percorso G unità G1 l’europa e gli stati uniti dal 1850 al 1870 nome .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Classe .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Data . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Sintesi dell’unità G1 1.1L’Impero di Napoleone III Nel 1852 Napoleone III si fece proclamare, attraverso due plebisciti, prima presidente della repubblica per dieci anni e poi imperatore. Venne istituito un parlamento, il Corpo legislativo, che poteva solo ratificare le leggi e non proporle. Nacque così un regime che ebbe dei caratteri molto particolari, perché vi si fusero autoritarismo e consenso: quest’ultimo provenne soprattutto dai contadini, che, avendo ottenuto la terra con la rivoluzione francese, costituivano ormai uno strato sociale conservatore. Napoleone III favorì lo sviluppo economico, incoraggiando le attività produttive, e fece realizzare grandi opere pubbliche. In politica estera, alleatosi con il Piemonte, mosse guerra all’Austria, sconfiggendola. Seguì l’armistizio di Villafranca, con cui Napoleone III lasciò il Veneto agli austriaci, cedette la Lombardia al Piemonte e, in cambio, ottenne Nizza e la Savoia. 1.2, 1.3Le guerre della Prussia contro Austria e Francia didattica su misura Sintesi Federico Guglielmo IV, in seguito ai moti del Quarantotto, instaurò in Prussia un regime autoritario, ma nel 1858 fu costretto da una malattia ad abbandonare il trono e a lasciare la reggenza al fratello Guglielmo. Nel 1859 la fondazione dell’Associazione nazionale tedesca riunì tutti coloro che aspiravano all’unificazione. Nel 1861 salì al trono prussiano Guglielmo I, che l’anno seguente nominò cancelliere Otto von Bismarck, un conservatore, appartenente alla nobiltà degli junker. Nel 1866 la Prussia, alleata con l’Italia, mosse guerra all’Austria, la sconfisse a Sadowa e la escluse dalla Confederazione della Germania del Nord (fondata nel 1867), togliendole ogni influenza sul territorio tedesco. Con la vittoria di Sadowa l’Italia, nonostante gli insuccessi militari, riuscì a ottenere il Veneto. Il solo ostacolo per la Prussia sulla strada dell’unificazione tedesca restava la Francia. Nel 1870 Bismarck riuscì a spingere Napoleone III a muovergli guerra e lo sconfisse a Sedan. A Parigi, in seguito alla notizia della resa di Napoleone III, fu proclamata la repubblica e il nuovo governo decise di continuare la guerra. Ma nel 1871 anche la repubblica fu costretta ad arrendersi. 1.4La Comune di Parigi Nel marzo del 1871 a Parigi scoppiò una insurrezione guidata dai democratici e dai socialisti e fu proclamata la Comune. Il Consiglio generale della Comune, eletto a suffragio universale, adottò subito dei provvedimenti favorevoli agli strati popolari. Il governo francese riuscì a reprimere la rivoluzione, dopo scontri molto sanguinosi. La nascita della Comune suscitò l’entusiasmo dei socialisti europei e provocò serie preoccupazioni non solo nei governi, ma in tutti i conservatori e i moderati. Molti di loro capirono allora che occorreva trovare una soluzione alla questione sociale. 1.5Anarchismo, socialismo e comunismo Un russo, Michail Bakunin, diffuse nell’Europa occidentale l’anarchismo, che si rivolgeva soprattutto alle masse contadine e si propagò in particolare in Spagna e in Italia. Bakunin proponeva l’abolizione non solo della proprietà privata, ma anche dello Stato. Tra gli operai si affermò invece il socialismo, che diede vita ai primi movimenti politici organizzati, come l’Associazione generale degli operai tedeschi. I comunisti Marx ed Engels si affermarono soprattutto come teorici: nel campo politico Marx fu tra i promotori della Prima internazionale (1864), in cui riuscì a limitare l’influenza di Bakunin. Nel 1872 gli anarchici fondarono una loro associazione internazionalista, segnando la fine della Prima internazionale (1876‑1877). 1.6 Un Impero multietnico: l’Austria In Austria l’imperatore Francesco Giuseppe governò con i metodi della monarchia assoluta fino al 1859. In seguito adottò metodi di governo più liberali e nel 1867 concesse agli ungheresi gli stessi diritti degli austriaci. Nacque così la Duplice monarchia, uno Stato federale composto da Austria e Ungheria, con un solo sovrano, Francesco Giuseppe. Ma la questione delle nazionalità non fu risolta, perché anche polacchi, boemi e croati aspiravano all’indipendenza. Tuttavia, dopo il 1867 le etnie che formavano l’Impero austro‑ungarico convissero pacificamente per quasi cinquant’anni. Dal punto di vista economico, invece, si crearono forti squilibri fra la parte dell’Impero in cui si affermava l’industrializzazione e quella, rappresentata soprattutto dall’area balcanica, in cui persisteva un’agricoltura arretrata. 114 Idee per insegnare la storia con Lepre, Petraccone la storia © Zanichelli 2009 La riproduzione di questa pagina tramite fotocopia è autorizzata ai soli fini dell’utilizzo nell’attività didattica degli alunni delle classi che hanno adottato il testo unità G1 l’europa e gli stati uniti dal 1850 al 1870 nome .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Classe .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Data . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1.7L’età vittoriana in Inghilterra G percorso In Gran Bretagna in quegli anni, sotto il regno della regina Vittoria, la vita politica continuava a svolgersi nel segno della lotta parlamentare. In un primo tempo si affermarono i whigs (liberali), guidati da Palmerston e Gladstone, che seguirono comunque una linea di moderazione, poi i tories (conservatori), guidati da Disraeli, che era aperto ai problemi sociali. L’età vittoriana fu caratterizzata dallo sviluppo economico, che diffuse un maggior benessere in tutti gli strati borghesi e anche in alcuni settori della classe operaia. La società vittoriana si fondò su una severa moralità e sull’individualismo: un giornalista radicale, Samuel Smiles, si fece portavoce di questi valori, celebrando la capacità di costruirsi da soli la propria vita. Nel corso dell’Ottocento la presenza inglese in India si fece sempre più massiccia e puntò a occidentalizzare il paese. Si crearono delle tensioni che esplosero nel 1857, con una rivolta da parte delle truppe indiane arruolate nell’esercito britannico. La rivolta fu domata e nel 1858 il governo britannico impose all’India una legislazione e un sistema giudiziario simile a quello inglese. Nel 1877 la regina Vittoria fu incoronata imperatrice delle Indie. 1.7La questione irlandese La Russia seguì una linea espansionistica in politica estera, ma nel 1856 fu sconfitta in Crimea dalla Francia e dalla Turchia (insieme alle quali combatté anche il Piemonte). Lo zar Alessandro II nel 1861 abolì la servitù della gleba, liberando circa venti milioni di contadini. Egli represse con le armi una rivolta dei polacchi e accentuò la russificazione dell’Impero. Nel 1867 vendette l’Alaska agli Stati Uniti. La Russia, infatti, indirizzò i suoi interessi verso i Balcani, dove voleva estendere la propria influenza, e in Estremo Oriente. 1.9La guerra di secessione negli Stati Uniti Nel 1861 l’unità degli Stati Uniti fu messa in gravissimo pericolo. Mentre negli Stati del nord, dove c’era un accentuato sviluppo industriale, cresceva l’opposizione alla schiavitù, gli Stati del sud erano contrari alla sua abolizione. Nel 1860, quando fu eletto presidente Abraham Lincoln, contrario all’estensione della schiavitù, scoppiò una sanguinosa guerra civile, definita anche guerra di secessione, che si concluse solo nel 1865 con la vittoria dell’esercito unionista su quello confederale (gli Stati del sud avevano infatti abbandonato la federazione, formando una confederazione, in cui i legami erano meno stretti). Una delle ultime vittime della guerra civile fu lo stesso Lincoln, che venne ucciso mentre era a teatro. 1.10La società americana Il sistema parlamentare degli Stati Uniti era fondato sul bipartitismo; i tentativi di dare vita a un terzo partito, che si affiancasse al repubblicano e al democratico, fallirono: il partito populista, che voleva rappresentare gli interessi degli agricoltori, durò pochi anni. Gli interessi dei lavoratori erano difesi non da partiti, ma dai sindacati: nel 1869 un sarto di idee socialiste, Uriah S. Stephens, fondò un’organizzazione sindacale, Knights of Labor, che promosse le prime lotte operaie negli Stati Uniti. Nel 1886 alcune categorie di lavoratori uscirono dai Knights of Labor e fondarono l’American Federation of Labor, un sindacato che divenne molto forte sul piano delle rivendicazioni salariali, ma era indifferente alla vita politica. 1.10Indiani e neri Dopo la guerra civile, le condizioni dei neri, anche se liberati dalla schiavitù, rimasero difficili. Subito dopo la conclusione della guerra, infatti, un gruppo di reduci dell’esercito sudista aveva fondato nel Tennessee l’organizzazione razzista del Ku Klux Klan, per impedire che i neri potessero usufruire dei diritti civili. Anche le condizioni dei pellirosse rimasero difficili: nel 1868 furono definitivaIdee per insegnare la storia con Lepre, Petraccone la storia © Zanichelli 2009 La riproduzione di questa pagina tramite fotocopia è autorizzata ai soli fini dell’utilizzo nell’attività didattica degli alunni delle classi che hanno adottato il testo 115 Sintesi 1.8La Russia didattica su misura Un grosso problema per il governo britannico, foriero di futuri conflitti, era costituito dalla questione dell’Irlanda, dove i cattolici, privati a lungo dei diritti politici, lottavano per ottenere l’indipendenza, e dove, a causa di una grave carestia e della miseria, a metà Ottocento scoppiarono una serie di rivolte, facilmente domate. Il governo britannico cercò una soluzione alla questione irlandese attraverso un progetto ideato da Gladstone, che mirava a dare l’autonomia all’Irlanda. Ma nel 1886, in seguito alla vittoria elettorale dei conservatori, il progetto di riforma venne abbandonato e la questione irlandese rimase aperta. percorso G unità G2 il processo di unificazione in italia nome .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Classe .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Data . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . mente confinati nelle riserve e obbligati a non uscirne. I sioux e i cheyenne tentarono di ribellarsi, ma vennero sconfitti. Ancora nel 1890 reparti dell’esercito degli Stati Uniti massacrarono, nel South Dakota, un’intera comunità di indiani. Le condizioni dei neri e degli indiani costituivano l’elemento più negativo della società americana, dove però, nonostante la loro marginalizzazione o esclusione dalla vita politica, la democrazia continuava a svilupparsi. 1.10La questione femminile Nel corso dell’Ottocento diventò attuale il problema della partecipazione delle donne alla vita politica. La questione femminile fu posta con grande energia soprattutto dalle donne americane, che nel 1848 approvarono la Declaration of sentiments (Dichiarazione dei sentimenti) sul modello della Dichiarazione d’indipendenza. Il documento consisteva in una requisitoria, in cui erano elencate tutte le prevaricazioni dell’uomo sulla donna. Una delle più importanti associazioni che cercarono di tradurre in azione politica le richieste del movimento femminista fu la National Woman Suffrage, che, guidata da Susan Anthony, lottò per conseguire il suffragio femminile. didattica su misura Sintesi Sintesi dell’unità G2 2.1Il «decennio di preparazione» Fu il regno di Sardegna a guidare il processo di unificazione negli anni 1859‑1860. I piemontesi, infatti, avevano assunto la guida del movimento patriottico e liberale nel corso degli anni 1850‑1859, cioè durante il «decennio di preparazione», grazie al fatto che Vittorio Emanuele II aveva conservato le libertà contenute nello Statuto albertino. Negli altri Stati italiani, invece, fu avviata una politica di repressione verso tutti i liberali, anche di tendenze moderate. Inoltre, il regno di Sardegna era ormai il solo Stato che aveva la possibilità di svolgere un’azione diplomatica contro l’Austria, sul piano internazionale. 2.2La repressione Negli altri Stati italiani furono soppresse le libertà conquistate nel 1848 e la repressione fu particolarmente dura nel regno delle Due Sicilie, dove anche i liberali moderati furono incarcerati o dovettero recarsi in esilio. Riprese, quindi, l’attività cospirativa, intorno all’associazione Unità italiana, che fu però scoperta dalla polizia. Nello Stato pontificio e in Toscana vennero annullate tutte le conquiste liberali raggiunte durante la rivoluzione del 1949. La repressione più severa fu esercitata però nel Lombardo‑Veneto, dove gli austriaci mantennero un rigido controllo poliziesco e, soprattutto in Lombardia, eseguirono una serie di condanne a morte. 2.3Il regime parlamentare e Cavour In Piemonte il regime costituzionale assunse il carattere di un regime parlamentare, in cui i deputati potevano far prevalere la loro volontà su quella del re, e si formarono governi liberali, guidati prima da d’Azeglio e poi da Cavour. Appena assunta la carica di primo ministro, Cavour strinse un’alleanza, chiamata «connubio», con i liberali moderati di Urbano Rattazzi, che gli consentì di contare su una solida alleanza in parlamento. Mentre il movimento neoguelfo si estingueva e lo stesso Gioberti si convinceva che solo il Piemonte poteva assumere la guida della rivoluzione italiana, Cavour dovette sostenere uno scontro con la Chiesa, a proposito della questione della soppressione di numerose corporazioni religiose e dell’incameramento dei loro beni. Ne uscì vittorioso con l’appoggio del parlamento, che assunse così una funzione di primo piano nella vita politica piemontese. Sul piano economico Cavour favorì lo sviluppo dell’industria locale, delle ferrovie e della rete telegrafica. 2.4L’egemonia dei moderati L’accoglienza del governo piemontese nei confronti dei liberali di ogni parte d’Italia che erano stati costretti all’esilio, favorì la formazione della futura classe dirigente italiana. Fra i democratici molti, come Manin, si unirono a Cavour e ai moderati, mentre altri tentarono di provocare nuove insurre- 116 Idee per insegnare la storia con Lepre, Petraccone la storia © Zanichelli 2009 La riproduzione di questa pagina tramite fotocopia è autorizzata ai soli fini dell’utilizzo nell’attività didattica degli alunni delle classi che hanno adottato il testo unità G2 il processo di unificazione in italia nome .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Classe .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Data . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . zioni. I mazziniani, nel 1853, cercarono di svolgere attività rivoluzionaria nel Lombardo‑Veneto, ma furono tutti arrestati e condannati a morte. Mazzini nello stesso anno fondò il Partito d’azione, con l’obiettivo di realizzare la repubblica attraverso la lotta armata. Un tentativo rivoluzionario fu compiuto nel regno delle Due Sicilie nel 1857, da Carlo Pisacane, un patriota di idee socialiste, ma si concluse con un fallimento e con la morte di Pisacane: i contadini, infatti, non si unirono ai rivoluzionari, ma li scambiarono per briganti. G percorso 2.5La diplomazia di Cavour Cavour svolgeva un’intensa azione diplomatica, per ottenere l’alleanza della Francia. La partecipazione alla guerra di Crimea, nel 1855, consentì a Cavour di porre la questione italiana all’ordine del giorno della diplomazia europea e di stringere un’alleanza militare segreta con la Francia, a carattere difensivo. 2.5La seconda guerra d’indipendenza Il governo piemontese, a questo punto, non poteva procedere oltre: per Napoleone III, infatti, il regno di Sardegna aveva ottenuto anche troppo. Cavour seppe cogliere l’occasione che gli venne offerta dall’iniziativa dei democratici. Quando Garibaldi, alla testa di mille uomini, sbarcò in Sicilia nel maggio 1860, ne sostenne l’azione. Il potere dei Borbone si sfaldò: il loro esercito fu sconfitto e Garibaldi poté sbarcare in Calabria e puntare su Napoli, senza incontrare nessuna resistenza. In ottobre, dopo avere sconfitto nuovamente i borbonici sul Volturno, Garibaldi incontrò a Teano Vittorio Emanuele II, che alla testa dell’esercito piemontese era disceso nel Mezzogiorno attraverso lo Stato pontificio (Marche e Umbria). Qualche mese più tardi, nel marzo del 1861, nacque il regno d’Italia; il papa, privato delle Marche e dell’Umbria, reagì con la scomunica. 2.7Le fratture territoriali e sociali Nei primi anni di vita lo Stato italiano dovette affrontare molte difficoltà. L’unità territoriale non era compiuta, per la mancanza del Veneto e di Roma; quella spirituale era debole, per la persistenza di profonde divisioni tra il nord e il sud, che ad alcuni degli stessi protagonisti del Risorgimento sembravano costituire due differenti civiltà. Alle divisioni territoriali si aggiungevano quelle di classe, tra la borghesia nel suo complesso e i contadini, ma anche all’interno della stessa borghesia: nonostante il processo di «piemontesizzazione», che si era svolto nel decennio preunitario, i borghesi lombardi, per esempio, si sentivano molto diversi da quelli piemontesi. C’erano, inoltre, notevoli differenze economiche fra la borghesia settentrionale e quella meridionale. 2.8Il brigantaggio La nascita del brigantaggio nelle regioni meridionali ne rivelò l’arretratezza e soprattutto la miseria. Ma esso nacque anche per cause politiche: fu appoggiato, infatti, sia da ufficiali rimasti fedeli alla dinastia borbonica, sia da borghesi e soprattutto contadini sostenitori del passato regime. La rivolta ebbe inizio in Basilicata nell’aprile del 1861 e si estese a quasi tutta l’Italia meridionale. I contadini spesso proteggevano gli spostamenti dei rivoltosi. Le bande dei briganti si comportavano con ferocia, e anche la repressione fu spietata: circa 100 000 soldati, al comando di Enrico Cialdini, riuscirono a soffocare il brigantaggio con le armi soltanto nel 1864. Le ragioni sociali del brigantaggio furono sottolineate, tra gli altri, dal deputato Giuseppe Massari, che le indicò nelle misere condizioni di vita dei contadini. 2.9La Destra storica e le difficoltà finanziarie Dopo il processo di unificazione il governo del nuovo regno era stato affidato a uomini del centro e della destra, che presero il nome di Destra storica. Questa dovette subito affrontare il difficile comIdee per insegnare la storia con Lepre, Petraccone la storia © Zanichelli 2009 La riproduzione di questa pagina tramite fotocopia è autorizzata ai soli fini dell’utilizzo nell’attività didattica degli alunni delle classi che hanno adottato il testo 117 Sintesi 2.6La liberazione del Mezzogiorno didattica su misura Nel 1859, dopo essersi assicurato l’appoggio di Napoleone III, Cavour provocò l’Austria, spingendola a dichiarare guerra al Piemonte. L’intervento della Francia fu decisivo: l’Austria fu costretta alla pace e, con l’armistizio di Villafranca, a cedere la Lombardia a Napoleone III, che a sua volta la cedette al Piemonte. Intanto Firenze era insorta e anche le regioni settentrionali dello Stato della Chiesa si erano staccate da Roma. Il processo di unificazione si svolgeva in maniera più rapida e ampia di quanto i moderati avessero previsto. Nel marzo del 1860 si svolsero in Toscana ed Emilia dei plebisciti, che sancirono l’annessione di queste due regioni al regno di Sardegna. Si concluse in questo modo il processo di unificazione dell’Italia del nord avviato dalla politica di Cavour. percorso G unità G2 il processo di unificazione in italia nome .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Classe .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Data . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pito di costruire un nuovo Stato. Nel 1865 fu promulgata la legge, fondata sull’accentramento, che unificava l’amministrazione del regno d’Italia, riprendendo il sistema amministrativo piemontese. Un altro serio problema era quello finanziario, a causa della continua crescita delle spese, dovuta, in primo luogo, alla necessità di rafforzare l’esercito, indispensabile per garantire all’Italia un ruolo adeguato in politica estera. Furono impiegate ingenti risorse anche per rendere più efficiente la burocrazia e per la costruzione delle linee ferroviarie, particolarmente scarse nel Mezzogiorno. Nel 1868, per far fronte alle spese, fu approvata una tassa sulla macinazione dei cereali e delle castagne, che colpiva gli strati popolari e provocò tumulti e rivolte. 2.10La terza guerra d’indipendenza didattica su misura Sintesi 118 Nel 1866 fu combattuta la terza guerra d’indipendenza contro l’Austria. L’Italia si alleò con la Prussia e, grazie alle vittorie prussiane (l’esercito italiano fu sconfitto a Custoza e la flotta a Lissa), riuscì a ottenere il Veneto. La regione, infatti, con la pace stipulata a Praga fra Austria e Prussia, era stata ceduta a Napoleone III, che a sua volta la cedette all’Italia. Questa procedura ebbe un significato umiliante per l’Italia: l’Austria sottolineava di essere stata sconfitta solo dalla Prussia. La debolezza mostrata in quell’occasione dalla società italiana spinse a riflettere sui limiti del processo unitario e a cercare di costruire una nazione che fosse sentita come tale anche dalle masse. Pasquale Villari, un conservatore liberale, sostenne che gli italiani si erano trovati liberi ed uniti senza aver fatto alcuna rivoluzione, cioè senza aver affrontato alcuna dura prova, e ciò aveva reso incomprensibile, in molti strati della popolazione, l’idea di patria. 2.11Roma capitale e il decreto Non expedit Nel settembre del 1864 la capitale del regno era stata spostata da Torino a Firenze, per mostrare che l’Italia, per il momento, non aspirava a conquistare Roma. Le truppe italiane entrarono a Roma solo il 20 settembre 1870, dopo che la Francia era stata sconfitta dalla Prussia: Napoleone III, infatti, non fu più in grado di difendere l’esistenza dello Stato pontificio. Nel gennaio del 1871 il parlamento decise il trasferimento della capitale da Firenze a Roma e Pio IX reagì duramente, proclamandosi prigioniero. Nonostante le garanzie offerte dal governo italiano, nel 1874 Pio IX, con il decreto Non expedit, proibì ai cattolici di partecipare alle elezioni politiche. Idee per insegnare la storia con Lepre, Petraccone la storia © Zanichelli 2009 La riproduzione di questa pagina tramite fotocopia è autorizzata ai soli fini dell’utilizzo nell’attività didattica degli alunni delle classi che hanno adottato il testo