dr. Sergio Formentelli medico chirurgo odontoiatra via Giuseppe Benedetto Cottolengo 14 12084 Mondovì CN 0174-47422 0174-551070 Bruxismo: terapia PERCHE' curare il bruxismo? Il principale e più visibile effetto dell'attività digrignatoria prodotta dai muscoli è l' usura dentale . Può essere generale, di una parte della bocca, o limitata a uno o due denti. Può essere una usura della superficie masticante, o della superficie vestibolare dei denti, la parte più visibile alle altre persone. L’usura dentale può comportare problemi alla vitalità dei denti: può esserci sensibilità agli stimoli termici , e la polpa può andare in necrosi. Possono verificarsi fratture dei denti o fratture dei preziosi (e costosi) restauri del dentista. Un altro grave effetto del bruxismo è la malattia paradontale . Il trauma meccanico indotto dall'attività muscolare può portare ad aggravare, spesso in modo determinante, la distruzione causata dal tartaro e dalla placca dentale. Non è raro osservare persone bruxiste affette da malattia paradontale con buona igiene orale. Le forze eccessiveche si scatenano durante la parafunzione, in caso di concomitante appoggio dentale non corretto (malocclusione) può portare ad un rapida mobilità, e quindi precoce perdita, di uno o più denti. Questo provocherà inevitabilmente un aggravamento della malocclusione, e il bruxismo, che ovviamente nel frattempo non sarà migliorato, instaurerà un circolo vizioso che porterà ad una Si, quando si arriva ad avere un sonno disturbato o dei seri problemi, occorre curare il bruxismo. In questo articolo vi diciamo come farlo. precoce generalizzata distruzione dell'apparato orale . Un terzo effetto della parafunzione è la disfunzione dell'Articolazione Temporo-Mandibolare . L'anomala sollecitazione muscolare si può infatti scatenare nel punto in cui la mandibola è collegata al resto del cranio, comprimendo l'articolazione, usurandola precocemente (artrosi). Il sovraccarico articolare produrrà inoltre dolore, in quanto il condilo mandibolare andrà facilmente a schiacciare il cuscinetto retrodiscale, che è riccamente innervato dai rami della 3a branca del trigemino. Sonno disturbato? Cefalea e tensioni cervicali? Usura dei denti? Affaticamento dei muscoli mandibolari? Malattia paradontale, denti mobili? Dolori o rumori vicino all'orecchio? La diagnosi che verrà fatta sarà, verosimilmente, quella di: " nevralgia del trigemino " termine puramentre descrittivo che non dice nulla sulla sua causa. Causa che non poche volte, è il bruxismo. Un'altra diagnosi che viene spesso fatta è quella di "cefalea muscolo-tensiva". In sostanza un mal di testa derivante da tensioni muscolari derivanti in molti casi, almeno in parte, dal bruxismo. I dolori cervicali sono spesso dovuti anche loro a tensioni muscolari. Dovuti al bruxismo, in altre parole. Il paziente maloccluso, bruxista in particolare, spesso non è riconosciuto dal medico. Spesso si trascina da uno specialista all'altro, dal neurologo all'ortopedico, fino allo psichiatra. Vittima di un sonno disturbato e inefficace, sprofonda facilmente nella depressione, e viene "curato" con psicofarmaci che sovente peggiorano la sua condizione. Nessuno gli ha mai detto, probabilmente, che tutti i suoi disturbi potrebbero derivare in larga misura dalla bocca. Nessuno gli ha mai parlato dello gnatologo. A volte neppure il medico di Medicina Generale sa che esiste questa figura professionale, e lo confonde spesso con il Chirurgo Maxillo Facciale. Risalire la china si può. E' lento, difficile, ma si può fare. Per prima cosa, non bisogna sospendere di colpo l'eventuale assunzione di antidepressivi, ma occorre ridurre l'entità dell'attività muscolare bruxistica. COME? L'approccio terapeutico è molteplice e articolato; va studiato caso per caso. Possono essere seguite queste direttrici terapeutiche , variamente articolate fra loro: Cambiamento di abitudini . La prima prescrizione è la più semplice, la più logica, ma probabilmente la più difficile da attuare. Alcune sostanze non farmacologiche possono indurre il bruxismo; la cosa più logica da fare, di conseguenza, è astenersi dal loro consumo. Si tratta di sostanze attive sul sistema nervoso centrale o che alterano lo stato mentale, come la cocaina, l'extasy, l'alcool. Molte persone soffrono di questi sintomi, probabilmente a causa del bruxismo. Il nostro studio offre un trattamento innovativo e di grande efficacia, il GRINDCARE. Il sitema si avvale di leggeri impulsi elettrici ( BIO-FEEDBACK) che hanno il compito di inibire le contrazioni muscolari superiori ad una certa soglia, il tutto con la massima sicurezza e affidabilità. Il GRINDCARE si sta rivelando, grazie alla efficacia misurata e dimostrabile, la prima scelta terapeutica nei casi di bruxismo notturno in assenza di malocclusione. In presenza di malocclusione, il suo uso può, eventualmente, essere vantaggiosamente combinato con il bite. Il GRINDCARE rappresenta comunque una valida alternativa terapeutica al bite per quei pazienti che ne mal tollerano l'utilizzo. Il GRINDCARE è in grado di dimezzare l'entità del digrignamento in 2-3 settimane di uso continuativo, e di ridurlo dell'80% in 6-8 settimane. Il trattamento con il GRINDCARE ha un costo contenuto. Anche il fumo di sigaretta e l'abuso di caffé andrebbero evitati. Le abitudini alimentari dovrebbero cambiare: la cena dovrebbe essere leggera. Bite rigido . E' sia un presidio terapeutico, che un dispositivo per limitare i danni dell'usura dentale. E' ancora fondamentale, soprattutto nelle forme in cui è presente anche una malocclusione delle arcate dentali. La sua funzione è protettiva nei confronti dei denti e dei restauri protesici, ma è anche in grado di ridurre, in una certa misura, l'entità della contrazionre muscolare. E' un dispositivo costruito su misura dal laboratorio odontotecnico. Bite morbido o semirigido . Sono in genere poco efficaci, ma soprattutto sono inutili, se non dannosi, in presenza di malocclusione. Non poche volte peggiorano il bruxismo, pur proteggendo in una certa misura dall'usura e dal sovraccarico dentale. Possono essere costruiti su misura, ma esistono in commercio dei dispositivi preformati o presagomati. Farmaci . Alcuni farmaci, soprattutto andidepressivi, come ad esempio il Prozac, sono in grado di scatenare frequentemente (nonostante i foglietti illustrativi del farmaco sostengano il contrario) crisi di bruxismo, mentre altri sembrano in grado di diminuirlo. Altri farmaci, come le benziodiazepine e alcuni antiepilettici, si dimostrano invece efficaci. Pur essendo quella farmacologica una terapia praticata e codificata dalla letteratura scientifica nei casi di cefalea muscolo-tensiva, usata soprattutto dai neurologi e dai neuropsichiatri, non rappresentano, a nostro avviso, una terapia valida in primo approccio per la patologia muscolo-tensiva e per il bruxismo, a causa dei pesanti effetti collaterali e dei rischi a cui espone il paziente. E' fondamentale, in caso di dolore , astenersi da ogni manovra che possa comportare un cambiamento irreversibile dell'occlusione. NO quindi a: ortodonzia estesi molaggi dei denti protesi in ceramica Importanti invece presidi che, pur modificando l'occlusione, possano essere a loro volta modificati in rapporto alla risposta clinica del paziente. SI quindi a: bite rialzi occlusali localizzati in composito protesi provvisorie con superfici in resina Molta cautela deve essere posta nell'eliminazione delle interferenze occlusali. Piccoli molaggi localizzati dei denti possono eventualmente essere eseguiti, ma con estrema attenzione da parte di persone competenti, trattandosi di una manovra irreversibile. Un bite su misura (costruito su modello dimostrativo) Farmaci favorenti il bruxismo: Paroxetina (Seroxat, Sereupin) Fluoxetina (Prozac, Symbyax, Sarafem) Fluvoxamina (Dumirox) Sertralina (Zoloft) Venlafaxina (Efexor e Faxine) Duloxetina (Cymbalta) Aloperidolo (Aloperidin, Bioperidolo, Serenase) Levodopa, Melevodopa (Sirio) alla sospensione Da notare che non poche volte questo effetto collaterale del farmaco NON E' RIPORTATO sul foglietto illustrativo! Farmaci terapeutici per il bruxismo: Benzodiazepina e derivati (Valium, Ansiolin, Tavor...) Carbamazepina (Carbatrol, Tegretol) Tossina botulinica . Sopra e sotto due dei tanti bite pre-sagomati proposti dall'industria Alcuni studi hanno evidenziato come il bruxismo possa essere controllato medianti iniezioni di botulino, da eseguirsi un paio di volte l'anno. Dati i rischi di questo trattamento e gli effetti collaterali, andrebbe riservato alle persone con bruxismo grave che non hanno risposto ad altri trattamenti. Supporto psicologico . E' un aspetto importantissimo della terapia. Può essere un supporto psicoterapeutico in alternativa o in aggiunta a quello farmacologico, o un supporto mediante tecniche di psicologia applicata mirante alla gestione dello stress. Lo psicologo (non lo psichiatra, figura diversa con altre competenze) può quindi essere considerato lo specialista di riferimento, come può essere utile la frequenza a corsi di tecniche di psicologia applicata come Dinamica Mentale o Training Autogeno, a tecniche di Meditazione e controllo del respiro, Yoga, Reiki, o comunque attività di rilassamento e/o gestione dello stress. Indicata ed efficace, in questo senso, intraprendere una attività sportiva. Stretching mandibolare . Gli esercizi muscolari mandibolari si sono rivelati utili sia per ridurre il bruxismo che l'ipertensione. La loro reale efficacia deve essere ancora valutata appieno, ma gli studi preeliminari, condotti da alcune università italiane, si stanno dimostrando decisamente incoraggianti. Bambini: bruxismo come segnale di parassitosi intestinale. Nei bambini il bruxismo può avere anche un'altra causa: i parassiti intestinali, in particolare gli ossiuri, ma a volte anche la candida. Oltre ad altri sintomi, sono in grado di provocare bruxismo. Non è il bruxismo che va curato: nei bambini in dentizione decidua non rappresenta in alcun modo un problema: il bruxismo infantile è infatti uno stimolo funzionale che permette un regolare sviluppo dell'apparato masticatorio. Quella che va curata, con tutte le attenzioni del caso, è la parassitosi intestinale. Si suggerisce quindi di recarsi dal pediatra per un approfondimento del caso, e/o di consultare lo specialista per un approccio olistico al problema. Biofeedback . E' l'innovativa strada che proponiamo come prima scelta terapeutica nei casi di bruxismo notturno in assenza di malocclusione. L'innovativo dispositivo, il GRINDCARE, che permette la misurazione e il biofeedback Nei casi con concomitante malocclusione, viene proposto in associazione ad un bite rigido. Lo strumento si chiama GRINDCARE Il meccanismo del Grindcare è semplice: quando avviene la contrazione muscolare bruxista e supera una certa soglia, il dispositivo emette un debole impulso elettrico inibitorio della contrazione stessa. La ripetività di questo stimolo di biofeedback "rieduca" il muscolo e ne riduce in breve tempo l'entità e la frequenza della contrazione. VEDIAMO MEGLIO LA TERAPIA CON GRINDCARE : Lo strumento GRINDCARE viene affidato al paziente in comodato d'uso dalla struttura che propone il trattamento. Non si tratta di una terapia costosa, quindi: non c'è nessuna necessità di acquisto del dispositivo. Nella tabella sottostante vediamo l'andamento tipico di una terapia. In un solo mese l'attività bruxistica è stata riportata sotto una soglia "non pericolosa" (in verde). Il risultato sembra stabilizzato. Cosa fare a questo punto? Può essere provata una sospensione di una/due settimane, seguita da una nuova misurazione. Se il valori riscontrati saranno "nella norma", dovranno essere periodicamente ricontrollati. Qualora il problema si ripresentasse, potrà essere effettuato un nuovo trattamento terapeutico con Grindcare. Cosa succede se viene sospesa troppo presto la terapia? Eccone un esempio clinico verificatosi alla mia osservazione : Interrompendo precocemente il trattamento, non si riesce a stabilizzare il risultato. Un buon numero di pazienti, dopo 6 settimane di terapia, conserva i benefici per diversi mesi. Per costoro sarà sufficiente un breve richiamo ogni tanto per mantenere a lungo il risultato. Altri pazienti necessitano invece di un tempo più lungo per la stabilizzazione. Per costoro saranno necessari uno o due trattamenti la settimana per diversi mesi. Successivamente potrà essere effettuato un breve periodo di cessazione del trattamento e una successiva rivalutazione. Sono pochi i casi che necessitano di una fornitura del dispositivo in esclusiva per il paziente. Questa strategia terapeutica rappresenta la vera innovazione di questi ultimi anni nella terapia del bruxismo. E ora, buonanotte, buon riposo, e tanti sogni colorati! Tutti i diritti sono riservati. Vietata la riproduzione anche parziale senza il permesso dell'autore.