Capitolo 01 3a c. 001-028
16-02-2007
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Capitolo 1
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Il libro di Ruggero
Il geografo arabo Idrisi, o Edrisi (10991154 d.C.), discendente del profeta Maometto, ebbe l’incarico da Ruggero II, re
normanno della Sicilia, alla cui corte era
al servizio, di raccogliere tutte le informazioni geografiche note in una rappresentazione del mondo veritiera e accurata. Per assistere Idrisi nel progetto, fu radunata un’accademia di geografi e studiosi. Furono consultati i libri e le carte
geografiche di origine classica e islamica, intervistati marinai e viaggiatori, organizzate spedizioni scientifiche in terre
straniere per osservare e raccogliere dati.
Si resero necessari quindi anni di raccolta di dati prima che fosse fabbricato un
planisfero su un disco di argento del diametro di 200 centimetri e del peso di oltre 135 chilogrammi. La riproduzione
del planisfero, andato perduto durante un
saccheggio nel 1160, è sopravvissuto nel
“Libro di Ruggero”, che contiene le informazioni raccolte dall’accademia di
Idrisi, una mappa mundi, 71 mappe parziali, e 70 mappe di itinerari divise per
sezioni.
La “Terra abitata” di Idrisi viene suddivisa nei sette “climi” dei geografi greci, che partono dall’Equatore e si estendono verso nord fino al limite al quale, si
supponeva, la Terra era troppo fredda
per essere abitata. Ciascun clima era poi
suddiviso da linee perpendicolari in 11
parti uguali a partire dalla costa occidentale dell’Africa a ovest per finire con la
costa orientale dell’Asia. Ciascuno dei
77 quadrilateri così ottenuti era discusso
in sequenza nel “Libro di Ruggero”.
Geografia umana 2/ed
Jerome D. Fellmann, Mark. D. Bjelland, Arthur Getis, Judith Getis
© 2011 - The McGraw-Hill Companies srl
Sebbene Idrisi operasse in una delle più
prestigiose corti europee, solo poche prove testimoniano che la sua opera abbia influenzato il pensiero geografico europeo.
Idrisi era fortemente influenzato dall’opera e dalle concezioni erronee di Tolomeo e
condivideva il timore musulmano, all’epoca comune, dell’ignoto oceano occidentale. Tuttavia, la chiara comprensione
da parte di Idrisi di verità scientifiche come la rotondità della Terra, la sua padronanza degli scritti eruditi dei suoi predecessori greci e musulmani, e la fedele registrazione delle informazioni su parti
dell’Europa poco conosciute, sul Vicino
Oriente e sull’Africa settentrionale, consentono di collocare la sua opera di gran
lunga al di sopra degli standard mediocri
della contemporanea geografia cristiana.