Bruxismo: terapia - Cos`è la gnatologia?

dr. Sergio Formentelli medico chirurgo odontoiatra
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Bruxismo: terapia
PERCHE' curare il bruxismo?
Il principale e più visibile effetto dell'attività digrignatoria prodotta dai
muscoli è l' usura dentale .
Può essere generale, di una parte della bocca, o limitata a uno o due
denti.
Può essere una usura della superficie masticante, o della superficie
vestibolare dei denti, la parte più visibile alle altre persone.
L’usura dentale può comportare problemi alla vitalità dei denti:
può esserci sensibilità agli stimoli termici , e la polpa può andare in
necrosi.
Possono verificarsi fratture dei denti o fratture dei preziosi (e costosi)
restauri del dentista.
Un altro grave effetto del bruxismo è la malattia paradontale .
Il trauma meccanico indotto dall'attività muscolare può portare ad
aggravare, spesso in modo determinante, la distruzione causata dal
tartaro e dalla placca dentale.
Non è raro osservare persone bruxiste affette da malattia paradontale con
buona igiene orale.
Le forze eccessiveche si scatenano durante la parafunzione, in caso di
concomitante appoggio dentale non corretto (malocclusione) può portare
ad un rapida mobilità, e quindi precoce perdita, di uno o più denti.
Questo provocherà inevitabilmente un aggravamento della
malocclusione, e il bruxismo, che ovviamente nel frattempo non sarà
migliorato, instaurerà un circolo vizioso che porterà ad una
Si, quando si arriva ad avere un sonno disturbato o dei
seri problemi, occorre curare il bruxismo.
In questo articolo vi diciamo come farlo.
precoce generalizzata distruzione dell'apparato orale .
Un terzo effetto della parafunzione è la disfunzione dell'Articolazione
Temporo-Mandibolare .
L'anomala sollecitazione muscolare si può infatti scatenare nel punto in
cui la mandibola è collegata al resto del cranio, comprimendo
l'articolazione, usurandola precocemente (artrosi).
Il sovraccarico articolare produrrà inoltre dolore, in quanto il condilo
mandibolare andrà facilmente a schiacciare il cuscinetto retrodiscale, che
è riccamente innervato dai rami della 3a branca del trigemino.
Sonno disturbato?
Cefalea e tensioni cervicali?
Usura dei denti?
Affaticamento dei muscoli mandibolari?
Malattia paradontale, denti mobili?
Dolori o rumori vicino all'orecchio?
La diagnosi che verrà fatta sarà, verosimilmente, quella di:
" nevralgia del trigemino "
termine puramentre descrittivo che non dice nulla sulla sua causa.
Causa che non poche volte, è il bruxismo.
Un'altra diagnosi che viene spesso fatta è quella di
"cefalea muscolo-tensiva".
In sostanza un mal di testa derivante da tensioni muscolari derivanti in
molti casi, almeno in parte, dal bruxismo.
I dolori cervicali sono spesso dovuti anche loro a tensioni muscolari.
Dovuti al bruxismo, in altre parole.
Il paziente maloccluso, bruxista in particolare, spesso non è riconosciuto
dal medico.
Spesso si trascina da uno specialista all'altro, dal neurologo
all'ortopedico, fino allo psichiatra.
Vittima di un sonno disturbato e inefficace, sprofonda facilmente nella
depressione, e viene "curato" con psicofarmaci che sovente peggiorano
la sua condizione.
Nessuno gli ha mai detto, probabilmente, che tutti i suoi disturbi
potrebbero derivare in larga misura dalla bocca.
Nessuno gli ha mai parlato dello gnatologo.
A volte neppure il medico di Medicina Generale sa che esiste questa
figura professionale, e lo confonde spesso con il Chirurgo Maxillo
Facciale.
Risalire la china si può.
E' lento, difficile, ma si può fare.
Per prima cosa, non bisogna sospendere di colpo l'eventuale assunzione
di antidepressivi, ma
occorre ridurre l'entità
dell'attività muscolare bruxistica.
COME?
L'approccio terapeutico è molteplice e articolato; va studiato caso per
caso.
Possono essere seguite queste direttrici terapeutiche , variamente
articolate fra loro:
Cambiamento di abitudini .
La prima prescrizione è la più semplice, la più logica, ma probabilmente
la più difficile da attuare.
Alcune sostanze non farmacologiche possono indurre il bruxismo; la
cosa più logica da fare, di conseguenza, è astenersi dal loro consumo.
Si tratta di sostanze attive sul sistema nervoso centrale o che alterano lo
stato mentale, come la cocaina, l'extasy, l'alcool.
Molte persone soffrono di questi sintomi,
probabilmente a causa del bruxismo.
Il nostro studio offre un trattamento innovativo e di
grande efficacia, il GRINDCARE.
Il sitema si avvale di leggeri impulsi elettrici (
BIO-FEEDBACK) che hanno il compito di inibire
le contrazioni muscolari superiori ad una certa
soglia, il tutto con la massima sicurezza e
affidabilità.
Il GRINDCARE si sta rivelando, grazie alla
efficacia misurata e dimostrabile, la prima scelta
terapeutica nei casi di bruxismo notturno in assenza
di malocclusione.
In presenza di malocclusione, il suo uso può,
eventualmente, essere vantaggiosamente combinato
con il bite.
Il GRINDCARE rappresenta comunque una valida
alternativa terapeutica al bite per quei pazienti che
ne mal tollerano l'utilizzo.
Il GRINDCARE è in grado di dimezzare l'entità
del digrignamento in 2-3 settimane di uso
continuativo, e di ridurlo dell'80% in 6-8 settimane.
Il trattamento con il GRINDCARE ha un costo
contenuto.
Anche il fumo di sigaretta e l'abuso di caffé andrebbero evitati.
Le abitudini alimentari dovrebbero cambiare: la cena dovrebbe essere
leggera.
Bite rigido .
E' sia un presidio terapeutico, che un dispositivo per limitare i danni
dell'usura dentale.
E' ancora fondamentale, soprattutto nelle forme in cui è presente anche
una malocclusione delle arcate dentali.
La sua funzione è protettiva nei confronti dei denti e dei restauri
protesici, ma è anche in grado di ridurre, in una certa misura, l'entità
della contrazionre muscolare.
E' un dispositivo costruito su misura dal laboratorio odontotecnico.
Bite morbido o semirigido .
Sono in genere poco efficaci, ma soprattutto sono inutili, se non
dannosi, in presenza di malocclusione.
Non poche volte peggiorano il bruxismo, pur proteggendo in una certa
misura dall'usura e dal sovraccarico dentale.
Possono essere costruiti su misura, ma esistono in commercio dei
dispositivi preformati o presagomati.
Farmaci .
Alcuni farmaci, soprattutto andidepressivi, come ad esempio il Prozac,
sono in grado di scatenare frequentemente (nonostante i foglietti
illustrativi del farmaco sostengano il contrario) crisi di bruxismo,
mentre altri sembrano in grado di diminuirlo.
Altri farmaci, come le benziodiazepine e alcuni antiepilettici, si
dimostrano invece efficaci.
Pur essendo quella farmacologica una terapia praticata e codificata dalla
letteratura scientifica nei casi di cefalea muscolo-tensiva, usata
soprattutto dai neurologi e dai neuropsichiatri, non rappresentano, a
nostro avviso, una terapia valida in primo approccio per la patologia
muscolo-tensiva e per il bruxismo, a causa dei pesanti effetti collaterali e
dei rischi a cui espone il paziente.
E' fondamentale, in caso di dolore , astenersi da
ogni manovra che possa comportare un
cambiamento irreversibile dell'occlusione.
NO quindi a:
ortodonzia
estesi molaggi dei denti
protesi in ceramica
Importanti invece presidi che, pur modificando
l'occlusione, possano essere a loro volta modificati
in rapporto alla risposta clinica del paziente.
SI quindi a:
bite
rialzi occlusali localizzati in composito
protesi provvisorie con superfici in resina
Molta cautela deve essere posta nell'eliminazione
delle interferenze occlusali.
Piccoli molaggi localizzati dei denti possono
eventualmente essere eseguiti, ma con estrema
attenzione da parte di persone competenti,
trattandosi di una manovra irreversibile.
Un bite su misura (costruito su modello dimostrativo)
Farmaci favorenti il bruxismo:
Paroxetina (Seroxat, Sereupin)
Fluoxetina (Prozac, Symbyax, Sarafem)
Fluvoxamina (Dumirox)
Sertralina (Zoloft)
Venlafaxina (Efexor e Faxine)
Duloxetina (Cymbalta)
Aloperidolo (Aloperidin, Bioperidolo, Serenase)
Levodopa, Melevodopa (Sirio) alla sospensione
Da notare che non poche volte questo effetto collaterale del farmaco
NON E' RIPORTATO sul foglietto illustrativo!
Farmaci terapeutici per il bruxismo:
Benzodiazepina e derivati (Valium, Ansiolin, Tavor...)
Carbamazepina (Carbatrol, Tegretol)
Tossina botulinica .
Sopra e sotto due dei tanti bite pre-sagomati
proposti dall'industria
Alcuni studi hanno evidenziato come il bruxismo possa essere
controllato medianti iniezioni di botulino, da eseguirsi un paio di volte
l'anno.
Dati i rischi di questo trattamento e gli effetti collaterali, andrebbe
riservato alle persone con bruxismo grave che non hanno risposto ad
altri trattamenti.
Supporto psicologico .
E' un aspetto importantissimo della terapia.
Può essere un supporto psicoterapeutico in alternativa o in aggiunta a
quello farmacologico, o un supporto mediante tecniche di psicologia
applicata mirante alla gestione dello stress.
Lo psicologo (non lo psichiatra, figura diversa con altre competenze)
può quindi essere considerato lo specialista di riferimento, come può
essere utile la frequenza a corsi di tecniche di psicologia applicata come
Dinamica Mentale o Training Autogeno, a tecniche di Meditazione e
controllo del respiro, Yoga, Reiki, o comunque attività di rilassamento
e/o gestione dello stress.
Indicata ed efficace, in questo senso, intraprendere una attività sportiva.
Stretching mandibolare .
Gli esercizi muscolari mandibolari si sono rivelati utili sia per ridurre il
bruxismo che l'ipertensione.
La loro reale efficacia deve essere ancora valutata appieno, ma gli studi
preeliminari, condotti da alcune università italiane, si stanno
dimostrando decisamente incoraggianti.
Bambini: bruxismo come segnale di parassitosi
intestinale.
Nei bambini il bruxismo può avere anche un'altra
causa: i parassiti intestinali, in particolare gli
ossiuri, ma a volte anche la candida.
Oltre ad altri sintomi, sono in grado di provocare
bruxismo.
Non è il bruxismo che va curato: nei bambini in
dentizione decidua non rappresenta in alcun modo
un problema: il bruxismo infantile è infatti uno
stimolo funzionale che permette un regolare
sviluppo dell'apparato masticatorio.
Quella che va curata, con tutte le attenzioni del
caso, è la parassitosi intestinale.
Si suggerisce quindi di recarsi dal pediatra per un
approfondimento del caso, e/o di consultare lo
specialista per un approccio olistico al problema.
Biofeedback .
E' l'innovativa strada che proponiamo come prima scelta terapeutica nei
casi di bruxismo notturno in assenza di malocclusione.
L'innovativo dispositivo, il GRINDCARE, che permette
la misurazione e il biofeedback
Nei casi con concomitante malocclusione, viene proposto in
associazione ad un bite rigido.
Lo strumento si chiama GRINDCARE
Il meccanismo del Grindcare è semplice: quando avviene la contrazione
muscolare bruxista e supera una certa soglia, il dispositivo emette un
debole impulso elettrico inibitorio della contrazione stessa.
La ripetività di questo stimolo di biofeedback "rieduca" il muscolo e ne
riduce in breve tempo l'entità e la frequenza della contrazione.
VEDIAMO MEGLIO LA TERAPIA CON GRINDCARE :
Lo strumento GRINDCARE viene affidato al paziente in comodato d'uso dalla struttura che propone il trattamento.
Non si tratta di una terapia costosa, quindi: non c'è nessuna necessità di acquisto del dispositivo.
Nella tabella sottostante vediamo l'andamento tipico di una terapia.
In un solo mese l'attività bruxistica è stata riportata sotto una soglia "non pericolosa" (in verde).
Il risultato sembra stabilizzato.
Cosa fare a questo punto?
Può essere provata una sospensione di una/due settimane, seguita da una nuova misurazione.
Se il valori riscontrati saranno "nella norma", dovranno essere periodicamente ricontrollati.
Qualora il problema si ripresentasse, potrà essere effettuato un nuovo trattamento terapeutico con Grindcare.
Cosa succede se viene sospesa troppo presto la terapia?
Eccone un esempio clinico verificatosi alla mia osservazione
:
Interrompendo precocemente il trattamento, non si riesce a stabilizzare il risultato.
Un buon numero di pazienti, dopo 6 settimane di terapia, conserva i benefici per diversi mesi.
Per costoro sarà sufficiente un breve richiamo ogni tanto per mantenere a lungo il risultato.
Altri pazienti necessitano invece di un tempo più lungo per la stabilizzazione.
Per costoro saranno necessari uno o due trattamenti la settimana per diversi mesi.
Successivamente potrà essere effettuato un breve periodo di cessazione del trattamento e una successiva rivalutazione.
Sono pochi i casi che necessitano di una fornitura del dispositivo in esclusiva per il paziente.
Questa strategia terapeutica rappresenta la vera innovazione di questi ultimi anni nella terapia del bruxismo.
E ora, buonanotte, buon riposo, e tanti sogni colorati!
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