I PROBLEMI DELLA CHIESA E LA NASCITA DELLA CHIESA PROTESTANTE Sin dal Medioevo, i problemi maggiori della chiesa erano: • coinvolgimento della chiesa nelle vicende politiche • crescente ricchezza e corruzione del clero • vendita delle indulgenze (cioè del perdono dai peccati) per ottenere denaro • mancata autoriforma della chiesa Questa situazione determinò una profonda crisi della chiesa e l’opposizione della chiesa e della società tedesca alla corruzione della chiesa e soprattutto alla vendita delle indulgenze. MARTIN LUTERO, monaco agostiniano, a seguito dello scandalo della vendita delle indulgenze in Germania per completare la costruzione della cupola di San Pietro a Roma, scrisse 95 tesi, che affisse sulle porte del Duomo di Wiettenberg in cui, tra l’altro, affermava che le indulgenze non salvano gli uomini dalle pene e il perdono dei peccati e la assoluzione delle pene può esser data solo ai perfettissimi, cioè a pochissimi. Lutero critica duramente la chiesa di Roma, la gerarchia ecclesiastica (il papa, i cardinali, i vescovi, ecc.) e la dottrina cattolica. Infatti non accetta nemmeno i sacramenti, tranne il battesimo e la comunione. Inoltre parla di “SACERDOZIO UNIVERSALE” e di GIUSTIFICAZIONE “PER FEDE”: il credente è salvato da Dio per la sua fede e tale fede ci fa capire che Dio ci ha scelti per essere salvati. Solo alla Sacre Scritture il cristiano deve fedeltà ed obbedienza. La Parola di Dio, consegnata nella Scrittura, deve essere accostata con umiltà del credente, senza essere filtrata attraverso la gerarchia ecclesiastica. Cade così ogni autorità della chiesa: ogni credente è sacerdote e non ha bisogno di intermediari nel suo rapporto con Dio. È il cosiddetto sacerdozio universale. Le tesi di Lutero ebbero subito l’appoggio dei principi tedeschi, dei contadini e dei cavalieri, ma furono condannate dall’Imperatore Carlo V, che divenne il difensore militare del cattolicesimo in Germania, e dal papa. Il Papa Leone X emanò la bolla Exsurge Domine che condannava le Tesi luterane e chiedeva al riformatore una ritrattazione; Lutero, che rifiutò, fu scomunicato. Ma l’imperatore Carlo V preferì agire con cautela e Lutero fu convocato nella città di Worms per essere interrogato e chiarire le sue posizioni. La Dieta si concluse con un nulla di fatto, perché egli si rifiutò di ritrattare. Lutero fu messo al sicuro nella fortezza di Wartburg dal suo protettore, il duca Federico di Sassonia, qui procedette alla traduzione tedesca della Bibbia. Intanto scoppiarono varie rivolte: LA RIVOLTA DEI CAVALIERI: nel 1522 scoppiò una rivolta di cavalieri svevi e renani. In nome della lotta contro la Chiesa di Roma, i cavalieri aspiravano a recuperare una posizione sociale compromessa dagli sviluppi politici che erano in atto nel territorio tedesco e a tale scopo cercarono di occupare le terre dell’arcivescovo di Treviri. Il movimento dei cavalieri fu sconfessato da Lutero e sconfitto militarmente dai principi. LA RIVOLTA DEI CONTADINI: l’adesione alla Riforma significava per i contadini non pagare i tributi che dovevano alla chiesa e ribellarsi contro le ingiustizie sociali che subivano. Essi vedevano nel Luteranesimo fratellanza e uguaglianza. Li guidò THOMAS MÜNTZER. La rivolta si si estese rapidamente in tutta la Germania. Lutero, che in un primo momento aveva riconosciuto valide alcune richieste dei contadini, lanciò il suo attacco contro i ribelli e i contadini subirono una sconfitta decisiva nella battaglia di Frankenhausen (1525)ad opera degli eserciti dei principi. La sconfitta dei cavalieri prima e quella dei contadini poi lasciarono unici vincitori i grandi principi territoriali, che realizzarono a proprio vantaggio la confisca dei beni ecclesiastici. Negli anni tra il 1525 e il 1529 il luteranesimo si consolidò in molte regioni tedesche e cominciò a penetrare nei paesi del Nord, come la Svezia, la Norvegia, la Danimarca, la Finlandia, zone in cui le strutture della Chiesa cattolica erano meno vigorose. Furono convocate a questo punto varie Diete imperiali, a Spira e ad Augusta, che condannavano le posizioni di Lutero, ma contro le decisioni prese protestarono i principi riformati (cioè che avevano aderito al Luteranesimo), che da questo momento furono chiamati principi protestanti, i quali decisero di darsi una organizzazione militare da contrapporre all’imperatore: nel febbraio del 1531 nacque così la LEGA DI SMALCALDA, che riunì i principi e i rappresentanti dei territori tedeschi che avevano aderito alla ribellione luterana e combatté contro l’imperatore Carlo V. Carlo V si rivolse con decisione contro i protestanti tedeschi e li sconfisse a Mühlberg nel 1547. Ma non fu una vittoria decisiva e l’imperatore dovette rassegnarsi alla conclusione che fu sancita nella PACE DI AUGUSTA: sottoscritta nel 1555, regolò la vita religiosa tedesca per i successivi sessant’anni e riconobbe la spaccatura prodottasi nella cristianità. In pratica questo significò attribuire ai signori dell’Impero il diritto di imporre nei propri territori la propria scelta religiosa. Ai dissidenti veniva garantita soltanto la facoltà di emigrare liberamente. In altre parole ciascun principe è libero di scegliere la propria religione, i sudditi sono obbligati a professare la religione del proprio principe, secondo il principio cuius regio, eius religio, altrimenti devono andare via dal regno. La pace di Augusta non attuò, perciò, un regime di tolleranza religiosa. LE RELIGIONI RIFORMATE: IL CALVINISMO E L’ANGLICANESIMO Il Calvinismo Pochi anni dopo la Riforma luterana si diffusero nuove dottrine protestanti, come quella di Giovanni Calvino. Il CALVINISMO si afferma e si diffonde in altri paesi d’Europa, soprattutto in Svizzera dove nella città di Ginevra l’intera comunità e gli stessi governanti sono sottoposti al giudizio della chiesa calvinista. Nel 1541 a GINEVRA, con le ordinanze ecclesiastiche, la chiesa e il governo furono organizzati sul modello della comunità degli apostoli: − pastori: responsabili del culto e della predicazione − dottori: incaricati dell’istruzione − diaconi: attivi nell’assistenza a poveri e malati − anziani (o presbiteri): incaricati di vigilare sulla moralità e sull’ortodossia − magistrati: esecutori della legge, sottoposti ai presbiteri Il calvinismo affermava: − sobrietà nei riti; rifiuto della musica e delle immagini sacre − interpretazione dell’eucaristia come veicolo di comunione spirituale, semplice simbolo della presenza di Cristo nella comunità senza la reale presenza del corpo e del sangue nel pane e nel vino − predestinazione, in una versione ancor più radicale di quella luterana − impegno e successo nel lavoro visti come segno della grazia divina Il calvinismo si diffuse in Francia, in Belgio e Olanda, in Scozie e in alcune regioni della Germania. L’Anglicanesimo In Inghilterra la riforma, che prese il nome di ANGLICANESIMO, non aveva motivi religiosi, ma fu attuata solo per le esigenze matrimoniali del re Enrico VIII. Enrico VIII nel 1527 chiede al papa l’annullamento del matrimonio con Caterina d’Aragona, ma Papa Clemente VII per non scontentare l’imperatore Carlo V, nipote di Caterina d’Aragona, nega l’annullamento. Allora nel 1534 con l’Act of Supremacy Enrico VIII si proclama capo della Chiesa d’Inghilterra. Lo scisma anglicano fu un atto più politico che religioso. Anglicanesimo e cattolicesimo rimasero simili nella liturgia e nell’organizzazione della Chiesa, ma si ebbe l’ introduzione di elementi della dottrina protestante: − principio della predestinazione − battesimo e comunione come unici sacramenti − negazione del valore delle indulgenze − abolizione del celibato obbligatorio per gli ecclesiastici LA CONTRORIFORMA E LE GUERRE DI RELIGIONE La Controriforma La Controriforma è un movimento nato in seno alla Chiesa cattolica nel XVI secolo con lo scopo di arginare la diffusione della Riforma protestante. Con l'elezione di papa Paolo III nel 1534 la Chiesa diede vita a un reale rinnovamento. Il papa incoraggiò la formazione e l'azione di ordini nuovi, come ad esempio i teatini, i cappuccini, le orsoline e specialmente i gesuiti (La Compagnia di Gesù) che divennero sempre più potenti con le loro opere missionarie. Nel 1542 Paolo III istituì l'Inquisizione romana, nota come Congregazione dell'Inquisizione o Sant'Uffizio (Il Sant'Uffizio era un'istituzione nuova, che si occupò dell'eresia. Quando divenne papa Paolo IV, nel 1555, favorì una minuziosa investigazione dei sospetti, senza risparmiare vescovi o cardinali, e incaricò la congregazione di comporre un elenco di libri che violassero la fede o la morale. Nel 1559 approvò e pubblicò il primo Indice dei libri proibiti I papi successivi considerarono sempre più l'Inquisizione romana uno strumento del governo papale per conservare l'ordine interno della Chiesa. Il Sant'Uffizio processò e condannò Galileo nel 1633). Nel 1545 Paolo III convocò il Concilio di Trento per ribadire le posizioni della Chiesa in materia di dogma e di dottrina e porre fine alle questioni relative alla gerarchia e alla disciplina ecclesiastica sollevate dai protestanti. Il Concilio di Trento stabilì: − la riaffermazione della dottrina del libero arbitrio dell’uomo nella sua condotta di vita − l’importanza della condotta e delle azioni degli uomini (le opere) per la salvezza (la fede non basta) − la chiesa, attraverso i suoi sacerdoti che amministrano i sacramenti, ha un ruolo fondamentale per la salvezza delle anime − i sacramenti sono sette e hanno tutti un valore fondamentale − − l’importanza della venerazione dei santi e del culto delle reliquie la riforma del clero e l’istruzione dei preti e del popolo Le guerre di religione Il figlio dell’imperatore Carlo V, Filippo II, diventato re di Spagna, fu il difensore della Controriforma e portò in Europa una serie di guerre di religione per lottare contro tutte le chiese riformate e qualsiasi religione, anche l’ebraismo e l’islamismo, che potevano essere una minaccia per la chiesa cattolica: − si servì dei tribunali dell’INQUISIZIONE e degli strumenti di tortura per costringere i sudditi che non volevano tornare al cattolicesimo ad abbandonare le religioni protestanti, − si impegnò per garantire l’uniformità religiosa cattolica nell’Impero e in Spagna, − cacciò dalla Spagna ebrei e moriscos (arabi di religione cristiana) in nome del concetto della limpieza de sangre (purezza del sangue), − combatté nei Paesi Bassi (attuali Belgio e Olanda), che facevano parte dei suoi possedimenti, per impedire in queste zone la diffusione del Luteranesimo, ma inutilmente, perché alcune regioni rimasero cattoliche, altre non solo abbracciarono il luteranesimo e il calvinismo, ma si dichiararono indipendenti formando le 7 Province Unite, che si trasformeranno poi nella Repubblica dell’Olanda, − quando la regina d’Inghilterra Elisabetta I, anglicana, nel 1587 fece giustiziare la regina di Scozia Maria Stuarda, cattolica, accusandola di complotto e il papa Sisto V lanciò un appello contro l’Inghilterra anglicana, Filippo II raccolse l’appello e organizzò la INVINCIBILE ARMATA (130 navi, 30 000 marinai), che attaccò la flotta inglese, ma nel 1588 si ebbe una durissima sconfitta spagnola e l’INGHILTERRA divenne la NUOVA POTENZA in Europa. Nella seconda metà del XVI secolo anche la Francia fu sconvolta da violenti conflitti religiosi che opposero la maggioranza cattolica alla forte minoranza calvinista (in Francia i calvinisti si chiamavano Ugonotti) e che si conclusero con l’elezione a re di un ugonotto, Enrico IV, il quale per il bene della Francia, abbandonò il calvinismo e si convertì al cattolicesimo ma con l’Editto di Nantes protesse i suoi ex correligionari destinando loro delle cittadelle fortificate dove gli ugonotti potevano professare liberamente la loro religione. Comunque in tutta Europa sia i cattolici sia i protestanti perseguitavano chi professava un’altra religione. Si moltiplicarono i processi e le condanne per eresia e per stregoneria. Per le accuse di eresia e stregoneria si veniva condannati al rogo. L’ultima guerra di religione che lacerò l’Europa fu la Guerra dei Trent’anni, che durò dal 1617 al 1648 e si divise in quattro fasi: 1. La fase boemo-palatina: l’imperatore Ferdinando si allea con Spagna, papato e Lega cattolica tedesca e sconfigge i protestanti della Boemia (Ungheria). La fase si chiude con la repressione dei protestanti e la ricattolicizzazione forzata. 2. La fase danese: la Danimarca, nuovo campione della causa protestante, si allea con Inghilterra, Francia, Brandeburgo, Province Unite, tutte non cattoliche, ma viene sconfitta dall’esercito imperiale. La fase si chiude con la restituzione alla chiesa cattolica di tutti i beni ecclesiastici sequestrati e il calvinismo viene dichiarato illegale in tutta Europa. 3. La fase svedese: Francia e Svezia danno il loro sostegno alle regioni germaniche protestanti, ma gli svedesi vengono sconfitti. 4. La fase francese: Francia, Svezia e Province Unite (protestanti e calvinisti) si alleano in un fronte antiimperiale e anti-spagnolo (cattolici) e hanno una serie di vittorie sulle armate spagnole e imperiali. Questa fase si chiude con una pace definitiva nel 1648, la PACE DI WESTFALIA. Questa guerra ha conseguenze economiche, sociali e religiose: 1. conseguenze economiche: enormi devastazioni; stagnazione della produzione di medio e lungo periodo 2. conseguenze sociali: crollo demografico del 20-30% in Germania; saccheggi, razzie e violenze; epidemie favorite dagli spostamenti degli eserciti. 3. conseguenze religiose: con la pace di Westfalia a fianco del cattolicesimo e del luteranesimo, viene accettato il calvinismo entro i confini dell’impero e riconosciuta la libertà di culto alle minoranze religiose dei vari stati.