CATALOGO ANDY 22-11-2006 15:43 Pagina 1 La Pop des més rêves “Mio carissimo amico, hai ragione in tutto. Tutte le immagini a me care sono state create e viste in reminescenze del passato”. (Andy) CATALOGO ANDY 22-11-2006 15:43 Pagina 2 Art director Guido Pedrini Omar Lamera Testi Ivan Quaroni Progetto grafico copertina: Fabrizio Grigolo & Andy www.fluon.it Impaginazione Luciana Pernicone Valeria Novali Management Thim Veraldi Le fotografie di Andy sono di Paolo Regis studiodartefioretti artecontemporanea Associato a: © Studio d’Arte Marco Fioretti © IKONOS Srl Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo elettronico, meccanico o altro senza autorizzazione scritta dei proprietari dei diritti e dell’editore. Tutti i diritti riservati. L’editore è a disposizione degli aventi diritto per tutto quanto riguarda le fonti iconografiche non individuate. IKONOS Srl Via Carlo Alberto Dalla Chiesa, 10 24048 Treviolo, Bergamo Tel. 035 200515 - Fax 035 201041 [email protected] - www.ikonos.tv CATALOGO ANDY 22-11-2006 15:43 Pagina 3 Ivan Quaroni La Pop des més rêves studiodartefioretti artecontemporanea CATALOGO ANDY 22-11-2006 15:43 La Pop des més rêves Pagina 4 Fin dalla sua comparsa negli anni Sessanta, fu chiaro che l’Arte Pop, con il suo potenziale comunicativo, sarebbe stata qualcosa di più di un semplice movimento artistico. Il suo codice immediato, la sua capacità di riproporre alla coscienza collettiva immagini prelevate dalla cultura di massa avrebbe fatto scuola. Mentre la Pop Art tradizionale, quella di Andy Warhol, Claes Oldenburg, Tom Wesselmann, James Rosenquist e Roy Lichtenstein, veniva archiviata come espressione artistica degli anni del boom economico e dell’ascesa di una nuova cultura consumistica, la sua attitudine a mescolare immagini colte e popolari diventava, invece, un comune denominatore per molti artisti successivi, da Jean Michel Basquiat a Keith Haring, da Ronnie Cutrone ai graffitisti degli anni Ottanta. Senza la Pop Art, mi chiedo se avremmo mai conosciuto le espressioni artistiche legate alla street culture, se avremmo mai assistito alla nascita dell’underground e della lowbrow art, influenzate dai fumetti, dalle subculture dello skate e del surf. La Pop ha squarciato il velo omertoso dell’arte “colta”, ha scardinato il dominio ideologico dei minimalismi e dei concettualismi, aprendo la strada a tutte le espressioni dell’arte popolare. Grazie ad essa, sono arrivati sulla tela i prodotti di consumo, le star di Hollywood, gli idoli del rock, i personaggi dei cartoon, i supereroi dei fumetti, le pin up e le playmate, le automobili e le marche di sigarette, gli uomini politici e i capi di stato. Insomma, grazie ad essa, l’universo intero si è riversato dentro i sacri confini dell’arte, innescando un liberatorio processo d’imbastardimento dei codici e dei linguaggi che prosegue anche oggi. La Pop Art ha fatto capire agli artisti che, da quel momento in avanti, avrebbero potuto mettere nelle loro opere qualsiasi cosa gli fosse passata per la testa: le loro passioni, i loro miti, le loro muse, perfino i loro cantanti preferiti. La Pop ebbe tutti questi meriti, ma fu l’esplosione del Punk a dare la spallata definitiva allo snobismo del sistema dell’arte, consentendo a tanti giovani di esprimere liberamente la propria creatività attraverso la magia combinatoria del Do It Yourself (fattelo da te), che inaugurava sulle fanzine, sui volantini, sui poster e sulle copertine dei dischi un nuovo tipo di arte, basata su collage di immagini fotocopiate e proclami perentori, in un mesh up assolutamente unico di Dadaismo, Situazionismo, Esistenzialismo, Futurismo, Costruttivismo e Bauhaus. L’arte Punk, ammesso che se ne possa parlare in questi termini, ha estremizzato il messaggio della Pop, liberando le energie distruttive che venivano dal basso, dai giovani della working class inglese che frequentavano gli istituti d’arte (The Clash) e si davano appuntamento nei negozi di Malcom McLaren e Vivienne Westwood (Sex Pistols). I semi della grafica punk di Jamie Reid e del Combat Style di Strummer e compagni hanno indelebilmente marcato le generazioni future, gettando le basi per quanto sarebbe successo poi nella scena hardcore californiana, ad esempio con il sodalizio tra Raymond Pettibon e i Black Flag. Eppure, come sostiene il critico musicale Simon Reynolds, a ben vedere quella punk fu una rivoluzione incompleta. Fu invece il movimento post-punk, e segnatamente la cosiddetta New Wave, a proporsi come una vera e propria avanguardia modernista, con un immaginario che “si ricollegava alle avanguardie dell’arte figurativa, all’architettura del Novecento e alla scrittura futuribile di Ballard, Burroghs e Dick”1. 1 4 Rossano Lo Mele, Simon Reynolds. Il signor Post, in Rumore # 177, Ottobre 2006. CATALOGO ANDY 22-11-2006 15:43 Pagina 5 L’intreccio e l’interscambio tra arte contemporanea e musica pop negli anni Ottanta fu la conseguenza di un’attitudine eclettica, ma anche profondamente pop, a mescolare suggestioni e stili di diversa estrazione. Nei primi anni di quel meraviglioso decennio, forse l’ultimo veramente creativo, le frange più avanguardiste del rock si distinguevano per la loro capacità di innestare sulle note di un inedito sound elettrico un apparato visivo altrettanto originale. L’arte traboccava dalle copertine dei dischi e dai manifesti dei concerti. Era già successo nei decenni precedenti, con gli artwork di Andy Warhol per Velvet Underground, Rolling Stones, Paul Anka, con i beatlesiani White Album di Richard Hamilton e Sgt. Pepper’s di Peter Blake, ma questa volta il fenomeno non era isolato. Preannunciate, già nella seconda metà degli anni Settanta, dai i ritratti di Robert Mapplethorpe per le copertine dei dischi di Patty Smith, dai lavori di Robert Frank per i Kraftwerk o di Bruce Weber per Marianne Faithfull, le collaborazioni tra artisti e musicisti negli anni Ottanta sono diventate frequentissime. Ecco allora i dipinti di Don van Vliet per Captain Beefheart, i disegni di Raymond Pettibon per i Black Flag, le foto di Anton Corbijn per gli U2 e per Morrisey, gli scatti di Richard Kern per i Sonic Youth e i graffiti di Keith Haring per Malcom McLaren. E poi, ancora, Robert Rauschenberg per Speaking in Tongues dei Talking Heads (1983), Kenny Sharf per Bouncing Off The Satellite dei B-52’s (1986), H. R. Giger per Koo Koo di Debbie Harry (1981), Gerhard Richter per Daydream Nation dei Sonic Youth (1988), Pierre et Gilles per Disco Rough dei Matematique Modernes (1980), ma anche Herb Ritts per True Blue di Madonna (1986), Irving Penn per Tutu di Miles Davis (1986) e Annie Leibowitz per Born in the USA di Bruce Springsteen (1984). Nello stesso periodo anche in Italia crescevano fruttuose collaborazioni, come quella tra Occhiomagico (alias Giancarlo Maiocchi) e i Matia Bazar, per i quali l’artista realizzò le copertine degli album Parigi, Berlino, Londra (1981) e Aristocratica (1984), il videoclip di Aristocratica e gli allestimenti scenografici dei concerti. Con le postmoderne scenografie del tour Parigi, Berlino, Londra inizia anche la collaborazione tra i Matia Bazar e Alessandro Mendini, che sfocierà poi nel curioso episodio di Architettura sussurrante (1983), una compilation pubblicata su etichetta Ariston su testi dell’illustre architetto. L’ensemble teatrale dei fiorentini Krypton è invece l’artefice dell’incontro tra Alfredo Pirri e i Litfiba per lo spettacolo Eneide (1983-84), mentre nel 1986 ancora Occhiomagico cura la copertina dell’album Il Fiume del waver comasco Garbo. Ecco, questo è il clima culturale, il background da cui prende le mosse, almeno idealmente, l’arte pop di Andy, che procede parallelamente alla sua attività di musicista e compositore, sia come tastierista dei Bluvertigo che come solista. Se si vuole trovare un origine al pop fluorescente e levigato di Andy, senza insistere troppo sulle evidenti ascendenze warholiane (quale artista neopop non ne è stato influenzato?), bisogna risalire proprio a quei formidabili anni. Anni in cui, come scrisse Pier Vittorio Tondelli nel suo Un weekend postmoderno (1990), “la giovanile ed eclettica fauna del ‘postmoderno di mezzo mischia e confonde immagini, atteggiamenti e toni con la prerogativa non già di sconfessarsi ciclicamente nel passaggio da un look all’altro, quanto piuttosto di trova5 CATALOGO ANDY 22-11-2006 15:43 Pagina 6 re un’inedita vitalità espressiva proprio nel fluttuare delle combinazioni e nell’attraversamento dei detriti vestimentali”2. Già, perché, dimenticavo di dire, negli Ottanta l’arte non stava solo sulle copertine dei dischi e sui manifesti, ma contaminava anche l’abbigliamento, il make up, insomma il look. Una brutta parola inglese, per fortuna passata di moda, che indicava il modo di vestire e di truccarsi, ma soprattutto di “sentire” e di vivere la contemporaneità. Il merito di quel decennio fu di portare l’arte nella vita quotidiana di molti giovani. E così, tramite le suggestioni visive dei gruppi pop e new wave, l’arte conquistava nuovi spazi nella vita quotidiana attraverso l’abbigliamento, il maquillage e persino il modo di comportarsi. Qui nasce la sensibilità di Andy, qui si formano i suoi gusti musicali, ma anche artistici. Il Pop di Andy, infatti, non ha niente a che vedere con le tendenze contemporanee del New Pop. È lontanissimo sia dal Pop Surrealism di Mark Ryden e Marion Peck, sia dallo snobismo intellettuale del New Folk di Marcel Dzama e Jules De Balincourt. Non ha nulla a che vedere nemmeno con l’immaginario Superflat di Takashi Murakami e Yoshitomo Nara, in bilico tra tradizione figurativa giapponese e cultura manga. Andy ha mutuato da Warhol il gusto di ritrarre musicisti e personaggi dello star system, icone sacre ed eroi dei cartoon, stilisti e top model, ma il suo stile è piuttosto il risultato diretto degli influssi della grafica glamour targata eighties. Diplomatosi proprio in illustrazione e grafica pubblicitaria all’Accademia di Arti Applicate di Milano, Andy non ignora di certo le splendide tavole di Patrick Nagel, autore, tra l’altro, dell’indimenticabile copertina di Rio dei Duran Duran (1982). I suoi toni piatti, quasi illustrativi, le pose dei suoi soggetti, certi primi piani di modelle o di personaggi della tv vengono da quel tipo d’impostazione, mentre i colori sparati, quegli acrilici fluorescenti che sembrano illuminare la tela come fosse un light box, quelli sono il segno inconfondibile della sua sigla stilistica, nata da un perfetto incrocio tra le cromie di Keith Haring e i toni pastello di Fiorucci. La luminosità elettrica dei quadri di Andy, giocata sul contrasto tra colori primari, è forse alla base anche del rapporto d’elezione, poi sfociato in molteplici collaborazioni, con l’ex neofuturista Marco Lodola, che proprio sulla luce ha fondato la sua fortuna d’artista. Nei lavori di Andy c’è tutto il suo mondo, tutto il suo immaginario, un distillato purissimo di arte, musica e spettacolo. Come ha scritto Red Ronnie, i suoi quadri “sono storie sintetizzate in uno scatto fotografico”. Ma le sue “istantanee” sono distanti mille miglia dalla realtà, immerse in un universo di teatralità e trasformismo, in cui si addensano grumi di fiabe futuribili, sprazzi malinconici e decadenti rêverie in salsa acida. Ecco allora i ritratti saturi della new wave e dell’avant-pop, dai Joy Divsion ai Kraftwerk, da Robert Smith ai Devo e poi Nico senza Velvet Underground, Sid Vicious senza Sex Pistols e, ancora, i Kiss, Madonna, Diamanda Galas, Kurt Cobain, Michael Jackson e David Bowie, quest’ultimo dipinto in tutte le versioni, da quella glam di Aladdin Sane a quella berlinese di Low. Ma non c’è solo la mitologia rock nei dipinti di Andy. C’è anche la nostalgia per i cartoni ani2 6 Pier Vittorio Tondelli, Un weekend postmoderno. Cronache dagli anni ottanta, pag 196, 1996, Bompiani, Milano. CATALOGO ANDY 22-11-2006 15:43 Pagina 7 mati dell’infanzia, quelli made in Japan come Capitain Harlock e Goldrake e quelli francesi come Asterix e i Barbapapà; ci sono divi dell’arte come Dalì e Warhol e del cinema come Marilyn e la Bardot; ci sono top model come Kate Moss e Linda Evangelista e Vip come Lady D e Condolezza Rice. E poi, tra i Gesù psichedelici e le Madonne pop, spuntano i tributi alla femminilità giapponese, alle Geishe che sembrano uscite dalle pagine dei romanzi di Yukio Mishima e Yasunari Kawabata. Anche se, in realtà, viene il sospetto che queste Madame Butterfly siano il frutto di un Japonisme di maniera, di una fascinazione culturale che proprio negli anni Ottanta attraversava non solo la musica (prima i Japan, poi David Sylvian con la complicità di Ryuichi Sakamoto), ma perfino il cinema. Basti pensare all’ambiguo lirismo di Furyo. Merry Christmas Mr. Lawrence (in verità girato dal giapponese Nagisa Oshima, ma con una produzione anglo-nippo-neozelandese) o al bellissimo thriller di Ridley Scott, Black Rain - Pioggia sporca. Insomma l’universo pittorico di Andy è affollato di suggestioni e citazioni ben precise, come i dati di una carta d’identità, anzi come la mappatura di un DNA, capace di rivelare i tratti genetici dell’artista. Per questo, qualunque cosa faccia, si tratti di quadri o di complementi d’arredo, di parati ornamentali o di manichini da sartoria, di pianoforti o di pannelli pubblicitari, la sua opera ha sempre il merito di rivelare nient’altro che la sua personalità. Una personalità, si dirà, un po’ teatrale, troppo sofisticata, quasi snaturata, in una parola artefatta, cioè “fatta ad arte”. Ma d’altronde, scriveva Oscar Wilde, "Essere naturali è solo una posa, e la più irritante che io conosca”. 7 CATALOGO ANDY 22-11-2006 15:43 Pagina 8 CATALOGO ANDY 22-11-2006 15:43 Pagina 9 Foto: Paolo Regis CATALOGO ANDY 22-11-2006 15:43 Pagina 10 lady mix, 2006 Acrilico fluo su tela, cm 140 x 140 10 CATALOGO ANDY 22-11-2006 15:43 Pagina 11 11 CATALOGO ANDY 22-11-2006 15:43 Pagina 12 psichegenius, 2006 Acrilico fluo su tela, cm 140 x 140 12 CATALOGO ANDY 22-11-2006 15:43 Pagina 13 13 CATALOGO ANDY 22-11-2006 15:43 Pagina 14 ride on a trip, 2006 Acrilico fluo su tela, cm 140 x 200 14 CATALOGO ANDY 22-11-2006 15:43 Pagina 15 15 CATALOGO ANDY 22-11-2006 15:43 Pagina 16 trifase, 2006 Acrilico fluo su tela, cm 100 x 300 16 CATALOGO ANDY 22-11-2006 15:43 Pagina 17 17 CATALOGO ANDY 22-11-2006 15:43 Pagina 18 retroletto, 2006 Acrilico fluo su tela, cm 70 x 140 18 CATALOGO ANDY 22-11-2006 15:43 Pagina 19 19 CATALOGO ANDY 22-11-2006 15:43 Pagina 20 sidvicious, 2006 Acrilico fluo su tela, cm 100 x 100 20 CATALOGO ANDY 22-11-2006 15:43 Pagina 21 21 CATALOGO ANDY 22-11-2006 15:43 Pagina 22 pet shop boys, 2006 Acrilico fluo su tela, cm 50 x 40 22 CATALOGO ANDY 22-11-2006 15:43 Pagina 23 23 CATALOGO ANDY 22-11-2006 15:43 Pagina 24 low, 2006 Acrilico fluo su tela, cm 100 x 70 24 CATALOGO ANDY 22-11-2006 15:43 Pagina 25 25 CATALOGO ANDY 22-11-2006 15:43 Pagina 26 marylink, 2006 Acrilico fluo su tela, cm 120 x 120 26 CATALOGO ANDY 22-11-2006 15:43 Pagina 27 27 CATALOGO ANDY 22-11-2006 15:43 Pagina 28 “80”, 2006 Acrilico fluo su tela, cm 100 x 100 28 CATALOGO ANDY 22-11-2006 15:44 Pagina 29 29 CATALOGO ANDY 22-11-2006 15:44 Pagina 30 ava, 2006 Acrilico fluo su tela, cm 70 x 50 30 CATALOGO ANDY 22-11-2006 15:44 Pagina 31 31 CATALOGO ANDY 22-11-2006 15:44 Pagina 32 heidi lemar, 2006 Acrilico fluo su tela, cm 140 x 100 32 CATALOGO ANDY 22-11-2006 15:44 Pagina 33 33 CATALOGO ANDY 22-11-2006 15:44 Pagina 34 love in a mirror, 2006 Acrilico fluo su tela, cm 140 x 140 34 CATALOGO ANDY 22-11-2006 15:44 Pagina 35 35 CATALOGO ANDY 22-11-2006 15:44 Pagina 36 geisha gold, 2006 Acrilico fluo e foglia d’oro su tela, cm ø 100 36 CATALOGO ANDY 22-11-2006 15:44 Pagina 37 37 CATALOGO ANDY 22-11-2006 15:44 Pagina 38 avril, 2006 Acrilico fluo su tela, cm 50 x 40 mini loren, 2006 Acrilico fluo su tela, cm 40 x 30 minilolita, 2006 Acrilico fluo su tela, cm 40 x 40 38 CATALOGO ANDY 22-11-2006 15:44 Pagina 39 39 CATALOGO ANDY 22-11-2006 15:44 Pagina 40 intimità, 2006 Acrilico fluo su tela, cm 70 x 50 40 CATALOGO ANDY 22-11-2006 15:44 Pagina 41 41 CATALOGO ANDY 22-11-2006 15:44 Pagina 42 addicted, 2006 Acrilico fluo su tela, cm 100 x 100 42 CATALOGO ANDY 22-11-2006 15:44 Pagina 43 43 CATALOGO ANDY 22-11-2006 15:44 Pagina 44 royalfamily, 2006 Acrilico fluo su tela, cm 100 x 100 44 CATALOGO ANDY 22-11-2006 15:44 Pagina 45 45 CATALOGO ANDY 22-11-2006 15:44 Pagina 46 gold-rake, 2006 Acrilico fluo e foglia d’oro su tela, cm 50 x 50 46 CATALOGO ANDY 22-11-2006 15:44 Pagina 47 47 CATALOGO ANDY 22-11-2006 15:44 Pagina 48 the best pirat, 2006 Acrilico fluo su tela, cm 100 x 100 48 CATALOGO ANDY 22-11-2006 15:44 Pagina 49 49 CATALOGO ANDY 22-11-2006 15:44 Pagina 50 rosaspinata gold, 2006 (tratta da un immagine di Fabrizio Grigolo) Acrilico fluo e foglia d’oro su tela, cm 80 x 40 50 CATALOGO ANDY 22-11-2006 15:44 Pagina 51 51 CATALOGO ANDY 22-11-2006 15:44 Pagina 52 memories, 2006 Acrilico fluo su tela, cm 100 x 100 CATALOGO ANDY 22-11-2006 15:44 Pagina 53 53 CATALOGO ANDY 22-11-2006 videogame, 2006 Acrilico fluo 54 15:44 Pagina 54 CATALOGO ANDY 22-11-2006 15:44 Pagina 55 55 CATALOGO ANDY 22-11-2006 popguitar, 2006 Acrilico fluo 56 15:44 Pagina 56 CATALOGO ANDY 22-11-2006 15:44 Pagina 57 57 CATALOGO ANDY 22-11-2006 15:44 chaiselongue, 2006 Acrilico fluo 58 Pagina 58 CATALOGO ANDY 22-11-2006 15:44 Pagina 59 59 CATALOGO ANDY 22-11-2006 Biografia 60 15:44 Pagina 60 Andy nasce a Monza nel 1971. Dopo le scuole dell'obbligo si diploma all'Istituto d'arte di Monza. Si specializza nel ramo della grafica pubblicitaria e dell'illustrazione presso l'Accademia delle Arti Applicate a Milano. Contemporaneamente sviluppa la sua attenzione nei confronti della musica, studia il saxofono, i sintetizzatori (tastiere) collaborando a un progetto musicale chiamato Bluvertigo, una band capitanata da Morgan (voce, basso e piano), supportata da Sergio Carnevale (batteria) e Livio Magnini (chitarra), che propone al mercato italiano un suono anglofilo basato sulla commistione tra elettronico e suonato, applicato a diversi "generi musicali". Dopo anni di tournee, apparizioni televisive e implicazioni discografiche Andy si propone oggi in diversi ruoli, cercando di unire diverse forme di espressione dipinge grandi quadri fluorescenti su tela, compone colonne sonore per la danza contemporanea e il teatro, mixa la musica new wave degli anni ‘80 nei club o le piazze come dj. s'inventa copresentatore di due programmi di MTV. Il tutto sotto lo stesso punto di vista "il reset (spegnersi e riaccendersi)", ovvero il suo concetto ideale, grado zero della creatività posto ad esplorare contesti diversi da contaminare. Oltre alle mostre personali, collettive e nei club, oggi la sua pittura viene applicata e commissionata in ambiti aziendali, come il settore della moda o quello pubblicitario. CATALOGO ANDY 22-11-2006 15:44 Pagina 61 61 CATALOGO ANDY 22-11-2006 15:44 Pagina 62 COLLETTIVE MOSTRE NEI CLUB 2002/2005 OPEN ART CAFE, Lissone (MI) MODENA MUSIC CENTER, Modena COMPAGNIA SOGNATORI E VIAGGIATORI, Milano VINILE, Bassano del Grappa BRESCIA MUSIC ART - Palazzo Bonoris, Brescia CAFFE MIRO’, Reggio Emilia MUSICHE SENZA SUONO - Museo Revoltella, Trieste GOLF CLUB, Parma BRESCIA MUSIC ART - Palazzo Bonoris, Brescia VILLA DAL POZZO, Grisignano (VI) CONTAMINANDOSI - Galleria Bembo Asolo, Treviso MOTION, Zingonia (BG) COLLETTIVA - Galleria Cesare Manzo, Pescara BLACKOUT, Roma SINESTESIE - Fondazione Maimeri Palazzo Durini, Milano (ospite di marco lodola) CASANOVA, Venezia LODOLANDY - Palazzo Ducale, Sassuolo (MO) MAISON D’ESPANA, Milano LODOLANDY - Galleria Costa Rino, Casalemonferrato (NO) ROCCA SI SAN FELICE, S. Felice sul Panaro MO) COLLETTIVA - Galleria Barbavara, Milano ZOO BIZARRE, Sanremo “poesis” - Galleria Civica, Monza JABARI CAFE, Sesto Calende (VA) “young-art” - Asta presso Cartiere Vannucci, Milano ROCCA DI MONTEFIORE, Montefiore (CE) 2004 “riparte” presso Starhotel, Genova FRIDA CAFE, Milano 2005 “artour-o” presso Starhotel, Firenze CAFE 900, Modena “lodolandy 100%”, Finalmarina PLASTIC, Milano “lodolandy 100%”, Pietrasanta VOX, Nonantola (MO) “artverona2006” presso MyOwnGallery LA MOSCA BIANCA, Ventimiglia “Arte Padova2006” presso MissArtGallery CIRCUS BEAT, Brescia “sahngai art fair2006”, Shangai (Cina) LE MIRAGE, Arezzo 1997 1999 2000 2001 2002 2003 2006 ZENZERO, Bari CAFFE’ DALI, Pavia PERSONALI IL COLLE, Alseno (PC) 2001 “galleria marconi”, Cupra Marittima (AP) GASOLINE, Milano 2002 “tubes music station”, Legnano FIORIOSCURI, Milano 2003 “villa ormond“, Sanremo IL CALICANTO, Arona (VA) “galleria nuovo segno”, Forlì 2004 “galleria ellequadro documenti”, Genova “galleria san bartolomeo”, Salsomaggiore Terme 2005 “borsa caffè“, Mantova “east west gallery”, Milano “worldwideartistsgallery”, Roma 2006 “Galleria del Palazzo”, Firenze “excalibur Gallery”, Solcio di Lesa (Stresa) “hotel meridien”, Principato di Monaco ANOMALIA CLUB, Prato CENTRARTI, San Marino CATALOGO ANDY 22-11-2006 15:44 Pagina 63 Indice lady mix pag. 11 psichegenius pag. 13 Ride on a trip pag. 15 trifase pag. 17 retroletto pag. 19 sidvicious pag. 21 pet shop boys pag. 23 low pag. 25 marylink pag. 26 “80“ pag. 29 Ava pag. 31 Heidi lemar pag. 33 Love in a mirror pag. 35 Geisha gold pag. 37 avril pag. 39 mini loren pag. 39 minilolita pag. 39 intimità pag. 41 Addicted pag. 43 royalfamily pag. 45 Gold-rake pag. 47 The best pirat pag. 49 memories pag. 51 Rosaspinata gold (tratta da un immagine di Fabrizio Grigolo) pag. 53 Videogame pag. 55 popguitar pag. 57 chaiselongue pag. 59 CATALOGO ANDY 22-11-2006 15:44 Pagina 64 studiodartefioretti artecontemporanea SEDE ESPOSITIVA c/o “IKONOS - CENTRO LE FONTANE” Via Carlo Alberto Dalla Chiesa, 10 - 24048 Treviolo (BG) SEDE GALLERIA Via S. Giovanni, 14 - 24121 Bergamo Tel. 035 22 45 93 email: [email protected] www.studiodartefioretti.it