Botulino in procura, AITEB: «Non alimentiamo falsi miti,
gli elevati profili di sicurezza della tossina botulinica sono scientificamente
provati da tempo»
La risposta dell’Associazione Italiana Terapia Estetica Botulino all’esposto presentato a Torino: «Ci sono migliaia di
articoli scientifici e oltre 80 ricerche cliniche controllate. Ben vengano altri controlli»
«Esistono farmaci privi di effetti collaterali o eventi avversi? Ogni farmaco può produrne, con maggiore o
minore frequenza e con maggiore o minore gravità. Ma ogni farmaco che le aziende intendono mettere in
commercio viene sottoposto dalle Autorità Sanitarie a severissimi test clinici controllati, al termine dei quali
viene concessa o meno l’autorizzazione. Questo iter ha naturalmente riguardato anche il botulino, sia sul
versante estetico che terapeutico. Da un bagaglio di migliaia di articoli e dai risultati di oltre 80 ricerche
cliniche controllate presenti nella letteratura scientifica internazionale emerge che la tossina botulinica è uno
dei farmaci più prevedibili e sicuri. Al contrario degli effetti collaterali prodotti da molti farmaci, quelli
conosciuti a carico del botulino sono sempre temporanei e reversibili. Ben vengano però ulteriori
approfondimenti, ma non alimentiamo falsi miti su un farmaco i cui profili di sicurezza sono stati ampiamente
dimostrati e risultano tra i più elevati in assoluto nell’ambito della farmacopea». Così il presidente di AITEB
- Associazione Italiana Terapia Estetica Botulino - Massimo Signorini davanti all’esposto alla procura di
Torino presentato da un dermatologo di Milano su presunte reazioni anche “gravi” della tossina. «Premesso
che un medico ha l’obbligo di segnalare al servizio di farmacovigilanza, ovvero all’Aifa e non alla procura,
reazioni avverse di un farmaco, come associazione che si propone lo studio, la ricerca e la conoscenza della
tossina botulinica, nonché la formazione di specialisti medici che sappiano utilizzarla correttamente, siamo a
disposizione per fornire ulteriori informazioni alle Autorità Sanitarie nell’interesse dei pazienti e della loro
salute».
Nel merito, AITEB richiama però tre elementi. Innanzitutto, il numero di casi coinvolti. «Stando a quanto
risulta dall’esposto, parliamo di non più di un centinaio di casi interessati da reazioni avverse negli ultimi anni,
prevalentemente nel distretto perioculare, quando in Italia possiamo stimare che ogni anno si fanno oltre
250.000 trattamenti estetici con il botulino, coinvolgendo 100-150.000 pazienti», ricorda il vicepresidente di
AITEB Giuseppe Sito. La frequenza è dunque straordinariamente bassa, dal momento che interessa un
paziente su molte migliaia. In secondo luogo, la natura delle reazioni avverse. «Gli studi che hanno portato
all’autorizzazione del botulino per uso estetico hanno rilevato fin dall’inizio le possibili reazioni perioculari.
Esse sono ben note e catalogate, sia per natura che per frequenza. E sono complicanze spontaneamente
reversibili in quanto gli effetti del farmaco sono sempre e solo temporanei. Recentemente è stata l’inglese
Indipendent Healthcare Advisory Service (HIAS) a rilevare che le complicanze mediche a seguito di
trattamenti con botulino sono state pari alla metà di quelle registrate a seguito dei trattamenti con i filler»,
prosegue il vicepresidente di AITEB.
Terzo, «non dimentichiamoci che in ambito estetico l’utilizzo del botulino in Italia è autorizzato dall’AIFA:
risale al 2004 l’autorizzazione per l’impiego in ambito estetico per il miglioramento temporaneo dello
sviluppo delle rughe glabellari di gravità da moderata a severa, in adulti di età inferiore a 65 anni; mentre è
del 2014 l’autorizzazione per la zona perioculare, per attenuare le cosiddette zampe di gallina».
Conclude Sito: «Il botulino è un farmaco e come tale deve essere trattato da medici esperti e opportunamente
formati. AITEB opera in questa direzione: formare medici che sappiamo come utilizzare un farmaco che si è
rivelato utile non solo in estetica, ma anche nel risolvere casi di iperidrosi, cefalea, strabismo, blefarospasmo,
e molte altri. La verifica continua della sua sicurezza è opportuna e benvenuta, ben altro è demonizzarlo
ingiustificatamente e senza sostanza».
A.I.T.E.B. Associazione Italiana Terapia Estetica Botulino
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