Sommario - Comunita Montana Valtellina di Tirano

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Sommario
8 ___BIRORI
30 __MAGOMADAS
10 __BOLOTANA
32 __MODOLO
12 __BORORE
34 __MONTRESTA
14 __BORTIGALI
36 __NORAGUGUME
16 __BOSA
38 __SAGAMA
20 __DUALCHI
40 __SILANUS
22 __FLUSSIO
42 __SINDIA
24 __LEI
44 __SUNI
26 __MACOMER
46 __TINNURA
Foto e testi
sono di proprietà della
Comunità Montana
Marghine Planargia
e provengono in parte da
cd-rom realizzato nel 2000
a cura di Imedia S.a.s di
Cagliari e con la
collaborazione di CST
Centro Servizi per il Turismo
snc di Bosa
Impaginazione e grafica:
Composita S.a.s - Sassari
Premessa
Due regioni storiche costituiscono il territorio dell’Ottava Comunità Montana della Sardegna: il
Marghine e la Planargia che si estendono nella parte centro occidentale dell’isola. Il territorio,
stretto tra le province di Sassari a Nord e di Oristano a Sud, consente a quella di Nuoro di affacciarsi sulla costa occidentale, con gli splendidi litorali del Bosano e del Magomadese. Il patrimonio culturale, archeologico, naturalistico, ambientale e faunistico ricco e vario, si presenta
con aspetti talora unici.
• I paesaggi costieri, con le splendide cale e insenature che racchiudono un mare cristallino,
circondate da una natura ancora selvaggia;
• I boschi dell’entroterra di Montresta e Bosa, dove tra i dirupi di Monte Mannu e Sa Pittada
nidifica il raro avvoltoio grifone;
• il corso del Temo, unico fiume navigabile in Sardegna, che propone scorci di grande suggestione, come nei pressi delle vecchie concerie, o poco oltre quando si scorge svettare, tra
gli agrumeti, il campanile della splendida chiesa romanica di S. Pietro extra muros;
• la vallata di Modolo, punteggiata di frutteti, oliveti e dei vigneti del rinomato Malvasia, e
incorniciata dai centri planargesi di Suni, con la sua casa-museo dell’arte contadina;
Tinnura, con le sue piazze arabescate, fontane, e murales; Flussio con la cantina della
Malvasia; e Magomadas col museo del vino, che la dominano dall’alto dell’altipiano;
• Sagama, la cui parrocchiale, dedicata a S. Michele Arcangelo, è di rara bellezza;
Le suggestive rovine dell’antica Abbazia Cistercense di “Cabu Abbas” di Sindia, ai piedi della
catena del Marghine, dove altre bellezze naturalistiche e archeologiche sono racchiuse nei
territori di
• Macomer, con il Monte di Sant’Antonio, il complesso Nuragico di Tamuli, e il Nuraghe
Santa Barbara;
• la chiesa anglicana di Padru Mannu, nell’agro di Bortigali;
• il complesso di Santa Sabina di Silanus;
• La baita in località “Zuncos” nella montagna di Lei;
• il complesso di Badde Salighes, nel comune di Bolotana, frutto dell’ingegno di Benjamin
Piercy, dove la Comunità Montana ha in corso un progetto per la realizzazione di un giardino botanico; le cascate di Mularza Noa, e il panorama mozzafiato che si può ammirare
dall’alto dei 1200 metri di Punta Palai, che abbraccia tutta la Sardegna centrale;
• I sentieri naturalistici montani nei territori degli ultimi quattro comuni;
• i 62 monumenti archeologici di Birori;
• il Menhir “Sa pedra e Taleri” di Noragugume;
• La Sagra del Fico d’India, e l’ardia di Dualchi;
• la tomba di giganti di “Imbertighe” di Borore, la cui splendida stele costituisce uno dei simboli di questo territorio.
Le Sagre paesane, insieme ai prodotti enogastronomici, rappresentano motivo di grande richiamo. In questo comprensorio operano imprenditori laboriosi e di ingegno che con le loro iniziative spaziano nei vari settori delle attività economiche. Il territorio vocato dal punto di vista turistico, propone diverse offerte sia sul versante costiero che in quello dell’interno. Questa
Comunità Montana sta operando per dare al territorio un’immagine coordinata, mettere in
campo strumenti per un Turismo all’avanguardia, e promuovere la creazione di una rete di operatori, che cooperando possano elaborare offerte adeguate alle mutate e sempre più esigenti
richieste del mercato turistico. Questa guida ne è un esempio, e vuole rappresentare il primo
strumento concreto dell’azione che l’Ente sta portando avanti in questo senso. Con essa, si intende fornire un servizio a coloro che vorranno visitare questo territorio, essi saranno i benvenuti, e
spero possano conservarne un buon ricordo.
Si ringraziano per la disponibilità e la collaborazione offerta i Sindaci, le Amministrazioni Comunali
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MARGHINE PLANARGIA
del Marghine-Planargia ed i loro uffici. Un ringraziamento va, inoltre, alla struttura della Comunità
Montana, in particolare al Dott. Andrea Angioni che la coordina, per la sua incessante e paziente
opera di raccolta dei dati, senza la quale questa guida non si sarebbe potuta realizzare.
Macomer 23.01.2004
Il Presidente della Comunità Montana
Dott. Giovanni Soro
L’Assessore alla Promozione del Territorio
p.e. Aldo Porcu
La Comunità Montana Marghine Planargia
Comune
Sup. totale
Sup. montana
Birori
Bolotana
Borore (**)
Bortigali
Bosa
Dualchi (*)
Flussio
Lei
Macomer
Magomadas
Modolo
Montresta
Noragugume (*)
Sagama
Silanus
Sindia
Suni
Tinnura
1.735
10.858
4.274
6.746
12.771
2.344
692
1.901
12.200
895
252
3.123
2.680
1.167
4.804
5.830
4.730
378
1.735
10.852
1.870
6.746
12.771
0
692
1.901
12.200
895
252
3.123
0
1.167
4.804
5.830
4.730
378
0
1.952
847
489
1.508
113
0
654
951
0
0
885
0
0
387
580
0
0
598
3282
2337
1538
7986
760
497
644
11.207
597
181
660
377
212
2384
1975
1229
276
TOTALE
77.380
69.946
8.366
36.740
Alghero
Sup. boscata Abitanti al 2001
Sassari
Nuoro
Oristano
Strada provinciale
Strada statale
Confini comunali
Cagliari
* Comune non montano
** Comune parzialmente montano
Il territorio complessivo, che conta una superficie di Kmq 773,80 di cui Ha 8.366 destinati a bosco, dalle aree più interne e montuose della catena del Marghine degrada fino al mare in un susseguirsi di ecosistemi di grande significato naturalistico. Le due regioni conservano intatto un patrimonio ambientale eccezionale, oltre che
importantissimi resti archeologici a testimonianza di un passato ricco di presenze culturali delle più grandi civiltà del Mediterraneo. Le due regioni hanno per capoluogo Macomer (Marghine) e Bosa (Planargia), punti di riferimento per lo sviluppo locale.
Comunità Montana, Macomer, C.so Umberto I n.186, Tel 0785-222200; Fax 0785-222216 E-Mail [email protected]
Distanze da Nuoro Km 55, da Cagliari Km 148, da Sassari Km 70, da Alghero Km 92, da Olbia Km 128
GUIDA AL TERRITORIO
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il Marghine
territorio
La regione del Marghine si estende su una superficie di 475,42 Kmq e comprende il territorio dei comuni di Birori, Bolotana, Borore, Bortigali, Dualchi, Lei, Macomer, Noragugume e
Silanus , con una popolazione di 23.127 abitanti (2001) e una densità demografica pari a 48,6
abitanti per Kmq.
La regione, che prende il nome dall’omonima catena, è situata nella parte centro - occidentale dell’isola, in posizione baricentrica e strategica per le comunicazioni dell’intero territorio
sardo. Sin dai tempi preistorici, infatti, il Marghine, ed in particolare la sella di Macomer, ha
rappresentato il punto di passaggio obbligato tra il Capo di Sopra e il Capo di Sotto dell’isola, funzione che mantiene tuttora.
L’area è facilmente raggiungibile da tutti i settori geografici della Sardegna. Gli assi viari principali sono: la SS 131 (Cagliari-Sassari) “Carlo Felice”, la trasversale sarda SS 129 (Macomer
– Nuoro) e la SS 129 bis (Macomer - Bosa), la dorsale delle Ferrovie dello Stato Cagliari - Porto
Torres - Golfo Aranci, la rete delle Ferrovie della Sardegna (Nuoro - Bosa).
ambiente
Sotto l’aspetto geologico la regione si presenta molto differenziato comprendendo litologie
intrusive, metamorfiche, vulcaniche e sedimentarie riassumibili fondamentalmente in tre
unità di paesaggio: la catena del Marghine, l’altopiano di Campeda e l’altopiano di Abbasanta.
Le stagioni risultano essere molto marcate, con inverni freddi e piovosi ed estati calde ed
asciutte. Particolarmente esposto ai venti e alle correnti del quarto quadrante, il Marghine è
caratterizzato da periodi di siccità estiva che, favorita dall’elevata ventilazione, contribuisce
all’inaridimento della campagna.
Il territorio del Marghine è suddiviso in zone di diversa altitudine alle quali corrispondono
diverse tipologie di manto vegetale. In esso l’altitudine ed i fattori climatici influenzano la
distribuzione della vegetazione e le sue associazioni.
La regione del Marghine è caratterizzata da una fauna di interesse nazionale ed europeo,
soprattutto per ciò che riguarda i vertebrati terrestri dei boschi, degli ambienti rocciosi e
steppici e dei pascoli arborati.
Allo sguardo di chi osserva le montagne, gli altopiani e le aree del Marghine non può sfuggire un elemento che ne caratterizza tutto il suo paesaggio: i muri a secco.
Questi manufatti (che risalgono all’Editto delle Chiudende del 1820, epoca in cui la Sardegna
sottostava al governo piemontese), tessono la maglia della proprietà agricola, con cellula
sempre più fitta man mano che ci si avvicina ai centri abitati o alle aree orticole e arboricole. Nelle zone di allevamento , dotate di chiusi e recinti di superficie capiente (tanche) sono
presenti, numerosi, allo stato brado o semi brado, bovini ed ovini. Da questo dato si deduce
che nel territorio del Marghine l’economia è basata sull’antica attività agro-pastorale. Fin da
epoca nuragica, intorno e nel contesto di tale attività, si riunivano i nuclei sociali nell’ambito del nuraghe, elemento di controllo e di riferimento. L’estensione dei territori era commisurata all’importanza del nuraghe.
Già in quei tempi l’economia pastorale non mancava di possedere una struttura industriale e
un terziario con frequenti collegamenti verso l’esterno.
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MARGHINE PLANARGIA
Con il completamento dei tronchi ferroviari di Macomer, agli inizi del secolo XX, l’assetto
economico della regione ha subito una decisa modificazione, passando dall’agricoltura verso
attività produttive più remunerative. Avvenne l’insediamento delle prime attività industriali,
nate in diretta relazione con le attività agro - pastorali preesistenti, come risposta alla necessità di trasformazione dei prodotti lattiero - caseari e della lana.
Sorsero così i numerosi caseifici di imprenditori del continente, comparve anche l’industria
tessile (Alas in Macomer), con lavorazione dell’orbace sardo. Queste attività, insieme alle ferrovie, hanno contraddistinto l’assetto produttivo e sociale del Marghine.
Attualmente, nell’area sono presenti alcune piccole e medie industrie del settore lattierocaseario, tessili e manifatturiere. L’attività turistica è attualmente in fase di sviluppo, così
come quella escursionistica.
storia
La regione del Marghine nel Medioevo faceva parte dell’antico giudicato del Logudoro; si trovava infatti nella parte meridionale di questo, al confine col giudicato d’Arborea sotto il nome
di Curatoria del Marghine.
Questo nome che pare dedotto dal margine del terreno basaltico sorgente sulla riva destra
del Tirso o dal rialzamento del terreno sopra quel piano, con i monti di Santu Padre e Palai e
con le alte sponde della Planargia, si estendeva anticamente a tutta la contrada compresa tra
il Montiferru, la Planargia, il Guilzieri, il Dore, il Goceano. I centri abitati dai Marghinesi erano:
Macumeli o Macomer, Mulárgia, Birore o Birori, Bortigali, Silano, Lei, Gorare o Borore, Dúalchi
o Ivarque, Noracogomo o Noragugume, Sanche Golossane, S. Giuliano, Penna e Loria.
Macomer risponde alla Macopsissa di Tolomeo, Mulargia alla Molaria dell’itinerario di
Antonino. Bortigali sembra derivare dalla romana Berre, che giaceva a 5 Km. a sud-est del
paese. Poco chiara è l’origine di Birori, Lei, Bolotana, Borore, Dualchi, Noragugume.
Nel 1514 gli Stati d’Oliva, di cui il Marghine faceva parte, passarono alla Casa dei Duchi di
Candia. Più tardi passò sotto i Pimentel che avevano conquistato il Marchesato del Marghine.
Ultimi occupanti nel senso feudale i Tellez-Jiron. il 7 marzo 1843, data in cui avvenne la cessione di tutti gli Stati d’Oliva alla Monarchia Sabauda e l’abolizione del feudalesimo, il
Marghine, come tutta la Sardegna, sarà legato definitivamente alle sorti dello Stato Italiano.
GUIDA AL TERRITORIO
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la Planargia
territorio
La regione della Planargia si estende su una superficie di Kmq 298,38 e comprende il territorio dei comuni di Bosa, Flussio, Magomadas, Modolo, Montresta, Sagama, Sindia, Suni,
Tinnura, con una popolazione di 13.613 abitanti (2001) e una densità demografica pari a
45,6 ab. per Kmq..
A occidente troviamo il mare con uno sviluppo costiero di oltre 40 Km. Compreso tra il rio
Mannu di Tresnuraghes a Sud e il sito di Porto Tangone di Bosa a Nord, inglobando alcune
località abbastanza note della costa occidentale sarda come Bosa Marina, Santa Maria di
Magomadas e S’Abba druche.
All’interno del suo esiguo territorio, la Planargia racchiude ben nove comuni. Solo
Montresta, con il suo agglomerato di origine greco-corsa, si separa per quattordici chilometri di distanza dal centro più vicino che è Bosa. Gli altri comuni sono così vicini che
potrebbero essere scambiati per quartieri di un unica città. Uniti geograficamente, ma
anche culturalmente, i centri della Planargia si presentano al visitatore con una varietà di
ricchezze naturalistiche, storiche, artistiche, culturali ed artigianali.
I cestini di asfodelo o canna qui sono espressione della Planargia artigianale ma anche strumento per capire alcune regole della vita comunitaria. E’ arte antica, quella dell’intreccio,
che trova origine nel più lontano passato, come quella degli orafi o delle tessitrici di filet,
pregiato merletto di Bosa. Inoltre, la campagna continua a offrire un prodotto di grande
qualità come il vino Malvasia, che in questa parte dell’isola trova la sua massima esaltazione. Artigiani e contadini, ma anche pastori e pescatori, costituiscono in Planargia un mondo
di lavoratori particolarmente abili.
ambiente
Terra selvaggia, la Planargia, vista dall’alto. Da una parte l’interno con le sue scarpate trachitiche e l’ambiente rupestre dominato dai rilievi di Montresta che si elevano fino agli 800
metri di M.te Mannu, dall’altra il mare con le sue suggestive coste incontaminate di rara
bellezza e il suo grande orizzonte.
Un clima particolarmente ospitale ha favorito gli insediamenti umani fin da epoche remote come testimoniano antiche vestigia di popolazioni che vissero in quest’angolo dell’Isola
nel corso dei tempi.
Lo stesso clima, mite per quasi tutto l’anno, permette di svolgere numerose attività a contatto con l’ambiente in qualsiasi periodo; il territorio offre una campagna dagli splendidi
colori e profumi; trekking, ippoturismo, mountainbiking, ma anche raccolta di funghi sono
alcune delle attività praticabili nelle zone interne e fino al mare, laddove il verde della macchia costiera cede il posto alle varie tonalità ora scure, ora verdi, ora rosa delle formazioni
rocciose modellate dalla forza dei venti sviluppando, talvolta, forme antropomorfe e fino
ad arrivare alle varie tonalità di blu dell’acqua sempre pulitissima.
storia
La Planargia, come del resto testimoniano i resti sparsi un po’ dappertutto nel territorio circostante, ha origini antichissime. Tombe di giganti, domus de janas e nuraghi presenti da
Montresta a Sindia ricordano gli antichi frequentatori. Bosa, il capoluogo storico della
Planargia ha avuto diverse collocazioni spaziali: il nome della città (Bosa), già documentato in un’iscrizione fenicia del IX secolo a.C., è ricordato in epoca romana ed in età medioe-
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MARGHINE PLANARGIA
vale. E leggendaria l’esistenza di una città chiamata Calmedia, fondata dalla moglie o dalla
figlia del mitico Sardus Pater, il dio eponimo dei Sardi assimilato al greco Iolao ed al fenicio
Sid. La Bosa romana sorgeva presso l’antica cattedrale di San Pietro, in località
Messerchimbe. Solo nel 1112 i suoi abitanti, dopo le continue invasioni da parte degli arabi si
spinsero a ridosso del colle di Serravalle in cima al quale edificarono il Castello che ancora
oggi sormonta la città moderna. A poca distanza, Magomadas, Modolo, Suni, Tinnura e
Flussio, abitati da tempi remoti furono sede di importanti aziende agrarie in epoca romana,
così come Sagama, più arretrata, in posizione riparata, particolarmente felice per la coltivazione dei cereali, nodo viario importante in epoca remota, per questo sede di un’importante
chiesa dedicata a S. Gabriele Arcangelo. Il recupero di un concio con incisioni e graffiti tipici di pellegrini consente di riconoscere nella chiesa un santuario di pellegrinaggio probabilmente méta di fedeli non solo della Planargia ma di tutta la Sardegna. Montresta e Sindia
costituiscono i confini della regione della Planargia; il primo (situato a 15 Km. a nord di Bosa),
fu oggetto nel 1750 di un ripopolamento piuttosto singolare da parte del governo piemontese che introdusse una colonia di greci provenienti dalla Corsica. Sindia, segna invece il confine, nella parte orientale, della Planargia con il Marghine. Il paese di origine punica era attraversato in epoca romana dalla strada Cornus - Molaria. In epoca giudicale appartenne al giudicato di Arborea prima, successivamente al giudicato di Logudoro. Ebbe grande splendore
dalla prima metà del XII e per tutto il XIII secolo dalla presenza dei monaci Cistercensi.
GUIDA AL TERRITORIO
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Birori
il paese
Birori
(Abitanti 598)
Il paese è situato ai piedi della montagna
del Margine, nella parte settentrionale dell’altipiano di Abbasanta, a circa mt 450 slm
La sua superficie territoriale conta Kmq
17,35, interamente montana.
Birori, abitato in epoca preistorica e nuragica, nel Medioevo fece parte della curatoria
del Marghine nel contado d'Oliva, nel
Giudicato di Torres (sec. XI) passando da
quello d'Arborea nel sec. XIV. Compreso nel
Marchesato di Oristano, divenne feudo
regio Aragonese dopo la sconfitta di
Leonardo Alagon. Concesso in feudo ai
Marchesi Pimentel, (sec. XVIII) fu riscattato
ai Tellez Giron nel 1839. Dal 1928 al 1946
il Comune fu soppresso e aggregato a quello di Macomer. Birori è il primo comune in
Sardegna ad essersi dotato di piano parti-
8
colareggiato dei monumenti archeologici; il
suo territorio conta ben 60 interessanti
monumenti archeologici quali Nuraghi
(Miuddu, Sorolo, S. Giorgio), Tombe di
giganti (Palattu, Lassia), dolmens. Fra gli
edifici storici degni di attenzione vi è la
chiesa di S. Stefano, costruita nel 1500 e
restaurata di recente, in cui si ammirano la
magnifica statua lignea del Santo e i dipinti policromi della rispettiva nicchia.
Birori ha due aspetti che lo caratterizzano:
una parte antica che si estende attorno alla
Chiesa parrochiale di S. Andrea, con stradette e case costruite secondo i modelli
dell'antica architettura sarda, una parte
moderna con nuove costruzioni, dotata di
attrezzati impianti sportivi, una Biblioteca
ben fornita, il Centro di aggregazione
sociale. Il paese è dotato di alcuni interessanti spazi verdi quali Funtana Idda e
Funtana Maggiore.
MARGHINE PLANARGIA
I MONUMENTI
Chiesa S. Stefano
Percorrendo la Statale 129 MacomerNuoro, direzione Nuoro, a 5 Km. da
Macomer si svolta a destra nel bivio di
Birori. La via S. Andrea ci porta fino alla
piazza principale del paese, dove sta' la
chiesa parrocchiale e, da questa, si raggiunge la chiesa di Santo Stefano. Il monumento, di pregevole valore architettonico,
dovrebbe risalire al 1677, secondo una
scritta incisa nell'architrave. In considerazione del fatto che la maggior parte degli
elementi architettonici che la compongono
risale al XV secolo, si può affermare che la
chiesa venne costruita tra il '400 e il '500.
Durante i lavori di restauro, effettuati tra il
1995 e il 1996, in un incavo murato dietro
la nicchia dell'altare è stata rinvenuta una
icona raffigurante il busto del Santo con
inciso il nome. Il reperto, sottoposto ad un
approfondito studio, è stato datato al 1200
- 1300; la data incisa sull'architrave della
facciata principale farebbe così pensare ad
un successivo restauro e ampliamento della
chiesa, in realtà costruita in periodo aragonese. L'edificio presenta una pianta rettangolare mononavata con presbiterio a quota
superiore; una successione di archi a sesto
acuto, sorretti da pilastri in modanato, sorregge la copertura a capanna. Il presbiterio,
di dimensioni minori della navata e delimitato dalle pareti di un arco trionfale, presenta una volta a botte; nella parete di
fondo ospita due pale raffiguranti momenti della vita di S. Stefano, a chiusura di una
nicchia di preziosa fattura. I dipinti delle
pale risalgono al 1600 e sono di scuola
sardo napoletana. La nicchia anch'essa
coronata da un timpano ligneo dipinto,
ospita una statua, anch'essa di preziosa
fattura, raffigurante il Santo; anche questi
elementi fanno ipotizzare la costruzione del
Santuario in data antecedente. L'esterno è
caratterizzato nella facciata principale da
un portale in pietra; ai lati presenta due
colonne semincastrate, coronate da capitelli raffiguranti foglie d'acanto stilizzate
con decorazione centrale, tipiche della cultura sarda.
della SS 129 al Km. 90, 600 a circa 800 mt.
dal centro abitato di Birori. Si tratta di un
nuraghe complesso costituito da una torre
centrale racchiusa da un bastione di forma
trapezoidale con quattro torri d'angolo,
sporgenti rispetto alle cortine di raccordo
rettilinee. recenti scavi hanno portato alla
luce reperti molto interessanti tra cui un
bronzo figurato rappresentante un cane.
Tomba di Giganti Palatu
Situata all'interno del Centro abitato di
Birori, nella Via veneto, la Tomba di Giganti
Palatu (appartenente al bronzo medio 1300
- 900 a. C.) rappresenta un esempio ben
conservato di Tomba con facciata a filari e
ingresso architravato (assente). Questo tipo
di monumenti si contrappone ad un altro
realizzato da struttura dolmenica con stele
centinata ed esedra a ortostati.
Tomba di Giganti Noazza
Tomba di Giganti Sa pedra ' e s'altare
Dolmen Sas Bagadas
Dolmen Sa Marchesa
Chiesa S.Andrea
Chiesa parrocchiale
SERVIZI UTILI
Municipio in via S. Andrea 20
Tel. 0785 – 72002, Fax 0785 72990
Farmacia Dottor Demontis,via dei
Caduti n° 14, Tel. 0785 - 72059
Biblioteca comunale, via Leone
XIII°, Tel. 0785 - 20713
Ludoteca, via Leone XIII°
Carabinieri, via S. Andrea n° 1,
Tel. 0785 - 72022
Ufficio Postale, piazza IV
Novembre n° 1, Tel. 0785 20387
Ristorante
Nuscadore , loc. Nuscadore,
Tel. 0785 – 72086, Fax 0785 72089
Hotel
Nuscadore*** 32 camere + sala
convegni
DISTANZE:
da Macomer km 5, da Nuoro Km
50, da Cagliari Km 155, da Sassari
Km , da Alghero Km, da Olbia Km
Nuraghe Miuddu
Il monumento, databile tra il IV e il III millennio a. C., è sito sul versante meridionale
GUIDA AL TERRITORIO
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Bolotana
Bolotana
(Abitanti 3.627)
il paese
10
Il paese è situato a mezza collina, lungo la
catena montuosa del Marghine, ad un’altitudine di circa 600 mt slm. La sua superficie
territoriale si estende su complessivi Kmq.
108,58, di cui circa 1.952 Ha destinati a
bosco, distribuiti lungo la direttiva NordOvest/Sud-Est fra la Catena del Marghine e
la sponda destra del fiume Tirso. L’altitudine
va da 150 mt. s.l.m. fino ai 1.200 mt. di
Punta Palai Il territorio è ricco di siti e reperti archeologici. I monumenti censiti sinora,
relativi al periodo prenuragico e nuragico,
sono oltre 70. I più antichi, risalenti a circa
4000-5000 anni a.c., sono localizzati nella
montagna presso le sorgenti di Ortachis. In
questi siti sono state rilevate anche tracce di
insediamenti umani (protonuragici) risalenti
a 3500-4000 anni fa. Le prime tracce documentali su Bolotana sono contenute nelle
“Rationes decimarum Italiae” dell’anno
1341, documento conservato negli archivi
vaticani che attesta le quote delle decime
pagate dal rettore per finanziare la guerra
contro i Turchi.
È l’inizio della storia moderna del paese, allora chiamato “Golotzene”, che ha conosciuto
una continua ascesa dal punto di vista economico, culturale e religioso, praticamente
fino ai giorni nostri. La struttura economica
del paese, oltre che sui settori tradizionali
della pastorizia e dell’agricoltura, si basa
oggi anche sull’industria, l’edilizia e il terziario. La locale rivista culturale “Quaderni
bolotanesi” analizza da trenta anni i diversi
aspetti della realtà sarda e pubblica ricerche
storiche basate su documentazioni rivenienti da archivi sardi e spagnoli.
I MONUMENTI
Chiesa di S.Pietro
Funge da chiesa parrocchiale. Riedificata
nell’anno 1600, è stata riattata ai primi
dell’Ottocento. È costituita da un’ aula unica,
con un transetto formato da due grandi cappelle e con presbiterio rialzato chiuso da
abside semicircolare.
Chiesa San Bachisio
L’attuale chiesa di san Bachisio è stata riedificata, su un precedente impianto probabilmente gotico-catalano, nella seconda metà
del secolo XVI, per volere della nobildonna
Anna Fara. Essa è opera dell’architetto
cagliaritano Miguel Puig, che realizzò anche,
nel 1573, parte del campanile di san
Pantaleo a Macomer.
La struttura si presenta ben conservata, concepita unitariamente e completata in un
breve lasso di tempo, con scarsi interventi
posteriori. Rilievi di carattere locale ornano
la chiesa, mentre la facciata è movimentata
da un portale con timpano impostato su due
colonne affiancate, nonché da modanature
MARGHINE PLANARGIA
atte ad impreziosirlo; lungo lo stesso asse vi
è un rosone obliterato, ai lati del quale sono
due motivi di rifinitura nella cornice.
Chiesa di S.Francesco
È posta a nord dell’abitato, in posizione
dominante ed era attigua al convento dei
Cappuccini, del quale rimangono i ruderi. Il
convento venne fondato nel 1608, come
risultava, tra l’altro, da una iscrizione posta
nella porta di entrata allo stesso; la chiesa
è stata invece costruita nel 1613. Sull’altare
una grande tela di buon livello artistico, di
autore ignoto, probabilmente del Seicento,
che raffigura la Crocefissione con san
Francesco in ginocchio.
Chiesa di San Basilio
Chiesa di San Giovanni
Nuraghe Tittirriola
Nuraghe Sa Coa Filigosa
Nuraghe Urpinos o Isfundadu
Circoli megalitici rituali di Ortachis
PUNTI PAESAGGISTICI
Badde Salighes
Il giardino di villa Piercy fu impiantato
intorno al 1880, contemporaneamente alla
costruzione della residenza di Benjamin
Piercy, ingegnere inglese che realizzò la rete
ferroviaria della Sardegna. Il disegno del terreno circostante la villa richiamava i parchi
delle ville e delle case di campagna di impostazione anglosassone. L’interesse scientifico dell’area fu riscoperto nel secolo scorso
dai botanici dell’Università di Sassari, che
per primi espressero voti per la salvaguardia
del complesso. In effetti il Piercy, seguendo i
gusti dell’epoca, aveva creato un parco con
alberi provenienti dalle varie parti del
mondo, che erano stati collocati in un
ambiente dominato dalle foreste di tasso,
agrifoglio, roverella e acero minore. In questo contesto furono ritagliati viali e radure,
in cui i grandi alberi spontanei furono senza
dubbio salvaguardati, tanto che ancora oggi
è possibile riconoscere il disegno originario.
Accanto ai tassi ed agli agrifogli secolari si
rinvengono l’abete bianco, l’abete di
Cefalonia, un poderoso esempio di abete
pinsapo, magnifici cedri dell’Atlante e
dell’Himalaya, eleganti cipressi di Lawson,
ginepri della Virginia, tuie occidentali, viali
di calocedri, di ippocastano, di frassino
GUIDA AL TERRITORIO
maggiore, numerosi alberi di pino nero, isolati o in gruppi. Non mancano specie come
il pruno canino, unici esemplari conosciuti
in Sardegna. Due faggi collocati sulla sinistra della villa sono quasi certamente i primi
introdotti in Sardegna.
Ortachis area di particolare interesse naturalistico e panoramico a circa 1.100 mslm
Mularza Noa cascata naturale sul rio
Biralotta.
Punta Palai a 1.200 mslm
SAGRE E SPETTACOLI
> Festa di S. Bachisio
8-10 maggio e il 5-7 ottobre. Con canti e
balli tradizionali.
> S. Isidoro, 11 maggio. Con processione e
sfilata di carri antichi.
> S. Antonio Abate, 16-17 gennaio.
> S. Pietro, 29 giugno.
> S. Basilio, 31 agosto e 1 settembre.
> Festa della Madonna dell’Assunta
a Ortachis, il 15 agosto. Si svolge nella
omonima località della montagna del
Marghine con corse di cavalli su pista e tipo
“ardia”, canti e balli tradizionali.
SERVIZI UTILI
Servizi comunali
Municipio Piazza del Popolo, 2 Tel.
078543076 fax 078543835
e mail: [email protected]
Servizi sanitari
Guardia Medica Via Roma, 4
tel. 078543182
Farmacia Piazza Corte Bella, 6
tel. 078543012
Ambulatorio Veterinario
Via Roma, 4 tel. 078543182
Servizi culturali
Biblioteca comunale
Via E. d’Arborea, 16
tel. 078543255
Carabinieri
Via Stazione, 136 tel. 078543022
Località Bardosu tel. 078542401
Corpo Forestale
Via Stazione, 119 078543503
Ufficio Postale
Via Umberto, 43 tel. 078542385
Autonoleggio
Concas Massimiliano
Via Foscolo, 7 tel. 078543650
Deplanu Giuseppino - Loc. Bardosu
tel. 0784-30325/251230
Riparazione auto
Mameli P.
Z.A. Bardosu - tel . 078543373
Autocarrozzerie Soccorso stradale
Sechi - Z.A. Bardosu
tel . 078543310
Deriu Giovanni - Z.A. Bardosu
tel . 078543496
Gommista
Demurtas S. - Z.A. Bardosu
tel . 078543853
Distriburoti carburante
TAMOIL PETROLI
S.P. 17 per Ottana (S.P. 17 - tronco bivio per Macomer-NuoroOttana) ENI S.p.A. (marchio AGIP)
S.S. 129 Macomer-Nuoro Km.
77+900
Ristoranti
Badde Rosa - Loc.Minadorzu
tel. 078542355
Su Bardosu Loc. Bardosu
tel. 0785-43289
Pizzeria Stella Via Stazione, 90
tel. 078542275
Servizi di informazioni turistiche
Associazione turistica Pro Loco Via
Stazione, 5 tel. 078542361;
www.prolocobolotana.it
Alberghi
Badde Rosa Loc.Minadorzu
tel. 078542355
Su Bardosu Loc. Bardosu
tel. 0785-43289
Parrocchia
Via Drochesa, 3 tel. 078543010
Banco di Sardegna
Via Roma, 31 tel. 078543011
DISTANZE: da Macomer Km 25, da
Nuoro Km 40, da Oristano Km 60,
da Cagliari Km 164, da Sassari Km
68, da Alghero Km 100, da Olbia
Km 130.
11
Borore
il paese
Borore
(Abitanti 2.337)
Il paese di Borore è situato al centro della
Sardegna, ai piedi della catena del Marghine
e nell’altipiano basaltico di Abbasanta a
circa mt 396 slm.
La superficie territoriale conta circa 42,74
Kmq, di cui 847 Ha destinati a bosco, parte
ubicati nell’altipiano e parte nella montagna
di S. Antonio. Esso è facilmente raggiungibile dai principali centri isolani tramite la S.S.
131, le FF.SS. e la SP Borore - Ottana Nuoro. Il territorio di Borore fu intensamente abitato fin dall’antichità sia per la fertilità del terreno e la significativa presenza di
acqua sia perché luogo di passaggio obbligato tra il settentrione e il mezzogiorno
dell’Isola. Ne è testimonianza la presenza di
numerosi monumenti archeologici (nuraghi,
tombe di giganti, domus de janas, dolmens,
menhir). Di particolare interesse le tombe di
giganti di Imbertighe e di Santu Bainzu e i
nuraghi di Porcarzos, Duos Nuraghes,
Toscono, Craba e Oschera. L’economia del
paese è basata sulla presenza di numerose e
altamente qualificate attività produttive
(artigianali, di servizio, industriali, di trasformazione di carni e latte di qualità elevata). Le attività artigianali si distinguono
nella produzione dei tipici “dolci di Borore”
12
(prodotti con pasta di mandorle), nell’artigianato del legno, dell’oro, nell’artigianato
manifatturiero del basalto e dei lapidei, dell’alluminio, del vetro e nella lavorazione e
commercializzazione delle carni. Nel territorio di Borore, all’interno del Z.I.R. di Tossilo,
è presente il calzificio “Queen”. Il paese è
dotato di un Museo del Pane Rituale d’interesse regionale, la cui sistemazione è in fase
di ultimazione. Sotto l’aspetto ambientale, il
paese offre la possibilità di una visita alla
montagna di S.Antonio. Un’attrezzata area
di sosta nei pressi della chiesa campestre di
S.Lussorio potrà essere meta di gruppi di
turisti, anche numericamente consistenti.
I MONUMENTI
Chiesa Parrocchiale B.V. Assunta
Altare ligneo della Cappella di S.Antonio
Abate. L’altare è situato nella prima
Cappella in Cornu Epistolae, dedicata a S.
Antonio Abate, della Chiesa parrocchiale
B.V. Assunta. Di stile barocco, venne realizzato dall’artista Carlo Serra di Nuoro, oriundo di Borore, nell’anno 1766. Esso occupa
l’intera parete frontale della Cappella per
un altezza di circa mt. 12 e una larghezza
di mt. 8 Si presenta come una grande pala
sulla quale trovano sistemazione sei statue
di Santi distribuite su due piani, tre per
piano. Una posizione centrale occupa la
MARGHINE PLANARGIA
statua di S. Antonio Abate. Questo corpo è
sormontato da un riquadro raffigurante l’incoronazione di Maria da parte di Gesù e del
Padre. L’intera struttura lignea è stata
restaurata ad opera della Soprintendenza dei
Monumenti per le Province di Sassari e
Nuoro negli anni 80.
Chiesa Del Carmelo
Presenza di statua del Cristo morto e di
arredi liturgici della settimana santa
vista del nuraghe Porcarzos. E’ un monumento di cospicua mole che sino al 1963 era
un ammasso informe di pietrame.
Tutt’intorno per amplissimo raggio si estendeva quel che fu fra i più importanti villaggi
nuragici, non solo nel nostro territorio ma
dell’intera zona. Il monumento è di tipo
complesso, col mastio al centro di quattro
lobi laterali, uniti da opere murarie racchiudenti nel lato sud un cortile a cielo aperto.
Dolmen Muttianu
Chiesa S. Lussorio
Costruita sulle ruderi di un antico tempio
nei pressi della S.S. 131.
Tomba di Giganti Imbertighe
Sulla strada Borore-Sedilo, procedendo in
direzione Sedilo, dopo aver superato il cavalcaferrovia, si trova il cartello segnaletico; si
percorre per breve tratto la stradina indicata
che conduce in prossimità della tomba; essa
risulta visibile sulla destra. L’esedra presenta la
particolarità di essere composta da filari regolari di pietre. Questa si conserva perfettamente, ed assume un curioso cromatismo a chiazze, determinato dai licheni crostosi che la pervadono, che va dal grigio chiaro all’arancio. La
stele prende forma tendente all’ellisse.
Nuraghe Porcarzos
Da Borore in direzione Dualchi, superato il
passaggio a livello prossimo alla stazione
ferroviaria, lungo la vecchia provinciale,
dopo circa 500 mt. a sinistra si prende il
viottolo, segnalato dal cartello, lo si percorre
per intero, dopo 1,5 Km. circa ci si trova in
Opportunamente segnalato dal cartello
turistico, lo si trova sulla destra e ad un
centinaio di metri dalla strada di penetrazione Borore-Santu Lussurgiu, a circa 2,5
Km. dall’abitato di Borore.
Chiesa S.Gavino
Tomba Sant’Ainzu
Tomba Figu
Nuraghe Duos Nuraghes
Nuraghe Toscono
Domus de Janas Putzu
Domus de Janas Preizza
SAGRE E SPETTACOLI
Le festività tradizionali del paese
> San Lussorio ricorre alla fine del mese di
Agosto nell’omonima chiesa campestre,
ubicata nelle immediate adiacenze della
S.S. 131
> San Gavino nell’omonima chiesa campestre.
> S. Antonio Abate con i tradizionali
festeggiamenti di “Sa Tuva”, le allegre
manifestazioni del carnevale bororese.
SERVIZI UTILI
Municipio
via Roma 76 Tel. 0785/86023 0785/86050
fax 0785/86751 www.comune.borore.nu.it
Guardia Medica
via Mazzini, Tel. 0785/86422
Farmacia
via Roma 56 Tel. 0785/86110
Biblioteca comunale
Via Minghetti n. 1
Tel 0785/86864
Carabinieri
Via Cresia Etza Tel. 0785/86441
Ufficio Postale
Via Baccarini 16 Tel. 0785/86858
Stazione Ferrovie dello Stato - via Stazione
GUIDA AL TERRITORIO
Riparazione auto
Ghisu S. P.I.P. tel. 0785/879034
Piras L. Via Fara tel. 338/8161726
Salaris S. P.I.P. tel. 0785/86543
Diozzi S. P.I.P. tel. 0785/86483
Fois A. P.I.P. tel. 0785/86787
Riparazione motocicli
Piras P. Via Fara 9 Tel. 0785/86224
Soccorso stradale
Tel. 0785/879002 333/7217802
Ristoranti e pizzerie
Ulmos via Roma n. 175 0785/86202
Pizzeria Duos nuraghes
via De Gasperi 13 tel. 0785/86152
Macondo Pub- Trattoria via Spano n. 22
tel. 339/1692652
Le Cupole Loc. San Lussorio 0785/86308
Agriturismo S. Giuseppe Loc. San Giuseppe S.P.
n. 66 per Sedilo tel. 338/6637198
Da Maurizio via Roma n. 53 cell. 333/8545054
Produzione dolci tipici
Carmina Medde via Martini n. 13 Tel.
0785/86207
Vincenza Marongiu - via Roma n. 30
Tel. 0785/86104-86066
Serenella via Roma n. 120 Tel. 0785/86631
Associazione turistica Pro Loco Via Minghetti
Hotel Ulmos via Roma n. 175 0785/86202
Parrocchia B. V. Assunta tel. 0785/86060
Banco di Sardegna
via Roma 84 tel. 0785/86008
Trasporto anziani e disabili via XX Settembre n.
15 tel. 0785/879005 fax 0785/879156
[email protected]
DISTANZE
da Macomer Km 8, da Nuoro Km 50, da
Oristano Km 40, da Cagliari Km 140, da Sassari
Km 70, da Alghero Km 90, da Olbia Km 130.
13
Bortigali
il paese
Bortigali
(Abitanti 1.538)
E’ situato nel Marghine, a circa mt 500 slm
La sua superficie territoriale conta Kmq
67,46, interamente montana, di cui 489 Ha
destinati a bosco.
Il paese, di origini antiche (la presenza
umana risale al periodo pre-nuragico),
risulta in una posizione geografica piuttosto felice, si trova infatti a ridosso del
monte Santu Padre (1030 mslm). La posizione lo preserva dalle correnti fredde del
nord e nord-ovest. Bortigali ha avuto un
interesse strategico militare, che ha fatto si
che durante l’ultima guerra fosse scelto
quale sede del Comando Supremo militare
della Sardegna, nonché della prima radio
libera dell’isola (Radio Sardegna), trasferita
a Cagliari dopo la fine della guerra.
Ancora oggi il centro storico del paese conserva numerosi portali scolpiti in trachite
risalenti al periodo aragonese. Per il visitatore attento sono numerose le opportunità
offerte dal territorio: Domus de janas, dol-
14
mens (Tuide), nuraghi (Orolo, Tintirriolos).
Numerose sono le chiese del paese, tra le
quali spicca la chiesa Parrochiale del 1548
(impreziosita dal cinquecentesco “retablo di
Bortigali” composto di quattro pannelli
rappresentanti altrettanti episodi di vita
della Madonna). Da menzionare la singolare festa di S. Maria Sauccu che si svolge,
con grande partecipazione di pubblico e di
cavalieri, dal 7 al 17 di settembre nella
omonima chiesa campestre adornata di
numerosi “muristenes”.
LA FRAZIONE DI MULARGIA
Caratteristico centro abitato (90 abitanti)
di media collina (700 mslm) che si affaccia
sul versante Ovest del Marghine, di fronte
alla SS 131 Cagliari – Sassari. Il luogo fu
abitato in epoca romana (antica “Molaria”)
quale centro importante sulla strada Karalis
– Turris. Il Centro di Molaria era famoso per
la produzione di “macine” per la lavorazione del grano e del sale.
MARGHINE PLANARGIA
I MONUMENTI
Nuraghe Orolo
Chiesa S.Maria degli Angeli
Deviazione lungo la strada provinciale per
Mulargia
(Facili indicazioni sul posto)
Il nuraghe Órolo è espressione di un gruppo
umano forte, organizzato e sviluppato, saldamente padrone del territorio circostante.
Alla torre primitiva - il grande mastio
costruito su due piani, con camera inferiore ampliata da tre nicchioni in posizione
cruciforme e altre tre nicchie minori, camera superiore con bella tholos perfettamente
conservata - venne addossato sulla fronte,
in un secondo momento, un corpo di fabbrica costituito da due torri minori semplici e prive di nicchie, in asse con l’ingresso
principale, cosi da ottenere un possente
complesso fortificato ad addizione frontale,
dalla planimetria regolare. Completa l’opera un efficace sistema di canalizzazione,
che consentiva di addurre l’acqua di una
non lontana sorgente.
La parrocchiale di Bortigali, presenta le
caratteristiche tipiche delle chiese del Nord
Sardegna dell’epoca in cui venne costruita:
una unica navata, divisa in cinque campate
segnate da alti arconi a sesto acuto, con
quattro cappelle per lato; la prima campata è occupata, a destra, dalla torre campanaria, e, a sinistra, da un vano con scala che
garantisce l’accesso alla cantoria, chiusa da
una bella ringhiera di ferro battuto, realizzata, forse, alla fine del secolo scorso.
Lungo la parete dell’aula corre una cornice
modanata e scalettata. Membrature e cornici sono in trachite, mentre le pareti sono
intonacate, allo scopo di creare un raffinato contrasto cromatico. Nella parrocchiale
sono conservate quattro preziose tavole
appartenenti allo smembrato Retablo di
Bortigali, opera del cosiddetto Maestro di
Ozieri e della sua Bottega.
Chiesa di S. Palmerio
Chiesa del Rosario
Chiesa di S. Giuseppe
Chiesa di S. Antonio
Chiesa di Santa Croce
La chiesa, fondata nel 1613, è realizzata in
pietrame intonacato, con membrature e
cornici di trachite rosso-rosata. Ha un prospetto semplicissimo, impreziosito da un
bel portale classicheggiante. Il terminale è
piatto, segnato da una cornice scalettata;
sul lato destro s’imposta un campaniletto a
vela, retto da due tozzi pilastri con capitelli scolpiti da schematici motivi fitomorfi,
simili a quelli di alcuni degli architravi delle
porte e delle finestre delle antiche case del
centro storico. Al centro dei capitelli è l’emblema della Compagnia di Gesù: le lettere
IHS sopra il cuore trafitto da tre chiodi. Da
notare è pure la campana, con scritte in lettere gotiche; risale anch’essa ai primi anni
del XVII secolo. Il portale è uno dei tanti
esempi di come in Sardegna l’influsso rinascimentale venga recepito. Nell’abside è
venuto recentemente alla luce un ciclo di
pitture - realizzate, forse, con una tecnica
simile all’encausto - che ha per tema scene
della vita di Cristo. Cristo Ligneo dell’Altare
Maggiore Chiesa Santa Croce.
GUIDA AL TERRITORIO
SAGRE E SPETTACOLI
> S. Maria de Sauccu, nella omonima località campestre in prossimità del rio Temo,
dotata di chiesetta e di un nucleo di circa
60 case.
> Assunta (14-22 agosto)
> S. Antonio abate a gennaio con la caratteristica “Tuva”
> S. Marco coi pani lavorati, il Carnevale
bortigalese.
SERVIZI UTILI
Municipio
Via Umberto I,6 tel.
0785/80530 (80620) – fax
0785 80131
Farmacia Via Vitt. Em 56 tel.
0785 80542
Ambulatorio Via Umberto I 19 tel. 0785 80135
Biblioteca comunale Vai XX
Settembre tel. 0785 80171
Carabinieri Via Umberto I tel.
0785 80522 (809000)
Ufficio Postale Via Vitt. Em.le
76 tel. 0785 80186
Stazione Ferrovie della Sardegna
Via Stazione 0785 809015
Ristoranti e pizzerie
Peccati di Gola
Via V. Em.le 125 - tel. 0785
80136/328 4834737
Da Pippo Via Lazio 1
tel. 0785 809005 / 340
2443253
Agriturismo frazione Mulargia
Falchi Battista 0785 75994
Dolci sardi
Via Re Galantuomo 86
tel. 338 2009181
Associazione Turistica Pro Loco
Via Umberto I
tel. 0785 80442 (80292)
(80261)
Bed & Breakfast
Sa Domo de Maria Via D. Fois
tel. 0785 809014 (340
8595648)
Parrocchia Via Parrocchia tel.
0785 80527
Banco di Sardegna
Via Vitt. Em.le 64
tel. 0785 809006
DISTANZE
Da Macomer Km 10, da Nuoro
Km 45, da Cagliari Km 160, da
Sassari Km 70,
da Alghero Km 110, da Olbia
Km 125/145
15
Bosa
la città
Bosa
(Abitanti 7.986)
Una città adagiata sul fondovalle lungo il
quale scorre il fiume Temo (unico fiume
navigabile della Sardegna per circa Km 6),
poco distante dalle acque cristalline del
mare occidentale, dominata dal castello dei
Malaspina sul colle di Serravalle, intorno al
quale si stringono le alte case del Borgo
medioevale che scendono fino alla sponda
del Temo, che con il suo corso sinuoso attraversa la città da est a ovest.
Questo è il suggestivo paesaggio che all’improvviso Bosa vi offrirà affascinandovi per
l’armonia del panorama e per la vitalità dei
suoi colori: il verde intenso degli ulivi secolari, l’azzurro del mare sullo sfondo, il rosa
della pietra con cui sono ingentilite le case
del centro antico, il rosso, il giallo delle tradizionali imbarcazioni dei pescatori locali.
Bosa è anche una città di mare, con le sue
spiagge dalle caratteristiche uniche (la sabbia, ad alto contenuto di ferro, possiede
delle caratteristiche terapeutiche per la cura
16
dei reumatismi), e le numerose calette raggiungibili solo in barca, dove il mare conserva ancora tutto il suo fascino.
Il fondale marino di Bosa offre panorami di
rara bellezza. La costa incontaminata offre
al visitatore paesaggi naturali di particolare
bellezza che possono essere meta di escursioni nel corso delle quali è possibile osservare il volo lento dei Grifoni che nidificano
sui picchi più alti.
LA STORIA DELLA CITTÀ
Numerose domus de janas e villaggi nuragici attestano un’intensa frequentazione
dell’attuale territorio comunale già in età
preistorica e protostorica. Il nome della
città (Bosa), già documentato in un’iscrizione fenicia del IX secolo a.C., è ricordato in
epoca romana ed in età medioevale. La
Bosa romana sorgeva presso l’antica cattedrale di San Pietro, in località
Messerchimbe. Con l’interramento della
vallata, Bosa si allontanò progressivamente
dal mare: i Bosani, molestati dagli Arabi che
di frequente effettuarono sbarchi sulla
MARGHINE PLANARGIA
costa, abbandonarono col tempo l’antico
abitato che decadde progressivamente. Solo
la costruzione del castello dei Malaspina
verso il 1112 dovette essere l’occasione per
una ripresa di tutte le attività agricole, commerciali e marittime. Così la città si spostò
verso il mare, lungo le pendici del colle dì
Serravalle e conobbe una notevole prosperità, grazie alla felice posizione sul fiume, al
porto, al vasto retroterra della Planargia, del
Marghine e del Montiferru. Alla vigilia dell’invasione aragonese, all’inizio del XIV
secolo, i Pisani potenziarono il castello con
la costruzione della torre maestra. Nel 1323,
con l’arrivo degli Aragonesi, i Malaspina
giurarono fedeltà al re Giacomo II. Nel 1330
però il feudo veniva loro sottratto e passava
allo spagnolo Pietro Ortis, al quale forse si
deve l’ampliamento della cinta muraria del
castello. Gli Spagnoli le concessero il privilegio di essere rappresentata dai delegati
cittadini allo stamento militare del parlamento. Il feudatario signore del castello
partecipava invece alle sedute dello stamento militare, mentre il vescovo con un
canonico facevano parte dello stamento
ecclesiastico. Questa singolare situazione di
città reale, quindi libera, controllata però
dall’alto da un castello saldamente in mano
ad un feudatario, determinò una serie di
contrasti.
I MONUMENTI DI BOSA
Sa funtana manna
Lungo il Corso Vittorio Emanuele in una di
queste piazze troviamo “Sa Funtana
Manna”, una grande fontana costruita in
trachite rossa locale e pregiato marmo bianco. La sua costruzione risale al 1881 a ricordo dell’inaugurazione dell’acquedotto, uno
dei primi in Sardegna, avvenuta nel 1877.
Cattedrale dell’Immacolata.
L’attuale edificio sostituisce l’antica cattedrale dedicata a S. Maria, risalente agli inizi
del XII secolo e restaurata nel XV. La ristrutturazione completa dell’edificio fu terminata successivamente alla stessa consacrazione ufficiale avvenuta nel 1809.
Castello Malaspina
Tra i monumenti sardi, il castello di Bosa
conserva intatta la propria singolare originalità: esso identifica in qualche modo la
GUIDA AL TERRITORIO
città del Temo e mantiene il fascino di
vicende che scivolano ora nella storia, ora
nella leggenda. Possente struttura militare,
venne edificato nel 1112 dai Marchesi
Malaspina. Punto di forza e di difesa, sorge
in cima al colle chiamato di Serravalle a
ridosso al quale si sviluppa l’attuale città di
Bosa. Nel corso dei secoli la struttura venne
più volte ampliata ad opera di pisani aragonesi e spagnoli. Oggi si presenta integro il
mastio centrale o torre regina, grande punto
di forza del castello. Questo è circondato da
una cinta muraria costruita in trachite chiara sulla quale si elevano torri di avvistamento disposte a quasi uguale distanza lungo la
cinta muraria dalla quale è possibile osservare un suggestivo panorama che domina
tutto il paesaggio circostante. Nella piazza
d’armi all’interno del castello è eretta una
piccola chiesetta che gli abitanti di Bosa
chiamano di “Regnos Altos” impreziosita da
affreschi trecenteschi di scuola toscana.
Torre Isola Rossa
La Torre del porto di Bosa, detta anche Torre
dell’Isola Rossa, è la più antica ed importante della zona, una delle più imponenti
della Sardegna. Le sue caratteristiche architettoniche sono ascrivibili al XV secolo.
Convento Cappuccini
Fra i complessi conventuali settecenteschi,
resta ancora quasi intatto quello eretto
nella città dai Cappuccini: esso ci offre
chiaramente la distribuzione e l’articolazione degli ambienti.
Oratorio del Rosario
La chiesa, ubicata nel C.so Vittorio
Emanuele, la principale strada del Centro
Storico, è edificata, per quanto riguarda il
prospetto, secondo lo stile barocco della
facciata del Carmine di cui riprende il fastigio semplificandolo e modificandolo nella
sommità con una slanciata struttura campanaria sotto la quale è ospitato, dal 1875,
l’orologio pubblico con mensola in aggetto.
Sito archeologico S’abba Druche
Situato a circa quattro km. da Bosa lungo la
strada Bosa Alghero, il sito, nella omonima
località, ha consentito di documentare un
vasto insediamento abitativo e produttivo,
ascrivibile ad un ampio ed articolato arco
17
cronologico dall’epoca nuragica all’età
romana imperiale.
Chiesa di San Pietro
La chiesa, situata in una pittoresca posizione, nelle sue attuali strutture è il risultato
di un lungo processo costruttivo, svoltosi in
almeno tre diversi momenti.
Nel suo aspetto complessivo, la chiesa si
presenta a tre navate, divise da robusti pilastri rettangolari, con tetto centrale a
capriate; volte a crociera sulle navatelle;
unica abside. Nella facciata si nota la
caratteristica edicoletta sulla cuspide; si
vedano anche i tre rosoni quadrilobati, gli
archi a sesto acuto, con agli scarichi gli
altorilievi che rappresentano i simboli dei
quattro evangelisti. Sull’architrave in calcare sono raffigurati S. Pietro, S. Paolo, la
Madonna con bambino, S. Costantino,
omonimo del Vescovo Costantino de Castra.
Chiesa e Convento del Carmine
I Carmelitani che da secoli occupavano il
monastero di S. Antonio Extramuros oggi
distrutto, ottennero nel 1606 l’autorizzazione a trasferirsi nella vecchia chiesa di
Nostra Signora del Soccorso, presso la Porta
di S. Giovanni: solo dopo un secolo e mezzo
iniziarono i lavori di costruzione della
nuova chiesa del Carmine, che furono conclusi nel 1779 e la cui consacrazione
avvenne nel 1810.
Le vecchie concerie
Questa industria ha costituito un propulsore della vita economica cittadina a partire
dal Seicento e la lunga teoria di casette
basse con le caratteristiche facciate ornate
di trachite, ne costituisce l’espressione
architettonica ottocentesca. Oggi, monumento nazionale di archeologia industriale,
riconosciuto con decreto del 1989, il quartiere si presenta con tutto il suo splendore
arricchito, lungo le rive del fiume, da uno
splendido porticciolo turistico che ne esalta
la sua bellezza e suggestione.
Chiesa S.Antonio Extra Muros
L’edificio, ad una sola navata. La facciata in
trachite rossa, è in stile gotico-catalano e
risale al XVI secolo.
Rione Medievale Sa Costa
Il quartiere medioevale di “Sa Costa” posto
18
sotto il Castello è costituito da un insieme edilizio sviluppato su strade strette e
lunghe, che seguono le curve di livello del
colle e si collegano ortogonalmente con
ripide scalinate.
Chiesa di Santa Maria del Mare
La chiesa, ubicata nella frazione di Bosa
Marina, è realizzata con unica navata
affiancata da cappelle laterali secondo uno
schema tipico dell’Isola. Edificata nel 1686,
racchiude forme e stili della lunga esperienza gotico - catalana insieme ad approssimative forme rinascimentali.
Chiesa Ns Signora di Regnos Altos
L’edificio, originariamente dedicato a S.
Andrea, è ubicato all’interno del castello di
Serravalle eretto dai Malaspina a partire dal
1112. L’origine è da riferirsi al periodo in cui
fu eretto il castello. Recentemente, durante
lavori di ristrutturazione, sono stati rinvenuti nelle pareti una serie di affreschi databili
alla metà del XIV secolo.
Chiesa Santa Croce
L’edificio di origine cinquecentesca, ubicato
all’interno del centro storico, fu affidato nel
1648 ai fratelli di S. Giovanni di Dio che dal
1644 avevano la gestione dell’attiguo
Ospedale della Misericordia.
SAGRE E SPETTACOLI
Durante i mesi estivi (da giugno a settembre) si succedono nella città e nel suo
borgo marino diverse manifestazioni quali
mostre presso “Casa Deriu”, antica casa
padronale del centro storico ristrutturata
interamente con i sui arredi originali, e
presso la torre aragonese dell’Isola Rossa
a Bosa Marina; eventi musicali e rappresentazioni teatrali anche nelle vie del
centro storico. Di particolare interesse le
edizioni di mostre mercato nei settori
agroalimentare, oggetti d’antiquariato e
artigianato locale
> Carnevale Bosano Richiama migliaia di
turisti da tutta la Sardegna. I cortei in
maschera ed i carri allegorici percorrono il
centro storico tra ali di folla entusiasta. I
momenti più caratteristici sono quelli di
Laldaggiolu, S’Attittidu e Giolzi.
> Settimana Santa Le celebrazioni della
settimana santa costituiscono una note-
MARGHINE PLANARGIA
vole attrattiva per quanti amano il folklore religioso.
> Giornate musicali di Bosa (settimana tra
Natale a capodanno) Evento di musica classica ormai giunto alla terza edizione.- la
grande musica scritta in molti casi nelle
chiese e per le chiese, viene eseguita nello
scenario di grande bellezza e di intima religiosità delle chiese monumentali di questa
città.
> Festa di S. Antonio 16-17 Gennaio
Suggestivo il colossale falò davanti alla
chiesa cinquecentesca. Segna l’inizio del
carnevale bosano.
> Festa di S. Giorgio 24 - 25 Aprile
> Festa dei Santi Emilio e Priamo 28 Maggi
manifestazioni folcloristiche e musicali in
onore dei patroni della città.
> Festa di S. Giovanni Battista 24 Giugno
> Festa dei Santi Pietro e Paolo 29 Giugno
> Sagra di Santa Maria del Mare 1ª domenica di Agosto
Al mattino il simulacro della Madonna viene
trasportato con una regata da Bosa Marina
a Bosa. Nel pomeriggio, la statua della
Madonna viene riportata sempre con una
regata lungo il fiume nella rada di Bosa
Marina, dove viene celebrata la messa all’aperto. Segue la processione.
> Sagra di Ns Signora di Regnos Altos 2ª
domenica di Settembre questa sagra è il più
variopinto e singolare appuntamento dell’estate bosana. Lungo le strade del quartiere di Sa Costa si snoda la lunga processione
che quindi raggiunge la piazza d’armi del
castello, dove viene celebrata la messa
all’aperto. Per le strade grandi abbuffate di
gastronomia locale, concorsi di altarittos,
canti e balli sardi.
> Festa di Santi Cosma e Damiano 26
Settembre. Festa campestre, occasione per
gite fuori porta con balli, canti e grandi
bevute nella verde campagna bosana.
Novena caratteristica in lingua sarda.
SERVIZI UTILI
Palazzo Municipale
Via Garibaldi , 1 Tel. 0785/36800
Ufficio Postale
Via G. A. Pischedda Tel. 0785/373266
Pro Loco Corso V. Emanuele
Tel. 0785/376107
Informacittà Viale Alghero
Tel. 0785/373410
Presidio turistico Via Ultima Costa
Tel. 0785/377029
Porto Turistico Il Porticciolo Bosa
Marina Tel. 0785/375550
Strada Della Malvasia C.so V.
Emanuele 59 - Casa Deriu
Guardia Medica
Via Pischedda Tel. 0785/373107
Guardia Medica Turistica
Viale Italia 1 Bosa Marina
Tel. 0785/374615
Pronto Soccorso Tel. 0785/376129
Croce Rossa Italiana
Viale Italia 1 Bosa Marina
Tel. 0785/374615
Carabinieri Via Brigata Sassari
Tel. 0785/373116
Guardia di Finanza Viale Colombo 28
Bosa Marina Tel. 0785/373356
Corpo Forestale Viale Alghero
Tel. 0785/373447
Delegazione Spiaggia
Viale Colombo 28 Bosa Marina
Tel. 0785/373419
Lido Canne al Vento
Bosa Marina Tel. 0338/2043700
Lido Chelo Bosa Marina Tel.
0785/373804
International Lido Bosa Marina
Tel. 0785/375158
Lido ShardRockCafè
Bosa Marina Tel. 0785/373065
Discoteche
Al Paradise loc. Turas
Malibù loc. Sas Covas 0785/373074
Diving
Bosa Diving Center Viale Colombo 2
Bosa Marina Tel. 0785/375649
Diving Malesh Loc. Sas Covas
Tel. 0785/377338
Nautica
Pinna Loc. Sas Covas T. 0785/373554
Costruzioni Navali SLF Loc. Sas Covas
Tel. 0785/375564
Distributori Carburante
IP Viale Alghero Tel. 0785/373178
Q8 Via Gioberti Tel.0785/373423
ESSO V. De Gasperi Tel. 0785/373211
Agenzie Immobiliari
ANSAL Viale Giovanni XXIII
Tel. 0785/374259
Stazione Pullman
P.zza Zanetti
Tel. 0783/333333
Autonoleggio Bosa Tour di Pinna
Via G. Marconi 8
A.C.I. Delegazione di Bosa
Viale G. XXIII Tel. 0785/374259
Banche
Banco di Sardegna
GUIDA AL TERRITORIO
P.zza IV Novembre 1 Tel. 0785/373115
Credito Italiano Corso V. Emanuele
Tel. 0785/373118
Farmacie
Dr. Solinas Piazza IV Novembre
Tel. 0785/373128
Dr. Sardu Corso Vitt. Emanuele, 51
Tel. 0785/373132
Biblioteca Civica Corso V. Emanuele
Tel. 0785/374529
Pinacoteca Comunale Melis
Corso Vittorio Emanuele 59/a
Casa Deriu Tel. 0785/373114
Agenzia Viaggi
S.W.S Travel Corso V. Emanuele 45
Tel. 0785/374391
Ristoranti e pizzerie
LE GINESTRE Località Turas
Bosa Marina Tel. 0785/359220
LIDO LA BUSSOLA Viale Mediterraneo
INTERNATIONAL LIDO
Viale Mediterraneo Bosa Marina
Tel. 0785/375158
CANNE AL VENTO
V.le MediterraneoTel. 0338/2043700
COSTA AZZURRA
Via Alghero 1 Bosa Tel. 0785/374016
BARRACUDA Viale della Repubblica 19
Bosa Tel. 0785/374510
MANNU Viale Alghero Tel.
0785/375306
BORGO S.IGNAZIO Via S.Ignazio Bosa
Tel. 0785/374662
LA CASA DEL VENTO
Strada Bosa Alghero Km 7 - Bosa
LA GRIGLIA D’ORO
Via Genova 19 Tel. 0785/373157
PONTE VECCHIO
Via delle Conce Tel. 0785/373636
LA MARGHERITA
Via Parpaglia Tel. 0785/373723
LA PULCE ROSSA
Via Amendola 1 Tel. 0785/375657
IL GAMBERO ROSSO Via Nazionale
Tel. 0785/374150
SA PISCHEDDA Via Nazionale
Tel. 0785/373065
ADDIS Via Palermo Tel. 0785/373461
DA MUA’ Via Algher Tel. 0785/373009
AL GABBIANO Viale Mediterraneo
Bosa Marina Tel. 0785/374123
Alberghi
SA PISCHEDDA **
Via Roma Tel. 0785/373065
COSTA CORALLO**
Viale Colombo 11/13 Bosa Marina
Tel. 0785/375162
AL GABBIANO***
Viale Mediterraneo Tel. 0785/374123
VILLAGGIO TURAS
Località Turas Tel. 0785/359105
PERRY CLAN**
Viale Alghero 32 Tel. 0785/373075
ABBA MALA VILLAGE **
Località Abba Mala Tel. 0785/375565
CORTE FIORITA (Albergo diffuso)
Lungo Temo De Gasperi 45
Tel. 0785/377058
MANNU V.le Alghero Tel.0785/375306
MIRAMARE*
Viale Colombo Tel. 0785/373400
HOTEL TURAS**
Località Turas Tel. 0785/359230
HOTEL MALASPINA***
Via Genova Tel. 0785/374132
HOTEL Royal ***
Viale Alghero Tel. 0785/377037
B&B
Da Gonaria Loc. Su seggiu
Tel. 0785/373790 - 340/3955043
ABBA MALA di Monica Secchi
Tel. 0785/373247 - 338/7001569
Campeggi
CAMPEGGIO TURAS Località Turas
Tel. 0785/359270
Ostello della gioventù
Via Sardegna 1 Bosa Marina
Tel. 0785/374380
Porti: Portotorres Km 97
Olbia Km 180
Cagliari Km 170
Aeroporti:
Alghero Fertilia Km 52
Cagliari Elmas Km 160
Olbia Km 180 SS 129 bis, inn. SS 131
direz. Sassari
Collegamenti stradali:
Macomer SS 129 bis Km. 27
Innesto SS 131 (Carlo Felice) SS 129
bis Km 27 + 4
19
Dualchi
il paese
Dualchi
(Abitanti n.750)
L’abitato è situato al confine orientale dell’altopiano basaltico di Abbasanta, a circa
mt.300 slm. La sua superficie territoriale
conta Kmq. 23,44, di cui Ha 113 sono destinati a bosco.
Dualchi è ricco di reperti archeologici di
origine pre-nuragica e nuragica. Ne sono
testimonianza i numerosi nuraghi (Biriola,
Bardalazzu, complesso archeologico di
Cubas con nuraghe di tipo complesso);
domus de janas; tombe dei giganti e betili
troncoconici, nonché alcuni insediamenti
punico-romani. Esso appartenne, in età
giudicale, al giudicato di Logudoro e
alla curatoria del
Marghine. In occasione
della battaglia di
Macomer (1478), gli
abitanti di Dualchi
combatterono contro le
truppe aragonesi. Dopo
la sconfitta subirono
crudeli rappresaglie da
parte degli Aragonesi
vincitori. Di un passato
importante sono, inoltre, testimonianza le
20
chiese della B.V. D’Itria (fine XV sec.), di
S.Leonardo Abate (inizi XVI sec. Costruita
sui ruderi di una chiesa del XII sec.), di
S.Pietro (impianto gotico-aragonese XVI
sec.), di S. Antonio Abate (XVI sec.).
I MONUMENTI
Nuraghe Uana
Complesso archeologico del Nuraghe Uana.
Il complesso monumentale di epoca risalente al III millennio a.C. è costituito da un
nuraghe con il relativo villaggio e da una
tomba di giganti. Il nuraghe Uana consiste
in una massiccia costruzione che si innalza
per circa 9 mt. sul piano di campagna; la
costruzione poggia su una vasta piattaforma ellissoidale, alta sino a 3 mt. Intorno al
nuraghe sono ben evidenti le tracce di un
vasto villaggio di capanne circolari, delimitato da una massiccia muraglia megalitica.
Ad una distanza di circa 180 mt. dal nuraghe, in direzione NE, si conservano i resti di
una tomba di giganti della quale si individuano chiaramente il corpo tombale e l’esedra, la cui ala sinistra è stata inglobata in
un muretto a secco. La zona comprende al
suo interno il nuraghe ed il relativo villaggio, mentre la tomba dei giganti è ricompresa in una distinta area di rispetto.
Nuraghe Cubas
MARGHINE PLANARGIA
Complesso archeologico di Cubas con nuraghe di tipo complesso. Il complesso è costituito dal nuraghe Cubas con il relativo villaggio, da due tombe di giganti a struttura
trilitica con dei betili e da una fonte. Il
nuraghe Cubas sorge sull’altopiano basaltico di Pranu Ozzastru, appare come una
massiccia costruzione a pianta ellittica,
intorno alla quale si estende un ampio villaggio costituito da ambienti a pianta circolare, i cui muri perimetrali sono ben individuabili al disotto di una fitta macchia di
rovi. In alcune capanne le pareti si elevano
per oltre un metro sul crollo. A breve
distanza dal nuraghe (circa 100 mt.), in
direzione NE, si trova una tomba di giganti
parzialmente coperta dalla vegetazione,
che cela in particolare le murature anteriori. Sempre partendo dal nuraghe ma questa
volta in direzione Ovest si trova a poca
distanza (300 mt.) una piccola fonte di
impianto nuragico la cui camera a tholos
appare in buono stato di conservazione.
Ancora, in prossimità di questa si trova una
seconda tomba di giganti con le pareti laterali del corridoio funerario costituite da
filari contrapposti aggettanti.
Nuraghe Ponte e Frenugarzu
Complesso nuragico di Ponte e
Frenugarzu. Il complesso è costituito da un
nuraghe a tholos (Ponte), un nuraghe a
corridoio (Frenugarzu), una muraglia
megalitica, un grande villaggio che si
estende per un vasto raggio intorno ai due
nuraghi ed un’area cimiteriale di epoca
romana. Poco distante da questi siti si
trova un piccolo pozzo nuragico. Il nuraghe Ponte, splendido esempio di nuraghe a
tholos (databile intorno al III millennio
a.C.), si presenta attualmente come un
monotorre che conserva intatta la camera
circolare del piano terra. A breve distanza
dal nuraghe si osservano tracce evidenti di
un antemurale e di numerosi vani a pianta circolare, a cui si sovrappongono in più
punti tratti di muro ad andamento rettilineo. Poco distante il nuraghe Frenugarzu,
anch’esso databile nello stesso periodo, è
costruito a picco sullo scosceso dirupo
basaltico. Poco distante un pozzo di epoca
nuragica ancora in discrete condizioni,
ben visibile la camera a tholos, crollata
solo nei filari più alti, mentre non sono
GUIDA AL TERRITORIO
individuabili né il vestibolo né i gradini
dell’ovvia scala ancora nascosti nel terreno.
Nuraghe Protonuraghe Biriola
Si tratta di una costruzione di notevoli
dimensioni costituita da un edificio che si
stacca in elevato da una sorta di bastionebasamento dal profilo irregolare. Intorno
al monumento, per vasto tratto, sono visibili i resti di un esteso villaggio perdurato
in età romana e medievale. A breve distanza, poi, le rovine di un abitato romano con
relativa necropoli attestata da numerosi
cinerari.
SAGRE E SPETTACOLI
> Festa di S.Pietro, dal 28 al 30 giugno,
con processione dal paese alla chiesa campestre omonima, corsa di cavalli (la cosiddetta “ardia”), canti e balli tradizionali.
> Festa S. Leonardo, ultima domenica di
agosto, con canti e balli tradizionali.
> Sagra del Fico d’India, secondo sabato di
settembre, con esposizione ed assaggio dei
dolci prodotti a base di derivati del fico
d’India.
> Manifestazione “Dualchi Produce”,
secondo sabato di novembre, con esposizione ed assaggio dei prodotti dell’economia
agro-pastorale dualchese ed esposizione di
diversi lavori di artigianato locale.
SERVIZI UTILI
Municipio Tel. 0785/447230785/44656 Fax 0785/44902
Farmacia Dott.ssa Piredda
Luciana Tel. 0785/44792
Biblioteca comunale
Tel. 0785/44721
Carabinieri Tel. 0785/44722
Ufficio Postale Tel. 0785/44540
Associazione turistica Pro Loco
Tel. 0785/44614
Jarp Excursion Estreme
Accompagnatori e guide turistiche
Tel. 328/3039029
Agenzia Banco di Sardegna
Tel. 0785/44730
AVIS Tel. 0785/44574
Compagnia Barracellare
c/o Capitano Marzeddu
Tel. 0785/44637
DISTANZE
da Macomer km. 18, da Nuoro
km. 44, da Oristano km. 46, da
Cagliari km. 146, da Sassari km.
90, da Alghero km. 130, da Olbia
km. 150.
21
Flussio
il paese
Flussio
(Abitanti 495)
Il paese è situato sul bordo dell’altopiano della Planargia che domina la
ridente vallata di Modolo verso
il mare occidentale della
Sardegna.
La superficie territoriale conta
6,92 Kmq tutta ad un’altitudine di mt 300 s.l.m.
Abitato già in epoca nuragica,
Flussio fu sede di aziende
agrarie romane per la coltivazione di cereali; e queste attività agrarie si propagarono
fino al Medioevo. Attualmente
insieme a Tinnura costituisce
il punto di riferimento dell’artigianato dell’asfodelo, di
salice e canna. Sono gli stessi
abitanti che lavorano lungo la
strada principale che attraversa i due paesi.
A partire dal periodo primaverile lungo le strade del
22
paese si possono vedere i materiali che verranno utilizzati successivamente per produrre ceste e cestini stesi ad essiccare al
sole. Il Comune di Flussio fa parte della
Strada del vino Malvasia di Bosa.
I MONUMENTI
Chiesa S.Maria Neve
Situata nel centro del Paese in posizione
panoramica, la chiesa nella sua forma originaria risale al XIV secolo. Attualmente
della configurazione antica rimane la facciata e la torre campanaria seppure, questa,
parzialmente restaurata. L’edificio è stato
interamente restaurato nel 1939 ad opera
dell’arch. Garavini di Milano il quale ha
reimpostato l’impianto che si presenta a
forma ottagonale a croce greca, con assenza, quindi delle navate.
Chiesa S.Bartolomeo (XIV sec.)
La vecchia chiesa, oggi incorporata in una
nuova costruzione moderna, conserva la
bella abside in conci di calcare perfettamente squadrati. La severa impaginazione
della tribuna, conclusa con una semplice
MARGHINE PLANARGIA
cornice di coronamento, spingerebbe a considerare l’edificio primitivo, costruito verso
la fine del XII secolo e su influsso cistercense, anche se la mancanza di ulteriori elementi impedisce una più puntuale lettura.
Nuraghe Caddaris
Nuraghe Murciu
Sa Roda
Nuraghe e Sepedes
SAGRE E SPETTACOLI
Nuraghe Giannas
Il monumento è posto in posizione dominante, è un nuraghe monotorre a pianta circolare con un corpo aggiunto sulla fronte:
tutt’intorno per vasto tratto, i resti di capanne nuragiche e di costruzioni di età romana.
L’opera muraria, di tipo poliedrico, è costituita da blocchi di basalto di medie e grandi
dimensioni disposti a filari orizzontali regolari. L’ingresso, ora in gran parte interrato, è
sormontato da un robusto e ben rifinito
architrave, il corridoio presenta una nicchia
sulla sinistra e la scala a destra. Il vano scala,
accessibile attraverso l’ingresso a luce ogivale, si sviluppa con una decina di gradini usurati nel tratto inferiore. Davanti all’ingresso
del Nuraghe, si osservano i resti di un edificio di forma semiellittica con ingresso architravato, coassiale a quello della torre nuragica, diatante appena due metri.
GUIDA AL TERRITORIO
> S. Maria della Neve (Patrono) 5 agosto,
processione lungo le strade del paese con
canti e balli tradizionali.
> S. Bartolomeo e S. Costantino (24 25
agosto), pittoresca sfilata e processione a
cavallo.
> S. Lucia, 13 dicembre, processione lungo
le strade del paese con canti e balli tradizionali.
> Sagra de Su Binu Nou (seconda domenica di Dicembre)
SERVIZI UTILI
Municipio
Via Nazionale n°43
Tel. O785/.34805
0785/ 339233
Fax 0785/34814
Guardia Medica
p.A.Bua Suni Tel. 0785/34615
Farmacia
D.ssa Chessa Via Nazionale n°48
Ambulatorio Via Nazionale n° 47
Biblioteca comunale
Via Santa Rughe n°2
Ufficio Postale
Via 4 Mori n°3
Tel. 9785/34237 34846
Banco di Sardegna Via Nazionale
n°56 Tel. 0785/34547
DISTANZE
da Macomer Km 22, da Nuoro
Km 77, da Oristano Km 54, da
Cagliari Km 154, da Sassari Km
84, da Alghero Km 65, da Olbia
Km 144.
23
Lei
il paese
Lei
(Abitanti 632)
Il paese di Lei è edificato su una serie di
colline poste ad altitudine di mt 500 s.l.m.
con esposizione a sud est, su un territorio,
di circa Kmq 19,01 (di cui destinato a bosco
Ha 645), che ricomprende la parte centro
occidentale della Catena del Marghine.
Per chi percorra la Statale 129 (Macomer
Nuoro), il paese appare allungato parallelamente all’adattamento della Catena montuosa che estende le propaggini di verde
fino ai limiti del perimetro urbano.
L’origine del Centro è antica, insediamenti
umani sin da epoche preistoriche sono
testimoniati dai ritrovamenti in località “Su
Furrighesu” e “Muros”, asce, ossidiane,
bracciali in bronzo attualmente conservati
presso il “Museo Sanna” di Sassari.
Terrecotte ed altre suppellettili di epoca
medioevale sono state ritrovate nei dintorni della chiesa di S. Michele e dell’attuale
boschetto sottostante la “Roccia della
Madonnina” all’ingresso del paese.
24
Compare nell’elenco delle decime che i vari
centri abitati della Sardegna pagavano alla
Curia di Roma per gli anni 1342-1350.
I MONUMENTI
Chiesa San Michele
La chiesetta, poco più di una cappella
campestre, sec. XIII° eretta a quota 495,
era in origine situata fuori e a poca distanza dall’abitato, a un centinaio di metri dal
cimitero; è stata ora raggiunta dall’espansione edilizia. E’ molto semplice poiché
trattasi di una unica navata coperta a
tetto a due falde. E conclusa da un abside
circolare e presenta a fianco di questa, in
alto, un semplice campaniletto a vela. La
facciata è ingentilita dalla cornice del portoncino realizzata in conci di trachite, e
dalla soprastante monofora.
Chiesa Campestre S.Marco
in agro di Silanus, meta di pellegrinaggio in
occasione del 25 aprile.
MARGHINE PLANARGIA
Domus de Janas Su Furrighesu
Situate poco fuori il centro abitato del
comune di Lei, ci si accede percorrendo il
sentiero di Legambiente, denominato “Su
caminu ‘e carralzu”, per circa Km. 1,4. Sono
due piccole grotticelle artificiali che sorgono
poco distanti una dall’altra, monocellulari e
prive di ambienti sussidiari e cultuali, adatte
a contenere uno solo o pochi defunti.
Nuraghe Pranu e Pattada
Il Nuraghe è sito sull’estremità meridionale
dell’altopiano basaltico di Lei. Si tratta di
un monotorre a pianta circolare con nicchia
d’andito e scala che si apre nella camera
voltata a tholos. L’opera muraria è costituita da blocchi di medie e grandi dimensioni,
rifiniti con cura, ben connessi e disposti a
filari orizzontali regolari.
Nuraghe Santu Martine
Chiesa S.Pietro Apostolo
LOCALITÀ PAESAGGISTICHE
Baita comunale in località Zuncos, fruibile
previa richiesta al Comune.
Belvedere La Madonnina
Sa Rocca Longa
Su Pizzu de Primaghe (Punta Primaghe)
Sa Turritta (Punta Iameddari m. 1118)
Nidu ‘e corbu
Sas percas de s’orcu
Su pizzu ‘e sa martigusa
SERVIZI UTILI
Municipio
Piazza Kennedy n. 1 tel. 0785
40805 fax 078540703
[email protected]
Condotta medica
Dott.ssa Carta Sebastiana 339
1833612
Farmacia
Dispensario farmaceutico via
Vittorio Emanuele n. 12
Biblioteca comunale
via Vittorio Emanuele n. 12 tel.
078540826
Carabinieri Stazione di Silanus
tel. 0785 84872
Ufficio Postale Piazza Giovanni
XXIII° 1 tel. 078540730
Punto informativo (Comune di
Lei) tel. 078540805
Banco di Sardegna via S. Michele
15 tel. 078540814
DISTANZE
da Macomer Km 17, da Nuoro
Km 45, Oristano Km 70, Cagliari
Km 170, da Sassari Km 86, da
Alghero Km 120, da Olbia Km
150.
SAGRE E SPETTACOLI
> Festa di S.Marco, patrono del paese (2425 aprile).
Pellegrinaggio alla chiesa di San Marco il
24 aprile di ogni anno- I fedeli in processione, accompagnati da cavalieri e fedeli,
portano in processione i tipici pani di san
Marco(sa cogone ‘e santu Marcu) esclusivo pane locale fatto di semola, con fiori,
uccelletti (puzzones) caprioli (crabolu)
collocato su Canne, adorni di nastri multicolori. A settembre (2^ domenica) seconda festa di san Marco a carattere religioso
e civile, con spettacoli folkloristici e vari.
> San Isidoro, con processione e benedizione dei campi, nel mese di maggio di
ogni anno.
GUIDA AL TERRITORIO
25
Macomer
la città
Macomer
(Abitanti 11.106)
La città di Macomer, capoluogo del
Marghine, sorge a mt. 572 s.l.m., arroccata
sulle alte sponde basaltiche del rio S’Adde.
Il suo territorio è caratterizzato da una
grande varietà di paesaggi, da quello steppico degli altipiani di Campeda e
Abbasanta, a quello collinare e montuoso
della Catena del Marghine e del monte S.
Antonio, che offrono la possibilità di effettuare escursioni archeologiche e paesaggistiche alla scoperta di ambienti e località
non ancora deturpate dall’intervento
umano.
Macomer vanta un ricco patrimonio
archeologico tra i più vari dell’isola, costituito da domus de janas, dolmen, nuraghi,
tombe di giganti, testimoni di un eccezionale fervore di vita dovuto soprattutto alla
sua felice posizione geografica, punto di
passaggio obbligato fra Nord e Sud, Est e
Ovest.
26
LA STORIA DELLA CITTÀ
In epoca preistorica l’agglomerato più antico è documentato dai ritrovamenti della
grotta Marras, anfratto naturale che si
affaccia sulla gola del rio S’Adde, da cui
proviene l’ormai famosa Venere di
Macomer, una statuetta di Dea Madre risalente al Neolitico Antico o Medio.
L’Età Punica è rappresentata per Macomer
esclusivamente dal suo toponimo, unica
traccia sicura della presenza dei
Cartaginesi.
Il periodo romano è invece documentato
soprattutto da notizie militari che indicano
come Macomer fosse un importante nodo
della rete viaria creata dai Romani.
Durante l’Età dei giudicati fa parte del giudicato di Torres ed è capoluogo della curatoria del Marghine col nome di Makkumere
o Makkumelis o Makkumeli.
L’ottocento e la prima metà del novecento
furono gli anni che videro avviarsi e consolidarsi lo sviluppo economico di Macomer,
legato alla costruzione della strada “Carlo
Felice” prima, avviata nel 1810, e della
MARGHINE PLANARGIA
Ferrovia poi, tra il 1862 e il 1881, progettata dall’ingegnere inglese Benjamin Piercy.
Uno spaccato della società macomerese
dell’ottocento è riscontrabile nei versi del
suo più importante poeta dialettale
Melchiorre Murenu, analfabeta e cieco ma
dotato di una memoria prodigiosa, arguto e
pungente. Il tono spesso offensivo dei suoi
versi gli attirò odi e rancori tanto che nel
1854, per ordine di alcuni potenti del paese,
fu ucciso a soli 49 anni e gettato nel dirupo di S.Croce.
Con l’avvio del XX secolo, Macomer, grazie
alla sua posizione geografica, alla bontà dei
suoi pascoli e all’intraprendenza di alcuni
industriali, divenne uno dei centri più
importanti dell’industria casearia sarda. Nel
1905 veniva infatti avviato il caseificio
Albano che esportava il “pecorino romano”
e il “fiore sardo” negli Stati Uniti e nel
Canada. Altri stabilimenti furono impiantati in seguito da altri industriali, Dalmasso,
Salmon, Ditrani, etc., incrementando fortemente l’economia locale e lo sviluppo
demografico.
Macomer è diventata un’accogliente cittadina, dotata dei principali servizi amministrativi, di scuole di ogni ordine e grado, in
continua crescita sul piano industriale e
commerciale, allo stesso tempo attenta al
recupero del suo patrimonio storico e culturale.
Chiesa Santa Croce
I MONUMENTI DI MACOMER
Chiesa San Pantaleo
Complesso di Tamuli
Betili Mammellati
In un arcone traverso della volta a botte è
incisa da mano incerta la data, 1635.
Riflette, la mano, quella del capomastro che,
per altro, dimostra, al centro dell’isola, di
essere aggiornato sulle forme manieristiche.
Preesisteva un organismo gotico, di cui resta
un interessante cappella; il campanile gotico è del 1573. La chiesa è a tre navate: quella centrale è coperta con volta a botte
lunettata, rinforzata da arconi su semplici
pilastri, quelle laterali sono coperte con
volte a crociera; gli archi delle cappelle sono
uguali a quelli delle navate; le parti strutturali sono in trachite rossa, che si staglia sull’intonaco chiaro; il presbiterio, profondo, è
coperto a botte. Il portale in trachite rossa si
apre nella facciata, del 1607, scompartita da
lesene; mossa la parte terminale su cui insistono motivi a candelabra.
L’area archeologica di Tamuli comprende un
Nuraghe complesso, un esteso villaggio di
capanne, 3 tombe di giganti, un allineamento di 6 betili e una fonte. Si trova a
WSW di Macomer da cui dista 4,5 Km., ai
piedi del monte di S. Antonio nelle ultime
propaggini della catena del Marghine. Noto
fin dal secolo scorso, il complesso di Tamuli
colpisce per il fascino dei suoi monumenti
che, nonostante il precario stato di conservazione, ancora lasciano intuire la loro originaria maestosità, conferendo un aspetto
suggestivo al paesaggio. Il nuraghe di
Tamuli si inserisce nel vivo di un torrione
basaltico dalle pareti esterne scoscese con
il quale si fonde. A breve distanza dal nuraghe si colloca l’area funeraria costituita
dalle imponenti sepolture e dai betili,
autentico luogo di culto simbolo della spi-
GUIDA AL TERRITORIO
Alla metà del secolo XVI, e per le caratteristiche dell’impianto, perché inserita nel
quartiere cinquecentesco, ed infine perché
anche la tradizione la ritiene esistente sin
dalla metà del Cinquecento, risale la chiesetta di Santa Croce, documentata come
oratorio officiato dalla omonima
Confraternita nei registri di amministrazione del 1734 -1785 e 1785 - 1860, conservati nell’Archivio Parrocchiale di San
Pantaleo.
Nuraghe “Santa Barbara”
Uscendo da Macomer in direzione di Nuoro
(Strada Provinciale 129) fino al bivio di
Birori ed immettendosi nella Super Strada
131 in direzione di Sassari. Si percorrono
circa 2,5 Km si lascia la macchina sulla
banchina e si percorre a piedi il tratto in
ascesa sino ad arrivare al nuraghe.
È facilmente raggiungibile dalla SS 131. Il
nuraghe S. Barbara è un quadrilobato, dal
profilo concavo convesso che costituisce
l’esempio più armonico e meglio conservato fra i monumenti che rientrano in questo
modulo architettonico. La sua struttura è
costituita da una torre antica a tre piani, da
un corpo aggiunto a quattro prominenze
turrite, contenenti ciascuna camere a tholos, unite da cortine curvilinee con un cortiletto a cielo aperto sulla fronte.
27
ritualità di quegli antichi pastori guerrieri,
protagonisti ed artefici della splendida età
del bronzo e della civiltà nuragica durata
dal 1800 all’800 a. C.
Necropoli di Filigosa
Ad un chilometro circa dalla periferia NNW
di Macomer, a non più di 200 metri dal
bivio che immette sulla SS 129 per Bosa, si
situa la ben nota collina di Filigosa. L’area
delle sepolture insiste sul versante meridionale di una modesta altura, mt. 614 s.l.m.,
sulla cui sommità svetta l’agile sagoma del
Nuraghe Ruggiu. Il complesso funerario è
costituito da quattro sepolture ipogeiche,
articolate internamente in un numero
variabile di celle, la più grande ne conta
sette, scavate orizzontalmente nella roccia
e precedute da un lungo corridoio scoperto
incassato nella roccia, detto dromos, dove
si officiavano i riti funerari. L’eccezionale
importanza della necropoli di Filigosa è
data dall’originalità e dalla collocazione
cronologica dei materiali rinvenuti durante
gli scavi che l’hanno resa eponima di un
nuovo orizzonte culturale affermatosi nell’incipiente età del Rame, nella II meta del
III millennio a.C
Nuraghe Succoronis
Il Monumento sorge su di un affioramento
trachitico a meno di un centinaio di metri a
Nord della SS 129 Macomer - Bosa, all’altezza del Km. 2, e a poche decine di metri
da una tomba ipogeica, in un area disseminata da un gran numero di torri nuragiche.
Si tratta di un nuraghe monotorre con scala
e nicchia d’andito.
Testa Antropomorfa denominata La
sentinella.
Il Museo etnografico Le Arti Antiche
Ubicato lungo la via principale di Macomer,
il Museo etnografico “Le Arti Antiche” è
stato creato con l’unico intento di recuperare e valorizzare gli aspetti più caratteristici della cultura tradizionale locale.
Nel museo sono esposti oltre tremila oggetti, tutti originali, relativi non solo alla civiltà
contadina e pastorale, ma anche al lavoro
degli abili maestri artigiani che nelle strade
dell’antico quartiere avevano aperto le loro
botteghe. L’esposizione, che abbraccia un
arco cronologico compreso fra il XVIII e il
XX secolo, è distribuita per “arti” all’interno
di un’antica abitazione ottocentesca un
tempo residenza di una famiglia locale e
ora inglobata nel tessuto urbano moderno.
Nuraghe Ruggiu
SAGRE E SPETTACOLI
Di particolare interesse sono le varie edizioni di “Macomer in Fiera” e della mostra
zootecnica.
> S’iscravamentu Nella Parrocchia di San
Pantaleo ha luogo la rappresentazione sacra
con costumi d’epoca che ricostruisce la passione e la deposizione del Cristo dalla croce.
Al termine della cerimonia ha inizio la processione per le vie del centro storico fino
alla chiesa di San Francesco Accompagnano
la processione le confraternite il coro polifonico macomerese ed una grande folla.
> Festa di S.Antonio da Padova 12 13 14
Giugno Il giorno 12, di buon mattino, il
simulacro del Santo viene portato, a spalle,
in processione, dalla Chiesa di San Pantaleo
al Monte S.Antonio, nell’omonima chiesetta, che dista circa 12 Km. da Macomer. Il
giorno 13 festa al monte, che richiama
moltitudini di fedeli da tutta la Sardegna
che si intattengono ben volentieri a consumare il pranzo al sacco nello splendido
parco. Il giorno 14, sempre di buon mattino, si snoda la processione che riaccompagna la statua del Santo di rientro in città.
>
28
Festa
MARGHINE PLANARGIA
Patronale San Pantaleo 27 Luglio
Macomer festeggia il Patrono nell’omonima chiesa costruita in suo onore nel XIV
secolo. La vigilia della festa lo stendardo
del santo viene portato in processione
dalla casa del priore alla parrocchia.
La società S.Pantaleo cura l’organizzazione
dei festeggiamenti civili dal 24 al 27: canti
a chitarra, spettacoli di gruppi folk, concerti
di musica rock, e giochi in piazza per i più
piccini.
> Festa Nostra Sennora de Su Succursu 8
Settembre Nel rione di Santa Maria, nell’omonima chiesetta restaurata nel 1980, e le
cui origini risalgono al 1200. Della parte
originale è rimasta l’abside semicircolare in
conci di trachite biancastra friabile provenienti dalla Planargia. Inoltre da una parte
resta un tronco di colonnina, dall’altra una
colonnina intera con capitello.
MACOMER IN FIERA
Nella moderna struttura fieristica del
Monte S. Antonio, (strada Prov.le Macomer
– Santu Lussurgiu, bivio Monte S. Antonio)
si svolgono manifestazioni espositive e
mostre-mercato d’interesse nazionale,
regionale e provinciale delle attività produttive della sardegna Centrale e di bestiame ovino, caprino, bovino ed equino, iscritto al libro genealogico.
SERVIZI UTILI
Palazzo Municipale Corso Umberto I
Tel. 0785 790800 - Fax 0785 72834
Comunità Montana Marghine Planargia
C.so Umberto I Villa Salmon
Tel. 0785 222200
Consorzio industriale Z.I.R.
Loc.Tossilo Tel.0785/73255
Associazione Pro Loco
Piazza Due Stazioni Tel. 0785 71786
Viaggi e Turismo
Agenzia ITA Corso Umberto I°
Tel. 0785 70828 Tel. 0785 71460
TizziPuntoMiKe
Viale Gramsci, 20
Tel. 0785 228091
Turismo sociale
Cooperativa Progetto H Tel.
0785/20272
Poste e Telegrafi
Viale Gramsci Tel. 0785 20290
Guardia Medica
Largo Ciusa Tel. 0785 70109
Poliambulatorio Località Filigosa
Tel. 0785 70145 - Fax 0785 70705
Carabinieri
Via Gobetti Tel. 0785 21118
Fax 0785 21161
Corpo Forestale Viale Don Sturzo
Tel. 0785 71087
Commissariato P.S.
Via Lussu Tel. 0785 20078
Fax 0785 20750
Distaccamento Polizia Stradale
Via Lussu Tel. 0785 20752
Guardia di Finanza
Via dell’Uguaglianza, 12
Tel. 0785 70078
Vigili del Fuoco
Via Satta Tel. 0785 70070
Esercito 5°regg. Genio Guastatori
V.le Gramsci Tel. 0758/21610
Agenzia Immobiliare
IMAR C.so Umberto I Tel. 0785 71122
Stazione Ferrovie dello Stato
Piazza Due Stazioni Tel. 0785 71175
Stazione Ferrovie della Sardegna
Piazza Due Stazioni Tel. 0785 70001
Museo e Servizi Turistici
Cooperativa Esedra C.so Umberto 225
0785/70475 - 0347/9481337
Biblioteca Comunale
Via Ariosto Tel. 0785 790856
Fax 0785 749098
Banche
Banco di Sardegna
C.so Umberto I°, 31 - Tel. 0785 71071
Credito Italiano V.le S. Antonio, 27 Tel.
0785 21523
GUIDA AL TERRITORIO
San Paolo IMI Via Sardegna 251/257
Tel. 0785 70784 Tel. 0785 71723
Tel. 0785 21524
Banca Nazionale del Lavoro
Via Satta, 5 Tel. 0785 70911
Tel. 0785 70912
Banca di Sassari S.p.a.
C.so Umberto I, 126
Tel. 0785 72790 Tel. 0785 72791
Banca Intesa BCI C.so Umberto I, 83
Tel. 0785 70020
Distributori Carburanti
ESSO Corso Umberto I, 301
Tel. 0785 71186
Q8 Corso Umberto I
Tel. 0785 70128
IP Corso Umberto I Tel. 0785 70090
IP Piazza Italia Tel. 0785 71081
Farmacie
Sechi Via Sardegna, 74
Tel. 0785 71429
Caboi Piazza della Vittoria, 2
Tel. 0785 70023 - Tel. 0785 72062
Anedda Via Castelsardo, 12/a
Tel. 0785 21681
Autostazione Pullman
Piazza Due Stazioni Tel. 0785 71295
U.N.L.A. Centro Servizi Culturali
Largo Ciusa Tel. 0785 71164
Informagiovani
C.so Umberto I° Tel. 0785 71226
Ristoranti e pizzerie
SU TALLERI Corso Umberto I n. 228
Tel. 0785/71669
MIGNON
Via Piercy n. 15 Tel. 0785/71730
IL GIAGUARO
Via Toscana n. 6 Tel. 0785/72595
PIZZERIA ITALIA
Via Veneto n. 26 Tel. 0785/72647
LA PERLA
Via S. Lussorio n. 3 Tel. 0785/20639
MARGHINE Via Vitt.Emanuele II n. 3
Tel. 0785/70730
PIZZERIA AZZURRA
Via M. Ungheria n. 3
Tel. 0785/20037
PIZZERIA DA GUERO
Via Piercy n. 12 0785/72017
PIZZERIA DA MOMO
Corso Umberto I Tel. 0785/73250
IL GIARDINO
Piazza S.Antonio n. 15
Tel. 0785/20730
SPAGHETTERIA SINATRA
Via Vitt.Emanuele III Tel. 0785/72411
Alberghi
MARGHINE**
Via Vitt. Emanuele II Tel. 0785/70737
SU TALLERI**
C.so Umberto I n. 288 T. 0785/71422
CAMPEDA HOTEL***
C.so Umberto I n. 299
Tel. 0785/748119
B&B
Pintore Ilvana via M.D’Azeglio, 11
Tel.0785/72421
Aeroporti
Alghero Fertilia Km 82
Cagliari Elmas Km 132
Olbia Km 153
Porti
Portotorres Km 70
Olbia Km 153
Arbatax Km 147
Cagliari Km 143
DISTANZE
Cagliari Km 143 - SS 131
Sassari Km 64 - SS 131
Nuoro Km 56 - SS 129
Oristano Km 52 - SS 131
29
Magomadas
sarebbe stato trasferito da una zona più
vicina al mare in prossimità dei resti della
chiesa di San Nicola. Il trasferimento sarebbe dovuto alle continue incursioni operate
dai Saraceni provenienti, probabilmente,
delle isole Baleari. La presenza umana è
documentata da resti archeologici risalenti
al periodo pre-nuragico. In epoca giudicale
Magomadas faceva parte del giudicato di
Torres o Logudoro. Il 24 gennaio del 1388,
nella chiesa di S. Giovanni, venne stipulato
il trattato di pace fra Eleonora d’Arborea e
il Re Giovanni I di Aragona. La campagna di
Magomadas è molto pittoresca, perché
gran parte è costituita da vigneti in cui si
produce il pregiato vino Malvasia.
Magomadas fa parte della Strada del vino
Malvasia di Bosa.
Nel centro storico è ubicata la sede del
Museo del Vino della Planargia (con annessa Enoteca della Malvasia) e della cultura
contadina, punto di passaggio obbligato per
i numerosi estimatori del buon bere attraverso “i sentieri del vino”, percorso di vigneti e cantine che attraversano le campagne
del paese fino a Modolo e Bosa, altri centri
importanti di produzione della Malvasia.
I MONUMENTI
Pozzo Sacro Località Puttu
il paese
Magomadas
(Abitanti 597)
Il paese si trova a 3 Km dal mare e ad un’altitudine di circa mt 250 s.l.m. La superficie
territoriale conta Kmq 8,95 e si estende fino
al mare in località S. Maria del Mare, a sud
di Bosa, con litorale di sabbia e roccia di
grande suggestione.
L’origine del paese è probabilmente punica.
situato in una amena collinetta dove, per
problemi di carattere difensivo, l’abitato
30
Situato nella omonima località, nella campagna del paese, un tempio a pozzo di
epoca nuragica, di cui, oggi, sono visibili
solo alcuni resti. Il monumento è di tipo
isodomo e quindi di fattura assai raffinata.
Sono riconoscibili numerosi blocchi dell’edificio sacro disseminati in prossimità di un
pozzo di recente costruzione che, di fatto,
ha sostituito quello antico.
Chiesa S. Giovanni Battista
La chiesa presenta un impianto goticocatalano risalente ai primi decenni del XVII
MARGHINE PLANARGIA
secolo. Fu oggetto di restauri nel 1762 e
successivamente nel 1835. L’interno, considerando la forma ogivale dell’arco trionfale
e di due altri di ingresso alle cappelle, doveva originariamente, come si è detto, riproporre il noto schema catalano ad aula terminata da un presbiterio quadrangolare più
basso e stretto e aperta in cappelle laterali.
La copertura della navata era in legname,
sostenuta da arcate trasversali a sesto
acuto, ancora visibili. L’attuale rifacimento
con volta a botte lunettata potrebbe risalire
al XVIII secolo, se non addirittura all’ottocento, quando si trasformarono le cappelle
gotiche e il presbiterio in vani cupo-lati.
Probabilmente già nel settecento si era
modificata la parete di fondo della tribuna
da rettilinea in semicircolare, secondo le
indicazioni dell’estetica barocca penetrata
nella seconda meta del XVII secolo, ma diffusa ampiamente con l’avvento piemontese.
SERVIZI UTILI
Chiesa S.Maria del Mare
La chiesa, secondo il suo impianto originale, risalirebbe al 1635. Anticamente la chiesa era nota come chiesa “de S’Istella”. Fu
oggetto di restauri, l’ultimo dei quali risale
alla fine del XIX secolo, i quali peraltro
hanno conservato l’impianto originario.
L’edificio è ubicato nella frazione marina
del paese e presenta una visone panoramica molto suggestiva.
supporre un nuraghe di tipo a tholos monotorre, anche se una prospezione archeologica approfondita potrebbe modificare questa tipologia. La sua posizione di dominio su
tutta la vallata di Modolo lascia supporre
una certa importanza del nuraghe sotto il
profilo strategico dell’intera area della
Planargia.
Museo Cultura Contadina
Nuraghe Sebe
SAGRE E SPETTACOLI
Unico sopravvissuto, seppure parzialmente,
tra i monumenti dell’età del bronzo nella
zona, il nuraghe Sebe è ubicato nella periferia di Magomadas; lo si raggiunge imboccando la strada per Modolo appena fuori
dal paese sulla sinistra, sopra il serbatoio
comunale. Il monumento si presenta in
parte diroccato ed in parte ancora coperto
dai detriti. La tipologia costruttiva lascia
> Festa di S. Maria del Mare, 3^ decade di
maggio e agosto. Con canti e balli tradizionali. In occasione della festa si svolge la
> Sagra del vino Malvasia nel corso della
quale è possibile assaggiare la migliore produzione dei viticoltori locali.
GUIDA AL TERRITORIO
Municipio Via Vittorio Emanuele
n. 52 tel. 0785/35323 fax tel.
0785/35250
Farmacia via Vittorio Emanuele
,40 tel. 0785/35712
Ufficio Postale via Della Pace ,1
tel. 0785/35810
Riparazione auto da Antonio
Muroni via Cagliari
Ristoranti
Da Sergio viale Vittorio
Emanuele tel. 0785/35634
Pane e Casu loc. Pischinas tel
0785/359108
Da Angelino loc. Sas Frissas tel.
0785/359204
Da Riccardo via Vittorio
Emanuele,13 tel. 0785/35631
Hotel
Sa Lumenera tel. 0785/359027
loc. Sa Lumenera
Agriturismo Fraus, località Fraus
TEL. 0785/359119
B&B Loc. Pisturri tel.
0785/35530 cell.: 3475039283
Zatta Patrizia B&B, via Trento,
località Bianae tel. 0785/35198
Villaggio Turas loc. Turas tel.
0785/359105 /359127
Banco di Sardegna Via Vitt.
Emanale tel. 0785/35364
DISTANZE
da Macomer Km 23, da Nuoro
Km 78, da Oristano Km 53, da
Cagliari Km 153, da Sassari Km
85, da Alghero Km 66, da Olbia
Km 145.
31
Modolo
il paese
Modolo
(Abitanti 181)
Il paese di Modolo è ubicato a 134 m. slm
al centro delle omonime e ridenti vallate
estese appena 2,52 Km/q.
Come estensione territoriale è il più piccolo
Comune d’Italia.
Confina con i territori di Bosa, Magomadas,
Flussio, Tinnura e suni.
Il nome deriva da “Madala” termine introdotto dai nuragici provenienti dall’oriente
asiatico. La sua fondazione è da riferire al
III sec. A.C. ed i suoi abitanti , sempre in
comunità autonoma, annoverano, oltre ai
nuragici, gente fenicia prima e romana poi.
Nel VII sec. D.C. vi si stabilirono dei frati
bizantini che costruirono la prima chiesa
parrocchiale in onore di S: Andrea apostolo,
ancora oggi patrono del paese.
Nel periodo tardo romano il nome cambiò
in Modolo Valle, poi in Modulo Vallis ed
infine in Modullo e Modolo. Nel 1200 faceva parte del Giudicato di Torres e della
Curatoria della Planargia. Nel 1341 fu istituito in parrocchia il canonicato o rettoria
e nominato rettore certo Patre Cocco de
Contra che finalmente risolse il contenzioso col Vaticano riguardo al pagamento delle
32
decime. Nel 1500, in accettazione di alcuni
lasciti, si stabilirono a Modolo i Carmelitani
con due conventi e annesse chiesette nei
poderi di “Su Carmine e Don Diego”.
L’epidemia di colera del 1609 mise in serio
pericolo la sopravvivenza della comunità
modolese che contava oltre 300 abitanti;
ne rimasero in vita solamente 50 adulti e 8
bambini.
Nel 1840 Modolo appartenne alla provincia
di Cuglieri, Prefettura di Oristano, mandamento di Tresnuraghes, distretto della
Planargia.
Fino a tutto il 1800 Modolo fu centro zonale di divertimento col tradizionale ballo
sardo in piazza (Piazza Balli) al suono delle
launeddas i cui suonatori, per le feste di
Natale e fino a tutto il carnevale, venivano
fatti arrivare da Seneghe.
In epoca Casa Savoia il comune di Modolo
ebbe convalidato uno stemma e messo in
un sigillo. Nella Chiesa parrocchiale dedicata a S. Andrea apostolo si possono ammirare alcune statue lignee antiche, ben restaurate e di un certo valore, risalenti al XVII
secolo così come il crocefisso della chiesa di
S. Croce, recentemente restaurato.
Attorno al paese, quasi a corona in cima
alle colline, restano ancora le basi di nura-
MARGHINE PLANARGIA
ghi, domus de janas e resti di una villa
romana. Modolo fa parte della strada della
Malvasia di Bosa, e vi è la sede di un’agenzia “Vinest” che dà servizi di supporto alle
aziende vitivinicole della zona ed espone i
prodotti delle piccole aree europee di vini
di qualità aderenti alla rete internazionale
Vinest.
di epoca nuragica.
Nuraghe Cannedu
(non censito) ad est del paese , nell’omonima collina prossimo ad una viva fonte utilizzata ancora oggi. Nuraghe ipogeo ricco
di sotterranei ancora da esplorare.
Sicuramente usato come rifugio in quanto
di difficile accesso.
I MONUMENTI
SAGRE E SPETTACOLI
Chiesa S.Croce
> Sagra di S. Andrea, 2 maggio con spettacoli piazza;
> Festa religiosa di S. Andrea, 30 novembre
> Sagra di S. Antonio abate, 16/17 gennaio con accensione del falò, assaggio del
vino nuovo e zeppolata in piazza;
> Sagra di S. Sebastiano, 19/20 gennaio
con ripetizione dei festeggiamenti come
per S. Antonio.
E’ ubicata in posizione centrale nel vecchio
centro del paese. Le sue origini risalgono al
XVII secolo e fu voluta e fatta edificare
dalla omonima confraternita per potervi
celebrare i propri riti religiosi. Fino alla
legge sui cimiteri fu utilizzata come luogo
di sepoltura dei propri confratelli.
Chiesa S.Andrea Apostolo
sorge sul bastione calcareo al limite sud del
centro abitato; fu edificata ex novo nel
1860 su progetto dell’arch. Vascellari.
Nuraghe Monte Nieddu
ubicato nella vetta del monte a nord e di
fronte al paese. vi si può accedere dalla
statale 129 bis nel tratto Suni-Bosa. Il
nuraghe, del tipo a tholos monotorre si presenta in parte diroccato, costituisce la prosecuzione della parete di roccia a strapiombo che gli conferisce un punto di osservazione unico, che domina le valli del Temo e
la città di Bosa, parte della Planargia e la
catena del Montiferru.
PERCORSI ECOLOGICI
S’Iscala e S’Arcu, Su Anzu
in regione S’Iscala e S’Arcu si possono visitare le grotte carsiche, ricche di stalattiti e
stalagmiti. L’accesso non è facile e si consiglia una guida del posto.
Una serie di grotte a pozzo sono tuttora
inesplorate per la difficoltà dell’accesso che
solo da persone esperte e attrezzate può
essere effettuato.
Fonti di Su anzu: ormai il manufatto è
diroccato. Fu utilizzata già in periodo
romano per Bosa Vetus che fece costruire
un acquedotto in canali di terra cotta.
Nuraghe Albadanis
sito a nord est sull’omonima collina. Tipo a
torre con annesso villaggio nei dintorni del
quale affiorano spesso reperti archeologici
SERVIZI UTILI
Municipio Tel. 0785/35666
Centro di aggregazione sociale
Tel. 0785/35035i
Farmacia Via Roma
Ufficio postale
Via S. Croce 0785/35811
Ristorante Sa Cariasa
Servizi di culto
Parrocchia S. Andrea apostolo.
DISTANZE
dal mare Km. 4; da Macomer Km.
25; da Oristano Km. 55; da Nuoro
Km. 80; da Cagliari Km. 155; da
Sassari Km. 80; da Olbia Km.
147; da Alghero Km. 50.
GUIDA AL TERRITORIO
33
Montresta
il paese
Montresta
(Abitanti 604)
Il paese è ubicato a circa mt 405 slm su un
pendio delimitato da picchi rachitici, da
boschi di sughera e da macchia mediterranea. La sua superficie territoriale si estende
per 31,23 Kmq, di cui circa Ha 885 sono
destinati a bosco. Di particolare pregio
ambientale è il bosco che viene denominato “Silva Manna”.
La presenza umana è attestata da monumenti archeologici risalenti al periodo
Eneolitico (3500 a.C.). Nel Medioevo, la
popolazione della zona risiedeva, probabilmente, in altri centri abitati non distanti.
La costituzione del primo nucleo abitato
risale al 1750 con l’insediamento di 52
famiglie (148 persone) di greci cattolici,
provenienti dalla Corsica, su invito del Re di
Sardegna Carlo Emanuele. Questi nel 1751
accorderà privilegi e vantaggi con la carta
reale, concedendo inoltre, al parroco della
loro nazione ( che sarà il primo stabilito per
il governo spirituale di quelle anime) l’uso
della preesistente chiesa sotto il titolo di S.
Cristoforo, situata nei salti di Montresta.
Ancora oggi alcuni elementi architettonici
e di artigianato locale, basato sulla lavora-
34
zione dei cestini in asfodelo e rafia, ricordano l’arte greca. Tra i numerosi monumenti
presenti si citano alcune Domus de janas, i
resti di una fortezza e di una torre quadrata presumibilmente Cartaginese, l’antica
chiesa di S. Cristoforo.
I MONUMENTI
La torre “Sa Turre”
La torre quadrata di Montresta o, come
viene chiamata, “Sa Turre o Nuraghe Turre”
rappresenterebbe l’unico monumento punico del territorio. Si tratta di una fortezza
cartaginese, situata ad un altitudine di 374
mt. s.l.m. a circa 1500 mt. a nord del fiume
Temo. L’edificio è di forma quadrangolare
con lati di circa 14 mt. ed altezza di circa 3
mt.. L’opera muraria è a filoni orizzontali
regolari di pietra a forma di parallelepipedo
discretamente lavorata. Alla base della
torre sono visibili tracce di muratura che
completavano la struttura difensiva.
Chiesa Sacro Cuore
La chiesa, interamente ricostruita, sorge
sulle rovine di un edificio del medio evo. La
sua ricostruzione risale agli anni ‘60.
L’edificio, di forma rettangolare, si presenta
nella sua forma più classica con altare cen-
MARGHINE PLANARGIA
trale e cappelle laterali. Conserva ancora
alcuni elementi probabilmente risalenti
all’impianto originario.
Chiesa S.Cristoforo Martire
La chiesa, di piccole dimensioni, costituisce
un chiaro esempio di chiesa rurale. Le sue
origini sono antiche risalgono al “…1606
sotto l’ episcopato del vescovo Gavino
Manca Cedrelles (1562-1620) che incaricò
i capimastri sassaresi Antonio del Solore,
Proto Delrio e Michele Fiore, che costruirono la chiesa di San Cristoforo, nei territori
della futura Montresta…”. Anticamente
apparteneva al Capitolo della Cattedrale di
Bosa; successivamente, a partire dal 1750
fu gestita da sacerdoti, appartenenti ad un
agglomerato di origine Greco-Corsa stabilitosi nel paese, ordinati dalla Santa Sede.
Detti sacerdoti, unitamente al resto delle
genti Greco-Corse lasciarono un’impronta
nel paese che ancora oggi si può riscontrare, sotto il profilo architettonico, osservando le case nelle vie adiacenti alla chiesa.
Queste presentano dei caratteri tipologici
riscontrabili nelle culture dei luoghi di ori-
gine. La chiesa presenta una ulteriore
caratteristica, derivante probabilmente da
interventi di restauro ad opera dei sacerdoti greci; si presenta infatti con un vano centrale e cappelle laterali, assenti queste ultime dalle chiese rurali dell’epoca.
SAGRE E SPETTACOLI
> Festa di S. Antoni de su fogu, il 16/17
gennaio. Con “su fuculone” e canti.
> Festa di S. Cristoforo, il 28 aprile. Con
s.messa, canti e balli tradizionali.
> Festa del Sacro Cuore, a domenica di
agosto. Con s. messa e pranzo nella località
Su Casteddu
> Festa di S. Antonio, a domenica di settembre. Con s.messa, canti e balli tradizionali.
SERVIZI UTILI
Municipio
Via S.Maria della Neve N°2
0785/30003
Centro sociale 0785/30229
Farmacia Via Nazionale N°19
Dr. Garzia Carlo 0785/30082
Biblioteca comunale
Via Roma N°22 0785/309007
[email protected]
Carabinieri Via Asilo 0785/30022
Ufficio Postale Via Roma N°52
0785/30012
Autobus FdS Via Amsicora N°8
Autobus Arst Via Umberto N°29
Riparazione auto motocicli
Via Roma N°4 Cadoni Giommaria
0785/30216
Servizi di informazioni turistiche
Via S.Maria della Neve N°2
presso Comune di Montresta
0785/30003
B&B di Fancellu Paolo Via Roma
N°61 0785/30252
Banco di Sardegna Via Alghero
N°25 0785/30095
DISTANZE
da Macomer Km 44, da Nuoro
Km 99, da Oristano Km 80, da
Cagliari Km 192, da Sassari Km
82, da Alghero Km 46, da Olbia
Km 130.
GUIDA AL TERRITORIO
35
Noragugume
il paese
Noragugume
(Abitanti 377)
Il paese è posto a mt. 300 s.l.m. in una zona
collinare di tipo alluvionale sistemata a
metà strada fra il lago Omodeo e la catena
montuosa del Marghine, dominata da quella più imponente del Gennargentu.
La sua superficie territoriale conta Kmq
26,80.
L’attuale abitato risale con certezza al XV
secolo come testimonia la caratteristica
chiesetta di S. Croce, posta al centro del
paese anche se i numerosi ritrovamenti di
suppellettili di epoca nuragica e prenuragica testimoniano che già in epoche ben più
remote si insediarono in queste prominenze
le prime presenze umane di un certo rilievo.
Danno testimonianza di un territorio abitato in epoca nuragica diversi monumenti
archeologici disposti nel territorio circostante come il Nuraghe Tòlinu, Muresune,
Litzera, Irididdo, il Menhir “Sa pedra ‘e
Taleri”, e poco distanti da questi alcune
domus de janas. Di questo centro, semplice,
ordinato e di piccole dimensioni, richiama-
36
no l’attenzione del visitatore le tre chiese di
notevole rilevanza storica: Madonna d’Itria
(d’impianto gotico-catalano del 1623), S.
Croce, S. Giacomo.
I MONUMENTI
Chiesa Beata Vergine D’Itria
Posta al centro del paese di Noragugume
nella piazza IV Novembre, risale al 1623,
sono presenti alcuni importanti elementi
architettonici censiti nel catalogo dei beni
artistici e storici della Regione Autonoma
della Sardegna .
E’ stata in tempi recenti oggetto di ristrutturazione generale e consolidamento statico di alcune sue parti strutturali. Durante
tali lavori furono rinvenuti numerosi resti
umani con indumenti ed oggetti anche di
particolare interesse, a testimonianza sia
dell’usanza di seppellire i defunti dentro le
chiese ma anche della maestria degli artigiani dell’epoca nel lavorare il ferro, il legno
e la terracotta.
MARGHINE PLANARGIA
Chiesa di S. Croce
costruita nel 1593, sono presenti importanti
elementi architettonici quali: la croce e l’oculo della facciata, l’architrave del portale.
(nei quali è stata scavata anche la domus
de janas), infissa nel terreno e inzeppata
con alcuni conci dello stesso materiale, con
una altezza totale fuori terra di mt. 4,30.
Chiesa S.Giacomo
Nuraghe di Irididdo
ricostruita negli anni ‘60
Dominante sulla valle del Tirso ;
Belvedere S.Giovanni si affaccia nella
Nuraghe di Lizzera
piana di Ottana
Posto su un costone a 285 mt slm.
Nuraghe Tòlinu
Nuraghe di Muresune
Il nuraghe di Tolinu, situato nella omonima
località, è ubicato lungo il confine meridionale con Sedilo, a circa 1,8 Km dal centro
urbano in direzione sud-est. E’ un nuraghe
complesso, databile alla media età del
bronzo, con vicino insediamento civile. La
tipologia costruttiva e realizzata in diverse
fasi successive , con riutilizzo delle strutture fino all’epoca storica. Posto in posizione
dominante sul bordo di un promontorio
dell’altopiano basaltico, si affaccia verso
est sulla piana di Ottana solcata dal Tirso e
dal suo maggiore affluente proveniente dal
Marghine.
Ubicato sul bordo dell’altopiano basaltico
che domina la valle dove scorre il rio
Pentuma.
SAGRE E SPETTACOLI
> Festa della Beata Vergine d’Itria martedì
di Pentecoste,
> San Giacomo (patrono) 25 luglio,
> Sant’ Antonio 16 Gennaio,
> S’izzadorzu terza domenica di Ottobre
Domus de Janas Taleri
di struttura semplice databile al 3300:
2500 a.c. scavata nell’arenaria, vicino all’omonimo menhir ; necropoli Domus de Janas
di Iscannitzu e di Sa Pala e Su Chercu scavate nel tufo a 500 m. dal fiume Tirso, a
sud-est del territorio comunale.
Menhir Sa Pedra’e Taleri
Sa Pedra e’ Taleri è situata su una delle
addolcite prominenze che stanno fra il versante ovest e la piana di Ottana ad est, in
posizione rialzata rispetto all’area circostante. E’ un menhir protoantropomorfo di
grande interesse, databile tra il 3300 e il
2500 a.C.; lo si vede emergere isolato in
una superficie piana con un campo visivo
privo di ostacoli al contorno. Oltre all’impressione data dalle ragguardevoli dimensioni delle sue forme, si presenta con un
effetto di grande imponenza in quanto
manca all’occhio un elemento di comparazione per la valutazione delle proporzioni. E’
realizzato in un unico pezzo di roccia,
estratta molto probabilmente dai banconi
che si trovano a 300 mt. a ovest del sito
GUIDA AL TERRITORIO
SERVIZI UTILI
Municipio Piazza 4 Novembre, n.1
tel. 0785-44743, fax 078544799
[email protected]
Armadio Farmaceutico via
Vergine d’Itria, n. 24
mbulatorio Veterinario- Piazza 4
Novembre,1
Ludoteca via Vergine D’Itria, n.1,
Servizi Culturali via Vergine
d’Itria, 5
Ufficio Postale- Via Fosse
Ardeatine,3
tel. 0785-44547
Officina riparazione auto
Demuru Enrico via
Cagliari,tel.0785-44825
Informazioni turistiche
Comune Piazza 4 Novembre,1tel.0785-44743
DISTANZE
da Macomer Km 16, da Nuoro
Km 46, da Oristano Km 48, da
Cagliari Km 148, da Sassari Km
78, da Alghero Km 98, da Olbia
Km 138.
37
Sagama
il paese
Sagama
(Abitanti 212)
La superficie territoriale di Sagama conta
Kmq 11,67. Il paese è ubicato a mt 320 slm
al limite tra la Planargia e la zona vulcanica del Montiferru.
La favorevole, posizione orografica ne fa
un centro che gode di un clima temperato,
lontano dalle escursioni termiche estreme.
Questo fattore climatico ha permesso la
presenza umana fin da epoca prenuragica,
come testimoniano i monumenti dell’epoca presenti in grande numero.
L’importanza assunta dal Paese nell’antichità è testimoniata dalla presenza di
monumenti di pregio, tombe dei giganti e
nuraghi. Di particolare pregio è la chiesa di
S. Gabriele Arcangelo (1604) adornata
dalla statua lignea del santo, da pregevoli
dipinti di scuola secentesca, altari lignei
policromi, pulpito del ‘600 e arredi sacri di
pregevole fattura.
38
I MONUMENTI
Nuraghe Funtanedda
Ubicato presso l’ingresso del paese, il nuraghe Funtanedda presenta delle peculiarità
di tutto rispetto nell’ampio panorama nuragico presente nella zona. La sua tipologia è
quella del nuraghe a corridoio, rappresentato nella zona anche dal nuraghe Seneghe
di Suni. Strutturalmente ha una netta prevalenza della massa muraria sullo spazio
utile. A differenza degli altri nuraghi presenta una pianta quadrangolare che lo fa
differire dagli altri, generalmente di pianta
circolare; di conseguenza, gli ambienti non
presentano la copertura a pseudo-cupola,
ma a piattabanda.
Chiesa S. Gabriele Arcangelo
La chiesa, terminata nel 1606, presenta una
elegante facciata con portale classicheggiante e frontone curvilineo a orecchioni,
tale da risultare tra le più pregevoli ed interessanti strutture architettoniche della
Planargia. Nel 1994, durante l’effettuazione
di lavori di restauro è emersa una imponente serie di testimonianze che riguardano
MARGHINE PLANARGIA
l’esistenza di una chiesa antica (in due
redazioni, una romanica XI - XII secolo ed
una gotica di XIV) di dimensioni non inferiori a quelle della chiesa attuale, notoriamente la più grande della Planargia. Tale
architettura induce a ripensare profondamente le tesi sostenute sin d’ora che ritengono Oristano il luogo ove in origine era
collocato il gruppo dell’Annunciazione (sia
esso di Nino Pisano o altro scultore del XIV
secolo) di cui soltanto l’Arcangelo sarebbe
stato traslato a Sagama in circostanze,
peraltro, non chiarite. Le dimensioni e la
dignità architettonica della chiesa gotica
dimostrano che v’era a Sagama la committenza in grado - per livello culturale e per
potenziale economico - di richiedere l’esecuzione del gruppo scultoreo. Il recupero di
un concio con incisioni e graffiti tipici di
pellegrini consente di riconoscere nella
chiesa dell’Arcangelo (a parte le sue funzioni di Parrochiale) un santuario di pellegrinaggio probabilmente meta di fedeli non
solo della Planargia ma - considerate le
dimensioni delle strutture - almeno di tutta
la Sardegna.
Nuraghe Mura e canes
Il nuraghe, databile tra il IV e il III millennio
a. C., si trova alla periferia di Sagama verso
Scano Montiferro a circa 500 mt. dal centro abitato in direzione Nord. Insieme ad un
altro nuraghe (Mulineddu) a lui vicino,
domina il paese, essendo situato in una col-
lina, quasi a costituire insieme agli altri
nuraghi di Sagama una vera fortezza. La
forma è quella classica troncoconica (a
tholos) con ingresso ubicato a sud. Al suo
interno si riconosce un corridoio dritto con
nicchia ampia sulla parete destra. Il monumento si presenta in buono stato di conservazione, benchè sia crollata tutta la parte
superiore all’architrave, che si conserva
integra ed in posizione. Dai conci presenti
numerosi nell’area e dal numero di nuraghi
vicini tra loro si potrebbe pensare alla presenza, in antichità, di un insediamento più
complesso.
SAGRE E SPETTACOLI
> S. Gabriele Arcangelo (patrono), viene
festeggiato in due periodi diversi il 24
marzo 3 il 28 ottobre; processione lungo le
strade del paese con canti e balli tradizionali.
> S. Michele (festa campestre) si festeggia
in due periodi l’8 maggio e il 29 settembre,
con canti e balli tradizionali.
> Madonna del Carmelo; 16 luglio, processione lungo le strade del paese con canti e
balli tradizionali.
> S. Antonio, 04 settembre, processione
lungo le strade del paese con canti e balli
tradizionali.
SERVIZI UTILI
Municipio
Corso Vittorio Emanale III , 46
078534806 078534692
[email protected]
Ambulatorio Veterinario
Via Gramsci 2
Ufficio Postale Corso Vittorio
Emanuele III, 46 - 078534250
Servizi di trasporto pubblico
Autobus FdS :Macomer
Agriturismo
B&B Loc. Nuratolu
DISTANZE
da Macomer Km 24, da Nuoro
Km 79, da Oristano Km 58, da
Cagliari Km 158, da Sassari Km
85, da Alghero Km 67, da Olbia
Km 146.
GUIDA AL TERRITORIO
39
Silanus
il paese
Silanus
(Abitanti 2.384)
Il paese di Silanus è edificato a mezza collina, ad altitudine di mt 437 s.l.m. con esposizione a sud est, su un territorio, di circa
Kmq 48,04 (di cui destinato a bosco Ha
387), che ricomprende la parte centrale
della Catena del Marghine.
La zona dove ora sorge il paese risulta abitata fin dal periodo pre-nuragico. L’antica
città romana sorgeva nell’abitato moderno,
probabilmente nei pressi della cava di calce
dove, secondo una tradizione, vi avrebbero
lavorato anche alcuni Cristiani condannati
ai lavori forzati.
Nello stesso sito, i Cistercensi di Cabuabbas
(Sindia) costruirono la chiesa di S. Lorenzo
(XII sec.) costituente la chiesa della Grangia
(dimostrato da qualche rudere e dalle porte
murate). In epoca giudicale il paese (Sjlano)
faceva parte della curatoria del Marghine,
appartenente al giudicato di Torres o del
Logudoro. Tra i numerosi monumenti:
domus de janas, menhir, tombe dei giganti,
nuraghi (Madrone, complesso nuragico di
Corbos); chiesa di Santa Sabina (XI sec.) con
adiacente nuraghe omonimo, chiesa di S.
Lorenzo (XII sec.) nel cui sagrato sono
40
custoditi betili provenienti da due tombe
dei giganti, chiesa di S. Croce (XVII sec.),
chiesa della Madonna d’Itria (XVII sec.).
L’economia del paese si basa sulle attività
agropastorali e sull’artigianato tipico (tappeti, dolci, pane).
I MONUMENTI
Chiesa S. Lorenzo
La sua fondazione, avvenuta nel 1150 come
dipendenza dell’abbazia di S. Maria di
Corte, viene interpretata in connessione
con lo sfruttamento della calce del M.te
Arbo. Fu edificata secondo maniere cistercensi da maestranze di educazione francese, forse le stesse che lavorarono al S. Pietro
di Sindia.
Chiesa S. Sabina
La Chiesa di S.Sabina fa parte di un complesso architettonico caratterizzato dalla
presenza di un nuraghe monotorre e da un
gruppo di muristenes destinati al culto
della Santa; L’area ricca di testimonianze
archeologiche che descrivono tracce di vita
fino all’alto Medioevo si trova a circa 2 km
dall’abitato di Silanus in prossimità della
strada che collega Macomer a Nuoro.
L’edificio, costruito in epoca tarda romana
MARGHINE PLANARGIA
(undicesimo secolo) sulle rovine di un villaggio nuragico e inserito in un contesto
storico territoriale di notevoli dimensioni e
importanza, arricchito dalla presenza, oltre
che del nuraghe di un pozzo sacro e di alcune tombe di giganti.
Chiesa Sa Maddalena
Antica chiesa parrocchiale ubicata nel
cuore del paese risalente al quindicesimo
secolo.
Chiesa S. Itria
Antica chiesa periferica risalente al diciassettesimo secolo, nel corso degli anni è
stato assorbita nel contesto urbano.
Chiesa S. Portolu
Chiesa campestre, la cui costruzione risale
al diciassettesimo secolo, l’omonima sagra
si svolge nel mese di settembre, ha la durata di nove giorni. Dista circa duecento metri
dalle rovine del nuraghe di S.Maria.
Nuraghe Ruju
ubicato lunga la strada provinciale n. 6
Silanus/Dualchi;
Nuraghe Corbos
Risalente al 5000 a.C., il nuraghe Corbos
(lett. “dei corvi”), si trova alla base di un
ripido costone che separa l’altopiano di
Silanus dalla Piana di Ottana, le cui ciminiere sono in vista coronate dai monti di
Sarule, di Gavoi e dalle vette del
Gennargentu. Monotorre ben conservato e
ben costruito, in pietra basaltica di medie
dimensioni a filari, sorge su un ripiano circolare, sulla cui superficie tracce di tombe
di giganti (stele spezzate, conci lavorati).
Il monumento ha un profilo accentuatamente tronco-conico, con lieve tendenza
ad una verticalizzazione del profilo negli
ultimi filari.
L’attuale sede parrocchiale risalente al
diciassettesimo secolo è la chiesa più grande del paese.
Nuraghe Madrone
Nuraghe Ortu
Tomba Pedras Doladas
Tomba Zanchia
Tomba Murartu
Domus de Janas Ordari
Nuraghe Orreddo
Nuraghe S. Sabina
SAGRE E SPETTACOLI
Il complesso documenta, per la contiguità
di testimonianze di epoche diverse, la persistenza del carattere di sacralità del luogo
da tempi remotissimi fino ad oggi (la chiesa e tuttora meta di devozione popolare). Il
nuraghe si compone di un unica torre di
blocchi basaltici poligonali ben allineati.
> S.Lorenzo (10 agosto)
> S.Bartolomeo (1^ settimana di settembre) > S.Sabina (2^ settimana di settembre).
Chiesa S. Antonio
GUIDA AL TERRITORIO
SERVIZI UTILI
Municipio
Piazza Municipio
tel. 0785/84854-84690-84347
Fax 84273
[email protected]
Guardia Medica Via Stazione
0785/84750
Farmacia via Stazione
0785/84807
Ambulatorio Veterinario Via
Stazione 0785/84750
Biblioteca comunale Piazza
Carabinieri Via Matteotti Tel.
0785/84872
Ufficio Postale Via Stazione Tel
0785/84322
Stazione Ferrovie della Sardegna
Viale Rimembranze Tel
0785/70001
Autonoleggio Redentours
0784/30325- Fax 0784/31492
Riparazione auto Autoficcina
Cossu – C.so Vitt. Em.le Tel
0785/84502 , Arca Fanni Tel
0785/84947, Ninu Tore
0785/84285
Ristorante Pizzeria
“SA RODA” Tel. 0785/84214
Pizzeria Cappai Caterina C.so
Vitt.Emanuele
Associazione turistica Pro Loco
Presidente Morittu Rita Tel.
0785/84370
Punto informagiovani Tel.
0785/84854
Agriturismo
BUNOSUILE LOC. CARAMARZOS
Tel. 0785/84459
Banco di Sardegna Corso Vitt.
Emanuele Tel. 84880
DISTANZE da Macomer Km 11,
da Nuoro Km 47, Oristano Km
55, Cagliari Km 160, da Sassari
Km 73, da Alghero Km 90, da
Olbia Km 130.
41
Sindia
il paese
Sindia
(Abitanti 1.975)
Nuraghe Montecodes
L’abitato di Sindia è situato ad un’altitudine di mt 510 s.l.m., nella parte più alta
della Planargia, lungo la S.S. 129 bis a 10
Km. da Macomer e 15 Km. da Bosa. La
superficie territoriale conta circa 58,30
Kmq, di cui circa Ha 580 sono destinati a
bosco. Sindia, di probabile origine punica,
era, in epoca romana, attraversata dalla
strada Cornus-Molaria; nel periodo giudicale appartenne prima al Giudicato di
Arborea e poi a quello del Logudoro. Dalla
prima metà del XII alla fine del XIII sec.
godette di grande splendore ad opera dei
monaci Cistercensi che operavano nell’abbazia di Cabuabbas e nelle vicine grange
di S. Barbara. Nel sec. XVII il borgo di
Sindia faceva parte del marchesato di
Planargia. Tra i monumenti si ricordano
anche la chiesa di S. Giorgio e la chiesa di
S. Demetrio (XVII sec.), costruita sulle rovine di una chiesa bizantina, la quale conserva un altare ligneo in oro zecchino e
quadri del ‘700.
42
I MONUMENTI
Il nuraghe è di tipo monotorre a tholos.
Sorge in cima ad una collina, a giustificare
la sua funzione di punto strategico di osservazione. Si presenta in discrete condizioni,
benchè la parte sommitale sia crollata
come dimostrano le pietre presenti tutt’intorno alla struttura. Il nuraghe ad oggi
risulta ancora parzialmente interrato, precisamente risulta ancora sepolta tutta la
base del nuraghe fino all’ingresso architravato che risulta visibile con una fila di
conci. La struttura del monumento, quindi,
risulta molto più alta ed imponente di
quanto si presenti attualmente, dovuto
questo ai vari strati di sedimenti accumulatisi nel corso dei secoli.
Abbazia Cistercense
L’abbazia fu costruita dopo il 1147 dai
Cistercensi, fatti venire in Sardegna da
Gonario II (1127-1155) giudice di Torres.
Questi, di ritorno dalla Terra Santa, donò
all’abbazia di Citeaux la corte di
Cabuabbas, vicino Sindia, e i monaci fran-
MARGHINE PLANARGIA
cesi, dopo il 1147, iniziarono la costruzione
della grande, abbazia, che prenderà il titolo
di Santa Maria di Corte. L’edificio fu
costruito da maestranze francesi, in forme
borgognone, del tutto nuove per la
Sardegna. Essa fu abbandonata già al principio del XV secolo dando inizio al suo
declino ed alla rovina.
Chiesa S. Demetrio
La chiesa fu edificata nel 1668 su una chiesa preesistente. L’aspetto esterno, così
come quello interno, si presenta interessante. In particolare è molto caratteristica la
forma del suo campanile e la facciata dell’edificio. Al suo interno è presente un altare ligneo di pregevole fattura ed un
Retablo, tra i più grandi in Sardegna,
anch’esso di pregevole fattura che denota
lo stile spagnolo e la cultura aragonese.
Chiesa S. Pietro
La chiesa di San Pietro è una delle poche
chiese della Sardegna che conservi interamente la sua forma originaria. Sull’epoca di
edificazione mancano documenti certi, è
ipotetica la costruzione ad opera di maestranze cistercensi provenienti da Santa
Maria di Corte, intorno al 1150-1160, come
pure la pertinenza ad una grangia della
stessa abbazia. L’edificio, di piccole dimensioni, è costruito in conci di trachite scura.
Le forme richiamano quelle dell’abbazia di
Corte. La facciata ha una semplice porta
d’ingresso sovrastata da un arco romanico e
da una piccola apertura a forma di croce.
Più in alto si eleva un piccolo campanile a
vela, rifatto in tempi recenti. Nel lato sinistro si apre una porticina laterale sormontata anch’essa da un archetto, di forma ogivale. Nel fianco destro si affacciano due sem-
GUIDA AL TERRITORIO
plici monofore a pieno centro. Lungo il terminale dei fianchi corre una cornice sgusciata. La parete absidale è decorata da
archetti romanici a ghiera singola che
hanno i peducci sgusciati o decorati e sono
intercalati da decorazioni a rosette e a
ruota. L’interno, semplice e suggestivo, è ad
una navata, ricoperta dalla tipica volta
romanico-borgognana ad arco spezzato. La
navata è chiusa da un’abside semicircolare
coperta da una semicatino. Oggi è dichiarato monumento nazionale.
Chiesa S. Giorgio
Nuraghe Su Furrighesu
Nuraghe S. Barbara
Dolmen Nela
SAGRE E SPETTACOLI
> SS. Giorgio, Raffaele e Isidoro; si festeggiano insieme tre settimane dopo Pasqua,
la festa dura quattro giorni dal venerdì al
lunedì. Un Obriere (capo corsa) per ogni
Santo organizza e apre le pariglie, una al
giorno con relativo vespro e messa solenne. Grandi festeggiamenti con canti e balli
tradizionali completano il clima festoso.
> Ns. Signora di Corte, 8 settembre.
Pittoresca la novena che culmina con la
veglia. Si recita il rosario ogni due ore, nel
contempo, unendo il sacro al profano, si
svolge una grande cena nel piazzale antistante la chiesa. > S. Demetrio, 17 ottobre. La festa viene organizzata da tutti
coloro che portano il nome del Santo
(Demetrio e Demetria) i quali organizzano
anche i festeggiamenti civili.
SERVIZI UTILI
Municipio Corso Umberto I, 27
08018 Sindia
Tel. 0785/41016 41778
Fax 0785/41298
Polizia Municipale
Tel. 0785/479226
Informagiovani Tel. 0785/41570
[email protected])
Guardia Medica
Suni V. Sant’Antonio Tel.
0785/34615
Farmacia
Dott.ssa A. Piu Via Cuglieri, 9
Tel. 0785/41001
Ambulatorio Veterinario
Azienda U.S.L. n° 3 Tel.
0785/72755
Biblioteca comunale
Tel. 0785/41570
Carabinieri Via A. Cuccuru, 7
Tel. 0785/41022
Ambulanza LA.VO.S. P.zza S.
Giorgio, 1Tel. 0785/41599
Ufficio Postale Corso Umberto I,
63 Tel. 0785/41720
Riparazione auto motocicli
Merella A. Via G. Demuru, 12
Guerra Giuseppe Via A. Ruggiu
Scanu Gian Domenico
Via G. Pintor Serra
Pizzeria
Biccai Pasqualino
Corso Umberto I, 72
Agriturismo
Banzu di Carta Cristina Loc. Banzu
Tel. 0785/41207
Salis Pasquale e Figli Loc.
Nuragh’elighe cell.
347/6704534 339/3876756
Associazione turistica Pro Loco
Banco di Sardegna
Corso Umberto I, 45
DISTANZE
da Macomer Km 10, da Nuoro
Km 65, da Oristano Km 58, da
Cagliari Km 158, da Sassari Km
72, da Alghero Km 73, da Olbia
Km 132.
43
Suni
il paese
44
Suni
(Abitanti 1.229)
Planargia. Il comune di Suni aderisce all’associazione “Strada della Malvasia di Bosa”.
Il paese di Suni (il cui nome deriva da Asùni,
che significa custode di cavalli, buoi, asini)
sorge sul caratteristico altipiano basaltico
della Planaria, ad un’altitudine di circa 200
metri slm. La sua superficie territoriale è di
Kmq 47,30 complessivi.
Il centro urbano si affaccia sulla splendida
vallata di Mòdolo, nota per il suo caratteristico vino “Malvasia” e gode di un clima
particolarmente mite trovandosi a soli 6
Km. dall’incontaminato mare di Bosa.
Crocevia naturale, Suni, collega la Planargia
con il Marghine tramite la S.S. 129 bis fino
a Macomer , mentre con la pittoresca S.S.
292 collega Padria, il Montiferru ed
Oristano. Anticamente, Suni si sviluppò
intorno alle chiese di San Pancrazio e Santa
Maria ad Nives. La presenza umana nel territorio risale al periodo pre-nuragico e si
hanno testimonianze di successive frequentazioni romane e puniche. In epoca
giudicale, Suni apparteneva al Giudicato
del Logudoro e alla Curatoria della
I MONUMENTI
Il parco Archeologico
Il parco Archeologico di Suni propone un
percorso che comprende il Nuraghe
Nuraddeo, la necropoli ipogeica a domus de
janas “Chirisconis”, il nuraghe a corridoio
“Seneghe”e la Casa Museo “Tiu Virgilio”
Nuraghe Nuraddeo
Situato nell’altipiano di “Pedrasenta”, il
complesso nuragico di “Nuraddeo” (o
“Buraddeo”, in alcuni testi) è ben visibile e
accessibile dalla S.S. 292 bis direzione
Pozzomaggiore. Tra i pochi in tutta l’Isola a
conservare la particolare svasatura della
torre centrale, questo nuraghe complesso di
forma trilobata mantiene quasi intatta la
torre centrale (“mastio”) e due delle tre torrette laterali.
La necropoli ipogeica di Chirisconis
Le più antiche testimonianze della frequentazione umana nel territorio di Suni sem-
MARGHINE PLANARGIA
brano risalire al Neolitico recente -Cultura
di Ozieri (3500-2700a.C). Sono facilmente
raggiungibili percorrendo la strada statale
292 che da Suni conduce a Padria. Si tratta
di tombe scavate su di una parete di roccia
basaltica alquanto ripida ma che ben si prestava a questo genere di architettura funeraria. Sono aggregate in modo da costituire
una vera e propria necropoli.
Nuraghe Seneghe
Il monumento si trova a circa 600 metri ad
Ovest dell’abitato di Suni in località
Noeddas e domina la vallata di Modolo, da
dove si può scorgere l’omonimo paese e il
paesaggio che lo caratterizza ricco di oliveti e vigneti.
“Seneghe” è raggiungibile anche percorrendo un suggestivo sentiero che si apre in
prossimità della chiesa parrocchiale di
santa Marita della Neve di Suni.
E’ considerato uno dei più importanti esemplari fra i nuraghi a corridoio conosciuti.
Casa della tecnologia contadina
Tiu Virgiliu
Museo etno-antropologico della Planargia.
La casa museo “Tiu Virgiliu”, situata nel
cuore del vecchio paese, nell’incontrada
“Mesu Idda”, è il segno vivente della cultura
popolare. Ubicata in via Regina Margherita,
la Casa Museo “Tiu Vìrgiliu” rappresenta una
testimonianza significativa della cultura
contadina e artigiana del periodo compreso
tra il XIX e il XX secolo. Intitolata a “Tiu
Virgiliu”, in memoria del suo ultimo proprietario, la Casa conserva oggetti e macchinari di interesse etnografico e antropologico,
legati a quelle attività artigianali proprie del
mondo agro-pastorale che hanno caratterizzato l’economia del paese fino al primo
dopoguerra. La Casa MuseoTiu Virgiliu, nella
sua semplicità, vuole essere una chiave per
una lettura attraverso gli oggetti e i
momenti di vita ricostruiti, della realtà storica, sociale e politica dell’intera Planargia.
Chiesa S.Pancrazio
La chiesa, intitolata a S. Pancrazio, è di
impianto gotico - catalano. Tuttavia la facciata rivela una concessione alla nuova
ideologia nel frontale di ispirazione rinascimentale. Sul fianco settentrionale si apre
un altro portale, anch’esso architravato, ma
con la caratteristica fiamma e intradosso a
manico di paniere. Tale tipologia, significativa della simbiosi gotico - rinascimentale,
operata in area ispanica, fu assai comune in
Sardegna per tutto il ‘600.
Chiesa SS Cosma Damiano
Chiesa S.Narciso
Chiesa S.Maria della Neve
SAGRE E SPETTACOLI
> S. Pancrazio, 12 maggio, processione
lungo le strade del paese con canti e balli
tradizionali.
> S. Narciso, ultima domenica di giugno;
festa campestre, con canti e balli tradizionali.
> S. Maria della Neve (Patrono) 5 agosto,
processione lungo le strade del paese con
canti e balli tradizionali.
> SS. Cosma e Damiano, 26-27 settembre,
processione lungo le strade del paese con
canti e balli tradizionali.
SERVIZI UTILI
Municipio
Via XXIV Maggio
Tel. 078534273 078534273
Guardia Medica
P.zza A. Bua 078534615
Farmacia Via Bosa, 11
078534803
Biblioteca comunale
Via XXIV Maggio 078534209
Carabinieri Via G. Dessì, 5
078534811 - 078534222
Ufficio Postale
Via Sindia, 1 078534241
Servizi di informazioni turistiche
TACS cell. 3288789521 tel/fax
070288302
[email protected]
Banco di Sardegna
Via Pozzomaggiore, 29
078534833
DISTANZE
da Macomer Km 20, da Nuoro
Km 75, da Oristano Km 56, da
Cagliari Km 168, da Sassari Km
82, da Alghero Km 63, da Olbia
Km 142.
GUIDA AL TERRITORIO
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Tinnura
il paese
Tinnura
(Abitanti 276)
Il paese, abitato già in epoca nuragica, è
situato sul limitare dell’altopiano basaltico
della Planargia, e si affaccia sulla ridente
vallata di Modolo che degrada tra uliveti,
frutteti e vigneti, compresi quelli del
Malvasia, verso il mare della costiera occidentale della Sardegna.
Nel territorio comunale, che si estende per
una superficie di 3,78 Kmq, si insediarono
aziende agrarie romane dedite alla coltivazione cerealicola, che sopravissero fino al
medioevo. In seguito si sviluppò l’allevamento e fu introdotta la coltura dell’ulivo e
della vite, ed attualmente fa parte della
Strada della Malvasia.
Situato al centro della Planaria, vi si intersecano importanti vie di comunicazione e la
strada ferrata Macomer-Bosa, dove attualmente viaggia il TRENINO VERDE.
L’attività tipica è rappresentata dalla lavorazione dell’asfodelo. La produzione di una
cestinerai ricca di decorazioni tradizionali,
che un tempo costituiva parte integrante
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del corredo delle spose, l’ha reso rinomato
insieme al vicino Flussio.
Grazie ad un’accorta opera di riqualificazione urbanistica, il centro abitato si presenta al visitatore ben ordinato, ed esercita
un fascino discreto con le sue vie e piazze
lastricate in basalto, dove accanto al recupero dei selciati, si associano pavimenti
policromi realizzati in trachite rossa, e in
marmo bianco di Orosei, oltre al grigio dei
basalti, che producono un gradevole effetto cromatico.
Si Segnala la semplicità della Parrocchiale
dedicata a S. Anna, con l’elegante e slanciato campanile con le sue caratteristiche
bande orizzontali rosso mattone.
Oltre ad un moderno Centro Congressi inserito in un’area polifunzionale che si estende per oltre due ettari, con impianti sportivi, ricreativi, laghetto e giochi d’acqua, sono
presenti diverse opere artistiche quali:
- murales (ispirati alle attività tradizionali
del territorio);
- piazze monumentali (Piazza del Sole, in
cui accanto ad una simbologia che dal
periodo nuragico spazia fino all’età moder-
MARGHINE PLANARGIA
na, decorando le pareti perimetrali , si inserisce un monumento alla donna, che troneggia al centro di una fontana rotonda,
che rappresenta una lavoratrice d’asfodelo.
Piazza Giovanni XXXIII, con un’imponente
statua del Papa Buono e quella del
Municipio con i Murales e la Statua raffigurante il Dio dei Venti (il paese è battuto
dal Maestrale);
- fontane (tra le altre quella dello Zodiaco,
inserita in uno spazio decorato con i disegni stilizzati della cestineria, si snoda con
un ciclo rappresentante i dodici segni
zodiacali che, scolpiti in basalto, fanno
sgorgare l’acqua, che cade su due ordini di
vasche sovrapposte).
Le opere sono state realizzate da artisti
sardi di fama nazionale quali gli scultori
Pinuccio Sciola, Carmine Piras, Simplicio
Derosas, Stefano Chessa, ed i muralisti
Angelo Pilloni, Pina Monne, Giambattista
Loi, Fernando Mussone e Francesco Del
Casino.
coperta) è chiaramente riferito alla copertura del corridoio tombale. Essa appare tra le
più lunghe presenti in Sardegna. Qualche
indicazione cronologica possono darla i
frammenti ceramici nuragici raccolti in
superficie di fronte all’esedra, databili nella
seconda metà del II millennio a.C. e riferibili a forme di ceramica domestica.
Nuraghe Tres Bias
Il nuraghe, databile alla media età del bronzo, è di tipo complesso. Il monumento è
stato realizzato in diverse fasi successive ,
con riutilizzo delle strutture fino all’epoca
storica. Il nuraghe è di tipo a tholos con una
parte della torre in evidenza, seppure parzialmente distrutto. Intorno alla struttura
principale, in parte ancora interrata, si può
notare un altro muro costituente, probabilmente, l’antemurale. Come gran parte delle
strutture dell’epoca, anche il nuraghe Tres
Bias o Trobia, è situato in posizione strategica, dominando una grande porzione del
territorio circostante.
I MONUMENTI
“Su Crastu Covocadu”
SAGRE E SPETTACOLI
Poco lontana dal nuraghe Tres Bias, - il fatto
potrebbe indicare la pertinenza dei due
monumenti alla stessa comunità nuragica, si trova l’imponente tomba di giganti di Su
Crastu Covocadu. La tomba di giganti, la più
antica e conosciuta struttura tombale delle
comunità nuragiche, ha una cospicua attestazione nel territorio della Planargia.
Il nome “Su Crastu Covocadu” (la pietra
> S. Anna (Patrono) 26 luglio, processione
lungo le strade del paese con canti e balli
tradizionali.
SERVIZI UTILI
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0785/34839 Fax 0785/34139
Farmacia
Dott.ssa BIDDAU Giovanna
Via Nazionale n° 106
Tel. 0785 34356
DISTANZE
da Macomer Km 21, da Nuoro
Km 76, da Oristano Km 55, da
Cagliari Km 155, da Sassari Km
83, da Alghero Km 64, da Olbia
Km 143.
GUIDA AL TERRITORIO
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Comunità montana
Marghine Planargia
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