NAPOLEONE BONAPARTE
Napoleone Bonaparte (Ajaccio, 15 agosto 1769 – Isola di Sant'Elena, 5 maggio 1821) è stato
un politico e militare francese, fondatore del Primo
Impero francese.
Dedicatosi fin da ragazzo alla carriera delle armi,
terminò la sua formazione nella scuola militare di
Parigi.
Nel 1785 fu nominato sottotenente di artiglieria e
abbandonò le iniziali simpatie per Pasquale Paoli,
che vagheggiava l’indipendenza della Corsica dalla
Francia.
Nel 1793 in piena Rivoluzione francese il capitano
Bonaparte, schieratosi decisamente a favore del governo giacobino (giacobinismo), ebbe un
ruolo decisivo nella riconquista di Tolone occupata dagli Inglesi. Fu premiato con la nomina a
generale di brigata.
Sempre nel 1793 dopo l’uccisione del Re durante la rivoluzione si formò la I Coalizione
contro la Francia (formata da : Austria, Prussia, Inghilterra).
Dopo la fine del governo di Robespierre (1794), cadde in disgrazia, ma si risollevò quando
Paul Barras gli affidò nel 1795 l’incarico di reprimere i gruppi realisti che miravano alla
restaurazione della monarchia. Ottenne i gradi di generale di divisione e comandante
d’armata.
Nel 1796, dopo che il governo francese del Direttorio lo aveva scelto, a soli ventisei anni,
come comandante dell’armata d’Italia, Napoleone sposò un’amica di Barras, la bella e
intrigante Giuseppina Beauharnais in grado di favorire la sua carriera.
Era l’inizio di un folgorante destino.
Nel 1796, mandato a operare su un fronte ritenuto secondario, quello italiano con un
esercito di 38.000 uomini, contro tutte le aspettative, mise rapidamente in rotta gli eserciti
austro-piemontesi, inducendo Vittorio Amedeo III a firmare in aprile l’armistizio di
Cherasco. Il 15 maggio entrò in Milano, abbandonata dagli Austriaci. Occupò quindi le
legazioni pontificie e sottomise i ducati di Modena e Parma.
Nel 1797, dopo aver sconfitto nuovamente gli Austriaci, impose al papa Pio VI la pace di
Tolentino, Napoleone si trovò a essere il padrone assoluto dell’Italia settentrionale e
centrale. Mentre da un lato fece saccheggiare senza scrupolo alcuno i territori conquistati a
vantaggio della Francia, dall’altro li riorganizzò, sostenendo gli elementi moderati contro la
sinistra, costituita dai giacobini italiani, con la creazione della Repubblica Cisalpina e la
Repubblica Ligure.
Il nuovo ordine venne sancito il 17 ottobre 1797 dalla pace di Campoformio con l’Austria, la
quale ottenne Venezia, l’Istria e la Dalmazia. Napoleone fece accettare al Direttorio un piano
di invasione dell’Egitto rivolto a tagliare le vie del commercio inglese con l’Oriente.
Nel luglio 1798, sbarcato ad Alessandria, vinse nella battaglia delle Piramidi i Mamelucchi
(le milizie turche che governavano l’Egitto), ma in agosto la flotta francese venne
completamente distrutta.
Mentre era impegnato in questa battaglia si formò la II Coalizione contro la Francia
(formata da: Inghilterra, Austria e Russia)
Agli inizi del 1799 Napoleone penetrò in Siria. Intanto però in Europa e in Italia la guerra
stava avendo un esito sempre più negativo per gli eserciti della Francia, dove era in corso
una grave crisi politica. Tornato in Francia effettuò il colpo di Stato del 18 Brumaio con il
quale rovesciò il Direttorio (organo esecutivo delle istituzioni) e istituì il Consolato.
Nel febbraio 1800 un plebiscito approvò una nuova costituzione che di fatto conferiva tutti i
poteri al primo dei tre consoli, cioè a Napoleone, che ottenne l’appoggio della borghesia e
anche degli strati popolari, desiderosi di un governo retto da un uomo forte.
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Assunto il potere, Napoleone si volse ad affrontare la gravissima situazione militare, il che
fece con mosse fulminee. In giugno, penetrato in Lombardia, sconfisse gli Austriaci presso
Marengo.
Nel 1802 la Repubblica Cisalpina fu ricostituita come Repubblica Italiana e il Piemonte
venne annesso alla Francia. Napoleone, dominatore dell’Europa continentale, ormai
mostrava inclinazioni apertamente monarchiche e tendenze politiche e sociali conservatrici.
Col concordato con la Santa Sede del 1802 cercò l’intesa con la Chiesa, accordando una
serie di privilegi al cattolicesimo e affermando il cattolicesimo come religione di stato. Nelle
vesti di legislatore prese importanti misure. Le finanze dello Stato migliorarono nettamente,
anche in seguito alla creazione nel 1800 della Banca di Francia.
Il coronamento dell’opera fu il varo nel 1804 del Codice civile (detto anche Codice
napoleonico), cui fecero seguito altri codici, i quali
diedero alla Francia ordinamenti coerenti tesi a
proteggere e a favorire lo sviluppo della proprietà
borghese, conferendo un ruolo centrale alla
famiglia posta sotto il dominio paterno. Il codice
garantiva la libertà delle persone, l’eguaglianza
giuridica, l’autonomia dello Stato dalla Chiesa, la
libertà di impresa. Ma agli operai fu vietato di
costituire coalizioni e di agire collettivamente e fu
assegnato un libretto di lavoro che aveva insieme il
carattere di una carta di identità e di una carta di
polizia. Inoltre, indice di una grave involuzione,
nelle colonie venne ripristinata la schiavitù, che era stata abolita dai giacobini. Ci furono una
serie di riforme:
 la Riforma amministrativa con funzionari statali per la riscossione dlle imposte.
 Riforma finanziaria.
 Riforma economica dove venne introdotta la moneta di valore reale e costante.
Riforma dell’industria, del commercio.
 Riforma culturale con un’efficente scuola superiore di carattere statale che sarà un
canale di promozione sociale per la formazioni di funzionari e ufficiali competenti.
Il 18 maggio 1804 il Senato proclamò Napoleone imperatore dei Francesi .
Nel 1805 Re d’Italia
Nel 1805 si formò la III Coalizione (formata da: Inghilterra, Russia, Austria) e venne
sconfitto a Trafalgar dall’ammiraglio Nelson che perse la vita.
Nell’ottobre 1806 Napoleone piegò la Prussia, dopo averla duramente sconfitta e nello
stesso periodo si formò IV Coalizione (formata da: Inghilterra, Russia e Prussia)
Nel 1807 a essere nuovamente battuto fu l’esercito russo, il che indusse l’imperatore
Alessandro I ad accettare un’intesa con Napoleone con la Pace di Tilsit.
Tra il 1808 e il 1810 Napoleone era al culmine della sua potenza e nel 1809 riuscì a
sconfiggere la V Coalizione (formata da Inghilterra e
Austria) formata dopo la rivolta spagnola. La Francia
dominava l’Europa continentale. Convinto di essere
imbattibile, Napoleone prese la decisione di
aggredire la Russia. Piegata la Russia, la Gran
Bretagna sarebbe rimasta isolata e ridotta
all’impotenza. Raccolta a Dresda una Grande armata
di oltre 600.000 uomini, Napoleone attaccò nel
maggio 1812 l’impero degli zar. Vinse la battaglia di
Borodino a duro prezzo, in settembre entrò a Mosca, abbandonata dai Russi e data alle
fiamme, l’esercito di Napoleone dovette combattere contro la fame e “Generale Inverno”
l’inverno siderale della Russia. Perduta la partita, Napoleone fece un precipitoso ritorno a
Parigi, anche per far fronte alle cospirazioni.
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Nel 1813 Inghilterra Russia, Austria, Prussia, Svezia che formavano la VI Coalizione
diedero il colpo definitivo alla Francia. Dopo alcune
vittorie, Napoleone in ottobre venne sconfitto a
Lipsia in quella che è stata definita la battaglia delle
nazioni. fu lo scontro più grande, in termini di forze
impegnate e di perdite subite dalle due parti, fu una
delle sconfitte decisive subite da Napoleone
Bonaparte. Determinò la disfatta francese nella
campagna di Germania.
Nel marzo 1814 gli eserciti alleati occuparono Parigi e
Napoleone fu dichiarato decaduto dal Senato, preparando così le condizioni del ritorno sul
trono di Luigi XVIII, fratello di Luigi XVI. Firmata in aprile l’abdicazione, Napoleone,
abbandonato anche dalla moglie, venne confinato nell’isola d’Elba.
Ridotto a piccolo sovrano dell’isola d’Elba, Napoleone, sollecitato dai suoi fedeli a tentare
l’avventura del ritorno in Francia, riuscì il 1° marzo 1815, sfuggendo alle navi inglesi, a
sbarcare a Golfe-Juan. Il maresciallo Michel Ney, già suo generale, inviato per arrestarlo
passò con i soldati entusiasti dalla parte di Napoleone, ed entrò a Parigi appoggiato da
quanti avversi al governo regio o delusi da esso, speravano in una svolta liberale. Ma,
raccolto un esercito, Napoleone venne definitivamente sconfitto il 18 giugno a Waterloo
durante la guerra della settima coalizione fra le truppe francesi guidate da Napoleone e gli
eserciti britannico del Duca di Wellington e prussiano del feldmaresciallo Gebhard
Leberecht von Blücher, così finì l’avventura dei Cento giorni. Dopo aver tentato invano di
imbarcarsi per l’America, si consegnò agli Inglesi, i quali lo deportarono a Sant’Elena,
un’isoletta nell’Atlantico meridionale. Qui morì il 5 maggio 1821.
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