IT FESTIVAL 2017 ANIMALS FOR A NEW ERA 09/10/11 GIUGNO

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IT FESTIVAL 2017
ANIMALS
FOR A
NEW ERA
09/10/11 GIUGNO
FABBRICA
DEL VAPORE
MILANO
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DEL
MILANO
IT FESTIVAL 2017
Anche quest’anno torna IT - INDEPENDENT THEATRE FESTIVAL, il primo festival del teatro indipendente
milanese, organizzato dall’Associazione IT e realizzato in partnership con il Comune di Milano e con il
sostegno di Fondazione Cariplo. Ospitato negli spazi di Fabbrica del Vapore, il festival porta in scena
l’ormai tradizionale “maratona” di spettacoli - estratti da venti minuti, presentati in diverse sale che agiscono
simultaneamente, per oltre 20 ore di programmazione ininterrotta.
Al grido di “We Are Animals for a New Era!”, l’edizione 2017 si presenta con una veste grafica inedita:
un poderoso animale mutante, composto da pezzi di creature diverse che si sono assemblate per diventare più
forti e resistenti, e sopravvivere alle difficili condizioni del mondo attuale. Un evoluzionismo resiliente e creativo,
fatto di molte teste, e di molti cuori: esattamente come la compagine multiforme degli artisti di IT!
IT Festival è un’occasione preziosa per avere una panoramica dirompente dell’offerta teatrale metropolitana
più underground (più di 300 artisti!), oltreché una festa per la città e per i cittadini, con attività dedicate ai
bambini, incontri e tavole rotonde intorno ai temi del sistema teatrale e della progettazione culturale, microfoni
aperti di mezzanotte, ma anche concerti, feste danzanti fino a notte fonda, e tanta, tanta birra.
IT ASSOCIAZIONE
L’Associazione IT, nata dall’entusiasmo e dalla necessità di fare rete delle tante realtà artistiche e organizzative
che hanno ideato la prima edizione di Independent Theatre Festival nel 2013, si occupa di far germinare,
proteggere e trovare un’attuazione feconda ai desideri dei numerosi soci che la compongono: favorendo la
produzione e la fruizione del teatro attraverso processi di progettazione partecipata, avendo particolarmente
a cuore la formazione, intesa come “palestra collettiva permanente” alla quale tutti i teatranti possono e anzi
dovrebbero accedere, IT Associazione è un luogo di creatività e condivisione, nel quale, attraverso lo scambio
sinergico di competenze e prospettive, prendono vita azioni virtuose, stimolanti, proficue, in contrapposizione
a un panorama teatrale congestionato e sterile.
L’Associazione IT concentra il suo impegno su soluzioni concrete ma sempre interrogandosi sul significato
profondo di ogni attività e sull’orizzonte di senso da perseguire, conta l’adesione di più di trecento soci, ed è
sempre attenta a intercettare nuove figure che ne condividano spirito e prospettive: artisti, operatori, cittadini
curiosi, giovani, anziani, italiani, stranieri, teatri, istituzioni, tutti coloro che siano interessati a una partecipazione
attiva e a un’interrogazione reale e accurata in merito al sistema teatrale attuale.
STAY TUNED! IT NEVER SLEEPS...
IT HAPPENS!
BLOG IT
piattaforma virtuale a cura di Stratagemmi - Prospettive teatrali, che segue il Festival in tempo reale. Al suo interno, oltre
alle recensioni dello spettacolo, troverete:
SHOOT IT Le immagini del festival e degli spettacoli verranno “scattate” dal Collettivo Fotografico DissolvenzeLab, raccolte
nel blog e integrate con apposite didascalie, per creare un “affresco parlante” dell’evento
BE MY GUEST Il punto di vista di ospiti d’eccezione del festival, critici, operatori, attori, ma anche professionisti di altri
settori (architetti, designer, insegnanti) e pubblico generico potranno dire la loro, attraverso commenti “a caldo”, interviste,
recensioni, o articoli di fondo
BUSSOLE perché vederlo? Per ogni spettacolo/compagnia, una scheda di presentazione che aiuti lo spettatore a orientarsi
nel ricchissimo programma del festival
IT’S LATE/TALK IT
gli ormai tradizionali microfoni aperti “alla IT”: tavole rotonde, incontri informali, che si svolgono in Navata Nord nei pomeriggi
di sabato e domenica e tutte le sere alla fine degli spettacoli, a mezzanotte in punto. Occasioni preziose per confrontarsi su
temi legati al sistema teatrale, alla progettazione culturale, all’intrattenimento di qualità, con ospiti e testimonianze sempre
diverse e aggiornate.
IT’S MY PARTY
perché non ne abbiamo mai abbastanza, perché il bello deve ancora venire: ogni sera, da mezzanotte, potrete rilassarvi al
bar sorseggiando dell’ottima birra artigianale, o uno spritz eccezionale, ma anche scatenarvi nelle matte danze fino a notte
fonda. È proprio vero: IT non finisce mai!
Biglietteria/Info Point Festival a cura delle compagnie di IT attivo tutti i giorni dalle 15 alle 00.00
Press Room & Redazione a cura di Stratagemmi
INFO GENERALI
IT FESTIVAL 2017: 9/10/11 giugno
PROFESSIONAL DAYS (anteprima riservata agli operatori): 7/8 giugno
Gli spettacoli ADULTS si svolgono il 9, 10 e 11 giugno
dalle ore 18.00 alle 23.30.
Gli spettacoli e i laboratori YOUNG si svolgono il 10 e11 giugno
dalle ore 15.00 alle 18.30
Kindergarten (su prenotazione) 10 e 11 giugno
dalle ore 18.00 alle ore 21.00
Biglietti: a partire da 5 euro POSTI LIMITATI
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IT FESTIVAL YOUNG
PROGRAMMA GIORNATE
ore 15.00 accoglienza e registrazione Incognito (sab + dom) inizio laboratorio Vita Balena (sab + dom)
dalle ore 15.30 alle ore 17.30 spettacoli a cura degli artisti di IT Bending Road, Orientale Sarda, Risi e Bisi,
Sagome Teatro (sab + dom)
ore 17.30 laboratorio di Danza indiana per bambini (sab) laboratorio di Ascolto dell’ombra (dom)
dalle ore 18.00 alle ore 21.00 Kindergarten, numero limitato 50 bambini a sera
ultimo accesso ore 20.00 (sab + dom)
ATTIVITÀ
INCOGNITO a cura di URBAN GAMES FACTORY DAI 7 ANNI
Alla scoperta dei segreti di Fabbrica del Vapore: i partecipanti ricevono uno speciale caschetto con telecamera incorporata,
un timer da legarsi al polso e hanno 15 minuti di tempo per svolgere la loro missione segreta. Se sarà superata, entrerà
a far parte della mostra che verrà proiettata insieme alle altre sul mega-schermo.
sabato e domenica dalle 15.00 alle 19.00
VITA BALENA a cura di Nina&Friends DAI 5 ANNI
Giochi rinfrescanti, legati all’acqua e alla sua importanza. Lo scopo: salvarne il più possibile. Il mezzo: il divertimento.
Una missione di salvataggio da completare tutti insieme. Data l’alta possibilità di bagnarsi, consigliamo vivamente di
portare un cambio.
sabato e domenica dalle 15.00 alle 18.30
LAB DANZA INDIANA a cura di LUCREZIA MANISCOTTI 5-10 ANNI
Piedi ritmici, mani che danzano, occhi che raccontano... tutto il corpo coinvolto nel racconto danzato di alcuni popolari
miti indiani.Conosceremo il linguaggio delle mani (mudra) per inventare storie di animali e proveremo a scandire i ritmi
gioiosi dei battiti dei piedi al suono di magiche cavigliere.
sabato alle 17.30
LAB ASCOLTO DELL’OMBRA a cura di ORIENTALE SARDA 10-14 ANNI
Partendo dall’archetipo dell’ombra, un percorso che favorisce lo sviluppo di coscienza del proprio corpo e delle proprie
emozioni, e di nuove dinamiche di relazione con il sé, l’altro e il gruppo. Si lavora senza scarpe, e si suggerisce un
abbigliamento comodo.
domenica alle 17.30
KINDERGARTEN a cura di LUDOBUS/SPLUF DAI 5 ANNI
Il gioco è divertimento, possibilità di stare insieme in modo sano, costruttivo e piacevole. A IT Festival i più piccoli potranno
sperimentare le tecniche di sopravvivenza/resistenza contro le insidie del mondo contemporaneo.
NUMERI LIMITATI. Per info e prenotazioni: [email protected]
sabato e domenica dalle 18.00 alle 21.00 (ultimo accesso alle 20.00)
BIGLIETTI
Attività: ogni bimbo paga 8 euro (15 euro per due fratelli) per accedere a tutte le attività, escluso il kindergarten. I
genitori entrano e partecipano gratis.
Kindergarten: ogni bimbo paga 8 euro, mentre i genitori si godono gli spettacoli di IT Festival (o le birrette al bar). Cena
al sacco: portala da casa o acquistala in loco! Numeri limitati, per prenotare: [email protected]
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DECALOGO
DELLO
SPETTATORE
Decalogo dello
spettatore ideale
(ma reale!)
di IT Festival
Lo spettatore ideale di IT:
1. non sta mai fermo! ovvero gira tra le diverse sale, per conoscere gli spazi a
disposizione. IT è unione delle differenze: non fare il pigro, scoprile tutte!
2. applaude solo se ciò che vede gli piace: IT rifiuta il bon ton e rivendica l’importanza
delle scelte autentiche. se poi quel che vedi ti piace un casino, però, non trattenerti:
fatti sentire!
3. abbandona in fretta la sala alla fine di ogni spettacolo e facilita l’ingresso degli spettatori
successivi: abbiamo i minuti contati per i cambi, veniamoci incontro!
4. in caso di code all’ingresso, aspetta pazientemente il proprio turno e sorride
amichevole ai poveracci che stanno lavorando per lui: i nervosismi milanesi restano
fuori dal piazzale di IT!
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FOR
IT
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5. supporta IT partecipando alla lotteria più stravagante della città e acquistando lo
stilosissimo merchandising: IT esiste grazie al lavoro volontario di tutti i partecipanti, se
vuoi aiutarci ed essere incredibilmente cool, questo è il modo migliore!
6. approfitta dell’offerta food&beverage creata apposta per IT: birra artigianale, cocktail
particolari, ravioli buonissimi, gelati, macedonie e molto, molto altro...
7. non dimentica in giro i resti (bicchieri vuoti, piatti, etc.) ma si preoccupa di buttarli
nei cestini perché le pulizie a IT le fa IT stesso, quindi diamoci tutti una mano!
8. si lascia contagiare dallo spirito festaiolo dell’iniziativa e si rivolge pieno di curiosità
all’Info Point, butta un occhio alla redazione di Blog IT, porta i bimbi a scoprire le
proposte di IT Young, partecipa ai Talk IT del pomeriggio e agli IT’s Late di mezzanotte:
IT vuole incontrare tutti a tutti gli orari!
9. racconta quanto è bello IT ad amici, parenti, colleghi, passanti: IT cresce grazie al
passaparola, fai anche tu la tua parte!
10. alla fine della serata, abbandona in fretta e in silenzio i locali della Fabbrica del
Vapore, e non si rattrista: perché domani IT ricomincia! e se domani è lunedì, non è il
caso di abbattersi: presto ci inventeremo qualcos’altro…
STAY TUNED! IT NEVER SLEEPS...to be continued
WAITING FOR… IT
Performance “a sorpresa” che vi allieteranno, coinvolgeranno, travolgeranno, mentre aspettate di entrare nelle Sale…
Potrete imbattervi in “Omero il merdaiolo”, il barbone-poeta – un po’ trickster un po’ fool scespiriano – che riversa in rima tutto il
marcio che ha dentro, mentre osserva la società distrutta e distratta che gli passa davanti, pronto a spiazzarvi con sconcertanti verità.
Potrete incontrare i poeti della LIPS (Lega Italiana Poetry Slam) e del collettivo Tempi diVersi, i quali, per rendere più piacevoli gli
inevitabili momenti di attesa e per portare la poesia in ogni dove, reciteranno, e vi intratterranno con pirotecniche ed estemporanee
performance di poesia.
E ancora, potrete conoscere delle sirene ammaliatrici, degli animali della giungla metropolitana… o forse delle pazze scappate
di casa? Lasciatevi tentare dalle Nina’s Drag Queen: si esibiranno davanti a voi nel silenzio più assoluto.
Soltanto pochi spettatori per volta potranno ascoltare, in cuffia, le loro canzoni (tutti gli altri si chiederanno cosa stia avvenendo),
grazie al magico “Silent Songs”: tra virtuosismo e leggerezza, tra esperimento psichedelico e incursione performativa.
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ARTISTI
GLI ARTIMANTI ... p. 30
Grandi Corinna ... p. 31
Gruppo Teatrale Esperimente ... p. 31
Guinea Pigs feat. Anelo1997 ... p. 32
Il bianco inizio ... p. 32
Irene Serini ... p. 33
Ivana Petito ... p. 33
LabEx ... p. 34
Laura Formenti ... p. 34
LE BRUGOLE ... p. 35
LecheDeTigre ... p. 35
MadabóTeatro ... p. 36
Marco Cacciola ... p. 36
Maria Carpaneto/Il filo di paglia ... p. 37
Marina Burdinskaya Company ... p. 37
Misanderstendo ... p. 38
Monica Faggiani ... p. 38
Narr_0 ... p. 39
Orientale Sarda ... p. 39
ORTIKA ... p. 40
Palestra Teatrale Meininger (PTM) ... p. 40
Pan Domu Teatro ... p. 41
PianoinBilico ... p. 41
Pleiadi Art Productions ... p. 42
progetto #ItalianSelfie ... p. 42
PuntoTeatroStudio ... p. 43
R.a.M.p.L.à. ... p. 43
Raffaella Agate ... p. 44
Rebbi Incrociati ... p. 44
Risi e Bisi ... p. 45
Roberto Vandelli ... p. 45
S.N. Stage Group ... p. 46
Sagome Teatro ... p. 46
Spazio Verticale ... p. 47
Talia’s Machine ... p. 47
Teatri Reagenti ... p. 48
Teatro Maurei ... p. 48
Teatro Presente ... p. 49
TeatroeDintorni ... p. 49
Traverso/Evoè!Teatro ... p. 50
Valeria Perdonò ... p. 50
Giordano - Sansone - Vanacore ... p. 51
ARTISTI
A Drop of Blue ... p. 10
ALCHEMICO TRE ... p. 10
Alessia Bedini ... p. 11
Alessia Vicardi ... p. 11
Aletheia ... p. 12
Amaè ... p. 12
Amor Vacui ... p. 13
ANCHE + INNeSCo Trio ... p. 13
Anselmo Luisi ... p. 14
Antonella Morassutti ... p. 14
Arkadina Teatro ... p. 15
ASTORRITINTINELLI ... p. 15
Bending Road ... p. 16
BIBOTeatro ... p. 16
Bigiarini | Perrone ... p. 17
Bitols ... p. 17
Brandoli/Gattini ... p. 18
CAROLINA REAPER ... p. 18
Circolo Bergman ... p. 19
Collettivo L’Amalgama ... p. 19
Collettivo Snaporaz ... p. 20
Compagnia NUT ... p. 20
Compagnia Zerodue ... p. 21
Coperte Strette ... p. 21
Covello Bérnabeu ... p. 22
Dal Divano ... p. 22
Daniela Iotti ... p. 23
Davide Verazzani ... p. 23
Debora Zuin ... p. 24
Deriva Clun ... p. 24
DOMESTICALCHIMIA ... p. 25
dueditre ... p. 25
DVP Teatro Espresso ... p. 26
Effetto Morgana ... p. 26
Elektromove ... p. 27
Elena Guerrini ... p. 27
Fartagnan ... p. 28
Fenice dei Rifiuti ... p. 28
Francesco Carrubba ... p. 29
Fumatori di Carta ... p. 29
Gesti per Niente ... p. 30
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A Drop of Blue
L’ombra e il demone
Breve vita di R.J., musicista
DOMENICA 11 18.00/23.00 SALA 3
Una stanza. Una sedia. Sulla sedia un uomo, con una chitarra in mano. Con lui una figura in abiti neri, che muove le sue
mani, narra la sua vita, dà voce ai suoi pensieri più profondi. L’uomo è muto: l’essere in nero ha rubato la sua voce, le sue
canzoni. Può solo suonare - e suona, con incredibile maestria. Suona, suona, suona, e la sua anima sgocciola via attraverso
le sue dita.Breve vita disperata di Robert Johnson, l’uomo che diede la sua anima per diventare il Mozart del Mississippi,
in grado di ripetere perfettamente, nota per nota, una canzone udita distrattamente in un stanza affollata. Uno che decise di
essere il migliore, il più grande; non più solo “abbastanza bravo”, ma il più bravo di tutti. E così incontrò il diavolo, e quando
questi gli chiese “cosa daresti per avere il talento assoluto?”, rispose “Dimmi ciò che vuoi, e io te lo darò”, perdendosi per
sempre. Seguendo R.J. entriamo nei labirinti dell’anima di tutti gli artisti, fra frustrazioni, delusioni e ossessioni.
regia: Beatrice Parapini drammaturgia: Beatrice Parapini musica: Robert Johnson, Daniele Bonadei con: Beatrice Parapini,
Daniele Bonadei
#teatromusicale #studio #factory #adulti
A Drop of Blue Beatrice Parapini, attrice e cantante, e Daniele Bonadei,
chitarrista e polistrumentista, si conoscono nel 2004 e capiscono subito di
avere qualcosa in comune: amano le storie. Storie di parole, di musica, di
voce e strumenti. Negli anni hanno seguito strade vicine e lontane, fra rock,
country, jazz, sperimentazione vocale, teatro, didattica, sempre cercando
di raccontare storie. I loro sentieri si sono ritrovati nel blues: la musica
dei cantastorie per eccellenza. Quella che scava l’anima, che racconta la
vita, quella in cui trovi sempre una parte di te. Come fa il teatro, dopotutto.
ALCHEMICO TRE
PER LE RAGIONI DEGLI ALTRI
DOMENICA 11 19.00/21.30 SALA 2
Partendo dal testo di Luigi Pirandello La Ragione degli altri Michele Di Giacomo rielabora una nuova drammaturgia dove
tre sono i temi portanti: perdere di vista la propria felicità, la famiglia, gli altri. Leonardo è due cose in una: Marito di una
moglie, Livia, donna di buona famiglia e Padre di una figlia, avuta dall’amante, Elena, donna del popolo. Leonardo vive
sospeso in una vita che lo rende infelice perché incastrata tra gli obblighi di Marito da una parte e di Padre dell’altro, una
vita nascosta che lo costringe a mettere da parte il suo sogno di diventare scrittore. In tutto questo ci sono gli Altri. Una
presenza/assenza che da anni condanna la situazione a una sorta di equilibrio, perché tutto è accettato se nascosto, tutto è
lecito quando non è alla luce del sole. Ma l’equilibrio si rompe e ora non si può più tacere. Prima che scoppi lo scandalo si
devono capire le ragioni, si devono prendere le decisioni giuste: si deve difendere la famiglia. Ma quale famiglia?
regia: Michele Di Giacomo drammaturgia: Michele Di Giacomo rielaborazione originale di “La ragione degli altri” di Luigi
Pirandello con: Giorgia Coco, Federica Fabiani, Michele Di Giacomo
#prosa #studio #fair #adulti
ALCHEMICO TRE nasce nel 2015 a Cesena, dall’attore Michele Di Giacomo. La
Compagnia vuole indagare l’uomo tramite testi di drammaturgia contemporanea,
in un percorso di creazione che mette al centro la memoria, elaborando
drammaturgie passate o storie prese dal reale. La Compagnia si divide tra le
produzioni: In Trincea scritto a partire dai diari dei soldati della Grande Guerra;
Le Buone Maniere il monologo sui fatti della Banda della Uno Bianca; e i progetti
diformazione e valorizzazione del territorio in collaborazione con Scuole Medie
e Superiori, il FAI e i Comuni dell’Emilia Romagna.
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Alessia Bedini
WokArt Associazione Culturale
Motus in terra
DOMENICA 11 18.00/22.00 SALA 4
Motus in terra è un progetto che nasce dalla necessità di creare uno spazio di riflessione critica rispetto alle recenti
vicende legate al terremoto. In occasione di IT Festival si presenta un Primo Studio che dà forma e voce sincere agli
accadimenti, rielaborando un’esperienza vissuta in prima persona dall’autrice. Aldilà delle notizie a effetto dei mass media
e delle promesse di aiuto fatte da chi ci governa, esiste una popolazione che abita terre meravigliose ma in continuo
mutamento, da sempre. Non per questo le case devono crollare; non per questo l’uomo deve accettare che nessuno si
assuma la responsabilità di abitazioni che non verranno rese agibili per i prossimi dieci anni, forse oltre; non per questo si
deve restare in silenzio di fronte ai tanti sfollati che tutt’ora non ricevono contributi per il disagio di vedersi fuori dal proprio
nido. Motus in terra non racconta solo del terremoto, ma del moto interiore che ciascuno può e deve avere di fronte a ciò
si ritiene ingiustificabile.
di e con: Alessia Bedini
#prosa #studio #fair #adulti
Wokart L’Associazione Culturale Wokart nasce nel 2012 a opera di Alessia
Bedini, Maurizio Corbella, Valentina Rho e Chiara Tarabotti con l’obiettivo
di produrre, promuovere e diffondere l’arte in tutte le sue forme, con una
particolare attenzione al teatro. Alessia Bedini, attrice, performer, formatrice
teatrale, è diplomata presso il Corso Professionale Cinema d’Attore a cura
di Marco Maccaferri e Maria Carpaneto. Studia tra gli altri con Jurij Alschitz,
Leo Muscato, Maria Carpaneto, Gabriele Vacis, Danio Manfredini, Ricci/Forte,
Giorgio Rossi, Pippo Delbono e Progetto Brockenhouse.
Alessia Vicardi
L5-S1 una storia naturale
SABATO 10 22.00/23.30 SALA 4
L5-S1 una storia naturale è uno studio sul dolore. Una malformazione genetica alla colonna vertebrale costringe una
donna al dolore. Dolore del corpo. Dove le parole non riescono ad arrivare, il tentativo di esprimersi si risolve in immagini,
che servono al medico per ricondurre l’inesprimibile non-senso a una diagnosi. Il linguaggio del mal-essere cerca segni che
traducano la battaglia tra l’animale e la sua anima. Il dolore riduce ogni emozione, ogni possibilità di significato al corpo: quel
corpo abbarbicato alla sua colonna vertebrale come un paese che frana dalla montagna. Solo i più forti sopravvivono, come
dice Darwin. Ma forse sopravvivere è solo sfuggire al dolore. Perciò ti eserciti alla clava, al pianoforte, indossi armature,
corsetti di seta, trascini esoscheletri. In mezzo a tanti errori eccellenti che hanno fatto la storia naturale dell’umanità, un
piccolo errore che non porta da nessuna parte. Lì. In L5-S1. Un punto che non riesci a vedere, come un cane, un bastardo
che si morde la coda cercando il sacro ossicino da poter sotterrare.
regia:Chiara Petruzzelli, Alessia Vicardi drammaturgia: Michela Tilli, Alessia Vicardi con: Alessia Vicardi
#prosa #studio #fair #adulti
Alessia Vicardi nasce a Cremona nel ‘73. Diplomata all’Accademia dei
Filodrammatici di Milano nel ‘95, vince il premio Lina Volonghi. Partecipa al
Master di perfezionamento del R.A.T.I. condotto da J.Altschitz. Ha lavorato con
G. De Monticelli, G. Emiliani, M. Castri, A. Latella, C. Cerciello. C. Accordino.
Insegna recitazione in diverse scuole. È docente assistente all’Accademia
dei Filodrammatici. Nel 2010 vince la Borsa di studio “A. Marietti” per la
regia di Khub nist o l’identità. Laureata in Scienze etno-antropologiche si
interessa di antropologia del corpo.
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Aletheia
Triangolo Scaleno
DOMENICA 11 18.00/23.30 SALA 2
Triangolo scaleno nasce condividendo un’idea di ricerca teatrale, declinata nell’indagine delle congiunture che uniscono
le tre donne dell’opera di Cechov Tre Sorelle alle tematiche e ai personaggi storici di tre letterate e pensatrici: dal saggio di
Nadia Fusini su tre figure di filosofe e scrittrici, ci siamo addentrati nell’incredibile visione dei punti di contatto tematici tra le
figure storiche di Hannah Arendt, Rachel Bespaloff e Simone Weil, con i personaggi di Olga, Masha e Irina.
regia: Simona Assandri drammaturgia: Simona Assandri, Vera Caroppo, Eliana Rotella con Simona Assandri, Vera Caroppo,
Eliana Rotella
#prosa #studio #factory #adulti
Aletheia il trio teatrale “Aletheia” è composto da: Simona Assandri si
specializza al Gitis di Mosca e all’Akt Zent di Berlino, studia e lavora con
Oskaras Korsunovas, Jurij Alschitz, Claudio Collovà, Riccardo de Torrebruna
e Giampiero Borgia; lavora come attrice e regista, insegnando con Jurij
Alschitz. Vera Caroppo è attrice e autrice di “Questi sono i miei gioielli”;
studia con Fabrizio Saccomanno, Simona Assandri, Claudio Morganti e Marzia
Manoni nell’ambito di corse e seminari. Eliana Rotella studia e lavora con
Simona Assandri, partecipa a un seminario diretto da Jurij Alschitz presso
l’Akt Zent di Berlino.
Amaè
Piccola città che muore
DOMENICA 11 19.00/22.00 SALA 3
Piccola città che muore è un progetto che parla di radici.In un mondo spinto in avanti, alla nostra generazione viene chiesto di guardarsi l’ombelico e di farlo diventare un’orbita. Il nostro punto di origine, che sia paese o famiglia, sembra essere
qualcosa a cui non dobbiamo nulla e da cui è necessario allontanarsi per realizzare se stessi. Piccola città che muore parte
dalla realtà di un paesino, Noceto, dei suoi ultimi quattro eredi e del grande vecchio del paese, Cinto, e la attraversa per
porre una domanda: esiste una responsabilità nei confronti delle proprie radici? Abbiamo raccolto memoria e testimonianze
di un mondo che sta morendo per chiederci se questa responsabilità esiste o se sia giusto lasciar morire il proprio paese
perché si cerca qualcosa di più. Se è giusto lasciar morire la tradizione perché ormai agli stessi risultati si arriva per altre vie.
E se la spinta deve essere in avanti, quello che troviamo vale la perdita di quello che ci lasciamo alle spalle?
regia: Ermanno Rovella assistente alla regia: Giulia Pes drammaturgia: Alice Bignone con: Michele Basile, Alice Bignone,
Ermanno Rovella, Antonio Valentino
#prosa #studio #factory #adulti
Amaè Il gruppo AMAÉ, costituito da ex allievi dell’Accademia dei Filodrammatici
nasce intorno al progetto di “Piccola città che muore”. Il primo lavoro che i quattro
attori affrontano insieme è “Il compromesso”, regia di Carmelo Rifici, dopo aver
già realizzato durante il percorso accademico un adattamento scenico di un
estratto dal “Vangelo secondo Gesù Cristo” di Josè Saramago. Dopo il diploma
la decisione di continuare la collaborazione viene da sé. Nel 2016 si unisce
al gruppo Giulia Pes, come assistente alla regia per “Piccola città che muore”.
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Amor Vacui
Domani mi alzo presto
VENERDÌ 9 22.00/23.00 SALA 2
Domani mi alzo presto e mi metto a studiare per l’esame. E finisco quel progetto che devo scrivere da settimane. E mi
iscrivo in palestra. E attacco l’etichetta col mio nome sul campanello di casa. Tutte cose che vorrei fare. Tutte cose che non
ho mai tempo di fare. Domani mi alzo presto e faccio una lista di cose da fare. È lunedì mattina. È una settimana decisiva per
le scelte di vita di tre giovani adulti che condividono lo stesso appartamento. Eppure, sembrano impegnati a fare una sola
cosa: procrastinare. Rimandare a domani. Passare giorni e notti a guardare infinite serie TV. Sempre meglio che affrontare
il mondo reale. Domani mi alzo presto è una promessa da fare ogni sera e da disattendere ogni mattina. È una commedia.
Dura un’ora. Come un episodio e mezzo di Breaking Bad. Come trecentoventi sigle di LOST. Domani mi alzo presto. Tra il
dire e il fare c’è il procrastinare.
regia: Lorenzo Maragoni drammaturgia: Lorenzo Maragoni, Michele Ruol, Andrea Bellacicco, Eleonora Panizzo, Andrea Tonin
con: Andrea Bellacicco, Eleonora Panizzo, Andrea Tonin voce off: Jacopo Pagliari
#prosa #repertorio #fair #adulti
Amor Vacui nasce nel 2010 da attori diplomati all’Accademia di Arte
Drammatica del Teatro Stabile del Veneto. Lavora su temi legati alla propria
generazione come il lavoro precario, l’università, le scelte di vita, contaminando
il codice teatrale con altri linguaggi, musica, videogame, serie TV. Tra le
produzioni della compagnia “Elena” (2010), “Studi sulla città di K.” (2011),
“This is the only level” (vincitore del Premio Off#3 – 2012 del Teatro Stabile
del Veneto e il Premio Bypass e premio del pubblico al CrashTestFestival
2015), “Domani mi alzo presto” (menzione speciale al Premio Giovani
Realtà del Teatro 2015).
ANCHE + INNeSCo Trio
Con tempo rane a mente
VENERDÌ 9 20.00 PIAZZALE
Questo progetto non esiste ancora, non c’è una storia, non ci sono argomenti di cui parlare. Suono e movimento iniziano
da una condizione di silenzio e immobilità, nascono e si sviluppano contemporaneamente, come se costituissero un’unica
sostanza, dando vita a un piccolo universo, sempre diverso. Questo progetto nasce dal desiderio di incontro di due giovani
realtà, INNeSCo e ANCHE, che condividono la ricerca di una condizione, di uno stato: lontani dal desiderio di cercare una
narrazione o un senso logico, nella musica come nel movimento, cerchiamo una condizione prevalentemente sensoriale,
intuitiva e permeabile, in cui la volontà diventi immediatamente azione, e l’azione contemporaneamente ascolto. Perché ogni
avvenimento, accidentale o volontario, possa essere immediatamente accolto.
di e con: Cecilia Tragni, Elena Fontana Paganini, Erica Meucci, Gianluca Elia, Stefano Grasso, Tommaso Fiorini
#performance #studio #collateral #adulti
INNeSCo Trio (Milano, 2011).Un flusso improvvisativo oltre i generi musicali,
in cui ogni suono apre nuove direzioni, nella ricerca timbrica e formale in cui
si fondono e differenziano suoni e identità individuali.
ANCHE sono 3 danzatrici diplomate in Teatrodanza presso la Civica Scuola
di Teatro Paolo Grassi. ANCHE esplora uno stato percettivo di attenzione
allo spazio esterno; cerca un linguaggio, nel movimento, concreto e antinarrativo, risultato di processi relazionali; opera in modo indipendente con
workshops e performances in scuole, spazi performativi, luoghi pubblici, a
Milano, Berlino, Copenaghen.
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Anselmo Luisi
SBADABENG
ovvero l’arte di prendersi a schiaffi
Venerdì 9 18.00/23.00 SALA 1
Un uomo, da solo, su un palco. Nessun oggetto, nessuno strumento se non il proprio corpo. Un viaggio a cavallo tra
musica e teatro che vi farà scoprire situazioni sonore inaspettate passando per il canto, il mimo e la percussione corporea.
Una trascinante performance che vi farà letteralmente prendere a schiaffi.
di e con: Anselmo Luisi
#teatromusicale #repertorio #fair #adulti
Anselmo Luisi è diplomato in percussioni classiche al Conservatorio di
Trieste e in Batteria Jazz alle Scuole Civiche di Milano. Ha insegnato batteria
e percussioni in Italia e in Cina e ha suonato in diversi gruppi in Italia, Francia,
Spagna, Slovenia, Croazia, Svizzera, Austria, Germania e in Cina. Tiene
regolarmente seminari di body percussion in tutta Italia in collaborazione con
Daniel Plentz (Selton) e in alcune occasioni in collaborazione con Manuel
Frattini. Nel 2011 è stato ammesso alla Scuola del Piccolo Teatro ma ha
rinunciato per proseguire gli studi in ambito musicale.
Antonella Morassutti
LA TELEFONISTA
Venerdì 9 18.30/22.30 SALA 5
Lo spettacolo è stato presentato in Prima Assoluta nel 2012 in Villa Buzzati a Belluno, per il 40° della morte di Buzzati, e
a Milano al Museo del ‘900 in collaborazione col Comune di Milano. Si tratta di un atto unico scritto nel 1964 per l’attrice
Laura Adani e, all’epoca, mai andato in scena. Il monologo, che vede come protagonista la centralinista di un grande albergo alle prese con il suo lavoro quotidiano, è costruito su due binari paralleli alternati. Da un lato c’è il vociare insistente
dei clienti dell’hotel, che pretendono di avere all’istante la linea per le destinazioni più diverse; dall’altro, c’è la voce sempre
più angosciata della telefonista, che tenta di scoprire verità e sentimenti attraverso una conversazione con il suo amato. La
regia è concepita per seguire fedelmente il testo, dove gli stati d’animo della protagonista sono sensibilmente variabili da
una battuta all’altra, attraverso il continuo modificarsi del timbro della voce e della gestualità del corpo.
regia: Antonella Morassutti testo: Dino Buzzati con: Antonella Morassutti produzione: Associazione Culturale Villa Buzzati
Belluno
#prosa #repertorio #fair #adulti
Antonella Morassutti attrice e danzatrice, è nata e vive a Milano. Si diploma
giovanissima all’Accademia dei Filodrammatici di Milano e, parallelamente,
continua la formazione in danza contemporanea.
Ha lavorato con diversi teatri milanesi (Out Off, CRT, Filodrammatici, Teatro
del Buratto) e in produzioni televisive e cinematografiche. Dal 2006 è socia
fondatrice e direttrice artistica dell’Associazione Culturale Villa Buzzati a Belluno,
con la quale organizza “Giardino Buzzati”, manifestazione culturale e artistica,
nella casa natale del grande scrittore, suo prozio.
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Arkadina Teatro
L’Amore in Scatola
DOMENICA 11 19.00/21.30 SALA 1
Partendo dal personaggio di Lizaveta Nikolaevna dei “Demoni” di Dostoevskij, la protagonista cerca di raccontare in modo
passionale, introspettivo e doloroso il grande tema dell’Amore. Non dell’Amore in generale, ma di quell’Amore che non può
essere visto, che deve essere tenuto nascosto, quell’Amore che ti toglie il fiato, a cui non puoi resistere… e che ti lacera
l’anima fino a consumarla. “Mi sono bruciata al fuoco di una candela e nulla più”.
regia: Daiana Tripodi drammaturgia: Germano Marano, Daiana Tripodi con: Daiana Tripodi
#prosa #studio #fair #adulti
Daiana Tripodi nasce in Calabria, e si trasferisce a Milano nel 2001, dove
poco dopo incontra l’amore per il teatro. Studia con la scuola di Macro
Maudit con Alessandro Castellucci e Giulio Baraldi e si perfeziona presso
la School After Theatre di Jurij Alschitz. Attrice e drammaturga per Har
baje teatro dal 2011 al 2015, fonda nel 2015 Arkadina teatro e collabora
anche come pedagoga con Campo Teatrale. Dal 2012 porta in scena la
sua “Intra a’ Medea” spettacolo nella sua lingua originale. È protagonista di
numerosi spot pubblicitari.
ASTORRITINTINELLI
FOLLÌAR
VENERDÌ 9 21.00/23.30 SALA 5
Platone diceva che il potere dell’arte sull’animo umano era così grande che l’arte avrebbe potuto da sola distruggere il
fondamento stesso della città e a malincuore riteneva che andasse bandita. Il destino dell’arte è ancora quello di cambiare
la vita ? Non dovrebbe far rimpiangere una bellezza perduta per poi rivendicarla nell’esistenza di tutti i giorni? Questi
interrogativi sono il nostro punto di partenza per rientrare in un’arte dell’attore che sia necessaria, anarchica, pericolosa. E
l’arte dell’attore è la nostra boa a cui rimanere aggrappati in questo tempo di tempeste e di confusione. Ci sentiamo esuli,
questo sì come Lear e il suo Fool, girovaghi in un regno senza più centro. Shakespeare, ecco l’altra boa per un primo studio
ispirato al Lear e incarnato nella figura di due attori l’uno cieco e l’altro matto. Ironici e folli che cercano di riconquistare il
destino della poesia.
di e con: ASTORRITINTINELLI
#prosa #studio #fair #adulti
ASTORRITINTINELLI La compagnia, è stata fondata nel 2002 da Alberto
Astorri e Paola Tintinelli.
Alberto viene da una formazione teatrale accademica e da una laurea in
Filosofia. Paola invece si diploma all’Accademia di Belle Arti di Brera, poi è
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attrice e scenografa autodidatta, con la passione del circo. Decidono di dare
inizio a un percorso sulla scrittura di scena e sulla figura dell’attore-autore La coppia ASTORRITINTINELLI vive e lavora a Milano e dal 2002 si autoproduce
“fuori dai circuiti ufficiali e dagli schemi drammaturgici tradizionali”.
Bending Road
Una vita di latta
DOMENICA 11 15.30/16.30 SALA 2
Lo spettacolo è una semplice storia che rappresenta con una metafora la freddezza dell’uso e consumo di una società
“usa e getta”, raccontata attraverso diverse forme artistiche. Mediante l’utilizzo della musica, del racconto, dell’acrobazia,
della magia e della giocoleria si andrà a narrare la storia di un spazzino che riuscì a trovare il successo grazie a una semplice
lattina, grazie alla quale potrà suonare incredibili melodie, rinunciando però a… La musica verrà suonata con strumenti
originali come la “Cigar box guitar” – una scopa-contrabbasso – e molto altro, in stile folkloristico, e man mano si andranno
a creare le atmosfere dei diversi scenari. L’ecletticità e l’esperienza dell’arte di strada daranno allo spettacolo la possibilità
di rivolgersi a ogni fascia di pubblico, coinvolgendo tanto il bambino quando l’adulto.
regia: Francesco Alessandrini, Jean-Paul Denizon drammaturgia: Francesco Alessandrini, Jean-Paul Denizon musica:
Alessandro Di Maio, Francesco Alessandrini con: Francesco Alessandrini, Sara Bologna
#teatroragazzi #performance #studio #fair #adulti e ragazzi (dai 9 ai 99 anni)
Bending Road La compagnia Bending Road è formata da diversi performer
di formazione eterogenea, che producono performance teatrali, di danza,
acrobazia e musica, in strade e teatri di Milano e dintorni. Francesco Alessandrini ha studiato e lavorato a Parigi, dove ha conosciuto
il regista Jean Paul Denizon con il quale ha realizzato e arricchito questo
spettacolo. Sceglie prevalentemente di esibirsi in Strada, perché è il luogo che
gli dà la possibilità di avere una risposta diretta del pubblico, di sperimentare
codici immediati e comunicare con tutte le tipologie di persone senza filtri.
BIBOTeatro
God save Erostrato
VENERDÌ 9 18.30 /21.30 SALA 2
Un ragazzo che consegna le pizze e sogna di andare in televisione. Due studenti americani che fanno una strage a
scuola. Un contadino che distrugge il tempio di Efeso. Cosa hanno in comune? Non vogliono essere dimenticati. Ma come
si fa a diventare immortali al giorno d’oggi? God save Erostrato è un monologo scritto a sei mani. L’Erostrato del titolo
è un contadino dell’antica Grecia che desiderava più di ogni altra cosa diventare famoso. Ci provò in vari modi ma, non
riuscendoci, bruciò il tempio di Efeso. I suoi contemporanei lo condannarono a morte e vietarono che il suo nome fosse
trascritto nelle cronache mondane. Cosa che, evidentemente, fallì. Siamo partiti dalla necessità di trovare un corrispettivo nel
mondo contemporaneo: abbiamo dunque individuato il nostro protagonista, Ricky, che, come antidoto all’oblio, decide di
consacrarsi al mondo dei talent show. Ma sarà proprio Erostrato a fargli da guida in un viaggio di formazione all’incontrario
per arrivare a capire che “distruggere è il nuovo creare”.
regia: Miriam Costamagna drammaturgia: Samuele Ciullo, Miriam Costamagna, Andrea Lopez Nunes luci: Monica Gorla
audio-video: Giacomo Occhi con: Andrea Lopez Nunes, Emiliano Masala e Francesca Porrini voce off: Ruggero Dondi
#prosa #studio #factory #adulti
BIBOteatro nasce il 5 agosto 2010 in una giornata estiva di pioggia torrenziale.
La sua attività è rivolta a bambini e adulti, utilizzando il teatro come principale
linguaggio espressivo. Andrea Lopez Nunes e Miriam Costamagna, attori
diplomati alla Civica Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe nel 2015,
collaborano stabilmente con BIBO: allestiscono e interpretano “Fabule &
Scarpule” una trilogia sulle scarpe delle fiabe; “Like the life” spettacolo sul
cyberbullismo rivolto alle scuole medie e superiori e “God save Erostrato”,
progetto finalista alla Borsa Teatrale “Anna Pancirolli” 2016.
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Bigiarini | Perrone
ECLISSE
DOMENICA 11 19.30/22.30 SALA 3
Una bambina fuori dalla porta della nonna apre una busta azzurra. La lettera che trova dentro porta una scritta di una
sola parola: “abbandonata”. Dall’altra parte della piazza, italiana e rovente come tutti ce la immaginiamo in un mezzogiorno
estivo, il gruppo di amiche osserva con piacere la scena accanto a una cabina telefonica. In quell’estate cercheranno l’abbandonata con insistenza, le scriveranno più volte, in un gioco paradossale, per vedere l’effetto della propria perfidia. Ogni
pomeriggio alle tre, quando il telefono suona, e la nonna corre a rispondere nella penombra del corridoio, Teresa non è
in casa. La pietra della panchina brucia sulla pelle, ma Teresa sa che prima o poi smetterà di far male. Una drammaturgia
originale, che prende spunto da un aneddoto autobiografico e racconta di quell’età in cui hai ancora la maglietta a righe e
le altre portano già il reggiseno.
regia: Federico Perrone drammaturgia: Federico Perrone supervisione registica: Claudio Raimondo scene: Alberto Zordan
costumi: Hossein Lotfi con: Luisa Bigiarini
#prosa #studio #factory #adulti
Luisa Bigiarini (1984) si diploma in Arte Drammatica alla Scuola Internazionale
del Teatro Arsenale di Milano nel 2012. Perfeziona la sua formazione con C.
Brie, J. P.Denizon, M. Abbondanza, Baro D’Evel, S. Gallerano. Collabora con
la compagnia Fenice dei Rifiuti. Federico Perrone (1983) si diploma in Drammaturgia alla Paolo Grassi di
Milano. Assistente di G. Vacis per cinque produzioni del TST, è stato selezionato
per il laboratorio di A. Latella al Teatro Valle(2011) e per l’EcoledesMaitres
2013 condotta da R. Spregelburd. Ha firmato “Tritacarne Italia” e “Noir - Una
storia Sbagliata”. Bitols
E.C.G.
Piccola avventura di un cuore a Venezia
venerdì 9 18.00/21.00 SALA 2
E.C.G. Piccola avventura di un Cuore a Venezia è un progetto di messa in scena de Il Mercante di Venezia di W. Shakespeare per il teatro di figura, nello specifico per l’animazione su nero di oggetti. la messa in scena si è basata prevalentemente
sul conflitto tra i due protagonisti della commedia, Shylock e Antonio, tutto riscritto per un teatro d’oggetti, trasformato e trasportato in un’antica macelleria veneziana. Cosi, la casa del coltello Shylock diviene un castello di taglieri, il tribunale diventa
una bilancia, la nostra piccola Venezia è una città che si costruisce con i materiali presenti sul bancone. I protagonisti non
hanno voce, o meglio: agiscono. Non li sentiamo parlare, ma si raccontano con i loro movimenti e le loro proprietà. Il nostro
copione è infatti un tappeto sonoro fatto di suoni provenienti dalla strada, di discorsi rubati ai passanti, che non solo accompagna le scene, ma diventa protagonista, un “deus ex machina”, che quasi casualmente cambierà gli equilibri della vicenda.
regia: Matteo Moglianesi, Nadia Milani e Serena Crocco drammaturgia: Marco Gnaccolini musica: Giulia La Marca con:
Matteo Moglianesi, Nadia Milani e Serena Crocco
#performance #studio #collateral #adulti
Bitols Il nucleo artistico di E.C.G si è formato appositamente per questa
produzione e vede coinvolti: Matteo Moglianesi (ideatore del progetto) Nadia
Milani e Serena Crocco (animatrici su nero), Giulia La Marca (sound designer)
e Marco Gnaccolini (drammaturgo).Nadia Milani, Matteo Moglianesi, Serena
Crocco, si sono conosciuti nel 2013 durante un laboratorio professionale
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per animatori di teatro di figura presso il Teatro del Buratto di Milano, e sono
accumunati dall’interesse di indagare la tecnica del teatro di animazione su
nero. Si sono uniti poi al progetto, completandone la realizzazione, anche
Marco Gnaccolini e Giulia La Marca.
Brandoli/Gattini
Giardini
VENERDÌ 9 19.30/22.30 SALA 2
Vi sono fiori detti “incompleti”. Nel caso siano deficitari di stami o carpelli questi fiori si dicono “imperfetti”. Rainer è un
giardiniere. Rainer è un uomo che è fuggito da tutto, che rinnega ogni giorno la sua identità, che non vuole più farsi riconoscere da nessuno. Un uomo che si è fatto da parte e che guarda la vita scorrergli accanto. Rainer parla solo con le sue
piante, tutto il giorno. Una storia sull’identità, in equilibrio tra virile e femminile, sull’amore e sul senso di colpa, sulla cura.
Qual è il sacrificio che la vita deve pagare all’arte? Il corpo allo spirito? Che l’uomo deve scontare all’amore, tra assoluto e
relativo? Ci vuole più coraggio ad allontanarsi da tutto o a toccare le cose? E se potessimo fare come fanno i fiori?
regia: Gabriele Gattini Bernabò drammaturgia: Lucia Brandoli Bousquet con: Gabriele Gattini Bernabò
#prosa #studio #fair #adulti
Lucia Brandoli Bousquet, scrittrice, musicista e architetto di formazione
internazionale, è autrice della raccolta di racconti “A letto non si pensa al
futuro” (Pendragon), della silloge “Anello di prova” (Raffaelli) e del reportage
“Exit” (Hacca). Scrive per numerose riviste cartacee e online.
Gabriele Gattini Bernabò, attore e regista milanese, studia filosofia a Milano
e Parigi e si diploma alla Civica Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe.
Attivo nel campo del teatro di ricerca, subito dopo il diploma, lavora con
registi italiani e internazionali su testi classici e contemporanei.
CAROLINA REAPER
IN. TER. NOS.
Studio su TRE EPISODI - Episodio I: ‘Indagine’
VENERDÌ 9 19.00/22.00 SALA 1
IN. TER. NOS. è uno studio su TRE EPISODI di Livia Castiglioni. Tre brevi atti unici in sé conclusi, caratterizzati da un sottofondo di inquietudine ed estraneità. Ogni episodio nasce e si conclude in un interno, una stanza, quattro pareti, pavimento,
soffitto, arredi. Da una quotidianità che pretende di mostrarsi rassicurante, emergono con prepotenza sfumature acide di
debolezze e fragilità al limite del sopportabile. La regia di Patrizio Belloli prende in esame il primo episodio INDAGINE: una
ragazza in evidente stato confusionale viene interrogata da due agenti di polizia su alcuni fatti accaduti la notte precedente
a una festa di compleanno. Raccontando questo spaccato di stranezza, lavorando per sottrazione, con immagini scarne
ma efficaci, con tensioni e dinamiche precise e taglienti, si porterà il pubblico in un interno che nel suo essere ai confini
con la realtà, ci rivela crudamente che questo confine è lì, a un passo da noi, spaventosamente alla portata di chiunque.
Regia: Patrizio Luigi Belloli. Drammaturgia: Livia Castiglioni. Con: Silvia Giulia Mendola, Elena Scalet, Francesco Meola
#prosa #studio #factory #adulti
CAROLINA REAPER è una compagnia di ricerca teatrale che nasce a Milano
nel 2009 attorno al regista e autore Patrizio Luigi Belloli. CAROLINA REAPER
realizza negli anni diversi spettacoli, elaborando drammaturgie originali o
libere riscritture da classici, tra cui “Abbandonare Didone” (Primo Premio alla
sezione under 35 al Next Generation Festival di Padova), “Madame Cyclette”
(in stagione al Teatro Libero di Milano nel 2016). Al Teatro Elfo Puccini in
occasione della Milano Pride Week 2016 presenta il primo studio “L’indulgenza
del latte”, in stagione a Campo Teatrale per il 2017.
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Circolo Bergman
BILDERATLAS 0.1
SABATO 10 21.30/23.00 SALA 2
Mentre la cronologia impone di leggere la vita in una sequenza ordinata di giorni ed eventi, l’anacronismo raccoglie in un
solo gesto, in tracce scomposte e diseguali, in immagini di tempi e spazi diversi, un’essenza impalpabile sospesa nell’aria.
Da molto tempo Circolo Bergman si interroga sul mistero dell’Atlante della Memoria composto da Aby Warburg e non si
sente di dirne nulla. Bilderatlas 0.1 è solo un primo gesto per tentare di afferrare l’essenza di un metodo compositivo
e narrativo ancora da identificare, studiare, comprendere. Un tentativo di mettersi di fronte a storie marginali e provare a
testimoniarle in un gesto che può sollevarle a un livello più ampio. È l’inizio di un percorso di ricerca nomade, che mescola
elementi espressivi e linguaggi diversi, inseguendo l’ossessione del Catalogo e dell’Atlante, forse solo per esorcizzarla una
volta per tutte.
concept: Circolo Bergman di: Paolo Giorgio, Sarah Chiarcos, Marcello Gori con: Circolo Bergman
#performance #studio #fair #adulti
Circolo Bergman è un collettivo che si muove fra la creazione di un repertorio
di drammaturgia contemporanea e la sperimentazione in area performativa,
declinando nuovi formati di scrittura attraverso diversi media.
La modalità di lavoro parte da una progettazione condivisa fra gli artisti coinvolti,
per arrivare a una ridefinizione delle responsabilità operative. Agisce in diversi
territori, partendo dallo spettacolo dal vivo per abbracciare percorsi curatoriali,
espositivi o editoriali. A seconda della natura di ogni progetto, il collettivo si
apre alla collaborazione con altri professionisti.
Collettivo L’Amalgama
Fil Rouge
DOMENICA 11 19.00/22.00 SALA 5
Un’adolescente guarda alla finestra; una ragazza prende tempo mentre l’acqua scorre; una giovane artista si confessa al
pubblico; una donna offre un tè alle amiche dopo il lavoro; un’anziana madre è in casa con la figlia. Questo è il panorama
in cui cinque figure femminili raccontano poco a poco i frammenti della loro vita quotidiana affrontando paure, speranze
e sconfitte. In un mosaico di suggestioni visive e sonore, la narrazione avanza in maniera non lineare: ogni donna vive al
contempo un momento privato e uno collettivo, facendo eco alle storie delle altre donne venute prima o dopo di lei. “Fil
Rouge” è il secondo lavoro dell’Amalgama, che qui si confronta con la scrittura di una drammaturgia originale. Questo
progetto, attualmente strutturato come work in progress, nasce dal desiderio delle attrici del Collettivo di portare in scena
cinque donne di età diverse, per raccontare la straordinarietà di vite normali. Un filo rosso che si svolge attorno al racconto
dell’incomunicabilità del quotidiano.
di e con: Caterina Bernardi, Angelica Bifano, Federica Di Cesare, Clara Roberta Mori, Miriam Russo
#prosa #studio #factory #adulti
Amalgama è un Collettivo di dieci attori diplomati alla Civica Accademia
d’Arte Drammatica Nico Pepe: è nella capacità di ‘’amalgamare” i diversi stili
e provenienze di ciascuno che risiede la forza dirompente della compagnia.
“Ribellioni Possibili”, testo di Luis Garcìa-Araus e Javier Garcìa Argue, è il
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loro primo spettacolo. Nato nel 2015 durante gli studi accademici, è stato
poi messo in scena nel corso del 2016 in cornici quali il festival Vicino/
Lontano (Ud), in apertura della stagione 2016/2017 di TSU-Teatro Sosta
Urbana (Ud) e nella stagione di TARSI Teatro (Lovaria di Premariacco-Ud).
Collettivo Snaporaz
HEARTBREAK HOTEL
stanza n°13
SABATO 10 dalle 18 alle 20
21 alle 24 NAVATA NORD
e dalle
Un albergo. Una stanza. Una poltrona, un telefono. Una voce che soffia fra gli interstizi, pulsa fra le pareti. Raccontandoci
la storia di un uomo che ha visto la propria vita sconvolta da un atto orribile e insensato, la voce ci conduce verso un
interrogativo disarmante: come si può perdonare il male? Come è possibile continuare a vivere immersi in una rabbia senza
fine? HBH Stanza n°13 è una pièce abitabile per un singolo spettatore, la quarta opera del Collettivo Snaporaz. Una stanza
sempre uguale a se stessa, ma diversa per ogni suo ospite.
regia: Collettivo Snaporaz drammaturgia: Collettivo Snaporaz suono: Fulvio Vanacore scene: Mirco “Mizu” Avitabile con:
Daniele Ornatelli, Vincenzo Giordano, Alice Spisa #performance #repertorio #collateral #adulti
Snaporaz è un collettivo in progress, un mutante a più teste, nato dall’incontro
tra Gilda Deianira Ciao, Matteo Salimbeni e Fulvio Vanacore. Lavoriamo sulla
trasformazione dei materiali di partenza, contaminando visioni, approcci,
personalità.
Snaporaz ha inaugurato il suo percorso nel 2015 con il progetto
“HeartbreakHotel”: un format che si alimenta in ogni fase di lavoro rilanciando
gli esiti della puntata precedente e convogliando artisti differenti in una
temporanea intelligenza collettiva.
Compagnia NUT
“BODY CONCERT”
about who we are
DOMENICA 11 19.30/22.30 SALA 2
Motion Talk towards a new path: una armoniosa consonanza di molte vibrazioni. Le vibrazioni sono ognuno di noi. E ci
muoviamo tutti. Come compagnia stiamo mettendo piede su un nuovo sentiero, chiaro e nel contempo inesplorato. Lo
sguardo sulla vibrazione del nostro tempo sollecita in noi una nuova onda creativa ponendoci di fronte a domande sull’umanità nell’avvenire, nella sua manifestazione espressiva e artistica.Ed è possibile che trascenderemo la nostra stessa idea
di teatro, di danza. La forma di tutto questo è per il momento nella profondità della nostra immaginazione.
di e con: Compagnia NUT
#performance #studio #fair #adulti
Compagnia NUT Con le produzioni “IL PRATO DI JOSAFAT” (2008) e
“LACRIME ANTICHE” (2010), la compagnia NUT focalizza la ricerca artistica
sulla tecnica del partnering a due o più interpreti. In “GARDEN” (2012) si
sposta verso un sentire più ampio e prende la forma di un viaggio spirituale
intrapreso da un gruppo di esseri umani. Con “YES!” (2014) si destruttura
la linea narrativa a favore di un lessico di immagini e pura dinamica di corpi
in movimento. In “SLEEP” (2016), ci si avventura in forme di allestimento
aderenti a un nuovo percorso artistico, creando un ambiente dove interpreti
e spettatori coabitano in uno stesso spazio.
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Compagnia Zerodue
La Scogliera
DOMENICA 11 18.30/21.30 SALA 5
Tre bambine. Un pomeriggio qualsiasi. Una piccola città vicino all’Oceano. A volte basta un dettaglio per condizionare
una vita, basta una ferita impercettibile, una posizione mai presa, un gioco innocente finito male. Da quel pomeriggio Jill,
Agata e Kate non si videro più. Quel che successe nel posto segreto cominciò a plasmare minuziosamente la loro anima,
portandole sempre più lontano, per tre strade opposte e inesorabilmente collegate. La scogliera è la storia di J. A. e K.Di
cosa le possiede.Di cosa le riunirà. Di come una persona ti entra in testa e non ne esce più. Della grammatica perversa
che rimescola le nostre vite. Di tutti quelli che si sono fatti vendere la libertà. La scogliera è la storia del diavolo, in tutte le
sue forme più improbabili.
regia: Marcello Catalano drammaturgia: Giulia Lombezzi con: Eliana Bertazzoni, Michela Giudici, Laura Tronconi
#prosa #studio #factory #adulti
Compagnia zerodue nasce nel 2015 in seguito all’incontro di due giovani
registi milanesi uniti da una visione affine del mondo, una visione alterata,
spesso deformante la realtà. Una visione surreale di quello che è la vita, delle
relazioni umane, dei contesti degli spazi.
La necessità di raccontare, l’urgenza comunicativa, e la voglia di regalare a chi
ama il teatro una visione delle cose dal proprio punto di vista!
La ricerca, la curiosità, e l’incontro umano, sono e saranno sempre ciò che
determina le loro scelte.
Coperte Strette
@Tiffanys
Fenomenologia di una scena d’amore
SABATO 10 18.30/22.30 SALA 2
@Tiffanys racconta la storia di Adriana e Giorgio, una coppia in crisi che ogni anniversario gioca a mettere in scena l’ultima
sequenza del film “Colazione da Tiffany”. Il gioco rappresenta la speranza che, come in un film, un istante d’amore perfetto
possa essere possibile. Anche il gioco si rompe mettendo i due di fronte al fatto che la perfezione esiste solo nei film e
costringendoli a ricomporre, letteralmente a tavolino, i pezzi della propria storia. Ma che cos’è un film, se non appunto un artificio costruito a tavolino e che paradossalmente rappresenta quella tra le forme d’arte che più si avvicina al nostro rapporto
con la realtà? @Tiffanys opera su due livelli: racconta di una coppia di amanti in crisi, una coppia con le sue dinamiche, i
suoi giochi perversi e le fantasie che prendono possesso della vita reale; racconta anche, o meglio sottintende, una coppia
di attori che si interrogano sul meccanismo della messinscena e della creazione artistica in generale.
di e con: Christian Gallucci, Anna Sala
#prosa #studio #fair #adulti
Coperte Strette è Christian Gallucci e Anna Sala.Provenienti da differenti
esperienze formative e professionali, abbiamo trovato la nostra intesa poetica
in un teatro che affronta drammaturgie inedite o riscritture, dando corpo alla
parola detta ed esplorando l’adesione di pubblico e interpreti al meccanismo
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della finzione scenica. All’attivo due lavori: “Hotel Lausanne”, un’indagine
sull’identità attraverso la figura del sosia; “Si stava meglio”, una trilogia che
affronta il tema delle migrazioni da un punto di vista femminile, ancora in
fase di completamento.
Covello Bérnabeu
Un po’di più
DOMENICA 11 19.00/23.00 SALA 4
I semi di acero, altrimenti chiamati “semi elicottero”, hanno come caratteristica peculiare quella di volare. Questa abilità gli
consente di viaggiare comprendo così lunghe distanze per portare nuove vite lontano degli alberi padre. Questo processo
determina il formarsi di un tornado in miniatura che consente al seme, passando attraverso il caos e giocando con l’azzardo,
di generare o meno una nuova vita. Una ragazza, un ragazzo e una domanda: il m’aime? Come tra un vecchio gioco e un
antico rito, i due personaggi cercano la risposta nei semi che sembrano spiccare il volo. Un peu, beaucoup, passionnément,
à la folie, pas du tout le risposte alle loro domande, che però diventeranno spunto per descrivere lei e poi lui attraverso
quello che amano e non amano, passando dall’amore folle alla totale apatia, in un alternarsi di ruoli tra narratore e interprete,
usando come strumenti del racconto parola, danza, immagini e poesia.
di e con: Lorenzo Covello, Zoé Bérnabeu
#danza #studio #fair #adulti
Covello Bérnabeu Dall’estate 2015, abbiamo iniziato un percorso di studio
comune seguendo seminari internazionali con diversi coreografi come
Jos Baker, Giovanni Scarcella, La Macana, Tomislav English, Konstantina
Efthimiadou, Judith Sanchez Ruiz. Nell’estate 2016 abbiamo dato inizio a
una creazione, unendo i diversi linguaggi in cerca di una nuova forma ibrida.
Partendo dalle nostre diverse formazioni, stiamo scoprendo e costruendo un
immaginario comune attraverso la scrittura e la pratica condivisa, nei confronti
di tutte le fasi dell’intero processo creativo: ricerca, drammaturgia, messa in
scena e coreografia di corpo e parola.
Dal Divano
KARTONG HUS
Un gioco da ragazzi
SABATO 10 18.30/22.30 SALA 3
“Cominciare qualcosa di nuovo!” È un vero e proprio invito, quello di IKEA, a vincere la pigrizia fisica e mentale e a
lanciarsi nel nuovo. Così il colosso svedese esce sul mercato con l’ultimo modello sorprendente, destinato a conquistare i
giovani: il KARTONG HUS. Tradotto letteralmente perde un po’ di fascino, “casa di cartone”. Ma il prezzo è stracciato.Alle
prese con l’assemblaggio, ci sono tre giovani ragazzi, carichi di forti motivazioni, grandi aspettative e un vigoroso impulso
di indipendenza. Che lo spettacolo abbia inizio! Ma tutto si fa più complicato… quando dobbiamo prendere le misure con
noi stessi, quando vogliamo arredare il futuro senza avere certezze, quando cerchiamo delle istruzioni di vita che nessuno
ci darà.Insomma, il KARTONG HUS è una casa piccola, ma in cui è facile perdersi. Ancor prima che abbia preso forma.
di e con: Luca Annovazzi, Viviana Ferroni, Ivan Storsillo
#prosa #studio #factory #adulti
Dal Divano sono cresciuti l’intesa e il desiderio di stare insieme. Dal Divano
abbiamo sognato le cose in grande e ci siamo scontrati sulle piccole. Dal
divano siamo noi.Tre giovani attori appena formati e sfornati dalla scuola
Quelli di Grock. In questo percorso di 3 anni, abbiamo condiviso lavoro e
fatica, condotti da grandi insegnanti. L’esperienza e la collaborazione sono
state la spinta perché ci alzassimo, Dal Divano, per dare espressione teatrale
al nostro legame. Mentre la formazione di ognuno continua nei modi più
svariati, presentiamo a IT Festival il nostro primo progetto comune.
22
Daniela Iotti
Tempo di guace
VENERDÌ 9 18.00/23.30 SALA 4
Il progetto nasce dalla lettura delle poesie di Claudio Damiani, che guarda con uno stupore quasi fanciullesco il dramma
dell’esistere e in particolare il dramma della guerra. Guerra intesa non solamente come scontro armato, ma anche e soprattutto come guerra quotidiana, combattuta ogni giorno e che allontana dai desideri, dai sogni e dai bisogni del singolo
individuo; un’ombra perenne che sovrasta la storia dell’uomo, in una prospettiva antieroica, dove l’unico atto eroico è la
vita. Un senso forse lo si può trovare solo nella natura, che rimane radicata nel suo ordine, nonostante la guerra. In scena
c’è una donna con un tutù, che vive la sua giornata circondata da tutto ciò che l’allontana dalla sua vera natura e da ciò
che invece potrebbe aiutarla a ritrovarsi.
regia: Daniela Iotti, Claudia Casolaro drammaturgia: Daniela Iotti testi poetici: Claudio Damiani video: Ade Busnelli
con: Daniela Iotti
#prosa #studio #factory #adulti
Daniela Iotti inizia il suo percorso artistico con la danza per poi continuare
con il canto, approdando infine al teatro, in cui vede la possibilità di unire
queste tre discipline artistiche. Collabora con diversi teatri, compagnie e
associazioni culturali come Gens D’Ys, Dramatra, La nave dei folli, Teatro
Oscar, Teatrobliquo, Teatro Studio Novecento e Teatro Antonio Belloni, nel
ruolo di attrice, regista, drammaturga o insegnante. Partecipa a progetti
internazionali di interscambio culturale.
Davide Verazzani
Il 56
SABATO 10 19.00/22.00 SALA 5
Negli anni ’50, un intero popolo trovò se stesso, seguendo le imprese leggendarie di una Nazionale di calcio, che vinceva
sui campi di tutta Europa: l’Ungheria. La “Squadra d’Oro”, la chiamavano. Giocava con la leggerezza del vento e l’incoscienza
della gioventù, in un’avanguardia senza tempo per uno sport dalle leggi statiche. Il 4 novembre 1956 i carri armati sovietici che
entrarono a Budapest non distrussero solo il socialismo dal volto umano di Imre Nagy, ma anche questo sogno: molti giocatori
(fra cui Ferenc Puskàs, uomo simbolo e capitano) erano in tournée all’estero, e decisero di non tornare. Chi rientrò si unì ai pochi
rimasti, ma la malinconia aveva preso il sopravvento sulla gioia. E nulla fu più come prima. 25 anni dopo, verrà organizzata una
partita commemorativa, e molti ex amici si potranno finalmente rincontrare. Si rinfacceranno le scelte fatte? Capiranno che una
non-scelta è anch’essa una scelta? Ma soprattutto, si ricorderanno che, per vincere, bisogna essere uniti?
drammaturgia: Davide Verazzani musica: Davide Verazzani, Sara Sgrati immagini: Davide Verazzani, Sara Sgrati
con: Dario Sansalone
#prosa #studio #factory #adulti
Davide Verazzani è scrittore e autore milanese. Fra i suoi lavori: “La linea
dei topi”, web-serie nel 2015 in nomination al Los Angeles Web Fest e
vincitrice dei Rome Web Awards; “A Life With the Beatles”, monologo che
ha partecipato al Fringe Festival di Edimburgo nell’estate 2015; “Game of
Sforza”, lettura teatrale sulle vicende dei duchi di Milano, rappresentata nel
corso dell’Estate Sforzesca 2016; “L’ultimo Beatle”, biografia dell’assistente
dei Beatles, Neil Aspinall, uscita ad aprile 2017 per Edizioni Bietti.
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Debora Zuin
Il peso della formica
SABATO 10 19.30/22.00 SALA 1
“Il paesaggio dell’infanzia lascia tracce che per tutti gli anni successivi guideranno lo sguardo dell’essere umano nel
suo posarsi sui paesaggi. Il paesaggio dell’infanzia si insinua in noi”. Queste le parole di Herta Muller, premio Nobel per la
letteratura 2009, alla cui infanzia lo studio è appunto ispirato. Il paesaggio di cui si parla è quello della campagna, dell’isolamento, della solitudine: manifestazione della natura in tutte le sue forme, anche le più feroci. Lo sguardo dell’adulto
è colto nel tentativo di recuperare la misura dell’infanzia, la forza della sua poesia, ma soprattutto il senso di estraneità
con cui il bambino guarda il mondo che lo circonda. E in quella ritrovata misura incontrare inevitabilmente anche la paura,
riconoscendola perché ricordo di un timore archetipico, che sta dentro l’uomo, che tutti incontriamo appena facciamo il
nostro ingresso in questo mondo.
regia: Debora Zuin drammaturgia: Debora Zuin luci: Fabio Bozzetta movimenti: Flora Vannini con: Debora Zuin
#prosa #studio #fair #adulti
Debora Zuin Diplomata al Piccolo di Milano, Debora Zuin lavora con registi
quali Giorgio Strehler, Alfredo Arias, Peter Stein, Luca Ronconi, Marco
Baliani, Elio de Capitani. Stringe un lungo sodalizio con Federico Tiezzi
per cui è Ismene in “Antigone di Sofocle” di Brecht, Diamante nei “Giganti”
pirandelliani, Adela Quested in “Passaggio in India”, Lucia ne “I Promessi
sposi alla prova”, Rosaura nel “Calderon” pasoliniano. Collabora con il gruppo
milanese Animanera. Apparizioni cinematografiche con B. Bigoni, A. Sironi,
P. Greenaway, G. Salvatores. Premio Critica Imola, Premio Virginia Reiter,
premio Eleonora Duse emergente.
Deriva Clun
CYRANO DANS LA LUNE
Storia di un naso che voleva arrivare sulla Luna
SABATO 10 19.30/23.00 SALA 3
Una Luna, un marchingegno a rotelle, una spada, due attori-clown e la storia di Cyrano de Bergerac, in questo caso “osservata” attraverso il personalissimo sguardo dei due protagonisti. La relazione tra i due e i continui cambi di registro portano lo spettacolo a oscillare tra prosa e gioco clown, tra parodia e melodramma, fino a spostare la narrazione dal piano del
racconto dell’opera teatrale alla figura di Hercule Savinien Cyrano de Bergerac (colui che ispirò il testo di Edmond Rostand).
Un uomo realmente esistito e non un personaggio di fantasia, con una storia affascinante tutta da scoprire. Tra aneddoti
della vita reale di Cyrano e spunti tratti dal suo immaginifico romanzo “Viaggio sulla Luna”, il testo si intreccia inevitabilmente
con l’opera teatrale di Edmond Rostand. Ne emerge la figura suggestiva di uno spirito libero e a tratti impulsivo, di un
uomo coraggioso costretto ad affrontare con la sua spada e i suoi versi un gran numero di nemici, in nome della giustizia.
regia: Daniele Villari drammaturgia: Daniele Villari, Max Deluca musica: Max Deluca con: Daniele Villari, Max Deluca
#prosa #repertorio #fair #adulti
Deriva Clun Daniele Villari e Massimiliano Deluca si sono riconosciuti, inseguiti
e picchiati frequentando il percorso di formazione teatrale dell’Atelier Teatro
Fisico diretto da Philip Radice a Torino. La loro collaborazione nasce nel 2012
e il palcoscenico è lo spazio di gioco per la loro ricerca poetica caratterizzata
da alcuni elementi tipici come la dinamica e deriva clown, la miscela di
differenti linguaggi, i cambi di registro, il comico, il metateatro. Deriva Clun (Ex
Villari-Deluca) è una realtà indipendente, non accede ai contributi pubblici e si
sostiene con le proprie forze.
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DOMESTICALCHIMIA
IL CONTOURING PERFETTO
I Contorni Ideali in cui Vivere
DOMENICA 11 19.30/21.30 SALA 4
Se almeno una mattina della vostra vita, vi siete alzati dal letto e vi siete detti: “No. Oggi non esco. Perché dovrei? A proposito, perché mi sono svegliato?” - e magari poi avete deciso di passare tutta la giornata davanti allo schermo del vostro
computer, cliccando e navigando tra miliardi di link inutili e blog improbabili, se vi è successo almeno una volta, allora la
storia di Anita parla anche di voi. Perché racconta la nostra paura di vivere le emozioni e del nostro bisogno di condivisione.
Perché la quotidianità – reale e virtuale – del mondo di Anita è fatta di piccole manie contemporanee, comunissime e
apparentemente innocue, ma che spesso si rivelano come segnali di vere e proprie patologie. Quella di Anita, le fa dire ogni
giorno: “No. Oggi non esco”. E così la sua vita si trasforma in un perenne video-blog. che ciascuno può e deve avere di
fronte a ciò si ritiene ingiustificabile.
regia: Francesca Merli drammaturgia: Riccardo Baudino, Francesca Merli musica: Federica Furlani movimenti scenici: Elena
Boillat costumi: Nadia Gini luci: Isadora Giuntini, Silvia Laureti con: Zoe Pernici, Elena Boillat e Barbara Mattavelli
#prosa #repertorio #factory #adulti
DOMESTICALCHIMIA Nel 2014, Francesca Merli (regista), Riccardo
Baudino (drammaturgo), Elena Boillat (perfomer e danzatrice) e Federica
Furlani (sound-designer) fondano la compagnia DOMESTICALCHIMIA.
Intorno a questo nucleo gravitano gli attori degli spettacoli diversi in ogni
progetto. Quali sono le facce delle nuove nevrosi che ci camminano dentro
e intorno? Come stanno mutando le nostre relazioni affettive? I personaggi
di DOMESTICALCHIMIA incarnano queste domande, agendo all’interno di
spettacoli che si fondano sulla drammaturgia e sullo studio dei movimenti
dell’attore in relazione al sound design.
dueditre
Protogonos
DOMENICA 11 18.30/22.30 SALA 4
“Solamente una gola vuota, del puro spazio spalancato. Simile a un uccello dalle immense ali nere regnava Nyx, la Notte.
Il suo grembo di tenebre si gonfiò all’alito fecondatore del vento e così nel vuoto venne deposto un uovo d’argento. D’oro
erano invece le ali di colui che [...] balzò presto fuori dall’uovo e fu pertanto il Protogonos, ‘il generato per primo’.” - Mito
cosmogonico orfico, A. Cerinotti - La creazione prima di dueditre, “Protogonos”, ha inizio con quell’uovo, dalla cui rottura si
sviluppa il disorientamento, dato dal confronto con una realtà nuova, priva di riferimenti noti: una condizione che sollecita
una ricerca di collocazione, non solo fisica. Una riflessione generata da una consapevolezza personale, una realtà che
l’uomo ritrova periodicamente nella propria vita. Il primigenio fronteggia la realtà senza codici preordinati. Non ha risposte
scritte in sé. Pensa. Ragiona. Sceglie. Si scopre uomo, capace di trovare soluzioni. Tra bianco e nero c’è sempre la terza via.
di e con: Vittoria Franchina, Michela Priuli, Elena Valdetara
#danza #studio #factory #adulti
Dueditre è un progetto nato dall’affinità artistica tra Vittoria Franchina, Michela
Priuli ed Elena Valdetara. Un comune desiderio di collaborazione creativa
nato dopo il percorso formativo presso l’accademia Susanna Beltrami/
Dancehaus. Dueditre si basa su un’idea di lavoro che mira alla suggestione
visiva attraverso tutti i codici della scena, con attenzione particolare all’uso
del corpo nel suo essere materia espressiva.
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DVP Teatro Espresso
Una Voce di Donna
Blood and Secrets
VENERDÌ 9 19.00/23.30 SALA 2
Lo spettacolo si articola in tre episodi differenti: Clitemnestra, Una voce di donna e Lena. Ad accomunarli è il sentimento
d’amore totalizzante che le protagoniste vivono e che si impone loro come un anatema, malattia e vocazione insieme.
L’episodio presentato a IT Festival, è tratto dalla drammaturgia di Jean Cocteau e porta sulla scena il disperato amore di
un’amante, il suo bisogno d’amore, la sua solitudine… è il monologo di una donna che lotta ostinatamente, con i denti e
con le unghie, per non soccombere in quell’attesa lacerante e in quello spazio stretto, in cui l’uomo assente, la confina. A
dividere la scena con lei, un demiurgo, ordinatore del cosmo, detentore di armonia e giustizia, che filosofeggia con ironia.
Una peculiarità del lavoro, è stata la scelta di utilizzare come supporto alla narrazione la video- art. La composizione dello
spettacolo, è concepita come una vera e propria scultura scenica, che attraverso un approccio sinestetico di immagini e
parole modella su di sé il racconto.
regia: Chiara Passaniti drammaturgia: Chiara Passaniti video art: Matteo Balsamo con: Giulia Ines, Marco Signorile
#prosa #repertorio #fair #adulti
DVP TEATRO ESPRESSO sta per drammaturgia, voce e parola e descrive
il tentativo di declinare nell’imminenza contemporanea, il teatro classico.
Il gruppo è in divenire, e accomuna in una medesima visione estetica, tre
artisti provenienti da percorsi umani e professionali diversi. Teatro Espresso
perché è grande l’urgenza, di raccontare storie ed esplorare le molteplici
sfumature del sentire. Il gruppo è composto da Chiara Passaniti attrice,
regista e drammaturga, Giulia Ines attrice e cantate e Marco Signorile attore.
Effetto Morgana
Semmelweis
Una breve storia dell’Igiene
DOMENICA 11 21.00/23.30 SALA 5
A partire dalla storia del Dottor Semmelweis, che venti anni prima di Pasteur, nel 1846, ebbe l’intuizione della contaminazione batterica, studiando i casi di febbre puerperale nell’ospedale di Vienna, e che morì in manicomio, inascoltato e inviso
all’ambiente accademico, una riflessione sulla scienza, il progresso, l’ignoranza e l’oscurantismo che torna più che mai attuale oggi, con le polemiche sui vaccini e le teorie del complotto che sembrano gettare il mondo in un moderno medioevo.
regia: Serena Piazza drammaturgia: Fabio Banfo con: Fabio Banfo
#prosa #studio #factory #adulti
Effetto Morgana La compagnia Effetto Morgana, fondata nel 2015, ha
all’attivo diversi spettacoli: “Swing for Life!”, “Quello che le donne non dicono”,
“Creditori”, “Alfredino - L’Italia in fondo a un pozzo”. Socia permanente del
Teatro Libero di Milano dal 2016, la compagnia pone al centro della sua
poetica la narrazione, la storia, con particolare attenzione al linguaggio, sia
nella sua declinazione lirica, sia nel legame con la nuova drammaturgia. Lo
spettacolo “Alfredino”, presentato a IT Festival nel 2016, è in tournée in tutta
Italia, all’interno di diverse rassegne e festival, da Roma a Torino, Reggio Emilia
e a Milano nella primavera del 2017.
26
Elektromove
visual and performing art
Amari Ka - Talk about love
venerdì 9 19.30/23.00 SALA 4
“Quando acquisisco un po’ di autostima, scarico Grindr, e nell’arco di poche ore la perdo tutta. In ogni caso persevero e
aspetto sempre quello speciale, che alla fine arriva sempre: è già successo molte volte. P.s. Rispondo a tutti.” Amari Ka è
un viaggio musicale e performativo attraverso l’autismo tecnologico e la comunicazione delle emozioni. La mancanza della
fisicità e “olfattività” del linguaggio on-line crea una condizione di solitudine affettiva, di mancanza dell’incontro reale con
l’altro. Nell’epoca digitale, le chat contribuiscono a creare la giusta distanza dal mondo dell’altro, una sorta di via di mezzo
tra l’urgenza dell’esserci, di toccarsi, di accarezzarsi, che caratterizza l’innamoramento e l’Amore, e la rassicurazione di una
possibile disponibilità affettiva. L’amore può adoperare la tecnologia per nascere, crescere e sintonizzarsi, ma un utilizzo
esclusivo dell’etere non aiuta l’amore nella sua pienezza, e in tutte le sue declinazioni.
di e con: Marco De Meo dJ Set: Riccardo Modica
#teatromusicale #studio #fair #adulti
Elektromove Il progetto nasce nel 2010 e ha lo scopo di stimolare la
collaborazione tra artisti visivi e performers. Marco De Meo creatore del
progetto, è autore e interprete di performance visionarie e suggestive, dedicate
a temi sociali, attingendo dalla vita quotidiana per recuperare l’essenza del
pensiero e della parola. Il progetto si nutre della contaminazione di linguaggi
diversi e orizzonti di esplorazione inediti, attingendo dall’animazione notturna,
al teatro fisico, dal mapping video, alla musica elettronica e alla scenografia
digitale, costruendo un linguaggio teatrale primordiale, immediato, di percezione.
Elena Guerrini
#vie delle donne
Poche e quasi tutte sante
DOMENICA 11 21.00/23.30 SALA 1
Le donne a cui è stata dedicata una via? “Sono poche e quasi tutte sante!” Questo mi ha detto l’omino all’anagrafe di
Orbetello, quando sono andata a rinnovare la mia carta di identità. E ci ho riflettuto, su quelle parole, che sembravano uno
scherzo, ma che erano attuali e vere. In Italia, le vie dedicate alle donne sono circa il 4% del totale, un’inezia, eppure anche
le donne hanno costruito la storia del nostro paese. Ho incontrato amiche, il gruppo di Toponomastica Femminile, che deve
molto alla perseveranza di Maria Pia Ercolini che lo ha formato, e mi sono lasciata attraversare dalle storie, mettendomi
in ascolto. Alfonsina Strada, che nel 1924 corre come prima e unica donna il Giro di Italia tra gli uomini; Santa Marina la
Travestita, la santa patrona di Venezia, che visse tutta la vita in abiti maschili, e solo al momento della vestizioni post mortem,
i confratelli capirono tante cose; e ancora storie di soldatesse, ricercatrici, pedagogiste… E tu a chi dedicheresti una via?
di e con: Elena Guerrini produzione: Davide Di Pierro
#prosa #studio #fair #adulti
Elena Guerrini Nasco in Toscana nel 1970, sono attrice, drammaturga e
mamma di Dario. Ho lavorato con la Valdoca di Mariangela Gualtieri e Cesare
Ronconi, oltre che con Pippo Delbono dal 1995 al 2007. Dal 2007 sono narra/
attrice e ho creato tre monologhi: “Orti Insorti” sulla civiltà contadina; “Bella
tutta!” sull’accettarsi come si è; “Alluvioni”, sul fango della cultura e dell’Italia.
Ho pubblicato per Garzanti e Stampa Alternativa. Nel cinema ho lavorato
con Avati, Arau, Corsicato e recentemente nella “Pazza Gioia” di Paolo Virzì.
“Poche e quasi tutte sante #vie delle donne”, è il mio quarto progetto produttivo.
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Fartagnan
APLOD
VENERDÌ 9 19.00/22.00 SALA 4
In un futuro non troppo lontano, il governo ha dichiarato illegale produrre e caricare in internet materiale video. Siti come
YouTube sono stati chiusi e dichiarati fuori legge. Nei meandri del web però esistono siti pirata dov’è ancora possibile condividere video. Il più famigerato di tutti è APLOD dove un videomaker può guadagnare un sacco di soldi caricando il video
divertente di un gattino. In questo mondo, a metà fra un romanzo di G. Orwell e una sceneggiatura dei fratelli Cohen, dove
tutti sono dediti al lavoro, il nostro protagonista viene licenziato. Spinto dal peso delle bollette e dell’affitto da pagare, e stufo
di vivere una vita quasi ai margini della società, decide di mettere su un’associazione criminale per produrre video pirata da
caricare in rete e fare un mucchio di quattrini. regia collettiva: Fartagnan drammaturgia: Rodolfo Ciulla video: Matteo Giacotto con: Michele Fedele, Matteo Giacotto e
Giacomo Vigentini
#prosa #studio #factory #adulti
Fartagnan Che vuol dire Fartagnan? Nulla. Chi sono questi? Meglio non
domandarselo. Da dove vengono? Fidatevi, non volete veramente saperlo.
Fartagnan non vuole fare teatro per tutti: vuole fare teatro per i nerd, per i
collezionisti di selfie, per i tubenauti solitari, per i seguaci del DioNetflix, per
coloro che amano carnalmente il loro divano, per i commentatori di Brazzers,
per quelli cresciuti a pane e Tarantino, per i viaggiatori psichedelici, per i
gamers notturni… insomma per tutti coloro che a teatro non ci vanno. Noi
facciamo teatro per loro. Arriva Fartagnan! Una per tutti e tutti fatti.
Fenice dei Rifiuti
Tigerman Fine di un killer VENERDÌ 9 19.00/22.30 SALA 3
Non so come, quando e perché ho iniziato a uccidere. So solo che nella stanza accanto c’era un bambino che gridava
e la sigla di un cartone animato che raccontava i combattimenti di un uomo che indossava una maschera da tigre. Quella
sigla è stata il jingle dei miei giorni. Un ritornello che è diventato un’ossessione e che ho iniziato a usare per non sentire
più le voci di altri bambini nella stanza accanto. Quel bambino non mi ha fermato. Ho imparato a uccidere tutti, con sempre
maggiore precisione e cura del dettaglio. Ho imparato le tecniche per farlo senza sofferenza e quelle per procurare dolori
infiniti. Ho viaggiato fuori e dentro di me, stando sempre attento a lasciare qualche traccia omicida del mio passaggio. Il 25
marzo del 1971, l’Uomo Tigre ha commesso il suo unico omicidio, trafiggendo la schiena del suo avversario con una trave
di legno. Il 25 marzo, io ho commesso il mio ultimo omicidio, facendo a pezzi la mia ignara vittima. Come sempre, ho infilato
il suo corpo in un sacco e l’ho trascinato fino a casa. Poi ho guardato dentro al sacco. E ho capito che non avrei ucciso più. regia: Alessandro Veronese, Michela Giudici drammaturgia: Alessandro Veronese, Michela Giudici con: Alessandro Veronese
#prosa #studio #fair #adulti
Fenice dei Rifiuti nasce nel 2014, fondata da Michela Giudici e Alessandro
Veronese con Francesca Gaiazzi. Fenice dei Rifiuti si occupa di teatro civile.
Spicca, tra gli altri, il progetto Teatri d’Indagine nel quale si analizzano recenti
casi oscuri della storia italiana. Parallelamente è proseguita la rivisitazione
“anarchica” dei classici e il confronto con il teatro contemporaneo anglosassone
e mitteleuropeo. La novità nel lavoro di Fenice dei Rifiuti è rappresentata dalle
scritture collettive, grazie alle drammaturgie sviluppate a quattro mani da Michela
Giudici e Alessandro Veronese.
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Francesco Carrubba
Canzoni quasi d’amore
VENERDÌ 9 21.30/23.00 PIAZZALE
Uno storytelling con musica live che intreccia le poesie del libro Canzoni quasi d’amore di Francesco Carrubba e di alcuni
grandi scrittori italiani. I testi, tra ironia e versi melodici, danno lo spunto per riflettere e sorridere sulla società e per raccontare storie che permettano al pubblico di immedesimarsi immaginando personaggi e situazioni. L’introduzione delle poesie,
la loro interpretazione e la trama puntano infatti al coinvolgimento diretto del pubblico e all’interazione con gli spettatori. Lo
storytelling è arricchito dall’accompagnamento musicale di un chitarrista che suona dal vivo improvvisando sull’onda delle
emozioni delle letture, per coinvolgere le orecchie e il cuore.
di e con: Francesco Carrubba.
#performance #repertorio #collateral #adulti e ragazzi (dagli 11 anni)
Francesco Carrubba Autore di poesie, racconti e canzoni, mi diverto con
reading (anche musicali), performance e iniziative di Poesia In Strada: testi
istantanei composti con la macchina da scrivere. Ho ottenuto l’accesso
alle semifinali lombarde di Poetry Slam in programma a maggio 2017.
“Canzoni quasi d’amore”, con una nota di Stefano Benni nell’introduzione,
è il mio libro di poesie pop, finalista e premiato in vari concorsi letterari.
L’ho presentato a esempio a Milano (all’Arci Bellezza e a Casa Merini per
Bookcity), a Torino, a Pavia, a Como, a Villa Tittoni a Desio (MB), a Radio
Marconi e a Radio Popolare..
Fumatori di Carta
Expat Underground
SABATO 10 18.30/22.30 SALA 4
EXPAT UNDERGROUND racconta l’incontro-scontro fra Cecilia Anna Elvira Bonelli, moderna emigrante, e Londra, eldorado contemporaneo, ambito da generazioni di giovani italiani. Cecilia arriva a Londra per provare a inventarsi il futuro che
ha in mente. Tra mille mestieri improbabili e in condizioni disumane, che un italiano in patria non accetterebbe mai, nuove
amicizie e incontri con le più disparate personalità, Cecilia si ritrova sola ad affrontare il caos e le mille luci di una Londra
multietnica, in cui realizzare i propri desideri e costruire rapporti duraturi diventa un’impresa titanica.
regia: Alessia Gennari drammaturgia: Cecilia Gragnani, Jvan Sica con: Cecilia Gragnani
#prosa #studio #fair #adulti
Fumatori di Carta è un collettivo artistico formatosi nel giugno 2008. Il
primo lavoro “Last Blues, To Be Read Some Day” debutta per il centenario
della nascita di Cesare Pavese, va in scena al Festival Fuorifesta di Milano e
al Teatro Filodrammatici di Piacenza. Durante il Festival Pavese 2009 tra la
compagnia e la Fondazione Pavese nasce una collaborazione che porta ad
“Avrei Voluto Fare Del Cinema...” presentato poi al Festival LaMaMa Spoleto
Open. In seguito si creano collaborazioni e progetti fra l’Italia e il Regno
Unito, da qui la nuova denominazione Fumatori di Carta/Paper Smokers.
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Gesti per Niente
Sconcertate
VENERDÌ 9 19.30/23.00 SALA 3
La vita di Agnese, veneziana custode di un teatro e appassionata di Rock Inglese, si scontra con quella di quattro eccentriche musiciste straniere, arrivate nella sua città per suonare Vivaldi. Dalla fibrillazione iniziale per il concerto serale, le quattro
passano allo sconforto a causa della mancanza degli strumenti, che sono rimasti bloccati all’aeroporto. Tuttavia il quartetto,
con Agnese, decide di organizzare e improvvisare un concerto senza strumenti, con corpo, voce e tanta immaginazione
del pubblico. Come autrici, nella creazione di questo progetto abbiamo deciso di seguire i due filoni principali che ci hanno
toccate personalmente: il confronto con la vita veneziana e con le sue problematiche quotidiane; l’incontro con le realtà
amministrative che una giovane compagnia teatrale si trova a dover affrontare nell’organizzare un evento artistico (SIAE,
INPS, ecc).
regia: Gesti per Niente drammaturgia: Gesti per Niente con: Claudia Bellemo, Silvia De Bastiani, Rossana Mantese, Elena
Nico, Alessandra Quattrini.
#teatromusicale #repertorio #fair #adulti
Gesti per Niente La compagnia teatrale Gesti per Niente è composta da
cinque attrici diplomate nel 2013 presso l’Accademia Teatrale Veneta di
Venezia, che hanno cominciato la loro attività dando vita al progetto “Cicchetti
di Teatro”, per portare uno spettacolo teatrale in luoghi dove il teatro “non
si fa”, per catturare il pubblico che a teatro “non ci va”. Altri progetti sono:
“Mar-se” (menzione speciale al PNGRT di Udine); “Super Spicy Market”,
progetto semifinalista al Premio Scenario 2015; “Mythology Stars”. Tutti i
progetti della compagnia sono scritti e diretti collettivamente.
GLI ARTIMANTI
Progetto DOMINO
(“Fabrizio + Il rinoceronte”)
VENERDÌ 9 18.00/22.00 SALA 3
Due testi che mettono a fuoco l’Io domino in un mondo e una società apparentemente lontani da noi, che trascinano
Fabrizio, ormai delirante, tra i bidoni della spazzatura, e Bèrenger in un girone tirannico da cui è risucchiato. Questo “imperialismo istintivo e profondo, biologico, che pervade le piante, le creature, gli uomini, le nazioni” (E. Ionesco), uccide la
coscienza dell’uomo e la sua libertà. È il meccanismo che sta alla base dei due lavori, che fa incontrare e specchiare i due
giovani protagonisti, così simili tra loro ma con due coscienze e due modi di reagire completamente diversi. DOMINO nasce
dall’incontro tra le compagnie Gli Artimanti e Linee Libere, per la creazione di un progetto che veda protagonisti due lavori il
cui centro è un’idea tematica, artistica ed etica comune e la cui peculiarità è la collaborazione tra giovani registi e attori che
affrontano personaggi, lingue e autori differenti, per una continua metamorfosi dei corpi, dei ruoli e dei mondi.
FABRIZIO regia: Manuel Capraro drammaturgia: Manuel Capraro con: Antonello Azzarone, Salvatore Costa IL RINOCERONTE
regia: Irene Di Lelio drammaturgia: E. Ionesco con: Antonello Azzarone, Salvatore Costa, Lorenzo Tolusso
#prosa #repertorio #factory #adulti
GLI ARTIMANTI La Compagnia teatrale GLI ARTIMANTI nasce nel 2007.
Tra i primi lavori: “Caligola di Camus”, “Sogno di una notte di mezza estate”
di Shakespeare, Festival Fantasio Piccoli. Dal 2015: “DOMINO – Fabrizio”,
semifinale Dante Cappelletti, debutto al T. Elfo Puccini di Milano, residenza
artistica e repliche al T. Potlach di Fara Sabina gemellato con Odin Teatret di
E. Barba, al T. di Sacco di Perugia, T. Biondo di Palermo, T. India di Roma;
“DOMINO - Huis Clos”: T. Elfo Puccini; “Speed Date Hotel”: residenza artistica
T. Potlach; “DOMINO - seminario” presso Dass Università Sapienza di Roma.
30
Corinna Grandi
Cosa Sarà Mai
SABATO 10 18.30/22.30 SALA 1
Parlare di fertilità, maternità, femminilità al giorno d’oggi è molto difficile. Non tanto perché si voglia rompere un archetipo
narrato dai media o perché vi sia stato detto più del tutto, più del necessario, ma perché a nostro avviso rimane pur sempre
un tabù con il quale andare piano. Parlare della figura della mamma, della mamma oggi, è come parlare degli ebrei e non
poter essere ironici, del maschilismo senza poter dare la colpa alle donne, dell’infanzia senza poter odiare il ricatto della
tenerezza. Mettiamo una donna sulla trentina, italiana, precaria e col dubbio di essere incinta. Solo che lei non è una vittima.
Lei non è solo bella e intelligente. Lei non è solo contro la violenza sulle donne. Diciamo che possiamo aprire l’archetipo
e dire che ha qualche amante e non è una troia, ha avuto e ha esperienze omosessuali e non è confusa, odia quelli di
sinistra e non è di destra. O quasi. moto interiore che ciascuno può e deve avere di fronte a ciò si ritiene ingiustificabile.
regia: Carolina Della Calle Casanova con: Corinna Grandi
#prosa #studio #factory #adulti
Carolina Grandi A seguito dell’esperienza svolta con la compagnia
casanova&scuderi per il progetto “Aldilà di tutto”, Grandi e Casanova decidono
di affrontare la realizzazione di un monologo il meno femminile possibile. Corinna Grandi ha studiato presso il Teatro Libero e frequentato numerosi
laboratori (Paolo Rossi e la Baby Gang, Walter Leonardi, Vladimir Olshansky,
Paolo Nani e altri). Attrice di inclinazione comica, si avvicina al mondo della radio
e della clownerie, e dopo alcune esperienze in tv approda a Zelig Off e Zelig
Circus nel 2013. “Cosa sarà mai” è il primo monologo teatrale che affronta. Gruppo Teatrale
Esperimente
Un giorno qualunque
VENERDÌ 9 18.00/23.00 SALA 5
Cosa rimane di un poeta? Oltre le pubblicazioni, oltre la carta scritta, cosa rimane della sua poesia? Partendo dallo studio
della vita e dalle opere di Alda Merini, ci siamo domandati: cosa è rimasto di lei oltre le decine di libri stampati? E se tutta
la poesia, la sua fantasia e la sua immaginazione si fossero incarnate in un essere vivente? Questo essere, questa entità,
che aspetto avrà? Cosa penserà? Che rapporto avrà con il suo creatore? E soprattutto, dopo la morte di Alda Merini, cosa
farà questa creatura fatta di poesia per il resto della sua vita? Un Giorno Qualunque si è nutrito delle sensazioni dateci dalla
Casa Museo Alda Merini, dove è stato creato e allestito, e dove gli oggetti originali appartenuti alla poetessa di Milano si
sono trasformati nella nostra scenografia. Una piccola riflessione sul valore della poesia ai giorni nostri – a cominciare dalla
poesia di Alda Merini - e su come questa abbia ancora il potere di infiammare gli animi e donare speranza.
regia: Alessia Punzo drammaturgia: Rodolfo Ciulla supervisione artistica: Giuseppe Musmarra vdeo: Chris Zecca
fotografia: Antonio Occhiuto grafica: Pomilio’s art con: Selene Demaria e Alessia Punzo
#prosa #repertorio #factory #adulti
Gruppo Teatrale Esperimente Nel 2012, quasi per gioco, tre amici e
colleghi d’accademia fondano il Gruppo Teatrale Esperimente. Il primo lavoro
è “Esperimente” portato in scena lo stesso anno al centro culturale Forma
in arte; nel 2014 realizzano “Guardami”, affrontando il delicato tema della
violenza sulle donne; lo spettacolo vince la rassegna teatrale Spazio Luce e
va in scena a Campo Teatrale. Nel 2016 intraprendono un nuovo percorso:
ispirato alla vita e alle opere di Alda Merini, creano “Un Giorno Qualunque”,
interamente creato e allestito dentro la casa museo a lei dedicata.
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Guinea Pigs feat. Anelo1997
Sovra/Esposizioni
VENERDÌ 9 21.00/22.30 PIAZZALE
Sovra/Esposizioni è un’istallazione ludica, fisica e sonora a disposizione del pubblico e degli artisti. Una struttura interattiva,
tra scultura e architettura, che può essere agita o abitata, agita da spettatori e abitata da performer o viceversa. Sovra/Esposizioni indaga il limite tra l’artista che si esibisce e il pubblico che lo guarda e lo ascolta o viceversa. Gli spettatori, guidati
dagli artisti della compagnia, possono interagire con la struttura, possono giocare con il suo dispositivo sonoro, possono
decidere per quanto tempo abitarla e come. Delle semplici regole serviranno a farne buon uso. Che cosa accade di quella
stessa installazione, quando se ne appropriano gli attori, i performer? Quando diventa veicolo di senso e contenitore di
significati scelti e non casuali? Sovra/Esposizioni è un’indagine sul rapporto tra “atto scenico” e “percezione del pubblico”,
sul rapporto che si instaura tra chi agisce e chi osserva, tra chi parla e chi ascolta, tra fiction e realtà.
regia: Riccardo Mallus drammaturgia: Giulia Tollis dispositivi sonori: Gianluca Agostini ideazione: Guinea Pigs e Laboratorio
Anelo1997 architettura scenica: Laboratorio Anelo1997 con: Marco De Francesca, Francesco Martucci
#performance #studio #collateral #adulti
produzione “Casca la terra”, dell’autore Fabio Chiriatti. Anelo1997 realizza
strutture e architetture, diagrammi di relazioni fra gli uomini con lo spazio:
sentire diviene una forma che occupa uno spazio con cui scontrarsi. Anelo
intralcia spazi pubblici, mostre d’arte e di design, case private.
Guinea Pigs nascono a Milano e col primo spettacolo “Atti di Guerra”
debuttano nel 2016 al Festival Primavera dei Teatri di Castrovillari e replicano
in festival e rassegne dedicate alla scena contemporanea nazionale. Nel 2017
con il Teatro Out Off di Milano vincono il Bando SIAE Sillumina per la nuova
Il bianco inizio
Meeting the stranger
VENERDÌ 9 22.00/23.30 PIAZZALE
Partendo dalla famosa frase di Arthur Rimbaud ‘’Je est un autre’’ (Io è un altro) indaghiamo temi quali identità, confini,
differenze, marginalità, etc. ‘’Catturati nel sonno della nostra età / Un messaggio ripete che il mio posto è qui / Mostra tutti i
vantaggi e le comodità / You know falling in illusion’’. Sul filo tra quotidiano ed extra-ordinario si offre l’opportunità della conoscenza con l’altro da sé, sensazione di perdita di identità ed incontro di solitudini, senso di libertà, dove tutto è possibile
e plausibile. Le norme del viver comune saranno riscoperte o inventate. Tu. Io. E ognuno nel mezzo. Persone di ogni sorta,
credo e backgrounds. Nessuno di noi è la stessa persona, ma quando siam connessi diventiamo una comunità, una città.
di e con: Chiara Casorati, Simone Malan, Massimo Todini suono: Fabio Ogam Malizia
#performance #studio #collateral #adulti
Il bianco inizio Gruppo di artisti con percorsi di formazione e linguaggi espressivi
differenti che organizza progetti site specific, finalizzati all’esperienza diretta e
immediata del pubblico, il quale, interagendo con i performer, sperimenta nuove
soglie di relazione, lasciandosi contagiare dall’immersione nelle arti performative.
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Irene Serini
ABRACADABRA
incantesimi di Mario Mieli, il mago del gender
DOMENICA 11 21.00/23.00 SALA 2
Chi era Mario Mieli? Il mistero resta al di là della risposta. Se è vero che le idee migliori, riescono a germogliare quando
chi ha piantato i semi è morto e sepolto da anni, inascoltato da tutti, è anche vero che Mario Mieli è morto suicida una
trentina d’anni fa: dovremmo essere pronti! Tutti gli uomini sono donne e tutte le donne sono uomini. Sembra la frase di
un incantesimo, ma è anche uno degli infiniti modi per iniziare un viaggio, mano nella mano a chi con ironia, intelligenza, e
struggente dolcezza, ha saputo uscire dagli argini ristretti di sessualità e identità di genere. Dal momento che il gender è un
principio d’ordine, il monologo, disordinatamente, vedrà in scena una donna che esibirà la sua femminilità anticonvenzionale,
raccontando Mario Mieli che a sua tempo esibì una maschilità felicemente femminile... e i contraccolpi magico-stupefacenti
che ne derivano.
di e con: Irene Serini regia: latitante
#prosa #studio #fair #adulti
Irene Serini si è formata alla Scuola del Piccolo Teatro di Milano. Premio
Hystrio alla vocazione. Diretta da: Luca Ronconi, Tonino Conte, Serena
Sinigaglia, Gioele Dix, Alessandro Marinuzzi, Filippo Renda, Marcela Serli,
Nicola Alberto Orofino, Laura Sicignano, Giacomo Veronesi. Interpreta:
Shakespeare, Euripide, Boccaccio, e diversi autori contemporanei tra cui
John Barrow, Jonathan Coe, Petter Rosenlund, Axel Hellstenius e se stessa
(in “Moana Porno-Revolution”, monologo dall’avvincente titolo). Scrive
“Caleidoscopic*”, racconto lungo spacciato per romanzo breve, edito in
ebook da Scrimm edizioni.
Ivana Petito
Simone eD io
DOMENICA 11 19.30/22.00 PIAZZALE
Uno studio dedicato a Simone Weill pensatrice, filosofa, mistica del pensiero destrutturato non logico. Le sue parole
sono tradotte in brevi danze, movimenti, azioni.
Una trinità = 1 donna in carne e ossa; 2 marionette in carta e legno.
A pensarci bene: perché Simone? Per il modo sfacciato in cui ha scritto “quando la tua casa è tutta ordinata, è lì che
arriva il disastro” S. W.
di e con: Ivana Petito
#danza #studio #collateral #adulti
Ivana Petito Napoletana, dal 1997 lavora come danzatrice professionista: A.
Borriello, Teatridithalia, Dejà Donné, Sosta Palmizi, E. Cosimi, teatro Kismet,
teatro Archivolto, Alef, Segni particolari, il filo di paglia. Del 2006 è l’assolo:
“Dialogo per una zebra” prodotto dalla Junge Hunde e da Sosta Palmizi.
Del 2011 è l’assolo “L’animatrice-colei che prende la parola” sostenuto dal
network Anticorpi XL. Nel 2015 realizza con Carpaneto il duo “Arie di carta”
prodotto da Napoli Fringe Festival. Attualmente impegnata nella realizzazione
del solo “Simone eD io” finalista Bando del Sacro 2017.
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LabEx-Laboratory Experiences
ANNA POLITKOVSKAJA
IN MEMORIAM
VENERDÌ 9 21.30/23.30 SALA 1
Norén, autore svedese tra i più conosciuti in Europa, dedica il suo testo duro e feroce “A. Politkovskaja in memoriam” alla
giornalista russa assassinata. I personaggi sono dei reietti, sfruttati e maltrattati. L’amoralità è espressa nella crudeltà del
linguaggio. Il testo è un “j’accuse” indirizzato ai potenti che vessano sempre i deboli. Anna è il simbolo della lotta e della
denuncia. Interni fatiscenti in una periferia urbana degradata e miserabile, luoghi di ordinaria disperazione come la stazione
o edifici industriali abbandonati: questi gli spazi e le atmosfere entro cui s’intrecciano le storie di genitori e figli, perseguitati
e persecutori allo stesso tempo. Lo spettacolo è stato presentato all’OCA, marzo 2013, in collaborazione con Comune di
Milano, Ambasciata di Svezia e Dip. di Scienze Umane per la Formazione “R. Massa” Università degli Studi Milano Bicocca;
Festival Estate Radicondoli, agosto 2014 e Festival Asti Teatro Dir. Pippo Delbono, giugno 2015.
regia: Salvino Raco drammaturgia: Lars Norén video: Giulio Dimitri suono: Nicola Tripaldi con: Antonella Morassutti e Enzo Giraldo
#prosa #repertorio #fair #adulti
LabEx La compagnia LabEx è stata fondata da Malacarne, Raco, Baldinotti nel
2009. Progetti: “Midrash Hikayat” di P. Matvejevic, regia di Raco co-produzione
La Biennale di VE Teatro 40° 2009; “Anna Politkovskaja in memoriam”
di Norén, regia S. Raco OCA MILANO 2013-Festival Estate Radicondoli
2014-Festival Asti Teatro 2015; “Global Gay” di F. Martél – XXI Triennale di
Milano, drammaturgia di Angelo Vannini, regia di S. Raco.
LabEx si ispira a testi letterari di autori contemporanei, inchieste giornalistiche
o fatti di cronaca. Elemento trasversale ricorrente è l’indagine storico-sociale.
Laura Formenti
Sono una bionda,
non sono una santa
SABATO 10 18.00/23.00 SALA 5
Un esilarante, dissacrante e originalissimo spettacolo di Stand up comedy capace di coinvolgere, far ridere e riflettere sia il pubblico femminile sia quello maschile. Armata solo di un microfono Laura farà ridere il pubblico con una comicità diretta, fuori dagli
schemi e senza censure, parlando a ruota libera di ruoli sociali, sesso, politica, religione e di tutte le cose che ci fanno arrabbiare.
Perché a 30 anni continuano a chiederti se hai figli? Come sarebbe il mondo se ragionassimo per statistiche e non per titoli
di giornale? I tedeschi conquisteranno il mondo? E se Dio fosse donna?
di: Laura Formenti e Giuseppe Della Misericordia con: Laura Formenti
#cabaret #repertorio #fair #adulti
Laura Formenti si dedica alla stand up comedy da circa tre anni e fa parte
del cast dei programmi “Natural Born Comedians” e “Stand up comedy” su
Comedy Central (Sky). In tv è stata nel cast di “Colorado” (Italia1), “Copernico”
(Comedy Central) e della sitcom “Alex e Co.” (Disney Channel). Lavora come
attrice in Italia e all’estero da più di dieci anni con diverse compagnie.
Giuseppe Della Misericordia è sceneggiatore (lungometraggi e varie web series),
autore di cabaret per comici televisivi e autore teatrale (vincitore del Premio
“Una commedia in cerca di autori”).
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LE BRUGOLE
RENT PARTY
SABATO 10 21.00/23.00 SALA 1
Concerto per voce di donna e chitarra elettrica. Un grande blues materno. Ispirandoci alle biografie di importanti cantanti del panorama blues, jazz e rock internazionale, ci facciamo testimoni riconoscenti di una continuità artistica nell’oggi. Bessie Smith: voce dal carattere inconfondibile, maltrattata dagli uomini, alcolizzata, morta in povertà e riposta in una bara non adeguata al suo valore, fino a che una delle cantanti di punta della Columbia di nome
Joplin, si adoperò a sostenere le spese per un piccolo monumento sulla lapide, con su scritto “THE GREATEST
BLUES SINGER IN THE WORLD WILL NEVER STOP SINGING”. Da qui scaturisce una “nostalgia di donna”, d’artista ribelle, pura, popolare, affamata d’amore verso entrambi i sessi, viva e graffiante qualsiasi convenzione sociale.
Ci immergeremo in un’atmosfera dissacrante, e prenderemo parte a un “Rent Party”. Pronti a sentire i “diavoli blu”? Stanno
lì accanto a voi, e se non li vedete... di sicuro vi sono cascati nelle mutande.o interiore che ciascuno può e deve avere di
fronte a ciò si ritiene ingiustificabile.
di e con: Roberta L. De Stefano, Flavia Ripa
#teatromusicale #studio #fair #adulti
La Compagnia “Le Brugole” nasce a Milano grazie al Premio Scintille
ASTITEATRO2011. Si consolida nei più prestigiosi teatri Nazionali col consenso
di larga parte di pubblico e critica, anche grazie a sporadiche partecipazioni
in show televisivi. Indaga il femminile e il genere, perlopiù in chiave comica; è
composta dalle attrici Roberta L. de Stefano e Annagaia Marchioro, ma tanti
sono i collaboratori, tra autori, registi, operatori. Gli spettacoli: “Metafisica
dell’amore”, “Diario di una donna diversamente etero”, “Per una biografia
della fame”, “Modern Family 1.0”, “Rent Party”.
LecheDeTigre
Birra economica
SABATO 10 21.00/23.30 SALA 3
Giulio e Filippo, due fratelli, non si vedono da anni, sono due sconosciuti. Davanti a loro, il padre, gravemente malato, non
in grado di esprimersi. Sono le sue ultime ore di vita. Sarà la birra a scandire il loro incontro, a indirizzare i dialoghi, tra rivelazioni e delirio etilico. Un viaggio di ricongiungimento affettivo che passa attraverso inevitabili scontri, confessioni e rivelazioni.
Birra economica porta in scena la riflessione sull’importanza dei legami umani, sulle cause della lontananza affettiva e su
come questa distanza possa essere colmata. La birra economica costa poco, tira fuori il peggio di te e lascia l’amaro in
bocca: esattamente come gli addii.
regia: Pablo Solari drammaturgia: Carlo Guasconi, Pablo Solari con: Andrea Sorrentino, Isacco Venturini
#prosa #studio #factory #adulti
LecheDeTigre è un piatto tipico della cucina peruviana, a base di pesce,
peperoncino e lime; caratterizzato da un sapore molto forte e pungente,
tanto che spesso viene utilizzato come doposbornia.Pablo Solari, Andrea
Sorrentino e Isacco Venturini si conoscono nel 2016 attraverso l’esperienza
di “Santa Estasi. Atridi: otto ritratti di famiglia”; vincitore del Premio ANCT
2016 e Premio Ubu 2016 come migliore spettacolo. A questi si aggiunge
poco dopo Carlo Guasconi, vincitore del Premio Tondelli 2015 con il testo
“Essere bugiardo”. 2Birra economica” è il primo progetto del gruppo.
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MadabóTeatro
Ricordati
che mi hai chiamato amore
VENERDÌ 9 19.00/21.30 SALA 5
Cosa succederebbe se le “cose” virtuali prendessero vita? Ricordati che mi hai chiamato amore racconta la fine di una
storia d’amore da un punto di vista virtuale ovvero attraverso scambi via chat, emoticon, pezzi musicali, video, “storie” e
“stati” sui social in cui i due innamorati si sono imbattuti durante il loro rapporto. In scena assistiamo a uno scambio epistolare 2.0 in cui i sogni e le idealizzazioni prendono una forma digitale dimenticando i corpi reali nella vita offline. Il titolo
si riferisce a una frase detta da un adolescente in un celebre video che ha spopolato su Youtube in cui il ragazzo si sfoga
per essere stato lasciato dalla propria ex. Lo spettacolo intende rappresentare scenicamente un sovvertimento della realtà
in cui gli “oggetti” virtuali non si accontentano più di essere lo sfondo sentimentale e drammatico che accompagna ogni
storia d’amore ma escono dai propri schermi per “prendere vita” ed esprimere emozioni e parole che non siamo più in
grado di provare.
regia: Guido Martella e Alessandro Becchi assistente alla regia: Irene Zucchiatti ideazione: Guido Martella con: Alessandro
Becchi, Guido Martella, Maria Grosso
#prosa #studio #factory #adulti
Madabò “Madabó” è un’espressione parmense che significa più o meno
“Ma davvero?!” ed esprime una sensazione di ingenuo stupore per i piccoli
o grandi eventi della vita. La compagnia debutta nel 2015 a IT Festival con
“Il Pranzo della Domenica”, testo e regia di Maria Sara Mignolli, cominciando
una ricerca volta a indagare il testo in chiave iperrealistico-grottesca con l’uso
di partiture ritmiche e fisico-gestuali. Da qui la compagnia si avvicina sempre
più verso tematiche psico-sociali quali la famiglia, la vita di coppia e l’identità. Marco Cacciola
Farsi Silenzio
SABATO 10 19.30/21.00 SALA 2
Dio, o la Natura, a seconda di ciò in cui si crede, ci ha dato una bocca e due orecchie: evidentemente perché ascoltassimo il doppio e parlassimo la metà! Farsi Silenzio, per fare spazio e prendersi tempo. Il progetto nasce da un pellegrinaggio
artistico, alla ricerca del Sacro che risiede in ogni luogo. Uscire dai propri luoghi e predisporsi ad accogliere l’inaspettato
e l’inconsueto è un gesto semplice e potente, così come ogni volta che si inizia un viaggio nell’ascolto dell’altro da sé. Lo
spettacolo sarà un viaggio alla riscoperta della lentezza, del silenzio e della sacralità della vita. Il pubblico verrà dotato di
cuffie, in modo da cercare e attivare nuove relazioni tra lo spazio esterno/pubblico e quello interno/privato. In un’epoca in
cui l’immagine è così prepotente, proviamo a lasciare che il suono suggerisca le parole. Per scrostarle e riportare alla luce
il loro vero significato c’è bisogno di silenzio.
regia: Marco Cacciola drammaturgia: Tindaro Granata progetto: Marco Cacciola con: Marco Cacciola
#performance #studio #fair #adulti
Marco Cacciola Nel 1999 si diploma all’Accademia dei Filodrammatici. Dal
2001 il suo percorso artistico è legato ad Antonio Latella. Lavora inoltre con R.
Cappuccio, De Capitani/Bruni, G. De Monticelli, A. R. Shammah, S. Fantoni, B.
Fornasari. Per qualche anno lavora tra Italia e Germania. Firma diversi spettacoli
come regista e autore, con cui ottiene premi e riconoscimenti. Nel 2010 fonda
la compagnia indipendente InBalìa con cui porta avanti la sua personale ricerca.
Dal 2015 si avvicina al linguaggio cinematografico.
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Maria Carpaneto
/Il filo di paglia
Istantanea on Bo We
DOMENICA 11 18.30/21.30 SALA 3
il mio linguaggio, la danza: intendo sperimentare una composizione istantanea con il pubblico, il pubblico inteso come
parte integrante e necessaria dell’atto creativo, una risposta a una mia “provocazione” che farà vacillare ogni sicurezza di
forma e di “azione premeditata”. Mettere costantemente in dubbio quello che si sa per essere al servizio della relazione e
della risposta. Un alieno in cerca di un contatto, una mano tesa al pubblico complice e demiurgo del nostro destino di artisti.
Uno spettacolo glam-rock & One Man Show. Un tributo agli anni ’70. La schiena parla. Il ricordo dell’assenza della gravità
del luogo dal quale arrivo. Mi lascio trasportare dal piacere del ricordo e dal desiderio di armonia.
di e con: Maria Carpaneto partecipazione “extra-ordinaria” di: Camilla Barbarito produzione: Il Filo di Paglia /Teatro della
Contraddizione
#danza #studio #fair #adulti e ragazzi (dai 10 anni)
Maria Carpaneto è coreografa, danzatrice e pedagoga, studia pianoforte
e violoncello, laurea in Filologia della musica a Milano. Studia danza negli
USA, Francia e diplomata alla P. Grassi. Ha danzato per Ellen Stuart, Adriana
Borriello, Paco Decina, Cecilia Gallizia, Hervé Diasnas, Denise Lampard.
Ricerca e insegna regolarmente a Milano e perfeziona un proprio metodo
didattico “Presenza, Mobilità, Danza”. Nel 2015 vince con “Arie di Carta”
un premio di produzione al Fringe Festival di Napoli ospitato in numerose
rassegne e festival, nel 2016 il Bando Expolis al Teatro della Contraddizione
con “Istantanea on Bo We”.
Marina Burdinskaya
Company
DEM/ONE
SABATO 10 18.00/23.00 SALA 4
La performance è una ricerca coreografica ispirata ai quadri di Vrubel, uno dei più grandi pittori russi esponenti del movimento dell’Art Nouveau. Vrubel ha sviluppato un’inclinazione per la composizione frammentaria e il “tocco non finito”. Ha
dipinto illustrazioni per il poema romantico di Michail Lermontov “Demone”. Il poema descrive la passione carnale tra un
eterno spirito nichilistico e una ragazza georgiana, Tamara. Ossessionato dal tema del Demone Vrubel dipinge tre quadri:
“Demone seduto”, “Demone in volo” e “Il Demone caduto”; in questi tre quadri Vrubel sottolinea il messaggio spirituale. La
performance invita il pubblico a scoprire i propri demoni.
coreografie: Marina Burdinskaya musica: Leonardo Bolgeri costumi: Stefania Barreca con: Angela Di Meo, Marina Burdinskaya
#performance #repertorio #fair #adulti
Marina Burdinskaya Company La compagnia di danza contemporanea
nasce nel 2014 da un’iniziativa di Marina Burdinskaya, nata in Russia,
diplomata come coreografa e danzatrice nel Collegio D’Arte e Cultura. Nel
2001 si trasferisce in Europa ampliando gli studi di danza contemporanea con
Dominique e Françoise Dupuy, Franca Ferrari, Compagnia NUT, compagnia
Hofesh Shechter e tanti altri insegnanti di fama internazionale. Dal 2014 al
2016 realizza: “THE SISTEM OF TAUTISM III”, “InDownUpOut”, “FlightLight”,
“DEM/ONE” che debutta al festival Più che Danza, Teatro dell’Arte CRT di Milano.
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Misanderstendo
Contenuti Zero - Varietà
SABATO 10 22.00/23.30 SALA 2
Cari amici spettatori. Andate a teatro per pensare? Andate a teatro per riflettere sull’inutilità dell’esistenza umana nell’universo? Vi piace assistere a performance di uomini nudi che, mentre si spalmano dello yogurt bianco addosso o si infilano
frutti nel deretano, recitano Shakespeare a squarciagola? Paghereste un biglietto di 35 euro per andare a “sfracagnarvele”
durante spettacoli da titoli complicati, intellettuali e astrusi? Cari amici spettatori, se la risposta alle domande precedenti è
affermativa, è meglio che smettiate di leggere. Abbiamo deciso di fare uno spettacolo che non vuole cambiare le coscienze
di nessuno, che non vuole indagare nessuna nuova forma d’arte, che non vuole dirvi niente sulla vita… anche perché sono
pure fatti vostri. Abbiamo deciso di fare uno spettacolo di varietà che non parla di niente. Assolutamente niente! Sketch,
canzoni, burlesque, balletti, e tante altre sorprese… per parlare di niente! Niente! Niente! Vi aspettiamo, amici nichilisti!
idea di: Giuseppe Scoditti con: Valentina Cardinali, Roberta Crivelli, Gaetano Mongelli, Giuseppe Scoditti
#cabaret #studio #factory #adulti
Misanderstendo Abbiamo avuto a che fare con Pirandello, Strindberg,
Pasolini, Cechov e tanti altri ancora. Abbiamo studiato con insegnanti
venerandi e terribili. E ora desideriamo solo una cosa: confrontarci con uno
spettacolo completamente insignificante! A contenuti zero! Nel solo intento
di intrattenervi e farvi sorridere i membri della compagnia Misanderstendo
si uniscono in occasione di IT Festival 2017 per la prima volta nella storia
del teatro. Gli attori, in ordine di altezza, sono: Beppe, l’incorreggibile; Bibi,
la soubrette; Tano, il menestrello e Valentina, la paperina. Pronti per regalarvi
momenti di inutile piacere!
Monica Faggiani
QUEL CHE RESTA
A proposito di mobbing, shocking e altre amenità
SABATO 10 19.30/21.30 SALA 5
L’idea nasce da un’esperienza di mobbing realmente vissuta dall’autrice e interprete del progetto. I dati statistici riportano
questo fenomeno come in largo aumento: da qui il bisogno di raccontare una storia di “ordinaria follia” con lucido disincanto
e potente ironia. La protagonista descrive come è riuscita a venirne fuori, augurando a tutti lo stesso destino, e alternando
momenti lirici, a momenti di cruda informazione sulle modalità e conseguenze del mobbing, e soprattutto a momenti di pura
comicità in cui ci sarà spazio per prendere in giro noi stessi, le nostre illusioni e le fragilità del nostro tempo. Le vicende
di Candy Candy e il mito di Persefone accompagnano trasversalmente tutta la storia che altro non è che un viaggio che la
protagonista compie dal mondo delle fiabe dell’infanzia fino all’età adulta.Uno spettacolo in cui molti potranno identificarsi e
perché no riflettere su come cambiare ciò che di noi e della nostra vita spesso ci sembra impossibile da cambiare.
di e con: Monica Faggiani aiuto regia: Silvia Soncini assistente tecnico e grafico: Andrea Finizio
#prosa #studio #fair #adulti
Monica Faggiani si diploma all’Accademia dei Filodrammatici di Milano.
Perfeziona la sua formazione con Leo De Berardinis, Federico Tiezzi, Walter
Malosti, Elio De Capitani, Peter Clough. Lavora con molti tra i più importanti
registi italiani:Sergio Maifredi, Guido De Monticelli, Renato Carpentieri, Marco
Baliani, Antonio Latella, Matteo Tarasco, Antonio Sixty, Nanni Garella, Franco
Branciaroli, Giulio Bosetti, Massimo Navone, Corrado d’Elia, Cristina Pezzoli , Fabio
Banfo, Luigi Guaineri.Dal 2009 al 2016 dirige la Scuola di Teatro Teatri Possibili. Dal 2016 è Presidente di Teatro Libero.
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NARR_0
The Pop Machine
VENERDÌ 9 21.30/23.30 SALA 3
La Factory di Andy Warhol è una grossa slot machine, ammiccante e luminosa, ricoperta d’argento. È il sogno ambito da
tutti: diventare una Superstar, essere come un’opera d’arte, come Marilyn, Audrey, Liz Taylor, John Wayne o Jackie Kennedy. Volti inconfondibili, simboli di un’epoca, sogni irraggiungibili. In questa performance, i personaggi iconici di Andy Warhol,
incasellati nella slot argentata, prendono vita e si incontrano, si combinano e si scontrano, battibeccano sulla loro scintillante
esistenza, alla ricerca della combinazione vincente. E il premio? La realtà. Edie Sedgwick, frivola musa abbandonata, Holly
Woodlawn, prostituta che vive alla giornata e Valerie Solanas, la donna che sparò a Andy Warhol, vittime di una macchina
tritacarne che usa il tuo dolore per renderti più seducente.
di e con: Laura Angelone, Susanna Miotto, Alice Pavan
#performance #repertorio #factory #adulti
La Compagnia Teatrale Narr_0 si forma nel 2016 dall’incontro tra le attrici
Susanna Miotto e Alice Pavan, diplomate alla Scuola di Teatro Arsenale, con
Laura Angelone, attrice e storica dell’arte. Il loro intento è quello di raccontare
attraverso il teatro le grandi fasi della Storia dell’Arte utilizzando il linguaggio
contemporaneo. Approfondimento dei temi, creazione site specific, incontro e
fusione di discipline e stili differenti, sono alcuni degli ingredienti utilizzati per
dimostrare che si può imparare divertendosi e per liberare la Storia dell’Arte
dalla scomoda nomea di pesantezza che si porta dietro.
ORIENTALE SARDA
PRESENT TENSE
SABATO 10 16.00/17.00 SALA 2
Esiste un grande eppur quotidiano mistero. Tutti gli uomini ne partecipano ma pochissimi si fermano a rifletterci... questo
mistero è il tempo” M. Ende “Momo”.PRESENT TENSE è liberamente ispirato al romanzo “Momo” e indaga la percezione
del tempo alterato e stravolto da accelerazione e digitalizzazione della vita contemporanea. Il tempo è reale o illusione? Il
tempo è nel mondo e nelle cose che percepiamo, nel loro scorrere o è dentro di noi? Se la nostra capacità di lavorare più
velocemente, da un lato sembra averci donato l’illusione del potere, dall’altra ha incrementato il senso di impazienza che ci
priva della possibilità di sperimentare il tempo vuoto come stato di inattività cosciente e cruciale nella creazione. Orientale
Sarda presenta uno studio su Momo: la bambina che sapeva Ascoltare.
regia: Sara Svati musiche: Stefano Tore scene: Sara Svati costumi e pupo: Giuseppe Marco De Punzio scultura di scena:
Peter Broomans video: Bart Van Pagee con: Daniela De Lauri, Sara Svati
#teatroragazzi #prosa #studio #factory #adulti e ragazzi (da 4 a 80 anni)
Orientale Sarda nasce nel 2016 da un’intuizione di Sara Svati, la cui idea
è quella di costituire una compagnia che abbracci varie forme di espressione
artistica. La compagnia nasce dal desiderio di indagare aspetti antropologici
della società e le dinamiche del contemporaneo: siamo attratti dal fascino del
mistero. Gli artisti dell’Orientale Sarda, decidono di intraprendere un percorso
che unisca discipline e competenze specifiche in ambiti diversi al fine di
portare in scena un Teatro che sia summa di tutte le arti. 39
ORTIKA
STRATR*IA
DOMENICA 11 19.30/23.00 SALA 1
Indagine su corpo femminile e potere. O sul corpo femminile e il suo potere. Qui si racconta di un corpo femminile che è
sempre stato definito dall’esterno. Modellato, vestito, svestito, penetrato e lacerato fino a non essere più corpo: un simbolo
incarnato di un’identità. Si apre un processo per la scomparsa di questo Corpo e un circo di testimoni maschili – un generale, un macellaio, uno spettatore – prende la parola, rivelando uno scorcio sulla società stessa che si mette a nudo, e parla di
violenza, di pornografia, di vergogna, di liberazione, di misoginia. Ma il corpo – cavallo di Troia – non si trova più. Quali sono
le figure che fondano l’immaginario sulla donna nella società contemporanea? Prostitute, dimezzatrici d’uomini, pornostar.
A partire da materiali dalla realtà – gli atti di processo per stupro, la retorica della “follia d’amore” nei femminicidi, i grumi
misogini del linguaggio – tentiamo uno spogliarello della società, uno smontaggio della sua lingua.
regia: Alice Conti drammaturgia: Chiara Zingariello scene: Alice Colla luci: Alice Colla video: Alice Colla costumi: Eleonora
Zippo maschere: Greta Canalis con: Alice Conti
#prosa #studio #fair #adulti
ORTIKA gruppo teatrale nomade: Alice Conti regista e performer; Chiara
Zingariello scrittrice e antropologa; Alice Colla disegnatrice luce. Da testi della
realtà operiamo una riscrittura che sia rivoluzione di senso; reinterpretiamo
la contemporaneità in chiave fisica, visiva, musicale e tragicomica. “Chi ama
brucia. Discorsi al limite della Frontiera” (2014), vince Anteprima, Direction
Under30, Premio Giovani Realtà del Teatro – giuria giornalisti, Festival 20 30,
patrocinio Amnesty International. “ERINNI O del rimorso” (2016) è finalista
Direction Under30 e Giovani Realtà del Teatro 2015.
Palestra Teatrale Meininger
(PTM)
Catodico! Oltre lo schermo
SABATO 10 18.00 /21.30 SALA 1
Catodico! è un cabaret interattivo sulla televisione italiana. Un viaggio all’interno della TV che vuoi tu! Nel vasto palinsesto
a vostra disposizione potrete vedere: La rubrica di Starbene, condotta dalla raggiante Susy dove scoprirete che l’avocado
marcio è un ottimo rimedio contro i problemi della pubertà; Il magico Fantabosco dove gli animali delle favole vi accompagneranno alla scoperta del mondo della droga, insieme a tre inseparabili amici. Conoscerete poi il caso di Greta e Gregorio
Samsa, ne ha scritto Kafka, ma in realtà: chi ha ragione? Sarete voi a votarlo! Voi, i veri protagonisti -come in ogni reality
show che si rispetti- voterete in diretta e potrete finalmente decidere da che parte stare e soprattutto cosa guardare. Sarete
voi a scegliere, liberamente, democraticamente, in modo comodo e indipendente: proprio come da casa!
regia: Edoardo Lomazzi drammaturgia: Michela Caria, Enrico Ruscelli, Irma Ridolfini assistente alla regia: Michele Pagliai aiuto
regia: Flavia Ripa, Paolo Zaccaria luci: Federico Cibin con: Michela Caria, Enrico Ruscelli, Irma Ridolfini
#cabaret #repertorio #fair #adulti
La Palestra Teatrale Meininger (PTM) dal 2012 si occupa della produzione
e promozione di prodotti audiovisivi, spettacoli dal vivo, e percorsi teatralilaboratoriali. Spettacoli prodotti: “Natura morta in un fosso” di Paravidino;
“Monster – Teatro del Grand Guignol” AA.VV.; “Il Tartufo” di Molière; “Comizi
d’amore”; “Cabaret Internazionale” (produzione italia-Marocco) rappresentato
anche a Jedda (Arabia Saudita) e “Catodico! Oltre lo schermo”, M. Caria,
I. Ridolfini, E. Ruscelli . Fa parte inoltre del progetto TiPì per la rete Bassa
Manovalanza in collaborazione con l’associazione culturale Nahìa. 40
Pan Domu Teatro
Meno male che c’è la luna
VENERDÌ 9 21:00/22:30 SALA 4
Bisogna per forza trovarsi in un posto particolare per porsi le domande importanti della vita? Può darsi che sia necessario andare in bagno a lavarsi i denti, forse bisogna essere in Uganda. Di certo, bisogna essere da qualche parte: i due
personaggi di questa storia si trovano effettivamente da qualche parte, ma non si ricordano perché siano lì. E nel tentativo
di ricordarsi la ragione del loro “esserci”, non potranno che interrogarsi a vicenda sul loro rapporto, sulle loro vite e sul loro
andare. “Meno male che c’è la luna” nasce da improvvisazioni fisiche a cui si aggiunge in un secondo momento la parola.
Il risultato è uno studio che, per atmosfera e orizzonte, ricorda il teatro dell’assurdo, e che attraverso partiture testuali e di
movimento, poesia e tenerezza, indaga la bellezza dell’essere assieme.
di e con: Jacopo Bottani e Luca Oldani supervisione tecnica: Lucia Rea
#prosa #studio #factory #adulti
Pan Domu Teatro Jacopo Bottani e Luca Oldani si sono conosciuti presso
la Civica Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe di Udine, dove si sono
formati assieme. Diplomati nel 2016, iniziano a lavorare come attori tra la
Lombardia e la Toscana. “Meno male che c’è la luna” è il primo progetto di
studio e messinscena del loro duo Pan Domu. Grazie a IT Festival 2017,
la compagnia ha l’occasione di approfondire il proprio lavoro, studiando il
possibile sviluppo dei meccanismi drammaturgici di partenza e avviando un
prezioso percorso di scoperta e definizione della propria poetica. PianoinBilico
Cello Daddy! - Il talento della più grande
violoncellista mai esistita Jacqueline du Pré
SABATO 10 19.30/21.30 SALA 4
Cello Daddy! “Papà violoncello!”: così Jacqueline du Pré, moglie di Daniel Barenboim, la più grande violoncellista del
secolo scorso, chiamava il suo insegnante di riferimento. L’affascinazione per questa donna, per la sua musica, per la sua
storia inusuale, il suo dono inspiegabile, la ricerca che ognuno di noi compie su se stesso nell’intento di svelare il proprio
suono personale, sono stati i nostri punti di partenza. Cominciamo così: un insolito furto, un luogo dimenticato, un importantissimo concerto. In scena Viola, una violoncellista professionista in cerca di risposte, attraversata da quelle stesse domande
che sono state oggetto di analisi per Jacqueline: chi sono io quando non suono? Cos’è il talento? Qual è il mio posto? Cosa
voglio? Viola intreccerà un dialogo, ironico e profondo allo stesso tempo, con una misteriosa figura legata a Jacqueline da
una relazione unica, e quest’incontro sarà eccezionale per entrambi. “Non puoi diventare ciò che vuoi, restando ciò che sei”. regia: Silvia Giulia Mendola aiuto regia: Filippo Farina assistente: Silvia Borsari drammaturgia: Lia Tomatis con: Silvia Rubino
e Silvia Giulia Mendola
#prosa #repertorio #fair #adulti
PianoinBilico nasce nel 2004. Collabora con il Teatro Litta all’interno del
progetto “Open Source”. Dirige la rassegna di Teatro d’Essai allo Spazio
Revel. È produttore esecutivo del Festival di Vobarno. Nel 2010 Silvia Giulia
Mendola riceve il premio “Alfabeto delle Primedonne”, assegnato alle donne
che hanno contribuito alla crescita sociale e culturale della città; in seguito la
compagnia riceve il patrocinio del Comune di Milano. Il progetto “Vogliamo
Vivere! punto di fusione” vince il bando “AeC” della Fondazione Cariplo. È in
residenza con cinque spettacoli al Teatro Franco Parenti.
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Pleiadi Art Productions
AHAB
DOMENICA 11 21.00/23.30 SALA 4
Ahab è uno spettacolo multimediale che indaga il rapporto tra uomo e oceano: risorsa di bellezza e terrore, paradiso di
speculazioni, devastazioni ambientali o purgatorio per migranti. Acque violentatrici e acque violentate, dunque. Su questa
dicotomia è costruito un percorso in quattro quadri per altrettanti personaggi: Ismaele, unico sopravvissuto del Pequod
allo scontro con la balena Moby Dick; un profugo in mare, in bilico tra vita e morte; una donna d’affari a capo di un fondo
speculativo che investe in piattaforme petrolifere off shore; una bizzarra giornalista che si occupa di disastri ambientali
causati dall’industria petrolchimica. Lo spettacolo procede per giustapposizione di temi che traghettano simbolicamente
dal peccato originario del Pequod – l’uomo che si erge al di sopra del mondo – all’attuale tentativo di espiare le colpe dei
padri attraverso la lotta ideologica dei figli contro le cause del disastro – l’uomo che torna a riappropriarsi del mondo e a
difenderlo.
regia: Michele Losi drammaturgia: Riccardo Calabrò musica: Diego Dioguardi scene: Stefania Coretti costumi: Stefania
Coretti video: Alberto Sansone con: Mariasofia Alleva
#prosa #studio #factory #adulti
Pleiadi è un collettivo artistico multidisciplinare nato nel 2016 e composto
dal regista Michele Losi, dall’attrice Mariasofia Alleva, da Riccardo Calabrò,
drammaturgo, Marialuisa Bafunno, scenografa, Stefania Coretti, costumista e
artista visiva, Alberto Sansone, videomaker, Diego Dioguardi, sound designer
e dj. Per Pleiadi l’ascolto del mondo, delle sue tensioni, mutazioni, meraviglie
e rarità, costituisce il terreno di ricerca alla base delle ideazioni artistiche. Il
corpo, insieme a suono, immagine, video e luce, concorre alla creazione di
un’esperienza artistica completa.
progetto #ItalianSelfie
Italiani Veri
VENERDÌ 9 19.30/22.00 SALA 5
Le decisioni prese dalla politica e dall’economia italiana degli ultimi 20 anni; le politiche europee; la fuga dei cervelli; le differenze tra regioni d’Italia, non solo in termini culturali ma anche di senso civico; un tempo accelerato e caotico che toglie spazio
alla riflessione, spesso considerata superflua; tutto questo ci porta di fronte alla domanda delle domande: chi siamo noi italiani?
Indagare e mettere in relazione gli innumerevoli “italiani veri” che popolano il nostro territorio. Questa in sintesi l’esperienza
che il progetto #ItalianSelfie ha maturato in questi anni attraverso il suo blog (italianselfieblog.com). E questo è anche il
nucleo dello studio che proponiamo. Un catanese e una triestina si incontrano per tentare di decifrare la giusta formula per
raccontare chi può definirsi “italiano vero”. Una ricerca colta, divertente, assurda, poetica, caotica, goffa che non escluderà
la partecipazione degli italiani presenti tra il pubblico...
di e con: Nicola Alberto Orofino e Irene Serini
#prosa #studio #fair #adulti
ITALIANSELFIE è un progetto nato nell’ottobre del 2014, ideato da Nicola
Alberto Orofino e Irene Serini, con l’intento di indagare e mettere in relazione
gli italiani e le loro reciproche diversità, un’indagine tra le diverse sfaccettature
dell’identità italiana, fra le innumerevoli culture locali per capire quali integrazioni
sono possibili nella nostra comunità nazionale. Punto di partenza del nostro percorso di ricerca è stato l’apertura del blog
italianselfieblog.com, nel quale in questi due anni abbiamo raccolto e raccontato
gli italiani che abbiamo incontrato..
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PuntoTeatroStudio Sotto i girasoli DOMENICA 11 18.00/22.30 SALA 1
Lo spettacolo travalica le vicende personali di un soldato, Augusto Tognetti, travolto dagli eventi tragici che sta vivendo:
l’intento è di affrontare il tema della guerra da un punto di vista ampio, antropologico e universale. Per andare ancora più a
fondo e oltre il fatto storico, la vicenda viene allargata a tre personaggi: tre ventenni tra i quali lo stesso Augusto, costretti a
partire per il fronte portando con sé tutta la loro vitalità, la loro gioia di stare al mondo, la loro amicizia, la spensieratezza di
chi vuole credere che la vita sia un dono troppo grande e meraviglioso per poterlo perdere in una guerra folle. Lo spettacolo
si basa sulla testimonianza diretta di Augusto Tognetti, nonno della regista, Isabella Perego: dapprima inviato forzatamente
dal regime fascista in Russia per combattere nella Seconda Guerra Mondiale. Spettacolo teatrale premiato con Menzione
Speciale al Festival Young Station 2015 di Montemurlo. Selezionato ad Anteprima 2016.
regia: Isabella Perego drammaturgia: Davide del Grosso scenografia: Maria Chiara Vitali costumi: Maria Chiara Vitali
con: Davide del Grosso, Francesco Errico, Andrea Lietti
#prosa #repertorio #fair #adulti
PuntoTeatroStudio Nel 2016 la compagnia produce lo spettacolo “Non
su questa Terra”, ideato e diretto da Francesco Errico, vincitore Residenza
Borsa Teatrale Anna Pancirolli 2016. Nel 2015 “Sotto i girasoli” di Davide
Del Grosso regia di Isabella Perego. Spettacolo Menzione Speciale al Festival
Young Station 2015 e selezionato ad Anteprima 2016: Concorso Teatrale
per Giovani Compagnie/Artisti. Lo spettacolo ha debuttato allo Spazio
Avirex Tertulliano di Milano e a Incontri Comteatro di Corsico. La compagnia
vince la 5ª Edizione di MIasSaggi, il Contest Nazionale per Scuole di Teatro
Indipendenti: Primo premio per la migliore offerta formativa e nel 2014
diventa unica responsabile della gestione di corsi di teatro presso Villa Litta
all’interno del progetto “VillaViva!” in collaborazione con il Consiglio di Zona
9 e il Comune di Milano.
R.a.M.p.L.à.
[ Rien à Manger pour les Artistes ]
DOTTORE,
C’HO LA VAGINA PECTORIS!!!
SABATO 10 19.00/23.30 SALA 1
Tre donne, tre differenti epoche, tre differenti modi di comunicare con il proprio medico, il tutto condito da tanta autoironia.
Anni ‘60: Elide, in provincia di Roma, è una “zitella a carico” che tenta a suo modo di istruirsi e di tenere il passo con i
tempi anche tramite i controlli sanitari che riguardano le donne. Anni ‘70: Milena è una femminista che vuole definitivamente
liberarsi dall’ipocrisia e dai pregiudizi che da sempre ricadono sul ruolo della donna nella società. Oggi: Altera è tutta CICCI’:
Carriera & Computer. Anche la sua vita è CICCI’: Cinica e Controllata. Ma poi, un giorno, grazie a un imprevisto, si rende
conto di quanto sia CICCI’: Completamente Cerebrolesa.
di e con: Manuela Tadini
#prosa #repertorio #fair #adulti
Manuela Tadini comincia con il ruolo di Arlecchino e verrà riconosciuta
quale migliore talento fra i giovani teatranti nell’ambito della rassegna teatrale
nazionale “EVVIVA ‘98”. Dal 2002 scrive drammaturgie di cui è interprete
e regista fra cui “Camille Claudel” ospitata al Festival Teatrale Europeo di
Mantova nel 2009. Nello stesso anno, con Enrico Intra al pianoforte, crea
una performance su Alda Merini composta da differenti linguaggi artistici.
Nel 2012 è in scena al Piccolo Teatro di Milano con la sua pièce
“1000_100_10_1 Arlecchino”. Nel 2014 scrive la drammaturgia del
romanzo di Oscar Wilde “Il Ritratto di Dorian Gray”, curando anche la regia..
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Raffaella Agate
SCUOLA DISCOUNT
DOMENICA 11 18.00/23.00 SALA 5
La vicenda tratta di una scuola in cui si vende e si promuove tutto. A parlare qui è l’insegnante, la protagonista, un personaggio grottesco che cerca di reagire all’apocalisse che la circonda, in cui si evidenziano corsa all’affermazione personale,
scarsa collaborazione con le famiglie e frustrazioni varie. Attraverso il linguaggio comico si racconta il disastro imperante e si
ironizza sulla natura trash delle situazioni e dei personaggi strampalati che via via si susseguono. Una coreografia improbabile e surreale interviene, poi, a stemperare la situazione di disagio vissuta e a sublimarla nel sogno di una fuga: sale, sole,
mare e un perizoma a Copacabana, questa è, infine, l’aspirazione della nostra insegnante della “Scuola-discount”. In questo
contesto i genitori hanno smesso di essere punto di riferimento per i figli, cessa la trasmissione dei saperi, in uno scenario
destabilizzante già noto al Pennac del “Diario di scuola” e al Gaber alle prese col dio-bambino.
di e con: Raffaella Agate
#prosa #repertorio #factory #adulti
Raffaella Agate integra nel proprio percorso lo studio del teatro e della
danza contemporanea, collaborando a produzioni di prosa (per Macrò
Maudit e Teatro del Buratto) e coreografiche (per Simona Bucci al Festival
OrienteOccidente di Rovereto, per Martine Bucci al Festival Danza Estate di
Bergamo). È autrice e interprete di pièce ispirate alla realtà contemporanea
che rappresenta in giro per l’Italia e, da diversi anni, conduce laboratori di
danza, teatro e danceability. Nel 2014 il suo “La mia gamba sinistra” ha vinto
il Tagad’Off- Festival di Nuova Drammaturgia Lombarda.
Rebbi Incrociati
DNA
(Dynamic Natural Associations)
SABATO 10 18.30/22.30 SALA 5
DNA è una performance di improvvisazione teatrale che narra molteplici storie, ciascuna con un ritmo, colore, atmosfera
differenti, in un vivace gioco tra personaggi nello scambio tra protagonisti e gregari; il pubblico viene coinvolto in due fasi
fondamentali: in apertura, nel dare la parola che sarà l’ispirazione per tutte le storie, e al momento del climax, nella scelta di
quali tra i protagonisti sul palco si incontreranno, incrociando i propri destini e cambiando per sempre le loro vite.
musica: Walter Grandi con: Tatiana Barone, Fabrizio Cavagna, Sara Crippa, Annamaria Frustaci, Luca Isa, Francesca
Lubelli, Marta Penati, Fabrizio Pugliese, Matteo Sansalone
#performance #studio #factory #adulti
I Rebbi Incrociati nascono nel 2014 e arrivano dal mondo dell’improvvisazione
teatrale. La performance improvvisativa comprende sia la recitazione sia
l’accompagnamento musicale dal vivo, per coinvolgere il pubblico in una
narrazione che esplori le emozioni e le relazioni nella dimensione reale così
come nel fantastico e nell’onirico. Hanno esordito con “Monologic” a Milano
nel 2014 e nel 2015. Nel 2016 hanno partecipato alla rassegna “Assicurarsi ai
Sedili”, promossa da Comune di Rho, e hanno contribuito alla nascita di “Joyn”,
rassegna indipendente con date a Milano, Ravenna e Rimini.
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Risi e Bisi
Brutto, Grosso e Grigio!
SABATO 10 15.30/16.30 SALA 2
Per le cose belle ci vogliono tempo e pazienza!” è questo che il clown Righello vuole far comprendere al pagliaccio
Budino, che ostacola la narrazione di questa fiaba di Andersen. La coppia comica del Bianco e Augusto si muove all’interno
dell’intreccio tra gag classiche della tradizione clownesca e la fiaba. Budino non vuole proprio lavorare, è “in siopero!”.
Righello, dopo numerose peripezie per farla salire sul palcoscenico, le concede di scegliere la storia da raccontare. Il
linguaggio della clownerie si unisce al teatro di parola, oggetti scenici semplici ma sorprendenti aiutano il piccolo pubblico
a immedesimarsi nella storia e nei suoi personaggi. I temi al centro della fiaba sono la trasformazione e la crescita di sé,
lo scorrere dolce e necessario del tempo e delle stagioni (scandite dalle straordinarie musiche di A. Vivaldi), l’accettazione
del diverso e dello straniero. In fondo “che cosa importa essere nati in un pollaio quando si è usciti da un uovo di cigno?”
regia: Bano Ferrari drammaturgia: Marta Martinelli, rielaborazione originale da Hans Christian Andersen scenografie: Risi e Bisi
con: Marta Martinelli, Pietro Grava
#teatroragazzi #repertorio #factory #ragazzi (dai 4 anni)
Risi e Bisi nasce nel 2013 con la messa in scena dello spettacolo “La
pecora arrabbiata” di G. Pizzol, per la regia di Carlo Rossi (Filarmonica Clown).
Marta e Pietro condividono la pratica del clown, attraverso laboratori e
spettacoli. Marta si forma frequentando la scuola di Teatro Arsenale di
Milano, studia clown attraverso il rapporto con maestri (André Casaca, Carlo
Rossi...). È attrice professionista e operatrice teatrale dal 2006. Pietro Grava
studia clownerie presso “La scuola del giullare” di Milano, laureato in Scienze
Motorie con una tesi sul rapporto clownerie-motricità.
Roberto Vandelli
Rosso Profondo
SABATO 10 21.00/23.30 SALA 5
Un uomo politico, proprio il giorno in cui viene nominato Presidente del Consiglio, riceve la notizia che una malattia gli
lascia pochi mesi di vita. Decide quindi di tornare a quelli che erano gli ideali nei quali credeva da giovane. Così scende in
piazza e comincia a parlare alla gente. E lo fa apertamente, semplicemente dicendo quello che pensa. E la gente lo ascolta.
Questo preoccupa i suoi compagni di partito. Il suo progetto si scontra con le esigenze di tutti i partiti che, considerandolo
un pericolo, decidono di ostacolare a tutti i costi il suo piano... Un testo dove il tragico e la commedia si fondono dando
vita a un susseguirsi di colpi di scena. Di quale coraggio un uomo è capace, quando sa di essere in punto di morte? In
questo lavoro si affrontano i temi della corruzione della delazione, dell’arricchimento indebito e altri ancora che degradano
da tempo la nostra politica. Metafora non solo di un partito, ma di un costume diffuso, di una società intera.
regia: Roberto Vandelli drammaturgia: Luigi Lunari con: Roberto Vandelli
#prosa #repertorio #fair #adulti
Roberto Vandelli nato a Milano il 5/12/64, lavora come assistente alla
regia di Umberto Simonetta al Teatro Gerolamo. Si diploma all’Accademia dei
Filodrammatici. Numerose esperienze con il Teatro Franco Parenti: “Noblesse
Oblige”, “L’Adalgisa”, “Sior Todero”, “La Locandiera” e con compagnie in tutta
Italia. Ultime produzioni: “Riccardo III” diretto e interpretato da Massimo Ranieri
e “Doppia coppia” con la compagnia del Teatro San Babila. Numerose anche
le esperienze televisive e cinematografiche: “Don Matteo”, “Vivere”, “Terapia
d’urgenza”, “Ravanello pallido”, “Fango e gloria”, “Infernet”.
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S.N. Stage Group
LORCAbaret
sei quadri e un assassinio
DOMENICA 11 18.30/22.00 SALA 1
Un prologo, sei quadri e un epilogo. Un visionario susseguirsi di scene ispirate da poesie e opere scritte da F. G. Lorca
in America nel 1929, per raccontare, nella nostra espressionistica visione, le diversità: razziale, sessuale, socio-economica
e politica quale discriminante che determinerà l’omicidio di Lorca. Lorca in America potrà vivere, quasi apertamente, la
propria condizione esprimendo la propria sessualità, in un mondo dove l’alienazione dell’uomo nei confronti di una società
moderna prevaricante, comincia a emergere e affermarsi con ferocia. LORCAbaret è un macabro cabaret – per Lorca, su
Lorca – nel quale faremo sfilare un bestiario umano, in grado di evocare momenti o stati d’animo vissuti dal poeta durante
il soggiorno in America. La performance, attraverso la nuda fisicità degli interpreti, forme d’arte come la poesia dell’autore,
esprimerà nel bene e nel male, nel disagio e nel piacere, le diversità… non solo fisiche.
regia: Simone Nardini drammaturgia: S. Nardini con: Davide Artiko, Gabriele Milia
#performance #repertorio #fair #adulti (VM18)
S.N. Stage Group La compagnia esordisce nel lontano 1995 con la
performance “Prostituzione Attoriale” e “L’arte della Commedia” per poi
riprendere le attività nel 2004 con gli spettacoli “Provini per Carne in Scatola”
e “Wiri”. Dal 2009 ha prodotto “LORCAbaret”, col quale è stato in scena
in Italia nel 2011 e nel 2014; da settembre a dicembre 2012 è stato in
scena a Los Angeles, tradotto in lingua inglese con cast USA; nella stagione
2017-2018 sarà di nuovo in scena in Europa.
sagome teatro
Del mango d’oro e di altre storie
DOMENICA 11 16.00/17.00 SALA 2
Del mango d’oro e di altre storie è il racconto di alcuni miti presentato da un personaggio d’eccellenza: Ganesh, il bambino divino dalla testa d’elefante, conosciuto proprio per la sua intelligenza e le sue capacità di scribacchino. Ganesh ci porterà dunque a conoscere alcuni eroi e dèi che hanno storie incredibili, soprannaturali. Vedremo lotte con demoni-serpenti,
voli per l’universo sulle spalle di aquile dai superpoteri, dolci bambine danzanti tra i fiori di loto. La vittoria della luce sulle
tenebre connota sempre le storie indiane, rappresentata dalla gioia frenetica dei ritmi al suono di magiche cavigliere. Per
materializzare tutti questi personaggi e il loro immaginario, Ganesh si serve della sua amica Radha, una danzatrice venuta
da lontano che con le danze trasporta gli spettatori nel mondo fantastico e lontano della mitologia indiana.
di: Lucrezia Maniscotti assistente: Adriano Idris Pozzi con: Lucrezia Maniscotti, Maurizio Brandalese
#teatroragazzi #repertorio #fair #ragazzi (dai 5 anni)
sagome teatro è un’associazione culturale nata a Milano nel 2009 che si
occupa di promozione e diffusione delle arti teatrali attraverso l’attivazione di
corsi e la presentazione di letture e performance. All’interno dell’associazione,
è nato un progetto speciale chiamato “Accademia Sangam” (affiliato al Cid-
Unesco), che si concentra in particolare sulla diffusione del teatro-danza
classico indiano. Stage con maestri internazionali, spettacoli, conferenze in
collaborazione con Università e centri culturali, hanno fatto di Sagome un
punto di riferimento di questa tradizione.
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Spazio Verticale
Wahrheit Macht Frei,
la verità rende liberi.
DOMENICA 11 18.30/22.00 SALA 2
La pièce porta l’azione in un paese non precisato in cui è appena caduta una dittatura ed è stata instaurata la democrazia.
Una casa isolata, eremitica che già di per sé è un “no” secco a una chiassosa città, a una società mascherata. I protagonisti
sono: Gerardo Escobar, dissidente del precedente regime, e Paulina Salas, moglie di Gerardo, vittima di torture e abusi
sotto la dittatura. Due corpi che ontologicamente vivi cercano e “si creano” una “propria” verità. Attraverso il ricorso al
video, sarà presente in scena anche l’ombra dell’aguzzino di Paulina: il passato che non la abbandona mai. Dialoghi serrati
emergono come una danza e fanno nascere riflessioni su temi quali la verità, la menzogna, il passato e il futuro, il perdono
e la giustizia; ma dove risiede la verità? Dove vive la giustizia? Fino a che punto il passato influisce nel presente e nel futuro
di una persona?
regia: Paolo Panizza light designer: Federica Piergiacomi video: Edmondo Annoni con: Carlo Randazzo, Antonella Voltan,
Paolo Panizza
#prosa #studio #factory #adulti
Spazio Verticale nasce a gennaio del 2014, sotto la guida di Lara
Franceschetti (regista-formatrice) e ne fanno parte diversi attori, formatori e
collaboratori. L’associazione si occupa di produzione, eventi e pedagogia.
Ha in attivo tre produzioni teatrali e numerosi progetti di formazione in
Italia, Germania e Belgio. Paolo Panizza, membro dal 2015 come attore e
assistente alla regia, debutta come regista con “Wahrheit macht frei”, uno
studio su “La morte e la fanciulla” di Ariel Dorfman. Con lui ci sono sul palco
Antonella Voltan e Carlo Randazzo.
TALIA’S MACHINE
HOTLINE
chiamate in attesa
SABATO 10 19.00/21.30 SALA 3
Marcella, neolaureata in attesa di una proposta di lavoro allettante, si imbatte in “Hotline”, un callcenter erotico dove le
donne sono professioniste della simulazione, per far godere chi attende dall’altro capo della cornetta. Scandisce il tempo
la legge del profitto, riempie lo spazio una moltitudine di suoni, intorpidisce la volontà l’attesa di un lavoro qualificante, di
un amore ricambiato o di una vita più gratificante. Cercano tutte un’identità nella società imperante dell’alienazione consumistica, o forse solo un posto dove stare, e allora “Hotline” diventa il luogo dove urlare tra un gemito e un sospiro: “Siamo
in attesa, dateci un sogno!”
regia: Lady Babushka drammaturgia: Rossella Fava, Viola Lucio, Chiara Tomei video/fotografia: Francesca Malinverno con:
Marta Chiara Amabile, Cristina Cappelli, Rossella Fava, Serena Ferraiuolo, Viola Lucio, Zoe Pernici
#prosa #studio #factory #adulti
TALIA’S MACHINE Tàlia come ragazza, come fiore, come Musa della
commedia; oppure talìa come guarda, osserva, scruta; e poi Talia’s Machine:
una macchina di donne che ha innescato il suo moto perpetuo. Siamo un
collettivo neo-nato per dar voce ai “nuovi ruoli” che la società contemporanea
ha partorito. Ognuna di noi è attrice ma ha addizionato al suo ruolo quello
che ci è necessario per mandare avanti la macchina teatrale. La nostra
partecipazione a IT Festival 2017 è la prima tappa della nostra attività
produttiva e un’occasione preziosa di confronto con il pubblico milanese.
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Teatri Reagenti
DEMOCRAZY
L’allegra apnea del Condominio Europa Moon
SABATO 10 19.00/21.00 SALA 4
Sono sempre stato dalla parte della minoranza, ma un giorno proverò a stare con la maggioranza: così, solo per disorientarla!”. La democrazia non è un diritto acquisito, quello che conta è il suo esercizio faticoso e quotidiano. Davanti a questioni
di vita o di morte comicamente surreali gli abitanti del Condominio Europa Moon, si trovano loro malgrado a mettere in
scena i dilemmi delle prassi democratiche di quest’ultimo periodo della storia occidentale che viene oggi sempre più spesso
indicato come l’epoca della crisi della democrazia. In un gioco allegorico di rimandi fra realtà e narrazione farsesca, i personaggi vivono sulla loro pelle i molteplici rischi di baratri diversi ma egualmente invalidanti: essere condannati all’impotenza,
soccombere agli interessi di piccole élite o accettare lo svuotamento di senso implicito negli eccessi populistici. Europa
Moon è anche il nome di un satellite di Giove caratterizzato da una tenue atmosfera di ossigeno.
regia: Massimo Donati, Alessandra Nocilla drammaturgia: Massimo Donati, Alessandra Nocilla con: Teatri Reagenti
#prosa #studio #fair #adulti
Teatri Reagenti nasce dalla collaborazione artistica fra attori, autori, registi
che hanno compiuto percorsi formativi e lavorativi in contesti diversi e che
ora convergono verso un unico progetto collettivo. All’interno di una ricerca
che si propone di sperimentare linguaggi nuovi che mescolino alto e basso,
lo spazio d’azione in cui la Compagnia si è mossa è quello del teatro civile
di narrazione, con testi inediti. Gli spettacoli messi in scena a oggi sono
“Label, questioni di etichetta” e “Cemento e l’eroica vendetta del letame”,
rappresentati in teatri, auditorium e piazze di tutta Italia.
Teatro Maurei
El Panadero
SABATO 10 18.00/22.00 SALA 3
El panadero è la storia di Sante, un ragazzo che vuole diventare fornaio perché ha un sogno: fare il pane per tutti. E così
lotta per mantenere viva la pasta madre che ha ereditato dal nonno fornaio. Parte alla volta di Buenos Aires dove inizia a
lavorare in un panificio, lotta insieme ai compagni per salvaguardare la naturalezza del pane e distribuirlo a tutti, segnando
in tal modo la storia politica e gastronomica dell’Argentina. “El panadero” è un inno alla resistenza alimentare, contro l’industrializzazione selvaggia dei processi alimentari che porta alla perdita delle tradizioni gastronomiche, contro la manipolazione
dei cibi e dell’essere umano.
regia: Ettore Nigro drammaturgia: Ettore Nigro, Dario Mené con: Dario Mené
#prosa #repertorio #factory #adulti
Teatro MAurei Dario Mené si è formato come attore all’Accademia d’Arte
Drammatica Silvio D’Amico di Roma; ha partecipato a seminari di specializzazione
di Commedia dell’Arte con M. Monetta e C. Boso; nel 2004 vince il premio
nazionale delle arti con il monologo “Hamletmachine”. Nel 2008 si trasferisce
in Argentina dove studia training teatrale con G. Angelelli. Come attore di teatro
ha partecipato a vari spettacoli in Argentina e Italia. Nel 2013 crea il Teatro
Maurei. Come pedagogo teatrale si è occupato di laboratori di clown, commedia
dell’arte e training in Argentina, Bolivia, Colombia, Venezuela, Francia e Italia.
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Teatro Presente
THE HARD WAY TO UNDERSTAND
EACH OTHER - II Parte
VENERDÌ 9 18.30/23.30 SALA 4
The hard way to understand each other è uno spettacolo sulla difficoltà di capirsi. Ed è senza parole. Attraverso i loro
corpi, cinque attori mettono in scena i mondi interiori dei protagonisti per raccontare l’universo della loro emotività. Una
ricerca caratterizzata da immagini e metafore, gesti minimi e poesia. The hard way to understand each other è un delicato
dipinto sulla quotidianità contemporanea. Una visione ironica del tentativo costante di comprenderci l’un l’altro. È quello che
resta delle relazioni fisiche ed emotive in un’era di parole digitali. Una partitura musicale su cui il gesto si muove silenzioso.
Come un’emozione che non si può spiegare.
regia: Adalgisa Vavassori progetto: Adalgisa Vavassori suono: Gianluca Agostini scene: Stefano Zullo, Hillary Piras costumi:
Francesca Ariano luci: Giuliano Bottacin con: Daniele Cavone Felicioni, Gabriele Ciavarra, Clelia Cicero, Julio Dante
Greco, Adele Raes
#performance #repertorio #fair #adulti
Teatro Presente è una compagnia composta da sette attori scelti da César
Brie per il Cantiere delle Arti promosso da ERT nel 2011. Il gruppo inizia
un percorso formativo che si concluderà con lo spettacolo “Karamazov”,
in tournée in Italia e Argentina fino al 2015. Dal 2013 gli attori e il regista
argentino realizzano insieme “Il Vecchio Principe”, “InDolore”, “La Mite” e
“Orfeo ed Euridice”. “The hard way to understand each other” è il primo
progetto creato senza la guida di Brie e rappresenta la volontà di prendere
in mano la direzione artistica della compagnia ponendo come base la
poetica del maestro.
TeatroeDintorni
Donne in ostaggio
DOMENICA 11 19.30/22.30 SALA 5
L’esperienza manicomiale a più voci: la follia, il disagio, l’umiliazione. Al di là di quelle mura, storie dal carcere. Il cerchio
oscuro della famiglia, abbandoni, stupri, violenze psicologiche. Le donne ci insegnano: l’amore, la pace, l’umorismo, la
poesia, la forza. E tante altre storie di “Donne in ostaggio”. Sul palco non c’è quasi nulla, solo una corda lasciata da Ruth,
una donna tedesca, goffa, timida che fa l’equilibrista tra disagi e dolori. La corda è la sua vita, e sarà il filo conduttore che
legherà le storie di queste sette donne proveniente da diverse regioni italiane, eccetto Ruth che vive in Italia ma è nata in
Germania. Il dolore è il filo conduttore di tutte loro, che sono molto diverse, per età, cultura, provenienza, e percorso. Ogni
tanto si incontreranno e si confronteranno. Dialoghi, narrazioni e canzoni
regia: Marzia Manoni drammaturgia: Marzia Manoni luci: Max Vitali con: Marzia Manoni, Valentina Patruno
#performance #repertorio#fair#adulti
TeatroeDintorni nasce nel 2005 a Milano con l’obiettivo di produrre
spettacoli di ambito teatrale-musicale che, pur affondando le radici nella
cultura popolare, sono espressione del teatro contemporaneo. Marzia Manoni
è la Direttrice artistica, attrice/vocalist e studiosa di canto popolare. Compone
musica vocale e rielabora testi anche dialettali per spettacoli suoi e di altri.
Oltre a produrre spettacoli TeatroeDintorni gestisce a Milano da ormai 5
anni La Palestra Vocale Permanente, progetto rivolto a professionisti e non.
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Traverso/Evoè!Teatro
Cosa ci fanno qui
tutte queste donne?
DOMENICA 11 21.00/23.30 SALA 3
Tre donne chiuse in una stanza si guardano e si spiano l’un l’altra per tentare di capire perché si trovano in quel posto.
Tra le ipotesi comincia ad affiorare l’idea della morte. Sono tutte morte? Ma al contrario si sentono vive, hanno un corpo,
una voce e riescono perfino a scherzarci su. Ma se non sono morte perché sono lì? Sono prigioniere? Sono libere? E se
sono libere, perché non sanno cosa fare? Un uomo le osserva dall’esterno. Che relazione c’è tra lui e le donne? Prevale
tra loro la voglia di stare insieme, di raccontarsi, ma anche di accusarsi a vicenda. Litigano, si accapigliano e poi ridono fino
a sfinirsi. Non può continuare così, devono smetterla di sognare, riprendersi la propria vita, tornare al punto in cui tutto è
iniziato e da lì proseguire. Ma esiste davvero il passato? E il futuro?
regia: Roberto Traverso drammaturgia: Roberto Traverso con: Emanuele Cerra, Marta Marchi, Ioana Rufu, Clara Setti
#prosa #studio #fair #adulti
Traverso/Evoè!Teatro Roberto Traverso è autore di teatro e cinema, insegna
sceneggiatura allo IED, tiene un laboratorio di scrittura teatrale all’Università
Cattolica ed è responsabile della comunicazione del Teatro Out Off.
Evoè!Teatro nasce nel 2011 con l’obiettivo di creare un teatro che punti allo
sviluppo di linguaggi e forme artistiche del contemporaneo. Tra gli autori messi
in scena, l’argentino Rafael Spregelburd e il drammaturgo tedesco Philipp
Lohle. Fanno parte della compagnia Emanuele Cerra, Clara Setti e Marta
Marchi, a cui si è aggiunta per questo progetto l’attrice rumena Ioana Rufu.
VALERIA PERDONÒ
Ars Creazione e Spettacolo
AMOROSI ASSASSINI...
FACCIAMO FINTA DI NIENTE, DAI!
SABATO 10 18:00/19:00 SALA 2
Musica, cronaca e poesia. L’attualità messa a nudo con ironia. Partendo dalla storia vera di Francesca Baleani, parliamo
di violenza di genere, di amore e di donne. In scena una donna che parla di donne con un uomo e insieme al pubblico. Una
donna che pensa alle donne e a se stessa. Fogli di carta e un pianoforte, documenti e musica, cronaca e poesia, l’attualità
col sorriso dell’ironia. La storia di Francesca Baleani fa da filo conduttore insieme a citazioni, canzoni e riflessioni. Da Esiodo
alla Merini, da De Andrè a Gaber passando per Daniele Silvestri, Aristotele, Berkoff, il Trio Lescano senza lasciare indietro
Lucio Dalla. Per dare una voce in più. Per non fare finta di niente, o almeno provarci. Per aprire una piccola riflessione
sulla violenza sulle donne, sull’amore, o sulle donne e basta. Con tutta la violenza che comporta, e con tutta l’ironia e la
leggerezza che mi contraddistinguono come donna e come attrice.
regia: Valeria Perdonò pianoforte: Marco Sforza art director: Federica Restani con: Valeria Perdonò
#prosa #repertorio #fair #adulti
Valeria Perdonò si laurea prima in Scienze Umanistiche per la Comunicazione
e poi si diploma all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico di
Roma. Il suo percorso spazia dal teatro classico a quello contemporaneo, in
contesti istituzionali come in produzioni indipendenti. Attrice e cantante, anzi
Cantattrice, frequenta spesso il teatro musicale e il teatro-canzone, e ha un
rapporto molto stretto con il “femminile”: partecipa a manifestazioni e progetti
anche nelle scuole e in centri antiviolenza. Nel 2013 vince il Premio Salicedoro
Prosa classificandosi al Terzo Posto. Collabora con il Centro Teatrale MaMiMò
di Reggio Emilia e Ars Creazione e Spettacolo di Mantova.
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GIORDANO + SANSONE
+ VANACORE
A tre chilometri dalla fine
del mondo
Venerdì 9
dalle18 alle 20 e dalle
21 alle 24 NAVATA NORD
La prima cosa che ho imparato è che l’esperienza cambia da persona a persona. Il cammino racconta una storia diversa
a ogni pellegrino. Quindi da dove comincio? Di sicuro so dove voglio finire. Questa storia finisce su una scogliera. Uno
strapiombo di oltre cento metri. Al di là, l’oceano atlantico. È il 26 ottobre 2012. Accanto a me ci sono Aldo, il fisioterapista
cuoco che viene dal Friuli, e In, la ballerina che viene da Seoul. Siamo al Faro di Finisterra. Siamo alla fine del continente
europeo, alla fine del mondo, e siamo arrivati qui a piedi partendo dalla Francia”. Il racconto gioioso e commovente di un
viaggio sul Cammino di Santiago, dalla Francia a Capo Finisterra, il punto più a occidente di Spagna, considerato dagli
antichi la fine del mondo conosciuto.
regia: Fulvio Vanacore drammaturgia: Fulvio Vanacore, Vincenzo Giordano con: Vincenzo Giordano, Alberto
Sansone
#prosa #repertorio #collateral #adulti
VINCENZO GIORDANO Diplomato attore alla Scuola d’Arte Drammatica
Paolo Grassi di Milano nel 2006, ha lavorato con Luca Ronconi, Massimo
Castri, Ferdinando Bruni, Elio de Capitani, Carmelo Rifici, Peter Stein e
Rafael Spregelburd.
FULVIO VANACORE Diplomato in regia alla Scuola d’Arte Drammatica Paolo
Grassi nel 2007, dal 2015 è parte del Collettivo Snaporaz. È socio fondatore
dell’associazione IT-Independent Theatre.
ALBERTO SANSONE Diplomato regista alla Civica Scuola di Cinema di
Milano, alterna all’attività di videomaker la passione mai sopita per la chitarra
elettrica e la ricerca nell’ambito del suono.
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EXTRA
10 GIARDINI
DA NON PERDERE
produzione: Ariella Vidach Aiep 2017 con il sostegno del MIBACT
coreografia: Ariella Vidach regia: Ariella Vidach, Claudio Prati
con: Sebastiano Geronimo, Flora Orciari, Loredana Tarnovski,
Giovanfrancesco Giannini, Francesca Siracusa, Antonella
Fittipaldi, Serena Malacco
Primo Giardino – Prologo Per una botanica vagabonda
Primo giardino - Per una botanica vagabonda è una cellula di azione all’interno di un microsistema fragile, dove il movimento
e la sua volontaria non organizzazione diventa principio fondante. Una scelta compositiva che rivela una visione politica,
attenta e sensibile alla diversità, al nomadismo, alla polifonia, intese come dimensione estetica e carica vitale.
DOVE&QUANDO DOMENICA 11 17.00 SALA 4 durata 10’
10 GIARDINI DA NON PERDERE
5 performer agiscono all’interno di un microcosmo fatto di regole, schemi e vincoli ben precisi con il quale è obbligatorio relazionarsi. Il processo creativo consiste nel rendere pubbliche le varie fasi di lavoro, con sessioni di prove aperte
a una platea di esperti e non, invitati a esprimersi nei confronti delle diverse tappe presentate pubblicamente. La coreografia verrà presentata come una struttura aperta, una serie di sequenze, sintagmi e relazioni per creare drammaturgie
inedite. Il lavoro vuole incoraggiare lo scambio continuo tra autore e spettatore per condividerne il processo e per dare un
contributo creativo alla produzione.
DOVE&QUANDO DOMENICA 11 18.00/20.00 CATTEDRALE durata 50’
L’AVVENTURA DI MR. JAIVA
RACCONTO MUSICALE
compagnia Artisti per Mr. Jaiva testo: Manuel Rojas progetto, musica
e direzione artistica: Leonardo Bolgeri
Ararat Ensemble Orchestra chitarra elettrica: Fabrizio Butto’, fisarmonica:
Piero Geymonat, flauto: Michele Branzoli, vibrafono: Michele Sannelli,
contrabbassi. Enzo Orlandi e Fabio Dotti, batteria: Nicola Arata
Vagues Saxophone Quartet sassofono soprano: Andrea Mocci, sassofono
alto: Francesco Ronzio, sassofono tenore: Mattia Quirico, sassofono
baritono: Salvatore Castellano
voce narrante Luigi Cannillo attori Diego Valenzuela e Roberto Sabatino
Raúl Seguel, artista di teatro senza talento, decide di cercare fortuna come comico in un circo di terza categoria nei
sobborghi di Santiago del Cile. Il suo nome d’arte è Mr. Jaiva. Annunciato come un grande uomo di spettacolo, sale sulla
pista del circo, ma viene preso dal panico al cospetto del pubblico. La storia dello scrittore cileno Manuel Rojas (18961973) viene trasformata in un racconto musicale, guidato dalla voce narrante di Luigi Cannillo, messo in scena da orchestra
e attori: uno spettacolo, che unisce narrativa, musica e teatro, integrando gli elementi tradizionali del circo con il linguaggio
contemporaneo. Il lavoro è stato premiato dal “Fondo para el Fomento de la Música Nacional, Convocatoria 2017” del Cile.
DOVE&QUANDO DOMENICA 11 20.00 NAVATA NORD durata 60’
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RIFRAZIONI | SovraEsposizioni
Rifrazioni è una scultura, un’installazione interattiva, un palco nomade.
Si tratta di una struttura ferrosa a volume cubico di 3,5m lineari per lato,
realizzata in loco per assemblaggio di tubi scatolari a sezione quadrata,
saldati ad arco, ossidati artificialmente con acido al rame e verniciati.
L’opera, ideata e realizzata da Laboratorio Anelo1997, è stata progettata
per riflettere sulla relazione che vige tra attore e spettatore: lo spazio e il
tempo che li separa o li unisce durante la condivisione di uno spettacolo, di
una performance, di un concerto. L’interesse sta nel riprodurre nello spazio
pubblico, e quindi, fuori contesto, le dinamiche che si ritrovano nella sala
teatrale: esibizione e voyerismo, senso di protezione e senso di spaesamento.
Di queste dinamiche rimane un disegno di ferro, di linee interrotte, di vuoti
e pieni: natura e forma della scultura rappresentano l’eco e il riverbero
dell’azione performativa, inaspettata ed estemporanea. Il materiale scelto
rappresenta la volontà di sfuggire al tempo. Con quest’opera Laboratorio Anelo1997 intercetta il desiderio della compagnia
teatrale Guinea Pigs di ragionare sulla natura del rapporto che si instaura fra spettatore/fruitore e opera d’arte.
SovraEsposizioni è un progetto che nasce da questo incontro. Lo spettatore/fruitore può relazionarsi alla scultura in
maniera autonoma, in un rapporto di fruizione estetica, oppure, guidato dal team dei Guinea Pigs, può interagire con l’opera
in maniera ludica creando echi e riverberi sonori: dei sensori captano gli impulsi dei visitatori e alcuni altoparlanti integrati
li trasformano e li riproducono. L’opera, inoltre, diventa per la maratona del Festival uno spazio di rappresentazione che
accoglie teatro, poesia e musica dal vivo.
L’opera è realizzata grazie al sostegno di: Villi Zanini - Artigiano del ferro battuto dal 1655 di Zanini s.a.s. di Geom. Villi&Co.
DOVE&QUANDO VENERDÌ SABATO E DOMENICA Sempre visitabile PIAZZALE
CHICKEN MOSTRA FOTOGRAFICA
Tra uno spettacolo e l’altro o a fine serata, potrete scoprire in Cattedrale il particolare progetto artistico di Moreno Monti
e Matteo Tranchellini: Galli e Galline come non ne avete mai viste. Una speciale mostra dedicata a un mondo animale pop
e iconico, ricco di colori e volumi, sublimato in una dimensione naturale di pura estetica.
DOVE&QUANDO VENERDÌ SABATO E DOMENICA Sempre visitabile CATTEDRALE
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PARTNER
STRATAGEMMI
Come raccontare un festival teatrale? In che modo descriverne l’atmosfera, le immagini, gli artisti, gli spettacoli e il pubblico?
Proprio per rispondere a queste (e molte altre) domande Stratagemmi, progetto dell’Associazione Culturale Prospettive
Teatrali (tra le imprese culturali vincitrici del bando Funder 35 nel 2015), da anni organizza osservatori critici, laboratori
di scrittura, monitoraggio di festival e stagioni della scena milanese e nazionale. Stratagemmi è un luogo di incontro e di
confronto fra teatro e pubblico e addetti ai lavori per proporre un nuovo modo di intendere la critica teatrale. Una prospettiva
che prende forma nella nostra rivista cartacea semestrale e nella webzine dove quotidianamente pubblichiamo articoli e
recensioni (www.stratagemmi.it).
Ma cosa succederà a IT Festival 2017? Attraverso approfondimenti, interviste, immagini e (perché no?) anche critiche,
racconteremo le pazze giornate di IT sulla piattaforma BlogIT. Un diario quotidiano in diretta dalla Fabbrica del Vapore dove
la nostra redazione aperta al pubblico, agli operatori e alle compagnie si stabilirà per le giornate del festival! Veniteci a trovare!
DISSOLVENZELAB
Il desiderio di scoprire, la voglia di emozionare, il gusto di catturare, tre concetti che riassumono l’arte della fotografia.
Helmut Newton
Il collettivo DissolvenzeLab è una giovane formazione di fotografi. Si occupa di fotografia di scena dedicandosi con passione
al racconto per immagini del teatro e dello spettacolo in genere.
Il progetto nasce da uno degli scopi associativi di “Disturbi Teatro”, compagnia teatrale presente a IT Festival 2016. Grazie
al fortunato incontro, in quella occasione, tra la componente fotografica di “Disturbi Teatro” e alcuni fotografi di IT Festival,
il gruppo di lavoro si forma stabilmente.
L’idea di DissolvenzeLab consiste nel volersi allontanare dalla dimensione individuale tipica di chi pratica la fotografia per
realizzare un’iniziativa collettiva. DissolvenzeLab crede infatti fortemente che attraverso la relazione, lo scambio e la ricerca
di progetti fotografici condivisi, si possa realizzare uno stimolante programma di autoformazione e liberazione creativa.
I primi impegni mettono subito alla prova il collettivo a cui viene affidata la documentazione fotografica del festival teatrale
“Maurizio Felisati”, del festival di musica “Folkambroeus”, della rassegna teatrale “Brume della Ribalta”. Nasce inoltre la
collaborazione con SOund36, web magazine di critica musicale ed eventi live, per il quale segue i concerti della zona di Milano.
In meno di un anno di attività sono circa cinquanta gli spettacoli che DissolvenzeLab racconta con le sue immagini, ricevendo
gli apprezzamenti di artisti come Paolo Nani, Ottavia Piccolo, Antonio Rezza, Walter Leonardi.
DissolvenzeLab non ha scopo di lucro. Agli artisti e operatori del settore che si rivolgono al collettivo viene chiesto un
contributo, investito totalmente nelle attività (mostre, seminari con professionisti del settore, incontri di approfondimento su
tematiche specifiche) in un’ottica di reciproca promozione e sostegno.
Contatti: dissolvenzelab.wordpress.com www.facebook.com/dissolvenzelab [email protected]
SLAM
Immaginate uno spazio che valorizza chi lavora nel mondo dell’editoria e dello spettacolo. Dove condividere strumenti,
contatti e competenze, ma anche passioni e interessi. Perché dalla condivisione tutti hanno sempre qualcosa da imparare,
nascono sinergie, i progetti prendono forma e accelerano la propria crescita. Questo è SLAM, il primo coworking ed event
space di Milano dedicato a chi svolge un’attività nel campo dell’editoria e dello spettacolo. Il suo obiettivo? Diventare il
principale centro di aggregazione per attori, redattori, registi, blogger, scrittori, uffici stampa, giornalisti, autori, grafici, copy
e chiunque operi in questi settori.
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SLAM comprende 46 postazioni di lavoro, ma propone molto più di una scrivania e una connessione veloce. Al suo interno
si trovano due sale riunione, uno studio di registrazione audio/video e un auditorium da 60 posti dove presentare libri e
spettacoli, ospitare convegni, corsi di formazione, prove di attori e performer. SLAM inoltre promuove workshop e seminari.
Moltiplica le opportunità di lavoro e favorisce la collaborazione tra colleghi anche grazie alla consulenza di professionisti,
tecnici specializzati e il supporto dei suoi partner.
Gli attori avranno, a tariffe molto agevolate, uno spazio dove provare i propri spettacoli, riunirsi per discuterne, e potranno
utilizzare i nostri servizi di agenzia per trovare teatri, locali e spazi dove mettere in scena i propri lavori. SLAM inoltre curerà
anche rassegne, festival e stagioni teatrali insieme ai principali teatri italiani.
Infine, SLAM supporterà le campagne di crowdfunding che verranno lanciate aiutando gli artisti e le compagnie a portarle
a termine con successo.
SLAM aprirà a settembre in Via Ariberto 21 a Milano. Vieni a trovarci
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Staff&Partners
ASSOCIAZIONE IT – INDEPENDENT THEATRE
Soci fondatori Valentina Falorni, Riccardo Olivier, Fulvio Vanacore Consiglio Direttivo Arianna Bianchi, Cinzia Spanò, Davide
Gasparro, Alberto Baraghini, Giulia Tollis Staff Segreteria e comunicazione interna: Elisabetta Bocchino, Amministrazione:
Gianluca Di Lauro, Organizzazione: Cristina Davenia, Referenti laboratorio di formazione permanente Search for IT: Franco
Reffo Fulvio Vanacore, Referenti progetto Open IT: Elisabetta Bocchino, Marco Cacciola, Ilaria Caelli, Marco De Meo, Gianluca
Di Lauro,Viola Ghidelli, Paolo Giorgio Franco Reffo, Roberta Secchi
IT FESTIVAL 2017
In collaborazione con Comune di Milano Con il sostegno di Fondazione Cariplo
Project Managers Arianna Bianchi, Valentina Falorni Direttore di Produzione Martina Pozzo Responsabile Servizio
Operatori Elena Barilli Staff Organizzativo Martina Gentile, Nina Marietti, Serena Nardò, Francesco Osmetti Ufficio Stampa
Maddalena Peluso Progetto Grafico Leonardo Mazzi/neo-studio Biglietteria e Gestione Pubblico Giulia De Brasi, Nadia
Fiorio Direzione Tecnica Arnaldo Ruota Staff Tecnico Sarah Chiarcos, Aliou Diop, Enrico Fiorentino, Luciano Mestriner,
Sonia Pellegrino Scafati, Lucia Rho Partners Collettivo Fotografico DissolvenzeLab, SLAM – Ciccio Rigoli, Stratagemmi –
Prospettive Teatrali Media Partner radiopopolare
RINGRAZIAMENTI
Assessorato alla Cultura - Direzione Cultura - Settore Spettacolo Comune di Milano, Assessorato all’Educazione
e Istruzione Comune di Milano, Fabbrica del Vapore, Fondazione Cariplo, Progetto LAIV, Civica Scuola di
Teatro Paolo Grassi, MEC Master in ideazione e progettazione di eventi culturali, Almed alta scuola in media
comunicazione e spettacolo dell’Università Cattolica, Allievi del corso organizzatori della Civica Scuola di Arte
Drammatica Paolo Grassi, Tutti i teatri, commercianti, artisti e sostenitori che hanno offerto i premi della nostra
lotteria, Michele Mele e Samuel Scott
PARTNERS:
IN COLLABORAZIONE CON:
Food&beverage:
Media Partner:
09/10/11 GIUGNO
FABBRICA DEL VAPORE
via G.Procaccini, 4 - MILANO
INGRESSO FABBRICA DEL VAPORE
via Cenisio
SALA 2
AREA YOUNG
SALA 3
NAVATA NORD
CATTEDRALE
BIGLIETTERIA
BAR
NAVATA SUD
SALA 4
SALA 1
PIAZZALE
SALA 5
via Procaccini, 4
INGRESSO FABBRICA DEL VAPORE
itfestival.it
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