegato a un gruppo di trasformatori voltmetrici che, assieme ad un gruppo di trasformatori amperometrici collegato, consente un calcolo sensato della potenza attiva. La definizione della direzione avanti verrà fornita in dettaglio più avanti. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 41 2 Funzioni Protezione di minima tensione La protezione di minima tensione (indirizzo 152 UNDERVOLTAGE) rileva i buchi di tensione e previene modalità di esercizio non ammissibili così come possibili perdite di stabilità nelle macchine elettriche. Questa funzione può essere impiegata solo nella protezione di oggetti trifase, dunque non con l'indirizzo 105 PROT. OBJECT = 1 phase transf. oppure 1ph Busbar. Essa è possibile naturalmente solo nei modelli di apparecchio che dispongono di un ingresso di misura della tensione. Protezione di massima tensione La protezione di massima tensione (indirizzo 153 OVERVOLTAGE) protegge l'impianto contro eventuali incrementi di tensione non ammissibili e previene in tal modo guasti del suo isolamento. Questa funzione può essere impiegata solo nella protezione di oggetti trifase, dunque non con l'indirizzo 105 PROT. OBJECT = 1 phase transf. oppure 1ph Busbar. Essa è possibile naturalmente solo nei modelli di apparecchio che dispongono di un ingresso di misura della tensione. Protezione di frequenza La protezione di frequenza (indirizzo 156 FREQUENCY Prot.) viene utilizzata per il rilevamento delle variazioni di frequenza nelle centrali elettriche. Essa può essere utilizzata, ad es., per il distacco selettivo del carico nel sistema. Questa funzione può essere impiegata solo nella protezione di oggetti trifase, dunque non con l'indirizzo 105 PROT. OBJECT = 1 phase transf. oppure 1ph Busbar. Dal momento che la frequenza si determina sulla base della tensioni di misura, la protezione di frequenza è possibile solo nei modelli di apparecchio che dispongono di un ingresso di misura della tensione. Protezione contro la mancata apertura dell'interruttore La protezione contro la mancata apertura dell'interruttore (indirizzo 170 BREAKER FAILURE) è applicabile a qualsiasi interruttore. L'assegnazione viene effettuata in una fase successiva. Si noti che, nel caso della protezione monofase per sbarre (indirizzo 105 PROT. OBJECT = 1ph Busbar), questa protezione non è possibile. Protezione contro la mancata apertura dell'interruttore 2 Il dispositivo 7UT613/63x dispone di una seconda protezione contro la mancata apertura dell'interruttore (indirizzo 171 BREAKER FAIL. 2) per un ulteriore interruttore dell'impianto. In questo caso vale quanto si è detto per la prima protezione. Disconnessione di punti di misura La disconnessione di punti di misura (indirizzo 180 DISCON.MEAS.LOC) è una funzione ausiliaria per la messa in servizio e l'esecuzione di lavori di revisione sull'impianto. Supervisioni dei valori di misura I diversi metodi delle supervisioni dei valori di misura (indirizzo 181 M.V. SUPERV) sono descritti dettagliatamente nel par. 2.19.1. È possibile monitorare anche le tensioni, naturalmente, se l'apparecchio dispone di ingressi di tensione. Supervisione del circuito di scatto Per la supervisione del circuito di scatto, all'indirizzo 182 Trip Cir. Sup. si può scegliere se tale supervisione deve essere attiva con due ingressi binari (2 Binary Inputs) oppure con un solo ingresso binario (1 Binary Input). Gli ingressi devono essere a potenziale zero. Accoppiamenti esterni Le possibilità di accoppiare due comandi da sorgenti esterne possono essere configurate agli indirizzi 186 EXT. TRIP 1 e 187 EXT. TRIP 2. Funzioni flessibili Il dispositivo 7UT613/63x dispone di funzioni flessibili che si possono impiegare per operazioni di protezione, supervisione o misura. Creare qui le funzioni che si vogliono utilizzare. Sono possibili 42 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.1 Generalità fino a 12 funzioni flessibili di protezione e di supervisione, fino a 20 valori medi da grandezze misurate o calcolate e fino a 20 valori minimi e massimi per grandezze misurate o calcolate. A questo punto selezionare il numero di volta in volta necessario. La configurazione di queste funzioni (vale a dire quali grandezze d'ingresso sono rilevanti) e l'impostazione di parametri funzionali verranno effettuate in seguito (cfr. par. 2.22.7). 2.1.3.2 Ind. Tabella parametri Parametri Possibilità di impostazione Preimpostazione Spiegazione 103 Grp Chge OPTION Disabled Enabled Disabled Opzione cambio settaggio gruppo 105 PROT. OBJECT 3 phase transf. 1 phase transf. Autotransf. Autotr. node Generator/Motor 3ph Busbar 1ph Busbar 3 phase transf. Protezzione Objetto 112 DIFF. PROT. Disabled Enabled Enabled Protezione differenziale 113 REF PROT. Disabled Enabled Disabled Protezione di terra ristretta 114 REF PROT. 2 Disabled Enabled Disabled Protezione di terra ristretta 2 117 COLDLOAD PICKUP Disabled Enabled Disabled Cold Load Pickup 120 DMT/IDMT Phase Disabled Definite Time TOC IEC TOC ANSI User Defined PU User def. Reset Disabled DMT / IDMT Phase 122 DMT/IDMT 3I0 Disabled Definite Time TOC IEC TOC ANSI User Defined PU User def. Reset Disabled DMT / IDMT 3I0 124 DMT/IDMT Earth Disabled Definite Time TOC IEC TOC ANSI User Defined PU User def. Reset Disabled DMT / IDMT Earth 127 DMT 1PHASE Disabled Enabled Disabled DMT 1Phase 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 43 2 Funzioni Ind. Parametri Possibilità di impostazione Preimpostazione Spiegazione 130 DMT/IDMT Phase2 Disabled Definite Time TOC IEC TOC ANSI User Defined PU User def. Reset Disabled DMT / IDMT Phase 2 132 DMT/IDMT Phase3 Disabled Definite Time TOC IEC TOC ANSI User Defined PU User def. Reset Disabled DMT / IDMT Phase 3 134 DMT/IDMT 3I0 2 Disabled Definite Time TOC IEC TOC ANSI User Defined PU User def. Reset Disabled DMT / IDMT 3I0 2 136 DMT/IDMT 3I0 3 Disabled Definite Time TOC IEC TOC ANSI User Defined PU User def. Reset Disabled DMT / IDMT 3I0 3 138 DMT/IDMT Earth2 Disabled Definite Time TOC IEC TOC ANSI User Defined PU User def. Reset Disabled DMT / IDMT Earth 2 140 UNBALANCE LOAD Disabled Definite Time TOC IEC TOC ANSI DT/thermal Disabled Carico squilibrato (sequenza inversa) 142 THERM. OVERLOAD Disabled th rep w.o. sen th repl w. sens IEC354 Disabled Protezione di sovracarico termico 143 OVEREXC. PROT. Disabled Enabled Disabled Protezione di sovraeccitazione (U/f) 144 THERM.OVERLOAD2 Disabled th rep w.o. sen th repl w. sens IEC354 Disabled Protezione sovraccarico termico 2 150 REVERSE POWER Disabled Enabled Disabled Protezione di Ritorno Energia 151 FORWARD POWER Disabled Enabled Disabled Supervisione potenza in avanti 152 UNDERVOLTAGE Disabled Enabled Disabled Protezione di minima tensione 153 OVERVOLTAGE Disabled Enabled Disabled Protezione di massima tensione 44 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.1 Generalità Ind. Parametri Possibilità di impostazione Preimpostazione Spiegazione 156 FREQUENCY Prot. Disabled Enabled Disabled Protezione di minima/massima frequenza 170 BREAKER FAILURE Disabled Enabled Disabled Protezione mancata apertura interruttore 171 BREAKER FAIL. 2 Disabled Enabled Disabled Protezione mancata apertura interruttore 2 180 DISCON.MEAS.LOC Disabled Enabled Disabled Disconnessione misura location 181 M.V. SUPERV Disabled Enabled Enabled Supervisione Valori Misurati 182 Trip Cir. Sup. Disabled 2 Binary Inputs 1 Binary Input Disabled Supervisione circuito di scatto 186 EXT. TRIP 1 Disabled Enabled Disabled Scatto esterno Funzione 1 187 EXT. TRIP 2 Disabled Enabled Disabled Scatto esterno Funzione 2 190 RTD-BOX INPUT Disabled Port C Port D Disabled Ingresso temperatura esterna 191 RTD CONNECTION 6 RTD simplex 6 RTD HDX 12 RTD HDX 6 RTD simplex Tipo collegamento est. ingr. di temp. 2.1.4 Dati di impianto 1 2.1.4.1 Topologia dell'oggetto da proteggere Ingressi di misura Tabella 2-1 Tipo I dispositivi della famiglia 7UT613/63x comprendono varianti diverse in relazione alla funzionalità e all'entità delle possibili elaborazioni dei valori di misura normalmente predefinite dall'hardware. A seconda del tipo di apparecchio ordinato, sono disponibili i seguenti ingressi per grandezze di misura analogiche: Ingressi di misura analogici per oggetti di protezione trifase1) Corrente trifase1) per sbarra monofase Corrente (supplementare) Corrente monofamonofasensibile2) se se monofase sensibile2) Tensione trifase Tensione monofase 3 1 1 1 7UT613 3 3 1 7UT633 3 3 1 9 3 1 1 1 7UT635 5 1 1 — — — — — 4 4 2 12 4 2 — — 1) 2) 9 Corrente (supplementare) vale anche per trasformatori monofasi commutabile, compreso nel numero di ingressi monofase 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 45 2 Funzioni Terminologia Dato che i dispositivi offrono molteplici possibilità di collegamento, è necessario farsi un'idea esatta della topologia dell'oggetto da proteggere. Il dispositivo dev'essere informato, infatti, su come le grandezze di misura degli ingressi analogici devono essere elaborate per le singole funzioni di protezione. La topologia dell'oggetto da proteggere comprende l'insieme di tutte le informazioni: la disposizione dell'oggetto da proteggere (event. anche di più oggetti), quali trasformatori amperometrici forniscono informazioni sulle correnti circolanti nell'oggetto e quali tensioni (se disponibili) vengono misurate in un determinato punto dell'oggetto. Il risultato dell'osservazione topologica è per il dispositivo una riproduzione completa dell'oggetto da proteggere e delle grandezze di misura disponibili. In una fase successiva si definiranno le grandezze di misura utilizzate dalle singole funzioni di protezione (par. 2.1.6). Innanzitutto si fa distinzione tra l'oggetto principale protetto e ulteriori oggetti protetti. L'oggetto principale protetto è quello al quale si applica la funzione di protezione principale, ovvero la protezione differenziale. Questo è il trasformatore, il generatore, il motore ecc., come definito all'indirizzo 105 PROT. OBJECT. L'oggetto principale protetto possiede 2 o più lati. Nel caso del trasformatore questi sono le estremità degli avvolgimenti, per il generatore o il motore il lato del centro stella o dei morsetti. In caso di oggetto protetto combinato, come generatori e trasformatori connessi a formare un montante, i lati sono i morsetti esterni, nel caso delle sbarre sono le derivazioni. Il termine „lato“ si applica esclusivamente all'oggetto principale protetto. Le correnti che circolano nell'oggetto da proteggere vengono rilevate ai punti di misura. Questi ultimi sono rappresentati dai trasformatori amperometrici che limitano la zona di protezione. Essi possono essere o meno identici ai lati. Ci sono differenze se, ad es., l'avvolgimento del trasformatore (= 1 lato) viene alimentato da due linee di alimentazione connesse galvanicamente tramite due gruppi di trasformatori amperometrici (= 2 punti di misura). I punti di misura assegnati ai lati dell'oggetto principale protetto sono i punti di misura assegnati. Se il dispositivo ha più ingressi di misura di corrente trifase di quelli necessari per l'assegnazione ai lati dell'oggetto principale protetto, i restanti punti di misura si definiscono punti di misura non assegnati. Questi possono essere utilizzati per altre operazioni di protezione, supervisione e misura che elaborano tre correnti di fase, ad es. protezione di terra ristretta, protezione di massima corrente, protezione contro i carichi squilibrati, protezione di sovraccarico o semplicemente per la visualizzazione di correnti di esercizio. I punti di misura non assegnati rilevano pertanto le correnti di un ulteriore oggetto protetto. A seconda del modello di apparecchio, vi sono da uno a quattro ingressi supplementari monofase per trasformatori supplementari. Questi servono a rilevare le correnti monofase, ad es. la corrente di terra tra il centro stella di un avvolgimento collegato a terra e la terra o la corrente di fuga tra il cassone di un trasformatore e la terra. Anch'essi possono essere assegnati all'oggetto principale protetto o non assegnati. Se sono assegnati ad un lato dell'oggetto principale protetto, essi possono essere rielaborati dalla protezione differenziale (ad es. per tenere conto della corrente di centro stella nella corrente differenziale). Le correnti degli ingressi supplementari non assegnati possono essere elaborate come correnti monofase da altre funzioni di protezione (ad es. rilevamento della corrente del cassone mediante la protezione di massima corrente monofase) o anche essere combinati con punti di misura trifase non assegnati (ad es. protezione di terra ristretta su un oggetto di protezione diverso dall'oggetto principale). 46 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.1 Generalità La figura 2-2 illustra la terminologia sulla base di un esempio. Questo esempio riporta più collegamenti di quelli in realtà possibili, al fine di spiegare quanti più termini possibili. L'oggetto da proteggere è un trasformatore a due avvolgimenti YNd con centro stella collegato a terra al lato Y. Il lato S1 è il lato alta tensione (Y), il lato S2 è il lato bassa tensione (d). La definizione dei lati per l'oggetto principale protetto (e solo per esso) è la base della formazione delle correnti differenziali e di stabilizzazione nella protezione differenziale. Per il lato S1 esistono i 2 punti di misura M1 e M2. Le correnti qui misurate appartengono al lato S1, la loro somma circola sul lato 1 nella zona di protezione dell'oggetto principale protetto. La posizione dei sezionatori di sbarra qui non è importante. Anche la polarità delle correnti non viene ancora considerata dal punto di vista della topologia. Al lato bassa tensione, anche il lato S2 ha due punti di misura a causa del nodo all'uscita ausiliaria: M3 e M4. La somma di queste correnti scorre nel lato bassa tensione (S2) dell'oggetto principale protetto. I 4 punti di misura M1 - M4 sono assegnati ai lati dell'oggetto principale protetto, sono dunque punti di misura assegnati. Essi costituiscono la base dell'elaborazione dei valori di misura di correnti trifase per la protezione differenziale. Lo stesso vale, in linea di principio, per un trasformatore monofase; solo che qui le correnti di misura dei punti di misura hanno un collegamento bifase. Il punto di misura M5 non è assegnato all'oggetto principale protetto ma all'uscita del cavo che non è in nessuna relazione con il trasformatore. M5 è pertanto un punto di misura non assegnato. Le correnti di questo punto di misura possono essere utilizzate per altre funzioni di protezione, ad es. nella protezione di massima corrente trifase per la protezione dell'uscita del cavo. Nel caso della protezione per sbarre trifase, non c'è differenza tra punti di misura e lati, in quanto entrambi corrispondono alle derivazioni della sbarra. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 47 2 Funzioni Figura 2-2 Esempio dei termini in una topologia Lati: S1 Lato alta tensione dell'oggetto principale protetto (trasformatore) S2 Lato bassa tensione dell'oggetto principale protetto (trasformatore) Punti di misura trifase, assegnati: M1 punto di misura assegnato all'oggetto principale protetto per il lato 1 M2 punto di misura assegnato all'oggetto principale protetto per il lato 1 M3 punto di misura assegnato all'oggetto principale protetto per il lato 2 M4 punto di misura assegnato all'oggetto principale protetto per il lato 2 M5 punto di misura non assegnato all'oggetto principale protetto Punti di misura trifase, non assegnati: Punti di misura supplementari, monofase: Z3 punto di misura assegnato all'oggetto principale protetto per il lato 1 Z4 punto di misura non assegnato all'oggetto principale protetto Il punto di misura supplementare Z3 fornisce la corrente del centro stella del trasformatore. Esso è assegnato al lato 1 dell'oggetto principale protetto ed è pertanto un punto di misura assegnato. Questo punto di misura può essere impiegato nella protezione differenziale per la formazione della corrente differenziale. Per la protezione di terra ristretta sull'avvolgimento di alta tensione, esso può fornire la corrente del centro stella del lato 1. Il punto di misura supplementare Z4 non è assegnato all'oggetto principale protetto in quanto esso non è necessario alla protezione differenziale. Esso è un punto di misura non assegnato. Qui la corrente di terra del cassone viene rilevata e addotta mediante l'ingresso di misura monofase IZ4 alla protezione di massima corrente monofase utilizzata come protezione cassone. Anche se quest'ultima fa parte in senso lato della protezione del trasformatore, Z4 non è assegnato alla funzione di protezione principa- 48 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.1 Generalità le in quanto la protezione di massima corrente monofase è una funzione del tutto autonoma senza nessun riferimento ad un lato specifico. La fig. 2-3 riporta un esempio di topologia nella quale, oltre all'oggetto principale protetto (il trasformatore a tre avvolgimenti), esiste un ulteriore oggetto protetto (la reattanza di messa a terra) che ha un punto di misura trifase e un punto di misura supplementare monofase. Mentre nel caso dell'oggetto principale protetto un lato può essere alimentato da più punti di misura (questo è il caso del lato alta tensione S1 del trasformatore, alimentato attraverso M1 e M2), per l'altro oggetto non è definito alcun lato. Tuttavia, su questo oggetto possono agire altre funzioni di protezione (non la protezione differenziale), ad es. la protezione di massima corrente (trifase su M5), la protezione di massima corrente di terra (monofase su Z4) o anche la protezione differenziale che opera un confronto tra la corrente omopolare proveniente da M5 e la corrente di terra Z4. Figura 2-3 Topologia di un trasformatore a tre avvolgimenti come oggetto principale protetto e di una reattanza di messa a terra assegnata esternamente come ulteriore oggetto protetto; a destra la reattanza di messa a terra in una rappresentazione trifase Lati: S1 Lato alta tensione dell'oggetto principale protetto (trasformatore) S2 Lato bassa tensione dell'oggetto principale protetto (trasformatore) S3 Lato dell'avvolgimento terziario dell'oggetto principale protetto (trasformatore) M1 punto di misura assegnato all'oggetto principale protetto per il lato 1 M2 punto di misura assegnato all'oggetto principale protetto per il lato 1 M3 punto di misura assegnato all'oggetto principale protetto per il lato 2 M4 punto di misura assegnato all'oggetto principale protetto per il lato 3 Punti di misura trifase, assegnati: Punti di misura trifase, non assegnati: M5 punto di misura non assegnato all'oggetto principale protetto, appartiene alla reattanza di messa a terra Punti di misura supplementari, monofase: Z4 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 punto di misura non assegnato all'oggetto principale protetto, appartiene alla reattanza di messa a terra 49 2 Funzioni Definizione della topologia Definire innanzitutto la topologia per l'oggetto principale protetto e, eventualmente, per altri oggetti. Le seguenti spiegazioni si basano sugli esempi precedenti e sulla terminologia lì definita. Saranno forniti ulteriori esempi, se necessario. Le impostazioni necessarie dipendono dal tipo di oggetto da proteggere, come definito durante la configurazione delle funzioni (par. 2.1.3). I punti di misura per un trasformatore monofase sono compresi tra i punti di misura trifase: dal punto di vista della tecnica di misura, il trasformatore monofase viene trattato come un oggetto trifase con una fase mancante (L2). Nota Se si modifica l'oggetto da proteggere, bisogna verificare nuovamente ed eventualmente adattare tutti i dati della topologia. Nota Durante la configurazione della topologia, procedere esattamente secondo l'ordine indicato qui di seguito. Infatti alcune delle seguenti impostazioni dipendono dalle impostazioni effettuate in precedenza. In DIGSI, i tabs (schede di impostazione) in Dati dell'impianto 1 devono essere elaborati da sinistra a destra. Numerare progressivamente i lati dell'oggetto principale protetto e poi i punti di misura trifase, iniziando da quelli per l'oggetto principale protetto e proseguendo con gli altri. Nell'es. (fig. 2-2) vi sono i 2 lati S1 e S2 e i 5 punti misura M1 - M5. Nel numerare i lati, rispettare l'ordine seguente: • Per i trasformatori, iniziare dal lato alta tensione; lo stesso vale per i blocchi generatore/trasformatore o motore/trasformatore. • Nel caso degli autotrasformatori, i due avvolgimenti comuni devono essere contrassegnati come lato 1 e lato 2; seguono eventuali prese intermedie e un avvolgimento a triangolo (se presente). Il lato 5 qui non è ammesso. • Per i generatori iniziare dal lato morsetti. • Per i motori e le induttanze shunt, iniziare dal lato dell'iniezione di corrente. • Per le reattanze addizionali, le linee e le sbarre non vi è una sequenza consigliata. La definizione dei lati va rispettata per tutte le impostazioni seguenti. Numerare i punti di misura iniziando da quelli assegnati all'oggetto di protezione principale seguendo l'ordine dei lati; proseguire con gli eventuali punti di misura non assegnati, come riportato nella fig. 2-2. Definire poi i punti di misura supplementari (monofase), seguendo l'ordine di quelli assegnati all'oggetto di protezione principale, e poi gli altri (se utilizzati). Nota La definizione dei lati e dei punti di misura è vincolante per tutte le fasi successive. È importante anche che le correnti dei punti di misura vengano collegate ai rispettivi ingressi di misura dell'apparecchio: le correnti del punto di misura M1 devono essere collegate all'apparecchio agli ingressi di misura IL1M1, IL2M1, IL3M1 (nei trasformatori monofase IL2M1 manca), ecc.! 50 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.1 Generalità I dati della topologia possono si possono modificare solo utilizzando un PC e DIGSI. Dati globali per punti di misura trifase Determinare il numero complessivo di punti di misura trifase collegati all'apparecchio (= trasformatori amperometrici collegati) e riportarlo all'indirizzo 211 No Conn.MeasLoc (numero di punti di misura collegati). Nei dispositivi 7UT613 e 7UT633 sono possibili al massimo 3 punti di misura, nel dispositivo 7UT635 al massimo 5. Gli esempi delle figure 2-2 e 2-3 riportano 5 punti di misura ciascuno. Registrare all'indirizzo 212 No AssigMeasLoc il numero di punti di misura trifase assegnati all'oggetto principale protetto (numero di punti di misura assegnati). Questo numero, naturalmente, non deve superare quello riportato all'indirizzo 211. Il numero di punti di misura trifase non assegnati risulta dalla differenza No Conn.MeasLoc – No AssigMeasLoc. I due esempi delle figure 2-2 e 2-3 riportano 5 punti di misura trifase di cui 4 sono assegnati: M1 - M4. M5 è un punto di misura non assegnato. Il numero di lati assegnati all'oggetto principale protetto viene impostato all'indirizzo 213 NUMBER OF SIDES. Nell'es. della fig. 2-2 l'oggetto da proteggere è un trasformatore a due avvolgimenti; il numero di lati è 2: S1 e S2. Nell'es. della fig. 2-3 l'oggetto da proteggere è un trasformatore a tre avvolgimenti; il numero di lati è 3. Nel caso degli autotrasformatori è ammesso un massimo di quattro lati (vedere sotto). Naturalmente il numero dei lati può anche essere uguale a quello dei punti di misura assegnati (ma non superiore). Nel caso di un trasformatore a tre avvolgimenti con un gruppo di trasformatori per ogni avvolgimento, si ha No AssigMeasLoc = 3 e NUMBER OF SIDES = 3 (fig. 2-4). Nel caso di una sbarra, non si fa distinzione tra lati e punti di misura in quanto entrambi corrispondono alle derivazioni. Pertanto, l'indirizzo 213 manca se è impostato l'indirizzo 105 PROT. OBJECT = 3ph Busbar. Figura 2-4 Esempio di topologia in un trasformatore a tre avvogimenti Lati: S1 Lato alta tensione dell'oggetto principale protetto (trasformatore) S2 Lato bassa tensione dell'oggetto principale protetto (trasformatore) S3 Lato dell'avvolgimento terziario dell'oggetto principale protetto (trasformatore) Punti di misura trifase, assegnati: 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 M1 punto di misura assegnato all'oggetto principale protetto per il lato 1 M2 punto di misura assegnato all'oggetto principale protetto per il lato 2 M3 punto di misura assegnato all'oggetto principale protetto per il lato 3 51 2 Funzioni Particolarità degli autotrasformatori Come si è già detto precedentemente, gli avvolgimenti degli autotrasformatori devono essere sempre definiti come S1 e S2. Può esserci un terzo lato se l'avvolgimento di compensazione è dimensionato come avvolgimento di potenza (avvolgimento terziario) ed è accessibile (fig. 2-5). In questo esempio vi sono 3 lati e 4 punti di misura trifase assegnati. Nel parametrizzare l'autotrasformatore, si inizia sempre dall'autoavvolgimento. Figura 2-5 Topologia di un autotrasformatore con avvolgimento di compensazione accessibile come avvolgimento terziario Lati: S1 Lato alta tensione dell'oggetto principale protetto (autotrasformatore) S2 Lato bassa tensione dell'oggetto principale protetto (autotrasformatore) S3 Lato dell'avvolgimento terziario (avvolgimento di compensazione) dell'oggetto principale protetto (autotrasformatore) M1 punto di misura assegnato all'oggetto principale protetto per il lato 1 M2 punto di misura assegnato all'oggetto principale protetto per il lato 1 M3 punto di misura assegnato all'oggetto principale protetto per il lato 2 M4 punto di misura assegnato all'oggetto principale protetto per il lato 3 Punti di misura trifase, assegnati: Un'ulteriore presa intermedia dell'avvolgimento può essere utilizzata come terzo lato. In linea di principio, l'ordine di numerazione dei punti di misura deve sempre orientarsi sui collegamenti di tensione dell'autoavvolgimento: l'avvolgimento pieno, poi le prese intermedie e infine l'eventuale avvolgimento a triangolo accessibile. Gruppi di autotrasformatori Se tre autotrasformatori monofase sono collegati a formare un gruppo di trasformazione, le terminazioni degli autoavvolgimenti che formano il centrostella sono accessibili e spesso sono anche dotate di trasformatori amperometrici. Durante la configurazione delle funzioni (par. 2.1.3) è stato stabilito se realizzare una protezione differenziale sull'intero gruppo di trasformatori oppure se si preferisce un confronto della corrente sull'avvolgimento di ogni fase per mezzo di un confronto della corrente dei nodi. Protezione differenziale sull'intero gruppo di trasformatori: Per il primo caso la fig. 2-6 riporta un esempio di rappresentazione trifase. In questo esempio vi sono 3 lati e 3 punti di misura trifase assegnati. I collegamenti dell'autoavvolgimento sono definiti come lato S1 (avvolgimento pieno) e S2 (presa) con i punti di 52 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.1 Generalità misura M1 e M2. Poiché l'avvolgimento a triangolo funge sia da avvolgimento terziario che da avvolgimento di compensazione, esso costituisce il terzo lato S3 con il punto di misura M3. Le correnti misurate nelle connessioni che formano il centrostella non sono immediatamente necessarie; tuttavia essere possono essere assegnate ad un ulteriore punto di misura trifase. Da qui il dispositivo calcola automaticamente la corrente somma come corrente di terra, se ciò è stato impostato in maniera corrispondente nella protezione differenziale (cfr. par. 2.2.7). Ma è anche possibile collegare la somma di queste correnti ad un ingresso di misura monofase dell'apparecchio (linea tratteggiata nella fig.), definito punto di misura supplementare monofase, al fine di utilizzare questa corrente per la protezione differenziale, la protezione di terra ristretta e/o la protezione di massima corrente di terra. Questo punto di misura supplementare Z3 è così assegnato ai due lati S1 e S2, in quanto la corrente circolante su Z3 dev'essere comparata con la somma delle correnti dei due lati. In seguito si tratterà di ulteriori dettagli relativi all'assegnazione. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 53 2 Funzioni Figura 2-6 Topologia di un gruppo di trasformatori costituito da 3 autotrasformatori monofase, con avvolgimento di compensazione accessibile come avvolgimento terziario Lati: S1 Lato alta tensione dell'autoavvolgimento sull'oggetto principale protetto S2 Lato bassa tensione dell'autoavvolgimento (presa) sull'oggetto principale protetto S3 Lato dell'avvolgimento terziario (avvolgimento di compensazione) sull'oggetto principale protetto Punti di misura trifase, assegnati: M1 punto di misura assegnato all'oggetto principale protetto per il lato 1 M2 punto di misura assegnato all'oggetto principale protetto per il lato 2 M3 punto di misura assegnato all'oggetto principale protetto per il lato 3 Punti di misura supplementari monofase, assegnati (corrente somma del gruppo di trasformatori): Z3 punto di misura assegnato all'oggetto principale protetto per il lato 1 e il lato 2 Confronto di corrente per ogni avvolgimento di un autotrasformatore: Se durante la configurazione delle funzioni nel par. 2.1.3 si è selezionato un semplice confronto di corrente su ogni avvolgimento, è valido l'es. della fig. 2-7. Oltre ai due collegamenti dell'autoavvolgimento come lato S1 (avvolgimento pieno) e S2 (presa) con i punti di misura M1 e M2 , è definito un ulteriore lato S3 sulle alimentazioni di centro stella con i punti di misura M3. In questo caso viene realizzato un confronto di corrente per ogni singolo avvolgimento, ovvero per ogni fase, con i suoi 3 punti di misura. Tale confronto di corrente è più sensibile ai guasti a terra in uno dei trasformatori rispetto alla normale protezione differenziale. Ciò è importante se si considera che i guasti a terra sono i guasti più probabili in tali gruppi di trasformatori. La parametrizzazione all'indirizzo 105 PROT. OBJECT = Autotransf.Autotr. node supporta la protezione di confronto di corrente del nodo dell'autotrasformatore. 54 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.1 Generalità L'avvolgimento di compensazione, tuttavia, non può e non deve essere incluso in questa protezione, anche se esso è accessibile e dotato di trasformatori amperometrici. Questa variante applicativa è basata sulla legge delle correnti secondo la quale la somma delle correnti che fluiscono in un avvolgimento deve essere nulla. Negli autotrasformatori con avvolgimento di compensazione, quest'ultimo dovrebbe essere protetto separatamente (ad es. con la protezione di massima corrente). Con l'impostazione all'indirizzo 105 PROT. OBJECT = Autotransf. è possibile includere l'avvolgimento di compensazione nella protezione. Il trasformatore supplementare Z1 nella fig. 2-7 non è necessario. Per realizzare una protezione di massima corrente di terra o una protezione di terra ristretta, è anche possibile collegare la somma delle tre correnti sul punto di misura M3 ad un ingresso supplementare monofase dell'apparecchio. In appendice è riportato un esempio di collegamento, nel quale un punto di misura M3 serve come punto di misura trifase per il confronto di corrente e contemporaneamente la corrente somma 3I0 del gruppo di trasformatori è addotta ad un ingresso di misura monofase IZ1 dell'apparecchio. Figura 2-7 Topologia di un gruppo di trasformatori costituito da tre autotrasformatori monofase; definizione della topologia per una protezione di confronto di corrente per fase Lati: S1 Lato alta tensione dell'autoavvolgimento sull'oggetto principale protetto S2 Lato bassa tensione dell'autoavvolgimento (presa) sull'oggetto principale protetto S3 Lato centro stella dell'autoavvolgimento sull'oggetto principale protetto Punti di misura trifase, assegnati: M1 punto di misura assegnato all'oggetto principale protetto per il lato 1 M2 punto di misura assegnato all'oggetto principale protetto per il lato 2 M3 punto di misura assegnato all'oggetto principale protetto per il lato 3 Punti di misura supplementari monofase, assegnati: Z1 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 punto di misura assegnato all'oggetto principale protetto per il lato 1 e il lato 2 55 2 Funzioni Dati globali per protezione di sbarra monofase Se il dispositivo è utilizzato come protezione per sbarre, come protezione monofase o come protezione trifase mediante trasformatori sommatori, impostare il numero di diramazioni della sbarra all'indirizzo 216 NUMBER OF ENDS. Il numero minimo è 3 estremità (con un numero inferiore non avrebbe senso utilizzare un 7UT613/63x). Il numero massimo di derivazioni è 9 estremità per i dispositivi 7UT613 e 7UT633 e 12 estremità per il dispositivo 7UT635. Assegnazione dei punti di misura trifase I punti di misura trifase devono essere assegnati ai lati dell'oggetto principale protetto. Dato che si deve avere sempre NUMBER OF SIDES ≤ No AssigMeasLoc ≤ No Conn.MeasLoc e l'oggetto da proteggere deve avere almeno due lati, per questa assegnazione sono possibili solo poche combinazioni utili. Per escludere del tutto combinazioni impossibili, nei seguenti parametri compaiono solo gli indirizzi che corrispondono alle impostazioni globali degli indirizzi 211, 212 e 213. Sono inoltre determinanti solo quelle opzioni relative ai valori globali impostati. Se questi dati globali non sono plausibili, il dispositivo non trova combinazioni appropriate per l'assegnazione. Per l'assegnazione dei punti si misura, l'indirizzo 230 ASSIGNM. ERROR mostrerà una delle seguenti opzioni: • No AssigMeasLoc il numero di punti di misura assegnati non è plausibile; • No of sides il numero di lati non è plausibile. Questo parametro non può essere modificato. Esso fornisce solo informazioni relative alla non plausibilità delle impostazioni globali. Se compare, non sono possibili ulteriori assegnazioni. Ricontrollare attentamente gli indirizzi 211, 212, e 213 e correggere le impostazioni. È possibile sempre un solo parametro di assegnazione tra quelli elencati qui di seguito. Compare sempre solo l'indirizzo corrispondente al numero globale di lati e di punti di misura assegnati indicato sopra. Punti di misura e lati sono separati da una virgola, ad es. 3M,2S = 3 punti di misura assegnati a 2 lati Come opzioni per l'impostazione compaiono solo le combinazioni possibili per questo numero di punti di misura e di lati. I punti di misura dello stesso lato sono collegati dal segno „+“; i lati sono separati da una virgola. Qui di seguito vengono illustrate tutte le possibilità. L'indirizzo 220 ASSIGNM. 2M,2S è valido se si è selezionato 2 punti di misura assegnati (indirizzo 212) a 2 lati (indirizzo 213). È possibile una sola opzione: • M1,M2, ovvero il punto di misura M1 è assegnato al lato S1, il punto di misura M2 al lato S2. Dato che non esistono altre possibilità, questo indirizzo non ha altre opzioni. L'indirizzo 221 ASSIGNM. 3M,2S è valido se si è selezionato 3 punti di misura assegnati (indirizzo 212) a 2 lati (indirizzo 213). Sono possibili le seguenti opzioni: • M1+M2,M3, ovvero i punti di misura M1 e M2 sono assegnati al lato S1, il punto di misura M3 al lato S2. • M1,M2+M3, ovvero il punto di misura M1 è assegnato al lato S1, i punti di misura M2 e M3 al lato S2. L'indirizzo 222 ASSIGNM. 3M,3S è valido se si è selezionato 3 punti di misura assegnati (indirizzo 212) a 3 lati (indirizzo 213). È possibile una sola opzione: • M1,M2,M3, ovvero i 3 punti di misura sono così assegnati: M1 al lato S1, M2 al lato S2, M3 al lato S3. Questo caso corrisponde agli esempi delle figure 2-4, 2-6 e 2-7. Le ulteriori assegnazioni sono possibili solo per 7UT635, in quanto 7UT613 e 7UT633 dispongono di un massimo di tre ingressi di misura di corrente trifase (cfr. tabella 2-1). 56 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.1 Generalità L'indirizzo 223 ASSIGNM. 4M,2S è valido se si è selezionato 4 punti di misura assegnati (indirizzi 212) a 2 lati (indirizzo 213). Sono possibili le seguenti opzioni: • M1+M2,M3+M4, ovvero i punti di misura M1 e M2 sono assegnati al lato S1, i punti di misura M3 e M4 al lato S2. Questo caso corrisponde all'es. riportato nella fig. 22 (M5 qui non è assegnato). • M1+M2+M3,M4, ovvero i punti di misura M1, M2 e M3 sono assegnati al lato S1, il punto di misura M4 al lato S2. • M1,M2+M3+M4, ovvero il punto di misura M1 è assegnato al lato S1, i punti di misura M2, M3 e M4 al lato S2. L'indirizzo 224 ASSIGNM. 4M,3S è valido se si è selezionato 4 punti di misura assegnati (indirizzo 212) a 3 lati (indirizzo 213). Sono possibili le seguenti opzioni: • M1+M2,M3,M4, ovvero i punti di misura M1 e M2 sono assegnati al lato S1, il punto di misura M3 al lato S2, il punto di misura M4 al lato S3. Questo caso corrisponde agli esempi delle figure 2-3 e 2-5. • M1,M2+M3,M4, ovvero il punto di misura M1 è assegnato al lato S1, i punti di misura M2 e M3 al lato S2, il punto di misura M4 al lato S3. • M1,M2,M3+M4, ovvero il punto di misura M1 è assegnato al lato S1, il punto di misura M2 al lato S2, i punti di misura M3 e M4 al lato S3. L'indirizzo 225 ASSIGNM. 4M,4S è valido se si è selezionato 4 punti di misura assegnati (indirizzo 212) a 4 lati (indirizzo 213). È possibile una sola opzione: • M1,M2,M3,M4, ovvero il punto di misura M1 è assegnato al lato S1, il punto di misura M2 al lato S2, il punto di misura M3 al lato S3, il punto di misura M4 al lato S4. L'indirizzo 226 ASSIGNM. 5M,2S è valido se si è selezionato 5 punti di misura assegnati (indirizzo 212) a 2 lati (indirizzo 213). Sono possibili le seguenti opzioni: • M1+M2+M3,M4+M5, ovvero i punti di misura M1, M2 e M3 sono assegnati al lato S1, i punti di misura M4 e M5 al lato S2. • M1+M2,M3+M4+M5, ovvero i punti di misura M1 e M2 sono assegnati al lato S1, i punti di misura M3, M4 e M5 al lato S2. • M1+M2+M3+M4,M5, ovvero i punti di misura M1, M2 e M3 sono assegnati al lato S1, il punto di misura M5 al lato S2. • M1,M2+M3+M4+M5, ovvero il punto di misura M1 è assegnato al lato S1, i punti di misura M2, M3, M4 e M5 al lato S2. L'indirizzo 227 ASSIGNM. 5M,3S è valido se si è selezionato 5 punti di misura assegnati (indirizzo 212) a 3 lati (indirizzo 213). Sono possibili le seguenti opzioni: • M1+M2,M3+M4,M5, ovvero i punti di misura M1 e M2 sono assegnati al lato S1, i punti di misura M3 e M4 al lato S2, il punto di misura M5 al lato S3. • M1+M2,M3,M4+M5, ovvero i punti di misura M1 e M2 sono assegnati al lato S1, il punto di misura M3 al lato S2, i punti di misura M4 e M5 al lato S3. • M1,M2+M3,M4+M5, ovvero il punto di misura M1 è assegnato al lato S1, i punti di misura M2 e M3 al lato S2, i punti di misura M4 e M5 al lato S3. • M1+M2+M3,M4,M5, ovvero i punti di misura M1, M2 e M3 sono assegnati al lato S1, il punto di misura M4 al lato S2, il punto di misura M5 al lato S3. • M1,M2+M3+M4,M5, ovvero il punto di misura M1 è assegnato al lato S1, i punti di misura M2, M3 e M4 al lato S2, il punto di misura M5 al lato S3. • M1,M2,M3+M4+M5, ovvero il punto di misura M1 è assegnato al lato S1, il punto di misura M2 al lato S2, i punti di misura M3, M4 e M5 al lato S3. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 57 2 Funzioni L'indirizzo 228 ASSIGNM. 5M,4S è valido se si è selezionato 5 punti di misura assegnati (indirizzo 212) a 4 lati (indirizzo 213). Sono possibili le seguenti opzioni: • M1+M2,M3,M4,M5, ovvero i punti di misura M1 e M2 sono assegnati al lato S1, il punto di misura M3 al lato S2, il punto di misura M4 al lato S3, il punto di misura M5 al lato S4. • M1,M2+M3,M4,M5, ovvero il punto di misura M1 è assegnato al lato S1, i punti di misura M2 e M3 al lato S2, il punto di misura M4 al lato S3, il punto di misura M5 al lato S4. • M1,M2,M3+M4,M5, ovvero il punto di misura M1 è assegnato al lato S1, il punto di misura M2 al lato S2, i punti di misura M3 e M4 al lato S3, il punto di misura M5 al lato S4. • M1,M2,M3,M4+M5, ovvero il punto di misura M1 è assegnato al lato S1, il punto di misura M2 al lato S2, il punto di misura M3 al lato S3, i punti di misura M4 e M5 al lato S4. L'indirizzo 229 ASSIGNM. 5M,5S è valido se si è selezionato 5 punti di misura assegnati (indirizzo 212) a 5 lati (indirizzo 213). È possibile una sola opzione: • M1,M2,M3,M4,M5, ovvero il punto di misura M1 è assegnato al lato S1, il punto di misura M2 al lato S2, il punto di misura M3 al lato S3, il punto di misura M4 al lato S4, il punto di misura M5 al lato S5. Assegnazione dei lati negli autotrasformatori Nel caso degli autotrasformatori, si presenta anche la questione di come la protezione principale (la protezione differenziale) deve trattare i lati dell'oggetto da proteggere. Come si è già spiegato precedentemente, esistono diverse possibilità di definizione dei lati. Al fine di ottenere un'immagine esatta dell'autotrasformatore e dei suoi lati sono necessarie dunque ulteriori indicazioni. I seguenti indirizzi, pertanto, sono validi solo per gli autotrasformatori (indirizzo 105 PROT. OBJECT = Autotransf. oppure Autotr. node). Le due tabelle seguenti illustrano le varianti di configurazione supportate per un Autotransf. e per un Autotr. node e quale principio del trasformatore è applicato. L'avvolgimento di terra è preso in considerazione come lato mediante la parametrizzazione. Tabella 2-2 Varianti di configurazione per un Autotransf. Numero Lati 58 Tipi di configurazione del lato SIDE 1 SIDE 2 SIDE 3 SIDE 4 2 auto-connected auto-connected 3 auto-connected auto-connected auto-connected — 3 auto-connected auto-connected compensation. — 3 auto-connected auto-connected earth.electrode — — — 4 auto-connected auto-connected auto-connected auto-connected 4 auto-connected auto-connected auto-connected compensation. 4 auto-connected auto-connected auto-connected earth.electrode 4 auto-connected auto-connected compensation. auto-connected 4 auto-connected auto-connected compensation. compensation. 4 auto-connected auto-connected compensation. earth.electrode 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.1 Generalità Tabella 2-3 Varianti di configurazione per un Autotr. node Numero Lati Tipi di configurazione del lato SIDE 1 SIDE 2 SIDE 3 3 auto-connected auto-connected earth.electrode 4 auto-connected auto-connected auto-connected SIDE 4 — earth.electrode L'indirizzo 241 SIDE 1 dell'autotrasformatore dev'essere assegnato ad un autoconnected (avvolgimento primario, come consigliato sopra). Questo è obblgatorio e, pertanto, non può essere modificato. L'indirizzo 242 SIDE 2 dell'autotrasformatore dev'essere assegnato ad un autoconnected (avvolgimento secondario, come consigliato sopra). Questo è obblgatorio e, pertanto, non può essere modificato. Per i lati 3 e 4 esistono delle alternative. Se l'autotrasformatore dispone di un'ulteriore presa intermedia, il lato corrispondente viene definito auto-connected. Nell'es. della fig. 2-6 per un PROT. OBJECT = Autotransf. il lato S3 è l'avvolgimento terziario, vale a dire l'avvolgimento di compensazione accessibile e caricabile. In questo esempio l'impostazione è indirizzo 243 SIDE 3 = compensation. Questa opzione è possibile solo per PROT. OBJECT = Autotransf.. Nell'es. della fig. 2-7 per un PROT. OBJECT = Autotr. node il lato 3 è rivolto al terminale di messa a terra. Qui si ha indirizzo 243 SIDE 3 = earth.electrode. Questa opzione per PROT. OBJECT =Autotransf. e per PROT. OBJECT = Autotr. node è possibile solo se non sono assegnati altri lati. Lo stesso vale per l'indirizzo 244 SIDE 4 = earth.electrode I lati S1 e S2 sono assegnati obbligatoriamente ai due collegamenti dell'autoavvolgimento. Per SIDE 3 e SIDE 4 selezionare l'opzione corrispondente alla topologia: auto-connected (per un'ulteriore presa intermedia dell'autoavvolgimento), compensation (per l'avvolgimento di compensazione accessibile e caricabile) oppure earth.electrode (per il lato di messa a terra dell'autoavvolgimento). Assegnazione degli ingressi di misura supplementari monofase Per ognuno dei possibili ingressi di corrente supplementari va effettuata l'assegnazione agli indirizzi 251 - 254. Il numero di ingressi supplementari dipende dal tipo di apparecchio (vedi anche tabella 2-1). Nel 7UT635 gli ingressi IZ1 - IZ3 sono disponibili come ingressi di misura monofase supplementari solo se essi non vengono utilizzati per un quinto punto di misura trifase, ovvero se vengono utilizzati solo fino a quattro punti di misura trifase. Gli ingressi supplementari possono essere assegnati ad un lato o ad un punto di misura oppure rimanere non assegnati. Se ad un lato è assegnato esattamente un punto di misura, questo lato è identico al punto di misura corrispondente. Correnti di misura supplementari monofase vengono utilizzate nei seguenti casi: 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 59 2 Funzioni 1. Nella protezione differenziale, per tenere conto della corrente di terra di un avvolgimento collegato a terra (direttamente o mediante un trasformatore di terra nella zona di protezione); 2. Nella protezione di terra ristretta, per confrontare la corrente di terra di un avvolgimento collegato a terra (trasformatore, generatore, motore, induttanza shunt, trasformatore di terra) alla corrente omopolare proveniente dalle correnti di fase; 3. Nella protezione di massima corrente di terra, per il rilevamento della corrente di terra di un avvolgimento collegato a terra; 4. Nella protezione di massima corrente monofase, per il rilevamento di una qualsiasi corrente monofase; 5. Per la supervisione di valori limite e/o la visualizzazione di valori di misura durante il fuzionamento. • Caso 1: è importante assegnare l'ingresso monofase al lato dell'oggetto da proteggere le cui correnti di fase in ingresso devono essere confrontate con la corrente di terra. Assicurarsi dunque che l'ingresso monofase sia assegnato al lato corrispondente. Nel caso dei trasformatori, questo può essere solo un lato con centro stella dell'avvolgimento collegato a terra (direttamente o tramite trasformatore di terra nella zona di protezione). Nell'es. della fig. 2-2 il punto di misura supplementare Z3 va assegnato al lato S1. Se il dispositivo è stato informato relativamente a questa assegnazione, la corrente misurata all'ingresso IZ3 verrà interpretata come corrente che fluisce in direzione del centro stella dell'avvolgimento di alta tensione (lato 1). Nell'es. della fig. 2-6 il punto di misura supplementare Z3 dev'essere assegnato all'autoavvolgimento. Quest'ultimo ha tuttavia due lati con due punti di misura trifase. Z3 viene assegnato al lato S1. Dato che il dispositivo è stato informato tramite l'indirizzo 105 PROT. OBJECT = Autotransf. che l'oggetto da proteggere è un autotrasformatore, e mediante l'assegnazione dei lati 1 e 2 che questi appartengono all'autoavvolgimento, è chiaro che Z3 appartiene all'autoavvolgimento e pertanto è assegnato ai lati S1 e S2. Se si assegna Z3 al lato S2 il risultato è lo stesso. Per l'autotrasformatore è allora irrilevante a quale lato di tensione dell'autoavvolgimento venga assegnata la corrente di centro stella (l'inizio dell'avvolgimento o una qualsiasi presa intermedia). • Caso 2: Per questo caso valgono le stesse considerazioni del primo caso. Per generatori, motori o induttanze shunt, selezionare il lato morsetti corrispondente. In questo caso, però, è anche possibile utilizzare un punto di misura non assegnato all'oggetto principale protetto. Nell'es. riportato nella fig. 2-3 la protezione di terra ristretta può essere impiegata per la reattanza di messa a terra: il punto di misura supplementare Z4 viene allora assegnato al punto di misura M5. In tal modo il dispositivo è stato informato del fatto che le grandezze di misura del punto di misura non assegnato M5 (trifase) devono essere confrontate con la grandezza di misura del punto di misura supplementare Z4 (monofase). Nell'es. della fig. 2-6 il punto di misura supplementare Z3 dev'essere assegnato all'autoavvolgimento. Quest'ultimo ha tuttavia due lati con due punti di misura trifase. Z3 viene assegnato al lato S1. Dato che il dispositivo è stato informato tramite l'indirizzo 105 PROT. OBJECT = Autotransf. che l'oggetto da proteggere è un autotrasformatore, e mediante l'assegnazione dei lati 1 e 2 che questi appartengono all'autoavvolgimento, è chiaro che Z3 appartiene all'autoavvolgimento e pertanto è assegnato ai lati S1 e S2. Se si assegna Z3 al lato S2 il risultato è lo stesso. Per l'autotrasformatore è allora irrilevante a quale lato di tensione dell'autoavvolgimento venga assegnata la corrente di centro stella (l'inizio dell'avvolgimento o una qualsiasi presa intermedia). 60 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.1 Generalità • Caso 3: Anche qui il punto di misura supplementare va assegnato al lato la cui corrente di terra dev'essere rilevata. È anche possibile utilizzare un punto di misura non assegnato all'oggetto principale protetto. Si tenga presente che la protezione di massima corrente di terra ricaverà non solo le sue grandezze di misura dal punto di misura supplementare qui assegnato, ma anche informazioni sull'interruttore (flusso di corrente e rilevamento chiusura manuale) dal punto di misura trifase corrispondente. Se la corrente utilizzata dalla protezione di massima corrente di terra non va assegnata ad alcun lato o punto di misura trifase, è possibile procedere come descritto nei casi 4 e 5. • Casi 4 e 5: In questi casi, per l'assegnazione del punto di misura supplementare corrispondente impostare il parametro conn/not assig. (collegato ma non assegnato). In tal modo, il punto di misura supplementare non è assegnato né ad un lato preciso dell'oggetto principale protetto né ad un qualsiasi altro punto di misura trifase. Queste funzioni di protezione e di misura non richiedono alcuna informazione relativa all'assegnazione ad un punto di misura trifase, in quanto elaborano la corrente monofase corrispondente. • In generale: Se si vuole utilizzare un punto di misura supplementare monofase sia per una funzione come nei casi 3 - 5 che per una funzione come nei casi 1 - 2, naturalmente si deve eseguire l'assegnazione per i casi 1 e/o 2. Se l'apparecchio dispone di un ingresso di misura supplementare monofase che però non viene utilizzato, lasciare l'impostazione corrispondente su Not connected (non collegato). Degli indirizzi descritti qui di seguito compaiono solo quelli disponibili nell'apparecchio ordinato. Si osservi • che nei dispositivi 7UT613 e 7UT633 sono disponibili solo gli ingressi supplementari IZ1 - IZ3 e possono essere assegnati al massimo tre lati o punti di misura trifase e • che nel dispositivo 7UT635 gli ingressi supplementari IZ1 - IZ3 non possono essere assegnati al punto di misura M5, in quanto qui sono disponibili M5 oppure IZ1 - IZ3. Gli indirizzi 251 AUX. CT IX1, 252 AUX. CT IX2,253 AUX. CT IX3 e 254 AUX. CT IX4 definiscono quale lato dell'oggetto principale protetto o quale punto di misura trifase dell'ingresso di misura monofase IZ1, IZ2, IZ3 o IZ4 è assegnato. Impostare il lato o punto di misura oppure non effettuare alcuna assegnazione, secondo quanto descritto sopra. Ingressi di misura supplementari monofase ad alta sensibilità A seconda del modello, gli apparecchi della famiglia 7UT613/63x dispongono di 1 o 2 ingressi di misura supplementari con una sensibilità particolarmente alta che possono rilevare correnti già a partire da 3 mA presenti all'ingresso. Questi ingressi possono essere utilizzati per la protezione di massima corrente. La protezione di massima corrente monofase a tempo indipendente è adatta, ad es, per una protezione cassone ad alta sensibilità oppure per una protezione differenziale ad alta impedenza (cfr. par. 2.7), se viene utilizzato un ingresso di misura ad alta sensibilità. Se si vuole utilizzare un simile ingresso di misura di corrente ad alta sensibilità, è possibile informare il dispositivo agli indirizzi255 e 256. In 7UT613 e 7UT633 l'ingresso IZ3 può essere utilizzato come ingresso ad alta sensibilità. Impostare l'indirizzo 255 AUX CT IX3 TYPE = sensitiv input se IZ3 dev'essere impiegato come ingresso ad alta sensibilità, altrimenti lasciare l'impostazione 1A/5A input. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 61 2 Funzioni In 7UT635 l'ingresso IZ3 può essere utilizzato come ingresso ad alta sensibilità se esso non viene impiegato per un quinto punto di misura trifase, vale a dire se vengono utilizzati solo quattro ingressi di misura trifase. In questo caso, impostare l'indirizzo 255 AUX CT IX3 TYPE = sensitiv input se IZ3 dev'essere utilizzato come ingresso ad alta sensibilità. L'ingresso IZ4 in 7UT635 è disponibile sempre come ingresso monofase e può essere impostato all'indirizzo 256 AUX CT IX4 TYPE come sensitiv input oppure 1A/5A input. Assegnazione degli ingressi di misura della tensione I dispositivi 7UT613 e 7UT633 (non 7UT635) possono essere dotati di ingressi di misura della tensione. Il gruppo di ingressi di tensione trifase e il quarto ingresso di tensione possono essere assegnati rispettivamente ad un lato o ad un punto di misura oppure alla tensione della sbarra (nella protezione per sbarre). Le tensioni di misura possono essere utilizzate in 7UT613/63x per la protezione contro la sovraeccitazione, la protezione di minima tensione, la protezione di massima tensione, la protezione ritorno di energia, la supervisione della potenza uscente, la protezione di frequenza oppure per operazioni di misurazione come la visualizzazione delle tensioni o il calcolo e l'emissione di potenze e conteggio di energia. La fig. 2-8 mostra diverse possibilità di assegnazione della tensione (che naturalmente nella pratica non si presentano contemporaneamente). Va impostato l'indirizzo 261 VT SET. • Per la misurazione della tensione con Ua vengono misurate le tensioni al Side 1 dell'oggetto principale protetto. • Per la misurazione della tensione con Ub vengono misurate le tensioni al Measuring loc.2 che è assegnato al lato 1 dell'oggetto principale protetto. • Per la misurazione della tensione con Uc vengono misurate le tensioni sulla Busbar (possibile solo nella protezione per sbarre). • Per la misurazione della tensione con Ud vengono misurate le tensioni al Measuring loc.3 che non è assegnato all'oggetto principale protetto. • Per la misurazione della tensione con Ue vengono misurate le tensioni al Side 2 dell'oggetto principale protetto. Come mostrano questi esempi, è possibile selezionare lati, sbarre, punti di misura assegnati o non assegnati. Nella protezione monofase per sbarre è possibile solo la misurazione sulla Busbar. In pratica l'assegnazione della tensione dipende dalle tensioni che l'apparecchio riceve ed elabora. Naturalmente trasformatori voltmetrici devono essere installati nei punti appropriati e collegati all'apparecchio. 62 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.1 Generalità Figura 2-8 Esempi di assegnazione della tensione Assegnazione della tensione: Ua La tensione viene misurata al lato S1 dell'oggetto principale protetto (trasformatore) Ub La tensione viene misurata al punto di misura M2 assegnato Uc La tensione viene misurata su una sbarra Ud La tensione viene misurata al punto di misura M3 non assegnato Ue La tensione viene misurata al lato S2 dell'oggetto principale protetto (trasformatore) Se i trasformatori voltmetrici rappresentati come Ua non esistono nell'impianto, è possibile, ad es., utilizzare le tensioni al Measuring loc.2 (rappresentato come Ub) in quanto essi (supponendo che l'interruttore è chiuso) sono identici dal punto di vista elettrico. L'apparecchio assegna allora automaticamente la tensione al lato 1 e calcola la potenza del lato sulla base di questa tensione e della corrente del lato S1, che corrisponde alla somma delle correnti dei punti di misura M1 e M2. Se non sono collegate tensioni, impostare Not connected. Se si utilizza la protezione di sovraeccitazione, si deve selezionare (e collegare) una tensione adatta a questa funzione di protezione. Per i trasformatori si deve trattare di un lato non regolato, in quanto solo qui esiste una relazione proporzionale tra il quoziente U/f e l'induzione B. Se ad es. nella fig. 2-8 l'avvolgimento al lato 1 possiede un regolatore di tensione, si deve selezionare Side 2. Per le funzioni di potenza è importante che le tensioni vengano misurate nel punto in cui circolano anche le correnti dalle quali viene calcolata la potenza. Se, ad es., è rilevante la potenza che fluisce dal lato alta tensione (lato 1) nel trasformatore, come riportato nella fig. 2-8, l'assegnazione è impostata all'indirizzo 261 VT SET = Side 1. Le correnti circolanti ai punti di misura M1 e M2 vengono così moltiplicate per la tensione su Ua per ottenere la potenza. Nel caso della protezione ritorno di energia per un generatore, di regola le correnti vengono misurate nelle alimentazioni del centro stella e le tensioni al lato morsetti (fig. 2-9). Qui è allora consigliabile assegnare la tensione non al punto di misura M2 o al lato S2, bensì al punto di misura M1 o al lato S1. Per il calcolo della potenza vengono prese in considerazione le tensioni su U con le correnti su M1. In tal modo si assicura 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 63 2 Funzioni che un assorbimento di potenza attiva del generatore dalla rete venga considerato come ritorno di energia. Figura 2-9 Misurazione della potenza sul generatore Se si può scegliere se assegnare un lato o un punto di misura all'oggetto principale protetto, come riportato nella fig. 2-9 (S1 è identico a M1), si deve preferire l'assegnazione del lato poiché le potenze potranno essere impostate successivamente nelle grandezze relative (per lo più note). Poiché i dati nominali dell'oggetto principale protetto sono noti, non è necessario convertire le grandezze relative in valori secondari. La protezione di massima e minima tensione e la protezione di frequenza utilizzano ugualmente le tensioni collegate all'apparecchio. Selezionare qui il lato o punto di misura collegato elettricamente al gruppo di trasformatori amperometrici. Se le tensioni non sono utilizzate per funzioni di protezione, selezionare le tensioni che devono essere visualizzate o trasmesse come valori di misura di esercizio durante il funzionamento o dalle quali deve essere calcolata la potenza. Per l'ingresso di misura di tensione monofase U4 è possibile selezionare un lato o un punto di misura all'indirizzo 262 VT U4 (indipendentemente dall'assegnazione degli ingressi di misura di tensione trifase). Spesso viene impiegata qui la tensione omopolare, misurata sugli avvolgimenti e-n dei trasformatori. Ma questo ingresso di misura può anche essere utilizzato per rilevare una qualsiasi altra tensione di misura. In questo caso impostare VT U4 = conn/not assig. (collegato ma non assegnato). Se all'ingresso di tensione monofase non è necessaria alcuna tensione, impostare Not connected (non collegato). Dato che sono possibili diversi collegamenti, si deve specificare nel dispositivo come interpretare la tensione monofase collegata. Ciò è effettuato all'indirizzo 263 VT U4 TYPE. Impostare Udelta transf. se la tensione assegnata secondo l'indirizzo 262 è una tensione omopolare. Questa può anche essere una qualsiasi tensione faseterra (ad es. UL1E transform.) o una tensione concatenata (ad es. UL12 transform.). Se a U4 è collegata una tensione non assegnata a nessun lato o punto di misura, impostare Ux transformer. 2.1.4.2 Dati generali dell'impianto In generale Il dispositivo richiede alcuni dati della rete e dell'impianto per adattare le proprie funzioni a questi dati in funzione dell'impiego specifico. Di questi fanno parte, ad es., i dati nominali dell'impianto e dei trasformatori, le polarità e il collegamento delle grandezze di misura, le caratteristiche dell'interruttore e altri dati. Esiste inoltre una serie di parametri funzionali che vengono assegnati assieme alle funzioni e non a una funzione concreta di protezione, di controllo o di supervisione. In generale, questi dati di impianto 1 possono essere modificati solo tramite un PC e e vengono descritti in questo paragrafo. Frequenza di rete La frequenza nominale della rete viene impostata all'indirizzo 270 Rated Frequency. Sono disponibili le frequenze nominali 50 Hz, 60 Hz e 16,7 Hz. 64 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.1 Generalità Senso ciclico delle fasi All'indirizzo 271 PHASE SEQ. è possibile modificare la preimpostazione L1 L2 L3 per una sequenza delle fasi positiva se l'impianto presenta una sequenza delle fasi negativa L1 L3 L2. Se su tutti i lati dell'oggetto da proteggere esiste una sequenza delle fasi identica, la sequenza delle fasi non ha alcuna influenza sulla conversione del gruppo di trasformazione della protezione differenziale In caso di applicazione monofase, questa impostazione è irrilevante e non accessibile. Figura 2-10 Sequenza delle fasi Unità di temperatura Le temperature collegate mediante i Thermobox possono essere visualizzate in Celsius oppure in Fahrenheit. Ciò vale in particolar modo anche per l'indicazione della temperatura del punto caldo qualora si utilizzi la protezione di sovraccarico con il calcolo della temperatura del punto caldo. Impostare all'indirizzo 276 TEMP. UNIT l'unità di temperatura desiderata. La modifica dell'unità di temperatura non provoca alcuna conversione automatica dei valori di taratura dipendenti da questa unità. I valori devono essere immessi nuovamente negli indirizzi validi corrispondenti. Dati dell'oggetto nel caso di trasformatori I dati dei trasformatori sono necessari quando il dispositivo viene impiegato come protezione differenziale per trasformatori, ovvero quando, in fase di configurazione delle funzioni di protezione, si è impostato all'indirizzo 105 PROT. OBJECT = 3 phase transf. oppure 1 phase transf. oppure Autotr. node. In altri casi queste impostazioni non sono accessibili. Rispettare la definzione dei lati effettuata nella topologia dell'oggetto principale protetto (definizione della topologia). Il lato 1 rappresenta sempre l'avvolgimento di riferimento ed ha quindi fase di corrente 0 e nessuna indicazione del gruppo di trasformazione. Di regola questo lato è l'avvolgimento di alta tensione del trasformatore. I dati dell'oggetto contengono informazioni su ogni lato dell'oggetto da proteggere, così come definito nella topologia. Qui non vengono richiesti i dati dei lati non assegnati. Tali dati verranno impostati solo successivamente (titolo al margine „Dati per ulteriori oggetti da proteggere“). Per il lato 1 il dispositivo richiede i seguenti dati: • la tensione nominale primaria UN in kV (concatenata) all'indirizzo 311 UN-PRI SIDE 1. • La potenza nominale apparente all'indirizzo 312 SN SIDE 1. Si noti che gli avvolgimenti dei trasformatori a più di due avvolgimenti possono avere differenti potenze nominali apparenti. Qui è determinante la potenza per l'avvolgimento assegnato al lato 1. La potenza dev'essere sempre indicata come valore primario anche quando il dispositivo viene parametrizzato in valori secondari. Da questa potenza il dispositivo calcola la corrente nominale primaria del lato che costituisce la base dei valori di misura relativi di questo lato. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 65 2 Funzioni • Il trattamento del centro stella all'indirizzo 313 STARPNT SIDE 1: Earthed oppure Isolated. Impostare anche Earthed se il centro stella è collegato a terra mediante una limitazione della corrente di terra (a bassa res. ohmica) oppure tramite una bobina di Petersen (ad alto valore ohmico). Il centro stella è trattato come Earthed se all'interno della zona di protezione si trova un trasformatore di terra o uno scaricatore di sovratensioni tra il centro stella e la terra. • Impostare il collegamento degli avvolgimenti all'indirizzo 314 CONNECTION S1. Se il lato alta tensione è il lato 1, questo è rappresentato normalmente dalla lettera maiuscola del gruppo di trasformazione del trasformatore (Y oppure D). Nel caso degli autotrasformatori e dei trasformatori monofase è ammesso solo Y. Se l'avvolgimento ha un campo di regolazione, come UN del lato non viene utilizzata la tensione nominale effettiva ma la tensione corrispondente alla corrente media del campo di regolazione. con Umax, Umin ai limiti del campo di regolazione. Esempio di calcolo: Trasformatore YNd5 35 MVA 110 kV/20 kV lato Y regolato, ±20 % Da qui risultano per l'avvolgimento regolato (110 kV): tensione massima Umax = 132 kV tensione minima Umin = 88 kV tensione da impostare (indirizzo 311) Per il lato 2 valgono gli stessi criteri che per l'avvolgimento del lato 1, riguardo alla tensione nominale primaria UN-PRI SIDE 2 (indirizzo 321) e al trattamento del centro stella STARPNT SIDE 2 (indirizzo 323). Attenersi scrupolosamente all'assegnazione del lato definita nella topologia. La potenza nominale apparente all'indirizzo 322 SN SIDE 2 è quella dell'avvolgimento assegnato al lato 2. In caso di trasformatori a più di 2 avvolgimenti, questi ultimi possono essere dimensionati per potenze diverse. La potenza dev'essere sempre indicata come valore primario anche quando il dispositivo viene parametrizzato in valori secondari. Da questa potenza il dispositivo calcola la corrente nominale primaria del lato. Il collegamento degli avvolgimenti CONNECTION S2 (indirizzo 324) e il numero del gruppo vettoriale VECTOR GRP S2 (indirizzo 325) devono corrispondere ai dati del trasformatore dell'avvolgimetno al lato 2. Il numero del gruppo vettoriale indica lo sfasamento delle correnti di questo avvolgimento rispetto all'avvolgimento di riferimento (lato 1). Lo sfasamento viene definito in multipli di 30° conformemente a IEC. Se l'avvolgimento di alta tensione è il lato di riferimento (lato 1), le indicazioni possono essere dedotte direttamente dal gruppo vettoriale, ad es. CONNECTION S2 = D e VECTOR GRP S2 = 5 per il gruppo Yd5. Tutte le indicazioni degli indici orari sono impostabili da 66 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.1 Generalità 0 a 11 (ad es. per Yy, Dd e Dz sono possibili solo numeri pari, per Yz e Dy solo numeri dispari). Per l'avvolgimento degli autotrasformatori e per i trasformatori monofase è ammesso solo Y 0. Se si seleziona un altro avvolgimento come avvolgimento di riferimento, va osservato che il numero del gruppo vettoriale varia: Yd5, ad es., visto dal lato D diventa Dy7. Figura 2-11 Conversione dei gruppi di trasformazione con avvolgimento di bassa tensione come lato di riferimento, esempio Se il trasformatore ha più di due avvolgimenti o lati assegnati, per gli altri avvolgimenti valgono considerazioni simili (avvolgimento 4 e 5 solo in 7UT635). Se in un gruppo di autotrasformatori l'estremità degli avvolgimenti rivolta verso il dispersore è stata definita come lato per realizzare una protezione di confronto di corrente su ogni avvolgimento (cfr. anche fig. 2-7 e le relative spiegazioni sotto „Gruppi di autotrasformatori“), queste impostazioni non sono valide per questo lato e pertanto sono inaccessibili. Se in un autotrasformatore il lato S3 o S4 è un avvolgimento di compensazione, il collegamento degli avvolgimenti viene assunto sempre di tipo „D“ e per questi lati possono essere selezionati indici orari dispari. Per l'avvolgimento assegnato al lato 3: • indirizzo 331 UN-PRI SIDE 3 la tensione nominale (con regolazione eventualmente convertita), • indirizzo 332 SN SIDE 3 la potenza nominale apparente dell'avvolgimento, • indirizzo 333 STARPNT SIDE 3 il trattamento del centro stella, • indirizzo 334 CONNECTION S3 il collegamento degli avvolgimenti, • indirizzo 335 VECTOR GRP S3 il numero del gruppo vettoriale. Per l'avvolgimento assegnato al lato 4: • indirizzo 341 UN-PRI SIDE 4 la tensione nominale (con regolazione eventualmente convertita), • indirizzo 342 SN SIDE 4 la potenza nominale apparente dell'avvolgimento, • indirizzo 343 STARPNT SIDE 4 il trattamento del centro stella, • indirizzo 344 CONNECTION S4 il collegamento degli avvolgimenti, • indirizzo 345 VECTOR GRP S4 il numero del gruppo vettoriale. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 67 2 Funzioni Per l'avvolgimento assegnato al lato 5: • indirizzo 351 UN-PRI SIDE 5 la tensione nominale (con regolazione eventualmente convertita), • indirizzo 352 SN SIDE 5 la potenza nominale apparente dell'avvolgimento, • indirizzo 353 STARPNT SIDE 5 il trattamento del centro stella, • indirizzo 354 CONNECTION S5 il collegamento degli avvolgimenti, • indirizzo 355 VECTOR GRP S5 il numero del gruppo vettoriale. Dai dati nominali del trasformatore da proteggere e del suo avvolgimento, il dispositivo calcola anche automaticamente le formule di adattamento della corrente necessarie per le correnti nominali dell'avvolgimento. Le correnti vengono convertite in modo che la sensibilità della protezione si riferisca sempre alla potenza nominale apparente del trasformatore. Nel caso in cui gli avvolgimenti siano diversamente dimensionati, la potenza nominale apparente dell'avvolgimento più potente è la potenza apparente nominale del trasformatore. In generale, per l'adattamento del gruppo vettoriale non sono necessari collegamenti né trasformazioni delle correnti nominali. Dati dell'oggetto per generatori, motori e induttanze In caso di impiego del 7UT613/63x come protezione per generatori o motori, alla configurazione delle funzioni di protezione (vedi Funzioni, indirizzo 105) si deve impostare PROT. OBJECT = Generator/Motor. L'impostazione vale anche per reattanze addizionali e induttanze shunt quando a entrambi i lati è installato un gruppo completo di TA. In altri casi queste impostazioni non sono accessibili. La tensione nominale della macchina (concatenata) viene impostata all'indirizzo 361 UN GEN/MOTOR. La potenza nominale apparente primaria viene impostata all'indirizzo 362 SN GEN/MOTOR. La potenza dev'essere sempre indicata come valore primario anche quando il dispositivo viene parametrizzato in valori secondari. Da questa potenza e dalla tensione nominale il dispositivo calcola la corrente nominale primaria dell'oggetto da proteggere e dei suoi lati. Questa è la base per tutti i valori relativi. Dati dell'oggetto per sbarre di piccole dimensioni o linee corte (trifase) Questi dati sono necessari se il dispositivo è impiegato come protezione differenziale trifase per sbarre di piccole dimensioni o linee corte. In questo caso, alla configurazione delle funzioni di protezione (vedi Funzioni, indirizzo 105) si deve impostare PROT. OBJECT = 3ph Busbar. In altri casi queste impostazioni non sono accessibili. La tensione nominale primaria (concatenata) 370 UN BUSBAR è necessaria se sono configurate funzioni di protezione dipendenti dalla tensione (ad es. protezione di sovraeccitazione, protezione di tensione, protezione di frequenza, funzioni di protezione di frequenza). Essa è significativa anche per il calcolo di valori di misura di esercizio. Le derivazioni di una sbarra possono essere predisposte per correnti nominali differenti. Ad es., la derivazione di una linea aerea può essere predisposta a trasportare correnti più elevate rispetto all'uscita di un cavo o di un trasformatore. Per ciascuna derivazione si può indicare una corrente nominale primaria del lato alla quale si riferiscono tutti i valori relativi per questo lato. Queste correnti nominali non devono essere identiche alle correnti nominali dei rispettivi TA. Queste ultime verranno impostate solo più tardi nei dati dei TA. La fig. 2-12 riporta un esempio di sbarra con 3 derivazioni. Una corrente nominale può essere definita anche per la sbarra come oggetto principale protetto. Le correnti di tutti i punti di misura assegnati all'oggetto principale protetto vengono convertite nel dispositivo in modo tale che le impostazioni della protezione si riferiscono sempre alla corrente nominale dell'oggetto da proteggere (in questo caso la sbarra). Se per la sbarra è definita una corrente nominale, impostarla all'indirizzo 371 I PRIMARY OP.. Se per la sbarra non è definita alcuna corrente no- 68 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.1 Generalità minale, selezionare la maggiore delle correnti nominali delle derivazioni. Nella fig. 212 la corrente nominale dell'oggetto da proteggere (sbarra) sarebbe di 1000 A. Figura 2-12 Correnti nominali dei lati in una sbarra con 3 derivazioni (impostazione indirizzo 105 PROT. OBJECT = 3ph Busbar) Gli ulteriori dati dell'oggetto contengono informazioni su ogni lato dell'oggetto da proteggere, così come definito nella topologia. Qui non vengono richiesti i dati dei lati non assegnati. Tali dati verranno impostati solo successivamente (titolo al margine „Dati per ulteriori oggetti da proteggere“). Impostare all'indirizzo 372 I PRIMARY OP S1 la corrente nominale primaria del lato 1. Come menzionato sopra, nelle sbarre i lati e i punti di misura corrispondono alle derivazioni. Lo stesso vale per gli altri lati: • indirizzo 373 I PRIMARY OP S2 per il lato (derivazione) 2, • indirizzo 374 I PRIMARY OP S3 per il lato (derivazione) 3, • indirizzo 375 I PRIMARY OP S4 per il lato (derivazione) 4, • indirizzo 376 I PRIMARY OP S5 per il lato (derivazione) 5. In 7UT613 e 7UT633 gli indirizzi 375 e 376 mancano, in quanto questi modelli consentono solo tre lati. Dati dell'oggetto per sbarre, collegamento monofase con max. 9 o 12 derivazioni Questi dati sono necessari se il dispositivo è impiegato come protezione monofase per sbarre. In questo caso, alla configurazione delle funzioni di protezione (vedi Funzioni, indirizzo 105) si deve impostare PROT. OBJECT = 1ph Busbar. In altri casi queste impostazioni non sono accessibili. In 7UT613 e 7UT633 sono possibili fino a 9 derivazioni, in 7UT635 fino a 12 derivazioni. La tensione nominale primaria (concatenata) 370 UN BUSBAR è necessaria per il calcolo dei valori di misura di esercizio; essa non ha nessun effetto sulle reali funzioni di protezione. Le derivazioni di una sbarra possono essere predisposte per correnti nominali differenti. Ad es., la derivazione di una linea aerea può essere predisposta a trasportare correnti più elevate rispetto all'uscita di un cavo o di un trasformatore. Per ciascuna derivazione si può indicare una corrente nominale alla quale si riferiscono tutti i valori relativi per questa derivazione. Queste correnti nominali non devono essere identiche alle correnti nominali dei rispettivi TA. Queste ultime verranno impostate solo più tardi nei dati dei TA. La fig. 2-12 riporta un esempio di sbarra con 3 derivazioni. Una corrente nominale può essere definita anche per la sbarra come oggetto principale protetto. Le correnti di tutti i punti di misura assegnati all'oggetto principale pro- 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 69 2 Funzioni tetto vengono convertite nel dispositivo in modo tale che le impostazioni della protezione si riferiscono sempre alla corrente nominale dell'oggetto da proteggere (in questo caso la sbarra). Se per la sbarra è definita una corrente nominale, impostarla all'indirizzo 371 I PRIMARY OP.. Se per la sbarra non è definita alcuna corrente nominale, selezionare la maggiore delle correnti nominali delle derivazioni. Nella fig. 212 la corrente nominale dell'oggetto da proteggere (sbarra) sarebbe di 1000 A. Impostare all'indirizzo 381 I PRIMARY OP 1 la corrente nominale primaria della derivazione 1. Lo stesso vale per le altre derivazioni: • indirizzo 382 I PRIMARY OP 2 per la derivazione 2, • indirizzo 383 I PRIMARY OP 3 per la derivazione 3, • indirizzo 384 I PRIMARY OP 4 per la derivazione 4, • indirizzo 385 I PRIMARY OP 5 per la derivazione 5, • indirizzo 386 I PRIMARY OP 6 per la derivazione 6, • indirizzo 387 I PRIMARY OP 7 per la derivazione 7, • indirizzo 388 I PRIMARY OP 8 per la derivazione 8, • indirizzo 389 I PRIMARY OP 9 per la derivazione 9, • indirizzo 390 I PRIMARY OP 10 per la derivazione 10, • indirizzo 391 I PRIMARY OP 11 per la derivazione 11, • indirizzo 392 I PRIMARY OP 12 per la derivazione 12. In 7UT613 e 7UT633 gli indirizzi 390 - 392 mancano, in quanto questi modelli consentono solo 9 derivazioni. Se si impiega un dispositivo 7UT613/63x per ogni fase, per ogni derivazione vanno impostate, per tutti e tre i dispositivi, le stesse correnti e le stesse tensioni. Per identificare le fasi ai fini delle segnalazioni di guasto e dei valori di misura, dev'essere comunicato a ogni dispositivo a quale fase è assegnato. L'impostazione viene effettuata all'indirizzo 396 PHASE SELECTION. Dati per ulteriori oggetti da proteggere I dati descritti nei precedenti paragrafi riguardano l'oggetto principale protetto i cui lati e punti di misura sono stati assegnati conformemente al par. 2.1.4.1. Se nella topologia sono stati definiti ulteriori oggetti da proteggere, rimangono ancora dei punti di misura non assegnati. Per questi ultimi si richiedono adesso le grandezze nominali. Per la corrente e la tensione nominali valgono le stesse considerazioni fatte per l'oggetto principale protetto. Dei seguenti indirizzi compaiono solo quelli che, secondo la topologia, si riferiscono ai punti di misura non assegnati. Poiché l'oggetto principale protetto deve avere sempre almeno due punti di misura (la protezione differenziale non avrebbe senso se ce ne fossero di meno), M1 e M2 qui non compaiono. L'indirizzo 403 I PRIMARY OP M3 richiede la corrente nominale di esercizio primaria al punto di misura M3, se esso non è assegnato all'oggetto principale protetto. L'indirizzo 404 I PRIMARY OP M4 richiede la corrente nominale di esercizio primaria al punto di misura M4, se esso non è assegnato all'oggetto principale protetto. L'indirizzo 405 I PRIMARY OP M5 richiede la corrente nominale di esercizio primaria al punto di misura M5, se esso non è assegnato all'oggetto principale protetto. In 7UT613 e 7UT633 gli indirizzi 404 e 405 mancano, in quanto questi modelli consentono solo tre punti di misura. I dati delle tensioni sono significativi in 7UT613 e 7UT633 solo se i dispositivi sono dotati di ingressi di misura della tensione. Le tensioni nominali trifasi sono già state 70 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.1 Generalità impostate, se esse si riferiscono all'oggetto principale protetto. Se tuttavia si è prevista la misurazione della tensione su un punto di misura non assegnato all'oggetto principale protetto (ad es. all'indirizzo 261 VT SET si è selezionato un Measuring loc.3 non assegnato), all'indirizzo 408 UN-PRI M3 si deve indicare la tensione nominale primaria per questo punto di misura. Questa è la condizione per una visualizzazione e un trasferimento corretti dei valori di misura di esercizio (tensioni, potenze). Lo stesso vale per l'indirizzo 409 UN-PRI U4. Dati TA per punti di misura trifase Dai dati dell'oggetto derivano le correnti nominali di esercizio primarie per l'oggetto da proteggere e i suoi lati. I dati dei TA sui punti di misura, in generale, differiscono dai dati dell'oggetto precedentemente descritti. Inoltre, la corretta polarità delle correnti è essenziale per il corretto funzionamento della protezione differenziale, della protezione di terra ristretta, delle funzioni di potenza e per la corretta visualizzazione di valori di misura di esercizio (potenza, ecc.). Il dispositivo deve quindi essere informato sui dati dei TA. Per i punti di misura trifase, ciò avviene immettendo le correnti nominali dei TA e la posizione del loro lato secondario di centro stella. Indicare all'indirizzo 512 IN-PRI CT M1 la corrente nominale primaria dei TA al punto di misura 1, all'indirizzo 513 IN-SEC CT M1 la corrente nominale secondaria. Assicurarsi della corretta assegnazione dei punti di misura (vedi par. 2.1.4.1, titolo al margine „Assegnazione dei punti di misura trifase“). Assicurarsi anche che le correnti nominali secondarie dei TA concordino con l'impostazione della corrente nominale per questi ingressi di misura nell'apparecchio. In caso contrario il dispositivo calcola solo dati primari errati che possono causare un cattivo funzionamento della protezione differenziale. La polarità delle correnti viene stabilita anche mediante indicazione della posizione del centro stella dei gruppi di TA. Per il punto di misura 1 impostare all'indirizzo 511 STRPNT->OBJ M1 se il centro stella dev'essere rivolto verso l'oggetto protetto (YES) oppure no (NO). La figura 2-13 riporta alcuni esempi di questa impostazione. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 71 2 Funzioni Figura 2-13 Posizione dei centri stella dei TA ai punti di misura trifase - esempio Considerazioni analoghe valgono per gli altri punti di misura (assegnati o non assegnati). Compaiono solo gli indirizzi che sono anche presenti nel dispositivo: 72 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.1 Generalità Punto di misura 2 • indirizzo 521 STRPNT->OBJ M2 posizione centro stella TA per punto di misura M2, • indirizzo 522 IN-PRI CT M2 corrente nominale primaria TA per punto di misura M2, • indirizzo 523 IN-SEC CT M2 corrente nominale sec. TA per punto di misura M2. Punto di misura 3 • indirizzo 531 STRPNT->OBJ M3 posizione centro stella TA per punto di misura M3, • indirizzo 532 IN-PRI CT M3 corrente nominale primaria TA per punto di misura M3, • indirizzo 533 IN-SEC CT M3 corrente nominale sec. TA per punto di misura M3. Punto di misura 4 • indirizzo 541 STRPNT->OBJ M4 posizione centro stella TA per punto di misura M4, • indirizzo 542 IN-PRI CT M4 corrente nominale primaria TA per punto di misura M4, • indirizzo 543 IN-SEC CT M4 corrente nominale sec. TA per punto di misura M4. Punto di misura 5 • indirizzo 551 STRPNT->OBJ M5 posizione centro stella TA per punto di misura M5, • indirizzo 552 IN-PRI CT M5 corrente nominale primaria TA per punto di misura M5, • indirizzo 553 IN-SEC CT M5 corrente nominale sec. TA per punto di misura M5. Una particolarià riguarda il collegamento del trasformatore amperometrico in caso di impiego come protezione differenziale trasversale per generatori oppure motori. In questo caso, in condizioni di funzionamento normale, tutte le correnti circolano all'interno dell'oggetto protetto, vale a dire inversamente rispetto alle altre applicazioni. Per questo motivo è necessario impostare per i trasformatori amperometrici una polarità „errata“. Ai „lati“ corrispondono le due parti degli avvolgimenti di fase della macchina. La fig. 2-14 mostra un esempio. Anche se in entrambi i trasformatori amperometrici i centri stella sono rivolti verso l'oggetto protetto, per il punto di misura 2 viene impostato il contrario: STRPNT->OBJ M2 = NO. Figura 2-14 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 Centri stella del trasformatore amperometrico nella protezione differenziale trasversale - esempio 73 2 Funzioni Dati dei TA con protezione monofase per sbarre Al par. „Dati dell'oggetto per sbarre, collegamento monofase con max. 9 o 12 derivazioni“ sono state definite le correnti nominali di esercizio per ciascuna derivazione. A queste si riferiscono le correnti di tutte le derivazioni. Dato che le correnti nominali di esercizio possono divergere dalle correnti nominali dei TA, al dispositivo devono essere comunicate anche le correnti nominali primarie dei TA. Nella fig. 2-15 le correnti nominali dei trasformatori sono 1000 A (derivazione 1) e 500 A (derivazione 2 e 3). Se le correnti nominali sono già state adattate con mezzi esterni (ad es. trasformatori di adattamento), indicare una corrente nominale unitaria (in generale la corrente nominale di esercizio dell'oggetto protetto), sulla quale sono calcolati i trasformatori di adattamento esterni. Lo stesso vale nel caso di impiego di trasformatori sommatori esterni. Per ogni derivazione immettere la corrente nominale primaria dei TA. Qui vengono richiesti dati per il numero di derivazioni definito durante la configurazione, conformemente al par. 2.1.4 sotto „Dati globali per protezione di sbarra monofase“ (indirizzo 216 NUMBER OF ENDS). Per le correnti nominali secondarie prestare attenzione alla corrispondenza tra correnti nominali secondarie dei TA e correnti nominali del rispettivo ingresso di corrente del dispositivo. È possibile adattare le correnti nominali secondarie del dispositivo. In caso di impiego di trasformatori sommatori esterni, la loro corrente nominale secondaria è pari a 100 mA. Per le correnti nominali secondarie dev'essere quindi impostato per tutte le derivazioni il valore unitario 0,1 A. La polarità dei TA viene stabilita anche mediante indicazione della posizione del centro stella dei gruppi di TA. Per ogni derivazione impostare all'indirizzo se il centro stella è rivolto o no alla sbarra. La fig.2-15 mostra un esempio di 3 derivazioni, nel quale il centro stella del trasformatore è rivolto verso la sbarra nel caso della derivazione 1 e della derivazione 3 mentre non lo è nel caso della derivazione 2. In caso di collegamento mediante trasformatori sommatori, le indicazioni relative alla polarità presuppongono che il collegamento di questi trasformatori sia unitario e abbia corretta polarità. Figura 2-15 74 Posizione dei centri stella dei TA - esempi per la fase L1 di una sbarra con 3 derivazioni 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.1 Generalità I parametri per le singole derivazioni sono: Derivazione 1 • indirizzo 561 STRPNT->BUS I1 = centro stella trasformatore verso sbarra per derivazione 1, • indirizzo 562 IN-PRI CT I1 = corrente nominale primaria TA per derivazione 1, • indirizzo 563 IN-SEC CT I1 = corrente nominale secondaria per derivazione 1. Derivazione 2 • indirizzo 571 STRPNT->BUS I2 = centro stella trasformatore verso sbarra per derivazione 2, • indirizzo 572 IN-PRI CT I2 = corrente nominale primaria TA per derivazione 2, • indirizzo 573 IN-SEC CT I2 = corrente nominale secondaria per derivazione 2. Derivazione 3 • indirizzo 581 STRPNT->BUS I3 = centro stella trasformatore verso sbarra per derivazione 3, • indirizzo 582 IN-PRI CT I3 = corrente nominale primaria TA per derivazione 3, • indirizzo 583 IN-SEC CT I3 = corrente nominale secondaria per derivazione 3. Derivazione 4 • indirizzo 591 STRPNT->BUS I4 = centro stella trasformatore verso sbarra per derivazione 4, • indirizzo 592 IN-PRI CT I4 = corrente nominale primaria TA per derivazione 4, • indirizzo 593 IN-SEC CT I4 = corrente nominale secondaria per derivazione 4. Derivazione 5 • indirizzo 601 STRPNT->BUS I5 = centro stella trasformatore verso sbarra per derivazione 5, • indirizzo 602 IN-PRI CT I5 = corrente nominale primaria TA per derivazione 5, • indirizzo 603 IN-SEC CT I5 = corrente nominale secondaria per derivazione 5. Derivazione 6 • indirizzo 611 STRPNT->BUS I6 = centro stella trasformatore verso sbarra per derivazione 6, • indirizzo 612 IN-PRI CT I6 = corrente nominale primaria TA per derivazione 6, • indirizzo 613 IN-SEC CT I6 = corrente nominale secondaria per derivazione 6. Derivazione 7 • indirizzo 621 STRPNT->BUS I7 = centro stella trasformatore verso sbarra per derivazione 7, • indirizzo 622 IN-PRI CT I7 = corrente nominale primaria TA per derivazione 7, • indirizzo 623 IN-SEC CT I7 = corrente nominale secondaria per derivazione 7. Derivazione 8 • indirizzo 631 STRPNT->BUS I8 = centro stella trasformatore verso sbarra per derivazione 8, • indirizzo 632 IN-PRI CT I8 = corrente nominale primaria TA per derivazione 8, • indirizzo 633 IN-SEC CT I8 = corrente nominale secondaria per derivazione 8. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 75 2 Funzioni Derivazione 9 • indirizzo 641 STRPNT->BUS I9 = centro stella trasformatore verso sbarra per derivazione 9, • indirizzo 642 IN-PRI CT I9 = corrente nominale primaria TA per derivazione 9, • indirizzo 643 IN-SEC CT I9 = corrente nominale secondaria per derivazione 9. Le seguenti impostazioni sono possibili solo in 7UT635: Derivazione 10 • indirizzo 651 STRPNT->BUS I10 = centro stella trasformatore verso sbarra per derivazione 10, • indirizzo 652 IN-PRI CT I10 = corrente nominale primaria TA per derivazione 10, • indirizzo 653 IN-SEC CT I10 = corrente nominale secondaria per derivazione 10. Derivazione 11 • indirizzo 661 STRPNT->BUS I11 = centro stella trasformatore verso sbarra per derivazione 11, • indirizzo 662 IN-PRI CT I11 = corrente nominale primaria TA per derivazione 11, • indirizzo 663 IN-SEC CT I11 = corrente nominale secondaria per derivazione 11. Derivazione 12 • indirizzo 671 STRPNT->BUS I12 = centro stella trasformatore verso sbarra per derivazione 12, • indirizzo 672 IN-PRI CT I12 = corrente nominale primaria TA per derivazione 12, • indirizzo 673 IN-SEC CT I12 = corrente nominale secondaria per derivazione 12. Dati TA per ingressi supplementari monofase Il numero di ingressi di misura di corrente supplementari monofase dipende dal modello di apparecchio. Questi ingressi servono al rilevamento della corrente di centro stella dell'avvolgimento collegato a terra di un trasformatore, di un'induttanza shunt o di un trasformatore di terra, di un generatore o motore oppure per altre operazioni di protezione monofase o di misura. L'assegnazione agli oggetti da proteggere è già stata effettuata al par. 2.1.4. 1, al titolo al margine „Assegnazione degli ingressi di misura supplementari monofase“, l'assegnazione alle funzioni di protezione è effettuata al par. „Assegnazione delle funzioni di protezione ai punti di misura/lati“. Le impostazioni qui riportate riguardano solo i dati dei TA, indipendentemente da fatto che essi siano assegnati o meno all'oggetto principale protetto. Anche qui il dispositivo necessita dei dati relativi alla polarità e alle correnti nominali dei trasformatori amperometrici monofase collegati. Nelle seguenti impostazioni compaiono solo gli indirizzi disponibili nel modello ordinato e definiti nella topologia. Per ogni ingresso di misura supplementare collegato immettere la corrente nominale primaria dei TA. Rispettare la precedente assegnazione dei punti di misura (vedi par. 2.1.4.1, titolo al margine „Assegnazione degli ingressi di misura supplementari monofase“). Per le correnti nominali secondarie, è necessario distinguere se l'ingresso di misura è „normale“ oppure „sensibile“. In caso di ingresso di misura „normale“, impostare la corrente nominale secondaria del TA come per gli ingressi di misura trifase. Assicurarsi che la corrente nominale secondaria del TA corrisponda alla corrente nominale del rispettivo ingresso di corrente dell'apparecchio. È possibile adattare le correnti nominali secondarie del dispositivo. In caso di ingresso di misura „sensibile“, la corrente nominale secondaria non è definita. Per poter indicare valori primari anche per questi ingressi di misura (ad es. per 76 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.1 Generalità l'impostazione in valori primari, per l'emissione di valori di misura primari), impostare qui il rapporto di trasformazione INprim/INsec del TA collegato. La polarità delle correnti è importante per il corretto funzionamento della protezione differenziale e della protezione di terra ristretta. Se interessa solo il valore della corrente corrispondente (come per la protezione di massima corrente di terra o la protezione di massima corrente monofase), la polarità è irrilevante. L'impostazione della polarità viene tralasciata anche se si è selezionato un ingresso di corrente monofase, in quanto questo elabora solo il valore della corrente. Per la polarità indicare il morsetto del dispositivo al quale è collegata l' uscita del rispettivo TA, che è assegnata al lato primario al dispersore del centro stella dell'avvolgimento in questione (dunque non al centro stella dell'avvolgimento stesso). La messa a terra secondaria del TA in questo caso non è importante. La fig. 2-16 mostra le alternative sull'es. di un avvolgimento di trasformatore collegato a terra per la corrente supplementare IZ1. Figura 2-16 Controllo della polarità per l'ingresso di corrente monofase IZ1 Quanto segue si applica agli ingressi di misura monofase (al massimo 4, in funzione del modello di apparecchio): Per l'ingresso di misura supplementare Z1 • indirizzo 711 EARTH IX1 AT con le opzioni Terminal Q7 o Terminal Q8, • indirizzo 712 IN-PRI CT IX1 = corrente nominale primaria del TA, • indirizzo 713 IN-SEC CT IX1 = corrente nominale secondaria del TA. Per l'ingresso di misura supplementare Z2 • indirizzo 721 EARTH IX2 AT con le opzioni Terminal N7 o Terminal N8, • indirizzo 722 IN-PRI CT IX2 = corrente nominale primaria del TA, • indirizzo 723 IN-SEC CT IX2 = corrente nominale secondaria del TA. Per l'ingresso di misura supplementare Z3 • indirizzo 731 EARTH IX3 AT con le opzioni Terminal R7 o Terminal R8 (manca in caso di ingresso sensibile), • indirizzo 732 IN-PRI CT IX3 = corrente nominale primaria del TA, 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 77 2 Funzioni • indirizzo 733 IN-SEC CT IX3 = corrente nominale secondaria del TA (manca in caso di ingresso sensibile), • indirizzo 734 FACTOR CT IX3 = rapporto di trasformazione del TA (solo in caso di ingresso sensibile). Per l'ingresso di misura supplementare Z4 • indirizzo 741 EARTH IX4 AT con le opzioni Terminal P7 o Terminal P8 (manca in caso di ingresso sensibile), • indirizzo 742 IN-PRI CT IX4 = corrente nominale primaria del TA, • indirizzo 743 IN-SEC CT IX4 = corrente nominale secondaria del TA (manca in caso di ingresso sensibile), • indirizzo 744 FACTOR CT IX4 = rapporto di trasformazione del TA (solo in caso di ingresso sensibile). Nota Per gli apparecchi in montaggio sporgente, valgono le denominazioni dei morsetti riportate nella tabella 2-4. Tabella 2-4 Denominazioni dei morsetti per montaggio sporgente Montaggio incassato Dati del trasformatore voltmetrico corrisponde ai morsetti custodia per montaggio sprogente 7UT613 7UT633 7UT635 Morsetto Q7 22 47 47 Morsetto Q8 47 97 97 Morsetto N7 11 36 36 Morsetto N8 36 86 86 Morsetto R7 18 43 43 Morsetto R8 43 93 93 Morsetto P7 – – 32 Morsetto P8 – – 82 Ingresso di corrente monofase IZ1 IZ2 IZ3 IZ4 Se l'apparecchio dispone di ingressi della tensione di misura e questi sono stati assegnati, i dati del trasformatore voltmetrico sono rilevanti. Per l'ingresso di tensione trifase impostare all'indirizzo 801 UN-PRI VT SET la tensione nominale primaria dei TV (concatenata), all'indirizzo 802 UN-SEC VT SET quella secondaria. Se viene utilizzata la protezione ritorno di energia con misurazione della potenza attiva ad alta precisione, è indispensabile correggere gli errori d'angolo dei trasformatori amperometrici e voltmetrici interessati poiché qui eventualmente (con cos ϕ piccolo) si deve calcolare una potenza attiva di valore minimo, partendo da una potenza apparente di valore alto. In altri casi, una completa corrispondenza dell'angolo delle grandezze di misura non è necessaria. Nei dispositivi 7UT613/63x gli errori d'angolo vengono corretti nei circuiti di tensione. In tal modo è irrilevante sapere a quale gruppo di TA si riferisca la correzione, e viene evitato un influsso di questa correzione sulle correnti della protezione differenziale e di tutte le funzioni di corrente. D'altra parte vengono corrette tutte le funzioni di potenza. Per le funzioni di tensione (protezione contro la sovraeccitazione, protezione di minima tensione, protezione di massima tensione, protezione di frequenza) la correzione dell'angolo non è determinante, in 78 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.1 Generalità quanto qui non è importante l'esatta posizione di fase delle tensioni. Impostare la differenza d'angolo dei trasformatori amperometrici e voltmetrici rilevanti per la protezione ritorno di energia all'indirizzo 803 CORRECT. U Ang. Per le macchine elettriche, è possibile determinare la grandezza di correzione durante la messa in servizio primaria della macchina. Per l'ingresso di tensione monofase impostare all'indirizzo 811 UN-PRI VT U4 la tensione nominale primaria del TV monofase collegato, all'indirizzo 812 UN-SEC VT U4 quella secondaria. Gli indirizzi 811 e 812 vanno impostati solo se il gruppo di trasformatori U4 ha un riferimento diverso da VT SET. Se l'ingresso di tensione monofase del trasformatore U4 è un trasformatore Uen ed è assegnato come il gruppo di trasformatori principali, allora all'indirizzo 816 Uph / Udelta si può impostare, se necessario, un rapporto di trasformazione del TV monofase diverso da quello del gruppo di TV trifase. Se, ad es., l'ingresso di tensione monofase è collegato all'avvolgimento a triangolo aperto e-n del gruppo di TV, il rapporto di trasformazione della tensione dei trasformatori risulta essere il seguente: Deve essere utilizzato allora il fattore Uph/Uen (tensione secondaria) 3/√3 = √3 ≈ 1,73. Per altri rapporti di trasformazione, ad. es., per la formazione di una tensione omopolare mediante trasformatori interconnessi, questo fattore dovrà essere adeguatamente corretto. Questo fattore è importante per le supervisioni delle grandezze di misura e per la scala dei valori di misura e di guasti. Se il gruppo di trasformatori U4 è un trasformatore Uen, si deve impostare l'indirizzo 817 Uph(U4)/Udelta. 817 Uph(U4)/Udelta (0.10-9.99 ; ohne 0) 2.1.4.3 Assegnazione delle funzioni di protezione ai punti di misura/lati Funzione di protezione principale = protezione differenziale L'oggetto principale protetto, vale a dire l'oggetto da proteggere selezionato durante la configurazione delle funzioni di protezione all'indirizzo 105 PROT. OBJECT, viene definito sempre mediante i suoi lati, laddove ai lati possono essere assegnati uno o più punti di misura (par. 2.1.4, titolo al margine „Assegnazione dei punti di misura trifase“ e seguenti. Pertanto, assieme ai dati dell'oggetto e dei trasformatori (cfr. par. „Dati generali dell'impianto“), i lati definiscono chiaramente in che modo debbano essere elaborate le correnti fornite dai punti di misura (trasformatori amperometrici) per la funzione di protezione principale (la protezione differenziale) (par. 2.2.1). Nell'es. della fig. 2-2 al lato S1 (lato alta tensione del trasformatore) sono assegnati i punti di misura trifase M1 e M2. Ciò assicura che la somma delle correnti che fluiscono in direzione dell'oggetto da proteggere attraverso M1 e M2 venga riconosciuta come le correnti che affluiscono nel trasformatore. Analogamente, le correnti che fluiscono in direzione dell'oggetto da proteggere attraverso M3 e M4 vengono considerate correnti che affluiscono al trasformatore. Se una corrente entra attraverso M4 ed esce attraverso M3, si ha IM3 + IM4 = 0; pertanto in quel punto nessuna corrente entra nell'oggetto da proteggere. Tuttavia entrambe le correnti vengono utilizzate per la stabilizzazione della protezione differenziale. Maggiori dettagli sono riportati nella descrizione della protezione differenziale (par. 2.2.1). Mediante l'assegnazione del punto di misura supplementare Z3 al lato S1 del trasformatore, è stato stabilito che la corrente di terra monofase misurata al punto di misura supplementare Z3 entra nel centro stella dell'avvolgimento di alta tensione (par. 2.1.4, 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 79 2 Funzioni „Topologia dell'oggetto da proteggere“, titolo al margine „Assegnazione degli ingressi di misura supplementari “). Visto che la topologia descrive in modo esauriente l'oggetto principale protetto con i suoi lati e punti di misura per la protezione differenziale, a riguardo non sono necessarie ulteriori indicazioni. Per le altre funzioni di protezione esistono tuttavia diverse possibilità. Protezione di terra ristretta Di regola la protezione di terra ristretta (par. 2.3) è assegnata ad un lato dell'oggetto principale protetto, e cioè a quel lato il cui centro stella è collegato a terra. Nell'es. della fig. 2-2 questo è il lato S1; pertanto andrebbe impostato l'indirizzo 413 REF PROT. AT = Side 1. A questo lato, durante la definizione della topologia, sono stati assegnati i punti di misura trifase M1 e M2. La somma delle correnti IM1 + IM2 equivale dunque alla corrente che fluisce nel lato S1 del trasformatore. Mediante l'assegnazione del punto di misura supplementare Z3 al lato S1 del trasformatore, è stato stabilito che la corrente di terra monofase misurata al punto di misura supplementare Z3 entra nel centro stella del lato S1 (par. 2.1.4, „Topologia dell'oggetto da proteggere“ titolo al margine „Assegnazione degli ingressi di misura supplementari“). Se l'oggetto principale protetto è un autotrasformatore, la protezione di terra ristretta deve utilizzare le correnti di entrambe le alimentazioni di centro stella dell'autoavvolgimento, in quanto non è possibile determinare come la corrente di terra si ripartisce sui lati (avvolgimento pieno o presa intermedia). Nella fig. 2-6 le correnti dei punti di misura trifase M1 e M2 fluiscono nell'autoavvolgimento, la corrente di terra monofase viene misurata al punto di misura supplementare Z3. Il punto di misura trifase M3, invece, non è importante per la protezione di terra ristretta. Dato che l'assegnazione dei punti di misura trifase e dei punti di misura supplementari è definita dalla topologia, per la protezione di terra ristretta REF PROT. AT bisogna impostare solo autoconnected. Lo stesso vale se l'autoavvolgimento ha più di una presa intermedia. La protezione di terra ristretta può anche agire su un oggetto diverso dall'oggetto principale protetto. Nella fig. 2-3 l'oggetto principale protetto è un trasformatore a tre avvolgimenti con i lati S1, S2 e S3. Il punto di misura trifase M5 appartiene invece alla reattanza di messa a terra. Adesso si ha la possibilità di utilizzare la protezione di terra ristretta per questa reattanza. Dato che per questo ulteriore oggetto da proteggere non possono essere definiti lati, è possibile assegnare qui la protezione di terra ristretta al punto di misura trifase M5 non assegnato all'oggetto principale protetto: indirizzo 413 REF PROT. AT = n.assigMeasLoc5. Mediante l'assegnazione del punto di misura supplementare Z4 al punto di misura trifase M5 è stato stabilito (par. „Topologia dell'oggetto da proteggere“, titolo al margine „Assegnazione degli ingressi di misura supplementari monofase“) che la corrente di terra monofase misurata al punto di misura supplementare Z4 appartiene alla reattanza di messa a terra collegata a M5. Il dispositivo 7UT613/63x dispone di una seconda protezione di terra ristretta. Ad es., nel caso di un trasformatore YNyn collegato a terra ad entrambi i centri stella, è possibile realizzare una protezione di terra ristretta per ciascuno dei due avvolgimenti. Oppure si può utilizzare la prima protezione di terra ristretta per un avvolgimento collegato a terra di un trasformatore e la seconda per un ulteriore oggetto da proteggere, ad es. una reattanza di messa a terra. Impostare l'indirizzo 414 REF PROT. 2 AT secondo i criteri validi anche per la prima protezione di terra ristretta. Altre funzioni di protezione trifase 80 Da ricordare: Anche il trasformatore monofase viene trattato come un oggetto da proteggere trifase (con una fase mancante L2). Anche in questo caso si applicano le fun- 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.1 Generalità zioni di protezione trifase (eccetto la protezione di massima corrente per corrente omopolare e la protezione di carico squilibrato). Queste altre funzioni di protezione possono agire sull'oggetto principale protetto o su altri oggetti da proteggere. Le possibilità dipendono dalle definizioni effettuate nella topologia. Nel caso dell' oggetto principale protetto, in genere va selezionato un lato sul quale deve agire la funzione di protezione corrispondente. Se nell'es. della fig. 2-2 si vuole utilizzare la protezione di massima corrente per correnti di fase (par. 2.4.1) come protezione di riserva sul lato alta tensione, impostare l'indirizzo 420 DMT/IDMT Ph AT = Side 1. La protezione di massima corrente di fase rileva dunque la somma delle correnti circolanti attraverso i punti di misura M1 e M2 (per ogni fase) in direzione del trasformatore. Ma la protezione di massima corrente per correnti di fase può anche agire su un unico punto di misura dell'oggetto principale protetto. Se nello stesso es. si vuole utilizzare la protezione di massima corrente come protezione per l'uscita ausiliaria, impostare 420 DMT/IDMT Ph AT = Measuring loc.3. Infine, è anche possibile applicare la protezione di massima corrente ad un ulteriore oggetto da proteggere, vale a dire ad un punto di misura trifase non assegnato all'oggetto principale protetto. Selezionare questo punto di misura. Nell'es. della fig. 2-2 la protezione di massima corrente può essere utilizzata come protezione per la derivazione del cavo impostando l'indirizzo 420 DMT/IDMT Ph AT = Measuring loc.5. Come si ricava dagli esempi, questa protezione può essere assegnata liberamente. In linea di principio vale quanto segue: • Se una funzione di protezione trifase è assegnata ad un punto di misura, le correnti vengono rilevate in questo punto, indipendentemente dal fatto che esso sia assegnato o meno all'oggetto principale protetto. • Se una funzione di protezione trifase è assegnata ad un lato (dell'oggetto principale protetto), viene rilevata (per ogni fase) la somma delle correnti che arrivano a questo lato dai punti di misura ad esso assegnati. • Si tenga presente che la protezione di massima corrente di terra ricaverà dal punto di misura o lato qui assegnato non solo le sue grandezze di misura, ma anche informazioni sull'interruttore (flusso di corrente e rilevamento chiusura manuale). Gli stessi principi valgono per le altre due funzioni di massima corrente. Rifacendosi sempre all'es. della fig. 2-2, è possibile, ad es., definire la prima protezione di massima corrente come protezione di riserva sul lato alta tensione impostando (come sopra) l'indirizzo 420 DMT/IDMT Ph AT= Side 1, la seconda protezione di massima corrente per la protezione dell'uscita ausiliaria (indirizzo 430 DMT/IDMT Ph2 AT = Measuring loc.3) e la terza protezione di massima corrente come protezione della derivazione del cavo (indirizzo 432 DMT/IDMT Ph3 AT = Measuring loc.5). Lo stesso vale anche per l'assegnazione della protezione di massima corrente per corrente omopolare (par. 2.4.1) all'indirizzo 422 DMT/IDMT 3I0 AT. Si ricordi che questa protezione rileva la somma delle correnti di fase ed è considerata pertanto una funzione di protezione trifase. L'assegnazione può tuttavia essere diversa da quella della protezione di massima corrente per correnti di fase. È possibile allora, nell'es. riportato, (fig. 2-2) impiegare la protezione di massima corrente per correnti di fase (DMT/IDMT Ph AT) sul lato alta tensione del trasformatore (Side 1) e quella per corrente omopolare (DMT/IDMT 3I0 AT) sul lato bassa tensione (Measuring loc.4). Seguendo gli stessi criteri, è anche possibile assegnare le altre due funzioni di protezione agli indirizzi 434 DMT/IDMT3I0-2AT alla seconda protezione di massima cor- 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 81 2 Funzioni rente omopolare e l'indirizzo 436 DMT/IDMT3I0-3AT alla terza protezione di massima corrente omopolare. Le stesse opzioni esistono per la protezione contro il carico squilibrato, indirizzo 440 UNBAL. LOAD AT (par. 2.8), che può essere ugualmente impiegata su un lato dell'oggetto principale protetto o su un qualsiasi punto di misura trifase (assegnato o non assegnato). La protezione di sovraccarico (par. 2.9) si riferisce sempre ad un lato dell'oggetto principale protetto. Di conseguenza, l'indirizzo 442 THERM. O/L AT consente di selezionare solo i lati e non i punti di misura. Poiché la causa del sovraccarico è da ricercarsi al di fuori dell'oggetto protetto, la corrente di sovraccarico è una corrente in circolo e non deve avere necessariamente effetto sul lato alimentato di un oggetto da proteggere. • Nel caso di trasformatori con regolazione della tensione, la protezione di sovraccarico viene posta al lato senza regolazione poiché solo in quest'ultimo vi è una relazione ben definita tra corrente nominale e potenza nominale. • Nel caso dei generatori, la protezione di sovraccarico interviene normalmente sul lato del centro stella. • Nei motori e nelle induttanze shunt viene collegata ai TA dell'alimentazione. • Per reattanze addizionali e cavi corti non vi è un lato consigliato. • In generale, la protezione di sovraccarico non è necessaria nel caso di sbarre e di tratti di linee aeree poiché il calcolo di una sovratemperatura non è determinante a causa delle condizioni ambientali che subiscono notevoli variazioni (temperatura, venti). Il gradino di allarme di corrente può comunque indicare la presenza di un eventuale sovraccarico. Lo stesso vale per la seconda protezione di sovraccarico, assegnata ad un lato all'indirizzo 444 THERM. O/L 2 AT. La protezione di sovraeccitazione (par. 2.11) è possibile solo nei dispositivi con collegamento della tensione e richiede una tensione di misura collegata e definita nella topologia (par. „Topologia dell'oggetto da proteggere“, titolo al margine „Assegnazione degli ingressi di misura della tensione“). Non è necessaria un'assegnazione della funzione di protezione, in quanto essa valuta sempre la tensione di misura trifase all'ingresso di tensione e la frequenza da qui determinata. Lo stesso vale per la protezione di minima tensione, la protezione di massima tensione e la protezione di frequenza. Nel caso della protezione contro la mancata apertura dell'interruttore, indirizzo 470 BREAKER FAIL.AT (par. 2.17), è necessario assicurarsi che l'assegnazione di questa funzione corrisponda a quel lato o punto di misura la cui corrente attraversa anche l'interruttore da controllare. Nell'es. della fig. 2-2 si deve impostare l'assegnazione BREAKER FAIL.AT = Side 1 se si vuole controllare l'interruttore del lato alta tensione, in quanto le due correnti (attraverso M1 e M2) circolano nell'interruttore. Se invece si vuole controllare l'interruttore della derivazione del cavo, impostare BREAKER FAIL.AT = Measuring loc.5. Nell'assegnare la protezione di mancata apertura interruttore, è necessario fare attenzione anche alla corretta configurazione e assegnazione dei contatti ausiliari e delle segnalazioni di conferma dell'interruttore. Se non si vuole assegnare questa protezione ad alcun punto di misura o lato perché si vuole controllare solo la posizione dell'interruttore mediante le sue segnalazioni di conferma, impostare BREAKER FAIL.AT = Ext. switchg. 1. In questo caso, la protezione prende in considerazione solo la posizione dell'interruttore e non la corrente di misura. Ciò consente anche di controllare un qualsiasi interruttore che non dispone di un punto di misura collegato all'apparecchio. In tal caso è necessario assicurarsi della correttezza del collegamento e della configurazione della segnalazione di conferma dell'interruttore. 82 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.1 Generalità La seconda protezione di mancata apertura interruttore consente di controllare un ulteriore interruttore. I criteri per l'assegnazione all'indirizzo 471 BREAKER FAIL2AT corrispondono a quelli della prima protezione di mancata apertura interruttore. Altre funzioni di protezione monofase Le funzioni di protezione monofase valutano la corrente di misura monofase di un ingresso di misura supplementare monofase. È irrilevante che la corrente collegata appartenga o meno all'oggetto principale protetto. Solo la corrente collegata al rispettivo ingresso di misura supplementare monofase è determinante. Il dispositivo dev'essere informato su quale corrente dev'essere valutata dalle funzioni di protezione monofase. L'indirizzo 424 DMT/IDMT E AT assegna la protezione di massima corrente per corrente di terra (par. 2.5) ad un ingresso di misura supplementare monofase. Nella maggior parte dei casi, questa sarà la corrente nell'alimentazione di centro stella di un avvolgimento collegato a terra, misurata tra il centro stella e il dispersore. Nella fig. 22, ad es., sarebbe adatto il punto di misura supplementare Z3; qui impostare AuxiliaryCT IX3. Dato che questa funzione di protezione è autonoma, vale a dire indipendente da altre funzioni di protezione, è possibile utilizzare un qualsiasi ingresso di misura supplementare monofase. Si presuppone tuttavia che questo ingresso di misura non sia un ingresso di misura sensibile e che, naturalmente, sia collegato. Si tenga presente che la protezione di massima corrente di terra ricaverà dal punto di misura supplementare qui assegnato non solo le sue grandezze di misura, ma anche informazioni sull'interruttore (flusso di corrente e rilevamento chiusura manuale). La seconda protezione di massima corrente di terra può essere assegnata, seguendo gli stessi criteri, ad un altro punto di misura monofase all'indirizzo 438 DMT/IDMT E2 AT. L'indirizzo 427 DMT 1PHASE AT assegna la protezione di massima corrente monofase (par. 2.7). Questa è utilizzata per lo più per una misura della corrente ad alta sensibilità, ad es. per la protezione cassone o per la protezione differenziale ad alta impedenza. Di conseguenza, un ingresso supplementare monofase sensibile risulta particolarmente adatto. Nella fig. 2-2, ad es., questo sarebbe il punto di misura supplementare Z4; qui impostare AuxiliaryCT IX4. Ma questa funzione di protezione può essere assegnata ad ogni ingresso di misura supplementare utilizzato, normale o sensibile. 2.1.4.4 Dati dell'interruttore Stato dell'interruttore Diverse funzioni di protezione e ausiliarie necessitano, ai fini di un loro funzionamento ottimale, di informazioni sulla posizione degli interrutori. Anche per le funzioni di controllo sono importanti le segnalazioni di conferma degli organi di manovra. Se, ad es., la protezione contro la mancata apertura dell'interruttore deve controllare la reazione di un determinato interruttore (Int.), dev'essere noto il punto di misura sul quale viene rilevata la corrente che attraversa l'interruttore e quali ingressi binari forniscono informazioni sulla posizione dell'interruttore. Durante la configurazione degli ingressi binari, è stata effettuata solo l'assegnazione degli ingressi binari (fisici) alle funzioni (logiche). Tuttavia si deve anche comunicare all'apparecchio il punto o i punti di misura ai quali è assegnato l'interruttore corrispondente. La protezione contro la mancata apertura dell'interruttore, e dunque l'interruttore da essa controllato, è di regola assegnata ad un punto di misura o ad un lato (vedi sopra, titolo al margine „Altre funzioni di protezione trifase“). Pertanto, si possono impostare gli indirizzi 831 - 835 SwitchgCBaux S1 - SwitchgCBaux S5 se la protezione è 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 83 2 Funzioni assegnata ad un lato oppure gli indirizzi 836 - 840 SwitchgCBaux M1 SwitchgCBaux M5 se essa è assegnata ad un punto di misura. Ma è anche possibile controllare un qualsiasi interruttore esclusivamente sulla base della sua posizione, vale a dire senza tenere conto del flusso di corrente. In tal caso si sarà impostato l'indirizzo 470 BREAKER FAIL.AT = Ext. switchg. 1. Impostare allora all'indirizzo 841 SwitchgCBaux E1 la segnalazione che informa sullo stato dell'interruttore. Selezionare all'indirizzo, che corrisponde all'assegnazione della protezione di mancata apertura interruttore, la segnalazione che indica la posizione dell'interruttore da controllare: 1. Se, durante la configurazione degli ingressi binari, l'interruttore in questione è stato definito oggetto di controllo e sono state configurate le segnalazioni di conferma corrispondenti, selezionare queste ultime per determinare la posizione dell'interruttore, ad es. „Q0“. In tal modo la posizione dell'interruttore viene dedotta automaticamente dalle segnalazioni di conferma dell'interruttore Q0. 2. Se, durante la configurazione degli ingressi binari, è stata generata una segnalazione singola comandata dal contatto NC o dal contatto NA dei contatti ausiliari dell'interruttore, selezionare questa segnalazione. 3. Se, durante la configurazione degli ingressi binari, è stata generata una segnalazione doppia comandata dal contatto NC o dal contatto NA dei contatti ausiliari dell'interruttore (segnalazione di conferma dell'organo di manovra), selezionare questa segnalazione. 4. Se sono state generate segnalazioni adatte mediante CFC, è possibile selezionare queste segnalazioni. Assicurarsi in ogni caso che l'opzione selezionata indichi anche la posizione dell'interruttore da controllare. Se durante la configurazione non è stato generato alcun organo di manovra per l'interruttore da controllare, è necessario farlo adesso. La procedura è spiegata nella descrizione del sistema SIPROTEC 4. Esempio: Nella matrice di configurazione, il gruppo „Organi di manovra“ contiene già una segnalazione doppia „Q0“. Si suppone che questo sia l'interruttore da controllare. Durante la configurazione sono stati definiti gli ingressi binari fisici attraverso i quali arrivano le segnalazioni di conferma dell'interruttore Q0. Se ad es. la protezione di mancata apertura interruttore deve controllare l'interruttore al lato alta tensione (= lato 1) del trasformatore, secondo l'es. della fig. 2-2, impostare: indirizzo 831 SwitchgCBaux S1 (perché è controllato l'interruttore al lato 1) = „Q0“ (perché la segnalazione „Q0“ è configurata come segnalazione di conferma). Naturalmente è anche possibile definire una qualsiasi segnalazione d'ingresso che, attraverso un ingresso binario rispettivamente configurato, indichi la posizione dell'interruttore da controllare. Interruttore per trattamento chiusura manuale Per l'elaborazione di un comando di chiusura manuale esterno da parte delle funzioni di protezione che lo utilizzano, è necessario selezionare,già durante la configurazione degli ingressi binari, la segnalazione logica d'ingresso che corrisponde al lato o punto di misura al quale è assegnata la funzione di protezione. Il dispositivo utilizza quegli organi di manovra del controllo interno che sono stati selezionati agli indirizzi 831 840. Esempio: Se la protezione di massima corrente di fase è stata assegnata al punto di misura M4 e deve ricevere il segnale di chiusura manuale dall'interruttore Int.2, collegare il 84 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.1 Generalità comando di chiusura per l'interruttore Int.2 ad un ingresso binario e parametrizzare quest'ultimo su „>ManualClose M4“ (N° 30354). All'indirizzo 851 viene impostata la durata minima del comando di scatto TMin TRIP CMD. Essa vale per tutte le funzioni di protezione associate a uno scatto. Questa impostazione è possibile solo tramite DIGSI Altri parametri. Durata del comando 2.1.4.5 Tabella parametri I parametri il cui indirizzo è seguito da una "A", possono essere modificati solo con DIGSI, alla voce "Altri parametri". Ind. Parametri Possibilità di impostazione Preimpostazione Spiegazione 211 No Conn.MeasLoc 2 3 4 5 3 Numero di locazioni di misura collegate 212 No AssigMeasLoc 2 3 4 5 3 Numero di locazioni di misura assegnate 213 NUMBER OF SIDES 2 3 4 5 3 Numero lati per Oggetto multifase 216 NUMBER OF ENDS 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 6 Numero Terminali per Sbarra 1 Fase 220 ASSIGNM. 2M,2S M1,M2 M1,M2 Assegnazione a 2 asseg.Mis.Loc./ 2 Lati 221 ASSIGNM. 3M,2S M1+M2,M3 M1,M2+M3 M1+M2,M3 Assegnazione a 3 asseg.Mis.Loc./ 2 Lati 222 ASSIGNM. 3M,3S M1,M2,M3 M1,M2,M3 Assegnazione a 3 asseg.Mis.Loc./ 3 Lati 223 ASSIGNM. 4M,2S M1+M2,M3+M4 M1+M2+M3,M4 M1,M2+M3+M4 M1+M2,M3+M4 Assegnazione a 4 asseg.Mis.Loc./ 2 Lati 224 ASSIGNM. 4M,3S M1+M2,M3,M4 M1,M2+M3,M4 M1,M2,M3+M4 M1+M2,M3,M4 Assegnazione a 4 asseg.Mis.Loc./ 3 Lati 225 ASSIGNM. 4M,4S M1,M2,M3,M4 M1,M2,M3,M4 Assegnazione a 4 asseg.Mis.Loc./ 4 Lati 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 85 2 Funzioni Ind. Parametri Possibilità di impostazione Preimpostazione Spiegazione 226 ASSIGNM. 5M,2S M1+M2+M3,M4+M5 M1+M2,M3+M4+M5 M1+M2+M3+M4,M5 M1,M2+M3+M4+M5 M1+M2+M3,M4+M 5 Assegnazione a 5 asseg.Mis.Loc./ 2 Lati 227 ASSIGNM. 5M,3S M1+M2,M3+M4,M5 M1+M2,M3,M4+M5 M1,M2+M3,M4+M5 M1+M2+M3,M4,M5 M1,M2+M3+M4,M5 M1,M2,M3+M4+M5 M1+M2,M3+M4,M 5 Assegnazione a 5 asseg.Mis.Loc./ 3 Lati 228 ASSIGNM. 5M,4S M1+M2,M3,M4,M5 M1,M2+M3,M4,M5 M1,M2,M3+M4,M5 M1,M2,M3,M4+M5 M1+M2,M3,M4,M5 Assegnazione a 5 asseg.Mis.Loc./ 4 Lati 229 ASSIGNM. 5M,5S M1,M2,M3,M4,M5 M1,M2,M3,M4,M5 Assegnazione a 5 asseg.Mis.Loc./ 5 Lati 230 ASSIGNM. ERROR No AssigMeasLoc No of sides without Assegnazione errore 241 SIDE 1 auto-connected auto-connected Lato 1 è assegnato a 242 SIDE 2 auto-connected auto-connected Lato 2 è assegnato a 243 SIDE 3 auto-connected compensation earth.electrode auto-connected Lato 3 è assegnato a 244 SIDE 4 auto-connected compensation earth.electrode compensation Lato 4 è assegnato a 251 AUX. CT IX1 Not connected conn/not assig. Side 1 earth Side 2 earth Side 3 earth Side 4 earth MeasLoc.1 earth MeasLoc.2 earth MeasLoc.3 earth MeasLoc.4 earth Not connected TA ausiliario IX1 è usato come 252 AUX. CT IX2 Not connected conn/not assig. Side 1 earth Side 2 earth Side 3 earth Side 4 earth MeasLoc.1 earth MeasLoc.2 earth MeasLoc.3 earth MeasLoc.4 earth Not connected TA ausiliario IX2 è usato come 86 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.1 Generalità Ind. Parametri Possibilità di impostazione Preimpostazione Spiegazione 253 AUX. CT IX3 Not connected conn/not assig. Side 1 earth Side 2 earth Side 3 earth Side 4 earth MeasLoc.1 earth MeasLoc.2 earth MeasLoc.3 earth MeasLoc.4 earth Not connected TA ausiliario IX3 è usato come 254 AUX. CT IX4 Not connected conn/not assig. Side 1 earth Side 2 earth Side 3 earth Side 4 earth Side 5 earth MeasLoc.1 earth MeasLoc.2 earth MeasLoc.3 earth MeasLoc.4 earth MeasLoc.5 earth Not connected TA ausiliario IX4 è usato come 255 AUX CT IX3 TYPE 1A/5A input sensitiv input 1A/5A input Tipo TA ausiliario IX3 256 AUX CT IX4 TYPE 1A/5A input sensitiv input 1A/5A input Tipo TA ausiliario IX4 261 VT SET Not connected Side 1 Side 2 Side 3 Measuring loc.1 Measuring loc.2 Measuring loc.3 Busbar Measuring loc.1 Set TV UL1, UL2, UL3 è assegnato 262 VT U4 Not connected conn/not assig. Side 1 Side 2 Side 3 Measuring loc.1 Measuring loc.2 Measuring loc.3 Busbar Measuring loc.1 TV U4 è assegnato 263 VT U4 TYPE Udelta transf. UL1E transform. UL2E transform. UL3E transform. UL12 transform. UL23 transform. UL31 transform. Ux transformer Udelta transf. TV U4 è usato come 270 Rated Frequency 50 Hz 60 Hz 16,7 Hz 50 Hz Frequenza nominale 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 87 2 Funzioni Ind. Parametri Possibilità di impostazione Preimpostazione Spiegazione 271 PHASE SEQ. L1 L2 L3 L1 L3 L2 L1 L2 L3 Sequenza fase 276 TEMP. UNIT Celsius Fahrenheit Celsius Unità di misura temperatura 311 UN-PRI SIDE 1 0.4 .. 800.0 kV 110.0 kV U primaria lato 1 312 SN SIDE 1 0.20 .. 5000.00 MVA 38.10 MVA Potenza apparente nom. trasf. Lato 1 313 STARPNT SIDE 1 Earthed Isolated Earthed Centrostella del lato 1 è 314 CONNECTION S1 Y D Z Y Collegamento avvolgimenti Lato 1 321 UN-PRI SIDE 2 0.4 .. 800.0 kV 11.0 kV U primaria lato 2 322 SN SIDE 2 0.20 .. 5000.00 MVA 38.10 MVA Potenza apparente nom. trasf. Lato 2 323 STARPNT SIDE 2 Earthed Isolated Earthed Centrostella del lato 2 è 324 CONNECTION S2 Y D Z Y Collegamento avvolgimenti Lato 2 325 VECTOR GRP S2 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 0 Gruppo vettoriale del lato 2 331 UN-PRI SIDE 3 0.4 .. 800.0 kV 11.0 kV U nom. primaria Lato 3 332 SN SIDE 3 0.20 .. 5000.00 MVA 10.00 MVA Potenza apparente nom. trasf. Lato 3 333 STARPNT SIDE 3 Earthed Isolated Earthed Centrostella del lato 3 è 334 CONNECTION S3 Y D Z Y Tipo avvolgimento trasf. Lato 3 88 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.1 Generalità Ind. Parametri Possibilità di impostazione Preimpostazione Spiegazione 335 VECTOR GRP S3 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 0 Numero gruppo vettoriale Lato 3 341 UN-PRI SIDE 4 0.4 .. 800.0 kV 11.0 kV U nom. primaria Lato 4 342 SN SIDE 4 0.20 .. 5000.00 MVA 10.00 MVA Potenza apparente nom. trasf. Lato 4 343 STARPNT SIDE 4 Earthed Isolated Earthed Centrostella Lato 4 è 344 CONNECTION S4 Y D Z Y Tipo avvolgimento trasf. Lato 4 345 VECTOR GRP S4 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 0 Numero gruppo vettoriale Lato 4 351 UN-PRI SIDE 5 0.4 .. 800.0 kV 11.0 kV U nom. primaria Lato 5 352 SN SIDE 5 0.20 .. 5000.00 MVA 10.00 MVA Potenza apparente nom. trasf. Lato 5 353 STARPNT SIDE 5 Earthed Isolated Earthed Centrostella Lato Side 5 è 354 CONNECTION S5 Y D Z Y Tipo avvolgimento trasf. Lato 5 355 VECTOR GRP S5 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 0 Numero gruppo vettoriale Lato 5 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 89 2 Funzioni Ind. Parametri Possibilità di impostazione Preimpostazione Spiegazione 361 UN GEN/MOTOR 0.4 .. 800.0 kV 21.0 kV U Primaria Generatore/Motore 362 SN GEN/MOTOR 0.20 .. 5000.00 MVA 70.00 MVA Potenza Apparente Generatore 370 UN BUSBAR 0.4 .. 800.0 kV 110.0 kV U Primaria della Sbarra 371 I PRIMARY OP. 1 .. 100000 A 200 A Corrente primaria operativa Sbarra 372 I PRIMARY OP S1 1 .. 100000 A 200 A Corrente primaria operativa lato 1 373 I PRIMARY OP S2 1 .. 100000 A 200 A Corrente primaria operativa lato 2 374 I PRIMARY OP S3 1 .. 100000 A 200 A Corrente primaria operativa lato 3 375 I PRIMARY OP S4 1 .. 100000 A 200 A Corrente primaria operativa lato 4 376 I PRIMARY OP S5 1 .. 100000 A 200 A Corrente primaria operativa lato 5 381 I PRIMARY OP 1 1 .. 100000 A 200 A Corrente prim. oper. terminale 1 382 I PRIMARY OP 2 1 .. 100000 A 200 A Corrente prim. oper. terminale 2 383 I PRIMARY OP 3 1 .. 100000 A 200 A Corrente prim. oper. terminale 3 384 I PRIMARY OP 4 1 .. 100000 A 200 A Corrente prim. oper. terminale 4 385 I PRIMARY OP 5 1 .. 100000 A 200 A Corrente prim. oper. terminale 5 386 I PRIMARY OP 6 1 .. 100000 A 200 A Corrente prim. oper. terminale 6 387 I PRIMARY OP 7 1 .. 100000 A 200 A Corrente prim. oper. terminale 7 388 I PRIMARY OP 8 1 .. 100000 A 200 A Corrente prim. oper. terminale 8 389 I PRIMARY OP 9 1 .. 100000 A 200 A Corrente prim. oper. terminale 9 390 I PRIMARY OP 10 1 .. 100000 A 200 A Corrente prim. oper. terminale 10 391 I PRIMARY OP 11 1 .. 100000 A 200 A Corrente prim. oper. terminale 11 392 I PRIMARY OP 12 1 .. 100000 A 200 A Corrente prim. oper. terminale 12 396 PHASE SELECTION Phase 1 Phase 2 Phase 3 Phase 1 Selezione fase 403 I PRIMARY OP M3 1 .. 100000 A 200 A Corrente primaria operativa mis. Loc. 3 404 I PRIMARY OP M4 1 .. 100000 A 200 A Corrente primaria operativa mis. Loc. 4 405 I PRIMARY OP M5 1 .. 100000 A 200 A Corrente primaria operativa mis. Loc. 5 408 UN-PRI M3 0.4 .. 800.0 kV 110.0 kV Corrente primaria operativa mis. Loc. 3 409 UN-PRI U4 0.4 .. 800.0 kV 110.0 kV U nom. primaria TV U4 413 REF PROT. AT Side 1 Side 2 Side 3 Side 4 Side 5 auto-connected n.assigMeasLoc3 n.assigMeasLoc4 n.assigMeasLoc5 Side 1 Prot. di terra ristretta assegnata a 90 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.1 Generalità Ind. Parametri Possibilità di impostazione Preimpostazione Spiegazione 414 REF PROT. 2 AT Side 1 Side 2 Side 3 Side 4 Side 5 auto-connected n.assigMeasLoc3 n.assigMeasLoc4 n.assigMeasLoc5 Side 1 Protezione Terra Ristretta 2 assegnata a 420 DMT/IDMT Ph AT Side 1 Side 2 Side 3 Side 4 Side 5 Measuring loc.1 Measuring loc.2 Measuring loc.3 Measuring loc.4 Measuring loc.5 Side 1 DMT / IDMT di fase assegnata a 422 DMT/IDMT 3I0 AT Side 1 Side 2 Side 3 Side 4 Side 5 Measuring loc.1 Measuring loc.2 Measuring loc.3 Measuring loc.4 Measuring loc.5 Side 1 DMT / IDMT 3I0 assegnata a 424 DMT/IDMT E AT no assig. poss. AuxiliaryCT IX1 AuxiliaryCT IX2 AuxiliaryCT IX3 AuxiliaryCT IX4 AuxiliaryCT IX1 DMT / IDMTdi terra assegnata a 427 DMT 1PHASE AT no assig. poss. AuxiliaryCT IX1 AuxiliaryCT IX2 AuxiliaryCT IX3 AuxiliaryCT IX4 AuxiliaryCT IX1 DMT Monofase assegnata a 430 DMT/IDMT Ph2 AT Side 1 Side 2 Side 3 Side 4 Side 5 Measuring loc.1 Measuring loc.2 Measuring loc.3 Measuring loc.4 Measuring loc.5 Side 1 DMT / IDMT 2fase assegnata a 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 91 2 Funzioni Ind. Parametri Possibilità di impostazione Preimpostazione Spiegazione 432 DMT/IDMT Ph3 AT Side 1 Side 2 Side 3 Side 4 Side 5 Measuring loc.1 Measuring loc.2 Measuring loc.3 Measuring loc.4 Measuring loc.5 Side 1 DMT / IDMT 3fase assignata a 434 DMT/IDMT3I0-2AT Side 1 Side 2 Side 3 Side 4 Side 5 Measuring loc.1 Measuring loc.2 Measuring loc.3 Measuring loc.4 Measuring loc.5 Side 1 DMT / IDMT 3I0 2 assignata a 436 DMT/IDMT3I0-3AT Side 1 Side 2 Side 3 Side 4 Side 5 Measuring loc.1 Measuring loc.2 Measuring loc.3 Measuring loc.4 Measuring loc.5 Side 1 DMT / IDMT 3I0 3 assignata a 438 DMT/IDMT E2 AT no assig. poss. AuxiliaryCT IX1 AuxiliaryCT IX2 AuxiliaryCT IX3 AuxiliaryCT IX4 AuxiliaryCT IX1 DMT / IDMT Earth 2 assignata a 440 UNBAL. LOAD AT Side 1 Side 2 Side 3 Side 4 Side 5 Measuring loc.1 Measuring loc.2 Measuring loc.3 Measuring loc.4 Measuring loc.5 Side 1 Carico squil. (Neg. Seq.) assegnata a 442 THERM. O/L AT Side 1 Side 2 Side 3 Side 4 Side 5 Side 1 Protezione sovrac. termico assegnata a 92 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.1 Generalità Ind. Parametri Possibilità di impostazione Preimpostazione Spiegazione 444 THERM. O/L 2 AT Side 1 Side 2 Side 3 Side 4 Side 5 Side 1 Prot. sovraccarico termico 2 assegnata a 470 BREAKER FAIL.AT Side 1 Side 2 Side 3 Side 4 Side 5 Measuring loc.1 Measuring loc.2 Measuring loc.3 Measuring loc.4 Measuring loc.5 Ext. switchg. 1 Side 1 Prot. Breaker Failure (MAI) assegnata a 471 BREAKER FAIL2AT Side 1 Side 2 Side 3 Side 4 Side 5 Measuring loc.1 Measuring loc.2 Measuring loc.3 Measuring loc.4 Measuring loc.5 Ext. switchg. 1 Side 1 Prot. BreakerFailure (MAI) 2 assegnata a 511 STRPNT->OBJ M1 YES NO YES CtSt-TA Mis.Loc.1 in dir.di Object 512 IN-PRI CT M1 1 .. 100000 A 200 A Corrente nom. primaria TA Mis. Loc. 1 513 IN-SEC CT M1 1A 5A 1A Corrente nom. secondaria TA Mis. Loc. 1 521 STRPNT->OBJ M2 YES NO YES CtSt-TA Mis. Loc.2 in dir. dell' Object 522 IN-PRI CT M2 1 .. 100000 A 2000 A Corrente primaria TA Mis. Loc. 2 523 IN-SEC CT M2 1A 5A 1A Corrente secondaria TA Mis. Loc. 2 531 STRPNT->OBJ M3 YES NO YES CtSt-TA Mis. Loc.3 in dir. dell' Object 532 IN-PRI CT M3 1 .. 100000 A 2000 A Corrente primaria TA Mis. Loc. 3 533 IN-SEC CT M3 1A 5A 1A Corrente secondaria TA Mis. Loc. 3 541 STRPNT->OBJ M4 YES NO YES CtSt-TA Mis. Loc.4 in dir. dell' Object 542 IN-PRI CT M4 1 .. 100000 A 2000 A Corrente primaria TA Mis. Loc. 4 543 IN-SEC CT M4 1A 5A 1A Corrente secondaria TA Mis. Loc. 4 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 93 2 Funzioni Ind. Parametri Possibilità di impostazione Preimpostazione Spiegazione 551 STRPNT->OBJ M5 YES NO YES CtSt-TA Mis. Loc.5 in dir. dell' Object 552 IN-PRI CT M5 1 .. 100000 A 2000 A Corrente primaria TA Mis. Loc. 5 553 IN-SEC CT M5 1A 5A 1A Corrente secondaria TA Mis. Loc. 5 561 STRPNT->BUS I1 YES NO YES Centrostella TA I1 in dir.della Sbarra 562 IN-PRI CT I1 1 .. 100000 A 200 A Corrente primaria TA I1 563 IN-SEC CT I1 1A 5A 0.1A 1A Corrente secondaria TA I1 571 STRPNT->BUS I2 YES NO YES Centrostella TA I2 in dir.della Sbarra 572 IN-PRI CT I2 1 .. 100000 A 200 A Corrente Primaria TA I2 573 IN-SEC CT I2 1A 5A 0.1A 1A Corrente Secondaria TA I2 581 STRPNT->BUS I3 YES NO YES Centrostella TA I3 in dir.della Sbarra 582 IN-PRI CT I3 1 .. 100000 A 200 A Corrente Primaria TA I3 583 IN-SEC CT I3 1A 5A 0.1A 1A Corrente Secondaria TA I3 591 STRPNT->BUS I4 YES NO YES Centrostella TA I4 in dir.della Sbarra 592 IN-PRI CT I4 1 .. 100000 A 200 A Corrente Primaria TA I4 593 IN-SEC CT I4 1A 5A 0.1A 1A Corrente Secondaria TA I4 601 STRPNT->BUS I5 YES NO YES Centrostella TA I5 in dir.della Sbarra 602 IN-PRI CT I5 1 .. 100000 A 200 A Corrente Primaria TA I5 603 IN-SEC CT I5 1A 5A 0.1A 1A Corrente Secondaria TA I5 611 STRPNT->BUS I6 YES NO YES Centrostella TA I6 in dir.della Sbarra 612 IN-PRI CT I6 1 .. 100000 A 200 A Corrente Primaria TA I6 613 IN-SEC CT I6 1A 5A 0.1A 1A Corrente Secondaria TA I6 621 STRPNT->BUS I7 YES NO YES Centrostella TA I7 in dir.della Sbarra 622 IN-PRI CT I7 1 .. 100000 A 200 A Corrente Primaria TA I7 94 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.1 Generalità Ind. Parametri Possibilità di impostazione Preimpostazione Spiegazione 623 IN-SEC CT I7 1A 5A 0.1A 1A Corrente Secondaria TA I7 631 STRPNT->BUS I8 YES NO YES Centrostella-TA I8 in dir. Sbarra 632 IN-PRI CT I8 1 .. 100000 A 200 A Corrente Primaria TA I8 633 IN-SEC CT I8 1A 5A 0.1A 1A Corrente Secondaria TA I8 641 STRPNT->BUS I9 YES NO YES Centrostella-TA I9 in dir. Sbarra 642 IN-PRI CT I9 1 .. 100000 A 200 A Corrente Primaria TA I9 643 IN-SEC CT I9 1A 5A 0.1A 1A Corrente Secondaria TA I9 651 STRPNT->BUS I10 YES NO YES Centrostella-TA I10 in dir. Sbarra 652 IN-PRI CT I10 1 .. 100000 A 200 A Corrente Primaria TA I10 653 IN-SEC CT I10 1A 5A 0.1A 1A Corrente Secondaria TA I10 661 STRPNT->BUS I11 YES NO YES Centrostella-TA I11 in dir. Sbarra 662 IN-PRI CT I11 1 .. 100000 A 200 A Corrente Primaria TA I11 663 IN-SEC CT I11 1A 5A 0.1A 1A Corrente Secondaria TA I11 671 STRPNT->BUS I12 YES NO YES Centrostella-TA I12 in Dir. Sbarra 672 IN-PRI CT I12 1 .. 100000 A 200 A Corrente Primaria TA I12 673 IN-SEC CT I12 1A 5A 0.1A 1A Corrente Secondaria TA I12 711 EARTH IX1 AT Terminal Q7 Terminal Q8 Terminal Q7 Morsetto terra IX1 collegato a 712 IN-PRI CT IX1 1 .. 100000 A 200 A Corrente nom. primaria TA corrente IX1 713 IN-SEC CT IX1 1A 5A 1A Corrente nom. secondaria TA corrente IX1 721 EARTH IX2 AT Terminal N7 Terminal N8 Terminal N7 Morsetto terra IX2 collegato a 722 IN-PRI CT IX2 1 .. 100000 A 200 A Corrente nom. primaria TA corrente IX2 723 IN-SEC CT IX2 1A 5A 1A Corrente nom. secondaria TA corrente IX2 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 95 2 Funzioni Ind. Parametri Possibilità di impostazione Preimpostazione Spiegazione 731 EARTH IX3 AT Terminal R7 Terminal R8 Terminal R7 Morsetto terra IX3 collegato a 732 IN-PRI CT IX3 1 .. 100000 A 200 A Corrente nom. primaria TA corrente IX3 733 IN-SEC CT IX3 1A 5A 1A Corrente nom. secondaria TA corrente IX3 734 FACTOR CT IX3 1.0 .. 300.0 60.0 Factor: prim. over sek. current IX3 741 EARTH IX4 AT Terminal P7 Terminal P8 Terminal P7 Morsetto terra IX4 collegato a 742 IN-PRI CT IX4 1 .. 100000 A 200 A Corrente nom. primaria TA corrente IX4 743 IN-SEC CT IX4 1A 5A 1A Corrente nom. secondaria TA corrente IX4 744 FACTOR CT IX4 1.0 .. 300.0 60.0 Fattore: prim. su second. corrente IX4 801 UN-PRI VT SET 1.0 .. 1200.0 kV 110.0 kV U nom. primaria TV set UL1, UL2, UL3 802 UN-SEC VT SET 80 .. 125 V 100 V U nom. secondaria TV set UL1, UL2, UL3 803 CORRECT. U Ang -5.00 .. 5.00 ° 0.00 ° Correzione angolo UL1, UL2, UL3 - TV 811 UN-PRI VT U4 1.0 .. 1200.0 kV 110.0 kV U nom. primaria TV U4 812 UN-SEC VT U4 80 .. 125 V 100 V U nom. secondaria TV U4 816 Uph / Udelta 0.10 .. 9.99 1.73 Rapp.di adatt.fase/TVcon Delta aperto-TV 817 Uph(U4)/Udelta 0.10 .. 9.99 1.73 Rapp.adatt. TVfase(U4) TV triang. aperto 831 SwitchgCBaux S1 (possibilità di impostazione dipendenti dall'applicazione) Q0 Switchgear / CBaux al Lato 1 832 SwitchgCBaux S2 (possibilità di impostazione dipendenti dall'applicazione) Nessuno Switchgear / CBaux al Lato 2 833 SwitchgCBaux S3 (possibilità di impostazione dipendenti dall'applicazione) Nessuno Switchgear / CBaux al Lato 3 834 SwitchgCBaux S4 (possibilità di impostazione dipendenti dall'applicazione) Nessuno Switchgear / CBaux al Lato 4 835 SwitchgCBaux S5 (possibilità di impostazione dipendenti dall'applicazione) Nessuno Switchgear / CBaux al Lato 5 836 SwitchgCBaux M1 (possibilità di impostazione dipendenti dall'applicazione) Nessuno Switchgear / CBaux alla Mis. Loc. M1 96 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.1 Generalità Ind. Parametri Possibilità di impostazione Preimpostazione Spiegazione 837 SwitchgCBaux M2 (possibilità di impostazione dipendenti dall'applicazione) Nessuno Switchgear / CBaux alla Mis. Loc. M2 838 SwitchgCBaux M3 (possibilità di impostazione dipendenti dall'applicazione) Nessuno Switchgear / CBaux alla Mis. Loc. M3 839 SwitchgCBaux M4 (possibilità di impostazione dipendenti dall'applicazione) Nessuno Switchgear / CBaux alla Mis. Loc. M4 840 SwitchgCBaux M5 (possibilità di impostazione dipendenti dall'applicazione) Nessuno Switchgear / CBaux alla Mis. Loc. M5 841 SwitchgCBaux E1 (possibilità di impostazione dipendenti dall'applicazione) Nessuno Switchgear / CBaux alla est. location 1 851A TMin TRIP CMD 0.01 .. 32.00 sec 0.15 sec Durata minima comando di scatto 2.1.4.6 Informazioni N° Informazione Tipo di inf. Spiegazione 5145 >Reverse Rot. SP >Senso ciclico invertito 5147 Rotation L1L2L3 OUT Rotazione fasi L1L2L3 5148 Rotation L1L3L2 OUT Rotazione fasi L1L3L2 2.1.5 Commutazione di gruppi di parametri Per l'impostazione delle funzioni del dispositivo si possono definire fino a quattro diversi gruppi di parametri. Questi potranno essere commutati durante l'esercizio sul posto tramite il pannello operatore, tramite ingressi binari (se configurati adeguatamente), tramite l'interfaccia operatore e di servizio da un personal computer oppure tramite l'interfaccia di sistema. 2.1.5.1 Gruppi di settaggio Scopo dei gruppi di settaggio Un gruppo di settaggio comprende i parametri di tutte le funzioni per le quali, in fase di programmazione, è stata selezionata l'impostazione Enabled o un'altra opzione attiva. I dispositivi 7UT613/63x supportano quattro gruppi di settaggio indipendenti gli uni dagli altri (Group A - Group D). Questi gruppi rappresentano un'identica gamma di funzioni, ma possono contenere diversi valori di impostazione. I gruppi di settaggio servono a memorizzare le rispettive impostazioni funzionali per diversi casi di applicazione e a richiamarle velocemente in caso di bisogno. Tutti i gruppi di settaggio sono memorizzati nell'apparecchio. Tuttavia, è sempre attivo un solo gruppo di settaggio alla volta. Se non si utilizza la funzione di commutazione, è sufficiente impostare solo il gruppo di settaggio Group A. Se si vuole utilizzare la funzione di commutazione, questa dovrà essere impostata su Grp Chge OPTION = Enabled (indirizzo 103). Per l'impostazione dei parametri fun- 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 97 2 Funzioni zionali si programmeranno, l'uno dopo l'altro, i gruppi di settaggio necessari (max. 4 gruppi da Group A a Group D. Nella descrizione del sistema SIPROTEC 4 /1/ sono riportate le istruzioni per copiare gruppi di parametri oppure ripristinare le impostazioni di fabbrica, nonché per la commutazione da un gruppo di parametri all'altro. Il capitolo „Montaggio e messa in servizio“ mostra come commutare i gruppi di settaggio dall'esterno mediante ingressi binari. 2.1.5.2 Indicazioni per l'impostazione L'attivazione della commutazione di gruppi di parametri (indirizzo 302) è possibile solo se la funzione è stata impostata, nella selezione delle funzioni, su abilitato. Attivazione 2.1.5.3 Ind. 302 2.1.5.4 Tabella parametri Parametri CHANGE Possibilità di impostazione Group A Group B Group C Group D Binary Input Protocol Preimpostazione Group A Spiegazione Cambio ad altro gruppo di settaggio Informazioni N° Informazione Tipo di inf. IntSP Spiegazione - Group A gruppo A - Group B IntSP gruppo B - Group C IntSP gruppo C - Group D IntSP gruppo D 7 >Set Group Bit0 SP >gruppo di settaggio Select Bit 0 8 >Set Group Bit1 SP >gruppo di settaggio Select Bit 1 2.1.6 Dati impianto 2 I dati generali della protezione (P.System Data 2) comprendono i parametri funzionali comuni a tutte le funzioni e quindi non associati specificamente ad una certa funzione di protezione, di supervisione o di comando. A differenza dei P.System Data 1, questi dati possono essere commutati con il gruppo di parametri e sono impostabili sul pannello operatore dell'apparecchio. A seconda del tipo di esecuzione e dell'oggetto da proteggere impostato è disponibile solo una parte delle informazioni riportate. 98 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.1 Generalità 2.1.6.1 Indicazioni per l'impostazione Segno della potenza La definizione del segno è importante per tutte le funzioni di protezione e supplementari nelle quali è rilevante la polarità delle grandezze di misura. In linea di principio, le correnti e le potenze vengono definite come positive se entrano nell'oggetto da proteggere. Di conseguenza, la coerenza delle polarità delle correnti dev'essere garantita impostando la polarità secondo il paragrafo relativo ai dati generali dell'impianto. Le funzioni di protezione e supplementari che comprendono, oltre alle correnti, anche le tensioni utilizzano di regola la stessa definizione della direzione. Nel dispositivo 7UT613/63x, pertanto, ciò vale anche per la protezione ritorno di energia, per la supervisione di potenza, per i valori di misura di servizio per la potenza e il lavoro ed eventualmente per le funzioni di protezione flessibili definite dall'utente. I valori di potenza e di lavoro, allo stato di fornitura, sono definiti in modo tale che la potenza in direzione dell'oggetto da proteggere viene interpretata come positiva: sia le componenti attive che le componenti reattive induttive in direzione dell'oggetto da proteggere sono positive. Lo stesso vale per il fattore di potenza cos ϕ. Occasionalmente è utile definire positivamente l'assorbimento di potenza dall'oggetto da proteggere (ad es. dal punto di vista della sbarra). Tramite il parametro all'indirizzo 1107 P,Q sign, è possibile invertire i segni per queste componenti. È necessario in ogni caso che la definizione del segno sia concorde con la direzione per la protezione ritorno di energia e per la supervisione della potenza uscente, se vengono utilizzate queste funzioni di potenza. Nel caso di un generatore (conformemente alla figura "Misura della potenza sul generatore" nel par. "Topologia dell'oggetto da proteggere", titolo al margine "Assegnazione degli ingressi di misura della tensione") dove il punto di misura della tensione U è assegnato al punto di misura della corrente M1, è valida la preimpostazione not reversed in quanto la corrente che fluisce nel generatore dal centro stella con M1, assieme alla tensione misurata su U, dà come risultato una potenza positiva. Se invece la tensione su U è assegnata al punto di misura della corrente M2, va effettuata l'impostazione P,Q sign = reversed in quanto qui la corrente proveniente dal generatore con U viene considerata una potenza positiva. Stato dell'interruttore Diverse funzioni di protezione e ausiliarie necessitano, ai fini di un loro funzionamento ottimale, di informazioni sulla posizione degli interrutori. Anche per le funzioni di controllo sono importanti le segnalazioni di conferma degli organi di manovra. Se, ad es., la protezione contro la mancata apertura dell'interruttore deve controllare la reazione di un determinato interruttore per mezzo del flusso di corrente, dev'essere noto il punto di misura sul quale viene rilevata la corrente che attraversa l'interruttore. Oltre ad eventuali informazioni sulla posizione dell'interruttore fornite dalle segnalazioni di conferma dei contatti ausiliari dell'interruttore stesso, il dispositivo valuta anche i criteri elettrici, per i quali un interruttore non può essere aperto se è attraversato da una corrente. Questo criterio di corrente viene definito da un valore di corrente I-REST al di sotto del quale viene rilevato che l'interruttore è aperto. Poiché si possono avere topologie complesse, l'interruttore può essere assegnato ad un punto di misura o ad un lato. Nel caso di oggetti da proteggere trifase, questa soglia di corrente residua può essere impostata per ciascuno dei 5 possibili lati dell'oggetto da proteggere e per ciascuno dei 5 possibili punti di misura. Nel caso dell'apparecchio presente, le possibilità si limitano naturalmente a quelle realmente esistenti e ai lati o punti di misura predefiniti attraverso la topologia. Gli indirizzi possibili sono: 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 99 2 Funzioni Indirizzo 1111 PoleOpenCurr.S1 per il lato 1 dell'oggetto da proteggere, Indirizzo 1112 PoleOpenCurr.S2 per il lato 2 dell'oggetto da proteggere, Indirizzo 1113 PoleOpenCurr.S3 per il lato 3 dell'oggetto da proteggere, Indirizzo 1114 PoleOpenCurr.S4 per il lato 4 dell'oggetto da proteggere, Indirizzo 1115 PoleOpenCurr.S5 per il lato 5 dell'oggetto da proteggere. Indirizzo 1121 PoleOpenCurr.M1 per il punto di misura 1, Indirizzo 1122 PoleOpenCurr.M2 per il punto di misura 2, Indirizzo 1123 PoleOpenCurr.M3 per il punto di misura 3, Indirizzo 1124 PoleOpenCurr.M4 per il punto di misura 4, Indirizzo 1125 PoleOpenCurr.M5 per il punto di misura 5. In generale l'impostazione può essere effettuata su un livello estremamente sensibile, a condizione che sia possibile escludere correnti parassite (ad es. per induzione) quando l'interruttore è aperto. In caso contrario è necessario incrementare tali valori in maniera adeguata. Nella maggior parte dei casi le impostazioni sono le stesse per tutti gli indirizzi visualizzati. Si tenga tuttavia conto del fatto che, nel caso di lati alimentati da più punti di misura, possono prodursi errori nella sommatoria delle correnti. Nel caso della protezione monofase per sbarre, la corrente residua può essere impostata per ciascuna delle 9 (7UT613 e 7UT633 con collegamento monofase con o senza trasformatori convertitori) o 12 possibili derivazioni (7UT635 con o senza trasformatori convertitori) della sbarra. Gli indirizzi possibili sono: Indirizzo 1131 PoleOpenCurr I1 per la derivazione 1, Indirizzo 1132 PoleOpenCurr I2 per la derivazione 2, Indirizzo 1133 PoleOpenCurr I3 per la derivazione 3, Indirizzo 1134 PoleOpenCurr I4 per la derivazione 4, Indirizzo 1135 PoleOpenCurr I5 per la derivazione 5, Indirizzo 1136 PoleOpenCurr I6 per la derivazione 6, Indirizzo 1137 PoleOpenCurr I7 per la derivazione 7, Indirizzo 1138 PoleOpenCurr I8 per la derivazione 8, Indirizzo 1139 PoleOpenCurr I9 per la derivazione 9, Indirizzo 1140 PoleOpenCurrI10 per la derivazione 10, Indirizzo 1141 PoleOpenCurrI11 per la derivazione 11, Indirizzo 1142 PoleOpenCurrI12 per la derivazione 12. Infine è anche possibile controllare le correnti residue ai punti di misura supplementari. Queste correnti sono necessarie per la funzione di commutazione dinamica di parametri della protezione di massima corrente terra, nel caso in cui questa protezione non sia assegnata a nessun lato o punto di misura. Gli indirizzi possibili sono: Indirizzo 1151 PoleOpenCurrIX1 per il punto di misura supplementare 1, Indirizzo 1152 PoleOpenCurrIX2 per il punto di misura supplementare 2, Indirizzo 1153 PoleOpenCurrIX3 per il punto di misura supplementare 3, Indirizzo 1154 PoleOpenCurrIX4 per il punto di misura supplementare 4. 100 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.1 Generalità Si ricordi anche che si sono configurati tutti gli ingressi binari che devono generare un impulso di chiusura manuale destinato alle diverse funzioni di protezione (da N.° 30351 a N° 30360). Nota I valori riportati nella seguente tabella dei paramteri si riferiscono alla corrente nominale del lato assegnato (I/INS). 2.1.6.2 Tabella parametri Nella tabella sono riportati i valori preimpostati in base alle esigenze del mercato. La colonna C (configurazione) indica la corrente nominale secondaria del trasformatore amperometrico corrispondente. Ind. Parametri C Possibilità di impostazione Preimpostazione Spiegazione 1107 P,Q sign not reversed reversed not reversed P,Q segno operativo dei valori misurati 1111 PoleOpenCurr.S1 0.04 .. 1.00 I/InS 0.10 I/InS Soglia Corrente Polo Aperto Lato 1 1112 PoleOpenCurr.S2 0.04 .. 1.00 I/InS 0.10 I/InS Soglia Corrente Polo Aperto Lato 2 1113 PoleOpenCurr.S3 0.04 .. 1.00 I/InS 0.16 I/InS Soglia Corrente Polo Aperto Lato 3 1114 PoleOpenCurr.S4 0.04 .. 1.00 I/InS 0.16 I/InS Soglia Corrente Polo Aperto Lato 4 1115 PoleOpenCurr.S5 0.04 .. 1.00 I/InS 0.16 I/InS Soglia Corrente Polo Aperto Lato 5 1121 PoleOpenCurr.M1 1A 0.04 .. 1.00 A 0.04 A 5A 0.20 .. 5.00 A 0.20 A Soglia Corrente Polo Aperto Meas.Loc. M1 1A 0.04 .. 1.00 A 0.04 A 5A 0.20 .. 5.00 A 0.20 A 1A 0.04 .. 1.00 A 0.04 A 5A 0.20 .. 5.00 A 0.20 A 1A 0.04 .. 1.00 A 0.04 A 5A 0.20 .. 5.00 A 0.20 A 1A 0.04 .. 1.00 A 0.04 A 5A 0.20 .. 5.00 A 0.20 A 1A 0.04 .. 1.00 A 0.04 A 5A 0.20 .. 5.00 A 0.20 A 0.1A 0.004 .. 0.100 A 0.004 A 1122 1123 1124 1125 1131 PoleOpenCurr.M2 PoleOpenCurr.M3 PoleOpenCurr.M4 PoleOpenCurr.M5 PoleOpenCurr I1 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 Soglia Corrente Polo Aperto Meas:Loc. M2 Soglia Corrente Polo Aperto Meas.Loc. M3 Soglia Corrente Polo Aperto Meas.Loc. M4 Soglia Corrente Polo Aperto Meas.Loc. M5 Soglia Corrente Polo Aperto Terminale 1 101 2 Funzioni Ind. 1132 1133 1134 1135 1136 1137 1138 1139 1140 1141 1142 1151 1152 102 Parametri C PoleOpenCurr I2 1A 0.04 .. 1.00 A 0.04 A 5A 0.20 .. 5.00 A 0.20 A 0.1A 0.004 .. 0.100 A 0.004 A 1A 0.04 .. 1.00 A 0.04 A 5A 0.20 .. 5.00 A 0.20 A 0.1A 0.004 .. 0.100 A 0.004 A 1A 0.04 .. 1.00 A 0.04 A 5A 0.20 .. 5.00 A 0.20 A 0.1A 0.004 .. 0.100 A 0.004 A 1A 0.04 .. 1.00 A 0.04 A 5A 0.20 .. 5.00 A 0.20 A 0.1A 0.004 .. 0.100 A 0.004 A 1A 0.04 .. 1.00 A 0.04 A 5A 0.20 .. 5.00 A 0.20 A 0.1A 0.004 .. 0.100 A 0.004 A 1A 0.04 .. 1.00 A 0.04 A 5A 0.20 .. 5.00 A 0.20 A 0.1A 0.004 .. 0.100 A 0.004 A 1A 0.04 .. 1.00 A 0.04 A 5A 0.20 .. 5.00 A 0.20 A 0.1A 0.004 .. 0.100 A 0.004 A 1A 0.04 .. 1.00 A 0.04 A 5A 0.20 .. 5.00 A 0.20 A 0.1A 0.004 .. 0.100 A 0.004 A 1A 0.04 .. 1.00 A 0.04 A 5A 0.20 .. 5.00 A 0.20 A 0.1A 0.004 .. 0.100 A 0.004 A 1A 0.04 .. 1.00 A 0.04 A 5A 0.20 .. 5.00 A 0.20 A 0.1A 0.004 .. 0.100 A 0.004 A 1A 0.04 .. 1.00 A 0.04 A 5A 0.20 .. 5.00 A 0.20 A 0.1A 0.004 .. 0.100 A 0.004 A 1A 0.04 .. 1.00 A 0.04 A 5A 0.20 .. 5.00 A 0.20 A 1A 0.04 .. 1.00 A 0.04 A 5A 0.20 .. 5.00 A 0.20 A PoleOpenCurr I3 PoleOpenCurr I4 PoleOpenCurr I5 PoleOpenCurr I6 PoleOpenCurr I7 PoleOpenCurr I8 PoleOpenCurr I9 PoleOpenCurrI10 PoleOpenCurrI11 PoleOpenCurrI12 PoleOpenCurrIX1 PoleOpenCurrIX2 Possibilità di impostazione Preimpostazione Spiegazione Soglia Corrente Polo Aperto Terminale 2 Soglia Corrente Polo Aperto Terminale 3 Soglia Corrente Polo Aperto Terminale 4 Soglia Corrente Polo Aperto Terminale 5 Soglia Corrente Polo Aperto Terminale 6 Soglia Corrente Polo Aperto Terminale 7 Soglia Corrente Polo Aperto Terminale 8 Soglia Corrente Polo Aperto Terminale 9 Soglia Corrente Polo Aperto Terminale 10 Soglia Corrente Polo Aperto Terminale 11 Soglia Corrente Polo Aperto Terminale 12 Soglia Corrente Polo Aperto AuxiliaryTA1 Soglia Corrente Polo Aperto AuxiliaryCT2 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.1 Generalità Ind. 1153 1154 2.1.6.3 Parametri PoleOpenCurrIX3 PoleOpenCurrIX4 C Possibilità di impostazione Preimpostazione 1A 0.04 .. 1.00 A 0.04 A 5A 0.20 .. 5.00 A 0.20 A 1A 0.04 .. 1.00 A 0.04 A 5A 0.20 .. 5.00 A 0.20 A Spiegazione Soglia Corrente Polo Aperto AuxiliaryCT3 Soglia Corrente Polo Aperto AuxiliaryCT4 Informazioni N° Informazione Tipo di inf. Spiegazione - >QuitG-TRP IntSP >Quitt Lock Out: General Trip - G-TRP Quit IntSP Lock Out: General TRIP 126 ProtON/OFF IntSP Protezione ON/OFF (via Porta di Sistema) 236.2127 BLK. Flex.Fct. IntSP Funzione flessibile blocco 301 OUT Guasto sistema di potenza Pow.Sys.Flt. 302 Fault Event OUT Eventi dei guasti 311 FaultConfig/Set OUT Guasto nella config. protezione 312 GenErrGroupConn OUT Err.Gen.: Inconsistenza gruppo/connessione 313 GenErrEarthCT OUT Err.Gen.: Sev. terra-TA stesso tipo 314 GenErrSidesMeas OUT Err.Gen.: Numero di lati / misurazioni 501 Relay PICKUP OUT Avviamento Relè 511 Relay TRIP OUT Relay comando di scatto generale 545 PU Time VI Tempo da avviamento a ricaduta 546 TRIP Time VI Tempo da avviamento a scatto 576 IL1S1: VI Corrente primaria di guasto IL1 Lato1 577 IL2S1: VI Corrente primaria di guasto IL2 Lato1 578 IL3S1: VI Corrente primaria di guasto IL3 Lato1 579 IL1S2: VI Corrente primaria di guasto IL1 Lato2 580 IL2S2: VI Corrente primaria di guasto IL2 Lato2 581 IL3S2: VI Corrente primaria di guasto IL3 Lato2 582 I1: VI Corrente primaria di guasto I1 583 I2: VI Corrente primaria di guasto I2 584 I3: VI Corrente primaria di guasto I3 585 I4: VI Corrente primaria di guasto I4 586 I5: VI Corrente primaria di guasto I5 587 I6: VI Corrente primaria di guasto I6 588 I7: VI Corrente primaria di guasto I7 30060 Gen CT-M1: VI Generale: Fattore adattativo TA M1 30061 Gen CT-M2: VI Generale: Fattore adattativo TA M2 30062 Gen CT-M3: VI Generale: Fattore adattativo TA M3 30063 Gen CT-M4: VI Generale: Fattore adattativo TA M4 30064 Gen CT-M5: VI Generale: Fattore adattativo TA M5 30065 Gen VT-U1: VI Generale: Fattore adattativo TV UL123 30067 par too low: VI parametro troppo basso: 30068 par too high: VI parametro troppo alto: 30069 settingFault: VI Avaria taratura: 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 103 2 Funzioni N° Informazione Tipo di inf. Spiegazione 30070 Man.Clos.Det.M1 OUT Mis. Segnale Ch Manuale loc. 1 rilevato 30071 Man.Clos.Det.M2 OUT Mis. Segnale Ch Manuale loc. 2 rilevato 30072 Man.Clos.Det.M3 OUT Mis. Segnale Ch Manuale loc. 3 rilevato 30073 Man.Clos.Det.M4 OUT Mis. Segnale Ch Manuale loc. 4 rilevato 30074 Man.Clos.Det.M5 OUT Mis. Segnale Ch Manuale loc. 5 rilevato 30075 Man.Clos.Det.S1 OUT Segnale Ch Manuale lato 1 è rilevato 30076 Man.Clos.Det.S2 OUT Segnale Ch Manuale lato 2 è rilevato 30077 Man.Clos.Det.S3 OUT Segnale Ch Manuale lato 3 è rilevato 30078 Man.Clos.Det.S4 OUT Segnale Ch Manuale lato 4 è rilevato 30079 Man.Clos.Det.S5 OUT Segnale Ch Manuale lato 5 è rilevato 30251 IL1M1: VI Corrente Prim. guasto IL1 mis.loc. 1 30252 IL2M1: VI Corrente Prim. guasto IL2 mis.loc. 1 30253 IL3M1: VI Corrente Prim. guasto IL3 mis.loc. 1 30254 IL1M2: VI Corrente Prim. guasto IL1 mis.loc. 2 30255 IL2M2: VI Corrente Prim. guasto IL2 mis.loc. 2 30256 IL3M2: VI Corrente Prim. guasto IL3 mis.loc. 2 30257 IL1M3: VI Corrente Prim. guasto IL1 mis.loc.3 30258 IL2M3: VI Corrente Prim. guasto IL2 mis.loc. 3 30259 IL3M3: VI Corrente Prim. guasto IL3 mis.loc. 3 30260 IL1M4: VI Corrente Prim. guasto IL1 mis.loc. 4 30261 IL2M4: VI Corrente Prim. guasto IL2 mis.loc. 4 30262 IL3M4: VI Corrente Prim. guasto IL3 mis.loc. 4 30263 IL1M5: VI Corrente Prim. guasto IL1 mis.loc. 5 30264 IL2M5: VI Corrente Prim. guasto IL2 mis.loc. 5 30265 IL3M5: VI Corrente Prim. guasto IL3 mis.loc. 5 30266 IL1S3: VI Corrente Prim. guasto IL1 lato3 30267 IL2S3: VI Corrente Prim. guasto IL2 lato3 30268 IL3S3: VI Corrente Prim. guasto IL3 lato3 30269 IL1S4: VI Corrente Prim. guasto IL1 lato4 30270 IL2S4: VI Corrente Prim. guasto IL2 lato4 30271 IL3S4: VI Corrente Prim. guasto IL3 lato4 30272 IL1S5: VI Corrente Prim. guasto IL1 lato5 30273 IL2S5: VI Corrente Prim. guasto IL2 lato5 30274 IL3S5: VI Corrente Prim. guasto IL3 lato5 30275 I8: VI Corrente Prim. guasto I8 30276 I9: VI Corrente Prim. guasto I9 30277 I10: VI Corrente Prim. guasto I10 30278 I11: VI Corrente Prim. guasto I11 30279 I12: VI Corrente Prim. guasto I12 30351 >ManualClose M1 SP >Segnale chiusura manuale mis. loc. 1 30352 >ManualClose M2 SP >Segnale chiusura manuale mis. loc. 2 30353 >ManualClose M3 SP >Segnale chiusura manuale mis. loc. 3 30354 >ManualClose M4 SP >Segnale chiusura manuale mis. loc. 4 30355 >ManualClose M5 SP >Segnale chiusura manuale mis. loc. 5 30356 >ManualClose S1 SP >Segnale Chiusura Manuale lato 1 30357 >ManualClose S2 SP >Segnale Chiusura Manuale lato 2 104 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.1 Generalità N° Informazione Tipo di inf. Spiegazione 30358 >ManualClose S3 SP >Segnale Chiusura Manuale lato 3 30359 >ManualClose S4 SP >Segnale Chiusura Manuale lato 4 30360 >ManualClose S5 SP >Segnale Chiusura Manuale lato 5 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 105 2 Funzioni 2.2 Protezione differenziale La protezione differenziale costituisce la funzione principale dell'apparecchio. Essa funziona sulla base del principio di comparazione della corrente tenendo conto del rapporto di trasformazione del trasformatore. Il dispositivo 7UT613/63x è adatto a trasformatori, generatori, motori, induttori, linee corte (anche con derivazioni) e (in funzione degli ingressi di corrente possibili) sbarre. È realizzabile anche una protezione per blocchi generatore/trasformatore, combinazioni trasformatore/induttore o trasformatore/trasformatore di terra. Nei dispositivi 7UT613 e 7UT633 sono possibili fino a 3 punti di misura trifase, nel dispositivo 7UT635 se ne possono avere fino a 5. Il 7UT613/63x può essere utilizzato anche come dispositivo monofase. Nei dispositivi 7UT613 e 7UT633 possono essere collegati fino a 9 punti di misura di un oggetto da proteggere, nel dispositivo 7UT635 fino a 12, ovvero, ad es., sbarre con massimo 9 o 12 derivazioni. La zona di protezione viene limitata selettivamente dai trasformatori amperometrici. 2.2.1 Descrizione del funzionamento della protezione differenziale Il trattamento delle grandezze di misura dipende dall'impiego della protezione differenziale. Nel presente capitolo si tratta della funzione della protezione differenziale in generale, indipendentemente dal tipo di oggetto da proteggere. A tale proposito viene utilizzata una rappresentazione monofase. In seguito vengono illustrate le particolarità dei singoli oggetti di protezione. Principio di base con due lati La protezione differenziale è basata su un confronto delle correnti. Viene sfruttato il principio secondo il quale un oggetto da proteggere conduce sempre, in condizioni normali di esercizio, la stessa corrente i (nella fig. 2-17 linea tratteggiata) ai due lati. Questa corrente entra nella zona interessata da un lato e riesce dall'altro. Una differenza di corrente indica con sicurezza la presenza di un guasto all'interno dell'oggetto protetto. Gli avvolgimenti secondari dei trasformatori W1 e W2, posti alle estremità dell'oggetto da proteggere, sono stati collegati (con lo stesso rapporto di trasformazione) in modo da formare un circuito chiuso nel quale circoli la corrente secondaria I e che un misuratore M collegato trasversalmente rimanga senza corrente in condizioni normali di esercizio. Figura 2-17 106 Principio fondamentale della protezione differenziale per due lati (rappresentazione monofase) 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.2 Protezione differenziale In caso di guasto nella zona delimitata dai trasformatori, il misuratore rileva, in modo proporzionale rispetto alla somma delle correnti di guasto che fluiscono nelle due estremità i1 + i2, una corrente I1 + I2. La semplice disposizione riportata nella fig. 2-17 consente alla protezione di lavorare in modo affidabile in presenza di un guasto nella zona da proteggere, nella quale scorre una corrente di guasto sufficiente per l'intervento del misuratore M. Nelle seguenti osservazioni, tutte le correnti che circolano nella zona protetta vengono valutate come positive, salvo diversa indicazione. Principio di base con più lati Nel caso di oggetti da proteggere a tre o più lati, il principio differenziale viene esteso affinché la somma di tutte le correnti che circolano nella zona da proteggere sia uguale a zero in condizioni normali di funzionamento, ma che sia uguale alla corrente di guasto in caso di cortocircuito. La fig. 2-18 riporta un esempio di sbarra con 4 derivazioni. Il trasformatore a tre avvolgimenti della fig. 2-19 ha 4 punti di misura e viene pertanto trattato dalla protezione differenziale come un trasformatore „a 4 avvolgimenti“. Stabilizzazione della corrente Figura 2-18 Principio fondamentale della protezione differenziale per quattro estremità (rappresentazione monofase) Figura 2-19 Principio fondamentale di una protezione differenziale per 4 punti di misura nell'esempio di un trasformatore a tre avvolgimenti con 4 punti di misura (rappresentazione monofase) Quando un guasto esterno provoca il passaggio di una forte corrente nella zona protetta, la differenza nella caratteristica magnetica dei TA1 e TA2 (fig. 2-17), in condizioni di saturazione, può causare il passaggio di una corrente significativa attraverso l'elemento M. Se il valore di questa corrente è superiore alla soglia d'intervento corrispondente, l'apparecchio può emettere un comando di scatto sebbene nella zona di protezione non sia presente alcun guasto. Tale reazione indesiderata della protezione viene evitata mediante una stabilizzazione. Nel caso di dispositivi di protezione differenziale per oggetti protetti con due lati, viene utilizzata per la stabilizzazione la differenza delle correnti |I1 – I2| oppure anche la somma delle ampiezze |I1| + |I2|. Nella zona interessata delle caratteristiche di stabi- 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 107 2 Funzioni lizzazione entrambi i metodi sono uguali. Nel caso di oggetti protetti con più di due estremità, quali, ad es., trasformatori ad avvolgimenti multipli e sbarre, può essere applicato solo il metodo della somma delle ampiezze. Per ragioni di uniformità questo metodo viene sempre utilizzato nel dispositivo 7UT613/63x. Per due punti di misura verrà pertanto definito: la corrente di scatto oppure la corrente differenziale Idiff = |I1 + I2| e la corrente di stabilizzazione Istab = |I1| + |I2| Nel caso vi siano più di due punti di misura, le definizioni della corrente vengono opportunamente ampliate, ad es. per 4 punti di misura (fig. 2-18 o 2-19): Idiff = |I1 + I2+I3 + I4| Istab = |I1| + |I2| + |I3| + |I4| Idiff è derivata dalla componente fondamentale della corrente ed è quella che genera lo scatto, mentre Istab ha un effetto contrario. Per spiegare l'effetto si prenderanno in considerazione tre importanti condizioni di funzionamento con grandezze di misura adattate. Figura 2-20 108 Definizione della corrente 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.2 Protezione differenziale 1. Corrente di passaggio con funzionamento in assenza di guasti oppure con guasti esterni: I1 entra nella zona di protezione, I2 inverte la propria direzione ovvero cambia il segno, vale a dire I2 = –I1; inoltre |I2 | = |I1| Idiff = |I1 + I2| = |I1 – I1| = 0 Istab = |I1| + |I2| = |I1| + |I1| = 2 · |I1| Nessuno scatto (Idiff = 0); la stabilizzazione (Istab) corrisponde al doppio della corrente in circolo. 2. Cortocircuito interno, alimentazione da entrambi i lati con, ad es., correnti uguali: Vale quindi I2 = I1; inoltre |I2| = |I1| Idiff = |I1 + I2| = |I1 + I1| = 2 · |I1| Istab = |I1| + |I2| = |I1| + |I1| = 2 · |I1| Valore di scatto (Idiff) e valore di stabilizzazione (Istab) sono uguali e corrispondono alla corrente di cortocircuito totale. 3. Cortocircuito interno, alimentazione solo da un lato: In questo caso vale I2 = 0 Idiff = |I1 + I2| = |I1 + 0| = |I1| Istab = |I1| + |I2| = |I1| + 0 = |I1| Valore di scatto (Idiff) e valore di stabilizzazione (Istab) sono uguali e corrispondono alla corrente di cortocircuito di un lato. In presenza di guasti interni si ha Idiff = Istab. Così, nel diagramma di scatto, la curva locale dei guasti interni è indicata da una retta con una pendenza di 45° (nella fig. 221 caratteristica di guasto tratteggiata). Figura 2-21 Stabilizzazione supplementare per guasti esterni 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 Caratteristica di scatto della protezione differenziale con caratteristica di guasto In caso di cortocircuito (nella zona da proteggere), la saturazione dei TA in presenza di correnti di cortocircuito elevate e/o di lunghe costanti di tempo della rete non è assolutamente rilevante poiché l'alterazione del valore di misura influenza allo stesso modo la corrente differenziale e la corrente di stabilizzazione. La caratteristica di 109 2 Funzioni guasto della fig. 2-21 è valida in linea di principio anche in questo caso. Naturalmente la corrente secondaria del TA saturo deve almeno superare la soglia di intervento a. In presenza di un guasto esterno che provoca il passaggio di un'elevata corrente di corto circuito, si può simulare, mediante saturazione del trasformatore amperometrico (se i suoi valori nei punti di misura sono notevolmente differenti), una corrente differenziale di valore considerevole. Se il rapporto Idiff/Istab viene a trovarsi in un punto all'interno della zona di scatto, un comando di scatto verrebbe emesso se non fossero prese adeguate precauzioni. Il dispositivo 7UT613/63x dispone di un indicatore di saturazione in grado di riconoscere tali condizioni e di adottare le rispettive misure di stabilizzazione. L'indicatore di saturazione valuta il comportamento dinamico della corrente differenziale e della corrente di stabilizzazione. La linea tratteggiata nella figura 2-21 mostra l'andamento istantaneo della corrente in presenza di un guasto esterno con saturazione del trasformatore di un lato. Subito dopo il verificarsi di un guasto (A) le correnti di cortocircuito aumentano dapprima notevolmente e danno luogo a una corrente di stabilizazzione (2 x corrente circolante). Una saturazione presente su un lato (B) genera una corrente differenziale e indebolisce la corrente di stabilizzazione, in modo che il punto di lavoro Idiff/Istab possa spostarsi nella zona di scatto (C). Al contrario, nel caso di un corto circuito interno, il punto di lavoro attraversa subito la caratteristica di guasto (D), poiché la corrente di stabilizzazione supera di poco la corrente differenziale. La saturazione del trasformatore amperometrico, nel caso di un guasto esterno, è quindi caratterizzata, innanzitutto, dalla presenza di una forte corrente di stabilizzazione. L'indicatore di saturazione elabora i valori nel primo quarto di periodo. Se si riscontra la presenza di un guasto esterno, la protezione differenziale viene bloccata per un tempo regolabile. Il blocco viene soppresso non appena viene stabilito che il punto di lavoro Idiff/Istab si trova permanentemente (vale a dire per almeno un periodo) all'interno della zona di scatto vicino alla caratteristica di guasto (≥ 80 % della pendenza della caratteristica). Ciò consente di riconoscere rapidamente eventuali guasti successivi nella zona da proteggere anche al termine di un cortocircuito esterno con saturazione del trasformatore amperometrico. La stabilizzazione supplementare opera separatamente per ogni fase. Mediante impostazione è possibile stabilire se al subentrare di questo criterio di stabilizzazione venga bloccata solo la fase corrispondente o anche le altre fasi del gradino differenziale (funzione di blocco incrociato). Un'ulteriore stabilizzazione si ha quando una corrente differenziale viene simulata in seguito a un diverso comportamento secondario transitorio dei trasformatori amperometrici. Questa corrente è generata, con corrente in circolo, da differenti costanti di tempo della corrente continua nel circuito secondario dei trasformatori amperometrici; vale a dire che le componenti di corrente continua primarie identiche vengono trasformate in componenti secondarie differenti e possono pertanto generare una componente di corrente continua nella corrente differenziale. Questa componente viene rilevata e comporta un aumento di breve durata dei valori d'intervento del gradino differenziale. Rilevamento di componenti di corrente continua 110 Un'ulteriore stabilizzazione si ha quando una corrente differenziale viene simulata in seguito a un diverso comportamento secondario transitorio dei trasformatori amperometrici. Questa corrente è generata, con corrente in circolo, da differenti costanti di tempo della corrente continua nel circuito secondario dei trasformatori amperometrici; vale a dire che le componenti di corrente continua primarie identiche vengono trasfor- 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.2 Protezione differenziale mate in componenti secondarie differenti e possono pertanto generare una componente di corrente continua nella corrente differenziale. Questa componente viene rilevata e comporta un aumento di breve durata dei valori d'intervento del gradino differenziale. In questo caso, la caratteristica 1 viene aumentata del fattore 2. Stabilizzazione con armoniche In particolare all'inserzione di trasformatori e induttanze Shunt si possono generare per breve tempo elevate correnti di magnetizzazione (correnti inrush) che fluiscono e permangono nella zona da proteggere. Esse agiscono quindi come le correnti di guasto che fluiscono su un lato. Anche nel parallelo di trasformatori oppure nel caso di sovraeccitazione di un trasformatore a causa di alta tensione oppure di bassa frequenza, si possono generare correnti differenziali non desiderate. La corrente di inserzione può raggiungere un multiplo della corrente nominale ed è caratterizzata da un tenore relativamente alto della seconda armonica (frequenza nominale doppia), che viene a mancare quasi completamente nel caso di un cortocircuito. Se il tenore della seconda armonica nella corrente differenziale supera quindi una soglia impostabile, lo scatto viene impedito mediante il gradino differenziale. Per la stabilizzazione, oltre alla seconda armonica, può essere presa in considerazione nel dispositivo 7UT613/63x anche un'ulteriore armonica (impostabile). Sono selezionabili la terza e la quinta armonica. Una sovraeccitazione permanente è caratterizzata da armoniche dispari. Per la stabilizzazione, in questo caso, sono adatte sia la terza che la quinta armonica. Poiché nei trasformatori viene spesso eliminata la terza armonica (ad es. avvolgimento a triangolo), in questo caso viene utilizzata prevalentemente la quinta armonica. Anche nei trasformatori di convertitori statici hanno un ruolo le armoniche con numero dispari, che sono invece assenti in caso di cortocircuito interno. Le correnti differenzali vengono analizzate per determinare il contenuto delle loro armoniche. Per l'analisi della frequenza vengono utilizzati filtri digitali che eseguono un'analisi Fourier delle correnti differenziali. Non appena le componenti di armonica superano le soglie impostabili, ha luogo una stabilizzazione dell'analisi delle fasi interessate. Gli algoritmi filtro sono ottimizzati relativamente al loro comportamento transitorio. Ulteriori misure per la stabilizzazione durante condizioni dinamiche sono quindi superflue. Poiché la stabilizzazione all'inserzione opera individualmente per ogni fase, la protezione è attiva in modo ottimale quando, ad es., un trasformatore viene commutato su un guasto monofase, laddove eventualmente in un'altra fase esente da guasti scorre una corrente di inserzione. È comunque possibile impostare la protezione in modo che al superamento della componente di armonica ammissibile nella corrente di una fase, non venga stabilizzata solo questa fase con la corrente inrush ma vengano bloccate anche le altre fasi del gradino differenziale. Questa cosiddetta funzione di "blocco incrociato" può essere limitata a un tempo determinato. Scatto rapido con guasti ad alta intensità di corrente 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 Eventuali guasti ad alta corrente nella zona di protezione possono essere eliminati istantaneamente senza considerare le correnti di stabilizzazione quando è evidente dal valore di corrente che non si può trattare di un guasto esterno. Nel caso di oggetti da proteggere con impedenza in serie propria (trasformatore, generatore, induttori in serie) si può stabilire un valore di corrente che non può essere mai superato da una corrente di cortocircuito in circolo. Nel caso di un trasformatore questo valore è, ad es., il valore primario. 111 2 Funzioni La protezione differenziale del dispositivo 7UT613/63x dispone di un gradino di scatto rapido non stabilizzato. Questo gradino è attivo, ad es., anche in presenza di una seconda armonica (dovuta a una saturazione del trasformatore amperometrico a causa di una corrente continua nella corrente di cortocircuito), la quale potrebbe essere interpretata come corrente di magnetizzazione dalla funzione di stabilizzazione all'inserzione. Lo scatto rapido lavora sia con la componente fondamentale della corrente differenziale, sia con valori istantanei. L'elaborazione dei valori istantanei garantisce uno scatto rapido anche quando la componente fondamentale è stata smorzata notevolmente mediante saturazione del trasformatore amperometrico. A causa del possibile spostamento della corrente al subentrare di un cortocircuito, l'elaborazione dei valori istantanei opera a partire dal doppio valore impostato. Aumento della soglia d'intervento all'avviamento L'aumento della soglia di intervento è particolarmente utile nel caso di motori. Diversamente dai trasformatori, la corrente di inserzione dei motori è una corrente in circolo. Le correnti differenziali possono però essere generate se i trasformatori amperometrici contengono una determinata magnetizzazione residua prima della messa in tensione. La magnetizzazione ha luogo a partire da differenti punti di lavoro della loro isteresi. Nonostante il loro valore basso, queste correnti differenziali possono avere un'influenza negativa nel caso di una regolazione sensibile della protezione differenziale. Come ulteriore sicurezza, per prevenire funzioni indesiderate all'inserzione di un oggetto protetto precedentemente privo di corrente, si può utilizzare la funzione di aumento della soglia di intervento all'avviamento. Quando la corrente di stabilizzazione di una fase scende al di sotto di un valore impostabile I-REST. STARTUP viene attivata la funzione di aumento della soglia di intervento. In condizioni normali di esercizio, il valore della corrente di stabilizzazione è due volte maggiore il valore della corrente in circolo. Il passaggio al di sotto di tale valore rappresenta quindi un criterio per l'oggetto protetto disinserito. La soglia d'intervento I-DIFF> ue gli altri rami del gradino Idiff> vengono pertanto aumentati di un fattore impostabile (fig. 2-22). Il ritorno della corrente di stabilizzazione è il riferimento per l'avviamento. Dopo un tempo impostabile T START MAX, l'aumento della caratteristica viene annullato. Rapporti di corrente Idiff/Istab vicini alla caratteristica di guasto (≥ 80 % della pendenza della caratteristica) producono uno scatto anche prima dello scadere del tempo T START MAX. 112 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.2 Protezione differenziale Figura 2-22 Aumento della soglia di intervento del gradino all'avviamento Caratteristica di scatto La figura 2-23 illustra la caratteristica di scatto del 7UT613/63x. Il ramo a della caratteristica rappresenta la soglia di sensibilità della protezione differenziale (valore impostato I-DIFF>) e tiene conto delle correnti di disturbo costanti, quali, ad es., le correnti di magnetizzazione. Il ramo b tiene conto di errori proporzionali di corrente che derivano da errori di trasformazione dei TA o dei trasduttori di ingresso del dispositivo, da differenze di adattamento o dall'influenza del regolatore di tensione del trasformatore di potenza. Nelle zone ad alta corrente che possono provocare una saturazione dei trasformatori, il ramo c della caratteristica garantisce una maggiore stabilizzazione. Figura 2-23 Caratteristica di scatto della protezione differenziale 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 113 2 Funzioni In presenza di correnti differenziali al di sopra del ramo d ha luogo uno scatto indipendentemente dalla corrente di stabilizzazione e dalla stabilizzazione di armonica (valore impostato I-DIFF>>). Si tratta dunque della zona dello „scatto rapido con guasti ad alta intensità di corrente“. L'area della stabilizzazione supplementare è determinata dall'indicatore di saturazione (cfr. sotto „Stabilizzazione supplementare per guasti esterni“. Le grandezze Idiff e Istab vengono classificate dalla protezione differenziale nella caratteristica di scatto. Se da queste grandezze risulta un punto all'interno della zona di scatto, verrà emesso uno scatto. Se dai rapporti di corrente Idiff/Istab risulta un punto vicino alla caratteristica di guasto (≥ 80 % della pendenza della caratteristica), la protezione emette uno scatto anche quando le caratteristiche di scatto sono state aumentate considerevolmente mediante stabilizzazione supplementare, rilevamento dell'avviamento o della corrente continua. Avviamento, ricaduta Di regola, la protezione differenziale non richiede un „avviamento“ poiché l'identificazione del guasto e la condizione di scatto sono identiche. Come tutti i dispositivi SIPROTEC 4 anche la protezione 7UT613/63x dispone di un avviamento che rappresenta un punto di partenza per una serie di attività successive. L'avviamento stabilisce l'inizio di un guasto. Ciò è necessario per la creazione di protocolli di guasto e per le registrazioni oscilloperturbografiche. Anche le funzioni interne richiedono il momento esatto del subentrare del guasto, anche nel caso di un guasto al di fuori della zona da proteggere, così, ad es, l'indicatore di saturazione che deve svolgere la propria funzione proprio in presenza di una corrente di cortocircuito in circolo. Un avviamento viene riconosciuto non appena la componente fondamentale della corrente differenziale raggiunge l' 85% circa del valore impostato oppure quando la corrente di stabilizzazione arriva all' 85% nella zona della stabilizzazione supplementare. Anche l'intervento del gradino di scatto rapido per cortocircuiti ad alta corrente genera un segnale di avviamento. Figura 2-24 Avviamento della protezione differenziale Se una stabilizzazione viene avviata a causa di un'armonica di valore elevato, viene prima eseguita l'analisi delle armoniche (un periodo circa) per verificare, se necessario, le condizioni di stabilizzazione. In caso contrario, il comando di scatto viene emesso non appena le condizioni di scatto sono soddisfatte. 114 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.2 Protezione differenziale In casi particolari, il comando di scatto può essere temporizzato. Il seguente diagramma logico mostra la logica di scatto in maniera semplificata. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 115 2 Funzioni Figura 2-25 116 Logica di scatto della protezione differenziale (semplificata) 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.2 Protezione differenziale Viene riconosciuta una ricaduta quando, per due periodi nella grandezza differenziale, non è più presente un avviamento, vale a dire che la corrente differenziale è scesa sotto il <70% del valore impostato e anche le ulteriori condizioni di avviamento non sono più soddisfatte. Se non è emesso un comando di scatto, il guasto termina con la ricaduta. Se invece si era generato un comando di scatto, esso viene mantenuto per la durata minima del comando impostata nei dati generali del dispositivo per tutte le funzioni di protezione (cfr. anche 2.1.4). La ricaduta può avere luogo solo quando sono soddisfatte anche le altre condizioni di ricaduta sopra menzionate. 2.2.2 Protezione differenziale per trasformatori Adattamento delle grandezze di misura Nei trasformatori, le correnti misurate al lato secondario dei TA non sono in genere uguali ma vengono determinate dal rapporto di trasformazione e dal gruppo vettoriale del trasformatore da proteggere e dalle correnti nominali dei TA. Per poter rendere confrontabili le correnti è necessario dapprima un loro adattamento. Questo adattamento viene eseguito mediante calcolo. Mezzi di adattamento esterni sono quindi superflui. Le correnti digitalizzate vengono convertite rispettivamente nelle correnti nominali dei trasformatori. A tale scopo, sono stati immessi nella protezione i dati nominali dei trasformatori (potenza nominale apparente, tensioni nominali e correnti nominali primarie dei trasformatori amperometrici) (sottoparagrafo „Dati generali dell'impianto“ titolo al margine „Dati dell'oggetto in caso di trasformatori“, e „Dati TA per punti di misura trifase“). La figura 2-26 illustra un esempio di adattamento del valore. Le correnti nominali primarie di entrambi i lati S1 (378 A) e S2 (1663 A) risultano dalla potenza nominale apparente del trasformatore (72 MVA) e dalle tensioni nominali degli avvolgimenti (110 kV e 25 kV). Poiché le correnti nominali dei trasformatori amperometrici differiscono dalle correnti nominali dei lati, le correnti secondarie vengono moltiplicate per i fattori k1 e k2. Ai due lati risultano così, alle condizioni nominali del trasformatore, correnti secondarie uguali corrispondenti alla corrente nominale secondaria. Figura 2-26 Adattamento del valore nell'esempio di un trasformatore a due avvolgimenti (senza tenere conto del gruppo vettoriale) In caso di trasformatori a più di 2 avvolgimenti, questi ultimi possono essere dimensionati per potenze diverse. Affinché le correnti risultanti possano essere confrontate per la protezione differenziale, tutte le correnti vengono riferite all'avvolgimento (= lato 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 117 2 Funzioni dell'oggetto da proteggere) con la potenza nominale apparente maggiore. Questa viene definita potenza nominale dell'oggetto da proteggere. Nell'esempio della fig. 2-27 gli avvolgimenti 1 (S1) e 2 (S2) sono predisposti per 72 MVA. Qui valgono le stesse considerazioni fatte per la fig. 2-26. Il terzo avvolgimento (S3), invece, è dimensionato solo per 16 MVA (ad es. per l'alimentazione ausiliaria). La corrente nominale di questo avvolgimento (= lato dell'oggetto da proteggere) è pertanto di 924 A. D'altra parte, la protezione differenziale deve elaborare correnti comparabili. Pertanto, la potenza nominale dell'oggetto da proteggere di 72 MVA deve essere presa come base anche per il terzo avvolgimento. Da questa risulta una corrente nominale (qui la corrente alle condizioni nominali dell'oggetto da proteggere, cioè con 72 MVA) di 4157 A. Questa è la grandezza di riferimento per le correnti del terzo avvolgimento. Le correnti vengono quindi moltiplicate per il fattore k3. Figura 2-27 Adattamento del valore nell'esempio di un trasformatore a tre avvolgimenti (senza tenere conto del gruppo vettoriale) L'apparecchio effettua automaticamente questo adattamento del valore sulla base dei valori nominali impostati (sottoparagrafo „Dati generali dell'impianto“ titoli al margine „Dati dell'oggetto in caso di trasformatori“ e „Dati TA per punti di misura trifase“). Inserito il gruppo di trasformazione, il dispositivo è in grado di eseguire il confronto di corrente sulla base di regole prestabilite. La trasformazione delle correnti viene eseguita utilizzando matrici di coefficienti che riproducono il calcolo della differenza negli avvolgimenti dei trasformatori. Sono possibili tutti gli indici orari (comprese le inversioni di fase). A questo scopo è determinante anche il trattamento del centro stella degli avvolgimenti del trasformatore. 118 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.2 Protezione differenziale Centro stella del trasformatore non collegato a terra La figura 2-28 illustra un esempio di gruppo vettoriale Yd5 senza messa a terra del centro stella. In alto sono rappresentati gli avvolgimenti, seguono i diagrammi vettoriali di correnti che fluiscono simmetricamente. L'equazione matriciale è in generale: (Im) matrice delle correnti adattate IA, IB, IC, k costante per l'adattamento del valore, (K) matrice dei coefficienti, dipendente dal gruppo vettoriale, (In) matrice delle correnti di fase IL1, IL2, IL3. Sul lato sinistro (triangolo) sono definite le correnti adattate IA, IB, IC dal calcolo della differenza delle correnti di fase IL1, IL2, IL3, sul lato destro (stella) sono riportate le correnti di fase uguali alle correnti degli avvogimenti (nella figura non viene considerato l'adattamento del valore). Figura 2-28 Adattamento del gruppo vettoriale sull'esempio di Yd5 (senza tenere conto dell'adattamento del valore) Poiché all'interno della zona di protezione nessun punto è collegato a terra, in caso di guasti esterni non può circolare una corrente omopolare significativa anche se il centro stella della rete è collegato a terra in un altro punto. Nel caso di un guasto a terra interno alla zona di protezione, invece, una corrente omopolare nel punto di misura corrispondente è possibile se la rete è collegata a terra in un altro punto o se sulla rete è presente un secondo guasto a terra (doppio guasto a terra su rete senza neutro a terra). Di conseguenza le correnti omopolari non influenzano la stabilità della protezione differenziale, visto che possono circolare solo in caso di guasti interni. In quest'ultimo caso di guasti interni a terra, le correnti omopolari (provenienti dall'esterno) compromettono del tutto la sensibilità. Una sensibilità particolarmente elevata, in caso di guasti a terra nella zona protetta, si può ottenere mediante la protezione di massima corrente per corrente omopolare (par. 2.4.1) e/o la protezione di massima corrente monofase (par. 2.7), impiegabile anche come protezione differenziale ad alta impedenza. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 119 2 Funzioni Centro stella del trasformatore collegato a terra Il principio della protezione differenziale si basa sul fatto che, in condizioni normali di funzionamento, la somma di tutte le correnti che entrano nella zona da proteggere è uguale a zero. Se il centro stella di un avvolgimento del trasformatore è collegato a terra, in caso di guasto a terra una corrente può fluire nella zona protetta anche attraverso questo centro stella. Per ottenere una somma completa si deve prendere in considerazione anche questa corrente. Nella fig. 2-29, ad es., un guasto esterno genera una corrente omopolare (–IL3 = –3 · I0) che corrisponde alla corrente che fluisce nel centro stella (ISt = 3 · I0). Come risultato le due correnti si annullano. Figura 2-29 Esempio di cortocircuito al di fuori del trasformatore con distribuzione di corrente L'equazione matriciale completa per il lato collegato a terra (Y a destra), in considerazione di tutte le correnti circolanti, è in questo caso: ISt corrisponde a –3 I0 con corrente in circolo. In caso di guasto a terra all'interno della zona del trasformatore, la corrente omopolare viene inclusa (da I0 = 1/3 ISt); nel caso di un guasto a terra al di fuori della suddetta zona, la corrente omopolare è assente, poiché la corrente omopolare misurata sui morsetti 3 · I0 = (IL1 + IL2 + IL3) (qui negativa) elimina la corrente di centro stella ISt. In questo modo viene garantita la massima sensibilità per guasti a terra interni, mentre nel caso di guasti a terra esterni la corrente omopolare viene eliminata automaticamente. Per tenere conto della corrente di guasto a terra, si deve attivare il parametro "avanzato" (Advanced-Parameter) Prot.Diff. con misura corrente di terra, lato x (indirizzi 1211 DIFFw.IE1-MEAS - 1215 DIFFw.IE5-MEAS = YES). Una maggiore sensibilità per i guasti a terra nella zona protetta si può ottenere mediante la protezione differenziale di terra ristretta (par. 2.3). Corrente di centro stella non accessibile Spesso la corrente di centro stella, tuttavia, non è accessibile. In tal caso non è possibile la somma completa di tutte le correnti circolanti nell'oggetto protetto, in quanto ISt manca. Al fine di evitare la formazione di una corrente differenziale errata, si deve quindi eliminare la corrente omopolare dalle correnti di fase (–IL3 = –3 · I0). La figura 2-30 mostra un esempio di gruppo di trasformazione YNd5 con centro stella collegato a terra sul lato Y. Sul lato sinistro della figura 2-30 la corrente omopolare è eliminata automaticamente dalla differenza tra le correnti che si crea poichè in un trasformatore non possono esistere correnti omopolari al di fuori dell'avvolgimento del triangolo. Sul lato destro, la corrente omopolare dev'essere eliminata se non è possibile misurare la corrente di 120 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.2 Protezione differenziale centro stella. L'eliminazione della corrente omopolare risulta dall'equazione matriciale, ad es. per IA: 1 /3 · (2 IL1 – 1 IL2 – 1 IL3) = 1/3 · (3 IL1 – IL1 – IL2 – IL3) = 1/3 · (3 IL1 – 3 I0) = (IL1 – I0). Mediante l'eliminazione della corrente omopolare, le correnti di guasto, che in seguito a una messa a terra nella zona protetta (centro stella trasformatore oppure trasformatore di terra) circolano nella rete attraverso i trasformatori amperometrici anche in presenza di cortocircuiti, possono essere rese innocue senza particolari provvedimenti esterni. Nella fig. 2-30, a destra si genera una corrente omopolare in caso di guasto esterno, a sinistra tale corrente è assente. Un confronto delle correnti senza eliminazione della corrente omopolare e senza considerare la corrente di centro stella avrebbe come conseguenza un risultato errato (corrente differenziale nonostante la presenza di un guasto esterno). Figura 2-30 Adattamento del gruppo vettoriale sull'esempio di YNd5 (senza tenere conto dell'adattamento del valore) La fig. 2-31 mostra un esempio di guasto a terra su un lato del triangolo esterno alla zona protetta, quando all'interno di quest'ultima è installato un trasformatore di terra (avvolgimento a zig-zag). Anche qui, a destra si genera una corrente omopolare, a sinistra tale corrente è assente. Se il trasformatore di terra si trova al di fuori della zona protetta (TA tra trasformatore di potenza e trasformatore di terra), la corrente omopolare è insignificante poiché non scorre attraverso il punto di misura (TA). 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 121 2 Funzioni Figura 2-31 Esempio di cortocircuito al di fuori del trasformatore con trasformatore di terra all'interno della zona da proteggere con distribuzione di corrente L'eliminazione della corrente omopolare presenta l'inconveniente di insensibilizzare la protezione differenziale in caso di guasti a terra nella zona protetta del lato collegato a terra (di un fattore 2/3, poiché la corrente omopolare rappresenta 1/3 della corrente di cortocircuito). Per questa ragione, essa è superflua quando nella zona da proteggere il centro stella non è collegato a terra (vedi fig. 2-28) o se è possibile rilevare la corrente di centro stella (fig. 2-29). Se, ad es., al centro stella è collegato uno scaricatore di sovratensioni, si dovrebbe tuttavia rinunciare a tale vantaggio per evitare che una scarica dello scaricatore venga rilevata come guasto interno. A tale scopo, il centro stella del lato corrispondente va impostato su Earthed (indirizzi 313STARPNT SIDE 1, 323STARPNT SIDE 2, 333STARPNT SIDE 3, 343STARPNT SIDE 4, 353STARPNT SIDE 5). Particolarità degli autotrasformatori Affinché le correnti risultanti possano essere confrontate per la protezione differenziale, tutte le correnti vengono riferite all'avvolgimento (= lato dell'oggetto da proteggere) con la potenza nominale apparente maggiore. Questa viene definita potenza nominale dell'oggetto da proteggere. Se questa potenza nominale apparente si presenta più volte, il lato con la corrente nominale più elevata viene scelto come lato di riferimento. Negli autotrasformatori per gli avvolgimenti esiste solo il gruppo vettoriale Y(N)y0 (fig. 2-32). Una messa a terra del centro stella ha effetto su tutti gli autoavvolgimenti collegati ai lati della rete (alta tensione e bassa tensione). Nel caso di un guasto a terra, ha luogo un collegamento tra i due lati della rete mediante la messa a terra comune del centro stella. Figura 2-32 Autotrasformatore con centro stella collegato a terra Anche qui la corrente di centro stella ISt è necessaria per un trattamento completo di tutte le correnti circolanti nella zona di protezione. Se questa corrente non è accessi- 122 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.2 Protezione differenziale bile, allora si deve eliminare la corrente omopolare dalle correnti di fase. Ciò significa che per entrambi i lati viene impiegata la matrice con l'eliminazione della corrente omopolare. Come nel caso degli avvolgimenti separati, in caso di guasti a terra nella zona protetta la sensibilità della protezione differenziale si riduce a 2/3 della corrente di guasto, poiché la corrente omopolare rappresenta 1/3 della corrente di cortocircuito. Se tuttavia la corrente di centro stella è accessibile ed è collegata all'apparecchio, allora sono disponibili tutte le correnti circolanti nella zona di protezione. Le correnti omopolari nelle fasi vengono quindi eliminate, in caso di guasti a terra esterni, dalla somma della corrente di centro stella. Nel caso di guasti a terra interni è così garantita la sensibilità assoluta della protezione differenziale. Per l'inclusione della corrente di guasto a terra, si deve attivare il parametro "avanzato" (Advanced-Parameter) DiffSchutz con corrente di terra misurata, lato x (indirizzi 1211 DIFFw.IE1-MEAS - 1215 DIFFw.IE5-MEAS = YES). Per ottenere una maggiore sensibilità per i guasti a terra con l'ausilio della corrente di centro stella, si può utilizzare la protezione di terra ristretta oppure la protezione differenziale ad alta impedenza. Gruppi di autotrasformatori con comparazione della corrente somma Un'altra possibilità di incrementare la sensibilità ai guasti a terra è offerta da gruppi di autotrasformatori nei quali sono collegati tre autotrasformatori monofase (uno per ogni fase). In questo caso il guasto a terra monofase è naturalmente quello più probabile, mentre cortocircuiti tra le fasi sono praticamente esclusi a causa della separazione fisica dei tre trasformatori. Qui, per ogni avvolgimento, è possibile realizzare una protezione di confronto di corrente che rileva la somma di tutte le correnti che affluiscono al „nodo“ (cioè l'avvolgimento). Con questo tipo di protezione, non è possibile tuttavia proteggere un ulteriore avvolgimento separato galvanicamente (di regola l'avvolgimento a triangolo) È inoltre necessario che si sia configurato PROT. OBJECT = Autotr. node e che si sia definita la topologia di protezione in maniera corrispondente (paragrafo 2.1.4, sottoparagrafo „Topologia dell'oggetto da proteggere“ titolo al margine „Gruppi di autotrasformatori“). Figura 2-33 Particolarità dei trasformatori monofase Gruppo di autotrasformatori con TA nell'alimentazione del centro stella I trasformatori monofase possono essere realizzati con una oppure due fasi per avvolgimento; nel secondo caso le fasi sono collocate su uno o su due nuclei. Per poter lavorare in tutti casi con un adattamento ottimale delle grandezze di misura devono essere utilizzati, per ogni avvolgimento, due ingressi di misura, anche quando è disponibile un solo TA. Le correnti devono essere collegate agli ingressi IL1 e IL3 e vengono indicate qui di seguito anche con IL1 e IL3. Nel caso di due fasi esse possono essere collegate in serie (corrisponde a un avvolgimento Y) oppure in parallelo (avvolgimento D). Lo sfasamento tra gli avvolgimenti può essere solo di 0° oppure di 180°. La fig. 2-34 mostra un esempio di trasformatore monofase con due linee, dal quale si deduce anche la definizione delle direzioni della corrente. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 123 2 Funzioni Figura 2-34 Esempio di un trasformatore monofase con definizione della corrente Come nel caso di un trasformatore trifase, le correnti vengono adattate mediante matrici dei coefficienti programmate. Queste sono in generale: (Im) = k· (K)· (In) con (Im) - matrice delle correnti adattate IA, IC, k - costante per l'adattamento del valore, (K) - matrice dei coefficienti, (In) - matrice delle correnti di fase IL1, IL3 Poiché lo sfasamento tra gli avvolgimenti può essere solo 0° oppure 180°, oltre all'adattamento del valore è rilevante solo il trattamento delle correnti omopolari. Se un „centro stella“ dell'avvolgimento interessato non è collegato a terra (a sinistra nella fig. 2-34), le correnti di fase possono essere utilizzate direttamente. Se invece un „centro stella“ è collegato a terra (a destra nella fig. 2-34), la corrente omopolare dev'essere eliminata mediante il calcolo della differenza se non sono disponibili tutte le correnti circolanti nella zona di protezione, ovvero se la „corrente di centro stella“ non è rilevabile. Grazie all'eliminazione della corrente omopolare, le correnti di guasto che, in seguito a una messa a terra nella zona protetta, circolano nella rete attraverso i trasformatori amperometrici anche in presenza di corto circuiti, possono essere rese innocue senza particolari provvedimenti esterni. Le equazioni matriciali per l'avvolgimento destro e l'avvolgimento sinistro sono conformemente alla fig. 2-34 L'eliminazione della corrente omopolare presenta l'inconveniente di insensibilizzare la protezione differenziale in caso di guasti a terra nella zona protetta (di un fattore 1/2, poiché la corrente omopolare rappresenta 1/2 della corrente di cortocircuito). La protezione può anche essere resa sensibile per i guasti a terra nella zona protetta se la „corrente di centro stella“ del trasformatore è disponibile; a questo scopo dev'essere installato un TA nell'alimentazione del „centro stella“del trasformatore (fig. 2-35). Per l'inclusione della corrente di guasto a terra, si deve attivare il parametro "avanzato" (Advanced-Parameter) Prot-Diff con corrente di terra misurata, lato x (indirizzi 1211DIFFw.IE1-MEAS - 1215DIFFw.IE5-MEAS = YES). 124 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.2 Protezione differenziale Figura 2-35 Esempio di cortocircuito al di fuori del trasformatore monofase con distribuzione di corrente Le equazioni matriciali in questo caso sono le seguenti: Qui ISt è la corrente che fluisce nell'alimentazione del „centro stella“ dell'avvolgimento collegato a terra. La corrente omopolare non viene subito eliminata. Al contrario, la metà della corrente di centro stella ISt viene aggiunta per ogni fase. Ciò ha come conseguenza che in presenza di un guasto a terra all'interno della zona del trasformatore, la corrente omopolare viene calcolata (da I0 = –1/2 · ICom), nel caso di un guasto a terra al di fuori della suddetta zona, la corrente omopolare non viene considerata poiché la corrente omopolare misurata nei morsetti 2 · I0 = (IL1 + IL3) elimina la corrente di centro stella ISt. In questo modo viene garantita la massima sensibilità per guasti a terra interni, mentre nel caso di guasti a terra esterni la corrente omopolare viene eliminata automaticamente. Una maggiore sensibilità per i guasti a terra nella zona protetta si può ottenere mediante la protezione di terra ristretta (par. 2.3). 2.2.3 Protezione differenziale per generatori, motori e reattanze addizionali Adattamento delle grandezze di misura Per generatori, motori e reattanze addizionali valgono in linea di principio le stesse condizioni. La zona da proteggere viene limitata selettivamente dai trasformatori amperometrici in entrambi i lati dell'oggetto da proteggere. Nel caso di generatori e motori, si tratta della zona tra trasformatori nell'alimentazione del centro stella e trasformatori al lato morsetti. Poiché nella protezione differenziale la direzione della corrente nell'oggetto protetto viene definita positiva, risultano le definizioni riportate nella fig. 2-36. Figura 2-36 Definizione della direzione della corrente nella protezione differenziale longitudinale La protezione differenziale nel dispositivo 7UT613/63x riferisce tutte le correnti alla corrente nominale dell'oggetto da proteggere. A questo proposito vengono immessi 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 125 2 Funzioni nella protezione i dati nominali (potenza nominale apparente, tensione nominale e correnti nominali primarie dei trasformatori amperometrici). L'adattamento del grandezze di misura è limitato quindi ai fattori dei valori della corrente. Protezione differenziale trasversale Per l'impiego come protezione differenziale trasversale esiste una particolarità. Per questo caso, la definizione delle correnti di misura è rappresentata nella figura 2-37. Nella protezione differenziale trasversale la zona protetta è delimitata rispetto alla rete esterna dal parallelo delle proprie fasi. Una corrente differenziale circola sempre ed esclusivamente quando le correnti nelle fasi in parallelo sono differenti. Questo fenomeno indica la presenza di una corrente di guasto in una linea. Figura 2-37 Definizione della direzione della corrente nella protezione differenziale trasversale Poiché in questo caso, in condizioni di funzionamento normale, tutte le correnti fluiscono all'interno dell'oggetto protetto, vale a dire inversamente rispetto alle altre applicazioni, viene impostata per un gruppo di trasformatori amperometrici la polarità „errata“, come descritto al paragrafo 2.1.4, al punto „Dati TA per punti di misura trifase“. Trattamento del centro stella In caso di impiego del dispositivo come protezione per generatori o per motori, la considerazione separata della corrente omopolare è superflua anche quando il centro stella della macchina è collegato a terra (a bassa o alta resistenza ohmica). In presenza di guasti esterni, le correnti di fase in entrambi i punti di misura sono uguali. Nel caso di guasti interni tutte le correnti di cortocircuito sono comprese completamente nel calcolo della corrente differenziale. Se il centro stella della macchina è collegato a terra (a bassa o alta resistenza ohmica), si può ottenere una sensibilità particolarmente elevata per guasti a terra nella zona protetta mediante la „protezione differenziale di terra ristretta“ (vedi par. 2.3) oppure la „protezione differenziale ad alta impedenza“ (vedi par. 2.7). 2.2.4 Protezione differenziale per induttanze shunt Se nel caso di induttanze shunt sono disponibili dei TA per entrambi i lati dell'avvolgimento di ogni fase, vanno applicate le stesse condizioni delle reattanze addizionali. I trasformatori amperometrici sono spesso presenti solo nelle linee di alimentazione e nel centro stella (cfr. fig. 2-38). In questo caso ha senso un confronto delle correnti omopolari. A questo scopo è adatta la „protezione differenziale di terra ristretta“ (vedi 2.3). 126 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.2 Protezione differenziale Se l'alimentazione degli induttori non dispone di TA ma sono installati trasformatori su entrambi i lati dei punti di collegamento (fig. 2-38), sono valide in linea di principio le stesse condizioni degli autotrasformatori. Una simile disposizione viene trattata quindi allo stesso modo di un autotrasformatore. Se un trasformatore di terra (induttori a zig-zag) si trova al di fuori della zona protetta, può avere - come nel caso di un'induttanza shunt - una propria zona da proteggere. La differenza rispetto all'induttanza shunt è che l'induttore a zig-zag per la corrente omopolare è a bassa resistenza ohmica. Figura 2-38 2.2.5 Definizione della direzione della corrente in un'induttanza shunt Protezione differenziale per sbarre di piccole dimensioni e linee corte Per sbarre di piccole dimensioni oppure per centro neutro si intende un tratto di linea trifase continua, delimitata da TA. Questi centri neutri possono essere derivazioni corte oppure sbarre di piccole dimensioni. Nel caso di trasformatori, la protezione differenziale non può essere impiegata con questo modo operativo e bisogna ricorrere alla funzione di „protezione differenziale del trasformatore“. Esso non dovrebbe essere impiegato neanche per altre induttanze quali induttanze addizionali e induttanze shunt. Questo modo operativo è adeguato anche per linee corte. In questo contesto, „corto“ significa che le connessioni tra trasformatori amperometrici alle estremità della linea e il dispositivo non rappresentano un carico troppo elevato per i TA. Le correnti trasversali capacitive indotte nei cavi non sono rilevanti poiché la protezione differenziale di regola non è regolata a un livello molto sensibile per questa applicazione. Poiché nella protezione differenziale la direzione della corrente nell'oggetto da proteggere viene definita positiva, risultano le definizioni riportate nelle figure 2-39 e 2-40. Nei dispositivi 7UT613 e 7UT633 è realizzata la protezione di nodi trifase o sbarre con 3 estremità, nel dispositivo 7UT635 sono possibili fino a 5 estremità. La fig. 2-41 riporta un esempio di sbarra con 4 derivazioni. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 127 2 Funzioni Figura 2-39 Definizione della direzione della corrente in un nodo (sbarra con 2 derivazioni) Figura 2-40 Definizione della direzione della corrente in linee corte Figura 2-41 Definizione della direzione della corrente in una sbarra con 4 derivazioni La protezione differenziale nel dispositivo 7UT613/63x riferisce tutte le correnti alla corrente nominale dell'oggetto da proteggere. A questo scopo vengono immesse nel dispositivo la corrente nominale dell'oggetto da proteggere (in questo caso la sbarra o la linea) e le correnti nominali primarie dei TA. L'adattamento delle grandezze di misura è limitato quindi a fattori per i valori della corrente, laddove come base per il confronto delle correnti viene presa in considerazione la corrente nominale della sbarra (indirizzo 371 I PRIMARY OP.). Se le derivazioni o estremità hanno correnti nominali diverse, come criterio per il confronto delle correnti è utilizzata la maggiore delle correnti nominali; tutte le altre correnti vengono convertite su questa base. In generale non è necessario ricorrere a mezzi di adattamento esterni. Controllo della corrente differenziale Mentre nel caso di trasformatori, induttori e macchine rotanti è richiesta normalmente un'impostazione sensibile della protezione differenziale per poter rilevare guasti anche con correnti di terra deboli, le sbarre e le linee brevi si distinguono per correnti elevate di cortocircuito ed è quindi possibile impostare una soglia di intervento più alta (superiore alla corrente nominale). In questo modo si possono controllare le correnti differenziali a un livello molto basso e si può rilevare un guasto nel circuito secondario dei TA, vale a dire nella zona normale della corrente di carico. Questo controllo opera selettivamente per singola fase. In condizioni di carico, la circolazione di una corrente differenziale della grandezza di una corrente di derivazione indica l'assenza della corrente secondaria ovvero un difetto nel circuito secondario del TA. Questo allarme è temporizzato. Contemporaneamente la protezione differenziale viene bloccata per questa fase. 128 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.2 Protezione differenziale Abilitazione della corrente per lo scatto 2.2.6 Nel caso di sbarre e di linee corte, il comando di scatto viene emesso solo quando almeno una delle correnti in ingresso supera una soglia. Viene controllato il superamento di un valore regolabile delle tre correnti di fase di ogni punto di misura per l'oggetto protetto. Lo scatto ha luogo solo quando almeno una corrente supera questo valore. Protezione differenziale monofase per sbarre A seconda dell'esecuzione, il dispositivo 7UT613/63x dispone di 9 o 12 ingressi di corrente equivalenti. In questo modo è possibile realizzare una protezione differenziale monofase per sbarre con 9 o 12 derivazioni max. Per il collegamento sono previste due possibilità: • Per ogni fase viene utilizzato un 7UT613/63x. Per tutte le derivazioni della sbarra, la corrente di ogni fase è collegata a un dispostivo 7UT613/63x. • Le tre correnti di fase di ogni derivazione sono convertite in una corrente equivalente mediante un trasformatore sommatore (esterno). Le correnti miste che si generano in questo modo per ogni derivazione vengono collegate a un dispositivo. Collegamento per fase Nel caso di un collegamento per fase è necessario un dispositivo 7UT613/63x per ogni fase. La sensibilità è identica per tutti i tipi di guasto. I dispositivi 7UT613 e 7UT633 sono adatti per un massimo di 9 derivazioni, il dispositivo 7UT635 per 12 derivazioni max. La protezione differenziale nel dispositivo 7UT613/63x riferisce tutte le correnti alla corrente nominale dell'oggetto da proteggere. È quindi necessario definire una corrente nominale uniforme per la sbarra. Essa è stata impostata all'indirizzo 371 I PRIMARY OP. e costituisce la maggiore delle correnti nominali di tutte le derivazioni, impostate nel dispositivo nei dati dell'oggetto da proteggere. L'adattamento del grandezze di misura nel dispositivo è limitato quindi a fattori per i valori della corrente. Se le derivazioni e/o i TA delle derivazioni hanno correnti nominali primarie diverse, non è necessario ricorrere a mezzi di adattamento esterni. Figura 2-42 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 Protezione per sbarre monofase, rappresentata L1 129 2 Funzioni Collegamento tramite trasformatori convertitori Nel caso di un collegamento tramite trasformatori sommatori, è sufficiente un solo dispositivo 7UT613/63x per la sbarra, poiché le tre correnti di fase di ogni derivazione sono sommate in un trasformatore per formare una corrente equivalente. La sensibilità verso i differenti tipi di guasto varia a seconda della conversione asimmetrica delle correnti di fase. I dispositivi 7UT613 e 7UT633 sono adatti per un massimo di 9 derivazioni, il dispositivo 7UT635 per 12 derivazioni max Anche in questo caso è necessario definire una corrente nominale uniforme per la sbarra. L'adattamento del valore può essere realizzato già mediante il collegamento degli avvolgimenti dei trasformatori convertitori. La corrente di uscita dei trasformatori convertitori, in genere, è pari a 100mA nel caso di una corrente nominale simmetrica della sbarra. Come corrente nominale all'ingresso dell'apparecchio vale qui IN Ogg = 100 mA. Figura 2-43 Protezione per sbarre con collegamento tramite trasformatori sommatori Vi sono diverse possibilità di collegamento dei trasformatori convertitori ai trasformatori amperometrici. Nel caso di una sbarra dev'essere utilizzata la stessa connessione su tutte le derivazioni. Lo schema di collegamento illustrato nella fig. 2-44 è quello più usato. I tre avvolgimenti di ingresso del trasformatore convertitore sono collegati a IL1, IL3 e IE. Questo collegamento può essere utilizzato in tutte le reti indipendentemente dal trattamento del centro stella del sistema. Esso si distingue per un'elevata sensibilità per le correnti di terra. 130 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.2 Protezione differenziale Figura 2-44 Collegamento di trasformatori sommatori L1-L3-E Per un sistema di correnti equilibrato (IE = 0) risulta un fattore W = √3, come illustrato nella fig. 2-45. Ciò significa che il flusso di corrente (numero di ampere-spire, AW) del trasformatore convertitore ha un valore multiplo di √3 volte la corrente alternata monofase che attraversa l'avvolgimento che dispone del minor numero di spire (fattore 1). Con 1 x IN come sistema di correnti equilibrate di cortocircuito, la corrente monofase secondaria ha un valore di IM = 100 mA. Tutti i valori impostati si riferiscono a questa corrente. Figura 2-45 Somma delle correnti nel trasformatore sommatore con collegamento L1-L3-E In caso di collegamento L1-L3-E (vedi fig. 2-44) si ottengono per i diversi tipi di guasto i fattori di avvolgimento W e un rapporto di guasto simmetrico trifase conformemente alla tabella 2-5. Quest'ultima riporta anche le correnti di ingresso IM = 100 mA necessarie per ottenere una corrente secondaria I1. I valori impostati devono essere moltiplicati per questi fattori al fine di ottenere la soglia di intervento effettiva. Tabella 2-5 Tipi di guasto e fattori di avvolgimento per collegamento L1-L3-E Guasto L1-L2-L3 (simm.) L1-L2 L2-L3 L3-L1 L1-E L2-E L3-E W W/÷3 I1 per IM = 100 mA √3 2 1 1 5 3 4 1,00 1,15 0,58 0,58 2,89 1,73 2,31 1,00 · IN 0,87 · IN 1,73 · IN 1,73 · IN 0,35 · IN 0,58 · IN 0,43 · IN Dalla tabella risulta che la protezione differenziale è più sensibile ai guasti a terra o ai guasti a terra doppi che ai cortocircuiti senza contatto a terra. Questa elevata sensibilità è dovuta al fatto che l'avvolgimento IE del trasformatore di terra del trasformatore 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 131 2 Funzioni convertitore (vedi fig. 2-44) ha il maggior numero di spire e, di conseguenza, la corrente di terra entra con un fattore 3. Se la sensibilità alla corrente di terra non è richiesta, si può optare per il collegamento riportato nella fig. 2-46. Ciò è consigliato, ad es., nelle reti collegate a terra con un'impedenza omopolare particolarmente bassa nelle quali, in caso di guasto a terra monofase, la corrente di guasto può essere più alta rispetto a quella di un cortocircuito bifase. Con questo schema di collegamento, per i sette cortocircuiti possibili nella rete messa a terra si ottengono i valori della tabella 2-6. Figura 2-46 Collegamento di trasformatori sommatori L1-L2-L3 con sensibilità ridotta alla corrente di terra Figura 2-47 Somma delle correnti nel trasformatore sommatore con collegamento L1-L2-L3 Tabella 2-6 Tipi di guasto e valenze di avvolgimento per collegamento L1-L2-L3 Guasto W W/÷3 I1 per IM = 100 mA L1-L2-L3 (simm.) L1-L2 L2-L3 L3-L1 L1-E L2-E L3-E √3 1 2 1 2 1 3 1,00 0,58 1,15 0,58 1,15 0,58 1,73 1,00 ·IN 1,73 ·IN 0,87 IN 1,73 ·IN 0,87 ·IN 1,73 ·IN 0,58 ·IN Da un confronto con i valori della tabella 2-5 per L1-L3-E risulta che la valenza W e di conseguenza la sensibilità sono minori nel caso di guasti a terra. La sollecitazione termica massima è contemporaneamente abbassata al 36 %, ovvero (1,73/2,89)2. Le possibilità di collegamento descritte sono proposte a titolo di esempio. Un'inversione ciclica oppure aciclica dei collegamenti permette di privilegiare alcune fasi in caso 132 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.2 Protezione differenziale di doppi guasti a terra (soprattutto in reti non collegate a terra). L'inserimento di un autotrasformatore nel circuito di corrente di terra consente anche di aumentare la sensibilità ai guasti a terra. I tipi 4AM5120 sono consigliati come trasformatori convertitori. Questi dispongono di diversi avvolgimenti di ingresso che consentono di convertire le correnti in un rapporto di 2:1:3 e di adattare, in condizioni particolari, delle correnti primarie diverse. La figura 2-48 mostra lo schema dell'avvolgimento. La corrente nominale di ingresso di tutti i trasformatori convertitori deve corrispondere alla corrente secondaria dei rispettivi trasformatori amperometrici principali. La corrente nominale lato uscita (= corrente di ingresso per 7UT613/63x) è pari a IN = 0,1 A, se la conversione è corretta. Figura 2-48 Controllo della corrente differenziale Schema dell'avvolgimento dei trasformatori sommatori di adattamento 4AM5120 Mentre nel caso di trasformatori, induttori e macchine rotanti è richiesta normalmente un'impostazione sensibile della protezione differenziale per poter rilevare guasti anche con correnti di terra deboli, le sbarre e le linee brevi si distinguono per correnti di cortocircuito ridotte ed è quindi possibile impostare una soglia di intervento più alta (superiore alla corrente nominale). In questo modo si possono controllare le correnti differenziali a un livello molto basso e si può rilevare un guasto nel circuito secondario dei TA, vale a dire nella zona normale della corrente di carico. In condizioni di carico, la circolazione di una corrente differenziale della grandezza di una corrente di derivazione indica l'assenza della corrente secondaria ovvero un difetto nel circuito secondario del TA. Questo allarme è temporizzato. Contemporaneamente la protezione differenziale viene bloccata. Abilitazione della corrente per lo scatto 2.2.7 Anche nel caso di sbarre, il comando di scatto viene emesso solo quando almeno una delle correnti in ingresso supera una soglia. Viene controllato che le correnti di tutte le derivazioni non superino un valore impostabile. Lo scatto ha luogo solo quando almeno una corrente supera questo valore. Indicazioni per l'impostazione In generale 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 La protezione differenziale è attiva e accessibile solo se si è effettuata l'impostazione DIFF. PROT. = Enabled (indirizzo 112). Se non si vuole utilizzare la funzione, selezionare Disabled. 133 2 Funzioni Inoltre, in fase di configurazione delle funzioni di protezione, dev'essere stato impostato il tipo di oggetto protetto (indirizzo 105 PROT. OBJECT). Nel dispositivo sono disponibili solo le impostazioni relative all'oggetto da proteggere, tutte le altre non vengono visualizzate. All'indirizzo 1201 DIFF. PROT. si può attivare (ON) o disattivare (OFF) la funzione. Inoltre può essere bloccato il comando di scatto quando la funzione di protezione è attivata (Block relay). Nota Allo stato di fornitura la protezione differenziale è disinserita. Il motivo di ciò è che la protezione non può essere utilizzata senza aver prima impostato correttamente almeno i gruppi di trasformazione e i valori di adattamento. Senza queste impostazioni possono avere luogo reazioni impreviste del dispositivo (anche uno scatto)! Trattamento del centro stella Se nel caso di un avvolgimento di trasformatore la corrente nel collegamento del centro stella, vale a dire tra centro stella e messa a terra, è disponibile, deve essere presa in considerazione nei calcoli della protezione differenziale. In questo modo viene garantita la sensibilità verso i guasti a terra. Se un centro stella è collegato a terra, ma la corrente di terra non è disponibile per la misurazione, la corrente omopolare viene eliminata automaticamente per impedire una reazione scorretta della protezione differenziale in caso di guasti a terra esterni; in tal caso le seguenti impostazioni non sono necessarie. Ciò avviene anche se il rispettivo lato del trasformatore non ha alcun centro stella collegato a terra nella zona di protezione. Con l'impostazione dei dati dell'oggetto, l'apparecchio è stato informato relativamente alle condizioni di messa a terra (par. „Dati generali dell'impianto“, titolo al margine „Dati dell'oggetto in caso di trasformatori“, indirizzi 313, 323, 333, 343 e/o 353 e par. „Topologia dell'oggetto da proteggere“, titolo al margine „Assegnazione degli ingressi di misura supplementari monofase“). Se dunque un lato è collegato a terra e la corrente di centro stella (tramite un ingresso supplementare monofase) è inviata all'apparecchio, per l'inclusione della corrente di terra si deve impostare il parametro all'indirizzo 1211 DIFFw.IE1-MEAS per il lato 1 su „Sì“. Questa impostazione è possibile solo tramite DIGSI in Altri parametri. Lo stesso vale per altri eventuali lati collegati a terra: • 1212 DIFFw.IE2-MEAS, se il lato 2 è collegato a terra, • 1213 DIFFw.IE3-MEAS, se il lato 3 è collegato a terra, • 1214 DIFFw.IE4-MEAS, se il lato 4 è collegato a terra, • 1215 DIFFw.IE5-MEAS, se il lato 5 è collegato a terra. Impostando YES la protezione differenziale tiene conto della rispettiva corrente di terra. Nel caso degli autotrasformatori, la corrente di terra dell'avvolgimento può essere presa in considerazione anche quando al lato della messa a terra è installato un gruppo completo trasformatori amperometrici trifase, come nell'esempio della fig. 2-6, dove al posto del punto di misura Z3 possono essere collegate anche le tre correnti di fase ad un ingresso di misura trifase dell'apparecchio. Il dispositivo calcola dunque la somma delle tre correnti e le utilizza come corrente di terra. A questo scopo impostare l'indirizzo 1216 DIFFw.IE3phMEAS su YES. Il presupposto è che il rispettivo punto di misura trifase sia stato assegnato ad un lato e questo sia stato dichiarato avvolgimen- 134 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.2 Protezione differenziale to di messa a terra (il lato dell'autoavvolgimento rivolto verso il dispersore). Questa impostazione è possibile solo tramite DIGSI in Altri parametri. Controllo della corrente differenziale Nel caso della protezione per sbarre o della protezione di linee corte, è possibile controllare la corrente differenziale. All'indirizzo 1208 I-DIFF> MON. si può ON e OFF questa funzione di controllo. Essa è consigliata solo nel caso di una netta differenza tra le correnti parassite di esercizio risultanti da un guasto di corrente in un TA e le correnti parassite di guasto dovute a un cortocircuito nell'oggetto protetto. La soglia d'intervento I-DIFF> MON. (indirizzo 1281) dev'essere sufficientemente alta per evitare un'attivazione a causa di un guasto di trasformazione dei TA e un leggero errore di conversione tra i diversi TA. D'altra parte il valore deve trovarsi chiaramente al di sotto della soglia d'intervento della protezione differenziale (I-DIFF>, indirizzo 1221), altrimenti non si potrebbe distinguere tra corrente distorta dovuta alla mancanza di corrente di misura e corrente di guasto in caso di cortocircuito. La soglia è riferita alla corrente nominale dell'oggetto protetto. La temporizzazione T I-DIFF> MON. (indirizzo 1282) è valida per la segnalazione e il blocco della protezione differenziale; essa deve garantire che venga evitato un blocco in caso di cortocircuito (anche nel caso di cortocircuiti esterni). Abituamente la temporizzazione è regolata su alcuni secondi. Abilitazione della corrente per lo scatto Anche nel caso di sbarre e di linee corte, il comando di scatto viene emesso solo quando almeno una delle correnti in ingresso supera una soglia. La protezione differenziale scatta solo quando almeno una delle correnti misurate supera la soglia I> CURR. GUARD (indirizzo 1210). La soglia è riferita alla corrente nominale del rispettivo lato. Se è impostato il valore 0.00 I/InS (preimpostazione) il criterio di abilitazione non viene utilizzato. Se si configura l'abilitazione (regolando il parametro su un valore > 0), la protezione differenziale scatta solo in presenza di questo criterio di abilitazione. Ciò vale anche se il trattamento estremamente veloce del valore istantaneo ha già rilevato il guasto dopo alcuni millisecondi per correnti differenziali molto elevate. Caratteristica della corrente differenziale I parametri della caratteristica di scatto vengono impostati agli indirizzi 1221 - 1265. Il significato dei parametri è riportato nella fig. 2-49. I numeri riportati nei rami della caratteristica indicano gli indirizzi dei parametri. I-DIFF> (indirizzo 1221) è la soglia di intervento della corrente differenziale. Questa è la corrente totale che circola nella zona protetta durante un cortocircuito, indipendentemente dalla sua distribuzione sui lati dell'oggetto protetto. La soglia è riferita alla corrente nominale dell'oggetto protetto. Per i trasformatori si può selezionare un'impostazione sensibile (preimpostazione 0,2 · IN Ogg). Se i trasformatori sono dello stesso tipo, per gli induttori, i generatori e i motori è possibile un'impostazione ancora più sensibile. Nel caso di linee e di sbarre, il valore dev'essere più alto (di regola superiore alla corrente nominale). Se le correnti nominali dei TA differiscono notevolmente dalla corrente nominale dell'oggetto protetto o se vi sono più punti di misura, si devono prevedere tolleranze di misura maggiori. Nel caso di sbarre e linee corte, la corrente in circolo può diventare molto grande a seconda dell'impianto. Il gradino I-DIFF>> non stabilizzato potrebbe effettuare uno scatto intempestivo. In questi casi, I-DIFF>> dovrebbe essere impostato su ∞. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 135 2 Funzioni Figura 2-49 Caratteristica di scatto della protezione differenziale La caratteristica di scatto è costituita da due ulteriori rami. Gli indirizzi 1242 BASE POINT 1 e 1241 SLOPE 1 definiscono il primo ramo. Questa impostazione è possibile solo tramite DIGSI in Altri parametri. Questo ramo tiene conto delle correnti indirette proporzionali alla corrente. Si tratta prevalentemente di errori del rapporto di trasmissione dei trasformatori amperometrici principali e, nel caso di trasformatori, di correnti differenziali presenti nelle posizioni finali del commutatore multiplo a causa di un eventuale campo di regolazione. La corrente indiretta proporzionale corrisponde, nell'ultimo caso, al campo di regolazione, nella misura in cui la tensione nominale è stata corretta, come indicato nella descrizione delle funzioni al par. 2.1.4, titolo al margine „Dati dell'oggetto in caso di trasformatori“. Il secondo ramo comporta una maggiore stabilizzazione in presenza di correnti elevate, nelle quali si può presentare una saturazione del trasformatore amperometrico. Il suo punto base viene impostato all'indirizzo 1244 BASE POINT 2 e si riferisce alla corrente nominale dell'oggetto protetto. La pendenza viene impostata all'indirizzo 1243 SLOPE 2. Con l'ausilio di questo ramo della caratterisitca si può influenzare la stabilità in caso di saturazione del trasformatore amperometrico. Una maggiore pendenza indica una maggiore stabilizzazione. Questa impostazione è possibile solo tramite DIGSI in Altri parametri. Tempi di ritardo In speciali casi di impego può risultare vantaggioso ritardare lo scatto della protezione differenziale con un gradino di tempo supplementare. Il tempo di ritardo 1226 T IDIFF> si avvia al rilevamento di un guasto interno all'oggetto da proteggere attraverso il gradino IDIFF> e la caratteristica di scatto. 1236 T I-DIFF>> rappresenta il ritardo del gradino di scatto I-DIFF>>. Questa impostazione è possibile solo tramite DIGSI in Altri parametri. Il ritardo di ricaduta è accoppiato con la durata minima del comando di scatto valida per tutte le funzioni di protezione. Questi tempi impostati sono tempi di ritardo supplementari che non comprendono i tempi di risposta (tempo di misura ecc.) della funzione di protezione. 136 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.2 Protezione differenziale Aumento della soglia d'intervento all'avviamento L'aumento della soglia di intervento all'avviamento serve a garantire una maggiore sicurezza per prevenire funzioni indesiderate all'inserzione di un oggetto protetto precedentemente privo di corrente. All'indirizzo 1205 INC.CHAR.START si può ON o OFF la funzione. Essa dev'essere attivata (ON) in particolare nel caso di motori oppure di un motore/trasformatore con collegamento a blocco. La corrente di stabilizzazione I-REST. STARTUP (indirizzo 1251) è il valore della corrente di stabilizzazione che non viene raggiunto prima di un avviamento (vale a dire in caso di inattività) dell'oggetto protetto. Questa impostazione è possibile solo tramite DIGSI in Altri parametri. Va tenuto conto che il valore della corrente di stabilizzazione corrisponde al doppio di una corrente di esercizio in circolo. La preimpostazione 0,1 corrisponde quindi a 0,05 volte la corrente nominale dell'oggetto da proteggere. All'indirizzo 1252 START-FACTOR viene definito di quale fattore dev'essere aumentata la soglia di intervento del gradino IDiff> all'avviamento. La caratteristica di questo gradino aumenta dello stesso valore mentre il gradino IDiff>> non viene influenzato. Nel caso di motori oppure di un motore/trasformatore in collegamento a blocco si consiglia di impostare il valore su 2. Questa impostazione è possibile solo tramite DIGSI in Altri parametri. L'aumento della soglia di intervento viene annullato allo scadere del tempo T START MAX (indirizzo 1253). Stabilizzazione supplementare In presenza di correnti molto elevate, in caso di cortocircuito esterno si attiva una stabilizzazione supplementare dinamica Il valore iniziale viene impostato all'indirizzo 1261 I-ADD ON STAB.. Il valore è riferito alla corrente nominale dell' oggetto protetto. La pendenza è la stessa del ramo della caratteristica b (SLOPE 1, indirizzo 1241). Questa impostazione è possibile solo tramite DIGSI in Altri parametri. Osservare che la corrente di stabilizzazione è la somma aritmetica delle correnti che circolano nell'oggetto protetto e che il suo valore è quindi doppio rispetto alla corrente che circola. La stabilizzazione supplementare non influenza il gradino I-DIFF>>. La durata massima della stabilizzazione supplementare dopo il rilevamento di un guasto esterno dev'essere impostata all'indirizzo 1262 T ADD ON-STAB. in multipli di un periodo. Questa impostazione è possibile solo tramite DIGSI in Altri parametri. La stabilizzazione supplementare viene annullata automaticamente anche prima dello scadere del tempo impostato, non appena viene stabilito che il punto di lavoro Idiff/Istab si trova permanentemente (vale a dire per almeno un periodo) all'interno della zona di scatto (≥ 80 % della pendenza della caratteristica di guasto). La stabilizzazione supplementare opera separatamente per ogni fase, ma può essere estesa al blocco di tutte le fasi (funzione di blocco incrociato). L'indirizzo 1263 CROSSB. ADD ON stabilisce per quanto tempo dev'essere attiva la funzione di blocco incrociato. Questa impostazione è possibile solo tramite DIGSI in Altri parametri. Anche questa impostazione va eseguita in multipli di un periodo. Se si imposta 0 Per. la funzione di blocco incrociato non è attiva, vale a dire che viene bloccata solo la fase per la quale è stato rilevato il guasto esterno. Altrimenti vengono bloccate tutte le fasi. In tal caso è consigliabile la stessa impostazione dell'indirizzo 1262 T ADD ONSTAB.. Con l'impostazione ∞ la funzione di blocco incrociato è sempre attiva. Stabilizzazione con armoniche La stabilizzazione con armoniche può essere impostata solo in caso di impiego come protezione per trasformatore; ciò significa che l'PROT. OBJECT (indirizzo 105) è un 3 phase transf. oppure 1 phase transf. oppure Autotransf. oppure Autotr. node. Questa impostazione viene utilizzata anche per induttanze shunt, quando ad entrambi i lati dei punti di collegamento sono installati dei trasformatori. All'indirizzo 1206 INRUSH 2.HARM. la stabilizzazione con seconda armonica può essere attivata (OFF) e disattivata (ON). Essa si basa sulla valutazione della seconda 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 137 2 Funzioni armonica presente nella corrente di inserzione. Il rapporto tra seconda armonica e componente fondamentale (indirizzo 1271, 2. HARMONIC) è impostato alla fornitura su I2fN/IfN = 15 % e di regola può essere mantenuto senza essere modificato. Per poter eseguire una maggiore stabilizzazione in casi eccezionali con condizioni di inserzione particolarmente sfavorevoli, si può impostare un valore più basso. La stabilizzazione con armoniche non influenza il gradino I-DIFF>>. La stabilizzazione all'inserzione può essere ampliata con la funzione di blocco incrociato. Ciò significa che al superamento della componente di armonica in una fase, vengono bloccate tutte e tre le fasi del gradino IDIFF>. Il tempo successivo al superamento della soglia di corrente differenziale che si deve attivare per questo blocco incrociato, viene impostato all'indirizzo 1272 CROSSB. 2. HARM. L'impostazione va eseguita in multipli di un periodo. Questa impostazione è possibile solo tramite DIGSI in Altri parametri. Il valore 0 (lo stato di fornitura è 3) può far scattare la protezione quando il trasformatore viene chiuso in presenza di un un guasto monofase, anche se in un'altra fase circola una corrente di inserzione. Con l'impostazione ∞ la funzione di blocco incrociato è attiva fino a quando viene rilevata un'armonica di valore elevato in una qualsiasi fase. Per la stabilizzazione, oltre alla seconda armonica, può essere presa in considerazione nel dispositivo 7UT613/63x anche un'ulteriore armonica (armonica n-esima). All'indirizzo 1207 RESTR. n.HARM. è possibile disattivare tale stabilizzazione oppure selezionare l'armonica. Sono selezionabili la 3. Harmonic e la 5. Harmonic. Una sovraeccitazione permanente di un trasformatore è caratterizzata da un contenuto armonico di ordine dispari. Per la stabilizzazione, in questo caso, sono adatte sia la terza che la quinta armonica. Poiché nei trasformatori viene spesso eliminata la terza armonica (ad es. avvolgimento a triangolo), viene utilizzata prevalentemente la quinta armonica. Anche nei trasformatori di convertitori statici di corrente hanno un ruolo le armoniche di ordine dispari, che sono invece assenti in caso di cortocircuito interno. Il contenuto armonico (percentuale) che provoca il blocco della protezione differenziale viene impostato all'indirizzo 1276 n. HARMONIC. In caso di impiego della quinta armonica come stabilizzazione di sovraeccitazione si imposta generalmente il 30% (preimpostazione). La stabilizzazione armonica operante con l'armonica n-esima funziona individualmente per ogni fase. Come per la stabilizzazione all'inserzione, è possibile impostare la protezione in modo che, al superamento del contenuto armonico ammissibile nella corrente di una singola fase, vengano bloccate anche le altre fasi del gradino differenziale I-DIFF> (cosiddetta funzione di blocco incrociato). Il tempo successivo al superamento della soglia di corrente differenziale che si deve attivare per questo blocco incrociato, viene impostato all'indirizzo 1277 CROSSB. n.HARM. L'impostazione va eseguita in multipli di un periodo. Questa impostazione è possibile solo tramite DIGSI Altri parametri. Con l'impostazione 0 (stato di fornitura) la funzione di blocco incrociato è attiva fino a quando viene rilevata un'armonica di valore elevato in una qualsiasi fase, con l'impostazione ∞ la funzione di blocco incrociato è sempre attiva . Se la corrente differenziale supera un multiplo della corrente nominale dell'oggetto, predefinito all'indirizzo 1278 IDIFFmax n.HM, la stabilizzazione mediante l'armonica n-esima non ha più luogo. Questa impostazione è possibile solo tramite DIGSI Altri parametri. 138 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.2 Protezione differenziale Nota I valori di corrente relativi I/INO riportati nella seguente tabella dei parametri si riferiscono sempre alla corrente nominale dell'oggetto da proteggere. I valori di corrente relativi I/INS si riferiscono sempre alla corrente nominale del lato corrispondente dell'oggetto da proteggere. 2.2.8 Tabella parametri I parametri il cui indirizzo è seguito da una "A", possono essere modificati solo con DIGSI, alla voce "Altri parametri". Ind. Parametri Possibilità di impostazione Preimpostazione Spiegazione 1201 DIFF. PROT. OFF ON Block relay OFF Protezione differenziale 1205 INC.CHAR.START OFF ON OFF Aumento car.di scatto durante avviamento 1206 INRUSH 2.HARM. OFF ON ON Inserz. con restriz. per I di 2 Armonicat 1207 RESTR. n.HARM. OFF 3. Harmonic 5. Harmonic OFF Stabilizzazione della armonica n-esima 1208 I-DIFF> MON. OFF ON ON Supervisione della corrente differenziale 1210 I> CURR. GUARD 0.20 .. 2.00 I/InS; 0 0.00 I/InS Soglia di corrente I> 1211A DIFFw.IE1-MEAS NO YES NO Prot.Diff. con misura I di terra Lato1 1212A DIFFw.IE2-MEAS NO YES NO Prot.Diff. con misura I di terra Lato2 1213A DIFFw.IE3-MEAS NO YES NO Diff-Prot. con mis. corr. di terra Lato3 1214A DIFFw.IE4-MEAS NO YES NO Diff-Prot. con mis. corr. di terra Lato4 1215A DIFFw.IE5-MEAS NO YES NO Diff-Prot. con mis. corr. di terra Lato5 1216A DIFFw.IE3phMEAS NO YES NO Diff-Prot.mis.corr.terra calc.da.3fase 1221 I-DIFF> 0.05 .. 2.00 I/InO 0.20 I/InO Avviamento Valore corrente diff. 1226A T I-DIFF> 0.00 .. 60.00 sec; ∞ 0.00 sec T I-DIFF> Tempo di ritardo 1231 I-DIFF>> 0.5 .. 35.0 I/InO; ∞ 7.5 I/InO Avv.Valore max. corrente Diff. 1236A T I-DIFF>> 0.00 .. 60.00 sec; ∞ 0.00 sec T I-DIFF>> Tempo di ritardo 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 139 2 Funzioni Ind. Parametri Possibilità di impostazione Preimpostazione Spiegazione 1241A SLOPE 1 0.10 .. 0.50 0.25 Pendenza 1 della caratter. di Scatto 1242A BASE POINT 1 0.00 .. 2.00 I/InO 0.00 I/InO Punto base per pendenza 1 della caratt.. 1243A SLOPE 2 0.25 .. 0.95 0.50 Pendenza 2 della caratter. di Scatto 1244A BASE POINT 2 0.00 .. 10.00 I/InO 2.50 I/InO Punto Base per pendenza 2 della Carat.. 1251A I-REST. STARTUP 0.00 .. 2.00 I/InO 0.10 I/InO Restriz.Corrente per rilev. avviamento 1252A START-FACTOR 1.0 .. 2.0 1.0 Fattore per aumento Caratter.all'avviam. 1253 T START MAX 0.0 .. 180.0 sec 5.0 sec Massimo Tempo Ammissibile d'Avviamento 1261A I-ADD ON STAB. 2.00 .. 15.00 I/InO 4.00 I/InO Avviam. per aggiunta di stabilizzazione 1262A T ADD ON-STAB. 2 .. 250 Cycle; ∞ 15 Cycle Durata dell' aggiunta di stabilizzazione 1263A CROSSB. ADD ON 2 .. 1000 Cycle; 0; ∞ 15 Cycle Tempo per Blocco Incrociato Addon Stabiliz. 1271 2. HARMONIC 10 .. 80 % 15 % 2a Armonica contenuta in I-DIFF 1272A CROSSB. 2. HARM 2 .. 1000 Cycle; 0; ∞ 3 Cycle Tempo per Blocco Incrociato 2a Armonica 1276 n. HARMONIC 10 .. 80 % 30 % Valore di n-Armonica in I DIFF. 1277A CROSSB. n.HARM 2 .. 1000 Cycle; 0; ∞ 0 Cycle n-Armonica :Tempo per Blocco Incrociato 1278A IDIFFmax n.HM 0.5 .. 20.0 I/InO 1.5 I/InO Limite max I Diff per arm n. nella stab. 1281 I-DIFF> MON. 0.15 .. 0.80 I/InO 0.20 I/InO Pickup Value of diff. Current Monitoring 1282 T I-DIFF> MON. 1 .. 10 sec 2 sec Valore avviam.monitoraggio corr.differ. 2.2.9 Informazioni N° Informazione Tipo di inf. Spiegazione 5603 >Diff BLOCK SP >Blocco protezzione differenziale 5615 Diff OFF OUT Protezione differenziale è disattivata 5616 Diff BLOCKED OUT Protezione differenziale è bloccata 5617 Diff ACTIVE OUT Protezione differenziale è attivata 5620 Diff Adap.fact. OUT Diff: Fattore d'adatt. TA Sfavorevole 5631 Diff picked up OUT Avviamento protezione differenziale 5644 Diff 2.Harm L1 OUT Diff.: Bloccata da 2a armonica L1 5645 Diff 2.Harm L2 OUT Diff.: Bloccata da 2a armonica L2 140 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.2 Protezione differenziale N° Informazione Tipo di inf. Spiegazione 5646 Diff 2.Harm L3 OUT Diff.: Bloccata da 2a armonica L3 5647 Diff n.Harm L1 OUT Diff.: Bloccata da n. armonica L1 5648 Diff n.Harm L2 OUT Diff.: Bloccata da n. armonica L2 5649 Diff n.Harm L3 OUT Diff.: Bloccata da n. armonica L3 5651 Diff Bl. exF.L1 OUT Prot Diff.: Bloccata da guasto ext. L1 5652 Diff Bl. exF.L2 OUT Prot Diff.: Bloccata da guasto ext. L2 5653 Diff Bl. exF.L3 OUT Prot Diff.: Bloccata da guasto ext. L3 5657 DiffCrosBlk 2HM OUT Diff.: Bocco incrociato da 2a armonica 5658 DiffCrosBlk nHM OUT Diff.: Bocco incrociato da n. armonica 5660 DiffCrosBlk exF OUT Diff: Crossblock da guasto esterno 5662 Block Iflt.L1 OUT Prot Diff.: Bloccata da guasto TA L1 5663 Block Iflt.L2 OUT Prot Diff.: Bloccata da guasto TA L2 5664 Block Iflt.L3 OUT Prot Diff.: Bloccata da guasto TA L3 5666 DiffStrtInChaL1 OUT Diff.:Aumento della caratt. fase L1 5667 DiffStrtInChaL2 OUT Diff.:Aumento della caratt. fase L2 5668 DiffStrtInChaL3 OUT Diff.:Aumento della caratt. fase L3 5670 Diff I-Release OUT Diff.: Rilascio corrente per Scatto 5671 Diff TRIP OUT SCATTO Protezione Differenziale 5672 Diff TRIP L1 OUT Protezione Differenziale: SCATTO L1 5673 Diff TRIP L2 OUT Protezione Differenziale: SCATTO L2 5674 Diff TRIP L3 OUT Protezione Differenziale: SCATTO L3 5681 Diff> L1 OUT Prot.Diff.:IDIFF> L1(senza T di Ritar.) 5682 Diff> L2 OUT Prot.Diff.:IDIFF> L2 (senza T di Ritar.) 5683 Diff> L3 OUT Prot.Diff.:IDIFF> L3 (senza T di Ritar.) 5684 Diff>> L1 OUT Prot.Diff.:IDIFF >> L1 (senza T di Ritar.) 5685 Diff>> L2 OUT Prot.Diff.:IDIFF >> L2 (senza T di Ritar.) 5686 Diff>> L3 OUT Prot.Diff.:IDIFF >> L3 (senza T di Ritar.) 5691 Diff> TRIP OUT Prot.Diff.: Scatto da IDIFF> 5692 Diff>> TRIP OUT Prot.Diff.: Scatto da IDIFF>> 5701 Diff L1: VI Diff.:Corrente in Fase L1 allo Scatto 5702 Diff L2: VI Diff.:Corrente in Fase L2 allo Scatto 5703 Diff L3: VI Diff.:Corrente in Fase L3 allo Scatto 5704 Res. L1: VI Corr. Stabiliz. in Fase L1 allo Scatto 5705 Res. L2: VI Corr. Stabiliz. in Fase L2 allo Scatto 5706 Res. L3: VI Corr. Stabiliz. in Fase L3 allo Scatto 5721 Diff CT-I1: VI Fattore Adattamento TA CT I1 5722 Diff CT-I2: VI Fattore Adattamento TA CT I2 5723 Diff CT-I3: VI Fattore Adattamento TA CT I3 5724 Diff CT-I4: VI Fattore Adattamento TA CT I4 5725 Diff CT-I5: VI Fattore Adattamento TA CT I5 5726 Diff CT-I6: VI Fattore Adattamento TA CT I6 5727 Diff CT-I7: VI Fattore Adattamento TA CT I7 5728 Diff CT-I8: VI Fattore Adattamento TA CT I8 5729 Diff CT-I9: VI Fattore Adattamento TA CT I9 5730 DiffCT-I10: VI Fattore Adattamento TA CT I10 5731 DiffCT-I11: VI Fattore Adattamento TA CT I11 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 141 2 Funzioni N° Informazione Tipo di inf. Spiegazione 5732 DiffCT-I12: VI Fattore Adattamento TA CT I12 5733 Diff CT-M1: VI Fattore Adattamento TA CT M1 5734 Diff CT-M2: VI Fattore Adattamento TA CT M2 5735 Diff CT-M3: VI Fattore Adattamento TA CT M3 5736 Diff CT-M4: VI Fattore Adattamento TA CT M4 5737 Diff CT-M5: VI Fattore Adattamento TA CT M5 5738 Diff CT-IX1: VI Prot. Diff.: Fatt adattativo TA aux. IX1 5739 Diff CT-IX2: VI Prot. Diff.: Fatt adattativo TA aux. IX2 5740 Diff CT-IX3: VI Prot. Diff.: Fatt adattativo TA aux. IX3 5741 Diff CT-IX4: VI Prot. Diff.: Fatt adattativo TA aux. IX4 5742 Diff DC L1 OUT Diff: DC L1 5743 Diff DC L2 OUT Diff: DC L2 5744 Diff DC L3 OUT Diff: DC L3 5745 Diff DC InCha OUT Diff: Increm. della caratt. di fase (DC) 142 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.3 Protezione di terra ristretta 2.3 Protezione di terra ristretta La protezione di terra ristretta rileva guasti a terra in trasformatori, induttanze shunt, trasformatori di terra e macchine rotanti con centro stella collegato a terra, tramite resistenza ohmica di basso valore o tramite collegamento rigido. Questa protezione può essere impiegata anche per trasformatori con trasformatori di terra nella zona protetta. Presupposto è che vi sia un TA nell'alimentazione del centro stella, vale a dire tra centro stella e dispersore. Questo trasformatore di centro stella e i tre TA di fase delimitano la zona da proteggere. La protezione di terra ristretta non può essere utilizzata per le sbarre. Il dispositivo 7UT613/63x dispone di una seconda protezione di terra ristretta. La seguente descrizione si riferisce alla prima istanza (indirizzi 13xx). La seconda istanza viene impostata mediante gli indirizzi 14xx. 2.3.1 Esempi di applicazione Le figure 2-50 - 2-56 riportano alcuni esempi. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 Figura 2-50 Protezione di terra ristretta in un avvolgimento a stella collegato a terra Figura 2-51 Protezione di terra ristretta sull'avvolgimento collegato a terra di un trasformatore monofase 143 2 Funzioni 144 Figura 2-52 Protezione di terra ristretta in un avvolgimento a triangolo con centro stella artificiale collegato a terra (trasformatore di terra, induttore a zig-zag) Figura 2-53 Protezione di terra ristretta in un'induttanza shunt collegata a terra con gruppo di trasformatori nell'alimentazione 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.3 Protezione di terra ristretta 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 Figura 2-54 Protezione di terra ristretta in un'induttanza shunt collegata a terra con 2 gruppi di trasformatori (da trattare come un autotrasformatore) Figura 2-55 Protezione di terra ristretta in un autotrasformatore con centro stella collegato a terra 145 2 Funzioni Figura 2-56 Protezione di terra ristretta in un generatore o motore con centro stella collegato a terra In base all'impostazione della topologia di protezione, la protezione di terra ristretta può essere assegnata ad un lato dell'oggetto principale protetto (trasformatore, generatore, motore, induttore) o ad un ulteriore oggetto da proteggere. Nel caso degli autotrasformatori essa è assegnata agli avvolgimenti. Si presuppone inoltre che sia stata effettuata correttamente l'assegnazione dei punti di misura ai lati dell'oggetto principale protetto o ad un ulteriore oggetto e l'assegnazione dell'ingresso monofase per la corrente di centro stella, conformemente al par. „Topologia dell'oggetto da proteggere“. Il dispositivo 7UT613/63x dispone di due funzioni di questo tipo che possono essere impiegate indipendentemente in diversi punti. Ad es., nel caso di un trasformatore YNyn collegato a terra ad entrambi i centri stella, è possibile realizzare una protezione di terra ristretta per ciascuno dei due avvolgimenti. Oppure si può utilizzare la prima protezione di terra ristretta per un avvolgimento collegato a terra di un trasformatore e la seconda per un ulteriore oggetto da proteggere, ad es. una reattanza di messa a terra. L'assegnazione delle due funzioni di protezione di terra ristretta ai lati o punti di misura è stata effettuata conformemente al par. „Assegnazione delle funzioni di protezione ai punti di misura/lati“. 2.3.2 Descrizione della funzione Principio di misura In condizioni normali di esercizio non scorre nessuna corrente ISt nell'alimentazione del centro stella. Anche la somma delle correnti di fase 3I0 =IL1 + IL2 + IL3 è pari a zero. In presenza di un cortocircuito nella zona protetta, scorre sempre una corrente di centro stella ISt; a seconda delle condizioni di messa a terra della rete, anche una corrente di terra, approssimativamente in fase con la corrente di centro stella, può alimentare il punto del guasto tramite TA di fase (freccia tratteggiata nella fig. 2-57). In questo caso la direzione della corrente nell'oggetto protetto viene definita positiva. 146 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.3 Protezione di terra ristretta Figura 2-57 Esempio di cortocircuito nel trasformatore con distribuzione di corrente. Anche nel caso di un cortocircuito al di fuori della zona protetta (fig. 2-58) scorre una corrente di centro stella ISt; attraverso i TA di fase deve però scorrere una corrente 3I0 dello stesso valore. Poiché la direzione della corrente nell'oggetto da proteggere viene definita positiva, questa corrente è in controfase con ISt. Figura 2-58 Esempio di cortocircuito al di fuori del trasformatore con distribuzione di corrente Quando un guasto esterno fase-fase genera una forte corrente che scorre nella zona protetta, differenze nelle caratteristiche magnetiche dei TA di fase in condizioni di saturazione possono generare delle correnti significative che simulano una corrente di terra nella zona protetta. Per evitare scatti intempestivi vanno adottate adeguate misure. La protezione di terra ristretta dispone inoltre di una funzione di stabilizzazione che si distingue notevolmente dai comuni metodi di stabilizzazione poiché tiene conto sia dei valori delle correnti sia della loro direzione (posizione di fase). Valutazione delle grandezze di misura La protezione di terra ristretta confronta la componente fondamentale della corrente del centro stella (3I0') con la componente fondamentale della somma delle correnti di fase (3I0”). Vale quindi (fig. 2-59): 3I0' = ISt 3I0" = IL1 + IL2 + IL3 La grandezza di scatto è in questo caso solo la corrente 3I0'. Nel caso di un cortocircuito nella zona protetta questa corrente è sempre presente. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 147 2 Funzioni Figura 2-59 Principio della protezione di terra ristretta Nel caso degli autotrasformatori, 3I0" è la somma di tutte le correnti di fase che scorrono in direzione dell'avvolgimento (pieno avvolgimento e presa(e)). In presenza di un cortocircuito esterno, scorre anche una corrente omopolare attraverso i trasformatori amperometrici di fase. Questa ha, al lato primario, lo stesso valore della corrente di centro stella ed è in controfase con quest'ultima. Per la stabilizzazione vengono analizzati il valore delle correnti e la loro fase. Si definisce: una corrente di scatto Isc = |3I0'| e una corrente di stabilizzazione Istab = k · ( |3I0 ' – 3I0"| – |3I0' + 3I0"| ) k rappresenta un fattore di stabilizzazione che verrà spiegato successivamente, innanzitutto si suppone che k = 1. Isc è la corrente che genera lo scatto, mentre Istab ha un effetto contrario. Per spiegare l'effetto si prenderanno in considerazione tre importanti condizioni di funzionamento con grandezze di misura adattate: 148 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.3 Protezione di terra ristretta 1. Corrente di passaggio con cortocircuito esterno: 3I0" è in controfase e ha lo stesso valore di 3I0', ovvero 3I0" = –3I0' Isc = |3I0'| Istab = |3I0' + 3I0'| – |3I0' – 3I0'| = 2 · |3I0'| La grandezza di scatto (Isc) ha lo stesso valore delle corrente di centro stella; la stabilizzazione (Istab) è pari al doppio di questo valore. 2. Cortocircuito interno; alimentazione solo dalla messa a terra del centro stella: In questo caso vale 3I0" = 0 Isc = |3I0'| Istab = |3I0' – 0| – |3I0' + 0| = 0 La grandezza di scatto (Isc) ha lo stesso valore delle corrente di centro stella; la stabilizzazione (Istab) è zero, ovvero sensibilità assoluta nel caso di un cortocircuito interno. 3. Cortocircuito interno; alimentazione dalla messa a terra del centro stella e dalla rete con, ad es., correnti di terra di uguale valore: In questo caso vale 3I0" = 3I0' Isc = |3I0'| Istab = |3I0' – 3I0'| – |3I0' + 3I0'| = –2 · |3I0'| La grandezza di scatto (Isc) ha lo stesso valore delle corrente di centro stella; la stabilizzazione (Istab) è negativa e viene quindi azzerata, ovvero sensibilità assoluta nel caso di un cortocircuito interno. Nel caso di un guasto interno non è quindi disponibile una stabilizzazione poiché la sua componente è nulla oppure addirittura negativa. Lo scatto viene provocato anche da correnti di cortocircuito molto basse. Al contrario, nel caso di un cortocircuito esterno si attiva una potente stabilizzazione. La fig. 2-60 mostra che la stabilizzazione in caso di cortocircuiti esterni aumenta con l'aumentare della corrente omopolare trasmessa dai trasformatori amperometrici di fase (zona 3I0"/3I0' negativa). Nel rapporto di trasformazione ideale, le correnti 3I0" e 3I0' sarebbero diametralmente opposte, vale a dire 3I0"/3I0' = –1. Se si dimensiona un TA di centro stella a una potenza minore rispetto a quella dei TA di fase (selezionando un fattore di sovraccorente più basso ovvero un carico minore), si evita ugualmente uno scatto nella zona di saturazione poiché in questo caso 3I0" (negativa) è proporzionalmente ancora più alta di 3I0'. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 149 2 Funzioni Figura 2-60 Caratteristica di scatto della protezione di terra ristretta in funzione del rapporto corrente omopolare-corrente di linea 3I0”/3I0' (entrambe le correnti in fase + o in controfase –); ITer.Ris.> = valore impostato; Isc = corrente di scatto Negli esempi sopra citati si è supposto che in caso di cortocircuito esterno 3I0" e 3I0' sono in controfase, cosa che vale anche per le grandezze primarie. Una saturazione dei trasformatori permette di simulare uno sfasamento tra la corrente di centro stella e la somma delle correnti di fase che indebolisce la grandezza di stabilizzazione. Se ϕ(3I0"; 3I0') = 90° la grandezza di stabilizzazione è nulla. Ciò corrisponde alla determinazione classica della direzione secondo il metodo delle somme e delle differenze. Figura 2-61 Diagramma vettoriale della grandezza di stabilizzazione in presenza di guasti esterni La grandezza di stabilizzazione può essere influenzata con un fattore k. Questo fattore è in rapporto con un angolo limite ϕlimite. 150 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.3 Protezione di terra ristretta L'angolo limite indica lo sfasamento tra 3I0" e 3I0' per il quale la soglia di intervento si avvicina a 3I0" = 3I0' con ∞ e non è quindi più possibile uno scatto. Nel dispositivo 7UT613/63x il fattore k = 4. Nell'esempio sopra citato 1) la grandezza di stabilizzazione Istab si quadruplica ed è quindi otto volte maggiore la grandezza di scatto Isc. L'angolo limite è uguale a ϕlimite = 100°. Ciò significa che per uno sfasamento ϕ(3I0"; 3I0') ≥ 100° non è più possibile uno scatto. La fig. 2-62 mostra le caratteristiche di scatto della protezione di terra ristretta in funzione dello sfasamento tra 3I0" e 3I0' con un rapporto di alimentazione costante I0"| = |3I0'|. Figura 2-62 Caratteristica di scatto della protezione di terra ristretta in funzione dell'angolo di fase tra 3I0” e 3I0' con 3I0” = 3I0' (180o = guasto esterno) La soglia di scatto può essere aumentata anche con una somma di correnti crescente. In questo caso la soglia di intervento è stabilizzata con la somma dei valori di tutte le correnti, vale a dire con „IrestREF=“ e „IrestRE2=“ Σ | I | = | IL1 | + | IL2 | + | IL3 | + | IZ | (fig. 2-63). La pendenza della caratteristica può essere impostata. Avviamento Di regola, la protezione differenziale non richiede un „avviamento“ poiché l'identificazione del guasto e la condizione di scatto sono identiche. Come tutte le funzioni di protezione, tuttavia, anche questa funzione dispone di un avviamento che rappresenta un presupposto per lo scatto e un punto di partenza per una serie di attività successive. Un avviamento viene riconosciuto non appena la componente fondamentale della corrente differenziale raggiunge l' 85 % ca. della soglia d'intervento. In questo caso la corrente differenziale è la somma di tutte le correnti circolanti nell'oggetto da proteggere. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 151 2 Funzioni Figura 2-63 Figura 2-64 2.3.3 Aumento della soglia di intervento Diagramma logico della protezione di terra ristretta (semplificato) Indicazioni per l'impostazione In generale Nota Nelle indicazioni per l'impostazione è descritta la prima protezione di terra ristretta. Gli indirizzi dei parametri e i numeri delle segnalazioni della seconda protezione di terra ristretta sono riportati alla fine del presente paragrafo sotto „Altre funzioni di protezione di terra ristretta“. Presupposto per il funzionamento del dispositivo come protezione di terra ristretta è l'impostazione (par. 2.1.4) all'indirizzo 113 REF PROT. su Enabled. Se utilizzata, 152 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.3 Protezione di terra ristretta anche la seconda protezione di terra ristretta dev'essere impostata all'indirizzo 114 REF PROT. 2 su Enabled. Inoltre, un ingresso di misura supplementare monofase dev'essere assegnato al lato o punto di misura la cui corrente di centro stella dev'essere rilevata (cfr. par. 2.1.4, titolo al margine „Assegnazione dell'ingresso di misura supplementare monofase“). La stessa protezione di terra ristretta dev'essere assegnata a questo lato o punto di misura (cfr. par. 2.1.4 titolo al margine „Protezione differenziale di terra ristretta“). La prima delle due funzioni può essere programmata all'indirizzo 1301 REF PROT. come attiva (ON) o non attiva (OFF). Quando essa è attiva, il comando di scatto può anche essere bloccato (Block relay). Nota Allo stato di fornitura questa funzione è disinserita. Il motivo di ciò è che la protezione non può essere utilizzata senza aver prima impostato correttamente almeno la disposizione e la polarità dei trasformatori amperometrici. Senza queste impostazioni possono avere luogo reazioni impreviste del dispositivo (anche uno scatto)! Per la sensibilità della protezione è determinante l'impostazione I-REF> (indirizzo 1311). Si tratta della corrente di cortocircuito che fluisce attraverso l'alimentazione del centro stella dell'oggetto protetto (trasformatore, generatore, motore, induttanza shunt). Una corrente di terra proveniente eventualmente dalla rete non interviene nella sensibilità. Il valore della corrente si riferisce alla corrente nominale di esercizio del lato da proteggere dell'oggetto principale o, se è stato assegnato anche un altro oggetto protetto, alla corrente nominale di esercizio di questo altro oggetto. Nota Nel caso di un adattamento errato di un certo rilievo, compare la segnalazione 199.2494 (Terra Rist.: Fatt. Adattam. Sfavorevole TA). In tal caso si dovrebbe aumentare il valore impostato. La soglia di intervento regolata può essere aumentata nella zona di scatto (stabilizzazione tramite la somma di tutti i valori di corrente), (impostazione all'indirizzo 1313 SLOPE). Questa impostazione è possibile solo tramite DIGSI in Altri parametri. Il valore preimpostato 0 di regola è sufficiente. In speciali casi di impego può risultare vantaggioso ritardare il comando di scatto della protezione. A questo scopo si può impostare una temporizzazione supplementare (indirizzo 1312 T I-REF>). Questa impostazione è possibile solo tramite DIGSI in Altri parametri. Normalmente questo tempo viene fissato a zero. Il valore impostato è solo un tempo di ritardo supplementare che non comprende il tempo di risposta (tempo di misura) della funzione di protezione. Altre funzioni di protezione di terra ristretta. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 Precedentemente si è descritta la prima protezione di terra ristretta. Le differenze relative agli indirizzi dei parametri e ai numeri delle segnalazioni delle due protezioni di terra ristretta sono rappresentate nella tabella seguente. I punti contrassegnati con x sono uguali. 153 2 Funzioni Indirizzi parametri N. segnalazioni 1. Protezione di terra ristretta 13xx 199.xxxx(.01) 2. Protezione di terra ristretta 14xx 205.xxxx(.01) Nota Nei seguenti parametri, i valori di corrente I/INS si riferiscono alla corrente nominale del lato da proteggere dell'oggetto principale. Se la protezione di terra ristretta non è riferita all'oggetto principale protetto, come valore di riferimento vale la corrente nominale del punto di misura trifase. 2.3.4 Tabella parametri I parametri il cui indirizzo è seguito da una "A", possono essere modificati solo con DIGSI, alla voce "Altri parametri". Ind. Parametri Possibilità di impostazione Preimpostazione Spiegazione 1301 REF PROT. OFF ON Block relay OFF Protez.Guasto a terra ristretto 1311 I-REF> 0.05 .. 2.00 I/InS 0.15 I/InS I>Guasto a terra ristretto avviamento 1312A T I-REF> 0.00 .. 60.00 sec; ∞ 0.00 sec T I-Guasterra ristr. tempo di ritardo 1313A SLOPE 0.00 .. 0.95 0.00 Pend. caratter.I> guasto a ter. ristr. 2.3.5 Informazioni N° Informazione Tipo di inf. Spiegazione 199.2404 >BLOCK REF SP >BLOCCO Prot.GuastoTerra Ristretta 199.2411 REF OFF OUT Prot. Guasto Terra Ristretta disabilitato 199.2412 REF BLOCKED OUT Prot. Guasto terra ristretta è BLOCCATA 199.2413 REF ACTIVE OUT Prot. Guasto terra ristretta è ATTIVA 199.2421 REF picked up OUT Prot. terra ristretta avviata 199.2451 REF TRIP OUT SCATTO Prot. terra ristretta 199.2491 REF Not avail. OUT REF err.: non disponibile 199.2492 REF Err CTstar OUT REF err.: no centrostella TA 199.2494 REF Adap.fact. OUT Terra Rist.:Fatt. adattam. sfavorevole TA 199.2631 REF T start OUT GuastoTerraRistretta Time delay avviata 199.2632 REF D: VI REF: Valore D allo scatto (senza Tdelay) 199.2633 REF S: VI REF: Valore S allo scatto (senza Tdelay) 199.2634 REF CT-M1: VI REF: fattore adattativo TA M1 199.2635 REF CT-M2: VI REF: fattore adattativo TA M2 154 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.3 Protezione di terra ristretta N° Informazione Tipo di inf. Spiegazione 199.2636 REF CT-M3: VI REF: fattore adattativo TA M3 199.2637 REF CT-M4: VI REF: fattore adattativo TA M4 199.2638 REF CT-M5: VI REF: fattore adattativo TA M5 199.2639 REF CTstar: VI Terra Rist.:Fatt. adattam.centrostella TA 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 155 2 Funzioni 2.4 Protezione di massima corrente a tempo definito per correnti di fase e correnti omopolari La protezione di massima corrente a tempo definito viene utilizzata come protezione di riserva della protezione di cortocircuito dell'oggetto da proteggere o delle reti collegate in serie, quando eventuali guasti localizzati su queste ultime non possono essere eliminati in tempo e l'oggetto protetto potrebbe essere, in tal caso, in pericolo. Essa può essere utilizzata anche come protezione di cortocircuito per un ulteriore oggetto se è assegnata ai punti di misura corrispondenti (par. 2.1.4 in „Assegnazione della funzione di protezione ai punti di misura/lati“ sotto „Altre funzioni di protezione trifase“) e questi vengono alimentati dai rispettivi trasformatori amperometrici. La protezione di massima corrente per correnti di fase si riferisce sempre alle tre correnti di fase del lato o punto di misura configurato (indirizzo 420). Per la protezione di massima corrente per corrente omopolare viene sempre considerata la somma delle tre correnti di fase del lato o punti di misura configurato (indirizzo 422). In questo caso, il lato o punto di misura delle correnti di fase può essere diverso da quello della corrente omopolare. Nel caso di PROT. OBJECT = 1ph Busbar (indirizzo 105) la protezione di massima corrente è fuori servizio. Questa funzione protettiva dispone di due soglie a tempo indipendente (DT) e di una soglia a tempo dipendente (IDMT), sia per le correnti di fase che per la corrente omopolare. La soglia a tempo dipendente dalla corrente (IDMT) può essere facoltativamente una caratteristica IEC oppure ANSI definibile dall'utente. La 7UT613/63x dispone, sia per le correnti di fase che per le correnti omopolari, di tre funzioni di protezione di massima corrente a tempo indefinito che possono essere impiegate indipendentemente l'una dall'altra in diversi punti. Ad es. è possibile realizzare indipendentemente una funzione di protezione di massima corrente su diversi lati dell'oggetto da proteggere o su diversi punti di misura trifase. L'assegnazione di ogni funzione di protezione ai lati o punti di misura è stata effettuata conformemente al par. „Assegnazione delle funzioni di protezione ai punti di misura/lati“. Le segnalazioni di avviamento e di scatto di tutte le soglie, provenienti da tutte le funzioni DT e IDMT, vengono incluse nei messaggi collettivi „Overcurrent PU“ e „OvercurrentTRIP“. 2.4.1 In generale La protezione di massima corrente a tempo indipendente dispone di due soglie indipendenti (DT) e di una soglia a tempo dipendente (IDMT), sia per le correnti di fase che per la corrente omopolare. La soglia a tempo dipendente dalla corrente (IDMT) può essere facoltativamente una caratteristica IEC oppure ANSI definibile dall'utente. 2.4.1.1 Protezione di massima corrente a tempo indipendente (DT) Le soglie di massima corrente a tempo indipendente (DT) per correnti di fase e per la corrente omopolare tripla (somma delle correnti di fase) sono disponibili anche se è stata configurata una caratteristica dipendente (indirizzo 120/130/132 e/o 122/134/136). 156 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.4 Protezione di massima corrente a tempo definito per correnti di fase e correnti omopolari Avviamento, scatto Per le correnti di fase e per la corrente omopolare tripla sono possibili due soglie indipendenti. Per le soglie I>> ogni corrente di fase e la corrente omopolare tripla (somma delle correnti di fase), viene confrontata singolarmente con le soglie di intervento comuni per ogni soglia I>>e 3I0>> e viene segnalato un eventuale superamento. Allo scadere dei rispettivi tempi di ritardo T I>> e T 3I0>> vengono emessi i comandi di scatto, disponibili separatamente per ogni gradino. Il valore di ricaduta è pari al 95% circa della soglia d'intervento per valori impostati superiori a IN. Per valori più piccoli, il rapporto di ricaduta si riduce al fine di evitare una reazione intermittente in presenza di correnti che si avvicinano al valore impostato (ad es. 90 % con 0,2 · IN). Le figure 2-65 e 2-66 mostrano i diagrammi logici dei gradini di massima corrente I>> e 3I0>>. Figura 2-65 Diagramma logico dei gradini di massima corrente I>> per correnti di fase (semplificato) 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 157 2 Funzioni Figura 2-66 Diagramma logico dei gradini di massima corrente I>> per corrente omopolare (semplificato) Ogni corrente di fase e la corrente omopolare tripla (somma delle correnti di fase), viene confrontata con il valore impostato comune per ogni gradino I> e 3I0> e viene segnalato un eventuale superamento. Se si utilizza la funzione di stabilizzazione all'inserzione viene prima eseguita un'analisi della frequenza. Se viene rilevata una corrente di inrush, la segnalazione di avviamento normale è sostituita dalla segnalazione corrispondente di inrush. Allo scadere dei rispettivi tempi di ritardo T I> e T 3I0>, viene emesso un comando di scatto se non è presente nessuna corrente di inrush oppure se la stabilizzazione all'inserzione non è attiva. Se quest'ultima è attiva e viene rilevata anche una corrente di inrush, non ha luogo uno scatto ma viene emessa una segnalazione allo scadere della temporizzazione. Per ogni gradino sono disponibili una segnalazione di scatto e una segnalazione della sequenza temporale. I valori di ricaduta sono pari al 95% circa della soglia d'intervento per valori impostati superiori a IN. Per valori più piccoli, il rapporto di ricaduta si riduce al fine di evitare una reazione intermittente in presenza di correnti che si avvicinano al valore impostato (ad es. 90 % con 0,2 · IN). Le figure 2-67 e 2-68 mostrano i diagrammi logici dei gradini di massima corrente I> per correnti di fase e per il gradino di corrente omopolare 3I0>. 158 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.4 Protezione di massima corrente a tempo definito per correnti di fase e correnti omopolari Figura 2-67 Diagramma logico del gradino di massima corrente I> per correnti di fase (semplificato) 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 159 2 Funzioni Figura 2-68 Diagramma logico dei gradini di massima corrente 3I0> per corrente omopolare (semplificato) Le soglie d'intervento dei gradini I> (fasi), 3I0> (corrente omopolare), I>> (fasi), 3I0>> (corrente omopolare) e i tempi di ritardo validi per ogni gradino sono impostabili individualmente. 2.4.1.2 Protezione di massima corrente a tempo dipendente (IDMT) Le soglie IDMT lavorano con una caratteristica a corrente dipendente secondo le norme IEC oppure ANSI oppure secondo una caratteristica specificata dall'utente. Le caratteristiche e le rispettive formule sono riportate nei dati tecnici. In caso di configurazione di una delle caratteristiche dipendenti dalla corrente, possono essere operativi anche i gradini indipendenti I>> e I>. Avviamento, scatto 160 Ogni corrente di fase e la corrente omopolare tripla (somma delle correnti di fase) viene confrontata individualmente con il valore impostato comune per ogni gradino Ip e/o 3I0p. Ogni superamento di corrente di 1,1 volte il valore impostato viene segnalato selettivamente e provoca un avviamento. Se si utilizza la funzione di stabilizzazione all'inserzione viene prima eseguita un'analisi della frequenza. Se viene rilevata una corrente di inrush, la segnalazione di avviamento normale è sostituita dalla segnalazione corrispondente di inrush. Per l'avviamento vengono presi in considerazione i valori efficaci delle componenti fondamentali. In caso di avviamento di un gradino Ip si 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.4 Protezione di massima corrente a tempo definito per correnti di fase e correnti omopolari determina (mediante calcolo), partendo dalla corrente di guasto e in base alla caratteristica di scatto selezionata, il tempo di scatto e al trascorrere di questo tempo si emette un comando di scatto, se non è presente alcuna corrente inrush e la stabilizzazione all'inserzione non è attiva. Se quest'ultima è attiva e viene rilevata anche una corrente di inrush, non ha luogo uno scatto ma viene emessa una segnalazione allo scadere della temporizzazione. La caratteristica della corrente omopolare 3I0p può essere selezionata indipendemente dalla caratteristica utilizzata per le correnti di fase. Le soglie d'intervento dei gradini Ip (fasi) e 3I0p (corrente omopolare) e i moltiplicatori temporali validi per ogni gradino sono impostabili individualmente. Le figure 2-69 e 2-70 riportano i diagrammi logici della protezione di massima corrente a tempo dipendente per le correnti di fase Ip e per le correnti omopolari 3I0p. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 161 2 Funzioni Figura 2-69 162 Diagramma logico della protezione di massima corrente a tempo dipendente (IDMT) per corrente omopolare – esempio per caratteristica IEC (semplificato) 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.4 Protezione di massima corrente a tempo definito per correnti di fase e correnti omopolari Figura 2-70 Diagramma logico della protezione di massima corrente a tempo indipendente (IDMT) per corrente omopolare – esempio per caratteristica IEC (semplificato) Tipo di ricaduta È possibile selezionare se la ricaduta di una soglia debba avvenire subito dopo il passaggio al di sotto della soglia oppure seguendo una caratteristica ("disk-emulation"). "Subito" significa che l'eccitazione ricade quando il valore passa al di sotto del 95% circa della soglia di intervento e, in caso di un nuovo avviamento, si riavvia il temporizzatore. Se si utilizza la "disk-emulation" l'eliminazione della corrente avvia un processo di ricaduta (regressione del temporizzatore), che corrisponde al fenomeno di riposizionamento di un disco di Ferraris (da qui il nome „emulazione di disco“). Un vantaggio di questo tipo di funzionamento è rappresentato dalla considerazione dei guasti „precedenti“ in seguito all'inerzia del disco di Ferraris e dall'adattamento dei valori di temporizzazione. La regressione della temporizzazione ha inizio quando si passa sotto il 90% del valore impostato in funzione della curva di ricaduta della caratteristica selezionata. Nel campo tra il valore di ricaduta (95 % della soglia d'intervento) e il 90 % del valore impostato, il disco viene considerato fermo (nessun movimento di rotazione del disco). 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 163 2 Funzioni La "disk-emulation" si rivela vantaggiosa se la selettività della protezione di massima corrente dev'essere coordinata con altri apparecchi della rete da un punto di vista elettromagnetico oppure induttivo. Caratteristiche definite dall'utente Se l'utente definisce la caratteristica di scatto, questa può essere determinata punto per punto. Possono essere introdotti fino a 20 punti di coordinate di corrente e di tempo. Da questi il dispositivo determina per approssimazione la caratteristica tramite un'interpolazione lineare. Anche la caratteristica di ricaduta può essere definita liberamente. Per la descrizione della funzione cfr. „Tipo di ricaduta“ Se l'utente non vuole definire una caratteristica di ricaduta specifica, la ricaduta ha luogo quando la corrente va al di sotto di circa il 95% della soglia di intervento. Un nuovo avviamento riavvia quindi il temporizzatore. 2.4.1.3 Chiusura manuale All'inserzione dell'interruttore su un elemento da proteggere che presenta un guasto, è richiesta generalmente una disinserzione possibilmente rapida dell'oggetto protetto. A questo scopo, la temporizzazione di un qualsiasi gradino di massima corrente può essere annullata mediante un impulso di chiusura manuale; ciò significa che il superamento di una soglia definita genera uno scatto istantaneo. Questo impulso viene mantenuto per almeno 300 ms. A questo scopo, il comando di chiusura manuale tiene conto della parametrizzazione dell'indirizzo 2008A MANUAL CLOSE e dell'indirizzo 2208A 3I0 MAN. CLOSE per la reazione del dispositivo in caso di guasto. È inoltre possibile determinare con quale temporizzazione le soglie di intervento sono attive quando l'interruttore è azionato manualmente. Figura 2-71 Trattamento chiusura manuale (semplificato) Il trattamento della chiusura manuale può essere effettuato per ciascun punto di misura o lato. Essa è attiva anche quando viene inviato un comando interno ad un interruttore che, nei dati dell'impianto 1 (cfr. par. 2.1.4), è stato assegnato allo stesso punto di misura o lato della protezione di massima corrente. Bisogna assolutamente accertarsi che la condizione per la chiusura manuale venga derivata anche dall'interruttore che alimenta l'oggetto protetto dalla protezione di massima corrente. Questo interruttore può essere diverso per la protezione di massima corrente di fase e per la protezione di massima corrente omopolare, a seconda dell'assegnazione delle due funzioni. 2.4.1.4 Commutazione dinamica della soglia di intervento Può essere necessario elevare dinamicamente le soglie di intervento della protezione di massima corrente quando alcuni elementi dell'impianto, dopo una lunga pausa senza tensione, presentano all'inserzione un maggiore assorbimento di potenza (ad es. impianti di climatizzazione, riscaldamento, motori). È anche possibile evitare un 164 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.4 Protezione di massima corrente a tempo definito per correnti di fase e correnti omopolari aumento globale delle soglie di intervento per tenere conto di simili condizioni di inserzione. La funzione di commutazione dinamica è uguale per tutti i gradini di massima corrente ed è descritta al par. 2.6 „Commutazione dinamica della soglia di intervento per protezione di massima corrente“. Le soglie di intervento commutabili propriamente dette possono essere determinate individualmente per ogni gradino della protezione di massima corrente. 2.4.1.5 Stabilizzazione all'inserzione Quando si collega un trasformatore alla tensione si possono generare elevate correnti di inserzione (corrente inrush). Queste correnti possono essere dei multipli della corrente nominale e possono circolare per una durata compresa tra alcune decine di millisecondi ed alcuni secondi. Sebbene attraverso il filtraggio delle correnti di misura venga valutata solo la componente fondamentale, con l'inserimento di trasformatori potrebbe aversi un funzionamento intempestivo poiché anche nella corrente inrush potrebbe essere presente una parte considerevole della componenente fondamentale. La protezione di massima corrente a tempo definito dispone di una funzione integrata di stabilizzazione all'inserzione. Questa impedisce l'avviamento „normale“ dei gradini I> e Ip (non I>>) nei gradini di fase e di corrente omopolare della protezione di massima corrente. Se viene rilevata una corrente di inrush al di sopra di una soglia di intervento, vengono generate segnalazioni di inserzione (inrush) speciali che segnalano anche un guasto e la temporizzazione dello scatto associata. Se allo scadere della temporizzazione viene rilevata ancora una corrente inrush, viene segnalato lo scadere della temporizzazione, lo scatto viene però disabilitato. La corrente d'inserzione è caratterizzata da un tenore relativamente elevato della seconda armonica (doppia frequenza nominale) assente quasi del tutto in caso di cortocircuito. Se il tenore della seconda armonica nella corrente di una fase supera quindi una soglia impostabile, lo scatto in questa fase viene impedito. Lo stesso vale per la corrente omopolare. La stabilizzazione all'inserzione ha un valore limite superiore: essa non è più attiva al superamento di un valore di corrente (impostabile) poiché in questo caso si può trattare solo di un cortocircuito interno di forte intensità di corrente. Il limite inferiore rappresenta il limite di lavoro dei filtri di armonica (0,1 IN). La figura 2-72 mostra un diagramma logico semplificato. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 165 2 Funzioni Figura 2-72 Diagramma logico della stabilizzazione all'inserzione - esempio per fasi (semplificato) Poiché la stabilizzazione all'inserzione opera individualmente per ogni fase, la protezione è attiva in modo ottimale quando un trasformatore viene commutato su un guasto monofase, laddove eventualmente in un'altra fase esente da guasti scorre una corrente di inserzione. È comunque possibile impostare la protezione in modo che al superamento della componente di armonica ammissibile nella corrente di una fase, non venga stabilizzata solo questa fase con la corrente inrush ma vengano bloccate anche le altre fasi del gradino di massima corrente. La durata della funzione di "blocco incrociato" può essere limitata a un determinato tempo. La fig. 2-73 illustra il diagramma logico di questa funzione. Il blocco incrociato interessa solo le tre fasi; un blocco del gradino di corrente omopolare mediante rilevamento di una corrente di inrush in una fase e viceversa non ha luogo. Figura 2-73 166 Diagramma logico della funzione di blocco incrociato per le correnti di fase (semplificato) 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.4 Protezione di massima corrente a tempo definito per correnti di fase e correnti omopolari 2.4.1.6 Intervento rapido della protezione di sbarra mediante interblocco delle protezioni a monte Esempio di applicazione Tramite gli ingressi binari è possibile bloccare un qualsiasi gradino di corrente. Mediante impostazione si definisce se l'ingresso debba funzionare in logica attiva (attivo con tensione) o in logica di riposo (attivo senza tensione). Ciò consente la realizzazione, ad esempio, di una protezione rapida per sbarre in reti a stella e in reti ad anello aperte in un punto, mediante „interblocco delle protezioni a monte“. Questo principio viene impiegato, ad es., in reti di distribuzione nelle quali un trasformatore alimenta, a partire dalla rete di interconnessione, un tratto di sbarra con più derivazioni. La protezione di massima corrente è posta al lato bassa tensione. l principio dell'interblocco delle protezioni a monte si basa sul fatto che la protezione di massima corrente dell'alimentazione scatta dopo un breve tempo T I>> indipendentemente dalle temporizzazioni impostate per ogni uscita, qualora l'avviamento non sia bloccato da una protezione di massima corrente di una delle derivazioni. È sempre la protezione più vicina al punto del guasto a scattare con il tempo più breve, poiché essa non può essere bloccata da una protezione a monte del guasto. Le soglie T I> e T Ip agiscono come gradini di riserva. Le segnalazioni di avviamento generate dal relè di protezione sul lato derivazione vengono trasmesse come segnalazione di ingresso (per i gradini della corrente di fase e della corrente omoplare) su un ingresso binario del lato di alimentazione del dispositivo di protezione. Figura 2-74 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 Protezione per sbarre mediante interblocco retroattivo - principio 167 2 Funzioni 2.4.2 Protezione di massima corrente per correnti di fase I principi di funzionamento della protezione di massima corrente a tempo indipendente (DT) e della protezione di massima corrente a tempo dipendente (IDMT) per correnti omopolari sono descritti dettagliatamente nel precedente par. „Protezione di massima corrente in generale“ (cfr. par. 2.4.1). Qui di seguito sono riportate le indicazioni specifiche relative all'impostazione per la protezione di massima corrente per correnti di fase Phase O/C. 2.4.2.1 Indicazioni per l'impostazione In generale Nota Nelle indicazioni per l'impostazione è descritta la prima protezione di massima corrente per correnti di fase. Gli indirizzi dei parametri e i numeri delle segnalazioni della seconda e della terza protezione di massima corrente sono riportati alla fine del presente paragrafo sotto „Altre funzioni di protezione di massima corrente per correnti di fase“. Durante la configurazione delle funzioni (par. 2.1.3), all'indirizzo 120 DMT/IDMT Phase viene definito il tipo di caratteristica. Qui sono disponibili solo le impostazioni valide per la selezione della rispettiva caratteristica. I gradini indipendenti I>> e I> sono disponibili in tutti i casi. Una seconda o una terza protezione di massima corrente di fase, se utilizzata, dev'essere configurata agli indirizzi 130 DMT/IDMT Phase2 e 132 DMT/IDMT Phase3. Ognuna delle funzioni di protezione utilizzate dev'essere assegnata ad un lato dell'oggetto principale protetto oppure ad un altro punto di misura trifase. Ciò può essere effettuato separatamente per ciascuna funzione (par. 2.1.4, titolo al margine „Altre funzioni di protezione trifase“). È necessario assicurarsi anche della corretta associazione tra gli ingressi di misura dell'apparecchio e i punti di misura (trasformatori amperometrici) dell'impianto (par. 2.1.4, titolo al margine „Assegnazione dei punti di misura trifase“). Nota Se la protezione di massima corrente è assegnata ad un lato dell'oggetto principale protetto, per l'impostazione dei valori di corrente valgono le grandezze I/INS riferite alla corrente nominale del lato dell'oggetto principale protetto. In altri casi i valori di corrente vengono impostati in Ampere. All'indirizzo 2001 PHASE O/C la protetezione di massima corrente per correnti di fase può essere attivata (ON) o disattivata (OFF). Inoltre può essere bloccato il comando di scatto quando la funzione è attivata (Block relay). L'indirizzo 2008 MANUAL CLOSE stabilisce quale delle soglie di corrente di fase dev'essere attiva senza ritardo quando viene riconosciuta una chiusura manuale. Le impostazioni I>> instant. e I> instant. sono possibili indipendentemente dal 168 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.4 Protezione di massima corrente a tempo definito per correnti di fase e correnti omopolari tipo di caratteristica selezionata; Ip instant. è possibile solo se è stata configurata una soglia a tempo dipendente. Questa impostazione è possibile solo tramite DIGSI Altri parametri. Se la protezione è impiegata sul lato di alimentazione di un trasformatore, selezionare un gradino più alto I>> che non possa reagire mediante la corrente di inserzione, a condizione che la funzione di chiusura manuale non sia disattivata Inactive. All'indirizzo 2002 InRushRest. Ph si può scegliere se attivare o no la stabilizzazione all'inserzione (stabilizzazione all'inrush con seconda armonica) per tutti i gradini di fase della protezione di massima corrente (eccetto I>>). Selezionare ON, se un gradino della protezione di massima corrente è impiegato sul lato di alimentazione di un trasformatore. In caso contrario l'impostazione può rimanere su OFF. Se per un motivo qualsiasi i gradini di fase devono essere regolati in modo molto sensibile, va ricordato che la stabilizzazione all'inserzione può funzionare solo a partire dal 10% della corrente nominale (limite di funzionamento inferiore del filtraggio di armoniche). Soglie di massima corrente I>> La soglia I>> (indirizzo 2011 o 2212) e la soglia I> o Ip formano insieme una caratteristica a due gradini. Se un gradino non viene utilizzato, impostate il valore di intervento su ∞. La soglia I>> funziona sempre con un ritardo definito. Se la protezione di massima corrente agisce al lato di alimentazione di un trasformatore, di una reattanza addizionale, di un motore oppure nel centro stella di un generatore, questo gradino può essere utilizzato per la selettività amperometrica. Esso verrà quindi regolato in modo da reagire per cortocircuiti fino all'oggetto da proteggere ma non nel caso di una corrente di cortocircuito circolante. Esempio: Trasformatore nell'alimentazione di una sbarra con i seguenti dati: Trasformatore YNd5 35 MVA 110 kV/20 kV uk = 15 % Trasformatore amperometrico 200 A/5 A sul lato 110-kV La protezione di massima corrente è attiva sul lato 110 kV (=lato di alimentazione). La corrente di cortocircuito trifase massima possibile, al lato 20-kV, corrisponde al valore seguente in casi di tensione rigida al lato 110-kV: Con un fattore di sicurezza del 20 % il valore d'impostazione primario è il seguente: valore d'impostazione I>> = 1,2 · 1224,7 A = 1470 A Per la parametrizzazione in grandezze secondarie, le correnti devono essere convertite sul lato secondario dei trasformatori amperometrici. Valore secondario impostato: vale a dire che in caso di correnti di cortocircuito superiori a 1470 A (primario) oppure a 36,7A (secondario), è certa la presenza di un cortocircuito nella zona del trasforma- 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 169 2 Funzioni tore. Esso può essere immediatamente eliminato dalla protezione di massima corrente. In caso di impostazione in grandezze relative, la corrente nominale del trasformatore (qui uguale alla corrente nominale del lato) viene eliminata e la formula si semplifica: Con lo stesso fattore di sicurezza risulta valore d'impostazione I>> = 0,8 · INS (corrente nominale del lato). Elevati picchi di corrente d'inserzione (corrente di inrush) vengono resi innocui mediante le temporizzazioni se la loro componente fondamentale (indirizzo 2013 T I>>) supera il valore impostato. La stabilizzazione all'inserzione non agisce sui gradini I>>. In caso di impiego del principio dell'„interblocco delle protezioni a monte“, vengono sfruttate le differenti soglie della protezione di massima corrente: il gradino I>>, ad es., viene utilizzato con una breve temporizzazione di sicurezza T I>> (ad es. 50 ms) come protezione rapida di sbarra. Per eventuali guasti al lato uscita I>> è bloccato. Il gradino I> oppure Ip serve qui come protezione di riserva. Le soglie di intervento di entrambi i gradini (I> o Ip e I>>) sono identiche. La temporizzazione T I> o T Ip (caratteristica IEC) oppure D Ip (caratteristica ANSI) viene impostata in modo da superare la temporizzazione delle uscite. Per la protezione contro i cortocircuiti di un motore, bisogna tenere conto del fatto che il valore d'impostazione I>> dev'essere inferiore alla corrente di cortocircuito minima (bifase) e superiore alla corrente di avviamento massima. Poiché la corrente di inserzione massima è di regola (anche in condizioni sfavorevoli) inferiore a 1,6 x la corrente nominale di avviamento, per il gradino di cortocircuito I>> si ottiene l'impostazione seguente: 1,6 · IAvviamento < I>> < Ik 2pol Un aumento della corrente di avviamento dovuto alla presenza di una sovratensione è già preso in considerazione nel fattore 1,6. L'impostazione del gradino I>> può essere effettuata senza ritardo (T I>> = 0.00 s), poiché nel motore - diversamente che nel trasformatore - non ha luogo nessuna saturazione della reattanza parallela. l tempo impostato T I>> è un tempo di ritardo supplementare che non comprende i tempi di risposta interna (tempo di misura ecc.). Il ritardo può essere impostato anche su ∞. In questo caso non ha luogo uno scatto dopo un avviamento, ma quest'ultimo viene comunque segnalato. Se la soglia di intervento è regolata su ∞ non vengono trasmessi né la segnalazione di avviamento né lo scatto. Soglie di massima corrente indipendente I> Per l'impostazione della soglia di massima corrente I> (indirizzo 2014 o 2015) è determinante, in primo luogo, la massima corrente di esercizio possibile. L'avviamento per sovraccarico deve essere evitato, poiché l'apparecchio in questo modo operativo funziona con tempi di comando molto brevi come protezione contro i cortocircuiti e non come protezione contro il sovraccarico. Di conseguenza si imposterà per le linee oppure per le sbarre un valore di circa il 20% e per i trasformatori e i motori un valore di circa il 40% al di sopra del (sovra)carico massimo previsto. La temporizzazione da impostare (indirizzo 2116 T I>) risulta dallo schema di selettività stabilito per la rete. I tempi impostati sono tempi di ritardo supplementari che non comprendono i tempi di risposta interni (tempo di misura ecc.). Il ritardo può essere impostato anche su ∞. In questo caso non ha luogo uno scatto dopo un avviamento, quest'ultimo però viene co- 170 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.4 Protezione di massima corrente a tempo definito per correnti di fase e correnti omopolari munque segnalato. Se la soglia di intervento è regolata su ∞ non vengono trasmessi né la segnalazione di avviamento né lo scatto. Soglie di massima corrente Ip per caratteristiche IEC Per le soglie a tempo dipendente dalla corrente possono essere selezionate diverse caratteristiche in funzione della configurazione („Funzioni“, indirizzo 120, par. 2.1.3.1). Per le caratteristiche IEC (indirizzo 120 DMT/IDMT Phase = TOC IEC) sono disponibili all'indirizzo 2026 IEC CURVE: • Normal Inverse (inverse, tipo A secondo IEC 60255-3), • Very Inverse (very inverse, tipo B secondo IEC 60255-3), • Extremely Inv. (extremely inverse, tipo C secondo IEC 60255-3), e • Long Inverse (longtime, tipo B secondo IEC 60255-3). Le caratteristiche e le rispettive formule sono rappresentate nei „Dati tecnici“. Osservare che, nel caso di selezione di una caratteristica di scatto IDMT, esiste già un margine di sicurezza pari a 1,1 circa tra la soglia di avviamento e il valore impostato. Ciò significa che un avviamento non avrà luogo fino a quando non circolerà una corrente maggiore di 1,1 del valore impostato. Il valore della corrente viene impostato all'indirizzo 2021 Ip o 2022 Ip. Per l'impostazione è determinante, in primo luogo, la massima corrente di esercizio possibile. L'avviamento per sovraccarico deve essere evitato, poiché l'apparecchio in questo modo operativo funziona con tempi di comando molto brevi come protezione contro i cortocircuiti e non come protezione di sovraccarico. Il corrispondente fattore di tempo è accessibile all'indirizzo 2023 T Ip. Questo fattore dev'essere coordinato con lo schema di selettività della rete. Il fattore può essere impostato anche su ∞. In questo caso non ha luogo uno scatto dopo un avviamento, ma quest'ultimo viene comunque segnalato. Se il gradino Ip non viene utilizzato, durante la configurazione delle funzioni di protezione selezionare all'indirizzo 120 DMT/IDMT Phase = Definite Time. Se all'indirizzo 2225 TOC DROP-OUT si imposta la Disk Emulation, la ricaduta ha luogo conformemente alla caratteristica di ricaduta, come riportato nella descrizione della funzione di protezione di massima corrente dipendente, titolo al margine „Tipo di ricaduta“. Gradini di massima corrente Ip per caratteristiche ANSI Per i gradini dipendenti dalla corrente possono essere selezionate diverse caratteristiche, in funzione della configurazione. Per le caratteristiche ANSI (indirizzo 120 DMT/IDMT Phase = TOC ANSI) sono disponibili all'indirizzo 2027 ANSI CURVE: • Definite Inv., • Extremely Inv., • Inverse, • Long Inverse, • Moderately Inv., • Short Inverse e • Very Inverse Le caratteristiche e le rispettive formule sono rappresentate nei „Dati tecnici“. Osservare che, nel caso di selezione di una caratteristica di scatto IDMT, esiste già un margine di sicurezza pari a 1,1 circa tra la soglia di avviamento e il valore impostato. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 171 2 Funzioni Ciò significa che un avviamento non avrà luogo fino a quando non circolerà una corrente maggiore di 1,1 del valore impostato. Il valore della corrente viene impostato all'indirizzo 2021 Ip o 2022 Ip. Per l'impostazione è determinante, in primo luogo, la massima corrente di esercizio possibile. L'avviamento per sovraccarico deve essere evitato, poiché l'apparecchio in questo modo operativo funziona con tempi di comando molto brevi come protezione contro i cortocircuiti e non come protezione di sovraccarico. Il corrispondente fattore di tempo dev'essere impostato all'indirizzo 2024 D Ip. Questo fattore dev'essere coordinato con lo schema di selettività della rete. Il fattore può essere impostato anche su ∞. In questo caso non ha luogo uno scatto dopo un avviamento, ma quest'ultimo viene comunque segnalato. Se il gradino Ip non viene utilizzato, durante la configurazione delle funzioni di protezione selezionare all'indirizzo 120 DMT/IDMT Phase = Definite Time. Se si imposta all'indirizzo 2025 TOC DROP-OUT la "disk emulation" la ricaduta ha luogo conformemente alla caratteristica di ricaduta, come descritto nel sottoparagrafo „Tipo di ricaduta“ (cfr. par. 2.4.1, titolo al margine „tipo di ricaduta“). Commutazione dinamica della soglia di intervento Per ogni gradino è possibile definire un gruppo alternativo di soglie d'intervento che possono essere commutate automaticamente durante l'esercizio (cfr. par. 2.6). Qui vengono impostati per i gradini valori alternativi, ovvero: • per la protezione DT, fasi: indirizzo 2111 o 2112 per la soglia d'intervento I>>, indirizzo 2113 per il ritardo T I>>, indirizzo 2114 o 2115 per la soglia di intervento I>, indirizzo 2116 per il ritardo T I>; • per la protezione IDMT, fasi, secondo le caratteristiche IEC: indirizzo 2121 o 2122 per la soglia di intervento Ip, indirizzo 2123 per il fattore di tempo T Ip; • per la protezione IDMT, fasi, secondo le caratteristiche ANSI: indirizzo 2121 o 2122 per la soglia di intervento Ip, indirizzo 2124 per il fattore di tempo D Ip. Caratteristiche definite dall'utente Per la protezione di massima corrente a tempo dipendente si può specificare anche una caratteristica di scatto e di ricaduta. A questo scopo, durante la parametrizzazione è disponibile in DIGSI una finestra di dialogo per l'immissione di fino a 20 coppie di valori della corrente e del tempo di scatto. La caratteristica immessa può anche essere rappresentata graficamente in DIGSI. 172 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.4 Protezione di massima corrente a tempo definito per correnti di fase e correnti omopolari Figura 2-75 Immissione e visualizzazione di una caratteristica di scatto definita dall'utente con DIGSI – esempio Per poter definire una caratteristica di scatto specifica dell'utente, alla configurazione delle funzioni dev'essere impostata all'indirizzo 120 DMT/IDMT Phase l'opzione User Defined PU (vedi par. 2.1.3.1). Per stabilire anche la caratteristica di ricaduta impostare l'opzione User def. Reset. Le coppie di valori sono riferite ai valori impostati per la corrente e il tempo. Poiché i valori di corrente immessi vengono arrotondati per eccesso o per difetto prima dell'ulteriore elaborazione nel dispositivo (cfr. tabella 2-7) si consiglia di utilizzare questi valori di corrente preferenziali. Tabella 2-7 Valori preferenziali delle correnti standardizzate per caratteristiche di scatto definite dall'utente I/Ip = 1 - 1,94 I/Ip = 2 - 4,75 I/Ip = 5 - 7,75 I/Ip = 8 - 20 1,00 1,50 2,00 3,50 5,00 6,50 8,00 15,00 1,06 1,56 2,25 3,75 5,25 1,13 1,63 2,50 4,00 5,50 6,75 9,00 16,00 7,00 10,00 17,00 1,19 1,69 2,75 4,25 5,75 7,25 11,00 18,00 1,25 1,75 3,00 4,50 6,00 7,50 12,00 19,00 1.31 1,81 3,25 4,75 6,25 7,75 13,00 20,00 1,38 1,88 1,44 1,94 14,00 Alla stato di fornitura tutti i valori di corrente sono fissati a ∞. In questo modo essi vengono resi inutilizzabili e non può avere luogo né un avviamento né uno scatto tramite questa funzione di protezione. Per specificare una caratteristica di scatto osservare quanto di seguito riportato: • le coppie di valori devono essere introdotte in successione continua. Non è necessario introdurre le 20 coppie di valori; nella maggior parte dei casi sono sufficienti 10 coppie per definire una caratteristica precisa. Una coppia di valori non utilizzata dev'essere indicata come "inutilizzata" introducendo per il valore limite "∞"! Assicurarsi che le coppie di valori generino una caratteristica continua e regolare. • Per le correnti, utilizzare i valori della tabella di cui sopra e introdurre a questo scopo i valori temporali corrispondenti. Eventuali valori divergenti I/Ip saranno corretti sul valore più prossimo. Questa correzione non verrà indicata. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 173 2 Funzioni • Le correnti inferiori al più basso valore di corrente definito non prolungano il tempo di scatto. La caratteristica di avviamento (cfr. fig. 2-76 a destra) scorre parallelamente all'asse della corrente fino al punto di minima corrente della caratteristica. • Le correnti al di sopra del più alto valore di corrente definito non riducono il tempo di scatto. La caratteristica di avviamento (fig. 2-76 a destra) scorre parallelamente all'asse della corrente a partire dal punto di massima corrente della caratteristica. Figura 2-76 Impiego di una caratterisitca definita dall'utente - esempio Per specificare una caratteristica di ricaduta osservare quanto di seguito riportato: • Per le correnti utilizzare i valori della tabella 2-8 e introdurre a questo scopo i valori temporali corrispondenti. Eventuali valori divergenti I/Ip saranno corretti sul valore più prossimo. Questa correzione non verrà indicata. • Le correnti al di sopra del più alto valore di corrente definito non prolungano il tempo di ricaduta. La caratteristica di ricaduta (cfr. fig. 2-76, a sinistra) scorre parallelamente all'asse della corrente fino al punto di massima corrente della caratteristica. • Le correnti inferiori al più basso valore di corrente definito non riducono il tempo di ricaduta. La caratteristica di ricaduta (cfr. fig. 2-76, a sinistra) scorre parallellamente all'asse della corrente a partire dal punto di minima corrente della caratteristica. • Correnti inferiori a 0,05 · valore di corrente impostato provocano una ricaduta immediata. Tabella 2-8 Valori preferenziali delle correnti standardizzate per caratteristiche di ricaduta definite dall'utente I/Ip = 1 - 0,86 174 I/Ip = 0,84 - 0,67 I/Ip = 0,66 - 0,38 I/Ip = 0,34 - 0,00 1,00 0,93 0,84 0,75 0,66 0,53 0,34 0,16 0,99 0,92 0,83 0,73 0,64 0,50 0,31 0,13 0,98 0,91 0,81 0,72 0,63 0,47 0,28 0,09 0,97 0,90 0,80 0,70 0,61 0,44 0,25 0,06 0,96 0,89 0,78 0,69 0,59 0,41 0,22 0,03 0,95 0,88 0,77 0,67 0,56 0,38 0,19 0,00 0,94 0,86 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.4 Protezione di massima corrente a tempo definito per correnti di fase e correnti omopolari Stabilizzazione all'inserzione Nelle impostazioni generali, all'indirizzo 2002 InRushRest. Ph è stata attivata (ON) o disattivata (OFF) la funzione di stabilizzazione all'inserzione. Questa funzione è necessaria in particolare per i trasformatori quando la protezione di massima corrente è attiva sul lato di alimentazione. I parametri funzionali della stabilizzazione all'inserzione vengono definiti qui come „Inrush“. Questa funzione si basa sulla valutazione della seconda armonica presente nella corrente di inserzione. Il rapporto tra seconda armonica e componente fondamentale 2.HARM. Phase (indirizzo 2041) è impostato alla fornitura su I2fN/IfN = 15 % e di regola può essere mantenuto senza essere modificato. Per poter eseguire una maggiore stabilizzazione in casi eccezionali con condizioni di inserzione particolarmente sfavorevoli, si può impostare un valore più basso. Se la corrente supera il valore impostato all'indirizzo 2042 oppure 2043 I Max InRr. Ph., la stabilizzazione mediante la seconda armonica non ha più luogo. La stabilizzazione all'inserzione può essere ampliata con la funzione di blocco incrociato. Ciò significa che al superamento della componente di armonica in una fase, vengono bloccate tutte e tre le fasi dei gradini I> oppure Ip. All'indirizzo 2044 CROSS BLK.Phase si può attivare (YES) oppure disattivare (NO) la funzione di blocco incrociato. Il tempo successivo al rilevamento di una corrente di inrush, che si deve attivare per questo blocco incrociato, viene impostato all'indirizzo 2045 T CROSS BLK.Ph. Altre funzioni di protezione di massima corrente per correnti di fase Precedentemente si è descritta la prima protezione di massima corrente per correnti di fase. Le differenze relative agli indirizzi dei parametri e ai numeri delle segnalazioni delle tre protezioni di massima corrente sono rappresentate nella tabella seguente. I punti contrassegnati con x sono uguali. Indirizzi dei parametri Indirizzi dei parametri dinamici N. segnalazioni 1. Protezione di massima corrente per correnti di fase 20xx 21xx 023.xxxx(.01) 2. Protezione di massima corrente per correnti di fase 30xx 31xx 207.xxxx(.01) 3. Protezione di massima corrente per correnti di fase 32xx 33xx 209.xxxx(.01) Nota Se la protezione di massima corrente è assegnata ad un lato dell'oggetto principale protetto, per l'impostazione dei valori di corrente valgono le grandezze I/INS riferite alla corrente nominale del lato dell'oggetto principale protetto. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 175 2 Funzioni 2.4.2.2 Tabella parametri I parametri il cui indirizzo è seguito da una "A", possono essere modificati solo con DIGSI, alla voce "Altri parametri". Nella tabella sono riportati i valori preimpostati in base alle esigenze del mercato. La colonna C (configurazione) indica la corrente nominale secondaria del trasformatore amperometrico corrispondente. Ind. Parametri C Possibilità di impostazione Preimpostazione Spiegazione 2001 PHASE O/C ON OFF Block relay OFF Massima corrente di fase 2002 InRushRest. Ph ON OFF OFF Limitazione corrente di inserzione, Max Corr di fase 2008A MANUAL CLOSE I>> instant. I> instant. Ip instant. Inactive I>> instant. Chiusura manuale modo O/C 2011 I>> 1A 0.10 .. 35.00 A; ∞ 4.00 A I>> avviamento 5A 0.50 .. 175.00 A; ∞ 20.00 A 2012 I>> 0.10 .. 35.00 I/InS; ∞ 4.00 I/InS I>> avviamento 2013 T I>> 0.00 .. 60.00 sec; ∞ 0.10 sec T I>> tempo di ritardo 2014 I> 1A 0.10 .. 35.00 A; ∞ 2.00 A I> avviamento 5A 0.50 .. 175.00 A; ∞ 10.00 A 2015 I> 0.10 .. 35.00 I/InS; ∞ 2.00 I/InS I> avviamento 2016 T I> 0.00 .. 60.00 sec; ∞ 0.30 sec T I> tempo di ritardo 2021 Ip 1A 0.10 .. 4.00 A 2.00 A Ip avviamento 5A 0.50 .. 20.00 A 10.00 A 2022 Ip 0.10 .. 4.00 I/InS 2.00 I/InS Ip avviamento 2023 T Ip 0.05 .. 3.20 sec; ∞ 0.50 sec T Ip Selezione Tempo 2024 D Ip 0.50 .. 15.00 ; ∞ 5.00 D Ip Fattore di tempo 2025 TOC DROP-OUT Instantaneous Disk Emulation Disk Emulation TOC caratteristica di ricaduta 2026 IEC CURVE Normal Inverse Very Inverse Extremely Inv. Long Inverse Normal Inverse Curva IEC 2027 ANSI CURVE Very Inverse Inverse Short Inverse Long Inverse Moderately Inv. Extremely Inv. Definite Inv. Very Inverse Curva ANSI 2031 I/Ip PU T/Tp 1.00 .. 20.00 I/Ip; ∞ 0.01 .. 999.00 TD 176 Curva I/Ip - TI/TIp avviamento 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.4 Protezione di massima corrente a tempo definito per correnti di fase e correnti omopolari Ind. Parametri C Possibilità di impostazione Preimpostazione Spiegazione 2032 MofPU Res T/Tp 0.05 .. 0.95 I/Ip; ∞ 0.01 .. 999.00 TD 2041 2.HARM. Phase 10 .. 45 % 15 % Max corr. fase 2.Arm in % della fond. 2042 I Max InRr. Ph. 1A 0.30 .. 25.00 A 7.50 A Max corr. fase per Inr. rest. 5A 1.50 .. 125.00 A 37.50 A Multiple of Pickup <-> TI/TIp 2043 I Max InRr. Ph. 0.30 .. 25.00 I/InS 7.50 I/InS Max corr. fase per Inr. rest. 2044 CROSS BLK.Phase NO YES NO BLOCCO INCROCIATO Max Corr. di fase 2045 T CROSS BLK.Ph 0.00 .. 180.00 sec 0.00 sec BLOCCO INCROCIATO Max Corr. tempo dip. di fase 2111 I>> 1A 0.10 .. 35.00 A; ∞ 10.00 A I>> avviamento 5A 0.50 .. 175.00 A; ∞ 50.00 A 2112 I>> 0.10 .. 35.00 I/InS; ∞ 10.00 I/InS I>> avviamento 2113 T I>> 0.00 .. 60.00 sec; ∞ 0.10 sec T I>> tempo di ritardo 2114 I> 1A 0.10 .. 35.00 A; ∞ 4.00 A I> avviamento 5A 0.50 .. 175.00 A; ∞ 20.00 A 2115 I> 0.10 .. 35.00 I/InS; ∞ 4.00 I/InS I>avviamento 2116 T I> 0.00 .. 60.00 sec; ∞ 0.30 sec T I> tempo di ritardo 2121 Ip 1A 0.10 .. 4.00 A 4.00 A Ip avviamento 5A 0.50 .. 20.00 A 20.00 A 2122 Ip 0.10 .. 4.00 I/InS 4.00 I/InS Ip avviamento 2123 T Ip 0.05 .. 3.20 sec; ∞ 0.50 sec T Ip Selezione Tempo 2124 D Ip 0.50 .. 15.00 ; ∞ 5.00 D Ip Selezione Tempo 2.4.2.3 Informazioni N° Informazione Tipo di inf. Spiegazione 023.2404 >BLK Phase O/C SP >BLOCK Max corrente di fase 023.2411 O/C Phase OFF OUT Max corrente fase OFF 023.2412 O/C Phase BLK OUT Max corrente fase BLOCCATA 023.2413 O/C Phase ACT OUT Max corrente fase ATTIVAS 023.2422 O/C Ph L1 PU OUT Max corrente fase L1 avviata 023.2423 O/C Ph L2 PU OUT Max corrente fase L2 avviata 023.2424 O/C Ph L3 PU OUT Max corrente fase L3 avviata 023.2491 O/C Ph. Not av. OUT Max corrente fase non disponibile 023.2501 >BLK Ph.O/C Inr SP >BLOCCO InRush max corrente di fase 023.2502 >BLOCK I>> SP >BLOCCO I>> 023.2503 >BLOCK I> SP >BLOCCO I> 023.2504 >BLOCK Ip SP >BLOCCO Ip 023.2514 I>> BLOCKED OUT I>> BLOCCATA 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 177 2 Funzioni N° Informazione Tipo di inf. Spiegazione 023.2515 I> BLOCKED OUT I> BLOCCATA 023.2516 Ip BLOCKED OUT Ip BLOCCATA 023.2521 I>> picked up OUT I>> avviamento 023.2522 I> picked up OUT I> avviamento 023.2523 Ip picked up OUT Ip avviamento 023.2524 I> InRush PU OUT I> InRush avviamento 023.2525 Ip InRush PU OUT Ip InRush avviamento 023.2526 L1 InRush PU OUT Avviamento Fase L1 InRush 023.2527 L2 InRush PU OUT Avviamento Fase L2 InRush 023.2528 L3 InRush PU OUT Avviamento Fase L3 InRush 023.2531 L1 InRush det. OUT Rilevamento InRush Fase 1 023.2532 L2 InRush det. OUT Rilevamento InRush Fase 2 023.2533 L3 InRush det. OUT Rilevamento InRush Fase 3 023.2534 INRUSH X-BLK OUT Cross blk: PhX blocked PhY 023.2541 I>> Time Out OUT I>> Time Out 023.2542 I> Time Out OUT I> Time Out 023.2543 Ip Time Out OUT Ip Time Out 023.2551 I>> TRIP OUT I>> Scatto 023.2552 I> TRIP OUT I> Scatto 023.2553 Ip TRIP OUT Ip Scatto 2.4.3 Protezione di massima corrente omopolare I principi di funzionamento della protezione di massima corrente a tempo indipendente (DT) e della protezione di massima corrente a tempo dipendente (IDMT) per correnti omopolari sono descritti dettagliatamente nel precedente par. „Protezione di massima corrente in generale“ (cfr. par. 2.4.1). Qui di seguito sono riportate le indicazioni specifiche relative all'impostazione per la protezione di massima corrente per corrente omopolare 3I0 O/C. 2.4.3.1 Indicazioni per l'impostazione In generale Nota Nelle indicazioni per l'impostazione è descritta la prima protezione di massima corrente per corrente omopolare. Gli indirizzi dei parametri e i numeri delle segnalazioni della seconda e della terza protezione di massima corrente sono riportati alla fine del presente paragrafo sotto „Altre funzioni di protezione di massima corrente per corrente omopolare“. Durante la configurazione delle funzioni (par. 2.1.3), all'indirizzo 122 DMT/IDMT 3I0 viene definito il tipo di caratteristica per i gradini di corrente omoplare. Qui sono disponibili solo le impostazioni valide per la selezione della rispettiva caratteristica. I gradini indipendenti 3I0>> e 3I0> sono disponibili in tutti i casi. 178 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.4 Protezione di massima corrente a tempo definito per correnti di fase e correnti omopolari Una seconda o una terza protezione di massima corrente omopolare, se utilizzata, dev'essere configurata agli indirizzi 134 DMT/IDMT 3I0 2 e 136 DMT/IDMT 3I0 3. Ognuna delle funzioni di protezione utilizzate dev'essere assegnata ad un lato dell'oggetto principale protetto oppure ad un altro punto di misura trifase. Ciò può essere effettuato indipendentemente dalla protezione di massima corrente di fase (par. 2.1.4 titolo al margine „Altre funzioni di protezione trifase“). È necessario assicurarsi anche della corretta associazione tra gli ingressi di misura dell'apparecchio e i punti di misura (trasformatori amperometrici) dell'impianto (par. 2.1.4, titolo al margine „Assegnazione dei punti di misura trifase“). Nota Nota: Se la protezione di massima corrente è assegnata ad un lato dell'oggetto principale protetto, per l'impostazione dei valori di corrente valgono le grandezze I/INS riferite alla corrente nominale del lato dell'oggetto principale protetto. In altri casi i valori di corrente vengono impostati in Ampere. All'indirizzo 2201 3I0 O/C la protezione di massima corrente per corrente omopolare può essere attivata (ON) o disattivata (OFF). Inoltre può essere bloccato il comando di scatto quando la funzione è attivata (Block relay). L'indirizzo 2208 3I0 MAN. CLOSE stabilisce quale dei gradini di corrente omopolare dev'essere attivo senza ritardo quando viene riconosciuta una chiusura manuale. Le impostazioni 3I0>> instant. e 3I0> instant. sono possibili indipendentemente dal tipo di caratteristica selezionata; 3I0p instant. è possibile solo se è stato configurato anche un gradino dipendente. La stabilizzazione non agisce su 3I0>>. Questa impostazione è possibile solo tramite DIGSI in Altri parametri. Per l'impostazione vale quanto già detto per i gradini di corrente di fase. All'indirizzo 2202 InRushRest. 3I0 si può scegliere se attivare o meno la stabilizzazione all'inserzione (stabilizzazione con seconda armonica). Selezionare ON, se il gradino di corrente omopolare della protezione di massima corrente viene impiegato al lato di alimentazione di un trasformatore con centro stella collegato a terra. In caso contrario l'impostazione può rimanere su OFF. Se i gradini di corrente omopolare devono essere regolati in modo molto sensibile, va ricordato che la stabilizzazione all'inserzione può funzionare solo a partire dal 10% della corrente nominale (limite di funzionamento inferiore del filtraggio di armoniche). Soglia di massima corrente 3I0>> La soglia 3I0>> (indirizzo 2211 o 2212) e la soglia 3I0> oppure 3I0p formano insieme caratteristica a due gradini. Se un gradino non viene utilizzato, impostate il valore di intervento su ∞. La soglia 3I0>> funziona sempre con un ritardo definito. Se l'avvolgimento protetto non è collegato a terra, le correnti omopolari si possono presentare solo nel caso di un cortocircuito oppure di un doppio guasto a terra con un punto base interno. In questo caso il gradino 3I0>> non viene utilizzato. Il gradino 3I0>> può essere utilizzato, ad es., per la selettività amperometrica. Va comunque osservato che il sistema omopolare delle correnti è determinante. Nel caso di un trasformatore con avvolgimenti separati, i sistemi omopolari sono in generale separati (eccezione: messa a terra del centro stella oppure autotrasformatore collegato a terra). Anche le correnti di inrush sono possibili nel sistema omopolare solo se il centro stella dell'avvolgimento in questione è collegato a terra. Queste correnti vengono rese 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 179 2 Funzioni innocue mediante le temporizzazioni (indirizzo 2213 T 3I0>>) se la loro componente fondamentale supera il valore impostato. L'impiego del principio dell'„interblocco delle protezioni a monte“ è indicato quando l'avvolgimento interessato è collegato a terra. In questo caso vengono sfruttate le differenti soglie della protezione di massima corrente: il gradino 3I0>>, ad es., viene utilizzato con una breve temporizzazione di sicurezza T 3I0>> (ad es. 50 ms) come protezione rapida di sbarra. Per eventuali guasti al lato uscita 3I0>> è bloccato. Il gradino 3I0> oppure 3I0p serve qui come protezione di riserva. Le soglie di intervento di entrambi i gradini (3I0> o 3I0p e 3I0>>) sono identiche. La temporizzazione T 3I0> o T 3I0p (caratteristica IEC) oppure D 3I0p (caratteristica ANSI) viene impostata in modo da superare la temporizzazione delle uscite. A questo proposito è determinante lo schema di selettività per guasti a terra che consente nella maggior parte dei casi tempi di risposta più brevi. Il tempo impostato T 3I0>> è un tempo di ritardo supplementare che non comprende i tempi di risposta interna (tempo di misura ecc.). Il ritardo può essere impostato anche su ∞. In questo caso non ha luogo uno scatto dopo un avviamento, ma quest'ultimo viene comunque segnalato. Se la soglia di intervento è regolata su ∞ non vengono trasmessi né la segnalazione di avviamento né lo scatto. Soglia di massima corrente a tempo indipendente 3I0> Per l'impostazione della soglia di massima corrente 3I0> (indirizzo 2214 o 2215) è determinante, in primo luogo, la minima corrente di cortocircuito possibile. Si tenga presente che, nel caso di più punti di misura, si devono prevedere tolleranze di misura più elevate risultanti da errori di sommatoria. La temporizzazione da impostare (parametro 2216 T 3I0>) risulta dallo schema di selettività stabilito per la rete, laddove per correnti di terra in una rete collegata a terra è possibile spesso uno schema di selettività separato con temporizzazioni più brevi. Se i gradini di corrente omopolare devono essere regolati in modo molto sensibile, va ricordato che la stabilizzazione all'inserzione può funzionare solo a partire dal 10% della corrente nominale (limite di funzionamento inferiore del filtraggio di armoniche). È consigliabile in questo caso aumentare la temporizzazione se si utilizza la stabilizzazione all'inserzione. Il tempo impostato è un tempo di ritardo supplementare che non comprende i tempi di risposta interna (tempo di misura ecc.). Il ritardo può essere impostato anche su ∞. In questo caso non ha luogo uno scatto dopo un avviamento, ma quest'ultimo viene comunque segnalato. Se la soglia di intervento è regolata su ∞ non vengono trasmessi né la segnalazione di avviamento né lo scatto. Soglia di massima corrente a tempo dipendente 3I0p per caratteristiche IEC Per la soglia a tempo dipendente dalla corrente possono essere selezionate diverse caratteristiche in funzione della configurazione delle funzioni, indirizzo 122 (si veda 2.1.3.1). Per le caratteristiche IEC (indirizzo 122 DMT/IDMT 3I0 = TOC IEC) sono disponibili all'indirizzo 2226 IEC CURVE: • Normal Inverse (inverse, tipo A secondo IEC 60255-3), • Very Inverse (very inverse, tipo B secondo IEC 60255-3), • Extremely Inv. (extremely inverse, tipo C secondo IEC 60255-3), e • Long Inverse (longtime, tipo B secondo IEC 60255-3). Le caratteristiche e le rispettive formule sono rappresentate nei „Dati tecnici“. Osservare che, nel caso di selezione di una caratteristica di scatto IDMT, esiste già un margine di sicurezza pari a 1,1 circa tra la soglia di avviamento e il valore impostato. 180 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.4 Protezione di massima corrente a tempo definito per correnti di fase e correnti omopolari Ciò significa che un avviamento non avrà luogo fino a quando non circolerà una corrente maggiore di 1,1 del valore impostato. Il valore della corrente viene impostato all'indirizzo 2221 o 2222 3I0p. Per l'impostazione è determinante, in primo luogo, la minima corrente di cortocircuito possibile. Si tenga presente che, nel caso di più punti di misura, si devono prevedere tolleranze di misura più elevate risultanti da errori di sommatoria. Il corrispondente fattore di tempo è accessibile all'indirizzo 2223 T 3I0p. Questo dev'essere coordinato con lo schema di selettività della rete, laddove per correnti di terra in una rete collegata a terra è possibile spesso avere uno schema di selettività separato con temporizzazioni più brevi. Se i gradini di corrente omopolare devono essere regolati in modo molto sensibile, va ricordato che la stabilizzazione all'inserzione può funzionare solo a partire dal 10% della corrente nominale (limite di funzionamento inferiore del filtraggio di armoniche). È consigliabile in questo caso aumentare la temporizzazione se si utilizza la stabilizzazione all'inserzione. Il fattore può essere impostato anche su ∞. In questo caso non ha luogo uno scatto dopo un avviamento, ma quest'ultimo viene comunque segnalato. Se il gradino Ip non viene utilizzato, durante la configurazione delle funzioni di protezione selezionare all'indirizzo 122 DMT/IDMT 3I0 = Definite Time. Se si imposta all'indirizzo 2225 TOC DROP-OUT la Disk Emulation, la ricaduta ha luogo conformemente alla caratteristica di ricaduta, come descritto nel sottoparagrafo „Tipo di ricaduta“. Soglia di massima corrente a tempo dipendente 3I0p per caratteristiche ANSI Per la soglia a tempo dipendente dalla corrente possono essere selezionate diverse caratteristiche in funzione della configurazione delle funzioni, indirizzo 122 (si veda 2.1.3.1). Per le caratteristiche ANSI (indirizzo 122 DMT/IDMT 3I0 = TOC ANSI) sono disponibili all'indirizzo 2227 ANSI CURVE: • Definite Inv., • Extremely Inv., • Inverse, • Long Inverse, • Moderately Inv., • Short Inverse e • Very Inverse. Le caratteristiche e le rispettive formule sono rappresentate nei „Dati tecnici“. Osservare che, nel caso di selezione di una caratteristica di scatto IDMT, esiste già un margine di sicurezza pari a 1,1 circa tra la soglia di avviamento e il valore impostato. Ciò significa che un avviamento non avrà luogo fino a quando non circolerà una corrente maggiore di 1,1 del valore impostato. Il valore della corrente viene impostato all'indirizzo 2221 o 2222 3I0p. Per l'impostazione è determinante, in primo luogo, la minima corrente di cortocircuito possibile. Si tenga presente che, nel caso di più punti di misura, si devono prevedere tolleranze di misura più elevate causate da errori di sommatoria. Il corrispondente fattore di tempo dev'essere impostato all'indirizzo 2224 D 3I0p. Questo dev'essere coordinato con lo schema di selettività della rete, laddove per correnti di terra in una rete collegata a terra è possibile spesso avere uno schema di selettività separato con temporizzazioni più brevi. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 181 2 Funzioni Se i gradini di corrente omopolare devono essere regolati in modo molto sensibile, va ricordato che la stabilizzazione all'inserzione può funzionare solo a partire dal 10% della corrente nominale (limite di funzionamento inferiore del filtraggio di armoniche). È consigliabile in questo caso aumentare la temporizzazione se si utilizza la stabilizzazione all'inserzione. Il fattore può essere impostato anche su ∞. In questo caso non ha luogo uno scatto dopo un avviamento, ma quest'ultimo viene comunque segnalato. Se il gradino 3I0p non viene utilizzato, durante la configurazione delle funzioni di protezione selezionare all'indirizzo 122 DMT/IDMT 3I0 = Definite Time. Se si imposta all'indirizzo 2225 TOC DROP-OUT la Disk Emulation, la ricaduta ha luogo conformemente alla caratteristica di ricaduta, come descritto nel sottoparagrafo „Tipo di ricaduta“. Commutazione dinamica della soglia di intervento Per ogni gradino è possibile definire un gruppo alternativo di soglie d'intervento che possono essere commutate automaticamente durante l'esercizio. Qui vengono impostati per i gradini valori alternativi (par. 2.6). per la protezione DT 3I0: • indirizzo 2311 o 2312 per la soglia di intervento 3I0>>, • indirizzo 2313 per il ritardo T 3I0>>, • indirizzo 2314 o 2315 per la soglia di intervento 3I0>, • indirizzo 2316per il ritardo T 3I0>; per la protezione IDMT 3I0 secondo le caratteristiche IEC: • indirizzo 2321 o 2322 per la soglia di intervento 3I0p, • indirizzo 2323 per il fattore di tempo T 3I0p; per la protezione IDMT 3I0 secondo le caratteristiche ANSI: • indirizzo 2321 o 2322 per la soglia di intervento 3I0p, • indirizzo 2324 per il fattore di tempo D 3I0p. Caratteristiche definite dall'utente Per la protezione di massima corrente a tempo dipendente si può specificare anche una caratteristica di scatto e di ricaduta. A questo scopo, durante la parametrizzazione è disponibile in DIGSI una finestra di dialogo per l'immissione di fino a 20 coppie di valori della corrente e del tempo di scatto. La procedura è uguale a quella descritta per i „gradini di corrente di fase“, titolo al margine „Caratteristiche definite dall'utente“ (vedi par. 2.4.2.1). Per poter definire una caratteristica di scatto per la corrente omopolare, durante la configurazione delle funzioni di protezione dev'essere impostata all'indirizzo 122 DMT/IDMT 3I0 l'opzione User Defined PU. Per stabilire anche la caratteristica di ricaduta impostare l'opzione User def. Reset. Stabilizzazione all'inserzione Nelle impostazioni generali, all'indirizzo 2202 InRushRest. 3I0 è stata attivata (ON) o disattivata (OFF) la funzione di stabilizzazione all'inserzione. Questa funzione è necessaria in particolare per trasformatori quando la protezione di massima corrente è attiva sul lato di alimentazione collegato a terra. I parametri funzionali della stabilizzazione all'inserzione vengono definiti qui come „Inrush“. Questa funzione si basa sulla valutazione della seconda armonica presente nella corrente di inserzione. Il rapporto tra seconda armonica e componente fondamentale 2.HARM. 3I0 (indirizzo 2241) è impostato alla fornitura su I2fN/IfN = 15 % e di regola può essere mantenuto senza essere modificato. Per poter eseguire una maggiore sta- 182 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.4 Protezione di massima corrente a tempo definito per correnti di fase e correnti omopolari bilizzazione in casi eccezionali con condizioni di inserzione particolarmente sfavorevoli, si può impostare un valore più basso. Se la corrente supera il valore impostato all'indirizzo 2242 oppure 2243 I Max InRr. 3I0, la stabilizzazione mediante la seconda armonica non ha più luogo. Altre funzioni di protezione di massima corrente per corrente omopolare Precedentemente si è descritta la prima protezione di massima corrente per corrente omopolare. Le differenze relative agli indirizzi dei parametri e ai numeri delle segnalazioni delle tre protezioni di massima corrente sono rappresentate nella tabella seguente. I punti contrassegnati con x sono uguali. Indirizzi dei parametri Indirizzi dei parametri dinamici N. segnalazioni 1. Protezione di massima corrente per corrente omopolare 22xx 23xx 191.xxxx(.01) 2. Protezione di massima corrente per corrente omopolare 34xx 35xx 321.xxxx(.01) 3. Protezione di massima corrente per corrente omopolare 36xx 37xx 323.xxxx(.01) Nota Se la protezione di massima corrente è assegnata ad un lato dell'oggetto principale protetto, per l'impostazione dei valori di corrente valgono le grandezze I/INS riferite alla corrente nominale del lato dell'oggetto principale protetto. 2.4.3.2 Tabella parametri Il parametri il cui indirizzo è seguito da una "A", possono essere modificati solo con DIGSI, alla voce "Altri parametri". Nella tabella sono riportati i valori preimpostati in base alle esigenze del mercato. La colonna C (configurazione) indica la corrente nominale secondaria del trasformatore amperometrico corrispondente. Ind. Parametri C Possibilità di impostazione Preimpostazione Spiegazione 2201 3I0 O/C ON OFF Block relay OFF 3I0 Max Corr. tempo dipendente 2202 InRushRest. 3I0 ON OFF OFF Limitazione corr. Inserzione O/C 3I0 2208A 3I0 MAN. CLOSE 3I0>> instant. 3I0> instant. 3I0p instant. Inactive 3I0>> instant. O/C 3I0 Modo chiusura manuale 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 183 2 Funzioni Ind. 2211 Parametri 3I0>> C Possibilità di impostazione Preimpostazione 1A 0.05 .. 35.00 A; ∞ 1.00 A 5A 0.25 .. 175.00 A; ∞ 5.00 A Spiegazione 3I0>> avviamento 2212 3I0>> 0.05 .. 35.00 I/InS; ∞ 1.00 I/InS 3I0>> avviamento 2213 T 3I0>> 0.00 .. 60.00 sec; ∞ 1.50 sec T 3I0>> tempo di ritardo 2214 3I0> 1A 0.05 .. 35.00 A; ∞ 0.40 A 3I0> avviamento 5A 0.25 .. 175.00 A; ∞ 2.00 A 2215 3I0> 0.05 .. 35.00 I/InS; ∞ 0.40 I/InS 3I0> avviamento 2216 T 3I0> 0.00 .. 60.00 sec; ∞ 2.00 sec T 3I0> tempo di ritardo 2221 3I0p 1A 0.05 .. 4.00 A 0.40 A 3I0p avviamento 5A 0.25 .. 20.00 A 2.00 A 2222 3I0p 0.05 .. 4.00 I/InS 0.40 I/InS 3I0p avviamento 2223 T 3I0p 0.05 .. 3.20 sec; ∞ 0.50 sec T 3I0p Time Dial 2224 D 3I0p 0.50 .. 15.00 ; ∞ 5.00 D 3I0p Time Dial 2225 TOC DROP-OUT Instantaneous Disk Emulation Disk Emulation TOC Drop-out caratteristica 2226 IEC CURVE Normal Inverse Very Inverse Extremely Inv. Long Inverse Normal Inverse Curva IEC 2227 ANSI CURVE Very Inverse Inverse Short Inverse Long Inverse Moderately Inv. Extremely Inv. Definite Inv. Very Inverse Curva ANSI 2231 I/I0p PU T/TI0p 1.00 .. 20.00 I/Ip; ∞ 0.01 .. 999.00 TD Avviamento curva 3I0/3I0p - T3I0/T3I0p 2232 MofPU ResT/TI0p 0.05 .. 0.95 I/Ip; ∞ 0.01 .. 999.00 TD Multiple of Pickup <-> T3I0/T3I0p 2241 2.HARM. 3I0 10 .. 45 % 15 % Max corr. 3I0 2.Arm in % della fond. 2242 I Max InRr. 3I0 1A 0.30 .. 25.00 A 7.50 A Max corr. 3I0 per Inr. Rest. 5A 1.50 .. 125.00 A 37.50 A 0.30 .. 25.00 I/InS 7.50 I/InS Max corr. 3I0 per Inr. Rest. 1A 0.05 .. 35.00 A; ∞ 7.00 A 3I0>>avviamento 5A 0.25 .. 175.00 A; ∞ 35.00 A 2243 I Max InRr. 3I0 2311 3I0>> 2312 3I0>> 0.05 .. 35.00 I/InS; ∞ 7.00 I/InS 3I0>> avviamento 2313 T 3I0>> 0.00 .. 60.00 sec; ∞ 1.50 sec T 3I0>> tempo di ritardo 2314 3I0> 1A 0.05 .. 35.00 A; ∞ 1.50 A 3I0> avviamento 5A 0.25 .. 175.00 A; ∞ 7.50 A 0.05 .. 35.00 I/InS; ∞ 1.50 I/InS 2315 184 3I0> 3I0> avviamento 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.4 Protezione di massima corrente a tempo definito per correnti di fase e correnti omopolari Ind. Parametri 2316 T 3I0> 2321 3I0p C Possibilità di impostazione Preimpostazione Spiegazione 0.00 .. 60.00 sec; ∞ 2.00 sec T 3I0> tempo di ritardo 1A 0.05 .. 4.00 A 1.00 A 3I0p avviamento 5A 0.25 .. 20.00 A 5.00 A 2322 3I0p 0.05 .. 4.00 I/InS 1.00 I/InS 3I0p avviamento 2323 T 3I0p 0.05 .. 3.20 sec; ∞ 0.50 sec T 3I0p selezione tempo 2324 D 3I0p 0.50 .. 15.00 ; ∞ 5.00 D 3I0p selezione tempo 2.4.3.3 Informazioni N° Informazione Tipo di inf. Spiegazione 191.2404 >BLK 3I0 O/C SP >BLOCK max corrente 3I0 191.2411 O/C 3I0 OFF OUT Max corrente 3I0 OFF 191.2412 O/C 3I0 BLK OUT Max corrente 3I0 BLOCCATA 191.2413 O/C 3I0 ACTIVE OUT Max corrente 3I0 ATTIVA 191.2425 O/C 3I0 PU OUT Max corrente 3I0 AVVIATA 191.2491 O/C 3I0 Not av. OUT Max corrente 3I0 non disponibile 191.2501 >BLK 3I0O/C Inr SP >BLOCCO InRush max corrente 3I0 191.2502 >BLOCK 3I0>> SP >BLOCK max corrente 3I0 191.2503 >BLOCK 3I0> SP >BLOCK max corrente 3I0 191.2504 >BLOCK 3I0p SP >BLOCK max corrente 3I0p 191.2514 3I0>> BLOCKED OUT 3I0>> BLOCCATA 191.2515 3I0> BLOCKED OUT 3I0> BLOCCATA 191.2516 3I0p BLOCKED OUT 3I0p BLOCCATA 191.2521 3I0>> picked up OUT 3I0>> avviamento 191.2522 3I0> picked up OUT 3I0> avviamento 191.2523 3I0p picked up OUT 3I0p avviamento 191.2524 3I0> InRush PU OUT Avviamento 3I0> InRush 191.2525 3I0p InRush PU OUT Avviamento 3I0p InRush 191.2529 3I0 InRush PU OUT Avviamento 3I0 InRush 191.2541 3I0>> Time Out OUT 3I0>> Time Out 191.2542 3I0> Time Out OUT 3I0> Time Out 191.2543 3I0p TimeOut OUT 3I0p Time Out 191.2551 3I0>> TRIP OUT 3I0>> Scatto 191.2552 3I0> TRIP OUT 3I0> Scatto 191.2553 3I0p TRIP OUT 3I0p Scatto 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 185 2 Funzioni 2.5 Protezione di massima corrente di terra (corrente di centro stella) 2.5.1 In generale La protezione di massima corrente per corrente di terra viene assegnata ad un ingresso di corrente monofase dell'apparecchio. Questa protezione è adatta il linea di principio per qualsiasi applicazione. Essa viene impiegata principalmente per il rilevamento diretto di una corrente di terra tra il centro stella di un oggetto protetto e il suo dispersore (da qui la sua denominazione). A tale scopo è anche necessario assegnare correttamente il corrispondente ingresso di misura supplementare monofase al trasformatore amperometrico monofase dell'impianto. La protezione può essere utilizzata parallelamente alla protezione differenziale di terra ristretta (par. 2.3). In questo caso funziona come protezione di riserva per guasti a terra, anche esterni all'oggetto protetto, che non possono essere eliminati in tempo. La protezione di massima corrente per corrente di terra dispone di due soglie a tempo indipendente (DT) e di una soglia a tempo dipendente (IDMT). La soglia a tempo dipendente (IDMT) può essere facoltativamente una caratteristica IEC oppure ANSI definibile dall'utente. Figura 2-77 Protezione di massima corrente come protezione di riserva per la protezione differenziale di terra ristretta Il dispositivo 7UT613/63x dispone di due funzioni di protezione di massima corrente per corrente di terra che possono essere impiegate indipendentemente l'una dall'altra in diversi punti. L'assegnazione di ogni funzione di protezione ai punti di misura monofase è stata effettuata conformemente al par. „Assegnazione della funzione di protezione ai punti di misura/lati“. 2.5.2 Protezione di massima corrente a tempo indipendente (DT) Le soglie di massima corrente a tempo indipendente (DT) per corrente di terra sono disponibili anche se è stata configurata una caratteristica dipendente (cfr. par. 2.1.3.1). 186 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.5 Protezione di massima corrente di terra (corrente di centro stella) Avviamento, scatto Per la corrente di terra sono disponibili due soglie indipendenti. Per il gradino IE>> la corrente rilevata all'ingresso di misura monofase assegnato viene confrontata con la soglia di intervento IE>> e ne viene segnalato un eventuale superamento. Allo scadere del tempo di ritardo corrispondente T IE>> viene emesso un comando di scatto. Il valore di ricaduta è pari al 95% circa della soglia d'intervento per valori impostati superiori a IN. Per valori più piccoli, il rapporto di ricaduta si riduce al fine di evitare una reazione intermittente in presenza di correnti di un valore che corrisponde approssimativamente al valore impostato (ad es. 80 % 0,1 ·I N). La figura seguente mostra il diagramma logico del gradino di massima corrente IE>>. Figura 2-78 Diagramma logico del gradino di massima corrente IE>> per corrente di terra (semplificato) La corrente rilevata all'ingresso di misura monofase assegnato viene confrontata anche con il valore impostato IE> e viene segnalato un eventuale superamento. Se si utilizza la funzione di stabilizzazione all'inserzione viene prima eseguita un'analisi della frequenza. Se viene rilevata una corrente di inrush, la segnalazione di avviamento normale è sostituita dalla segnalazione corrispondente di inrush. Allo scadere del rispettivo tempo di ritardo T IE>, se non è presente nessuna corrente di inrush oppure se la stabilizzazione all'inserzione non è attiva viene emesso un comando di scatto. Se quest'ultima è attiva e viene rilevata anche una corrente di inrush, non ha luogo uno scatto ma viene emessa una segnalazione allo scadere della temporizzazione. Il valore di ricaduta è pari a 95 % circa della soglia di intervento per correnti I > 0,3 · IN. La fig. 2-79 riporta il diagramma logico del gradino di massima corrente IE>. Le soglie d'intervento dei gradini IE> e IE>> e i rispettivi tempi di ritardo sono impostabili individualmente. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 187 2 Funzioni Figura 2-79 2.5.3 Diagramma logico del gradino di massima corrente IE> per corrente di terra (semplificato) Protezione di massima corrente a tempo dipendente (IDMT) La soglia IDMT lavora con una caratteristica a corrente dipendente secondo le norme IEC oppure ANSI oppure secondo una caratteristica specificata dall'utente. Le caratteristiche e le rispettive formule sono riportate nei „Dati tecnici“. In caso di configurazione di una delle caratteristiche dipendenti dalla corrente, possono essere operativi anche i gradini indipendenti IE>> e IE>. Avviamento, scatto La corrente rilevata all'ingresso di misura monofase assegnato viene confrontata con il valore impostato IEp. Ogni superamento di corrente di 1,1 del valore impostato, viene segnalato e provoca un avviamento. Se si utilizza la funzione di stabilizzazione all'inserzione viene prima eseguita un'analisi della frequenza. Se viene rilevata una corrente di inrush, la segnalazione di avviamento normale è sostituita dalla segnalazione corrispondente di inrush. Per l'avviamento viene preso in considerazione il valore efficace della componente fondamentale. In caso di avviamento di un gradino IEp si determina (mediante calcolo), partendo dalla corrente di guasto e in base alla caratteristica di scatto selezionata, il tempo di scatto e al trascorrere di questo tempo si emette un comando di scatto, se non è presente alcuna corrente inrush e la stabilizzazione all'inserzione non è attiva. Se quest'ultima è attiva e viene rilevata anche una corrente di inrush, non ha luogo uno scatto ma viene emessa una segnalazione allo scadere della temporizzazione. La figura seguente mostra il diagramma logico della protezione di massima corrente a tempo dipendente. 188 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.5 Protezione di massima corrente di terra (corrente di centro stella) Figura 2-80 Diagramma logico della protezione di massima corrente a tempo dipendente (IDMT) per corrente omopolare – esempio per caratteristica IEC (semplificato) Tipo di ricaduta È possibile selezionare se la ricaduta del gradino deve avvenire subito dopo il passaggio al di sotto di una soglia oppure seguendo una caratteristica ("disk-emulation"). "Subito" significa che l'eccitazione ricade quando il valore passa al di sotto del 95% circa della soglia di intervento e, in caso di un nuovo avviamento, si riavvia il temporizzatore. Se si utilizza la "disk-emulation" l'eliminazione della corrente avvia un processo di ricaduta (regressione del temporizzatore), che corrisponde al fenomeno di riposizionamento di un disco di Ferraris (da qui il nome „emulazione di disco“). Un vantaggio di questo tipo di funzionamento è rappresentato dalla considerazione dei guasti „precedenti“ in seguito all'inerzia del disco di Ferraris e dall'adattamento dei valori di temporizzazione. La regressione della temporizzazione ha inizio quando si passa sotto il 90% del valore impostato in funzione della curva di ricaduta della caratteristica selezionata. Nel campo tra il valore di ricaduta (95 % della soglia d'intervento) e il 90 % del valore impostato, il disco viene considerato fermo (nessun movimento di rotazione del disco). Nel caso di un valore inferiore al 5% del valore impostato, il processo di ricaduta ha termine, vale a dire che con un nuovo avviamento si riavvia il temporizzatore. La "disk-emulation" si rivela vantaggiosa se la selettività della protezione di massima corrente dev'essere coordinata con altri apparecchi della rete da un punto di vista elettromagnetico oppure induttivo. Caratteristiche definite dall'utente 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 Se l'utente definisce la caratteristica di scatto, questa può essere determinata punto per punto. Possono essere introdotti fino a 20 punti di coordinate di corrente e di 189 2 Funzioni tempo. Da questi il dispositivo determina per approssimazione la caratteristica tramite un'interpolazione lineare. Anche la caratteristica di ricaduta può essere definita liberamente (vedi descrizione delle funzioni „Tipo di ricaduta“. Se l'utente non vuole definire una caratteristica di ricaduta specifica, la ricaduta ha luogo quando la corrente va al di sotto di circa il 95% della soglia di intervento. Un nuovo avviamento riavvia quindi il temporizzatore. 2.5.4 Chiusura manuale All'inserzione dell'interruttore su un elemento da proteggere che presenta un guasto, è richiesta generalmente una disinserzione possibilmente rapida dell'oggetto protetto. A questo scopo, la temporizzazione di un qualsiasi gradino di massima corrente può essere annullata mediante un impulso di chiusura manuale; ciò significa che il superamento di una soglia definita genera uno scatto istantaneo. Questo impulso viene mantenuto per almeno 300 ms. A questo scopo, il comando di chiusura manuale tiene conto della parametrizzazione dell'indirizzo 2408A IE MAN. CLOSE per la reazione del dispositivo in caso di guasto. Il trattamento della chiusura manuale può essere effettuato per ciascun punto di misura o lato. Essa è attiva anche quando viene inviato un comando interno ad un interruttore che, nei dati dell'impianto 1 (cfr. par. 2.1.4), è stato assegnato allo stesso punto di misura o lato della protezione di massima corrente per corrente di terra. Bisogna assolutamente accertarsi che anche l' interruttore che alimenta l'oggetto protetto dalla protezione di massima corrente riceva la condizione per la chiusura manuale. 2.5.5 Commutazione dinamica della soglia di intervento Come per la protezione di massima corrente per le correnti di fase e per la corrente omopolare, è possibile effettuare una commutazione dinamica della soglia di intervento anche per la protezione di massima corrente per corrente di terra. La funzione di commutazione dinamica della soglia d'intervento è uguale per tutti i gradini di massima corrente ed è descritta nel par. 2.6. Le soglie di intervento commutabili propriamente dette possono essere determinate individualmente per ogni gradino della protezione di massima corrente. 2.5.6 Stabilizzazione all'inserzione Anche la protezione di massima corrente per corrente di terra dispone di una funzione di stabilizzazione all'inserzione che impedisce una reazione dei gradini IE> e IEp (non di IE>>) alla corrente di inserzione (inrush) di un trasformatore. Se il tenore della seconda armonica nella corrente di terra misurata supera una soglia impostabile, lo scatto viene impedito. La stabilizzazione all'inserzione ha un valore limite superiore: essa non è più attiva al superamento di un valore di corrente (impostabile) poiché in questo caso si può trattare solo di un cortocircuito interno di forte intensità di corrente. Il limite inferiore rappresenta il limite di lavoro dei filtri di armonica (0,1 IN). 190 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.5 Protezione di massima corrente di terra (corrente di centro stella) Figura 2-81 2.5.7 Diagramma logico della stabilizzazione all'inserzione (semplificato) Indicazioni per l'impostazione In generale Nota Nelle indicazioni per l'impostazione è descritta la prima protezione di massima corrente per corrente di terra. Gli indirizzi dei parametri e i numeri delle segnalazioni della seconda protezione di massima corrente sono riportati alla fine del presente paragrafo sotto „Altre funzioni di protezione di massima corrente per corrente di terra“. Durante la configurazione delle funzioni, all'indirizzo 124 è stato definito il tipo di caratteristica. Qui sono disponibili solo le impostazioni valide per la selezione della rispettiva caratteristica. I gradini indipendenti IE>> e IE> sono sempre disponibili. Se viene utilizzata una seconda protezione di massima corrente, essa dev'essere configurata all'indirizzo 138 DMT/IDMT Earth2. La protezione di massima corrente di terra viene assegnata ad un ingresso di misura della corrente monofase dell'apparecchio (par. 2.1.4, titolo al margine „Altre funzioni di protezione monofase“). È necessario assicurarsi anche della corretta associazione tra l'ingresso di misura monofase corrispondente dell'apparecchio e il trasformatori amperometrico dell'impianto (par. 2.1.4, titolo al margine „Assegnazione degli ingressi di misura supplementari monofase“). All'indirizzo 2401 EARTH O/C la protezione di massima corrente per corrente di terra può essere attivata (ON) o disattivata (OFF). Inoltre può essere bloccato il comando di scatto quando la funzione è attivata (Block relay). L'indirizzo 2408 IE MAN. CLOSE stabilisce quale dei gradini di corrente di terra dev'essere attivo senza ritardo quando viene riconosciuta una chiusura manuale. Le impostazioni IE>> instant. e IE> instant. sono possibili indipendentemente dal tipo di caratteristica selezionata; IEp instant. è possibile solo se è stato configurato anche un gradino dipendente. Questa impostazione è possibile solo tramite DIGSI in Altri parametri. Se la protezione è impiegata sul lato di alimentazione di un trasformatore, selezionare un gradino più alto IE>> che non possa reagire mediante la corrente di inserzione, a condizione che la funzione di chiusura manuale non sia disattivata (Inactive). 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 191 2 Funzioni All'indirizzo 2402 InRushRestEarth si può scegliere se attivare o no la stabilizzazione all'inserzione (con seconda armonica). Selezionare ON, se la protezione di massima corrente è installata al lato di alimentazione di un trasformatore collegato a terra. In caso contrario l'impostazione può rimanere su OFF. Soglia di massima corrente IE>> La soglia IE>> (indirizzo 2411) e la soglia IE> oppure IEp formano insieme una caratteristica a due gradini. Se essa non viene utilizzata, impostate il valore di intervento su ∞. La soglia IE>> funziona sempre con un ritardo definito. Queste impostazioni della corrente e del tempo non devono reagire in caso di manovre. In una certa misura è possibile anche ottenere una selettività delle correnti come nel caso dei gradini corrispondenti della protezione di massima corrente per correnti di fase e correnti omopolari, ma bisogna tenere conto, in questo caso, delle grandezze del sistema omopolare. Nella maggior parte dei casi questo gradino funzione senza temporizzazione. All'indirizzo 2412 T IE>> si può comunque programmare una temporizzazione. Il tempo impostato è un tempo di ritardo supplementare che non comprende i tempi di risposta interna (tempo di misura ecc.). Il ritardo può essere impostato anche su ∞. In questo caso non ha luogo uno scatto dopo un avviamento, ma quest'ultimo viene comunque segnalato. Se la soglia di intervento è regolata su ∞ non vengono trasmessi né la segnalazione di avviamento né lo scatto. Soglia di massima corrente indipendente IE> La soglia di massima corrente IE> (indirizzo 2413) consente di rilevare cortocircuiti anche con piccole correnti di guasto. La corrente di centro stella proviene da un unico trasformatore amperometrico e non viene quindi influenzata da effetti di sommatoria risultanti da guasti diversi dei TA, come accade invece per la corrente omopolare ottenuta dalle correnti di fase. Possono quindi essere definiti dei livelli molto sensibili. Va ricordato che la stabilizzazione all'inserzione può funzionare solo a partire dal 10% della corrente nominale (limite di funzionamento inferiore del filtraggio di armoniche). Nel caso di un'impostazione troppo sensibile, si consiglia di aumentare la temporizzazione se si utilizza la stabilizzazione all'inserzione. Poiché questo gradino reagisce anche in presenza di guasti a terra nella rete, è necessario coordinare la temporizzazione (indirizzo 2414 T IE>) con lo schema di selettività della rete per i guasti di terra. Poiché nei trasformatori con avvolgimenti separati i sistemi omopolari delle componenti connesse della rete sono isolati galvanicamente, si possono regolare, in linea di massima, tempi di scatto più brevi rispetto a quelli delle correnti di fase. Il tempo impostato è un tempo di ritardo supplementare che non comprende i tempi di risposta interna (tempo di misura ecc.). Il ritardo può essere impostato anche su ∞. In questo caso non ha luogo uno scatto dopo un avviamento, ma quest'ultimo viene comunque segnalato. Se la soglia di intervento è regolata su ∞ non vengono trasmessi né la segnalazione di avviamento né lo scatto. Soglia di massima corrente IEp per caratteristiche IEC Per la soglia a tempo dipendente dalla corrente possono essere selezionate diverse caratteristiche, in funzione della configurazione. Per le caratteristiche IEC (indirizzo 124 DMT/IDMT Earth = TOC IEC) sono disponibili all'indirizzo 2425 IEC CURVE: • Normal Inverse (inverse, tipo A secondo IEC 60255-3), • Very Inverse (very inverse, tipo B secondo IEC 60255-3), • Extremely Inv. (extremely inverse, tipo C secondo IEC 60255-3), e • Long Inverse (longtime, tipo B secondo IEC 60255-3). Le caratteristiche e le rispettive formule sono rappresentate nei „Dati tecnici“. 192 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.5 Protezione di massima corrente di terra (corrente di centro stella) Osservare che, nel caso di selezione di una caratteristica di scatto IDMT, esiste già un margine di sicurezza pari a 1,1 circa tra la soglia di avviamento e il valore impostato. Ciò significa che un avviamento non avrà luogo fino a quando non circolerà una corrente maggiore di 1,1 del valore impostato. Il gradino di massima corrente IEp (indirizzo 2421) consente di rilevare cortocircuiti anche con piccole correnti di guasto. La corrente di centro stella proviene da un unico trasformatore amperometrico e non viene quindi influenzata da effetti di sommatoria risultanti da diversi errori dei TA, come accade invece per la corrente omopolare ottenuta dalle correnti di fase. Possono quindi essere definiti dei livelli molto sensibili. Va ricordato che la stabilizzazione all'inserzione può funzionare solo a partire dal 10% della corrente nominale (limite di funzionamento inferiore del filtraggio di armoniche). Nel caso di un'impostazione troppo sensibile, si consiglia di aumentare la temporizzazione se si utilizza la stabilizzazione all'inserzione. Poiché questo gradino reagisce anche in presenza di guasti a terra nella rete, è necessario coordinare il fattore temporale (indirizzo 2422 T IEp) con lo schema di selettività della rete per i guasti di terra. Poiché nei trasformatori con avvolgimenti separati i sistemi omopolari delle componenti connesse della rete sono isolati galvanicamente, si possono regolare, in linea di massima, tempi di scatto più brevi rispetto a quelli delle correnti di fase. Il fattore può essere impostato anche su ∞. In questo caso non ha luogo uno scatto dopo un avviamento, ma quest'ultimo viene comunque segnalato. Se il gradino IEp non viene utilizzato, durante la configurazione delle funzioni di protezione selezionare all'indirizzo 124 DMT/IDMT Earth = Definite Time. Se all'indirizzo 2424 TOC DROP-OUT si imposta la Disk Emulation, la ricaduta ha luogo conformemente alla caratteristica di ricaduta, come riportato nella descrizione della funzione di protezione di massima corrente a tempo dipendente, titolo al margine „Tipo di ricaduta“. Soglia di massima corrente IEp per caratteristiche ANSI Per le soglie a tempo dipendente dalla corrente possono essere selezionate diverse caratteristiche, in funzione della configurazione. Per le caratteristiche ANSI (indirizzo 124 DMT/IDMT Earth = TOC ANSI) sono disponibili all'indirizzo 2426 ANSI CURVE: • Definite Inv., • Extremely Inv., • Inverse, • Long Inverse, • Moderately Inv., • Short Inverse e • Very Inverse. Le caratteristiche e le rispettive formule sono rappresentate nei „Dati tecnici“. Osservare che, nel caso di selezione di una caratteristica di scatto IDMT, esiste già un margine di sicurezza pari a 1,1 circa tra la soglia di avviamento e il valore impostato. Ciò significa che un avviamento non avrà luogo fino a quando non circolerà una corrente maggiore di 1,1 del valore impostato. Il gradino di massima corrente IEp (indirizzo 2421) consente di rilevare cortocircuiti anche con piccole correnti di guasto. La corrente di centro stella proviene da un unico trasformatore amperometrico e non viene quindi influenzata da effetti di sommatoria risultanti da diversi errori dei TA, come accade invece per la corrente omopolare ottenuta dalle correnti di fase. Possono quindi essere definiti dei livelli molto sensibili. Va ricordato che la stabilizzazione all'inserzione può funzionare solo a partire dal 10% della corrente nominale (limite di funzionamento inferiore del filtraggio di armoniche). 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 193 2 Funzioni Nel caso di un'impostazione troppo sensibile, si consiglia di aumentare la temporizzazione se si utilizza la stabilizzazione all'inserzione. Poiché questo gradino reagisce anche in presenza di guasti a terra nella rete, è necessario coordinare il fattore temporale (indirizzo 2423 D IEp) con lo schema di selettività della rete per i guasti di terra. Poiché nei trasformatori con avvolgimenti separati i sistemi omopolari delle componenti connesse della rete sono isolati galvanicamente, si possono regolare, in linea di massima, tempi di scatto più brevi rispetto a quelli delle correnti di fase. Il fattore può essere impostato anche su ∞. In questo caso non ha luogo uno scatto dopo un avviamento, ma quest'ultimo viene comunque segnalato. Se il gradino IEp non viene utilizzato, durante la configurazione delle funzioni di protezione selezionare all'indirizzo 124 DMT/IDMT Earth = Definite Time. Se si imposta all'indirizzo 2424 TOC DROP-OUT la Disk Emulation, la ricaduta ha luogo conformemente alla caratteristica di ricaduta, come descritto al titolo al margine „Tipo di ricaduta“ nel sottoparagrafo 2.5. Commutazione dinamica della soglia di intervento Per ogni gradino è possibile definire un gruppo alternativo di soglie d'intervento che possono essere commutate automaticamente durante l'esercizio. Questa commutazione dinamica è descritta al paragrafo 2.6. Qui vengono impostati per i gradini valori alternativi. per la protezione DT IE: • indirizzo 2511 per la soglia d'intervento IE>>, • indirizzo 2512 per il ritardo T IE>>, • indirizzo 2513 per la soglia d'intervento IE>, • indirizzo 2514 per il ritardo T IE>; per la protezione IDMT IE secondo le caratteristiche IEC: • indirizzo 2521 per la soglia d'intervento IEp, • indirizzo 2522 per il fattore di tempo T IEp; per la protezione IDMT IE secondo le caratteristiche ANSI: • indirizzo 2521 per la soglia d'intervento IEp, • indirizzo 2523 per il fattore di tempo D IEp Caratteristiche definite dall'utente Per la protezione di massima corrente a tempo dipendente si può specificare anche una caratteristica di scatto e di ricaduta. A questo scopo, durante la parametrizzazione è disponibile in DIGSI una finestra di dialogo per l'immissione di fino a 20 coppie di valori della corrente e del tempo di scatto. La procedura è uguale a quella descritta per i gradini di corrente di fase al par. 2.4.2 sotto „Caratteristiche definite dall'utente“. Per poter definire una caratteristica di scatto per la corrente di terra, durante la configurazione delle funzioni di protezione dev'essere impostata all'indirizzo 124 DMT/IDMT Earth l'opzione User Defined PU. Per stabilire anche la caratteristica di ricaduta impostare l'opzione User def. Reset. Stabilizzazione all'inserzione 194 Durante la configurazione delle funzioni, all'indirizzo 2402 InRushRestEarth è stata attivata (ON) o disattivata (OFF) la funzione di stabilizzazione all'inserzione. Questa funzione è consigliata nel caso dei trasformatori quando l'avvolgimento collegato a terra si trova sul lato di alimentazione collegato a terra. I parametri funzionali della stabilizzazione all'inserzione vengono definiti qui come „Inrush“. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.5 Protezione di massima corrente di terra (corrente di centro stella) Questa funzione si basa sulla valutazione della seconda armonica presente nella corrente di inserzione. Il rapporto tra seconda armonica e componente fondamentale 2.HARM. Earth (indirizzo 2441) è impostato alla fornitura su I2fN/IfN = 15 %, che di regola può essere mantenuto senza essere modificato.. Per poter eseguire una maggiore stabilizzazione in casi eccezionali con condizioni di inserzione particolarmente sfavorevoli, si può impostare un valore più basso. Se la corrente supera il valore impostato all'indirizzo 2442 I Max InRr. E, la stabilizzazione mediante la seconda armonica non ha più luogo. Altre funzioni di protezione di massima corrente per corrente di terra Precedentemente si è descritta la prima protezione di massima corrente per corrente di terra. Le differenze relative agli indirizzi dei parametri e ai numeri delle segnalazioni delle due protezioni di massima corrente sono rappresentate nella tabella seguente. I punti contrassegnati con x sono uguali. Indirizzi dei parametri Indirizzi dei parametri dinamici N. segnalazioni 1. Protezione di massima corrente per corrente di terra 24xx 25xx 024.xxxx(.01) 2. Protezione di massima corrente per corrente di terra 38xx 39xx 325.xxxx(.01) 2.5.8 Tabella parametri I parametri il cui indirizzo è seguito da una "A", possono essere modificati solo con DIGSI, alla voce "Altri parametri". Nella tabella sono riportati i valori preimpostati in base alle esigenze del mercato. La colonna C (configurazione) indica la corrente nominale secondaria del trasformatore amperometrico corrispondente. Ind. Parametri C Possibilità di impostazione Preimpostazione Spiegazione 2401 EARTH O/C ON OFF Block relay OFF Massima corrente di terra 2402 InRushRestEarth ON OFF OFF Limitazione Corr. Inserzione Max Corr. Terra 2408A IE MAN. CLOSE IE>> instant. IE> instant. IEp instant. Inactive IE>> instant. Chiusura manuale modo O/C IE 2411 IE>> 1A 0.05 .. 35.00 A; ∞ 1.00 A IE>> Avviamento 5A 0.25 .. 175.00 A; ∞ 5.00 A 0.00 .. 60.00 sec; ∞ 1.50 sec T IE>> tempo di ritardo 1A 0.05 .. 35.00 A; ∞ 0.40 A IE> Avviamento 5A 0.25 .. 175.00 A; ∞ 2.00 A 0.00 .. 60.00 sec; ∞ 2.00 sec T IE> Ritardo 1A 0.05 .. 4.00 A 0.40 A IEp Avviamento 5A 0.25 .. 20.00 A 2.00 A 2412 T IE>> 2413 IE> 2414 T IE> 2421 IEp 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 195 2 Funzioni Ind. Parametri C Possibilità di impostazione Preimpostazione Spiegazione 2422 T IEp 0.05 .. 3.20 sec; ∞ 0.50 sec T IEp Selezione Tempo 2423 D IEp 0.50 .. 15.00 ; ∞ 5.00 D IEp Selezione Tempo 2424 TOC DROP-OUT Instantaneous Disk Emulation Disk Emulation TOC Drop-out caratteristica 2425 IEC CURVE Normal Inverse Very Inverse Extremely Inv. Long Inverse Normal Inverse Curva IEC 2426 ANSI CURVE Very Inverse Inverse Short Inverse Long Inverse Moderately Inv. Extremely Inv. Definite Inv. Very Inverse Curva ANSI 2431 I/IEp PU T/TEp 1.00 .. 20.00 I/Ip; ∞ 0.01 .. 999.00 TD Curva IE/IEp - TIE/TIEp avviamento 2432 MofPU Res T/TEp 0.05 .. 0.95 I/Ip; ∞ 0.01 .. 999.00 TD Multiple of Pickup <-> TI/TIEp 2441 2.HARM. Earth 10 .. 45 % 15 % Max corr. Terra 2.Arm in % della fond. 2442 I Max InRr. E 1A 0.30 .. 25.00 A 7.50 A 5A 1.50 .. 125.00 A 37.50 A Max corr. Terra 3.Arm in % della fond. 1A 0.05 .. 35.00 A; ∞ 7.00 A 5A 0.25 .. 175.00 A; ∞ 35.00 A 0.00 .. 60.00 sec; ∞ 1.50 sec T IE>> tempo di ritardo 1A 0.05 .. 35.00 A; ∞ 1.50 A IE> avviamento 5A 0.25 .. 175.00 A; ∞ 7.50 A 0.00 .. 60.00 sec; ∞ 2.00 sec T IE> tempo di ritardo 1A 0.05 .. 4.00 A 1.00 A IEp avviamento 5A 0.25 .. 20.00 A 5.00 A 2511 IE>> 2512 T IE>> 2513 IE> 2514 T IE> 2521 IEp IE>> avviamento 2522 T IEp 0.05 .. 3.20 sec; ∞ 0.50 sec T IEp selezione tempo 2523 D IEp 0.50 .. 15.00 ; ∞ 5.00 D IEp selezione tempo 2.5.9 N° Informazioni Informazione Tipo di inf. Spiegazione 024.2404 >BLK Earth O/C SP >BLOCK Max corrente di terra 024.2411 O/C Earth OFF OUT Max corrente di terra OFF 024.2412 O/C Earth BLK OUT Max corrente di terra BLOCCATA 024.2413 O/C Earth ACT OUT Max corrente di terra ATTIVA 024.2425 O/C Earth PU OUT Max corrente di terra avviata 024.2492 O/C Earth ErrCT OUT Errore O/C terra.: No TA aux assegnati 196 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.5 Protezione di massima corrente di terra (corrente di centro stella) N° Informazione Tipo di inf. Spiegazione 024.2501 >BLK E O/C Inr SP >BLOCCO InRush max corrente di terra 024.2502 >BLOCK IE>> SP >BLOCCO IE>> 024.2503 >BLOCK IE> SP >BLOCCO IE> 024.2504 >BLOCK IEp SP >BLOCCO IEp 024.2514 IE>> BLOCKED OUT IE>> BLOCCATA 024.2515 IE> BLOCKED OUT IE> BLOCCATA 024.2516 IEp BLOCKED OUT IEp BLOCCATA 024.2521 IE>> picked up OUT IE>> avviamento 024.2522 IE> picked up OUT IE> avviamento 024.2523 IEp picked up OUT IEp avviamento 024.2524 IE> InRush PU OUT IE> InRush avviamento 024.2525 IEp InRush PU OUT IEp InRush avviamento 024.2529 Earth InRush PU OUT Earth InRush avviamento 024.2541 IE>> Time Out OUT IE>> Time Out 024.2542 IE> Time Out OUT IE> Time Out 024.2543 IEp TimeOut OUT IEp Time Out 024.2551 IE>> TRIP OUT IE>> Scatto 024.2552 IE> TRIP OUT IE> Scatto 024.2553 IEp TRIP OUT IEp Scatto 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 197 2 Funzioni 2.6 Commutazione dinamica della soglia di intervento per protezione di massima corrente Può essere necessario elevare dinamicamente le soglie di intervento di una protezione di massima corrente quando alcuni elementi dell'impianto, dopo una lunga pausa senza tensione, presentano all'inserzione un maggiore assorbimento di potenza (ad es. impianti di climatizzazione, riscaldamenti, motori). È anche possibile evitare un aumento globale delle soglie di intervento per tenere conto di simili condizioni di inserzione. 2.6.1 Descrizione della funzione La commutazione dinamica della soglia di intervento agisce sulle funzioni di protezione di massima corrente descritte ai capitoli 2.4.3 e 2.5. Per ogni gradino è possibile definire un gruppo di soglie d'intervento alternative che possono essere commutate dinamicamente. Nota La commutazione dinamica della soglia di intervento non dev'essere confusa con la possibilità di commutazione tra i quattro gruppi di parametri A - D; essa si aggiunge semplicemente a quest'ultima. Per rilevare lo stato di impianto fuori servizio sono disponibili due criteri: • La posizione dell'interruttore viene comunicata all'unità attraverso ingressi binari. • Viene utilizzato il superamento di una soglia di corrente regolabile. Uno di questi criteri può essere selezionato per la protezione di massima corrente di fase e per la protezione di massima corrente omopolare. Il dispositivo associa automaticamente il punto di misura di corrente oppure il contatto ausiliario dell'interruttore (per il criterio dell'interruttore) al lato o punto di misura corrispondente dell'oggetto protetto. La protezione di massima corrente di terra consente solo il criterio dell'interruttore, se quest'ultimo è associato a un determinato lato dell'oggetto da proteggere (par. 2.1.4, titolo al margine „Assegnazione degli ingressi di misura supplementari monofase“); in caso contrario viene applicato solo il criterio di corrente. Se viene constatata un'assenza di tensione nell'impianto con il criterio selezionato, la commutazione dinamica della soglia di intervento permette di attivare le soglie più alte dopo un tempo di interruzione parametrizzabile CB Open Time. Alla messa in tensione dell'impianto (il dispositivo riceve l'informazione mediante un ingresso binario oppure dal superamento della soglia di corrente del lato al quale è assegnata la funzione della protezione di massima corrente) ha inizio una temporizzazione Active Time allo scadere della quale vengono ristabiliti i valori normali. Questa temporizzazione può essere abbreviata se, dopo l'avviamento, vale a dire con interruttore chiuso, i valori di corrente rimangono al di sotto di tutti i valori di soglia normali per un tempo regolabile Stop Time. La condizione di avvio del tempo di ricaduta rapida avviene mediante una funzione logica OR di tutti i gradini di massima corrente. Se Stop Time è impostato su ∞ oppure l'ingresso binario è attivo, il confronto con i valori „normali“ non viene eseguito, la funzione è inattiva e il tempo di ricaduta rapida eventualmente in corso viene azzerato. 198 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.6 Commutazione dinamica della soglia di intervento per protezione di massima corrente Se ha luogo un avviamento per massima corrente durante il tempo Active Time, il guasto resta in corso con le soglie di intervento dinamiche fino alla ricaduta dell'avviamento. Solo successivamente le soglie di intervento vengono ristabilite sulle soglie „normali“. L'attivazione dell'ingresso binario genera una reinizializzazione di tutte le temporizzazioni in corso e ristabilisce immediatamente tutte le soglie d'intervento „normali“. Se ha luogo un blocco durante un guasto con soglie di intervento dinamiche, le temporizzazioni della protezione di massima corrente vengono bloccate e riavviate, se necessario, con i loro tempi „normali“. Figura 2-82 Sequenze temporali della commutazione dinamica della soglia d'intervento All'accensione e all'avviamento del dispositivo di protezione, la temporizzazione CB Open Time viene avviata con l'interruttore aperto e vengono utilizzate dapprima le soglie di intervento „normali“. Se l'interruttore è chiuso, la protezione funziona con le soglie „normali“. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 199 2 Funzioni Figura 2-83 2.6.2 Diagramma logico della commutazione dinamica della soglia di intervento - esempio di una protezione di massima corrente per correnti di fase, rappresentata per il lato 1 (semplificato) Indicazioni per l'impostazione In generale La commutazione dinamica della soglia di intervento è attiva solo se è stata configurata all'indirizzo 117 COLDLOAD PICKUP = Enabled (cfr. par. 2.1.3). Se non si vuole utilizzare la funzione, selezionare Disabled. All'indirizzo 1701 COLDLOAD PICKUP la funzione può essere attivata (ON) o disattivata (OFF). Criteri di commutazione Per le funzioni di protezione che autorizzano una commutazione dinamica è possibile impostare i criteri di commutazione. Vi è possibilità di scelta tra criterio di corrente e criterio dell'interruttore Contat. Breaker: • indirizzo 1702 Start CLP Phase per protezione di massima corrente per correnti di fase, • indirizzo 1703 Start CLP 3I0 per protezione di massima corrente per corrente omopolare, • indirizzo 1704 Start CLP Earth per protezione di massima corrente per corrente di terra. 200 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.6 Commutazione dinamica della soglia di intervento per protezione di massima corrente Con il criterio di corrente viene rilevata la corrente di quel lato o punto di misura al quale è associata la rispettiva funzione di protezione. Nel caso del criterio dell'interruttore, una segnalazione di conferma dell'interruttore dev'essere presente e assegnata correttamente. La protezione di massima corrente per corrente di terra consente il criterio dell'interruttore solo se, sulla base della configurazione della topologia, esiste una relazione chiara tra il suo lato o punto di misura e un interruttore (SwitchgCBaux S1, SwitchgCBaux S2 - SwitchgCBaux M5, indirizzi 831 - 840). Gradini temporali Per i gradini temporali CB Open Time (indirizzo 1711), Active Time (indirizzo1712) e Stop Time (indirizzo 1713), in generale, non si possono fornire indicazioni vincolanti. Essi devono essere adattati alle condizioni locali e devono essere selezionati in modo da evitare disconnessioni nel caso di brevi sovraccarichi ammissibili mentre l'impianto viene portato a regime. Soglie di intervento alternative Le soglie di intervento alternative propriamente dette, che devono essere attivate conformemente ai criteri di commutazione dinamica, sono state impostate per i singoli gradini della protezione di massima corrente. 2.6.3 Ind. Tabella parametri Parametri Possibilità di impostazione Preimpostazione Spiegazione 1701 COLDLOAD PICKUP OFF ON OFF Funzione avviamento ColdLoad 1702 Start CLP Phase No Current Breaker Contact No Current Condizione avviamento CLP per O/C fase 1703 Start CLP 3I0 No Current Breaker Contact No Current Condizione avviamento CLP per O/C 3I0 1704 Start CLP Earth No Current Breaker Contact No Current Condizione avviamento CLP per O/C Earth 1705 Start CLP Ph 2 No Current Breaker Contact No Current Condizione avviamento CLP per O/C fase 2 1706 Start CLP Ph 3 No Current Breaker Contact No Current Condizione avviamento CLP per O/C fase 3 1707 Start CLP 3I0 2 No Current Breaker Contact No Current Condizione avviamento CLP per O/C 3I0 2 1708 Start CLP 3I0 3 No Current Breaker Contact No Current Condizione avviamento CLP per O/C 3I0 3 1709 Start CLP E 2 No Current Breaker Contact No Current Condizione avviamento CLP per O/C Earth 2 1711 CB Open Time 0 .. 21600 sec 3600 sec Tempo di apertura CB 1712 Active Time 1 .. 21600 sec 3600 sec Active Time 1713 Stop Time 1 .. 600 sec; ∞ 600 sec Tempo di Stop 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 201 2 Funzioni 2.6.4 Informazioni N° Informazione Tipo di inf. Spiegazione 025.2413 I Dyn.set. ACT OUT Tarature dinam. max corrente fase ATTIVA 026.2413 IE Dyn.set. ACT OUT Tarature dinam. max corr. terra ATTIVA 049.2404 >BLOCK CLP SP >BLOCK Cold-Load-Pickup 049.2411 CLP OFF OUT Cold-Load-Pickup switched OFF 049.2412 CLP BLOCKED OUT Cold-Load-Pickup BLOCCATA 049.2413 CLP running OUT Cold-Load-Pickup is RUNNING 049.2505 >BLK CLP stpTim SP >BLOCK Cold-Load-Pickup stop timer 192.2413 3I0 Dyn.set.ACT OUT Tarature dinam. 3I0 ATTIVA 208.2413 I-2 Dyn.set.ACT OUT Settings dinamici 50/51fase 2 sono ATTIVI 210.2413 I-3 Dyn.set.ACT OUT Settings dinamici 50/51 fase 3 sono ATTIVI 322.2413 3I0-2 Dyn.s.ACT OUT Settings dinamici O/C 3I0-2 sono ATTIVI 324.2413 3I0-3 Dyn.s.ACT OUT Settings dinamici O/C 3I0-3 sono ATTIVI 326.2413 IE-2 Dyn.s. ACT OUT Settings dinamici O/C Earth-2 sono ATTIVI 202 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.7 Protezione di massima corrente monofase 2.7 Protezione di massima corrente monofase La protezione di massima corrente monofase può essere assegnata ad un qualsiasi ingresso di corrente supplementare monofase del dispositivo. Questo può essere un ingresso „normale“ o un ingresso ad alta sensibilità. In quest'ultimo caso, è possibile effettuare un'impostazione molto sensibile (a partire da 3 mA all'ingresso di misura dell'apparecchio). La protezione di massima corrente monofase dispone di due gradini indipendenti temporizzabili (DT), combinabili liberamente. Se un gradino non viene utilizzato, impostarlo su ∞. Gli esempi di applicazione sono una protezione differenziale ad alta impedenza e una protezione cassone sensibile. Questi esempi di applicazione standard vengono trattati specificatamente nei seguenti sottoparagrafi. 2.7.1 Descrizione della funzione La corrente da rilevare viene filtrata tramite algoritmi numerici. A causa della possibile alta sensibilità, è stato scelto un filtro a banda particolamente stretta. Per il gradino monofase I>> la corrente rilevata all'ingresso di misura assegnato viene confrontata con la soglia di intervento 1Phase I>> e ne viene segnalato un eventuale superamento. Allo scadere del tempo di ritardo corrispondente T I>> viene emesso un comando di scatto. Il valore di reset è approssimativamente il 95% della soglia di avviamento per correnti al di sopra di IN. Per valori più piccoli, il rapporto di ricaduta si riduce al fine di evitare una reazione intermittente in presenza di correnti di un valore che corrisponde approssimativamente al valore impostato (ad es. 90 % con 0,2 · IN). In presenza di correnti molto elevate si può escludere il filtro di corrente per ottenere un tempo di scatto più breve. Ciò ha luogo automaticamente tutte le volte che il valore istantaneo della corrente supera il valore impostato del gradino I>> almeno del fattore 2 · √2. Per il gradino monofase I> la corrente rilevata all'ingresso di misura assegnato viene confrontata con la soglia di intervento 1Phase I> e ne viene segnalato un eventuale superamento. Allo scadere del tempo di ritardo corrispondente T I> viene emesso un comando di scatto. Il valore di reset è approssimativamente il 95% della soglia di avviamento per correnti al di sopra diIN. Per valori più piccoli, il rapporto di ricaduta si riduce al fine di evitare una reazione intermittente in presenza di correnti di un valore che corrisponde approssimativamente al valore impostato (ad es. 80 % con 0,1 · IN). I due gradini formano insieme una protezione a due soglie (fig. 2-84). La fig. 2-85 illustra il diagramma logico della protezione di massima corrente monofase. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 203 2 Funzioni Figura 2-84 Figura 2-85 204 Caratteristica a due livelli della protezione di massima corrente monofase Diagramma logico della protezione di massima corrente monofase - esempio di rilevamento della corrente monofase all'ingresso di misura I8 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.7 Protezione di massima corrente monofase 2.7.2 Protezione differenziale ad alta impedenza Esempio di applicazione Nel caso del metodo ad alta impedenza, tutti i TA funzionano ai limiti della zona protetta in parallelo ad una resistenza R comune, di valore relativamente elevato, la cui tensione viene misurata. Nel dispositivo 7UT613/63x la tensione viene misurata mediante il rilievo della corrente che attraversa la resistenza R (esterna) all'ingresso di misura di corrente monofase sensibile. I TA devono essere dello stesso tipo e avere almeno un proprio nucleo per la protezione differenziale ad alta impedenza. In particolare devono avere lo stesso rapporto di trasformazione e approssimativamente la stessa tensione di saturazione. Il principio ad alta impedenza è particolarmente adatto con il 7UT613/63x per rilevamento di guasti a terra in reti collegate a terra a trasformatori, generatori, motori e induttanze shunt. La protezione differenziale ad alta impedenza può essere utilizzata al posto della protezione di terra ristretta oppure assieme a quest'ultima (cfr. anche par. 2.3). La fig. 2-86 mostra a sinistra un esempio di applicazione per un avvolgimento di un trasformatore collegato a terra oppure di un motore/generatore, anch'essi collegati a terra. Nell'esempio di destra viene rappresentato un avvolgimento di un trasformatore non collegato a terra oppure un motore/generatore non collegati a terra laddove si suppone la messa a terra della rete in un altro punto. Figura 2-86 Funzionamento del principio ad alta impedenza Protezione contro i guasti a terra secondo il principio ad alta impedenza Il principio ad alta impedenza verrà spiegato sulla base di un avvolgimento di un trasformatore collegato a terra. In condizioni normali non circolano correnti omopolari, vale a dire che nel centro stella del trasformatore ISt = 0 e nelle fasi 3 I0 = IL1 + IL2 + IL3 = 0. In presenza di un guasto a terra esterno (a sinistra nella fig. 2-87), la cui corrente di cortocircuito viene alimentata dal centro stella collegato a terra, nel centro stella del trasformatore e nelle fasi scorre la stessa corrente. Le rispettive correnti secondarie (con uguale rapporto di trasformazione di tutti i TA) sono collegate in serie. Nella resistenza R è presente solo una lieve tensione risultante dalle resistenze interne dei trasformatori e dai loro conduttori di collegamento. Quando un TA va parzialmente in saturazione, diventa per questo tempo a bassa resistenza ohmica e forma una derivazione a bassa resistenza ohmica rispetto alla resistenza R di elevato valore. L'elevata resistenza ha quindi un effetto stabilizzante (cosiddetta stabilizzazione della resistenza). 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 205 2 Funzioni Figura 2-87 Principio della protezione contro i guasti a terra secondo il principio ad alta impedenza In presenza di un guasto a terra nella zona protetta (fig. 2-87 a destra) scorre in ogni caso una corrente di centro stella ISt. Il valore della corrente omopolare nelle correnti di fase dipende dalle condizioni di messa a terra del resto della rete. Una corrente secondaria corrispondente alla corrente di cortocircuito totale cerca un percorso attraverso la resistenza R. Poiché quest'ultima è ad alto valore ohmico, si genera subito un'elevata tensione, che provoca la saturazione dei TA. La tensione effettiva nella resistenza corrisponde quindi approssimativamente alla tensione di saturazione dei TA. La resistenza R viene dimensionata in modo da generare una tensione secondaria già in presenza della più bassa corrente di guasto a terra rilevabile, che corrisponde alla metà della tensione di saturazione dei TA (cfr. anche le indicazioni sul dimensionamento al par. 2.7.4). Protezione ad alta impedenza con 7UT613/63x Nel dispositivo 7UT613/63x viene utilizzato per la protezione ad alta impedenza un ingresso di misura monofase sensibile Poiché si tratta di un ingresso di corrente, invece della tensione nella resistenza R viene rilevata la corrente tramite questa resistenza. La fig. 2-88 mostra lo schema di collegamento. Il dispositivo 7UT613/63x è in serie con la resistenza R e ne misura quindi la corrente. Il varistore V serve a limitare la tensione nel caso di un guasto interno. Esso elimina i picchi di tensione che si creano nel caso di saturazione dei trasformatori. Contemporaneamente ha luogo un livellamento della tensione senza una significativa riduzione del valore medio. 206 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.7 Protezione di massima corrente monofase Figura 2-88 Schema di collegamento della protezione di terra ristretta secondo il principio ad alta impedenza Come misura preventiva contro le sovratensioni è importante anche effettuare il collegamento diretto del dispositivo al lato collegato a terra dei TA in modo da tenere lontana l'alta tensione della resistenza. La protezione differenziale ad alta impedenza può essere utilizzata in modo analogo per generatori, motori e induttanze shunt. Negli autotrasformatori, i trasformatori lato alta tensione, lato bassa tensione e del centro stella devono essere collegati in parallelo. In linea di principio questa procedura è realizzabile per ogni oggetto da proteggere. Come protezione per sbarre, ad esempio, il dispositivo viene collegato al parallelo dei trasformatori di tutte le derivazioni tramite la resistenza. 2.7.3 Protezione cassone Esempio di applicazione La protezione cassone ha la funzione di rilevare i cortocircuiti a massa — anche in caso di alta impedenza — tra una fase e il cassone di un trasformatore. A questo proposito il cassone viene isolato oppure viene installato contro terra secondo un dispositivo a alta impedenza. Il cassone viene collegato a terra mediante un cavo, la cui corrente viene condotta al dispositivo di protezione. In caso di collegamento a massa a livello del cassone, una corrente di guasto (corrente di cassone) scorre tramite il collegamento a terra fino alla terra della stazione. Questa corrente viene identificata dalla protezione del cassone come sovracorrente e genera, al superamento di una soglia di eccitazione (regolabile), lo scatto istantaneo oppure temporizzato di tutti i lati del trasformatore (primario e secondario). Per la protezione cassone viene utilizzato di regola un ingresso di misura di corrente monofase sensibile. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 207 2 Funzioni Figura 2-89 2.7.4 Protezione cassone (principio) Indicazioni per l'impostazione In generale All'indirizzo 2701 1Phase O/C si può attivare (ON) o disattivare (OFF) la protezione di massima corrente. Inoltre può essere bloccato il comando di scatto quando la funzione è attivata (Block relay). Le impostazioni dipendono dall'applicazione desiderata. I campi di impostazione dipendono dall'ingresso di misura di corrente del dispositivo al quale è collegata la corrente da rilevare. Ciò è stato definito durante l'assegnazione della funzione di protezione (par. 2.1.4 sotto „Assegnazione delle funzioni di protezione ai punti di misura/lati“, titolo al margine „Altre funzioni di protezione trifase“) e delle caratteristiche dell'ingresso di misura monofase (par. 2.1.4 sotto „Topologia dell'oggetto da proteggere“, titolo al margine „Ingressi di misura supplementari monofase ad alta sensibilità“). • Se il tipo di ingresso di misura di corrente monofase corrispondente (indirizzo 255 e/o 256) è stato definito 1A/5A input, impostare la soglia d'intervento per 1Phase I>> all'indirizzo 2702, la soglia d'intervento per 1Phase I> all'indirizzo 2705. Se un gradino non viene utilizzato, impostarlo su ∞. • Se il tipo di ingresso di misura di corrente monofase corrispondente (indirizzo 255 e/o 256) è stato definito sensitiv input, impostare la soglia d'intervento per 1Phase I>> all'indirizzo 2703, la soglia d'intervento per 1Phase I> all'indirizzo 2706. Se un gradino non viene utilizzato, impostarlo su ∞. Se viene richiesta una temporizzazione per lo scatto, impostarla per il gradino I>> all'indirizzo 2704 T 1Phase I>>, per il gradino I> all'indirizzo 2707 T 1Phase I>. Se non si vuole una temporizzazione, impostare il tempo su 0 s. I tempi impostati sono tempi di ritardo supplementari che non comprendono i tempi propri (tempo di misura, ecc.) dei gradini. La temporizzazione può essere anche impostata su ∞; in questo caso non ha luogo uno scatto dopo un avviamento, quest'ultimo però viene comunque segnalato. Qui di seguito vengono riportate ulteriori spiegazioni per l'impiego come protezione ad alta impedenza oppure come protezione cassone. 208 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.7 Protezione di massima corrente monofase Applicazione come protezione differenziale ad alta impedenza Per l'applicazione della protezione differenziale ad alta impedenza, nel dispositivo 7UT613/63x va solo impostata la soglia d'intervento per la protezione di massima corrente monofase per la corrente ad un ingresso monofase sensibile. Dati TA per protezione differenziale ad alta impedenza Tutti i trasformatori amperometrici interessati devono avere lo stesso rapporto di trasformazione e approssimativamente la stessa tensione di saturazione. Ciò si verifica, di regola, quando i trasformatori sono dello stesso tipo e presentano gli stessi dati nominali. La tensione di saturazione può essere calcolata approssimativamente sulla base dei seguenti dati nominali: Per il funzionamento completo della protezione differenziale ad alta impedenza, è necessario esaminare le interazioni tra le caratteristiche del TA, la resistenza esterna R e la tensione in quest'ultima. Le relative istruzioni sono riportate di seguito. US Tensione di saturazione RI Resistenza interna del TA PN Potenza nominale del TA IN Corrente nominale secondaria del TA n Fattore di massima corrente nominale del TA Corrente nominale, potenza nominale e fattore di massima corrente sono indicati di regola sulla targhetta del trasformatore, ad es. Trasformatore amperometrico 800/5; 5P10; 30 VA Il trasformatore ha IN = 5 A (da 800/5) n = 10 (da 5P10) PN = 30 VA La resistenza interna è spesso indicata nel protocollo di prova del trasformatore. Se non è nota, può essere calcolata approssimativamente a partire da una misura della corrente continua nell'avvolgimento secondario. Esempio di calcolo: Trasformatore amperometrico 800/5; 5P10; 30 VA con Ri = 0,3 Ω oppure Trasformatore amperometrico 800/1; 5P10; 30 VA con Ri = 5 Ω Oltre ai dati del trasformatore amperometrico, dev'essere nota anche la resistenza del cavo tra il trasformatore e il dispositivo 7UT613/63x nonché la lunghezza massima dei cavi. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 209 2 Funzioni Osservazione sulla stabilità per protezione differenziale ad alta impedenza La condizione di stabilità parte dalla seguente ipotesi semplificata: in presenza di un guasto esterno un trasformatore amperometrico è totalmente saturato e gli altri trasmettono fedelmente le loro correnti (parziali). Questa situazione teorica è la più sfavorevole. Poiché, nella pratica, il trasformatore saturato fornisce ancora una corrente, viene automaticamente fornita una riserva di sicurezza. La figura 2-90 riporta uno schema equivalente di questa semplificazione. Qui, W1 e W2 vengono considerati come trasformatori ideali dotati di resistenze interne Ri1 e Ri2. Ra sono le resistenze dei cavi di alimentazione tra trasformatore e resistenza R; entrano due volte (cavi di andata e ritorno). Ra2 è la resistenza del cavo di alimentazione più lungo. W1 trasmette la corrente I1. W2 è saturato, come indica la linea di cortocircuito tratteggiata. Il trasformatore con la sua saturazione rappresenta quindi una derivazione a bassa impedenza. Un ulteriore presupposto è R >> (2Ra2 + Ri2). Figura 2-90 Circuito equivalente semplificato di una configurazione per la protezione differenziale ad alta impedenza La tensione su R è quindi UR = I1 · ( 2Ra2 + Ri2 ) Si parte inoltre dal principio che la soglia di intervento del dispositivo 7UT613/63x equivale alla metà della tensione di saturazione dei TA. In caso limite si ha quindi UR = US / 2 Ne risulta il limite di stabilità ISL, che è la corrente di passaggio fino alla quale la configurazione resta stabile: Esempio di calcolo: Per il trasformatore 5-A, come indicato sopra, con US = 75 V e Ri = 0,3 Ω längste Zuleitung 22 m mit 4 mm2 di sezione; ciò corrisponde a Ra ≈ 0,1 Ω quindi 15 × corrente nominale oppure 12kA primario. Per il trasformatore 1-A, come indicato sopra, con US = 350 V e Ri = 5 Ω cavo più lungo di 107 m con 2,5 mm2 di sezione; ciò corrisponde a Ra ≈ 0,75 Ω 210 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.7 Protezione di massima corrente monofase quindi 27 × corrente nominale oppure 12kA primari. Osservazione sulla sensibilità per protezione differenziale ad alta impedenza Come già accennato, la soglia di intervento della protezione ad alta impedenza deve corrispondere indicativamente alla metà della tensione di saturazione dei TA. Da qui è possibile calcolare la resistenza R. Poiché il dispositivo misura la corrente che attraversa la resistenza, quest'ultima e l'ingresso di misura del dispositivo devono essere collegati in serie. Poiché la resistenza dev'essere inoltre di alto valore ohmico (condizione R >> 2Ra2 + Ri2 come sopra), la resistenza propria dell'ingresso di misura può essere trascurata. La resistenza si calcola quindi sulla base della corrente di intervento Ian e della metà della tensione di saturazione: Esempio di calcolo: Per il trasformatore 5-A come sopra soglia di intervento richiesta Ian = 0,1 A (corrisponde a 16 A primari) Per il trasformatore 1-A come sopra soglia di intervento richiesta Ian = 0,05 A (corrisponde a 40 A primari) La potenza necessaria della resistenza risulta dalla potenza istantanea sulla base della tensione di saturazione e del valore della resistenza: Poiché questa potenza non si presenta che brevemente durante un cortocircuito, la potenza nominale può essere ridotta di un fattore di 5 circa. Il varistore (cfr. fig. seguente) dev'essere dimensionato in modo da restare ad alta impedenza fino alla tensione di saturazione, ad es. ca. 100 V per il trasformatore 5-A, ca. 500 V per il trasformatore 1-A. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 211 2 Funzioni Figura 2-91 Schema di collegamento della protezione di terra ristretta secondo il principio ad alta impedenza La soglia di intervento (nell'esempio 0,1 A o 0,05 A) viene impostata all'indirizzo 2706 1Phase I>. Il gradino I>> non viene utilizzato (indirizzo 2703 1Phase I>> = ∞). Il comando di scatto della protezione può essere temporizzato all'indirizzo 2707 T 1Phase I>. Normalmente questo tempo viene fissato a 0. Se più trasformatori amperometrici sono collegati in parallelo, come, ad es., nel caso di impiego come protezione per sbarre con tante derivazioni, le correnti di magnetizzazione dei convertitori montati in parallelo non sono più trascurabili. In questo caso è necessario calcolare la somma delle correnti di magnetizzazione per la metà della tensione di saturazione (corrisponde al valore impostato). Questa diminuisce la corrente nella resistenza R, provocando un rispettivo aumento della soglia di intervento effettiva. Applicazione come protezione cassone Per l'applicazione della protezione cassone, nel dispositvo 7UT613/63x va solo impostata la soglia di intervento per la protezione di massima corrente monofase per la corrente a un ingresso di corrente monofase sensibile. La protezione cassone è una protezione di massima corrente sensibile che sorveglia la corrente tra il cassone isolato di un trasformatore e la terra. Di conseguenza, la sua sensibilità viene impostata all'indirizzo 2706 1Phase I>. Il gradino I>> non viene utilizzato (indirizzo 2703 1Phase I>> = ∞). Il comando di scatto della protezione può essere temporizzato all'indirizzo 2707 T 1Phase I>. Normalmente questo tempo viene fissato a 0. Nota Nella seguente tabella dei parametri, gli indirizzi 2703 e 2706 sono validi per un ingresso di misura di corrente ad alta sensibilità e sono indipendenti dalla corrente nominale. 2.7.5 Tabella parametri Nella tabella sono riportati i valori preimpostati in base alle esigenze del mercato. La colonna C (configurazione) indica la corrente nominale secondaria del trasformatore amperometrico corrispondente. 212 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.7 Protezione di massima corrente monofase Ind. Parametri 2701 1Phase O/C 2702 1Phase I>> C Possibilità di impostazione Preimpostazione Spiegazione OFF ON Block relay OFF 1 fase O/C 1A 0.05 .. 35.00 A; ∞ 0.50 A 1fase O/C I>> avviamento 5A 0.25 .. 175.00 A; ∞ 2.50 A 2703 1Phase I>> 0.003 .. 1.500 A; ∞ 0.300 A 1fase O/C I>> avviamento 2704 T 1Phase I>> 0.00 .. 60.00 sec; ∞ 0.10 sec T 1fase O/C I>> tempo di ritardo 2705 1Phase I> 1A 0.05 .. 35.00 A; ∞ 0.20 A 1fase O/C I> avviamento 5A 0.25 .. 175.00 A; ∞ 1.00 A 2706 1Phase I> 0.003 .. 1.500 A; ∞ 0.100 A 1fase O/C I> avviamento 2707 T 1Phase I> 0.00 .. 60.00 sec; ∞ 0.50 sec T 1fase O/C I> tempo di ritardo 2.7.6 Informazioni N° Informazione Tipo di inf. Spiegazione 200.2404 >BLK 1Ph. O/C SP >BLOCCO Max corrente monofase 1fase 200.2411 O/C 1Ph. OFF OUT Max. corrente monofase è OFF 200.2412 O/C 1Ph. BLK OUT Max. corrente monofase è BLOCCATA 200.2413 O/C 1Ph. ACT OUT Max. corrente monofase è ATTIVA 200.2421 O/C 1Ph PU OUT Max. corrente monofase avviata 200.2451 O/C 1Ph TRIP OUT Max corrente monofase SCATTO 200.2492 O/C 1Ph Err CT OUT Max corr monofa err.:No TA aux assegnati 200.2502 >BLK 1Ph. I>> SP >BLOCCO Max corrente monofase I>> 200.2503 >BLK 1Ph. I> SP >BLOCCO Max corrente monofase I> 200.2514 O/C 1Ph I>> BLK OUT Max corrente monofase I>> BLOCCATA 200.2515 O/C 1Ph I> BLK OUT Max corrente monofase I> BLOCCATA 200.2521 O/C 1Ph I>> PU OUT Max corrente monofase I>>avviata 200.2522 O/C 1Ph I> PU OUT Max corrente monofase I> avviata 200.2551 O/C1Ph I>> TRIP OUT Max corrente monofase I>> SCATTO 200.2552 O/C 1Ph I> TRIP OUT Max corrente monofase I> SCATTO 200.2561 O/C 1Ph I: VI Max corrente monofase: I all'avviam. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 213 2 Funzioni 2.8 Protezione contro il carico squilibrato La protezione contro il carico squilibrato permette di rilevare i carichi asimmetrici di apparecchiature elettriche. Questa funzione di protezione consente anche di rilevare eventuali interruzioni, cortocircuiti oppure errori di collegamento dei trasformatori amperometrici nonché cortocircuiti unipolari e bipolari, con correnti di guasto inferiore alle correnti di carico. La protezione contro il carico squilibrato è utile solo per oggetti protetti trifase. Nel caso di PROT. OBJECT = 1ph Busbar oppure 1 phase transf. (cfr. Funzioni, indirizzo 105, par. 2.1.3.1) questa protezione è fuori servizio. Nei generatori e nei motori i carichi asimmetrici provocano un campo di rotazione inverso che agisce sul rotore con doppia frequenza. Sulla superficie del rotore sono indotte correnti parassite che conducono a un sovrariscaldamento locale nelle zone terminali del rotore e nelle chiavette. Questo si applica in particolare ai motori i cui fusibili sono montati in serie. Con un funzionamento monofase per lo scatto di un fusibile, il motore genera solo piccole coppie discontinue in modo che ci sia rapidamente un sovraccarico termico per una coppia costante della macchina. Il pericolo di un sovraccarico termico è inoltre reale quando il motore è alimentato con una tensione di rete asimmetrica. Anche piccoli squilibri della tensione conducono a correnti inverse di grande ampiezza a causa della reattanza indiretta. La protezione contro il carico squilibrato si riferisce sempre alle tre correnti di fase del lato o punto di misura configurato (vedi „Assegnazione delle funzioni di protezione“, par. 2.1.4). La protezione contro il carico squilibrato dispone di due gradini a tempo indipendente (DT) e di un gradino a tempo dipendente (IDMT); Quest'ultimo può essere facoltativamente una caratteristica IEC oppure ANSI. In sostituzione del gradino a tempo dipendente, è possibile realizzare un gradino con caratteristica proporzionale alla potenza (corrente di sequenza inversa). 2.8.1 Descrizione della funzione Determinazione del carico squilibrato La protezione contro il carico squilibrato del 7UT613/63x determina la componente fondamentale mediante filtraggio delle correnti di fase e la scompone nelle componenti simmetriche. Ciò permette il calcolo della corrente inversa I2. Se la maggiore delle tre correnti di fase ha un valore superiore alla soglia di corrente minima I-REST del lato o punto di misura assegnato e tutte le correnti di fase sono inferiori al quadruplo della corrente nominale del lato o punto di misura assegnato, la corrente inversa può essere confrontata con il valore impostato. Gradini a tempo indipendente (DT) La caratteristica indipendente è costituita da due gradini. Al raggiungimento di una prima soglia impostabile I2> viene emessa una segnalazione di avviamento e viene avviata una temporizzazione T I2> al raggiungimento di un secondo gradino I2>> viene emessa un'ulteriore segnalazione e viene avviata la temporizzazione T I2>>. Allo scadere delle temporizzazioni viene emesso un comando di scatto. 214 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.8 Protezione contro il carico squilibrato Figura 2-92 Caratteristica di scatto della protezione contro il carico squilibrato indipendente Gradino a tempo dipendente (IDMT) Il gradino IDMT funziona con una caratteristica di scatto dipendente secondo le norme IEC oppure ANSI. Le caratteristiche e le rispettive formule sono riportate nei „Dati tecnici“. Alla caratteristica dipendente sono sovrapposti i gradini indipendenti I2>> e I2>. Avviamento, scatto La corrente inversa I2 viene confrontata con il valore impostato I2p. Se la corrente inversa supera di 1,1 volte il valore impostato, viene emessa una segnalazione e, sulla base di questa corrente, viene calcolato il tempo di scatto in funzione della caratteristica selezionata; allo scadere di questo tempo viene emesso un comando di scatto. L'andamento qualitativo delle caratteristiche è rappresentato alla fig. 2-93; essa mostra anche il gradino sovrapposto I2>> con una linea tratteggiata. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 215 2 Funzioni Figura 2-93 Caratteristica di scatto dipendente della protezione contro il carico squilibrato Tipo di ricaduta È possibile selezionare se la ricaduta di un gradino deve avvenire subito dopo il passaggio al di sotto di una soglia oppure secondo una caratteristica ("disk-emulation"). "Subito" significa che l'eccitazione ricade quando il valore passa al di sotto del 95% circa della soglia di intervento e, in caso di un nuovo avviamento, si riavvia il temporizzatore. Se si utilizza la "disk-emulation" l'eliminazione della corrente avvia un processo di ricaduta (regressione del temporizzatore), che corrisponde al fenomeno di riposizionamento di un disco di Ferraris (da qui il nome „emulazione di disco“). Un vantaggio di questo tipo di funzionamento è rappresentato dalla considerazione dei guasti „precedenti“ in seguito all'inerzia del disco di Ferraris e dall'adattamento dei valori di temporizzazione. Questo tipo di funzionamento permette anche di rappresentare approssimativamente il riscaldamento dell'oggetto da proteggere in caso di fluttuazioni importanti dei valori di carico squilibrato. La regressione della temporizzazione ha inizio quando si passa sotto il 90% del valore impostato in funzione della curva di ricaduta della caratteristica selezionata. Nel campo tra il valore di ricaduta (95 % della soglia d'intervento) e il 90 % del valore impostato, il disco viene considerato fermo (nessun movimento di rotazione del disco). Nel caso di un valore inferiore al 5% del valore impostato, il processo di ricaduta ha termine, vale a dire che con un nuovo avviamento si riavvia il temporizzatore. Logica La fig. 2-94 illustra il diagramma logico della protezione contro il carico squilibrato con il gradino dipendente (nell'es. la caratteristica IEC) e i due gradini a tempo indipendente. È possibile bloccare la protezione mediante un ingresso binario. In questo caso gli avviamenti e le temporizzazioni vengono reinizializzati. Quando i criteri di funzionamento della protezione contro il carico squilibrato non vengono più rispettati (tutte le correnti di fase inferiori alla soglia minima di corrente I-REST per il rispettivo punto di misura o lato oppure almeno una corrente di fase maggiore di 4 · IN) tutti gli avviamenti di questa protezione vengono reinizializzati. 216 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.8 Protezione contro il carico squilibrato Figura 2-94 Diagramma logico della protezione contro il carico squilibrato - rappresentato per caratteristica IEC Gradino termico Grazie al gradino termico, è possibile adattare la protezione contro il carico squilibrato alla sollecitazione termica del rotore di una macchina elettrica con carico asimmetrico. Avviamento, allarme 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 Il valore del carico squilibrato permanente ammissibile viene definito con l'impostazione „I2 sopport.“. il superamento di questo valore equivale all'avviamento della protezione contro il carico squilibrato. Contemporaneamente ciò costituisce la soglia di allarme: allo scadere di un tempo impostabile „T ALLARME“ è emessa la segnalazione „I2> Allarme“. 217 2 Funzioni Caratteristica termica La caratteristica termica consente un calcolo approssimativo della sollecitazione termica del rotore di una macchina attraverso il carico squilibrato nello statore. Essa segue l'equazione semplificata: con: t tempo di scatto K fattore di asimmetria I2 corrente di sequenza inversa IN Ogg corrente nominale dell'oggetto da proteggere Il fattore di asimmetria K indica per quanto tempo può circolare una corrente inversa del valore della corrente nominale della macchina. Esso è dunque un valore caratteristico dell'oggetto da proteggere. Se il valore del carico squilibrato oltrepassa il valore permanente ammissibile „I2 sopport.“, ha inizio la somma della potenza di sequenza inversa di riscaldamento. Qui si calcola progressivamente la superficie corrente/tempo (caratteristica proporzionale alla potenza) e si tiene conto così delle differenti situazioni di carico Quando la superficie corrente/tempo (I2/INOgg)2· t oltrepassa il fattore di asimmetria K, ha luogo uno scatto per mezzo della caratteristica termica. La riproduzione del riscaldamento viene limitata al raggiungimento del 200% della soglia di scatto termica. Raffreddamento, ricaduta L' „avviamento“ della protezione contro il carico squilibrato ricade se il valore del carico squilibrato passa al di sotto del valore permanente ammissibile „I2 amm“. La riproduzione termica mantiene tuttavia il suo stato e viene avviato un tempo di raffreddamento impostabile „T RAFFRED“. Questo rappresenta il tempo necessario alla riproduzione termica per passare da 100% a 0%. Esso dipende, ad es. nelle macchine sincrone, dal tipo di costruzione, in particolare dall'avvolgimento smorzatore. Se durante la fase di raffreddamento si presenta di nuovo un carico asimmetrico, vengono presi in cosiderazione gli antecedenti. Si avrebbe così una riduzione corrispondente del tempo di scatto. Caratteristica risultante Poiché la riproduzione termica lavora solo con il superamento della corrente di sequenza inversa permanente ammissibile „I2 amm“, questo valore costituisce il limite inferiore per la caratteristica di scatto risultante (fig. 2-95). A ciò segue il campo della riproduzione termica con corrente inversa in aumento. Un'elevata corrente inversa indica l'esistenza sulla rete di un corto circuito bipolare che dev'essere isolato conformemente allo schema di selettività delle protezioni della rete. Per questo, la caratteristica termica è sezionata dal gradino indipendente I2>> (vedere sopra„Gradino indipendente (DT)“). Il tempo di scatto della riproduzione termica tuttavia non si abbassa al di sotto del tempo di scatto del gradino I2>>. 218 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.8 Protezione contro il carico squilibrato Figura 2-95 Logica Caratteristica risultante della protezione termica contro il carico squilibrato La fig. 2-96 mostra il diagramma logico della protezione contro il carico squilibrato con il gradino termico e il gradino indipendente I2>>. Il gradino I2> non è rappresentato. Esso è disponibile in questo modo operativo ma di solito non viene utilizzato perché esiste un gradino di allarme apposito. È possibile bloccare la protezione mediante un ingresso binario. In questo caso gli avviamenti e le temporizzazioni vengono reinizializzati. È possibile cancellare il contenuto della riproduzione termica tramite l'ingresso binario „>RESET mem.term. I2“ e „>Blocco I2“. Quando i criteri di funzionamento della protezione contro il carico squilibrato non vengono più rispettati (tutte le correnti di fase inferiori alla soglia minima „I REST“ per il rispettivo punto di misura o lato oppure almeno una corrente di fase maggiore di 4 · IN) tutti gli avviamenti di questa protezione vengono reinizializzati. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 219 2 Funzioni Figura 2-96 2.8.2 Diagramma logico della protezione contro il carico squilibrato - rappresentato per il gradino termico con gradino I>> (semplificato) Indicazioni per l'impostazione In generale La protezione di carico squilibrato è utile solo per oggetti di protezione trifase. Nel caso di PROT. OBJECT = 1ph Busbar oppure 1 phase transf. (indirizzo 105) tutte le impostazioni seguenti non sono accessibili. Durante la configurazione delle funzioni, all'indirizzo 140 UNBALANCE LOAD (cfr. par. 2.1.3.1) è stato definito il tipo di caratteristica. Qui sono disponibili solo le impostazioni valide per la selezione della rispettiva caratteristica. I gradini indipendenti I2>> e I2> sono disponibili in tutti i casi. 220 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.8 Protezione contro il carico squilibrato La protezione contro il carico squilibrato dev'essere assegnata ad un lato dell'oggetto da proteggere o ad un altro punto di misura trifase (par. 2.1.4, titolo al margine „Altre funzioni di protezione trifase“). È necessario assicurarsi anche della corretta associazione tra gli ingressi di misura dell'apparecchio e i punti di misura (trasformatori amperometrici) dell'impianto (par. 2.1.4, titolo al margine „Assegnazione dei punti di misura trifase“). All'indirizzo 4001 UNBALANCE LOAD la funzione può essere attivata (ON) o disattivata (OFF). Inoltre può essere bloccato il comando di scatto quando la funzione è attivata (Block relay). Nota Se la protezione contro il carico squilibrato è assegnata ad un lato dell'oggetto principale protetto, per l'impostazione dei valori di corrente valgono le grandezze I/INS riferite alla corrente nominale del lato dell'oggetto principale protetto, come impostato nel par. 2.1.4. In altri casi i valori di corrente vengono impostati in Ampere. Gradini indipendenti I2>>, I2> (DT) La caratteristica a due gradini consente di impostare il gradino superiore (indirizzo 4011 o 4012 I2>>) con una temporizzazione breve (indirizzo 4013 T I2>>) e il gradino inferiore (indirizzo 4014 o 4015 I2>) con una temporizzazione più lunga (indirizzo 4016 T I2>). Si può anche utilizzare, ad es., il gradino I2> come gradino di allarme e il gradino I2>> come gradino di scatto. Nella maggior parte dei casi, il gradino I2>> viene impostato in modo da evitare un suo intervento in caso di perdita di fase. Un'impostazione di I2>> oltre il 60 % garantisce che non avrà luogo uno scatto con il gradino I2>> nel caso di una perdita di fase. In caso di alimentazione su due sole fasi con la corrente I, vale per la corrente di sequenza inversa: Con un carico squilibrato superiore al 60% si può supporre la presenza di un cortocircuito bipolare nella rete. La temporizzazione T I2>> deve essere quindi coordinata con lo schema di selettività della rete per cortocircuiti di fase. Per le linee, la protezione di carico squilibrato può essere utilizzata per rilevare guasti asimmetrici a corrente debole, per i quali non vengono raggiunte le soglie di intervento della protezione di massima corrente. Laddove: un guasto bipolare con la corrente I provoca una corrente di sequenza inversa: un guasto unipolare con la corrente I provoca una corrente di sequenza inversa: Con un carico squilibrato superiore al 60% si può supporre pertanto la presenza di un cortocircuito bipolare. Le temporizzazioni devono essere quindi coordinate con lo schema di selettività della rete per cortocircuiti di fase. Se, ad es., la protezione di carico squilibrato è stata assegnata ad un punto di misura per un'uscita della linea, è possibile impostarla con una sensibilità elevata. Assicurar- 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 221 2 Funzioni si tuttavia che non intervenga alcun gradino di carico squilibrato in caso di asimmetrie ammissibili durante l'esercizio. Con i valori preimpostati e una corrente nominale secondaria di 1 A, si ottiene la seguente sensibilità ai cortocircuiti: per guasti bipolari: I2> = 0,1 A, vale a dire corrente di cortocircuito a partire da circa 0,18 A, per guasti unipolari: I2> = 0,1 A, vale a dire corrente di guasto a terra a partire da circa 0,3 A. Con IN = 5 A risultano i valori secondari moltiplicati per 5. Per l'impostazione in valori primari va tenuto conto anche del rapporto di trasformazione dei TA sul punto di misura. Per i trasformatori, la protezione contro il carico squilibrato può essere utilizzata come protezione sensibile al lato di alimentazione per il rilevamento di guasti unipolari e bipolari di debole intensità. È anche possibile rilevare guasti unipolari al lato bassa tensione che non generano una corrente omopolare al lato alta tensione (ad es. nel caso di un gruppo vettoriale Dyn). Poiché un trasformatore trasmette delle correnti simmetriche tenendo conto del suo rapporto di trasformazione, le relazioni precedentemente menzionate per le linee nel caso di guasti unipolari e bipolari sono ugualmente valide: per un trasformatore, ad es., con i dati potenza nominale apparente SNT = 16 MVA tensione nominale primaria UN = 110 kV tensione nominale secondaria = 20 kV UN gruppo vettoriale Dyn5 trasformatori amperometrici primari 100 A/1 A sono state rilevate le seguenti correnti di guasto al lato bassa tensione: Se per il lato alta tensione si imposta I2> = 0,1 A, al lato bassa tensione viene rilevata una corrente di guasto di in caso di guasto unipolare, in caso di guasto bipolare. Ciò corrisponde al 36% oppure al 20% della corrente nominale del trasformatore. Poiché nell'esempio si tratta di un cortocircuito al lato bassa tensione, la temporizzazione T I2> dev'essere coordinata con i tempi dei dispositivi di protezione presenti nel sistema. Per i generatori e imotori l'impostazione è determinata dallo squilibrio ammesso per l'oggetto da proteggere. Se impostato sul carico squilibrato permanente ammissibile, il gradino I2> può essere utilizzato come gradino di allarme con una temporizzazione lunga. Il gradino I2>> viene quindi impostato per uno squilibrio di breve durata con il tempo ammesso. 222 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.8 Protezione contro il carico squilibrato Esempio: Motore IN Motore = 545 A I2 dd prim / IN Motore = 0,11 permanente I2 max prim / IN Motore = 0,55 per Tmax = 1 s Trasformatore ü amperometrico = 600 A/1 A Valore d'impo- I2> stazione = 0,11 · 545 A = 60 A primari oppure Valore d'impo- I2>> stazione = 0,55 · 545 A = 300 A primari oppure Ritardo = 1s T I2>> 0,11· 545 A · (1/600) = 0,10 A secondari 0,55 · 545 A · (1/600) = 0,50 A secondari Le caratteristiche dipendenti (vedere sotto) permettono di tenere conto della relazione tra dipendenza dal tempo e squilibrio. In particolare per i generatori e i motori, è possibile ottenere un migliore adattamento all'oggetto da proteggere con il gradino termico (si veda sotto „Caratteristica di scatto termica“). Gradino dipendente I2p per caratteristiche IEC Una caratteristica di scatto dipendente rappresenta particolarmente bene il fenomeno di sovraccarico termico di una macchina generato dallo squilibrio. Utilizzare la caratteristica che si adatta meglio alla curva di riscaldamento per carico squilibrato indicata dal costruttore della macchina. Per le caratteristiche IEC (indirizzo 140 UNBALANCE LOAD = TOC IEC), all'indirizzo 4026 IEC CURVE sono disponibili le seguenti caratteristiche: • Normal Inverse (inverse, tipo A secondo IEC 60255-3), • Very Inverse (very inverse, tipo B secondo IEC 60255-3), • Extremely Inv. (extremely inverse, tipo C secondo IEC 60255-3). Le caratteristiche e le rispettive formule sono rappresentate nei „Dati tecnici“. Si osservi che, in caso di selezione di una caratteristica dipendente, esiste già un margine di sicurezza pari a 1,1 circa, tra la soglia di avviamento e il valore impostato. Ciò significa che un avviamento avrà luogo con un carico squilibrato maggiore di 1,1 del valore impostato di I2p (indirizzo 4021 o 4022). Il corrispondente fattore di tempo è accessibile all'indirizzo 4023 T I2p. Il fattore può essere impostato anche su ∞. In questo caso non ha luogo uno scatto dopo un avviamento, ma quest'ultimo viene comunque segnalato. Se il gradino dipendente non viene utilizzato, durante la configurazione delle funzioni di protezione selezionare all'indirizzo 140 UNBALANCE LOAD = Definite Time. Se all'indirizzo 4025 I2p DROP-OUT si imposta la Disk Emulation, la ricaduta ha luogo conformemente alla caratteristica di ricaduta, come riportato nella descrizione della funzione di protezione di carico squilibrato, titolo al margine „Tipo di ricaduta“. I gradini indipendenti menzionati alla sezione „Gradini indipendenti I2>>, I2>“ possono essere anche utilizzati come gradini di allarme e di scatto. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 223 2 Funzioni Gradino di scatto dipendente I2p per caratteristiche ANSI Una caratteristica di scatto dipendente rappresenta particolarmente bene il fenomeno di sovraccarico termico di una macchina generato dallo squilibrio. Utilizzare la caratteristica che si adatta meglio alla curva di riscaldamento per carico squilibrato indicata dal costruttore della macchina. Per le caratteristiche ANSI (indirizzo 140 UNBALANCE LOAD = TOC ANSI) sono disponibili all'indirizzo 4027 ANSI CURVE: • Extremely Inv., • Inverse, • Moderately Inv. e • Very Inverse. Le caratteristiche e le rispettive formule sono rappresentate nei „Dati tecnici“. Si osservi che, in caso di selezione di una caratteristica dipendente, esiste già un margine di sicurezza pari a 1,1 circa, tra la soglia di avviamento e il valore impostato. Ciò significa che un avviamento avrà luogo con un carico squilibrato maggiore di 1,1 del valore impostato di I2p (indirizzo 4021 o 4022). Il corrispondente fattore di tempo è accessibile all'indirizzo 4024 D I2p. Il fattore può essere impostato anche su ∞. In questo caso non ha luogo uno scatto dopo un avviamento, ma quest'ultimo viene comunque segnalato. Se il gradino dipendente non viene utilizzato, durante la configurazione delle funzioni di protezione selezionare all'indirizzo 140 UNBALANCE LOAD = Definite Time. Se all'indirizzo 4025 I2p DROP-OUT si imposta la Disk Emulation, la ricaduta ha luogo conformemente alla caratteristica di ricaduta, come riportato nella descrizione della funzione di protezione di carico squilibrato, titolo al margine „Tipo di ricaduta“. I gradini indipendenti menzionati alla sezione „Gradini indipendenti I2>>, I2>“ possono essere anche utilizzati come gradini di allarme e di scatto. Caratteristica di scatto termica Nel caso di generatori e motori, il gradino termico consente un buon adattamento della protezione di carico squilibrato alla capacità di carico squilibrato termico della macchina. La prima grandezza caratteristica è la corrente di sequenza inversa massima permanente ammissibile. Sulla base dell'esperienza, questa corrisponde almeno al 6 % - 8 % della corrente nominale nelle macchine fino a ca. 100 MVA con rotori a poli non salienti e almeno al 12 % nelle macchine con rotori a poli salienti. Per macchine di dimensioni maggiori e in caso di dubbio, fare riferimento ai dati del produttore della macchina. Impostare questo valore all'indirizzo 4031 I2>. Dato che il punto di misura determinante per il carico squilibrato è assegnato di regola ad un lato della macchina da proteggere, una conversione della soglia d'intervento non è necessaria, vale a dire che in caso di carico squilibrato permanente ammissibile, ad es., dell'11 % è possibile impostare direttamente all'indirizzo 4031 I2>: I2> = 0,11 [I/InLato]. Se tuttavia la protezione di carico squilibrato dev'essere impostata in Ampere (secondari), i valori della macchina vanno convertiti. Esempio: Macchina IN = 483 A I2amm = 11 % (macchina a poli salienti) Trasformatore amperometrico 224 500 A/5 A 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.8 Protezione contro il carico squilibrato risulta all'indirizzo 4033 il valore secondario I2> = 0,53 [A]. Questa corrente di sequenza inversa permanente ammissibile rappresenta anche la soglia di avviamento della protezione contro il carico squilibrato e il limite del gradino di allarme di carico squilibrato. Il ritardo dell'allarme va impostato all'indirizzo 4033 T WARN. Abitualmente questo tempo corrisponde a 20 s circa. Il fattore di asimmetria FACTOR K (indirizzo 4034) rappresenta un termine di valutazione della sollecitazione termica del rotore. Esso indica il tempo per il quale è ammesso il 100 % di carico squilibrato e corrisponde alla perdita di energia termica relativa ammissibile (K = (I/IN)2 · t). Esso viene indicato dal produttore della macchina o può essere dedotto dal diagramma di carico squilibrato della macchina. Nell'esempio (fig. 2-97) il carico squilibrato permanente ammissibile è pari all'11 % della corrente nominale della macchina e il fattore K è K = 20. Poiché il punto di misura determinante per il carico squilibrato è assegnato di regola ad un lato della macchina da proteggere, è possibile impostare direttamente all'indirizzo 4034 FACTOR K: FACTOR K = 20. Figura 2-97 Esempio di diagramma di carico squilibrato predefinito Se tuttavia la protezione di carico squilibrato dev'essere impostata in Ampere (secondari), è necessario convertire anche il fattore K in quanto esso si riferisce alla corrente nominale della macchina. È valida la seguente formula: 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 225 2 Funzioni Esempio: Macchina IN = 483 A I2amm = 11 % (macchina a poli salienti) fattore K= 20 s Trasformatore amperometrico 500 A/5 A valore impostato all'indirizzo 4034 FACTOR K: Il valore impostato 4035 T COOL DOWN definisce il tempo che deve trascorrere prima che l'oggetto protetto sottoposto a un carico squilibrato ammissibile I2> non si sia raffreddato. Se il produttore della macchina non fornisce le indicazioni necessarie, si può scegliere il valore da impostare supponendo che il tempo di raffreddamento e il tempo di riscaldamento dell'oggetto da proteggere siano uguali. Tra il fattore K di asimmetria e il tempo di raffreddamento esiste la seguente relazione: Esempio: Un fattore di asimmetria K = 20 s e un carico squilibrato permanente ammissibile di I2/IN = 11 % corrispondono a un tempo di raffreddamento di Questo valore è indipendente dal fatto che si siano impostati valori relativi o secondari, in quanto i rapporti di trasformazione di corrente nel numeratore e nel denominatore si riducono. Il gradino I2>> può essere impostato anche come gradino di riserva per guasti in rete, come descritto precedentemente (titolo al margine „Gradini indipendenti I2>>, I2> (DT)“). Nota Per i seguenti parametri vale: I valori di corrente I/INS si riferiscono alla corrente nominale del lato da proteggere dell'oggetto principale protetto. 2.8.3 Tabella parametri Nella tabella sono riportati i valori preimpostati in base alle esigenze del mercato. La colonna C (configurazione) indica la corrente nominale secondaria del trasformatore amperometrico corrispondente. 226 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.8 Protezione contro il carico squilibrato Ind. Parametri 4001 UNBALANCE LOAD 4011 I2>> C Possibilità di impostazione Preimpostazione Spiegazione OFF ON Block relay OFF Carico Squilibrato(Negative Sequence) 1A 0.10 .. 3.00 A; ∞ 0.50 A I2>> avviamento 5A 0.50 .. 15.00 A; ∞ 2.50 A 4012 I2>> 0.10 .. 3.00 I/InS; ∞ 0.50 I/InS I2>> avviamento 4013 T I2>> 0.00 .. 60.00 sec; ∞ 1.50 sec T I2>> tempo di ritardo 4014 I2> 1A 0.10 .. 3.00 A; ∞ 0.10 A I2> avviamento 5A 0.50 .. 15.00 A; ∞ 0.50 A 4015 I2> 0.10 .. 3.00 I/InS; ∞ 0.10 I/InS I2> avviamento 4016 T I2> 0.00 .. 60.00 sec; ∞ 1.50 sec T I2> tempo di ritardo 4021 I2p 1A 0.10 .. 2.00 A 0.90 A I2p avviamento 5A 0.50 .. 10.00 A 4.50 A 4022 I2p 0.10 .. 2.00 I/InS 0.90 I/InS I2p avviamento 4023 T I2p 0.05 .. 3.20 sec; ∞ 0.50 sec T I2p selezione tempo 4024 D I2p 0.50 .. 15.00 ; ∞ 5.00 D I2p selezione tempo 4025 I2p DROP-OUT Instantaneous Disk Emulation Instantaneous I2p caratteristica di ricaduta 4026 IEC CURVE Normal Inverse Very Inverse Extremely Inv. Extremely Inv. Curva IEC 4027 ANSI CURVE Extremely Inv. Inverse Moderately Inv. Very Inverse Extremely Inv. Curva ANSI 4031 I2> 1A 0.01 .. 8.00 A; ∞ 0.10 A 5A 0.05 .. 40.00 A; ∞ 0.50 A Corrente permessa continuamente I2 4032 I2 tolerance 0.01 .. 0.80 I/InS; ∞ 0.16 I/InS Carico squilibrato sopportabile 4033 T WARN 0.00 .. 60.00 sec; ∞ 20.00 sec Tempo ritardo livello d'allarme 4034 FACTOR K 1.0 .. 100.0 sec; ∞ 18.7 sec Fattore K sequenza negativa 4035 T COOL DOWN 0 .. 50000 sec 1650 sec Tempo per raffreddamento 2.8.4 Informazioni N° Informazione Tipo di inf. Spiegazione 5143 >BLOCK I2 SP >BLOCCO I2 (Carico Squilibrato) 5146 >RM th.rep. I2 SP >Reset Memoria Termica I2 5151 I2 OFF OUT I2 è su OFF 5152 I2 BLOCKED OUT I2 è BLOCCATA 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 227 2 Funzioni N° Informazione Tipo di inf. Spiegazione 5153 I2 ACTIVE OUT I2 è ATTIVA 5157 I2 th. Warn OUT Carico squil.: soglia termica allarme 5158 RM th.rep. I2 OUT Reset memoria termica I2 5159 I2>> picked up OUT I2>> avviamento 5160 I2>> TRIP OUT Carico Sqilibr.: Scatto Livello di Corr. 5161 I2 Θ TRIP OUT Carico Sqilibr.: Scatto Livello Termico 5165 I2> picked up OUT I2> avviamento 5166 I2p picked up OUT I2p avviamento 5167 I2th Pick-up OUT Carico squilibr.: Avviamento I2 termico 5168 I2 Adap.fact. OUT I2 err.: avverso fattore adattativo TA 5170 I2 TRIP OUT I2 Scatto 5172 I2 Not avail. OUT I2 Non disponibile 5178 I2> TRIP OUT I2> Scatto 5179 I2p TRIP OUT I2p Scatto 228 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.9 Protezione contro il sovracarico termico 2.9 Protezione contro il sovracarico termico La protezione di sovraccarico permette di evitare un sovraccarico termico dell'oggetto da proteggere, in particolare di trasformatori, macchine rotanti, bobine di potenza e cavi. Essa non è utilizzabile nel caso della protezione monofase per sbarre. Può essere attribuita a un qualsiasi lato dell'oggetto da proteggere ma non ad un punto di misura non assegnato. 2.9.1 In generale Nel caso del dispositivo 7UT613/63x sono possibili tre metodi di rilevamento del sovraccarico: • Protezione di sovraccarico con riproduzione delle perdite termiche conformemente a IEC 60255-8, senza influsso della temperatura ambiente • Protezione di sovraccarico con riproduzione delle perdite termiche conformemente a IEC 60255-8, con influsso della temperatura ambiente • Calcolo del punto caldo con determinazione del tasso di invecchiamento relativo conformemente a IEC 60354 Si può selezionare uno dei tre metodi. Il primo si distingue per una manipolazione semplice e un numero ristretto di valori di taratura e calcola la sovratemperatura causata dalle perdite ohmiche. Il secondo prende in considerazione anche la temperatura ambiente e quella del refrigerante e calcola pertanto la temperatura totale. A questo scopo, al dispositivo dev'essere comunicata la temperatura del refrigerante determinante tramite un thermobox collegato. Il terzo metodo richiede una conoscenza dell'oggetto protetto, dell'ambiente circostante e del raffreddamento e richiede ugualmente la temperatura del refrigerante mediante un thermobox collegato. Il dispositivo 7UT613/63x dispone di due funzioni di protezione contro il sovraccarico, che possono essere impiegate indipendentemente l'una dall'altra per diversi punti dell'oggetto protetto. È anche possibile operare con diversi metodi. L'assegnazione di ciascuna funzione di protezione all'oggetto da proteggere è stata effettuata conformente al par. „Assegnazione delle funzioni di protezione ai punti di misura/lati“. 2.9.2 Protezione di sovraccarico con riproduzione delle perdite termiche Principio 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 Nel dispositivo 7UT613/63x, la protezione di sovraccarico termico può funzionare su uno dei lati dell'oggetto principale protetto (impostabile). Poiché la causa del sovraccarico è da ricercarsi di regola al di fuori dell'oggetto protetto, la corrente di sovraccarico è una corrente in circolo. 229 2 Funzioni Il dispositivo calcola la sovratemperatura secondo un modello termico omogeneo derivato dalla seguente equazione differenziale: Θ surriscaldamento attuale riferito alla temperatura di surriscaldamento finale con una corrente di fase massima ammissibile k · IN Ogg τth costante di tempo termica del riscaldamento k fattore k che indica il rapporto tra la massima corrente ammissibile in permanenza e la corrente nominale dell'oggetto da proteggere I corrente attuale effettiva IN Ogg corrente nominale dell'oggetto da proteggere La funzione di protezione rappresenta in questo modo un modello termico dell'oggetto da proteggere (protezione contro il sovraccarico con funzione di memoria). La funzione prende in considerazione gli eventi precedenti in termini di sovraccarico, come anche l'emissione di calore nell'ambiente. La soluzione di questa equazione è, in regime stazionario, una funzione esponenziale, il cui asintoto rappresenta la temperatura limite Θfin. Il superamento di una prima soglia di temperatura Θallarme impostabile, che si trova al di sotto del surriscaldamento finale, provoca l'emissione di un allarme per permettere, ad es., all'operatore di effettuare una riduzione di carico. Una volta raggiunta la seconda soglia (temperatura limite = temperatura di scatto), l'oggetto protetto viene isolato dalla rete. È anche possibile regolare la protezione di sovraccarico su Alarm Only. In questo caso, anche al raggiungimento della temperatura limite viene emessa solo una segnalazione. Con l'impostazione "Blocco Relè" il comando di scatto viene bloccato quando la funzione di protezione è attiva. Il calcolo del surriscaldamento viene eseguito per ogni fase in una riproduzione termica proporzionale al quadrato della corrente di fase. Questo garantisce un trattamento dei valori effettivi e tiene anche conto delle influenze delle armoniche. Il riscaldamento calcolato per la fase con la corrente più alta viene utilizzato per la comparazione con i valori di soglia. La corrente termica massima ammissibile permanente Imax è descritta come multiplo della corrente nominale IN Ogg: Imax = k · IN Ogg IN Ogg è la corrente nominale del lato assegnato dell'oggetto protetto: • Per i trasformatori, la corrente nominale dell'avvolgimento da proteggere è determinante e viene calcolata a partire dalla potenza nominale apparente e dalla tensione nominale impostate. L'avvolgimento non regolato è preso come base per trasformatori con regolazione di tensione. • Per generatori, motori e reattanze, è determinante la corrente nominale che viene calcolata dal dispositivo a partire dalla potenza nominale apparente e dalla tensione nominale impostate. • Per linee, nodi e sbarre la corrente nominale dell'oggetto da proteggere viene impostata direttamente. Oltre al fattore k, è necessario indicare la costante di tempo termica τth e la soglia di temperatura di allarme Θallarme. La protezione di sovraccarico possiede, oltre alla soglia di allarme termica, una soglia di corrente d'allarme Iallarme. Quest'ultima permette di segnalare con relativo anticipo una corrente di sovraccarico, anche se la temperatura limite calcolata non ha ancora raggiunto la temperatura di allarme o di scatto. 230 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.9 Protezione contro il sovracarico termico La protezione di sovraccarico può essere bloccata attraverso un ingresso binario. In questo caso le riproduzioni termiche vengono azzerate. Costante di tempo di inattività delle macchine L'equazione differenziale sopra citata supponeva un raffreddamento costante che si traduce nella costante di tempo τth = Rth · Cth (resistenza termica e capacità termica). In caso di inattività di una macchina autoventilata, questa costante può differire notevolmente dalla costante durante la marcia stazionaria (in questo caso la macchina è raffreddata mediante ventilazione, all'arresto solamente a convezione). In questi casi si deve quindi tenere conto di due costanti di tempo durante l'impostazione. La costante di tempo di raffreddamento si ottiene moltiplicando la costante di tempo di riscaldamento per un fattore (di regola >1). La protezione riconosce un'inattività della macchina quando la corrente è al di sotto del valore di soglia PoleOpenCurr.S1, PoleOpenCurr.S2 - PoleOpenCurr.S5 (la corrente minima del lato di alimentazione al di sotto della quale l'oggetto da proteggere si suppone disinserito, cfr. anche par. 2.1.5). Avviamento del motore All'avviamento di macchine elettriche, il riscaldamento calcolato dalla riproduzione termica può superare la soglia di temperatura d'allarme o di scatto. Per evitare un allarme o uno scatto provocati da questo superamento, la corrente di avviamento può essere rilevata e si può eliminare il riscaldamento da essa risultante. Ciò significa che durante il rilevamento della corrente di avviamento, il riscaldamento calcolato viene considerato costante. Avviamento di emergenza per macchine Se, per motivi di esercizio, è necessario avviare una macchina con una temperatura superiore a quella massima ammissibile (avviamento d'emergenza), è possibile bloccare solo il comando di scatto mediante un ingresso binario („>Emer.Start O/L“). Poiché in seguito all'avviamento e alla ricaduta dell'ingresso binario la temperatura determinata dal modello termico può avere superato la temperatura di scatto, la funzione di protezione prevede un tempo di registrazione dopo guasto parametrizzabile (T EMERGENCY), che viene avviato con la disattivazione dell'ingresso binario e sopprime il comando di scatto. Solo allo scadere di questo tempo la protezione di sovraccarico può effettuare uno scatto. L'ingresso binario agisce solo sul comando di scatto, non ha effetto sul protocollo dei guasti e non riinizializza il modello termico. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 231 2 Funzioni Figura 2-98 2.9.3 Diagramma logico della protezione di sovraccarico termico (semplificato) Protezione di sovraccarico con riproduzione delle perdite termiche con influsso della temperatura ambiente Principio I principi su cui è basato il calcolo sono quelli descritti nel par. „Protezione di sovraccarico con riproduzione delle perdite termiche“, ma qui si tiene conto anche della temperatura ambiente (nella maggior parte dei casi la temperatura del refrigerante). La temperatura ambiente e/o del refrigerante va misurata mediante sonde termiche nell'oggetto da proteggere. Fino a 12 punti di misura della temperatura possono essere installati nell'oggetto da proteggere; questi misurano le temperature locali del fluido di raffreddamento tramite uno o due thermobox e una comunicazione seriale per la protezione di sovraccarico del 7UT613/63x. Tramite questi punti dev'essere definito un punto di misura determinate per il calcolo della temperatura nella protezione di sovraccarico. 232 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.9 Protezione contro il sovracarico termico All'equazione differenziale termica del paragrafo „Protezione di sovraccarico con riproduzione delle perdite termiche“ si aggiunge un termine che tiene conto della temperatura ambiente ϑU. Qui si suppone che lo stato „freddo“ sia ϑU = 40 °C o 104 °F (temperatura senza autoriscaldamento). Questa differenza di temperatura viene unificata sulla temperatura massima ammissibile e poi contrassegnata con ΘU . L'equazione differenziale termica è pertanto Per il resto la funzione è uguale a quella descritta nel paragrafo „Protezione di sovraccarico con riproduzione delle perdite termiche“. Per poter mettere in relazione corrente e temperatura, il dispositivo necessita inoltre della temperatura con la corrente nominale dell'oggetto da proteggere. Se la registrazione della temperatura tramite thermobox è disturbata, il dispositivo utilizza una temperatura ipotizzata di 40 °C o 104 °F. Ne risultano rapporti identici a quelli della protezione termica senza temperatura ambiente (par. „Protezione di sovraccarico con riproduzione delle perdite termiche“). 2.9.4 Calcolo del punto caldo con determinazione dell'invecchiamento relativo Il calcolo del sovraccarico conformemente a 60354 determina due valori importanti per la funzione di protezione: l'invecchiamento relativo e la temperatura nel punto caldo (hot spot) dell'oggetto protetto. Fino a 12 punti di misura della temperatura possono essere installati nell'oggetto da proteggere; questi misurano le temperature locali del fluido di raffreddamento tramite uno o due thermobox e una comunicazione seriale per la protezione di sovraccarico del 7UT613/63x. Tramite questi punti di misura dev'essere definito un punto di misura, determinate per il calcolo della temperatura del punto caldo. Questo punto di misura si deve trovare sull'isolamento della spira interna superiore poiché è lì che si deve situare il punto più caldo dell'isolamento. L'invecchiamento relativo è acquisito ciclicamente e totalizzato in un valore globale di invecchiamento. Varianti di raffreddamento Il calcolo del punto caldo dipende dal tipo di raffreddamento. Un raffreddamento ad aria è sempre presente e viene distinto in • AN (Air Natural): convezione naturale e • AF (Air Forced): convezione forzata (mediante ventilazione) Se viene utilizzato anche un liquido di raffreddamento sono possibili le seguenti varianti • ON (Oil Natural = circolazione naturale di olio per convezione): Il refrigerante (olio) circola nella caldaia in base alle differenze di temperatura che si producono. A causa della convezione naturale, l'effetto refrigerante non è molto accentuato. La variante di raffreddamento è quasi completamente silenziosa. • OF (Oil Forced = circolazione forzata di olio): Il refrigerante (olio) circola nella caldaia in maniera forzata mediante una pompa dell'olio. Di conseguenza l'effetto refrigerante è maggiore rispetto a quello della variante ON. • OD (Oil Directed = circolazione di olio diretta): Il refirgerante (olio) circola nella caldaia in maniera forzata seguendo una traccia definita. In questo modo, la circolazione dell'olio può essere rinforzata in punti particolarmente critici. L'effetto refrigerante è quindi particolarmente efficace e il gradiente di temperatura è minimo. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 233 2 Funzioni Calcolo del punto caldo (Hot spot) Il punto caldo dell'oggetto protetto rappresenta un valore di stato importante. Il punto più caldo determinate per la durata di un trasformatore si situa abitualmente sotto l'isolamento della spira superiore. Generalmente la temperatura del liquido di raffreddamento aumenta dal basso verso l'alto. Il tipo di raffreddamento influenza però l'ampiezza del gradiente termico. La temperatura del punto caldo è formata da due componenti: • la temperatura al punto più caldo del refrigerante (acquisita tramite il thermobox), • la componente proveniente dall'aumento della temperatura della spira a causa del carico del trasformatore. Per registrare la temperatura nel punto più caldo si può utilizzare il thermobox 7XV5662-xAD, che rileva la temperatura del punto caldo e la invia al dispositivo 7UT613/63x tramite l'interfaccia prevista. Un thermobox 7XV5662-xAD può registrare le temperature misurate in 6 punti massimo nella caldaia del trasformatore. A un 7UT613/63x possono essere collegati due thermobox. Sulla base di questi dati e delle impostazioni delle caratteristiche di raffreddamento, il dispositivo calcola la temperatura del punto caldo. In caso di superamento di una soglia impostabile (temepratura di allarme) viene emessa una segnalazione e/o ha luogo uno scatto. Il calcolo del punto caldo viene realizzato secondo diverse equazioni in funzione del tipo di raffreddamento. Per il raffreddamento ON e il raffreddamento OF si utilizza: Per il raffreddamento OD si utilizza: Θh temperatura del punto caldo Θo temperatura massima del refrigerante (temperatura dell'olio) Hgr fattore del punto caldo k rapporto di carico I/IN (misurato) Y esponente dell'avvolgimento Il rapporto di carico I/IN viene calcolato a partire dalla corrente di quel lato al quale è assegnata la protezione di sovraccarico. Per generatori, motori ecc. e per gli avvolgimenti y e z di trasformatori vale la corrente della fase corrispondente, per gli avvolgimenti d si prende in considerazione la corrente differenziale. Come corrente nominale vale quella del lato corrispondente. Calcolo dell'invecchiamento relativo 234 La durata dell'isolamento di cellulosa si riferisce a una temperatura di 98°C nelle immediate vicinanze dell'isolamento. L'esperienza ha mostrato che ogni aumento di 6 K provoca una riduzione di metà della durata. Ne risulta quindi per l'invecchiamento relativo U con una temperatura divergente di 98°C 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.9 Protezione contro il sovracarico termico Il grado di invecchiamento medio relativo L si ottiene a partire dal calcolo della media su un periodo definito da T1 a T2 Per un carico nominale costante, si ottiene L = 1. Valori superiori a 1 indicano un invecchiamento accelerato; ad es. se L=2, la durata è ridotta di metà in rapporto alle condizioni di carico normali. Secondo CEI, l'invecchiamento è definito solo nel campo da 80 °C a 140 °C. Si tratta anche del campo di lavoro del calcolo dell'invecchiamento: le temperature inferiori a 80°C non allungano l'invecchiamento teorico; i valori sopra i 140°C non accorciano l'invecchiamento teorico. Il calcolo descritto dell'invecchiamento relativo si riferisce esclusivamente all'isolamento dell'avvolgimento ed non è quindi applicabile a altre cause di guasti. Risultati La temperatura del punto caldo viene calcolata per l'avvolgimento che corrisponde al lato dell'oggetto principale protetto configurato per la protezione di sovraccarico (par. 2.1.4, titolo al margine „Altre funzioni di protezione trifase“, indirizzo 442). Per fare questo, vengono utilizzate le correnti di questo lato e la temperatura del refrigerante misurata su un punto determinato. Per generatori, motori ecc. e per gli avvolgimenti y e z di trasformatori, la fase corrisponde alla rispettiva corrente di fase, per gli avvolgimenti d corrisponde alla corrente differenziale che è pari alla corrente dell'avvolgimento. Sono previsti due valori di soglia impostabili che emettono una segnalazione e un allarme. Se la segnalazione di allarme è configurata sullo scatto, può essere utilizzata per lo scatto degli interruttori. Anche per il tasso di invecchiamento medio esiste una soglia parametrizzabile di segnalazione e di allarme. Tra i valori di misura di servizio si può leggere in qualsiasi momento lo stato delle seguenti informazioni: • la temperatura del punto caldo per ogni fase in °C oppure °F (in base all'impostazione), • il grado di invecchiamento relativo (senza dimensioni), • la riserva di carico fino alla segnalazione in percentuale, • la riserva di carico fino all'allarme in percentuale, Ulteriori valori limite si possono impostare sui thermobox stessi, cfr. par. „Thermobox per il rilevamento del sovraccarico“. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 235 2 Funzioni 2.9.5 Indicazioni per l'impostazione In generale Nota Nelle indicazioni per l'impostazione è descritta la prima protezione di sovraccarico termico. Gli indirizzi dei parametri e i numeri delle segnalazioni della seconda protezione di sovraccarico sono riportati alla fine del presente paragrafo sotto „Altre funzioni di protezione di sovraccarico termico“. La protezione di sovraccarico può agire su un qualsiasi lato dell'oggetto da proteggere; Poiché la causa del sovraccarico è da ricercarsi al di fuori dell'oggetto protetto, la corrente di sovraccarico è una corrente in circolo e non deve essere necessariamente rilevata sul lato alimentato. L'assegnazione è stata effettuata durante l'assegnazione delle funzioni di protezione ai lati e punti di misura nel par. 2.1.4, titolo al margine „Altre funzioni di protezione trifase“, all'indirizzo 442 THERM. O/L AT. Qui sono riportate anche le relative istruzioni. Come descritto sopra, per il rilevamento del sovraccarico sono disponibili tre diversi metodi. Durante la configurazione delle funzioni (par. 2.1.3.1) all'indirizzo 142 THERM. OVERLOAD si è impostato se la protezione di sovraccarico deve funzionare secondo il metodo della riproduzione termica (THERM. OVERLOAD = th rep w.o. sen), eventualmente considerando anche la temperatura ambiente e del refrigerante (THERM. OVERLOAD = th repl w. sens), oppure se dev'essere eseguito il calcolo del punto caldo conformemente a IEC 60354 (THERM. OVERLOAD = IEC354). Negli ultimi due casi dev'essere collegato almeno un thermobox 7XV5662–xAD, che segnala in modo digitale la temperatura del refrigerante al dispositivo. I dati necessari per il thermobox sono stati impostati all'indirizzo 191 RTD CONNECTION (par. 2.1.3.1). All'indirizzo 4201 THERM. OVERLOAD la protezione di sovraccarico può essere attivata (ON) o disattivata (OFF). Se nelle funzioni si è parametrizzato all'indirizzo 142 THERM. OVERLOAD = th rep w.o. sen, è possibile l'impostazione Alarm Only. In questo caso la funzione di protezione è attiva ma emette solo una segnalazione al raggiungimento delle condizioni di scatto, vale a dire che la funzione di uscita non è attiva. Se si imposta Block relay il comando di scatto viene bloccato quando la funzione di protezione è attiva. Fattore K Come corrente di base per il rilevamento del sovraccarico viene utilizzata la corrente nominale del lato dell'oggetto principale protetto assegnato alla protezione contro il sovraccarico. Il fattore K viene impostato all'indirizzo 4202 K-FACTOR. Esso viene stabilito dal rapporto tra la corrente permanente termicamente ammissibile e questa corrente nominale: La corrente permanente ammissibile è contemporaneamente la corrente nella quale la funzione "e" del riscaldamento ha i suoi asintoti. Nel caso del metodo con riproduzione termica non è necessario determinare una sovratemperatura di scatto poiché essa risulta automaticamente dalla sovratemperatura finale con k · IN Ogg. Nelle macchine elettriche la corrente permanente ammissibile è indicata, in generale, dal produttore. Se i dati non sono disponibili, selezionare per KFACTOR 1,1 volte la corrente nominale del lato dell'oggetto principale protetto asse- 236 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.9 Protezione contro il sovracarico termico gnato alla protezione di sovraccarico. Nel caso dei cavi, questa corrente dipende dalla sezione, dal materiale isolante, dal tipo di cavo e dal tipo di posa e può essere dedotta dalle relative tabelle. Poiché i dati nominali dell'oggetto da proteggere e i rapporti di trasformazione dei TA sono noti, il K-FACTOR può essere impostato direttamente. Per il metodo che prevede il calcolo del punto caldo conformemente a IEC 60354, è consigliato K-FACTOR = 1, poiché tutti gli altri parametri si riferiscono alla corrente nominale del lato assegnato dell'oggetto da proteggere. Costante di tempo τ per riproduzione termica La costante di tempo del riscaldamento τth per la riproduzione termica viene impostata all'indirizzo 4203 TIME CONSTANT. Anche questa dev'essere indicata dal produttore. Assicurarsi che la costante di tempo sia impostata in minuti. Spesso sono disponibili altre indicazioni secondo le quali si può determinare la costante di tempo: corrente 1-s corrente ammissibile per un tempo di azione diverso da 1s, ad es., per 0,5s tempo t6; tempo in secondi per il quale la corrente nominale (di un valore di sei volte maggiore) dell'oggetto protetto può scorrere Esempi di calcolo: cavo con corr. perm. ammiss. 322 A corr. ammiss. 1-s 13,5 kA valore impostato TIME CONSTANT = 29,4 min motore con tempo t6 ammissibile 12 s valore impostato TIME CONSTANT = 7,2 min La costante di tempo di riscaldamento impostata (TIME CONSTANT) è valida per le macchine rotanti con la macchina in funzione. Durante l'arresto graduale o in caso di inattività, la macchina si raffredda molto più lentamente; ciò vale in particolar modo per macchine autoventilate. Questo comportamento si prende in considerazione per un prolungamento delle costanti di tempo con l'ausilio del Kτ-FACTOR (indirizzo 4207) che si applica in caso di arresto della macchina. Questa impostazione è possibile solo tramite DIGSI in Altri parametri. Se una distinzione delle costanti di tempo non è necessaria, come nel caso di cavi, trasformatori, reattanze, etc., il parametro Kτ-FACTOR = 1.0 non viene modificato (preimpostazione). 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 237 2 Funzioni Influsso della temperatura ambiente per riproduzione termica Se per la riproduzione termica si deve tenere conto della temperatura ambiente e del refrigerante, al dispositivo va comunicato quale sensore di temperatura (RTD = Resistance Temperature Detector) dev'essere determinante. Con un thermobox 7XV5662–xAD sono possibili fino a 6 sensori, con 2 thermobox fino a 12. In caso di collegamento di un thermobox, impostare il numero del sensore di temperatura determinante (da 1 a 6) all'indirizzo 4210 TEMPSENSOR RTD, in caso di collegamento di due thermobox all'indirizzo 4211 TEMPSENSOR RTD (da 1 a 12). È sempre disponibile solo l'indirizzo che corrisponde all'impostazione riportata nella configurazione delle funzioni (par. 2.1.3.1) all'indirizzo 191 RTD CONNECTION. Poiché tutti i calcoli vengono effettuati a partire da grandezze normalizzate, è importante normalizzare anche la temperatura ambiente. Come valore di normalizzazione si utilizza la temperatura con la corrente nominale dell'oggetto da proteggere. Impostare questa temperatura all'indirizzo 4212 TEMP. RISE I in °C oppure all'indirizzo 4213 TEMP. RISE I in °F, a seconda dell'unità di temperatura selezionata conformemente al par. 2.1.4. Livelli di allarme per riproduzione termica Con l'impostazione di un livello di allarme termico Θ ALARM (indirizzo 4204) il dispositivo può produrre un allarme prima del raggiungimento della temperatura limite di scatto ed evitare così, ad es., un disinserimento mediante una riduzione di carico oppure una commutazione immediata. La percentuale si riferisce alla sovratemperatura di scatto. Tenere conto del fatto che la sovratemperatura finale è proporzionale al quadrato della corrente. Esempio: Fattore k k = 1,1 In presenza della corrente nominale dell'oggetto risulta la seguente sovratemperatura: Il livello di allarme termico dev'essere superiore alla sovratemperatura con corrente nominale (82,6 %). È consigliabile il valore d'impostazione Θ ALARM = 90 %. Il livello di allarme di corrente I ALARM (indirizzo 4205) viene riferito alla corrente nominale del lato e deve corrispondere approssimativamente alla corrente permanente ammissibile k · IN Ogg. Esso può essere utilizzato al posto del livello di allarme termico. Quest'ultimo viene impostato al 100% ed è quindi praticamente inattivo. Avviamento di emergenza per motori Il tempo successivo a un guasto da immettere all'indirizzo 4208 T EMERGENCY deve assicurare che, in seguito a un avviamento di emergenza di un motore e dopo la ricaduta dell'ingresso binario , il comando di scatto continui a rimanere bloccato fino a quando la riproduzione termica non sia scesa al di sotto della soglia di ricaduta. Questa impostazione è possibile solo tramite DIGSI in Altri parametri. L'avviamento effettivo viene riconosciuto quando la corrente di avviamento 4209 impostata all'indirizzo I MOTOR START viene superata. Il valore dev'essere scelto al di sotto della corrente di avviamento effettiva indipendentemente dalle condizioni di carico e di tensione, con un motore in funzione, ma in modo da non essere raggiunto in caso un sovraccarico ammissibile di breve durata. Questa impostazione è possibile solo tramite DIGSI in Altri parametri. Nel caso di altri oggetti da proteggere lasciare l'impostazione su ∞; in questo caso la funzione di avviamento di emergenza non è attiva. 238 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.9 Protezione contro il sovracarico termico Sensori di temperatura per calcolo del punto caldo Per il calcolo del punto caldo conformemente a IEC 60354, devono essere comunicati al dispositivo i sensori di temperatura (RTD = Resistance Temperature Detector) con i quali dev'essere misurata la temperatura dell'olio determinate per il calcolo del punto caldo e dell'invecchiamento. Con un thermobox 7XV5662x–xAD sono possibili fino a 6 sensori, con due thermobox fino a 12. In caso di collegamento di un thermobox impostare il numero del sensore di temperatura determinante all'indirizzo 4220 OILDET. RTD (da 1 a 6), in caso di collegamento di due thermobox all'indirizzo 4221 OIL-DET. RTD (da 1 a 12). È sempre disponibile solo l' indirizzo che corrisponde alla configurazione riportata nelle funzioni (par. 2.1.3.1) all'indirizzo 191 RTD CONNECTION. I parametri dei sensori di temperatura vengono impostati separatamente (cfr. thermobox, par. 2.10). Gradini del punto caldo Per la temperatura del punto caldo sono disponibili due gradini di segnalazione. All'indirizzo 4222 HOT SPOT ST. 1 si può impostare in °C la temperatura del punto caldo che deve produrre un allarme, all'indirizzo 4224 HOT SPOT ST. 2, la rispettiva temperatura di allarme. Questa può essere utilizzata anche per lo scatto dell'interruttore se la segnalazione di uscita (N° 1542) è configurata su un relè di scatto. Se durante la configurazione dei Power System Data 1 è stato indicato all'indirizzo 276 TEMP. UNIT = gradi Fahrenheit, i limiti della temperatura di avvertenza e di allarme devono essere indicati agli indirizzi 4223 e 4225 in gradi Fahrenheit. Se si modifica l'unità di temperatura dopo aver immesso i limiti di temperatura all'indirizzo 276, questi ultimi devono essere impostati di nuovo nei rispettivi indirizzi con la nuova unità di temperatura. Tasso di invecchiamento Anche per il tasso di invecchiamento L si possono impostare valori limite di avvertenza all'indirizzo 4226 AG. RATE ST. 1 e di allarme all'indirizzo 4227 AG. RATE ST. 2. I dati si riferiscono all'invecchiamento relativo, vale a dire che L = 1 viene raggiunto a 98°C oppure 208°F nel punto caldo. L1> corrisponde a un invecchiamento accelerato, L < 1 ad un invecchiamento temporizzato. Metodo di raffreddamento e dati di isolamento Il tipo di raffreddamento dev'essere indicato all'indirizzo 4231 METODO DI RAFFREDDAMENTO: ON = Oil Natural per raffreddamento naturale, OF = Oil Forced per flusso d'olio forzato oppure OD= Oil Directed per flusso d'olio diretto. Per le definizioni cfr. titolo al margine „Varianti di raffreddamento“ nella descrizione delle funzioni del calcolo del punto caldo. Per il calcolo della temperatura del punto caldo, il dispositivo richiede l'esponente dell'avvolgimento Y e il gradiente della temperatura di isolamento Hgr, che vengono impostati all'indirizzo 4232 Y-WIND.EXPONENT e 4233 HOT-SPOT GR. Se i dati non sono disponibili si possono utilizzare i dati riportati nella IEC 60354. Un estratto della tabella relativa a questa norma con i dati rilevanti è riportato nella tabella sottostante. Tabella 2-9 Dati termici di trasformatori Tipo di raffreddamento: Trasformatori di Trasformatori medi e grandi distribuzione Esponente dell'avvolgimento Y Gradiente della temperatura di iso- Hgr lamento 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 ONAN ON.. OF.. OD.. 1,6 1,8 1,8 2,0 23 26 22 29 239 2 Funzioni Altre funzioni di protezione di sovraccarico termico 2.9.6 Precedentemente si è descritta la prima protezione di sovraccarico termico. Le differenze relative agli indirizzi dei parametri e ai numeri delle segnalazioni delle due protezioni di sovraccarico sono rappresentate nella tabella seguente. I punti contrassegnati con x sono uguali. Indirizzi parametri N. segnalazioni 1. funzione di sovraccarico termico 42xx 044.xxxx(.01) 2. funzione di sovraccarico termico 44xx 204.xxxx(.01) Tabella parametri I parametri il cui indirizzo è seguito da una "A", possono essere modificati solo con DIGSI, alla voce "Altri parametri". Ind. Parametri Possibilità di impostazione Preimpostazione Spiegazione 4201 THERM. OVERLOAD OFF ON Block relay Alarm Only OFF Protezione di sovracarico termico 4202 K-FACTOR 0.10 .. 4.00 1.10 Fattore K 4203 TIME CONSTANT 1.0 .. 999.9 min 100.0 min Costante di tempo termica 4204 Θ ALARM 50 .. 100 % 90 % Livello di allarme termico 4205 I ALARM 0.10 .. 4.00 I/InS 1.00 I/InS Soglia di allarme sovraccarico di corr. 4207A Kτ-FACTOR 1.0 .. 10.0 1.0 Kt-Fattore a Motore fermo 4208A T EMERGENCY 10 .. 15000 sec 100 sec Tempo d'emmergenza 4209A I MOTOR START 0.60 .. 10.00 I/InS; ∞ ∞ I/InS Val.corrente avviam. dello Start motore 4210 TEMPSENSOR RTD 1 .. 6 1 Sensore Temperatura collegato alla RTD 4211 TEMPSENSOR RTD 1 .. 12 1 Sensore Temperatura collegato alla RTD 4212 TEMP. RISE I 40 .. 200 °C 100 °C Aumento temp. a corr.sec. stabilita 4213 TEMP. RISE I 104 .. 392 °F 212 °F Aumento temp. a corr.sec. stabilita 4220 OIL-DET. RTD 1 .. 6 1 Oil-Detector collegato alla RTD 4221 OIL Sensor RTD 1 .. 12 1 Oil-Sensor collegato alla RTD 4222 HOT SPOT ST. 1 98 .. 140 °C 98 °C Hot Spot Temperature Stage 1 Pickup 4223 HOT SPOT ST. 1 208 .. 284 °F 208 °F Hot Spot Temperature Stage 1 Pickup 4224 HOT SPOT ST. 2 98 .. 140 °C 108 °C Hot Spot Temperature Stage 2 Pickup 4225 HOT SPOT ST. 2 208 .. 284 °F 226 °F Hot Spot Temperature Stage 2 Pickup 240 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.9 Protezione contro il sovracarico termico Ind. Parametri Possibilità di impostazione Preimpostazione Spiegazione 4226 AG. RATE ST. 1 0.200 .. 128.000 1.000 Aging Rate STAGE 1 Pickup 4227 AG. RATE ST. 2 0.200 .. 128.000 2.000 Aging Rate STAGE 2 Pickup 4231 METH. COOLING ON OF OD ON Method of Cooling 4232 Y-WIND.EXPONENT 1.6 .. 2.0 1.6 Esponente avvolgimento Y 4233 HOT-SPOT GR 22 .. 29 22 Hot-spot to top-oil gradient 2.9.7 Informazioni N° Informazione Tipo di inf. Spiegazione 044.2404 >BLK ThOverload SP >Blocco prot. Sovraccarico termico 044.2411 Th.Overload OFF OUT Protez.sovrac.termico disattiva 044.2412 Th.Overload BLK OUT Protez.sovrac.termico bloccata 044.2413 Th.Overload ACT OUT Protez.sovrac.termico attiva 044.2421 O/L Th. pick.up OUT Protez.sovrac.termico avviata 044.2451 ThOverload TRIP OUT Sovrac.termico:comando di scatto 044.2491 O/L Not avail. OUT Sovrac. termico non disponibile 044.2494 O/L Adap.fact. OUT Err.sovrac.term: fatt adatt avverso TA 044.2601 >Emer.Start O/L SP >Sovrac. Termico Avviamento di emergenza 044.2602 O/L I Alarm OUT Sovracc.term.:allarme di corr. (I alarm) 044.2603 O/L Θ Alarm OUT Prot. sovrac. termico: soglia allarme 044.2604 O/L ht.spot Al. OUT Sovrac. Termico hot spot Th. Allarme 044.2605 O/L h.spot TRIP OUT Sovrac. Termico hot spot Th. Allarme 044.2606 O/L ag.rate Al. OUT Sovrac. Termico aging rate Allarme 044.2607 O/L ag.rt. TRIP OUT Sovrac. Termico aging rate Scatto 044.2609 O/L No Th.meas. OUT Sovrac. Termico No misura temperatura 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 241 2 Funzioni 2.10 Thermobox per il sovracarico termico Per la protezione di sovraccarico termico con considerazione della temperatura ambiente e del refrigerante nonché per la protezione di sovraccarico con calcolo del punto caldo e determinazione del tasso di invecchiamento relativo, è necessaria la temperatura del refrigerante nell'oggetto da proteggere e la temperatura del punto più caldo dell'avvolgimento (ad es. di un trasformatore). A questo scopo, dev'essere collegato almeno un sensore di temperatura tramite un Thermobox 7XV5662–xAD. Un thermobox può registrare un totale di sei temperature di diversi punti dell'oggetto protetto grazie a sensori di temperatura (RTD = Resistance Temperature Detector) e inviare le misure della temperatura alla protezione. È possibile collegare uno o due thermobox 7XV5662–xAD. 2.10.1 Descrizione della funzione Un thermobox 7XV5662–xAD è adatto per un massimo di 6 punti di misura nell'oggetto da proteggere, come ad es. nella caldaia di un trasformatore. Il thermobox rileva la temperatura del refrigerante di ogni punto di misura dalla resistività dei sensori di temperatura (Pt 100, Ni 100 oppure Ni 120), collegati tramite una linea a due oppure a tre fili, e la trasforma in valori digitali. Questi ultimi vengono messi a disposizione di un'interfaccia seriale RS485. All'interfaccia di servizio e supplementare del dispositivo 7UT613/63x possono essere collegati uno o due thermobox, ed è quindi possibile registrare da 6 a 12 punti di misura. Per ogni punto di misura è possibile parametrizzare una temperatura di avvertenza (livello 1) e una temperatura di allarme (livello 2). Sul thermobox stesso possono anche essere definite e segnalate tramite un relè di uscita delle soglie dei singoli punti di misura. Informazioni più dettagliate sono riportate nelle istruzioni per l'uso allegate al thermobox. 2.10.2 Indicazioni per l'impostazione In generale Per RTD 1 (sensore di temperatura per il punto di misura 1) impostare all'indirizzo 9011 RTD 1 TYPE il tipo di sensore. Sono disponibili Pt 100 Ω, Ni 120 Ω e Ni 100 Ω. Se per RTD 1 non esiste un punto di misura, impostare RTD 1 TYPE = Not connected. Questa impostazione è possibile solo tramite DIGSI in Altri parametri. Il luogo di installazione dell'RTD 1 viene definito all'indirizzo 9012 RTD 1 LOCATION. Sono disponibili Oil, Ambient, Winding, Bearing e Other. Questa impostazione è possibile solo tramite DIGSI in Altri parametri. È inoltre possibile configurare nel dispositivo 7UT613/63x una temperatura di avvertenza (livello 1) e una temperatura di allarme (livello 2). In funzione dell'unità di temperatura selezionata nei dati d'impianto all'indirizzo 276 TEMP. UNIT la temperatura di "warning" può essere impostata all'indirizzo 9013 RTD 1 STAGE 1 in gradi Celsius (°C) oppure all'indirizzo 9014 RTD 1 STAGE 1 in gradi Fahrenheit (°F). La temperatura di allarme viene impostata all'indirizzo 9015 RTD 1 STAGE 2 in gradi Celsius (°C) oppure all'indirizzo 9016 RTD 1 STAGE 2 in gradi Fahrenheit (°F). 242 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.10 Thermobox per il sovracarico termico Sensori di temperatura Le possibilità d'impostazione e gli indirizzi per tutti i sensori di temperatura collegati del primo e del secondo thermobox sono riportati nella seguente tabella dei parametri. 2.10.3 Tabella parametri I parametri il cui indirizzo è seguito da una "A", possono essere modificati solo con DIGSI, alla voce "Altri parametri". Ind. Parametri Possibilità di impostazione Preimpostazione Spiegazione 9011A RTD 1 TYPE Not connected Pt 100 Ω Ni 120 Ω Ni 100 Ω Pt 100 Ω RTD 1: Tipo 9012A RTD 1 LOCATION Oil Ambient Winding Bearing Other Oil RTD 1: posizione 9013 RTD 1 STAGE 1 -50 .. 250 °C; ∞ 100 °C RTD 1: Avviam. Livello 1 di Temperatura 9014 RTD 1 STAGE 1 -58 .. 482 °F; ∞ 212 °F RTD 1: Avviam. Livello 1 di Temperatura 9015 RTD 1 STAGE 2 -50 .. 250 °C; ∞ 120 °C RTD 1: Avviam. Livello 2 di Temperatura 9016 RTD 1 STAGE 2 -58 .. 482 °F; ∞ 248 °F RTD 1: Avviam. Livello 2 di Temperatura 9021A RTD 2 TYPE Not connected Pt 100 Ω Ni 120 Ω Ni 100 Ω Not connected RTD 2: Tipo 9022A RTD 2 LOCATION Oil Ambient Winding Bearing Other Other RTD 2: posizione 9023 RTD 2 STAGE 1 -50 .. 250 °C; ∞ 100 °C RTD 2: Avviam. Livello 1 di Temperatura 9024 RTD 2 STAGE 1 -58 .. 482 °F; ∞ 212 °F RTD 2: Avviam. Livello 1 di Temperatura 9025 RTD 2 STAGE 2 -50 .. 250 °C; ∞ 120 °C RTD 2: Avviam. Livello 2 di Temperatura 9026 RTD 2 STAGE 2 -58 .. 482 °F; ∞ 248 °F RTD 2: Avviam. Livello 2 di Temperatura 9031A RTD 3 TYPE Not connected Pt 100 Ω Ni 120 Ω Ni 100 Ω Not connected RTD 3: Tipo 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 243 2 Funzioni Ind. Parametri Possibilità di impostazione Preimpostazione Spiegazione 9032A RTD 3 LOCATION Oil Ambient Winding Bearing Other Other RTD 3: posizione 9033 RTD 3 STAGE 1 -50 .. 250 °C; ∞ 100 °C RTD 3: Avviam. Livello 1 di Temperatura 9034 RTD 3 STAGE 1 -58 .. 482 °F; ∞ 212 °F RTD 3: Avviam. Livello 1 di Temperatura 9035 RTD 3 STAGE 2 -50 .. 250 °C; ∞ 120 °C RTD 3: Avviam. Livello 2 di Temperatura 9036 RTD 3 STAGE 2 -58 .. 482 °F; ∞ 248 °F RTD 3: Avviam. Livello 2 di Temperatura 9041A RTD 4 TYPE Not connected Pt 100 Ω Ni 120 Ω Ni 100 Ω Not connected RTD 4: Tipo 9042A RTD 4 LOCATION Oil Ambient Winding Bearing Other Other RTD 4: posizione 9043 RTD 4 STAGE 1 -50 .. 250 °C; ∞ 100 °C RTD 4: Avviam. Livello 1 di Temperatura 9044 RTD 4 STAGE 1 -58 .. 482 °F; ∞ 212 °F RTD 4: Avviam. Livello 1 di Temperatura 9045 RTD 4 STAGE 2 -50 .. 250 °C; ∞ 120 °C RTD 4: Avviam. Livello 2 di Temperatura 9046 RTD 4 STAGE 2 -58 .. 482 °F; ∞ 248 °F RTD 4: Avviam. Livello 2 di Temperatura 9051A RTD 5 TYPE Not connected Pt 100 Ω Ni 120 Ω Ni 100 Ω Not connected RTD 5: Tipo 9052A RTD 5 LOCATION Oil Ambient Winding Bearing Other Other RTD 5: posizione 9053 RTD 5 STAGE 1 -50 .. 250 °C; ∞ 100 °C RTD 5: Avviam. Livello 1 di Temperatura 9054 RTD 5 STAGE 1 -58 .. 482 °F; ∞ 212 °F RTD 5: Avviam. Livello 1 di Temperatura 9055 RTD 5 STAGE 2 -50 .. 250 °C; ∞ 120 °C RTD 5: Avviam. Livello 2 di Temperatura 9056 RTD 5 STAGE 2 -58 .. 482 °F; ∞ 248 °F RTD 5: Avviam. Livello 2 di Temperatura 244 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.10 Thermobox per il sovracarico termico Ind. Parametri Possibilità di impostazione Preimpostazione Spiegazione 9061A RTD 6 TYPE Not connected Pt 100 Ω Ni 120 Ω Ni 100 Ω Not connected RTD 6: Tipo 9062A RTD 6 LOCATION Oil Ambient Winding Bearing Other Other RTD 6: posizione 9063 RTD 6 STAGE 1 -50 .. 250 °C; ∞ 100 °C RTD 6: Avviam. Livello 1 di Temperatura 9064 RTD 6 STAGE 1 -58 .. 482 °F; ∞ 212 °F RTD 6: Avviam. Livello 1 di Temperatura 9065 RTD 6 STAGE 2 -50 .. 250 °C; ∞ 120 °C RTD 6: Avviam. Livello 2 di Temperatura 9066 RTD 6 STAGE 2 -58 .. 482 °F; ∞ 248 °F RTD 6: Avviam. Livello 2 di Temperatura 9071A RTD 7 TYPE Not connected Pt 100 Ω Ni 120 Ω Ni 100 Ω Not connected RTD 7: Tipo 9072A RTD 7 LOCATION Oil Ambient Winding Bearing Other Other RTD 7: posizione 9073 RTD 7 STAGE 1 -50 .. 250 °C; ∞ 100 °C RTD 7: Avviam. Livello 1 di Temperatura 9074 RTD 7 STAGE 1 -58 .. 482 °F; ∞ 212 °F RTD 7: Avviam. Livello 1 di Temperatura 9075 RTD 7 STAGE 2 -50 .. 250 °C; ∞ 120 °C RTD 7: Avviam. Livello 2 di Temperatura 9076 RTD 7 STAGE 2 -58 .. 482 °F; ∞ 248 °F RTD 7: Avviam. Livello 2 di Temperatura 9081A RTD 8 TYPE Not connected Pt 100 Ω Ni 120 Ω Ni 100 Ω Not connected RTD 8: Tipo 9082A RTD 8 LOCATION Oil Ambient Winding Bearing Other Other RTD 8: posizione 9083 RTD 8 STAGE 1 -50 .. 250 °C; ∞ 100 °C RTD 8: Avviam. Livello 1 di Temperatura 9084 RTD 8 STAGE 1 -58 .. 482 °F; ∞ 212 °F RTD 8: Avviam. Livello 1 di Temperatura 9085 RTD 8 STAGE 2 -50 .. 250 °C; ∞ 120 °C RTD 8: Avviam. Livello 2 di Temperatura 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 245 2 Funzioni Ind. Parametri Possibilità di impostazione Preimpostazione Spiegazione 9086 RTD 8 STAGE 2 -58 .. 482 °F; ∞ 248 °F RTD 8: Avviam. Livello 2 di Temperatura 9091A RTD 9 TYPE Not connected Pt 100 Ω Ni 120 Ω Ni 100 Ω Not connected RTD 9: Tipo 9092A RTD 9 LOCATION Oil Ambient Winding Bearing Other Other RTD 9: posizione 9093 RTD 9 STAGE 1 -50 .. 250 °C; ∞ 100 °C RTD 9: Avviam. Livello 1 di Temperatura 9094 RTD 9 STAGE 1 -58 .. 482 °F; ∞ 212 °F RTD 9: Avviam. Livello 1 di Temperatura 9095 RTD 9 STAGE 2 -50 .. 250 °C; ∞ 120 °C RTD 9: Avviam. Livello 2 di Temperatura 9096 RTD 9 STAGE 2 -58 .. 482 °F; ∞ 248 °F RTD 9: Avviam. Livello 2 di Temperatura 9101A RTD10 TYPE Not connected Pt 100 Ω Ni 120 Ω Ni 100 Ω Not connected RTD10: Tipo 9102A RTD10 LOCATION Oil Ambient Winding Bearing Other Other RTD10: posizione 9103 RTD10 STAGE 1 -50 .. 250 °C; ∞ 100 °C RTD10: Avviam. Livello 1 di Temperatura 9104 RTD10 STAGE 1 -58 .. 482 °F; ∞ 212 °F RTD10: Avviam. Livello 1 di Temperatura 9105 RTD10 STAGE 2 -50 .. 250 °C; ∞ 120 °C RTD10: Avviam. Livello 2 di Temperatura 9106 RTD10 STAGE 2 -58 .. 482 °F; ∞ 248 °F RTD10: Avviam. Livello 2 di Temperatura 9111A RTD11 TYPE Not connected Pt 100 Ω Ni 120 Ω Ni 100 Ω Not connected RTD11: Tipo 9112A RTD11 LOCATION Oil Ambient Winding Bearing Other Other RTD11: posizione 9113 RTD11 STAGE 1 -50 .. 250 °C; ∞ 100 °C RTD11: Avviam. Livello 1 di Temperatura 9114 RTD11 STAGE 1 -58 .. 482 °F; ∞ 212 °F RTD11: Avviam. Livello 1 di Temperatura 246 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.10 Thermobox per il sovracarico termico Ind. Parametri Possibilità di impostazione Preimpostazione Spiegazione 9115 RTD11 STAGE 2 -50 .. 250 °C; ∞ 120 °C RTD11: Avviam. Livello 2 di Temperatura 9116 RTD11 STAGE 2 -58 .. 482 °F; ∞ 248 °F RTD11: Avviam. Livello 2 di Temperatura 9121A RTD12 TYPE Not connected Pt 100 Ω Ni 120 Ω Ni 100 Ω Not connected RTD12: Tipo 9122A RTD12 LOCATION Oil Ambient Winding Bearing Other Other RTD12: posizione 9123 RTD12 STAGE 1 -50 .. 250 °C; ∞ 100 °C RTD12: Avviam. Livello 1 di Temperatura 9124 RTD12 STAGE 1 -58 .. 482 °F; ∞ 212 °F RTD12: Avviam. Livello 1 di Temperatura 9125 RTD12 STAGE 2 -50 .. 250 °C; ∞ 120 °C RTD12: Avviam. Livello 2 di Temperatura 9126 RTD12 STAGE 2 -58 .. 482 °F; ∞ 248 °F RTD12: Avviam. Livello 2 di Temperatura 2.10.4 Informazioni N° Informazione Tipo di inf. Spiegazione 14101 Fail: RTD OUT Guasto: RTD (filo interrotto) 14111 Fail: RTD 1 OUT Guasto: RTD 1 (filo interrotto) 14112 RTD 1 St.1 p.up OUT RTD 1 Avviamento livello temperatura 1 14113 RTD 1 St.2 p.up OUT RTD 1 Avviamento livello temperatura 2 14121 Fail: RTD 2 OUT Guasto: RTD 2 (filo interrotto) 14122 RTD 2 St.1 p.up OUT RTD 2 Avviamento livello temperatura 1 14123 RTD 2 St.2 p.up OUT RTD 2 Avviamento livello temperatura 2 14131 Fail: RTD 3 OUT Guasto: RTD 3 (filo interrotto) 14132 RTD 3 St.1 p.up OUT RTD 3 Avviamento livello temperatura 1 14133 RTD 3 St.2 p.up OUT RTD 3 Avviamento livello temperatura 2 14141 Fail: RTD 4 OUT Guasto: RTD 4 (filo interrotto) 14142 RTD 4 St.1 p.up OUT RTD 4 Avviamento livello temperatura 1 14143 RTD 4 St.2 p.up OUT RTD 4 Avviamento livello temperatura 2 14151 Fail: RTD 5 OUT Guasto: RTD 5 (filo interrotto) 14152 RTD 5 St.1 p.up OUT RTD 5 Avviamento livello temperatura 1 14153 RTD 5 St.2 p.up OUT RTD 5 Avviamento livello temperatura 2 14161 Fail: RTD 6 OUT Guasto: RTD 6 (filo interrotto) 14162 RTD 6 St.1 p.up OUT RTD 6 Avviamento livello temperatura 1 14163 RTD 6 St.2 p.up OUT RTD 6 Avviamento livello temperatura 2 14171 Fail: RTD 7 OUT Guasto: RTD 7 (filo interrotto) 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 247 2 Funzioni N° Informazione Tipo di inf. Spiegazione 14172 RTD 7 St.1 p.up OUT RTD 7 Avviamento livello temperatura 1 14173 RTD 7 St.2 p.up OUT RTD 7 Avviamento livello temperatura 2 14181 Fail: RTD 8 OUT Guasto: RTD 8 (filo interrotto) 14182 RTD 8 St.1 p.up OUT RTD 8 Avviamento livello temperatura 1 14183 RTD 8 St.2 p.up OUT RTD 8 Avviamento livello temperatura 2 14191 Fail: RTD 9 OUT Guasto: RTD 9 (filo interrotto) 14192 RTD 9 St.1 p.up OUT RTD 9 Avviamento livello temperatura 1 14193 RTD 9 St.2 p.up OUT RTD 9 Avviamento livello temperatura 2 14201 Fail: RTD10 OUT Guasto: RTD10 (filo interrotto) 14202 RTD10 St.1 p.up OUT RTD10 Avviamento livello temperatura 1 14203 RTD10 St.2 p.up OUT RTD10 Avviamento livello temperatura 2 14211 Fail: RTD11 OUT Guasto: RTD11 (filo interrotto) 14212 RTD11 St.1 p.up OUT RTD11 Avviamento livello temperatura 1 14213 RTD11 St.2 p.up OUT RTD11 Avviamento livello temperatura 2 14221 Fail: RTD12 OUT Guasto: RTD12 (filo interrotto) 14222 RTD12 St.1 p.up OUT RTD12 Avviamento livello temperatura 1 14223 RTD12 St.2 p.up OUT RTD12 Avviamento livello temperatura 2 248 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.11 Protezione di sovraeccitazione 2.11 Protezione di sovraeccitazione La protezione di sovraeccitazione consente di rilevare forti induzioni in generatori, trasformatori e in particolare in trasformatori di blocco delle centrali elettriche. Un aumento di induzione al di sopra del valore nominale provoca rapidamente una saturazione del nucleo di ferro nonché grandi perdite di corrente parassita che a loro volta causano un riscaldamento non ammesso del ferro. Tale protezione non è utilizzabile nel caso della protezione monofase per sbarre. La protezione interviene quando il valore limite di induzione consentito nel ferro dell'oggetto protetto, ad es. del trasformatore di blocco, viene superato. Una forte induzione si presenta, ad es., quando il "blocco centrale" viene disattivato a pieno carico e il regolatore di tensione non reagisce oppure la reazione non è sufficientemente rapida e non si evita quindi il l'aumento di tensione. Allo stesso modo, una diminuzione della frequenza (n. giri) può portare, nel caso di esercizio in isola, a un aumento dell'induzione a un livello inammissibile. 2.11.1 Descrizione della funzione Grandezze di misura L'impiego della protezione di sovraeccitazione presuppone che all'apparecchio siano collegate tensioni di misura. Ciò è possibile solo nei dispositivi 7UT613 e 7UT633. Nel caso della protezione monofase per sbarre, la protezione di sovraeccitazione non ha senso e pertanto non è accessibile. La protezione di sovraeccitazione misura il rapporto tensione/frequenza U/f che, per le dimensioni prescritte del nucleo di ferro, è proporzionale all'induzione B. Se U/f viene messo in relazione con la tensione e la frequenza alle condizioni nominali dell'oggetto protetto UNOgg/fN, si ottiene una misura diretta dell'induzione riferita all'induzione alle condizioni nominali B/BNOgg. Tutte le grandezze costanti si semplificano: Questa relazione permette di evitare conversioni. Pertanto è possibile indicare direttamente tutti i valori riferiti all'induzione ammessa. Le grandezze nominali dell'oggetto da proteggere sono già state comunicate all'unità nei dati dell'oggetto e del trasformatore voltmetrico. L'apparecchio ricava la tensione e la frequenza dalla maggiore delle tre tensioni concatenate, a partire dalla quale, per mezzo di filtri numerici, viene valutata la componente fondamentale. Il campo di frequenza controllabile si estende al campo di adattamento della frequenza. Caratteristiche La protezione di sovraeccitazione dispone di due gradini indipendenti e di una caratteristica termica per la rappresentazione approssimativa del riscaldamento che si produce nell'oggetto da proteggere a causa della sovraeccitazione. Al raggiungimento di una prima soglia impostabile U/f >, viene emessa una segnalazione di avviamento e viene avviato un tempo T U/f > allo scadere del quale si genera un allarme. Al raggiungimento di una seconda soglia U/f >>, viene generata un'ulteriore segnalazione e avviato il tempo T U/f >> allo scadere del quale è emesso un comando di scatto. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 249 2 Funzioni Figura 2-99 Diagramma logico della protezione di sovraeccitazione (semplificato) La caratteristica termica è realizzata attraverso un contatore il cui incremento è conforme al valore U/f calcolato dalle grandezze di misura. Il presupposto è che il valore U/f sia superiore alla soglia di allarme U/f >. Se il contatore raggiunge il valore corrispondente alla caratteristica termica impostata, ha luogo un comando di scatto. Se il valore misurato passa al di sotto della soglia di allarme, il comando di scatto viene sospeso e il contatore sarà decrementato conformemente ai dati del tempo di raffreddamento impostato. La caratteristica termica è definita da 8 coppie di valori di sovraeccitazione U/f (in relazione ai valori nominali) e da un tempo di scatto T. Nella maggior parte dei casi la caratteristica preimpostata, relativa ai trasformatori standard, rappresenta una protezione adeguata. Se tale caratteristica non corrisponde alle condizioni termiche reali dell'oggetto da proteggere, mediante impostazione di tempi di scatto (specificati dall'utente) per i valori di sovraeccitazione U/f si può realizzare ogni caratteristica desiderata. I valori intermedi si ottengono mediante interpolazione lineare nel dispositivo. Il contatore può essere azzerato mediante un ingresso di blocco e mediante un ingresso di reset. La riproduzione del riscaldamento dell'oggetto da proteggere viene limitata al 150% della temperatura di scatto. 2.11.2 Indicazioni per l'impostazione In generale 250 L'impiego della protezione contro la sovraeccitazione presuppone che all'apparecchio siano collegate tensioni di misura e che sia stato configurato un oggetto protetto trifa- 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.11 Protezione di sovraeccitazione se. Questa funzione può essere attiva e accessibile solo se è stata parametrizzata all'indirizzo 143 OVEREXC. PROT. = Enabled. All'indirizzo 4301 OVEREXC. PROT. essa può essere attivata (ON) o disattivata (OFF). Inoltre può essere bloccato il comando di scatto quando la funzione è attivata (Block relay). Gradini indipendenti ll valore limite di induzione (indicato dal produttore dell'oggetto protetto) in rapporto all'induzione nominale (B/BN) costituisce la base dell'impostazione del valore limite all'indirizzo 4302 U/f >. Questo valore rappresenta anche una soglia di allarme e il valore minimo per la caratteristica termica (vedere sotto). Allo scadere del corrispondente tempo di ritardo 4303 T U/f > (circa 10 s) viene emesso un allarme. Una sovraeccitazione alta danneggia l'oggetto già in poco tempo. Per il gradino di scatto rapido (indirizzo 4304 U/f >>) dev'essere pertanto impostato solo un breve ritardo (ca. 1 s) mediante l'indirizzo 4305 T U/f >>. I tempi impostati sono ritardi supplementari che non comprendono i tempi di risposta interni (tempo di misura ecc.). Se un ritardo viene impostato su ∞ non ha luogo uno scatto dopo un avviamento, ma quest'ultimo viene comunque segnalato. Gradino termico Figura 2-100 Caratteristica di scatto termica (con valori preimpostati) La caratteristica termica deve riprodurre il riscaldamento (aumento di temperatura) del ferro causato da una sovraeccitazione. Immettendo 8 tempi di ritardo per 8 valori induttivi predefiniti B/BNOgg (per semplificare definito U/f) ci si avvicina alla caratteristica di riscaldamento. I valori intermedi sono interpolati linearmente. Se non sono disponibili i dati del costruttore dell'oggetto protetto, si manterrà la caratteristica standard preimpostata che corrisponde ad un trasformatore standard Siemens (fig. 2-100). 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 251 2 Funzioni Figura 2-101 Zona di scatto della protezione di sovraeccitazione In caso contrario si può costituire una qualsiasi caratteristica di scatto immettendo i valori di ritardo punto per punto per i seguenti 8 valori induttivi: Indirizzo 4306t(U/f=1.05) Indirizzo 4307t(U/f=1.10) Indirizzo 4308t(U/f=1.15) Indirizzo 4309t(U/f=1.20) Indirizzo 4310t(U/f=1.25) Indirizzo 4311t(U/f=1.30) Indirizzo 4312t(U/f=1.35) Indirizzo 4313t(U/f=1.40) 252 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.11 Protezione di sovraeccitazione Come menzionato sopra, la caratteristica termica funziona solo a partire dalla soglia di avviamento U/f >. La fig. 2-101 mostra il comportamento della caratteristica quando la soglia di avviamento viene impostata su un valore inferiore o superiore al primo valore della caratteristica termica. Tempo di raffreddamento Lo scatto per modello termico ricade con la ricaduta della soglia di avviamento mentre il valore del contatore viene azzerato secondo il tempo di raffreddamento impostato all'indirizzo 4314 T COOL DOWN. Questo parametro rappresenta il tempo necessario alla riproduzione termica per passare da 100% a 0%. Nota Tutti i valori U/f riportati nella seguente tabella dei parametri sono rifieriti all'induzione dell'oggetto da proteggere a condizioni nominali, ovvero UNOgg/fN. 2.11.3 Tabella parametri Ind. Parametri Possibilità di impostazione Preimpostazione Spiegazione 4301 OVEREXC. PROT. OFF ON Block relay OFF Protezione di Sovraeccitazione (U/f) 4302 U/f > 1.00 .. 1.20 1.10 U/f > Avviamento 4303 T U/f > 0.00 .. 60.00 sec; ∞ 10.00 sec T U/f > Tempo di ritardo 4304 U/f >> 1.00 .. 1.40 1.40 U/f >> Avviamento 4305 T U/f >> 0.00 .. 60.00 sec; ∞ 1.00 sec T U/f >> Tempo di ritardo 4306 t(U/f=1.05) 0 .. 20000 sec 20000 sec U/f = 1.05 Tempo di ritardo 4307 t(U/f=1.10) 0 .. 20000 sec 6000 sec U/f = 1.10 Tempo di ritardo 4308 t(U/f=1.15) 0 .. 20000 sec 240 sec U/f = 1.15 Tempo di ritardo 4309 t(U/f=1.20) 0 .. 20000 sec 60 sec U/f = 1.20 Tempo di ritardo 4310 t(U/f=1.25) 0 .. 20000 sec 30 sec U/f = 1.25 Tempo di ritardo 4311 t(U/f=1.30) 0 .. 20000 sec 19 sec U/f = 1.30 Tempo di ritardo 4312 t(U/f=1.35) 0 .. 20000 sec 13 sec U/f = 1.35 Tempo di ritardo 4313 t(U/f=1.40) 0 .. 20000 sec 10 sec U/f = 1.40 Tempo di ritardo 4314 T COOL DOWN 0 .. 20000 sec 3600 sec Tempo per raffreddamento 2.11.4 Informazioni N° Informazione Tipo di inf. Spiegazione 5353 >U/f BLOCK SP >BLOCCO protezione di Sovraeccitazione 5357 >RM th.rep. U/f SP >Reset memoria immagine termica U/f 5361 U/f> OFF OUT Protez. di Sovraeccit. è su OFF 5362 U/f> BLOCKED OUT Protez. di Sovraeccit. è Bloccata 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 253 2 Funzioni N° Informazione Tipo di inf. Spiegazione 5363 U/f> ACTIVE OUT Protez. di Sovraeccit. è Attiva 5367 U/f> warn OUT Protez. di Sovraecc.:Livello di Allarme 5369 RM th.rep. U/f OUT Reset memoria immagine termica U/f 5370 U/f> picked up OUT Protez. di Sovraecc.: U/f> Avviamento 5371 U/f>> TRIP OUT Prot. di Sovraecc.:SCATTO Livello U/f>> 5372 U/f> th.TRIP OUT Prot. di Sovraecc.:SCATTO Livello Term. 5373 U/f>> pick.up OUT Protez. di Sovraecc.: U/f>> Avviamento 5376 U/f Err No VT OUT Prot. sovraeccitaz.: errore assegnaz. TV 5377 U/f Not avail. OUT Prot.sovraecc.: non su macch. protetto 254 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.12 Protezione ritorno di energia 2.12 Protezione ritorno di energia La protezione ritorno d'energia protegge l'unità turbina-generatore quando, in caso di perdita di energia motrice, la macchina sincrona aziona la turbina allo stesso modo di un motore assorbendo l'energia di trascinamento necessaria dalla rete. Questa situazione mette in pericolo le palette della turbina e deve essere eliminata rapidamente mediante apertura dell'interruttore generale. Il generatore può inoltre trovarsi in uno stato critico se il vapore residuo non è stato evacuato correttamente (valvole di intercettazione difettose) dopo l'apertura dell'interruttore: la velocità di rotazione dell'unità turbina-generatore aumenta notevolmente e supera il limite permesso. Per questo motivo la disconnessione della rete dovrà essere effettuata dopo aver determinato un consumo di potenza attiva. La protezione ritorno di energia può essere utilizzata, ad es., come criterio per un disaccoppiamento di rete. Essa può essere impiegata solo su oggetti da proteggere trifase. Questa funzione presuppone che l'apparecchio sia collegato a un gruppo di trasformatori voltmetrici e che queste tensioni, assieme ad un gruppo di trasformatori amperometrici rispettivamente assegnato, consentano un calcolo utilizzabile della potenza attiva. Pertanto essa è realizzabile solo nei dispositivi 7UT613 e 7UT633. 2.12.1 Descrizione della funzione Determinazione del ritorno di energia La protezione ritorno di energia nel dispositivo 7UT613/63x calcola la potenza attiva a partire dalle componenti simmetriche delle componenti fondamentali delle tensioni e delle correnti. Sono disponibili due metodi di misura: • Il metodo di misura "accurato" è particolarmente adatto per la protezione ritorno di energia sui generatori, poiché qui eventualmente (con cos ϕ piccolo) si deve calcolare una potenza attiva di valore minimo, partendo da una potenza apparente di valore alto. Per ottenere un'elevata precisione, si fa la media dei sistemi di sequenza diretta delle correnti e delle tensioni considerando gli ultimi 16 periodi. Il trattamento delle componenti dirette rende la determinazione del ritorno di energia indipendente dagli squilibri nelle correnti e nelle tensioni e corrisponde alla sollecitazione reale alla quale è sottoposto il lato motore. La considerazione dell'angolo di sfasamento tra trasformatori voltmetrici e trasformatori amperometrici permette di calcolare esattamente la potenza attiva, anche con un valore alto della potenza apparente e valori minimi di cos ϕ. Per la correzione si utilizza un angolo di correzione ϕcorr (cfr. par. 2.1.4, "Dati generali dell'impianto”), determinato alla messa in servizio della protezione (vedi par. "Montaggio e messa in servizio”, "Verifica dei collegamenti di tensione e prova direzionale”). • Il metodo di misura "rapido" utilizza ugualmente le componenti dirette delle correnti e delle tensioni calcolate su un periodo di rete. Ne risulta un tempo di comando breve. Tale metodo è particolamente adatto in applicazioni di rete nelle quali hanno più importanza tempi di comando brevi che un'elevata precisione della potenza attiva. Tempo di mantenimento dell'avviamento 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 Per far sì che anche avviamenti di breve durata possano produrre uno scatto, è possibile prolungare la durata degli impulsi di avviamento. Se entro questo tempo compaiono nuovi segnali di avviamento, quest'ultimo viene mantenuto in modo da rendere possibile uno scatto ritardato. 255 2 Funzioni Ritardo e logica Per il ritardo del comando di scatto sono disponibili due tempi di ritardo. Se la protezione ritorno di energia viene impiegata per i generatori, lo scatto viene ritardato con un tempo impostabile T-SV-OPEN per coprire un assorbimento di potenza di breve durata, durante la sincronizzazione oppure in presenza di pendolazioni di potenza in seguito a guasti alla rete. Se la valvola di arresto turbina è chiusa, è sufficiente un breve ritardo T-SV-CLOSED. La posizione della valvola dev'essere comunicata all'unità mediante un ingresso binario „>Rit.Energ.Veloce“. Il tempo di ritardo TSV-OPEN continua ad essere attivo come gradino di riserva. In altri casi di applicazione, è necessario di regola solo il ritardo T-SV-OPEN che è attivo indipendentemente dall'ingresso binario menzionato. Naturalmente è possibile utilizzare, a seconda delle esigenze, i due gradini della protezione per realizzare due diversi ritardi di scatto (in dipendenza da un criterio esterno). Figura 2-102 Diagramma logico della protezione ritorno di energia 2.12.2 Indicazioni per l'impostazione In generale La protezione di ritorno energia può essere impiegata solo nella protezione di oggetti trifase. Essa può essere assegnata ad un lato dell'oggetto principale protetto o ad un altro punto di misura. Inoltre si presuppone che l'apparecchio sia collegato a un gruppo di trasformatori voltmetrici che, con il rispettivo collegamento di trasformatori amperometrici, consenta un calcolo utilizzabile della potenza attiva. La protezione ritorno di energia è attiva e accessibile solo se è stata parametrizzata all'indirizzo 150 REVERSE POWER = Enabled (par. 2.1.3). 256 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.12 Protezione ritorno di energia All'indirizzo 5001 REVERSE POWER essa può essere attivata (ON) o disattivata (OFF). Inoltre può essere bloccato il comando di scatto quando la funzione di protezione è attivata (Block relay). Soglia di intervento Se nelle centrali elettriche si verifica un ritorno energetico, il turboalternatore dev'essere separato dalla rete poiché l'esercizio della turbina non è ammesso senza una portata minima di vapore (motivi di raffreddamento). Nel caso di un turbogas il carico di motorizzazione può diventare troppo grande per la rete. Nel caso di un'unità turbina-generatore, il valore della potenza attiva assorbita viene stabilito prevalentemente dalle perdite di attrito da superare e rientra, in base al tipo di impiato, nel seguente ordine di grandezza: Turbine a vapore: PRit./SN ≈ 1 % - 3 % Turbine a gas: PRit./SN ≈ 3 % - 5 % Motori diesel: PRit./SN > 5 % Si consiglia di misurare con la protezione stessa il ritorno di energia dell'unità turbinageneratore durante la prova primaria (par. "Messa in servizio", "Verifica dei collegamenti di tensione"). Il valore regolato è scelto alla metà della potenza di motorizzazione. Nel caso di macchine molto potenti con inerzia debole, si raccomanda di utilizzare la correzione degli errori d'angolo dei trasformatori amperometrici e voltmetrici (par. 2.1.4 e "Messa in servizio”, "Verifica dei collegamenti di tensione e prova direzionale”). Se la protezione di ritorno di energia è assegnata ad un lato della macchina da proteggere, è possibile impostare la soglia d'intervento del ritorno di energia direttamente come valore relativo (riferito alla potenza nominale della macchina) all'indirizzo 5012 Pr pick-up. Poiché il ritorno di energia è una potenza attiva negativa, esso viene impostato come valore negativo (un valore positivo non può essere impostato). Se tuttavia la protezione ritorno di energia dev'essere impostata in ampere (secondari), il ritorno di energia va convertito in valore secondario e impostato all'indirizzo 5011 P> REVERSE. Ciò avviene sempre se la protezione ritorno di energia è stata assegnata ad un punto di misura e non ad un lato dell'oggetto principale protetto (per lo più nelle applicazioni di rete). È valida la seguente formula: con Psec potenza secondaria UNprim tensione nominale primaria dei trasformatori voltmetrici (concatenata) UNsec tensione nominale secondaria dei trasformatori voltmetrici (concatenata) INprim corrente nominale primaria dei trasformatori amperometrici INsec corrente nominale secondaria dei trasformatori amperometrici Pprim potenza primaria Se la potenza primaria è riferita alla potenza nominale dell'oggetto da proteggere, essa dev'essere convertita: con 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 257 2 Funzioni potenza attiva riferita alla potenza nominale apparente dell'oggetto da proteggere SN Ogg potenza nominale apparente dell'oggetto da proteggere Esempio: Generatore 5,27 MVA 6,3 kV Trasformatore amperometrico 500 A/5 A Trasformatore voltmetrico 6300 V/100 V ritorno di energia amm. 3 % = 0,03 In caso di impostazione relativa all'indirizzo 5012 Pr pick-up = - 0,03 In caso di impostazione in watt secondari indirizzo 5011 Pr pick-up = Tempo di mantenimento dell'avviamento Il tempo di mantenimento dell'avviamento all'indirizzo 5015 T-HOLD permette di prolungare gli avviamenti intermittenti alla durata minima parametrizzata. Di regola questo tempo non viene utilizzato ed è impostato su 0.00 sec. Questa impostazione è possibile solo tramite DIGSI in Altri parametri. Se si vuole che abbia luogo uno scatto nel caso di un ritorno di energia intermittente, impostare l'intervallo di tempo massimo che deve trascorrere tra due impulsi di avviamento, se ciò dev'essere interpretato come avviamento continuo. Tempo di ritardo Quando segue si applica nel caso di una protezione di generatori: nel caso di un ritorno di energia senza reazione della valvola di stop turbina, si deve effettuare una temporizzazione adeguata per coprire un breve intervallo di ritorno di energia, dopo una sincronizzazione o in caso di pendolazioni di potenza in seguito a guasti in rete (ad es. cortocircuito tripolare). Di regola viene impostato un tempo di ritardo 5013 TSV-OPEN di 10.00 sec circa. In presenza di guasti che provocano una reazione della valvola di stop turbina (effettuata con l'ausilio di un dispositivo di controllo della pressione dell'olio oppure di un fine corsa nella valvola), la protezione di ritorno di energia effettua uno scatto con tempo di ritardo breve. Per lo scatto si deve verificare che il ritorno di energia provenga esclusivamente dalla mancanza di potenza motrice al lato turbina. Un ritardo di tempo è quindi necessario per superare le oscillazioni di potenza attiva che si manifestano in seguito a una chiusura brusca delle valvole e per attendere la stabilizzazione di un valore stazionario di potenza attiva. A questo scopo è sufficiente un ritardo di tempo 5014 T-SV-CLOSED di 1 - 3 s. circa. Per le turbine a gas si consigliano 0,5 s. circa. I tempi impostati sono tempi di ritardo supplementari che non comprendono i tempi di risposta (tempo di misura, tempo di ricaduta) della funzione di protezione. Si noti che con il metodo di misura "accurato" viene calcolata una media considerando 16 periodi; il tempo proprio dovrà essere adeguatamente lungo. Ciò è consigliabile se la protezione di ritorno di energia è impiegata per i generatori (preimpostazione indirizzo 5016 Type of meas. = accurate). 258 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.12 Protezione ritorno di energia Nel caso di applicazioni di rete, il tempo di ritardo dipende dal caso di applicazione e deve sovrapporsi ai tempi di scaglionamento previsti. È determinante il tempo T-SVOPEN (indirizzo 5013). Il tempo T-SV-CLOSED (indirizzo 5014) in questi casi di regola non è necessario e viene impostato su ∞. Dal momento che qui non è richiesta un'elevata precisione della misura della potenza attiva, è possibile impostare l'indirizzo 5016 Type of meas. = fast; in tal modo sono possibili anche tempi di scatto brevi. Questa impostazione è possibile solo tramite DIGSI in Altri parametri. Un tempo di ritardo impostato su ∞ non dà luogo ad alcuno scatto, ma l'avviamento attraverso il ritorno di energia viene comunque segnalato. 2.12.3 Tabella parametri I parametri il cui indirizzo è seguito da una "A", possono essere modificati solo con DIGSI, alla voce "Altri parametri". Nella tabella sono riportati i valori preimpostati in base alle esigenze del mercato. La colonna C (configurazione) indica la corrente nominale secondaria del trasformatore amperometrico corrispondente. Ind. Parametri 5001 REVERSE POWER 5011 P> REVERSE C Possibilità di impostazione Preimpostazione Spiegazione OFF ON Block relay OFF Protezione di ritorno Energia 1A -3000.0 .. -1.7 W -8.7 W 5A -15000.0 .. -8.5 W -43.5 W P> Avviamento ritorno energia 5012 Pr pick-up -17.00 .. -0.01 P/SnS -0.05 P/SnS Soglia avv. pot. inversa (reverse power) 5013 T-SV-OPEN 0.00 .. 60.00 sec; ∞ 10.00 sec Tempo ritardo lungo(senza stop valvola) 5014 T-SV-CLOSED 0.00 .. 60.00 sec; ∞ 1.00 sec Tempo ritardo lungo(senza stop valvola) 5015A T-HOLD 0.00 .. 60.00 sec; ∞ 0.00 sec Tempo tenuta avviamento 5016A Type of meas. accurate fast accurate Tipo di misura 2.12.4 Informazioni N° Informazione Tipo di inf. Spiegazione 5083 >Pr BLOCK SP >BLOCCO protezione ritorno d'energia 5086 >SV tripped SP >Valvola di Stop scattata 5091 Pr OFF OUT Protezione Ritorno d'Energia è su OFF 5092 Pr BLOCKED OUT Protezione Ritorno d'Energia è BLOCCATA 5093 Pr ACTIVE OUT Protezione Ritorno d'Energia è ATTIVA 5096 Pr picked up OUT Ritorno d'Energia: avviato 5097 Pr TRIP OUT Ritorno d'Energia:SCATTO 5098 Pr+SV TRIP OUT Rit.Energ.:SCATTO con Stop Valvole 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 259 2 Funzioni N° Informazione Tipo di inf. Spiegazione 5099 Pr CT Fact >< OUT Rit. energia err:fatt. TA grande/piccolo 5100 Pr VT error OUT Ritorno energia err: posizione TV 5101 Pr obj. error OUT Rit. energia err: non disponibile 260 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.13 Supervisione di potenza 2.13 Supervisione di potenza La supervisione di potenza rileva, da un lato, il passaggio della potenza attiva al di sotto di una soglia (regolabile) e, dall'altro, il passaggio della stessa sopra un'altra soglia regolabile separatamente. Ognuna di queste funzioni può generare comandi differenti. Se, nel caso di generatori paralleli, la potenza effettiva di una macchina è tanto bassa da poter essere fornita dagli altri generatori, è spesso appropriato mettere fuori servizio la macchina poco caricata. Il criterio corrispondente è la misura di una potenza uscente (potenza "avanti") della macchina, generata nella rete al di sotto di un determinato valore. In alcuni casi di applicazione può essere necessario generare un comando quando la potenza attiva misurata supera un valore impostato. Se, ad es., di due trasformatori collegati in parallelo solo uno è in funzione, il secondo può essere collegato non appena la potenza trasmessa del primo supera una soglia definita. In presenza di un guasto nella rete di alimentazione che non può essere eliminato abbastanza rapidamente, spesso è opportuno sezionare la rete oppure separare, ad es. in reti industriali con alimentazione autonoma, il settore difettoso. I criteri utili per una separazione della rete possono essere, oltre alla direzione del flusso di energia, anche la tensione (minima tensione), la corrente (massima corrente) e/o la frequenza. Con questi, il dispositivo 7UT6 può essere impiegato come unità di disaccoppiamento di rete. La supervisione della potenza uscente può essere impiegata solo su oggetti da proteggere trifase. Questa funzione presuppone che l'apparecchio sia collegato a un gruppo di trasformatori voltmetrici e che queste tensioni, assieme ad un gruppo di trasformatori amperometrici rispettivamente assegnato, consentano un calcolo utilizzabile della potenza attiva. Tale funzione è realizzabile pertanto solo nei dispositivi 7UT613 e 7UT633. Con l'interruttore disinserito, il gradino P< dovrebbe essere bloccato mediante segnali esterni. 2.13.1 Descrizione della funzione Determinazione della potenza attiva 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 La supervisione della potenza uscente nel dispositivo 7UT6 calcola la potenza attiva a partire dalle componenti simmetriche delle componenti fondamentali delle tensioni e delle correnti. 261 2 Funzioni Sono disponibili due metodi di misura: • Il metodo di misura "accurato" calcola la media della potenza attiva considerando gli ultimi 16 periodi delle grandezze di misura. Il trattamento delle componenti dirette rende la determinazione della potenza attiva indipendente dagli squilibri nelle correnti e nelle tensioni. Se si vuole calcolare con esattezza la potenza attiva anche in presenza di un valore alto della potenza apparente (e di valori minimi di cos ϕ), è necessario prendere in considerazione anche l'angolo di sfasamento tra trasformatori voltmetrici e trasformatori amperometrici. Per la correzione si utilizza un angolo di correzione ϕcorr (cfr. par. 2.1.4). • Il metodo di misura "rapido" calcola le componenti dirette delle correnti e delle tensioni su un periodo di rete. Si ottiene in tal modo un tempo di comando breve. Tale metodo è particolamente adatto in applicazioni di rete nelle quali hanno più importanza tempi di comando brevi che un'elevata precisione della potenza attiva (ad es. nel caso di un disaccoppiamento di rete). Ritardo, logica I due gradini P< e P> dispongono ciascuno di un tempo di ritardo. Il rispettivo comando viene emesso allo scadere del ritardo corrispondente e ciascuno può generare una propria attività di controllo. I gradini possono essere bloccati separatamente mediante un ingresso binario; un ulteriore ingresso binario blocca l'intera supervisione di potenza. Il gradino P< viene bloccato internamente se è stata rilevata una rottura del filo o una mancanza di tensione o se è stato segnalato lo scatto del mcb del trasformatore voltmetrico (mediante l'ingresso binario corrispondente) (vedi anche par. "Dati tecnici"). Figura 2-103 262 Diagramma logico della supervisione di potenza 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.13 Supervisione di potenza 2.13.2 Indicazioni per l'impostazione In generale La supervisione della potenza uscente può essere impiegata solo su oggetti da proteggere trifase. Essa può essere assegnata ad un lato dell'oggetto principale protetto o ad un altro punto di misura. Inoltre si presuppone che l'apparecchio sia collegato a un gruppo di trasformatori voltmetrici che, con il rispettivo collegamento di trasformatori amperometrici, consenta un calcolo utilizzabile della potenza attiva. La supervisione della potenza uscente è attiva e accessibile solo se è stata parametrizzata all'indirizzo 151 FORWARD POWER = Enabled (par. 2.1.3). All'indirizzo 5101 FORWARD POWER essa può essere attivata (ON) o disattivata (OFF). Inoltre è possibile bloccare il comando quando la funzione di supervisione è attivata (Block relay). Soglie di intervento Una soglia d'intervento va impostata rispettivamente per il superamento in discesa di una potenza attiva predefinita e per il superamento in salita di un'altra potenza attiva predefinita. Se la supervisione della potenza uscente è assegnata ad un lato dell'oggetto da proteggere, è possibile impostare la soglia d'intervento direttamente come valore relativo (riferito alla potenza nominale del lato corrispondente) all'indirizzo 5112 P< fwd per il superamento in discesa e all'indirizzo 5115 P> fwd per il superamento in salita di una potenza attiva. Se tuttavia la funzione dev'essere impostata in Ampere (secondari), la potenza attiva va convertita in un valore secondario. Le impostazioni verranno effettuate allora all'indirizzo 5111 Pf< per il superamento in discesa e all'indirizzo 5114 Pf> per il superamento in salita di una potenza attiva. L'ultimo caso si verifica sempre quando la supervisione della potenza uscente è stata assegnata ad un punto di misura, e non ad un lato, dell'oggetto principale protetto. La conversione viene eseguita nel modo seguente: con Psec potenza secondaria UNprim tensione nominale primaria dei trasformatori voltmetrici (concatenata) UNsec tensione nominale secondaria dei trasformatori voltmetrici (concatenata) INprim corrente nominale primaria dei trasformatori amperometrici INsec corrente nominale secondaria dei trasformatori amperometrici Pprim potenza primaria Esempio: Trasformatore 16 MVA (avvolgimento) 20 kV Trasformatore amperometrico 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 500 A/5 A 263 2 Funzioni Trasformatore voltmetrico 20 kV/100 V Disattivazione con P< 10 % = 0,1 Collegamento del trasformatore parallelo Trasformatore parallelo con P> 90 % = 0,9 In caso di impostazione riferita ai lati (dati dell'avvolgimento) indirizzo 5112 P< fwd = 0,10 indirizzo 5115 P> fwd = 0,90 In caso di impostazione in watt secondari, con P< = P> = risultano i valori d'impostazione indirizzo 5111 Pf< = 80 W indirizzo 5114 Pf> = 720 W Tempi di ritardo L'impostazione dei tempi di ritardo dipende dall'applicazione desiderata. Nell'esempio della commutazione di trasformatori o anche in caso di commutazione di generatori, si imposterà un ritardo lungo (fino a un minuto = 60 s) in modo da evitare ripetute commutazioni dovute a fluttuazioni di carico di breve durata. Nel caso di un disaccoppiamento di rete, sono consentiti solo brevi ritardi che devono concordare con la selettività temporale dei dispositivi di protezione contro i corotcircuiti. Per il superamento in discesa della potenza attiva è valido l'indirizzo 5113 T-Pf< e per il superamento in salita l'indirizzo 5116 T-Pf>. I tempi impostati sono tempi di ritardo supplementari che non comprendono i tempi propri (tempo di misura, tempo di ricaduta) della funzione di supervisione. Si noti che con il metodo di misura "accurato" viene calcolata una media di 16 periodi; il tempo proprio dovrà essere adeguatamente lungo. Un tempo di ritardo impostato su ∞ non dà luogo ad alcuno scatto, ma l'avviamento viene segnalato. Metodo di misura 264 Il metodo di misura viene impostato all'indirizzo 5117 MEAS. METHOD. Questa impostazione è possibile solo tramite DIGSI in Altri parametri. L'opzione MEAS. METHOD = accurate è necessaria soprattutto se anche potenze attive di basso valore devono essere calcolate esattamente sulla base di potenze apparenti di valore alto, ad es. nei generatori o in caso di oggetti da proteggere con elevato trasporto di potenza reattiva. Si osservi anche che, con questa opzione, i tempi propri sono più lunghi a causa del calcolo della media di 16 periodi. Una misura accurata presuppone che gli errori d'angolo dei trasformatori amperometrici e voltmetrici vengano compensati impostando adeguatamente l'angolo di errore all'indirizzo 803 CORRECT. U Ang (cfr. par. 2.1.4). Tempi di scatto brevi sono possibili con l'opzione MEAS. METHOD = fast poiché in tal caso la potenza viene determinata per un solo periodo. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.13 Supervisione di potenza 2.13.3 Tabella parametri I parametri il cui indirizzo è seguito da una "A", possono essere modificati solo con DIGSI, alla voce "Altri parametri". Nella tabella sono riportati i valori preimpostati in base alle esigenze del mercato. La colonna C (configurazione) indica la corrente nominale secondaria del trasformatore amperometrico corrispondente. Ind. Parametri 5101 FORWARD POWER 5111 Pf< C Possibilità di impostazione Preimpostazione Spiegazione OFF ON Block relay OFF Rit. energia err: non disponibile 1A 1.7 .. 3000.0 W 17.3 W 5A 8.5 .. 15000.0 W 86.5 W Avviam.supervis. min. potenza attiva 5112 P< fwd 0.01 .. 17.00 P/SnS 0.10 P/SnS Soglia Avviamento P< (forward) 5113 T-Pf< 0.00 .. 60.00 sec; ∞ 10.00 sec Tempo ritardo min. potenza attiva 5114 Pf> 1A 1.7 .. 3000.0 W 164.5 W 5A 8.5 .. 15000.0 W 822.5 W P-forw.> Supervision Pickup 5115 P> fwd 0.01 .. 17.00 P/SnS 0.95 P/SnS Soglia Avviamento P> (forward) 5116 T-Pf> 0.00 .. 60.00 sec; ∞ 10.00 sec Tempo ritardo max. potenza attiva 5117A MEAS. METHOD accurate fast accurate Metodo d'operazione 2.13.4 Informazioni N° 5113 Informazione Tipo di inf. Spiegazione >Pf BLOCK SP >Tempo ritardo min. potenza attiva 5116 >Pf< BLOCK SP >Tempo ritardo max. potenza attiva 5117 >Pf> BLOCK SP >BLOCCO Superv. Pot. Attiva Livello Pa> 5121 Pf OFF OUT Supervisione Potenza Attiva è su OFF 5122 Pf BLOCKED OUT Supervisione Potenza Attiva è BLOCCATA 5123 Pf ACTIVE OUT Supervisione Potenza Attiva è ATTIVA 5126 Pf< picked up OUT Potenza Attiva:Avviamento Livello Pa< 5127 Pf> picked up OUT Potenza Attiva:Avviamento Livello Pa> 5128 Pf< TRIP OUT Potenza Attiva:Scatto Livello Pa< 5129 Pf> TRIP OUT Potenza Attiva:Scatto Livello Pa> 5130 Pf> CT fact >< OUT Potenza avanti err: TA grande/piccolo 5131 Pf> VT error OUT Potenza in avanti error: posizione TV 5132 Pf> Object err OUT P avanti err: non disponibile 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 265 2 Funzioni 2.14 Protezione di minima tensione La protezione di minima tensione rileva le perdite di tensione e previene modalità di esercizio non ammissibili così come possibili perdite di stabilità nelle macchine elettriche. Le sottotensioni influenzano la stabilità e le coppie massime di avviamento consentite di una macchina a induzione. Tale protezione può essere utilizzata come criterio per un disaccoppiamento di rete. Essa si può impiegare solo con oggetti da proteggere trifase. La protezione di minima tensione presuppone che l'apparecchio sia collegato a trasformatori voltmetrici; pertanto è realizzabile solo nei dispositivi 7UT613 e 7UT633. Dal momento che la protezione di minima tensione ricava informazioni unicamente dalle tensioni di misura collegate, l'assegnazione alle correnti di un lato o di un punto di misura non è rilevante per la funzione. Per l'impostazione si hanno tuttavia le stesse differenze come per altre funzioni di protezione. Se la protezione di minima tensione è assegnata ad un lato dell'oggetto da proteggere o alla sbarra trifase, i limiti di tensione vanno impostati come valori relativi (U/UnS). In caso di assegnazione ad un punto di misura, il valore viene impostato in volt secondari. 2.14.1 Descrizione della funzione La protezione di minima tensione nel dispositivo 7UT613/63x utilizza il sistema di sequenza diretta a partire dalle componenti fondamentali delle tensioni fase-terra collegate. Rispetto a tre sistemi di misura, che valutano separatamente ogni tensione di fase, il rilevamento del sistema di sequenza diretta presenta il vantaggio di non essere influenzato da cortocircuiti bipolari o guasti a terra La protezione di minima tensione dispone di due gradini. Al passaggio al di sotto di una soglia di tensione impostabile viene emessa una segnalazione di avviamento. Il perdurare dell'avviamento per un tempo impostabile provoca l'emissione di un comando di scatto. Affinché la protezione non produca falsi allarmi in presenza di una perdita di tensione secondaria, entrambi i gradini vengono bloccati internamente se viene rilevata una mancanza della tensione di misura o se viene segnalato lo scatto del mcb del trasformatore voltmetrico (mediante un ingresso binario adeguatamente configurato) (cfr. par. 2.19.1). Inoltre i gradini possono essere bloccati separatamente e insieme mediante ingressi binari. Nel caso della protezione di minima tensione è necessario prestare particolare attenzione allo stato dell'impianto disinserito. Quando l'oggetto da proteggere è disinserito, infatti, non è presente nessuna tensione primaria e quindi nessuna tensione di misura; pertanto, in questo stato, le condizioni di avviamento sono sempre soddisfatte. Lo stesso può verificarsi dopo uno scatto effettuato dalla protezione di minima tensione o da un'altra funzione di protezione. La protezione di minima tensione dev'essere perciò bloccata completamente da un criterio esterno adatto (ad es. in funzione della posizione dell'interruttore) mediante l'ingresso binario corrispondente. 266 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.14 Protezione di minima tensione Figura 2-104 Diagramma logico della protezione di minima tensione 2.14.2 Indicazioni per l'impostazione In generale La protezione di minima tensione può essere impiegata solo su oggetti da proteggere trifase. Si presuppone inoltre che l'apparecchio sia collegato a un gruppo di trasformatori voltmetrici trifase. Questa funzione di protezione è attiva e accessibile solo se è stata parametrizzata all'indirizzo 152 UNDERVOLTAGE = Enabled (par. 2.1.3). All'indirizzo 5201 UNDERVOLTAGE essa può essere attivata (ON) o disattivata (OFF). Inoltre è possibile bloccare il comando quando la funzione di protezione è attivata (Block relay). Soglie d'intervento, tempi La protezione di minima tensione dispone di due gradini. Viene rilevata la tensione concatenata equivalente, ovvero √3 · U1. L'impostazione è effettuata pertanto in valori concatenati. Il gradino U< viene impostato su un valore leggermente inferiore alla tensione di esercizio minima prevedibile all'indirizzo 5212 U<, se sono determinanti valori relativi, all'indirizzo 5211 U< con impostazione in volt. Il metodo d'impostazione dipende dall'assegnazione dei trasformatori voltmetrici (ad un lato dell'oggetto principale protetto oppure ad un qualsiasi punto di misura). Di regola è sufficiente il 75 % - 80 % della tensione nominale; vale a dire 0,75 - 0,80 in caso di valori relativi oppure 75 V 80 V in caso di UN sec = 100 V (con adattamento corrispondente nel caso di una tensione nominale diversa). 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 267 2 Funzioni Il corrispondente tempo di ritardo T U< (indirizzo 5213) è necessario per superare i buchi di tensione ammissibili; nel caso di sottotensioni permanenti, che potrebbero provocare un funzionamento instabile, si deve effettuare una disattivazione entro pochi secondi. Per il gradino U<< va impostata una soglia d'intervento più bassa con un ritardo breve, in modo da consentire uno scatto rapido in caso di forti cadute di tensione, ad es. il 65 % della tensione nominale con ritardo di 0,5 s. Se la protezione di minima tensione è assegnata ad un lato dell'oggetto principale protetto o ad una sbarra trifase, impostare la soglia d'intervento come grandezza relativa all'indirizzo 5215 U<<, ad es. 0,65. Se la protezione è assegnata ad un punto di misura, impostare all'indirizzo 5214 U<< il valore della tensione concatenata in volt, ad es. 71,5 V con UN sec = 110 V (65 % di 110 V). I tempi impostati sono tempi di ritardo supplementari che non comprendono i tempi di risposta (tempo di misura, tempo di ricaduta) della funzione di protezione. Un tempo di ritardo impostato su ∞ non dà luogo ad alcuno scatto, ma l'avviamento viene segnalato. Rapporto di ricaduta Il rapporto di ricaduta può essere adattato con estrema precisione alle condizioni di esercizio all'indirizzo 5217 DOUT RATIO. Questa impostazione è possibile solo tramite DIGSI in Altri parametri. 2.14.3 Tabella parametri I parametri il cui indirizzo è seguito da una "A", possono essere modificati solo con DIGSI, alla voce "Altri parametri". Ind. Parametri Possibilità di impostazione Preimpostazione Spiegazione 5201 UNDERVOLTAGE OFF ON Block relay OFF Protezione Minima Tensione 5211 U< 10.0 .. 125.0 V 75.0 V U< Avviamento 5212 U< 0.10 .. 1.25 U/UnS 0.75 U/UnS Avviamento U U< 5213 T U< 0.00 .. 60.00 sec; ∞ 3.00 sec T U< Tempo di ritardo 5214 U<< 10.0 .. 125.0 V 65.0 V U<< Avviamento 5215 U<< 0.10 .. 1.25 U/UnS 0.65 U/UnS Avviamento U U<< 5216 T U<< 0.00 .. 60.00 sec; ∞ 0.50 sec T U<< Tempo di ritardo 5217A DOUT RATIO 1.01 .. 1.20 1.05 Rapporto ricaduta RR 2.14.4 Informazioni N° Informazione Tipo di inf. Spiegazione 033.2404 >BLOCK U/V SP >BLOCCO Protezione Min. Tensione 033.2411 Undervolt. OFF OUT Protezione min tensione è disabilitata 033.2412 Undervolt. BLK OUT Prot. Min. Tensione Inversa è BLOCCATA 033.2413 Undervolt. ACT OUT Tarature dinam. max corr. terra ATTIVA 268 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.14 Protezione di minima tensione N° Informazione Tipo di inf. Spiegazione 033.2491 U< err. Obj. OUT Min. ten.: err. no assegn.appar.protetta 033.2492 U< err. VT OUT Minima tensione: errore assegnazione TV 033.2502 >BLOCK U<< SP >BLOCCO Protezione Min. Tensione U<< 033.2503 >BLOCK U< SP >BLOCCO Protezione Min. Tensione U< 033.2521 U<< picked up OUT Min. Tensione U<< avviam. 033.2522 U< picked up OUT Min.Tensione U< avviata 033.2551 U<< TRIP OUT SCATTO Min.Tensione U<< 033.2552 U< TRIP OUT SCATTO Min.Tensione U< 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 269 2 Funzioni 2.15 Protezione di massima tensione La protezione di massima tensione serve a proteggere le apparecchiature elettriche da eventuali incrementi di tensione non ammissibili e dalla conseguente sollecitazione di isolamento. Nelle centrali elettriche, tali incrementi di tensione sono provocati, ad es., da un comando errato (in caso di azionamento manuale del sistema di eccitazione), da un'anomalia al regolatore di tensione automatico, da uno scatto a pieno carico di un generatore, da un generatore separato dalla rete oppure in caso di funzionamento in isola. Anche nella rete si possono produrre incrementi di tensione in seguito ad anomalie di un regolatore di tensione del trasformatore o su linee di elevata lunghezza debolmente caricate. Questa protezione può essere utilizzata solo con oggetti da proteggere trifase. Essa presuppone che l'apparecchio sia collegato a trasformatori voltmetrici; pertanto è realizzabile solo nei dispositivi 7UT613 e 7UT633. Dal momento che la protezione di massima tensione ricava informazioni unicamente dalle tensioni di misura collegate, l'assegnazione alle correnti di un lato o di un punto di misura non è rilevante per la funzione. Per l'impostazione si hanno tuttavia le stesse differenze come per altre funzioni di protezione. Se la protezione di massima tensione è assegnata ad un lato dell'oggetto da proteggere o alla sbarra trifase, i limiti di tensione vanno impostati come valori relativi (U/UnS). In caso di assegnazione ad un punto di misura, il valore viene impostato in volt secondari. 2.15.1 Descrizione della funzione La protezione di massima tensione valuta la maggiore delle tre tensioni fase-fase o la maggiore delle tre tensioni fase-terra (impostabile). Essa dispone di due gradini. In presenza di una forte sovratensione, la protezione si disattiva con un tempo di ritardo breve, mentre con una sovratensione di minore intensità il tempo di ritardo è più lungo. I valori limite della tensione e i tempi di ritardo possono essere regolati individualmente per entrambi i gradini. Inoltre, l'intera protezione di massima tensione può essere bloccata mediante un ingresso binario. 270 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.15 Protezione di massima tensione Figura 2-105 Diagramma logico della protezione di massima tensione 2.15.2 Indicazioni per l'impostazione In generale La protezione di massima tensione può essere impiegata solo su oggetti da proteggere trifase. Si presuppone inoltre che l'apparecchio sia collegato a trasformatori voltmetrici trifase. Questa funzione di protezione è attiva e accessibile solo se è stata parametrizzata all'indirizzo 153 OVERVOLTAGE = Enabled (par. 2.1.3). All'indirizzo 5301 OVERVOLTAGE essa può essere attivata (ON) o disattivata (OFF). Inoltre è possibile bloccare il comando quando la funzione di protezione è attivata (Block relay). Soglie d'intervento, tempi All'indirizzo 5318 VALUES si impostano le grandezze di misura con le quali la protezione deve operare. Con l'impostazione U-ph-ph vengono valutate le tensioni concatenate. Queste non vengono influenzate da spostamenti di tensione che si presentano durante guasti a terra o cortocircuiti lontani dal punto di messa a terra. L'impostazione U-ph-e della tensione fase-terra corrisponde alla sollecitazione di isolamento verso terra e può essere utilizzata anche in caso di centro stella collegato a terra. Questa impostazione è possibile solo tramite DIGSI in Altri parametri. Si osservi che i valori impostati per le tensioni si riferiscono sempre alle tensioni concatenate, anche se sono selezionate le grandezze fase-terra. Le impostazioni dei valori di tensione e di tempo dipendono dall'applicazione desiderata. Il gradino U> deve rilevare massime tensioni stazionarie. Esso viene impostato su un valore del 5 % ca. superiore alla tensione di esercizio stazionaria massima prevedibile. Se la protezione di massima tensione è assegnata ad un lato dell'oggetto di 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 271 2 Funzioni protezione principale o ad una sbarra trifase, impostare la soglia d'intervento come grandezza relativa all'indirizzo 5312 U>, ad es. 1,20. Se la protezione è assegnata ad un punto di misura, impostare all'indirizzo 5311 U> il valore della tensione concatenata in volt, ad es. 132 V con VN sec = 110 V (120 % di 110 V). Il corrispondente tempo di ritardo T U> (indirizzo 5313) dovrebbe essere qui pari ad alcuni secondi, in modo che sovratensioni di breve durata non producano uno scatto. Per sovratensioni elevate di breve durata è previsto il gradino U>>. Qui viene impostata una soglia d'intervento più alta, ad es. tra 1,3 e 1,5 volte la tensione nominale. Se la protezione di massima tensione è assegnata ad un lato dell'oggetto principale protetto o ad una sbarra trifase, impostare la soglia d'intervento come grandezza relativa all'indirizzo 5315 U>> ad es. 1,30. Se la protezione è assegnata ad un punto di misura, impostare all'indirizzo 5314 U>> il valore della tensione concatenata in volt, ad es. 130 V con VN sek = 100 V. Per il ritardo T U>> (indirizzo 5316) sono sufficienti in tal caso da 0,1 s a 0,5 s. Nel caso di generatori o trasformatori con regolazione della tensione, le impostazioni dipendono anche dalla velocità con la quale il regolatore di tensione stabilizza le variazioni di tensione. La protezione non deve intervenire nel processo di regolazione normale del regolatore di tensione. La caratteristica a due gradini si deve quindi trovare sempre al di sopra della caratteristica di tensione/tempo del processo di regolazione. Tutti i tempi impostati sono temporizzazioni supplementari che non comprendono i tempi di risposta (tempo di misura, tempo di ricaduta) della funzione di protezione. Un tempo di ritardo impostato su ∞ non dà luogo ad alcuno scatto, ma l'avviamento viene segnalato. Il rapporto di ricaduta può essere adattato alle condizioni di esercizio all'indirizzo 5317 DOUT RATIO. Questa impostazione è possibile solo tramite DIGSI in Altri parametri. Rapporto di ricaduta 2.15.3 Tabella parametri I parametri il cui indirizzo è seguito da una "A", possono essere modificati solo con DIGSI, alla voce "Altri parametri". Ind. Parametri Possibilità di impostazione Preimpostazione Spiegazione 5301 OVERVOLTAGE OFF ON Block relay OFF Protezione massima U 5311 U> 30.0 .. 170.0 V 115.0 V U> Avviamento 5312 U> 0.30 .. 1.70 U/UnS 1.15 U/UnS Tensione di Avviamento U> 5313 T U> 0.00 .. 60.00 sec; ∞ 3.00 sec T U> Tempo di ritardo 5314 U>> 30.0 .. 170.0 V 130.0 V U>> Avviamento 5315 U>> 0.30 .. 1.70 U/UnS 1.30 U/UnS Avviamento U U>> 5316 T U>> 0.00 .. 60.00 sec; ∞ 0.50 sec T U>> Tempo di ritardo 5317A DOUT RATIO 0.90 .. 0.99 0.95 Rapporto di ricaduta U>, U>> 5318A VALUES U-ph-ph U-ph-e U-ph-ph Valori di misura 272 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.15 Protezione di massima tensione 2.15.4 Informazioni N° Informazione 034.2404 >BLOCK O/V Tipo di inf. SP Spiegazione >BLOCCO Protezione Max. Tensione 034.2411 Overvolt. OFF OUT Protezione max tensione è disabilitata 034.2412 Overvolt. BLK OUT Protez.Max.Tensione é BLOCCATA 034.2413 Overvolt. ACT OUT Protez.Max.Tensione è ATTIVA 034.2491 U> err. Obj. OUT Max tensione: non disponibile 034.2492 U> err. VT OUT Max tensione: errore assegnazione TV 034.2502 >BLOCK U>> SP >BLOCCO Protezione Max. Tensione U>> 034.2503 >BLOCK U> SP >Block prot. massima tensione U> 034.2521 U>> picked up OUT Max.Tensione U>> Avviata 034.2522 U> picked up OUT Max.Tensione U> Avviata 034.2551 U>> TRIP OUT SCATTO Max.Tensione U>> 034.2552 U> TRIP OUT SCATTO Max.Tensione U> 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 273 2 Funzioni 2.16 Protezione di frequenza La protezione di frequenza viene utilizzata per il rilevamento delle variazioni di frequenza. Se la frequenza di rete si situa al di fuori del campo ammissibile, avranno inizio le manovre necessarie. Queste possono essere, ad es., la separazione del generatore dalla rete, un disaccoppiamento di rete o il distacco del carico. Una diminuzione della frequenza si produce quando il sistema subisce un aumento della richiesta di potenza attiva che non può essere compensato tempestivamente da una generazione di potenza aggiuntiva. La richiesta di potenza attiva deve quindi essere ridotta mediante il distacco del carico. Nelle centrali elettriche la causa può essere anche un funzionamento anomalo del regolatore di frequenza o di velocità. La protezione di minima frequenza viene impiegata anche in generatori che funzionano (temporaneamente) in isola, poiché qui la protezione di ritorno di energia non potrà più lavorare correttamente in caso di perdita della potenza motrice. Questa protezione permette di isolare il generatore dalla rete. Un aumento di frequenza si produce, ad es., in caso di bruschi distacchi del carico (funzionamento in isola) oppure in caso di funzionamento anomalo del regolatore di frequenza. Nelle macchine rotanti un aumento del numero di giri significa anche un aumento della sollecitazione meccanica. Sussiste anche il pericolo di un'autoeccitazione di macchine che lavorano su linee di elevata lunghezza funzionanti a vuoto. La protezione di frequenza dispone di quattro gradini di frequenza. Ogni gradino è indipendente e può iniziare differenti operazioni di comando. Tre gradini rilevano la minima frequenza (f<, f<<, f<<<), il quarto è un gradino di massima frequenza (f>). Questa protezione può essere utilizzata solo con oggetti da proteggere trifase. Essa presuppone che l'apparecchio sia collegato a trasformatori voltmetrici, pertanto è realizzabile solo nei dispositivi 7UT613 e 7UT633. Dal momento che la protezione di frequenza ricava informazioni unicamente dalle tensioni di misura collegate, l'assegnazione alle correnti di un lato o di un punto di misura non è rilevante per la funzione. Solamente per l'impostazione della minima tensione per la misura della frequenza vale: se i trasformatori voltmetrici per la protezione di frequenza sono assegnati ad un lato dell'oggetto principale protetto o alla sbarra trifase, il limite di tensione va impostato come valore relativo (U/UnS). In caso di assegnazione ad un punto di misura, il valore viene impostato in volt secondari. 2.16.1 Descrizione della funzione La protezione di frequenza nel dispositivo 7UT613/63x utilizza il sistema di sequenza diretta dalle componenti fondamentali delle tensioni fase-terra collegate. In tal modo, la mancanza di singole tensioni di fase o tensioni concatenate non ha alcun effetto negativo fintantoché il sistema di sequenza diretta delle tensioni è di un livello sufficiente. Se la tensione di sequenza diretta si abbassa al di sotto di un valore impostabile U MIN, la protezione di frequenza viene bloccata poiché la grandezza di misura non consente più il calcolo esatto della frequenza. Se la tensione o la frequenza non rientrano nel campo di lavoro della protezione di frequenza (vedi Dati tecnici), quest'ultima non può lavorare correttamente. L'avviamento viene tuttavia mantenuto se un gradino di frequenza si è già avviato con frequenze >66 Hz (o >22 Hz con 16,7 Hz di frequenza nominale). Se la frequenza aumenta oltre il campo di lavoro o se non viene raggiunto il valore della tensione di sequenza diretta di 8,6 V come tensione concatenata o di 5 V come tensione non concatenata, l'avviamento viene mantenuto consentendo così uno scatto alla massima frequenza. 274 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.16 Protezione di frequenza Il mantenimento dell'avviamento ha termine quando vengono misurate nuovamente frequenze a <66 Hz (o <22 Hz) o la protezione di frequenza viene bloccata mediante la segnalazione >FQS. Ad ogni gradino di frequenza è associato un tempo di ritardo. Tutti e quattro i gradini di frequenza possono essere bloccati separatamente mediante ingressi binari. Inoltre, anche l'intera protezione di frequenza può essere bloccata mediante un ingresso binario. Allo scadere di questo tempo viene emesso un comando di scatto corrispondente. Figura 2-106 Diagramma logico della protezione di frequenza 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 275 2 Funzioni 2.16.2 Indicazioni per l'impostazione In generale La protezione di frequenza può essere impiegata solo su oggetti da proteggere monofase. Si presuppone inoltre che l'apparecchio sia collegato a trasformatori voltmetrici trifase. La protezione di frequenza è attiva e accessibile solo se è stata parametrizzata all'indirizzo 156 FREQUENCY Prot. = Enabled (par. 2.1.3). All'indirizzo 5601 O/U FREQUENCY essa può essere attivata (ON) o disattivata (OFF). Inoltre è possibile bloccare il comando quando la funzione di protezione è attivata (Block relay). Soglie d'intervento, tempi Se la protezione di frequenza viene utilizzata per un disaccoppiamento di rete o per un distacco brusco del carico, i valori di impostazione dipendono dalle condizioni concrete della rete. Nel caso di un distacco brusco del carico, lo scaglionamento dipende dall'importanza delle utenze o dei gruppi di utenza. Ulteriori applicazioni sono possibili nel settore delle centrali elettriche. I valori di frequenza impostabili anche in questo caso si orientano, in linea di massima, sulle caratteristiche tecniche del gestore della rete e della centrale. In questo caso, la protezione di minima frequenza ha il compito di garantire l'approvvigionamento di energia dei dispositivi ausiliari della centrale disconnettendola tempestivamente dalla rete. Il turboregolatore normalizza la velocità di rotazione del gruppo di macchine al suo valore nominale in modo da poter proseguire l'alimentazione richiesta dai dispositivi ausiliari a frequenza nominale. I turbogeneratori possono essere utilizzati, in generale, fino al 95% della frequenza nominale, a condizione che la potenza apparente sia ridotta nella stessa misura. Per le utenze induttive, tuttavia, una diminuzione di frequenza provoca non solo un consumo di corrente più elevato, ma rappresenta anche un rischio per la stabilità di funzionamento. Per questo motivo viene tollerata normalmente solo una breve diminuzione di frequenza fino a circa 48 Hz (con fN = 50 Hz) oppure 58 Hz (con fN = 60 Hz) oppure 16 Hz (con fN = 16,7 Hz). Un aumento della frequenza può, ad esempio, essere provocato da un distacco brusco del carico oppure da un funzionamento anomalo del regolatore di velocità (ad es. in una rete in isola). In questo caso la protezione di massima frequenza può essere utilizzata, ad esempio, come protezione contro l'aumento del numero di giri. I campi d'impostazione dei gradini di frequenza dipendono dalla frequenza nominale impostata. I tre gradini di minima frequenza vengono impostati agli indirizzi Gradino Indirizzo con fN = 50 Hz 60 Hz 16,7 Hz Nomi dei parametri gradino f< 5611 5621 5631 f< gradino f<< 5612 5622 5632 f<< gradino f<<< 5613 5623 5633 f<<< gradino f> 5614 5624 5634 f> È possibile disattivare un gradino di minima frequenza impostandolo su 0. Se non si vuole utilizzare il gradino di massima frequenza, impostarlo su ∞. Agli indirizzi 5641 T f<, 5642 T f<<, 5643 T f<<< e 5644 T f> vengono impostati i tempi di ritardo. Essi permettono uno scaglionamento dei gradini di frequenza o l'avvio delle manovre necessarie nelle centrali elettriche. I tempi impostati sono tempi di ritardo supplementari che non comprendono i tempi propri (tempo di misura, tempo 276 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.16 Protezione di frequenza di ricaduta) della funzione di protezione. Un tempo di ritardo impostato su ∞ non dà luogo ad alcuno scatto, ma l'avviamento viene segnalato. Esempio di regolazione: L'esempio seguente riporta l'impostazione della protezione di frequenza per un generatore con la quale, con una minima frequenza di 1% ca., viene emesso un allarme ritardato. Nel caso di un'ulteriore diminuzione della frequenza, il generatore viene isolato dalla rete e arrestato. Gradino Minima tensione Causa Valore d'impostazione con fN = Ritardo 50 Hz 60 Hz 16,7 Hz f< Allarme 49,50 Hz 59,50 Hz 16,60 Hz 20,00 s f<< Separazione rete 48,00 Hz 58,00 Hz 16,00 Hz 1,00 s f<<< Messa fuori servizio 47,00 Hz 57,00 Hz 15,70 Hz 6,00 s f> Allarme e scatto 52,00 Hz 62,00 Hz 17,40 Hz 10,00 s Al di sotto della minima tensione U MIN la protezione di frequenza viene bloccata. Il valore usuale è circa 65 % VN. Il valore impostato si riferisce a grandezze concatenate (tensione fase-fase). Se la protezione di frequenza è assegnata ad un lato dell'oggetto protetto, impostare il valore come grandezza relativa all'indirizzo 5652 U MIN, ad es. 0,65. Se la protezione è assegnata ad un punto di misura, impostare all'indirizzo 5651 Umin il valore della tensione concatenata in volt, ad es. 71,5 V con VN sec = 110 V (65 % di 110 V). Con l'impostazione 0 si può disattivare il limite di minima tensione. Tuttavia, al di sotto di 5 V secondari circa non è più possibile misurare la frequenza e la protezione di frequenza non può più funzionare. 2.16.3 Tabella parametri Ind. Parametri Possibilità di impostazione Preimpostazione Spiegazione 5601 O/U FREQUENCY OFF ON Block relay OFF Minima / Massima frequenza 5611 f< 40.00 .. 49.99 Hz; 0 49.50 Hz Avviamento frequenza f< 5612 f<< 40.00 .. 49.99 Hz; 0 48.00 Hz Avviamento frequenza f<< 5613 f<<< 40.00 .. 49.99 Hz; 0 47.00 Hz Avviamento frequenza f<<< 5614 f> 50.01 .. 66.00 Hz; ∞ 52.00 Hz Avviamento frequenza f> 5621 f< 50.00 .. 59.99 Hz; 0 59.50 Hz Avviamento frequenza f< 5622 f<< 50.00 .. 59.99 Hz; 0 58.00 Hz Avviamento frequenza f<< 5623 f<<< 50.00 .. 59.99 Hz; 0 57.00 Hz Avviamento frequenza f<<< 5624 f> 60.01 .. 66.00 Hz; ∞ 62.00 Hz Avviamento frequenza f> 5631 f< 10.00 .. 16.69 Hz; 0 16.50 Hz Avviamento frequenza f< 5632 f<< 10.00 .. 16.69 Hz; 0 16.00 Hz Avviamento frequenza f<< 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 277 2 Funzioni Ind. Parametri Possibilità di impostazione Preimpostazione Spiegazione 5633 f<<< 10.00 .. 16.69 Hz; 0 15.70 Hz Avviamento frequenza f<<< 5634 f> 16.67 .. 22.00 Hz; ∞ 17.40 Hz Avviamento frequenza f> 5641 T f< 0.00 .. 100.00 sec; ∞ 20.00 sec Gradino T f< 5642 T f<< 0.00 .. 600.00 sec; ∞ 1.00 sec Gradino T f<< 5643 T f<<< 0.00 .. 100.00 sec; ∞ 6.00 sec Gradino T f<<< 5644 T f> 0.00 .. 100.00 sec; ∞ 10.00 sec Gradino T f> 5651 Umin 10.0 .. 125.0 V; 0 65.0 V Minima U richiesta per operazione 5652 U MIN 0.10 .. 1.25 U/UnS; 0 0.65 U/UnS Minima U 2.16.4 Informazioni N° Informazione Tipo di inf. SP Spiegazione 5203 >BLOCK Freq. >Blocco Protezione di Frequenza 5211 Freq. OFF OUT Protezione di Frequenza è su OFF 5212 Freq. BLOCKED OUT Protezione di Frequenza è Bloccata 5213 Freq. ACTIVE OUT Protezione di Frequenza è Attiva 5214 Freq UnderV Blk OUT Protez. di Frequenza Blocco Min.Tensione 5254 Freq. error VT OUT Prot. frequenza: errore assegnaz. TV. 5255 Freq. err. Obj. OUT Prot. freq.: non disponibile 12006 >Freq. f< blk SP >Prot. Frequenza: Blocco soglia f< 12007 >Freq. f<< blk SP >Prot. Frequenza: Blocco soglia f<< 12008 >Freq. f<<< blk SP >Prot. Frequenza: Blocco soglia f<<< 12009 >Freq. f> blk SP >Prot. Frequenza: Blocco soglia f> 12032 Freq. f< P-up OUT Prot. Frequenza: Soglia Avviam. f< 12033 Freq. f<< P-up OUT Prot. Frequenza: Soglia Avviam. f<< 12034 Freq. f<<< P-up OUT Prot. Frequenza: Soglia Avviam. f<<< 12035 Freq. f> P-up OUT Prot. Frequenza: Soglia Avviam. f> 12036 Freq. f< TRIP OUT Prot. Frequenza: Soglia Scatto f< 12037 Freq. f<< TRIP OUT Prot. Frequenza: Soglia Scatto f<< 12038 Freq. f<<< TRIP OUT Prot. Frequenza: Soglia Scatto f<<< 12039 Freq. f> TRIP OUT Prot. Frequenza: Soglia Scatto f> 278 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.17 Protezione contro mancata apertura dell’interruttore 2.17 Protezione contro mancata apertura dell’interruttore La protezione contro la mancata apertura dell'interruttore ha la funzione di assicurare un'apertura di riserva rapida in caso di mancata apertura dell'interruttore, in seguito ad un comando di scatto da parte del relè di protezione. Il dispositivo 7UT613/63x dispone di due funzioni di protezione contro la mancata apertura dell'interruttore, che possono essere impiegate indipendentemente l'una dall'altra per diversi punti dell'oggetto protetto (vale a dire per diversi interruttori). È anche possibile operare con diversi criteri di avviamento (vedere sotto). L'assegnazione di ciascuna funzione di protezione ai lati o punti di misura e interruttori è stata effettuata conformemente al par. 2.1.4. 2.17.1 Descrizione della funzione In generale Le seguenti indicazioni si riferiscono alla prima protezione di mancata apertura interruttore, se non diversamente indicato. Se, ad es., la protezione differenziale o un'altra protezione interna o esterna di cortocircuito di una derivazione impartisce un comando di scatto all'interruttore, questo comando viene segnalato contemporaneamente alla protezione contro la mancata apertura dell'interruttore (fig. 2-107). All'interno di questa viene avviato un tempo TBF. Questo tempo continua a trascorrere fin tanto che permane un comando di scatto della protezione e fin tanto che fluisce corrente attraverso l'interruttore. Figura 2-107 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 Schema funzionale semplificato della protezione contro la mancata apertura dell'interruttore con supervisione del flusso di corrente 279 2 Funzioni Normalmente l'interruttore isola il guasto e interrompe, quindi, il flusso di corrente. Il gradino per il controllo della corrente INT-I> ha una ricaduta molto rapida (tipicamente 1 /2 periodi) ed interrompe il tempo T-BF. Se l'apertura dell'interruttore, a seguito del comando di scatto, non viene eseguita correttamente (caso di interruttore guasto), la corrente continuerà a fluire ed il tempo giungerà al termine. La protezione contro la mancata apertura dell'interruttore emette allora un comando di scatto per eliminare la corrente di guasto mediante lo scatto degli interruttori adiacenti. Il tempo di ricaduta delle funzioni di protezione che danno luogo all'avviamento non ha qui alcuna importanza, in quanto la funzione di supervisione del flusso di corrente della protezione contro la mancata apertura dell'interruttore rileva automaticamente l'interruzione della stessa. Per quei relè di protezione i cui criteri di scatto non sono dipendenti dal flusso di una corrente rilevabile (per es. protezione Buchholz), il flusso di corrente non costituisce un criterio affidabile per il corretto funzionamento dell'interruttore. In tali casi, la posizione dell'interruttore può essere segnalata dai contatti ausiliari o dalle segnalazioni di ritorno della posizione dell'interruttore stesso. Di conseguenza, non viene interrogato il flusso di corrente bensì i contatti ausiliari dell'interruttore (figura 2-108). Figura 2-108 Schema funzionale semplificato della protezione contro la mancata apertura dell'interruttore con comando dal contatto ausiliario dell'interruttore Nel dispositivo 7UT613/63x vengono di regola valutati entrambi i criteri (flusso di corrente e segnalazione della posizione dell'interruttore). Mediante adeguata configurazione (par. 2.1.4) si può tuttavia stabilire che sia determinante solo uno dei due criteri. 280 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.17 Protezione contro mancata apertura dell’interruttore È necessario prestare attenzione al fatto che il lato o il punto di misura della corrente e l'interruttore da controllare siano insieme. Entrambi si devono trovare al lato di alimentazione dell'oggetto protetto. Nello schema di funzionamento semplificato (fig. 2107) la corrente viene misurata al lato della sbarra del trasformatore (=alimentazione). Ciò significa che anche l'interruttore del lato della sbarra viene controllato. Gli interruttori adiacenti sono tutti quelli della sbarra rappresentata. Per i generatori, la protezione contro la mancata apertura dell'interruttore è normalmente associata all'interruttore di rete; in tutti gli altri casi, il lato di alimentazione dev'essere quello determinante. Avviamento La protezione contro la mancata apertura dell'interruttore può essere avviata da funzioni interne del 7UT613/63x, da comandi di scatto di funzioni di protezione o tramite CFC (funzioni logiche interne) oppure da comandi di avviamento esterni mediante ingresso binario. Le due sorgenti hanno gli stessi effetti, ma vengono segnalate separatamente. La protezione di mancata apertura interruttore verifica ora se attraverso l'interruttore controllato scorre una corrente. Viene inoltre verificata la posizione dell'interruttore controllato se questa viene segnalata via ingresso binario all'apparecchio tramite messaggi di ritorno adeguatamente configurati. Il criterio del flusso di corrente è soddisfatto quando almeno una delle tre correnti di fase oltrepassa una soglia impostabile, ad es. PoleOpenCurr.S1, se la protezione di mancata apertura interruttore è assegnata al lato 1, cfr. anche par. 2.1.4 titolo al margine „Stato dell'interruttore“. Per l'identificazione del momento in cui è avvenuta l'apertura sono adottate speciali misure. Nel caso di correnti sinusoidali, l'interruzione della corrente viene rilevata dopo ca. 1/2 periodi. Qualora siano presenti elementi aperiodici di corrente continua nella corrente di cortocircuito e dopo l'apertura (per es. in caso di trasformatori amperometrici lineari) oppure in caso di saturazione dei trasformatori amperometrici a causa della componente di corrente continua nella corrente di cortocircuito, può essere necessario un certo periodo di tempo prima che la scomparsa della corrente primaria possa essere rilevata con esattezza. Il criterio dei contatti ausiliari viene valutato solo se al momento dell'avviamento – dunque in caso di comando di scatto attraverso una funzione di protezione (interna o esterna) che avvia la protezione di mancata apertura interruttore – non circola alcuna corrente al di sopra del valore impostato per la supervisione del flusso di corrente. In questo caso vale anche solo il criterio dei contatti ausiliari per l'apertura dell'interruttore. Se in caso di scatto della protezione è intervenuto il criterio del flusso di corrente, la fine del flusso di corrente è interpretata come apertura dell'interruttore, anche se il contatto ausiliario non segnala (ancora) che l'interruttore è aperto. Ciò dà la priorità al più affidabile criterio del flusso di corrente e permette di evitare un funzionamento intempestivo conseguente ad un guasto, per es., nel meccanismo dei contatti ausiliari. Se il contatto ausiliario segnala che l'interruttore è aperto, nonostanti circoli ancora corrente, viene emesso un allarme corrispondente (N. 30135 - 30144). Se vengono segnalate entrambe le posizioni dell'interruttore (contatti NA e NC del contatto ausiliario tramite segnalazione doppia), il criterio dei contatti ausiliari non viene analizzato se, al momento dell'avviamento, viene segnalata una posizione intermedia; vale pertanto solo il criterio di corrente. Al contrario, dopo l'avviamento senza flusso di corrente, l'interruttore è considerato già aperto se non viene più segnalato come chiuso (dunque anche se si trova in posizione intermedia). L'avviamento può essere bloccato tramite l'ingresso binario „>BLOCK BkrFail“ (N° 047.2404) (per es. durante una prova della protezione di linea). 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 281 2 Funzioni Temporizzazione e scatto La protezione contro la mancata apertura dell'interruttore può funzionare con uno o due gradini. In caso protezione contro la mancata apertura dell'interruttore ad un gradino il comando di scatto viene trasmesso, nel caso di una mancata apertura, agli interruttori adiacenti affinché questi interrompano la corrente di guasto. Gli interruttori adiacenti sono quelli della sbarra o della sezione di sbarra con cui la linea in questione è collegata. Dopo l'avviamento ha inizio il tempo di ritardo T2. Allo scadere di questo tempo compare la segnalazione „BF T2-TRIP(bus)“ (N° 047.2655), prevista anche per l'emissione del comando destinato agli interruttori adiacenti. In caso di protezione contro la mancata apertura dell'interruttore a due gradini, il comando di scatto della funzione che effettua l'avviamento viene ripetuto in un primo gradino della protezione di mancata apertura interruttore T1 sull'interruttore di linea; nella maggior parte dei casi su una seconda bobina di scatto. A questo scopo è utilizzata la segnalazione di uscita „BF T1-TRIP(loc)“ (N° 047.2654). Solo se l'interruttore non reagisce a questa ripetizione dello scatto, allo scadere del tempo T2 in un secondo gradino viene effettuato lo scatto degli interruttori adiacenti. Anche qui la segnalazione di uscita „BF T2-TRIP(bus)“ (N° 047.2655) è prevista per l'impartizione del comando agli interruttori adiacenti. Figura 2-109 Logica della protezione contro la mancata apertura dell'interruttore (semplificato) Numeri e denominazioni delle segnalazioni si riferiscono alla prima protezione contro la mancata apertura dell'interruttore. 282 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.17 Protezione contro mancata apertura dell’interruttore 2.17.2 Indicazioni per l'impostazione In generale Nota Nelle indicazioni per l'impostazione è descritta la prima protezione contro la mancata apertura dell'interruttore. Gli indirizzi dei parametri e i numeri delle segnalazioni della seconda protezione contro la mancata apertura dell'interruttore sono riportati alla fine del presente paragrafo sotto „Altre funzioni di protezione di mancata apertura interruttore“. La protezione contro la mancata apertura dell'interruttore può essere attiva e accessibile solo se questa funzione è stata parametrizzata all'indirizzo 170 BREAKER FAILURE = Enabled. Questa protezione non è applicabile nel caso della protezione monofase per sbarre. Se utilizzata, anche la seconda protezione di mancata apertura interruttore dev'essere impostata all'indirizzo 171 BREAKER FAIL. 2 su Enabled. Durante l'assegnazione delle funzioni di protezione (par. 2.1.4, titolo al margine „Altre funzioni di protezione trifase“), all'indirizzo 470 BREAKER FAIL.AT si è impostato il lato o punto di misura dell'oggetto da proteggere sul quale dev'essere attiva la protezione di mancata apertura interruttore. È necessario prestare attenzione al fatto che il lato o il punto di misura della corrente e l'interruttore da controllare siano insieme. Entrambi si devono trovare al lato di alimentazione dell'oggetto protetto. Per la seconda protezione contro la mancata apertura dell'interruttore vale l'indirizzo 471 BREAKER FAIL2AT. All'indirizzo 7101 BREAKER FAILURE la prima protezione di mancata apertura interruttore può essere attivata (ON) o disattivata (OFF). Inoltre può essere bloccato il comando di scatto quando la funzione è attivata (Block relay). All'indirizzo 7101 BREAKER FAILURE la seconda protezione contro la mancata apertura dell'interruttore viene attivata (ON) o disattivata (OFF). Avviamento Per il corretto avviamento della protezione contro la mancata apertura dell'interruttore sono essenziali tre indicazioni: La supervisione del flusso di corrente controlla che, dopo lo scatto, l'interruttore non sia più attraversato da alcuna corrente. Per il valore della corrente è determinante l'impostazione effettuata nei dati dell'impianto 2 (cfr. par. 2.1.6.1, titolo al margine „Stato dell'interruttore“). Qui è valido il valore assegnato al lato o punto di misura che indica la corrente dell'interruttore da controllare. (indirizzi 1111 - 1125). Questo valore non viene raggiunto quando l'interruttore è aperto. L'assegnazione dei contatti ausiliari dell'interruttore oppure delle segnalazioni di conferma dell'interruttore è stata effettuata conformemente al par. 2.1.4 sotto „Dati dell'interruttore“. La configurazione dei rispettivi ingressi binari dev'essere conclusa. Il comando di scatto per l'interruttore da controllare viene definito dall'indirizzo 7111 o 7112 START WITH REL. (a seconda del modello d'apparecchio). Impostare qui il numero di relè di uscita che fa scattare l'interruttore da controllare. Se START WITH REL. è parametrizzato su 0 non ha luogo un avviamento mediante l'uscita binaria interna. Poiché nel 7UT613/63x di regola possono essere azionati più interruttori da diverse funzioni di protezione, dev'essere noto quale comando di scatto è determinan- 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 283 2 Funzioni te per l'avviamento della protezione contro la mancata apertura dell'interruttore. Se questa protezione dev'essere avviata anche da un comando esterno (per lo stesso interruttore), il dispositivo dev'esserne informato mediante l'ingresso binario conformemente configurato „>BrkFail extSRC“ (N° 047.2651). L'attivazione del contatto del relè impostato a START WITH REL. provoca l'avviamento della protezione contro la mancata apertura dell'interruttore solo se questa attivazione è accompagnata dalla segnalazione (segnalazione rapida) di una funzione di protezione. Se lo scatto dell'interruttore che si trova dietro il contatto del relè interessato deve essere generato da una segnalazione comandata tramite una logica CFC, questa segnalazione dev'essere condotta, ad es., attraverso la funzione AD (accoppiamento diretto) e il suo comando di scatto. Lo scatto mediante AD, in caso di configurazione sul relè interessato, provocherebbe l'avviamento della protezione contro la mancata apertura dell'interruttore. Protezione contro la mancata apertura dell'interruttore a due gradini In caso di funzionamento a due gradini, il comando di scatto viene ripetuto, al termine di un tempo di attesa T1 (indirizzo 7115), sull'interruttore locale di linea e normalmente su un gruppo separato di bobine di scatto. Il comando di scatto di una protezione di mancata apertura interruttore non dev'essere parametrizzato su un relè controllato da un'altra protezione di mancata apertura interruttore. Questo collegamento in cascata non provoca l'avviamento. Se l'interruttore non reagisce alla ripetizione dello scatto, allo scadere del tempo T2 (indirizzo 7116) viene effettuato lo scatto degli interruttori adiacenti, vale a dire di quelli della sbarra o della sezione di sbarra interessata ed eventualmente anche dell'interruttore all'estremità opposta, se il guasto non è stato ancora rimosso. I tempi di ritardo da impostare vengono determinati sulla base del tempo di apertura massimo dell'interruttore, del tempo di ricaduta della funzione di rilevamento del flusso di corrente nonché di un margine di sicurezza che tenga conto anche della dispersione del tempo di decorso. La figura 2-110 illustra le sequenze temporali sulla base di un esempio. In caso di correnti sinusoidali è possibile supporre un tempo di ricaduta di circa 1/2 periodo. Se si prevede una saturazione dei trasformatori amperometrici, dovranno essere tuttavia preventivati 11/2 periodi. 284 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.17 Protezione contro mancata apertura dell’interruttore Figura 2-110 Protezione contro la mancata apertura dell'interruttore ad un gradino Esempio di sequenza temporale nel caso di trattamento normale del guasto e di mancata apertura dell'interruttore con protezione di mancata apertura interruttore a due gradini In caso di protezione contro la mancata apertura dell'interruttore ad un gradino, al termine di un tempo di attesa T2 (indirizzo 7116) viene effettuato lo scatto degli interruttori adiacenti, vale a dire di quelli della sbarra o della sezione di linea interessata ed eventualmente anche dell'interruttore all'estremità opposta. Il tempo T1 (indirizzo 7115) viene allora impostato su ∞ in quanto non è necessario. I tempi di ritardo da impostare vengono determinati sulla base del tempo di apertura massimo dell'interruttore, del tempo di ricaduta della funzione di rilevamento del flusso di corrente nonché di un margine di sicurezza che tenga conto anche della dispersione del tempo di decorso. La figura 2-111 illustra le sequenze temporali sulla base di un esempio. In caso di correnti sinusoidali è possibile supporre un tempo di ricaduta di circa 1/2 periodo. Se si prevede una saturazione dei trasformatori amperometrici, dovranno essere tuttavia preventivati 11/2 periodi. Figura 2-111 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 Esempio di sequenza temporale nel caso di trattamento normale del guasto e di mancata apertura dell'interruttore con protezione di mancata apertura interruttore ad un gradino 285 2 Funzioni Precedentemente si è descritta la prima protezione di mancata apertura interruttore. Le differenze relative agli indirizzi dei parametri e ai numeri delle segnalazioni delle due protezioni di mancata apertura interruttore sono rappresentate nella tabella seguente. I punti contrassegnati con x sono uguali. Altre funzioni di protezione di mancata apertura interruttore Indirizzi parametri N. segnalazioni 1. Protezione contro la mancata apertura dell'interruttore 70xx 047.xxxx(.01) 2. Protezione contro la mancata apertura dell'interruttore 71xx 206.xxxx(.01) 2.17.3 Tabella parametri Ind. Parametri Possibilità di impostazione Preimpostazione Spiegazione 7001 BREAKER FAILURE OFF ON Block relay OFF Protezione mancata apertura interruttore 7011 START WITH REL. 0 .. 8 0 Avviamento con Relay (intern) 7012 START WITH REL. 0 .. 24 0 Avviamento con Relay (intern) 7015 T1 0.00 .. 60.00 sec; ∞ 0.15 sec T1, gradino 1a soglia (scatto locale) 7016 T2 0.00 .. 60.00 sec; ∞ 0.30 sec T2,ritardo nel 2° gradino(scatto sbarra) 2.17.4 Informazioni N° Informazione Tipo di inf. Spiegazione 047.2404 >BLOCK BkrFail SP >Blocco Manc. Apert.Interruttore 047.2411 BkrFail OFF OUT Manc.Apertura Inter. è su OFF 047.2412 BkrFail BLOCK OUT Manc.Apertura Inter. è BLOCCATA 047.2413 BkrFail ACTIVE OUT Manc.Apertura Inter. è ATTIVA 047.2491 BkrFail Not av. OUT Mancata Apertura non disponibile 047.2651 >BrkFail extSRC SP >Mancata Apertura Avviata Ext 047.2652 BkrFail int PU OUT Mancata Apertura Avv. (Interna) 047.2653 BkrFail ext PU OUT Mancata Apertura Avv. (Esterna) 047.2654 BF T1-TRIP(loc) OUT Scatto Manc.Ap.Int.T1(scat.loc.)solo Ph1 047.2655 BF T2-TRIP(bus) OUT Scatto Mancata Apert.Int. T2(scat.sbar.) 286 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.18 Accoppiamenti esterni 2.18 Accoppiamenti esterni 2.18.1 Descrizione della funzione Comandi accoppiati direttamente La protezione differenziale digitale 7UT613/63x consente il collegamento di due segnali qualsiasi di dispositivi di protezione e di supervisone esterni mediante ingressi binari, i quali vengono quindi compresi nel trattamento interno delle funzioni di scatto e di segnalazione. Allo stesso modo dei segnali interni questi segnali possono essere configurati per lo scatto, con una temporizzazione, e possono anche essere bloccati singolarmente. Ciò consente il collegamento, ad es., di dispositivi di protezione meccanici (ad es., pressostati e protezione Buchholz). I comandi di scatto sono tutti accoppiati con la durata minima del comando di scatto impostata per tutte le funzioni di protezione (durata del comando TMin TRIP CMD, indirizzo 851). Il diagramma logico illustra questi „accoppiamenti diretti“. Questa logica esiste in 2 esemplari identici; i numeri dei messaggi si riferiscono all'accoppiamento 1. Figura 2-112 Segnalazioni del trasformatore Diagramma logico degli accoppiamenti diretti — rappresentato per l'accoppiamento 1 (semplificato) Oltre agli accoppiamenti precedentemente descritti, è possibile anche l'accoppiamento, tramite ingresso binario, di informazioni tipiche di segnalazioni esterne dei trasformatori nel trattamento delle segnalazioni del dispositivo 7UT613/63x. In questo modo non è necessario definire segnalazioni dell'utente per questi scopi. Queste segnalazioni comprendono l'allarme Buchholz, i guasti del cassone e la segnalazione di scatto nonché l'allarme di gasificazione dell'olio del serbatoio (vedi tabella 2-10). Tabella 2-10 Segnalazioni del trasformatore N° Informazione Tipo di inf. Spiegazione 390 „>Gas in oil“ SP >Soglia allarme per rilevatore gas in olio 391 „>Buchh. Warn“ SP >Soglia allarme Protezione Buchholz 392 „>Buchh. Trip“ SP >Soglia scatto Protezione Buchholz 393 „>Buchh. Tank“ SP >Supervisione cassone Protezione Buchholz 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 287 2 Funzioni Segnale di blocco in caso di guasti esterni Nel caso di trasformatori, vengono installati occasionalmente nel cassone dispositivi di scatto per pressione (SPR = sudden pressure relay) che disattivano il trasformatore nel caso di un aumento brusco della pressione. Un tale aumento di pressione non può essere provocato solo da un guasto al trasformatore ma anche da alte correnti di cortocircuito provenienti da un guasto esterno. I guasti esterni vengono rilevati molto rapidamente nel dispositivo 7UT613/63x (cfr. anche "Protezione differenziale", „Stabilizzazione supplementare per guasti esterni“, par. 2.2). Per mezzo della logica CFC si può generare un segnale di blocco del dispositivo di scatto per pressione. Figura 2-113 Schema CFC per blocco del sensore di pressione in caso di guasti esterni 2.18.2 Indicazioni per l'impostazione In generale Gli accoppiamenti diretti possono essere attivi e accessibili solo se sono stati parametrizzati agli indirizzi 186 EXT. TRIP 1 e 187 EXT. TRIP 2 come Enabled. Agli indirizzi 8601 EXTERN TRIP 1 e 8701 EXTERN TRIP 2 si possono attivare (ON) e disattivare (OFF) singolarmente le funzioni oppure bloccare solamente il comando di scatto (Block relay). Grazie alla temporizzazione si possono stabilizzare i segnali associati e aumentare il rapporto segnale-disturbo dinamico. Per l'accoppiamento 1 dev'essere utilizzato l'indirizzo 8602 T DELAY, per l'accoppiamento 2 l'indirizzo 8702 T DELAY. 2.18.3 Tabella parametri Ind. Parametri Possibilità di impostazione Preimpostazione Spiegazione 8601 EXTERN TRIP 1 OFF ON Block relay OFF Scatto esterno Funzione 1 8602 T DELAY 0.00 .. 60.00 sec; ∞ 1.00 sec Tempo ritardo scatto esterno 1 8701 EXTERN TRIP 2 OFF ON Block relay OFF Scatto esterno funzione 2 8702 T DELAY 0.00 .. 60.00 sec; ∞ 1.00 sec Tempo ritardo scatto esterno 2 288 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.18 Accoppiamenti esterni 2.18.4 Informazioni N° 4523 Informazione Tipo di inf. Spiegazione >BLOCK Ext 1 SP >BLOCCO Scatto Esterno 1 4526 >Ext trip 1 SP >Trigger Scatto Esterno 1 4531 Ext 1 OFF OUT Scatto Esterno 1 è su OFF 4532 Ext 1 BLOCKED OUT Scatto Esterno 1 è BLOCCATO 4533 Ext 1 ACTIVE OUT Scatto Esterno 1 è ATTIVO 4536 Ext 1 picked up OUT Scatto Esterno 1:Avv. Generale 4537 Ext 1 Gen. TRIP OUT Scatto Esterno 1: Scatto Generale 4543 >BLOCK Ext 2 SP >BLOCCO Scatto Esterno 2 4546 >Ext trip 2 SP >Trigger Scatto Esterno 2 4551 Ext 2 OFF OUT Scatto Esterno 2 è su OFF 4552 Ext 2 BLOCKED OUT Scatto Esterno 2 è BLOCCATO 4553 Ext 2 ACTIVE OUT Scatto Esterno 2 è ATTIVO 4556 Ext 2 picked up OUT Scatto Esterno 2:Avv. Generale 4557 Ext 2 Gen. TRIP OUT Scatto Esterno 2: Scatto Generale 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 289 2 Funzioni 2.19 Funzioni di supervisione Il dispositivo dispone di funzioni di supervisione che consentono di verificare continuamente sia l'hardware che il software; inoltre viene verificata continuamente la plausibilità delle grandezze di misura in modo tale che anche i circuiti amperometrici vengano inclusi nel sistema di controllo e supervisione. Utilizzando gli ingressi binari adatti disponibili, è possibile inoltre realizzare una supervisione dei circuiti di scatto. 2.19.1 Measurement Supervision 2.19.1.1 Controllo dell'hardware L'unità viene monitorata dagli ingressi di misura fino ai relè di uscita. I circuiti di supervisione e il processore verificano l'hardware al fine di identificare eventuali guasti o anomalie. Tensioni ausiliarie e di riferimento La tensione del processore di 5 V viene controllata dall'hardware poiché, se essa scende al di sotto di un valore minimo, il processore non può più funzionare. In questo caso l'unità viene messa fuori servizio e il sistema del processore viene riavviato al ritorno della tensione. La mancanza oppure l'interruzione della tensione di alimentazione mettono l'unità fuori servizio; la segnalazione ha luogo attraverso il „contatto di anomalia“ (facoltativamente come contatto NC oppure come contatto NA). Brevi interruzioni della tensione ausiliaria non compromettono il funzionamento dell'apparecchio (vedi Dati tecnici). Il processore controlla la tensione di offset dell'ADC (convertitore analogico/digitale). La protezione è bloccata se sono rilevate deviazioni inaccettabili; i guasti permanenti sono segnalati (messaggio „Error MeasurSys“, N° 181). Batteria tampone Lo stato di carica della batteria tampone che, in caso di mancanza della tensione ausiliaria, garantisce il funzionamento ininterrotto dell'orologio interno e la memorizzazione di contatori e segnalazioni, viene controllato ciclicamente. Se la tensione scende al di sotto di un minimo ammissibile viene emessa la segnalazione „Fail Battery“ (N° 177). Moduli di memoria La memoria di lavoro (RAM) viene testata all'avviameno del sistema. In presenza di un guasto l'avvamento viene interrotto e un LED lampeggia. Durante il funzionamento, le memorie vengono confrontate con l'ausilio della loro checksum. Per la memoria di programma viene generata ciclicamente una chekcsum; essa viene poi confrontata con la checksum di programma memorizzata. Per la memoria dei parametri viene formata ciclicamente la checksum e quindi confrontata con la nuova checksum calcolata durante ogni assegnazione di nuovi parametri. In presenza di un guasto il sistema del processore viene riavviato. Campionamento 290 La frequenza di campionamento e il sincronismo tra i convertitori analogico/digitali vengono controllati di continuo. In presenza di eventuali scostamenti che non si possono eliminare mediante una nuova sincronizzazione, l'apparecchio si mette fuori 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.19 Funzioni di supervisione servizio e si accende il LED rosso „ERROR“. Il relè "Apparecchio pronto" ricade e segnala il guasto con il suo „contatto di anomalia“. 2.19.1.2 Controllo del software Watchdog Per consentire un continuo controllo del programma è previsto un sistema a tempo nell'hardware ("hardware watchdog") che, in caso di guasto del processore oppure di perdita di sincronismo del programma, provoca il riavviamento del processore. Un ulteriore "software watchdog" assicura il rilevamento di anomalie nell'elaborazione dei programmi. Anche eventi di questo tipo determinano il reset del processore. Se il guasto non è eliminato dal restart, viene effettuato un ulteriore tentativo di riavviamento. Dopo tre tentativi falliti, il dispositivo si mette automaticamente fuori servizio entro 30s e si accende il LED rosso „ERROR“. Il relè "Apparecchio pronto" („contatto di anomalia“) ricade e emette una segnalazione (facoltativamente come contatto NC o contatto NA). 2.19.1.3 Supervisioni delle grandezze di misura Eventuali interruzioni o cortocircuiti nei circuiti secondari dei trasformatori amperometrici, come pure errori nei collegamenti dei trasformatori amperometrici e voltmetrici (importante al momento dell'attivazione!) vengono rilevati e quindi segnalati dal dispositivo. A tale scopo il sistema esegue una verifica ciclica delle grandezze di misura fino a quando non compare un'anomalia. Equilibrio delle correnti Quando non sono presenti anomalie nella rete trifase, le correnti sono approssimativamente equilibrate. Tale simmetria viene monitorata nell'unità, per ogni punto di misura trifase, attraverso un controllo di ampiezza. A questo scopo, la corrente di fase minore viene messa in relazione con la corrente di fase maggiore. Un'asimmetria viene rilevata quando (ad es. per il punto di misura 1) |Imin|/|Imax| < BAL. FACT. I M1 fino a quando Imax/IN > BAL. I LIMIT M1/IN Imax è la maggiore delle tre correnti di fase e Imin la minore. Il fattore di simmetria BAL. FACT. I M1 è il termine di valutazione dell'asimmetria delle correnti di fase, mentre il valore di soglia BAL. I LIMIT M1 rappresenta il limite inferiore del campo di lavoro di questa funzione di controllo (cfr. fig. Controllo dell'equilibrio delle correnti). Entrambi i parametri sono impostabili. Il rapporto di ricaduta è pari a ca. 97 %. Il controllo dell'equilibrio viene eseguito separatamente per ogni punto di misura trifase. Per la protezione differenziale monofase per sbarre, questa funzione non ha senso ed è messa fuori servizio. Il guasto viene segnalato, dopo un tempo di ritardo, per il rispettivo punto di misura, ad es. con „Fail balan. IM1“ (N° 30110). Anche la segnalazione „Fail I balance“ (N° 163) viene visualizzata. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 291 2 Funzioni Figura 2-114 Simmetria della tensione Controllo dell'equilibrio delle correnti Quando non esistono guasti in rete le tensioni sono approssimativamente simmetriche. Se sono collegate tensioni di misura, tale simmetria viene monitorata nell'unità attraverso un confronto di ampiezza. A questo scopo vengono prese in considerazione le tensioni fase-terra. La tensione fase-terra minore viene messa in relazione con quella maggiore. Un'asimmetria viene rilevata quando |Umin|/|Umax| < BAL. FACTOR U fino a quando |Umax| > BALANCE U-LIMIT Umax è la maggiore delle tre tensioni concatenate e Umin la minore. Il fattore di simmetria BAL. FACTOR U è il termine di valutazione dell'asimmetria delle tensioni, mentre il valore soglia BALANCE U-LIMIT rappresenta il limite inferiore del campo di lavoro di questa funzione di controllo (cfr. fig. Controllo della simmetria della tensione). Entrambi i parametri sono impostabili. Il rapporto di ricaduta è pari a ca. il 95 %. Questa anomalia viene segnalata con „Fail U balance“. Figura 2-115 292 Controllo della simmetria della tensione 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.19 Funzioni di supervisione Tensione somma Se l'apparecchio dispone di ingressi di misura di tensione e questi vengono utilizzati, è possibile una supervisione della tensione somma. Questa presuppone che il quarto ingresso di tensione U4 dell'apparecchio sia collegato alla tensione omopolare (tensione e-n dell'avvolgimento a triangolo aperto) degli stessi trasformatori voltmetrici o di trasformatori voltmetrici galvanicamente equivalenti. La somma delle tre tensioni di fase digitalizzate deve essere uguale alla tensione residua. Viene rilevato un guasto nei circuiti voltmetrici quando UF = |UL1 + UL2 + UL3 – kU · UEN| > 25 V. Il fattore kU tiene conto dei differenti dei rapporti di trasformazione tra l'ingresso della tensione omopolare e gli ingressi della tensione di fase. Mediante l'impostazione delle tensioni nominali (par. 2.1.4 titolo al margine „Dati del trasformatore voltmetrico“) vengono comunicati al dispositivo questi dati. Il rapporto di ricaduta è pari a ca. 95 %. Questa anomalia viene segnalata con „Fail Σ U Ph-E“ (N° 165). Senso ciclico delle correnti Per riconoscere eventuali collegamenti invertiti nei circuiti di corrente, nelle applicazioni trifase viene controllato il senso ciclico delle correnti di fase mediante la sequenza di passaggi per lo zero (dello stesso segno) delle correnti, per ogni punto di misura trifase. Per la protezione differenziale monofase per sbarre e per il trasformatore monofase, questa funzione non ha senso ed è messa fuori servizio. Per la protezione contro il carico squilibrato è importante che la sequenza delle fasi sia una sequenza delle fasi in senso orario. Se l'oggetto protetto ha una sequenza delle fasi inversa, questo dev'essere specificato durante la configurazione dei dati dell'impianto (par. 2.1.4 sotto „Senso ciclico delle fasi“). In caso di sequenza delle fasi in senso orario, il senso di rotazione viene verificato mediante controllo della sequenza delle fasi delle correnti IL1 prima di IL2 prima di IL3 . Il controllo del senso ciclico delle fasi della corrente richiede una corrente minima di |IL1|, |I L2|, |I L3| > 0,5 IN. Se la sequenza delle fasi misurata non corrisponde alla sequenza delle fasi impostata viene emessa la segnalazione per il punto di misura corrispondente, ad es. „FailPh.Seq IM1“ (N° 30115). Anche la segnalazione „Fail Ph. Seq. I“ (N° 175) viene visualizzata. Senso ciclico delle tensioni Se l'apparecchio dispone di ingressi di misura di tensione e questi vengono utilizzati, viene controllata anche la sequenza delle fasi. In caso di sequenza delle fasi diretta, il senso di rotazione viene verificato mediante controllo della sequenza delle fasi delle tensioni UL1 prima di UL2 prima di UL3. Tale controllo ha luogo quando ciascuna tensione di misura ha un'ampiezza minima di |UL1|, |UL2|, |UL3| > 40 V/√3 . In caso di sequenza delle fasi inversa, viene emessa la segnalazione „Fail Ph. Seq. U“ (N° 176). Rottura del filo 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 La funzione di controllo della rottura del filo serve a rilevare, in funzionamento stazionario, interruzioni nel circuito secondario dei trasformatori amperometrici. Oltre ai rischi che possono sussistere nel circuito secondario a causa di tensioni elevate, tali interruzioni simulano correnti differenziali simili a quelle causate da cortocircuiti nell'oggetto da proteggere. 293 2 Funzioni Tale funzione controlla il comportamento dinaminco delle correnti di ogni fase per ciascun punto di misura. A tale scopo viene verificata la plausibilità dei valori istantanei delle correnti. Se una singola corrente non corrisponde al valore previsto, nonostante le altre correnti continuino a circolare in regime stazionario, si può presumere una rottura del filo. Inoltre viene controllato se questa corrente si riduce sensibilmente, diventa bruscamente zero (da >0,1 · IN) o non presenta più alcun passaggio per lo zero. Contemporaneamente le correnti di altre fasi non devono essere superiori a 2 · IN. La protezione differenziale e la protezione di terra ristretta vengono bloccate nei punti di misura rilevanti. Vengono bloccate anche quelle funzioni di protezione che reagiscono a correnti asimmetriche, se esse sono assegnate al punto di misura guasto: la protezione di massima corrente per corrente omopolare e la protezione contro il carico squilibrato. Il dispositivo segnala la „rottura del filo“ con l'indicazione della fase e del punto di misura. Il blocco viene rimosso non appena nella fase interessata dell'apparecchio in questione viene nuovamente registrato un flusso di corrente. Per il rilevamento di una rottura del filo esistono dei limiti tecnici. Una rottura del filo nel circuito secondario della corrente può essere rilevata naturalmente solo se nella fase corrispondente è passata una corrente. Anche una rottura del filo nel punto zero della corrente non può essere sempre rilevata in maniera affidabile. Inoltre non si può più calcolare un valore previsto se la frequenza si trova al di fuori del campo di lavoro della funzione (fN ± 10 %). Si noti che i dispositivi di prova elettronici non si comportano come un interruttore, pertanto durante una prova si può verificare un avviamento. Anomalia misure voltmetriche "FuseFailure-Monitor" In caso di mancanza di una tensione di misura in seguito a cortocircuito o interruzione nel circuito secondario dei trasformatori voltmetrici, può verificarsi un avviamento intempestivo di quelle funzioni protettive e di supervisione il cui principio di funzionamento si basa sul superamento in discesa di una tensione di misura. Ciò provocherebbe uno scatto a tempo ritardato non autorizzato. Nel dispositivo 7UT613/63x ciò riguarda la supervisione della potenza uscente P<, la protezione di minima tensione e le funzioni di protezione flessibili parametrizzabili. Se invece di un interruttore di protezione dotato di contatti ausiliari, sono previsti, ad es., dei fusibili, può attivarsi la funzione di supervisione della tensione di misura („Fuse-Failure-Monitor“). Naturalmente il mcb dei trasformatori voltmetrici e il „FuseFailure-Monitor“ possono anche essere utilizzati contemporaneamente. L'anomalia delle misure voltmetriche è caratterizzata da un'asimmetria delle tensioni con contemporaneo equilibrio delle correnti. La figura 2-116 illustra il diagramma logico del „Fuse-Failure-Monitor“ in caso di mancanza asimmetrica della tensione di misura. Come grandezze di misura vengono utilizzate le tensioni collegate e le correnti di quel punto di misura o lato al quale sono assegnate le tensioni. La funzione di Fuse-Failure-Monitor è pertanto realizzabile solo nei dispositivi 7UT613 e 7UT633 in quanto il 7UT635 non dispone di ingressi di tensione di misura. Il Fuse-Failure-Monitor può essere impiegato inoltre solo con oggetti da proteggere trifase. Si suppone la presenza di un guasto asimmetrico nel circuito secondario dei trasformatori voltmetrici se nelle grandezze di misura viene rilevata un'asimmetria importante delle tensioni senza che contemporaneamente venga registrata anche uno squilibrio delle correnti. L'asimmetria delle tensioni viene rilevata se la tensione di sequenza inversa oltrepassa un valore impostabile FFM U>(min). Le correnti vengono interpretate come sufficientemente equilibrate quando sia la corrente omopolare che la corrente di sequenza 294 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.19 Funzioni di supervisione inversa si trovano al di sotto di un valore impostabile . In tal caso almeno in una fase deve circolare una corrente che abbia un valore superiore alla soglia , in quanto il rilevamento delle asimmetrie non può funzionare senza una grandezza di misura minima. Il rilevamento di un'anomalia provoca il blocco di tutte le funzioni che operano sulla base di una minima tensione. Questo blocco immediato presuppone che circoli almeno una corrente di fase. Se entro circa 10 secondi dall'identificazione del criterio viene rilevata una corrente omopolare o una corrente di sequenza inversa, si suppone che sia sopraggiunto un cortocircuito ed il blocco mediante il „Fuse-Failure-Monitor“ viene interrotto per tutta la durata del guasto. Se invece un criterio di anomalia tensione permane per un tempo superiore a 10 s ca., il blocco sarà attivo in maniera permanente (autotenuta dei criteri di tensione dopo 10 s). Solo 10 s dopo la scomparsa dei criteri di tensione in seguito all'eliminazione del guasto nei circuiti secondari il blocco viene rimosso automaticamente; in tal modo le funzioni di protezione bloccate vengono riattivate. L'abilitazione „criterio di corrente“ per „VT FuseFail“ ha luogo in base all'assegnazione VT SET selettivamente per ogni punto di misura. Nella fig. 2-116 è riportata l'assegnazione al punto di misura 1 o al lato 1 con un punto di misura assegnato. Vale a dire che, ad es., con l'assegnazione al lato 2 del punto di misura 2 e del punto di misura 3, vengono analizzati gli indirizzi 1122 PoleOpenCurr.M2 e 1123 PoleOpenCurr.M3. Figura 2-116 Diagramma logico del Fuse-Failure-Monitor con sistema di sequenza zero e di sequenza inversa (semplificato) Mancanza della tensione di misura trifase "FuseFailure-Monitor" 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 Una mancanza trifase delle tensioni di misura secondarie si distingue da un guasto in rete effettivo per il fatto che le correnti non si modificano in maniera significativa durante una mancanza della tensione di misura secondaria. Pertanto, i valori di corrente vengono trasmessi ad una memoria; e il calcolo della differenza tra valori attuali e valori memorizzati permette di determinare i salti di corrente (criterio di differenza di 295 2 Funzioni corrente). Ancora una volta sono fondamentali le tensioni collegate e le correnti di quel punto di misura o lato al quale sono assegnate le tensioni. Viene rilevata una mancanza della tensione di rete quando • tutte e tre le tensioni fase-terra passano su un valore più piccolo di un valore di soglia FFM UMESS<, • in nessuna delle tre fasi la differenza di corrente è superiore ad un valore predefinito e • tutte e tre le ampiezze delle correnti di fase sono superiori alla corrente residua impostata per il lato o punto di misura corrispondente I-REST per il rilevamento di un interruttore chiuso. Il rilevamento di una mancanza di tensione provoca il blocco delle funzioni di protezione fino al ritorno della tensione; il blocco viene poi rimosso automaticamente. Nel dispositivo 7UT613/63x ciò riguarda la supervisione della potenza uscente P<, la protezione di minima tensione e le funzioni di protezione flessibili parametrizzabili. 2.19.1.4 Indicazioni per l'impostazione Supervisioni dei valori di misura La sensibilità delle supervisioni dei valori di misura può essere modificata. Le preimpostazioni di fabbrica si basano su valori empirici che risultano nella maggior parte dei casi sufficienti. Se sono prevedibili (nel caso di applicazione specifico) asimmetrie delle correnti e/o delle tensioni di esercizio particolarmente elevate, oppure se si riscontra l'avviamento sporadico dell'una o dell'altra funzione di supervisione durante l'esercizio, il livello di sensibilità dovrà essere diminuito. All'indirizzo 8101 BALANCE I la supervisione dello squilibrio per le correnti può essere attivata (ON) o disattivata (OFF), la simmetria delle tensioni (se disponibile) all'indirizzo 8102 BALANCE U. All'indirizzo 8105 PHASE ROTAT. I la supervisione della sequenza delle fasi per le correnti può essere attivata (ON) o disattivata (OFF), quella per le tensioni (se disponibile) all'indirizzo 8106 PHASE ROTAT. U. All'indirizzo 8104 SUMMATION U la funzione di supervisione della tensione somma (se disponibile) può essere attivata (ON) o disattivata (OFF). L'indirizzo 8111 BAL. I LIMIT M1 determina, per l'equilibrio delle correnti del punto di misura 1, il limite di corrente oltre il quale è attiva la supervisione della simmetria. L'indirizzo 8112 BAL. FACT. I M1 rappresenta il rispettivo fattore di simmetria, vale a dire la pendenza della caratteristica di simmetria. La supervisione viene ritardata con l'indirizzo 8113 T Sym. I th. M1 per evitare che si attivi in caso di asimmetrie di breve durata. Questa impostazione è possibile solo tramite DIGSI Altri parametri. Abituamente la temporizzazione è regolata su alcuni secondi. Lo stesso vale per gli altri punti di misura, se presenti e assegnati: indirizzo 8121 BAL. I LIMIT M2, 8122 BAL. FACT. I M2 e 8123 T Sym. I th. M2 per il punto di misura 2, indirizzo 8131 BAL. I LIMIT M3, 8132 BAL. FACT. I M3 e 8133 T Sym. I th. M3 per il punto di misura 3, indirizzo 8141 BAL. I LIMIT M4, 8142 BAL. FACT. I M4 e 8143 T Sym. I th. M4 per il punto di misura 4, indirizzo 8151 BAL. I LIMIT M5, 8152 BAL. FACT. I M5 e 8153 T Sym. I th. M5 per il punto di misura 5. 296 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.19 Funzioni di supervisione L'indirizzo 8161 BALANCE U-LIMIT determina, per la simmetria della tensione, il limite di tensione oltre il quale è attiva la supervisione della simmetria. L'indirizzo 8162 BAL. FACTOR U rappresenta il rispettivo fattore di simmetria, vale a dire la pendenza della caratteristica di simmetria (se sono disponibili tensioni). La supervisione viene ritardata con l'indirizzo 8163 T BAL. U LIMIT per evitare che si attivi in caso di asimmetrie di breve durata. Questa impostazione è possibile solo tramite DIGSI in Altri parametri. Abituamente la temporizzazione è regolata su alcuni secondi. All'indirizzo 8401 BROKEN WIRE la funzione di controllo della rottura del filo può essere attivata o disattivata. Anomalia misure voltmetriche "FuseFailure-Monitor" I valori di taratura del "Fuse-Failure-Monitors" per una mancanza della tensione di misura monofase devono essere selezionati su livelli tali da garantire l'intervento in caso di mancanza di una tensione di fase (indirizzo 8426 FFM U<max (3ph)), ma anche da impedirne l'intervento non corretto in caso di guasti a terra. Pertanto gli indirizzi 8422 FFM I< M1, 8423 FFM I< M2 e 8424 FFM I< M3 per il rispettivo punto di misura o lato devono avere un'impostazione sufficientemente sensibile (al di sotto della più piccola corrente di guasto possibile in caso di cortocircuiti). Questa impostazione è possibile solo tramite DIGSI in Altri parametri. All'indirizzo 8403 FUSE FAIL MON. il "Fuse-Failure-Monitor“ può essere disattivato (Off), ad es. in caso di prove asimmetriche. Mancanza della tensione di misura trifase "FuseFailure-Monitor" All'indirizzo 8426 FFM U<max (3ph) viene impostata la tensione minima al di sotto della quale una mancanza della tensione di misura trifase viene rilevata, se non ha luogo contemporaneamente un salto di corrente e se tutte e tre le correnti di fase sono maggiori della corrente minima impostata per il rispettivo lato o punto di misura (indirizzi 1111 - 1142). Questa impostazione è possibile solo tramite DIGSI in Altri parametri. 2.19.1.5 Tabella parametri I parametri il cui indirizzo è seguito da una "A", possono essere modificati solo con DIGSI, alla voce "Altri parametri". Nella tabella sono riportati i valori preimpostati in base alle esigenze del mercato. La colonna C (configurazione) indica la corrente nominale secondaria del trasformatore amperometrico corrispondente. Ind. Parametri C Possibilità di impostazione Preimpostazione Spiegazione 8101 BALANCE I ON OFF OFF Supervisione squilibrio di corrente 8102 BALANCE U ON OFF OFF Supervisione simmetria U 8104 SUMMATION U ON OFF OFF Supervisione sommatoria U 8105 PHASE ROTAT. I ON OFF OFF Supervisione senzo ciclico correnti 8106 PHASE ROTAT. U ON OFF OFF Supervisione senzo ciclico tensioni 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 297 2 Funzioni Ind. 8111 Parametri C Possibilità di impostazione Preimpostazione BAL. I LIMIT M1 1A 0.10 .. 1.00 A 0.50 A 5A 0.50 .. 5.00 A 2.50 A Spiegazione Corrente equilibrio Mis. Loc.1 8112 BAL. FACT. I M1 0.10 .. 0.90 0.50 Fattore di equilibrio corrente Mis. Loc.1 8113A T Sym. I th. M1 5 .. 100 sec 5 sec Equilibrio Ip: ritardo avviamento 8121 BAL. I LIMIT M2 1A 0.10 .. 1.00 A 0.50 A 5A 0.50 .. 5.00 A 2.50 A Corrente equilibrio Mis. Loc.2 8122 BAL. FACT. I M2 0.10 .. 0.90 0.50 Fattore di equilibrio corrente Mis. Loc.2 8123A T Sym. I th. M2 5 .. 100 sec 5 sec Equilibrio Ip: ritardo avviamento 8131 BAL. I LIMIT M3 1A 0.10 .. 1.00 A 0.50 A 5A 0.50 .. 5.00 A 2.50 A Corrente equilibrio Mis. Loc.3 8132 BAL. FACT. I M3 0.10 .. 0.90 0.50 Fattore di equilibrio corrente Mis. Loc.3 8133A T Sym. I th. M3 5 .. 100 sec 5 sec Equilibrio Ip: ritardo avviamento 8141 BAL. I LIMIT M4 1A 0.10 .. 1.00 A 0.50 A 5A 0.50 .. 5.00 A 2.50 A Corrente equilibrio Mis. Loc. 4 8142 BAL. FACT. I M4 0.10 .. 0.90 0.50 Fattore di equilibrio corrente Mis. Loc. 4 8143A T Sym. I th. M4 5 .. 100 sec 5 sec Equilibrio Ip: ritardo avviamento 8151 BAL. I LIMIT M5 1A 0.10 .. 1.00 A 0.50 A 5A 0.50 .. 5.00 A 2.50 A Corrente equilibrio Mis. Loc. 5 8152 BAL. FACT. I M5 0.10 .. 0.90 0.50 Fattore di equilibrio corrente Mis. Loc. 5 8153A T Sym. I th. M5 5 .. 100 sec 5 sec Equilibrio Ip: ritardo avviamento 8161 BALANCE U-LIMIT 10 .. 100 V 50 V Soglia di U per monitorag. bilanc 8162 BAL. FACTOR U 0.58 .. 0.90 0.75 Fattore di bilanciam. per monitor.tens. 8163A T BAL. U LIMIT 5 .. 100 sec 5 sec T fattore bilanc per monit.tensioni 298 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.19 Funzioni di supervisione 2.19.1.6 Informazioni N° Informazione Tipo di inf. OUT Spiegazione 161 Fail I Superv. Avaria: supervisione corrente generale 163 Fail I balance OUT Avaria: simmetria corrente 164 Fail U Superv. OUT Avaria: supervisiome tensione generale 165 Fail Σ U Ph-E OUT Avaria:sommatoria tensione fase terra 167 Fail U balance OUT Avaria: sommatoria tensioni 171 Fail Ph. Seq. OUT Avaria: sequenza fasi 175 Fail Ph. Seq. I OUT Avaria: correnti di fase squilibrate 176 Fail Ph. Seq. U OUT Avaria: tensione sequenza fasi 30110 Fail balan. IM1 OUT Avaria.: locazione mis. corr simmetric 1 30111 Fail balan. IM2 OUT Avaria.: locazione mis. corr simmetric 2 30112 Fail balan. IM3 OUT Avaria.: locazione mis. corr simmetric 3 30113 Fail balan. IM4 OUT Avaria.: locazione mis. corr simmetric 4 30114 Fail balan. IM5 OUT Avaria.: locazione mis. corr simmetric 5 30115 FailPh.Seq IM1 OUT Conduttore Interrotto IL1 mis. locaz. 1 30116 FailPh.Seq IM2 OUT Conduttore Interrotto IL1 mis. locaz. 2 30117 FailPh.Seq IM3 OUT Conduttore Interrotto IL1 mis. locaz.3 30118 FailPh.Seq IM4 OUT Conduttore Interrotto IL1 mis. locaz. 4 30119 FailPh.Seq IM5 OUT Conduttore Interrotto IL1 mis. locaz. 5 2.19.2 Supervisione circuito di scatto La protezione differenziale 7UT613/63x dispone di una funzione integrata di supervisione del circuito di scatto. In funzione del numero di ingressi binari (senza conduttori comuni) disponibile, è possibile optare per una supervisione che utilizza un solo ingresso binario oppure per una che ne utilizza due. Se la configurazione degli ingressi binari necessari a questo scopo non corrisponde al tipo di supervisione selezionato, l'utente viene informato in merito tramite una segnalazione („TripC ProgFail“). 2.19.2.1 Descrizione della funzione Supervisione con due ingressi binari Se si utilizzano due ingressi binari, questi devono essere collegati conformemente alla figura 2-117 ovvero in parallelo, sia al rispettivo contatto del relè di comando della protezione, sia al contatto ausiliario dell'interruttore. Presupposto per l'impiego della funzione di supervisione del circuito di scatto è che la tensione di comando dell'interruttore sia maggiore della somma delle cadute di tensione minima in entrambi gli ingressi binari (USt > 2·UBImin). Poiché per ogni ingresso binario sono necessari almeno 19 V, la supervisione è utilizzabile solo in presenza di una tensione superiore a 38 V (lato impianto). 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 299 2 Funzioni Figura 2-117 Principio della supervisione del circuito di scatto con due ingressi binari CIRC Contatto del relè di comando INT Interruttore Bint Bobina dell'interruttore Cont.aus.1 Contatto ausiliario interruttore (contatto NA) Cont.aus.2 Contatto ausiliario interruttore (contatto NC) USt Tensione di comando (tensione di scatto) UBI1 Tensione di ingresso per il primo ingresso binario UBI2 Tensione di ingresso per il secondo ingresso binario L'interruttore è rappresentato chiuso In funzione dello stato di commutazione del relè di comando e dell'interruttore, gli ingressi binari sono attivi (stato logico „H“ nella tabella sottostante) oppure cortocircuitati (stato logico „L“). Entrambi gli ingressi binari possono essere diseccitati („L“), con circuiti di scatto intatti, solo durante una breve fase transitoria (contatto del relè di comando chiuso ma interruttore non ancora aperto). Il persistere di questo stato è possibile solo nel caso di un'interruzione oppure di un cortocircuito del circuito di scatto così come in caso di caduta della tensione della batteria; pertanto questo stato viene utilizzato come criterio di supervisione. Tabella 2-11 Stato degli ingressi binari in funzione del relè di comando e della posizione dell'interruttore N° Relè di comando Interruttore Cont. aus. 1 1 2 3 4 Cont. aus. 2 BI 1 BI 2 aperto ON aperto OFF chiuso aperto H L aperto chiuso H H chiuso ON chiuso aperto L L chiuso OFF aperto chiuso L H Gli stati di entrambi gli ingressi binari vengono verificati periodicamente. La verifica ha luogo approssimativamente ogni 500 ms. Se n = 3 verifiche consecutive rilevano un'anomalia, viene emessa una segnalazione di guasto. Mediante queste ripetizioni di misurazione viene stabilito il tempo di ritardo e vengono evitate segnalazioni di guasto nel caso di brevi fasi transitorie. Il messaggio scompare automaticamente (allo scadere dello stesso tempo) una volta eliminato il guasto nel circuito di scatto. 300 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.19 Funzioni di supervisione Figura 2-118 Supervisione con un ingresso binario Diagramma logico della supervisione del circuito di scatto con due ingressi binari (semplificato) L'ingresso binario viene collegato parallelamente al rispettivo contatto del relè di comando della protezione, come riportato nella figura 2-119. Il contatto ausiliario dell'Interruttore è collegato in serie con una resistenza di alto valore ohmico. La tensione di comando dell'interruttore dev'essere regolata almeno al doppio del valore della caduta di tensione minima all'ingresso binario (UCom > 2·UBImin). Poiché per ogni ingresso binario sono necessari almeno 19 V, la supervisione è utilizzabile solo in presenza di una tensione superiore a 38 V (lato impianto). Le modalità di impostazione del resistore di riserva R sono riportate al capitolo „Montaggio e messa in servizio“. Figura 2-119 Principio della supervisione del circuito di scatto con un ingresso binario CIRC Contatto del relè di comando INT Interruttore Bint Bobina dell'interruttore Cont.aus.1 Contatto ausiliario interruttore (contatto NA) Cont.aus.2 Contatto ausiliario interruttore (contatto NC) USt Tensione di comando (tensione di scatto) UBI Tensione di ingresso per l'ingresso binario UR Tensione sulla resistenza equivalente R Resistenza equivalente In condizioni di esercizio normale, con contatto aperto del relè di comando e circuito di scatto intatto, l'ingresso binario è eccitato (stato logico „H“) poiché il circuito di controllo è chiuso mediante il contatto ausiliario (con interruttore chiuso) oppure tramite la resistenza equivalente R. L'ingresso binario è circuitato e quindi diseccitato (stato logico „L“) solo fino a quando il relè di comando è chiuso.. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 301 2 Funzioni Se l'ingresso binario è permanentemente diseccitato durante l'esercizio, si può presuppore la presenza di un'interruzione nel circuito di scatto o una caduta della tensione di comando (di scatto). Poiché la supervisione del circuito di scatto non è operativa in presenza di un guasto, il contatto chiuso del comando non genera nessun messaggio di guasto. Qualora anche i contatti di comando di altri dispositivi siano operativi parallelamente al circuito di scatto, la segnalazione di guasto dev'essere ritardata. Il messaggio scompare automaticamente (allo scadere dello stesso tempo) una volta eliminato il guasto nel circuito di scatto. Figura 2-120 Diagramma logico della supervisione del circuito di scatto con un ingresso binario (semplificato) 2.19.2.2 Indicazioni per l'impostazione Durante la configurazione delle funzioni, all'indirizzo 182 Trip Cir. Sup. è stato impostato il numero di ingressi binari per ogni circuito di supervisione (vedi 2.1.3.1). Se la configurazione degli ingressi binari necessari a questo scopo non corrisponde al tipo di supervisione selezionato, l'utente viene informato in merito tramite una segnalazione („TripC ProgFail“). All'indirizzo 8201 TRIP Circuit Supervision, la funzione di supervisione del circuito di scatto può essere attivata (ON) o disattivata (OFF). 2.19.2.3 Tabella parametri Ind. 8201 Parametri TRIP Cir. SUP. Possibilità di impostazione ON OFF Preimpostazione OFF Spiegazione TRIP Circuit Supervision 2.19.2.4 Informazioni N° Informazione Tipo di inf. Spiegazione 6851 >BLOCK TripC SP >BLOCCO Supervisione Circuito di Scatto 6852 >TripC trip rel SP >Supervis. circ.di scatto:Relay Scatto 6853 >TripC brk rel. SP >Supervis. circ.di scatto: Relay Interr. 6861 TripC OFF OUT Supervis. circ.di scatto OFF 6862 TripC BLOCKED OUT Supervis. circ.di scatto é BLOCCATA 6863 TripC ACTIVE OUT Supervis. circ.di scatto é ATTIVA 6864 TripC ProgFail OUT Supervis. circ.di scatto Bin.Imp.no Set. 6865 FAIL: Trip cir. OUT Supervis. circ.di scatto Guasto 302 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.19 Funzioni di supervisione 2.19.3 Reazioni ai guasti del dispositivo A seconda del guasto rilevato viene emessa una segnalazione, viene riavviato il sistema del processore oppure l'apparecchio viene messo fuori servizio. Dopo tre riavviamenti non riusciti, la protezione si disattiva. Il relè "Apparecchio pronto" ricade e segnala un guasto all'apparecchio con il suo contatto NC (contatto di anomalia). Il LED rosso „ERROR“ sul lato frontale si accende (in presenza di tensione ausiliaria interna) e il LED verde „RUN“ si spegne. In caso di caduta della tensione ausilaria tutti i LED sono spenti. La seguente tabella mostra una sintesi delle più importanti funzioni di supervisione e delle reazioni ai guasti del dispositivo. 2.19.3.1 Sintesi delle funzioni di supervisione più importanti Supervisione Possibili cause Reazione ai guasti Messaggio Emissione Caduta di tensione ausi- esterno (tensione ausilia- Apparecchio fuori ser- tutti i LED spenti liaria ria) interno (convertitore) vizio oppure ev. messaggio AOK2) ricade Acquisizione dei valori misurati interno (convertitore Protezione fuori servi- LED „ERROR“ oppure interruzione, cam- zio, „Error MeasurSys“ pionamento) segnalazione AOK2) ricade interno (offset) Protezione fuori servi- LED „ERROR“ zio, „Error Offset“ segnalazione AOK2) ricade Watchdog hardware interno (guasto al proces- Apparecchio fuori ser- LED „ERROR“ sore) vizio AOK2) ricade Watchdog software interno (svolgimento del programma) Tentativo di riavviamento 1) AOK2) ricade Memoria di lavoro interno (RAM) Tentativo di riavviaLED lampeggia mento 1), interruzione dell'avviamento apparecchio fuori servizio AOK2) ricade Tentativo di riavviamento 1) LED „ERROR“ AOK2) ricade interno (EEPROM o RAM) Tentativo di riavviamento 1) LED „ERROR“ AOK2) ricade Memoria di programma interno (EPROM) Memoria parametri LED „ERROR“ 1 A/5 A/0,1 A - imposta- Posizione ponticelli zione 1/5/0,1A errata Segnalazioni, protezione fuori servizio „Error1A/5Awrong“ LED „ERROR“ AOK2) ricade Dati di taratura interno (dispositivo non tarato) Segnalazione, impiego di valori di default „Alarm adjustm.“ come parametrizzato Batteria tampone interno (batteria tampone) Segnalazione „Fail Battery“ come parametrizzato Orologio Sincronizzazione orario „Clock SyncError“ come parametrizzato Moduli Modulo non corrisponde a Segnalazioni, „Error Board 0“ ... AOK2) ricade MLFB Protezione fuori servi- „Error Board 7“ e evenzio tualm. „Error MeasurSys“ 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 Segnalazione 303 2 Funzioni Supervisione Possibili cause Reazione ai guasti Messaggio Emissione Interfacce Interfaccia difettosa Segnalazione „Err. Module B“ ... „Err. Module D“ come parametrizzato Collegamento thermobox Numero di thermobox mancante o errato Protezione di sovraccarico fuori servizio; segnalazione „Fail: RTD-Box 1“ oppure „Fail: RTD-Box 2“ come parametrizzato Simmetria della corren- esterno (impianto oppure Segnalazione con indi- „Fail balan. IM1“ te trasformatore amperome- cazione del punto di oppure trico) misura „Fail balan. IM2“ „Fail I balance“ Tensione somma interno Segnalazione Acquisizione dei valori misurati Simmetria della tensio- esterno (impianto oppure Segnalazione ne trasformatore voltmetrico) come parametrizzato „Fail Σ U Ph-E“ come parametrizzato „Fail U balance“ come parametrizzato Sequenza delle fasi esterno (impianto oppure Segnalazione con indi- „FailPh.Seq IM1“ collegamento) cazione del punto di ... misura „FailPh.Seq IM5“ „Fail Ph. Seq. I“ „Fail Ph. Seq. U“ come parametrizzato Rottura del filo esterno (circuito seconda- Blocco di tutte le fun- „brk. wire IL1M1“ rio TA) zioni di protezione inte- „brk. wire IL2M1“ ressate „brk. wire IL3M1“ ... „brk. wire IL1M5“ „brk. wire IL3M5“ „brk. wire IL3M5“ come parametrizzato Interruttore Azionamento interruttore Segnalazione con indi- „Incons.CBaux M1“ cazione del punto di ... misura/lato „Incons.CBaux M5“ oppure „Incons.CBaux S1“ ... „Incons.CBaux S5“ come parametrizzato Modulo EN100 cablaggio esterno/ modulo EN100 Segnalazione „Fail Ch1“ „Fail Ch2“ oppure „Failure Modul“ come parametrizzato CFC interno Segnalazione „Distur.CFC“ come parametrizzato Fuse-Failure-Monitor esterno (circuito seconda- Segnalazione: blocco (asimmetrico e simme- rio TV) funzioni dipendenti trico) dalla minima tensione „Fuse–Failure“ come parametrizzato Supervisione del circui- esterno (circuito di scatto Segnalazione to di scatto o tensione di comando) „FAIL: Trip cir.“ come parametrizzato 1) 2) Dopo tre riavviamenti falliti, la protezione si disattiva AOK = „Apparecchio Okay“ = relè "Apparecchio pronto" („contatto di anomalia“) 2.19.4 Errore di parametrizzazione Successive modifiche della configurazione e/o effettuate durante la configurazione degli ingressi e delle uscite binarie nonché durante l'assegnazione degli ingressi di misura possono generare incoerenze e compromettono lo svolgimento regolare delle funzioni di protezione e delle funzioni supplementari. 304 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.19 Funzioni di supervisione Il dispositivo 7UT613/63x controlla le impostazioni per verificarne la coerenza e segnala eventuali contraddizioni. La protezione di terra ristretta, ad esempio, non può essere utilizzata se non è assegnato un ingresso di misura per la corrente di centro stella tra la terra e il centro stella dell'oggetto da proteggere. Queste incoerenze sono indicate nelle segnalazioni di servizio e nelle segnalazioni spontanee. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 305 2 Funzioni 2.20 Controllo delle funzioni protettive Il controllo delle funzioni coordina l'esecuzione delle funzioni di protezione e delle funzioni supplementari ed elabora le informazioni generate da queste funzioni e le informazioni provenienti dall'impianto. 2.20.1 Logica di avviamento del dispositivo 2.20.1.1 Avviamento generale I segnali di avviamento di tutte le funzioni di protezione sono raggruppati mediante una porta logica OR e generano un avviamento generale del dispositivo segnalato con „Avviamento gen.“. Quando non è più attiva alcuna funzione di protezione dell'apparecchio, la segnalazione „Avviamento gen.“ scompare (segnalazione „OFF“). L'avviamento generale è il presupposto di una serie di funzioni sequenziali interne ed esterne. Le seguenti funzioni interne vengono controllate dall'avviamento generale: • Generazione di un protocollo di guasto: dall'inizio dell'avviamento generale fino alla ricaduta, tutte le segnalazioni di guasto vengono registrate in un protocollo di guasto. • Inizializzazione delle registrazioni perturbografiche: la memorizzazione e la messa a disposizione dei dati di guasto può essere anche condizionata dalla presenza di un comando di scatto. • Generazione di segnalazioni spontanee: le segnalazioni spontanee sono segnalazioni di guasto che vengono visualizzate automaticamente sul display del dispositivo. La visualizzazione può essere anche condizionata dalla presenza di un comando di scatto. • Le funzioni esterne possono essere comandate, per es., da un contatto di uscita, ad es. avviamento di altri dispositivi o apparecchi simili. Segnalazioni spontanee Le segnalazioni spontanee sono segnalazioni di guasto che vengono visualizzate automaticamente sul display del dispositivo in seguito a un avviamento generale o a un comando di scatto. Per la 7UT613/63x si tratta di: • „Avviam. prot.“: avviamento di una funzione di protezione con indicazione della fase; • „Scatto prot.“: scatto di una funzione di protezione; • „T-ecc“: = intervallo di tempo tra avviamento generale e ricaduta del dispositivo, con indicazione del tempo in ms; • „T-OFF“: = intervallo di tempo tra avviamento generale e primo comando di scatto del dispositivo, con indicazione del tempo in ms; Va osservato che la protezione di sovraccarico termico non dispone di un avviamento paragonabile a quello delle altre funzioni di protezione. Il tempo T-ecc viene avviato solo con il comando di scatto e viene quindi generato un protocollo di guasto. Solo la ricaduta della riproduzione termica della protezione di sovraccarico pone fine al guasto e, di conseguenza, al tempo T-ecc. 306 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.20 Controllo delle funzioni protettive 2.20.2 Logica di scatto del dispositivo 2.20.2.1 Scatto generale I segnali di scatto di tutte le funzioni di protezione sono raggruppati mediante una porta logica OR e generano il messaggio „Disp. OFF“. Questo messaggio può essere parametrizzato come le singole segnalazioni di scatto su LED oppure su relè di uscita e può essere utilizzato come messaggio collettivo. Queste segnalazioni sono utilizzabili anche per l'emissione dei comandi destinati all'interruttore. Un comando di scatto impartito una volta viene memorizzato separatamente per ogni funzione di protezione. Contemporaneamente viene avviato un tempo minimo del comando di scatto TMin TRIP CMD. Questo tempo deve assicurare che il comando di scatto dell'interruttore sia mantenuto per un tempo sufficientemente lungo quando la funzione di protezione che ha generato lo scatto ricade rapidamente oppure quando l'interruttore del lato di alimentazione è più rapido. I comandi di scatto possono essere disattivati solo quando l'ultima funzione di protezione è ricaduta (nessuna funzione avviata) E il tempo minimo del comando di scatto è scaduto. Figura 2-121 Blocco della richiusura Memorizzazione e ricaduta del comando di scatto (semplificazione) Dopo uno scatto dell'interruttore a causa di una funzione di protezione, è spesso necessario impedire la richiusura fino a quando la causa dello scatto non è stata individuata. Con l'ausilio delle funzioni logiche (CFC) programmabili, è possibile realizzare questo blocco di richiusura. Allo stato di fornitura della 7UT613/63x è predefinita una logica CFC che memorizza il comando di scatto del dispositivo fino a quando esso non viene confermato manualmente. Questo modulo è rappresentato in appendice, titolo al margine „Schemi CFC predefiniti“. La segnalazione interna di uscita „G-TRP Quit“ dev'essere configurata anche sul relè di scatto il cui comando dev'essere mantenuto. La conferma può essere effettuata anche tramite l'ingresso binario „>QuitG-TRP“. Allo stato di fornitura, il comando di scatto memorizzato può essere convalidato tramite i tasti funzionali F4 sul lato frontale del dispositivo. Qualora la funzione di blocco della richiusura non sia richiesta, cancellare nella matrice di configurazione la connessione tra segnalazione singola interna „G-TRP Quit“ e sorgente „CFC“. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 307 2 Funzioni Nota Il messaggio singolo interno „G-TRP Quit“ non è influenzato dalle opzioni di impostazione Block relay delle funzioni di protezione. Se questo messaggio è configurato su un relè di scatto, allo scatto della funzione di protezione il relè viene azionato anche se la funzione è impostata su Block relay. Segnalazioni dipendenti dai comandi La memorizzazione dei messaggi parametrizzati su LED locali e la messa a disposizione di segnalazioni spontanee possono essere condizionate (rese dipendenti) dall'emissione di un ordine di scatto del dispositivo. Tali segnalazioni non vengono emesse quando una o più funzioni di protezione sono scattate - in seguito alla presenza di un guasto - senza che il dispositivo 7UT613/63x abbia emesso un comando di scatto (nel caso, ad esempio, dell'eliminazione del guasto mediante un altro dispositivo installato al di fuori della zona di protezione). Le segnalazioni emesse interessano quindi solo i guasti presenti nell'oggetto protetto. Figura 2-122 Statistica degli scatti Diagramma logico delle segnalazioni dipendenti dai comandi Gli scatti generati dal dispositivo 7UT613/63x vengono contati. Inoltre, ad ogni comando di scatto la corrente disattivata per ciascun polo viene rilevata, segnalata nelle segnalazioni di guasto e sommata in un'apposita memoria. Il criterio per stabilire il valore e l'accumulo di corrente è la comparsa di un comando di scatto di una qualsiasi funzione di protezione. Le posizioni dei contatori e delle memorie sono protette contro la caduta di tensione. Esse possono essere regolate su zero o su un qualsiasi valore iniziale. Informazioni più dettagliate sono disponibili nella descrizione del sistema SIPROTEC 4. 308 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.21 Scollegamento di punti di misura 2.21 Scollegamento di punti di misura 2.21.1 Descrizione della funzione Durante lavori di revisione, o se parti dell'impianto devono essere disattivate durante il funzionamento, talvolta è necessario escludere singoli punti di misura dall'elaborazione del sistema della protezione differenziale. Per eseguire una revisione dell'interruttore LSC (fig. 2-123), ad es., quest'ultimo verrebbe isolato attraverso i sezionatori adiacenti. L'oggetto principale protetto trasformatore viene alimentato, in questo esempio, al lato S1 tramite i punti di misura M1 e M2; al lato S2 si trova il punto di misura M3. Il punto di misura M2 dev'essere reso inutilizzabile per la revisione dell'interruttore. Se ciò viene comunicato al dispositivo mediante un ingresso binario – in questo caso „>disconnect M2“ –, questo punto di misura non viene più utilizzato per la formazione delle grandezze della protezione differenziale. Il punto di misura è disconnesso e ciò significa che qui si possono eseguire lavori senza influenzare le funzioni che operano ai lati, come ad es. la protezione differenziale. Figura 2-123 Configurazione ad interruttore 11/2 (3 interruttori per 2 uscite del trasformatore) È possibile disconnettere qualsiasi punto di misura mediante un ingresso binario corrispondente. Nel caso della protezione monofase per sbarre, per ogni derivazione può essere utilizzato un ingresso binario di questo tipo. La disconnessione funziona solo nel campo di frequenza della protezione specificato, vale a dire per fN = 50/60 Hz da 10 a 66 Hz e per fN = 16,7 Hz da 10 a 22 Hz. Se il criterio di corrente è disattivato mediante l'ingresso binario „>disconn. I>=0“, non vale neanche il campo di frequenza specificato. La disconnessione non è adatta, pertanto, a bloccare la protezione durante l'avviamento di una macchina. In questi casi vanno utilizzate invece le possibilità di blocco delle funzioni di protezione. La disconnessione si attiva solo se attraverso il punto di misura da isolare non circola alcuna corrente. A questo scopo, si verifica se la corrente proveniente dal punto di misura passa al di sotto della soglia PoleOpenCurr.M1, PoleOpenCurr.M2 PoleOpenCurr.M5 del punto di misura corrispondente. Una volta attivata la disconnessione, questa viene segnalata mediante un ingresso binario corrispondente, ad es. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 309 2 Funzioni con il messaggio „M2 disconnected“. Successivamente la soglia di corrente non viene più verificata. La disconnessione ha termine con la diseccitazione dell'ingresso binario, a condizione che in questo istante non circoli alcuna corrente. Tuttavia è possibile evitare che la disconnessione si attivi e abbia termine solo in assenza di corrente. Se si vuole che la disconnessione si attivi anche con corrente in circolo, è necessario eccitare, oltre all'ingresso binario corrispondente („>Disconn. Mx“), anche l'ingresso binario „>disconn. I>=0“ (30361). Ciò può essere effettuato anche mediante una logica CFC. L'attività della disconnessione viene memorizzata nel dispositivo in una NVRAM e protetta contro eventuali cadute della tensione ausiliaria (in questo caso, l'ultima informazione relativa alla disconnessione viene conservata). Al ritorno della tensione ausiliaria, lo stato memorizzato viene confrontato con quello degli ingressi binari e solo se le informazioni concordano le funzioni di protezione ridiventano operative. Un'incoerenza è indicata dalla segnalazione „Fail.Disconnect“ (30145), e il contatto di anomalia dell'apparecchio rimane aperto. L'apparecchio può riprendere a funzionare solo quando lo stato degli ingressi binari corrisponde a quello delle informazioni memorizzate. La disconnessione ha l'effetto di azzerare le correnti del punto di misura disconnesso (se esse sono assegnate ad un lato dell'oggetto principale protetto) per quelle funzioni di protezione assegnate a questo lato. Eventuali correnti immesse dall'impianto dopo la disconnessione di questo punto di misura non hanno qui alcun effetto. Le correnti di ingressi di misura supplementari monofase assegnati al punto di misura disconnesso rimangono tuttavia valide. Lo stesso vale per le correnti delle funzioni di protezione non assegnate ad un lato. Non viene bloccata alcuna funzione di protezione. La protezione differenziale continua a funzionare con le grandezze di misura ancora disponibili. Nell'esempio sopra citato, il trasformatore può continuare a funzionare attraverso il punto di misura M1, laddove la protezione differenziale rimane pienamente attiva. Anche le funzioni di massima corrente assegnate ad un lato continuano ad operare senza la corrente del punto di misura disconnesso. Le funzioni di massima corrente assegnate esclusivamente al punto di misura disconnesso (dunque non attraverso la definizione di un lato) continuano tuttavia a ricevere le correnti di questo punto di misura e continuano dunque ad operare con queste correnti. Se necessario, queste devono essere bloccate mediante le informazioni relative alla disconnessione (configurando adeguatamente gli ingressi binari o tramite una connessione CFC). Anche la protezione di terra ristretta non riceve più alcuna corrente dal punto di misura disconnesso. Se assegnata ad un lato con più punti di misura, essa continua ad operare con le correnti dei rimanenti punti di misura. Se il punto di misura isolato è l'unica sorgente trifase della protezione di terra ristretta, l'effetto della corrente di centro stella rimane invariato. La protezione di terra ristretta effettuerà pertanto uno scatto istantaneo se la corrente di centro stella supera la sua soglia d'intervento. Tale corrente dev'essere una corrente di guasto nell'oggetto da proteggere: essa non può provenire dalla rete dato che quest'ultima è isolata dall'oggetto da proteggere. 310 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.21 Scollegamento di punti di misura 2.21.2 Informazioni N° Informazione Tipo di inf. Spiegazione 30080 M1 disconnected OUT Misura locazione 1 è scollegata 30081 M2 disconnected OUT Misura locazione 2 è scollegata 30082 M3 disconnected OUT Misura locazione 3 è scollegata 30083 M4 disconnected OUT Misura locazione 4 è scollegata 30084 M5 disconnected OUT Misura locazione 5 è scollegata 30085 I1 disconnected OUT Terminale 1 è scollegata 30086 I2 disconnected OUT Terminale 2 è scollegata 30087 I3 disconnected OUT Terminale 3 è scollegata 30088 I4 disconnected OUT Terminale 4 è scollegata 30089 I5 disconnected OUT Terminale 5 è scollegata 30090 I6 disconnected OUT Terminale 6 è scollegata 30091 I7 disconnected OUT Terminale 7 è scollegata 30092 I8 disconnected OUT Terminale 8 è scollegata 30093 I9 disconnected OUT Terminale 9 è scollegata 30094 I10disconnected OUT Terminale 10 è scollegata 30095 I11disconnected OUT Terminale 11 è scollegata 30096 I12disconnected OUT Terminale 12 è scollegata 30361 >disconn. I>=0 SP >scollegam. senza test: corrente = 0 30362 >disconnect M1 SP >scollegam. mis. locazione 1 30363 >disconnect M2 SP >scollegam. mis. locazione 2 30364 >disconnect M3 SP >scollegam. mis. locazione 3 30365 >disconnect M4 SP >scollegam. mis. locazione 4 30366 >disconnect M5 SP >scollegam. mis. locazione 5 30367 >disconnect I1 SP >scollegam. terminale 1 30368 >disconnect I2 SP >scollegam. terminale 2 30369 >disconnect I3 SP >scollegam. terminale 3 30370 >disconnect I4 SP >scollegam. terminale 4 30371 >disconnect I5 SP >scollegam. terminale 5 30372 >disconnect I6 SP >scollegam. terminale 6 30373 >disconnect I7 SP >scollegam. terminale 7 30374 >disconnect I8 SP >scollegam. terminale 8 30375 >disconnect I9 SP >scollegam. terminale 9 30376 >disconnect I10 SP >scollegam. terminale 10 30377 >disconnect I11 SP >scollegam. terminale 11 30378 >disconnect I12 SP >scollegam. terminale 12 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 311 2 Funzioni 2.22 Funzioni supplementari Le funzioni supplementari della protezione differenziale 7UT613/63x sono • Elaborazione delle segnalazioni, • Misure di esercizio, • Memorizzazione dei dati di cortocircuito per il rilevamento dei valori di guasto. 2.22.1 Elaborazione delle segnalazioni 2.22.1.1 In generale In seguito a un guasto nell'impianto, le informazioni relative alla risposta dell'unità e alla conoscenza delle grandezze misurate sono importanti ai fini di un'esatta analisi dell'evoluzione del guasto. A questo scopo l'apparecchio dispone di una funzione di elaborazione degli eventi che opera in tre direzioni. Segnalazioni e uscite binarie (relè di uscita) Eventi importanti e condizioni di stato vengono indicati da appositi segnalatori ottici (LED) posti frontalmente. L'apparecchio dispone inoltre di relè di uscita per la trasmissione a distanza di segnalazioni. La maggior parte delle segnalazioni e dei messaggi possono essere parametrizzati in maniera personalizzata, ovvero diversamente dalle impostazioni della casa produttrice (per le impostazioni di fabbrica si veda l'appendice). Nella descrizione del sistema SIPROTEC 4, è riportata dettagliatamente la procedura di parametrizzazione. I relè di uscita e i LED possono essere parametrizzati come memorizzati oppure no (parametrizzabili singolarmente). Le segnalazioni memorizzate sono protette contro una caduta della tensione ausiliaria. Esse possono essere resettate • localmente, azionando il tasto LED sull'unità, • a distanza, mediante un ingresso binario parametrizzato, • tramite una delle interfacce seriali, • automaticamente all'inizio di ogni nuovo avviamento. I messaggi di stato non dovrebbero essere memorizzati. Essi non possono neppure essere resettati fin quando non è stata rimossa la causa determinante del segnale. Ciò interessa, ad esempio, segnalazioni di funzioni di supervisione e simili. Un LED verde indica che il dispositivo è pronto („RUN“) e non è resettabile. Si spegne, invece, se l'autocontrollo del microprocessore riconosce un guasto oppure se manca la tensione ausiliaria. Se la tensione ausiliaria è presente, ma viene individuato un guasto interno, si accende un LED rosso „ERROR“ e si blocca l'apparecchio. È possibile comandare singolarmente mediante DIGSI i relè di uscita e i LED del dispositivo e di conseguenza controllare il corretto cablaggio dell'impianto (ad es., durante la fase di messa in servizio). In una finestra di dialogo, ogni singolo relè di uscita, ad es., può essere eccitato per eseguire il controllo del cablaggio tra dispositivo 7UT613/63x e impianto, senza dover generare i messaggi associati al relè in questione. 312 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.22 Funzioni supplementari Informazioni sul pannello operatore o su personal computer Eventi e stati possono essere richiamati sul pannello operatore posto sul fronte dell'apparecchio. Attraverso l'interfaccia di comando posta sul fronte oppure mediante l'interfaccia di servizio, è anche possibile collegare, per esempio, un personal computer al quale inviare tutte le informazioni. In condizioni di esercizio normali, ovvero in assenza di guasti, il display di visualizzazione riporta informazioni di servizio (vista di insieme dei valori di misura) selezionabili dall'utente (display base). In caso di guasto in rete, vengono invece visualizzate sul display altre informazioni relative al guasto stesso, le cosiddette visualizzazioni spontanee. Dopo aver confermato le segnalazioni di guasto, il display visualizza nuovamente le informazioni di esercizio normali. L'operazione di conferma è identica a quella eseguita per confermare gli indicatori luminosi (vedi sopra). L'unità dispone inoltre di più buffer di evento, ad es. per segnalazioni di esercizio, segnalazioni di guasto, statistica degli scatti ecc., che sono protetti tramite batterie tampone contro eventuali mancanze di tensione ausiliaria. Tali messaggi possono essere richiamati sul display di visualizzazione in qualsiasi momento tramite la tastiera di comando oppure essere trasmessi al personal computer attraverso l'interfaccia operatore seriale. La lettura di segnalazioni di esercizio è descritta dettagliatamente nella descrizione del sistema SIPROTEC 4. Gli eventi possono anche essere letti utilizzando un PC e il programma di elaborazione DIGSI ed essere visualizzati sullo schermo mediante una guida a menu. Inoltre, i dati possono essere trasferiti su una stampante oppure su un supporto di memoria per essere elaborati in altra sede. Trasferimento di informazioni ad un'unità centrale Se il dispositivo dispone di un'interfaccia seriale di sistema, le informazioni memorizzate possono essere trasmesse ad un'unità centrale di controllo e memorizzazione. La trasmissione può essere eseguita mediante diversi protocolli. Con DIGSI è possibile testare se le segnalazioni vengono trasmesse correttamente. È anche possibile, durante il funzionamento o le prove, influenzare le informazioni trasmesse alla centrale. Il protocollo IEC 60870-5-103 permette di specificare, con la nota „Funzionamento di prova“, che l'insieme delle segnalazioni e dei valori di misura trasmesso all'unità di controllo è generato nell'ambito delle prove sul posto della protezione e di indicare dunque che non si tratta di segnalazioni di guasto reali. Durante la prova è anche possibile inibire la trasmissione di tutte le segnalazioni mediante l'interfaccia di sistema („Blocco della trasmissione“). L'azione sulle informazioni trasmesse tramite interfaccia di sistema durante un funzionamento di prova („Modo prova“ e „Blocco di trasmissione“) richiede una connessione tramite CFC realizzata nelle impostazioni di fabbrica (si veda l'appendice). Le procedure per l'attivazione e la disattivazione del funzionamento di prova e del blocco della trasmissione sono riportate nella descrizione del sistema SIPROTEC 4. Ripartizione delle segnalazioni Le segnalazioni sono ripartite in base alla seguente classificazione: • Segnalazioni di esercizio: segnalazioni che possono essere generate durante il funzionamento del dispositivo: informazioni relative allo stato delle funzioni dell'apparecchio, ai dati di misura, ai dati dell'impianto, al protocollo di comandi e simili. • Segnalazioni di guasto segnalazioni degli ultimi 8 guasti in rete elaborati dal dispositivo. • Segnalazioni relative alla statistica degli scatti: contatori dei comandi di scatto dell'interruttore generati dal dispositivo, nonché valori delle correnti disattivate e delle correnti di cortocircuito accumulate. • Settaggio e resettaggio delle segnalazioni menzionate. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 313 2 Funzioni La lista completa di tutte le funzioni di segnalazione e di uscita generabili con configurazione massima nell'apparecchio e del relativo numero di informazione è riportata in appendice. Per ciasuna segnalazione vengono anche indicate le possibilità di indirizzamento. Se in un certo modello d'apparecchio alcune funzioni sono oppure sono state disabilitate, le rispettive segnalazioni naturalmente non possono essere visualizzate. 2.22.1.2 Segnalazioni di esercizio Per segnalazioni di esercizio si intendono quelle informazioni generate dall'unità durante il funzionamento oppure relative al funzionamento. Nel dispositivo vengono memorizzate fino a 200 segnalazioni di esercizio in ordine cronologico. Le nuove segnalazioni generate vengono aggiunte. Se la capacità massima di memoria è esaurita, viene sovrascritta la segnalazione più vecchia. Le segnalazioni di esercizio sono trasmesse automaticamente e possono essere richiamate in qualsiasi momento sul display dell'apparecchio o sullo schermo di un PC collegato. I cortocircuiti rilevati nella rete vengono segnalati soltanto come „Anomalia di rete“ e contrassegnati con numero di guasto progressivo. Indicazioni dettagliate relative alla storia delle anomalie di rete sono contenute nelle segnalazioni di guasto. 2.22.1.3 Segnalazioni di guasto Dopo un guasto è possibile, per esempio, richiamare informazioni importanti riguardanti la storia dell'evento, come l'avviamento e lo scatto. L'inizio del guasto è indicato con il tempo assoluto dell'orologio interno. L'evoluzione del guasto viene rappresentata con un tempo relativo, riferito al momento in cui ha avuto luogo l'avviamento, in modo che anche il tempo mancante fino allo scatto e alla ricaduta del comando di scatto sia riconoscibile. La risoluzione delle indicazioni temporali è di 1 ms. Un guasto in rete comincia con il rilevamento di un guasto attraverso l'avviamento di una qualsiasi delle funzioni della protezione e termina con la ricaduta dell'eccitazione dell'ultima funzione di protezione. Se un guasto provoca la reazione di più funzioni di protezione, tutte le segnalazioni presenti tra l'avviamento della prima funzione e la ricaduta dell'ultima funzione sono considerate come facenti parte dello stesso guasto. Visualizzazioni spontanee Dopo un guasto, i dati del guasto più importanti vengono visualizzati automaticamente, senza ulteriori operazioni di comando, sul display dell'apparecchio stesso nella sequenza illustrata nella fig. 2-124. Figura 2-124 Segnalazioni richiamabili 314 Visualizzazione di segnalazioni spontanee sul display della protezione. È possibile richiamare e leggere le segnalazioni relative agli ultimi otto guasti. Complessivamente possono essere memorizzate fino a 600 segnalazioni. Le nuove segnalazioni generate vengono aggiunte. Se la capacità massima di memoria è esaurita, viene sovrascritta la segnalazione più vecchia. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.22 Funzioni supplementari 2.22.1.4 Segnalazioni spontanee Le segnalazioni spontanee rappresentano il registro delle segnalazioni in corso. Ogni nuova segnalazione compare subito, senza dover attendere o attivare un aggiornamento. Ciò è utile durante il comando, la prova e la messa in servizio. Le segnalazioni spontanee possono essere consultate tramite DIGSI. Ulteriori dettagli sono riportati nella descrizione del sistema SIPROTEC 4. 2.22.1.5 Interrogazione generale L'interrogazione generale, che può essere consultata mediante DIGSI, offre la possibilità di richiedere informazioni sullo stato attuale del dispositivo SIPROTEC 4. Tutte le segnalazioni soggette all'interrogazione generale vengono visualizzate con il loro valore attuale. 2.22.1.6 Statistica degli scatti Gli scatti generati dall'apparecchio vengono conteggiati, la corrente disattivata ad ogni comando di scatto viene rilevata, segnalata e sommata in un'apposita memoria. Le segnalazioni relative alla statistica degli scatti sono contatori dei comandi di scatto generati dal dispositivo nonché valori delle correnti di cortocircuito accumulate nel corso delle aperture generate dalle funzioni di protezione. I valori di misura indicati sono valori primari. I contatori e le memorie della statistica degli scatti vengono archiviati in maniera permanente nel dispositivo. Essi, pertanto, non vanno perduti in caso di mancanza di tensione ausiliaria. I contatori possono tuttavia essere impostati sullo zero o su qualunque valore all'interno dei limiti di impostazione. Questi valori possono essere richiamati e visualizzati sul dispaly posto sul lato frontale del dispositivo mediante un'interfaccia operatore/di servizio, per mezzo di un personal computer, con il programma DIGSI. Per la lettura delle posizioni dei contatori e delle memorie non è richiesta l'immissione di una password, mentre lo è per la cancellazione. 2.22.2 Valori misurati 2.22.2.1 Visualizzazione e trasmissione di valori di misura I valori di misura di esercizio e i valori numerici vengono calcolati dal sistema del processore. Questi valori possono essere richiamati sul fronte dell'apparecchio, essere letti mediante l'interfaccia operatore per mezzo di un PC con il programma DIGSI oppure essere trasmessi ad una centrale mediante l'interfaccia di sistema. Il calcolo dei valori di misura di esercizio viene effettuato anche durante un guasto con intervalli di 0,6s ca. Oltre alle grandezze di misura rilevate sugli ingressi di misura, l'apparecchio determina anche altri valori. Molti valori di misura sono calcolati a partire dalle grandezze misurate e riferiti alla rispettiva applicazione. La possibilità di adattamento flessibile 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 315 2 Funzioni dell'apparecchio a oggetti da proteggere di diversi tipi con diverse topologie comporta un'adattamento altrettanto flessibile dell'emissione di valori di misura di esercizio. Compaiono sempre solo i valori di esercizio che risultano dalle grandezze di misura collegate e che riguardano i casi configurati. Il presupposto per una corretta visualizzazione dei valori primari e percentuali è la corretta immissione della topologia dell'oggetto da proteggere e delle relative grandezze nominali nonché delle grandezze nominali dei trasformatori. Per i punti di misura vengono indicate le grandezze di misura primarie e secondarie conformemente alla tabella 2-12. A seconda del codice di ordinazione, del collegamento del dispositivo, della topologia e delle funzioni di protezione configurate, è disponibile solo una parte dei valori elencati. Nel caso dei trasformatori monofase, mancano tutte le grandezze della fase L2. Le potenze S, P, Q vengono calcolate in base al punto di misura al quale sono anche assegnati i trasformatori voltmetrici. Se i trasformatori voltmetrici sono assegnati ad un lato dell'oggetto principale protetto, vale la somma delle correnti, se il lato ha più punti i misura. Il calcolo della potenza non è possibile nel caso della protezione monofase per sbarre. Il segno viene definito in modo tale che la potenza che fluisce nell'oggetto da proteggere viene considerata positiva: sia le componenti attive che le componenti reattive induttive in direzione dell'oggetto da proteggere sono positive. Lo stesso vale per il fattore di potenza cos ϕ. Occasionalmente è utile definire positivamente l'assorbimento di potenza dall'oggetto da proteggere (ad es. sul lato utenza di un trasformatore). Tramite il parametro all'indirizzo 1107 P,Q sign, è possibile invertire i segni per queste componenti. Nel caso di apparecchi senza ingressi di misura di tensione, possono essere tuttavia emesse una tensione e una potenza apparente se una tensione è collegata ad un ingresso di misura della corrente mediante un resistore addizionale esterno. Tramite una connessione definita dall'utente mediante CFC (modulo CFC „Life_Zero“) la corrente proporzionale alla tensione può essere misurata e visualizzata come tensione „Umis“. La procedura è descritta dettagliatamente nel manuale CFC. Anche la potenza apparente "„S““ non è una grandezza misurata ma viene calcolata formalmente dalla tensione nominale impostata dell'oggetto protetto e dalle correnti del lato 1: vale a dire per applicazioni trifase oppure per trasformatore monofase. Se invece viene impiegata la misura della tensione descritta nel paragrafo precedente, questa può essere utilizzata per il calcolo della potenza apparente con le correnti del lato 1 (impostabile). La potenza apparente viene emessa qui come valore; essa non contiene informazioni sulla direzione. 316 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.22 Funzioni supplementari Tabella 2-12 Valori di misura di esercizio dei punti di misura primari secondari IL1M1, IL2M1, IL3M1 IL1M2, IL2M2, IL3M2 IL1M3, IL2M3, IL3M3 1) Valori di misura Correnti di fase ai punti di misura M1 M3 1) A; kA A I1M1, I2M1, 3I0M1 I1M2, I2M2, 3I0M2 I1M3, I2M3, 3I0M3 2) Componenti dirette, inverse e omopolari delle correnti ai punti di misura M1 - M3 A; kA A IL1M4, IL2M4, IL3M4 IL1M5, IL2M5, IL3M5 1) 5) Correnti di fase ai punti di misura M4 M5 1) 5) A; kA A I1M4, I2M4, 3I0M4 I1M5, I2M5, 3I0M5 2) 5) Componenti dirette, inverse e omopolari delle correnti ai punti di misura M4 - M5 A; kA A 2) % riferiti a Corrente nominale di esercizio del lato assegnato; se il punto di misura non è assegnato, allora 403..405 „I PRIM. OP M3..5“ 2) 5) - se assegn. al lato → vedi valore di misura „ILxSy“ - se assegn. al punto di misura → vedi valore di misura „ILxMz“ - se non assegnato → allora „IN-Prim. TA IZ1..4“ IZ1; IZ2; IZ3 Correnti ai punti di misura supplementari monofase Z1 - Z3 A; kA A IZ45) Corrente al punto di misura supplementare Z4 5) A; kA A I1 - I9 3) Correnti agli ingressi di misura 3) A; kA A Corrente nominale di esercizio I10 - I12 3) 5) Correnti agli ingressi di misura 3) 5) A; kA A Corrente nominale di esercizio UL1E; UL2E; UL3E 1) 4) Tensioni fase-terra ai punti di misura di V; kV; MV tensione trifase 1) 4) V Tensione nominale di esercizio/√3 UL12; UL23; UL31 1) 4) Tensioni concatenate ai punti di misura V; kV; MV di tensione trifase 1) 4) V Tensione nominale di esercizio U1; U2; U0 2) 4) Componenti dirette, inverse e omopolari V; kV; MV delle tensioni ai punti di misura di tensione trifase 2) 4) V Tensione nominale di esercizio/√3 Uen 4) Tensione omopolare, se collegata all'ingresso di misura di tensione monofase — V Tensione nominale di esercizio 4) U4 4) Tensione all'ingresso di misura di tensione monofase 4) V; kV; MV V Tensione nominale di esercizio S, P, Q 1) 4) Potenza apparente, attiva, reattiva 1) 4) MVA, MW, kVA; kW — Potenza nominale apparente di esercizio f Frequenza cos ϕ 1) 4) Fattore di potenza 1) 4) Umis. 6) Tensione dalla corrente all'ingresso di misura monofase 6) S7) Potenza apparente 7) U/f 4) Sovraeccitazione 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) 4) Hz Hz Frequenza nominale (abs) — (abs) V; kV; MV — — kVA; MVA — — UN/fN — UN/fN solo per oggetti di protezione trifase, anche trasformatori monofase solo per oggetti di protezione trifase, non per trasformatori monofase solo per protezione per sbarra monofase solo nei dispositivi 7UT613 e 7UT633 con ingressi di misura della tensione solo nel dispositivo 7UT635 se configurato e connesso in CFC calcolato da correnti di fase e tensione nominale oppure Umis 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 317 2 Funzioni Oltre alle grandezze misurate e calcolate sui punti di misura, vengono visualizzate anche le grandezze di misura sui lati dell'oggetto principale protetto. Ciò rende possibile ottenere i dati rilevanti per l'oggetto da proteggere anche se esso viene alimentato tramite più punti di misura, come ad es. il lato alta tensione (S1) del trasformatore. Inoltre si ottengono valori relativi riferiti sempre al lato dell'oggetto da proteggere. Una corrente che attraversa due punti di misura di un lato senza entrare nell'oggetto da proteggere (ad es. una corrente che va da una sbarra all'altra attraversando M1 e M2) si elimina, è dunque in teoria zero, in quanto nell'oggetto da proteggere non circola alcuna corrente. La tabella 2-13 mostra una sintesi dei valori di misura di esercizio assegnati ai lati. A seconda del codice di ordinazione, del collegamento del dispositivo, della topologia e delle funzioni di protezione configurate, è disponibile solo una parte dei valori elencati. La tabella non è valida per la protezione monofase per sbarre, dato che in quel caso non è definito alcun lato. Tabella 2-13 Valori di misura di esercizio dei lati Valori di misura primari secondari riferiti a IL1S1, IL2S1, IL3S1 IL1S2, IL2S2, IL3S2 IL1S3, IL2S3, IL3S3 1) Correnti di fase ai lati S1 - S3 A; kA — Corrente nominale di esercizio del rispettivo lato I1S1, I2S1, 3I0S1 I1S2, I2S2, 3I0S2 I1S3, I2S3, 3I0S3 2) Componenti dirette, inverse e omopolari A; kA delle correnti ai lati S1 - S3 2) — Corrente nominale di esercizio del rispettivo lato IL1S4, IL2S4, IL3S4 IL1S5, IL2S5, IL3S5 1) 3) Correnti di fase ai lati S4 - S5 1) 3) A; kA — Corrente nominale di esercizio del rispettivo lato I1S4, I2S4, 3I0S4 I1S5, I2S5, 3I0S5 2) 3) Componenti dirette, inverse e omopolari A; kA delle correnti ai lati S4 - S5 2) 3) — Corrente nominale di esercizio del rispettivo lato 1) 2) 3) 1) solo per oggetti di protezione trifase, anche trasformatori monofase solo per oggetti di protezione trifase, non per trasformatori monofase solo nel dispositivo 7UT635 Le posizioni di fase sono riportate separatamente nella tabella 2-14. Nel caso degli oggetti di protezione trifase, il valore di riferimento è la corrente IL1M1 (corrente nella fase L1 sul punto di misura M1), la cui posizione di fase è di conseguenza 0°. Nel caso della protezione monofase per sbarre, la corrente I1 ha la posizione di fase 0° ed è pertanto il valore di riferimento. A seconda del codice di ordinazione, del collegamento del dispositivo, della topologia e delle funzioni di protezione configurate, è disponibile solo una parte delle posizioni di fase elencate. Le posizioni di fase sono indicate in gradi. Poiché l'ulteriore trattamento di queste grandezze (in CFC oppure per la trasmissione tramite interfacce) richiede grandezze senza dimensioni, sono stati scelti liberamente dei riferimenti, indicati nella tabella 214 alla voce „Conversione in %“. 318 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.22 Funzioni supplementari Tabella 2-14 Valori di misura di esercizio (posizioni di fase) Valori di misura Dimensione Conversione in % 6) ϕIL1M1, ϕIL2M1, ϕIL3M1 ϕIL1M2, ϕIL2M2, ϕIL3M2 ϕIL1M3, ϕIL2M3, ϕIL3M3 1) Angolo di fase delle correnti ai punti di misura M1 - M3, riferito a IL1 M1 1) ° Angolo di fase delle correnti ai punti di misura M4 ϕIL1M4, ϕIL2M4, ϕIL3M4 ϕIL1M5, ϕIL2M5, ϕIL3M5 1) 5) e M5, riferito a IL1M1 1) 5) ° 0° = 0 % 360° = 100 % ϕIZ1; ϕIZ2; ϕIZ3 Angolo di fase delle correnti ai punti di misura supplementari monofase Z1 - Z3, riferito a IL1M13 ° 0° = 0 % 360° = 100 % ϕIZ4 5) Angolo di fase delle correnti al punto di misura supplementare monofase Z4, riferito a IL1 M1 5) ° 0° = 0 % 360° = 100 % ϕI1 - ϕI9 3) Angolo di fase delle correnti agli ingressi di misura, riferito a I13) ° 0° = 0 % 360° = 100 % ϕI10 - ϕI12 3) 5) Angolo di fase delle correnti agli ingressi di misura, riferito a I1 3) 5) ° 0° = 0 % 360° = 100 % ϕUL1E; ϕUL2E; ϕUL3E 1) 4) Angolo di fase delle tensioni al punto di misura di tensione trifase, riferito a IL1M1 oppure I1 1) 4) ° 0° = 0 % 360° = 100 % ϕUen 4) Angolo di fase della tensione omopolare, se collegata all'ingresso di misura di tensione monofase, riferito a IL1M1 oppure I1 4) ° 0° = 0 % 360° = 100 % ϕU4 4) Angolo di fase della tensione all'ingresso di misura di tensione monofase, riferito a IL1M1 oppure I1 4) ° 0° = 0 % 360° = 100 % 1) 2) 3) 4) 5) 6) 0° = 0 % 360° = 100 % solo per oggetti di protezione trifase, anche trasformatori monofase solo per oggetti di protezione trifase, non per trasformatori monofase solo per protezione per sbarra monofase solo nei dispositivi 7UT613 e 7UT633 con ingressi di misura della tensione solo nel dispositivo 7UT635 solo per CFC e interfacce 2.22.2.2 Tabella parametri Ind. 7601 Parametri POWER CALCUL. Possibilità di impostazione with V setting with V measur. Preimpostazione Spiegazione with V setting Calcolo della potenza 2.22.2.3 Informazioni N° Informazione Tipo di inf. Spiegazione 621 UL1E= MV U L1-E 622 UL2E= MV U L2-E 623 UL3E= MV U L3-E 624 UL12= MV U L12 625 UL23= MV U L23 626 UL31= MV U L31 627 UE = MV Tensione omopolare UE 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 319 2 Funzioni N° Informazione Tipo di inf. Spiegazione 629 U1 = MV U1 (Sequenza positiva) 630 U2 = MV U2 (Sequenza negativa) 641 P = MV P (potenza attiva) 642 Q = MV Q (potenza reattiva) 644 Freq= MV Frequenza 645 S = MV S (potenza apparente) 721 IL1S1= MV Misura Operat. Corrente L1 Lato 1(%) è: 722 IL2S1= MV Misura Operat. Corrente L2 Lato 1(%) è: 723 IL3S1= MV Misura Operat. Corrente L3 Lato 1(%) è: 724 IL1S2= MV Misura Operat. Corrente L1 Lato 2(%) è: 725 IL2S2= MV Misura Operat. Corrente L2 Lato 2(%) è: 726 IL3S2= MV Misura Operat. Corrente L3 Lato 2(%) è: 727 IL1S3= MV Misura Operat. Corrente L1 Lato 3(%) è: 728 IL2S3= MV Misura Operat. Corrente L2 Lato 3(%) è: 729 IL3S3= MV Misura Operat. Corrente L3 Lato 3(%) è: 765 U/f = MV (U/Un) / (f/fn) 901 PF = MV Fattore di potenza 30633 ϕI1= MV Angolo fase I1 30634 ϕI2= MV Angolo fase I2 30635 ϕI3= MV Angolo fase I3 30636 ϕI4= MV Angolo fase I4 30637 ϕI5= MV Angolo fase I5 30638 ϕI6= MV Angolo fase I6 30639 ϕI7= MV Angolo fase I7 30640 3I0S1= MV 3I0 (sequenza zero) lato 1 30641 I1S1= MV I1 (sequenza positiva) lato 1 30642 I2S1= MV I2 (sequenza negativa) lato 1 30643 3I0S2= MV 3I0 (sequenza zero) lato 2 30644 I1S2= MV I1 (sequenza positiva) lato 2 30645 I2S2= MV I2 (sequenza negativa) lato 2 30646 I1= MV Misura corrente I1 30647 I2= MV Misura corrente I2 30648 I3= MV Misura corrente I3 30649 I4= MV Misura corrente I4 30650 I5= MV Misura corrente I5 30651 I6= MV Misura corrente I6 30652 I7= MV Misura corrente I7 30653 I8= MV Misura corrente I8 30656 Umeas.= MVU Misura di Tensione 30661 IL1M1= MV Mis. corrente operativa IL1 mis. loc. 1 30662 IL2M1= MV Mis. corrente operativa IL2 mis. loc. 1 30663 IL3M1= MV Mis. corrente operativa IL3 mis. loc. 1 30664 3I0M1= MV 3I0 (sequenza zero) di mis. loc. 1 30665 I1M1= MV I1 (sequenza positiva) di mis. loc. 1 30666 I2M1= MV I2 (negative sequence) of mis. loc. 1 30667 IL1M2= MV Mis. corrente operativa IL1 mis. loc. 2 320 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.22 Funzioni supplementari N° Informazione Tipo di inf. Spiegazione 30668 IL2M2= MV Mis. corrente operativa IL2 mis. loc. 2 30669 IL3M2= MV Mis. corrente operativa IL3 mis. loc. 2 30670 3I0M2= MV 3I0 (sequenza zero) di mis. loc. 2 30671 I1M2= MV I1 (sequenza positiva) di mis. loc. 2 30672 I2M2= MV I2 (sequenza negativa) of mis. loc. 2 30673 IL1M3= MV Mis. corrente operativa IL1 mis. loc. 3 30674 IL2M3= MV Mis. corrente operativa IL2 mis. loc. 3 30675 IL3M3= MV Mis. corrente operativa IL3 mis. loc. 3 30676 3I0M3= MV 3I0 (sequenza zero) di mis. loc. 3 30677 I1M3= MV I1 (sequenza positiva) di mis. loc. 3 30678 I2M3= MV I2 (sequenza negativa) of mis. loc. 3 30679 IL1M4= MV Mis. corrente operativa IL1 mis. loc. 4 30680 IL2M4= MV Mis. corrente operativa IL2 mis. loc. 4 30681 IL3M4= MV Mis. corrente operativa IL3 mis. loc. 4 30682 3I0M4= MV 3I0 (sequenza zero) di mis. loc. 4 30683 I1M4= MV I1 (sequenza positiva) di mis. loc. 4 30684 I2M4= MV I2 (sequenza negativa) of mis. loc. 4 30685 IL1M5= MV Mis. corrente operativa IL1 mis. loc. 5 30686 IL2M5= MV Mis. corrente operativa IL2 mis. loc. 5 30687 IL3M5= MV Mis. corrente operativa IL3 mis. loc. 5 30688 3I0M5= MV 3I0 (sequenza zero) di mis. loc. 5 30689 I1M5= MV I1 (sequenza positiva) di mis. loc. 5 30690 I2M5= MV I2 (sequenza negativa) of mis. loc. 5 30713 3I0S3= MV 3I0 (sequenza zero) del lato 3 30714 I1S3= MV I1 (sequenza positiva) del lato 3 30715 I2S3= MV I2 (sequenza negativa) del lato 3 30716 IL1S4= MV Corrente operativa mis. IL1 lato 4 30717 IL2S4= MV Corrente operativa mis. IL2 lato 4 30718 IL3S4= MV Corrente operativa mis. IL3 lato 4 30719 3I0S4= MV 3I0 (sequenza zero) del lato 4 30720 I1S4= MV I1 (sequenza positiva) del lato 4 30721 I2S4= MV I2 (sequenza negativa) del lato 4 30722 IL1S5= MV Corrente operativa mis. IL1 lato 5 30723 IL2S5= MV Corrente operativa mis. IL2 lato 5 30724 IL3S5= MV Corrente operativa mis. IL3 lato 5 30725 3I0S5= MV 3I0 (sequenza zero) del lato 5 30726 I1S5= MV I1 (sequenza positiva) del lato 5 30727 I2S5= MV I2 (sequenza negativa) del lato 5 30728 IX1= MV Mis. corrente aux operativa IX1 30729 IX2= MV Mis. corrente aux operativa IX2 30730 IX3= MV Mis. corrente aux operativa IX3 30731 IX4= MV Mis. corrente aux operativa IX4 30732 I9= MV Mis. corrente operativa I9 30733 I10= MV Mis. corrente operativa I10 30734 I11= MV Mis. corrente operativa I11 30735 I12= MV Mis. corrente operativa I12 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 321 2 Funzioni N° Informazione Tipo di inf. Spiegazione 30736 ϕIL1M1= MV Angolo fase in fase IL1 mis. loc. 1 30737 ϕIL2M1= MV Angolo fase in fase IL2 mis. loc. 1 30738 ϕIL3M1= MV Angolo fase in fase IL3 mis. loc. 1 30739 ϕIL1M2= MV Angolo fase in fase IL1 mis. loc. 2 30740 ϕIL2M2= MV Angolo fase in fase IL2 mis. loc. 2 30741 ϕIL3M2= MV Angolo fase in fase IL3 mis. loc. 2 30742 ϕIL1M3= MV Angolo fase in fase IL1 mis. loc. 3 30743 ϕIL2M3= MV Angolo fase in fase IL2 mis. loc. 3 30744 ϕIL3M3= MV Angolo fase in fase IL3 mis. loc. 3 30745 ϕIL1M4= MV Angolo fase in fase IL1 mis. loc. 4 30746 ϕIL2M4= MV Angolo fase in fase IL2 mis. loc. 4 30747 ϕIL3M4= MV Angolo fase in fase IL3 mis. loc. 4 30748 ϕIL1M5= MV Angolo fase in fase IL1 mis. loc. 5 30749 ϕIL2M5= MV Angolo fase in fase IL2 mis. loc. 5 30750 ϕIL3M5= MV Angolo fase in fase IL3 mis. loc. 5 30751 ϕIX1= MV Angolo fase nella corrente aux IX1 30752 ϕIX2= MV Angolo fase nella corrente aux IX2 30753 ϕIX3= MV Angolo fase nella corrente aux IX3 30754 ϕIX4= MV Angolo fase nella corrente aux IX4 30755 ϕI8= MV Angolo fase nella corrente I8 30756 ϕI9= MV Angolo fase nella corrente I9 30757 ϕI10= MV Angolo fase nella corrente I10 30758 ϕI11= MV Angolo fase nella corrente I11 30759 ϕI12= MV Angolo fase nella corrente I12 30760 U4 = MV Tensione operativa mis. U4 30761 U0meas.= MV Tensione operativa mis. U0 misurata 30762 U0calc.= MV Tensione operativa mis. U0 calcolata 30792 ϕUL1E= MV Angolo fase della tensione UL1E 30793 ϕUL2E= MV Angolo fase della tensione UL2E 30794 ϕUL3E= MV Angolo fase della tensione UL3E 30795 ϕU4= MV Angolo fase della tensione U4 30796 ϕUE= MV Angolo fase della tensione UE 2.22.3 Valori di misura termici In funzione della configurazione, il dispositivo può determinare e visualizzare valori di misura termici. 2.22.3.1 Descrizione I valori di misura termici sono elencati nella tabella 2-15. Essi vengono visualizzati solo se una delle funzioni di protezione di sovraccarico è configurata come Enabled. Quali siano i valori di misura possibili dipende anche dal metodo selezionato del rilevamento del sovraccarico ed eventualmente dal numero di sensori di temperatura collegati tramite i thermobox. 322 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.22 Funzioni supplementari La temperatura del punto caldo viene calcolata per ogni fase nel caso dei trasformatori. Pertanto, nel caso degli avvolgimenti Y esiste un'indicazione di fase, nel caso degli avvolgimenti D si ha un'indicazione concatenata. Nel caso dei gruppi di trasformazione standard, questa informazione corrisponde alle estremità dell'avvolgimento. Per i gruppi di trasformazione particolari (creati mediante inversione di fase), l'assegnazione del gruppo vettoriale non è sempre chiara. Le grandezze di misura delle sovratemperature si riferiscono alla temperatura di scatto. Per i gradi della temperatura non vi sono grandezze relative. Poiché l'ulteriore trattamento di queste grandezze (in CFC oppure per la trasmissione tramite interfacce) richiede grandezze senza dimensioni, sono stati scelti liberamente dei riferimenti, indicati nella tabella 2-15 alla voce „Conversione in %“. Tabella 2-15 Valori di misura termici Valori di misura θL1/θSC; θL2/θSC; θL3/θSC 1) valore termico di ciascuna fase, riferito al valore di scatto % θ/θSC 1) valore termico risultante, riferito al valore di scatto % tasso invecch 2) 3) Res Warn 2) 3) tasso di invecchiamento relativo L senza dimensioni riserva di carico K fino a avvertenza punto caldo/invecchiamento % Res Allarme 2) 3) riserva di carico K fino a scatto punto caldo % θ leg L1; θ leg L2; θ leg L3 2) 3) temperatura punto caldo per ogni fase nel caso di avvolgimento Y o avvolgimento Z °C oppure °F θ leg L12; θ leg L23; temperatura punto caldo per ogni fase nel caso di avvolgimento D θ leg L31 2) 3) °C oppure °F θ RTD 1... θ RTD 12 Temperatura misurata ai 3) sensori di temperatura 1 - 12 °C oppure °F 1) 2) 3) 4) Conversione in % 4) Dimensione 0 °C = 0 % 500 °C = 100 % -17,78 °C = 0 % 537,78 °C = 100 % solo protezione di sovraccarico con riproduzione delle perdite termiche conformemente a IEC 60255-8: indirizzo 142 THERM. OVERLOAD = th repl w. sens solo protezione di sovraccarico con calcolo del punto caldo conformemente a IEC 60354: indirizzo 142 THERM. OVERLOAD = IEC354 solo in caso di thermobox collegato solo per CFC e interfacce 2.22.3.2 Informazioni N° Informazione Tipo di inf. Spiegazione 044.2611 Θ/Θtrip = MV Aumento temperatura per Allarme e Scatto 044.2612 Θ/ΘtripL1= MV Aumento temperatura per fase L1 044.2613 Θ/ΘtripL2= MV Aumento temperatura per fase L2 044.2614 Θ/ΘtripL3= MV Aumento temperatura per fase L3 044.2615 Θ leg L1= MV Hot spot temperature di leg L1 044.2616 Θ leg L2= MV Hot spot temperature di leg L2 044.2617 Θ leg L3= MV Hot spot temperature di leg L3 044.2618 Θ leg L12= MV Hot spot temperature di leg L12 044.2619 Θ leg L23= MV Hot spot temperature di leg L23 044.2620 Θ leg L31= MV Hot spot temperature di leg L31 044.2621 Ag.Rate= MV Aging Rate 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 323 2 Funzioni N° Informazione Tipo di inf. Spiegazione 044.2622 ResWARN= MV Livello warning carico inverso 044.2623 ResALARM= MV Livello allarme carico inverso 204.2611 2Θ/Θtrip = MV 49#2 Aumento Temper.per allarme e scatto 204.2612 2Θ/ΘtrpL1= MV 49#2 Aumento Temper.per fase L1 204.2613 2Θ/ΘtrpL2= MV 49#2 Aumento Temper.per fase L2 204.2614 2Θ/ΘtrpL3= MV 49#2 Aumento Temper.per fase L3 204.2615 2Θ leg L1= MV 49#2 Hot spot temper. del ramo fase L1 204.2616 2Θ leg L2= MV 49#2 Hot spot temper. del ramo fase L2 204.2617 2Θ leg L3= MV 49#2 Hot spot temper. del ramo fase L3 204.2618 2Θ legL12= MV 49#2 Hot spot temper. del ramo fase L12 204.2619 2Θ legL23= MV 49#2 Hot spot temper. del ramo fase L23 204.2620 2Θ legL31= MV 49#2 Hot spot temper. del ramo fase L31 204.2621 Ag.Rate2= MV 49#2 Fattore Invecchiamento 204.2622 ResWARN2= MV 49#2 Riserva carico per gradino 1 204.2623 ResALARM2= MV 49#2 Riserva carico per gradino 2 766 U/f th. = MV Temperatura calcolata (U/f) 910 ThermRep.= MV Temp. Rotore calcolata (carico squil.) 1068 Θ RTD 1 = MV Temperatura del RTD 1 1069 Θ RTD 2 = MV Temperatura del RTD 2 1070 Θ RTD 3 = MV Temperatura del RTD 3 1071 Θ RTD 4 = MV Temperatura del RTD 4 1072 Θ RTD 5 = MV Temperatura del RTD 5 1073 Θ RTD 6 = MV Temperatura del RTD 6 1074 Θ RTD 7 = MV Temperatura del RTD 7 1075 Θ RTD 8 = MV Temperatura del RTD 8 1076 Θ RTD 9 = MV Temperatura del RTD 9 1077 Θ RTD10 = MV Temperatura del RTD10 1078 Θ RTD11 = MV Temperatura del RTD11 1079 Θ RTD12 = MV Temperatura del RTD12 2.22.4 Valori differenziali e di stabilizzazione In funzione della configurazione, il dispositivo determina valori di misura specifici della protezione differenziale. 2.22.4.1 Descrizione È possibile leggere anche i valori differenziali e di stabilizzazione della protezione differenziale e della protezione di terra ristretta conformemente alla tabella 2-16. Essi si riferiscono sempre alla corrente nominale dell'oggetto principale protetto, che risulta dai dati nominali parametrizzati dell'oggetto (par. 2.1.5). Nel caso di trasformatori a più avvolgimenti con diversa predisposizione, è determinante l'avvolgimento con maggiore potenza, nel caso delle sbarre e delle linee la corrente nominale di esercizio parametrizzata dell'oggetto da proteggere. Nel caso della protezione monofase per sbarre compaiono solo i valori della fase collegata e dichiarata. 324 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.22 Funzioni supplementari Per la protezione di terra ristretta, i dati nominali delle correnti di fase forniscono la grandezza di riferimento. Tabella 2-16 Valori di misura della protezione differenziale Valori di misura in % in rapporto a IDiffL1, IDiffL2, IDiffL3 Correnti differenziali calcolate delle tre fasi Corrente nominale di esercizio oggetto da proteggere IStabL1, IStabL2, IStabL3 Correnti di stabilizzazione calcolate delle tre fasi Corrente nominale di esercizio oggetto da proteggere IDiff Ter.ris. Corrente differenziale calcolata della protezione di terra ristretta Corrente nominale di esercizio lato o punto di misura trifase IStab Ter.Rist. Corrente di stabilizzazione calcolata della protezione di terra ristretta Corrente nominale di esercizio lato o punto di misura trifase 2.22.4.2 Informazioni N° Informazione 199.2640 IdiffREF= Tipo di inf. MV Spiegazione I0-Diff T.Rist. (I/In oggetto [%]) 199.2641 IrestREF= MV I0-Stab T.Rist. (I/In oggetto [%]) 205.2640 IdiffRE2= MV Idiff RGF#2 (I/Inominale [%]) 205.2641 IrestRE2= MV Istab RGF#2 (I/Inominale [%]) 7742 IDiffL1= MV IDiffL1(I/Inominale oggetto [%]) 7743 IDiffL2= MV IDiffL2(I/Inominale oggetto [%]) 7744 IDiffL3= MV IDiffL3(I/Inominale oggetto [%]) 7745 IRestL1= MV IRestL1(I/Inominale oggetto [%]) 7746 IRestL2= MV IRestL2(I/Inominale oggetto [%]) 7747 IRestL3= MV IRestL3(I/Inominale oggetto [%]) 2.22.5 Valori limite per valori di misura 2.22.5.1 Definizione di valori di soglia Il 7UT613/63x permette di definire valori di soglia applicabili alle grandezze di misura e di conteggio significative. Il passaggio, durante il funzionamento, al di sopra o al di sotto di una di queste soglie provoca l'emissione di un allarme che viene visualizzato come segnalazione di esercizio. Come tutte le segnalazioni di esercizio, le soglie possono essere associate a LED e/o a relè di uscita e trasmesse mediante interfacce. Contrariamente alle vere funzioni di protezione (quali protezione di massima corrente e protezione di sovraccarico), questo programma di supervisione ha una minore priorità e può non reagire a cambiamenti rapidi delle grandezze di misura in caso di guasto con attivazione di funzioni di protezione. Inoltre, poiché un messaggio viene emesso solo quando una soglia è stata più volte superata, le supervisioni non possono reagire immediatamente prima di uno scatto della protezione. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 325 2 Funzioni La definizione di ulteriori valori di soglia è possibile se per le rispettive grandezze di misura e di conteggio è stata eseguita la configurazione tramite CFC (cfr. SIPROTEC 4 Descrizione del sistema /1/). 2.22.6 Contatore energia I valori di conteggio dell'energia attiva e reattiva vengono calcolati dal sistema del processore. Questi valori possono essere richiamati sul fronte dell'apparecchio, essere letti mediante l'interfaccia operatore per mezzo di un PC con il programma DIGSI oppure essere trasmessi ad una centrale mediante l'interfaccia di sistema. 2.22.6.1 Conteggio di energia La protezione 7UT613/63x permette l'integrazione delle potenze calcolate nel tempo e mette a disposizione i risultati tra i valori di misura. È possibile leggere le componenti riportate nella tabella 2-17. Si noti che „consumo“ e „fornitura“ si intendono sempre dal punto di vista dell'oggetto da proteggere. I segni dei valori di energia dipendono (come per le potenze) dall'impostazione all'indirizzo 1107 P,Q sign. Il calcolo dell'energia non è possibile nel caso della protezione monofase per sbarre. Il conteggio dell'energia può essere effettuato solo laddove è possibile anche un calcolo della potenza. I valori vengono sempre incrementati positivamente; un decremento non ha luogo. Ciò significa che, ad es., Wp+ aumenta in presenza di energia attiva positiva; mentre in presenza di energia attiva negativa Wp– aumenta, ma Wp+ non diminuisce, ecc. Tenere presente che il 7UT613/63x è innanzitutto un dispositivo di protezione. La precisione dei valori di conteggio dipende dai riduttori di misura (normalmente avvolgimento per protezione) e dalle tolleranze dell'apparecchio. Questo conteggio, pertanto, non è adatto per misure fiscali. I contatori possono essere regolati sullo zero o su un qualunque valore iniziale (si veda anche la descrizione del sistema SIPROTEC 4). Tabella 2-17 Valori di conteggio di esercizio Valori di misura Conteggio delle ore di esercizio primari Wp+ Energia attiva, fornitura kWh, MWh, GWh Wp– Energia attiva, consumo kWh, MWh, GWh Wq+ Energia reattiva, fornitura kVARh, MVARh, GVARh Wq– Energia reattiva, consumo kVARh, MVARh, GVARh L'oggetto principale protetto viene considerato in servizio se almeno su un lato circola una corrente, ovvero se viene superata la soglia minima per il rilevamento di un flusso di corrente, ad es. per il lato 1 la soglia PoleOpenCurr.S1 (indirizzo 1111). Una corrente passante per due punti di misura di un lato ma che non fluisce nell'oggetto da proteggere dunque non conta, in quanto nell'oggetto non circola alcuna corrente. Nel caso della protezione per sbarre, la sbarra è considerata in servizio se circola corrente almeno attraverso un punto di misura (una derivazione). Il dispositivo 7UT613/63x conteggia le ore di esercizio, che vengono visualizzate nei valori di misura. Il limite superiore è 999.999 ore (circa 114 anni). 326 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.22 Funzioni supplementari Per le ore di esercizio si può impostare un valore limite al raggiungimento del quale viene emessa una segnalazione di servizio. 2.22.6.2 Informazioni N° Informazione Tipo di inf. Spiegazione - Meter res IntSP_Ev Reset meter 888 Wp(puls)= PMV Energia impulsiva Wp (attiva) 889 Wq(puls)= PMV Energia impulsiva Wp (reattiva) 916 Wp∆= - Incremento di energia attiva 917 Wq∆= - Incremento di energia reattiva 924 Wp+= MVMV Wp avanti 925 Wq+= MVMV Wq avanti 928 Wp-= MVMV Wp indietro 929 Wq-= MVMV Wq indietro 2.22.7 Funzione flessibile Le funzioni flessibili possono essere impiegate per diverse operazioni di protezione, supervisione e misura. Nel dispositivo 7UT613/63x è possibile creare fino a 12 funzioni flessibili. Queste funzioni si possono configurare come funzioni indipendenti (ad es. un'ulteriore protezione di massima corrente per un punto di misura), possono costituire gradini aggiuntivi per funzioni di protezione già esistenti o si possono impiegare per funzioni di supervisione e di controllo. Il numero di funzioni flessibili può essere indicato durante la programmazione delle funzioni (par. 2.1.3). Ciascuna funzione flessibile viene configurata mediante la definizione delle grandezze d'ingresso analogiche, del tipo di elaborazione dei valori di misura ed eventualmente di connessioni logiche. Le impostazioni per valori limite, tempi di ritardo ecc. sono commutabili con i gruppi di settaggio (cfr. par. 2.1.5 sotto „Gruppi di settaggio“). 2.22.7.1 Descrizione della funzione In generale Nel creare una funzione flessibile è possibile stabilire quali grandezze di misura dirette all'apparecchio vanno elaborate e il tipo di elaborazione. In tal caso le grandezze di misura possono essere rilevate direttamente (ad es. le correnti) oppure combinate mediante calcolo (ad es. il sistema di sequenza diretta delle correnti oppure la potenza da correnti e tensioni). È possibile controllare che le grandezze di misura non oltrepassino una soglia impostabile. Sono possibili inoltre ritardi, blocchi e connessioni mediante funzioni logiche definibili dall'utente (CFC). Una funzione flessibile può segnalare lo stato da sorvegliare, essere impiegata per funzioni di controllo o essere associata allo scatto di uno o più interruttori. In quest'ultimo caso, con il comando di scatto si avvia anche la protezione contro la mancata apertura dell'interruttore, se essa possiede le stesse caratteristiche di assegnazione. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 327 2 Funzioni Grandezze di misura Tutte le grandezze di misura fornite all'apparecchio possono essere impiegate come grandezze d'ingresso analogiche per una funzione flessibile. Le grandezze trifase si possono elaborare insieme o singolarmente. Insieme significa che, ad es., le tre correnti di fase di un punto di misura vengono controllate in relazione ad un loro superamento di un valore limite comune, ma vengono segnalate e rielaborate singolarmente. Le tre correnti hanno impostazioni comuni. Ma è anche possibile creare una funzione flessibile per ciascuna delle tre correnti di fase; in tal caso viene valutata proprio questa grandezza e l'oltrepassamento del valore limite viene rielaborato individualmente. Le impostazioni sono indipendenti l'una dall'altra. È anche possibile analizzare le grandezze derivate (calcolate). Se, ad es., si deve valutare il sistema di sequenza diretta a partire dalle tre correnti di fase, questo viene calcolato sulla base delle tre grandezze d'ingresso analogiche (correnti di fase) e utilizzato come grandezza valutata. È anche possibile calcolare e valutare la potenza totale a partire dalle tre correnti e rispettive tensioni (6 grandezze d'ingresso). Elaborazione La funzione interviene se viene oltrepassato un valore limite impostato. L'avviamento viene segnalato allo scadere di un tempo di ritardo impostabile. Questo ritardo è necessario alla stabilizzazione nel tempo dell'avviamento, quando la condizione da sorvegliare deve persistere per una durata minima prima che sia possibile avviare altre operazioni. Il ritardo dell'avviamento è utile anche se è necessario un rapporto di ricaduta sensibile (vicino a 1) e quindi vanno evitati segnali di avviamento sporadici in caso di grandezze di misura prossime alla soglia d'intervento. Questo ritardo non è necessario di solito per operazioni di protezione (impostazione su 0) a meno che non debbano essere superate condizioni transitorie (ad es. elevate correnti d'inserzione). Anche la ricaduta dell'avviamento può essere ritardata. In tal caso, il segnale di avviamento viene mantenuto ancora dopo la scomparsa del criterio che ha determinato l'avviamento per tutta la durata del ritardo di ricaduta Ciò può essere utilizzato, ad es., per il controllo di eventi intermittenti se devono essere superati piccoli intervalli tra eventuali superamenti dei valori limite. Se la funzione dev'essere associata a uno scatto, nella maggior parte dei casi è necessario un ritardo dello scatto. Questo ritardo ha inizio con un avviamento attivo, vale a dire allo scadere di un eventuale ritardo dell'avviamento. Il ritardo dello scatto continua finché non compare una ricaduta dell'avviamento, vale a dire anche durante un'eventuale ritardo della ricaduta. Di ciò si deve tenere conto se è stato impostato un ritardo della ricaduta (cfr. anche le indicazioni per l'impostazione del presente par.). Un comando di scatto impartito una volta rimane fino alla ricaduta dell'avviamento, eventualmente anche oltre il ritardo di ricaduta. Il comando permane però almeno oltre la durata minima dello scatto impostata per tutte le funzioni di scatto (indirizzo 851 TMin TRIP CMD, vedi par. 2.1.4 sotto „Dati dell'interruttore (dati dell'impianto 1)“). Il rapporto di ricaduta può essere adattato alle esigenze. Esso è minore di 1 se il valore limite viene superato, è maggiore di 1 se tale valore non viene raggiunto. Blocco Ogni funzione flessibile può essere bloccata dall'esterno tramite un ingresso binario adeguatamente configurato. Durante il blocco non è possibile un avviamento. Un avviamento già esistente ricade immediatamente. I tempi di ritardo vengono azzerati, compreso il ritardo della ricaduta. Blocchi interni si attivano se, ad es., le grandezze di misura non rientrano nel campo di lavoro delle funzioni e in generale in caso di guasti interni (hardware, software). 328 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.22 Funzioni supplementari Anche supervisioni delle grandezze di misura possono determinare il blocco di una funzione flessibile. Si può scegliere se, nel caso di una funzione che reagisce all'elaborazione delle tensioni (tensione o potenza), debba essere attivo un blocco in caso di caduta della tensione di misura secondaria. La caduta di tensione può essere sia segnalata dal mcb del trasformatore voltmetrico mediante l'ingresso binario „>FAIL:Feeder VT“ (FNo 361) che rilevata da una supervisione interna della tensione („Fuse-Failure-Monitor“, vedi par. 2.19.1). Per una funzione che reagisce all'elaborazione delle correnti (corrente o potenza), è possibile scegliere se la funzione, nel caso in cui venga rilevata una rottura del filo, debba essere bloccata nel circuito di corrente secondario del punto o dei punti di misura interessati. Altre possibilità d'intervento Infine è anche possibile agire su una funzione flessibile attraverso la connessione logica dei suoi segnali e di altri segnali interni o accoppiati dall'esterno. Le connessioni possono essere create grazie alle funzioni logiche definibili dall'utente (CFC). In tal modo è possibile, ad es., determinare un blocco per una funzione di protezione di massima corrente nel caso venga rilevata una corrente di inrush. Il rilevamento della corrente di inrush fa parte della funzione di protezione di massima corrente, conformemente al par. 2.4.2. È anche possibile realizzare una commutazione dinamica della soglia d'intervento creando due volte una funzione di protezione flessibile (protezione di massima corrente) con soglie d'intervento diverse. In funzione dei criteri della commutazione dinamica della soglia d'intervento, conformemente al par. 2.6, di volta in volta una funzione viene abilitata e l'altra viene bloccata. È possibile combinare massima corrente, minima tensione, direzione della potenza e frequenza per un disaccoppiamento di rete o per un'eliminazione del carico. Dalla misura della potenza reattiva è possibile derivare criteri per la sovra e la sottoeccitazione o per la regolazione della potenza reattiva. 2.22.7.2 Indicazioni per l'impostazione In generale Le funzioni flessibili possono essere create solo dal PC servendosi di DIGSI. Sono possibili fino a 20 funzioni flessibili di protezione o supervisione. Ciascuna funzione può essere configurata individualmente con le opzioni descritte qui di seguito. Si tenga presente che le funzioni possibili dipendono dal modello di apparecchio ordinato e dalle assegnazioni configurate conformemente al par. 2.4.1. La funzioni dipendenti dalla tensione, ad es., sono possibili solo se l'apparecchio dispone di ingressi di tensione assegnati secondo il par. 2.4.1. La funzioni flessibili necessarie devono essere state create durante la configurazione delle funzioni (par. 2.1.3). Per le impostazioni, procedere secondo la sequenza descritta. Ciò corrisponde alla struttura delle pagine di riferimento in DIGSI da sinistra a destra. Impostazioni di configurazione 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 È possibile effettuare impostazioni di configurazione per ognuna delle funzioni flessibili desiderate. Tali impostazioni sono fisse e non vengono influenzate dalla commutazione dei gruppi di settaggio. Le impostazioni delle funzioni descritte nel sottoparagrafo successivo, invece, possono essere effettuate per ciascun gruppo di settaggio; in tal modo è possibile eseguire una commutazione dei gruppi di settaggio assieme alle altre funzioni di protezione e supervisione durante il funzionamento. 329 2 Funzioni Effettuare una prima selezione delle grandezze di misura da valurare per la funzione flessibile. Va ricordato che, nei casi in cui è rilevante la polarità delle grandezze di misura (potenze), sono importanti sia i collegamenti reali che le impostazioni corrispondenti. Ciò riguarda sia la polarità della corrente per i punti di misura della corrente interessati, conformemente al par. 2.1.4 nei dati corrispondenti del trasformatore amperometrico, che la definizione del segno secondo il par. 2.1.6 (indirizzo 1107 P,Q sign). Delle seguenti opzioni compaiono solo quelle che riguardano le grandezze di misura presenti e l'oggetto protetto impostato. Selezionare: • Corrente punto di misura/lato, se devono essere valutate le correnti trifase di un punto di misura o lato (anche per i trasformatori monofase). Ciò vale sia per la valutazione di singole correnti di fase che per quella di grandezze calcolate sulla base di correnti trifase, come le componenti simmetriche (sistema di sequenza diretta, di sequenza inversa, di sequenza zero). • Corrente I1..I12, se devono essere valutate correnti monofase in caso di protezione monofase per sbarre. Nei dispositivi 7UT613 e 7UT633 sono possibili solo 9 correnti. • Corrente IZ1..IZ4, se devono essere valutate le correnti monofase agli ingressi di misura supplementari monofase. Nei dispositivi 7UT613 e 7UT633 sono possibili solo 3 ingressi di misura supplementari monofase. Nel dispositivo 7UT635 è possibile solo un ingresso di misura supplementare monofase, se sono stati configurati 5 ingressi trifase. • Tensione, se devono essere valutate tensioni. Ciò è possibile solo nei dispositivi 7UT613 e 7UT633 con ingressi di tensione. • Potenza attiva positiva, se deve essere valutata la potenza attiva positiva. Ciò è possibile solo nei dispositivi 7UT613 e 7UT633 con ingressi di misura della tensione. Accertarsi che le tensioni siano correttamente assegnate alle correnti sulla base delle quali va calcolata la potenza e che la polarità sia corretta. • Potenza attiva negativa, se deve essere valutata la potenza attiva negativa. Ciò è possibile solo nei dispositivi 7UT613 e 7UT633 con ingressi di misura della tensione. Accertarsi che le tensioni siano correttamente assegnate alle correnti sulla base delle quali va calcolata la potenza e che la polarità sia corretta. • Potenza reattiva positiva, se deve essere valutata la potenza reattiva positiva. Ciò è possibile solo nei dispositivi 7UT613 e 7UT633 con ingressi di misura della tensione. Accertarsi che le tensioni siano correttamente assegnate alle correnti sulla base delle quali va calcolata la potenza e che la polarità sia corretta. • Potenza reattiva negativa, se deve essere valutata la potenza reattiva negativa. Ciò è possibile solo nei dispositivi 7UT613 e 7UT633 con ingressi di misura della tensione. Accertarsi che le tensioni siano correttamente assegnate alle correnti sulla base delle quali va calcolata la potenza e che la polarità sia corretta. • Fattore di potenza, se deve essere valutato il fattore di potenza. Ciò è possibile solo nei dispositivi 7UT613 e 7UT633 con ingressi di misura della tensione. Accertarsi che le tensioni siano correttamente assegnate alle correnti sulla base delle quali va calcolata la potenza e che la polarità sia corretta. • Frequenza, se deve essere valutata la frequenza. Dal momento che la frequenza si determina sulla base delle tensioni di misura, ciò è possibile solo nei dispositivi 7UT613 e 7UT633 con ingressi di misura dlela tensione. 330 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.22 Funzioni supplementari Se precedentemente si sono selezionate le correnti trifase (Corrente punto di misura/lato), definire ora esattamente quali grandezze di misura devono essere incluse nella valutazione della funzione flessibile. Per correnti trifase (trasformatore monofase incluso) vale: • Lato 1 - lato 5: selezionare il lato desiderato le cui correnti devono essere valutate su tre fasi. È possibile selezionare solo i lati definiti secondo la configurazione nel par. 2.4.1. Nei dispositivi 7UT613 e 7UT633 sono possibili 3 lati al massimo. • Punto di misura 1 - punto di misura 5: se non si vogliono elaborare le correnti di un lato dell'oggetto da proteggere, bensì quelle di un punto di misura trifase (assegnato o meno all'oggetto), definire qui questo punto di misura. Nei dispositivi 7UT613 e 7UT633 sono possibili 3 punti di misura al massimo. Stabilire inoltre il modo di elaborazione delle correnti. È possibile valutare insieme le correnti di fase, una sola di esse oppure le componenti simmetriche calcolate sulla base delle tre correnti di fase (l'ultima opzione non vale in caso di trasformatore monofase): • IL1..IL3: le correnti di fase vengono valutate singolarmente e rielaborate: avviamenti, ritardi, comandi. I valori impostati (soglia d'intervento, ritardi) sono tuttavia comuni. • IL1 oppure IL2 oppure IL3: viene valutata solo la corrente selezionata (non vale per IL2 in caso di trasformatore monofase). La funzione flessibile analizza dunque solo la corrente di fase qui selezionata. Per ogni corrente da valutare è necessaria una funzione flessibile propria, ma è anche possibile impostare e ritardare ciascuna funzione individualmente. • 3I0 oppure I1 oppure I2: la componente simmetrica selezionata viene calcolata sulla base delle tre correnti di fase e valutata (non in caso di trasformatore monofase). Se precedentemente si sono selezionate le correnti monofase per la protezione per sbarre (I1..I12), definire ora esattamente quali correnti devono essere incluse nella valutazione della funzione flessibile. • Trasformatore I 1 oppure Trasformatore I 2 oppure ... oppure Trasformatore I 12: viene valutata la corrente del rispettivo ingresso di misura della corrente. Nei dispositivi 7UT613 e 7UT633 è possibile scegliere tra le 9 correnti possibili. Se precedentemente si sono selezionate le correnti monofase agli ingressi di misura supplementari (corrente IZ1..IZ4), definire ora esattamente quali correnti devono essere incluse nella valutazione della funzione flessibile. • Trasformatore supplementare I IZ1 oppure Trasformatore supplementare I IZ2 oppure ... oppure Trasformatore supplementare I IZ4: viene valutata la corrente del rispettivo ingresso di misura supplementare. Nei dispositivi 7UT613 e 7UT633 sono possibili solo 3 ingressi di misura supplementari monofase. Nel dispositivo 7UT635 è possibile solo un ingresso di misura supplementare monofase, se sono stati configurati 5 ingressi trifase. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 331 2 Funzioni Se precedentemente si sono selezionate le tensioni (tensione), definire ora esattamente quali tensioni misurate o calcolate devono essere incluse nella valutazione della funzione flessibile. Le funzioni di tensione sono possibili solo se l'apparecchio dispone di ingressi di tensione. • UL1E..UL3E: le tensioni fase-terra vengono valutate singolarmente e rielaborate. I valori impostati (soglia d'intervento, ritardi) sono tuttavia comuni. • UL1E oppure UL2E oppure UL3E: viene valutata solo la tensione selezionata. La funzione flessibile analizza dunque solo la tensione concatenata qui selezionata. Se si vogliono controllare ulteriori tensioni concatenate, è necessario parametrizzare una funzione flessibile per ciascuna tensione fase-terra da valutare. Ognuna di queste funzioni può essere impostata e ritardata individualmente. • UL12..UL31: le tensioni fase-fase vengono valutate singolarmente e rielaborate. I valori impostati (soglia d'intervento, ritardi) sono tuttavia comuni. • UL12 oppure UL23 oppure UL31: viene valutata solo la tensione fase-fase selezionata. La funzione flessibile analizza dunque solo la tensione concatenata qui selezionata. Se si vogliono controllare ulteriori tensioni concatenate, è necessario parametrizzare una funzione flessibile per ciascuna tensione fase-fase da valutare. Ognuna di queste funzioni può essere impostata e ritardata individualmente. • U0 oppure U1 oppure U2: la componente simmetrica selezionata viene calcolata sulla base delle tre tensioni di fase e valutata (non in caso di trasformatore monofase). Se precedentemente è stata selezionata una delle funzioni di potenza (potenza attiva positiva, potenza attiva negativa, potenza reattiva positiva, potenza reattiva negativa, fattore di potenza), la grandezza corrispondente viene calcolata sulla base delle tensioni di fase e delle tensioni assegnate alle correnti. Le funzioni di potenza sono possibili solo se l'apparecchio dispone di ingressi di tensione. Impostare il metodo di misura per le funzioni di potenza. Si consideri che l'opzione "accurato" ha un tempo proprio rispettivamente più lungo dovuto al calcolo della media su 16 periodi. Tempi di scatto brevi sono possibili con l'opzione "rapido", poiché in tal caso la potenza viene determinata per un solo periodo. Se anche potenze attive o reattive di basso valore devono essere calcolate esattamente sulla base di potenze apparenti di valore alto, è da preferirsi l'opzione "accurato"; inoltre gli errori d'angolo dei trasformatori amperometrici e voltmetrici devono essere compensati mediante adeguata impostazione dell'angolo di errore all'indirizzo 803 CORRECT. U Ang (par. 2.1.4). Indipendentemente dalle grandezze misurate o calcolate che si vogliono rilevare con una funzione flessibile, impostare alla voce "Avviamento in caso di" se la funzione debba avviarsi in caso di superamento in salita o in discesa di un valore limite ancora da impostare. Impostazioni delle funzioni Alla voce "Funzione" è possibile attivare o disattivare una funzione flessibile. Se si imposta Solo segnalazione, questa funzione non emette alcun comando di scatto ma solo una segnalazione. Il comando può essere bloccato quando la funzione è attiva (Blocco Relè). Immettere il valore della soglia d'intervento in una dimensione adatta alla funzione. La dimensione compare automaticamente secondo le configurazioni riportate sopra per la grandezza valutata. Con le impostazioni di configurazione si è già stabilito se si deve controllare un superamento in salita o in discesa del valore limite. È possibile ritardare l'avviamento e la sua ricaduta. Ritardo dell'avviamento significa che, una volta oltrepassato il valore limite, deve trascorrere questo tempo prima che un avviamento venga segnalato e che abbia effetti su altre operazioni. Ritardo della 332 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.22 Funzioni supplementari ricaduta significa che l'avviamento viene mantenuto e prolungato di questo tempo una volta che l'oltrepassamento del valore limite è terminato. Il comando di scatto (se richiesto) può essere ritardato con Ritardo comando di scatto. Questo tempo ha inizio con l'attivazione dell'avviamento (dunque dopo il ritardo dell'avviamento). Si osservi che il ritardo del comando va impostato su una durata superiore a quella di un eventuale ritardo della ricaduta. In caso contrario, ogni avviamento provoca uno scatto, in quanto l'avviamento viene mantenuto per il tempo del ritardo di ricaduta anche se il criterio da sorvegliare ormai non è più soddisfatto. Va notato anche che i tempi impostati sono solo tempi di ritardo supplementari che non comprendono i tempi di risposta delle funzioni (tempi di intervento e di ricaduta interni). Ciò agisce in particolare sulle funzioni di potenza che effettuano misurazioni su 16 periodi di rete. Il rapporto di ricaduta è ampiamente impostabile. Per le funzioni che reagiscono al superamento di un valore limite, esso è minore di 1, per quelle funzioni che reagiscono al passaggio al di sotto di un tale valore, questo rapporto è maggiore di 1. Il campo di taratura possibile si determina automaticamente in base alla configurazione (superamento in salita o superamento in discesa) effettuata per la funzione. Il rapporto di ricaduta attuale dipende dal caso di applicazione. In generale, si può dire che esso è tanto più vicino a 1 quanto più piccola è la differenza tra la soglia d'intervento e i valori ammissibili durante l'esercizio. Si deve evitare un arresto dell'avviamento dovuto a brevi oscillazioni delle grandezze di misura durante il funzionamento. Al contrario, la sensibilità del rapporto di ricaduta non deve essere più elevata del necessario (più vicina ad 1) per evitare avviamenti intermittenti causati da condizioni prossime alla soglia d'intervento. Una funzione flessibile può essere bloccata internamente se, ad es., le grandezze di misura non rientrano nel campo di lavoro delle funzioni, oppure il blocco può essere provocato da supervisioni interne delle grandezze di misura. Se una funzione flessibile è stata configurata in modo da reagire all'elaborazione delle tensioni (tensione o potenza), è possibile attivare un blocco in caso di mancanza della tensione di misura. Ciò vale per le funzioni di minima tensione e in caso di passaggio al di sotto delle componenti di potenza, ma anche per il rilevamento del sistema di sequenza inversa e di sequenza zero. Ma ci sono anche casi in cui un funzionamento intempestivo è da preferirisi ad un funzionamento errato. In questi casi, impostare No ein. Per le funzioni di massima tensione, di regola non è necessario un blocco in caso di mancanza della tensione. Se una funzione flessibile è stata configurata in modo da reagire all'elaborazione delle correnti (corrente o potenza), è possibile causare un blocco in caso di rottura del filo nel circuito di corrente. Ciò vale per le funzioni di minima corrente e in caso di passaggio al di sotto delle componenti di potenza, ma anche per il rilevamento del sistema di sequenza inversa e di sequenza zero. Ma ci sono anche casi in cui un funzionamento intempestivo è da preferirisi ad un funzionamento errato. In questi casi, impostare No ein. Per le funzioni di massima corrente, non è necessario di regola un blocco in caso di rottura del filo nel circuito di corrente. Altre operazioni Se si è creata, configurata e impostata una funzione flessibile, le rispettive segnalazioni vanno registrate nella matrice di parametrizzazione di DIGSI. Queste segnalazioni sono di carattere generale e designano il numero sequenziale della funzione flessibile, ad es. „Flx01 Avv L1“. È possibile modificare i loro nomi a seconda dell'applicazione. Successivamente, parametrizzare queste segnalazioni su ingressi/uscite binarie (se necessario). 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 333 2 Funzioni 2.22.7.3 Tabella parametri I parametri il cui indirizzo è seguito da una "A", possono essere modificati solo con DIGSI, alla voce "Altri parametri". Ind. Parametri Possibilità di impostazione 0 FLEXIBLE FUNC. OFF ON Alarm Only Block relay 0 Pick-up thresh. Pick-up threshold I meas. location 1 0 Pick-up thresh. Pick-up threshold I meas. location 2 0 Pick-up thresh. Pick-up threshold I meas. location 3 0 Pick-up thresh. Pick-up threshold I meas. location 4 0 Pick-up thresh. Pick-up threshold I meas. location 5 0 Pick-up thresh. Pick-up threshold I1 0 Pick-up thresh. Pick-up threshold I2 0 Pick-up thresh. Pick-up threshold I3 0 Pick-up thresh. Pick-up threshold I4 0 Pick-up thresh. Pick-up threshold I5 0 Pick-up thresh. Pick-up threshold I6 0 Pick-up thresh. Pick-up threshold I7 0 Pick-up thresh. Pick-up threshold I8 0 Pick-up thresh. Pick-up threshold I9 0 Pick-up thresh. Pick-up threshold I10 0 Pick-up thresh. Pick-up threshold I11 0 Pick-up thresh. Pick-up threshold I12 0 Pick-up thresh. Pick-up threshold IZ1 0 Pick-up thresh. Pick-up threshold IZ2 0 Pick-up thresh. Pick-up threshold IZ3 0 Pick-up thresh. Pick-up threshold IZ4 0 Pick-up thresh. 0 Preimpostazione Spiegazione OFF Funzione flessibile 0.001 .. 1.500 A 0.100 A Soglia avviamento IZ3 sens. Pick-up thresh. 0.001 .. 1.500 A 0.100 A Soglia avviamento IZ4 sens. 0 Pick-up thresh. 0.05 .. 35.00 I/InS 2.00 I/InS Soglia avviamento I-side 0 P.U. THRESHOLD 1.0 .. 170.0 V 110.0 V Soglia avviamento 0 P.U. THRESHOLD 1.0 .. 170.0 V 110.0 V Soglia avviamento 0 P.U. THRESHOLD 40.00 .. 66.00 Hz 51.00 Hz Soglia avviamento 0 P.U. THRESHOLD 10.00 .. 22.00 Hz 18.00 Hz Soglia avviamento 334 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.22 Funzioni supplementari Ind. Parametri Possibilità di impostazione 0 P.U. THRESHOLD Pickup Threshold 0 Pick-up thresh. 0.01 .. 17.00 P/SnS 0 Pick-up thresh. Pick-up threshold Q meas. location 0 Pick-up thresh. 0 Preimpostazione Spiegazione 1.10 P/SnS Soglia avviamento P-lato 0.01 .. 17.00 Q/SnS 1.10 Q/SnS Soglia avviamento Q-lato P.U. THRESHOLD -0.99 .. 0.99 0.50 Soglia avviamento 0 T TRIP DELAY 0.00 .. 3600.00 sec 1.00 sec Tempo di ritardo scatto 0A T PICKUP DELAY 0.00 .. 60.00 sec 0.00 sec Ritardo dell'avviamento 0A T DROPOUT DELAY 0.00 .. 60.00 sec 0.00 sec Ritardo di ricaduta 0A BLOCKED BY FFM YES NO YES Blocco in caso di assenza d. tens. mis. 0A Blk I brkn cond YES NO YES Blocco conduttore interrotto percorso TA 0A DROPOUT RATIO 0.70 .. 0.99 0.95 Rapporto di ricaduta 0A DROPOUT RATIO 1.01 .. 3.00 1.05 Rapporto di ricaduta 2.22.7.4 Informazioni N° Informazione Tipo di inf. Spiegazione 235.2110 >BLOCK $00 SP >Funzione $00 blocco 235.2111 SP >Funzione $00 SCATTO istantanea 235.2113 >$00 BLK.TDly >$00 instant. SP >Funzione $00 blocco tempo 235.2114 >$00 BLK.TRIP SP >Funzione $00 blocco tempo 235.2115 >$00 BL.TrpL1 SP >Funzione $00 blocco SCATTO L1 235.2116 >$00 BL.TrpL2 SP >Funzione $00 blocco SCATTO L2 235.2117 >$00 BL.TrpL3 SP >Funzione $00 blocco SCATTO L3 235.2118 $00 BLOCKED OUT Funzione $00 bloccata 235.2119 $00 OFF OUT Funzione $00 disattivata OFF 235.2120 $00 ACTIVE OUT Funzione $00 attiva 235.2121 $00 picked up OUT Funzione $00 avviamento 235.2122 $00 pickup L1 OUT Funzione $00 avviamento L1 235.2123 $00 pickup L2 OUT Funzione $00 avviamento L2 235.2124 $00 pickup L3 OUT Funzione $00 avviamento L3 235.2125 $00 Time Out OUT Funzione $00 scadere di tempo 235.2126 $00 TRIP OUT Funzione $00 Scatto 235.2128 $00 inval.set OUT Funktion $00 Errore Param. 235.2701 >$00 Blk Trip12 SP >Funzione $00 blocco Scatto L12 235.2702 >$00 Blk Trip23 SP >Funzione $00 blocco Scatto L23 235.2703 >$00 Blk Trip31 SP >Funzione $00 blocco Scatto L31 235.2704 $00 Pick-up L12 OUT Funzione $00 Avviamento L12 235.2705 $00 Pick-up L23 OUT Funzione $00 Avviamento L23 235.2706 $00 Pick-up L31 OUT Funzione $00 Avviamento L31 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 335 2 Funzioni 2.22.8 Funzione flessibile 2.22.8.1 Tabella parametri I parametri il cui indirizzo è seguito da una "A", possono essere modificati solo con DIGSI, alla voce "Altri parametri". Ind. Parametri Possibilità di impostazione Preimpostazione Spiegazione 0 MEAS. QUANTITY I-Meas Loc/side Curr. I1..I12 Curr. IZ1..IZ4 Voltage P forward P reverse Q forward Q reverse Power factor Frequency I-Meas Loc/side Selezione della grandezza di misura 0 Func. assigned Side 1 Side 2 Side 3 Side 4 Side 5 Measuring loc.1 Measuring loc.2 Measuring loc.3 Measuring loc.4 Measuring loc.5 Side 1 La funzione è applicata a 0 Func. per phase IL1..IL3 IL1 IL2 IL3 3I0 (Zero seq.) I1 (Pos. seq.) I2 (Neg. seq.) IL1..IL3 La funzione utilizza componente (i) 0 Func. assigned I-CT 1 I-CT 2 I-CT 3 I-CT 4 I-CT 5 I-CT 6 I-CT 7 I-CT 8 I-CT 9 I-CT 10 I-CT 11 I-CT 12 I-CT 1 La funzione è applicata a 0 Func. assigned AuxiliaryCT IX1 AuxiliaryCT IX2 AuxiliaryCT IX3 AuxiliaryCT IX4 AuxiliaryCT IX1 La funzione è applicata a 336 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.22 Funzioni supplementari Ind. Parametri Possibilità di impostazione Preimpostazione Spiegazione 0 Func. per phase UL1E..UL3E UL1E UL2E UL3E UL12..UL31 UL12 UL23 UL31 U0 (Zero seq.) U1 (Pos. seq.) U2 (Neg. seq.) U4/Uen UL1E..UL3E Function utilises component(s) 0 PICKUP WITH Exceeding Dropping below Exceeding Avviamento con 0A Type of meas. accurate fast accurate Selezione tipo di misura 2.22.9 Registrazioni perturbografiche La protezione differenziale 7UT613/63x è dotata di una memoria dei dati di guasto. 2.22.9.1 Descrizione della funzione I valori istantanei delle grandezze di misura IL1 S1, IL2 S1, IL3 S1, IL1 S2, IL2 S2, IL3S2, 3I0S1, 3I0S2, I7, I8 e Idiff L1, Idiff L2, Idiff L3, Istab L1, Istab L2, Istab L3 vengono campionati su una griglia di 1,667 ms (a 50 Hz) e archiviati in un registro a scorrimento (16 valori campionati per periodo). Nella protezione monofase per sbarre vengono utilizzate, invece delle prime 6 correnti di fase, le correnti monofase I1 bis I6, le correnti omopolari non hanno importanza. In caso di guasto, i dati vengono memorizzati per un intervallo di tempo impostabile, comunque non superiore a 5 secondi per ciascuna registrazione. Vengono memorizzati fino a 8 guasti. La capacità totale della memoria corrisponde a ca. 5 s. La memoria dei dati di guasto si aggiorna automaticamente ogni qualvolta si verifica un nuovo guasto e non è pertanto necessaria alcuna conferma. Le registrazioni oscillografiche possono essere iniziate automaticamente con l'avviamento della protezione oppure anche mediante ingresso binario, tramite l'interfaccia operatore integrata, l'interfaccia seriale di comando e l'interfaccia seriale di servizio. Attraverso le interfacce, i dati possono essere richiamati da un personal computer ed elaborati mediante il programma di gestione dei dati di protezione DIGSI e il programma grafico SIGRA 4. Quest'ultimo elabora graficamente i dati registrati durante un guasto e calcola dai valori di misura derivati ulteriori grandezze, quali potenza e valori efficaci. Le grandezze di misura possono essere rappresentate, a scelta, in grandezze primarie e secondarie. Inoltre i segnali vengono rappresentati sotto forma di tracce binarie (flag), per es. „Avviamento“ e „Scatto“. Se l'apparecchio dispone di un'interfaccia di sistema seriale, i dati di guasto possono essere richiamati da un'unità centrale attraverso questa interfaccia. L'analisi dei dati 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 337 2 Funzioni viene effettuata nell'unità centrale con l'ausilio di programmi idonei. Le grandezze di misura vengono riferite al loro valore massimo, unificate sul valore nominale e preparate per la rappresentazione grafica. Inoltre i segnali vengono rappresentati sotto forma di tracce binarie (flag), per es. „Avviamento“ e „Scatto“. La trasmissione ad un'unità centrale può essere eseguita automaticamente, in particolare dopo ogni avviamento della protezione oppure dopo uno scatto. 2.22.9.2 Indicazioni per l'impostazione I parametri relativi alle registrazioni perturbografiche sono accessibili nel sottomenu REGISTRAZIONE OSCILLOPERTURBOGRAFIA del menu PARAMETRI. Il dispositivo fa distinzione fra l'istante di riferimento della registrazione perturbografica e il suo criterio di memorizzazione (indirizzo 901 WAVEFORMTRIGGER). Normalmente l'istante di riferimento corrisponde all'avviamento dell'unità, ovvero l'avviamento di una qualsiasi funzione di protezione viene associato all'istante 0. Come criterio di memorizzazione può essere assunto ugualmente l'avviamento dell'unità (Save w. Pickup) oppure lo scatto della protezione (Save w. TRIP). Lo scatto della protezione (Start w. TRIP) può anche essere adottato come istante di riferimento; in questo caso lo scatto della protezione dovrà essere adottato anche come criterio di memorizzazione. Il tempo effettivo di memorizzazione comincia con il tempo di registrazione prima del guasto PRE. TRIG. TIME (indirizzo 904) prima dell'istante di riferimento e termina allo scadere di un tempo successivo al guasto POST REC. TIME (indirizzo 905) in seguito alla scomparsa del criterio di memorizzazione. Il tempo di memorizzazione massimo consentito per ciascuna registrazione perturbografica MAX. LENGTH viene impostato all'indirizzo 903. Per ogni registrazione sono disponibili 5 s al massimo per la memorizzazione. Complessivamente possono essere memorizzate fino a 8 registrazioni con un tempo totale di 5 s massimo. La registrazione perturbografica può essere attivata anche mediante ingresso binario oppure mediante l'interfaccia operatore (comando dal pannello frontale) collegata a un PC. La registrazione è dinamica. L'indirizzo 906 BinIn CAPT.TIME determina la lunghezza della registrazione oscilloperturbografica (fino al valore massimo MAX. LENGTH, indirizzo 903). A questo tempo si aggiungono i tempi di registrazione di prima e dopo il guasto. Se il tempo per l'ingresso binario viene impostato su ∞, la memorizzazione continuerà per tutto il tempo in cui l'ingresso binario risulterà eccitato (staticamente), ma al massimo per il tempo MAX. LENGTH (indirizzo 903). 2.22.9.3 Tabella parametri Ind. Parametri Possibilità di impostazione Preimpostazione Spiegazione 901 WAVEFORMTRIGGE R Save w. Pickup Save w. TRIP Start w. TRIP Save w. Pickup Registrazione Oscilloperturbografia 903 MAX. LENGTH 0.30 .. 5.00 sec 1.00 sec Lunghezza max registrazione oscillo. 904 PRE. TRIG. TIME 0.05 .. 0.50 sec 0.10 sec Tempo di registrazione prima del guasto 338 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.22 Funzioni supplementari Ind. Parametri Possibilità di impostazione Preimpostazione Spiegazione 905 POST REC. TIME 0.05 .. 0.50 sec 0.10 sec Tempo di registrazione dopo fine guasto 906 BinIn CAPT.TIME 0.10 .. 5.00 sec; ∞ 0.50 sec Tempo di registrazione da ingr. binario 2.22.9.4 Informazioni N° Informazione Tipo di inf. IntSP Spiegazione - FltRecSta Avvio registrazione guasto 4 >Trig.Wave.Cap. SP >Avvio registrazione oscilloperturbograf. 30053 Fault rec. run. OUT Registrazione guasto in corso 2.22.10 Strumenti di messa in servizio La messa in servizio dell'apparecchio è supportata da un complesso strumento di messa in servizio e di osservazione. 2.22.10.1WebMonitor Per l'osservazione e la verifica delle grandezze di misura e di tutto il sistema della protezione differenziale, l'apparecchio dispone di un complesso strumento di messa in servizio e di osservazione. Esso consente, con l'ausilio di un PC con browser web, una rappresentazione completa dei valori della protezione differenziale, dei valori di misura, delle segnalazioni e dello stato dell'impianto. Il software è parte integrante dell'apparecchio; la relativa guida online è disponibile su CD-ROM con DIGSI o in Internet. Per la comunicazione dell'apparecchio con il browser del PC sono necessari alcuni presupposti. Oltre all'adattamento della velocità di trasmissione è necessario un indirizzo IP affinché l'apparecchio possa essere identificato dal browser. Nel dispositivo 7UT613/63x la velocità di trasmissione è 115 kbaud; l'indirizzo IP è in caso di collegamento all' interfaccia operatore anteriore: 192.168.1.1, in caso di collegamento all' interfaccia di servizio posteriore (port C): 192.168.2.1. Il „Web-Monitor“ mostra il lato frontale dell'apparecchio con la sua tastiera e il display sul monitor e consente di comandare l'apparecchio dal PC. Con il puntatore del mouse si può simulare il comando dell'apparecchio. Valori di misura e grandezze derivate vengono rappresentati graficamente come diagrammi vettoriali. Inoltre è possibile vedere i diagrammi di scatto; le grandezze scalari sono indicate sotto forma di numeri. La maggior parte dei valori di misura riportati nel par. 2.22.2 possono essere visualizzati anche sul „WebMonitor“. Informazioni più dettagliate sono riportate nella guida online del „WebMonitor“. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 339 2 Funzioni Descrizione Questo strumento consente, ad es., la rappresentazione grafica su un PC delle correnti e dei loro angoli di fase per entrambi i lati di un oggetto da proteggere. Oltre ai diagrammi vettoriali delle grandezze di misura vengono indicati anche valori numerici. La figura seguente riporta un esempio di questa funzione. Possono essere rappresentate la grandezza delle correnti differenziali e di stabilizzazione e la loro posizione rispetto alla caratteristica di scatto impostata. Figura 2-125 340 Rappresentazione vettoriale dei valori di misura secondari - esempio 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.23 Valori medi, minimi e massimi 2.23 Valori medi, minimi e massimi I valori medi, minimi e massimi e i valori minimi e massimi di lungo termine possono essere calcolati dalla 7UT613/63x ed essere letti con l'istante (data e ora) del loro ultimo aggiornamento. È possibile definire le grandezze per i valori medi, minimi e massimi e creare fino a 20 unità di calcolo in DIGSI, all'opzione del menu „valori di misura ampliati 1-20“ nel menu „Funzioni“. Il parametro „Ingresso valore misurato“ stabilisce la grandezza di misura in base alla quale vengono calcolati i valori medi e i valori minimi e massimi. Sono selezionabili le correnti di linea dei punti di misura e dei lati, le tensioni, i valori di potenza, le correnti omopolari, la frequenza e i valori della protezione differenziale. La selezione delle grandezze d'ingresso varia in funzione della protezione 7UT613/63x e delle impostazioni dei parametri di configurazione. Con il parametro „Estensione dei valori di misura ampliati“ si può stabilire se devono essere calcolati i valori medi, minimi e massimi oppure i valori minimi e massimi di valori medi di lungo termine oppureuna combinazione di essi. Estensione dei valori di misura ampliati: min/max min/max/medi min/max/medi + min/max di medi medi medi + min/max di medi I valori medi, minimi e massimi calcolati, compaiono nel menu dell'apparecchio „Valori di misura“ nei menu „MW-Valori medi“, „Medi, min/max“ e „MW, min/max“ e in DIGSI nei menu „Valori min e max“, „Valori medi“ e „Valori min e max dei valori medi“ al menu „Valori min/max- e valori medi“ nel menu „Valori di misura“. I risultati dell'unità di calcolo si possono azzerare mediante la segnalazione/segnalazione di ingresso binario impostata nel parametro „Reset valore mis. in progress“ oppure tramite DIGSI o il pannello operatore integrato. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 341 2 Funzioni 2.23.1 Regolazione della richiesta di misure 2.23.1.1 Indicazioni per l'impostazione Formazione dei valori medi L'istante di sincronizzazione entro un'ora, l'intervallo di tempo e l'intervallo di tempo per la media possono essere impostati tramite parametri. La selezione dell'intervallo di tempo per la formazione di valori medi è effettuata con il parametro 7611 DMD Interval nel rispettivo gruppo di parametri da A a D sotto REGOL. MISURE. La prima cifra indica la durata della finestra dei valori medi in minuti, la seconda cifra indica la frequenza dell'aggiornamento effettuata all'interno della finestra dei tempi. 15 Min., 3 Subs significa, per es., la formazione del valore medio di tutti i valori di misura per una durata di 15 minuti. L'aggiornamento di un'uscita viene effettuato ogni 15/3 = 5 minuti. L'indirizzo 7612 DMD Sync.Time permette di stabilire se l'intervallo di tempo per la formazione dei valori medi, selezionato all'indirizzo 7611, debba essere sincronizzato all'ora piena (On The Hour) o in un altro momento (15 After Hour, 30 After Hour oppure 45 After Hour). La modifica dei parametri di calcolo dei valori medi provoca la cancellazione dei valori di misura registrati. I nuovi risultati del calcolo della media sono disponibili solo allo scadere dell'intervallo di tempo parametrizzato. 2.23.1.2 Tabella parametri Ind. Parametri Possibilità di impostazione Preimpostazione Spiegazione 7611 DMD Interval 15 Min., 1 Sub 15 Min., 3 Subs 15 Min.,15 Subs 30 Min., 1 Sub 60 Min., 1 Sub 60 Min.,10 Subs 5 Min., 5 Subs 60 Min., 1 Sub Richiesta intervalli di calcolo 7612 DMD Sync.Time On The Hour 15 After Hour 30 After Hour 45 After Hour On The Hour Richiesta sincronizzazione tempo 2.23.2 Valori minimi e massimi 2.23.2.1 Indicazioni per l'impostazione Il reset dei valori minimi e massimi può essere effettuato periodicamente a partire da un istante preselezionato. Questo reset viene attivato all'indirizzo 7621 MinMax cycRESET con YES. All'indirizzo 7622 MiMa RESET TIME è indicato l'istante (ovvero il minuto del giorno in cui è effettuato il reset), all'indirizzo 7623 MiMa RESETCYCLE la durata del ciclo di reset (indicato in giorni) e all'indirizzo 7624 MinMaxRES.START l'istante di avvio del reset ciclico al termine della parametrizzazione (in giorni). 342 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.23 Valori medi, minimi e massimi 2.23.2.2 Tabella parametri Ind. Parametri Possibilità di impostazione Preimpostazione Spiegazione 7621 MinMax cycRESET NO YES YES Funzione di RESET ciclo automatico 7622 MiMa RESET TIME 0 .. 1439 min 0 min Timer min./max. di RESET 7623 MiMa RESETCYCLE 1 .. 365 Days 7 Days Periodo ciclico min./max. di RESET 7624 MinMaxRES.START 1 .. 365 Days 1 Days min./max. AVV. RESET è in: 2.23.2.3 Informazioni N° Informazione Tipo di inf. Spiegazione - ResMinMax IntSP_Ev Resettaggio contatoremin.max. 11001 >Reset MinMax SP >Reset ValoriMinMax 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 343 2 Funzioni 2.24 Elaborazione dei comandi Nell'apparecchio SIPROTEC 4 7UT613/63x è integrata una funzione di elaborazione dei comandi che permette di comandare l'interruttore e altri organi di manovra dell'impianto. I comandi possono provenire da quattro fonti: • comando sul posto tramite il pannello operatore del dispositivo (eccetto che nella variante senza pannello operatore) • comando tramite DIGSI • comando a distanza tramite unità centrale (ad es. SICAM) • funzione automatica (ad es. mediante ingresso binario) Vengono supportati impianti di distribuzione a sbarra semplice e multipla. Il numero degli organi di manovra da controllare è limitato solo dal numero di ingressi e uscite binarie disponibili. Il dispositvo offre un alto livello di sicurezza relativamente a manovre intempestive grazie a controlli di interblocco e può interagire con una vasta gamma di apparecchiature elettriche e con diversi modi operativi. 2.24.1 Autorizzazione al controllo e modo di controllo 2.24.1.1 Tipi di comando Comandi al processo Questi comprendono tutti i comandi che agiscono direttamente sugli organi di manovra dell'impianto di distribuzione e provocano una modifica di stato del processo: • Comandi di commutazione di interruttori (non sincronizzati o sincronizzati mediante la funzione associata di controllo di sincronismo e di chiusura), di sezionatori e dispersori, • Comandi a gradini, ad es. per aumentare oppure diminuire il livello del commutatore di tensione, • Comandi di posizionamento con durata parametrizzabile, ad es. per la regolazione di bobine di Petersen. Comandi interni all'apparecchio Questi comandi non agiscono direttamente sulle uscite binarie del dispositivo. Essi servono ad avviare una funzione interna, a comunicare oppure a confermare all'apparecchio un cambiamento di stato. • Comandi di „adattamento“ dello stato di informazione di oggetti accoppiati al processo, quali segnalazioni e stati di commutazione, ad es., in caso di mancanza di accoppiamento del processo. Un adattamento viene indicato nello stato dell'informazione e può essere visualizzato di conseguenza. • Comandi di marcatura (per l'„impostazione“) che permettono di fissare lo stato di oggetti interni, ad es., cancellare/riinizializzare il livello di commutazione (remoto/locale), le commutazioni di parametri, i blocchi di trasmissione e i valori di conteggio. • Comandi di conferma e resettaggio per il set/reset di memorie interne oppure di dati. • Comandi di stato di informazione per fissare/eliminare l'informazione supplementare „Stato di informazione“ di un oggetto di processo quali: – Inibizione dell'acquisizione – Blocco di un'uscita. 344 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.24 Elaborazione dei comandi 2.24.1.2 Percorso di comando Meccanismi di sicurezza nel percorso di comando permettono di assicurare che un comando abbia luogo solo in seguito alla verifica di tutti i criteri prestabiliti dall'utente. Funzioni di interblocco possono essere programmate separatamente per ogni mezzo di esercizio Infine, viene controllata anche l'esecuzione del comando. La sequenza completa dell'esecuzione di un comando viene descritta brevemente qui di seguito: Controllo della richiesta di un comando I seguenti punti devono essere rispettati: • Immissione del comando, ad es. mediante il comando integrato: – Verifica della password → diritto di accesso; – Verifica del modo di commutazione (bloccato/sbloccato) → selezione delle caratteristiche di sbloccaggio. • Verifiche dei comandi programmabili: – Attivazione modo; – Controllo della direzione di commutazione (confronto nominale-reale); – Protezione contro errori di commutazione, interblocco zone (logica tramite CFC); – Protezione contro errori di commutazione, interblocco impianto (centralizzato tramite SICAM); – Blocco di doppio comando (blocco di manovre parallele); – Blocco da protezione (blocco di manovre mediante funzioni di protezione); – Verifica del sincronismo prima di un comando di chiusura • Verifiche dei comandi predefinite: – Controllo del tempo di processo (supervisione del tempo tra richiesta ed elaborazione del comando); – Parametrizzazione in corso (durante la parametrizzazione un comando viene rifiutato oppure ritardato); – Mezzo di esercizio disponibile come uscita; – Blocco di un'uscita (se il blocco di un'uscita è stato programmato per un oggetto ed è attivo al momento dell'elaborazione del comando, quest'ultimo viene rifiutato) – Modulo guasto hardware; – Comando per questo mezzo di esercizio già attivo (per un mezzo di esercizio può essere eseguito solo un comando in un determinato istante, blocco di doppio comando); – Controllo 1 di n (per selezioni multiple quali relè o comandi di protezione configurati sugli stessi contatti il dispositivo verifica se un comando è già stato lanciato per i rispettivi relè di uscita o se è presente un comando della protezione. Qui vengono tollerate sovrapposizioni nella stessa posizione dell'interruttore). Supervisione dell'esecuzione dei comandi 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 Vengono controllati: • Interruzione di un comando in seguito a una richiesta di annullamento; • Supervisione del tempo di esecuzione (tempo di controllo segnalazione di conferma). 345 2 Funzioni 2.24.1.3 Protezione contro errori di commutazione Una protezione contro errori di commutazione può essere realizzata mediante la logica CFC definibile dall'utente. I controlli degli errori di commutazione in un sistema SICAM/SIPROTEC 4 si distinguono di regola in: • Interblocco impianto testato nell'unità centrale (per la sbarra), • Interblocchi zone testati nell'unità di zona (per la linea). • interblocchi a copertura di zona tramite messaggi GOOSE, direttamente tra unità di zona e protezioni (con introduzione della norma IEC 61850; la comunicazione tra i dispositivi con GOOSE ha luogo mediante il modulo EN100); L'interblocco impianto è supportato dalla riproduzione del processo nell'unità centrale. L'interblocco zone è supportato dalla riproduzione dell'oggetto (segnalazioni di conferma) nell'unità di zona (qui dunque l'apparecchio SIPROTEC 4), come è stato stabilito tramite la programmazione (si veda il manuale del sistema SIPROTEC 4). L'entità delle verifiche di interblocco viene stabilita mediante la logica di interblocco e la parametrizzazione. Informazioni più dettagliate sul tema GOOSE sono riportate nella descrizione del sistema SIPROTEC 4/1/. Gli apparecchi di manovra soggetti ad un interblocco di impianto nell'unità centrale, vengono contrassegnati con un parametro nell'unità di zona (nella matrice di parametrizzazione). Per tutti i comandi si può stabilire se la commutazione deve essere effettuata con interblocco (modo normale) oppure senza interblocco (modo test): • per comandi sul posto con richiesta della password non parametrizzata, • per comandi automatici dell'elaborazione dei comandi CFC mediante caratteristiche di sbloccaggio, • per comandi locali/remoti mediante ulteriore comando di sbloccaggio tramite profibus. Collegamento interbloccato/sbloccato Nelle apparecchiature SIPROTEC 4 i controlli di comando programmabili vengono denominati anche „interblocchi standard“. Tali controlli possono essere attivati (controllo bloccato/controllo flag) oppure disattivati (sbloccati) mediante DIGSI. Per controllo sbloccato oppure non bloccato si intende ogni operazione di comando durante la quale le condizioni di interblocco precedentemente configurate non vengono verificate. Per controllo sbloccato oppure non bloccato si intende invece ogni operazione di comando durante la quale le condizioni di interblocco precedentemente configurate vengono verificate nell'ambito del controllo di comando. Se una condizione non viene soddisfatta, il comando viene rifiutato con una segnalazione seguita dal segno meno (ad es. „CO–“) e con una rispettiva risposta di comando. Il comando viene ugualmente rifiutato se un controllo di sincronismo è previsto prima della chiusura e se le condizioni di sincronismo non sono soddisfatte. Nella tabella 2-18 sono riportati i tipi di comando possibili in un apparecchio di manovra e le rispettive segnalazioni. I messaggi contrassegnati con *) vengono visualizzati nella forma illustrata sul display dell'unità solo nelle segnalazioni di esercizio. In DIGSI, invece, essi appaiono al livello dei messaggi spontanei. 346 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.24 Elaborazione dei comandi Tabella 2-18 Tipi di comando e rispettive segnalazioni Tipo di comando Causa Segnalazione Collegamento CO CO +/– Comando di adattamento Adattamento MT MT+/– Comando di stato informazione, inibizione dell'acquisizione Inibizione dell'acquisizione ES ST+/– *) Comando di stato informazione, blocco uscita Blocco uscita AS ST+/– *) Comando di annullamento Annullamento CA CA+/– Comando processo Comando Il segno "più" nel messaggio indica una conferma del comando: il risultato del comando è quello atteso, quindi positivo. Allo stesso modo, il segno "meno" indica un risultato negativo inatteso. Il comando è stato rifiutato. La figura 2-126 mostra un esempio di messaggi relativi all'esecuzione di un comando e delle relative risposte in seguito a una manovra dell'interruttore con esito positivo. Il controllo degli interblocchi può essere programmato separatamente per tutti gli apparecchi di manovra e i controlli flag. Altri comandi interni, quali adattamento o annullamento, non vengono verificati e vengono realizzati indipendentemente dagli interblocchi. Figura 2-126 Interblocco standard Esempio di una segnalazione di esercizio in seguito al collegamento dell'interruttore Q0 Gli interblocchi standard corrispondono ai controlli definiti in fase di programmazione degli ingressi e delle uscite associati a ciascun apparecchio di manovra (si veda la descrizione del sistema SIPROTEC 4). La figura 2-127 mostra un diagramma logico di queste condizioni di interblocco nell'apparecchio. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 347 2 Funzioni Figura 2-127 1) Interblocchi standard Controllo sorgente REMOTO comprende sorgente LOCALE (LOCALE Comando attraverso unità centrale nella stazione REMOTO Comando attraverso telecontrollo all'unità centrale e dall'unità centrale all'apparecchio) Le condizioni di interblocco programmate possono essere lette sul display del dispositivo. Esse sono contrassegnate da lettere il cui significato è riportato nella tabella 2-19: Tabella 2-19 Caratteristiche di sbloccaggio Caratteristiche di sbloccaggio Attivazione modo Identificazione (abbreviazione) Visualizzazione sul display SV S Zona/sist. interb. A Interblocco zone FV F Interruttore già in pos. (contr. pos. interruttore) SI I Blocco da protezione SB B Interblocco impianto La figura 2-128 mostra un esempio di visualizzazione sul display delle condizioni di interblocco di tre apparecchiature di controllo. Le abbreviazioni utilizzate sono riportate nella tabella 2-19. Vengono visualizzate tutte le condizioni di interblocco parametrizzate. 348 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 2.24 Elaborazione dei comandi Figura 2-128 Logica di abilitazione mediante CFC Esempio di condizioni di interblocco programmate Per l'interblocco zone, la logica di abilitazione può essere sviluppata facendo uso della logica programmabile CFC. L'informazione „abilitazione“ oppure „interblocco zone“ è messa a disposizione mediante le rispettive condizioni di abilitazione (ad es. „Abilitazione SG ON“ e „Abilitazione SG OFF“ con le informazioni: ON / OFF). 2.24.1.4 Memorizzazione/acquisizione dei comandi Durante il trattamento dei comandi, le segnalazioni di comando e di processo vengono inviate, indipendentemente dal loro ulteriore impiego e trattamento successivo, alla funzione di elaborazione delle segnalazioni. Ognuna di queste segnalazioni contiene un'informazione relativa alla sua origine. Se sono state rispettivamente impostate (configurate), queste segnalazioni vengono registrate nel protocollo delle segnalazioni di esercizio. Conferma del comando a livello del comando integrato Tutte le segnalazioni con controllo sorgente VQ_LOCALE si convertono in una risposta di servizio e vengono visualizzate quindi sul display. Conferma dei comandi locale/remoto/Digsi Le segnalazioni con controllo sorgente VQ_LOCALE/REMOTO/DIGSI devono essere inviate al loro iniziatore indipendentemente dalla configurazione (programmazione sull'interfaccia seriale). La conferma del comando non ha luogo mediante una risposta di servizio come per il comando locale, ma tramite il protocollo normale dei comandi e delle segnalazioni. Supervisione delle segnalazioni di conferma L'elaborazione di comandi esegue, per tutte le procedure di comando con segnalazione di conferma, una supervisione del tempo. Parallelamente al comando viene avviato un tempo di supervisione (supervisione di durata comando), che controlla se l'apparecchio di manovra ha raggiuto la posizione desiderata entro tale tempo. All'arrivo della segnalazione di conferma, il tempo di supervisione viene fermato. Se non viene emessa nessuna segnalazione, viene visualizzata la risposta di servizio „Com. fuori tempo“ e la procedura viene interrotta. Nelle segnalazioni di esercizio vengono protocollati anche i comandi e le loro segnalazioni di conferma. La conclusione normale di un comando ha luogo con l'arrivo della segnalazione di conferma (Disp. rit. OK) dell'apparecchio di manovra interessato oppure con l'emissione di un messaggio alla conclusione del comando (nel caso di comandi senza segnalazione di processo). Il segno "più" nella segnalazione indica una conferma del comando. Il comando è stato concluso positivamente. Allo stesso modo, il segno "meno" indica un risultato negativo inatteso. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 349 2 Funzioni Emissione del comando/eccitazione relè I tipi di comando necessari per l'inserzione e la disinserzione di apparecchi di manovra oppure per il posizionamento superiore/inferiore di stadi del trasformatore sono stati stabiliti in fase di programmmazione. Si veda anche la descrizione del sistema SIPROTEC 4. 2.24.1.5 Informazioni N° Informazione Tipo di inf. Spiegazione - Cntrl Auth IntSP Autorizzione controllo - Cntrl Auth DP Autorizzione controllo - ModeREMOTE IntSP Modo di controllo REMOTO - ModeLOCAL IntSP Modo di controllo LOCALE - ModeLOCAL DP Modo di controllo LOCALE - CntrlDIGSI LV Controllo DIGSI ■ 350 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 Montaggio e messa in servizio 3 Questo capitolo si rivolge a esperti addetti alla messa in servizio. Essi devono avere esperienza nella messa in servizio di dispositivi di protezione e di comando, avere conoscenza del funzionamento della rete e delle regole e delle disposizioni in materia di sicurezza. È possibile che si rendano necessari alcuni adattamenti dell'hardware ai dati dell'impianto. Per le prove primarie, l'oggetto da proteggere (linea, trasformatore, ecc.) deve essere inserito. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 3.1 Montaggio e collegamento 352 3.2 Controllo dei collegamenti 388 3.3 Messa in servizio 394 3.4 Attivazione dell'apparecchio 438 351 3 Montaggio e messa in servizio 3.1 Montaggio e collegamento In generale AVVERTENZA Fare attenzione che trasporto, stoccaggio, installazione o montaggio vengano effettuati correttamente. La mancata osservanza di tali norme può comportare incidenti mortali, lesioni del personale o notevoli danni materiali all'apparecchiatura. Il funzionamento sicuro e senza guasti del dispositivo presuppone un trasporto appropriato, un adeguato immagazzinaggio, l'installazione e il montaggio da parte di personale qualificato e l'osservazione delle avvertenze e delle istruzioni del manuale. In particolare, sono da osservare le prescrizioni generali di installazione e di sicurezza per il lavoro con impianti elettrici ad alta tensione (per es. DIN, VDE, EN, IEC o altri regolamenti nazionali e internazionali). 3.1.1 Indicazioni per la parametrizzazione Premesse Per il montaggio e il collegamento devono essere soddisfatte le seguenti premesse e limitazioni: il controllo dei dati nominali dell'apparecchio consigliati nella descrizione del sistema SIPROTEC 4 è stato eseguito e la loro concordanza con i dati dell'impianto è stata verificata. Varianti di collegamento Gli schemi generali sono riportati nell'appendice A.2. Esempi di collegamento per trasformatori amperometrici e voltmetrici sono riportati nell'appendice A.3. È necessario verificare che le impostazioni dei parametri di configurazione (par.2.1.3) e dei dati dell'impianto (par. 2.1.4) corrispondano all'oggetto da proteggere e ai suoi collegamenti. Oggetto da proteggere L'impostazione dell'oggetto da proteggere (indirizzo 105) deve corrispondere a quella dell'oggetto protetto. Un'impostazione scorretta può causare reazioni imprevedibili dell'apparecchio. Accertarsi che venga impostato per gli autotrasformatori PROT. OBJECT = Autotrasformatore e non Trasformatore trifase. In caso di trasformatore monofase la fase centrale L2 rimane libera. Correnti Il collegamento delle correnti dei trasformatori all'apparecchio va effettuato in funzione dell'impiego previsto. In caso di collegamento trifase, ognuna delle tre correnti di fase è assegnata ai punti di misura. Esempi di collegamento per i diversi oggetti da proteggere sono riportati nell'appendice A.3. Tenere presenti anche gli schemi generali dell'appendice A.2 validi per l'apparecchio ordinato. Assicurarsi della corretta assegnazione dei diversi punti di misura ai lati dell'oggetto da proteggere e agli ingressi di misura dell'apparecchio. 352 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 3.1 Montaggio e collegamento In caso di collegamento bifase di un trasformatore monofase la fase centrale (IL2) rimane libera. L'appendice A.3 riporta degli esempi di collegamento. Se è presente un solo TA, vengono comunque utilizzate entrambe le fasi (IL1 e IL3). Tenere presenti anche gli schemi generali dell'appendice A.2 validi per l'apparecchio ordinato. Nel caso della protezione monofase per sbarre, ogni ingresso di misura è assegnato ad una derivazione di sbarra. L'appendice A.3 mostra un esempio per una fase; le altre devono essere collegate di conseguenza. Tenere presenti anche gli schemi generali dell'appendice A.2 validi per l'apparecchio ordinato. Nel caso in cui siano collegati trasformatori sommatori, va notato che la corrente nominale di uscita dei trasformatori sommatori è normalmente 100mA; gli ingressi di misura dell'apparecchio vanno quindi adattati di conseguenza. Nei dispositivi 7UT613 e 7UT633 solo 9 ingressi di misura si possono commutare su 0,1 A, nel dispositivo 7UT635 se ne possono commutare 12. Accertarsi della corretta assegnazione delle diverse correnti di derivazione agli ingressi di misura dell'apparecchio. Verificare l'assegnazione degli ingressi di corrente monofase. I collegamenti dipendono anch'essi dall'impiego e vengono presi in considerazione in alcuni esempi (appendice A.3). Tenere presenti anche gli schemi generali dell'appendice A.2 validi per l'apparecchio ordinato. Accertarsi della corretta assegnazione dei diversi punti di misura monofase agli ingressi di misura monofase dell'apparecchio. Vedere in merito il par. 2.1.4. Controllare anche i dati nominali e i fattori di adattamento dei TA. Le associazioni delle funzioni di protezione ai lati devono essere coerenti. Ciò concerne in particolare la protezione contro la mancata apertura dell'interruttore, il cui punto di misura (lato) deve coincidere con il lato dell'interruttore da sorvegliare. Tensioni Tensioni di misura sono possibili solo nelle esecuzioni 7UT613 e 7UT633 nella variante corrispondente. Il presente paragrafo va preso in considerazione solo se all'apparecchio sono collegate anche tensioni di misura e di ciò si è tenuto conto durante la configurazione, conformemente a 2.1.4, titolo al margine „Assegnazione degli ingressi di misura della tensione“. Nell'appendice A.3 sono riportate possibili varianti di collegamento per i trasformatori voltmetrici. I collegamenti dei trasformatori voltmetrici devono corrispondere alle impostazioni indicate al par. 2.1.4 (titolo al margine „Assegnazione degli ingressi di misura della tensione“). Prestare attenzione anche al tipo di collegamento per il quarto ingresso di tensione U4, se utilizzato. Ingressi e uscite binarie I collegamenti sul lato dell'impianto dipendono dalle possibilità di configurazione degli ingressi e delle uscite binarie, ovvero dall'adattamento individuale all'impianto. La loro configurazione nella preimpostazione di fabbrica è riportata nelle tabelle dell'appendice A.5. Controllare anche che le strisce con le diciture sulla parte frontale corrispondano alle funzioni di segnalazione parametrizzate. Anche in questo caso è particolarmente importante che, se necessario, le segnalazioni di conferma (contatti ausiliari) dell'interruttore da sorvegliare, utilizzate per la protezione contro la mancata apertura dell'interruttore, siano collegate agli ingressi binari corrispondenti al lato assegnato della protezione contro la mancata apertura dell'interruttore o della commutazione dinamica della soglia d'intervento. Lo stesso vale per il riconoscimento della chiusura manuale nella protezione di massima corrente. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 353 3 Montaggio e messa in servizio Commutazione gruppi di parametri Se la commutazione di gruppi di parametri viene effettuata attraverso ingressi binari, bisogna osservare le indicazioni seguenti: Per il comando di 4 possibili gruppi di parametri devono essere disponibili 2 ingressi binari. Gli ingressi binari sono contrassegnati con „>Param. Selez.1“ e „Param. Selez.2“ e devono essere configurati su due ingressi binari fisici perché sia possibile comandarli. Per il comando di due gruppi di parametri è sufficiente un ingresso binario, cioè „>Param. Selez.1“, poiché l'ingresso binario non configurato „Param. Selez.2“ verrà considerato come non comandato. I segnali di comando devono essere presenti in modo permanente affinché il gruppo di parametri selezionato sia e rimanga attivo. L'assegnazione degli ingressi binari ai gruppi di parametri da A a D è indicata nella seguente tabella, la figura seguente riporta un esempio semplificato di collegamento. Nell'esempio si presuppone che gli ingressi binari siano parametrizzati come normalmente aperti, cioè attivi con tensione (H attiva). Tabella 3-1 Selezione di parametri (commutazione di gruppi di parametri) mediante ingressi binari Ingresso binario risulta attivo >Param. Selez.1 Param. Selez.2 no no Gruppo A sì no Gruppo B no sì Gruppo C sì sì Gruppo D 1) 2) no = ingresso non eccitato sì = ingresso eccitato Figura 3-1 Supervisione del circuito di scatto Schema di collegamento per la commutazione di gruppi di settaggio attraverso ingressi binari (esempio) Assicurarsi che due ingressi binari oppure un ingresso binario e una resistenza equivalente R siano collegati in serie. La soglia di intervento degli ingressi binari deve rimanere chiaramente al di sotto della metà del valore nominale della tensione continua di comando. Se vengono utilizzati due ingressi binari per la supervisione del circuito di scatto, questi devono essere a potenziale zero ovvero senza conduttori comuni. 354 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 3.1 Montaggio e collegamento In caso di impiego di un ingresso binario bisogna inserire una resistenza equivalente R. Questa resistenza R è integrata nel circuito del secondo contatto ausiliario dell'interruttore (Cont.aus.2). La resistenza deve essere dimensionata in modo da consentire che la bobina dell'interruttore (BINT) non sia più eccitata quando quest'ultimo è aperto (Cont. aus. 1 aperto e Cont. aus. 2 chiuso) e che l'ingresso binario (BI1) sia ancora eccitato quando il relè di comando è aperto. Figura 3-2 Principio della supervisione del circuito di scatto con un ingresso binario CRC Contatto del relè di comando INT Interruttore Bint Bobina dell'interruttore Cont.aus.1 Contatto ausiliario interruttore (contatto NA) Cont.aus.2 Contatto ausiliario interruttore (contatto NC) UContr Tensione di comando (tensione di scatto) UIB Tensione di ingresso per l'ingresso binario UR Tensione sulla resistenza equivalente R Resistenza equivalente Da qui risultano, per il dimensionamento, un valore di soglia superiore Rmax e un valore di soglia inferiore Rmin, dai quali andrebbe selezionato come valore ottimale il valore aritmetico medio R: Per garantire la minima tensione per attivare l'ingresso binario, risulta per Rmax: Affinché la bobina dell'interruttore (per il caso sopra citato) non resti eccitata, risulta per Rmin: 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 355 3 Montaggio e messa in servizio IIB (HIGH) Corrente costante con BI energizzato (= 1,7 mA) UIB min tensione minima di energizzazione per BI (= 19 V con impostazione allo stato di fornitura per tensioni nominali 24/48/60 V; 73 V con impostazione allo stato di fornitura per tensioni nominali 110/125/220/250 V) UContr Tensione di comando per circuito di scatto RBint Resistenza ohmica della bobina dell'interruttore UBint (LOW) Tensione massima nella bobina dell'interruttore che non provoca uno scatto Se risulta Rmax < Rmin, il calcolo dev'essere ripetuto con la successiva soglia più bassa UIB min che dev'essere realizzata nel dispositivo mediante uno o più ponticelli a innesto. Per l'assorbimento di potenza della resistenza vale: Esempio IIB (HIGH) 1,7 mA (del dispositivo SIPROTEC 4 7UT613/63x) UIB min 19 V con impostazione allo stato di fornitura per tensioni nominali 24/48/60 V (del dispositivo SIPROTEC 4 7UT613/63x); 73 V con impostazione allo stato di fornitura per tensioni nominali 110/125/220/250 V (del dispositivo SIPROTEC 4 7UT613/63x); UContr. 110 V (dell'impianto / circuito di scatto) RBint 500 Ω (dell'impianto / circuito di scatto) UBint (LOW) 2 V (dell'impianto / circuito di scatto) Rmax = 53 kΩ Rmin = 27 kΩ Viene selezionato il primo valore normale 39 kΩ; per la potenza vale: PR ≥ 0,3 W Thermobox 356 Se la protezione di sovraccarico funziona tenendo conto della temperatura del refrigerante (protezione di sovraccarico con calcolo del punto caldo), uno o due thermobox 7XV5662-xAD possono essere collegati all'interfaccia di servizio (port C). 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 3.1 Montaggio e collegamento 3.1.2 Adattamento dell'hardware 3.1.2.1 In generale Un adattamento successivo dell'hardware alle condizioni dell'impianto può rendersi necessario, ad es., in relazione alle correnti nominali, alla tensione di comando per ingressi binari o alla terminazione di interfacce seriali. Se si effettuano modifiche, tenere conto in ogni caso delle indicazioni di questo paragrafo. Tensione ausiliaria Esistono diversi range di ingresso per la tensione ausiliaria (vedi dati di ordinazione in appendice). Le esecuzioni per DC 60/110/125 V e DC 110/125/220/250 V, AC 115/230 V possono essere adattate modificando dei ponticelli ad innesto. L'attribuzione di questi ponticelli ai range di tensione nominale e la loro disposizione sul circuito stampato sono descritte in „Modulo CPU“. Alla consegna dell'apparecchio, tutti i ponticelli sono impostati correttamente secondo le indicazioni di targa e non devono essere più modificati. Correnti nominali I trasmettitori di ingresso dell'apparecchio sono impostati tramite commutazione di carico su una corrente nominale di 1A o 5A. La posizione dei ponticelli a innesto viene effettuata in fabbrica conformemente alle indicazioni di targa. Se i gruppi di TA sui punti di misura e/o gli ingressi di misura monofase hanno correnti nominali secondarie differenti, è necessario un loro adattamento nell'apparecchio. Lo stesso vale anche per i TA delle diverse derivazioni delle sbarre nel caso di una protezione monofase per sbarre. In caso di protezione monofase per sbarre con trasformatori sommatori interconnessi, le correnti nominali sono generalmente di 100 mA. L'assegnazione dei ponticelli a innesto e la disposizione fisica di questi ultimi sono descritte più avanti, titoli al margine „Modulo di ingresso/uscita C-I/O-2“, „Modulo di ingresso/uscita C-I/O-9 (tutte le esecuzioni)“ e „Modulo di ingresso/uscita C-I/O-9 (solo 7UT635)“. Se si apportano delle modifiche, non dimenticare di trasmetterle all'apparecchio: • In caso di applicazioni trifase e trasformatori monofase, controllare i dati corrispondenti dei trasformatori amperometrici per i punti di misura trifase, vedi par. 2.1.4, titolo al margine „Dati TA per punti di misura trifase“. • In caso di applicazioni trifase e trasformatori monofase, controllare i dati corrispondenti dei trasformatori amperometrici per i punti di misura supplementari monofase, vedi par. 2.1.4, titolo al margine „Dati TA per ingressi supplementari monofase“. • In caso di modifiche riguardanti gli ingressi supplementari monofase sensibili, controllare i rapporti di trasformazione dei TA, cfr. par. 2.1.4, titolo al margine „Dati TA per ingressi supplementari monofase“. • Nel caso di protezione monofase per sbarre, controllare i dati corrispondenti dei trasformatori amperometrici per i punti di misura, cfr. par. 2.1.4, titolo al margine „Dati dei TA con protezione monofase per sbarre“. Tensione di comando per gli ingressi binari Gli ingressi binari vengono impostati dal produttore in modo tale da utilizzare come grandezza di comando una tensione della stessa ampiezza della tensione di alimentazione. Per valori nominali differenti della tensione di comando sul lato dell'impianto, può rendersi necessaria la modifica della soglia di intervento degli ingressi binari. Per modificare la soglia di intervento di un ingresso binario, bisogna cambiare ogni volta un ponticello. L'assegnazione dei ponticelli agli ingressi binari e la loro disposi- 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 357 3 Montaggio e messa in servizio zione fisica sono descritte più avanti ai titoli al margine „Modulo processore C-CPU-2“ e „Modulo(i) di ingresso/uscita C-I/O-1 e C-I/O-10“. Nota Se vengono impiegati ingressi binari per la supervisione del circuito di scatto, si deve considerare che due ingressi binari (e/o un ingresso binario e una resistenza equivalente) sono collegati in serie. Qui la soglia di intervento deve trovarsi chiaramente al di sotto della metà della tensione di comando nominale. Tipo di contatto per relè di uscita Moduli di ingresso/uscita possono contenere relè i cui contatti possono essere impostati a scelta come contatti NA o contatti NC. A questo scopo bisogna cambiare un ponticello. Nei seguenti paragrafi, sotto „Interruttori su circuiti stampati“ viene descritta la corrispondenza tra relè e moduli. Sostituzione di interfacce I moduli interfaccia seriali sono intercambiabili. Per informazioni più dettagliate si veda il par. „Moduli interfaccia“. Terminazione di interfacce inserite su bus Per garantire una trasmissione sicura dei dati, il bus RS485 deve terminare rispettivamente all'ultimo apparecchio del bus con resistenze. A questo scopo, sul circuito stampato e sui moduli delle interfacce sono previste resistenze di terminazione che vengono attivate mediante ponti a innesto. La disposizione dei ponticelli sul modulo dell'interfaccia è descritta successivamente al titolo al margine „Interfaccia RS485“. Pezzi di ricambio Pezzi di ricambio possono essere la batteria tampone, che in caso di guasto della tensione di alimentazione riceve i dati caricati nella batteria RAM, e il fusibile dell'alimentazione di corrente interna. La loro disposizione fisica si ricava dalla vista del modulo CPU. I dati del fusibile sono impressi sul modulo accanto al fusibile (cfr. anche tabella 3-2). Per la sostituzione si tenga conto della descrizione del sistema SIPROPTEC /1/, „Misure di manutenzione e riparazioni“. 3.1.2.2 Smontaggio Smontaggio dell'apparecchio Nota La premessa per i passi che seguono è che l'apparecchio non non sia in stato operativo. 358 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 3.1 Montaggio e collegamento Lavori sui circuiti stampati CAUTELA Fare attenzione quando si modificano elementi del circuito stampato che riguardano i dati nominali dell'apparecchio: La conseguenza è che il codice di ordinazione (MLFB) e i valori nominali di targa non concordano più con l'apparecchio. Se, in casi eccezionali, una tale modifica dovesse essere necessaria, è indispensabile contrassegnare in questo senso l'apparecchio in modo chiaro e ben evidente. A questo scopo, sono a disposizione etichette autoadesive che possono essere usate quale targa supplementare. Se si effettuano lavori sui circuiti stampati, quali controllo o permutazione di elementi di comando oppure sostituzione di moduli, procedere nel modo seguente: • Preparare la postazione di lavoro: preparare un piano di appoggio adatto per componenti che possono danneggiarsi in seguito a scariche elettrostatiche. Sono inoltre necessari i seguenti utensili: – un cacciavite con larghezza utensile da 5 a 6 mm, – un cacciavite con intaglio a croce Pz misura 1, – una chiave a tubo con ampiezza 4,5 mm. • Svitare le viti prigioniere sul lato posteriore dei connettori DSUB al posto „A“ e „C“. Ciò non va fatto con il modello per montaggio sporgente. • Se l'apparecchio accanto alle interfacce dei posti „A“ e „C“ ha ulteriori interfacce ai posti „B“ e/o „D“, devono essere allentate le viti che si trovano rispettivamente in diagonale. Ciò non va fatto nei modelli a montaggio sporgente. • Togliere le coperture del frontalino dell'apparecchio e allentare le viti che diventano così accessibili. • Togliere il frontalino e ribaltarlo lateralmente facendo attenzione. Lavori sui connettori a spina CAUTELA Fare attenzione alle scariche elettrostatiche: La mancata osservanza può comportare leggere lesioni del personale o danni all'apparecchiatura. Bisogna assolutamente evitare scariche elettrostatiche durante il lavoro a connettori a spina toccando prima parti metalliche collegate a terra. Non inserire o estrarre i collegamenti interfaccia sotto tensione! La disposizione dei moduli per le diverse grandezze della custodia si ricava dalle figure seguenti. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 359 3 Montaggio e messa in servizio Se si effettuano lavori sui connettori a spina, procedere nel modo seguente: • Allentare sul frontalino il connettore a spina del cavo a nastro piatto tra il modulo del processore C-CPU-2 (1) e il frontalino. Staccare premendo i bloccaggi del connettore in alto e in basso, in modo che il connettore a spina del cavo a nastro piatto venga premuto fuori. • Allentare il connettore a spina del cavo a nastro piatto tra il modulo del processore C-CPU-2 (1) e i moduli di ingresso/uscita (a seconda della variante ordinata da 2 a 4). • Estrarre i moduli e porli su un piano di appoggio adatto a componenti a rischio di scariche elettrostatiche (EGB). Nel modello per montaggio sporgente bisogna considerare che, per tirare il modulo del processore C-CPU-2, è necessario usare un po' di forza per via dei connettori a spina. • Controllare ed eventualmente modificare e/o rimuovere i ponticelli come riportato nelle seguenti figure e spiegazioni. Disposizione dei moduli 7UT613/63x Figura 3-3 360 Vista frontale dimensioni custodia 1/2 senza frontalino (semplificata e rimpicciolita) 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 3.1 Montaggio e collegamento Figura 3-4 Vista frontale dimensioni custodia 1/1 senza frontalino (semplificata e rimpicciolita) 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 361 3 Montaggio e messa in servizio 3.1.2.3 Interruttori su circuiti stampati Modulo processore C-CPU-2 Figura 3-5 362 Il layout del circuito stampato è rappresentato nella figura seguente. La tensione nominale impostata dell'alimentazione elettrica integrata, la tensione di comando degli ingressi binari IB1 - IB5, la posizione di riposo del contatto di anomalia e il tipo di interfaccia integrata RS232/485 devono essere concordi con quanto riportato nelle seguenti tabelle. Prima di controllare l'interfaccia integrata RS232/485, devono essere eventualmente rimossi moduli interfaccia che si trovano sopra. Modulo processore C-CPU-2 (senza moduli interfaccia) con rappresentazione dei ponticelli necessari per il controllo delle impostazioni 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 3.1 Montaggio e collegamento Tabella 3-2 Ponticello Posizione dei ponticelli della tensione nominale dell' alimentazione ausiliaria integrata sul modulo del processore C-CPU-2 Tensione nominale da DC 60 a 48 V da DC 60 a 125 V da DC 110 a 250 V, da DC 220 a 250 V, da AC 115 a 230 V da AC 115 a 230 V X51 non applicato 1-2 2-3 2-3 X52 non applicato 1-2 e 3-4 2-3 2-3 X53 non applicato 1-2 2-3 2-3 non applicato non applicato 1-2 1-2 X55 non modificabile sono intercambiabili T4H250V T2H250V Fusibile Tabella 3-3 1) 2) 3) Posizione ponticelli delle tensioni di comando degli ingressi binari da BI1 a BI5 sul modulo del processore C-CPU-2 Ingresso binario Ponticello Soglia 17 V 1) Soglia 73 V 2) Soglia 154 V 3) IB1 X21 1-2 2-3 3-4 IB2 X22 1-2 2-3 3-4 IB3 X23 1-2 2-3 3-4 IB4 X24 1-2 2-3 3-4 IB5 X25 1-2 2-3 3-4 Impostazione di fabbrica per apparecchi con tensione nominale di alimentazione da DC 24 a 125 V Impostazione di fabbrica per apparecchi con tensione nominale di alimentazione da DC 110 a 220 V, da AC 115 a 230 V a 250 V Solo per tensione di comando DC 200 V o DC 250 V Tabella 3-4 Ponte Ponti della posizione di riposo del contatto vivo sul modulo del processore CCPU-2 Aprire posizione di riposo Posizione di riposo chiusa X40 1-2 Impostazione di consegna 2-3 2-3 Esiste la possibilità di di trasformare l'interfaccia RS485 in un'interfaccia RS232 permutando dei ponti e viceversa. I ponti da X105 a X110 devono essere inseriti nello stesso senso! Tabella 3-5 Posizione dei ponti dell' interfaccia RS232/485 integrata sul modulo del processore C-CPU-2 Ponte RS232 RS485 X103 e X104 1-2 1-2 da X105 fino a X110 1-2 2-3 Alla consegna i ponti sono inseriti come da configurazione di ordinazione. All'interfaccia RS232 con il ponte X111 viene attivato il controllo del flusso che è importante per la comunicazione modem. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 363 3 Montaggio e messa in servizio Tabella 3-6 Posizione ponticelli di CTS (Clear To Send, controllo del flusso) sul modulo del processore C-CPU-2 Ponticello /CTS comandato da interfaccia RS232 /CTS attraverso /RTS X111 2-3 2-3 1) 1) Stato di fornitura Posizione ponti 2-3: Di solito il collegamento modem dell'impianto avviene tramite un accoppiatore a stella o un convertitore a fibra ottica e quindi i segnali di comando del modem secondo RS232 Norma DIN 66020 non sono a disposizione. I segnali del moden non sono necessari perché il collegamento con gli apparecchi SIPROTEC 4 viene effettuato sempre in modalità semiduplex. Va usato il cavo di collegamento con il contrassegno di ordinazione 7XV5100-4. Posizione ponti 1-2: Con questa impostazione vengono messi a disposizione i segnali del modem, vale a dire che per il collegamento diretto RS232 tra apparecchio SIPROTEC 4 e modem può essere selezionata anche questa impostazione. Si consiglia di usare i normali cavi di collegamento per modem RS232 (convertitore 9 poli a 25 poli). Nota Con collegamento diretto DIGSI all'interfaccia RS232, il ponte X111 deve essere inserito in posizione 2-3. Tutti gli ultimi apparecchi di un bus RS485, se non sono chiusi esternamente da resistenze, devono essere configurati tramite i ponti X103 e X104. Tabella 3-7 Ponte Posizione ponti delle resistenze di terminazione dell'interfaccia RS485 sul modulo del processore C-CPU-2 Resistenza di terminazio- Resistenza di terminazio- Condizione di conne inserita ne disinserita segna X103 2-3 1-2 1-2 X104 2-3 1-2 1-2 Nota: Entrambi i ponti devono avere sempre lo stesso inserimento! Allo stato di fornitura le resistenze di terminazione sono disinserite (posizione ponticelli 1-2). L'inserzione di resistenze di terminazione è possibile anche esternamente (per es. sul modulo di collegamento, vedi fig. 3-15). In questo caso, le resistenze di terminazione che si trovano sul circuito stampato del modulo del processore C-CPU-2 devono essere disinserite. Il ponte X90 è senza funzione. La posizione di consegna è 1-2. Modulo(i) di ingresso/uscita C-I/O-1 e C-I/O-10 (solo 7UT633 e 7UT635) 364 Il layout dei circuiti stampati per il modulo di ingresso/uscita C-I/O-1 è rappresentato nella figura 3-6, quello del modulo di ingresso/uscita C-I/O-10 a partire da 7UT6../EE nella figura 3-7. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 3.1 Montaggio e collegamento Il modulo di ingresso/uscita C-I/O-1 è disponibile solo nelle esecuzioni 7UT633 e 7UT635. Figura 3-6 Moduli di ingresso/uscita C-I/O-1 con rappresentazione dei ponticelli necessari per il controllo delle impostazioni Nei dispositivi 7UT633 e 7UT635 a partire da /EE, a seconda dell'esecuzione, al posto 33 a sinistra può essere presente un ulteriore modulo C-I/O-1 o un modulo C-I/O-10. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 365 3 Montaggio e messa in servizio Figura 3-7 Modulo di ingresso/uscita C-I/O-10 a partire da 7UT613/63x .../EE con rappresentazione dei ponti necessari al controllo delle impostazioni A seconda dell'esecuzione, per determinati relè di uscita i contatti possono essere modificati da NA a NC (vedi anche appendice A.2). Nelle esecuzioni 7UT633 ciò vale per le uscite binarie UB9 e UB17 (fig. 3-4, posto 33 a sinistra e posto 19 a sinistra). Nelle esecuzioni 7UT635 ciò vale per le uscite binarie UB1, UB9 e UB17 (fig. 3-4, posto 5 a destra, posto 33 a sinistra e posto 19 a sinistra). 366 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 3.1 Montaggio e collegamento Tabella 3-8 Apparecchio Posizione ponticelli per il tipo di contatto dei relè per UB1, UB9 e UB17 sui moduli di ingresso/uscita C-I/O-1 Posizione di riposo Posizione di riposo aperta chiusa per Ponticello UB9 X40 1-2 2-3 1-2 Posto 19 a si- UB17 nistra X40 1-2 2-3 1-2 Modulo Impostazione di fabbrica (contatto NA) (contatto NC) 7UT633 Posto 33 a sinistra 7UT635 Posto 5 a destra UB1 X40 1-2 2-3 1-2 Posto 33 a sinistra UB9 X40 1-2 2-3 1-2 Posto 19 a si- UB17 nistra X40 1-2 2-3 1-2 Controllo delle tensioni di comando degli ingressi binari da BI6 a BI29 (in funzione del modello d'apparecchio) secondo la tabella sottostante Tabella 3-9 Posizione ponticelli delle tensioni di comando degli ingressi binari da BI6 a BI29 sui moduli di ingresso/uscita C-I/O-1 o C-I/O-10 Ingressi binari Ponticelli su Ponticelli su C-I/O-1 e C- C-I/O-10 a Posto 33 Posto 19 Posto 5 a 1 I/O-10 partire da EE a sinistra a sinistra destra ) 1) 1) 2) 3) 4) Soglia 17 V 2) Soglia 73 V 3) Soglia 154 V 4) IB6 IB14 IB22 X21/X22 X21 L M H IB7 IB15 IB23 X23/X24 X23 L M H IB8 IB16 IB24 X25/X26 X25 L M H IB9 IB17 IB25 X27/X28 X27 L M H IB10 IB18 IB26 X29/X30 X29 L M H IB11 IB19 IB27 X31/X32 X31 L M H IB12 IB20 IB28 X33/X34 X33 L M H IB13 IB21 IB29 X35/X36 X35 L M H Solo con C-I/O-1 Impostazione di fabbrica per apparecchi con tensioni nominali di alimentazione da DC 24 a 125 V Impostazione di fabbrica per apparecchi con tensioni nominali di alimentazione da DC 110 a 250 V e AC 115 V Impostazione di fabbrica per apparecchi con tensioni nominali di alimentazione da DC 220 a 250 V e AC 115 I ponticelli da X71 a X73 servono ad impostare l'indirizzo bus e non devono essere cambiati. La tabella seguente riporta le posizioni dei ponticelli alla consegna. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 367 3 Montaggio e messa in servizio Tabella 3-10 Posizione ponticelli degli indirizzi di modulo dei moduli di ingresso/uscita CI/O-1 e C-I/O-10 Ponticello Posizione di montaggio Posto 19 a sinistra 368 Posto 33 a sini- Posto 5 a destra stra X71 H L H X72 H H L X73 H H H 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 3.1 Montaggio e collegamento Modulo di ingresso/uscita C-I/O-2 (solo 7UT613 e 7UT633) Il modulo di ingresso/uscita C-I/O-2 è disponibile solo nelle esecuzioni 7UT613 e 7UT633 Posizioni di montaggio: in 7UT613 posto 19, in 7UT633 posto 19 a destra Figura 3-8 Modulo di base di ingresso e uscita C-I/O-2 a partire da 7UT613/63x.../EE con rappresentazione dei ponti necessari per il controllo delle impostazioni I contatti dei relè per le uscite binarie UB6 - UB8 possono essere configurati come contatti NA o contatti NC (vedi anche appendice A.2). 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 369 3 Montaggio e messa in servizio Tabella 3-11 per 1) Posizione ponticelli per il tipo di contatto dei relè per UB6 - UB8 Ponticel- Posizione di riposo lo aperta (contatto NA) 1) Posizione di riposo chiusa (contatto NC) UB6 X41 1-2 2-3 UB7 X42 1-2 2-3 UB8 X43 1-2 2-3 Stato di fornitura I relè per le uscite binarie da UB1 a UB5 possono essere configurati con conduttore comune o come relè singoli per UB1, UB4 e UB5 (UB2 e UB3 sono senza funzione) (vedi anche appendice A.2). Tabella 3-12 Posizione ponticelli per la configurazione del conduttore comune di UB1 fino a UB5 o per l'impostazione di UB1, UB4 e UB5 come relè singoli Ponticello UB1 - UB5 con conduttore comune 1) UB1, UB4, UB5 come relè singoli (UB2 e UB3 senza funzione) X80 1-2, 3-4 2-3, 4-5 X81 1-2, 3-4 2-3, 4-5 X82 2-3 1-2 1) Stato di fornitura I ponticelli X71, X72 e X73 sul modulo di ingresso/uscita C-I/O-2 servono ad impostare l'indirizzo bus e non devono essere cambiati. La tabella seguente riporta le posizioni dei ponticelli alla consegna. Tabella 3-13 Posizione ponticelli degli indirizzi di modulo sul modulo di ingresso/uscita CI/O-2 Ponticello Stato di fornitura X71 1-2 (H) X72 1-2 (H) X73 2-3 (L) Le correnti nominali degli ingressi di corrente di misura si possono definire per ogni trasmettitore d'ingresso mediante ponticelli dei circuiti stampati. Allo stato di fornitura tutti i ponticelli hanno impostazione unitaria per una corrente nominale (conformemente al codice di ordinazione dell'apparecchio). 370 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 3.1 Montaggio e collegamento Il modulo di ingresso/uscita C-I/O-2 reca i seguenti ingressi di corrente di misura: • Nel caso di applicazioni trifase e di un trasformatore monofase: Per il punto di misura trifase sono disponibili 3 ingressi di misura: IL1M3, IL2M3, IL3M3. I ponticelli X61, X62, X63 appartenenti a questo punto di misura devono essere innestati tutti alla corrente nominale (corrente nominale secondaria dei trasformatori amperometrici collegati: „1A“ o „5A“). Inoltre i ponticelli comuni (X51 e X60) vanno innestati alla stessa corrente nominale. • In caso di protezione monofase per sbarre: Esistono 3 ingressi per 3 punti di misura, le derivazioni 7 - 9: I7, I8, I9. Ciascun ingresso si può impostare su „1A“, „5A“ o „0,1A“ (X61, X62, X63). Solo se gli ingressi di misura I7 - I9 hanno la stessa corrente nominale i ponticelli comuni X51 e X60 vanno innestati alla stessa corrente nominale. Se all'interno del gruppo d'ingresso sono valide correnti nominali diverse, i ponticelli comuni X51 e X60 si possono impostare liberamente (questa impostazione non è influente). • Per l'ingresso di misura supplementare monofase IZ2: Il ponticello X64 va impostato sulla corrente nominale necessaria, conformemente al trasformatore amperometrico collegato: „1A“ oppure „5A“. Tabella 3-14 Ponticello Posizione ponticelli di corrente nominale e/o campo di misura Corrente nominale 0,1 A Campo di misura 10 A 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 Corrente nominale 1 A Corrente nominale 5 A Campo di misura 100 Campo di misura 500 A A X51 2-3 1-2 1-2 X60 1-2 1-2 2-3 X61 1-5 3-5 4-5 X62 1-5 3-5 4-5 X63 1-5 3-5 4-5 X64 1-5 3-5 4-5 371 3 Montaggio e messa in servizio Modulo di ingresso/uscita C-I/O-9 (tutte le esecuzioni) Il modulo di ingresso/uscita C-I/O-9 è impiegato nei dispositivi 7UT613, 7UT633 e 7UT635. Posizioni di montaggio: in 7UT613 posto 33, in 7UT633 e 7UT635 posto 33 a destra Figura 3-9 Moduli di ingresso/uscita con rappresentazione dei ponticelli necessari per il controllo delle impostazioni I ponticelli X71, X72 e X73 sul modulo di ingresso/uscita C-I/O-9 servono ad impostare l'indirizzo bus e non devono essere cambiati. La tabella sottostante riporta le posizioni dei ponticelli alla consegna. 372 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 3.1 Montaggio e collegamento Tabella 3-15 Ponticello Posizione ponticelli degli indirizzi di modulo dei moduli di ingresso/uscita CI/O-9, posizione di montaggio 33 in 7UT613, posizione di montaggio 33 a destra in 7UT633 e 7UT635 7UT613 7UT633 e 7UT635 Posto 33 Posto 33 a destra X71 2-3 (L) 2-3 (L) X72 1-2 (H) 1-2 (H) X73 2-3 (L) 2-3 (L) Le correnti nominali degli ingressi di corrente di misura si possono definire per ogni trasmettitore d'ingresso mediante ponticelli dei circuiti stampati. Allo stato di fornitura tutti i ponticelli hanno impostazione unitaria per una corrente nominale (conformemente al codice di ordinazione dell'apparecchio). Gli ingressi di misura dipendono dal tipo di applicazione e dal modello di apparecchio. Quanto segue vale in tutte le esecuzioni per le posizioni di montaggio precedentemente riportate: • Nel caso di applicazioni trifase e di un trasformatore monofase: Per ciascuno dei punti di misura trifase M1 e M2 sono disponibili 3 ingressi di misura: IL1M1, IL2M1, IL3M1, IL1M2, IL2M2, IL3M2. I ponticelli X61, X62, X63 appartenenti al punto di misura M1 devono essere innestati tutti alla corrente nominale di questo punto di misura (corrente nominale secondaria dei trasformatori amperometrici collegati: „1A“ o „5A“). Inoltre il ponticello comune (X82) va innestato alla stessa corrente nominale. I ponticelli X65, X66, X67 appartenenti al punto di misura M2 devono essere innestati tutti alla corrente nominale di questo punto di misura (corrente nominale secondaria dei trasformatori amperometrici collegati: „1A“ o „5A“). Inoltre il ponticello comune (X81) va innestato alla stessa corrente nominale. • Nel caso di applicazioni trifase in 7UT635: Gli ingressi di misura supplementari monofase IZ1 e IZ3 possono essere utilizzati per un quinto punto di misura trifase M5. In questo caso impostare i ponticelli X64, X68, X83 e X84 sulla corrente nominale secondaria per il punto di misura 5: „1A“ oppure „5A“. Innestare i ponticelli X85 e X86 in posizione 1-2. • In caso di protezione monofase per sbarre: Esistono 6 ingressi per 6 punti di misura, le derivazioni 1 - 6: I1, I2, I3, I4, I5, I6. Ciascun ingresso si può impostare su „1A“, „5A“ oppure „0.1A“ (X61, X62, X63, X65, X66, X67). Solo se gli ingressi di misura I1 - I3 hanno una corrente nominale uguale il ponticello comune X82 va innestato alla stessa corrente nominale. Solo se gli ingressi di misura I4 - I6 hanno una corrente nominale uguale il ponticello comune X81 va innestato alla stessa corrente nominale. Se all'interno dei gruppi di ingresso sono valide correnti nominali diverse, il ponticello comune va innestato su „indef“. Nel caso di trasformatori sommatori collegati in serie con un'uscita di 100 mA, i ponticelli di tutti gli ingressi di misura, compresi quelli comuni, vengono innestati a „0.1 A“. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 373 3 Montaggio e messa in servizio • Per l'ingresso di misura supplementare monofase IZ1: I ponticelli X64 e X83 vanno impostati sulla corrente nominale necessaria, conformemente al trasformatore amperometrico collegato: „1A“ oppure „5A“. Ma: Se nel dispositivo 7UT635 questo ingresso viene utilizzato per un quinto punto di misura trifase M5, i ponticelli si devono impostare sulla corrente nominale secondaria di questo punto di misura (come indicato sopra). • Per l'ingresso di misura supplementare monofase IZ3: Se questo ingresso è utilizzato come ingresso di misura monofase „normale“, impostare i ponticelli X68 e X84 sulla corrente nominale necessaria, conformemente al trasformatore amperometrico collegato: „1A“ oppure „5A“. I ponticelli X85 e X86 ricevono la posizione 1-2. Se questo ingresso viene utilizzato come ingresso di misura monofase „sensibile“, il ponticello X68 si può impostare liberamente. Innestare tuttavia X84 in posizione „1.6A“. I ponticelli X85 e X86 sono in posizione 2-3. Ma: Se nel dispositivo 7UT635 questo ingresso viene utilizzato per un quinto punto di misura trifase M5, i ponticelli si devono impostare sulla corrente nominale secondaria di questo punto di misura (come indicato sopra). I ponticelli X85 e X86 saranno allora in posizione 1-2. La tabella 3-16 riassume le denominazioni dei ponticelli per la corrente nominale secondaria su C-I/O-9. Tabella 3-16 Assegnazione dei ponticelli per la corrente nominale agli ingressi di misura Applicazione 1) 374 Ponticelli trifase monofase individuale IL1M1 I1 X61 IL2M1 I2 X62 IL3M1 I3 X63 IL1M2 I4 X65 IL2M2 I5 X66 IL3M2 I6 X67 IZ1 (IL1M5) 1) — X64 IZ3 (IL2M5) 1) — X68 IZ3 (sens) — — comune X82 X81 X83 X84/X85/X86 IN-01 in 7UT635 utilizzabile per il punto di misura M5 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 3.1 Montaggio e collegamento Modulo di ingresso/uscita C-I/O-9 (solo 7UT635) 7UT635 comprende un secondo modulo C-I/O-9. Posizione di montaggio: Posto 19 a destra Figura 3-10 Moduli di ingresso/uscita con rappresentazione dei ponticelli necessari per il controllo delle impostazioni I ponticelli X71, X72 e X73 sul modulo di ingresso/uscita C-I/O-9 servono ad impostare l'indirizzo bus e non devono essere cambiati. La tabella sottostante riporta le posizioni dei ponticelli alla consegna. Tabella 3-17 Ponticello Posizione ponticelli degli indirizzi dei moduli di ingresso/uscita C-I/O-9, posto 19 a destra per 7UT635 7UT635 Posto 19 a destra 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 X71 1-2 (H) X72 1-2 (H) X73 2-3 (L) 375 3 Montaggio e messa in servizio Le correnti nominali degli ingressi di corrente di misura si possono definire per ogni trasmettitore d'ingresso mediante ponticelli dei circuiti stampati. Allo stato di fornitura tutti i ponticelli hanno impostazione unitaria per una corrente nominale (conformemente al codice di ordinazione dell'apparecchio). • Nel caso di applicazioni trifase e di un trasformatore monofase: Per ciascuno dei punti di misura trifase M3 e M4 sono disponibili 3 ingressi di misura: IL1M3, IL2M3, IL3M3, IL1M4, IL2M4, IL3M4. I ponticelli X61, X62, X63 appartenenti al punto di misura M3 devono essere innestati tutti alla corrente nominale di questo punto di misura (corrente nominale secondaria dei trasformatori amperometrici collegati: „1A“ o „5A“). Inoltre il ponticello comune (X82) va innestato alla stessa corrente nominale. I ponticelli X65, X66, X67 appartenenti al punto di misura M4 devono essere innestati tutti alla corrente nominale di questo punto di misura (corrente nominale secondaria dei trasformatori amperometrici collegati: „1A“ o „5A“). Inoltre il ponticello comune (X81) va innestato alla stessa corrente nominale. • Nel caso di applicazioni trifase in 7UT635: L'ingresso di misura supplementare monofase IZ2 può essere utilizzato per un quinto punto di misura trifase M5. In questo caso impostare i ponticelli X64 e X83 sulla corrente nominale secondaria per il punto di misura 5: „1A“ oppure „5A“. • In caso di protezione monofase per sbarre: Esistono 6 ingressi per 6 punti di misura, le derivazioni 7 - 12: I7, I8, I9, I10, I11, I12. Ciascun ingresso si può impostare su „1A“, „5A“ oppure „0.1A“ (X61, X62, X63, X65, X66, X67). Solo se gli ingressi di misura I7 - I9 hanno una corrente nominale uguale il ponticello comune X82 va innestato alla stessa corrente nominale. Solo se gli ingressi di misura I10 - I12 hanno una corrente nominale uguale il ponticello comune X81 va innestato alla stessa corrente nominale. Se all'interno dei gruppi di ingresso sono valide correnti nominali diverse, il ponticello comune va innestato su „indef“. Nel caso di trasformatori sommatori collegati in serie con un'uscita di 100 mA, i ponticelli di tutti gli ingressi di misura, compresi quelli comuni, vengono innestati a „0.1 A“. • Per l'ingresso di misura supplementare monofase IZ2: I ponticelli X64 e X83 vanno impostati sulla corrente nominale necessaria, conformemente al trasformatore amperometrico collegato: „1A“ oppure „5A“. Ma: Se nel dispositivo 7UT635 questo ingresso viene utilizzato per un quinto punto di misura trifase M5, i ponticelli si devono impostare sulla corrente nominale secondaria di questo punto di misura (come indicato sopra). • Per l'ingresso di misura supplementare monofase IZ4: Se questo ingresso è utilizzato come ingresso di misura monofase „normale“, impostare i ponticelli X68 e X84 sulla corrente nominale necessaria, conformemente al trasformatore amperometrico collegato: „1A“ oppure „5A“. I ponticelli X85 e X86 sono in posizione 1-2. Se questo ingresso viene utilizzato come ingresso di misura monofase „sensibile“, il ponticello X68 si può impostare liberamente. Innestare tuttavia X84 in posizione „1.6A“. I ponticelli X85 e X86 sono in posizione 2-3. La tabella 3-18 riassume le denominazioni dei ponticelli per la corrente nominale secondaria su C-I/O-9. 376 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 3.1 Montaggio e collegamento Tabella 3-18 Assegnazione dei ponticelli per la corrente nominale agli ingressi di misura Applicazione 1) 3.1.2.4 Ponticelli trifase monofase individuale IL1M3 I7 X61 IL2M3 I8 X62 IL3M3 I9 X63 IL1M4 I10 X65 IL2M4 I11 X66 IL3M4 I12 X67 IZ2 (IL3M5) 1) — X64 IZ4 — X68 IZ4 (sens) — — comune X82 X81 X83 X84/X85/X86 in 7UT635 utilizzabile per il punto di misura M5 Moduli interfaccia Nota Negli apparecchi a montaggio sporgente con collegamento a fibra ottica il modulo a fibra ottica è collocato in un alloggiamento del pulpito. Sul modulo CPU si trova invece un modulo interfaccia RS232 che comunica elettricamente con il modulo a fibra ottica situato nell'alloggiamento del pulpito. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 377 3 Montaggio e messa in servizio Sostituzione di moduli interfaccia I moduli interfaccia dipendono dalla variante ordinata. Essi si trovano sul modulo del processore C-CPU-2. Figura 3-11 Modulo processore C-CPU-2 con moduli interfaccia Nota Si tenga conto del fatto che: la sostituzione di un modulo interfaccia è possibile solamente su apparecchi a montaggio incassato. Sugli apparecchi a montaggio sporgente la sostituzione può essere effettuata solo in fabbrica. Possono essere impiegati solo moduli interfaccia con i quali l'apparecchio è ordinabile infabbrica in base al codice di ordinazione (vedi appendice A.1). Dev'essere garantita la terminazione di interfacce inserite su bus. 378 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 3.1 Montaggio e collegamento Tabella 3-19 Moduli di sostituzione per interfacce Interfaccia Posizione di montaggio / Porta Interfaccia di sistema Modulo di sostituzione RS232 RS485 FO 820 nm PROFIBUS FMS RS485 PROFIBUS FMS anello doppio PROFIBUS FMS anello semplice B PROFIBUS DP RS485 PROFIBUS DP anello doppio Modbus RS485 Modbus 820 nm DNP 3.0 RS485 DNP 3.0 820 nm Ethernet, doppio, elettrico Ethernet, ottico Interfaccia supplementare D FO 820 nm RS485 I numeri di ordinazione dei moduli di sostituzione sono riportati nell'appendice A.1. Interfaccia RS232 L'interfaccia RS232 può essere riconfigurata in un'interfaccia RS485 e viceversa, come mostra la figura 3-13. La figura 3-11 mostra il circuito stampato del C-CPU-2 con la disposizione dei moduli. La figura 3-12 mostra la posizione dei ponticelli a innesto per la configurazione come interfaccia RS232 sul modulo interfaccia. Figura 3-12 Posizione dei ponti a innesto per la configurazione RS232 In questo caso non sono necessarie resistenze di terminazione; esse sono sempre disinserite. Tenere presente che negli apparecchi a montaggio sporgente con collegamento a fibra ottica sul modulo CPU si trova un modulo interfaccia RS232. Per un impiego di 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 379 3 Montaggio e messa in servizio questo tipo sul modulo RS232, diversamente da quanto riportato nella fig. 3-12, i ponticelli a innesto X12 e X13 sono inseriti in posizione 2-3. Con il ponticello X111 viene attivato il controllo del flusso che è importante per la comunicazione modem. Tabella 3-20 1) Posizione dei ponti di CTS (Clear To Send; controllo del flusso) sul modulo interfaccia Ponte /CTS dell'interfaccia RS232 /CTS comandato da /RTS X11 1-2 2-3 1) Condizione di consegna Posizione ponticelli 2-3: di solito il collegamento modem dell'impianto avviene tramite uno starcoupler o un convertitore a fibra ottica e per questo i segnali di comando del modem secondo RS232 Norma DIN 66020 non sono a disposizione. I segnali del modem non sono necessari perché il collegamento con gli apparecchi SIPROTEC 4 viene effettuato sempre in modalità semiduplex. Va usato il cavo di collegamento con il codice di ordinazione 7XV5100-4. Posizione ponticelli 1-2: Con questa impostazione vengono messi a disposizione i segnali del modem, cioè per il collegamento diretto RS232 tra apparecchio SIPROTEC 4 e modem può essere selezionata anche questa impostazione. Si consiglia di usare i normali cavi di collegamento per modem RS232 (convertitore 9 poli a 25 poli). Nota Con collegamento diretto di DIGSI all'interfaccia RS232, il ponticello X11 deve essere inserito in posizione 2-3. Interfaccia RS485 È possibile riconfigurare l'interfaccia RS232 in un'interfaccia RS485 e viceversa (vedi figure 3-12 e 3-13). Per interfacce inserite su bus, l'ultimo apparecchio deve avere una resistenza terminale inserita. Le resistenze di terminazione sono collocate sul modulo interfaccia che si trova sul modulo del processore C-CPU-2. La figura 3-11 mostra il circuito stampato del CCPU-2 con la disposizione dei moduli. Il modulo per l'interfaccia RS485 è rappresentato nella figura 3-13, quello per l'interfaccia profibus nella figura 3-14. Alla consegna i ponticelli sono inseriti in modo che le resistenze terminali siano disinserite. È necessario che entrambi i ponticelli di un modulo siano sempre inseriti nello stesso modo. 380 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 3.1 Montaggio e collegamento Figura 3-13 Posizione dei ponticelli a innesto per la configurazione come interfaccia RS485 comprese le resistenze di terminazione Figura 3-14 Posizione dei ponticelli a innesto per la configurazione delle resistenze di terminazione delle interfacce profibus (FMS e DP), DNP 3.0 e mobdus L'inserzione di resistenze di terminazione è possibile anche esternamente (per es. sul modulo di collegamento). In questo caso, le resistenze terminali che si trovano sul modulo interfaccia RS485 e/o PROFIBUS devono essere disinserite. Figura 3-15 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 Terminazione dell'interfaccia RS485 (esterna) 381 3 Montaggio e messa in servizio 3.1.2.5 Assemblaggio Le fasi di assemblaggio dell'apparecchio sono le seguenti: • Introdurre con attenzione i moduli nella custodia. Le posizioni di montaggio si ricavano dalle figure 3-3 e 3-4. Per i modelli a montaggio sporgente si consiglia di premere sugli angolari metallici dei moduli quando si inserisce il modulo del processore C-CPU-2 per facilitare l'inserimento nei connettori. • Inserire il connettore a spina del cavo a nastro piatto dapprima sul modulo di ingresso/uscita I/O e poi sul modulo del processore C-CPU-2. Fare attenzione a non piegare le spine di connessione! Non forzare! • Inserire il connettore a spina del cavo a nastro piatto tra modulo del processore CCPU-2 e frontalino sul connettore del frontalino. • Premere i bloccaggi dei connettori. • Mettere il frontalino e fissarlo nuovamente alla scatola con le viti. • Inserire nuovamente le coperture. • Avvitare nuovamente le interfacce sul lato posteriore dell'apparecchio. Ciò non va fatto con il modello per montaggio sporgente. 3.1.3 Montaggio 3.1.3.1 Montaggio incassato A seconda del modello, la grandezza della custodia può essere 1/2 o 1/1. La grandezza 1 2 (7UT613) ha 4 coperture e 4 fori di fissaggio, la grandezza /1 (7UT633 o 7UT635) ha 6 coperture e 6 fori di fissaggio. 1/ • Rimuovere le 4 o 6 coperture sugli angoli del frontalino. Si rendono così accessibili 4 o 6 fori nell'angolare di fissaggio. • Inserire l'apparecchio nell'apertura del quadro e fissare con 4 o 6 viti. Per le dimensioni vedi paragrafo 4.23. • Rimettere le 4 o 6 coperture. • Predisporre una terra elettrica robusta a bassa resistenza ohmica sul lato posteriore dell'apparecchio con l'ausilio di almeno una vite M4. La sezione del filo di terra impiegato deve corrispondere alla sezione massima collegata e deve essere, tuttavia, almeno di 2,5 mm2. • Effettuare i collegamenti con connessioni a spina o a vite sulla parete posteriore della custodia seguendo lo schema di collegamento. Nel caso di collegamenti filettati con l'utilizzo di capicorda a forcella o con connessione diretta, prima di inserire i fili, le viti devono essere avvitate in modo tale che la testa della vite sia allineata al bordo esterno del modulo di connessione. Se si utilizzano capicorda ad anello, il capocorda deve essere centrato nell'alveolo in modo tale che la filettatura della vite entri nel foro del capocorda. Bisogna assolutamente tenere conto delle indicazioni relative a sezioni, coppie di seraggio, raggi di curvatura e scarico della trazione secondo la descrizione del sistema SIPROTEC 4 /1/. 382 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 3.1 Montaggio e collegamento 3.1.3.2 Figura 3-16 Montaggio incassato di un 7UT613 (dimensioni custodia 1/2) - esempio Figura 3-17 Montaggio incassato di un 7UT633 oppure 7UT635 (dimensioni custodia 1/1) – esempio Montaggio incassato su telaio o in armadio A seconda del modello, la grandezza della custodia può essere 1/2 o 1/1. La grandezza (7UT613) ha 4 coperture e 4 fori di fissaggio, la grandezza 1/1 (7UT633 o 7UT635) ha 6 coperture e 6 fori di fissaggio. 1/ 2 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 383 3 Montaggio e messa in servizio Per il montaggio di un apparecchio in un telaio o armadio servono 2 guide angolari. I numeri di ordinazione sono riportati in appendice al par A.1. • Innanzitutto avvitare senza stringere le due guide angolari nel telaio o nell'armadio rispettivamente con 4 viti. • Rimuovere le 4 o 6 coperture sugli angoli del frontalino. Si rendono così accessibili 4 o 6 fori nell'angolare di fissaggio. • Fissare l'apparecchio alle guide angolari con 4 o 6 viti (cfr. disegno quotato 4.23). • Rimettere le 4 o 6 coperture. • Stringere bene le 8 viti delle guide angolari nel telaio o armadio. • Predisporre una terra elettrica robusta a bassa resistenza ohmica sul lato posteriore dell'apparecchio con l'ausilio di almeno una vite M4. La sezione del filo di terra impiegato deve corrispondere alla sezione massima collegata e deve essere, tuttavia, almeno di 2,5 mm2. • Effettuare i collegamenti con connessioni a spina o a vite sulla parete posteriore della custodia seguendo lo schema di collegamento. Nel caso di collegamenti filettati con l'utilizzo di capicorda a forcella o con connessione diretta, prima di inserire i fili, le viti devono essere avvitate in modo tale che la testa della vite sia allineata al bordo esterno del modulo di connessione. Se si utilizzano capicorda ad anello, il capocorda deve essere centrato nell'alveolo in modo tale che la filettatura della vite entri nel foro del capocorda. Bisogna assolutamente tenere conto delle indicazioni relative a sezioni, coppie di seraggio, raggi di curvatura e scarico della trazione secondo la descrizione del sistema SIPROTEC 4 /1/. Figura 3-18 384 Montaggio di un 7UT613 (dimensioni custodia 1/2) in telaio o in armadio - esempio 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 3.1 Montaggio e collegamento Figura 3-19 3.1.3.3 Montaggio di un 7UT633 oppure 7UT635 (dimensioni custodia 1/1) in telaio o in armadio - esempio Montaggio sporgente Nota Attenzione! Per la grandezza custodia 1/1, rimuovere il dispositivo di sicurezza per il trasporto solo nel luogo d'installazione dell'apparecchio. Per il trasporto di un apparecchio già montato (ad es. su un quadro), si deve impiegare il dispositivo di sicurezza per il trasporto. A tale scopo, fissare al quadro l'apparecchio e il dispositivo di sicurezza per mezzo dei 4 dadi e delle rondelle dei 4 perni del dispositivo di sicurezza stesso. In altri casi, per la grandezza custodia 1/1, rimuovere il dispositivo di sicurezza per il trasporto (vedi titolo al margine „Rimozione del dispositivo di sicurezza per il trasporto“) • Fissare l'apparecchio al quadro per mezzo di 4 viti. Per le dimensioni vedi par. 4.23. • Predisporre una terra elettrica robusta a bassa resistenza ohmica sul morsetto di terra del dispositivo. La sezione del filo di terra impiegato deve corrispondere alla sezione massima collegata e deve essere, tuttavia, almeno di 2,5 mm2. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 385 3 Montaggio e messa in servizio • In alternativa, è possibile predisporre la suddetta messa a terra sulla superficie di terra laterale con l'ausilio di almeno una vite M4. • Effettuare i collegamenti seguendo lo schema tramite morsetti a vite, collegamenti a fibra ottica e moduli elettrici di comunicazione attraverso l'alloggiamento del pulpito. Bisogna assolutamente tenere conto delle indicazioni relative a sezioni, coppie di seraggio, raggi di curvatura e scarico della trazione secondo la descrizione del sistema SIPROTEC 4 /1/. Le indicazioni sono contenute anche nelle istruzioni brevi a corredo dell'apparecchio. 3.1.3.4 Rimozione del dispositivo di sicurezza per il trasporto Gli apparecchi in custodia 1/1 (7UT633 e 7UT635) per montaggio sporgente sono forniti di un dispositivo di sicurezza per il trasporto (fig. 3-20) che va rimosso solo quando l'apparecchio si trova nel luogo d'installazione definitivo. Figura 3-20 Vista di una custodia con dispositivo di sicurezza per il trasporto (rappresentata senza frontalino e moduli) • Rimuovere le 4 coperture sugli angoli del frontalino e le 2 coperture centrali rispettivamente in alto e in basso Si rendono così accessibili 6 fori longitudinali. • Allentare le 6 viti (2) nei fori. • Svitare tutte le altre viti delle guide (1) e poi rimuovere queste ultime in alto e in basso. • Allentare le 2 viti (4) nei fori longitudinali della parete laterale destra e sinistra (3) e poi rimuovere le pareti laterali. • Riavvitare le 10 viti allentate. 386 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 3.1 Montaggio e collegamento • Attenzione! Se l'apparecchio è già montato con un dispositivo di sicurezza per il trasporto, ad es. ad un quadro, i perni non devono essere rimossi tutti in una volta. Rimuovere sempre un solo perno per volta e subito dopo fissare nuovamente l'apparecchio al quadro con una vite in questo punto. • Svitare i dadi e le rondelle (6) dei 4 perni (5) e rimuovere questi ultimi. • Adesso è possibile fissare l'apparecchio al quadro per mezzo di 4 viti. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 387 3 Montaggio e messa in servizio 3.2 Controllo dei collegamenti 3.2.1 Controllo del collegamento di trasmissione dati delle interfacce seriali Occupazioni Pin Le tabelle seguenti mostrano le occupazioni Pin delle diverse interfacce seriali dell'apparecchio e dell'interfaccia di sincronizzazione dell'orologio. La posizione dei collegamenti si desume dalla figura seguente. Figura 3-21 Connettori DSUB a 9 poli Figura 3-22 Collegamento Ethernet Interfaccia operatore Utilizzando il filo dell'interfaccia consigliato (per il codice di ordinazione vedi appendice) è assicurato automaticamente il corretto collegamento fisico tra apparecchio SIPROTEC 4 e il pc e/o il laptop. Interfaccia di servizio Se per la comunicazione con l'apparecchio è utilizzata l'interfaccia di servizio (Port C) tramite un cablaggio fisso o un modem, si consiglia di controllare il collegamento di trasmissione dati. Se si utilizza l'interfaccia di servizio come ingresso per uno o due thermobox, si deve controllare il collegamento secondo uno degli esempi di collegamento nell'appendice A.3. Interfaccia di sistema Nei modelli con interfaccia seriale collegata a un'unità centrale, è indispensabile controllare il collegamento di trasmissione dati. Particolarmente importante è il controllo visivo della disposizione dei canali di trasmissione e ricezione. Nell'interfaccia RS232 e nell'interfaccia a fibra ottica, ogni collegamento è predisposto per una direzione di trasmissione. Per questa ragione, l'uscita dei dati di un apparecchio deve essere collegata all'ingresso dei dati dell'altro apparecchio e viceversa. 388 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 3.2 Controllo dei collegamenti I cavi di dati hanno i collegamenti contrassegnati con riferimento a DIN66020 e ISO 2110. • TxD = uscita dati • RxD = ingresso dati • RTS = richiesta trasmissione • CTS = abilitazione trasmissione • GND = potenziale di terra per il segnale La schermatura dei cavi viene collegata a terra ad entrambe le estremità. In ambiente ad alto carico di CEM si può migliorare la resistenza alle interferenze conducendo il GND in una coppia di fili separati, schermati singolarmente. La tabella seguente mostra l'occupazione del connettore DSUB sulle diverse interfacce. Tabella 3-21 N° pin Occupazione dei connettori sulle diverse interfacce RS232 1 1) RS485 Profibus FMS slave, RS485 Modbus RS485 Ethernet Profibus DP slave, RS485 DNP3.0 RS485 EN 100 Schermatura (con estremità collegata elettricamente) Tx+ 2 RxD – – – Tx– 3 TxD A/A’ (RxD/TxD-N) B/B’ (RxD/TxD-P) A Rx+ 4 – – CNTR-A (TTL) RTS (livello TTL) — 5 GND C/C’ (GND) C/C’ (GND) GND1 — 6 – – +5 V (carico max. <100mA) VCC1 Rx– 7 RTS – 1) – – — 8 CTS B/B’ (RxD/TxD-P) A/A’ (RxD/TxD-N) B — 9 – – – – non disponibile Il pin 7 reca anche con funzionamento come interfaccia RS485 il segnale RTS con livello RS232. Il pin 7 non può pertanto essere collegato! Terminazione Le interfacce RS485 possono essere inserite su bus per il funzionamento semi-duplex con i segnali A/A' e B/B' e con il potenziale relativo comune C/C' (GND). Bisogna controllare che le resistenze di terminazione siano collegate solo per l’ultimo apparecchio e non siano collegate per tutti gli altri apparecchi sul bus. I ponticelli per tali resistenze si trovano sul modulo interfaccia RS485 (vedi fig. 3-13) o PROFIBUS RS485 (vedi fig. 3-14). La connessione di resistenze di terminazione è possibile anche esternamente (fig.3-15). Se il bus viene ampliato, bisogna fare in modo che le resistenze di terminazione siano collegate solo per l’ultimo apparecchio e non siano collegate per tutti gli altri apparecchi sul bus. Interfaccia sincronizzazione orologio 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 Possono essere elaborati a scelta segnali di sincronizzazione dell'orologio per 5 V, 12 V o 24 V, se questi vengono portati agli ingressi di cui alla tabella seguente. 389 3 Montaggio e messa in servizio Tabella 3-22 Occupazione del connettore DSUB dell'interfaccia di sincronizzazione dell'orologio N° pin Denominazione Significato del segnale 1 P24_TSIG Ingresso 24 V 2 P5_TSIG Ingresso 5 V 3 M_TSIG Conduttore di ritorno 4 M_TYNC Conduttore di ritorno 1) 1) 1) 5 SCHERMATURA Potenziale di schermatura 6 – – 7 P12_TSIG Ingresso 12 V 8 P_TSYNC 1) Ingresso 24 V 1) 9 SCHERMATURA Potenziale di schermatura occupato, ma non utilizzabile Conduttori a fibre ottiche AVVERTENZA Radiazioni laser! Non guardare direttamente in direzione di elementi a fibre ottiche! La trasmissione attraverso conduttori a fibre ottiche è particolarmente insensibile alle interferenze elettromagnetiche e garantisce da sola una separazione galvanica del collegamento. I collegamenti di trasmissione e ricezione sono contrassegnati mediante simboli Lo stato di riposo del segnale per il collegamento con fibra ottica è preimpostato con „Luce spenta“. Se lo stato di riposo del segnale deve essere modificato, ciò avviene tramite il programma di comando DIGSI, come riportato nella descrizione del sistema SIPROTEC 4. Thermobox Nel caso in cui siano collegati uno o due thermobox 7XV5662-xAD per tenere conto della temperatura dell'olio nel caso di una protezione di sovraccarico con calcolo del punto caldo, verificare questo collegamento nell'interfaccia di servizio (porta C) e/o nell'interfaccia supplementare (porta D). Verificare anche la terminazione. Le resistenze di terminazione devono essere inserite nell'apparecchio (vedi titolo al margine „Terminazione“). Ulteriori indicazioni per 7XV5662-xAD sono riportate nelle istruzioni per l'uso allegate. Verificare i parametri di trasmissione sulla sonda termica. Oltre alla velocità di trasmissione e alla parità è importante anche il numero di bus. 390 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 3.2 Controllo dei collegamenti Per il collegamento di thermobox procedere nel modo seguente: • Nel caso di collegamento di 1 thermobox 7XV5662-xAD: Num. bus = 0 con funzionamento simplex (da impostare nel 7XV5662-xAD), Num. bus = 1 con funzionamento duplex (da impostare nel 7XV5662-xAD). • Nel caso di collegamento di 2 thermobox 7XV5662-xAD: Num. bus = 1 per il primo thermobox (da impostare nel 7XV5662-xAD per RTD da 1 a 6), Num. bus = 2 per il secondo thermobox (da impostare nel 7XV5662-xAD per RTD da 7 a 12). 3.2.2 Controllo dei collegamenti dell'impianto Prima di essere messo in tensione per la prima volta, l'apparecchio dovrebbe essere posizionato nel luogo di installazione per almeno due ore, in modo da assicurare una stabilizzazione della temperatura ed evitare la formazione di umidità e di condensa. Le prove di collegamento vengono eseguite sull'apparecchio a montaggio terminato con impianto disinserito e collegato a terra. AVVERTENZA Attenzione alle tensioni pericolose La mancata osservanza delle seguenti norme può comportare incidenti mortali, lesioni del personale o notevoli danni all'apparecchiatura: I controlli descritti devono pertanto essere eseguiti esclusivamente da personale qualificato, avente una conoscenza approfondita delle normative di sicurezza e delle misure di precauzione da rispettare. CAUTELA Evitare il funzionamento dell'apparecchio senza batteria collegato a un dispositivo caricabatterie La non osservanza delle seguenti misure può comportare tensioni elevate non ammesse con conseguente distruzione dell'apparecchio. Evitare il funzionamento dell'apparecchio collegato ad un dispositivo caricabatterie senza che una batteria sia collegata. (Per i valori limite vedere i Dati tecnici). Esempi di collegamento per i TA sono riportati nell'appendice A.3. Tenere conto anche dell'occupazione dei morsetti (vedi appendice A.2). 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 391 3 Montaggio e messa in servizio Per il controllo dei collegamenti dell'impianto procedere nel modo seguente: • Gli interruttori di protezione dell'alimentazione a tensione ausiliaria e della tensione di misura devono essere disattivati. • Verificare la continuità di tutti i circuiti di tensione e di corrente secondo gli schemi di collegamento e dell'impianto: – Il collegamento di tutti i trasformatori amperometrici trifase agli ingressi dell'apparecchio è corretto e conforme alle impostazioni della topologia? – Il collegamento di tutti i trasformatori amperometrici monofase agli ingressi dell'apparecchio è corretto e conforme alle impostazioni della topologia? – I trasformatori amperometrici sono collegati correttamente a terra? – Le polarità dei collegamenti dei trasformatori amperometrici sono corrette? – L'ordine delle fasi dei trasformatori amperometrici trifase è corretto? – La polarità di tutti gli ingressi di corrente monofase è corretta (se utilizzati)? – I trasformatori voltmetrici sono collegati correttamente a terra (se utilizzati)? – Le polarità dei collegamenti dei trasformatori voltmetrici sono corrette (se utilizzati)? – L'ordine delle fasi dei trasformatori voltmetrici è corretta (se utilizzati)? – La polarità per l'ingresso di tensione U4 è corretta (se utilizzato, per es. per un avvolgimento a triangolo aperto)? • Se vengono utilizzati interruttori di prova per la prova secondaria dell'apparecchio, vanno controllate anche le loro funzioni, in particolare che in posizione „Prova“ le linee secondarie del TA vengano cortocircuitate automaticamente. • Verificare gli interruttori di cortocircuito dei connettori del circuito di corrente. Ciò può essere effettuato con un dispositivo di prova secondaria o con un dispositivo di prova della continuità. Assicurarsi che una continuità dei morsetti non venga simulata per errore dai trasformatori amperometrici o dai loro interruttori di cortocircuito. – Svitare il frontalino. – Allentare il cavo a nastro piatto del modulo di ingresso/uscita C–I/O–9 ed estrarre il modulo in maniera tale che non ci sia alcun contatto con l'alloggiamento ad innesto della custodia. 7UT613: C-I/O-9 posizione di montaggio 33 7UT633: C-I/O-9 posizione di montaggio 33 a destra 7UT635: C-I/O-9 posizione di montaggio 33 a destra – Controllare la continuità sul lato di collegamento e cioè per ciascuna coppia di collegamento di corrente. – Reinserire il modulo. – Verificare di nuovo il passaggio al lato del collegamento per ciascuna coppia di collegamento della corrente. – Eseguire le prove di continuità descritte con gli altri moduli con collegamenti di corrente. 7UT613: C-I/O-2 posizione di montaggio 19 7UT633: C-I/O-2 posizione di montaggio 19 a destra 7UT635: C-I/O-9 posizione di montaggio 19 a destra 392 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 3.2 Controllo dei collegamenti – Applicare con cautela il cavo a nastro piatto Fare attenzione a non piegare le spine di connessione. Non forzare! – Rimettere il frontalino e fissarlo con le viti. • Collegare un amperometro sulla linea di alimentazione della tensione ausiliaria; campo compreso fra 2,5 A e 5 A circa. • Chiudere l'interruttore per la tensione ausiliaria (protezione alimentazione), controllare la polarità e il valore della tensione sui morsetti della protezione o sui moduli di collegamento. • Il consumo di corrente dovrebbe corrispondere al consumo di potenza di riposo dell'apparecchio. Movimenti transitori dell'indicatore dell'amperometro indicano solamente la carica dei condensatori tampone. • Aprire l'interruttore per la tensione ausiliaria di alimentazione. • Rimuovere l'amperometro; ripristinare il collegamento normale della tensione ausiliaria. • Chiudere l'interruttore di protezione del trasformatore voltmetrico (se utilizzato). • Controllare la rotazione delle fasi sui morsetti della protezione. • Aprire gli interruttori per la tensione del trasformatore e la tensione ausiliaria di alimentazione. • Controllare le linee di scatto collegate agli interruttori. • Controllare i collegamenti di comando da e verso altre apparecchiature. • Controllare i circuiti di segnale. • Richiudere gli interruttori. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 393 3 Montaggio e messa in servizio 3.3 Messa in servizio AVVERTENZA Attenzione alle tensioni pericolose durante il funzionamento di apparecchi elettrici La mancata osservanza delle seguenti norme può comportare incidenti mortali, lesioni del personale o danni all'apparecchiatura: Con questo apparecchio può lavorare solo personale qualificato. Tale personale deve essere a conoscenza delle normative di sicurezza in materia, delle misure di sicurezza e delle avvertenze contenute nel presente manuale. Collegare a terra l'apparecchio prima di realizzare qualsiasi altro collegamento. Tensioni pericolose possono essere presenti su tutte le parti collegate alla tensione ausilaria e alle grandezze di misura o di prova. Tensioni pericolose possono essere presenti anche dopo che la tensione ausiliaria è stata disinserita (condensatori carichi). Dopo un disinserimento della tensione ausiliaria, per ottenere con certezza le condizioni iniziali, bisogna attendere almeno 10 s prima di reinserire la tensione ausiliaria. I valori limite riportati nei "Dati tecnici" di questo manuale non devono essere mai superati, neanche durante le prove e la messa in servizio. Per verifiche con un dispositivo di prova secondaria, occorre accertarsi che non siano attive altre grandezze di misura e che i comandi di scatto ed eventualmente di chiusura agli interruttori siano interrotti, se non diversamente indicato. PERICOLO Tensioni pericolose in caso di interruzioni nei circuiti secondari dei trasformatori di corrente La mancata osservanza delle seguenti norme comporta incidenti mortali, lesioni del personale o danni materiali all'apparecchiatura. Cortocircuitare i collegamenti secondari dei trasformatori di corrente prima di interrompere i conduttori di collegamento di corrente all'apparecchio. Per la messa in servizio, bisogna effettuare anche operazioni di commutazione. Le verifiche descritte devono poter essere effettuate senza rischi. Non sono pertanto adatte per controlli di servizio. 394 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 3.3 Messa in servizio AVVERTENZA Attenzione a pericoli dovuti a prove primarie scorrette La mancata osservanza delle seguenti norme può comportare incidenti mortali, lesioni del personale o danni materiali all'apparecchiatura. Le prove primarie devono essere effettuate solo da personale qualificato, che abbia conoscenza della messa in servizio di sistemi di protezione, del funzionamento degli impianti, così come delle prescrizioni di sicurezza (commutazione, messa a terra, ecc.). 3.3.1 Funzionamento di prova/blocco della trasmissione Se l'apparecchio è collegato ad un'unità centrale di comando o di memorizzazione, è possibile, per alcuni dei protocolli disponibili, influenzare le informazioni che vengono trasmesse all'unità di comando (vedi tabella „Funzioni dipendenti dal protocollo“ nell'appendice A.6). Se è attivato il funzionamento di prova le segnalazioni inviate alla centrale da un apparecchio SIPROTEC 4 vengono contrassegnate da un ulteriore bit di prova, in modo da poter distinguere che non si tratta di segnalazioni di guasto reale. Inoltre, attivando il blocco della trasmissione, è possibile stabilire che durante un funzionamento di prova non vengano trasmesse segnalazioni tramite l'interfaccia di sistema. Il procedimento per attivare e disattivare il funzionamento di prova e il blocco della trasmissione è spiegato nella descrizione del sistema SIPROTEC 4 /1/. Si tenga conto del fatto che per la configurazione dell'apparecchio con DIGSI, la modalità operativa online è condizione per l'impiego di queste funzioni di prova. 3.3.2 Verifica interfaccia di sincronizzazione dell'orologio Per il collegamento del trasmettitore del segnale orario (antenna o sorgente del segnale), è necessario rispettare i dati tecnici predefiniti (vedi paragrafo „Dati tecnici“ sotto „Interfaccia di sincronizzazione dell'orologio“). Un funzionamento regolare (IRIG B, DCF77) viene rilevato per il fatto che, al massimo tre minuti dopo l'avviamento dell'apparecchio, lo stato dell'ora viene visualizzato come „sincronizzato“, accompagnato dalla segnalazione „Err. sincr. ora OFF“. Tabella 3-23 Stato dell'ora N° Testo stato 1 –– –– –– –– 2 – – – – – – SZ 3 – – – – ST – – 4 – – – – ST SZ 5 – – UG ST – – 6 – – UG – – – – Legenda: – – UG – – – – – – – – ST – – – – – – – – SZ 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 Stato sincronizzato non sincronizzato Tempo non valido Guasto orologio Ora legale 395 3 Montaggio e messa in servizio 3.3.3 Test dell'interfaccia di sistema Osservazioni preliminari Se il dispositivo dispone di un'interfaccia di sistema che viene utilizzata per la comunicazione con una centrale di comando, è possibile verificare direttamente la trasmissione delle segnalazioni utilizzando il programma di elaborazione DIGSI. Non si dovrebbe tuttavia fare uso in nessun caso di questa possibilità di prova durante l'esercizio „normale“. PERICOLO L'emissione o la ricezione di segnalazioni attraverso l'interfaccia di sistema tramite funzione di prova rappresenta un reale scambio di informazioni tra l'apparecchio SIPROTEC e la centrale di comando. Organi di manovra collegati, come ad es. interruttori o sezionatori, potrebbero essere in tal modo attivati! La mancata osservanza delle seguenti norme comporta incidenti mortali, lesioni del personale o danni materiali all'apparecchiatura. Controllare i mezzi di esercizio collegabili (es. interruttori, sezionatori) solo nel corso della messa in servizio e in nessun caso in esercizio „a caldo“ inviando o ricevendo segnalazioni attraverso l'interfaccia di sistema tramite funzione di prova. Nota A conclusione della modalità di prova l'apparecchio effettuerà un reset con riavvio. In tal modo vengono cancellate tutte le memorie tampone. Eventualmente le memorie tampone dovrebbero essere prima richiamate e salvate con DIGSI. Il test dell'interfaccia viene effettuato con DIGSI in modalità online: • Aprire la directory Online cliccando due volte; appaiono le funzioni di comando dell'apparecchio. • Cliccare su Test; a destra compare la selezione delle funzioni. • Cliccare due volte nella lista su Crea messaggi. Si apre la finestra di dialogo Crea messaggi (vedi fig. 3-23). Struttura della finestra di dialogo 396 Nella colonna Segnalazione vengono visualizzati i testi di tutte le segnalazioni parametrizzate nella matrice dell'interfaccia di sistema. Nella colonna Stato NOMINALE viene stabilito un valore per le segnalazioni da testare. A seconda del tipo di segnalazione, vengono qui proposti diversi campi di immissione (per es. Segnalazione viene generata / Segnalazione scompare). Cliccando su uno dei campi è possibile selezionare nella lista il valore desiderato. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 3.3 Messa in servizio Figura 3-23 Modifica dello stato operativo Test interfaccia con la finestra di dialogo: generare messaggi - esempio Azionando la prima volta uno dei tasti della colonna Azione, viene richiesta la password n. 6 (per menu di prova hardware). Dopo la corretta immissione della password, le segnalazioni possono essere generate singolarmente. A questo scopo, cliccare sul pulsante di dialogo Trasmettere all'interno della riga relativa. Il messaggio corrispondente viene generato e può essere letto sia nelle segnalazioni di esercizio dell'apparecchio SIPROTEC 4, sia nella centrale di comando dell'impianto. L'abilitazione per altri test rimane fino alla chiusura della finestra di dialogo. Test verso la centrale di comando Per tutte le informazioni che devono essere trasmesse alla centrale di comando, testare le possibilità proposte nella lista alla voce Stato NOMINALE: • Verificare che tutte le manovre eventualmente causate dai test possano essere effettuate senza pericoli (vedi sopra alla voce "PERICOLO!"). • Per la funzione da verificare, cliccare su "Trasmettere" e controllare che l'informazione corrispondente arrivi alla centrale e che eventualmente abbia l'effetto atteso. Le informazioni normalmente accoppiate attraverso ingressi binari (primo carattere „>“) verranno ugualmente trasmesse alla centrale con questa procedura. Il funzionamento degli ingressi binari viene testato separatamente. Terminare la procedura Per concludere la procedura di verifica dell'interfaccia sistema cliccare su Chiudere. La finestra di dialogo si chiude. Il sistema del processore viene riavviato e l'apparecchio è di nuovo pronto per il funzionamento. Test in direzione di comando Le informazioni normalmente accoppiate attraverso ingressi binari (primo carattere „>“) vengono controllate con questa procedura. Le informazioni in direzione di comando devono essere emesse dalla centrale. Controllare che l'apparecchio reagisca correttamente. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 397 3 Montaggio e messa in servizio 3.3.4 Controllo degli stati di commutazione di ingressi e uscite binarie Osservazioni preliminari Con DIGSI è possibile testare separatamente ingressi binari, relè di uscita e diodi luminosi dell'apparecchio SIPROTEC 4. In questo modo è possibile, ad esempio, controllare la correttezza del cablaggio dell'impianto nella fase della messa in servizio. Non si dovrebbe tuttavia fare uso in nessun caso di questa possibilità di prova durante l'esercizio „normale“. PERICOLO Una modifica di stati di commutazione tramite la funzione di prova determina un cambio reale dello stato operativo nell'apparecchio SIPROTEC 4. Organi di manovra collegati, come ad es. interruttori o sezionatori, potrebbero essere in tal modo attivati! La mancata osservanza delle seguenti norme comporta incidenti mortali, lesioni del personale o danni materiali all'apparecchiatura. Controllare gli organi di manovra collegabili (per es. interruttori, sezionatori) solo durante la messa in servizio e in nessun caso in esercizio „normale“ inviando o ricevendo segnalazioni attraverso l'interfaccia di sistema tramite la funzione di prova. Nota A conclusione del test dell'hardware l'apparecchio effettuerà un reset con riavvio. In tal modo vengono cancellate tutte le memorie tampone. Eventualmente le memorie tampone dovrebbero essere prima richiamate e salvate con DIGSI. Il test dell'hardware viene effettuato con DIGSI in modalità online: • Aprire la directory Online cliccando due volte; appaiono le funzioni di comando dell'apparecchio. • Cliccare su Test; a destra compare la selezione delle funzioni. • Cliccare due volte nella lista su Ingressi e uscite dell'apparecchio. Si apre la finestra di dialogo omonima (vedi fig. 3-24). Struttura della finestra di dialogo La finestra di dialogo è suddivisa in tre gruppi: BI per ingressi binari, BO per uscite binarie e LED per diodi luminosi. A ciascuno di questi gruppi è attribuito a sinistra un pulsante di dialogo corrispondente. Cliccando due volte su tali pulsanti, è possibile visualizzare e/o togliere dallo schermo le singole informazioni relative al rispettivo gruppo. Nella colonna Stato viene visualizzato lo stato attuale delle singole componenti hardware. Lo stato viene rappresentato con simboli. Lo stato fisico effettivo degli ingressi e delle uscite binari viene rappresentato anche dai simboli dei contatti aperti o chiusi, lo stato dei diodi luminosi dal simbolo di un LED illuminato o spento. La rispettiva condizione antivalente viene rappresentata nella colonna Nominale. La visualizzazione avviene con testo in chiaro. L'ultima colonna a destra indica quali comandi o messaggi sono configurati sulle singole componenti hardware. 398 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 3.3 Messa in servizio Figura 3-24 Modifica dello stato operativo Controllo degli ingressi e delle uscite - Esempio Per modificare lo stato operativo di una componente hardware, cliccare sul bottone corrispondente nella colonna Nominale. Prima di effettuare la prima modifica dello stato operativo, viene richiesta la password n. 6 (se attivata in fase di programmazione). Dopo l'immissione della password corretta, viene eseguita la modifica dello stato. L'abilitazione per altre modifiche dello stato rimane fino alla chiusura della finestra di dialogo. Test dei relè di uscita È possibile attivare ogni singolo relè di uscita e quindi controllare il cablaggio tra i relè di uscita dell'apparecchio 7UT613/63x e l'impianto senza dover generare le segnalazioni associate al relè in questione. Appena viene attivato il primo cambiamento di stato per un relè qualsiasi, la funzionalità di tutti i relè viene disconnessa sul lato dell'apparecchio ed è possibile azionarli solo tramite la funzione di test dell'hardware. Ciò significa, ad es., che un comando che arriva da una funzione di protezione o di controllo per un relè di uscita non viene eseguito. Per effettuare il test del relè di uscita procedere nel modo seguente: • Verificare che tutte le manovre causate dai relè di uscita possano essere effettuate senza pericoli (vedi sopra alla voce "PERICOLO!"). • Testare ciascun relè di uscita tramite il rispettivo campo Nominale della finestra di dialogo. • Terminare la procedura di test (vedi titolo a margine „Terminare la procedura“), affinché non vengano attivate accidentalmente altre manovre nel corso di ulteriori prove. Test degli ingressi binari 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 Per controllare il cablaggio tra l'impianto e gli ingressi binari dell'apparecchio 7UT613/63x, bisogna attivare nell'impianto l'origine dell'accoppiamento e controllare l'effetto nell'apparecchio stesso. 399 3 Montaggio e messa in servizio A questo scopo, aprire nuovamente la finestra di dialogo Ingressi e uscite dell'apparecchio per poter vedere la posizione fisica degli ingressi binari. L'immissione della password non è ancora necessaria. Per testare gli ingressi binari procedere nel modo seguente: • Attivare nell'impianto ciascuna delle funzioni che sono origine per l'ingresso binario. • Controllare la reazione nella colonna Effettivo della finestra di dialogo. A questo scopo, bisogna attualizzare la finestra di dialogo. Le opzioni possibili sono riportate più avanti, alla sezione „Aggiornamento della visualizzazione“. • Terminare la procedura di test (vedi la sezione „Terminare la procedura“). Se si desidera tuttavia controllare gli effetti di un ingresso binario senza effettuare manovre reali nell'impianto, è possibile farlo attivando singoli ingressi binari con il test dell'hardware. Appena viene attivato il primo cambio di stato per un qualsiasi ingresso binario ed è stata immessa la password n. 6, tutti gli ingressi binari vengono separati dal lato dell'impianto ed è possibile azionarli solamente tramite la funzione di test dell'hardware. Test dei diodi luminosi È possibile controllare i diodi luminosi (LED) in modo analogo agli altri elementi di ingresso e di uscita. Appena viene attivato il primo cambiamento di stato per un diodo luminoso qualsiasi, la funzionalità di tutti i diodi luminosi viene disconnessa sul lato dell'apparecchio ed è possibile azionarli solo tramite la funzione di test dell'hardware. Ciò significa ad esempio è più possibile attivare un LED tramite una funzione di protezione dell'apparecchio o azionando il tasto di reset dei LED. Aggiornamento della visualizzazione Durante l'apertura della finestra di dialogo Menu di prova hardware, vengono richiamati e visualizzati gli stati operativi attuali delle componenti hardware. Un aggiornamento si ha: • per la relativa compenente hardware, se un comando di cambio in un altro stato operativo è stato effettuato con successo, • per tutte le componenti hardware, cliccando sul pulsante Aggiornare, • per tutti le componenti hardware attraverso aggiornamento ciclico (ciclo di 20 secondi), marcando l'opzione Aggiornamento ciclico. Terminare la procedura 3.3.5 Per concludere il test dell'hardware cliccare su Chiudere. La finestra di dialogo si chiude. In tal modo, tutte le componenti hardware vengono riportate nello stato operativo originario configurato. Il sistema del processore viene riavviato e l'apparecchio è di nuovo pronto per il funzionamento. Verifica della coerenza delle impostazioni L'apparecchio 7UT613/63x controlla le impostazioni delle funzioni di protezione e i rispettivi parametri di configurazione per verificarne la coerenza e segnala eventuali impostazioni incoerenti. La protezione di terra ristretta, ad esempio, non può essere utilizzata se non è assegnato un ingresso di misura per la corrente di centro stella tra la terra e il centro stella dell'oggetto da proteggere. Vengono controllati anche i fattori di adattamento tra le correnti nominali dei trasformatori amperometrici e le correnti nominali di esercizio alle quali si riferiscono le rispettive funzioni di protezione. In caso di divergenze elevate e impostazione sensibile, viene generato un messaggio che segnala questo stato e indica l'indirizzo interessato. 400 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 3.3 Messa in servizio Assicurarsi per mezzo di segnalazioni di servizio oppure di segnalazioni spontanee che non siano presenti informazioni di incoerenza di questo tipo. Tabella 3-24 Segnalazioni di incoerenza Messaggio N° Significato cfr. par. „Error1A/5Awrong“ 192 Impostazione delle correnti nominali secondarie sul modulo di ingres- 2.1.4 so/uscita incoerente, in generale 3.1.2 („Interruttori su circuiti stampati“) „Err. IN CT M1“ fino a „Err. IN CT M5“ 30097 fino a 30101 Impostazione delle correnti nominali secondarie incoerente per l'ingres- 2.1.4 so di corrente di misura indicato (ingressi trifase) 3.1.2 („Interruttori su circuiti stampati“) „Err.IN CT1..3“ fino a „Err.IN CT10..12“ 30102 fino a 30105 Impostazione delle correnti nominali secondarie incoerente per l'ingres- 2.1.4 so di corrente di misura indicato (per protezione monofase per sbarre) 3.1.2 („Interruttori su circuiti stampati“) „Err. IN CT IX1“ fino a „Err. IN CT IX4“ 30106 fino a 30109 Impostazione delle correnti nominali secondarie incoerente per l'ingres- 2.1.4 so di corrente di misura indicato (ingressi monofase) 3.1.2 („Interruttori su circuiti stampati“) „FaultConfig/Set“ 311 Messaggio collettivo per errori di configurazione „GenErrGroupConn 312 “ In generale: Errore del gruppo vettoriale in caso di protezione di trasfor- 2.1.4 matori „GenErrEarthCT“ Errore nell'ingresso monofase in caso di protezione di terra ristretta 2.1.4 „GenErrSidesMeas“ 314 Errore nell'assegnazione di lati e/o punti di misura 2.1.4 „par too low:“ Valore di taratura troppo piccolo all'indirizzo indicato 313 30067 „par too high:“ 30068 Valore di taratura troppo grande all'indirizzo indicato „settingFault:“ 30069 Impostazione non plausibile all'indirizzo indicato „Diff Adap.fact.“ 5620 Il fattore di adattamento per i TA della protezione differenziale è troppo 2.1.4 grande o troppo piccolo 2.2 „Diff err. Set.“ 5623 Impostazioni per protezione differenziale non plausibili REF Not avail. 5835 Protezione terra ristretta non possibile nell'oggetto protetto configurato 2.1.4 T.Rist.fat.adat. >< 5836 Il fattore di adattamento per il TA della protezione di terra ristretta è troppo grande o troppo piccolo 2.1.4 2.3 REF Err CTstar 5830 Nessun ingresso di misura monofase per la corrente di centro stella assegnato alla protezione terra ristretta 2.1.4 2.2 „REF err. Set.“ 199.2493 Impostazioni per protezione di terra ristretta non plausibili 2.1.1 „REF2 Not avail.“ 205.2491 Protezione terra ristretta 2 non possibile nell'oggetto protetto configurato 2.4.1 „REF2 Adap.fact.“ 205.2494 Il fattore di adattamento per il TA della protezione di terra ristretta 2 è troppo grande o troppo piccolo 2.4.1 2.3 „REF2 Err CTstar“ 205.2492 Nessun ingresso di misura monofase per la corrente di centro stella assegnato alla protezione terra ristretta 2 2.4.1 2.2 2.2 „REF2 err. Set.“ 205.2493 Impostazioni per protezione di terra ristretta non plausibili 2.1.1 O/C Ph. Not av. 1860 Protezione di massima corrente per correnti di fase non possibile nell'oggetto protetto configurato 2.1.4 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 401 3 Montaggio e messa in servizio Messaggio N° Significato cfr. par. „O/C Para error“ 023.2493 Impostazioni per protezione di massima corrente per correnti di fase non plausibili 2.4.2 „O/C Ph2 Not av.“ 207.2491 Protezione di massima corrente per correnti di fase 2 non possibile nell'oggetto protetto configurato 2.1.42.1.6 „O/C Ph2 err Set“ 207.2493 Impostazioni per protezione di massima corrente per correnti di fase 2 2.4.2 non plausibili „O/C Ph3 Not av.“ 209.2491 Protezione di massima corrente per correnti di fase 3 non possibile nell'oggetto protetto configurato „O/C Ph3 err Set“ 209.2493 Impostazioni per protezione di massima corrente per correnti di fase 3 2.4.2 non plausibili O/C 3I0 Not av. 1861 Protezione di massima corrente per corrente residua non possibile nell'oggetto protetto configurato „O/C 3I0 error“ 191.2493 Impostazioni per protezione di massima corrente per corrente residua 2.4.2 non plausibili „O/C 3I0-2 n/a“ 321.2491 Protezione di massima corrente per corrente residua 2 non possibile nell'oggetto protetto configurato „O/C3I0-2 errSet“ 321.2493 Impostazioni per protezione di massima corrente 2 per corrente residua 2.4.2 non plausibili „O/C 3I0-3 n/a“ 323.2491 Protezione di massima corrente per corrente residua 3 non possibile nell'oggetto protetto configurato „O/C3I0-3 errSet“ 323.2493 Impostazioni per protezione di massima corrente 3 per corrente residua 2.4.2 non plausibili O/C Earth ErrCT 1862 Non è possibile alcuna assegnazione per la protezione di massima cor- 2.1.4 rente per corrente di terra „O/C E error“ 024.2493 Impostazioni per protezione di massima corrente per corrente di terra 2.5 non plausibili „O/C E2 ErrCT“ 325.2492 Non è possibile alcuna assegnazione per la protezione di massima cor- 2.1.42.1.6 rente per corrente di terra 2 „O/C E2 err. Set“ 325.2493 Impostazioni per protezione di massima corrente per corrente di terra 2 2.5 non plausibili O/C 1Ph Err TA 5981 Non è possibile alcuna assegnazione per la protezione di massima cor- 2.1.4 rente monofase „O/C 1Ph err Set“ 200.2493 Impostazioni per protezione di massima corrente monofase non plausi- 2.7 bili „I2 Not avail.“ 5172 Protezione di carico squilibrato non possibile nell'oggetto protetto con- 2.1.4 figurato „I2 Adap.fact.“ 5168 Il fattore di adattamento per i TA della protezione di carico squilibrato è 2.8 troppo grande o troppo piccolo „I2 error set.“ 5180 Impostazioni per protezione di carico squilibrato non plausibili 2.8 O/L No Th.meas. 1545 Manca rilevamento della temperatura per protezione di sovraccarico (da thermobox) 2.1.3 2.9.5 O/L Not avail. 1549 Protezione di sovraccarico non possibile nell'oggetto protetto configu- 2.1.4 rato ULS Fak-Wdl >< 1546 Il fattore di adattamento per i TA della protezione di sovraccarico è troppo grande o troppo piccolo 2.1.4 2.9 „O/L2 err. Set.“ 204.2493 Impostazioni per protezione di sovraccarico 2 non plausibili 2.9 2.1.42.1.6 2.1.4 2.1.42.1.6 2.1.42.1.6 „O/L2 No Th.meas“ 204.2609 Manca rilevamento della temperatura per protezione di sovraccarico 2 2.9 (da thermobox) „O/L2 Not avail.“ Protezione di sovraccarico 2 non possibile nell'oggetto protetto configurato 402 204.2491 2.9 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 3.3 Messa in servizio Messaggio N° Significato cfr. par. „O/L2 Adap.fact.“ 204.2494 Il fattore di adattamento per i TA della protezione di sovraccarico 2 è troppo grande o troppo piccolo 2.9 „O/L set wrong“ 044.2493 Impostazioni per protezione di sovraccarico non plausibili 2.9 „U/f Not avail.“ 5377 Protezione di sovraeccitazione non possibile nell'oggetto protetto con- 2.1.4 figurato „U/f Err No VT“ 5376 Protezione di sovraeccitazione non possibile senza collegamento di tensione 2.1.4 „U/f err. Set.“ 5378 Impostazioni per protezione di sovraeccitazione non plausibili 2.11 „U< err. Obj.“ 033.2491 Protezione di minima tensione non possibile nell'oggetto protetto confi- 2.14 gurato „U< err. VT“ 033.2492 Protezione di minima tensione non possibile senza collegamento di tensione 2.14 „U< err. Set.“ 033.2493 Impostazioni per protezione di minima tensione non plausibili 2.14 „U> err. Obj.“ 034.2491 Protezione di massima tensione non possibile nell'oggetto protetto con- 2.15 figurato „U> err. VT“ 034.2492 Protezione di massima tensione non possibile senza collegamento di tensione 2.15 „U> err. Set.“ 034.2493 Impostazioni per protezione di massima tensione non plausibili 2.15 „Freq. err. Obj.“ 5255 Protezione di frequenza non possibile nell'oggetto protetto configurato 2.16 „Freq. error VT“ 5254 Protezione di frequenza non possibile senza collegamento di tensione 2.16 „Freq. err. Set.“ 5256 Impostazioni per protezione di frequenza non plausibili „Pr obj. error“ 5101 Protezione di ritorno di energia non possibile nell'oggetto protetto con- 2.12 figurato 2.16 „Pr CT Fact ><“ 5099 Il fattore di adattamento per i TA della protezione ritorno di energia è troppo grande o troppo piccolo 2.12 „Pr VT error“ 5100 Protezione di ritorno di energia non possibile senza collegamento di tensione 2.12 2.12 „Pr set error“ 5102 Impostazioni per protezione di ritorno di energia non plausibili „Pf> Object err“ 5132 Supervisione di potenza non possibile nell'oggetto protetto configurato 2.13 „Pf> CT fact ><“ 5130 Il fattore di adattamento per i TA della supervisione di potenza è troppo 2.13 grande o troppo piccolo „Pf> VT error“ 5131 Supervisione di potenza non possibile senza collegamento di tensione 2.13 „Pf> set error“ 5133 Impostazioni per supervisione di potenza non plausibili 2.13 BkrFail Not av. 1488 Protezione contro mancata apertura dell'interruttore non possibile nell'oggetto protetto configurato 2.1.4 047.2493 Impostazioni per protezione contro mancata apertura dell'interruttore non plausibili 2.1.4 „BkrFail2 Not av“ 206.2491 Protezione contro mancata apertura dell'interruttore non possibile nell'oggetto protetto configurato 2.1.42.1.6 „BkrFail2 errSet“ 206.2493 Impostazioni per protezione contro mancata apertura dell'interruttore non plausibili 2.1.4 „TripC ProgFail“ 6864 Per la supervisione del circuito di scatto non è stato impostato il numero 3.1 corretto di ingressi binari („Varianti di collegamento“) Assicurarsi per mezzo di segnalazioni di servizio oppure di segnalazioni spontanee che non siano presenti altre segnalazioni di guasto dell'apparecchio. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 403 3 Montaggio e messa in servizio Anche i fattori di adattamento degli ingressi di misura sono riportati nelle segnalazioni di esercizio. Si consiglia di controllare questi fattori anche se non è presente nessuno dei messaggi menzionati sopra. I fattori visualizzati sono: • In generale i rapporti tra le correnti o le tensioni nominali e le correnti o tensioni nominali dei trasformatori di misura nei punti di misura. • Per la protezione differenziale, il rapporto tra la corrente nominale dell'oggetto e le correnti nominali dei trasformatori amperometrici nei punti di misura. • Per la protezione di terra ristretta, il rapporto tra le correnti nominali del lato assegnato dell'oggetto da proteggere e la corrente nominale del trasformatore amperometrico nel centro stella. I fattori non devono essere superiori a 8 o inferiori a 0,125. Altrimenti si devono prevedere tolleranze di misura più elevate. Se un fattore è maggiore di 50 o minore di 0,02, possono aver luogo reazioni impreviste del dispositivo. Tabella 3-25 Visualizzazione dei fattori di adattamento Messaggio N° Significato cfr. par. „Gen CT-M1:“ fino a „Gen CT-M5:“ 30060 fino a 30064 In generale: fattore di adattamento per il punto di misura indicato 2.1.4 „Gen VT-U1:“ 30065 In generale: fattore di adattamento per ingresso di tensione di misura trifase 2.1.4 „Diff CT-M1:“ fino a „Diff CT-M5:“ 5733 fino a 5737 Protezione differenziale: fattore di adattamento per il punto di misura in- 2.1.4 dicato (oggetto trifase protetto) „Diff CT-I1:“ fino a „DiffCT-I12:“ 5721 fino a 5732 Protezione differenziale: fattore di adattamento per il punto di misura in- 2.1.4 dicato (protezione monofase per sbarre) „Diff CT-IX1:“ fino a „Diff CT-IX4:“ 5738 fino a 5741 Protezione differenziale: fattore di adattamento per il punto di misura supplementare monofase indicato „REF CTstar:“ 199.2639 Protezione di terra ristretta 1: fattore di adattamento per la corrente di 2.1.4 centro stella 2.1.4 „REF2 CT-M1:“ fino 205.2634 a „REF2 CT-M5:“ fino a 205.2638 Protezione di terra ristretta 2: fattore di adattamento per il punto di misura indicato „REF2 CTstar:“ Protezione di terra ristretta 2: fattore di adattamento per la corrente di 2.1.4 centro stella 3.3.6 205.2639 2.1.4 Prove secondarie Non sono necessari controlli di singole funzioni di protezione relativamente alle caratteristiche o ai valori di intervento in quanto fanno parte dei programmi di firmware di supervisione continua. Gli ingressi analogici vengono controllati sull'oggetto da proteggere nel corso della messa in servizio primaria (a partire dal par. 3.3 sotto „Prova di corrente simmetrica sull'oggetto da proteggere“). Qui vengono verificati anche i collegamenti con l'impianto. Sono praticamente esclusi scostamenti delle grandezze di misura tra le singole funzioni di protezione e le fasi. Le prove secondarie non possono in nessun caso sostituire le prove primarie descritte più avanti in quanto esse non tengono conto di errori di collegamento. Tali prove 404 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 3.3 Messa in servizio servono solo al controllo teorico dei valori d'impostazione. Se si vogliono eseguire prove secondarie, tenere conto delle seguenti indicazioni. Per verifiche con un dispositivo di prova secondaria, occorre accertarsi che non siano attive altre grandezze di misura e che i comandi di scatto agli interruttori siano interrotti. Le prove vanno effettuate sull'apparecchio con i valori di taratura attuali. Se tali valori non sono stati (ancora) definiti, la prova potrà essere effettuata con i valori preimpostati. Nota Il livello di precisione ottenuto durante le misure dipende dai dati elettrici delle sorgenti utilizzate per la prova. I livelli di precisione indicati nella sezione "Dati tecnici" sono possibili solo a patto che si rispettino le condizioni di riferimento conformi a VDE 0435/parte 303 o IEC 60255 e si utilizzino strumenti di misura di precisione. Le tolleranze indicate si riferiscono ai dati preimpostati degli oggetti da proteggere. Se la corrente nominale (relativa alla corrente nominale del trasformatore amperometrico) dell'oggetto da proteggere differisce considerevolmente dalla corrente nominale dell'apparecchio, si devono prevedere tolleranze di intervento più elevate. Protezione differenziale Nel caso della protezione differenziale, si può controllare singolarmente ciascun lato. Ciò corrisponde alla simulazione di un guasto alimentato da un solo lato. Se un lato ha più punti di misura, gli ingressi di misura non inclusi nella prova rimangono senza corrente. La verifica del valore d'intervento è effettuata aumentando lentamente la corrente di prova. CAUTELA Verifiche con correnti 4 volte superiori alla corrente nominale dell'apparecchio provocano il sovraccarico dei circuiti d'ingresso e devono essere eseguite solo per breve tempo. Vedere Dati tecnici Successivamente è necessario fare una pausa di raffreddamento! I valori di intervento impostati si riferiscono, per oggetti di protezione trifase, alla corrente simmetrica trifase. In caso di trasformatore monofase, si presume che le correnti siano in controfase. In caso di protezione monofase per sbarre, si deve tenere conto eventualmente dei rapporti di trasformazione dei trasformatori sommatori. Inoltre sono determinanti le correnti nominali degli ingressi di misura di corrente che, in caso di collegamento tramite trasformatori sommatori, sono generalmente di 0,1 A. Per una prova con parametri impostati durante l'esercizio, bisogna tenere conto che il valore di impostazione per la protezione differenziale si riferisce alla corrente nominale dell'oggetto da proteggere, vale a dire alla corrente che formalmente risulta da 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 405 3 Montaggio e messa in servizio in caso di oggetto trifase e in caso di oggetto monofase con SN Ogg Potenza nominale apparente dell'oggetto protetto UN Ogg Tensione nominale dell'oggetto protetto o dell'avvolgimento interessato. In caso di avvolgimento con regolazione della tensione, vale la tensione calcolata come da paragrafo 2.1.5. Per i trasformatori i valori di intervento reali per una prova mono- o bifase dipendono anche dal gruppo vettoriale del trasformatore; nel caso della prova monofase dipendono anche dal trattamento del centro stella dell'avvolgimento e dall'elaborazione della corrente relativa. Ciò corrisponde a collegamenti convenzionali, se l'alimentazione ha luogo attraverso i trasformatori di adattamento. Per ottenere il valore d'intervento reale, si deve allora moltiplicare il valore d'impostazione per un fattore del gruppo vettoriale kSG, secondo la seguente formula: La tabella seguente mostra questo fattore kSG in funzione del gruppo vettoriale e del tipo di guasto con trasformatori trifase. Tabella 3-26 Fattore di correzione kSG in funzione del gruppo vettoriale e del tipo di guasto Tipo di guasto Avvolgimento di riferimento (alta tensione) numeri SG pari (0, 2, 4, 6, 8, 10) numeri SG dispari (1, 3, 5, 7, 9, 11) trifase 1 1 1 bifase 1 1 √3/2 ≈ 0,866 3/2 = 1,5 3/2 = 1,5 √3 ≈ 1,73 1 1 monofase con eliminazione I0 monofase senza eliminazione I0 Esempio: trasformatore trifase SN = 57 MVA gruppo vettoriale Yd5 alta tensione UN = 110 kV trasformatore amperometrico 300 A/1 A minima tensione UN = 25 kV trasformatore amperometrico 1500 A/1 A Per l'avvolgimento di alta tensione vale: 406 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 3.3 Messa in servizio Qui si ha praticamente: corrente nominale avvolgimento = corrente nominale trasformatore amperometrico. In tal modo il valore di intervento, in caso di prova trifase o bifase, corrisponde al valore impostato I-DIFF> dell'apparecchio (kSG = 1 per avvolgimento di riferimento) riferito alla corrente nominale dell'apparecchio. In caso di prova monofase con eliminazione della corrente zero quale valore di intervento è prevedibile il valore moltiplicato per 1,5. Per l'avvolgimento di bassa tensione vale: Per la prova secondaria di questo avvolgimento il valore di intervento (riferito alla corrente nominale dell'apparecchio) diventa A causa del numero dispari del gruppo vettoriale valgono i valori di intervento (tabella ) Funzioni flessibili trifase kSG = 1 bifase kSG = √3/2 monofase kSG = √3 Mentre le funzioni di protezione, di supervisione e di misura implementate nell'apparecchio sono parte del firmware e pertanto "fissate", le funzioni flessibili vengono configurate individualmente (cfr. par. 2.1.4, titolo al margine „Funzioni flessibili“). Per queste configurazioni va eseguita una prova secondaria diretta a verificare le connessioni interne. La verifica dei rispettivi collegamenti dell'impianto è compresa nella successiva messa in servizio primaria (dal par. 3.3 sotto „Prova della protezione contro la mancata apertura dell'interruttore“). Durante queste prove secondarie vanno verificate innanzitutto le corrette assegnazioni delle funzioni flessibili agli ingressi di misura analogici nonché agli ingressi e alle uscite binarie. Ciascuna funzione flessibile viene controllata singolarmente poiché ciascuna di esse è configurata individualmente. Funzioni di corrente 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 Per le funzioni flessibili con rilevamento della corrente, vengono immesse correnti di prova nell'ingresso di misura di corrente o in successione negli ingressi di misura di 407 3 Montaggio e messa in servizio corrente rilevanti per la funzione flessibile verificata. Per le funzioni che reagiscono al superamento di una soglia di corrente, le correnti di prova vengono aumentate lentamente fino all'avviamento della funzione. Per le funzioni che reagiscono al passaggio al di sotto di una soglia, le correnti di prova vengono abbassate a partire da un valore superiore alla soglia d'intervento. Tenere presente che una segnalazione corrispondente può essere ritardata solo se è stato impostato un ritardo dell'avviamento. CAUTELA Verifiche con correnti 4 volte superiori alla corrente nominale dell'apparecchio provocano il sovraccarico dei circuiti d'ingresso e devono essere eseguite solo per breve tempo. Vedere Dati tecnici Successivamente è necessario fare una pausa di raffreddamento! Per la verifica dei valori di intervento tenere presente che: • Se la funzione di corrente è assegnata ad un lato dell'oggetto principale protetto, i valori d'intervento sono riferiti alla corrente nominale di questo lato (I/IN S). Vi rientrano i fattori. È possibile determinare la corrente nominale rifacendosi alle formule riportate sotto "Protezione differenziale". La corrente di prova va convertita in valore secondario. • Se la funzione di corrente è assegnata ad un punto di misura e i valori d'intervento sono impostati come valori secondari, il valore d'intervento corrisponde immediatamente al valore di impostazione secondario. • Se la funzione di corrente è assegnata ad un punto di misura e i valori d'intervento sono impostati come valori primari, il valore di impostazione va convertito in valore secondario per ottenere il valore d'intervento con una corrente di prova secondaria. Per la conversione è determinante il rapporto di trasformazione di quei trasformatori previsti per questo ingresso di misura dell'apparecchio. • Il sistema di sequenza diretta o inversa delle correnti può essere testato mediante una prova simmetrica trifase. Il sistema di sequenza diretta può essere ottenuto mediante correnti di prova simmetriche, il sistema di sequenza inversa invertendo due fasi. I valori d'impostazione I1 e I2 corrispondono al valore di ciascuna corrente di prova. In caso di prova monofase, la corrente di sequenza diretta e quella di sequenza inversa sono pari rispettivamente a 1/3 della corrente di prova. • Il sistema omopolare può essere testato con una prova monofase su uno qualsiasi dei tre ingressi di corrente. Poiché per la corrente omopolare è impostato 3 · I0, la corrente di prova corrisponde direttamente al valore d'intervento nominale. Funzioni di tensione 408 Per le funzioni flessibili con rilevamento della tensione, vengono immesse tensioni di prova negli ingressi di misura della tensione monofase o nei tre ingressi di misura della tensione. Ciò vale anche per una funzione di frequenza. Si consiglia una sorgente di tensione simmetrica trifase. Se la prova è effettuata con una sorgente di tensione monofase, bisogna osservare alcune prescrizioni alle quali, se necessario, si farà riferimento. Per le funzioni che reagiscono al superamento di una soglia di tensione, le tensioni di prova vengono aumentate lentamente fino all'avviamento della funzione. Per le funzioni che reagiscono al passaggio al di sotto di una soglia, le tensioni vengono abbassate a partire da un valore superiore alla soglia d'intervento. Tenere presente che una segnalazione corrispondente può essere ritardata solo se è stato impostato un ritardo dell'avviamento. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 3.3 Messa in servizio CAUTELA Verifiche con tensioni superiori a 170 V sui morsetti d'ingresso della tensione provocano il sovraccarico dei circuiti d'ingresso e devono essere eseguite solo per breve tempo. Vedere Dati tecnici Successivamente è necessario fare una pausa di raffreddamento! Per la verifica dei valori di intervento tenere presente che: • Per tutte le tensioni, le impostazioni in valori secondari sono effettuate in volt. Se si sono impostati valori primari, questi vanno convertiti in valori secondari tramite i dati del trasformatore voltmetrico. • Se attraverso la funzione flessibile da testare viene controllata una singola tensione, eseguire una prova monofase sull'ingresso di misura della tensione corrispondente. • Se sono determinanti le tensioni fase-terra, eseguire la prova, monofase o trifase (in successione per ciascuna fase), sugli ingressi di misura di tensione trifase. Nel caso in cui venga controllata una diminuzione della tensione, le tensioni non testate devono tuttavia essere superiori al valore d'intervento per evitare un avviamento. • Se sono determinanti le tensioni fase-fase si consiglia una prova trifase. Altrimenti assicurarsi che la tensione di prova si trovi sui due ingressi di misura per la tensione concatenata. Se viene controllata una diminuzione della tensione, la fase non testata deve ricevere una tensione sufficientemente elevata affinché le tensioni ad essa collegate siano superiori al valore d'intervento. • Anche il sistema di sequenza diretta o inversa delle tensioni può essere testato con una prova simmetrica trifase. Il sistema di sequenza diretta si ottiene mediante tensioni di prova simmetriche, il sistema di sequenza inversa invertendo due fasi. I valori di impostazione U1 e U2 corrispondono al valore di ciascuna tensione di prova contro il centro stella. In caso di prova monofase, la tensione di sequenza diretta e quella di sequenza inversa sono pari rispettivamente a 1/3 della tensione di prova. • Il sistema omopolare può essere testato con una prova monofase su uno qualsiasi dei tre ingressi di tensione. Poiché per la tensione zero è impostato 3 · U0 la tensione di prova corrisponde direttamente al valore d'intervento nominale. • Se una funzione flessibile è configurata per la supervisione della frequenza, il valore d'intervento può essere verificato solo con una sorgente di tensione a frequenza variabile. Tuttavia non è necessaria una verifica speciale in quanto l'apparecchio determina la frequenza sempre a partire dal sistema di sequenza diretta delle tre tensioni di fase. Pertanto è esclusa in partenza un'eventuale assegnazione errata delle grandezze di misura per la determinazione della frequenza. Funzioni di potenza 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 Per le funzioni flessibili con rilevamento della potenza sono necessarie tensioni e correnti di prova. Le tensioni vengono applicate ai tre ingressi di misura della tensione, le correnti vengono immesse in quegli ingressi di misura della corrente ai quali sono assegnate le tensioni, conformemente al par. 2.1.4 titolo al margine "Assegnazione degli ingressi di misura della tensione". 409 3 Montaggio e messa in servizio Per la direzione della potenza e quindi per il segno della potenza sono fondamentali: • la polarità delle grandezze di prova, • l'impostazione della polarità per il punto di misura della corrente/lato incluso nella prova, così come previsto dall'impostazione della polarità (ad es. indirizzo 511 STRPNT->OBJ M1 per il punto di misura 1), • l'impostazione per il segno della potenza all'indirizzo 1107 P,Q sign nei dati dell'impianto 2. Nelle impostazioni di fabbrica la potenza attiva, in caso di prova trifase con correnti e tensioni in fase, è pari a √3 · Uprova · Iprova (Uprova concatenata). In caso di prova monofase con grandezze di prova in fase, risulta 1/9 del valore trifase, in quanto le potenze calcolate sulla base dei sistemi di sequenza diretta sono pari, sia nelle correnti che nelle tensioni, rispettivamente a 1/3. La potenza reattiva può essere testata con una prova monofase solo se tra la corrente e la tensione è possibile uno sfasamento. Con grandezze di prova trifase è possibile simulare potenze reattive mediante un'inversione di fase anche se tra tensioni e correnti non è possibile alcuno sfasamento. La tabella seguente riporta degli esempi. I fattori per la potenza attiva e reattiva si riferiscono qui alla potenza che risulta da S = √3 · Uprova · Iprova. Le correnti sono in collegamento a fasi segregate, le tensioni sono invertite ciclicamente. Un'inversione anticiclica (ad es. L2 ↔ L3) non è ammessa in quanto i sistemi di sequenza diretta sarebbero pari a zero. Tabella 3-27 Simulazione di potenza reattiva mediante inversione di fase Grandezze di prova Grandezze di prova I U Conclusione Potenza attiva Potenza reattiva IL1 all'ingresso IL1 IL2 all'ingresso IL2 IL3 all'ingresso IL3 UL1 all'ingresso UL1 UL2 all'ingresso UL2 UL3 all'ingresso UL3 1 ≈0 IL1 all'ingresso IL1 IL2 all'ingresso IL2 IL3 all'ingresso IL3 UL2 all'ingresso UL1 UL3 all'ingresso UL2 UL1 all'ingresso UL3 –0,5 0,866 IL1 all'ingresso IL1 IL2 all'ingresso IL2 IL3 all'ingresso IL3 UL3 all'ingresso UL1 UL1 all'ingresso UL2 UL2 all'ingresso UL3 –0,5 –0,866 Nelle seguenti prove della protezione contro la mancata apertura dell'interruttore, sarà ancora necessario immettere correnti di prova. Una volta concluse queste prove, rimuovere tutti i collegamenti di prova secondari. Se per le prove secondarie si sono modificati valori di taratura, impostarli nuovamente sui valori nominali desiderati. 3.3.7 Prove della protezione contro la mancata apertura dell'interruttore Se l'apparecchio è dotato di protezione contro la mancata apertura dell'interruttore e tale protezione viene utilizzata, bisogna controllare praticamente la sua corretta integrazione nell'impianto. A causa della varietà delle possibilità di impiego e di configurazione dell'impianto, una descrizione dettagliata delle prove necessarie non è possibile. In ogni caso, è necessario tenere conto delle specifiche condizioni locali e dei piani dell'impianto e di protezione. 410 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 3.3 Messa in servizio Si consiglia di isolare sui due lati l'interruttore della linea da testare prima di cominciare le prove, vale a dire che il sezionatore di linea e quello della sbarra devono essere aperti affinché l'interruttore possa essere attivato senza rischi. CAUTELA Anche in caso di prove sull'interruttore locale di linea, è emesso il comando di scatto per la sbarra. La non osservanza dei seguenti accorgimenti può comportare lesioni lievi alle persone o danneggiamenti all'apparecchiatura. Disattivare innanzitutto lo scatto per gli interruttori adiacenti (sbarra), per es. interrompendo le tensioni di comando corrispondenti. Il comando di scatto inviato dalle altre funzioni di protezione all'interruttore testato viene interdetto per fare in modo che esso abbia luogo solo attraverso la protezione di mancata apertura interruttore. La seguente lista non ha alcuna pretesa di completezza, ma può contenere anche punti che, nel caso dell'applicazione attuale, devono essere trascurati Contatti ausiliari dell'interruttore Se dei contatti ausiliari dell'interruttore sono collegati all'apparecchio, essi costituiscono una parte importante della sicurezza della protezione contro la mancata apertura dell'interruttore. Accertarsi che sia stata verificata la corretta assegnazione. In particolare, i punti di misura (TA) per la protezione contro la mancata apertura, l'interruttore da controllare e i suoi contatti ausiliari devono essere associati allo stesso punto di misura o lato dell'oggetto da proteggere. Condizioni esterne di attivazione Se la protezione contro la mancata apertura dell'interruttore può essere avviata anche da dispositivi di protezione esterni, è necessario controllare le condizioni esterne di attivazione. Affinché la protezione contro la mancata apertura dell'interruttore possa essere avviata, almeno una corrente deve circolare attraverso la fase testata. Si può trattare di una corrente secondaria indipendente dal carico. • Attivazione mediante comando di scatto della protezione esterna: ingresso binario >BrkFail extSRC (N° 1431) nelle segnalazioni spontanee o di guasto. • Dopo l'attivazione deve comparire la segnalazione "SVD Anr. extern" (N° 1457) nelle segnalazioni spontanee o di guasto. • In caso di protezione contro la mancata apertura dell'interruttore a due gradini, allo scadere del tempo T1 (indirizzo 7115) di regola sono emessi il nuovo comando di scatto per l'interruttore controllato e la segnalazione SCATTO MAI T1 (N° 1492). • In caso di protezione contro la mancata apertura dell'interruttore a uno o a due gradini, allo scadere del tempo T2 (indirizzo 7116) ha luogo il comando di scatto della protezione per gli interruttori adiacenti e la segnalazione SCATTO MAI T2 (N° 1494). Interrompere la corrente di prova. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 411 3 Montaggio e messa in servizio Se l'avviamento è possibile senza corrente: • chiudere l'interruttore da controllare con sezionatori aperti su entrambi i lati. • Attivazione mediante comando di scatto della protezione esterna: ingresso binario >BrkFail extSRC (N° 1431) nelle segnalazioni spontanee o di guasto. • Dopo l'attivazione deve comparire la segnalazione "SVS Anr. extern" (N° 1457) nelle segnalazioni spontanee o di guasto. • In caso di protezione contro la mancata apertura dell'interruttore a due gradini, allo scadere del tempo T1 (indirizzo 7115) di regola sono emessi il nuovo comando di scatto per l'interruttore controllato e la segnalazione SCATTO MAI T1 (N° 1492). • In caso di protezione contro la mancata apertura dell'interruttore a uno o a due gradini, allo scadere del tempo T2 (indirizzo 7116) ha luogo il comando di scatto della protezione per gli interruttori adiacenti e la segnalazione SCATTO MAI T2 (N° 1494). Aprire di nuovo l'interruttore locale. Scatto della sbarra Per il test sull'impianto è particolarmente importante che la ripartizione dei comandi di scatto agli interruttori adiacenti, in caso di mancata apertura dell'interruttore, avvenga correttamente. Vengono definiti interruttori adiacenti tutti gli interruttori che, in caso di mancata apertura dell'interruttore, devono essere aperti affinché venga interrotta la corrente di cortocircuito. Questi sono quindi gli interruttori tramite i quali viene alimentata la sbarra o la sezione di sbarra alla quale è collegata la derivazione con guasto. Nel caso di un trasformatore, l'interruttore del lato bassa tensione o di un altro lato può essere preso in considerazione quando dev'essere controllato l'interruttore del lato alta tensione e viceversa. Non è possibile definire una procedura generale di test, dal momento che la definizione degli interruttori adiacenti dipende in grande misura dalla struttura dell'impianto. In particolare, nel caso di più sbarre, deve essere controllata la logica di ripartizione per gli interruttori adiacenti. Qui bisogna verificare per ogni sezione di sbarra che, in caso di mancata apertura dell'interruttore di linea considerato, venga effettuato solo lo scatto di tutti gli interruttori collegati con la stessa sezione di sbarra. Conclusione 3.3.8 Tutte le misure provvisorie prese per la prova devono essere annullate. Assicurarsi dunque che tutti i mezzi di commutazione nell'impianto si trovino nello stato corretto, che i collegamenti di scatto interrotti vengano ripristinati e le tensioni di comando siano inserite. I valori di impostazione eventualmente modificati per le prove vanno corretti e le funzioni di protezione commutate vanno portate nello stato desiderato (On oppure Off). Prova di corrente primaria equilibrata sull'oggetto da proteggere Se i dispositivi di prova secondari sono collegati all'apparecchio, essi devono essere rimossi oppure l'interruttore di prova (se esistente) dev'essere messo in posizione di funzionamento. 412 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 3.3 Messa in servizio Nota Tenere conto del fatto che eventuali errori di collegamento provocano uno scatto. Tutte le grandezze di misura delle seguenti prove si possono verificare anche dal PC con il Web Monitor. Esso permette di richiamare comodamente tutte le grandezze di misura con la visualizzazione dei diagrammi vettoriali. Se si desidera lavorare con il Web Monitor, si prendano in considerazione anche gli aiuti offerti da quest'ultimo. L'indirizzo IP necessario per il browser viene scelto in funzione dell'interfaccia al quale il PC è collegato. • Collegamento all' interfaccia operatore anteriore: indirizzo IP 141.141.255.160 • Collegamento all' interfaccia di servizio posteriore: indirizzo IP 141.143.255.160 La velocità di trasmissione è di 115 kBaud. Le seguenti descrizioni si riferiscono alla lettura delle grandezze di misura mediante DIGSI. Tutti i valori di misura si possono leggere anche sull'apparecchio. Preparazione delle prove di corrente Le prove di corrente devono essere realizzate alla prima messa in servizio, in linea di principio prima della prima messa in tensione, in modo che, alla prima sollecitazione dell'oggetto da proteggere, la protezione differenziale sia attiva come protezione di corto circuito. Se le prove di corrente sono possibili solo con oggetto protetto inserito (ad es. nel caso di trasformatori di rete quando non è disponibile una sorgente di prova a bassa tensione), una protezione esterna di riserva (ad es. una protezione di massima corrente) dev'essere messa in servizio almeno al lato dell'alimentazione e deve agire sull'interruttore di questo stesso lato. I circuiti di scatto di altri dispositivi di protezione (ad es. protezione Bucholz) devono ugualmente restare attivi. In caso di oggetti da proteggere con più di due punti di misura, le prove di corrente vanno ripetute con una frequenza tale che tutti i lati dell'oggetto vengano inclusi almeno una volta nella prova. Non è necessario eseguire prove per ogni possibile percorso di corrente. Si consiglia di verificare innanzitutto il punto di misura M1 dell'oggetto principale protetto e poi di proseguire la prova confrontando questo punto di misura con gli altri. Se un lato ha più di un punto di misura, ciascuno di essi dev'essere incluso almeno una volta nella prova. Gli altri punti di misura sono senza corrente. Altri eventuali oggetti di protezione trifase vengono verificati separatamente secondo la loro topologia. La prova varia a seconda del caso di applicazione. PERICOLO Le misure primarie vanno adottate solo per parti di impianto senza tensione e collegate a terra! Anche parti senza tensione possono rappresentare un pericolo mortale in seguito ad accoppiamento capacitivo di altre parti di impianto! Per trasformatori di rete e macchine asincrone viene effettuata preferibilmente una prova di bassa tensione durante la quale l'oggetto protetto completamente isolato 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 413 3 Montaggio e messa in servizio dalla rete viene alimentato con corrente da una sorgente di prova a bassa tensione. La corrente di prova viene generata dalla sorgente simmetrica di prova tramite un ponte di cortocircuito in grado di condurre corrente di prova, montato esternamente alla zona di protezione. La sorgente della corrente di prova è collegata normalmente al lato alta tensione, i ponti di cortocircuito al lato bassa tensione. Figura 3-25 Struttura della prova con sorgente a bassa tensione - esempio per trasformatore e motore Per trasformatori elevatori di centrale e macchine sincrone le prove vengono effettuate durante gli avviamenti di corrente, laddove la macchina stessa funge da sorgente di corrente. La corrente di prova viene generata da un ponte di cortocircuito montato esternamente alla zona di protezione e in grado di condurre per un tempo limitato corrente nominale del generatore. Figura 3-26 Struttura della prova in una centrale con generatore come sorgente di corrente - esempio Nel caso di sbarre e linee corte per eseguire le prove si può utilizzare una sorgente di prova a bassa tensione oppure la corrente di esercizio. Nell'ultimo caso vanno osservate assolutamente le sopracitate indicazioni relative alla protezione di riserva! Nel caso di una protezione differenziale monofase per sbarre con più di due derivazioni non è necessaria una prova di corrente simmetrica (che comunque è ammissibile). La prova può essere eseguita anche con una corrente monofase. La prova di corrente va eseguita però per ogni possibile percorso della corrente (ad es. derivazione 1 contro derivazione 2, derivazione 1 contro derivazione 3, etc.). Leggere prima le indicazioni al par. „Prove di corrente per la protezione per sbarre“. 414 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 3.3 Messa in servizio Esecuzione delle prove di corrente Prima di iniziare con la prima prova di corrente, controllare in base all'indirizzo 511 STRPNT->OBJ M1 che l'impostazione della polarità per il punto di misura 1 sia corretta e confrontarla con i collegamenti di corrente reali. Informazioni più dettagliate sono riportate al par. 2.1.4 titolo al margine „Dati TA per punti di misura trifase“. Questa verifica è importante soprattutto in apparecchi che dispongono di ingressi di tensione, in quanto una non concordanza delle polarità non viene riconosciuta e le funzioni di protezione continuano a funzionare correttamente anche se tutte le polarità sono errate. Eventuali errori vengono identificati solo durante la prova di potenza con tensione. Per le prove di messa in servizio è necessaria una corrente con intensità di almeno 2% della corrente nominale dell'apparecchio per ogni fase. Prima della prova va effettuato il controllo visivo della correttezza dei collegamenti del TA. La realizzazione dei controlli dei collegamenti dell'impianto è quindi presupposta. Con i valori di misura di esercizio messi a disposizione dal dispositivo 7UT613/63x è possibile una messa in servizio rapida senza strumentazione esterna. Gli indici dei valori misurati e visualizzati sono i seguenti: Dopo i caratteri della formula (I, ϕ) segue l'indicazione della linea con L1, poi viene indicata la cifra del lato (quindi, per es., avvolgimento del trasformatore), ad es. IL1 S1 corrente in fase L1 al lato S1, IL1 M1 corrente in fase L1 al punto di misura M1. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 415 3 Montaggio e messa in servizio La seguente procedura è stabilita per oggetti di protezione trifase, ovvero per il punto di misura M1 contro il punto di misura M2. Nel caso di trasformatori si suppone che il lato 1 sia il lato alta tensione del trasformatore. Gli altri possibili percorsi di corrente vengono controllati in modo analogo. • Inserire la corrente di prova ovvero portare a regime il generatore e eccitare alla corrente di prova. Non deve intervenire nessun controllo dei valori di misura nel 7UT613/63x. Qualora dovesse essere presente una segnalazione di guasto, si possono verificare le eventuali cause nelle segnalazioni di servizio oppure nelle segnalazioni spontanee (cfr. anche la descrizione del sistema SIPROTEC 4 /1/ ). – In caso di segnalazione proveniente dalle supervisioni di simmetria, è possibile che siano presenti effettivamente asimmetrie dell'impianto primario. Se si tratta di condizioni di esercizio normali, la sensibilità della funzione di supervisione corrispondente dovrà essere impostata più bassa (vedi paragrafo 2.19.1 titolo al margine „Supervisioni dei valori di misura“). – Il senso ciclico delle fasi è di regola diretto. Se la rete presenta un senso ciclico delle fasi inverso, ciò dev'essere specificato durante la configurazione dei dati dell'impianto (indirizzo 271 PHASE SEQ., vedi par. 2.1.4 titolo al margine „Sequenza delle fasi“. In caso di senso ciclico delle fasi scorretto, viene emessa la segnalazione „Fail Ph. Seq. I“ (N° 175). Inoltre compare una segnalazione con l'indicazione del punto di misura con la sequenza delle fasi errata. L'assegnazione delle fasi delle grandezze di misura va eventualmente verificata e corretta dopo il disinserimento del punto di misura in questione. La misurazione deve essere poi ripetuta. • Misurazione del valore con corrente di prova inserita: Confrontare le correnti visualizzate dall'apparecchio sotto Valori di misura → Secondario → Valori di esercizio secondario con quelle che fluiscono realmente: ciò riguarda tutti i punti di misura appartenenti al percorso di corrente verificato. Nota: Il Web Monitor permette di richiamare comodamente tutte le grandezze di misura con la visualizzazione dei diagrammi vettoriali (fig. ). Se risultano delle differenze non spiegabili con tolleranze di misura, c'è un errore di collegamento o un errore di prova: – Disattivare e collegare a terra la sorgente di prova e l'oggetto protetto (ovvero disattivare il generatore), – Controllare l'assegnazione del punto di misura attualmente verificato (par. 2.1.4 titolo al margine „Assegnazione dei punti di misura trifase“). – Verificare i parametri per l'adattamento del valore (par. 2.1.4 titolo al margine „Dati TA per punti di misura trifase“). – Controllare e correggere collegamenti e struttura di prova. In presenza di una corrente di terra 3I0 di un certo rilievo, c'è un'inversione di polarità delle singole fasi sul rispettivo punto di misura: 3I0 ≈ corrente di fase → mancano una o due correnti di fase; 3I0 ≈ doppi della corrente di fase → inversione della polarità di una o due correnti di fase. – Ripetere la misurazione e ricontrollare i valori. 416 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 3.3 Messa in servizio Figura 3-27 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 Rappresentazione vettoriale dei valori di misura secondari - esempio 417 3 Montaggio e messa in servizio • Misurazione dell'angolo per punto di misura M1 con corrente di prova inserita: Controllare per il lato 1 gli angoli visualizzati dall'apparecchio sotto Valori di misura → Secondario → Posizioni di fase. Tutti gli angoli si riferiscono a IL1M1. Per una sequenza diretta devono quindi comparire più o meno i seguenti risultati: ϕ L1 M1 ≈ 0° ϕ L2 M1 ≈ 240° ϕ L3 M1 ≈ 120° Se gli angoli non sono corretti, ci sono errori di polarità nel collegamento di singole correnti di fase del punto di misura M1. – Disattivare e collegare a terra la sorgente di prova e l'oggetto protetto (ovvero disattivare il generatore). – Controllare e correggere collegamenti e struttura delle prove, – Ripetere le misurazioni e ricontrollare gli angoli. • Misurazione dell'angolo per punto di misura M2 con corrente di prova inserita: Controllare per il punto di misura M2 gli angoli visualizzati dall'apparecchio sotto Valori di misura → Secondario → Posizioni di fase. Tutti gli angoli si riferiscono a IL1M1. Osservare inoltre che le correnti nell'oggetto protetto vengono sempre definite come positive: nel caso di una corrente di prova in circolo, le correnti della stessa fase al punto di misura M2 sono spostate di 180° rispetto al punto di misura M1. Eccezione: protezione differenziale trasversale; per questa protezione le correnti delle linee corrispondenti devono avere la stessa fase. Per un una sequenza diretta devono quindi comparire più o meno i seguenti risultati: ϕ L1 M2 ≈ 180° ϕ L2 M2 ≈ 60° ϕ L3 M2 ≈ 300° Se la misurazione è effettuata tramite un trasformatore, in funzione del gruppo vettoriale i risultati si avvicinano a quelli riportati nella tabella 3-28. Tabella 3-28 Visualizzione dell'angolo in funzione dell'oggetto protetto (trifase) Generatore/Motore/ Sbarra/Linea Trasformatore con numero del gruppo vettoriale 1) ϕ L1M2 180° 180° 150° 120° 90° ϕ L2M2 60° 60° ϕ L3M2 300° 300° 270° 240° 210° 180° 150° 120° 90° Oggetto da proteggere → Angolo di fase ↓ 1) 0 1 30° 2 0° 3 4 5 6 7 60° 30° 0° 330° 300° 270° 240° 210° 8 9 10 11 330° 300° 270° 240° 210° 180° 150° 120° 90° 60° 30° 0° 330° Gli angoli valgono se il lato alta tensione è definito come lato 1. Altrimenti vale 360° meno l'angolo indicato 418 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 3.3 Messa in servizio Se gli angoli non sono corretti, ci sono errori di polarità o inversione di fase nel collegamento del punto di misura 2 o dell'altro lato da controllare al punto di misura controllato • Nel caso di scostamenti nelle singole fasi, è presente un errore di polarità nel collegamento di queste correnti di fase oppure un'inversione di fase aciclica. • Se tutti gli angoli presentano uno scostamento dello stesso valore, vi è un'inversione ciclica delle tre fasi oppure una regolazione errata a livello trasformatori. Nell'ultimo caso controllare l'adattamento del gruppo vettoriale (par. 2.1.4 titolo al margine „Dati dell'oggetto in caso di trasformatori“) agli indirizzi 314 per il lato 1, 324 e 325 per il lato 2, 334 e 335 per il lato 3, ecc. Fare attenzione anche all'assegnazione dei punti di misura ai lati e dei lati all'oggetto da proteggere. • Se tutti gli angoli differiscono di 180°, la polarità di un gruppo di TA per il secondo punto di misura non è corretta. Ciò può essere eliminato con verifiche ed eventuali correzioni dei relativi parametri dell'impianto (cfr. par. 2.1.4 titolo al margine„Dati TA per punti di misura trifase“): indirizzo 511 STRPNT->OBJ M1 per il punto di misura 1, indirizzo 521 STRPNT->OBJ M2 per il punto di misura 2, ecc. Per la protezione monofase per sbarre cfr. par. 2.1.4 titolo al margine „Dati dei TA con protezione monofase per sbarre“. Se si suppone un errore di collegamento: • Disattivare e collegare a terra la sorgente di prova e l'oggetto protetto (ovvero disattivare il generatore). • Controllare e correggere collegamenti e struttura di prova. Controllare anche le impostazioni per i dati dei TA corrispondenti. • Ripetere le misurazioni e ricontrollare gli angoli. Tutte le prove descritte vanno ripetute finché tutti i punti di misura dell'oggetto di principale protetto non sono stati inclusi almeno una volta in una prova. Misurazione delle correnti differenziali e di stabilizzazione A conclusione delle prove simmetriche vengono controllatre le misure di grandezza differenziali e di stabilizzazione. Anche se le misurazioni simmetriche effettuate fino a questo punto dovrebbero aver evidenziato gli errori di collegamento, non si possono tuttavia escludere errori di adattamento e di attribuzione del gruppo vettoriale. Le correnti differenziali e di stabilizzazione si riferiscono in questo caso alla corrente nominale dell'oggetto protetto. Di ciò si deve tener conto se esse vengono confrontate con le correnti di prova. Nel caso vi siano più di 2 lati, la corrente nominale dell'oggetto da proteggere è uguale alla corrente nominale più alta di tutti i lati dell'oggetto. • Leggere le correnti differenziali e di stabilizzazione sotto Valori di misura → Percentuale → Valori di misura I-Diff; I-Stab. Nel „Web Monitor“ le correnti differenziali e di stabilizzazione vengono rappresentate graficamente in un diagramma della caratteristica (fig. 3-28). – Le correnti differenziali „Diff L1:“, „Diff L2:“, „Diff L3:“ devono essere limitate, vale a dire che devono avere un valore almeno inferiore alla corrente di prova in circolo. – Le correnti di stabilizzazione „Res. L1:“, „Res. L2:“, „Res. L3:“ corrispondono al doppio delle correnti di prova in circolo. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 419 3 Montaggio e messa in servizio – Se sono presenti delle correnti differenziali dell'ordine di grandezza delle correnti di stabilizzazione (circa il doppio delle correnti in circolo), vi è un'inversione di polarità del TA oppure dei TA su un lato. Verificare di nuovo la polarità e correggerla dopo aver cortocircuitato tutti e sei i TA. Se sono state effettuate delle modifiche ai TA è necessario eseguire di nuovo la verifica degli angoli. – In presenza di correnti differenziali significative che sono sensibilmente uguali per tutte le fasi, vi è probabilmente un adattamento errato dei valori di misura. Un adattamento errato del gruppo vettoriale a livello dei trasformatori può essere escluso poiché esso sarebbe stato già rilevato durante le prove dell'angolo. Controllare le impostazioni dell'apparecchio rilevanti per l'adattamento della corrente. Si tratta, in particolare, dei dati dell'oggetto da proteggere (dati dell'impianto, par. 2.1.4): Per tutti i tipi di trasformatori, indirizzi 311, 312, per il lato 1 al titolo a margine „Dati dell'oggetto in caso di trasformatori“ e le impostazioni corrispondenti per l'altro o gli altri lati inclusi nella prova, nonché gli indirizzi 512 e 513, per il punto di misura 1 al titolo a margine „Dati TA per punti di misura trifase“ e le impostazioni corrispondenti per l'altro o gli altri punti di misura inclusi nella prova. Per generatori, motori, reattori, indirizzi 361 e 362 titolo al margine „Dati dell'oggetto in caso di generatori, motori, reattori“ nonché indirizzi 512 e 513 per il punto di misura 1 al titolo a margine „Dati TA per punti di misura trifase“ e le impostazioni corrispondenti per l'altro o gli altri punti di misura inclusi nella prova. Per sbarre di piccole dimensioni (trifase), indirizzo 372 titolo al margine „Dati dell'oggetto in caso di sbarre di piccole dimensioni o linee corte (trifase)“ per la derivazione 1 e le impostazioni corrispondenti per l'altra o le altre derivazioni incluse nella prova, nonché gli indirizzi 512 e 513 per il punto di misura 1 al titolo a margine „Dati TA per punti di misura trifase“ e le impostazioni corrispondenti per l'altro o gli altri punti di misura inclusi nella prova. Nel caso della protezione monofase per sbarre, indirizzi 381 al titolo a margine „Dati dell'oggetto in caso di sbarre, collegamento monofase con 6, 9 o 12 derivazioni max.“ nonché indirizzi 562 e 563 titolo al margine „Dati dei TA con protezione monofase per sbarre“ per la derivazione 1 e le impostazioni corrispondenti per l'altra o le altre derivazioni incluse nella prova. Se sono utilizzati trasformatori sommatori, errori di adattamento possono essere causati da connessioni errate dei trasformatori sommatori. • Infine disattivare nuovamente sorgente di prova e oggetto protetto (e/o disattivare generatore). • Se per le prove sono stati modificati dei parametri, impostarli nuovamente sui valori necessari per l'esercizio. Si tenga sempre presente che le precedenti verifiche vanno eseguite per ogni percorso di corrente. 420 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 3.3 Messa in servizio Figura 3-28 3.3.9 Correnti differenziali e di stabilizzazione - esempio di grandezze di misura plausibili Controllo della corrente omopolare all'oggetto protetto Le prove della corrente omopolare di seguito descritte sono necessarie solo se il centro stella di un avvolgimento o di un lato è collegato a terra per oggetti trifase da proteggere o trasformatori monofase. Se sono collegati a terra più centri stella, tali prove vanno eseguite per ciascuno degli avvolgimenti collegati a terra. Se la corrente di centro stella è disponibile e arriva all'apparecchio tramite un ingresso di corrente supplementare monofase, la polarità del collegamento della corrente di terra è essenziale per la considerazione della corrente di centro stella nella protezione differenziale e per la protezione di terra ristretta. Se la corrente di centro stella non è disponibile, le prove della corrente omopolare servono a verificare il corretto trattamento delle correnti omopolari nella protezione differenziale. Nota Tenere conto del fatto che eventuali errori di collegamento provocano uno scatto. Preparazione delle prove di corrente omopolare La misurazione della corrente omopolare è sempre effettuata dal lato o punto di misura trifase il cui centro stella è collegato a terra, in caso di autotrasformatori dal lato alta tensione. Per i trasformatori ci deve essere sempre un avvolgimento a triangolo (avvolgimento d o avvolgimento di compensazione). Gli avvolgimenti non inclusi nella prova rimangono aperti, poiché l'avvolgimento del triangolo genera da sé la bassa resistenza ohmica del circuito amperometrico. La prova varia a seconda del caso di applicazione. Le figure 3-29 - 3-36 riportano un esempio schematico di struttura di prova su un trasformatore stella-triangolo collegato a terra. La corrente di centro stella viene inclusa nella misurazione. Se questa corrente non è accessibile allora viene esclusa (cfr. la fig. 3-29 con la fig. 3-30). 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 421 3 Montaggio e messa in servizio PERICOLO Le misure primarie vanno adottate solo per parti di impianto senza tensione e collegate a terra! Anche parti senza tensione possono rappresentare un pericolo mortale in seguito ad accoppiamento capacitivo di altre parti di impianto! 422 Figura 3-29 Misurazione della corrente omopolare in un trasformatore stella-triangolo senza misurazione della corrente di centro stella Figura 3-30 Misurazione della corrente omopolare in un trasformatore stella-triangolo 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 3.3 Messa in servizio 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 Figura 3-31 Misurazione della corrente omopolare in un trasformatore stella-stella con avvolgimento di compensazione Figura 3-32 Misurazione della corrente omopolare in un autotrasformatore con avvolgimento di compensazione Figura 3-33 Misurazione della corrente omopolare in un avvolgimento a zig-zag 423 3 Montaggio e messa in servizio 424 Figura 3-34 Misurazione della corrente omopolare in un avvolgimento a triangolo con centro stella artificiale nella zona da proteggere Figura 3-35 Misurazione della corrente omopolare in una reattanza longitudinale (induttore, generatore, motore) Figura 3-36 Misurazione della corrente omopolare in un trasformatore monofase collegato a terra su un lato 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 3.3 Messa in servizio Realizzazione delle prove della corrente omopolare Per le prove è necessaria una corrente omopolare di almeno il 2% della corrente nominale dell'apparecchio per ogni fase, vale a dire che la corrente di prova è di almeno 6%. Prima della prova va effettuato il controllo visivo della correttezza dei collegamenti del TA. La realizzazione dei controlli è quindi presupposta. • Inserire la corrente di prova. • Misurazione del valore con corrente di prova inserita: Confrontare le correnti visualizzate dall'apparecchio sotto Valori di misura → Secondario → Valori di esercizio secondario con quelle che fluiscono realmente: – Tutte le correnti di fase del punto di misura verificato corrispondono circa a 1/3 della corrente di prova (in caso di trasformatore monofase 1/2), – 3I0 del punto di misura verificato corrisponde alla corrente di prova, – Le correnti di fase e la corrente omopolare al lato non verificato sono circa 0 nei trasformatori, – La corrente dell'ingresso di misura supplementare monofase - se incluso nella misurazione - corrisponde alla corrente di prova. Eventuali scostamenti si possono avere solo con l'ingresso di misura supplementare monofase (se misurato), poiché eventuali errori di collegamento nelle correnti di fase dovrebbero essere già stati riconosciuti durante la prova simmetrica. In caso di divergenze: – Disattivare e collegare a terra la sorgente di prova e l'oggetto protetto (ovvero disattivare il generatore). – Controllare l'assegnazione dell'ingresso di misura supplementare attualmente verificato (vedi par. 2.1.4 titolo al margine „Assegnazione degli ingressi di misura supplementari monofase“). – Verificare i parametri per l'adattamento del valore (par. 2.1.4 titolo al margine „Dati TA per ingressi supplementari monofase“). – Controllare e correggere collegamenti e struttura di prova. – Ripetere la misurazione e ricontrollare i valori. Misurazione delle correnti differenziali e di stabilizzazione Le correnti differenziali e di stabilizzazione si riferiscono alla corrente nominale del lato controllato dell'oggetto principale protetto al quale è assegnato l'ingresso di misura monofase testato. Se l'ingresso di misura monofase testato non è assegnato ad un lato dell'oggetto principale protetto, bensì ad un ulteriore punto di misura trifase (per es. a un'induttanza shunt o a un trasformatore di terra collegati a terra), vale la corrente nominale del punto di misura trifase al quale è assegnato l'ingresso di misura monofase e sul quale è effettuata la prova della corrente zero. Di ciò si deve tener conto se queste correnti vengono confrontate con le correnti di prova. • Inserire la corrente di prova • Solo se è disponibile la corrente di centro stella: Leggere le correnti differenziali e di stabilizzazione I-Diff; I-Stab sotto Valori di misura → Percentuale → Valori di misura I-Diff, I-Stab. – La corrente differenziale della protezione terra ristretta IDiff T.Rist. dev'essere limitata, vale a dire che dev'essere almeno più bassa della corrente di prova. – La corrente di stabilizzazione IStab T.Rist. corrisponde al doppio della corrente di prova. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 425 3 Montaggio e messa in servizio – Se circola una corrente differenziale pari al doppio della corrente di prova, vi è un'inversione di polarità del trasformatore amperometrico di centro stella all'ingresso di misura supplementare monofase corrispondente. Verificare di nuovo la polarità e confrontarla con l'impostazione per l'ingresso supplementare attualmente assegnato, ad es. indirizzo 711 EARTH IX1 AT per l'ingresso IZ1 ecc. (cfr. anche par. 2.1.4 titolo al margine „Dati TA per ingressi supplementari monofase“). – Se circola una corrente differenziale significativa che non corrisponde al doppio della corrente di prova, vi è probabilmente un adattamento errato della corrente all'ingresso supplementare assegnato. Controllare le impostazioni dell'apparecchio rilevanti per l'adattamento della corrente. Si tratta, in particolare, dei dati dell'oggetto da proteggere (vedi par. 2.1.4) e dei suoi punti di misura: – nel caso di trasformatori, indirizzi 313, 323 ecc. (a seconda dell'avvolgimento verificato), titolo al margine „Dati dell'oggetto in caso di trasformatori“ e – in tutti i casi gli indirizzi 712, 713 o 722, 723 ecc. (a seconda dell'ingresso di misura monofase utilizzato), titolo al margine „Dati TA per ingressi supplementari monofase“. • In tutti i casi (se la corrente di centro stella è disponibile o meno): Controllare anche le correnti differenziali IDiff L1, IDiff L2, IDiff L3. – Le correnti differenziali devono essere limitate, vale a dire che devono essere almeno più basse della corrente di prova. Se si generano correnti differenziali di un certo rilievo, bisogna controllare le impostazioni dei centri stella: – il trattamento dei centri stella del trasformatore: indirizzi 313 STARPNT SIDE 1, 323 STARPNT SIDE 2, ecc. (a seconda dell'avvolgimento verificato) (par. 2.1.4, titolo al margine „Dati dell'oggetto in caso di trasformatori“), e – l'assegnazione del trasformatore di centro stella all'ingresso di corrente monofase verificato: indirizzo 251, 252, ecc. a seconda dell'ingresso verificato (par. 2.1.4 titolo al margine „Assegnazione degli ingressi di misura supplementari monofase)“. – Per il controllo: anche le correnti di stabilizzazione della protezione differenziale IStabL1, IStab L2, IStab L3 sono limitate. Un risultato tale dovrebbe essere garantito se tutte le prove eseguite finora hanno avuto esito positivo. • Infine disattivare la sorgente di prova e l'oggetto protetto. • Se per le prove sono stati modificati dei parametri, impostarli nuovamente sui valori necessari per l'esercizio. Tenere presente che le precedenti verifiche sono da effettuarsi eventualmente per ciascun lato collegato a terra. 426 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 3.3 Messa in servizio 3.3.10 Prove di corrente per la protezione per sbarre In generale Nel caso di impiego come protezione monofase per sbarre con un apparecchio per fase oppure con trasformatori sommatori, sono applicabili in linea di principio le stesse prove descritte nel par. Prova di corrente simmetrica sull'oggetto da proteggere. A questo scopo vanno fatte fatte quattro osservazioni fondamentali: • Le prove vengono spesso realizzate con correnti di esercizio oppure con dispositivi di prova primari. Di conseguenza, le avvertenze sui pericoli riportati nel paragrafo precedente e la necessità di una protezione di riserva sull'alimentazione vanno rispettate scrupolosamente. • Le prove devono essere realizzate per ogni possibile passaggio di corrente partendo dalla derivazione di alimentazione. • Se si utilizza un apparecchio per fase, le prove devono essere realizzate per ogni fase. Alcune indicazioni complementari sono ancora applicabili per i trasformatori sommatori. • Ogni prova è limitata a una coppia di corrente, vale a dire a una corrente di prova in ingresso e in uscita. I dati relativi all'adattamento dei gruppi di trasformazione e degli angoli (esclusa la comparazione degli angoli della corrente in circolo = 180° nei lati testati) etc., sono irrilevanti. Collegamento di trasformatori sommatori Esistono diverse possibilità di collegamento di trasformatori sommatori. Il collegamento normale L1-L3-E viene ripreso come base qui di seguito. Questa variante di collegamento e il collegamento L1-L2-L3 sono illustrati nelle figure seguenti. Vanno preferite le prove monofase poiché generano differenze più importanti a livello delle correnti di misura e permettono di rilevare errori di collegamento nel percorso della corrente di terra. La corrente di misura leggibile nei valori di esercizio corrisponde alla corrente di prova solo nel caso di una prova simmetrica trifase. In tutti gli altri casi si hanno delle differenze che sono elencate sotto forma di tabella nelle figure, come fattore della corrente di prova. Figura 3-37 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 Collegamento di trasformatori sommatori L1-L3-E 427 3 Montaggio e messa in servizio Figura 3-38 Collegamento di trasformatori sommatori L1-L2-L3 Eventuali differenze non spiegabili mediante le tolleranze di misura possono essere ugualmente causati da errori di collegamento del trasformatore sommatore oppure da errori di adattamento su questo trasformatori: • Disattivare e collegare a terra la sorgente di prova e l'oggetto protetto. • Controllare e correggere collegamenti e struttura di prova. • Ripetere la misurazione e ricontrollare i valori. Gli angoli devono essere in tutti i casi di 180°. Verificare le correnti differenziali e di stabilizzazione per ogni fase. Se le prove primarie monofase non sono possibili e le prove possono essere eseguite solo con le correnti di esercizio simmetriche, le inversioni di polarità oppure gli errori collegamento nel percorso della corrente di terra per il collegamento dei trasformatori sommatori L1-L3-E non vengono riconosciute per le prove precedenti. In questo caso un'asimmetria dev'essere ottenuta mediante una manipolazione al secondario. A questo scopo, il trasformatore amperometrico della fase L2 viene cortocircuitato al secondario, come mostra la fig. 3-39. PERICOLO Gli interventi sui trasformatori di misura richiedono le massime misure precauzionali! La mancata osservanza delle seguenti norme comporta incidenti mortali, lesioni gravi o notevoli danni. Cortocircuitare i trasformatori amperometrici prima di interrompere i conduttori di collegamento di corrente all'apparecchio! 428 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 3.3 Messa in servizio Figura 3-39 Prova asimmetrica per collegamento di trasformatori sommatori L1-L3-E La corrente di misura è pari a 2,65 volte il valore della corrente della prova simmetrica. Queste prove devono essere eseguite per ogni trasformatore sommatore. 3.3.11 Prova per ingressi di corrente monofase non assegnati Gli ingressi di misura di corrente monofase assegnati a quei punti di misura dell'impianto appartenenti all'oggetto principale protetto (assegnati quindi anche ad un lato dell'oggetto) sono stati testati nel corso delle prove della corrente omopolare. Anche se questi ingressi non sono assegnati all'oggetto principale protetto ma ad un punto di misura trifase di un altro oggetto protetto (ad es. protezione di terra ristretta per una reattanza di messa a terra separata), è valida la stessa procedura descritta per la prova della corrente omopolare. In questo caso, eseguire le prove della corrente omopolare (se non è già stato fatto precedentemente). Gli ingressi di corrente di misura monofase possono essere utilizzati anche per una qualsiasi funzione di protezione monofase. In questo caso, se tale ingresso non è già stato testato contemporaneamente come corrente di centro stella per l'oggetto principale protetto, è necessaria una verifica supplementare di questi ingressi di misura. Le prove sono subordinate al tipo di impiego di questo ingresso. In ogni caso vanno controllati i fattori di adattamento per il valore (indirizzo 712, 713, ecc., a seconda dell'ingresso di misura, vedi anche par. 2.1.4 titolo al margine „Dati TA per ingressi supplementari monofase“). Bisogna inoltre considerare se l'ingresso da verificare è un ingresso di misura monofase sensibile (indirizzo 255 per IZ3 o 256 per IZ4, vedi anche par. 2.1.4 titolo al margine„Ingressi di misura supplementari monofase ad alta sensibilità“). Nella misurazione del valore fare attenzione eventualmente ai fattori di adattamento (indirizzi 734 e/o 744). Non è necessaria una prova di polarità in quanto vengono rilevati solo valori di corrente. In caso di impiego come protezione ad alta impedenza, la corrente sul rispettivo ingresso di misura monofase corrisponde alla corrente di guasto nell'oggetto protetto. In questo caso è importante rispettare le polarità di tutti i TA che alimentano la resistenza, la cui corrente viene misurata all'ingresso di misura. Come per le prove della protezione differenziale, anche in questo caso vengono utilizzate le correnti in circolo. Ogni TA dev'essere compreso in una misurazione. Questa corrente non dovrà superare in nessun caso la metà del valore della soglia di intervento della protezione di massima corrente monofase. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 429 3 Montaggio e messa in servizio 3.3.12 Verifica dei collegamenti di tensione e prova direzionale Controllo della tensione e del senso ciclico delle fasi Se l'apparecchio è collegato a trasformatori voltmetrici, questi collegamenti vengono testati con grandezze primarie. Per gli apparecchi non collegati a trasformatori voltmetrici, il resto di questo paragrafo può essere tralasciato. I collegamenti dei trasformatori voltmetrici vengono controllati per il punto di misura o il lato al quale sono assegnati (indirizzo 261, vedi anche par. 2.1.4 titolo al margine „Assegnazione degli ingressi di misura della tensione“). • Dopo l'inserzione dei trasformatori voltmetrici non deve intervenire nessuna supervisione dei valori di misura nell'apparecchio. – Se tuttavia compare una segnalazione di guasto, si può controllare nelle segnalazioni di esercizio o nelle segnalazioni spontanee per individuarne le cause. – In caso di anomalie della tensione somma, vanno controllati anche l'assegnazione del collegamento di tensione monofase e i fattori di adattamento (par. 2.1.4 titolo al margine „Assegnazione degli ingressi di misura della tensione“). – In caso di segnalazione proveniente dalla supervisione di simmetria, è possibile che siano presenti effettivamente asimmetrie dell'impianto primario. Se si tratta di condizioni di esercizio normali, la sensibilità della funzione di supervisione corrispondente dovrà essere impostata più bassa (vedi paragrafo 2.19.1.4 titolo al margine „Simmetria della tensione“). Le tensioni possono essere lette sul display posto sul fronte e/o attraverso l'interfaccia operatore o di servizio tramite un PC e confrontate con le grandezze di misura reali, come grandezze primarie e secondarie. Accanto ai valori delle tensioni fase-terra e concatenate, vengono mostrate anche le differenze di fase delle tensioni l'una rispetto all'altra in modo che sia evidente anche la corretta sequenza delle fasi e l'inversione di polarità dei singoli trasformatori. Le tensioni possono essere lette anche con il „Web Monitor“ (vedi fig. ). • Le tensioni devono essere quasi uguali. Gli angoli nel sistema trifase devono essere approssimativamente di 120°. – Se le grandezze di misura non sono plausibili, devono essere controllati e corretti i collegamenti dopo aver disinserito il punto di misura. Se, ad es., la differenza di fase di due tensioni è 60° invece che 120°, la polarità di una delle due è invertita. Lo stesso vale se si presentano tensioni concatenate con un valore quasi uguale a quello delle tensioni di fase e non di √3 volte maggiore. Le misurazioni vanno ripetute dopo aver corretto i collegamenti. – Il senso ciclico delle fasi è di regola orario. Se la rete presenta un senso ciclico delle fasi antiorario, ciò dev'essere specificato durante la configurazione dei dati dell'impianto (indirizzo 271 PHASE SEQ., vedi par. 2.1.4 titolo al margine „Sequenza delle fasi“). In caso di senso ciclico delle fasi scorretto, viene emessa la segnalazione „Fail Ph. Seq. U“ (N° 176). L'assegnazione delle fasi delle grandezze di misura va verificata ed eventualmente corretta dopo il disinserimento del punto di misura in questione. La misurazione deve essere poi ripetuta. 430 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 3.3 Messa in servizio Figura 3-40 Rappresentazione vettoriale dei valori di misura primari - esempi • Aprire l'interruttore di protezione del circuito di tensione secondario. Tra i valori di misura di esercizio, compaiono valori delle tensioni prossimi allo 0 (valori di tensione minimi non sono significativi). – Assicurarsi, controllando nelle segnalazioni di esercizio o nelle segnalazioni spontanee, che sia stato notato lo scatto dell'interruttore di protezione (mcb) (segnalazione „>U VT mcb ON“, N° 361). Si presuppone naturalmente che la posizione del mcb del trasformatore voltmetrico venga segnalata all'apparecchio via ingresso binario. • Richiudere l'interruttore di protezione: le segnalazioni di cui sopra compaiono tra le segnalazioni di esercizio come „off“, ovvero „>U VT mcb OFF“). – Se una delle segnalazioni non compare, vanno controllati il collegamento e la parametrizzazione di questi segnali. – Se lo stato "ON" e lo stato "OFF" sono invertiti, il tipo di contatto (H-attivo o Lattivo) dev'essere controllato e corretto. • L'oggetto da proteggere o il punto di misura della tensione viene di nuovo disinserito. Controllo dell'assegnazione e della direzione Le tensioni vengono utilizzate anche per determinare le potenze e i contatori di energia. Pertanto si deve controllare che le tensioni collegate siano in corretta relazione con le correnti con le quali vengono calcolate le potenze. Se si utilizzano le funzioni di protezione di potenza (protezione di ritorno di energia, supervisione di potenza), la corretta assegnazione e la corretta polarità sono presupposti essenziali per il funzionamento corretto di tali funzioni di protezione. Viene effettuata preferibilmente una prova primaria, in quanto una prova secondaria non include la verifica della polarità dei trasformatori. È inoltre necessaria una corrente di carico di almeno il 5% della corrente nominale di esercizio. La direzione è libera ma deve essere nota. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 431 3 Montaggio e messa in servizio • Controllare innanzitutto in base all'assegnazione dei trasformatori voltmetrici che la misura della potenza sia effettuata sul punto di misura desiderato. Le potenze vengono calcolate sempre sulla base delle tensioni trifase collegate e delle correnti di quel punto di misura al quale sono assegnati gli ingressi di tensione. Gli ingressi di tensione possono anche essere assegnati ad un lato dell'oggetto protetto principale con più punti di misura; in tal caso vale la somma delle correnti che affluiscono all'oggetto. È determinante l'indirizzo 261 VT SET. Per informazioni più dettagliate si veda anche il par. 2.1.4, titolo al margine „Assegnazione degli ingressi di misura della tensione“. • Con gli interruttori chiusi le potenze vengono lette sul display frontale o tramite l'interfaccia operatore o di servizio per mezzo di un PC, come grandezze primarie o secondarie. Anche in questo caso il „Web Monitor“ rappresenta un valido aiuto in quanto i diagrammi vettoriali mostrano anche la correlazione tra le correnti e le tensioni. Inversioni di fase cicliche e acicliche sono riconoscibili senza problemi (cfr. fig. 3-41). • Sull'apparecchio stesso o in DIGSI ci si può accertare in base ai valori di misura della potenza che questi corrispondano alla direzione della potenza: P positivo, quando la potenza attiva entra nell'oggetto da proteggere, P negativo, quando la potenza attiva esce dall'oggetto da proteggere, Q positivo, quando la potenza reattiva entra nell'oggetto da proteggere, Q negativo, quando la potenza reattiva esce dall'oggetto da proteggere. Figura 3-41 Potenza apparente Se tutti i segni delle potenze sono invertiti, ciò può essere intenzionale. Controllare in base all'indirizzo 1107 P,Q sign nei dati dell'impianto 2 (vedi anche par. 2.1.6.1 titolo al margine „Segno della potenza“) se la polarità è invertita. In tal caso, per la potenza attiva e reattiva valgono segni inversi. Altrimenti è possibile che vi sia un'inversione di polarità nei collegamenti di tensione. Se non è così e tuttavia si hanno segni errati, allora le polarità di tutti i trasformatori amperometrici sono invertite! Se gli ingressi di tensione sono assegnati ad un lato con più punti di misura, è possibile che attraverso i punti di misura circolino correnti che non entrano nel lato dell'oggetto da proteggere ma che si annullano reciprocamente. In tal caso non è possibile misurare la potenza. Accertarsi che le correnti utilizzate per la misura della potenza 432 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 3.3 Messa in servizio fluiscano realmente nell'oggetto da proteggere. Utilizzare solo un punto di misura per il test. Infine disattivare l'impianto. Correzione degli errori d'angolo Nel calcolare la potenza è possibile che si verifichino errori di misura dovuti ad errori d'angolo dei trasformatori amperometrici e voltmetrici. Nella maggior parte dei casi questi errori non sono significativi, come, ad es., nel caso della direzione della potenza in applicazioni di rete (disaccoppiamento di rete o condizioni di brusco distacco del carico). Questi errori di misura non sono invece da sottovalutare se si tratta di determinare esattamente la potenza attiva e reattiva o l'energia elettrica attiva e reattiva. In particolare se viene utilizzata la protezione di ritorno di energia con misurazione della potenza attiva ad alta precisione, è indispensabile correggere gli errori d'angolo dei trasformatori amperometrici e voltmetrici interessati poiché qui eventualmente (con cos ϕ piccolo) si deve calcolare una potenza attiva di valore minimo, partendo da una potenza apparente di valore alto. Nei dispositivi 7UT613/63x gli errori d'angolo vengono corretti nei circuiti di tensione. Per i generatori gli errori d'angolo vengono determinati con esattezza, durante la messa in servizio primaria con la macchina, misurando la potenza di motorizzazione. Qui le divergenze vengono determinate, se possibile, con tre punti di misura e da qui viene definita la grandezza di correzione ϕcorr. È irrilevante con quali dimensioni vengano letti i valori di misura seguenti, come valori relativi o assoluti, primari o secondari. Ma tutti i valori di misura devono avere naturalmente la stessa dimensione. Gli errori d'angolo imputabili ai trasmettitori d'ingresso interni della protezione sono già compensati in fabbrica. • Avviare il generatore e sincronizzarlo con la rete. Se il funzionamento è esattamente sincrono, la potenza attiva e reattiva sono in teoria zero. • Portare a 0 la potenza motrice chiudendo le valvole regolatrici. Il generatore inizia a funzionare da motore e assorbe la potenza a vuoto dalla rete. CAUTELA L'assorbimento di ritorno di energia per un turboalternatore è ammesso solo per breve tempo, poiché il funzionamento della turbina senza una portata minima di vapore (effetto refrigerante) può provocare il surriscaldamento delle palette della turbina! 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 433 3 Montaggio e messa in servizio • Modificare l'eccitazione fino a che la potenza reattiva diventa Q = 0. Per effettuare un controllo, leggere e annotare la potenza attiva P0 e la potenza reattiva Q0 con i rispettivi segni (vedi tabella nella figura sottostante). • Aumentare lentamente l'eccitazione fino a ca. il 30% della potenza nominale apparente del generatore (sovraeccitato). – Leggere e annotare nei valori di misura di esercizio la potenza di motorizzazione P1 con il segno (negativo) (vedi tabella nella figura sottostante). – Leggere e annotare la potenza reattiva Q1 con il segno (positivo) (vedi tabella nella figura sottostante). • Ridurre lentamente l'eccitazione fino a ca. il 30% della potenza nominale apparente del generatore (sovraeccitato). CAUTELA In caso di sottoeccitazione del generatore può verificarsi una perdita di passo! • Leggere e annotare nei valori di misura di esercizio la potenza di motorizzazione P2 con il segno (negativo) (vedi tabella 3-29). – Leggere e annotare nei valori di misura di esercizio la potenza reattiva Q2 con il segno (negativo) (vedi tabella 3-29). • Riportare il generatore all'eccitazione a vuoto e se necessario disattivarlo (se non deve essere effettuata la prova descritta nel prossimo titolo al margine) Figura 3-42 Determinazione dell'angolo di correzione ϕcorr Tabella 3-29 Potenza di motorizzazione e potenza reattiva per la correzione degli errori d'angolo dei trasformatori Stato 434 Potenza di mo- torizzazione Potenza reattiva 1 P0 Q0 2 P1 Q1 3 P2 Q2 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 3.3 Messa in servizio Con i valori di misura letti P1 e P2, la correzione degli errori d'angolo dei trasformatori è effettuata come segue: a partire dalle coppie di valori misurati, viene calcolato innanzitutto un angolo di correzione secondo la formula: Le potenze devono essere assolutamente inserite con i segni letti! Altrimenti si ha un risultato errato! Questo angolo ϕcorr viene immesso con segno invertito come nuovo angolo di correzione all'indirizzo 803 CORRECT. U Ang: valore d'impostazione CORRECT. U Ang = – ϕcorr Impostazione protezione ritorno di energia per generatori Se su un generatore viene impiegata la protezione ritorno di energia "accurata", è possibile determinare il valore d'impostazione ottimale. Nel caso di un generatore collegato alla rete si verifica un ritorno di energia in seguito a • chiusura delle valvole regolatrici, • chiusura della valvola di stop turbina. Per il primo caso la potenza di motorizzazione è già stata determinata sulla base delle misurazioni descritte. Poiché il valore d'intervento della protezione di ritorno d'energia deve corrispondere all'incirca alla metà della potenza di motorizzazione, impostare per valore P> REVERSE all'indirizzo 5011 (in watt) oppure 5012 (riferito alla corrente nominale del generatore) un quarto della somma dei valori di misura letti P1 e P2 (ugualmente con segno negativo). A causa di possibili difetti di tenuta delle valvole si dovrebbe eseguire anche una prova di ritorno di energia con valvola di stop turbina. • Avviare il generatore e sincronizzarlo con la rete (se non è già stato fatto). • Chiudere la valvola di stop turbina. • La potenza di motorizzazione misurata con la protezione si può dedurre dal valore di misura di esercizio per la potenza attiva. • Se questo valore è più piccolo rispetto al ritorno di energia con valvole regolatrici chiuse (test precedente), allora il 50% di esso va utilizzato come valore d'impostazione per la protezione ritorno di energia. • Riaprire la valvola di stop turbina. • Disattivare il generatore. 3.3.13 Controllo di funzioni definibili dall'utente Poiché l'apparecchio dispone di funzioni definibili dall'utente, in particolare la logica CFC, è necessario controllare anche le funzioni e le connessioni create. Naturalmente non è possibile definire una procedura universale. La configurazione di queste funzioni e le condizioni necessarie devono essere invece conosciute e verificate. In particolare, bisogna osservare e verificare eventuali condizioni di blocco dei mezzi di commutazione (interruttori, sezionatori, dispersori). 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 435 3 Montaggio e messa in servizio 3.3.14 Prova della stabilità e generazione di una registrazione delle misure di test Per verificare la stabilità della protezione anche durante manovre di chiusura transitorie, in conclusione possono essere eseguite ancora prove di chiusura. Le registrazioni delle misure eseguite durante i test forniscono il massimo di informazioni riguardanti il comportamento della protezione. Condizioni preliminari Oltre alla possibilità di registrazione dei valori di guasto mediante avviamento della protezione, l'apparecchio 7UT613/63x consente di memorizzare anche i valori di misura mediante il programma di comando DIGSI, attraverso le interfacce seriali e gli ingressi binari. In quest'ultimo caso, l'informazione „>Trig.Wave.Cap.“ deve essere stata parametrizzata su un ingresso binario. Il trigger della registrazione ha luogo quindi, ad es., mediante ingresso binario con l'inserzione dell'oggetto prottetto. Tali registrazioni delle misure di test avviate dall'esterno (ovvero senza avviamento della protezione) vengono trattate dal dispositivo come normali registrazioni dei valori di guasto, vale a dire che per ogni registrazione viene aperto un protocollo di guasto con numero proprio per assicurare una corretta assegnazione. Tali registrazioni non vengono elencate nella memoria tampone delle segnalazioni di guasto sul display perché non rappresentano un guasto della rete. Avvio registrazione misure di test Per poter avviare una registrazione di test da DIGSI, scegliere sulla sinistra della finestra la funzione Test. Cliccare due volte nella lista sulla voce Oscillopert. di prova (vedi figura 3-43). Figura 3-43 436 Finestra della registrazione delle misure di test in DIGSI - Esempio 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 3.3 Messa in servizio La registrazione delle misure di test viene subito avviata. Durante la registrazione viene emessa una segnalazione nella parte sinistra della riga di stato. Segmenti a barra forniscono inoltre informazioni sui progressi dell'operazione. Per la visualizazzione e l'analisi della registrazione è necessario uno dei programmi SIGRA o ComtradeViewer. In particolar modo nel caso di trasformatori, sono informative le registrazioni sincronizzate con lo scatto del trasformatore a vuoto. Poiché il picco di corrente all'inserzione (corrente inrush) viene interpretato come un guasto alimentato da un solo lato che non può tuttavia provocare uno scatto, l'efficacia della stabilizzazione all'inserzione viene testata mediante più prove di inserzione. Durante queste prove il comando di scatto dev'essere interrotto oppure la protezione differenziale dev'essere regolata su DIFF. PROT. = Block relay (indirizzo 1201), in modo che il trasformatore non venga disinserito in caso di emissione di un comando di scatto. Sulla base dei valori di guasto registrati e delle componenti di armonica nella corrente differenziale, si possono trarre conclusioni in merito all'efficacia della stabilizzazione inush. È eventualmente possibile regolare a un valore più alto la stabilizzazione all'inserzione (= valore più basso della seconda armonica all'indirizzo 1271 2. HARMONIC) quando le prove di inserzione provocano uno scatto oppure quando le registrazioni oscilloperturbografiche mostrano che la componente della seconda armonica nella corrente differenziale non supera il valore impostato (indirizzo 1271). Un'ulteriore possibilità per aumentare la stabilità all'inserzione è l'attivazione della funzione di blocco incrociato con una durata di attivazione maggiore (indirizzo 1272 CROSSB. 2. HARM) (per i dettagli cfr. indicazioni per l'impostazione della protezione differenziale, sotto „Stabilizzazione con armoniche“). Nota Non dimenticare di attivare la protezione differenziale (On) al termine delle prove (indirizzo 1201). 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 437 3 Montaggio e messa in servizio 3.4 Attivazione dell'apparecchio Tutte le viti dei morsetti devono essere fissate; è consigliabile fissare anche quelle non utilizzate. Tutti i connettori a spina devono essere inseriti correttamente. CAUTELA Non forzare! Le coppie di serraggio ammesse non devono essere superate perché ciò potrebbe danneggiare le filettature e i morsetti! È necessario verificare nuovamente i valori di taratura in quanto essi potrebbero essere stati modificati nel corso delle prove. Controllare in particolare che tutti i dati dell'impianto, le funzioni di protezione e di comando e le funzioni supplementari siano correttamente impostate nei parametri di configurazione (par. 2.1.3, Funzioni) e che tutte le funzioni desiderate siano attivate (ON). Assicurarsi che una copia dei valori di taratura sia memorizzata sul PC. L'orologio interno all'apparecchio dovrebbe essere controllato ed eventualmente regolato/sincronizzato, qualora non venga sincronizzato automaticamente. Vedere in merito la descrizione del sistema SIPROTEC 4 /1/. Le memorie tampone vengono cancellate in Menu principale → Segnalazioni → Cancella/Crea, in modo che queste ultime contengano successivamente solo informazioni relative ad eventi e stati reali. I contatori della statistica degli scatti vengono riportati ai valori iniziali mediante la stessa selezione. I contatori dei valori di misura di esercizio (per es. contatori di lavoro, se disponibili) vengono resettati in Menu principale → Valori di misura → Reset. Per ritornare al display base, azionare il tasto ESC (se necessario più volte). Sul display compare la videata base (ad es. la visualizzazione di valori di misura di esercizio). Le visualizzazioni sul lato frontale dell'apparecchio vengono eliminate mediante il tasto LED, affinché queste possano fornire informazioni solo su eventi e stati reali. Vengono resettati anche relè di uscita eventualmente memorizzati. Durante l'azionamento del tasto LED, i diodi luminosi parametrizzabili sul frontalino sono accesi, cosicché viene effettuato anche un test dei diodi luminosi. Se i diodi indicano stati che riguardano il momento attuale, rimangono ovviamente accesi. Il LED verde „RUN“ deve essere acceso e il LED rosso „ERROR“ deve essere spento. Nel caso sia presente un interruttore di prova, questo deve essere in posizione di funzionamento. L'apparecchio è ora pronto per il funzionamento. ■ 438 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 4 Dati tecnici Nel presente capitolo sono riportati i dati tecnici degli apparecchi SIPROTEC 4 7UT613, 7UT633, 7UT633 e delle loro singole funzioni, compresi i valori limite che non devono essere in nessun caso oltrepassati. Ai dati elettrici e funzionali per la configurazione massima seguono i dati meccanici con i disegni quotati. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 4.1 Dati generali dell'apparecchio 441 4.2 Protezione differenziale 455 4.3 Protezione di terra ristretta 461 4.4 Protezione di massima corrente a tempo definito per correnti di fase e correnti omopolari 463 4.5 Protezione di massima corrente per corrente di terra (corrente di centro stella) 475 4.6 Commutazione dinamica della soglia di intervento per protezione di massima corrente 477 4.7 Protezione di massima corrente monofase 478 4.8 Protezione contro il carico squilibrato 479 4.9 Protezione contro il sovraccarico termico 487 4.10 Thermobox per rilevamento sovraccarico 490 4.11 Protezione di sovraeccitazione 491 4.12 Protezione ritorno di energia 493 4.13 Supervisione di potenza 494 4.14 Protezione di minima tensione 496 4.15 Protezione di massima tensione 497 4.16 Protezione di frequenza 498 4.17 Protezione contro la mancata apertura dell'interruttore 500 4.18 Accoppiamenti esterni 501 4.19 Funzioni di supervisione 502 4.20 Funzioni definibili dall'utente (CFC) 503 4.21 Funzioni di protezione flessibili 507 439 4 Dati tecnici 440 4.22 Funzioni supplementari 509 4.23 Dimensioni 513 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 4.1 Dati generali dell'apparecchio 4.1 Dati generali dell'apparecchio 4.1.1 Ingressi analogici Ingressi di corrente Frequenza nominale fN 50/60/16,7 Hz (impostabile) Corrente nominale IN 1 A, 5 A oppure 0,1 A (commutabile) Consumo per ingresso - con IN = 1 A ca. 0,05 VA - con IN = 5 A ca. 0,3 VA - con IN = 0,1 A ca. 1 mVA – per rilevamento di corrente sensibile con 1 A ca. 0,05 VA Carico ammissibile circuito di corrente per ingresso - termico (effettivo) 100 IN per 1 s 30 IN per 10 s 4 IN permanente - dinamico (corrente impulsiva) 250 IN (semiperiodo) Carico ammissibile ingresso per rilevamento sensibile di corrente - termico (effettivo) 300 A per 1 s 100 A per 10 s 15 A permanente - dinamico (corrente impulsiva) 750 A (semiperiodo) Ingressi di tensione Tensione nominale secondaria 80 V - 125 V Campo di misura Consumo 0 V - 200 V a 100 V ca. 0,3 VA Sovraccarico ammissibile nel circuito voltmetrico - termico (effettivo) 4.1.2 230 V permanente Tensione ausiliaria Tensione continua Alimentazione di tensione tramite convertitore integrato 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 Tensione continua nominale ausiliaria UH– 24/48 V– campo di lavoro ammissibile 19 - 58 V– Tensione continua nominale ausiliaria UH– 60/110/125 V– campo di lavoro ammissibile 48 - 150 V– Tensione continua nominale ausiliaria UH– 110/125/220/250 V– campo di lavoro ammissibile 88 - 300 V– 441 4 Dati tecnici Tensione alternata sovrapposta, picco - picco, IEC 60255-11 Assorbimento di potenza in condizioni di riposo Assorbimento di potenza in funzione 7UT613 7UT633/7UT635 ≤ 15 % della tensione ausiliaria ca. 6 W ca. 12 W ca. 20 W Tempo ammesso in caso di mancanza/corto- ≥ 50 ms per UH = 48 V e UH ≥ 110 V circuito della tensione ausiliaria IEC 60255-11 ≥ 20 ms per U = 24 V e U = 60 V H H Tensione alternata Alimentazione di tensione tramite convertitore integrato Tensione continua nominale ausiliaria UH∼ 115/230 V∼ campo di lavoro ammissibile 92 - 265 V∼ Assorbimento di potenza in condizioni di riposo ca. 12 VA Assorbimento di potenza in funzione 7UT613 7UT633/7UT635 ca. 19 VA ca. 28 VA Tempo ammesso in caso di mancanza/cortocircuito della tensione ausi- ≥ 50 ms liaria 4.1.3 Ingressi e uscite binarie Ingressi binari 442 Apparecchio 7UT613 7UT633 7UT635 Numero 5 (parametrizzabili) 21 (parametrizzabili) 29 (parametrizzabili) Campo tensione nominale 24 V– fino a 250 V–, in 2 campi, bipolare Assorbimento di corrente, in funzione (indipendente dalla tensione di comando) ca. 1,8 mA per ingresso binario Soglie di intervento intercambiabili tramite ponticelli per tensioni nominali 24/48 V– 60/110/125 V– Uhigh ≥ 19 V– Ulow ≤ 14 V– per tensioni nominali 110/125/220/250 V– Uhigh ≥ 88 V– Ulow ≤ 66 V– per tensioni nominali 220/250 V– Uhigh ≥ 176 V– Ulow ≤ 132 V– Tensione massima ammissibile 300 V– Soppressione impulso ingresso 220 nF a 220 V con tempo di recupero > 60 ms 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 4.1 Dati generali dell'apparecchio Relè di uscita Relè di segnalazione/comando 1) Apparecchio 7UT613 7UT633 7UT635 Numero 8 (parametrizzabili) 24 (parametrizzabili) 24 (parametrizzabili) Potere di chiusura ON 1000 W/VA Potere di chiusura OFF 30 VA 40 W ohmico 25 W con L/R ≤ 50 ms Relè di allarme 1 con 1 contatto NC o 1 contatto NA (commutabile) Potere di chiusura ON 1000 W/VA Potere di chiusura OFF 30 VA 40 W ohmico 25 W con L/R ≤ 50 ms Tensione di apertura 250 V corrente amm. per contatto 5 A permanente 30 A per 0,5 s (contatto NA) corrente totale amm. per contatti con conduttore comune 5 A permanente 30 A per 0,5 s (contatto NA) Tempi di intervento Contatto NA rapido 5 ms Contatto di commutazione 8 ms High Speed (solo contatto NA) 2) < 1 ms 2) nelle opzioni 7UT633, 7UT635 1 ) elencato UL con i seguenti dati nominali: 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 120 VAC Pilot duty, B300 240 VAC Pilot duty, B300 240 VAC 5 A General Purpose 24 VDC 5 A General Purpose 48 VDC 0,8 A General Purpose 240 VDC 0.1 A General Purpose 120 VAC 1/6 hp (4,4 FLA) 240 VAC 1/2 hp (4,9 FLA) 443 4 Dati tecnici 4.1.4 Misura della frequenza mediante la tensione di sequenza diretta U1 Campo di frequenza per frequenza nominale 50/60 Hz Limite di frequenza inferiore 9,25 Hz Limite di frequenza superiore 70 Hz Campo di frequenza per frequenza nominale 16,7 Hz Limite di frequenza inferiore 9,25 Hz Limite di frequenza superiore 23,33 Hz Minima tensione U1 secondaria 5V Le indicazioni sono valide anche per i gradini di misura di frequenza che vengono realizzati con le funzioni di protezione flessibili. 4.1.5 Interfacce di comunicazione Interfaccia operatore Collegamento parte frontale, non isolato, RS232, Connettore DSUB a 9 poli per il collegamento di un personal computer Comando con DIGSI Velocità di trasmissione min. 4 800 baud; max. 115 200 baud; Impostazione di fabbrica: 115 200 baud; parità: 8E1 Distanza massima di trasmissione 15 m Interfaccia di servizio/modem RS232 Interfaccia a potenziale zero per trasferimento dati RS485 per comando con DIGSI oppure FO per collegamento a un Thermobox a seconda del modello ordinato 444 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 4.1 Dati generali dell'apparecchio RS232 RS485 Conduttore a fibra ottica (FO) Collegamento per montaggio incassato parte posteriore, luogo di montaggio „C“, Connettore DSUB a 9 poli cavo dati schermato Collegamento per montaggio sporgente nell'alloggiamento del pulpito sulla parte inferiore della custodia; cavo dati schermato Tensione di prova 500 V; 50 Hz Velocità di trasmissione min. 4 800 Bd, max. 115 200 Bd; Impostazione di fabbrica 38 400 Bd Distanza massima di trasmissione 15 m Collegamento per montaggio incassato parte posteriore, luogo di montaggio „C“, Connettore DSUB a 9 poli cavo dati schermato Collegamento per montaggio sporgente nell'alloggiamento del pulpito sulla parte inferiore della custodia; cavo dati schermato Tensione di prova 500 V; 50 Hz Velocità di trasmissione min. 4 800 Bd, max. 115 200 Bd; Impostazione di fabbrica 38 400 Bd Distanza massima di trasmissione 1000 m Tipo di connettore FO Connettore ST Collegamento per montaggio incassato parte posteriore, luogo di montaggio „C“ Collegamento per montaggio sporgente nell'alloggiamento del pulpito sulla parte inferiore della custodia Lunghezza d'onda ottica λ = 820 nm Classe laser 1 conforme a EN con impiego fibra di vetro 60825-1/-2 50/125 µm oppure con impiego fibra di vetro 62,5/125 µm Attenuazione di linea ammessa max. 8 dB, con fibra di vetro 62,5/125 µm 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 Distanza di trasmissione max. 1,5 km Stato di riposo segnale parametrizzabile; impostazione di fabbrica „Luce spenta“ 445 4 Dati tecnici Interfaccia di sistema (opzionale) IEC 60870-5-103 Interfaccia a potenziale zero per trasferimento dati a un'unità RS232 centrale RS485 FO Profibus RS485 Profibus FO a seconda del modello ordinato IEC 60870-5-103 diverse versioni a potenziale zero disponibili RS232 Collegamento per montaggio incassato parte posteriore, luogo di montaggio „B“, Connettore DSUB a 9 poli Collegamento per montaggio sporgente nell'alloggiamento del pulpito sulla parte inferiore della custodia Tensione di prova 500 V; 50 Hz Velocità di trasmissione min. 300 Bd, max. 57.600 Bd Impostazione di fabbrica 9.600 Bd Distanza massima di trasmissione 15 m Collegamento per montaggio incassato parte posteriore, luogo di montaggio „B“, Connettore DSUB a 9 poli Collegamento per montaggio sporgente nell'alloggiamento del pulpito sulla parte inferiore della custodia Tensione di prova 500 V; 50 Hz Velocità di trasmissione min.300 Bd, max. 57 600 Bd Impostazione di fabbrica 9.600 Bd Distanza massima di trasmissione 1 km RS485 Conduttore a fibra ottica (FO) Tipo di connettore FO Connettore ST Collegamento per montaggio incassato parte posteriore, luogo di montaggio „B“ Collegamento per montaggio sporgente nell'alloggiamento del pulpito sulla parte inferiore della custodia Lunghezza d'onda ottica λ = 820 nm Classe laser 1 conforme a EN con impiego fibra di vetro 60825-1/-2 50/12 µm oppure con impiego fibra di vetro 62,5/125 µm Attenuazione di linea ammessa max. 8 dB, con fibra di vetro 62,5/125 µm 446 Distanza massima di trasmissione 1,5 km Stato di riposo segnale parametrizzabile; impostazione di fabbrica „Luce spenta“ 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 4.1 Dati generali dell'apparecchio PROFIBUS RS485 (FMS e DP) PROFIBUS FO (FMS e DP) Collegamento per montaggio incassato parte posteriore, luogo di montaggio „B“, Connettore DSUB a 9 poli Collegamento per montaggio sporgente nell'alloggiamento del pulpito sulla parte inferiore della custodia Tensione di prova 500 V; 50 Hz Velocità di trasmissione fino a 1,5 MBd Distanza massima di trasmissione 1.000 m con ≤ 93,75 kBd 500 m con ≤ 187,5 kBd 200 m con ≤ 1,5 MBd Tipo di connettore FO Connettore ST per FMS: anello semplice/anello doppio in base all'ordine; per DP: solo anello doppio disponibile Collegamento per montaggio incassato solo con OLM esterno; parte posteriore, luogo di montaggio „B“ Collegamento per montaggio sporgente solo con OLM esterno; nell'alloggiamento del pulpito sulla parte inferiore della custodia Velocità di trasmissione – consigliato: fino a 1,5 MBd > 500 kBd Lunghezza d'onda ottica λ = 820 nm Classe laser 1 conforme a EN 60825-1/-2 con impiego fibra di vetro 50/125 µm oppure con impiego fibra di vetro 62,5/125 µm Attenuazione di linea ammessa max. 8 dB, con fibra di vetro 62,5/125 µm Distanza di trasmissione ca. 1,6 km a 500 kBit/s massima tra due moduli con to- ca. 530 m a 1500 kBit/s pologia ad anello ottica ridondante e fibra di vetro 62,5/125 µm DNP3.0 RS485 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 Collegamento per montaggio incassato parte posteriore, luogo di montaggio „B“, Connettore DSUB a 9 poli Collegamento per montaggio sporgente nell'alloggiamento del pulpito sulla parte inferiore della custodia Tensione di prova 500 V; 50 Hz Velocità di trasmissione fino a 19 200 Bd Distanza massima di trasmissione 1 km 447 4 Dati tecnici DNP3.0 FO Tipo di connettore FO Connettore ST trasmettitore/ricevitore Collegamento per montaggio incassato parte posteriore, luogo di montaggio „B“ per montaggio sporgente solo con convertitore esterno; nell'alloggiamento del pulpito sulla parte inferiore della custodia Velocità di trasmissione fino a 19 200 Bd Lunghezza d'onda ottica λ = 820 nm Classe laser 1 conforme a EN 60825-1/-2 con impiego fibra di vetro 50/125 µm oppure con impiego fibra di vetro 62,5/125 µm Attenuazione di linea ammessa max. 8 dB, con fibra di vetro 62,5/125 µm MODBUS RS485 MODBUS FO Distanza massima di trasmissione 1,5 km Collegamento per montaggio incassato parte posteriore, luogo di montaggio „B“ Connettore DSUB a 9 poli Collegamento per montaggio sporgente nell'alloggiamento del pulpito sulla parte inferiore della custodia Tensione di prova 500 V; 50 Hz Velocità di trasmissione fino a 19 200 Bd Distanza massima di trasmissione 1 km Tipo di connettore FO Connettore ST trasmettitore/ricevitore Collegamento per montaggio incassato parte posteriore, luogo di montaggio „B“ Collegamento per montaggio sporgente solo con convertitore esterno; nell'alloggiamento del pulpito sulla parte inferiore della custodia Velocità di trasmissione fino a 19 200 Bd Lunghezza d'onda ottica λ = 820 nm Classe laser 1 conforme a EN 60825-1/-2 con impiego fibra di vetro 50/125 µm oppure con impiego fibra di vetro 62,5/125 µm Attenuazione di linea ammessa max. 8 dB, con fibra di vetro 62,5/125 µm Distanza massima di trasmissione 448 1,5 km 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 4.1 Dati generali dell'apparecchio Ethernet elettrico (EN100) per IEC 61850 e DIGSI Collegamento per montaggio incassato parte posteriore, luogo di montaggio „B“, 2 x RJ45 presa femmina 100BaseT sec. IEEE802.3 per montaggio sporgente nell'alloggiamento del pulpito sulla parte inferiore della custodia Tensione di prova (relativam. al 500 V; 50 Hz connettore) Ethernet elettrico (EN100) per IEC 61850 e DIGSI Velocità di trasmissione 100 MBit/s Distanza di trasmissione 20 m Tipo di connettore FO Connettore ST trasmettitore/ricevitore Collegamento per montaggio incassato parte posteriore, luogo di montaggio „B“, per montaggio sporgente non disponibile Lunghezza d'onda ottica λ = 1350 nm Velocità di trasmissione 100 MBit/s Classe laser 1 conforme a EN 60825-1/-2 con impiego fibra di vetro 50/125 µm oppure con impiego fibra di vetro 62,5/125 µm Attenuazione di linea ammessa max. 5 dB, con fibra di vetro 62,5/125 µm Distanza di trasmissione max. 800 m Interfaccia supplementare (opzionale) 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 RS485 FO a seconda del modello di apparecchio Interfaccia a potenziale libero per collegamento ad un thermobox RS485 Collegamento per montaggio incassato parte posteriore, luogo di montaggio „D“ Connettore DSUB a 9 poli Collegamento per montaggio sporgente nell'alloggiamento del pulpito sulla parte superiore della custodia Tensione di prova 500 V; 50 Hz Velocità di trasmissione 9 600 Bd Distanza massima di trasmissione 1000 m 449 4 Dati tecnici Conduttore a fibra ottica (FO) Tipo di connettore FO Connettore ST Collegamento per montaggio incassato parte posteriore, luogo di montaggio „D“ Collegamento per montaggio sporgente nell'alloggiamento del pulpito sulla parte superiore della custodia Lunghezza d'onda ottica λ = 820 nm Classe laser 1 conforme a EN con impiego fibra di vetro 60825-1/-2 50/125 µm oppure con impiego fibra di vetro 62,5/125 µm Attenuazione di linea ammessa max. 8 dB, con fibra di vetro 62,5/125 µm Distanza massima di trasmissione 1500 m Stato di riposo segnale parametrizzabile; impostazione di fabbrica „Luce spenta“ Interfaccia sincronizzazione orologio Sincronizzazione orologio Segnale DCF 77/IRIG B (formato telegramma IRIG-B000) Collegamento per montaggio incassato parte posteriore, luogo di montaggio „A“; Connettore DSUB a 9 poli per montaggio sporgente sulla morsettiera doppia sulla parte inferiore della custodia Tensioni nominali segnale facoltativamente 5 V, 12 V oppure 24 V Tensione di prova 500 V; 50 Hz Livello segnale e carichi per DCF 77 e IRIG B (formato IRIG-B000) Tensione di ingresso nominale segnale 5V 4.1.6 12 V 24 V UIHigh 6,0 V 15,8 V 31 V UILow 1,0 V a IILow = 0,25 mA 1,4 V a IILow = 0,25 mA 1,9 V a IILow = 0,25 mA IIHigh 4,5 mA - 9,4 mA 4,5 mA - 9,3 mA 4,5 mA - 8,7 mA RI 890 Ω a UI = 4 V 1930 Ω a UI = 8,7 V 3780 Ω a UI = 17 V 640 Ω a UI = 6 V 1700 Ω a UI = 15,8 V 3560 Ω a UI = 31 V Prove elettriche Direttive Norme: 450 IEC 60255 (norme prodotto) IEEE C37.90.0; C37.90.1 UL 508 VDE 0435 per altre norme cfr. singole prove 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 4.1 Dati generali dell'apparecchio Prova di isolamento Norme: IEC 60255-5 e IEC 60870-2-1 Prova di tensione (prova di routine) 2,5 kV (eff), 50 Hz tutti i circuiti eccetto tensione ausiliaria, ingressi binari, interfacce di comunicazione e di sincronizzazione orologio Prova di tensione (prova di routine) Tensione ausiliaria e ingressi binari 3,5 kV– Prova di tensione (prova di routine) solo interfacce isolate di comunicazione e di sincronizzazione orologio 500 kV (eff), 50 Hz Prova a impulso (prova di tipo) 5 kV (picco); 1,2/50 µs; 0,5 J; 3 impulsi posititutti i circuiti, eccetto interfacce di comunica- vi und 3 impulsi negativi a distanza di 5 s zione e di sincronizzazione orologio, classe III Prove di compatibilità elettromagnetica (CEM) (prove di tipo) Norme: IEC 60255-6 e -22, (norme prodotto) EN 61000-6-2 (standard generico) VDE 0435 parte 301, DIN VDE 0435-110 Prova ad alta frequenza IEC 60255-22-1, classe III e VDE 0435 parte 303, classe III 2,5 kV (picco); 1 MHz; τ = 15 µs; 400 impulsi al s; durata prova 2 s; Ri = 200 Ω Scarica elettrostatica IEC 60255-22-2, classe IV e IEC 61000-4-2, classe IV 8 kV scarica a contatto; 15 kV scarica aerea; entrambe le polarità; 150 pF; Ri = 330 Ω Irradiazione con campo AF, continuità di frequenza IEC 60255-22-3, classe III IEC 61000-4-3, classe III 10 V/m; 80 MHz - 1000 MHz 10 V/m; 800 MHz - 960 MHz; 20 V/m; 1,4 GHz - 2,0 GHz; 80 % AM; 1 kHz Irradiazione con campo AF, frequenze singole classe III: 10 V/m IEC 60255-22-3, IEC 61000-4-3 – modulato in ampiezza 80/160/450/900 MHz; 80 % AM; durata chiu– a modulazione impulsiva sura >10 s 900 MHz; 50 % PM, frequenza di ripetizione 200 Hz Fast transient grandezze perturbatrici/Burst IEC 60255-22-4 e IEC 61000-4-4, classe IV 4 kV; 5/50 ns; 5 kHz; lunghezza Burst = 15 ms; ciclo di ripetizione 300 ms; entrambe le polarità; Ri = 50 Ω; durata prova 1 min Tensioni impulsive ad alta energia (SURGE), Impulso: 1,2/50 µs IEC 61000-4-5 classe di installazione 3 – Tensione ausiliaria common mode: 2 kV; 12 Ω; 9 µF diff. mode:1 kV; 2 Ω; 18 µF - Ingressi di misura, ingressi binari e uscite relè common mode: 2 kV; 42 Ω; 0,5 µF diff. mode: 1 kV; 42 Ω; 0,5 µF Alta frequenza guidata, modulata in ampiezza 10 V; 150 kHz - 80 MHz; 80 % AM; 1 kHz IEC 61000-4-6, classe III Campo magnetico a frequenza di energia IEC 61000-4-8, classe IV IEC 60255-6 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 30 A/m permanente; 300 A/m per 3 s; 50 Hz 0,5 mT; 50 Hz 451 4 Dati tecnici Oscillatory Surge Withstand Capability IEEE Std C37.90.1 2,5 kV (valore picco); 1 MHz; τ = 15 µs; 400 impulsi/s; durata della prova 2 s; Ri = 200 Ω Fast Transient Surge Withstand Cap. IEEE Std C37.90.1 4 kV; 5/50 ns; 5 kHz; lunghezza Burst = 15 ms; ciclo di ripetizione 300 ms; entrambe le polarità; Ri = 50 Ω; durata prova 1 min Vibrazioni attenuate IEC 60694, IEC 61000-4-12 2,5 kV (valore picco), polarità alternante 100 kHz, 1 MHz, 10 MHz e 50 MHz, Ri = 200 Ω Prove di compatibilità elettromagnetica - Emissioni (prova di tipo) Norma: EN 61000-6–3 (standard generico) Tensione di perturbazione radio su linee, solo 150 kHz - 30 MHz tensione ausiliaria Classe di valore limite B IEC-CISPR 22 Intensità di campo con perturbazione radio IEC-CISPR 22 30 MHz - 1000 MHz Classe di valore limite B Correnti di armonica sulla linea di alimentazio- I valori limite della classe A vengono rispettati ne della rete a 230 V AC IEC 61000-3-2 Oscillazioni di tensione e flicker sulla linea di I valori limite vengono rispettati alimentazione della rete a 230 V AC IEC 61000-3-3 4.1.7 Prove di resistenza meccanica Vibrazioni ed urti durante l'esercizio 452 Norme: IEC 60255-21 e IEC 60068 Vibrazione IEC 60255-21-1, classe 2; IEC 60068-2-6 sinusoidale 10 Hz - 60 Hz; ± 0,075 mm ampiezza; 60 Hz - 150 Hz: 1 g accelerazione Continuità di frequenza 1 ottava/min, 20 cicli su 3 assi perpendicolari Urto IEC 60255-21-2, classe 1; IEC 60068-2-27 semi-sinusoidale Accelerazione 5 g, durata 11 ms, ogni 3 urti in entrambe le direzioni dei 3 assi Vibrazione sismica IEC 60255-21-3, classe 1; IEC 60068-3-3 sinusoidale 1 Hz - 8 Hz: ±3,5 mm ampiezza (asse orizzontale) 1 Hz - 8 Hz: ±1,5 mm ampiezza (asse verticale) 8 Hz - 35 Hz: 1 g accelerazione (asse orizzontale) 8 Hz - 35 Hz: 0,5 g accelerazione (asse verticale) Continuità di frequenza 1 ottava/min 1 ciclo su 3 assi perpendicolari 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 4.1 Dati generali dell'apparecchio Vibrazioni ed urti durante il trasporto Norme: IEC 60255-21 e IEC 60068 Vibrazione IEC 60255-21-1, classe 2; IEC 60068-2-6 sinusoidale 5 Hz - 8 Hz: ± 7,5 mm ampiezza; 8 Hz - 150 Hz: 2 g accelerazione Continuità di frequenza 1 ottava/min 20 cicli su 3 assi perpendicolari Urto IEC 60255-21-2, classe 1; IEC 60068-2-27 semi-sinusoidale Accelerazione 15 g, durata 11 ms, ogni 3 urti in entrambe le direzioni dei 3 assi Urto costante IEC 60255-21-2, classe 1; IEC 60068-2-29 semi-sinusoidale Accelerazione 10 g, durata 16 ms, ogni 1000 urti in entrambe le direzioni dei 3 assi Nota: Tutti i dati di sollecitazione sono validi per apparecchi in imballo standard di fabbrica. 4.1.8 Condizioni climatiche Temperature Norme: IEC 60255-6 Prova di tipo –25 °C - +85 °C (conforme a IEC 60068-2-1 e -2, test Bd per 16 h) ammesso temporaneamente durante il funzionamento (testato per 96 h) –20 °C - +70 °C (leggibilità del display a partire da +55 °C event. compromessa) consigliata per l'esercizio continuo (secondo IEC 60255-6) –5 °C - +55 °C Temperature limite di immagazzinaggio –25 °C - +55 °C Temperature limite durante il trasporto –25 °C - +70 °C Trasporto e immagazzinaggio con imballo standard di fabbrica! Umidità Grado di umidità ammissibile media annuale ≤ 75 % di umidità relativa; per 56 giorni all'anno fino al 93 % di umidità relativa; condensa durante l'esercizio non ammessa! Si consiglia di installare gli apparecchi in modo tale che non siano esposti alla luce diretta del sole e non siano sottoposti a forti sbalzi di temperatura. Questi fenomeni possono provocare una rapida formazione di condensa. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 453 4 Dati tecnici 4.1.9 Condizioni di impiego L'apparecchio è stata progettato per l'installazione in normali sale relè e impianti, in modo da garantire un'adeguata compatibilità elettromagnetica (CEM) con montaggio effettuato a regola d'arte. Devono essere adottati inoltre i seguenti accorgimenti: • Contattori e relè installati nello stesso armadio o sullo stesso quadro delle protezioni digitali devono essere dotati di idonei dispositivi spegniarco. • In impianti a 100 kV o di livello di tensione superiore, si raccomanda l'impiego di linee di allacciamento esterne con schermatura elettroconducibile e messa a terra su entrambi i lati. In impianti a media tensione, normalmente, non sono necessari particolari accorgimenti. • Non estrarre o inserire singole schede dalla custodia quando queste sono sotto tensione. Se le schede sono fuori dalla custodia, alcuni componenti possono danneggiarsi a causa delle scariche elettromagnetiche; nel maneggiare le schede devono essere osservate le normative EGB (per Componenti Sottoposti a pericolo di Scariche elettromagnetiche). Se le schede sono inserite nella loro custodia, non sussiste alcun pericolo. 4.1.10 Esecuzioni costruttive Custodia 7XP20 Dimensioni cfr. disegni quotati nell'ultimo par. dei dati tecnici Peso (dotazione massima) ca. 7UT613 in montaggio sporgente 1/2 in montaggio incassato 1/2 13,5 kg 8,7 kg 7UT633 in montaggio sporgente 1/1 in montaggio sporgente 1/1 1) in montaggio incassato 1/1 22,0 kg 25,3 kg 13,8 kg 7UT635 in montaggio sporgente 1/1 in montaggio sporgente 1/1 1) in montaggio incassato 1/1 22,7 kg 26,0 kg 14,5 kg Tipo di protezione conforme a IEC 60529 per il dispositivo a montaggio sporgente IP 51 per il dispositivo a montaggio incassato davanti dietro IP 50 per la protezione di persone IP 2x con copertura rialzata Condizioni UL Type 1 for front panel mounting Surrounding air temperatur: tsurr: max 70 oC, normal operation 1) 454 IP 51 con dispositivo di sicurezza per il trasporto 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 4.2 Protezione differenziale 4.2 Protezione differenziale Soglie di intervento Corrente differenziale IDiff>/INOgg 0,05 - 2,00 Gradini 0,01 Gradino di massima corrente IDiff>>/INOgg 0,5 - 35,0 oppure ∞ (gradino inattivo) Gradini 0,1 Aumento della soglia d'intervento all'inserzio- 1,0 - 2,0 ne come fattore di IDiff> Gradini 0,1 Stabilizzazione supplementare per guasti esterni (IStab > valore imposta- Iguasto est./INOgg to) Action time 2,00 - 15,00 da 1 a 250 periodi oder ∞ (attivo fino alla ricaduta) Caratteristica di intervento cfr. fig. 4-1 Gradini 0,01 Gradini 1 periodo Tolleranze (con parametri caratteristica preimpostati, in caso di 2 lati con rispettivamente 1 punto di misura) Gradino IDiff> e caratteristica 5 % del valore impostato Gradino IDiff>> 5 % del valore impostato Tempi di ritardo Ritardo del gradino IDiff> TIDiff> 0,00 s - 60,00 s oppure ∞ (senza scatto) Gradini 0,01 s Ritardo del gradino IDiff>> TIDiff>> 0,00 s - 60,00 s oppure ∞ (senza scatto) Gradini 0,01 s Tolleranza della sequenza 1 % del valore impostato oppure 10 ms I tempi impostati sono solo tempi di ritardo 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 455 4 Dati tecnici Figura 4-1 Caratteristica di scatto della protezione differenziale Idiff Corrente differenziale = |I1 + I2| Istab Corrente di stabilizzazione = |I1| + |I2| INOgg Corrente nominale dell'oggetto da proteggere Stabilizzazione con armoniche (trasformatori) Rapporto di stabilizzazione all'inrush (2. armonica) I2fN/IfN 10 % - 80 % cfr. anche fig. 4-24-2 Stabilizzazione delle armoniche di ordine su- 10 % - 80 % periore (n-esima) cfr. anche fig. 4-3 (facoltativamente terza o quinta) InfN/IfN Gradini 1 % Gradini 1 % Funzione di blocco incrociato attivabile e disattivabile Action time max. per blocco incrociato da 2 a 1000 periodi Gradini 1 per. oppure 0 (blocco incrociato disattivato) oppure ∞ (attivo fino alla ricaduta) Tempi propri (trasformatori) Tempi di intervento/tempo di ricaduta con alimentazione da un lato Tempo di intervento per frequenza IDiff> min 50 Hz 60 Hz 16,7 Hz Relè rapido 30 ms 27 ms 78 ms Relè high speed 25 ms 22 ms 73 ms Relè rapido 11 ms 11 ms 20 ms Relè high speed 6 ms 6 ms 15 ms Tempo di ricaduta ca. 54 ms 46 ms 150 ms Rapporto di ricaduta ca. 0,7 IDiff>> min 456 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 4.2 Protezione differenziale Adattamento per trasformatori Adattamento del gruppo vettoriale 0 - 11 (x 30°) Trattamento del centro stella collegato o non collegato a terra (per ogni avvolgimento) Gradini 1 Campo di lavoro frequenza (trasformatori) Influsso di frequenze all'interno del campo di adattamento della frequenza Figura 4-2 Idiff vedi fig. Influenza della stabilizzazione della seconda armonica nella protezione differenziale del trasformatore Corrente differenziale = |I1 + I2| INOgg Corrente nominale dell'oggetto da proteggere 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 IfN Corrente con frequenza nominale I2f Corrente con doppia frequenza 457 4 Dati tecnici Figura 4-3 Idiff Influenza della stabilizzazione dell'armonica n-esima nella protezione differenziale del trasformatore Corrente differenziale = |I1 + I2| INOgg Corrente nominale dell'oggetto da proteggere IfN Corrente con frequenza nominale Inf Corrente con frequenza n (n = 3 oppure 4) Figura 4-4 Idiff Influenza delle frequenze nella protezione differenziale del trasformatore Corrente differenziale = |I1 + I2| INOgg Corrente nominale dell'oggetto da proteggere IXf 458 Corrente con qualsiasi frequenza nel campo specificato 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 4.2 Protezione differenziale Tempi propri (generatori, motori, reattanze) Tempi di intervento/tempo di ricaduta con alimentazione da un lato Tempo di intervento per frequenza 50 Hz 60 Hz 16,7 Hz IDiff> min Relè rapido 30 ms 27 ms 78 ms Relè high speed 25 ms 22 ms 73 ms Relè rapido 11 ms 11 ms 20 ms Relè high speed 6 ms 6 ms 15 ms Tempo di ricaduta ca. 54 ms 46 ms 150 ms Rapporto di ricaduta ca. 0,7 IDiff>> min Campo di lavoro frequenza (generatori, motori, reattanze) Influsso di frequenze all'interno del campo di adattamento della frequenza Figura 4-5 Idiff cfr. fig. 4-5 Influenza delle frequenze nella protezione differenziale per generatori / motori e nella protezione per sbarre Corrente differenziale = |I1 + I2| INOgg Corrente nominale dell'oggetto da proteggere IXf 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 Corrente con qualsiasi frequenza nel campo specificato 459 4 Dati tecnici Supervisione corrente differenziale (sbarre, linee corte) Nota: Con IN = 0,1 A (collegamento a trasformatori sommatori) si devono prevedere tolleranze più elevate. Gli errori di misura dei trasformatori sommatori e le correnti di magnetizzazione non sono compresi nelle tolleranze del dispositivo. Supervisione stazionaria della corrente difefrenziale ISuperv/INOgg 0,15 - 0,80 Gradini 0,01 1 s - 10 s Gradini 1 s Ritardo per blocco con corrente differenziale TSuperv Abilitazione scatto (sbarre, linee corte) Abilitazione corrente tramite corrente I>Abil/INOgg di derivazione 0,20 - 2,00 Gradini 0,01 oppure 0 (abilitazione sempre autorizzata) Tempo proprio (sbarre, linee corte) Tempi di intervento/tempo di ricaduta con alimentazione da un lato Tempo di intervento per frequenza IDiff> min 50 Hz 60 Hz 16,7 Hz Relè rapido 11 ms 11 ms 18 ms Relè high speed 6 ms 6 ms 13 ms Relè rapido 11 ms 11 ms 18 ms Relè high speed 6 ms 6 ms 13 ms Tempo di ricaduta ca. 54 ms 46 ms 150 ms Rapporto di ricaduta ca. 0,7 IDiff>> min Campo di lavoro frequenza (sbarre, linee corte) Influenza delle frequenze all'interno del campo di adattamento della fre- cfr. fig. 4-5 quenza 460 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 4.3 Protezione di terra ristretta 4.3 Protezione di terra ristretta Campi di impostazione Corrente differenziale ITer.Ris.>/INOgg 0,05 - 2,00 Angolo limite ϕTer.Ris. Caratteristica di intervento Gradini 0,01 110° (fisso) cfr. fig. 4-6 Tolleranza di intervento 5 % con I < 5 · IN (In caso di parametri di caratteristica preimpostati e 1 punto di misura trifase Ritardo TTer.Ris. Tolleranza della sequenza 0,00 s - 60,00 s oppure ∞ (senza scatto) Gradini 0,01 s 1 % del valore impostato oppure 10 ms I tempi impostati sono solo tempi di ritardo Tempo proprio Tempo di intervento per frequenza 50 Hz 60 Hz 16,7 Hz con 1,5 · valore impostato ITer.Ris.> ca. Relè rapido Relè high speed 35 ms 30 ms 110 ms 30 ms 25 ms 105 ms con 2,5 · valore impostato ITer.Ris.> ca. Relè rapido 33 ms 29 ms 87 ms Relè high speed 28 ms 24 ms 82 ms Tempo di ricaduta ca. 26 ms 23 ms 51 ms Rapporto di ricaduta ca. 0,7 Influsso di frequenze Influsso di frequenze 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 all'interno del campo di adattamento della frequenza 461 4 Dati tecnici Figura 4-6 462 Caratteristica di scatto della protezione di terra ristretta in funzione del rapporto corrente omopolare-corrente di linea 3I0”/3I0' (entrambe le correnti in fase + o in controfase –); ITer.Ris.> = valore impostato; Isc = corrente di scatto 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 4.4 Protezione di massima corrente a tempo definito per correnti di fase e correnti omopolari 4.4 Protezione di massima corrente a tempo definito per correnti di fase e correnti omopolari Caratteristiche Gradini indipendenti DT IPh>>, 3I0>>, IPh>, 3I0> Gradini dipendenti dalla corrente (conformemente a IEC oppure ANSI) IDMT IP, 3I0P Si può selezionare una delle caratteristiche riportate a destra nelle fig. - 4-12. Caratteristica utente alternativa con caratteristica di scatto e di ricaduta specificabili Caratterisitiche di ricaduta (con disk emulation) IDMT Per la rappresentazione delle possibili caratteristiche di ricaduta cfr. le fig. - 4-12 (lato sinistro) Gradini di massima corrente IPh>> 0,10 A - 35,00 A 1) oppure ∞ (gradino inattivo) Gradini 0,01 A TIPh>> 0,00 s - 60,00 s oppure ∞ (senza scatto) Gradini 0,01 s 3I0>> 0,10 A - 35,00 A 1) oppure ∞ (gradino inattivo) Gradini 0,01 A T3I0>> 0,00 s - 60,00 s oppure ∞ (senza scatto) Gradini 0,01 s IPh> 0,10 A - 35,00 A 1) oppure ∞ (gradino inattivo) Gradini 0,01 A TIPh> 0,00 s - 60,00 s oppure ∞ (senza scatto) Gradini 0,01 s 3I0> 0,10 A - 35,00 A 1) oppure ∞ (gradino inattivo) Gradini 0,01 A T3I0> 0,00 s - 60,00 s oppure ∞ (senza scatto) Gradini 0,01 s IP 0,10 A - 4,00 A 1) Gradini 0,01 A TIP 0,05 s - 3,20 s oppure ∞ (senza scatto) Gradini 0,01 s 3I0P 0,05 A - 4,00 A 1) Gradini 0,01 A T3I0P 0,05 s - 3,20 s oppure ∞ (senza scatto) Gradini 0,01 s Gradini di corrente Gradini di corrente indipendenti (DT) Gradini di corrente dipendenti (IDMT-IEC) 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 463 4 Dati tecnici Gradini di corrente dipendenti (IDMT-ANSI) IP 0,10 A - 4,00 A 1) Gradini 0,01 A DIP 0,50 s - 15,00 s oppure ∞ (senza scatto) Gradini 0,01 s 3I0P 0,05 A - 4,00 A 1) Gradini 0,01 A D3I0P 0,50 s - 15,00 s oppure ∞ (senza scatto) Gradini 0,01 s Tolleranze per DT 2) Correnti 3 % del valore impostato o 1 % della corrente nominale Tempi 1 % del valore impostato oppure 10 ms Tolleranze per IDMT (IEC) 2) Correnti Intervento con 1,05 ≤ I/IP ≤ 1,15; e/o 1,05 ≤ I/3I0P ≤ 1,15 Tempi 5 % ± 15 ms 5 % ± 45 ms con fN = 50/60 Hz con fN = 16,7 Hz per 2 ≤ I/IP ≤ 20; e TIP/s ≥ 1; e/o 2 ≤ I/3I0P ≤ 20 e T3I0P/s ≥ 1 Tolleranze per IDMT (ANSI) 2) 5 % ± 15 ms 5 % ± 45 ms Tempi con fN = 50/60 Hz con fN = 16,7 Hz per 2 ≤ I/IP ≤ 20; per 2 ≤ I/IP ≤ 20; e DIP/s ≥ 1; e D3I0P/s ≥ 1 I tempi impostati sono solo tempi di ritardo. Indicazioni secondarie per IN = 1 A; con IN = 5 A le correnti devono essere moltiplicate per 5. 2) In caso di 1 punto di misura trifase e I/IN = 1 A/5 A 1) Tempi propri dei gradini indipendenti Tempi di intervento/tempo di ricaduta gradini di corrente di fase Tempo di intervento per frequenza 50 Hz 60 Hz 16,7 Hz senza stabilizzazione all'inserzione, min 11 ms 11 ms 16 ms con stabilizzazione all'inserzione, min 33 ms 29 ms 76 ms Tempo di ricaduta ca. 35 ms 35 ms 60 ms Tempi di intervento/tempo di ricaduta gradini di corrente omopolare Tempo di intervento per frequenza 50 Hz 60 Hz 16,7 Hz senza stabilizzazione all'inserzione, min 1) 21 ms 19 ms 46 ms 1 con stabilizzazione all'inserzione, min ) 31 ms 29 ms 56 ms Tempo di ricaduta ca. 45 ms 43 ms 90 ms 1 ) con relè high speed – 4,5 ms 464 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 4.4 Protezione di massima corrente a tempo definito per correnti di fase e correnti omopolari Rapporti di ricaduta ca. 0,95 per I/IN ≥ 0,5 Gradini di corrente Stabilizzazione all'inserzione Rapporto di stabilizzazione all'inrush (2. armonica) I2fN/IfN 10 % - 45 % Limite di lavoro inferiore I > 0,2 A 1) Corrente massima per stabilizzazione 0,30 A - 35,00 A 1) Funzione di blocco incrociato tra le fasi attivabile e disattivabile Action time max. per blocco incrociato 0,00 s - 180,00 s 1) Gradini 1 % Gradini 0,01 A Gradini 0,01 s Indicazioni secondarie per IN = 1 A; con IN = 5 A le correnti devono essere moltiplicate per 5. Frequenza Influsso di frequenze all'interno del campo di adattamento della frequenza Caratteristiche tempo di scatto secondo IEC conformememente a IEC 60255-3 e BS 142, Par. 3.5.2 (cfr. anche fig. e 4-8) I tempi di scatto per I/Ip ≥ 20 sono identici ai tempi di I/Ip = 20 Per corrente omopolare va letto 3I0p invece di Ip e T3I0p invece di Tp; per guasti a terra va letto IEp invece di Ip e TIEp invece di Tp Soglia di avviamento 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 ca. 1,10 · Ip 465 4 Dati tecnici Caratteristiche tempo di ricaduta conformemente a IEC conformememente a IEC 60255-3 e BS 142, Par. 3.5.2 (cfr. anche fig. e 4-8) Le caratteristiche dei tempi di ricaduta valgono per (I/Ip) ≤ 0,90 Per corrente omopolare va letto 3I0p invece di Ip e T3I0p invece di Tp; per guasti a terra va letto IEp invece di Ip e TIEp invece di Tp 466 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 4.4 Protezione di massima corrente a tempo definito per correnti di fase e correnti omopolari Figura 4-7 Caratteristiche di scatto e caratteristiche di ricaduta della protezione di massima corrente dipendente dalla corrente, secondo IEC 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 467 4 Dati tecnici Figura 4-8 468 Caratteristiche di scatto e caratteristiche di ricaduta della protezione di massima corrente dipendente dalla corrente, secondo IEC 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 4.4 Protezione di massima corrente a tempo definito per correnti di fase e correnti omopolari Caratteristiche tempo di scatto secondo ANSI conformemente a ANSI/IEEE (cfr. anche fig. 4-9 - 4-12) I tempi di scatto per I/Ip ≥ 20 sono identici ai tempi di I/Ip = 20 Per corrente omopolare va letto 3I0p invece di Ip e T3I0p invece di Tp; per guasti a terra va letto IEp invece di Ip e TIEp invece di Tp Soglia di avviamento 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 ca. 1,10 · Ip 469 4 Dati tecnici Caratteristiche di ricaduta conformemente a ANSI/IEEE conformemente a ANSI/IEEE (cfr. anche fig. 4-9 - 4-12) Le caratteristiche dei tempi di ricaduta valgono per (I/Ip) ≤ 0,90 Per corrente omopolare va letto 3I0p invece di Ip e T3I0p invece di Tp; per guasti a terra va letto IEp invece di Ip e TIEp invece di Tp 470 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 4.4 Protezione di massima corrente a tempo definito per correnti di fase e correnti omopolari Figura 4-9 Caratteristiche di scatto e caratteristiche di ricaduta della protezione di massima corrente dipendente dalla corrente, secondo ANSI/IEEE 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 471 4 Dati tecnici Figura 4-10 472 Caratteristiche di scatto e caratteristiche di ricaduta della protezione di massima corrente dipendente dalla corrente, secondo ANSI/IEEE 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 4.4 Protezione di massima corrente a tempo definito per correnti di fase e correnti omopolari Figura 4-11 Caratteristiche di scatto e caratteristiche di ricaduta della protezione di massima corrente dipendente dalla corrente, secondo ANSI/IEEE 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 473 4 Dati tecnici Figura 4-12 474 Caratteristica di scatto e caratteristica di ricaduta della protezione di massima corrente dipendente dalla corrente, secondo ANSI/IEEE 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 4.5 Protezione di massima corrente per corrente di terra (corrente di centro stella) 4.5 Protezione di massima corrente per corrente di terra (corrente di centro stella) Caratteristiche Gradini indipendenti DT IE>>, IE> Gradini dipendenti dalla corren- IDMT te (conformemente a IEC oppure ANSI) IEP Sono possibili le stesse caratteristiche della protezione di massima corrente per correnti di fase e correnti omopolari, come da precedente par. Caratterisitiche di ricaduta con disk emulation IDMT Sono possibili le stesse caratteristiche di tempo di ricaduta della protezione di massima corrente per correnti di fase e correnti omopolari, come da precedente par. Gradini di massima corrente IE>> 0,05 A - 35,00 A 1) Gradini 0,01 A oppure ∞ (gradino inattivo) TIE>> 0,00 s - 60,00 s oppure ∞ (senza scatto) IE> 0,05 A - 35,00 A 1) Gradini 0,01 A oppure ∞ (gradino inattivo) TIE> 0,00 s - 60,00 s oppure ∞ (senza scatto) Gradini 0,01 s Gradino di corrente dipendente IEP (IDMT-IEC) TIEP 0,05 A - 4,00 A 1) Gradini 0,01 A 0,05 s - 3,20 s oppure ∞ (senza scatto) Gradini 0,01 s Gradino di corrente dipendente IEP (IDMT-ANSI) DIEP 0,05 A - 4,00 A 1) Gradini 0,01 A 0,50 s - 15,0 s oppure ∞ (senza scatto) Gradini 0,01 s Gradini di corrente Gradino di corrente indipendente (DT) Gradini 0,01 s Tolleranze per DT Correnti 3 % del valore impostato o 1 % della corrente nominale Tempi 1 % del valore impostato oppure 10 ms Tolleranze per IDMT (IEC) Correnti Intervento con 1,05 ≤ I/IEP ≤ 1,15; Tempi 5 % ± 15 ms 5 % ± 45 ms con fN = 50/60 Hz con fN = 16,7 Hz per 2 ≤ I/IEP ≤ 20 e TIEP/s ≥ 1 Tolleranze per IDMT (ANSI) 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 475 4 Dati tecnici 5 % ± 15 ms 5 % ± 45 ms Tempi con fN = 50/60 Hz con fN = 16,7 Hz per 2 ≤ I/IEP ≤ 20 e DIEP/s ≥ 1 I tempi impostati sono solo tempi di ritardo. Indicazioni secondarie per IN = 1 A; con IN = 5 A le correnti devono essere moltiplicate per 5. 1) Tempi propri dei gradini indipendenti Tempi di intervento/tempo di ricaduta Tempo di intervento per frequenza 1 50 Hz 60 Hz 16,7 Hz senza stabilizzazione all'inserzione, min ) 11 ms 11 ms 16 ms con stabilizzazione all'inserzione, min 1) 33 ms 29 ms 76 ms Tempo di ricaduta ca. 35 ms 35 ms 60 ms 1 ) con relè high speed i tempi d'intervento si riducono di 4,5 ms Rapporti di ricaduta Gradini di corrente ca. 0,95 per I/IN ≥ 0,5 Stabilizzazione all'inserzione Rapporto di stabilizzazione all'inrush (2. armonica) I2fN/IfN 10 % - 45 % Limite di lavoro inferiore I > 0,2 A 1) Corrente massima per stabilizzazione 0,30 A - 35,00 A 1) 1) Gradini 1 % Gradini 0,01 A Indicazioni secondarie per IN = 1 A; con IN = 5 A le correnti devono essere moltiplicate per 5. Frequenza Influsso di frequenze 476 all'interno del campo di adattamento della frequenza 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 4.6 Commutazione dinamica della soglia di intervento per protezione di massima corrente 4.6 Commutazione dinamica della soglia di intervento per protezione di massima corrente Controllo del tempo Criterio di avviamento Pausa Ingresso binario del contatto ausiliario dell'interruttore oppure criterio di corrente (del rispettivo lato) TPAUSA 0 s - 21600 s (= 6 h) Gradini 1 s Action time Tdin.PAR.ATT. 1 s - 21600 s (= 6 h) Gradini 1 s Tempo di ricaduta rapido Tdin.PAR.RIC. 1 s - 600 s (= 10 min) Gradini 1 s oppure ∞ (ricaduta rapida inattiva) Campi di impostazione e valori commutati Parametri dinamici degli avviamenti con cor- Campi di impostazione e gradini come in caso rente e dei tempi di ritardo o fattori di tempo di funzioni influenzate 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 477 4 Dati tecnici 4.7 Protezione di massima corrente monofase Gradini di corrente Gradini di massima corrente Gradino di corrente indipendente I>> 0,05 A - 35,00 A 1) Gradini 0,01 A 0,003 A - 1,500 A 2) Gradini 0,001 A oppure ∞ (gradino inattivo) TI>> 0,00 s - 60,00 s oppure ∞ (senza scatto) I> 0,05 A - 35,00 A 1) Gradini 0,01 A 0,003 A - 1,500 A 2) Gradini 0,001 A oppure ∞ (gradino inattivo) TI> 0,00 s - 60,00 s oppure ∞ (senza scatto) Gradini 0,01 s Gradini 0,01 s Tolleranze Correnti 3 % del valore impostato o 1 % della corrente nominale con IN = 1 A oppure 5 A 5 % vom Einstellwert bzw. 3 % Nennstrom bei IN = 0,1 A Tempi 1 % del valore impostato oppure 10 ms I tempi impostati sono solo tempi di ritardo. 1) Indicazioni secondarie per IN = 1 A; con IN = 5 A le correnti devono essere moltiplicate per 5. 2) Indicazioni secondarie per ingresso di misura „sensibile“ indipendentemente dalla corrente nominale del dispositivo Tempi propri Tempi di intervento/tempo di ricaduta per frequenza 50 Hz 60 Hz 16,7 Hz Tempo di intervento minimo 1) 14 ms 13 ms 14 ms Tempo di ricaduta ca. 25 ms 22 ms 66 ms 1) con relè high speed i tempi d'intervento si riducono di 4,5 ms Rapporti di ricaduta Gradini di corrente ca. 0,95 per I/IN ≥ 0,5 Influsso di frequenze all'interno del campo di adattamento della frequenza Frequenza 478 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 4.8 Protezione contro il carico squilibrato 4.8 Protezione contro il carico squilibrato Caratteristiche Gradini indipendenti DT I2>>, I2> Gradini dipendenti dalla corren- IDMT te (conformemente a IEC oppure ANSI) I2P È possibile selezionare una delle caratteristiche riportate nelle figure 4-14 - 4-17 Caratterisitiche di ricaduta con disk emulation Per la rappresentazione delle possibili caratteristiche di ricaduta cfr. le fig. 4-14 - 4-17 (lato sinistro) IDMT 0,1 - 4 I/InS Campo di lavoro Gradini di corrente I2>> 0,10 A - 3,00 A 1) Gradini 0,01 A TI2>> 0,00 s - 60,00 s oppure ∞ (senza scatto) Gradini 0,01 s I2> 0,10 A - 3,00 A 1) Gradini 0,01 A TI2> 0,00 s - 60,00 s oppure ∞ (senza scatto) Gradini 0,01 s Gradino di corrente dipendente I2P (IDMT-IEC) 0,10 A - 2,00 A 1) Gradini 0,01 A 0,05 s - 3,20 s oppure ∞ (senza scatto) Gradini 0,01 s Gradino di corrente dipendente I2P (IDMT-ANSI) DI2P 0,10 A - 2,00 A 1) Gradini 0,01 A 0,50 s - 15,00 s oppure ∞ (senza scatto) Gradini 0,01 s Gradini di massima corrente Gradino di corrente indipendente (DT) I2P Tolleranze per DT 2) Correnti 3 % del valore impostato o 1 % della corrente nominale Tempi Tolleranze per IDMT (IEC) 1 % del valore impostato oppure 10 ms 2) Correnti Intervento con 1,05 ≤ I2/I2P ≤ 1,15 Tempi 5 % ± 15 ms 5 % ± 45 ms con fN = 50/60 Hz con fN = 16,7 Hz per 2 ≤ I2/I2P ≤ 20 e TI2P/s ≥ 1 Tolleranze per IDMT (ANSI) 2) Tempi 5 % ± 15 ms 5 % ± 45 ms con fN = 50/60 Hz con fN = 16,7 Hz per 2 ≤ I2/I2P ≤ 20 e DI2P/s ≥ 1 I tempi impostati sono solo tempi di ritardo. Indicazioni secondarie per IN = 1 A; con IN = 5 A le correnti devono essere moltiplicate per 5. 2) In caso di 1 punto di misura trifase 1) 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 479 4 Dati tecnici Tempi propri dei gradini indipendenti Tempi di intervento/tempo di ricaduta Tempo di intervento per frequenza 50 Hz 60 Hz 16,7 Hz minimo 1) 41 ms 34 ms 106 ms Tempo di ricaduta ca. 23 ms 20 ms 60 ms 1 ) con relè high speed i tempi d'intervento si riducono di 4,5 ms Rapporti di ricaduta Gradini di corrente ca. 0,95 per I2/IN ≥ 0,5 Influsso di frequenze all'interno del campo di adattamento della frequenza Frequenza Tempi di scatto della caratteristica termica Figura 4-13 480 Tempi di scatto della caratteristica termica della protezione di carico squilibrato 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 4.8 Protezione contro il carico squilibrato Caratteristiche di scatto secondo IEC Si può selezionare una delle caratteristiche di scatto riportate a destra nelle fig. 4-14 e 4-15. I tempi di scatto per I2/I2p ≥ 20 sono identici ai tempi di I2/I2p = 20. Soglia di avviamento ca. 1,10· I2p Caratteristiche di ricaduta con disk-emulation conformemente a IEC Per la rappresentazione delle possibili caratteristiche di ricaduta cfr. le fig. 4-14 e 4-15 (lato sinistro) Le caratteristiche di tempo di ricaduta valgono per il campo 0,05 ≤ (I2/I2p) ≤ 0,90 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 481 4 Dati tecnici Figura 4-14 482 Caratteristiche di scatto e caratteristiche di ricaduta secondo IEC del gradino dipendente della protezione 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 4.8 Protezione contro il carico squilibrato di carico squilibrato Figura 4-15 Caratteristiche di scatto e caratteristiche di ricaduta secondo IEC del gradino dipendente della protezione di carico squilibrato Caratteristiche di scatto secondo ANSI Si può selezionare una delle caratteristiche riportate a destra nelle fig. 4-16 e 4-17. I tempi di scatto per I2/I2p ≥ 20 sono identici ai tempi di I2/I2p = 20. Soglia di avviamento 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 ca. 1,10· I2p 483 4 Dati tecnici Caratteristiche di ricaduta con Disk-Emulation conformemente a ANSI Per la rappresentazione delle possibili caratteristiche di ricaduta cfr. le fig. 4-16 e 4-17 (lato sinistro) Le costanti dei tempi di ricaduta valgono per (I2/I2p) ≤ 0,90 484 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 4.8 Protezione contro il carico squilibrato Figura 4-16 Caratteristiche di scatto e caratteristiche di ricaduta secondo ANSI del gradino dipendente della protezione contro il carico squilibrato 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 485 4 Dati tecnici Figura 4-17 486 Caratteristiche di scatto e caratteristiche di ricaduta secondo ANSI del gradino dipendente della protezione contro il carico squilibrato 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 4.9 Protezione contro il sovraccarico termico 4.9 Protezione contro il sovraccarico termico Campi di impostazione Fattore k conformemente a IEC 60255-8 0,10 - 4,00 Gradini 0,01 Costante di tempo τ 1,0 min - 999,9 min Gradini 0,1 min Fattore di prolungamento in caso di inattività del motore Fattore Kτ 1,0 - 10,0 Gradini 0,1 Warning sovratemperatura ΘWarn/ΘSc 50 % - 100 % in rapporto Gradini 1 % alla temperatura di scatto Gradino di corrente di allarme IWarn 0,10 - 4,00 A 1) Rilevamento sequenza Iavv.motore 0,60 - 10,00 A oppure ∞ (senza rilevamento sequenza) Gradini 0,01 A Avviamento di emergenza tempo di reg. dopo un guasto Tavv.emerg. 10 s - 15000 s Gradini 1 s 1) 1) Gradini 0,01 A Indicazioni secondarie per IN = 1 A; con IN = 5 A le correnti devono essere moltiplicate per 5. Caratteristica di scatto Rapporti di ricaduta Θ/ΘScatto Ricaduta con ΘWarn Θ/ΘWarn ca. 0,99 I/IWarn ca. 0,97 Tolleranze In caso di 1 punto di misura trifase in rapporto a k · IN 3 %, oppure 10 mA 1); Classe 3% conformemente a IEC 60255-8 in rapporto al tempo di scatto 3 % oppure 1,2 s con fN = 50/60 Hz 5 % oppure 1,2 s con fN = 16,7 Hz per I/(k·IN) > 1,25 1) Indicazioni secondarie per IN = 1 A; con IN = 5 A le correnti devono essere moltiplicate per 5. 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 487 4 Dati tecnici Influsso di frequenze in riferimento a k · IN nel campo 0,9 ≤ f/fN ≤ 1,1 1 % con fN = 50/60 Hz 3 % con fN = 16,7 Hz Caratteristica Figura 4-18 Caratteristica di scatto della protezione di sovraccarico t Tempo di scatto τ Costante di tempo di riscaldamento I Corrente di carico Ipre Corrente di precarico k Fattore di impostazione conforme a IEC 60255-8 IN Corrente nominale dell'oggetto da proteggere 488 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 4.9 Protezione contro il sovraccarico termico Sensori di temperatura Numero punti di misura di 1 thermobox (fino a 6 punti di misura) oppure di 2 thermobox (fino a 12 punti di misura) Per il calcolo del punto caldo è necessario il collegamento di un sensore di temperatura. Raffreddamento Metodo di raffreddamento ON (oil natural = a convenzione) OF (oil forced= circolazione forzata di olio) OD (oil directed = flusso d'olio diretto) Esponente dell'avvolgimento Y 1,6 - 2,0 Gradini 0,1 Gradiente temperatura di isolamento Hgr 22 - 29 Gradini 1 Temperatura di warning punto caldo oppure 98 °C - 140 °C 208 °F - 284 °F Gradini 1 °C Gradini 1 °F Temperatura di allarme punto caldo oppure 98 °C - 140 °C 208 °F - 284 °F Gradini 1 °C Gradini 1 °F Tasso d'invecchiamento (warning) 0,125 - 128,000 Gradini 0,001 Tasso d'invecchiamento (allarme) 0,125 - 128,000 Gradini 0,001 Valori limite di segnalazione 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 489 4 Dati tecnici 4.10 Thermobox per rilevamento sovraccarico Sensori di temperatura Thermobox collegabili 1 oppure 2 Numero di sonde termiche per Thermobox max. 6 Tipo di misura Pt 100 Ω oppure Ni 100 Ω oppure Ni 120 Ω collegamento a 2 oppure a 3 conduttori Denominazione per montaggio „Olio“ oppure „ambiente“ oppure „statore“ oppure „cuscinetti“ oppure „altri“ Valori di misura di esercizio Numero di punti di misura max. 12 punti di misura della temperatura Unità di temperatura °C oppure °F, impostabili Campo di misura - per Pt 100 - per Ni 100 - per Ni 120 –199 °C - 800 °C (–326 °F - 1472 °F) –54 °C - 278 °C (–65 °F - 532 °F) –52 °C - 263 °C (–62 °F - 505 °F) Risoluzione 1 °C oppure 1 °F Tolleranza ± 0,5 % del valore di misura ± 1 Digit Valori limite di segnalazione Per ogni punto di misura: 490 Gradino 1 –50 °C - 250 °C (Gradini 1 °C) –58 °F - 482 °F (Gradini 1 °F) oppure ∞ (senza segnalazione) Gradino 2 –50 °C - 250 °C (Gradini 1 °C) (Gradini -1 °F) –58 °F - 482 °F oppure ∞ (senza segnalazione) 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 4.11 Protezione di sovraeccitazione 4.11 Protezione di sovraeccitazione Campi di impostazione Soglia di intervento (soglia di allarme) 1,00 - 1,20 Gradini 0,01 Soglia di intervento (caratteristica a gradini) 1,00 - 1,40 Gradini 0,01 Tempi di ritardo (caratteristi- T U/f>, T U/f>> 0,00 - 60,00 s ca di allarme e caratteristica oppure ∞ (inattivo) a gradini) Gradini 0,01 s Coppie di valori della carat- U/f teristica 1,05/1,10/1,15/1,20/1,25/1,30/1,35/1,40 tempi di ritardo corrispondenti per caratteristica termica t (U/f) 1 s - 20000 s Gradini 1 s Tempo di raffreddamento Traffredd. 1 s - 20000 s Gradini 1 s Tempi Tempi di intervento/tempo di ricaduta della caratteristica di allarme e a gradini Tempo di intervento per frequenza 50 Hz 60 Hz 16,7 Hz minimo 36 ms 31 ms 91 ms Tempo di ricaduta ca. 36 ms 23 ms 70 ms Rapporti di ricaduta Allarme, scatto ca. 0,95 Modello termico e caratteristica a gradini per le preimpostazioni cfr. fig. 4-19 Avviamento U/f 3 % del valore impostato Tempi di ritardo T (caratteristica di allarme e caratteristica a gradini) 1 % del valore impostato oppure 10 ms (almeno 1,5 periodi) Modello termico 5 %, riferito a U/f ±600 ms Caratteristica di scatto Tolleranze Grandezze influenti Tensione continua ausiliaria nel campo 0,8 ≤ ≤ 1 % UH/UHN ≤ 1,15 Temperatura nel campo –5 °C ≤ δamb ≤ 55 °C ≤ 0,5 %/10 K Frequenza nel campo 0,95 ≤ f/fN ≤ 1,05 ≤1% Armoniche fino a 10 % terza armonica fino a 10 % quinta armonica 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 ≤1% ≤1% 491 4 Dati tecnici Figura 4-19 492 Caratteristica di scatto risultante dalla riproduzione termica e caratteristica a gradini della protezione di sovraeccitazione (preimpostazioni) 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 4.12 Protezione ritorno di energia 4.12 Protezione ritorno di energia Campi di impostazione/gradini Ritorno di energia PRit> -3000,0 W fino a -1,7 W -17,00 P/SnS fino a 0,01 P/SnS Gradini 0,1 W Gradini 0,01 P/SnS Tempi di ritardo T 0,00 s - 60,00 s oppure ∞ (inattivo) Gradini 0,01 s Tempi di intervento - Ritorno di energia PRit> con misura accurata: ca. 330 ms con f = 50 Hz ca. 310 ms con f = 60 Hz ca. 970 ms con f = 16,7 Hz con misura rapida: ca. 30 ms con f = 50 Hz ca. 30 ms con f = 60 Hz ca. 70 ms con f = 16,7 Hz Tempi di ricaduta - Ritorno di energia PRit> con misura accurata: ca. 330 ms con f = 50 Hz ca. 310 ms con f = 60 Hz ca. 970 ms con f = 16,7 Hz con misura rapida: ca. 30 ms con f = 50 Hz ca. 30 ms con f = 60 Hz ca. 70 ms con f = 16,7 Hz Ritorno di energia PRit> ca. 0,6 Ritorno di energia PRit> 0,25 % SN ±3 % del valore tarato con Q < 0,5 SN (SN: potenza apparente nominale, Q : potenza reattiva) Tempi di ritardo T 1 % oppure 10 ms Tempi Rapporti di ricaduta Tolleranze Grandezze influenti sulle soglie di intervento 7UT613/63x Manuale C53000-G1172-C160-1 Tensione continua ausiliaria nel campo 0,8 ≤ U/UHN ≤ 1,15 ≤1% Temperatura nel campo –5 °C ≤ Θamb ≤ 55 °C ≤ 0,5 %/10 K Frequenza nel campo 0,95 ≤ f/fN ≤ 1,05 ≤1% Armoniche - fino a 10 % terza armonica - fino a 10 % quinta armonica ≤1% ≤1% 493 4 Dati tecnici 4.13 Supervisione di potenza Campi di impostazione/gradini Potenza avanti PAvanti< 1,7 W - 3000,0 W 0,01 P/SnS - 17,00 P/SnS Gradini 0,1 W Gradini 0,1 W Potenza avanti PAvanti> 1,7 W - 3000,0 W 0,01 P/SnS - 17,00 P/SnS Gradini 0,1 W Gradini 0,1 W Tempi di ritardo T 0,00 s - 60,00 s oppure ∞ (inattivo) Gradini 0,01 s Tempi di intervento - Potenza attiva P<, P> con misura accurata: ca. 330 ms con f = 50 Hz ca. 310 ms con f = 60 Hz ca. 970 ms con f = 16,7 Hz con misura rapida: ca. 30 ms con f = 50 Hz ca. 30 ms con f = 60 Hz ca. 70 ms con f = 16,7 Hz Tempi di ricaduta - Potenza attiva P<, P> con misura accurata: ca. 330 ms con f = 50 Hz ca. 310 ms con f = 60 Hz ca. 970 ms con f = 16,7 Hz con misura rapida: ca. 30 ms con f = 50 Hz ca. 30 ms con f = 60 Hz ca. 70 ms con f = 16,7 Hz Potenza attiva PAtt.< ca. 1,10 o 0,5 % di SN Potenza attiva PAtt.> ca. 0,90 o –0,5 % di SN Potenza attiva P<, P> 0,25 % SN ±3 % del valore impostato con misura accurata 0,5 % SN ±3 % del valore impostato con misura rapida (SN: potenza apparente nominale) Tempi di ritardo T 1 % oppure 10 ms Tempi Rapporti di ricaduta Tolleranze Grandezze influenti sulle soglie di intervento 494 Tensione continua ausiliaria nel campo 0,8 ≤ UH/UHN ≤ 1,15 ≤1% Temperatura nel campo –5 °C ≤ Θ