Bergelson Swingley 1 - Centro per la Salute del Bambino

E. Bergelson, D. Swingley. At 6-9 months, human infants know the meanings of many
common nouns. Proc. Nat Acad Sci USA 2012 Feb 28;109(9):3253-89
Obiettivi
L’obiettivo dello studio era la valutazione delle conoscenze del significato delle parole su un campione di 33 bambini sani di sei-nove mesi
di età (19 femmine, 14 maschi).
Tipologia del dise- Trial su un campione di 33 bambini sani di sei-nove mesi si età (19
gno-studio/setting femmine, 14 maschi) consistente in due prove basate su un test denominato “vedi mentre ascolti” looking-while listening or language guided
looking”. Durante i test, il bambino sedeva sulle ginocchia del genitore
di fronte ad uno schermo in una stanza insonorizzata. Il genitore aveva
coperti gli occhi con una benda ed indossava delle cuffie acustiche.
Nel primo test (paired picture trial) su uno schermo comparivano due
immagini per volta tra cibo (mela, banana, bottiglia, biscotto, succo,
latte, cucchiaio, yogurt) e/o di parti di corpo (orecchio, occhio, viso,
piede, piedi, capelli, mano, mani, gamba, gambe, bocca, naso) per un
totale di 32 coppie di immagini, mentre il genitore doveva ripetere ad
alta voce una affermazione che veniva suggerita dai ricercatori tramite
le cuffie tra: “Puoi trovare X?”, “Dov’è X?”, “Vedi X?”, “Cerca X!” in linguaggio mammese. Ogni parola veniva testata tre volte (due nel paired picture trial ed una nel scene trials). La misurazione della fissazione dello sguardo del bambino sulle immagini presenti sullo schermo
avveniva tramite un dispositivo computerizzato. Nel secondo test
(scene trials) sullo schermo venivano visualizzate scene in cui comparivano diverse immagini (ad es. un tavolo con diversi tipi di cibo, un
bambino a figura intera, un volto) per un totale di 16 scene.
Campione in
Campione di 33 bambini sani di sei-nove mesi di età (19 femmine, 14
studio
maschi), nati a termine con anamnesi negativa per patologie
dell’orecchio e con esposizione del 75% o più alla lingua inglese
nell’ambiente domestico. I bambini sono stati reclutati per chiamata
diretta, e-mail, lettera o contatto telefonico.
Outcomes
Misurazione della fissazione dello sguardo sull’oggetto presente
misurati
sull’immagine ed evocato dal genitore. I tempi di fissazione dovevano
rientrare tra i 367 ed i 3500 millisecondi (msec) per entrambi i test.
L’intervallo dei 367 msec dalla pronuncia della parola è il tempo richiesto per l’inizio del movimento oculare, mentre sono stati considerati
necessari 3500 msec per completare il possibile riconoscimento
dell’immagine a questa età.
Principali risultati Nell’esecuzione del primo test (paired picture trials) 26 bambini su 33
presentavano una differenza di punteggio significativa (P=0.0005) e
tutti i bambini presentavano una esecuzione del test statisticamente
significativa (p=0.020) per otto paia di oggetti (orecchio-cucchiaio; occhio-biscotto; piedi-latte; capelli-banana; mano-yogurt; gambabottiglia; bocca-mela; naso-succo).
I risultati del secondo test (scene trials) hanno evidenziato una esecuzione con una misurazione statisticamente significativa (p=0.020) in
22 dei 33 bambini, mentre tutti i bambini mostravano una maggiore
fissazione su alcune immagini (viso, occhio e biscotto, tra gli altri).
Conclusioni degli Questo studio dimostra che il bambino già a sei mesi di età è in grado
autori
di associare il suono di una parola pronunciata dal genitore ad una
immagine che rappresenta l’oggetto pronunciato dal genitore. In altre
parole, il bambino a sei mesi di età può afferrare le intenzioni espresse
verbalmente dagli adulti ed imparare il significato delle parole prima
che questa abilità emerga.
Criticità
Questo è il primo studio con questa metodica che coinvolge lattanti di
6-9 mesi di età. I ricercatori non sono in grado di stabilire la “quantità”
di vocabolario recettivo a disposizione del bambino. Alcune fissazioni
dello sguardo sull’immagine associata alla parola pronunciata posso
essere casuali anche se l’analisi statistica di tipo analitico esclude un
bias di questo tipo. Le esperienze linguistiche di ogni singolo bambino
possono essere estremamente variabili già a partire dalla vita fetale
così come nei primi mesi di vita. Sarebbe interessante differenziare i
risultati dei test a seconda dell’esperienza di esposizione alle parole di
ogni singolo bambino nei primi mesi di vita ed allo stato socio economico.
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