La crisi delle poleis e l'ascesa della Macedonia La guerra del Peloponneso (431-405 a.c) Cause profonde del conflitto: antica rivalità tra Ioni (ateniesi) e Dori (spartani) Diversità dei modelli politici (oligarchia vs democrazia) Politica imperialistica ateniese Opposti interessi economici Vessazione di Atene sugli alleati della lega di Delo Motivo occasionale: La città di Corinto (alleata spartana) viene penalizzata nel traffico mercantile a favore di Corfù (alleata ateniese) La prima fase della guerra (431-421) finisce con un nulla di fatto, muoiono uomini e le casse delle poleis si svuotano ma non prevale nessuna delle due leghe: viene firmata la pace di Nicia, che dovrebbe durare 50 anni ● ● Nel 429 a.c. durante un epidemia di peste causata da un assedio spartano morì Pericle. Gli successe qualche anno dopo suo nipote Alcibiade, democratico, che ripropose la necessità della guerra. Il piano era attaccare le colonie avversarie in Magna Grecia: ma partita la spedizione (413 a.c.) Alcibiade fu richiamato in patria, accusato di blasfemia. Perso il suo comandante la flotta ateniese a Siracusa subì una gravissima sconfitta, dopo la quale Atene non riuscirà più a riprendersi e tornare all'antico splendore. Nel 406 a.c. La sconfitta definitiva sull'Egospontami. La lega di Delo venne sciolta e gli spartani imposero ad Atene un governo oligarchico, detto il governo dei 30 tiranni. Tale governo fu rovesciato dai democratici ateniesi in pochi anni ma la città rimase sempre fortemente indebolita. Fate clic per aggiungere un titolo L'egemonia di Tebe e la crisi delle poleis ● ● Intanto in Persia Ciro il giovane tentava di subentrare al trono del fratello con la forza e chiese a Sparta aiuto militare (401 a.c). Sparta glielo inviò ma Ciro perse e il fratello Ataserse si vendicò dei greci cominciando nuovamente a tartassare le poleis dell' Asia minore. Le poleis chiesero aiuto e Sparta lo mandò, l'esercito spartano stava vincendo ma Ateserse, approfittando dell'odio che molte poleis nutrivano verso Sparta per i regimi tirannaci che aveva imposto, creò in Grecia una lega di poleis antispartane. ● ● ● Questa lega dichiarò guerra a Sparta e nel 386 a.c. la vinse. Tuttavia i greci non avevano fatto i conti con l'oste, la Persia, che impose (pace di Antalcida) che le città dell'Asia minore tornassero sotto l'impero persiano e che le città greche venissero controllate da “Sparta” che, battuta, era ormai solo una portavoce della volontà persiana. Solo la città di Tebe non si assoggettò a queste condizioni: si ribello a Sparta e vinse ma la sua egemonia durò solo dal 371 al 362 a.c. Poiché era troppo povera e non seppe allearsi con le altre poleis: la fine della libertà della Grecia Classica è definitiva, le poleis si erano autodistrutte in guerre fratricide. La Macedonia di Filippo II ● ● ● In Macedonia si parlava un dialetto greco, ma i greci li consideravano barbari perchè non erano organizzati in poleis ma in una monarchia assoluta. Il re Filippo II (359-336 a.c.) aveva visto le profonde divisioni greche e ne volle approfittare: occupò prima la Tracia e poi la penisola Calcidica. Nel 338 a.c a Cheronea, in Beozia, sconfisse definitivamente i Greci, che si vedevano per la prima volta uniti, ma senza più libertà. Per ingraziarsi il favore delle poleis organizzò una guerra contro l'antico nemico, i persiani, ma poco prima di partire per la spedizione, fu ucciso. ● Qual era il segreto di tante rapide vittorie macedoni? Filippo era stato prigioniero a Tebe e li aveva imparato le più fini tecniche di combattimento in campo: non solo, tornato in patria le aveva perfezionate in uno strumento di morte che fino alla falange romana non avrà nemici. LA falange macedone. La ● ● ● ● ● Costituita di 16 file di 100 opliti: ogni oplita teneva una lancia lunga dai 5 ai 6 metri secondo il tipo schema a porcospino: quando il un soldato della fila precedente cadeva, quello dietro ne prendeva il posto abbassando la lancia.