ACCADEMIA DI
SANTA SOFIA
REGIONE CAMPANIA
COMUNE DI BENEVENTO
S T A G I O N E
C O N C E RT I S T I C A
TRIENNALE
Violini
Marco Serino (konzertmeister)
Emanuele Procaccini
Alina Taslavan
Luigi Abate
Cristina Cavaiuolo
Alessandro Zerella
Rocco Roggia
Viole
Francesco Solombrino
Francesca Binetti
Violoncelli
Gianluca Giganti
Giordano Antonelli
Violone
Gianluigi Pennino
Cembalo
Debora Capitanio
PROSSIMO CONCERTO
INTORNO
2016 AL ’700
2018
NAPOLETANO
in programma musiche di:
L. Leo, N. Sabatino, F. Durante, G. Sollima
ACCADEMIA DI SANTA SOFIA
già diretta da Carlotta Nobile
Sabato 6 maggio 2017 › ore 20,30
I MONUMENTI DELLA MUSICA
I concerti brandeburghesi - Le sinfonie giovanili di Mendelssohn
dedicato a: Università Giustino Fortunato
J.S. BACH
Terzo Concerto brandeburghese BWV 1048 in sol maggiore
G.Ph.TELEMANN
Concerto per viola e archi in sol maggiore
F. MENDELSSOHN B. Sinfonia n° 1 in do maggiore
Violista: FRANCESCO SOLOMBRINO
ACCADEMIA DI SANTA SOFIA - Contrada Pino, 1 - 82100 BENEVENTO
www.accademia-di-santa-sofia.webnode.it - mail: [email protected]
Accademia di Santa Sofia
ANCEM
Concerto dedicato a:
Sabato
22
Delegazione di Benevento
aprile 2017 › ore 20,30
BASILICA DI SAN BARTOLOMEO APOSTOLO
Piazza Federico Torre - BENEVENTO
Programma
L. LEO
Fuga a 5 in re maggiore per archi e continuo
N. SABATINO Concerto per violoncello, archi e cembalo
in sol maggiore
- largo assai
- fuga (allegro)
- largo
- allegro ma presto
Violoncello solista: Gianluca Giganti
F. DURANTE
Concerto VIII in la maggiore “La pazzia”
per archi e cembalo
- allegro
- affettuoso
- allegro
G. SOLLIMA
Fecit Neap 17.. per violino, archi e cembalo
(prima esecuzione assoluta)
NICOLA SABATINO (1705-1796). È nato a Napoli ed è diventato uno dei
compositori delle musiche del periodo tardo barocco napoletano centrate
sui Conservatori di musica di Napoli e sul Teatro di San Carlo dove imperavano musicisti del calibro di Nicola Porpora, Leonardo Leo, Francesco Durante. Nel novembre 1774 Sabatino ha scritto e diretto la musica per il
funerale di Niccolò Jommelli.
FRANCESCO DURANTE (1684-1755). Da bambino entrò al Conservatorio dei Poveri di Gesù Cristo, a Napoli, dove ricevette lezioni da Gaetano
Greco. Più tardi divenne un pupillo di Alessandro Scarlatti al Conservatorio
di Sant’Onofrio a Porta Capuana. Si è anche supposto che abbia studiato
con Bernardo Pasquini e Giuseppe Ottavio Pitoni a Roma, ma non c’è nessuna documentazione al riguardo. Sembra, comunque, che sia succeduto a
Scarlatti nel 1725 a Sant’Onofrio, e che vi sia rimasto fino al 1742 quando
sostituì Nicola Porpora a capo del Conservatorio di Santa Maria di Loreto,
sempre a Napoli. Mantenne questo incarico per ben trent’anni, fino a quando
morì. Il fatto che Durante non abbia mai composto nulla per il teatro (ad
eccezione di cori per una tragedia, Flavio Valente), gli diede fama di compositore di musiche sacre. In effetti fu uno dei migliori compositori di musica da chiesa del suo tempo. Francesco Durante fu considerato nel
Settecento una delle più importanti e rappresentative figure della scena musicale europea: è assai significativo che Jean Jacques Rousseau (nel suo Dictionnaire de Musique, Parigi 1762) giunse a definirlo, con uno di quei giudizi
appassionati e, certo, eccessivi che gli erano propri, “le plus grand harmoniste d’Italie, c’est-à-dire du monde”.
Violino solista: Marco Serino
LEONARDO LEO (1694-1744). Celebre compositore tra i più rappresentativi della scuola napoletana del XVIII secolo. Avrebbe compiuto i suoi studi
musicali al conservatorio della Pietà dei Turchini, sotto la direzione di Nicola
Fago, soprannominato il tarentino. Dopo un periodo romano, di ritorno a
Napoli, ottenne il posto di secondo maestro al Conservatorio della Pietà dei
Turchini. Nel 1716 fu nominato organista della Cappella Reale e l’anno successivo venne designato per occupare il posto di maestro di cappella della
chiesa di Santa Maria della Solitaria, per la quale scrisse molta musica. Nel
1719 fece rappresentare la Sofonisba, sua prima opera seria che fu ben accolta e in cui il carattere espressivo del suo talento si faceva già notare. Infaticabile nella professione, passava spesso la maggior parte delle notti a
comporre. Morì rimpianto da tutti, lasciando a lungo il ricordo di sé e delle
sue opere, nonché della scuola di cui fu uno dei fondatori.
GIOVANNI SOLLIMA (Palermo, 1962). Violoncellista e compositore,
dopo essersi diplomato in violoncello con G. Perriera e in composizione con
il padre E. Sollima, ha cominciato una brillante carriera di violoncellista collaborando con importanti musicisti quali C. Abbado, M. Argerich, J. Demus
e G. Sinopoli. La sua attività sia in veste di solista che con diversi gruppi strumentali si dispiega fra sedi ufficiali ed ambiti alternativi. Come compositore
la sua curiosità lo spinge ad esplorare nuove frontiere attraverso contaminazioni fra generi diversi come il rock, il jazz e il minimalismo anglosassone,
avvalendosi anche dell’utilizzo di strumenti orientali, elettrici e di sua invenzione. La sua prima composizione di rilievo risale al 1993, quando scrive, assieme ad altri compositori, Requiem per le vittime della mafia. La sua musica
è eseguita da interpreti classici, ma Sollima compone anche per il cinema e
la televisione e collabora con molti importanti coreografi. Insegna presso la
Fondazione Romanini di Brescia e, dal 2010, presso l’Accademia di Santa
Cecilia, dove di recente è stato insignito del titolo di Accademico. La presenza
in questo contesto di questo Autore testimonia la persistente vitalità della
scuola musicale napoletana, ancor oggi fonte d’ispirazione.