Afta epizootica - Vincenzo Cuteri

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Prof. Vincenzo Cuteri
Dipartimento Scienze Veterinarie
UNICAM
Definizione
Malattia infettiva acuta
Altamente contagiosa
Colpisce gli animali ad unghia fessa
Caratterizzata da
febbre
vescicole sulle mucose e sulla cute
bocca, cercine coronario, spazio interdigitale, mammella,
zone a pelle fine e glabre
Eziologia
Famiglia Picornaviridae
Genere Aphtovirus
Simmetria icosaedrica
Dimensioni 22-25 nm
Genoma RNA monocatenario, monomolecolare,
direttamente infettante
Codifica per 4 proteine strutturali (VP1,2,3,4) e 10
non-strutturali (RNA-pol, 3D, Ag VIA)
Recettività
Sono recettivi all’infezione
Bovini
Suini
Ovini
Selvatici ad unghia fessa
Cavia infettata per via intradermica al cuscinetto
plantare o intralinguale
Coniglio neonato
Coltiva su colture di diversa origine
Struttura antigenica
Distinto in 7 Tipi immunologici distinti
A - O - C (Europei/cosmopoliti)
SAT 1, 2 e 3 (South African Territories) diffusi in Africa
centrale e meridionale
ASIA (Estremo Oriente)
Circa 100 sottotipi o varianti
Correlazione quantitativa
Epidemiologia
Diffusione mediante escreti, secreti e materiale che
fuoriesce dalle vescicole
Contatto diretto e indiretto
Ingestione di residui di carcasse infette
Prodotti di origine animale
Virus trasportato dall’aria
Interventi zooiatrici
Animali portatori
Epidemiologia
Contagiosità massima animale in fase acuta
Decremento dopo 4-5 giorni
Animali infetti senza sintomi eliminano virus
ovini 5 giorni
bovini 9 giorni
suini 10 giorni
Uomo fonte di contagio indiretto
Topi e uccelli veicoli passivi
Patogenesi
Assunzione contagio per via inalatoria o per via
orale se presenti lesioni
Localizzazione prevalente prime vie respiratorie
Orofaringe comparsa di vescicole primarie
Viremia attiva
Diffusione in diversi tessuti
Comparsa vescicole secondarie
Infezione per via mammaria e genitale
Sintomatologia
Periodo d’incubazione
36/72 ore fino a 3 settimane
variabile in base alla recettività di specie, ceppo di virus, carica
infettante, via di contagio
Fase viremica febbrile
Comparsa delle vescicole
Defervescenza
Guarigione
Mortalità 1% circa
Sintomatologia nel bovino
Febbre elevata
anoressia, abbattimento, diminuzione della secrezione
lattea, arresto ruminazione
Secchezza della cute e musello
Congestione mammella e cercine coronario
Attenuazione sintomi generali
Comparsa manifestazioni eruttive
bocca, unghielli, mammella
Sintomatologia nel bovino
Lesioni buccali
arrossamento della mucosa
ipersalivazione
saliva vischiosa, striata di sangue, con frammenti di mucosa
digrignamento dei denti
movimenti anomali di labbra e lingua
rumore caratteristico di “suzione”
difficoltà di masticazione e prensione
Lesioni buccali nel Bovino
immagini del 'Department for Environment Food and Rural Affairs'
Lesioni buccali nel Bovino
immagini del 'Department for Environment Food and Rural Affairs'
Lesioni buccali nel Bovino
immagini del 'Department for Environment Food and Rural Affairs'
Lesioni buccali nel Bovino
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Ipersalivazione
Vescicole linguali
Rottura delle vescicole
Rottura delle vescicole
Ulcere linguali
Disepitelizzazione linguale
Disepitelizzazione linguale
Sintomatologia nel bovino
Lesioni podali
Congestione intensa del cercine coronario
Congestione spazio interdigitale
Regione calda, dolente, tumefatta
Comparsa delle vescicole
Zoppia e dolore
Calpestio continuo del terreno
Rottura vescicole con comparsa di lesioni necrotiche
sanguinanti
Immobilità e decubito
Lesioni podali nel Bovino
immagini del 'Department for Environment Food and Rural Affairs'
Lesioni podali nel Bovino
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Lesioni podali nel Bovino
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Lesioni podali nel Bovino
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Lesioni podali
Sintomatologia nel bovino
Lesioni mammarie
Tumefazione e arrossamento cutaneo
soprattutto capezzoli
Comparsa vescicole
isolate o confluenti
Mammella dolente
Rottura delle vescicole
Comparsa di croste giallo-brune
Mastite
Vescicole punta del capezzolo
Sintomatologia nel bovino
Localizzazione miocardica
Alterazione del ritmo
di lieve entità o letali
nei giovani Afta apoplettica
Cuore molle, opaco, friabile
Degenerazione ialina o di Zenker
Cuore tigrato
Cuore tigrato
Rottura vescicole nel rumine
Mortalità neonatale
Sintomatologia nel suino
Decorso, manifestazioni e lesioni simili a quelle del
bovino
Diagnosi differenziale da
Stomatite vescicolare (Vesiculovirus)
Esantema vescicolare(Calicivirus)
Malattia vescicolare (Enterovirus)
Lesioni buccali nel Suino
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Lesioni buccali nel Suino
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Lesioni buccali nel Suino
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Lesioni buccali nel Suino
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Vescicola lacerata grugno suino
Lesioni podali nel Suino
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Lesioni podali nel Suino
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Lesioni podali nel Suino
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Lesioni podali suino
Distacco epiteliale piede suino
Distacco unghiello nel suino
Lesioni buccali nell’ovino
immagini del 'Department for Environment Food and Rural Affairs'
Lesioni buccali nell’ovino
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Lesioni podali nell’ovino
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Lesioni podali nell’ovino
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Lesioni podali nell’ovino
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Lesioni buccali e podali nella capra
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Diagnosi
Indagine epidemiologica
Esame clinico
Esame necroscopico
SOSPETTO
Conferma con esami di laboratorio
Identificazione del Tipo di virus
Diagnosi
Raccolta del materiale
Lembi di afte
Linfa vescicolare
Invio al laboratorio precocemente e con misure di sicurezza
Aggiungere glicerina 50%
Congelare
Isolamento del virus su colture cellulari o su topino
neonato
Diagnosi
Identificazione mediante
Fissazione del Complemento
E.L.I.S.A. con anticorpi monoclonali
Biologia molecolare
Ricerca Antigene VIA
Fissazione del Complemento
Profilassi
Sanitaria
Prevenire la comparsa della malattia
Circoscrivere i focolai in atto
Estinguerli precocemente
Abbattimento e distruzione animali
Accurate disinfezioni
Attuare interventi sanitari con celerità e severità
Delimitazione del focolaio (zona infetta)
Zona di protezione (2-5 km)
Zona di sorveglianza (10-15 km)
Profilassi
Immunizzante
Vaccinazione preventiva e generalizzata degli animali
recettivi
generalmente limitato a bovini, ovini e caprini
nei suini limitato in emergenza
Matrice virale ottenuta su BHK21 in sospensione
Vaccini generalmente polivalenti
Virus inattivato con aziridine o agenti simili e conservato
in azoto liquido
adsorbito ad idrossido di alluminio o altri adjuvanti
oleosi
Profilassi
Bovino e Bufalo:
Animali giovani senza anticorpi materni
Prima vaccinazione a 2 settimane di eta
Richiamo dopo 4-6 mesi
Animali giovani con anticorpi materni (o sospetti)
Prima vaccinazione a 4 mesi di età
Richiamo dopo 4-6 mesi
Animali Adulti
Ogni 6 mesi
Profilassi
Pecore, capre, suini
Animali giovani senza anticorpi materni
Prima vaccinazione a 2 settimane di eta
Richiamo dopo 4-6 mesi
Animali giovani con anticorpi materni (o sospetti)
Prima vaccinazione a 2 mesi di età
Richiamo dopo 4-6 mesi
Animali Adulti
Ogni 6 mesi
In aree endemiche si raccomanda una vaccinazione booster
dopo 6 settimane dalla prima vaccinazione
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