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Ritrovare la gioia di essere donne e uomini
Tanti spunti dall'incontro al Serafico con don Renzo Bonetti
ASSISI - Si è svolta, presso l'Istituto Serafico di Assisi, una conferenza sulla dibattuta questione del
genere dal titolo: "Convertirsi alla femminilità e alla mascolinità, ovvero ritrovare la gioia di essere
donne e uomini".
La conferenza è stata promossa dall'Ufficio diocesano di Pastorale della Famiglia nel suo annuale
percorso formativo per gli animatori della pastorale familiare.
Ad animare la giornata è stato monsignor Renzo Bonetti, che già più volte ha visitato la nostra
diocesi, allietandola con la sua Spiritualità e il suo forte amore per Cristo presente nelle famiglie. Il
compito urgente dell'educazione, ci richiama anche all'educare alla bellezza del maschile e del
femminile: bellezze distinte per non essere confuse.
Bellezza che scaturisce anzitutto dal fatto di essere immagine e somiglianza di Dio. Bellezza insita
nella relazione d'amore e che la natura porta iscritta in ciascun essere. Ѐ nella relazione distinta che
ciascuno può sperimentare e riconoscere la bellezza del suo essere sessuato e quella dell’altro.
Mascolinità e femminilità non vanno confuse con la genitalità. La bellezza della distinzione
sessuata e sessuale viene oggi offuscata o si vuole cancellare con un intervento culturale molto
discutibile atto a destabilizzare la persona, ogni relazione e la famiglia in quanto tale,
incominciando dai più piccoli. Forzatura che la cultura sta mettendo in atto senza minimamente
tener conto dell'impatto devastante sui minori, fino a cancellarne l'inalienabile diritto ad avere un
padre e una madre nel loro specifico essere e non semplicemente un genitore incognito. Appare
molto evidente nel regno animale, la difesa e la cura della specie, lo specifico di un animale
maschio o femmina, appunto per salvaguardare la specie, mentre invece si vuole cancellare la
specie umana attraverso l’illogicità della non distinzione.
Ѐ evidente che dietro una tale devastante violenza culturale dei nostri tempi, dietro il desiderio di
uniformare ogni diversità, vi siano speculazioni di ogni tipo, interessi perversi, lobby potenti e
senza scrupoli a cui non interessa certamente il bene della persona, della famiglia e dell'umanità
intera, ma la sola distruzione della persona umana. L'avvenire dell'umanità passa dunque per la
famiglia, una società senza famiglia è una società nella quale l'individuo privo di legami naturali
qualificati è esposto ad ogni manipolazione da parte del potere dominante. Se deformato il volto
della famiglia, si produce una società in cui è messa in pericolo la maturazione dell'uomo, la sua
libertà, la sua responsabilità, la sua capacità di amare. La famiglia convocata quale Chiesa
domestica, dalla Parola e dal Sacramento, diventa come la grande Chiesa: Maestra e madre.
In famiglia la persona umana è formata alla pienezza della sua dignità, secondo tutte le sue
dimensioni, compresa quella dell'essere uomo o donna. L'uomo è uno: ma Dio distingue maschio e
femmina; sin dall'inizio della Sacra Scrittura, Dio è colui che separa, distingue. Dio creò l'uomo a
sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò. Gen 1,27
Il disegno di Dio sul matrimonio e sulla famiglia assicura la piena vitalità e promozione umana e
cristiana. La natura è armonia di Dio, differenziata in ogni suo aspetto alla ragione educativa è dato
il compito di condurre ogni cosa verso il giusto compimento pertanto il maschile non può essere
femminile e viceversa. Spesso è anche la complessità del quotidiano povero che può generare
rotture di armonia, con il conseguente scadimento in forme di patologia. Una cultura sana non può
insegnare il contro natura, più la cultura è malata più la persona rischia di sgretolarsi.
Promozione della dignità della donna, riscoperta e senso della maternità, come non possono dire la
bellezza del femminile?
I genitori hanno poi una particolare responsabilità nella sfera dell'educazione sessuale. È di
fondamentale importanza, per una crescita equilibrata, che i figli apprendano in modo ordinato e
progressivo il significato della sessualità ed imparino ad apprezzare i valori umani e morali ad essa
correlati: «Per gli stretti legami che intercorrono tra la dimensione sessuale della persona e i suoi
valori etici, il compito educativo deve condurre i figli a conoscere e a stimare le norme morali
come necessaria e preziosa garanzia per una responsabile crescita personale nella sessualità
umana». I genitori sono tenuti a verificare le modalità con cui viene attuata l'educazione sessuale
nelle istituzioni educative, al fine di controllare che un tema così importante e delicato sia affrontato
in modo appropriato. Un maschio poco uomo, come può insegnare e dire la belleza del maschile?
Una femmina poco donna, come può insegnare e dire la bellezza del femminile? Una coppia salda
nel reciproco amore, due entità distinte e amanti in modo diverso dicono e testimoniano la bellezza
del maschile e del femminile. Da questa testimonianza cui hanno bisogno i figli nasce la fiducia in
sé e la capacità di amare secondo il proprio maschile e femminile. Ad ogni cristiano è richiesta una
riappropriazione del proprio essere, una riscoperta della sua immagine e somiglianza, un far
emergere nel quotidiano, nelle relazioni uomo-donna la bellezza che ognuno porta dentro di sé,
promuovere, difendere, indicare, quella presente nell'altro con comportamenti e gesti veramente
umani, liberi e liberanti.
Giuliano e Marta Caiazza
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