IT FESTIVAL 2017 ANIMALS FOR A NEW ERA 09/10/11 GIUGNO FABBRICA DEL VAPORE MILANO 7 1 0 2 L A IT FESTIV e n o i z i d e a t n i qu ANIMALS FOR A A R E W E N O N G U I G 09/10/11 ARE YOU READY FOR IT FESTIVAL 2017? A C I R B B A F E R O P A V DEL MILANO IT FESTIVAL 2017 Anche quest’anno torna IT - INDEPENDENT THEATRE FESTIVAL, il primo festival del teatro indipendente milanese, organizzato dall’Associazione IT e realizzato in partnership con il Comune di Milano e con il sostegno di Fondazione Cariplo. Ospitato negli spazi di Fabbrica del Vapore, il festival porta in scena l’ormai tradizionale “maratona” di spettacoli - estratti da venti minuti, presentati in diverse sale che agiscono simultaneamente, per oltre 20 ore di programmazione ininterrotta. Al grido di “We Are Animals for a New Era!”, l’edizione 2017 si presenta con una veste grafica inedita: un poderoso animale mutante, composto da pezzi di creature diverse che si sono assemblate per diventare più forti e resistenti, e sopravvivere alle difficili condizioni del mondo attuale. Un evoluzionismo resiliente e creativo, fatto di molte teste, e di molti cuori: esattamente come la compagine multiforme degli artisti di IT! IT Festival è un’occasione preziosa per avere una panoramica dirompente dell’offerta teatrale metropolitana più underground (più di 300 artisti!), oltreché una festa per la città e per i cittadini, con attività dedicate ai bambini, incontri e tavole rotonde intorno ai temi del sistema teatrale e della progettazione culturale, microfoni aperti di mezzanotte, ma anche concerti, feste danzanti fino a notte fonda, e tanta, tanta birra. IT ASSOCIAZIONE L’Associazione IT, nata dall’entusiasmo e dalla necessità di fare rete delle tante realtà artistiche e organizzative che hanno ideato la prima edizione di Independent Theatre Festival nel 2013, si occupa di far germinare, proteggere e trovare un’attuazione feconda ai desideri dei numerosi soci che la compongono: favorendo la produzione e la fruizione del teatro attraverso processi di progettazione partecipata, avendo particolarmente a cuore la formazione, intesa come “palestra collettiva permanente” alla quale tutti i teatranti possono e anzi dovrebbero accedere, IT Associazione è un luogo di creatività e condivisione, nel quale, attraverso lo scambio sinergico di competenze e prospettive, prendono vita azioni virtuose, stimolanti, proficue, in contrapposizione a un panorama teatrale congestionato e sterile. L’Associazione IT concentra il suo impegno su soluzioni concrete ma sempre interrogandosi sul significato profondo di ogni attività e sull’orizzonte di senso da perseguire, conta l’adesione di più di trecento soci, ed è sempre attenta a intercettare nuove figure che ne condividano spirito e prospettive: artisti, operatori, cittadini curiosi, giovani, anziani, italiani, stranieri, teatri, istituzioni, tutti coloro che siano interessati a una partecipazione attiva e a un’interrogazione reale e accurata in merito al sistema teatrale attuale. STAY TUNED! IT NEVER SLEEPS... IT HAPPENS! BLOG IT piattaforma virtuale a cura di Stratagemmi - Prospettive teatrali, che segue il Festival in tempo reale. Al suo interno, oltre alle recensioni dello spettacolo, troverete: SHOOT IT Le immagini del festival e degli spettacoli verranno “scattate” dal Collettivo Fotografico DissolvenzeLab, raccolte nel blog e integrate con apposite didascalie, per creare un “affresco parlante” dell’evento BE MY GUEST Il punto di vista di ospiti d’eccezione del festival, critici, operatori, attori, ma anche professionisti di altri settori (architetti, designer, insegnanti) e pubblico generico potranno dire la loro, attraverso commenti “a caldo”, interviste, recensioni, o articoli di fondo BUSSOLE perché vederlo? Per ogni spettacolo/compagnia, una scheda di presentazione che aiuti lo spettatore a orientarsi nel ricchissimo programma del festival IT’S LATE/TALK IT gli ormai tradizionali microfoni aperti “alla IT”: tavole rotonde, incontri informali, che si svolgono in Navata Nord nei pomeriggi di sabato e domenica e tutte le sere alla fine degli spettacoli, a mezzanotte in punto. Occasioni preziose per confrontarsi su temi legati al sistema teatrale, alla progettazione culturale, all’intrattenimento di qualità, con ospiti e testimonianze sempre diverse e aggiornate. IT’S MY PARTY perché non ne abbiamo mai abbastanza, perché il bello deve ancora venire: ogni sera, da mezzanotte, potrete rilassarvi al bar sorseggiando dell’ottima birra artigianale, o uno spritz eccezionale, ma anche scatenarvi nelle matte danze fino a notte fonda. È proprio vero: IT non finisce mai! Biglietteria/Info Point Festival a cura delle compagnie di IT attivo tutti i giorni dalle 15 alle 00.00 Press Room & Redazione a cura di Stratagemmi INFO GENERALI IT FESTIVAL 2017: 9/10/11 giugno PROFESSIONAL DAYS (anteprima riservata agli operatori): 7/8 giugno Gli spettacoli ADULTS si svolgono il 9, 10 e 11 giugno dalle ore 18.00 alle 23.30. Gli spettacoli e i laboratori YOUNG si svolgono il 10 e11 giugno dalle ore 15.00 alle 18.30 Kindergarten (su prenotazione) 10 e 11 giugno dalle ore 18.00 alle ore 21.00 Biglietti: a partire da 5 euro POSTI LIMITATI 04 IT FESTIVAL YOUNG PROGRAMMA GIORNATE ore 15.00 accoglienza e registrazione Incognito (sab + dom) inizio laboratorio Vita Balena (sab + dom) dalle ore 15.30 alle ore 17.30 spettacoli a cura degli artisti di IT Bending Road, Orientale Sarda, Risi e Bisi, Sagome Teatro (sab + dom) ore 17.30 laboratorio di Danza indiana per bambini (sab) laboratorio di Ascolto dell’ombra (dom) dalle ore 18.00 alle ore 21.00 Kindergarten, numero limitato 50 bambini a sera ultimo accesso ore 20.00 (sab + dom) ATTIVITÀ INCOGNITO a cura di URBAN GAMES FACTORY DAI 7 ANNI Alla scoperta dei segreti di Fabbrica del Vapore: i partecipanti ricevono uno speciale caschetto con telecamera incorporata, un timer da legarsi al polso e hanno 15 minuti di tempo per svolgere la loro missione segreta. Se sarà superata, entrerà a far parte della mostra che verrà proiettata insieme alle altre sul mega-schermo. sabato e domenica dalle 15.00 alle 19.00 VITA BALENA a cura di Nina&Friends DAI 5 ANNI Giochi rinfrescanti, legati all’acqua e alla sua importanza. Lo scopo: salvarne il più possibile. Il mezzo: il divertimento. Una missione di salvataggio da completare tutti insieme. Data l’alta possibilità di bagnarsi, consigliamo vivamente di portare un cambio. sabato e domenica dalle 15.00 alle 18.30 LAB DANZA INDIANA a cura di LUCREZIA MANISCOTTI 5-10 ANNI Piedi ritmici, mani che danzano, occhi che raccontano... tutto il corpo coinvolto nel racconto danzato di alcuni popolari miti indiani.Conosceremo il linguaggio delle mani (mudra) per inventare storie di animali e proveremo a scandire i ritmi gioiosi dei battiti dei piedi al suono di magiche cavigliere. sabato alle 17.30 LAB ASCOLTO DELL’OMBRA a cura di ORIENTALE SARDA 10-14 ANNI Partendo dall’archetipo dell’ombra, un percorso che favorisce lo sviluppo di coscienza del proprio corpo e delle proprie emozioni, e di nuove dinamiche di relazione con il sé, l’altro e il gruppo. Si lavora senza scarpe, e si suggerisce un abbigliamento comodo. domenica alle 17.30 KINDERGARTEN a cura di LUDOBUS/SPLUF DAI 5 ANNI Il gioco è divertimento, possibilità di stare insieme in modo sano, costruttivo e piacevole. A IT Festival i più piccoli potranno sperimentare le tecniche di sopravvivenza/resistenza contro le insidie del mondo contemporaneo. NUMERI LIMITATI. Per info e prenotazioni: [email protected] sabato e domenica dalle 18.00 alle 21.00 (ultimo accesso alle 20.00) BIGLIETTI Attività: ogni bimbo paga 8 euro (15 euro per due fratelli) per accedere a tutte le attività, escluso il kindergarten. I genitori entrano e partecipano gratis. Kindergarten: ogni bimbo paga 8 euro, mentre i genitori si godono gli spettacoli di IT Festival (o le birrette al bar). Cena al sacco: portala da casa o acquistala in loco! Numeri limitati, per prenotare: [email protected] 05 DECALOGO DELLO SPETTATORE Decalogo dello spettatore ideale (ma reale!) di IT Festival Lo spettatore ideale di IT: 1. non sta mai fermo! ovvero gira tra le diverse sale, per conoscere gli spazi a disposizione. IT è unione delle differenze: non fare il pigro, scoprile tutte! 2. applaude solo se ciò che vede gli piace: IT rifiuta il bon ton e rivendica l’importanza delle scelte autentiche. se poi quel che vedi ti piace un casino, però, non trattenerti: fatti sentire! 3. abbandona in fretta la sala alla fine di ogni spettacolo e facilita l’ingresso degli spettatori successivi: abbiamo i minuti contati per i cambi, veniamoci incontro! 4. in caso di code all’ingresso, aspetta pazientemente il proprio turno e sorride amichevole ai poveracci che stanno lavorando per lui: i nervosismi milanesi restano fuori dal piazzale di IT! ARE YOU READ FOR IT FEST 2017 5. supporta IT partecipando alla lotteria più stravagante della città e acquistando lo stilosissimo merchandising: IT esiste grazie al lavoro volontario di tutti i partecipanti, se vuoi aiutarci ed essere incredibilmente cool, questo è il modo migliore! 6. approfitta dell’offerta food&beverage creata apposta per IT: birra artigianale, cocktail particolari, ravioli buonissimi, gelati, macedonie e molto, molto altro... 7. non dimentica in giro i resti (bicchieri vuoti, piatti, etc.) ma si preoccupa di buttarli nei cestini perché le pulizie a IT le fa IT stesso, quindi diamoci tutti una mano! 8. si lascia contagiare dallo spirito festaiolo dell’iniziativa e si rivolge pieno di curiosità all’Info Point, butta un occhio alla redazione di Blog IT, porta i bimbi a scoprire le proposte di IT Young, partecipa ai Talk IT del pomeriggio e agli IT’s Late di mezzanotte: IT vuole incontrare tutti a tutti gli orari! 9. racconta quanto è bello IT ad amici, parenti, colleghi, passanti: IT cresce grazie al passaparola, fai anche tu la tua parte! 10. alla fine della serata, abbandona in fretta e in silenzio i locali della Fabbrica del Vapore, e non si rattrista: perché domani IT ricomincia! e se domani è lunedì, non è il caso di abbattersi: presto ci inventeremo qualcos’altro… STAY TUNED! IT NEVER SLEEPS...to be continued WAITING FOR… IT Performance “a sorpresa” che vi allieteranno, coinvolgeranno, travolgeranno, mentre aspettate di entrare nelle Sale… Potrete imbattervi in “Omero il merdaiolo”, il barbone-poeta – un po’ trickster un po’ fool scespiriano – che riversa in rima tutto il marcio che ha dentro, mentre osserva la società distrutta e distratta che gli passa davanti, pronto a spiazzarvi con sconcertanti verità. Potrete incontrare i poeti della LIPS (Lega Italiana Poetry Slam) e del collettivo Tempi diVersi, i quali, per rendere più piacevoli gli inevitabili momenti di attesa e per portare la poesia in ogni dove, reciteranno, e vi intratterranno con pirotecniche ed estemporanee performance di poesia. E ancora, potrete conoscere delle sirene ammaliatrici, degli animali della giungla metropolitana… o forse delle pazze scappate di casa? Lasciatevi tentare dalle Nina’s Drag Queen: si esibiranno davanti a voi nel silenzio più assoluto. Soltanto pochi spettatori per volta potranno ascoltare, in cuffia, le loro canzoni (tutti gli altri si chiederanno cosa stia avvenendo), grazie al magico “Silent Songs”: tra virtuosismo e leggerezza, tra esperimento psichedelico e incursione performativa. 06 E U ADY TIVAL 7? ARTISTI GLI ARTIMANTI ... p. 30 Grandi Corinna ... p. 31 Gruppo Teatrale Esperimente ... p. 31 Guinea Pigs feat. Anelo1997 ... p. 32 Il bianco inizio ... p. 32 Irene Serini ... p. 33 Ivana Petito ... p. 33 LabEx ... p. 34 Laura Formenti ... p. 34 LE BRUGOLE ... p. 35 LecheDeTigre ... p. 35 MadabóTeatro ... p. 36 Marco Cacciola ... p. 36 Maria Carpaneto/Il filo di paglia ... p. 37 Marina Burdinskaya Company ... p. 37 Misanderstendo ... p. 38 Monica Faggiani ... p. 38 Narr_0 ... p. 39 Orientale Sarda ... p. 39 ORTIKA ... p. 40 Palestra Teatrale Meininger (PTM) ... p. 40 Pan Domu Teatro ... p. 41 PianoinBilico ... p. 41 Pleiadi Art Productions ... p. 42 progetto #ItalianSelfie ... p. 42 PuntoTeatroStudio ... p. 43 R.a.M.p.L.à. ... p. 43 Raffaella Agate ... p. 44 Rebbi Incrociati ... p. 44 Risi e Bisi ... p. 45 Roberto Vandelli ... p. 45 S.N. Stage Group ... p. 46 Sagome Teatro ... p. 46 Spazio Verticale ... p. 47 Talia’s Machine ... p. 47 Teatri Reagenti ... p. 48 Teatro Maurei ... p. 48 Teatro Presente ... p. 49 TeatroeDintorni ... p. 49 Traverso/Evoè!Teatro ... p. 50 Valeria Perdonò ... p. 50 Giordano - Sansone - Vanacore ... p. 51 ARTISTI A Drop of Blue ... p. 10 ALCHEMICO TRE ... p. 10 Alessia Bedini ... p. 11 Alessia Vicardi ... p. 11 Aletheia ... p. 12 Amaè ... p. 12 Amor Vacui ... p. 13 ANCHE + INNeSCo Trio ... p. 13 Anselmo Luisi ... p. 14 Antonella Morassutti ... p. 14 Arkadina Teatro ... p. 15 ASTORRITINTINELLI ... p. 15 Bending Road ... p. 16 BIBOTeatro ... p. 16 Bigiarini | Perrone ... p. 17 Bitols ... p. 17 Brandoli/Gattini ... p. 18 CAROLINA REAPER ... p. 18 Circolo Bergman ... p. 19 Collettivo L’Amalgama ... p. 19 Collettivo Snaporaz ... p. 20 Compagnia NUT ... p. 20 Compagnia Zerodue ... p. 21 Coperte Strette ... p. 21 Covello Bérnabeu ... p. 22 Dal Divano ... p. 22 Daniela Iotti ... p. 23 Davide Verazzani ... p. 23 Debora Zuin ... p. 24 Deriva Clun ... p. 24 DOMESTICALCHIMIA ... p. 25 dueditre ... p. 25 DVP Teatro Espresso ... p. 26 Effetto Morgana ... p. 26 Elektromove ... p. 27 Elena Guerrini ... p. 27 Fartagnan ... p. 28 Fenice dei Rifiuti ... p. 28 Francesco Carrubba ... p. 29 Fumatori di Carta ... p. 29 Gesti per Niente ... p. 30 09 A Drop of Blue L’ombra e il demone Breve vita di R.J., musicista DOMENICA 11 18.00/23.00 SALA 3 Una stanza. Una sedia. Sulla sedia un uomo, con una chitarra in mano. Con lui una figura in abiti neri, che muove le sue mani, narra la sua vita, dà voce ai suoi pensieri più profondi. L’uomo è muto: l’essere in nero ha rubato la sua voce, le sue canzoni. Può solo suonare - e suona, con incredibile maestria. Suona, suona, suona, e la sua anima sgocciola via attraverso le sue dita.Breve vita disperata di Robert Johnson, l’uomo che diede la sua anima per diventare il Mozart del Mississippi, in grado di ripetere perfettamente, nota per nota, una canzone udita distrattamente in un stanza affollata. Uno che decise di essere il migliore, il più grande; non più solo “abbastanza bravo”, ma il più bravo di tutti. E così incontrò il diavolo, e quando questi gli chiese “cosa daresti per avere il talento assoluto?”, rispose “Dimmi ciò che vuoi, e io te lo darò”, perdendosi per sempre. Seguendo R.J. entriamo nei labirinti dell’anima di tutti gli artisti, fra frustrazioni, delusioni e ossessioni. regia: Beatrice Parapini drammaturgia: Beatrice Parapini musica: Robert Johnson, Daniele Bonadei con: Beatrice Parapini, Daniele Bonadei #teatromusicale #studio #factory #adulti A Drop of Blue Beatrice Parapini, attrice e cantante, e Daniele Bonadei, chitarrista e polistrumentista, si conoscono nel 2004 e capiscono subito di avere qualcosa in comune: amano le storie. Storie di parole, di musica, di voce e strumenti. Negli anni hanno seguito strade vicine e lontane, fra rock, country, jazz, sperimentazione vocale, teatro, didattica, sempre cercando di raccontare storie. I loro sentieri si sono ritrovati nel blues: la musica dei cantastorie per eccellenza. Quella che scava l’anima, che racconta la vita, quella in cui trovi sempre una parte di te. Come fa il teatro, dopotutto. ALCHEMICO TRE PER LE RAGIONI DEGLI ALTRI DOMENICA 11 19.00/21.30 SALA 2 Partendo dal testo di Luigi Pirandello La Ragione degli altri Michele Di Giacomo rielabora una nuova drammaturgia dove tre sono i temi portanti: perdere di vista la propria felicità, la famiglia, gli altri. Leonardo è due cose in una: Marito di una moglie, Livia, donna di buona famiglia e Padre di una figlia, avuta dall’amante, Elena, donna del popolo. Leonardo vive sospeso in una vita che lo rende infelice perché incastrata tra gli obblighi di Marito da una parte e di Padre dell’altro, una vita nascosta che lo costringe a mettere da parte il suo sogno di diventare scrittore. In tutto questo ci sono gli Altri. Una presenza/assenza che da anni condanna la situazione a una sorta di equilibrio, perché tutto è accettato se nascosto, tutto è lecito quando non è alla luce del sole. Ma l’equilibrio si rompe e ora non si può più tacere. Prima che scoppi lo scandalo si devono capire le ragioni, si devono prendere le decisioni giuste: si deve difendere la famiglia. Ma quale famiglia? regia: Michele Di Giacomo drammaturgia: Michele Di Giacomo rielaborazione originale di “La ragione degli altri” di Luigi Pirandello con: Giorgia Coco, Federica Fabiani, Michele Di Giacomo #prosa #studio #fair #adulti ALCHEMICO TRE nasce nel 2015 a Cesena, dall’attore Michele Di Giacomo. La Compagnia vuole indagare l’uomo tramite testi di drammaturgia contemporanea, in un percorso di creazione che mette al centro la memoria, elaborando drammaturgie passate o storie prese dal reale. La Compagnia si divide tra le produzioni: In Trincea scritto a partire dai diari dei soldati della Grande Guerra; Le Buone Maniere il monologo sui fatti della Banda della Uno Bianca; e i progetti diformazione e valorizzazione del territorio in collaborazione con Scuole Medie e Superiori, il FAI e i Comuni dell’Emilia Romagna. 10 Alessia Bedini WokArt Associazione Culturale Motus in terra DOMENICA 11 18.00/22.00 SALA 4 Motus in terra è un progetto che nasce dalla necessità di creare uno spazio di riflessione critica rispetto alle recenti vicende legate al terremoto. In occasione di IT Festival si presenta un Primo Studio che dà forma e voce sincere agli accadimenti, rielaborando un’esperienza vissuta in prima persona dall’autrice. Aldilà delle notizie a effetto dei mass media e delle promesse di aiuto fatte da chi ci governa, esiste una popolazione che abita terre meravigliose ma in continuo mutamento, da sempre. Non per questo le case devono crollare; non per questo l’uomo deve accettare che nessuno si assuma la responsabilità di abitazioni che non verranno rese agibili per i prossimi dieci anni, forse oltre; non per questo si deve restare in silenzio di fronte ai tanti sfollati che tutt’ora non ricevono contributi per il disagio di vedersi fuori dal proprio nido. Motus in terra non racconta solo del terremoto, ma del moto interiore che ciascuno può e deve avere di fronte a ciò si ritiene ingiustificabile. di e con: Alessia Bedini #prosa #studio #fair #adulti Wokart L’Associazione Culturale Wokart nasce nel 2012 a opera di Alessia Bedini, Maurizio Corbella, Valentina Rho e Chiara Tarabotti con l’obiettivo di produrre, promuovere e diffondere l’arte in tutte le sue forme, con una particolare attenzione al teatro. Alessia Bedini, attrice, performer, formatrice teatrale, è diplomata presso il Corso Professionale Cinema d’Attore a cura di Marco Maccaferri e Maria Carpaneto. Studia tra gli altri con Jurij Alschitz, Leo Muscato, Maria Carpaneto, Gabriele Vacis, Danio Manfredini, Ricci/Forte, Giorgio Rossi, Pippo Delbono e Progetto Brockenhouse. Alessia Vicardi L5-S1 una storia naturale SABATO 10 22.00/23.30 SALA 4 L5-S1 una storia naturale è uno studio sul dolore. Una malformazione genetica alla colonna vertebrale costringe una donna al dolore. Dolore del corpo. Dove le parole non riescono ad arrivare, il tentativo di esprimersi si risolve in immagini, che servono al medico per ricondurre l’inesprimibile non-senso a una diagnosi. Il linguaggio del mal-essere cerca segni che traducano la battaglia tra l’animale e la sua anima. Il dolore riduce ogni emozione, ogni possibilità di significato al corpo: quel corpo abbarbicato alla sua colonna vertebrale come un paese che frana dalla montagna. Solo i più forti sopravvivono, come dice Darwin. Ma forse sopravvivere è solo sfuggire al dolore. Perciò ti eserciti alla clava, al pianoforte, indossi armature, corsetti di seta, trascini esoscheletri. In mezzo a tanti errori eccellenti che hanno fatto la storia naturale dell’umanità, un piccolo errore che non porta da nessuna parte. Lì. In L5-S1. Un punto che non riesci a vedere, come un cane, un bastardo che si morde la coda cercando il sacro ossicino da poter sotterrare. regia:Chiara Petruzzelli, Alessia Vicardi drammaturgia: Michela Tilli, Alessia Vicardi con: Alessia Vicardi #prosa #studio #fair #adulti Alessia Vicardi nasce a Cremona nel ‘73. Diplomata all’Accademia dei Filodrammatici di Milano nel ‘95, vince il premio Lina Volonghi. Partecipa al Master di perfezionamento del R.A.T.I. condotto da J.Altschitz. Ha lavorato con G. De Monticelli, G. Emiliani, M. Castri, A. Latella, C. Cerciello. C. Accordino. Insegna recitazione in diverse scuole. È docente assistente all’Accademia dei Filodrammatici. Nel 2010 vince la Borsa di studio “A. Marietti” per la regia di Khub nist o l’identità. Laureata in Scienze etno-antropologiche si interessa di antropologia del corpo. 11 Aletheia Triangolo Scaleno DOMENICA 11 18.00/23.30 SALA 2 Triangolo scaleno nasce condividendo un’idea di ricerca teatrale, declinata nell’indagine delle congiunture che uniscono le tre donne dell’opera di Cechov Tre Sorelle alle tematiche e ai personaggi storici di tre letterate e pensatrici: dal saggio di Nadia Fusini su tre figure di filosofe e scrittrici, ci siamo addentrati nell’incredibile visione dei punti di contatto tematici tra le figure storiche di Hannah Arendt, Rachel Bespaloff e Simone Weil, con i personaggi di Olga, Masha e Irina. regia: Simona Assandri drammaturgia: Simona Assandri, Vera Caroppo, Eliana Rotella con Simona Assandri, Vera Caroppo, Eliana Rotella #prosa #studio #factory #adulti Aletheia il trio teatrale “Aletheia” è composto da: Simona Assandri si specializza al Gitis di Mosca e all’Akt Zent di Berlino, studia e lavora con Oskaras Korsunovas, Jurij Alschitz, Claudio Collovà, Riccardo de Torrebruna e Giampiero Borgia; lavora come attrice e regista, insegnando con Jurij Alschitz. Vera Caroppo è attrice e autrice di “Questi sono i miei gioielli”; studia con Fabrizio Saccomanno, Simona Assandri, Claudio Morganti e Marzia Manoni nell’ambito di corse e seminari. Eliana Rotella studia e lavora con Simona Assandri, partecipa a un seminario diretto da Jurij Alschitz presso l’Akt Zent di Berlino. Amaè Piccola città che muore DOMENICA 11 19.00/22.00 SALA 3 Piccola città che muore è un progetto che parla di radici.In un mondo spinto in avanti, alla nostra generazione viene chiesto di guardarsi l’ombelico e di farlo diventare un’orbita. Il nostro punto di origine, che sia paese o famiglia, sembra essere qualcosa a cui non dobbiamo nulla e da cui è necessario allontanarsi per realizzare se stessi. Piccola città che muore parte dalla realtà di un paesino, Noceto, dei suoi ultimi quattro eredi e del grande vecchio del paese, Cinto, e la attraversa per porre una domanda: esiste una responsabilità nei confronti delle proprie radici? Abbiamo raccolto memoria e testimonianze di un mondo che sta morendo per chiederci se questa responsabilità esiste o se sia giusto lasciar morire il proprio paese perché si cerca qualcosa di più. Se è giusto lasciar morire la tradizione perché ormai agli stessi risultati si arriva per altre vie. E se la spinta deve essere in avanti, quello che troviamo vale la perdita di quello che ci lasciamo alle spalle? regia: Ermanno Rovella assistente alla regia: Giulia Pes drammaturgia: Alice Bignone con: Michele Basile, Alice Bignone, Ermanno Rovella, Antonio Valentino #prosa #studio #factory #adulti Amaè Il gruppo AMAÉ, costituito da ex allievi dell’Accademia dei Filodrammatici nasce intorno al progetto di “Piccola città che muore”. Il primo lavoro che i quattro attori affrontano insieme è “Il compromesso”, regia di Carmelo Rifici, dopo aver già realizzato durante il percorso accademico un adattamento scenico di un estratto dal “Vangelo secondo Gesù Cristo” di Josè Saramago. Dopo il diploma la decisione di continuare la collaborazione viene da sé. Nel 2016 si unisce al gruppo Giulia Pes, come assistente alla regia per “Piccola città che muore”. 12 Amor Vacui Domani mi alzo presto VENERDÌ 9 22.00/23.00 SALA 2 Domani mi alzo presto e mi metto a studiare per l’esame. E finisco quel progetto che devo scrivere da settimane. E mi iscrivo in palestra. E attacco l’etichetta col mio nome sul campanello di casa. Tutte cose che vorrei fare. Tutte cose che non ho mai tempo di fare. Domani mi alzo presto e faccio una lista di cose da fare. È lunedì mattina. È una settimana decisiva per le scelte di vita di tre giovani adulti che condividono lo stesso appartamento. Eppure, sembrano impegnati a fare una sola cosa: procrastinare. Rimandare a domani. Passare giorni e notti a guardare infinite serie TV. Sempre meglio che affrontare il mondo reale. Domani mi alzo presto è una promessa da fare ogni sera e da disattendere ogni mattina. È una commedia. Dura un’ora. Come un episodio e mezzo di Breaking Bad. Come trecentoventi sigle di LOST. Domani mi alzo presto. Tra il dire e il fare c’è il procrastinare. regia: Lorenzo Maragoni drammaturgia: Lorenzo Maragoni, Michele Ruol, Andrea Bellacicco, Eleonora Panizzo, Andrea Tonin con: Andrea Bellacicco, Eleonora Panizzo, Andrea Tonin voce off: Jacopo Pagliari #prosa #repertorio #fair #adulti Amor Vacui nasce nel 2010 da attori diplomati all’Accademia di Arte Drammatica del Teatro Stabile del Veneto. Lavora su temi legati alla propria generazione come il lavoro precario, l’università, le scelte di vita, contaminando il codice teatrale con altri linguaggi, musica, videogame, serie TV. Tra le produzioni della compagnia “Elena” (2010), “Studi sulla città di K.” (2011), “This is the only level” (vincitore del Premio Off#3 – 2012 del Teatro Stabile del Veneto e il Premio Bypass e premio del pubblico al CrashTestFestival 2015), “Domani mi alzo presto” (menzione speciale al Premio Giovani Realtà del Teatro 2015). ANCHE + INNeSCo Trio Con tempo rane a mente VENERDÌ 9 20.00 PIAZZALE Questo progetto non esiste ancora, non c’è una storia, non ci sono argomenti di cui parlare. Suono e movimento iniziano da una condizione di silenzio e immobilità, nascono e si sviluppano contemporaneamente, come se costituissero un’unica sostanza, dando vita a un piccolo universo, sempre diverso. Questo progetto nasce dal desiderio di incontro di due giovani realtà, INNeSCo e ANCHE, che condividono la ricerca di una condizione, di uno stato: lontani dal desiderio di cercare una narrazione o un senso logico, nella musica come nel movimento, cerchiamo una condizione prevalentemente sensoriale, intuitiva e permeabile, in cui la volontà diventi immediatamente azione, e l’azione contemporaneamente ascolto. Perché ogni avvenimento, accidentale o volontario, possa essere immediatamente accolto. di e con: Cecilia Tragni, Elena Fontana Paganini, Erica Meucci, Gianluca Elia, Stefano Grasso, Tommaso Fiorini #performance #studio #collateral #adulti INNeSCo Trio (Milano, 2011).Un flusso improvvisativo oltre i generi musicali, in cui ogni suono apre nuove direzioni, nella ricerca timbrica e formale in cui si fondono e differenziano suoni e identità individuali. ANCHE sono 3 danzatrici diplomate in Teatrodanza presso la Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi. ANCHE esplora uno stato percettivo di attenzione allo spazio esterno; cerca un linguaggio, nel movimento, concreto e antinarrativo, risultato di processi relazionali; opera in modo indipendente con workshops e performances in scuole, spazi performativi, luoghi pubblici, a Milano, Berlino, Copenaghen. 13 Anselmo Luisi SBADABENG ovvero l’arte di prendersi a schiaffi Venerdì 9 18.00/23.00 SALA 1 Un uomo, da solo, su un palco. Nessun oggetto, nessuno strumento se non il proprio corpo. Un viaggio a cavallo tra musica e teatro che vi farà scoprire situazioni sonore inaspettate passando per il canto, il mimo e la percussione corporea. Una trascinante performance che vi farà letteralmente prendere a schiaffi. di e con: Anselmo Luisi #teatromusicale #repertorio #fair #adulti Anselmo Luisi è diplomato in percussioni classiche al Conservatorio di Trieste e in Batteria Jazz alle Scuole Civiche di Milano. Ha insegnato batteria e percussioni in Italia e in Cina e ha suonato in diversi gruppi in Italia, Francia, Spagna, Slovenia, Croazia, Svizzera, Austria, Germania e in Cina. Tiene regolarmente seminari di body percussion in tutta Italia in collaborazione con Daniel Plentz (Selton) e in alcune occasioni in collaborazione con Manuel Frattini. Nel 2011 è stato ammesso alla Scuola del Piccolo Teatro ma ha rinunciato per proseguire gli studi in ambito musicale. Antonella Morassutti LA TELEFONISTA Venerdì 9 18.30/22.30 SALA 5 Lo spettacolo è stato presentato in Prima Assoluta nel 2012 in Villa Buzzati a Belluno, per il 40° della morte di Buzzati, e a Milano al Museo del ‘900 in collaborazione col Comune di Milano. Si tratta di un atto unico scritto nel 1964 per l’attrice Laura Adani e, all’epoca, mai andato in scena. Il monologo, che vede come protagonista la centralinista di un grande albergo alle prese con il suo lavoro quotidiano, è costruito su due binari paralleli alternati. Da un lato c’è il vociare insistente dei clienti dell’hotel, che pretendono di avere all’istante la linea per le destinazioni più diverse; dall’altro, c’è la voce sempre più angosciata della telefonista, che tenta di scoprire verità e sentimenti attraverso una conversazione con il suo amato. La regia è concepita per seguire fedelmente il testo, dove gli stati d’animo della protagonista sono sensibilmente variabili da una battuta all’altra, attraverso il continuo modificarsi del timbro della voce e della gestualità del corpo. regia: Antonella Morassutti testo: Dino Buzzati con: Antonella Morassutti produzione: Associazione Culturale Villa Buzzati Belluno #prosa #repertorio #fair #adulti Antonella Morassutti attrice e danzatrice, è nata e vive a Milano. Si diploma giovanissima all’Accademia dei Filodrammatici di Milano e, parallelamente, continua la formazione in danza contemporanea. Ha lavorato con diversi teatri milanesi (Out Off, CRT, Filodrammatici, Teatro del Buratto) e in produzioni televisive e cinematografiche. Dal 2006 è socia fondatrice e direttrice artistica dell’Associazione Culturale Villa Buzzati a Belluno, con la quale organizza “Giardino Buzzati”, manifestazione culturale e artistica, nella casa natale del grande scrittore, suo prozio. 14 Arkadina Teatro L’Amore in Scatola DOMENICA 11 19.00/21.30 SALA 1 Partendo dal personaggio di Lizaveta Nikolaevna dei “Demoni” di Dostoevskij, la protagonista cerca di raccontare in modo passionale, introspettivo e doloroso il grande tema dell’Amore. Non dell’Amore in generale, ma di quell’Amore che non può essere visto, che deve essere tenuto nascosto, quell’Amore che ti toglie il fiato, a cui non puoi resistere… e che ti lacera l’anima fino a consumarla. “Mi sono bruciata al fuoco di una candela e nulla più”. regia: Daiana Tripodi drammaturgia: Germano Marano, Daiana Tripodi con: Daiana Tripodi #prosa #studio #fair #adulti Daiana Tripodi nasce in Calabria, e si trasferisce a Milano nel 2001, dove poco dopo incontra l’amore per il teatro. Studia con la scuola di Macro Maudit con Alessandro Castellucci e Giulio Baraldi e si perfeziona presso la School After Theatre di Jurij Alschitz. Attrice e drammaturga per Har baje teatro dal 2011 al 2015, fonda nel 2015 Arkadina teatro e collabora anche come pedagoga con Campo Teatrale. Dal 2012 porta in scena la sua “Intra a’ Medea” spettacolo nella sua lingua originale. È protagonista di numerosi spot pubblicitari. ASTORRITINTINELLI FOLLÌAR VENERDÌ 9 21.00/23.30 SALA 5 Platone diceva che il potere dell’arte sull’animo umano era così grande che l’arte avrebbe potuto da sola distruggere il fondamento stesso della città e a malincuore riteneva che andasse bandita. Il destino dell’arte è ancora quello di cambiare la vita ? Non dovrebbe far rimpiangere una bellezza perduta per poi rivendicarla nell’esistenza di tutti i giorni? Questi interrogativi sono il nostro punto di partenza per rientrare in un’arte dell’attore che sia necessaria, anarchica, pericolosa. E l’arte dell’attore è la nostra boa a cui rimanere aggrappati in questo tempo di tempeste e di confusione. Ci sentiamo esuli, questo sì come Lear e il suo Fool, girovaghi in un regno senza più centro. Shakespeare, ecco l’altra boa per un primo studio ispirato al Lear e incarnato nella figura di due attori l’uno cieco e l’altro matto. Ironici e folli che cercano di riconquistare il destino della poesia. di e con: ASTORRITINTINELLI #prosa #studio #fair #adulti ASTORRITINTINELLI La compagnia, è stata fondata nel 2002 da Alberto Astorri e Paola Tintinelli. Alberto viene da una formazione teatrale accademica e da una laurea in Filosofia. Paola invece si diploma all’Accademia di Belle Arti di Brera, poi è 15 attrice e scenografa autodidatta, con la passione del circo. Decidono di dare inizio a un percorso sulla scrittura di scena e sulla figura dell’attore-autore La coppia ASTORRITINTINELLI vive e lavora a Milano e dal 2002 si autoproduce “fuori dai circuiti ufficiali e dagli schemi drammaturgici tradizionali”. Bending Road Una vita di latta DOMENICA 11 15.30/16.30 SALA 2 Lo spettacolo è una semplice storia che rappresenta con una metafora la freddezza dell’uso e consumo di una società “usa e getta”, raccontata attraverso diverse forme artistiche. Mediante l’utilizzo della musica, del racconto, dell’acrobazia, della magia e della giocoleria si andrà a narrare la storia di un spazzino che riuscì a trovare il successo grazie a una semplice lattina, grazie alla quale potrà suonare incredibili melodie, rinunciando però a… La musica verrà suonata con strumenti originali come la “Cigar box guitar” – una scopa-contrabbasso – e molto altro, in stile folkloristico, e man mano si andranno a creare le atmosfere dei diversi scenari. L’ecletticità e l’esperienza dell’arte di strada daranno allo spettacolo la possibilità di rivolgersi a ogni fascia di pubblico, coinvolgendo tanto il bambino quando l’adulto. regia: Francesco Alessandrini, Jean-Paul Denizon drammaturgia: Francesco Alessandrini, Jean-Paul Denizon musica: Alessandro Di Maio, Francesco Alessandrini con: Francesco Alessandrini, Sara Bologna #teatroragazzi #performance #studio #fair #adulti e ragazzi (dai 9 ai 99 anni) Bending Road La compagnia Bending Road è formata da diversi performer di formazione eterogenea, che producono performance teatrali, di danza, acrobazia e musica, in strade e teatri di Milano e dintorni. Francesco Alessandrini ha studiato e lavorato a Parigi, dove ha conosciuto il regista Jean Paul Denizon con il quale ha realizzato e arricchito questo spettacolo. Sceglie prevalentemente di esibirsi in Strada, perché è il luogo che gli dà la possibilità di avere una risposta diretta del pubblico, di sperimentare codici immediati e comunicare con tutte le tipologie di persone senza filtri. BIBOTeatro God save Erostrato VENERDÌ 9 18.30 /21.30 SALA 2 Un ragazzo che consegna le pizze e sogna di andare in televisione. Due studenti americani che fanno una strage a scuola. Un contadino che distrugge il tempio di Efeso. Cosa hanno in comune? Non vogliono essere dimenticati. Ma come si fa a diventare immortali al giorno d’oggi? God save Erostrato è un monologo scritto a sei mani. L’Erostrato del titolo è un contadino dell’antica Grecia che desiderava più di ogni altra cosa diventare famoso. Ci provò in vari modi ma, non riuscendoci, bruciò il tempio di Efeso. I suoi contemporanei lo condannarono a morte e vietarono che il suo nome fosse trascritto nelle cronache mondane. Cosa che, evidentemente, fallì. Siamo partiti dalla necessità di trovare un corrispettivo nel mondo contemporaneo: abbiamo dunque individuato il nostro protagonista, Ricky, che, come antidoto all’oblio, decide di consacrarsi al mondo dei talent show. Ma sarà proprio Erostrato a fargli da guida in un viaggio di formazione all’incontrario per arrivare a capire che “distruggere è il nuovo creare”. regia: Miriam Costamagna drammaturgia: Samuele Ciullo, Miriam Costamagna, Andrea Lopez Nunes luci: Monica Gorla audio-video: Giacomo Occhi con: Andrea Lopez Nunes, Emiliano Masala e Francesca Porrini voce off: Ruggero Dondi #prosa #studio #factory #adulti BIBOteatro nasce il 5 agosto 2010 in una giornata estiva di pioggia torrenziale. La sua attività è rivolta a bambini e adulti, utilizzando il teatro come principale linguaggio espressivo. Andrea Lopez Nunes e Miriam Costamagna, attori diplomati alla Civica Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe nel 2015, collaborano stabilmente con BIBO: allestiscono e interpretano “Fabule & Scarpule” una trilogia sulle scarpe delle fiabe; “Like the life” spettacolo sul cyberbullismo rivolto alle scuole medie e superiori e “God save Erostrato”, progetto finalista alla Borsa Teatrale “Anna Pancirolli” 2016. 16 Bigiarini | Perrone ECLISSE DOMENICA 11 19.30/22.30 SALA 3 Una bambina fuori dalla porta della nonna apre una busta azzurra. La lettera che trova dentro porta una scritta di una sola parola: “abbandonata”. Dall’altra parte della piazza, italiana e rovente come tutti ce la immaginiamo in un mezzogiorno estivo, il gruppo di amiche osserva con piacere la scena accanto a una cabina telefonica. In quell’estate cercheranno l’abbandonata con insistenza, le scriveranno più volte, in un gioco paradossale, per vedere l’effetto della propria perfidia. Ogni pomeriggio alle tre, quando il telefono suona, e la nonna corre a rispondere nella penombra del corridoio, Teresa non è in casa. La pietra della panchina brucia sulla pelle, ma Teresa sa che prima o poi smetterà di far male. Una drammaturgia originale, che prende spunto da un aneddoto autobiografico e racconta di quell’età in cui hai ancora la maglietta a righe e le altre portano già il reggiseno. regia: Federico Perrone drammaturgia: Federico Perrone supervisione registica: Claudio Raimondo scene: Alberto Zordan costumi: Hossein Lotfi con: Luisa Bigiarini #prosa #studio #factory #adulti Luisa Bigiarini (1984) si diploma in Arte Drammatica alla Scuola Internazionale del Teatro Arsenale di Milano nel 2012. Perfeziona la sua formazione con C. Brie, J. P.Denizon, M. Abbondanza, Baro D’Evel, S. Gallerano. Collabora con la compagnia Fenice dei Rifiuti. Federico Perrone (1983) si diploma in Drammaturgia alla Paolo Grassi di Milano. Assistente di G. Vacis per cinque produzioni del TST, è stato selezionato per il laboratorio di A. Latella al Teatro Valle(2011) e per l’EcoledesMaitres 2013 condotta da R. Spregelburd. Ha firmato “Tritacarne Italia” e “Noir - Una storia Sbagliata”. Bitols E.C.G. Piccola avventura di un cuore a Venezia venerdì 9 18.00/21.00 SALA 2 E.C.G. Piccola avventura di un Cuore a Venezia è un progetto di messa in scena de Il Mercante di Venezia di W. Shakespeare per il teatro di figura, nello specifico per l’animazione su nero di oggetti. la messa in scena si è basata prevalentemente sul conflitto tra i due protagonisti della commedia, Shylock e Antonio, tutto riscritto per un teatro d’oggetti, trasformato e trasportato in un’antica macelleria veneziana. Cosi, la casa del coltello Shylock diviene un castello di taglieri, il tribunale diventa una bilancia, la nostra piccola Venezia è una città che si costruisce con i materiali presenti sul bancone. I protagonisti non hanno voce, o meglio: agiscono. Non li sentiamo parlare, ma si raccontano con i loro movimenti e le loro proprietà. Il nostro copione è infatti un tappeto sonoro fatto di suoni provenienti dalla strada, di discorsi rubati ai passanti, che non solo accompagna le scene, ma diventa protagonista, un “deus ex machina”, che quasi casualmente cambierà gli equilibri della vicenda. regia: Matteo Moglianesi, Nadia Milani e Serena Crocco drammaturgia: Marco Gnaccolini musica: Giulia La Marca con: Matteo Moglianesi, Nadia Milani e Serena Crocco #performance #studio #collateral #adulti Bitols Il nucleo artistico di E.C.G si è formato appositamente per questa produzione e vede coinvolti: Matteo Moglianesi (ideatore del progetto) Nadia Milani e Serena Crocco (animatrici su nero), Giulia La Marca (sound designer) e Marco Gnaccolini (drammaturgo).Nadia Milani, Matteo Moglianesi, Serena Crocco, si sono conosciuti nel 2013 durante un laboratorio professionale 17 per animatori di teatro di figura presso il Teatro del Buratto di Milano, e sono accumunati dall’interesse di indagare la tecnica del teatro di animazione su nero. Si sono uniti poi al progetto, completandone la realizzazione, anche Marco Gnaccolini e Giulia La Marca. Brandoli/Gattini Giardini VENERDÌ 9 19.30/22.30 SALA 2 Vi sono fiori detti “incompleti”. Nel caso siano deficitari di stami o carpelli questi fiori si dicono “imperfetti”. Rainer è un giardiniere. Rainer è un uomo che è fuggito da tutto, che rinnega ogni giorno la sua identità, che non vuole più farsi riconoscere da nessuno. Un uomo che si è fatto da parte e che guarda la vita scorrergli accanto. Rainer parla solo con le sue piante, tutto il giorno. Una storia sull’identità, in equilibrio tra virile e femminile, sull’amore e sul senso di colpa, sulla cura. Qual è il sacrificio che la vita deve pagare all’arte? Il corpo allo spirito? Che l’uomo deve scontare all’amore, tra assoluto e relativo? Ci vuole più coraggio ad allontanarsi da tutto o a toccare le cose? E se potessimo fare come fanno i fiori? regia: Gabriele Gattini Bernabò drammaturgia: Lucia Brandoli Bousquet con: Gabriele Gattini Bernabò #prosa #studio #fair #adulti Lucia Brandoli Bousquet, scrittrice, musicista e architetto di formazione internazionale, è autrice della raccolta di racconti “A letto non si pensa al futuro” (Pendragon), della silloge “Anello di prova” (Raffaelli) e del reportage “Exit” (Hacca). Scrive per numerose riviste cartacee e online. Gabriele Gattini Bernabò, attore e regista milanese, studia filosofia a Milano e Parigi e si diploma alla Civica Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe. Attivo nel campo del teatro di ricerca, subito dopo il diploma, lavora con registi italiani e internazionali su testi classici e contemporanei. CAROLINA REAPER IN. TER. NOS. Studio su TRE EPISODI - Episodio I: ‘Indagine’ VENERDÌ 9 19.00/22.00 SALA 1 IN. TER. NOS. è uno studio su TRE EPISODI di Livia Castiglioni. Tre brevi atti unici in sé conclusi, caratterizzati da un sottofondo di inquietudine ed estraneità. Ogni episodio nasce e si conclude in un interno, una stanza, quattro pareti, pavimento, soffitto, arredi. Da una quotidianità che pretende di mostrarsi rassicurante, emergono con prepotenza sfumature acide di debolezze e fragilità al limite del sopportabile. La regia di Patrizio Belloli prende in esame il primo episodio INDAGINE: una ragazza in evidente stato confusionale viene interrogata da due agenti di polizia su alcuni fatti accaduti la notte precedente a una festa di compleanno. Raccontando questo spaccato di stranezza, lavorando per sottrazione, con immagini scarne ma efficaci, con tensioni e dinamiche precise e taglienti, si porterà il pubblico in un interno che nel suo essere ai confini con la realtà, ci rivela crudamente che questo confine è lì, a un passo da noi, spaventosamente alla portata di chiunque. Regia: Patrizio Luigi Belloli. Drammaturgia: Livia Castiglioni. Con: Silvia Giulia Mendola, Elena Scalet, Francesco Meola #prosa #studio #factory #adulti CAROLINA REAPER è una compagnia di ricerca teatrale che nasce a Milano nel 2009 attorno al regista e autore Patrizio Luigi Belloli. CAROLINA REAPER realizza negli anni diversi spettacoli, elaborando drammaturgie originali o libere riscritture da classici, tra cui “Abbandonare Didone” (Primo Premio alla sezione under 35 al Next Generation Festival di Padova), “Madame Cyclette” (in stagione al Teatro Libero di Milano nel 2016). Al Teatro Elfo Puccini in occasione della Milano Pride Week 2016 presenta il primo studio “L’indulgenza del latte”, in stagione a Campo Teatrale per il 2017. 18 Circolo Bergman BILDERATLAS 0.1 SABATO 10 21.30/23.00 SALA 2 Mentre la cronologia impone di leggere la vita in una sequenza ordinata di giorni ed eventi, l’anacronismo raccoglie in un solo gesto, in tracce scomposte e diseguali, in immagini di tempi e spazi diversi, un’essenza impalpabile sospesa nell’aria. Da molto tempo Circolo Bergman si interroga sul mistero dell’Atlante della Memoria composto da Aby Warburg e non si sente di dirne nulla. Bilderatlas 0.1 è solo un primo gesto per tentare di afferrare l’essenza di un metodo compositivo e narrativo ancora da identificare, studiare, comprendere. Un tentativo di mettersi di fronte a storie marginali e provare a testimoniarle in un gesto che può sollevarle a un livello più ampio. È l’inizio di un percorso di ricerca nomade, che mescola elementi espressivi e linguaggi diversi, inseguendo l’ossessione del Catalogo e dell’Atlante, forse solo per esorcizzarla una volta per tutte. concept: Circolo Bergman di: Paolo Giorgio, Sarah Chiarcos, Marcello Gori con: Circolo Bergman #performance #studio #fair #adulti Circolo Bergman è un collettivo che si muove fra la creazione di un repertorio di drammaturgia contemporanea e la sperimentazione in area performativa, declinando nuovi formati di scrittura attraverso diversi media. La modalità di lavoro parte da una progettazione condivisa fra gli artisti coinvolti, per arrivare a una ridefinizione delle responsabilità operative. Agisce in diversi territori, partendo dallo spettacolo dal vivo per abbracciare percorsi curatoriali, espositivi o editoriali. A seconda della natura di ogni progetto, il collettivo si apre alla collaborazione con altri professionisti. Collettivo L’Amalgama Fil Rouge DOMENICA 11 19.00/22.00 SALA 5 Un’adolescente guarda alla finestra; una ragazza prende tempo mentre l’acqua scorre; una giovane artista si confessa al pubblico; una donna offre un tè alle amiche dopo il lavoro; un’anziana madre è in casa con la figlia. Questo è il panorama in cui cinque figure femminili raccontano poco a poco i frammenti della loro vita quotidiana affrontando paure, speranze e sconfitte. In un mosaico di suggestioni visive e sonore, la narrazione avanza in maniera non lineare: ogni donna vive al contempo un momento privato e uno collettivo, facendo eco alle storie delle altre donne venute prima o dopo di lei. “Fil Rouge” è il secondo lavoro dell’Amalgama, che qui si confronta con la scrittura di una drammaturgia originale. Questo progetto, attualmente strutturato come work in progress, nasce dal desiderio delle attrici del Collettivo di portare in scena cinque donne di età diverse, per raccontare la straordinarietà di vite normali. Un filo rosso che si svolge attorno al racconto dell’incomunicabilità del quotidiano. di e con: Caterina Bernardi, Angelica Bifano, Federica Di Cesare, Clara Roberta Mori, Miriam Russo #prosa #studio #factory #adulti Amalgama è un Collettivo di dieci attori diplomati alla Civica Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe: è nella capacità di ‘’amalgamare” i diversi stili e provenienze di ciascuno che risiede la forza dirompente della compagnia. “Ribellioni Possibili”, testo di Luis Garcìa-Araus e Javier Garcìa Argue, è il 19 loro primo spettacolo. Nato nel 2015 durante gli studi accademici, è stato poi messo in scena nel corso del 2016 in cornici quali il festival Vicino/ Lontano (Ud), in apertura della stagione 2016/2017 di TSU-Teatro Sosta Urbana (Ud) e nella stagione di TARSI Teatro (Lovaria di Premariacco-Ud). Collettivo Snaporaz HEARTBREAK HOTEL stanza n°13 SABATO 10 dalle 18 alle 20 21 alle 24 NAVATA NORD e dalle Un albergo. Una stanza. Una poltrona, un telefono. Una voce che soffia fra gli interstizi, pulsa fra le pareti. Raccontandoci la storia di un uomo che ha visto la propria vita sconvolta da un atto orribile e insensato, la voce ci conduce verso un interrogativo disarmante: come si può perdonare il male? Come è possibile continuare a vivere immersi in una rabbia senza fine? HBH Stanza n°13 è una pièce abitabile per un singolo spettatore, la quarta opera del Collettivo Snaporaz. Una stanza sempre uguale a se stessa, ma diversa per ogni suo ospite. regia: Collettivo Snaporaz drammaturgia: Collettivo Snaporaz suono: Fulvio Vanacore scene: Mirco “Mizu” Avitabile con: Daniele Ornatelli, Vincenzo Giordano, Alice Spisa #performance #repertorio #collateral #adulti Snaporaz è un collettivo in progress, un mutante a più teste, nato dall’incontro tra Gilda Deianira Ciao, Matteo Salimbeni e Fulvio Vanacore. Lavoriamo sulla trasformazione dei materiali di partenza, contaminando visioni, approcci, personalità. Snaporaz ha inaugurato il suo percorso nel 2015 con il progetto “HeartbreakHotel”: un format che si alimenta in ogni fase di lavoro rilanciando gli esiti della puntata precedente e convogliando artisti differenti in una temporanea intelligenza collettiva. Compagnia NUT “BODY CONCERT” about who we are DOMENICA 11 19.30/22.30 SALA 2 Motion Talk towards a new path: una armoniosa consonanza di molte vibrazioni. Le vibrazioni sono ognuno di noi. E ci muoviamo tutti. Come compagnia stiamo mettendo piede su un nuovo sentiero, chiaro e nel contempo inesplorato. Lo sguardo sulla vibrazione del nostro tempo sollecita in noi una nuova onda creativa ponendoci di fronte a domande sull’umanità nell’avvenire, nella sua manifestazione espressiva e artistica.Ed è possibile che trascenderemo la nostra stessa idea di teatro, di danza. La forma di tutto questo è per il momento nella profondità della nostra immaginazione. di e con: Compagnia NUT #performance #studio #fair #adulti Compagnia NUT Con le produzioni “IL PRATO DI JOSAFAT” (2008) e “LACRIME ANTICHE” (2010), la compagnia NUT focalizza la ricerca artistica sulla tecnica del partnering a due o più interpreti. In “GARDEN” (2012) si sposta verso un sentire più ampio e prende la forma di un viaggio spirituale intrapreso da un gruppo di esseri umani. Con “YES!” (2014) si destruttura la linea narrativa a favore di un lessico di immagini e pura dinamica di corpi in movimento. In “SLEEP” (2016), ci si avventura in forme di allestimento aderenti a un nuovo percorso artistico, creando un ambiente dove interpreti e spettatori coabitano in uno stesso spazio. 20 Compagnia Zerodue La Scogliera DOMENICA 11 18.30/21.30 SALA 5 Tre bambine. Un pomeriggio qualsiasi. Una piccola città vicino all’Oceano. A volte basta un dettaglio per condizionare una vita, basta una ferita impercettibile, una posizione mai presa, un gioco innocente finito male. Da quel pomeriggio Jill, Agata e Kate non si videro più. Quel che successe nel posto segreto cominciò a plasmare minuziosamente la loro anima, portandole sempre più lontano, per tre strade opposte e inesorabilmente collegate. La scogliera è la storia di J. A. e K.Di cosa le possiede.Di cosa le riunirà. Di come una persona ti entra in testa e non ne esce più. Della grammatica perversa che rimescola le nostre vite. Di tutti quelli che si sono fatti vendere la libertà. La scogliera è la storia del diavolo, in tutte le sue forme più improbabili. regia: Marcello Catalano drammaturgia: Giulia Lombezzi con: Eliana Bertazzoni, Michela Giudici, Laura Tronconi #prosa #studio #factory #adulti Compagnia zerodue nasce nel 2015 in seguito all’incontro di due giovani registi milanesi uniti da una visione affine del mondo, una visione alterata, spesso deformante la realtà. Una visione surreale di quello che è la vita, delle relazioni umane, dei contesti degli spazi. La necessità di raccontare, l’urgenza comunicativa, e la voglia di regalare a chi ama il teatro una visione delle cose dal proprio punto di vista! La ricerca, la curiosità, e l’incontro umano, sono e saranno sempre ciò che determina le loro scelte. Coperte Strette @Tiffanys Fenomenologia di una scena d’amore SABATO 10 18.30/22.30 SALA 2 @Tiffanys racconta la storia di Adriana e Giorgio, una coppia in crisi che ogni anniversario gioca a mettere in scena l’ultima sequenza del film “Colazione da Tiffany”. Il gioco rappresenta la speranza che, come in un film, un istante d’amore perfetto possa essere possibile. Anche il gioco si rompe mettendo i due di fronte al fatto che la perfezione esiste solo nei film e costringendoli a ricomporre, letteralmente a tavolino, i pezzi della propria storia. Ma che cos’è un film, se non appunto un artificio costruito a tavolino e che paradossalmente rappresenta quella tra le forme d’arte che più si avvicina al nostro rapporto con la realtà? @Tiffanys opera su due livelli: racconta di una coppia di amanti in crisi, una coppia con le sue dinamiche, i suoi giochi perversi e le fantasie che prendono possesso della vita reale; racconta anche, o meglio sottintende, una coppia di attori che si interrogano sul meccanismo della messinscena e della creazione artistica in generale. di e con: Christian Gallucci, Anna Sala #prosa #studio #fair #adulti Coperte Strette è Christian Gallucci e Anna Sala.Provenienti da differenti esperienze formative e professionali, abbiamo trovato la nostra intesa poetica in un teatro che affronta drammaturgie inedite o riscritture, dando corpo alla parola detta ed esplorando l’adesione di pubblico e interpreti al meccanismo 21 della finzione scenica. All’attivo due lavori: “Hotel Lausanne”, un’indagine sull’identità attraverso la figura del sosia; “Si stava meglio”, una trilogia che affronta il tema delle migrazioni da un punto di vista femminile, ancora in fase di completamento. Covello Bérnabeu Un po’di più DOMENICA 11 19.00/23.00 SALA 4 I semi di acero, altrimenti chiamati “semi elicottero”, hanno come caratteristica peculiare quella di volare. Questa abilità gli consente di viaggiare comprendo così lunghe distanze per portare nuove vite lontano degli alberi padre. Questo processo determina il formarsi di un tornado in miniatura che consente al seme, passando attraverso il caos e giocando con l’azzardo, di generare o meno una nuova vita. Una ragazza, un ragazzo e una domanda: il m’aime? Come tra un vecchio gioco e un antico rito, i due personaggi cercano la risposta nei semi che sembrano spiccare il volo. Un peu, beaucoup, passionnément, à la folie, pas du tout le risposte alle loro domande, che però diventeranno spunto per descrivere lei e poi lui attraverso quello che amano e non amano, passando dall’amore folle alla totale apatia, in un alternarsi di ruoli tra narratore e interprete, usando come strumenti del racconto parola, danza, immagini e poesia. di e con: Lorenzo Covello, Zoé Bérnabeu #danza #studio #fair #adulti Covello Bérnabeu Dall’estate 2015, abbiamo iniziato un percorso di studio comune seguendo seminari internazionali con diversi coreografi come Jos Baker, Giovanni Scarcella, La Macana, Tomislav English, Konstantina Efthimiadou, Judith Sanchez Ruiz. Nell’estate 2016 abbiamo dato inizio a una creazione, unendo i diversi linguaggi in cerca di una nuova forma ibrida. Partendo dalle nostre diverse formazioni, stiamo scoprendo e costruendo un immaginario comune attraverso la scrittura e la pratica condivisa, nei confronti di tutte le fasi dell’intero processo creativo: ricerca, drammaturgia, messa in scena e coreografia di corpo e parola. Dal Divano KARTONG HUS Un gioco da ragazzi SABATO 10 18.30/22.30 SALA 3 “Cominciare qualcosa di nuovo!” È un vero e proprio invito, quello di IKEA, a vincere la pigrizia fisica e mentale e a lanciarsi nel nuovo. Così il colosso svedese esce sul mercato con l’ultimo modello sorprendente, destinato a conquistare i giovani: il KARTONG HUS. Tradotto letteralmente perde un po’ di fascino, “casa di cartone”. Ma il prezzo è stracciato.Alle prese con l’assemblaggio, ci sono tre giovani ragazzi, carichi di forti motivazioni, grandi aspettative e un vigoroso impulso di indipendenza. Che lo spettacolo abbia inizio! Ma tutto si fa più complicato… quando dobbiamo prendere le misure con noi stessi, quando vogliamo arredare il futuro senza avere certezze, quando cerchiamo delle istruzioni di vita che nessuno ci darà.Insomma, il KARTONG HUS è una casa piccola, ma in cui è facile perdersi. Ancor prima che abbia preso forma. di e con: Luca Annovazzi, Viviana Ferroni, Ivan Storsillo #prosa #studio #factory #adulti Dal Divano sono cresciuti l’intesa e il desiderio di stare insieme. Dal Divano abbiamo sognato le cose in grande e ci siamo scontrati sulle piccole. Dal divano siamo noi.Tre giovani attori appena formati e sfornati dalla scuola Quelli di Grock. In questo percorso di 3 anni, abbiamo condiviso lavoro e fatica, condotti da grandi insegnanti. L’esperienza e la collaborazione sono state la spinta perché ci alzassimo, Dal Divano, per dare espressione teatrale al nostro legame. Mentre la formazione di ognuno continua nei modi più svariati, presentiamo a IT Festival il nostro primo progetto comune. 22 Daniela Iotti Tempo di guace VENERDÌ 9 18.00/23.30 SALA 4 Il progetto nasce dalla lettura delle poesie di Claudio Damiani, che guarda con uno stupore quasi fanciullesco il dramma dell’esistere e in particolare il dramma della guerra. Guerra intesa non solamente come scontro armato, ma anche e soprattutto come guerra quotidiana, combattuta ogni giorno e che allontana dai desideri, dai sogni e dai bisogni del singolo individuo; un’ombra perenne che sovrasta la storia dell’uomo, in una prospettiva antieroica, dove l’unico atto eroico è la vita. Un senso forse lo si può trovare solo nella natura, che rimane radicata nel suo ordine, nonostante la guerra. In scena c’è una donna con un tutù, che vive la sua giornata circondata da tutto ciò che l’allontana dalla sua vera natura e da ciò che invece potrebbe aiutarla a ritrovarsi. regia: Daniela Iotti, Claudia Casolaro drammaturgia: Daniela Iotti testi poetici: Claudio Damiani video: Ade Busnelli con: Daniela Iotti #prosa #studio #factory #adulti Daniela Iotti inizia il suo percorso artistico con la danza per poi continuare con il canto, approdando infine al teatro, in cui vede la possibilità di unire queste tre discipline artistiche. Collabora con diversi teatri, compagnie e associazioni culturali come Gens D’Ys, Dramatra, La nave dei folli, Teatro Oscar, Teatrobliquo, Teatro Studio Novecento e Teatro Antonio Belloni, nel ruolo di attrice, regista, drammaturga o insegnante. Partecipa a progetti internazionali di interscambio culturale. Davide Verazzani Il 56 SABATO 10 19.00/22.00 SALA 5 Negli anni ’50, un intero popolo trovò se stesso, seguendo le imprese leggendarie di una Nazionale di calcio, che vinceva sui campi di tutta Europa: l’Ungheria. La “Squadra d’Oro”, la chiamavano. Giocava con la leggerezza del vento e l’incoscienza della gioventù, in un’avanguardia senza tempo per uno sport dalle leggi statiche. Il 4 novembre 1956 i carri armati sovietici che entrarono a Budapest non distrussero solo il socialismo dal volto umano di Imre Nagy, ma anche questo sogno: molti giocatori (fra cui Ferenc Puskàs, uomo simbolo e capitano) erano in tournée all’estero, e decisero di non tornare. Chi rientrò si unì ai pochi rimasti, ma la malinconia aveva preso il sopravvento sulla gioia. E nulla fu più come prima. 25 anni dopo, verrà organizzata una partita commemorativa, e molti ex amici si potranno finalmente rincontrare. Si rinfacceranno le scelte fatte? Capiranno che una non-scelta è anch’essa una scelta? Ma soprattutto, si ricorderanno che, per vincere, bisogna essere uniti? drammaturgia: Davide Verazzani musica: Davide Verazzani, Sara Sgrati immagini: Davide Verazzani, Sara Sgrati con: Dario Sansalone #prosa #studio #factory #adulti Davide Verazzani è scrittore e autore milanese. Fra i suoi lavori: “La linea dei topi”, web-serie nel 2015 in nomination al Los Angeles Web Fest e vincitrice dei Rome Web Awards; “A Life With the Beatles”, monologo che ha partecipato al Fringe Festival di Edimburgo nell’estate 2015; “Game of Sforza”, lettura teatrale sulle vicende dei duchi di Milano, rappresentata nel corso dell’Estate Sforzesca 2016; “L’ultimo Beatle”, biografia dell’assistente dei Beatles, Neil Aspinall, uscita ad aprile 2017 per Edizioni Bietti. 23 Debora Zuin Il peso della formica SABATO 10 19.30/22.00 SALA 1 “Il paesaggio dell’infanzia lascia tracce che per tutti gli anni successivi guideranno lo sguardo dell’essere umano nel suo posarsi sui paesaggi. Il paesaggio dell’infanzia si insinua in noi”. Queste le parole di Herta Muller, premio Nobel per la letteratura 2009, alla cui infanzia lo studio è appunto ispirato. Il paesaggio di cui si parla è quello della campagna, dell’isolamento, della solitudine: manifestazione della natura in tutte le sue forme, anche le più feroci. Lo sguardo dell’adulto è colto nel tentativo di recuperare la misura dell’infanzia, la forza della sua poesia, ma soprattutto il senso di estraneità con cui il bambino guarda il mondo che lo circonda. E in quella ritrovata misura incontrare inevitabilmente anche la paura, riconoscendola perché ricordo di un timore archetipico, che sta dentro l’uomo, che tutti incontriamo appena facciamo il nostro ingresso in questo mondo. regia: Debora Zuin drammaturgia: Debora Zuin luci: Fabio Bozzetta movimenti: Flora Vannini con: Debora Zuin #prosa #studio #fair #adulti Debora Zuin Diplomata al Piccolo di Milano, Debora Zuin lavora con registi quali Giorgio Strehler, Alfredo Arias, Peter Stein, Luca Ronconi, Marco Baliani, Elio de Capitani. Stringe un lungo sodalizio con Federico Tiezzi per cui è Ismene in “Antigone di Sofocle” di Brecht, Diamante nei “Giganti” pirandelliani, Adela Quested in “Passaggio in India”, Lucia ne “I Promessi sposi alla prova”, Rosaura nel “Calderon” pasoliniano. Collabora con il gruppo milanese Animanera. Apparizioni cinematografiche con B. Bigoni, A. Sironi, P. Greenaway, G. Salvatores. Premio Critica Imola, Premio Virginia Reiter, premio Eleonora Duse emergente. Deriva Clun CYRANO DANS LA LUNE Storia di un naso che voleva arrivare sulla Luna SABATO 10 19.30/23.00 SALA 3 Una Luna, un marchingegno a rotelle, una spada, due attori-clown e la storia di Cyrano de Bergerac, in questo caso “osservata” attraverso il personalissimo sguardo dei due protagonisti. La relazione tra i due e i continui cambi di registro portano lo spettacolo a oscillare tra prosa e gioco clown, tra parodia e melodramma, fino a spostare la narrazione dal piano del racconto dell’opera teatrale alla figura di Hercule Savinien Cyrano de Bergerac (colui che ispirò il testo di Edmond Rostand). Un uomo realmente esistito e non un personaggio di fantasia, con una storia affascinante tutta da scoprire. Tra aneddoti della vita reale di Cyrano e spunti tratti dal suo immaginifico romanzo “Viaggio sulla Luna”, il testo si intreccia inevitabilmente con l’opera teatrale di Edmond Rostand. Ne emerge la figura suggestiva di uno spirito libero e a tratti impulsivo, di un uomo coraggioso costretto ad affrontare con la sua spada e i suoi versi un gran numero di nemici, in nome della giustizia. regia: Daniele Villari drammaturgia: Daniele Villari, Max Deluca musica: Max Deluca con: Daniele Villari, Max Deluca #prosa #repertorio #fair #adulti Deriva Clun Daniele Villari e Massimiliano Deluca si sono riconosciuti, inseguiti e picchiati frequentando il percorso di formazione teatrale dell’Atelier Teatro Fisico diretto da Philip Radice a Torino. La loro collaborazione nasce nel 2012 e il palcoscenico è lo spazio di gioco per la loro ricerca poetica caratterizzata da alcuni elementi tipici come la dinamica e deriva clown, la miscela di differenti linguaggi, i cambi di registro, il comico, il metateatro. Deriva Clun (Ex Villari-Deluca) è una realtà indipendente, non accede ai contributi pubblici e si sostiene con le proprie forze. 24 DOMESTICALCHIMIA IL CONTOURING PERFETTO I Contorni Ideali in cui Vivere DOMENICA 11 19.30/21.30 SALA 4 Se almeno una mattina della vostra vita, vi siete alzati dal letto e vi siete detti: “No. Oggi non esco. Perché dovrei? A proposito, perché mi sono svegliato?” - e magari poi avete deciso di passare tutta la giornata davanti allo schermo del vostro computer, cliccando e navigando tra miliardi di link inutili e blog improbabili, se vi è successo almeno una volta, allora la storia di Anita parla anche di voi. Perché racconta la nostra paura di vivere le emozioni e del nostro bisogno di condivisione. Perché la quotidianità – reale e virtuale – del mondo di Anita è fatta di piccole manie contemporanee, comunissime e apparentemente innocue, ma che spesso si rivelano come segnali di vere e proprie patologie. Quella di Anita, le fa dire ogni giorno: “No. Oggi non esco”. E così la sua vita si trasforma in un perenne video-blog. che ciascuno può e deve avere di fronte a ciò si ritiene ingiustificabile. regia: Francesca Merli drammaturgia: Riccardo Baudino, Francesca Merli musica: Federica Furlani movimenti scenici: Elena Boillat costumi: Nadia Gini luci: Isadora Giuntini, Silvia Laureti con: Zoe Pernici, Elena Boillat e Barbara Mattavelli #prosa #repertorio #factory #adulti DOMESTICALCHIMIA Nel 2014, Francesca Merli (regista), Riccardo Baudino (drammaturgo), Elena Boillat (perfomer e danzatrice) e Federica Furlani (sound-designer) fondano la compagnia DOMESTICALCHIMIA. Intorno a questo nucleo gravitano gli attori degli spettacoli diversi in ogni progetto. Quali sono le facce delle nuove nevrosi che ci camminano dentro e intorno? Come stanno mutando le nostre relazioni affettive? I personaggi di DOMESTICALCHIMIA incarnano queste domande, agendo all’interno di spettacoli che si fondano sulla drammaturgia e sullo studio dei movimenti dell’attore in relazione al sound design. dueditre Protogonos DOMENICA 11 18.30/22.30 SALA 4 “Solamente una gola vuota, del puro spazio spalancato. Simile a un uccello dalle immense ali nere regnava Nyx, la Notte. Il suo grembo di tenebre si gonfiò all’alito fecondatore del vento e così nel vuoto venne deposto un uovo d’argento. D’oro erano invece le ali di colui che [...] balzò presto fuori dall’uovo e fu pertanto il Protogonos, ‘il generato per primo’.” - Mito cosmogonico orfico, A. Cerinotti - La creazione prima di dueditre, “Protogonos”, ha inizio con quell’uovo, dalla cui rottura si sviluppa il disorientamento, dato dal confronto con una realtà nuova, priva di riferimenti noti: una condizione che sollecita una ricerca di collocazione, non solo fisica. Una riflessione generata da una consapevolezza personale, una realtà che l’uomo ritrova periodicamente nella propria vita. Il primigenio fronteggia la realtà senza codici preordinati. Non ha risposte scritte in sé. Pensa. Ragiona. Sceglie. Si scopre uomo, capace di trovare soluzioni. Tra bianco e nero c’è sempre la terza via. di e con: Vittoria Franchina, Michela Priuli, Elena Valdetara #danza #studio #factory #adulti Dueditre è un progetto nato dall’affinità artistica tra Vittoria Franchina, Michela Priuli ed Elena Valdetara. Un comune desiderio di collaborazione creativa nato dopo il percorso formativo presso l’accademia Susanna Beltrami/ Dancehaus. Dueditre si basa su un’idea di lavoro che mira alla suggestione visiva attraverso tutti i codici della scena, con attenzione particolare all’uso del corpo nel suo essere materia espressiva. 25 DVP Teatro Espresso Una Voce di Donna Blood and Secrets VENERDÌ 9 19.00/23.30 SALA 2 Lo spettacolo si articola in tre episodi differenti: Clitemnestra, Una voce di donna e Lena. Ad accomunarli è il sentimento d’amore totalizzante che le protagoniste vivono e che si impone loro come un anatema, malattia e vocazione insieme. L’episodio presentato a IT Festival, è tratto dalla drammaturgia di Jean Cocteau e porta sulla scena il disperato amore di un’amante, il suo bisogno d’amore, la sua solitudine… è il monologo di una donna che lotta ostinatamente, con i denti e con le unghie, per non soccombere in quell’attesa lacerante e in quello spazio stretto, in cui l’uomo assente, la confina. A dividere la scena con lei, un demiurgo, ordinatore del cosmo, detentore di armonia e giustizia, che filosofeggia con ironia. Una peculiarità del lavoro, è stata la scelta di utilizzare come supporto alla narrazione la video- art. La composizione dello spettacolo, è concepita come una vera e propria scultura scenica, che attraverso un approccio sinestetico di immagini e parole modella su di sé il racconto. regia: Chiara Passaniti drammaturgia: Chiara Passaniti video art: Matteo Balsamo con: Giulia Ines, Marco Signorile #prosa #repertorio #fair #adulti DVP TEATRO ESPRESSO sta per drammaturgia, voce e parola e descrive il tentativo di declinare nell’imminenza contemporanea, il teatro classico. Il gruppo è in divenire, e accomuna in una medesima visione estetica, tre artisti provenienti da percorsi umani e professionali diversi. Teatro Espresso perché è grande l’urgenza, di raccontare storie ed esplorare le molteplici sfumature del sentire. Il gruppo è composto da Chiara Passaniti attrice, regista e drammaturga, Giulia Ines attrice e cantate e Marco Signorile attore. Effetto Morgana Semmelweis Una breve storia dell’Igiene DOMENICA 11 21.00/23.30 SALA 5 A partire dalla storia del Dottor Semmelweis, che venti anni prima di Pasteur, nel 1846, ebbe l’intuizione della contaminazione batterica, studiando i casi di febbre puerperale nell’ospedale di Vienna, e che morì in manicomio, inascoltato e inviso all’ambiente accademico, una riflessione sulla scienza, il progresso, l’ignoranza e l’oscurantismo che torna più che mai attuale oggi, con le polemiche sui vaccini e le teorie del complotto che sembrano gettare il mondo in un moderno medioevo. regia: Serena Piazza drammaturgia: Fabio Banfo con: Fabio Banfo #prosa #studio #factory #adulti Effetto Morgana La compagnia Effetto Morgana, fondata nel 2015, ha all’attivo diversi spettacoli: “Swing for Life!”, “Quello che le donne non dicono”, “Creditori”, “Alfredino - L’Italia in fondo a un pozzo”. Socia permanente del Teatro Libero di Milano dal 2016, la compagnia pone al centro della sua poetica la narrazione, la storia, con particolare attenzione al linguaggio, sia nella sua declinazione lirica, sia nel legame con la nuova drammaturgia. Lo spettacolo “Alfredino”, presentato a IT Festival nel 2016, è in tournée in tutta Italia, all’interno di diverse rassegne e festival, da Roma a Torino, Reggio Emilia e a Milano nella primavera del 2017. 26 Elektromove visual and performing art Amari Ka - Talk about love venerdì 9 19.30/23.00 SALA 4 “Quando acquisisco un po’ di autostima, scarico Grindr, e nell’arco di poche ore la perdo tutta. In ogni caso persevero e aspetto sempre quello speciale, che alla fine arriva sempre: è già successo molte volte. P.s. Rispondo a tutti.” Amari Ka è un viaggio musicale e performativo attraverso l’autismo tecnologico e la comunicazione delle emozioni. La mancanza della fisicità e “olfattività” del linguaggio on-line crea una condizione di solitudine affettiva, di mancanza dell’incontro reale con l’altro. Nell’epoca digitale, le chat contribuiscono a creare la giusta distanza dal mondo dell’altro, una sorta di via di mezzo tra l’urgenza dell’esserci, di toccarsi, di accarezzarsi, che caratterizza l’innamoramento e l’Amore, e la rassicurazione di una possibile disponibilità affettiva. L’amore può adoperare la tecnologia per nascere, crescere e sintonizzarsi, ma un utilizzo esclusivo dell’etere non aiuta l’amore nella sua pienezza, e in tutte le sue declinazioni. di e con: Marco De Meo dJ Set: Riccardo Modica #teatromusicale #studio #fair #adulti Elektromove Il progetto nasce nel 2010 e ha lo scopo di stimolare la collaborazione tra artisti visivi e performers. Marco De Meo creatore del progetto, è autore e interprete di performance visionarie e suggestive, dedicate a temi sociali, attingendo dalla vita quotidiana per recuperare l’essenza del pensiero e della parola. Il progetto si nutre della contaminazione di linguaggi diversi e orizzonti di esplorazione inediti, attingendo dall’animazione notturna, al teatro fisico, dal mapping video, alla musica elettronica e alla scenografia digitale, costruendo un linguaggio teatrale primordiale, immediato, di percezione. Elena Guerrini #vie delle donne Poche e quasi tutte sante DOMENICA 11 21.00/23.30 SALA 1 Le donne a cui è stata dedicata una via? “Sono poche e quasi tutte sante!” Questo mi ha detto l’omino all’anagrafe di Orbetello, quando sono andata a rinnovare la mia carta di identità. E ci ho riflettuto, su quelle parole, che sembravano uno scherzo, ma che erano attuali e vere. In Italia, le vie dedicate alle donne sono circa il 4% del totale, un’inezia, eppure anche le donne hanno costruito la storia del nostro paese. Ho incontrato amiche, il gruppo di Toponomastica Femminile, che deve molto alla perseveranza di Maria Pia Ercolini che lo ha formato, e mi sono lasciata attraversare dalle storie, mettendomi in ascolto. Alfonsina Strada, che nel 1924 corre come prima e unica donna il Giro di Italia tra gli uomini; Santa Marina la Travestita, la santa patrona di Venezia, che visse tutta la vita in abiti maschili, e solo al momento della vestizioni post mortem, i confratelli capirono tante cose; e ancora storie di soldatesse, ricercatrici, pedagogiste… E tu a chi dedicheresti una via? di e con: Elena Guerrini produzione: Davide Di Pierro #prosa #studio #fair #adulti Elena Guerrini Nasco in Toscana nel 1970, sono attrice, drammaturga e mamma di Dario. Ho lavorato con la Valdoca di Mariangela Gualtieri e Cesare Ronconi, oltre che con Pippo Delbono dal 1995 al 2007. Dal 2007 sono narra/ attrice e ho creato tre monologhi: “Orti Insorti” sulla civiltà contadina; “Bella tutta!” sull’accettarsi come si è; “Alluvioni”, sul fango della cultura e dell’Italia. Ho pubblicato per Garzanti e Stampa Alternativa. Nel cinema ho lavorato con Avati, Arau, Corsicato e recentemente nella “Pazza Gioia” di Paolo Virzì. “Poche e quasi tutte sante #vie delle donne”, è il mio quarto progetto produttivo. 27 Fartagnan APLOD VENERDÌ 9 19.00/22.00 SALA 4 In un futuro non troppo lontano, il governo ha dichiarato illegale produrre e caricare in internet materiale video. Siti come YouTube sono stati chiusi e dichiarati fuori legge. Nei meandri del web però esistono siti pirata dov’è ancora possibile condividere video. Il più famigerato di tutti è APLOD dove un videomaker può guadagnare un sacco di soldi caricando il video divertente di un gattino. In questo mondo, a metà fra un romanzo di G. Orwell e una sceneggiatura dei fratelli Cohen, dove tutti sono dediti al lavoro, il nostro protagonista viene licenziato. Spinto dal peso delle bollette e dell’affitto da pagare, e stufo di vivere una vita quasi ai margini della società, decide di mettere su un’associazione criminale per produrre video pirata da caricare in rete e fare un mucchio di quattrini. regia collettiva: Fartagnan drammaturgia: Rodolfo Ciulla video: Matteo Giacotto con: Michele Fedele, Matteo Giacotto e Giacomo Vigentini #prosa #studio #factory #adulti Fartagnan Che vuol dire Fartagnan? Nulla. Chi sono questi? Meglio non domandarselo. Da dove vengono? Fidatevi, non volete veramente saperlo. Fartagnan non vuole fare teatro per tutti: vuole fare teatro per i nerd, per i collezionisti di selfie, per i tubenauti solitari, per i seguaci del DioNetflix, per coloro che amano carnalmente il loro divano, per i commentatori di Brazzers, per quelli cresciuti a pane e Tarantino, per i viaggiatori psichedelici, per i gamers notturni… insomma per tutti coloro che a teatro non ci vanno. Noi facciamo teatro per loro. Arriva Fartagnan! Una per tutti e tutti fatti. Fenice dei Rifiuti Tigerman Fine di un killer VENERDÌ 9 19.00/22.30 SALA 3 Non so come, quando e perché ho iniziato a uccidere. So solo che nella stanza accanto c’era un bambino che gridava e la sigla di un cartone animato che raccontava i combattimenti di un uomo che indossava una maschera da tigre. Quella sigla è stata il jingle dei miei giorni. Un ritornello che è diventato un’ossessione e che ho iniziato a usare per non sentire più le voci di altri bambini nella stanza accanto. Quel bambino non mi ha fermato. Ho imparato a uccidere tutti, con sempre maggiore precisione e cura del dettaglio. Ho imparato le tecniche per farlo senza sofferenza e quelle per procurare dolori infiniti. Ho viaggiato fuori e dentro di me, stando sempre attento a lasciare qualche traccia omicida del mio passaggio. Il 25 marzo del 1971, l’Uomo Tigre ha commesso il suo unico omicidio, trafiggendo la schiena del suo avversario con una trave di legno. Il 25 marzo, io ho commesso il mio ultimo omicidio, facendo a pezzi la mia ignara vittima. Come sempre, ho infilato il suo corpo in un sacco e l’ho trascinato fino a casa. Poi ho guardato dentro al sacco. E ho capito che non avrei ucciso più. regia: Alessandro Veronese, Michela Giudici drammaturgia: Alessandro Veronese, Michela Giudici con: Alessandro Veronese #prosa #studio #fair #adulti Fenice dei Rifiuti nasce nel 2014, fondata da Michela Giudici e Alessandro Veronese con Francesca Gaiazzi. Fenice dei Rifiuti si occupa di teatro civile. Spicca, tra gli altri, il progetto Teatri d’Indagine nel quale si analizzano recenti casi oscuri della storia italiana. Parallelamente è proseguita la rivisitazione “anarchica” dei classici e il confronto con il teatro contemporaneo anglosassone e mitteleuropeo. La novità nel lavoro di Fenice dei Rifiuti è rappresentata dalle scritture collettive, grazie alle drammaturgie sviluppate a quattro mani da Michela Giudici e Alessandro Veronese. 28 Francesco Carrubba Canzoni quasi d’amore VENERDÌ 9 21.30/23.00 PIAZZALE Uno storytelling con musica live che intreccia le poesie del libro Canzoni quasi d’amore di Francesco Carrubba e di alcuni grandi scrittori italiani. I testi, tra ironia e versi melodici, danno lo spunto per riflettere e sorridere sulla società e per raccontare storie che permettano al pubblico di immedesimarsi immaginando personaggi e situazioni. L’introduzione delle poesie, la loro interpretazione e la trama puntano infatti al coinvolgimento diretto del pubblico e all’interazione con gli spettatori. Lo storytelling è arricchito dall’accompagnamento musicale di un chitarrista che suona dal vivo improvvisando sull’onda delle emozioni delle letture, per coinvolgere le orecchie e il cuore. di e con: Francesco Carrubba. #performance #repertorio #collateral #adulti e ragazzi (dagli 11 anni) Francesco Carrubba Autore di poesie, racconti e canzoni, mi diverto con reading (anche musicali), performance e iniziative di Poesia In Strada: testi istantanei composti con la macchina da scrivere. Ho ottenuto l’accesso alle semifinali lombarde di Poetry Slam in programma a maggio 2017. “Canzoni quasi d’amore”, con una nota di Stefano Benni nell’introduzione, è il mio libro di poesie pop, finalista e premiato in vari concorsi letterari. L’ho presentato a esempio a Milano (all’Arci Bellezza e a Casa Merini per Bookcity), a Torino, a Pavia, a Como, a Villa Tittoni a Desio (MB), a Radio Marconi e a Radio Popolare.. Fumatori di Carta Expat Underground SABATO 10 18.30/22.30 SALA 4 EXPAT UNDERGROUND racconta l’incontro-scontro fra Cecilia Anna Elvira Bonelli, moderna emigrante, e Londra, eldorado contemporaneo, ambito da generazioni di giovani italiani. Cecilia arriva a Londra per provare a inventarsi il futuro che ha in mente. Tra mille mestieri improbabili e in condizioni disumane, che un italiano in patria non accetterebbe mai, nuove amicizie e incontri con le più disparate personalità, Cecilia si ritrova sola ad affrontare il caos e le mille luci di una Londra multietnica, in cui realizzare i propri desideri e costruire rapporti duraturi diventa un’impresa titanica. regia: Alessia Gennari drammaturgia: Cecilia Gragnani, Jvan Sica con: Cecilia Gragnani #prosa #studio #fair #adulti Fumatori di Carta è un collettivo artistico formatosi nel giugno 2008. Il primo lavoro “Last Blues, To Be Read Some Day” debutta per il centenario della nascita di Cesare Pavese, va in scena al Festival Fuorifesta di Milano e al Teatro Filodrammatici di Piacenza. Durante il Festival Pavese 2009 tra la compagnia e la Fondazione Pavese nasce una collaborazione che porta ad “Avrei Voluto Fare Del Cinema...” presentato poi al Festival LaMaMa Spoleto Open. In seguito si creano collaborazioni e progetti fra l’Italia e il Regno Unito, da qui la nuova denominazione Fumatori di Carta/Paper Smokers. 29 Gesti per Niente Sconcertate VENERDÌ 9 19.30/23.00 SALA 3 La vita di Agnese, veneziana custode di un teatro e appassionata di Rock Inglese, si scontra con quella di quattro eccentriche musiciste straniere, arrivate nella sua città per suonare Vivaldi. Dalla fibrillazione iniziale per il concerto serale, le quattro passano allo sconforto a causa della mancanza degli strumenti, che sono rimasti bloccati all’aeroporto. Tuttavia il quartetto, con Agnese, decide di organizzare e improvvisare un concerto senza strumenti, con corpo, voce e tanta immaginazione del pubblico. Come autrici, nella creazione di questo progetto abbiamo deciso di seguire i due filoni principali che ci hanno toccate personalmente: il confronto con la vita veneziana e con le sue problematiche quotidiane; l’incontro con le realtà amministrative che una giovane compagnia teatrale si trova a dover affrontare nell’organizzare un evento artistico (SIAE, INPS, ecc). regia: Gesti per Niente drammaturgia: Gesti per Niente con: Claudia Bellemo, Silvia De Bastiani, Rossana Mantese, Elena Nico, Alessandra Quattrini. #teatromusicale #repertorio #fair #adulti Gesti per Niente La compagnia teatrale Gesti per Niente è composta da cinque attrici diplomate nel 2013 presso l’Accademia Teatrale Veneta di Venezia, che hanno cominciato la loro attività dando vita al progetto “Cicchetti di Teatro”, per portare uno spettacolo teatrale in luoghi dove il teatro “non si fa”, per catturare il pubblico che a teatro “non ci va”. Altri progetti sono: “Mar-se” (menzione speciale al PNGRT di Udine); “Super Spicy Market”, progetto semifinalista al Premio Scenario 2015; “Mythology Stars”. Tutti i progetti della compagnia sono scritti e diretti collettivamente. GLI ARTIMANTI Progetto DOMINO (“Fabrizio + Il rinoceronte”) VENERDÌ 9 18.00/22.00 SALA 3 Due testi che mettono a fuoco l’Io domino in un mondo e una società apparentemente lontani da noi, che trascinano Fabrizio, ormai delirante, tra i bidoni della spazzatura, e Bèrenger in un girone tirannico da cui è risucchiato. Questo “imperialismo istintivo e profondo, biologico, che pervade le piante, le creature, gli uomini, le nazioni” (E. Ionesco), uccide la coscienza dell’uomo e la sua libertà. È il meccanismo che sta alla base dei due lavori, che fa incontrare e specchiare i due giovani protagonisti, così simili tra loro ma con due coscienze e due modi di reagire completamente diversi. DOMINO nasce dall’incontro tra le compagnie Gli Artimanti e Linee Libere, per la creazione di un progetto che veda protagonisti due lavori il cui centro è un’idea tematica, artistica ed etica comune e la cui peculiarità è la collaborazione tra giovani registi e attori che affrontano personaggi, lingue e autori differenti, per una continua metamorfosi dei corpi, dei ruoli e dei mondi. FABRIZIO regia: Manuel Capraro drammaturgia: Manuel Capraro con: Antonello Azzarone, Salvatore Costa IL RINOCERONTE regia: Irene Di Lelio drammaturgia: E. Ionesco con: Antonello Azzarone, Salvatore Costa, Lorenzo Tolusso #prosa #repertorio #factory #adulti GLI ARTIMANTI La Compagnia teatrale GLI ARTIMANTI nasce nel 2007. Tra i primi lavori: “Caligola di Camus”, “Sogno di una notte di mezza estate” di Shakespeare, Festival Fantasio Piccoli. Dal 2015: “DOMINO – Fabrizio”, semifinale Dante Cappelletti, debutto al T. Elfo Puccini di Milano, residenza artistica e repliche al T. Potlach di Fara Sabina gemellato con Odin Teatret di E. Barba, al T. di Sacco di Perugia, T. Biondo di Palermo, T. India di Roma; “DOMINO - Huis Clos”: T. Elfo Puccini; “Speed Date Hotel”: residenza artistica T. Potlach; “DOMINO - seminario” presso Dass Università Sapienza di Roma. 30 Corinna Grandi Cosa Sarà Mai SABATO 10 18.30/22.30 SALA 1 Parlare di fertilità, maternità, femminilità al giorno d’oggi è molto difficile. Non tanto perché si voglia rompere un archetipo narrato dai media o perché vi sia stato detto più del tutto, più del necessario, ma perché a nostro avviso rimane pur sempre un tabù con il quale andare piano. Parlare della figura della mamma, della mamma oggi, è come parlare degli ebrei e non poter essere ironici, del maschilismo senza poter dare la colpa alle donne, dell’infanzia senza poter odiare il ricatto della tenerezza. Mettiamo una donna sulla trentina, italiana, precaria e col dubbio di essere incinta. Solo che lei non è una vittima. Lei non è solo bella e intelligente. Lei non è solo contro la violenza sulle donne. Diciamo che possiamo aprire l’archetipo e dire che ha qualche amante e non è una troia, ha avuto e ha esperienze omosessuali e non è confusa, odia quelli di sinistra e non è di destra. O quasi. moto interiore che ciascuno può e deve avere di fronte a ciò si ritiene ingiustificabile. regia: Carolina Della Calle Casanova con: Corinna Grandi #prosa #studio #factory #adulti Carolina Grandi A seguito dell’esperienza svolta con la compagnia casanova&scuderi per il progetto “Aldilà di tutto”, Grandi e Casanova decidono di affrontare la realizzazione di un monologo il meno femminile possibile. Corinna Grandi ha studiato presso il Teatro Libero e frequentato numerosi laboratori (Paolo Rossi e la Baby Gang, Walter Leonardi, Vladimir Olshansky, Paolo Nani e altri). Attrice di inclinazione comica, si avvicina al mondo della radio e della clownerie, e dopo alcune esperienze in tv approda a Zelig Off e Zelig Circus nel 2013. “Cosa sarà mai” è il primo monologo teatrale che affronta. Gruppo Teatrale Esperimente Un giorno qualunque VENERDÌ 9 18.00/23.00 SALA 5 Cosa rimane di un poeta? Oltre le pubblicazioni, oltre la carta scritta, cosa rimane della sua poesia? Partendo dallo studio della vita e dalle opere di Alda Merini, ci siamo domandati: cosa è rimasto di lei oltre le decine di libri stampati? E se tutta la poesia, la sua fantasia e la sua immaginazione si fossero incarnate in un essere vivente? Questo essere, questa entità, che aspetto avrà? Cosa penserà? Che rapporto avrà con il suo creatore? E soprattutto, dopo la morte di Alda Merini, cosa farà questa creatura fatta di poesia per il resto della sua vita? Un Giorno Qualunque si è nutrito delle sensazioni dateci dalla Casa Museo Alda Merini, dove è stato creato e allestito, e dove gli oggetti originali appartenuti alla poetessa di Milano si sono trasformati nella nostra scenografia. Una piccola riflessione sul valore della poesia ai giorni nostri – a cominciare dalla poesia di Alda Merini - e su come questa abbia ancora il potere di infiammare gli animi e donare speranza. regia: Alessia Punzo drammaturgia: Rodolfo Ciulla supervisione artistica: Giuseppe Musmarra vdeo: Chris Zecca fotografia: Antonio Occhiuto grafica: Pomilio’s art con: Selene Demaria e Alessia Punzo #prosa #repertorio #factory #adulti Gruppo Teatrale Esperimente Nel 2012, quasi per gioco, tre amici e colleghi d’accademia fondano il Gruppo Teatrale Esperimente. Il primo lavoro è “Esperimente” portato in scena lo stesso anno al centro culturale Forma in arte; nel 2014 realizzano “Guardami”, affrontando il delicato tema della violenza sulle donne; lo spettacolo vince la rassegna teatrale Spazio Luce e va in scena a Campo Teatrale. Nel 2016 intraprendono un nuovo percorso: ispirato alla vita e alle opere di Alda Merini, creano “Un Giorno Qualunque”, interamente creato e allestito dentro la casa museo a lei dedicata. 31 Guinea Pigs feat. Anelo1997 Sovra/Esposizioni VENERDÌ 9 21.00/22.30 PIAZZALE Sovra/Esposizioni è un’istallazione ludica, fisica e sonora a disposizione del pubblico e degli artisti. Una struttura interattiva, tra scultura e architettura, che può essere agita o abitata, agita da spettatori e abitata da performer o viceversa. Sovra/Esposizioni indaga il limite tra l’artista che si esibisce e il pubblico che lo guarda e lo ascolta o viceversa. Gli spettatori, guidati dagli artisti della compagnia, possono interagire con la struttura, possono giocare con il suo dispositivo sonoro, possono decidere per quanto tempo abitarla e come. Delle semplici regole serviranno a farne buon uso. Che cosa accade di quella stessa installazione, quando se ne appropriano gli attori, i performer? Quando diventa veicolo di senso e contenitore di significati scelti e non casuali? Sovra/Esposizioni è un’indagine sul rapporto tra “atto scenico” e “percezione del pubblico”, sul rapporto che si instaura tra chi agisce e chi osserva, tra chi parla e chi ascolta, tra fiction e realtà. regia: Riccardo Mallus drammaturgia: Giulia Tollis dispositivi sonori: Gianluca Agostini ideazione: Guinea Pigs e Laboratorio Anelo1997 architettura scenica: Laboratorio Anelo1997 con: Marco De Francesca, Francesco Martucci #performance #studio #collateral #adulti produzione “Casca la terra”, dell’autore Fabio Chiriatti. Anelo1997 realizza strutture e architetture, diagrammi di relazioni fra gli uomini con lo spazio: sentire diviene una forma che occupa uno spazio con cui scontrarsi. Anelo intralcia spazi pubblici, mostre d’arte e di design, case private. Guinea Pigs nascono a Milano e col primo spettacolo “Atti di Guerra” debuttano nel 2016 al Festival Primavera dei Teatri di Castrovillari e replicano in festival e rassegne dedicate alla scena contemporanea nazionale. Nel 2017 con il Teatro Out Off di Milano vincono il Bando SIAE Sillumina per la nuova Il bianco inizio Meeting the stranger VENERDÌ 9 22.00/23.30 PIAZZALE Partendo dalla famosa frase di Arthur Rimbaud ‘’Je est un autre’’ (Io è un altro) indaghiamo temi quali identità, confini, differenze, marginalità, etc. ‘’Catturati nel sonno della nostra età / Un messaggio ripete che il mio posto è qui / Mostra tutti i vantaggi e le comodità / You know falling in illusion’’. Sul filo tra quotidiano ed extra-ordinario si offre l’opportunità della conoscenza con l’altro da sé, sensazione di perdita di identità ed incontro di solitudini, senso di libertà, dove tutto è possibile e plausibile. Le norme del viver comune saranno riscoperte o inventate. Tu. Io. E ognuno nel mezzo. Persone di ogni sorta, credo e backgrounds. Nessuno di noi è la stessa persona, ma quando siam connessi diventiamo una comunità, una città. di e con: Chiara Casorati, Simone Malan, Massimo Todini suono: Fabio Ogam Malizia #performance #studio #collateral #adulti Il bianco inizio Gruppo di artisti con percorsi di formazione e linguaggi espressivi differenti che organizza progetti site specific, finalizzati all’esperienza diretta e immediata del pubblico, il quale, interagendo con i performer, sperimenta nuove soglie di relazione, lasciandosi contagiare dall’immersione nelle arti performative. 32 Irene Serini ABRACADABRA incantesimi di Mario Mieli, il mago del gender DOMENICA 11 21.00/23.00 SALA 2 Chi era Mario Mieli? Il mistero resta al di là della risposta. Se è vero che le idee migliori, riescono a germogliare quando chi ha piantato i semi è morto e sepolto da anni, inascoltato da tutti, è anche vero che Mario Mieli è morto suicida una trentina d’anni fa: dovremmo essere pronti! Tutti gli uomini sono donne e tutte le donne sono uomini. Sembra la frase di un incantesimo, ma è anche uno degli infiniti modi per iniziare un viaggio, mano nella mano a chi con ironia, intelligenza, e struggente dolcezza, ha saputo uscire dagli argini ristretti di sessualità e identità di genere. Dal momento che il gender è un principio d’ordine, il monologo, disordinatamente, vedrà in scena una donna che esibirà la sua femminilità anticonvenzionale, raccontando Mario Mieli che a sua tempo esibì una maschilità felicemente femminile... e i contraccolpi magico-stupefacenti che ne derivano. di e con: Irene Serini regia: latitante #prosa #studio #fair #adulti Irene Serini si è formata alla Scuola del Piccolo Teatro di Milano. Premio Hystrio alla vocazione. Diretta da: Luca Ronconi, Tonino Conte, Serena Sinigaglia, Gioele Dix, Alessandro Marinuzzi, Filippo Renda, Marcela Serli, Nicola Alberto Orofino, Laura Sicignano, Giacomo Veronesi. Interpreta: Shakespeare, Euripide, Boccaccio, e diversi autori contemporanei tra cui John Barrow, Jonathan Coe, Petter Rosenlund, Axel Hellstenius e se stessa (in “Moana Porno-Revolution”, monologo dall’avvincente titolo). Scrive “Caleidoscopic*”, racconto lungo spacciato per romanzo breve, edito in ebook da Scrimm edizioni. Ivana Petito Simone eD io DOMENICA 11 19.30/22.00 PIAZZALE Uno studio dedicato a Simone Weill pensatrice, filosofa, mistica del pensiero destrutturato non logico. Le sue parole sono tradotte in brevi danze, movimenti, azioni. Una trinità = 1 donna in carne e ossa; 2 marionette in carta e legno. A pensarci bene: perché Simone? Per il modo sfacciato in cui ha scritto “quando la tua casa è tutta ordinata, è lì che arriva il disastro” S. W. di e con: Ivana Petito #danza #studio #collateral #adulti Ivana Petito Napoletana, dal 1997 lavora come danzatrice professionista: A. Borriello, Teatridithalia, Dejà Donné, Sosta Palmizi, E. Cosimi, teatro Kismet, teatro Archivolto, Alef, Segni particolari, il filo di paglia. Del 2006 è l’assolo: “Dialogo per una zebra” prodotto dalla Junge Hunde e da Sosta Palmizi. Del 2011 è l’assolo “L’animatrice-colei che prende la parola” sostenuto dal network Anticorpi XL. Nel 2015 realizza con Carpaneto il duo “Arie di carta” prodotto da Napoli Fringe Festival. Attualmente impegnata nella realizzazione del solo “Simone eD io” finalista Bando del Sacro 2017. 33 LabEx-Laboratory Experiences ANNA POLITKOVSKAJA IN MEMORIAM VENERDÌ 9 21.30/23.30 SALA 1 Norén, autore svedese tra i più conosciuti in Europa, dedica il suo testo duro e feroce “A. Politkovskaja in memoriam” alla giornalista russa assassinata. I personaggi sono dei reietti, sfruttati e maltrattati. L’amoralità è espressa nella crudeltà del linguaggio. Il testo è un “j’accuse” indirizzato ai potenti che vessano sempre i deboli. Anna è il simbolo della lotta e della denuncia. Interni fatiscenti in una periferia urbana degradata e miserabile, luoghi di ordinaria disperazione come la stazione o edifici industriali abbandonati: questi gli spazi e le atmosfere entro cui s’intrecciano le storie di genitori e figli, perseguitati e persecutori allo stesso tempo. Lo spettacolo è stato presentato all’OCA, marzo 2013, in collaborazione con Comune di Milano, Ambasciata di Svezia e Dip. di Scienze Umane per la Formazione “R. Massa” Università degli Studi Milano Bicocca; Festival Estate Radicondoli, agosto 2014 e Festival Asti Teatro Dir. Pippo Delbono, giugno 2015. regia: Salvino Raco drammaturgia: Lars Norén video: Giulio Dimitri suono: Nicola Tripaldi con: Antonella Morassutti e Enzo Giraldo #prosa #repertorio #fair #adulti LabEx La compagnia LabEx è stata fondata da Malacarne, Raco, Baldinotti nel 2009. Progetti: “Midrash Hikayat” di P. Matvejevic, regia di Raco co-produzione La Biennale di VE Teatro 40° 2009; “Anna Politkovskaja in memoriam” di Norén, regia S. Raco OCA MILANO 2013-Festival Estate Radicondoli 2014-Festival Asti Teatro 2015; “Global Gay” di F. Martél – XXI Triennale di Milano, drammaturgia di Angelo Vannini, regia di S. Raco. LabEx si ispira a testi letterari di autori contemporanei, inchieste giornalistiche o fatti di cronaca. Elemento trasversale ricorrente è l’indagine storico-sociale. Laura Formenti Sono una bionda, non sono una santa SABATO 10 18.00/23.00 SALA 5 Un esilarante, dissacrante e originalissimo spettacolo di Stand up comedy capace di coinvolgere, far ridere e riflettere sia il pubblico femminile sia quello maschile. Armata solo di un microfono Laura farà ridere il pubblico con una comicità diretta, fuori dagli schemi e senza censure, parlando a ruota libera di ruoli sociali, sesso, politica, religione e di tutte le cose che ci fanno arrabbiare. Perché a 30 anni continuano a chiederti se hai figli? Come sarebbe il mondo se ragionassimo per statistiche e non per titoli di giornale? I tedeschi conquisteranno il mondo? E se Dio fosse donna? di: Laura Formenti e Giuseppe Della Misericordia con: Laura Formenti #cabaret #repertorio #fair #adulti Laura Formenti si dedica alla stand up comedy da circa tre anni e fa parte del cast dei programmi “Natural Born Comedians” e “Stand up comedy” su Comedy Central (Sky). In tv è stata nel cast di “Colorado” (Italia1), “Copernico” (Comedy Central) e della sitcom “Alex e Co.” (Disney Channel). Lavora come attrice in Italia e all’estero da più di dieci anni con diverse compagnie. Giuseppe Della Misericordia è sceneggiatore (lungometraggi e varie web series), autore di cabaret per comici televisivi e autore teatrale (vincitore del Premio “Una commedia in cerca di autori”). 34 LE BRUGOLE RENT PARTY SABATO 10 21.00/23.00 SALA 1 Concerto per voce di donna e chitarra elettrica. Un grande blues materno. Ispirandoci alle biografie di importanti cantanti del panorama blues, jazz e rock internazionale, ci facciamo testimoni riconoscenti di una continuità artistica nell’oggi. Bessie Smith: voce dal carattere inconfondibile, maltrattata dagli uomini, alcolizzata, morta in povertà e riposta in una bara non adeguata al suo valore, fino a che una delle cantanti di punta della Columbia di nome Joplin, si adoperò a sostenere le spese per un piccolo monumento sulla lapide, con su scritto “THE GREATEST BLUES SINGER IN THE WORLD WILL NEVER STOP SINGING”. Da qui scaturisce una “nostalgia di donna”, d’artista ribelle, pura, popolare, affamata d’amore verso entrambi i sessi, viva e graffiante qualsiasi convenzione sociale. Ci immergeremo in un’atmosfera dissacrante, e prenderemo parte a un “Rent Party”. Pronti a sentire i “diavoli blu”? Stanno lì accanto a voi, e se non li vedete... di sicuro vi sono cascati nelle mutande.o interiore che ciascuno può e deve avere di fronte a ciò si ritiene ingiustificabile. di e con: Roberta L. De Stefano, Flavia Ripa #teatromusicale #studio #fair #adulti La Compagnia “Le Brugole” nasce a Milano grazie al Premio Scintille ASTITEATRO2011. Si consolida nei più prestigiosi teatri Nazionali col consenso di larga parte di pubblico e critica, anche grazie a sporadiche partecipazioni in show televisivi. Indaga il femminile e il genere, perlopiù in chiave comica; è composta dalle attrici Roberta L. de Stefano e Annagaia Marchioro, ma tanti sono i collaboratori, tra autori, registi, operatori. Gli spettacoli: “Metafisica dell’amore”, “Diario di una donna diversamente etero”, “Per una biografia della fame”, “Modern Family 1.0”, “Rent Party”. LecheDeTigre Birra economica SABATO 10 21.00/23.30 SALA 3 Giulio e Filippo, due fratelli, non si vedono da anni, sono due sconosciuti. Davanti a loro, il padre, gravemente malato, non in grado di esprimersi. Sono le sue ultime ore di vita. Sarà la birra a scandire il loro incontro, a indirizzare i dialoghi, tra rivelazioni e delirio etilico. Un viaggio di ricongiungimento affettivo che passa attraverso inevitabili scontri, confessioni e rivelazioni. Birra economica porta in scena la riflessione sull’importanza dei legami umani, sulle cause della lontananza affettiva e su come questa distanza possa essere colmata. La birra economica costa poco, tira fuori il peggio di te e lascia l’amaro in bocca: esattamente come gli addii. regia: Pablo Solari drammaturgia: Carlo Guasconi, Pablo Solari con: Andrea Sorrentino, Isacco Venturini #prosa #studio #factory #adulti LecheDeTigre è un piatto tipico della cucina peruviana, a base di pesce, peperoncino e lime; caratterizzato da un sapore molto forte e pungente, tanto che spesso viene utilizzato come doposbornia.Pablo Solari, Andrea Sorrentino e Isacco Venturini si conoscono nel 2016 attraverso l’esperienza di “Santa Estasi. Atridi: otto ritratti di famiglia”; vincitore del Premio ANCT 2016 e Premio Ubu 2016 come migliore spettacolo. A questi si aggiunge poco dopo Carlo Guasconi, vincitore del Premio Tondelli 2015 con il testo “Essere bugiardo”. 2Birra economica” è il primo progetto del gruppo. 35 MadabóTeatro Ricordati che mi hai chiamato amore VENERDÌ 9 19.00/21.30 SALA 5 Cosa succederebbe se le “cose” virtuali prendessero vita? Ricordati che mi hai chiamato amore racconta la fine di una storia d’amore da un punto di vista virtuale ovvero attraverso scambi via chat, emoticon, pezzi musicali, video, “storie” e “stati” sui social in cui i due innamorati si sono imbattuti durante il loro rapporto. In scena assistiamo a uno scambio epistolare 2.0 in cui i sogni e le idealizzazioni prendono una forma digitale dimenticando i corpi reali nella vita offline. Il titolo si riferisce a una frase detta da un adolescente in un celebre video che ha spopolato su Youtube in cui il ragazzo si sfoga per essere stato lasciato dalla propria ex. Lo spettacolo intende rappresentare scenicamente un sovvertimento della realtà in cui gli “oggetti” virtuali non si accontentano più di essere lo sfondo sentimentale e drammatico che accompagna ogni storia d’amore ma escono dai propri schermi per “prendere vita” ed esprimere emozioni e parole che non siamo più in grado di provare. regia: Guido Martella e Alessandro Becchi assistente alla regia: Irene Zucchiatti ideazione: Guido Martella con: Alessandro Becchi, Guido Martella, Maria Grosso #prosa #studio #factory #adulti Madabò “Madabó” è un’espressione parmense che significa più o meno “Ma davvero?!” ed esprime una sensazione di ingenuo stupore per i piccoli o grandi eventi della vita. La compagnia debutta nel 2015 a IT Festival con “Il Pranzo della Domenica”, testo e regia di Maria Sara Mignolli, cominciando una ricerca volta a indagare il testo in chiave iperrealistico-grottesca con l’uso di partiture ritmiche e fisico-gestuali. Da qui la compagnia si avvicina sempre più verso tematiche psico-sociali quali la famiglia, la vita di coppia e l’identità. Marco Cacciola Farsi Silenzio SABATO 10 19.30/21.00 SALA 2 Dio, o la Natura, a seconda di ciò in cui si crede, ci ha dato una bocca e due orecchie: evidentemente perché ascoltassimo il doppio e parlassimo la metà! Farsi Silenzio, per fare spazio e prendersi tempo. Il progetto nasce da un pellegrinaggio artistico, alla ricerca del Sacro che risiede in ogni luogo. Uscire dai propri luoghi e predisporsi ad accogliere l’inaspettato e l’inconsueto è un gesto semplice e potente, così come ogni volta che si inizia un viaggio nell’ascolto dell’altro da sé. Lo spettacolo sarà un viaggio alla riscoperta della lentezza, del silenzio e della sacralità della vita. Il pubblico verrà dotato di cuffie, in modo da cercare e attivare nuove relazioni tra lo spazio esterno/pubblico e quello interno/privato. In un’epoca in cui l’immagine è così prepotente, proviamo a lasciare che il suono suggerisca le parole. Per scrostarle e riportare alla luce il loro vero significato c’è bisogno di silenzio. regia: Marco Cacciola drammaturgia: Tindaro Granata progetto: Marco Cacciola con: Marco Cacciola #performance #studio #fair #adulti Marco Cacciola Nel 1999 si diploma all’Accademia dei Filodrammatici. Dal 2001 il suo percorso artistico è legato ad Antonio Latella. Lavora inoltre con R. Cappuccio, De Capitani/Bruni, G. De Monticelli, A. R. Shammah, S. Fantoni, B. Fornasari. Per qualche anno lavora tra Italia e Germania. Firma diversi spettacoli come regista e autore, con cui ottiene premi e riconoscimenti. Nel 2010 fonda la compagnia indipendente InBalìa con cui porta avanti la sua personale ricerca. Dal 2015 si avvicina al linguaggio cinematografico. 36 Maria Carpaneto /Il filo di paglia Istantanea on Bo We DOMENICA 11 18.30/21.30 SALA 3 il mio linguaggio, la danza: intendo sperimentare una composizione istantanea con il pubblico, il pubblico inteso come parte integrante e necessaria dell’atto creativo, una risposta a una mia “provocazione” che farà vacillare ogni sicurezza di forma e di “azione premeditata”. Mettere costantemente in dubbio quello che si sa per essere al servizio della relazione e della risposta. Un alieno in cerca di un contatto, una mano tesa al pubblico complice e demiurgo del nostro destino di artisti. Uno spettacolo glam-rock & One Man Show. Un tributo agli anni ’70. La schiena parla. Il ricordo dell’assenza della gravità del luogo dal quale arrivo. Mi lascio trasportare dal piacere del ricordo e dal desiderio di armonia. di e con: Maria Carpaneto partecipazione “extra-ordinaria” di: Camilla Barbarito produzione: Il Filo di Paglia /Teatro della Contraddizione #danza #studio #fair #adulti e ragazzi (dai 10 anni) Maria Carpaneto è coreografa, danzatrice e pedagoga, studia pianoforte e violoncello, laurea in Filologia della musica a Milano. Studia danza negli USA, Francia e diplomata alla P. Grassi. Ha danzato per Ellen Stuart, Adriana Borriello, Paco Decina, Cecilia Gallizia, Hervé Diasnas, Denise Lampard. Ricerca e insegna regolarmente a Milano e perfeziona un proprio metodo didattico “Presenza, Mobilità, Danza”. Nel 2015 vince con “Arie di Carta” un premio di produzione al Fringe Festival di Napoli ospitato in numerose rassegne e festival, nel 2016 il Bando Expolis al Teatro della Contraddizione con “Istantanea on Bo We”. Marina Burdinskaya Company DEM/ONE SABATO 10 18.00/23.00 SALA 4 La performance è una ricerca coreografica ispirata ai quadri di Vrubel, uno dei più grandi pittori russi esponenti del movimento dell’Art Nouveau. Vrubel ha sviluppato un’inclinazione per la composizione frammentaria e il “tocco non finito”. Ha dipinto illustrazioni per il poema romantico di Michail Lermontov “Demone”. Il poema descrive la passione carnale tra un eterno spirito nichilistico e una ragazza georgiana, Tamara. Ossessionato dal tema del Demone Vrubel dipinge tre quadri: “Demone seduto”, “Demone in volo” e “Il Demone caduto”; in questi tre quadri Vrubel sottolinea il messaggio spirituale. La performance invita il pubblico a scoprire i propri demoni. coreografie: Marina Burdinskaya musica: Leonardo Bolgeri costumi: Stefania Barreca con: Angela Di Meo, Marina Burdinskaya #performance #repertorio #fair #adulti Marina Burdinskaya Company La compagnia di danza contemporanea nasce nel 2014 da un’iniziativa di Marina Burdinskaya, nata in Russia, diplomata come coreografa e danzatrice nel Collegio D’Arte e Cultura. Nel 2001 si trasferisce in Europa ampliando gli studi di danza contemporanea con Dominique e Françoise Dupuy, Franca Ferrari, Compagnia NUT, compagnia Hofesh Shechter e tanti altri insegnanti di fama internazionale. Dal 2014 al 2016 realizza: “THE SISTEM OF TAUTISM III”, “InDownUpOut”, “FlightLight”, “DEM/ONE” che debutta al festival Più che Danza, Teatro dell’Arte CRT di Milano. 37 Misanderstendo Contenuti Zero - Varietà SABATO 10 22.00/23.30 SALA 2 Cari amici spettatori. Andate a teatro per pensare? Andate a teatro per riflettere sull’inutilità dell’esistenza umana nell’universo? Vi piace assistere a performance di uomini nudi che, mentre si spalmano dello yogurt bianco addosso o si infilano frutti nel deretano, recitano Shakespeare a squarciagola? Paghereste un biglietto di 35 euro per andare a “sfracagnarvele” durante spettacoli da titoli complicati, intellettuali e astrusi? Cari amici spettatori, se la risposta alle domande precedenti è affermativa, è meglio che smettiate di leggere. Abbiamo deciso di fare uno spettacolo che non vuole cambiare le coscienze di nessuno, che non vuole indagare nessuna nuova forma d’arte, che non vuole dirvi niente sulla vita… anche perché sono pure fatti vostri. Abbiamo deciso di fare uno spettacolo di varietà che non parla di niente. Assolutamente niente! Sketch, canzoni, burlesque, balletti, e tante altre sorprese… per parlare di niente! Niente! Niente! Vi aspettiamo, amici nichilisti! idea di: Giuseppe Scoditti con: Valentina Cardinali, Roberta Crivelli, Gaetano Mongelli, Giuseppe Scoditti #cabaret #studio #factory #adulti Misanderstendo Abbiamo avuto a che fare con Pirandello, Strindberg, Pasolini, Cechov e tanti altri ancora. Abbiamo studiato con insegnanti venerandi e terribili. E ora desideriamo solo una cosa: confrontarci con uno spettacolo completamente insignificante! A contenuti zero! Nel solo intento di intrattenervi e farvi sorridere i membri della compagnia Misanderstendo si uniscono in occasione di IT Festival 2017 per la prima volta nella storia del teatro. Gli attori, in ordine di altezza, sono: Beppe, l’incorreggibile; Bibi, la soubrette; Tano, il menestrello e Valentina, la paperina. Pronti per regalarvi momenti di inutile piacere! Monica Faggiani QUEL CHE RESTA A proposito di mobbing, shocking e altre amenità SABATO 10 19.30/21.30 SALA 5 L’idea nasce da un’esperienza di mobbing realmente vissuta dall’autrice e interprete del progetto. I dati statistici riportano questo fenomeno come in largo aumento: da qui il bisogno di raccontare una storia di “ordinaria follia” con lucido disincanto e potente ironia. La protagonista descrive come è riuscita a venirne fuori, augurando a tutti lo stesso destino, e alternando momenti lirici, a momenti di cruda informazione sulle modalità e conseguenze del mobbing, e soprattutto a momenti di pura comicità in cui ci sarà spazio per prendere in giro noi stessi, le nostre illusioni e le fragilità del nostro tempo. Le vicende di Candy Candy e il mito di Persefone accompagnano trasversalmente tutta la storia che altro non è che un viaggio che la protagonista compie dal mondo delle fiabe dell’infanzia fino all’età adulta.Uno spettacolo in cui molti potranno identificarsi e perché no riflettere su come cambiare ciò che di noi e della nostra vita spesso ci sembra impossibile da cambiare. di e con: Monica Faggiani aiuto regia: Silvia Soncini assistente tecnico e grafico: Andrea Finizio #prosa #studio #fair #adulti Monica Faggiani si diploma all’Accademia dei Filodrammatici di Milano. Perfeziona la sua formazione con Leo De Berardinis, Federico Tiezzi, Walter Malosti, Elio De Capitani, Peter Clough. Lavora con molti tra i più importanti registi italiani:Sergio Maifredi, Guido De Monticelli, Renato Carpentieri, Marco Baliani, Antonio Latella, Matteo Tarasco, Antonio Sixty, Nanni Garella, Franco Branciaroli, Giulio Bosetti, Massimo Navone, Corrado d’Elia, Cristina Pezzoli , Fabio Banfo, Luigi Guaineri.Dal 2009 al 2016 dirige la Scuola di Teatro Teatri Possibili. Dal 2016 è Presidente di Teatro Libero. 38 NARR_0 The Pop Machine VENERDÌ 9 21.30/23.30 SALA 3 La Factory di Andy Warhol è una grossa slot machine, ammiccante e luminosa, ricoperta d’argento. È il sogno ambito da tutti: diventare una Superstar, essere come un’opera d’arte, come Marilyn, Audrey, Liz Taylor, John Wayne o Jackie Kennedy. Volti inconfondibili, simboli di un’epoca, sogni irraggiungibili. In questa performance, i personaggi iconici di Andy Warhol, incasellati nella slot argentata, prendono vita e si incontrano, si combinano e si scontrano, battibeccano sulla loro scintillante esistenza, alla ricerca della combinazione vincente. E il premio? La realtà. Edie Sedgwick, frivola musa abbandonata, Holly Woodlawn, prostituta che vive alla giornata e Valerie Solanas, la donna che sparò a Andy Warhol, vittime di una macchina tritacarne che usa il tuo dolore per renderti più seducente. di e con: Laura Angelone, Susanna Miotto, Alice Pavan #performance #repertorio #factory #adulti La Compagnia Teatrale Narr_0 si forma nel 2016 dall’incontro tra le attrici Susanna Miotto e Alice Pavan, diplomate alla Scuola di Teatro Arsenale, con Laura Angelone, attrice e storica dell’arte. Il loro intento è quello di raccontare attraverso il teatro le grandi fasi della Storia dell’Arte utilizzando il linguaggio contemporaneo. Approfondimento dei temi, creazione site specific, incontro e fusione di discipline e stili differenti, sono alcuni degli ingredienti utilizzati per dimostrare che si può imparare divertendosi e per liberare la Storia dell’Arte dalla scomoda nomea di pesantezza che si porta dietro. ORIENTALE SARDA PRESENT TENSE SABATO 10 16.00/17.00 SALA 2 Esiste un grande eppur quotidiano mistero. Tutti gli uomini ne partecipano ma pochissimi si fermano a rifletterci... questo mistero è il tempo” M. Ende “Momo”.PRESENT TENSE è liberamente ispirato al romanzo “Momo” e indaga la percezione del tempo alterato e stravolto da accelerazione e digitalizzazione della vita contemporanea. Il tempo è reale o illusione? Il tempo è nel mondo e nelle cose che percepiamo, nel loro scorrere o è dentro di noi? Se la nostra capacità di lavorare più velocemente, da un lato sembra averci donato l’illusione del potere, dall’altra ha incrementato il senso di impazienza che ci priva della possibilità di sperimentare il tempo vuoto come stato di inattività cosciente e cruciale nella creazione. Orientale Sarda presenta uno studio su Momo: la bambina che sapeva Ascoltare. regia: Sara Svati musiche: Stefano Tore scene: Sara Svati costumi e pupo: Giuseppe Marco De Punzio scultura di scena: Peter Broomans video: Bart Van Pagee con: Daniela De Lauri, Sara Svati #teatroragazzi #prosa #studio #factory #adulti e ragazzi (da 4 a 80 anni) Orientale Sarda nasce nel 2016 da un’intuizione di Sara Svati, la cui idea è quella di costituire una compagnia che abbracci varie forme di espressione artistica. La compagnia nasce dal desiderio di indagare aspetti antropologici della società e le dinamiche del contemporaneo: siamo attratti dal fascino del mistero. Gli artisti dell’Orientale Sarda, decidono di intraprendere un percorso che unisca discipline e competenze specifiche in ambiti diversi al fine di portare in scena un Teatro che sia summa di tutte le arti. 39 ORTIKA STRATR*IA DOMENICA 11 19.30/23.00 SALA 1 Indagine su corpo femminile e potere. O sul corpo femminile e il suo potere. Qui si racconta di un corpo femminile che è sempre stato definito dall’esterno. Modellato, vestito, svestito, penetrato e lacerato fino a non essere più corpo: un simbolo incarnato di un’identità. Si apre un processo per la scomparsa di questo Corpo e un circo di testimoni maschili – un generale, un macellaio, uno spettatore – prende la parola, rivelando uno scorcio sulla società stessa che si mette a nudo, e parla di violenza, di pornografia, di vergogna, di liberazione, di misoginia. Ma il corpo – cavallo di Troia – non si trova più. Quali sono le figure che fondano l’immaginario sulla donna nella società contemporanea? Prostitute, dimezzatrici d’uomini, pornostar. A partire da materiali dalla realtà – gli atti di processo per stupro, la retorica della “follia d’amore” nei femminicidi, i grumi misogini del linguaggio – tentiamo uno spogliarello della società, uno smontaggio della sua lingua. regia: Alice Conti drammaturgia: Chiara Zingariello scene: Alice Colla luci: Alice Colla video: Alice Colla costumi: Eleonora Zippo maschere: Greta Canalis con: Alice Conti #prosa #studio #fair #adulti ORTIKA gruppo teatrale nomade: Alice Conti regista e performer; Chiara Zingariello scrittrice e antropologa; Alice Colla disegnatrice luce. Da testi della realtà operiamo una riscrittura che sia rivoluzione di senso; reinterpretiamo la contemporaneità in chiave fisica, visiva, musicale e tragicomica. “Chi ama brucia. Discorsi al limite della Frontiera” (2014), vince Anteprima, Direction Under30, Premio Giovani Realtà del Teatro – giuria giornalisti, Festival 20 30, patrocinio Amnesty International. “ERINNI O del rimorso” (2016) è finalista Direction Under30 e Giovani Realtà del Teatro 2015. Palestra Teatrale Meininger (PTM) Catodico! Oltre lo schermo SABATO 10 18.00 /21.30 SALA 1 Catodico! è un cabaret interattivo sulla televisione italiana. Un viaggio all’interno della TV che vuoi tu! Nel vasto palinsesto a vostra disposizione potrete vedere: La rubrica di Starbene, condotta dalla raggiante Susy dove scoprirete che l’avocado marcio è un ottimo rimedio contro i problemi della pubertà; Il magico Fantabosco dove gli animali delle favole vi accompagneranno alla scoperta del mondo della droga, insieme a tre inseparabili amici. Conoscerete poi il caso di Greta e Gregorio Samsa, ne ha scritto Kafka, ma in realtà: chi ha ragione? Sarete voi a votarlo! Voi, i veri protagonisti -come in ogni reality show che si rispetti- voterete in diretta e potrete finalmente decidere da che parte stare e soprattutto cosa guardare. Sarete voi a scegliere, liberamente, democraticamente, in modo comodo e indipendente: proprio come da casa! regia: Edoardo Lomazzi drammaturgia: Michela Caria, Enrico Ruscelli, Irma Ridolfini assistente alla regia: Michele Pagliai aiuto regia: Flavia Ripa, Paolo Zaccaria luci: Federico Cibin con: Michela Caria, Enrico Ruscelli, Irma Ridolfini #cabaret #repertorio #fair #adulti La Palestra Teatrale Meininger (PTM) dal 2012 si occupa della produzione e promozione di prodotti audiovisivi, spettacoli dal vivo, e percorsi teatralilaboratoriali. Spettacoli prodotti: “Natura morta in un fosso” di Paravidino; “Monster – Teatro del Grand Guignol” AA.VV.; “Il Tartufo” di Molière; “Comizi d’amore”; “Cabaret Internazionale” (produzione italia-Marocco) rappresentato anche a Jedda (Arabia Saudita) e “Catodico! Oltre lo schermo”, M. Caria, I. Ridolfini, E. Ruscelli . Fa parte inoltre del progetto TiPì per la rete Bassa Manovalanza in collaborazione con l’associazione culturale Nahìa. 40 Pan Domu Teatro Meno male che c’è la luna VENERDÌ 9 21:00/22:30 SALA 4 Bisogna per forza trovarsi in un posto particolare per porsi le domande importanti della vita? Può darsi che sia necessario andare in bagno a lavarsi i denti, forse bisogna essere in Uganda. Di certo, bisogna essere da qualche parte: i due personaggi di questa storia si trovano effettivamente da qualche parte, ma non si ricordano perché siano lì. E nel tentativo di ricordarsi la ragione del loro “esserci”, non potranno che interrogarsi a vicenda sul loro rapporto, sulle loro vite e sul loro andare. “Meno male che c’è la luna” nasce da improvvisazioni fisiche a cui si aggiunge in un secondo momento la parola. Il risultato è uno studio che, per atmosfera e orizzonte, ricorda il teatro dell’assurdo, e che attraverso partiture testuali e di movimento, poesia e tenerezza, indaga la bellezza dell’essere assieme. di e con: Jacopo Bottani e Luca Oldani supervisione tecnica: Lucia Rea #prosa #studio #factory #adulti Pan Domu Teatro Jacopo Bottani e Luca Oldani si sono conosciuti presso la Civica Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe di Udine, dove si sono formati assieme. Diplomati nel 2016, iniziano a lavorare come attori tra la Lombardia e la Toscana. “Meno male che c’è la luna” è il primo progetto di studio e messinscena del loro duo Pan Domu. Grazie a IT Festival 2017, la compagnia ha l’occasione di approfondire il proprio lavoro, studiando il possibile sviluppo dei meccanismi drammaturgici di partenza e avviando un prezioso percorso di scoperta e definizione della propria poetica. PianoinBilico Cello Daddy! - Il talento della più grande violoncellista mai esistita Jacqueline du Pré SABATO 10 19.30/21.30 SALA 4 Cello Daddy! “Papà violoncello!”: così Jacqueline du Pré, moglie di Daniel Barenboim, la più grande violoncellista del secolo scorso, chiamava il suo insegnante di riferimento. L’affascinazione per questa donna, per la sua musica, per la sua storia inusuale, il suo dono inspiegabile, la ricerca che ognuno di noi compie su se stesso nell’intento di svelare il proprio suono personale, sono stati i nostri punti di partenza. Cominciamo così: un insolito furto, un luogo dimenticato, un importantissimo concerto. In scena Viola, una violoncellista professionista in cerca di risposte, attraversata da quelle stesse domande che sono state oggetto di analisi per Jacqueline: chi sono io quando non suono? Cos’è il talento? Qual è il mio posto? Cosa voglio? Viola intreccerà un dialogo, ironico e profondo allo stesso tempo, con una misteriosa figura legata a Jacqueline da una relazione unica, e quest’incontro sarà eccezionale per entrambi. “Non puoi diventare ciò che vuoi, restando ciò che sei”. regia: Silvia Giulia Mendola aiuto regia: Filippo Farina assistente: Silvia Borsari drammaturgia: Lia Tomatis con: Silvia Rubino e Silvia Giulia Mendola #prosa #repertorio #fair #adulti PianoinBilico nasce nel 2004. Collabora con il Teatro Litta all’interno del progetto “Open Source”. Dirige la rassegna di Teatro d’Essai allo Spazio Revel. È produttore esecutivo del Festival di Vobarno. Nel 2010 Silvia Giulia Mendola riceve il premio “Alfabeto delle Primedonne”, assegnato alle donne che hanno contribuito alla crescita sociale e culturale della città; in seguito la compagnia riceve il patrocinio del Comune di Milano. Il progetto “Vogliamo Vivere! punto di fusione” vince il bando “AeC” della Fondazione Cariplo. È in residenza con cinque spettacoli al Teatro Franco Parenti. 41 Pleiadi Art Productions AHAB DOMENICA 11 21.00/23.30 SALA 4 Ahab è uno spettacolo multimediale che indaga il rapporto tra uomo e oceano: risorsa di bellezza e terrore, paradiso di speculazioni, devastazioni ambientali o purgatorio per migranti. Acque violentatrici e acque violentate, dunque. Su questa dicotomia è costruito un percorso in quattro quadri per altrettanti personaggi: Ismaele, unico sopravvissuto del Pequod allo scontro con la balena Moby Dick; un profugo in mare, in bilico tra vita e morte; una donna d’affari a capo di un fondo speculativo che investe in piattaforme petrolifere off shore; una bizzarra giornalista che si occupa di disastri ambientali causati dall’industria petrolchimica. Lo spettacolo procede per giustapposizione di temi che traghettano simbolicamente dal peccato originario del Pequod – l’uomo che si erge al di sopra del mondo – all’attuale tentativo di espiare le colpe dei padri attraverso la lotta ideologica dei figli contro le cause del disastro – l’uomo che torna a riappropriarsi del mondo e a difenderlo. regia: Michele Losi drammaturgia: Riccardo Calabrò musica: Diego Dioguardi scene: Stefania Coretti costumi: Stefania Coretti video: Alberto Sansone con: Mariasofia Alleva #prosa #studio #factory #adulti Pleiadi è un collettivo artistico multidisciplinare nato nel 2016 e composto dal regista Michele Losi, dall’attrice Mariasofia Alleva, da Riccardo Calabrò, drammaturgo, Marialuisa Bafunno, scenografa, Stefania Coretti, costumista e artista visiva, Alberto Sansone, videomaker, Diego Dioguardi, sound designer e dj. Per Pleiadi l’ascolto del mondo, delle sue tensioni, mutazioni, meraviglie e rarità, costituisce il terreno di ricerca alla base delle ideazioni artistiche. Il corpo, insieme a suono, immagine, video e luce, concorre alla creazione di un’esperienza artistica completa. progetto #ItalianSelfie Italiani Veri VENERDÌ 9 19.30/22.00 SALA 5 Le decisioni prese dalla politica e dall’economia italiana degli ultimi 20 anni; le politiche europee; la fuga dei cervelli; le differenze tra regioni d’Italia, non solo in termini culturali ma anche di senso civico; un tempo accelerato e caotico che toglie spazio alla riflessione, spesso considerata superflua; tutto questo ci porta di fronte alla domanda delle domande: chi siamo noi italiani? Indagare e mettere in relazione gli innumerevoli “italiani veri” che popolano il nostro territorio. Questa in sintesi l’esperienza che il progetto #ItalianSelfie ha maturato in questi anni attraverso il suo blog (italianselfieblog.com). E questo è anche il nucleo dello studio che proponiamo. Un catanese e una triestina si incontrano per tentare di decifrare la giusta formula per raccontare chi può definirsi “italiano vero”. Una ricerca colta, divertente, assurda, poetica, caotica, goffa che non escluderà la partecipazione degli italiani presenti tra il pubblico... di e con: Nicola Alberto Orofino e Irene Serini #prosa #studio #fair #adulti ITALIANSELFIE è un progetto nato nell’ottobre del 2014, ideato da Nicola Alberto Orofino e Irene Serini, con l’intento di indagare e mettere in relazione gli italiani e le loro reciproche diversità, un’indagine tra le diverse sfaccettature dell’identità italiana, fra le innumerevoli culture locali per capire quali integrazioni sono possibili nella nostra comunità nazionale. Punto di partenza del nostro percorso di ricerca è stato l’apertura del blog italianselfieblog.com, nel quale in questi due anni abbiamo raccolto e raccontato gli italiani che abbiamo incontrato.. 42 PuntoTeatroStudio Sotto i girasoli DOMENICA 11 18.00/22.30 SALA 1 Lo spettacolo travalica le vicende personali di un soldato, Augusto Tognetti, travolto dagli eventi tragici che sta vivendo: l’intento è di affrontare il tema della guerra da un punto di vista ampio, antropologico e universale. Per andare ancora più a fondo e oltre il fatto storico, la vicenda viene allargata a tre personaggi: tre ventenni tra i quali lo stesso Augusto, costretti a partire per il fronte portando con sé tutta la loro vitalità, la loro gioia di stare al mondo, la loro amicizia, la spensieratezza di chi vuole credere che la vita sia un dono troppo grande e meraviglioso per poterlo perdere in una guerra folle. Lo spettacolo si basa sulla testimonianza diretta di Augusto Tognetti, nonno della regista, Isabella Perego: dapprima inviato forzatamente dal regime fascista in Russia per combattere nella Seconda Guerra Mondiale. Spettacolo teatrale premiato con Menzione Speciale al Festival Young Station 2015 di Montemurlo. Selezionato ad Anteprima 2016. regia: Isabella Perego drammaturgia: Davide del Grosso scenografia: Maria Chiara Vitali costumi: Maria Chiara Vitali con: Davide del Grosso, Francesco Errico, Andrea Lietti #prosa #repertorio #fair #adulti PuntoTeatroStudio Nel 2016 la compagnia produce lo spettacolo “Non su questa Terra”, ideato e diretto da Francesco Errico, vincitore Residenza Borsa Teatrale Anna Pancirolli 2016. Nel 2015 “Sotto i girasoli” di Davide Del Grosso regia di Isabella Perego. Spettacolo Menzione Speciale al Festival Young Station 2015 e selezionato ad Anteprima 2016: Concorso Teatrale per Giovani Compagnie/Artisti. Lo spettacolo ha debuttato allo Spazio Avirex Tertulliano di Milano e a Incontri Comteatro di Corsico. La compagnia vince la 5ª Edizione di MIasSaggi, il Contest Nazionale per Scuole di Teatro Indipendenti: Primo premio per la migliore offerta formativa e nel 2014 diventa unica responsabile della gestione di corsi di teatro presso Villa Litta all’interno del progetto “VillaViva!” in collaborazione con il Consiglio di Zona 9 e il Comune di Milano. R.a.M.p.L.à. [ Rien à Manger pour les Artistes ] DOTTORE, C’HO LA VAGINA PECTORIS!!! SABATO 10 19.00/23.30 SALA 1 Tre donne, tre differenti epoche, tre differenti modi di comunicare con il proprio medico, il tutto condito da tanta autoironia. Anni ‘60: Elide, in provincia di Roma, è una “zitella a carico” che tenta a suo modo di istruirsi e di tenere il passo con i tempi anche tramite i controlli sanitari che riguardano le donne. Anni ‘70: Milena è una femminista che vuole definitivamente liberarsi dall’ipocrisia e dai pregiudizi che da sempre ricadono sul ruolo della donna nella società. Oggi: Altera è tutta CICCI’: Carriera & Computer. Anche la sua vita è CICCI’: Cinica e Controllata. Ma poi, un giorno, grazie a un imprevisto, si rende conto di quanto sia CICCI’: Completamente Cerebrolesa. di e con: Manuela Tadini #prosa #repertorio #fair #adulti Manuela Tadini comincia con il ruolo di Arlecchino e verrà riconosciuta quale migliore talento fra i giovani teatranti nell’ambito della rassegna teatrale nazionale “EVVIVA ‘98”. Dal 2002 scrive drammaturgie di cui è interprete e regista fra cui “Camille Claudel” ospitata al Festival Teatrale Europeo di Mantova nel 2009. Nello stesso anno, con Enrico Intra al pianoforte, crea una performance su Alda Merini composta da differenti linguaggi artistici. Nel 2012 è in scena al Piccolo Teatro di Milano con la sua pièce “1000_100_10_1 Arlecchino”. Nel 2014 scrive la drammaturgia del romanzo di Oscar Wilde “Il Ritratto di Dorian Gray”, curando anche la regia.. 43 Raffaella Agate SCUOLA DISCOUNT DOMENICA 11 18.00/23.00 SALA 5 La vicenda tratta di una scuola in cui si vende e si promuove tutto. A parlare qui è l’insegnante, la protagonista, un personaggio grottesco che cerca di reagire all’apocalisse che la circonda, in cui si evidenziano corsa all’affermazione personale, scarsa collaborazione con le famiglie e frustrazioni varie. Attraverso il linguaggio comico si racconta il disastro imperante e si ironizza sulla natura trash delle situazioni e dei personaggi strampalati che via via si susseguono. Una coreografia improbabile e surreale interviene, poi, a stemperare la situazione di disagio vissuta e a sublimarla nel sogno di una fuga: sale, sole, mare e un perizoma a Copacabana, questa è, infine, l’aspirazione della nostra insegnante della “Scuola-discount”. In questo contesto i genitori hanno smesso di essere punto di riferimento per i figli, cessa la trasmissione dei saperi, in uno scenario destabilizzante già noto al Pennac del “Diario di scuola” e al Gaber alle prese col dio-bambino. di e con: Raffaella Agate #prosa #repertorio #factory #adulti Raffaella Agate integra nel proprio percorso lo studio del teatro e della danza contemporanea, collaborando a produzioni di prosa (per Macrò Maudit e Teatro del Buratto) e coreografiche (per Simona Bucci al Festival OrienteOccidente di Rovereto, per Martine Bucci al Festival Danza Estate di Bergamo). È autrice e interprete di pièce ispirate alla realtà contemporanea che rappresenta in giro per l’Italia e, da diversi anni, conduce laboratori di danza, teatro e danceability. Nel 2014 il suo “La mia gamba sinistra” ha vinto il Tagad’Off- Festival di Nuova Drammaturgia Lombarda. Rebbi Incrociati DNA (Dynamic Natural Associations) SABATO 10 18.30/22.30 SALA 5 DNA è una performance di improvvisazione teatrale che narra molteplici storie, ciascuna con un ritmo, colore, atmosfera differenti, in un vivace gioco tra personaggi nello scambio tra protagonisti e gregari; il pubblico viene coinvolto in due fasi fondamentali: in apertura, nel dare la parola che sarà l’ispirazione per tutte le storie, e al momento del climax, nella scelta di quali tra i protagonisti sul palco si incontreranno, incrociando i propri destini e cambiando per sempre le loro vite. musica: Walter Grandi con: Tatiana Barone, Fabrizio Cavagna, Sara Crippa, Annamaria Frustaci, Luca Isa, Francesca Lubelli, Marta Penati, Fabrizio Pugliese, Matteo Sansalone #performance #studio #factory #adulti I Rebbi Incrociati nascono nel 2014 e arrivano dal mondo dell’improvvisazione teatrale. La performance improvvisativa comprende sia la recitazione sia l’accompagnamento musicale dal vivo, per coinvolgere il pubblico in una narrazione che esplori le emozioni e le relazioni nella dimensione reale così come nel fantastico e nell’onirico. Hanno esordito con “Monologic” a Milano nel 2014 e nel 2015. Nel 2016 hanno partecipato alla rassegna “Assicurarsi ai Sedili”, promossa da Comune di Rho, e hanno contribuito alla nascita di “Joyn”, rassegna indipendente con date a Milano, Ravenna e Rimini. 44 Risi e Bisi Brutto, Grosso e Grigio! SABATO 10 15.30/16.30 SALA 2 Per le cose belle ci vogliono tempo e pazienza!” è questo che il clown Righello vuole far comprendere al pagliaccio Budino, che ostacola la narrazione di questa fiaba di Andersen. La coppia comica del Bianco e Augusto si muove all’interno dell’intreccio tra gag classiche della tradizione clownesca e la fiaba. Budino non vuole proprio lavorare, è “in siopero!”. Righello, dopo numerose peripezie per farla salire sul palcoscenico, le concede di scegliere la storia da raccontare. Il linguaggio della clownerie si unisce al teatro di parola, oggetti scenici semplici ma sorprendenti aiutano il piccolo pubblico a immedesimarsi nella storia e nei suoi personaggi. I temi al centro della fiaba sono la trasformazione e la crescita di sé, lo scorrere dolce e necessario del tempo e delle stagioni (scandite dalle straordinarie musiche di A. Vivaldi), l’accettazione del diverso e dello straniero. In fondo “che cosa importa essere nati in un pollaio quando si è usciti da un uovo di cigno?” regia: Bano Ferrari drammaturgia: Marta Martinelli, rielaborazione originale da Hans Christian Andersen scenografie: Risi e Bisi con: Marta Martinelli, Pietro Grava #teatroragazzi #repertorio #factory #ragazzi (dai 4 anni) Risi e Bisi nasce nel 2013 con la messa in scena dello spettacolo “La pecora arrabbiata” di G. Pizzol, per la regia di Carlo Rossi (Filarmonica Clown). Marta e Pietro condividono la pratica del clown, attraverso laboratori e spettacoli. Marta si forma frequentando la scuola di Teatro Arsenale di Milano, studia clown attraverso il rapporto con maestri (André Casaca, Carlo Rossi...). È attrice professionista e operatrice teatrale dal 2006. Pietro Grava studia clownerie presso “La scuola del giullare” di Milano, laureato in Scienze Motorie con una tesi sul rapporto clownerie-motricità. Roberto Vandelli Rosso Profondo SABATO 10 21.00/23.30 SALA 5 Un uomo politico, proprio il giorno in cui viene nominato Presidente del Consiglio, riceve la notizia che una malattia gli lascia pochi mesi di vita. Decide quindi di tornare a quelli che erano gli ideali nei quali credeva da giovane. Così scende in piazza e comincia a parlare alla gente. E lo fa apertamente, semplicemente dicendo quello che pensa. E la gente lo ascolta. Questo preoccupa i suoi compagni di partito. Il suo progetto si scontra con le esigenze di tutti i partiti che, considerandolo un pericolo, decidono di ostacolare a tutti i costi il suo piano... Un testo dove il tragico e la commedia si fondono dando vita a un susseguirsi di colpi di scena. Di quale coraggio un uomo è capace, quando sa di essere in punto di morte? In questo lavoro si affrontano i temi della corruzione della delazione, dell’arricchimento indebito e altri ancora che degradano da tempo la nostra politica. Metafora non solo di un partito, ma di un costume diffuso, di una società intera. regia: Roberto Vandelli drammaturgia: Luigi Lunari con: Roberto Vandelli #prosa #repertorio #fair #adulti Roberto Vandelli nato a Milano il 5/12/64, lavora come assistente alla regia di Umberto Simonetta al Teatro Gerolamo. Si diploma all’Accademia dei Filodrammatici. Numerose esperienze con il Teatro Franco Parenti: “Noblesse Oblige”, “L’Adalgisa”, “Sior Todero”, “La Locandiera” e con compagnie in tutta Italia. Ultime produzioni: “Riccardo III” diretto e interpretato da Massimo Ranieri e “Doppia coppia” con la compagnia del Teatro San Babila. Numerose anche le esperienze televisive e cinematografiche: “Don Matteo”, “Vivere”, “Terapia d’urgenza”, “Ravanello pallido”, “Fango e gloria”, “Infernet”. 45 S.N. Stage Group LORCAbaret sei quadri e un assassinio DOMENICA 11 18.30/22.00 SALA 1 Un prologo, sei quadri e un epilogo. Un visionario susseguirsi di scene ispirate da poesie e opere scritte da F. G. Lorca in America nel 1929, per raccontare, nella nostra espressionistica visione, le diversità: razziale, sessuale, socio-economica e politica quale discriminante che determinerà l’omicidio di Lorca. Lorca in America potrà vivere, quasi apertamente, la propria condizione esprimendo la propria sessualità, in un mondo dove l’alienazione dell’uomo nei confronti di una società moderna prevaricante, comincia a emergere e affermarsi con ferocia. LORCAbaret è un macabro cabaret – per Lorca, su Lorca – nel quale faremo sfilare un bestiario umano, in grado di evocare momenti o stati d’animo vissuti dal poeta durante il soggiorno in America. La performance, attraverso la nuda fisicità degli interpreti, forme d’arte come la poesia dell’autore, esprimerà nel bene e nel male, nel disagio e nel piacere, le diversità… non solo fisiche. regia: Simone Nardini drammaturgia: S. Nardini con: Davide Artiko, Gabriele Milia #performance #repertorio #fair #adulti (VM18) S.N. Stage Group La compagnia esordisce nel lontano 1995 con la performance “Prostituzione Attoriale” e “L’arte della Commedia” per poi riprendere le attività nel 2004 con gli spettacoli “Provini per Carne in Scatola” e “Wiri”. Dal 2009 ha prodotto “LORCAbaret”, col quale è stato in scena in Italia nel 2011 e nel 2014; da settembre a dicembre 2012 è stato in scena a Los Angeles, tradotto in lingua inglese con cast USA; nella stagione 2017-2018 sarà di nuovo in scena in Europa. sagome teatro Del mango d’oro e di altre storie DOMENICA 11 16.00/17.00 SALA 2 Del mango d’oro e di altre storie è il racconto di alcuni miti presentato da un personaggio d’eccellenza: Ganesh, il bambino divino dalla testa d’elefante, conosciuto proprio per la sua intelligenza e le sue capacità di scribacchino. Ganesh ci porterà dunque a conoscere alcuni eroi e dèi che hanno storie incredibili, soprannaturali. Vedremo lotte con demoni-serpenti, voli per l’universo sulle spalle di aquile dai superpoteri, dolci bambine danzanti tra i fiori di loto. La vittoria della luce sulle tenebre connota sempre le storie indiane, rappresentata dalla gioia frenetica dei ritmi al suono di magiche cavigliere. Per materializzare tutti questi personaggi e il loro immaginario, Ganesh si serve della sua amica Radha, una danzatrice venuta da lontano che con le danze trasporta gli spettatori nel mondo fantastico e lontano della mitologia indiana. di: Lucrezia Maniscotti assistente: Adriano Idris Pozzi con: Lucrezia Maniscotti, Maurizio Brandalese #teatroragazzi #repertorio #fair #ragazzi (dai 5 anni) sagome teatro è un’associazione culturale nata a Milano nel 2009 che si occupa di promozione e diffusione delle arti teatrali attraverso l’attivazione di corsi e la presentazione di letture e performance. All’interno dell’associazione, è nato un progetto speciale chiamato “Accademia Sangam” (affiliato al Cid- Unesco), che si concentra in particolare sulla diffusione del teatro-danza classico indiano. Stage con maestri internazionali, spettacoli, conferenze in collaborazione con Università e centri culturali, hanno fatto di Sagome un punto di riferimento di questa tradizione. 46 Spazio Verticale Wahrheit Macht Frei, la verità rende liberi. DOMENICA 11 18.30/22.00 SALA 2 La pièce porta l’azione in un paese non precisato in cui è appena caduta una dittatura ed è stata instaurata la democrazia. Una casa isolata, eremitica che già di per sé è un “no” secco a una chiassosa città, a una società mascherata. I protagonisti sono: Gerardo Escobar, dissidente del precedente regime, e Paulina Salas, moglie di Gerardo, vittima di torture e abusi sotto la dittatura. Due corpi che ontologicamente vivi cercano e “si creano” una “propria” verità. Attraverso il ricorso al video, sarà presente in scena anche l’ombra dell’aguzzino di Paulina: il passato che non la abbandona mai. Dialoghi serrati emergono come una danza e fanno nascere riflessioni su temi quali la verità, la menzogna, il passato e il futuro, il perdono e la giustizia; ma dove risiede la verità? Dove vive la giustizia? Fino a che punto il passato influisce nel presente e nel futuro di una persona? regia: Paolo Panizza light designer: Federica Piergiacomi video: Edmondo Annoni con: Carlo Randazzo, Antonella Voltan, Paolo Panizza #prosa #studio #factory #adulti Spazio Verticale nasce a gennaio del 2014, sotto la guida di Lara Franceschetti (regista-formatrice) e ne fanno parte diversi attori, formatori e collaboratori. L’associazione si occupa di produzione, eventi e pedagogia. Ha in attivo tre produzioni teatrali e numerosi progetti di formazione in Italia, Germania e Belgio. Paolo Panizza, membro dal 2015 come attore e assistente alla regia, debutta come regista con “Wahrheit macht frei”, uno studio su “La morte e la fanciulla” di Ariel Dorfman. Con lui ci sono sul palco Antonella Voltan e Carlo Randazzo. TALIA’S MACHINE HOTLINE chiamate in attesa SABATO 10 19.00/21.30 SALA 3 Marcella, neolaureata in attesa di una proposta di lavoro allettante, si imbatte in “Hotline”, un callcenter erotico dove le donne sono professioniste della simulazione, per far godere chi attende dall’altro capo della cornetta. Scandisce il tempo la legge del profitto, riempie lo spazio una moltitudine di suoni, intorpidisce la volontà l’attesa di un lavoro qualificante, di un amore ricambiato o di una vita più gratificante. Cercano tutte un’identità nella società imperante dell’alienazione consumistica, o forse solo un posto dove stare, e allora “Hotline” diventa il luogo dove urlare tra un gemito e un sospiro: “Siamo in attesa, dateci un sogno!” regia: Lady Babushka drammaturgia: Rossella Fava, Viola Lucio, Chiara Tomei video/fotografia: Francesca Malinverno con: Marta Chiara Amabile, Cristina Cappelli, Rossella Fava, Serena Ferraiuolo, Viola Lucio, Zoe Pernici #prosa #studio #factory #adulti TALIA’S MACHINE Tàlia come ragazza, come fiore, come Musa della commedia; oppure talìa come guarda, osserva, scruta; e poi Talia’s Machine: una macchina di donne che ha innescato il suo moto perpetuo. Siamo un collettivo neo-nato per dar voce ai “nuovi ruoli” che la società contemporanea ha partorito. Ognuna di noi è attrice ma ha addizionato al suo ruolo quello che ci è necessario per mandare avanti la macchina teatrale. La nostra partecipazione a IT Festival 2017 è la prima tappa della nostra attività produttiva e un’occasione preziosa di confronto con il pubblico milanese. 47 Teatri Reagenti DEMOCRAZY L’allegra apnea del Condominio Europa Moon SABATO 10 19.00/21.00 SALA 4 Sono sempre stato dalla parte della minoranza, ma un giorno proverò a stare con la maggioranza: così, solo per disorientarla!”. La democrazia non è un diritto acquisito, quello che conta è il suo esercizio faticoso e quotidiano. Davanti a questioni di vita o di morte comicamente surreali gli abitanti del Condominio Europa Moon, si trovano loro malgrado a mettere in scena i dilemmi delle prassi democratiche di quest’ultimo periodo della storia occidentale che viene oggi sempre più spesso indicato come l’epoca della crisi della democrazia. In un gioco allegorico di rimandi fra realtà e narrazione farsesca, i personaggi vivono sulla loro pelle i molteplici rischi di baratri diversi ma egualmente invalidanti: essere condannati all’impotenza, soccombere agli interessi di piccole élite o accettare lo svuotamento di senso implicito negli eccessi populistici. Europa Moon è anche il nome di un satellite di Giove caratterizzato da una tenue atmosfera di ossigeno. regia: Massimo Donati, Alessandra Nocilla drammaturgia: Massimo Donati, Alessandra Nocilla con: Teatri Reagenti #prosa #studio #fair #adulti Teatri Reagenti nasce dalla collaborazione artistica fra attori, autori, registi che hanno compiuto percorsi formativi e lavorativi in contesti diversi e che ora convergono verso un unico progetto collettivo. All’interno di una ricerca che si propone di sperimentare linguaggi nuovi che mescolino alto e basso, lo spazio d’azione in cui la Compagnia si è mossa è quello del teatro civile di narrazione, con testi inediti. Gli spettacoli messi in scena a oggi sono “Label, questioni di etichetta” e “Cemento e l’eroica vendetta del letame”, rappresentati in teatri, auditorium e piazze di tutta Italia. Teatro Maurei El Panadero SABATO 10 18.00/22.00 SALA 3 El panadero è la storia di Sante, un ragazzo che vuole diventare fornaio perché ha un sogno: fare il pane per tutti. E così lotta per mantenere viva la pasta madre che ha ereditato dal nonno fornaio. Parte alla volta di Buenos Aires dove inizia a lavorare in un panificio, lotta insieme ai compagni per salvaguardare la naturalezza del pane e distribuirlo a tutti, segnando in tal modo la storia politica e gastronomica dell’Argentina. “El panadero” è un inno alla resistenza alimentare, contro l’industrializzazione selvaggia dei processi alimentari che porta alla perdita delle tradizioni gastronomiche, contro la manipolazione dei cibi e dell’essere umano. regia: Ettore Nigro drammaturgia: Ettore Nigro, Dario Mené con: Dario Mené #prosa #repertorio #factory #adulti Teatro MAurei Dario Mené si è formato come attore all’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico di Roma; ha partecipato a seminari di specializzazione di Commedia dell’Arte con M. Monetta e C. Boso; nel 2004 vince il premio nazionale delle arti con il monologo “Hamletmachine”. Nel 2008 si trasferisce in Argentina dove studia training teatrale con G. Angelelli. Come attore di teatro ha partecipato a vari spettacoli in Argentina e Italia. Nel 2013 crea il Teatro Maurei. Come pedagogo teatrale si è occupato di laboratori di clown, commedia dell’arte e training in Argentina, Bolivia, Colombia, Venezuela, Francia e Italia. 48 Teatro Presente THE HARD WAY TO UNDERSTAND EACH OTHER - II Parte VENERDÌ 9 18.30/23.30 SALA 4 The hard way to understand each other è uno spettacolo sulla difficoltà di capirsi. Ed è senza parole. Attraverso i loro corpi, cinque attori mettono in scena i mondi interiori dei protagonisti per raccontare l’universo della loro emotività. Una ricerca caratterizzata da immagini e metafore, gesti minimi e poesia. The hard way to understand each other è un delicato dipinto sulla quotidianità contemporanea. Una visione ironica del tentativo costante di comprenderci l’un l’altro. È quello che resta delle relazioni fisiche ed emotive in un’era di parole digitali. Una partitura musicale su cui il gesto si muove silenzioso. Come un’emozione che non si può spiegare. regia: Adalgisa Vavassori progetto: Adalgisa Vavassori suono: Gianluca Agostini scene: Stefano Zullo, Hillary Piras costumi: Francesca Ariano luci: Giuliano Bottacin con: Daniele Cavone Felicioni, Gabriele Ciavarra, Clelia Cicero, Julio Dante Greco, Adele Raes #performance #repertorio #fair #adulti Teatro Presente è una compagnia composta da sette attori scelti da César Brie per il Cantiere delle Arti promosso da ERT nel 2011. Il gruppo inizia un percorso formativo che si concluderà con lo spettacolo “Karamazov”, in tournée in Italia e Argentina fino al 2015. Dal 2013 gli attori e il regista argentino realizzano insieme “Il Vecchio Principe”, “InDolore”, “La Mite” e “Orfeo ed Euridice”. “The hard way to understand each other” è il primo progetto creato senza la guida di Brie e rappresenta la volontà di prendere in mano la direzione artistica della compagnia ponendo come base la poetica del maestro. TeatroeDintorni Donne in ostaggio DOMENICA 11 19.30/22.30 SALA 5 L’esperienza manicomiale a più voci: la follia, il disagio, l’umiliazione. Al di là di quelle mura, storie dal carcere. Il cerchio oscuro della famiglia, abbandoni, stupri, violenze psicologiche. Le donne ci insegnano: l’amore, la pace, l’umorismo, la poesia, la forza. E tante altre storie di “Donne in ostaggio”. Sul palco non c’è quasi nulla, solo una corda lasciata da Ruth, una donna tedesca, goffa, timida che fa l’equilibrista tra disagi e dolori. La corda è la sua vita, e sarà il filo conduttore che legherà le storie di queste sette donne proveniente da diverse regioni italiane, eccetto Ruth che vive in Italia ma è nata in Germania. Il dolore è il filo conduttore di tutte loro, che sono molto diverse, per età, cultura, provenienza, e percorso. Ogni tanto si incontreranno e si confronteranno. Dialoghi, narrazioni e canzoni regia: Marzia Manoni drammaturgia: Marzia Manoni luci: Max Vitali con: Marzia Manoni, Valentina Patruno #performance #repertorio#fair#adulti TeatroeDintorni nasce nel 2005 a Milano con l’obiettivo di produrre spettacoli di ambito teatrale-musicale che, pur affondando le radici nella cultura popolare, sono espressione del teatro contemporaneo. Marzia Manoni è la Direttrice artistica, attrice/vocalist e studiosa di canto popolare. Compone musica vocale e rielabora testi anche dialettali per spettacoli suoi e di altri. Oltre a produrre spettacoli TeatroeDintorni gestisce a Milano da ormai 5 anni La Palestra Vocale Permanente, progetto rivolto a professionisti e non. 49 Traverso/Evoè!Teatro Cosa ci fanno qui tutte queste donne? DOMENICA 11 21.00/23.30 SALA 3 Tre donne chiuse in una stanza si guardano e si spiano l’un l’altra per tentare di capire perché si trovano in quel posto. Tra le ipotesi comincia ad affiorare l’idea della morte. Sono tutte morte? Ma al contrario si sentono vive, hanno un corpo, una voce e riescono perfino a scherzarci su. Ma se non sono morte perché sono lì? Sono prigioniere? Sono libere? E se sono libere, perché non sanno cosa fare? Un uomo le osserva dall’esterno. Che relazione c’è tra lui e le donne? Prevale tra loro la voglia di stare insieme, di raccontarsi, ma anche di accusarsi a vicenda. Litigano, si accapigliano e poi ridono fino a sfinirsi. Non può continuare così, devono smetterla di sognare, riprendersi la propria vita, tornare al punto in cui tutto è iniziato e da lì proseguire. Ma esiste davvero il passato? E il futuro? regia: Roberto Traverso drammaturgia: Roberto Traverso con: Emanuele Cerra, Marta Marchi, Ioana Rufu, Clara Setti #prosa #studio #fair #adulti Traverso/Evoè!Teatro Roberto Traverso è autore di teatro e cinema, insegna sceneggiatura allo IED, tiene un laboratorio di scrittura teatrale all’Università Cattolica ed è responsabile della comunicazione del Teatro Out Off. Evoè!Teatro nasce nel 2011 con l’obiettivo di creare un teatro che punti allo sviluppo di linguaggi e forme artistiche del contemporaneo. Tra gli autori messi in scena, l’argentino Rafael Spregelburd e il drammaturgo tedesco Philipp Lohle. Fanno parte della compagnia Emanuele Cerra, Clara Setti e Marta Marchi, a cui si è aggiunta per questo progetto l’attrice rumena Ioana Rufu. VALERIA PERDONÒ Ars Creazione e Spettacolo AMOROSI ASSASSINI... FACCIAMO FINTA DI NIENTE, DAI! SABATO 10 18:00/19:00 SALA 2 Musica, cronaca e poesia. L’attualità messa a nudo con ironia. Partendo dalla storia vera di Francesca Baleani, parliamo di violenza di genere, di amore e di donne. In scena una donna che parla di donne con un uomo e insieme al pubblico. Una donna che pensa alle donne e a se stessa. Fogli di carta e un pianoforte, documenti e musica, cronaca e poesia, l’attualità col sorriso dell’ironia. La storia di Francesca Baleani fa da filo conduttore insieme a citazioni, canzoni e riflessioni. Da Esiodo alla Merini, da De Andrè a Gaber passando per Daniele Silvestri, Aristotele, Berkoff, il Trio Lescano senza lasciare indietro Lucio Dalla. Per dare una voce in più. Per non fare finta di niente, o almeno provarci. Per aprire una piccola riflessione sulla violenza sulle donne, sull’amore, o sulle donne e basta. Con tutta la violenza che comporta, e con tutta l’ironia e la leggerezza che mi contraddistinguono come donna e come attrice. regia: Valeria Perdonò pianoforte: Marco Sforza art director: Federica Restani con: Valeria Perdonò #prosa #repertorio #fair #adulti Valeria Perdonò si laurea prima in Scienze Umanistiche per la Comunicazione e poi si diploma all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico di Roma. Il suo percorso spazia dal teatro classico a quello contemporaneo, in contesti istituzionali come in produzioni indipendenti. Attrice e cantante, anzi Cantattrice, frequenta spesso il teatro musicale e il teatro-canzone, e ha un rapporto molto stretto con il “femminile”: partecipa a manifestazioni e progetti anche nelle scuole e in centri antiviolenza. Nel 2013 vince il Premio Salicedoro Prosa classificandosi al Terzo Posto. Collabora con il Centro Teatrale MaMiMò di Reggio Emilia e Ars Creazione e Spettacolo di Mantova. 50 GIORDANO + SANSONE + VANACORE A tre chilometri dalla fine del mondo Venerdì 9 dalle18 alle 20 e dalle 21 alle 24 NAVATA NORD La prima cosa che ho imparato è che l’esperienza cambia da persona a persona. Il cammino racconta una storia diversa a ogni pellegrino. Quindi da dove comincio? Di sicuro so dove voglio finire. Questa storia finisce su una scogliera. Uno strapiombo di oltre cento metri. Al di là, l’oceano atlantico. È il 26 ottobre 2012. Accanto a me ci sono Aldo, il fisioterapista cuoco che viene dal Friuli, e In, la ballerina che viene da Seoul. Siamo al Faro di Finisterra. Siamo alla fine del continente europeo, alla fine del mondo, e siamo arrivati qui a piedi partendo dalla Francia”. Il racconto gioioso e commovente di un viaggio sul Cammino di Santiago, dalla Francia a Capo Finisterra, il punto più a occidente di Spagna, considerato dagli antichi la fine del mondo conosciuto. regia: Fulvio Vanacore drammaturgia: Fulvio Vanacore, Vincenzo Giordano con: Vincenzo Giordano, Alberto Sansone #prosa #repertorio #collateral #adulti VINCENZO GIORDANO Diplomato attore alla Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano nel 2006, ha lavorato con Luca Ronconi, Massimo Castri, Ferdinando Bruni, Elio de Capitani, Carmelo Rifici, Peter Stein e Rafael Spregelburd. FULVIO VANACORE Diplomato in regia alla Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi nel 2007, dal 2015 è parte del Collettivo Snaporaz. È socio fondatore dell’associazione IT-Independent Theatre. ALBERTO SANSONE Diplomato regista alla Civica Scuola di Cinema di Milano, alterna all’attività di videomaker la passione mai sopita per la chitarra elettrica e la ricerca nell’ambito del suono. 51 EXTRA 10 GIARDINI DA NON PERDERE produzione: Ariella Vidach Aiep 2017 con il sostegno del MIBACT coreografia: Ariella Vidach regia: Ariella Vidach, Claudio Prati con: Sebastiano Geronimo, Flora Orciari, Loredana Tarnovski, Giovanfrancesco Giannini, Francesca Siracusa, Antonella Fittipaldi, Serena Malacco Primo Giardino – Prologo Per una botanica vagabonda Primo giardino - Per una botanica vagabonda è una cellula di azione all’interno di un microsistema fragile, dove il movimento e la sua volontaria non organizzazione diventa principio fondante. Una scelta compositiva che rivela una visione politica, attenta e sensibile alla diversità, al nomadismo, alla polifonia, intese come dimensione estetica e carica vitale. DOVE&QUANDO DOMENICA 11 17.00 SALA 4 durata 10’ 10 GIARDINI DA NON PERDERE 5 performer agiscono all’interno di un microcosmo fatto di regole, schemi e vincoli ben precisi con il quale è obbligatorio relazionarsi. Il processo creativo consiste nel rendere pubbliche le varie fasi di lavoro, con sessioni di prove aperte a una platea di esperti e non, invitati a esprimersi nei confronti delle diverse tappe presentate pubblicamente. La coreografia verrà presentata come una struttura aperta, una serie di sequenze, sintagmi e relazioni per creare drammaturgie inedite. Il lavoro vuole incoraggiare lo scambio continuo tra autore e spettatore per condividerne il processo e per dare un contributo creativo alla produzione. DOVE&QUANDO DOMENICA 11 18.00/20.00 CATTEDRALE durata 50’ L’AVVENTURA DI MR. JAIVA RACCONTO MUSICALE compagnia Artisti per Mr. Jaiva testo: Manuel Rojas progetto, musica e direzione artistica: Leonardo Bolgeri Ararat Ensemble Orchestra chitarra elettrica: Fabrizio Butto’, fisarmonica: Piero Geymonat, flauto: Michele Branzoli, vibrafono: Michele Sannelli, contrabbassi. Enzo Orlandi e Fabio Dotti, batteria: Nicola Arata Vagues Saxophone Quartet sassofono soprano: Andrea Mocci, sassofono alto: Francesco Ronzio, sassofono tenore: Mattia Quirico, sassofono baritono: Salvatore Castellano voce narrante Luigi Cannillo attori Diego Valenzuela e Roberto Sabatino Raúl Seguel, artista di teatro senza talento, decide di cercare fortuna come comico in un circo di terza categoria nei sobborghi di Santiago del Cile. Il suo nome d’arte è Mr. Jaiva. Annunciato come un grande uomo di spettacolo, sale sulla pista del circo, ma viene preso dal panico al cospetto del pubblico. La storia dello scrittore cileno Manuel Rojas (18961973) viene trasformata in un racconto musicale, guidato dalla voce narrante di Luigi Cannillo, messo in scena da orchestra e attori: uno spettacolo, che unisce narrativa, musica e teatro, integrando gli elementi tradizionali del circo con il linguaggio contemporaneo. Il lavoro è stato premiato dal “Fondo para el Fomento de la Música Nacional, Convocatoria 2017” del Cile. DOVE&QUANDO DOMENICA 11 20.00 NAVATA NORD durata 60’ 53 RIFRAZIONI | SovraEsposizioni Rifrazioni è una scultura, un’installazione interattiva, un palco nomade. Si tratta di una struttura ferrosa a volume cubico di 3,5m lineari per lato, realizzata in loco per assemblaggio di tubi scatolari a sezione quadrata, saldati ad arco, ossidati artificialmente con acido al rame e verniciati. L’opera, ideata e realizzata da Laboratorio Anelo1997, è stata progettata per riflettere sulla relazione che vige tra attore e spettatore: lo spazio e il tempo che li separa o li unisce durante la condivisione di uno spettacolo, di una performance, di un concerto. L’interesse sta nel riprodurre nello spazio pubblico, e quindi, fuori contesto, le dinamiche che si ritrovano nella sala teatrale: esibizione e voyerismo, senso di protezione e senso di spaesamento. Di queste dinamiche rimane un disegno di ferro, di linee interrotte, di vuoti e pieni: natura e forma della scultura rappresentano l’eco e il riverbero dell’azione performativa, inaspettata ed estemporanea. Il materiale scelto rappresenta la volontà di sfuggire al tempo. Con quest’opera Laboratorio Anelo1997 intercetta il desiderio della compagnia teatrale Guinea Pigs di ragionare sulla natura del rapporto che si instaura fra spettatore/fruitore e opera d’arte. SovraEsposizioni è un progetto che nasce da questo incontro. Lo spettatore/fruitore può relazionarsi alla scultura in maniera autonoma, in un rapporto di fruizione estetica, oppure, guidato dal team dei Guinea Pigs, può interagire con l’opera in maniera ludica creando echi e riverberi sonori: dei sensori captano gli impulsi dei visitatori e alcuni altoparlanti integrati li trasformano e li riproducono. L’opera, inoltre, diventa per la maratona del Festival uno spazio di rappresentazione che accoglie teatro, poesia e musica dal vivo. L’opera è realizzata grazie al sostegno di: Villi Zanini - Artigiano del ferro battuto dal 1655 di Zanini s.a.s. di Geom. Villi&Co. DOVE&QUANDO VENERDÌ SABATO E DOMENICA Sempre visitabile PIAZZALE CHICKEN MOSTRA FOTOGRAFICA Tra uno spettacolo e l’altro o a fine serata, potrete scoprire in Cattedrale il particolare progetto artistico di Moreno Monti e Matteo Tranchellini: Galli e Galline come non ne avete mai viste. Una speciale mostra dedicata a un mondo animale pop e iconico, ricco di colori e volumi, sublimato in una dimensione naturale di pura estetica. DOVE&QUANDO VENERDÌ SABATO E DOMENICA Sempre visitabile CATTEDRALE 54 PARTNER STRATAGEMMI Come raccontare un festival teatrale? In che modo descriverne l’atmosfera, le immagini, gli artisti, gli spettacoli e il pubblico? Proprio per rispondere a queste (e molte altre) domande Stratagemmi, progetto dell’Associazione Culturale Prospettive Teatrali (tra le imprese culturali vincitrici del bando Funder 35 nel 2015), da anni organizza osservatori critici, laboratori di scrittura, monitoraggio di festival e stagioni della scena milanese e nazionale. Stratagemmi è un luogo di incontro e di confronto fra teatro e pubblico e addetti ai lavori per proporre un nuovo modo di intendere la critica teatrale. Una prospettiva che prende forma nella nostra rivista cartacea semestrale e nella webzine dove quotidianamente pubblichiamo articoli e recensioni (www.stratagemmi.it). Ma cosa succederà a IT Festival 2017? Attraverso approfondimenti, interviste, immagini e (perché no?) anche critiche, racconteremo le pazze giornate di IT sulla piattaforma BlogIT. Un diario quotidiano in diretta dalla Fabbrica del Vapore dove la nostra redazione aperta al pubblico, agli operatori e alle compagnie si stabilirà per le giornate del festival! Veniteci a trovare! DISSOLVENZELAB Il desiderio di scoprire, la voglia di emozionare, il gusto di catturare, tre concetti che riassumono l’arte della fotografia. Helmut Newton Il collettivo DissolvenzeLab è una giovane formazione di fotografi. Si occupa di fotografia di scena dedicandosi con passione al racconto per immagini del teatro e dello spettacolo in genere. Il progetto nasce da uno degli scopi associativi di “Disturbi Teatro”, compagnia teatrale presente a IT Festival 2016. Grazie al fortunato incontro, in quella occasione, tra la componente fotografica di “Disturbi Teatro” e alcuni fotografi di IT Festival, il gruppo di lavoro si forma stabilmente. L’idea di DissolvenzeLab consiste nel volersi allontanare dalla dimensione individuale tipica di chi pratica la fotografia per realizzare un’iniziativa collettiva. DissolvenzeLab crede infatti fortemente che attraverso la relazione, lo scambio e la ricerca di progetti fotografici condivisi, si possa realizzare uno stimolante programma di autoformazione e liberazione creativa. I primi impegni mettono subito alla prova il collettivo a cui viene affidata la documentazione fotografica del festival teatrale “Maurizio Felisati”, del festival di musica “Folkambroeus”, della rassegna teatrale “Brume della Ribalta”. Nasce inoltre la collaborazione con SOund36, web magazine di critica musicale ed eventi live, per il quale segue i concerti della zona di Milano. In meno di un anno di attività sono circa cinquanta gli spettacoli che DissolvenzeLab racconta con le sue immagini, ricevendo gli apprezzamenti di artisti come Paolo Nani, Ottavia Piccolo, Antonio Rezza, Walter Leonardi. DissolvenzeLab non ha scopo di lucro. Agli artisti e operatori del settore che si rivolgono al collettivo viene chiesto un contributo, investito totalmente nelle attività (mostre, seminari con professionisti del settore, incontri di approfondimento su tematiche specifiche) in un’ottica di reciproca promozione e sostegno. Contatti: dissolvenzelab.wordpress.com www.facebook.com/dissolvenzelab [email protected] SLAM Immaginate uno spazio che valorizza chi lavora nel mondo dell’editoria e dello spettacolo. Dove condividere strumenti, contatti e competenze, ma anche passioni e interessi. Perché dalla condivisione tutti hanno sempre qualcosa da imparare, nascono sinergie, i progetti prendono forma e accelerano la propria crescita. Questo è SLAM, il primo coworking ed event space di Milano dedicato a chi svolge un’attività nel campo dell’editoria e dello spettacolo. Il suo obiettivo? Diventare il principale centro di aggregazione per attori, redattori, registi, blogger, scrittori, uffici stampa, giornalisti, autori, grafici, copy e chiunque operi in questi settori. 56 SLAM comprende 46 postazioni di lavoro, ma propone molto più di una scrivania e una connessione veloce. Al suo interno si trovano due sale riunione, uno studio di registrazione audio/video e un auditorium da 60 posti dove presentare libri e spettacoli, ospitare convegni, corsi di formazione, prove di attori e performer. SLAM inoltre promuove workshop e seminari. Moltiplica le opportunità di lavoro e favorisce la collaborazione tra colleghi anche grazie alla consulenza di professionisti, tecnici specializzati e il supporto dei suoi partner. Gli attori avranno, a tariffe molto agevolate, uno spazio dove provare i propri spettacoli, riunirsi per discuterne, e potranno utilizzare i nostri servizi di agenzia per trovare teatri, locali e spazi dove mettere in scena i propri lavori. SLAM inoltre curerà anche rassegne, festival e stagioni teatrali insieme ai principali teatri italiani. Infine, SLAM supporterà le campagne di crowdfunding che verranno lanciate aiutando gli artisti e le compagnie a portarle a termine con successo. SLAM aprirà a settembre in Via Ariberto 21 a Milano. Vieni a trovarci 57 Staff&Partners ASSOCIAZIONE IT – INDEPENDENT THEATRE Soci fondatori Valentina Falorni, Riccardo Olivier, Fulvio Vanacore Consiglio Direttivo Arianna Bianchi, Cinzia Spanò, Davide Gasparro, Alberto Baraghini, Giulia Tollis Staff Segreteria e comunicazione interna: Elisabetta Bocchino, Amministrazione: Gianluca Di Lauro, Organizzazione: Cristina Davenia, Referenti laboratorio di formazione permanente Search for IT: Franco Reffo Fulvio Vanacore, Referenti progetto Open IT: Elisabetta Bocchino, Marco Cacciola, Ilaria Caelli, Marco De Meo, Gianluca Di Lauro,Viola Ghidelli, Paolo Giorgio Franco Reffo, Roberta Secchi IT FESTIVAL 2017 In collaborazione con Comune di Milano Con il sostegno di Fondazione Cariplo Project Managers Arianna Bianchi, Valentina Falorni Direttore di Produzione Martina Pozzo Responsabile Servizio Operatori Elena Barilli Staff Organizzativo Martina Gentile, Nina Marietti, Serena Nardò, Francesco Osmetti Ufficio Stampa Maddalena Peluso Progetto Grafico Leonardo Mazzi/neo-studio Biglietteria e Gestione Pubblico Giulia De Brasi, Nadia Fiorio Direzione Tecnica Arnaldo Ruota Staff Tecnico Sarah Chiarcos, Aliou Diop, Enrico Fiorentino, Luciano Mestriner, Sonia Pellegrino Scafati, Lucia Rho Partners Collettivo Fotografico DissolvenzeLab, SLAM – Ciccio Rigoli, Stratagemmi – Prospettive Teatrali Media Partner radiopopolare RINGRAZIAMENTI Assessorato alla Cultura - Direzione Cultura - Settore Spettacolo Comune di Milano, Assessorato all’Educazione e Istruzione Comune di Milano, Fabbrica del Vapore, Fondazione Cariplo, Progetto LAIV, Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi, MEC Master in ideazione e progettazione di eventi culturali, Almed alta scuola in media comunicazione e spettacolo dell’Università Cattolica, Allievi del corso organizzatori della Civica Scuola di Arte Drammatica Paolo Grassi, Tutti i teatri, commercianti, artisti e sostenitori che hanno offerto i premi della nostra lotteria, Michele Mele e Samuel Scott PARTNERS: IN COLLABORAZIONE CON: Food&beverage: Media Partner: 09/10/11 GIUGNO FABBRICA DEL VAPORE via G.Procaccini, 4 - MILANO INGRESSO FABBRICA DEL VAPORE via Cenisio SALA 2 AREA YOUNG SALA 3 NAVATA NORD CATTEDRALE BIGLIETTERIA BAR NAVATA SUD SALA 4 SALA 1 PIAZZALE SALA 5 via Procaccini, 4 INGRESSO FABBRICA DEL VAPORE itfestival.it