Comune di Trevi STAGIONE DI TEATRO CONTEMPORANEO TREVI Teatro clitunno 201617 www.fontemaggiore.it BIGLIETTI Intero € 12 Ridotto € 9* Spettacolo Laboratorio Teatrale € 7 La biglietteria è aperta il giorno di spettacolo dalle ore 18.00 - Tel. 0742.381768 Abbonamento a 9 spettacoli 201617 TREVI Teatro clitunno Comune di Trevi Intero € 80 Ridotto € 60* Abbonamento a 5 spettacoli Intero € 50 Ridotto € 37* *(sotto 26 e sopra 60 anni) www.fontemaggiore.it “In tutta la mia vita non ho mai scritto niente per divertire e basta. Ho sempre cercato di mettere dentro i miei testi quella crepa capace di mandare in crisi le certezze, di mettere in forse le opinioni, di suscitare indignazione, di aprire un po’ le teste. Tutto il resto, la bellezza per la bellezza non mi interessa”. Dario Fo Il giullare più celebre della penisola italiana chiarifica in modo paradossalmente vivo e straordinariamente accessibile il fine dell’azione teatrale: il prodotto artistico non e’ un fatto commerciale o volto all’iperbole estetizzante, bensì volge alla scomoda riflessione sociale capace di scardinare le certezze che tanto piacciono all’uomo di ogni tempo. Gia’ Adorno nella sua “Teoria estetica” denunciava l’urgenza di un’opera d’arte in grado di dare voce “ai morti e ai non nati” poiche’ “scrivere poesie dopo Auschwitz è un atto di barbarie”. L’uomo cittadino spettatore va dunque rieducato e sensibilizzato a rifuggire il banale, lo scontato e il già visto per acquisire una dolorosa coscienza teatrale (e dunque civica) di natura critica, o meglio maieutica. “Aprire la testa” è dunque il motto dell’ attuale stagione teatrale che si propone nella ridente Trevi. Un libero dovere che passa attraverso il necessario stadio dell’attenta sofferenza intellettuale per raggiungere il catartico e piacevole traguardo della conoscenza. Il Sindaco Bernardino Sperandio Nella sua infinita varietà espressiva, il teatro sa ancora essere tante cose. Ed ecco allora che nella stagione teatrale di un piccolo comune, in un piccolo teatro, potremo seguire percorsi diversi, viaggi nella storia lontana e in quella recente, nella letteratura, nell’arte, nelle passioni, personali e collettive, in un alternarsi continuo di tragedia e commedia. C’è tutto il male e la sofferenza umana nell’incredibile viaggio nell’Inferno di Dante. C’è l’eterna brama di potere nelle opere immortali di Shakespeare, Riccardo III e Macbeth. Un potere che genera mostri anche in Italia, pochi anni or sono, stritolando un innocente nell’ingranaggio Come un granello di sabbia. E poi ci sono la libertà e l’amore: la libertà di sperimentare, di giocare, con la musica e con l’arte, in Freier Klang e in Not here not now; la libertà di essere finalmente ciò che si è e di amare chiunque in Fa’afafine; l’utopia della libertà e l’amore di tutta una vita in Amore e Anarchia e infine l’amore per uno sport, il calcio, “metafora della presuntuosa grandezza e dell’amara miseria” ne Il rigore più lungo del mondo. Dopo tanti decenni di lavoro, continuiamo a pensare che il teatro sia un privilegio: il privilegio, per chi lo fa e per chi lo guarda, di concedersi uno spazio-tempo altro. Le porte si chiudono, si fa buio, e con un po’ di fortuna quella sera potremo provare un’emozione, ridere liberamente, piangere, domandarsi, ricredersi, scoprire. Nel momento in cui tutto comincia, una comunità di persone si è riunita per coltivare ancora il nostro essere umani. Fontemaggiore Centro di Produzione Teatrale Prenotazione telefonica abbonamenti Telefonando a Fontemaggiore tel. 075.5289555 - 075.5286651 dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 16 Ritiro abbonamenti prenotati e acquisto nuovi abbonamenti Presso il Teatro Clitunno, giovedì 24 novembre 2016 ore 17-19.30 e venerdì 25 novembre 2016 ore 17-21 Prenotazioni telefoniche spettacoli e info Fontemaggiore Tel. 075.5286651 - 075.5289555 (dal lunedì al venerdì ore 10-16) Teatro Clitunno Tel. 0742.381768 (solo i giorni di spettacolo dalle ore 18) [email protected] www.fontemaggiore.it dal Riccardo III di William Shakespeare drammaturgia Mauro Maggioni con Nicol Martini e Claudio Massimo Paternò luci Pino Bernabei tecnico Lanfranco Di Mario regia Fausto Marchini Riccardo IIi il Grande Meccanismo ore 21.15 Venerdì 25 novembre 2016 FONTEMAGGIORE Riccardo è solo. Riccardo è gobbo, deforme, non-finito. Rospo, rettile disgustoso, vipera strisciante, così viene spesso chiamato o descritto nel corso della vicenda. Egli è per metà uomo, e per metà animale. Riccardo è straziato nel corpo, ed ha l’animo torturato da una spietata volontà di potenza. Non ha amici, né alleati: figlio infelice e mal partorito, bestia fra gli uomini e uomo fra le bestie, estraneo alla comunità umana non meno che a se stesso. La figura di Riccardo III, a partire dal secolo scorso, è stata riscoperta e accostata a quella di vari uomini di potere che hanno segnato la nostra storia recente. Lo spettacolo si inserisce in questo contesto, prendendo spunto dalla storia italiana del secondo Novecento, ma ne mostra solo alcune suggestioni per approdare piuttosto ad una riflessione più generale sul potere. Riflessione sul potere e sulla sua aberrazione approfondita anche attraverso il concetto del Grande Meccanismo a cui si riferisce Jan Kott nel suo libro “Shakespeare nostro contemporaneo”: Riccardo non è un mostro, egli è solo un’altra vittima della Storia che lascia agli uomini solo tre alternative: alcuni creano la storia, e ne cadono vittime; altri credono di crearla, e ne cadono vittime; altri ancora non creano la storia, né credono di crearla, ma ne cadono vittime ugualmente. ore 21.15 Venerdì 16 dicembre 2016 ESECUTIVI PER LO SPETTACOLO CLAUDIO MORGANTI Freier Klang Claudio Morganti, una delle figure più originali e significative del nostro teatro, non smette di stupire proponendoci una sorta di concerto teatrale, o meglio, una ricerca musicale in veste di performance comica. Liberi suoni, questa la traduzione letterale del titolo, in libero stato, viene da aggiungere. “Non dominiamo, non eseguiamo, non creiamo… noi liberiamo la musica.” E così tutto, appunto, diventa musica: anche un fischietto per richiamare gli uccelli, un theremin, una radio o un cellulare verranno suonati sconcertando noi spettatori. In uno spazio povero, con tre aste per microfoni e tre sedie, i tre concertisti, un po’ clown e un po’ guitti, danno voce e corpo a questo ensemble in cui tutto rischia di fallire, scivolare, spezzarsi, lasciare il tempo che trova. E invece ri-suona e bene. “Lo strumento principale e più risonante di questa rivelazione sonora è la sconfinata maestria performativa di Licatalosi (Sergius), Pennacchia (Franz) e Stetur (Stetur). Freier Klang è […] un capolavoro inavvertito che ride di se stesso con quella rara, contagiosa esplosione di buon umore che, dice Milan Kundera ne La festa dell’insignificanza, ha qualcosa di infinito.” Attilio Scarpellini, doppiozero.com con Sergio Licatalosi, Francesco Pennacchia, Gianluca Stetur regia Claudio Morganti drammaturgia Rita Frongia organizzazione Adriana Vignali una produzione Esecutivi per lo Spettacolo con il sostegno di Armunia-Fuori Luogo, La Spezia-Regione Toscana ore 21.15 Venerdì 13 gennaio 2017 FONTEMAGGIORE Inferno “Nel mezzo del cammin di nostra vita”… così comincia la Divina Commedia. Un verso che tutti conosciamo e che ci fa capire immediatamente tutto: parla di un cammino, cioè di un viaggio, parla di una vita, di un’esistenza e ci dice che questo viaggio esistenziale avviene “nel mezzo”, suggerendoci non solo un momento preciso dell’età adulta, ma che esso avviene in modo inaspettato, non programmato. E l’aggettivo “nostra” ci rende partecipi dell’esperienza: questo viaggio non riguarda Dante come individuo, ma come rappresentante del genere umano. Da questa considerazione parte la messa in scena, una rappresentazione teatrale nella quale il protagonista Dante non è presente fisicamente, ma è presente nelle emozioni che il personaggio Dante evoca, attraverso una voce fuori campo. Dante è poeta e la sua essenza risiede nei versi. Il viaggio al contrario, con i suoi incontri esemplari e i suoi luoghi, riguarda tutti, attori e pubblico. Dante è quindi una voce che immancabilmente e a volte implacabilmente restituisce una suggestione, un dolore, l’orrore in cui il pubblico si rispecchia. Il compito di Virgilio, perciò, diviene ancor più fondamentale: egli non è solo guida, pungolo e conforto di Dante, ma diventa tramite unico tra il pubblico e l’azione teatrale. Essendo quindi il viaggio il centro del racconto, si è scelto di narrare tutto l’Inferno dantesco, collocandolo in uno spazio scenico suggerito, evocato, attraverso immagini, proiezioni, musica, luci e soprattutto attraverso i corpi e le azioni degli attori. da Dante Alighieri con Lorenzo Frondini, Fausto Marchini, Valentina Renzulli, Beatrice Ripoli voce fuori campo Claudio Carini e con la partecipazione di Emiliano Biancalana, Maurizio Castellani, Lorenzo Minciarelli adattamento testi Valentina Renzulli luci, video compositing Pino Bernabei regia Beatrice Ripoli ore 21.15 Sabato 4 febbraio 2017 ANDREA coSENTINO Not here not now Un assolo da stand up comedian per spettatori fatalmente passivi e programmaticamente maltrattati, con pupazzi parrucche martelli di gomma e nasi finti. E ketchup, naturalmente. Dissacrante, ironico, irriverente, poetico ed emozionante: tutto questo e molto altro è Andrea Cosentino, affermato attore, autore e regista. Un artista capace di capovolgere il silenzio del pubblico in risate a ripetizione, anche in questo nuovo spettacolo dove si confronta, o meglio si scontra, con la celebre icona della body art Marina Abramovic, famosa per le sue performance estreme in cui si mette in gioco sperimentando i propri limiti, fisici e psichici. Con questa esilarante parodia del “Metodo Abramovic”, Cosentino conduce in realtà una intelligente riflessione sulla verità, sulla finzione, sulla rappresentazione, sull’arte, vissuta sulla propria pelle, fruita in un museo o vista in teatro. Dietro la sua facciata di leggerezza lo spettacolo è ricco di emozioni e spunti di riflessione che sfiorano tutti i campi con un elemento costante: il sorriso. di e con Andrea Cosentino regia Andrea Virgilio Franceschi video Tommaso Abatescianni produzione Pierfrancesco Pisani in coproduzione con Fondazione Campania dei Festival - E45 Napoli Fringe Festival con la collaborazione di Litta_Produzioni / associazione Olinda / Infinito srl / Teatro Forsennato con il sostegno del progetto Perdutamente del Teatro di Roma ore 21.15 Venerdì 10 febbraio 2017 TEATRO INVITO da William Shakespeare con Luca Radaelli e Maurizio Aliffi idea scenica e traduzione Luca Radaelli luci e tecnica Graziano Venturuzzo musiche Maurizio Aliffi foto di scena Maurizio Anderlini regia Paola Manfredi “Fa’afafine senza dubbio brilla come un piccolo gioiello poetico, e colpisce, addirittura commuove anche noi vecchietti” Andrea Porcheddu, Gli stati generali “Una tematica ardua affrontata in scena con intelligenza, leggerezza, un’alta, raffinata, originale teatralità.” Valeria Ottolenghi , La gazzetta di Parma ore 21.15 Sabato 4 marzo 2017 CSS Vincitore Eolo Award 2016 Vincitore Premio Infogiovani – Fit Festival Lugano 2015 Vincitore Premio Scenario Infanzia 2014 Macbeth banquet In una cucina povera, tra pentole e vasellame, si racconterà di come la bramosia di potere possa portare alla rovina, a fuoco non troppo lento. Una riduzione del Macbeth a monologo, con inserti di dialetto lombardo. La tragedia è ambientata all’interno della cucina del castello a Inverness, tra pentole, vasellame, coltelli e spezie. Un banchetto “casalingo” per un assassinio perpetrato tutto in famiglia, in cui le ambizioni del protagonista svaniranno in una nuvola di vapore. L’azione scenica è accompagnata da musica dal vivo: la chitarra di Maurizio Aliffi dialoga con l’interprete in una vera e propria tragedia musicale. “Come ogni attore che si rispetti, Radaelli entra ed esce dalle varie parti che il testo gli affida; è una specie di clown quando deve raccordare gli avvenimenti, si ammanta di melanconia venata di ferocia quando diventa il Signore di Cowdor, è poi il guardiano, popolano sapiente, del castello di Macbeth quando apre il portone ai figli di Duncan. E poi c’è lei, la Lady che gli mormora dentro, ogni volta che tentenna – e lo fa spesso -, a spingerlo inesorabilmente al delitto. La regia attenta e le luci controllano efficacemente che ogni elemento abbia il suo giusto equilibrio, restituendoci un interprete consapevole delle sue possibilità. Le musiche suonate dal vivo, tra antiche ballate e modernità, accompagnano i momenti salienti di questa curiosa versione dell’opera scespiriana.” Mario Bianchi, KLP teatro Fa’afafine mi chiamo Alex e sono un dinosauro “Siamo incommensurabilmente fortunati ad avere un figlio di genere non conforme. È troppo facile sentirti fortunato quando ottieni quello che desideri. Riesci a sentirti così e continuare ad essere riconoscente quando le cose non vanno come ti aspettavi? Sì, ci riesci. È questo che ci ha insegnato C.J.” Lori Duron, Il mio bellissimo arcobaleno. Esiste una parola nella lingua di Samoa, che definisce coloro che sin da bambini non amano identificarsi in un sesso o nell’altro. Fa’afafine vengono chiamati: un vero e proprio terzo sesso cui la società non impone una scelta, e che gode di considerazione e rispetto. Alex non vive a Samoa, ma vorrebbe anche lui essere un fa’afafine. Alex ha sempre le idee chiare su ciò che vuole essere: i giorni pari è maschio e i dispari è femmina, dice. Ma oggi è diverso: oggi vorrebbe essere tutto insieme, come l’unicorno, l’ornitorinco, o i dinosauri. Fuori dalla stanza di Alex ci sono Susan e Rob, i suoi genitori. Nessuno ha spiegato loro come si fa con un bambino così speciale. Alex, Susan e Rob. Questo spettacolo è il racconto di un giorno nelle loro vite, un giorno che le cambierà tutte. Un giorno speciale in cui un bambino-bambina diventa il papà-mamma dei suoi genitori, e insegna loro a non avere paura. Quando Alex aprirà la porta, tutto sarà nuovo. testo e regia Giuliano Scarpinato con Michele Degirolamo in video Giuliano Scarpinato e Gioia Salvatori visual media Daniele Salaris Videostille progetto scenico Caterina Guia assistente scene e costumi Giovanna Stinga luci Giovanna Bellini illustrazioni Francesco GalloVideostille produzione CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia / Teatro Biondo Palermo ore 21.15 Domenica 19 marzo 2017 MANA CHUMA TEATRO A diciotto anni Giuseppe Gulotta, giovane muratore con una vita come tante, viene arrestato e costretto a confessare l’omicidio di due carabinieri ad “Alkamar”, una piccola caserma in provincia di Trapani. Il delitto nasconde un mistero indicibile: servizi segreti e uomini dello Stato che trattano con gruppi neofascisti, traffici di armi e droga. Per far calare il silenzio serve un capro espiatorio, uno qualsiasi. Gulotta ha vissuto ventidue anni in carcere da innocente e trentasei anni di calvario con la giustizia. Non è mai fuggito, ha lottato a testa alta, restando lì come un granello di sabbia all’interno di un enorme ingranaggio. Fino al processo di revisione (il decimo, di una lunga serie), ostinatamente cercato e ottenuto, che lo ha definitivamente riabilitato. Affrontare questi avvenimenti sulle tavole di un palcoscenico ci pone di fronte ad una grande responsabilità. La responsabilità, certo, di non tacere l’incredibile vicenda legale, la responsabilità, naturalmente, di non dimenticare il contesto e gli interessi in campo che generano il dramma. Ma principalmente la responsabilità di raccontare la vicenda umana di Giuseppe rendendo giustizia alla sua dimensione personale, quella di una vita quasi interamente sottratta per ragioni inconfessabili. Come trovasse per la prima volta qualcuno disposto ad ascoltare, Giuseppe ci attira in questo vortice, grazie anche alla mirabile interpretazione dell’attore Salvatore Arena. Come un granello di sabbia testo e regia di Salvatore Arena e Massimo Barilla con Salvatore Arena scene Aldo Zucco musiche originali Luigi Polimeni disegno luci Stefano Barbagallo equipe tecnica di scenografia Antonino Alessi, Grazia Bono, Caterina Morano assistente alla regia Vlenia Zindato consulenza storica Giuseppe Gulotta e Nicola Biondo autori del libro “Alkamar - la mia vita in carcere da innocente” (ed. Chiarelettere) una co-produzione Mana Chuma Teatro/Fondazione Horcynus Orca / Horcynus Festival ’15 in collaborazione con La.P.E.C. e Giusto Processo con il sostegno di Provincia di Reggio Calabria, Comune di Reggio Calabria, Comune di Bova ore 21.15 Venerdì 31 marzo 2017 TEATRO DELLE ALBE Amore e anarchia Maria Luisa Minguzzi e Francesco Pezzi: nati nel centro storico di Ravenna, lui nel 1849, lei nel 1852. Nella loro infanzia e adolescenza l’Italia intera è attraversata da sconvolgimenti politici e umani: le imprese garibaldine, l’ideale repubblicano, l’unità d’Italia, l’internazionalismo anarchico e socialista… Giovanissimi si incontrano, si innamorano e si infiammano, senza possibilità di ripensamento, per l’idea dell’anarchia, che guiderà le scelte e i pensieri di tutta la loro vita successiva fino alla morte. Tra militanza, fughe, confino e carcere, sono la coppia che accoglie gli amici anarchici nelle case sempre aperte di Firenze, Lugano, Napoli, Buenos Aires, Londra. Nello spettacolo la limpida anarchica e l’infaticabile organizzatore sono ancora assieme, giorno dopo giorno, e continuano a vivere nella scuola di San Bartolo vicino a Ravenna. Il mondo è filtrato dalle voci dei bambini che la mattina occupano i banchi e i corridoi. Ogni notte sono soli, e senza requie continuano a ripercorrere le vicende di allora e quelle di oggi. Continuano a parlare, a discutere, del sindacato dei panettieri di Buenos Aires, di libero amore, di libertà, di giustizia, del sacrificio per l’ideale, delle paludi dell’Orbetello, a decifrare i discorsi dei bambini, i suoni del paese e della strada, che da cent’anni accompagnano le loro giornate. di Luigi Dadina e Laura Gambi in scena Luigi Dadina e Michela Marangoni scene e luci Pietro Fenati e Elvira Mascanzoni suoni Alessandro Renda direzione tecnica Enrico Isola datore luci e suoni Dennis Masotti realizzazione scene Fabio Ceroni e Danilo Maniscalco realizzazione costumi Lubiana Zaffi organizzazione e promozione Marcella Nonni, Silvia Pagliano e Francesca Venturi progetto grafico e immagine Barbara Fusconi fotografie Davide Baldrati consulenza e ricerca storica Massimo Ortalli, Archivio storico della FAI e Cristina Valenti, Università di Bologna regia Luigi Dadina produzione Ravenna Teatro a partire da “Amore e anarchia” di Claudia Bassi Angelini ore 21.15 Domenica 9 aprile 2017 FONTEMAGGIORE laboratorio teatrale a cura degli attori di fontemaggiore Inizio laboratorio novembre 2016 Il rigore più lungo del mondo SPETTACOLO FINALE VENERDì 26 MAGGIO 2017 ore 21.15 di Osvaldo Soriano raccontato da Fausto Marchini Nello spogliatoio (letterario) di Osvaldo Soriano ci sono decine di personaggi “imperfetti” che giocano partite senza fine, contro un avversario e contro la vita. Persi tra sogni di improbabili successi, incarnando il desiderio di rivincita contro un destino gramo. E qui, il calcio -mondo “virile e sciocco”- , diviene metafora della presuntuosa grandezza e dell’amara miseria. Un mondo di perdenti vestiti con i panni del sogno. Il racconto del “rigore” cerca di risalire all’essenza della narrazione, intesa come forma primordiale di comunicazione. Non una messa in scena del racconto ma un “colloquio” diretto con e verso gli spettatori /interlocutori. Il teatro, (se c’è) scaturisce dall’interpretazione di questa esperienza, a cui lo spettatore è portato ad associarla per affinità o per retaggio culturale. Come gli avventori dell’Estrella Polar, il circolo con i biliardi e i tavolini per giocare a carte da cui prende il nome la squadra di calcio protagonista del racconto, anche gli spettatori siederanno al tavolo di un bar, sorseggiando una birra o un bicchiere di vino. Sede TREVI / Teatro CLITUNNO Info / Fontemaggiore Centro di Produzione Teatrale WWW.FONTEMAGGIORE.IT Tel 075.52.89.555 - 075.52.86.651 [email protected] 201617 inizio spettacoli ore 21.15 Venerdì 25 novembre 2016 FONTEMAGGIORE Riccardo III Venerdì 16 dicembre 2016 ESECUTIVI PER LO SPETTACOLO CLAUDIO MORGANTI Freier Klang Venerdì 13 gennaio 2017 FONTEMAGGIORE Inferno Sabato 4 febbraio 2017 ANDREA COSENTINO Not here not now Venerdì 10 febbraio 2017 TEATRO INVITO Macbeth banquet Sabato 4 marzo 2017 CSS Fa’afafine Domenica 19 marzo 2017 MANA CHUMA TEATRO Come un granello di sabbia Venerdì 31 marzo 2017 TEATRO DELLE ALBE Amore e anarchia Organizzazione/coordinamento Fontemaggiore Centro di Produzione Teatrale Si ringraziano tutte le Compagnie citate nel programma per i materiali, testi e foto fornite. Domenica 9 aprile 2017 FONTEMAGGIORE Il rigore più lungo del mondo venedrdì 26 maggio 2017 laboratorio teatrale di trevi Spettacolo finale Fuori abbonamento Per cause di forza maggiore il programma può subire variazioni. Gli eventuali aggiornamenti saranno consultabili su www.fontemaggiore.it 201617 TREVI Teatro clitunno www.fontemaggiore.it Info / Fontemaggiore Centro di Produzione Teatrale Strada delle Fratte 3a/7 - 06132 - S. Andrea delle Fratte (Pg) Tel 075.5289555 - 075.5286651 - [email protected]