Una malattia devastante sta uccidendo gli alberi di

La fine
succo
d’arancia
BIOLOGIA VEGETALE
del
In breve
Una malattia devastante sta
uccidendo gli alberi di agrumi
dalla Florida alla California
La psilla asiatica degli agrumi, un insetto grande come un
moscerino, ha diffuso negli agrumeti americani una malattia
vegetale mortale, detta huanglongbing. I primi tentativi di arginarla
sono falliti, e oggi rappresenta una seria minaccia per il settore
degli agrumi negli Stati Uniti.
La huanglongbing è provocata da batteri della specie
Candidatus Liberibacter, contenuti nelle ghiandole salivari delle
psille asiatiche degli agrumi. I batteri si infiltrano nel sistema
circolatorio delle piante, provocando blocchi che sconvolgono il
flusso di sostanze nutritive dalle foglie alle radici.
Per rallentare la huanglongbing gli scienziati hanno adottato
molti metodi, tra cui l’importazione dall’Asia di vespe che si
nutrono di psille. Nel lungo periodo la soluzione migliore potrebbe
essere una modifica genetica, che però richiederà un percorso
lungo e costoso per essere approvata a livello normativo e
accettata dal pubblico.
Flagello dilagante: la psilla asiatica degli agrumi, un insetto invasivo, sta diffondendo batteri
mortali negli agrumeti in tutto il mondo, lasciando frutti malformati e acerbi.
72 Le Scienze
540 agosto 2013
Fotografie di Grant Delin
di Anna Kuchment
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Le Scienze 73
U
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2
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4
n giorno del 2005, poco prima che l’uragano Katrina colpisse la Florida e deva­
stasse New Orleans, Susan Halbert si trovava di fronte a un albero di pomelo in
un’azienda agricola nei dintorni di Miami. Nell’aspetto dell’albero c’era qual­
cosa che non andava. Sembrava denutrito: aveva poche foglie, e i suoi frut­
ti, agrumi grandi come meloni, erano deformi. Eppure tutte le altre piante nel
giardino crescevano rigogliose, e la persona che se ne occupava aveva applicato con cura al pomelo
un nuovo strato di fertilizzante. «Si vedeva che sapeva come coltivare le piante», racconta Halbert, en­
tomologa presso il Florida Department of Agriculture and Consumer Services (FDACS).
Halbert esaminò l’albero come un detective sulla scena di un
delitto, eliminando via via tutte le diagnosi che riusciva a imma­
ginare. Escluse il marciume radicale, provocato da un fungo, per­
ché l’albero non mostrava nessuno dei tipici sintomi di deperi­
mento. Quindi considerò una malattia virale nota come «tristezza
degli agrumi», che colpisce gli alberi sottoposti a innesto. (Spes­
so i coltivatori di agrumi non piantano i semi, ma inseriscono un
ramo di un albero nella corteccia di un altro.) Ma il pomelo non
aveva subito innesti. Infine, Halbert arrivò all’ultimo nome della
lista, la malattia degli agrumi più devastante al mondo: la huang­
longbing, che in cinese significa «malattia del drago giallo».
La huanglongbing, detta anche HLB o «inverdimento degli
agrumi», si era diffusa lentamente in India, Cina, Indonesia e Su­
dafrica, e proprio l’anno prima era apparsa in Brasile. Uccide gli
alberi ostruendone il sistema circolatorio e rendendo i frutti defor­
mi e amari. È opera di batteri che si nascondono nelle ghiandole
salivari di un piccolo insetto alato, la psilla asiatica degli agrumi,
che inietta il germe nelle piante mentre beve la linfa dalle loro fo­
glie. Non si conoscono cure: non c’è nessun pesticida in grado di
uccidere le psille in quantità sufficiente, nessun trattamento effi­
cace per la malattia.
Preoccupata, Halbert tagliò alcuni rami e li portò al suo labo­
ratorio per eseguire dei test. In pochi giorni ebbe la conferma dei
suoi sospetti: l’inverdimento degli agrumi era arrivato al cuore
dell’industria americana del succo d’arancia.
Halbert diede l’allarme. Scienziati e coltivatori reagirono adot­
tando misure di ogni tipo per arginare la malattia: sradicarono le
piante infette, spruzzarono pesticidi in abbondanza, circondarono
74 Le Scienze
interi vivai con schermi protettivi e importarono vespe asiatiche
che si nutrono di psille. I ricercatori cominciarono a iniettare anti­
biotici nel tronco degli alberi e a cercare geni resistenti da inseri­
re negli aranci. Ma la huanglongbing continua a diffondersi. Negli
ultimi otto anni ha infettato oltre metà degli agrumi della Flori­
da, e tra il 2006 e il 2011 è costata allo Stato 4,54 miliardi di dol­
lari e oltre 8200 posti di lavoro. «Nel giro di cinque anni il succo
d’arancia della Florida potrebbe essere solo un ricordo», dichiara J.
Glenn Morris, direttore dell’Emerging Pathogens Institute all’Uni­
versità della Florida.
Successivamente alla scoperta di Halbert, la malattia ha attra­
versato Georgia, South Carolina, Louisiana e Texas. La scorsa pri­
mavera è stata individuata a Los Angeles. A novembre gli ispetto­
ri hanno trovato le prime psille, che possono annunciare l’arrivo
della malattia, negli aranceti commerciali della California. Se gli
scienziati non scopriranno il modo di fermarla, l’epidemia potreb­
be mettere in ginocchio l’industria statunitense degli agrumi.
Ecco la psilla
Per arrivare all’ufficio di Halbert a Gainesville, in Florida, i vi­
sitatori passano da un’area di ricevimento in cui si trovano teche
di vetro con colonie di vespe e tarantole vive. Proprio di fronte a
questa sala c’è la collezione statale di artropodi della Florida: cir­
ca 9 milioni di insetti, essiccati e fissati in bassi cassetti di legno,
dentro alti armadi in metallo che riempiono diverse stanze. Co­
me entomologa della FDACS Division of Plant Industry, Halbert
usa questa collezione per aiutare a identificare le decine di inset­
ti che gli ispettori statali raccolgono da prodotti agricoli e pian­
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Sotto osservazione. La psilla asiatica degli agrumi si sistema sulle piante tenendo la parte posteriore alzata a 45° (1). Le ninfe di psilla
secernono melata (2). Una tossina salivare emessa anche dalle psille sane può deformare le foglie (3). In un campo di prova gli alberi crescono
all’interno di protezioni a prova di psilla (4).
te in vaso, immergono in fiale di vetro piene di alcool e spedisco­
no in piccole buste gialle, che si accumulano in un vassoio sulla
sua scrivania.
Halbert, un’ultrasessantenne con i capelli raccolti in uno chi­
gnon, potrebbe sembrare una gentile bibliotecaria. Ma diventa
una guerriera quando bisogna affrontare i parassiti che minaccia­
no il settore agricolo della Florida, che vale molti miliardi di dol­
lari. Halbert è una degli otto entomologi dello stato e una dei due
specializzati negli emitteri, cioè gli insetti come afidi, cicaline e
psille che bevono il succo delle piante. Il suo compito principa­
le consiste nell’avvertire dell’arrivo di nuovi parassiti i coltivatori
e le autorità. «Il mio lavoro è tenere d’occhio la situazione, sapere
quali pericoli ci sono in giro», spiega Halbert.
E sta tenendo d’occhio l’inverdimento fin dalla metà degli an­
ni novanta, quando venne a sapere per la prima volta da alcuni
colleghi della devastazione provocata da questa malattia in Suda­
frica. Nel giugno 1998, quando stava esaminando alberi di agru­
mi nella contea di Palm Beach, fu la prima a individuare una psil­
la negli Stati Uniti. La riconobbe dal suo tratto caratteristico: tiene
la parte posteriore rialzata con un angolo di 45 gradi.
Col senno di poi, Halbert dice che avrebbe dovuto preoccuparsi
di più per questa scoperta. D’altra parte il Brasile conviveva con
le psille fin dagli anni quaranta, e nel 1998 non si era ancora ve­
rificato nemmeno un caso di inverdimento. Così, insieme ai suoi
colleghi decise di osservare e aspettare. Tornarono a Palm Beach
con un team di ispettori e si sparpagliarono in auto in tutte le di­
rezioni per vedere fin dove si fossero diffusi i parassiti. Armati di
bastoni e vassoi bianchi di plastica, Halbert e colleghi andarono
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a caccia di psille: una volta trovati arbusti e alberi di agrumi, li
percuotevano e contavano quante ne cadevano nel vassoio. Sco­
prirono che erano sempre meno numerose man mano che ci si
allontanava dalla contea di Palm Beach, fino a scomparire. L’infe­
stazione sembrava circoscritta a un tratto di un centinaio di chi­
lometri di costa, e nessuno degli insetti esaminati risultò positivo
alla huanglongbing.
Era un ottimo segno, ma Halbert e colleghi continuarono a cer­
care i sintomi dell’inverdimento, esaminando periodicamente le
psille e gli alberi. Nel 2005 decise di eseguire indagini più am­
pie, spingendosi in quartieri dove vivevano persone provenienti
da zone infestate dall’inverdimento. E fu nel giardino di una don­
na taiwanese a Miami che trovò l’albero di pomelo malato. «Fu
un’altra giornata davvero brutta», racconta.
Quando Halbert ne confermò la presenza, la malattia si era già
diffusa a una velocità devastante, soprattutto a causa della straor­
dinaria fecondità delle psille: nel suo mese di vita, ogni femmina
depone fino a 800 uova e il risultato sono popolazioni che posso­
no superare i 40.000 insetti per ciascun albero di arance. Con un
tale numero di insetti che saltano e volano qua e là, anche i pesti­
cidi con un’efficacia del 99 per cento lasciano molti superstiti. E si
è scoperto che una delle piante su cui la psilla asiatica degli agru­
mi banchetta più volentieri è un cespuglio estremamente diffuso,
la murraia, che veniva coltivato a Miami, venduto nei vivai e nei
grandi discount in tutta la Florida e trasportato via nave, offrendo
alle psille facili metodi di viaggio.
Potrebbe aver contribuito anche la stagione di uragani letali in
Florida. I venti di Katrina e di altre tempeste tropicali potrebbero
Le Scienze 75
COME FUNZIONA
aver sospinto le psille più in là di quanto sarebbero state in grado
di arrivare da sole, e indebolito gli alberi, rendendoli più vulnera­
bili alle infezioni.
E negli Stati Uniti la psilla asiatica degli agrumi, essendo una
specie invasiva, non ha predatori autoctoni specializzati, perciò
può proliferare rapidamente. Questa situazione spinse gli entomo­
logi a cercare un insetto in grado di devastare le psille, proprio co­
me queste avevano devastato i frutteti.
76 Le Scienze
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Un meccanismo devastante
La malattia: la
huanglongbing sarebbe
provocata da tre batteri
del genere Candidatus
Liberibacter, anche
se questa relazione
non è stata ancora
dimostrata in modo
inconfutabile. I tre
batteri sono: C.
Liberibacter asiaticus,
il più frequente,
diffuso negli Stati Uniti, C.
Liberibacter africanus, rilevato
principalmente in Sudafrica,
e C. Liberibacter americanus,
presente soprattutto in Brasile.
La huanglongbing (HLB) è una tra le più devastanti malattie degli agrumi. Le psille
asiatiche degli agrumi, piccoli insetti alati, trasmettono i batteri che provocano la
huanglongbing quando bevono la linfa dalle foglie delle piante. Gli ispettori hanno
trovato le psille asiatiche degli agrumi negli Stati Uniti per la prima volta nel 1998
e la huanglongbing nel 2005, in entrambi i casi in Florida.
Il vettore: le psille asiatiche degli agrumi
Le psille depongono le uova su germogli e foglie quando emergono dalle gemme. Le ninfe
appena nate, senza ali, si nutrono esclusivamente di queste parti morbide. Quando le psille,
in qualunque stadio, bevono la linfa dalle foglie della pianta, possono trasmettere l’HLB dalle
ghiandole salivari. Le piante infette possono a loro volta trasmettere l’HLB alle psille.
Psilla asiatica
degli agrumi
Floema
Vespa parassita
I batteri infettano il
floema, il sistema
circolatorio che
trasporta gli zuccheri
dalla canopia
dell’albero alle radici,
provocando così delle
ostruzioni.
Xilema
Un tentativo di contrattacco
Illustrazione di Cherie Sinnen
parte dell’uomo. Le psille depongono le uova sui germogli teneri
appena sbocciati sugli alberi, il nutrimento migliore per le ninfe.
Grazie all’irrigazione e all’uso di fertilizzanti, gli alberi di agrumi
crescono e germogliano rapidamente, creando un buffet stuzzi­
cante per le psille di tutte le età.
Perché le vespe, note come Tamarixia radiata, possano so­
pravvivere nella California centrale, dove si trova gran parte de­
gli agrumeti dello Stato, le due regioni dovrebbero avere un clima
simile. Mark inserì nel suo software i dati di confronto tra i climi,
Arrivano le vespe
e scoprì che sia nel Punjab sia in California le regioni di coltiva­
In una calda giornata dell’estate scorsa, Mark e Christina Hod­ zione degli agrumi abbinano estati calde e secche a inverni freschi
dle noleggiarono una berlina Ford bianca, e guidarono da casa lo­ e nebbiosi: una corrispondenza perfetta. Quindi, come per volere
ro a Riverside, California, fino a Los Angeles. Sul sedile posteriore del destino, scoprì che il vicecancelliere della principale universi­
c’era un piccolo frigobox Rubbermaid blu, al cui interno un pac­ tà agricola del Punjab si era laureato all’Università della Califor­
chetto di ghiaccio e mezza dozzina di fiale contenevano vespe che nia a Riverside. «All’improvviso si spalancarono porte che ritene­
si nutrivano di goccioline di miele. Mentre Mark guidava, Christi­ vo incredibilmente difficili da aprire», racconta Mark. All’inizio
na sfogliava una serie di documenti con i dati sui siti di ricerca che del 2011 si recò in Pakistan con Christina per imparare quanto più
possibile su T. radiata.
avrebbero visitato.
Importare vespe dal Pakistan non è facile. Mark, che collabora
Dopo la Florida, la California è il secondo maggior produtto­
re di agrumi negli Stati Uniti. La maggior parte delle arance della con il California Department of Food and Agriculture, ottenne un
Florida è spremuta per produrre succo, mentre quelle che si con­ permesso dallo USDA (United States Department of Agriculture) e
sumano intere sono per lo più californiane. Quando nel 2008 fu allevò le vespe in quarantena per garantire che gli insetti in arrivo
fossero privi di malattie. Inoltre trascorse mesi a
trovata la prima psilla asiatica degli agrumi nel­
Non ci sono
testare la gamma di ospiti della T. radiata – con­
la contea di San Diego, la priorità dello Stato di­
trapponendola alle psille locali sulle loro piante
venne tenere lontani gli insetti dai frutteti com­
pesticidi
locali e agli insetti benefici che attaccano le pian­
merciali più a nord, nella California centrale. Si
in grado
te dannose – per assicurare che non si nutrisse di
cominciarono a spruzzare insetticidi a San Die­
flora e fauna locali della California o non vani­
go, ma presto le psille si diffusero a Los Angeles
di uccidere
ficasse gli sforzi per il controllo biologico delle
e continuarono a spostarsi lungo la costa. Serviva
le psille
piante infestanti. Infine, insieme a Christina, alle­
un nuovo piano.
stì una complessa sequenza di gabbie dentro una
Gli Hoddle sono due entomologi dell’Università
in quantità
serie di laboratori di quarantena a Riverside, per
della California a Riverside, esperti di specie inva­
sufficiente né
permettere alle vespe di moltiplicarsi ai danni del­
sive. Poco dopo la scoperta della prima psilla asia­
trattamenti
le psille asiatiche che infestavano i piccoli albe­
tica degli agrumi nello Stato, Mark lesse un artico­
lo scritto nel 1927 da alcuni scienziati nel Punjab.
per la malattia ri diDalagrumi.
dicembre 2011 gli Hoddle hanno liberato
Gli autori descrivevano gli effetti dell’inverdimen­
to in termini inequivocabili («Capita non di rado di vedere frutteti, migliaia di vespe T. radiata in oltre cento siti a Los Angeles, Ri­
un tempo rigogliosi, ridotti a piantagioni improduttive di scheletri verside e nelle contee di Orange e San Bernardino. In quel gior­
di alberi rinsecchiti») e riferivano che una specie di vespa parassita no d’estate stavano visitando alcuni siti nell’area di Los Ange­
locale era in grado di uccidere il 95 per cento delle psille. «Queste les dove erano state liberate le vespe per verificare il progresso
dei parassiti. «Questa è guerriglia urbana», disse Mark dal sedile di
vespe potrebbero prosperare in California?» si chiese Mark.
Aveva senso che il nemico naturale della psilla asiatica degli guida. Nonostante il caldo, lui e Christina erano vestiti con cami­
agrumi vivesse nell’Asia meridionale, probabile luogo d’origine cie a maniche lunghe e pantaloni lunghi, cioè l’abbigliamento che
dell’insetto, ma quando, dove e come si siano incontrati la huan­ indossano sul campo per proteggersi dal sole.
Anche se la psilla asiatica degli agrumi è stata individuata per
glongbing, le psille e gli agrumi non è ancora chiaro. Si è pensa­
to a lungo che il genere Citrus si fosse evoluto in Cina, ma recenti la prima volta a San Diego, sembra che si sia spostata più rapida­
ricerche suggeriscono invece che sarebbe comparso prima in Au­ mente attraverso Los Angeles. Qui gli alberi di limone e lime sono
stralasia, circa 35 milioni di anni fa, per poi diffondersi in Asia. molto popolari, e c’è gente che li porta attraverso il confine con il
Il genere dei batteri che si ritiene provochino la huanglongbing, Messico o li nasconde in valigia nei voli di ritorno dall’Asia. Il ra­
il Candidatus Liberibacter («Candidatus» indica che gli scienzia­ mo di un limone infettato può essere innestato facilmente su un
ti non ne sono sicuri, perché i batteri non sono mai stati coltiva­ albero di lime o pomelo, e la pianta produrrà entrambe le varie­
ti), potrebbe essersi evoluto in Africa ed essere stato trasmesso agli tà di frutta. Una volta arrivate a Los Angeles le psille si sono ri­
agrumi da una specie imparentata solo negli ultimi 500 anni, a prodotte freneticamente su questi alberi da giardino, proprio come
giudicare dalla virulenza della malattia. (Se gli agrumi e la huan­ era successo in Florida.
Il California Department of Food and Agriculture aveva comin­
glongbing si fossero incontrati prima, gli agrumi avrebbero ormai
ciato a spruzzare pesticidi a Los Angeles per controllare le psille ed
sviluppato una resistenza, oppure si sarebbero già estinti.)
Beattie sospetta che questo salto sia avvenuto in Africa, quan­ evitare che si diffondessero, ma presto questa fatica si rivelò inuti­
do una psilla degli agrumi trasferì i batteri a un arancio o a un le. Basta uno sguardo ai dati del censimento per capire quale fosse
mandarino importato, poi spedito in India nell’ambito del com­ il problema. Degli oltre 3 milioni di abitazioni di Los Angeles, nel
mercio coloniale. Ha dato un contributo anche la coltivazione da 2010 circa il 40 per cento aveva almeno un albero di agrumi, il che
Dato che negli Stati Uniti le psille asiatiche
degli agrumi non hanno predatori
autoctoni specializzati, gli
entomologi hanno importato
dall’Asia una piccola vespa
parassita, la Tamarixia
radiata. Secondo studi
eseguiti in laboratorio,
ogni vespa è in grado di
uccidere centinaia di
psille bevendone il
sangue e deponendo
le uova dentro di loro.
Dalle uova si
sviluppano le larve,
che alla fine
mangiano le psille
dall’interno.
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Le ostruzioni tolgono nutrimento
alle radici, che non assorbono più
correttamente dal suolo le sostanze nutritive
da rimandare alla canopia dell’albero: questo
sistema circolatorio è detto xilema.
Il risultato:
le piante muoiono
L’HLB può apparire come una
mancanza di sostanze nutritive. I
sintomi comprendono foglie ingiallite e
macchiate, e frutti malformati, piccoli,
verdi e amari che cadono
prematuramente.
Le Scienze 77
COME SI DIFFONDE
Come un globetrotter letale
è riuscito a fare il giro del mondo
«Da quando gli agrumi sono stati identificati per la prima volta come frutti commestibili con buone qualità nutritive, si sono spostati insieme all’uomo, e anche ai loro parassiti e malattie», ha scritto Tim R. Gottwald dello USDA in un articolo del 2010. È la storia della huanglongbing, detta anche inverdimento degli agrumi, che fu scoperta per la prima volta in India nel XVIII secolo e oggi minaccia le regioni di produzione degli agrumi in tutto il mondo.
USA
Cina
India
Principali paesi
produttori di agrumi
Grandi produttori
di arance
Altri produttori
di arance
Produttori di altri agrumi
Indonesia
Brasile
Huanglongbing
Dove semina distruzione
Dove si attende il peggio
Da dove viene?
La psilla asiatica degli agrumi è presente in
Brasile, il maggior produttore mondiale di
arance, fin dagli anni quaranta, ma l’HLB è stata
rilevata solo nel 2004. La psilla potrebbe essersi
diffusa in Florida passando dai Caraibi, e in
California dal Messico.
Il bacino del Mediterraneo, con grandi produttori
di agrumi come Spagna, Italia e Turchia, è una
delle poche regioni ancora libere da psille e HLB.
I batteri ritenuti la causa dell’HLB, appartenenti
al genere Candidatus Liberibacter, potrebbero
essersi evoluti in Africa, ma molto probabilmente
hanno cominciato ad attaccare gli agrumi solo
negli ultimi 500 anni, grazie alla psilla e al
commercio globale di arance e altri agrumi.
78 Le Scienze
C’erano buone notizie: le vespe, anche se a malapena visibi­
li date le loro dimensioni millimetriche, avevano seminato morte
e distruzione. Sostanzialmente una femmina di vespa uccide una
psilla deponendole un uovo nell’addome. Quando l’uovo si apre,
la larva di vespa – che ha l’aspetto di un bruco tozzo – comincia
a scavare nell’addome della ninfa, divorandone l’interno nel giro
di una settimana, finché non resta altro che un involucro. «Si ri­
duce a un guscio», spiega Mark. La larva di vespa si chiude den­
tro l’involucro producendo una seta che lo attacca saldamente al­
la foglia. Quindi tesse il bozzolo, ne riemerge da adulta ed esegue
un piccolo foro in cima all’involucro della psilla per uscirne. Chri­
stina e Mark osservarono sul cespuglio parecchi involucri di psil­
le ormai svuotati.
Le vespe distruggono le psille anche in un altro modo, che
Mark definisce «un bonus». Stando sopra il dorso di una psilla,
una femmina di vespa la punge ripetutamente con l’ovopositore
e poi ne beve il sangue. «Il trauma è sufficiente a uccidere le psil­
le asiatiche degli agrumi», spiega. Con questo potente abbinamen­
to di tecniche assassine, una sola vespa può uccidere centinaia di
psille. Prima di andarsene gli Hoddle hanno appeso alla pianta del
curry qualche altra fiala, aprendone il coperchio per consentire al­
le vespe di uscire e cominciare la caccia.
Secondo una valutazione degli Hoddle aggiornata allo scorso
dicembre, le vespe che hanno liberato si sono affermate stabil­
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Mappa di XNR Productions; fonti: Citrus Fruit: Fresh and Processed: Annual Statistics 2012, della U.N. Food and Agriculture
Organization (produzione di agrumi); Citrus Huanglongbing (Greening) Disease, in «Invasive Species Compendium», del
Center for Agricultural Bioscience International, 2013 www.cabi.org/isc (malattia HLB)
Diffusa
Presente
significa dover intervenire in circa 1,2 milioni di proprietà. I trat­
tamenti hanno durata limitata, da una settimana a qualche mese,
e poi vanno ripetuti. Entro lo scorso ottobre lo Stato aveva trattato
46.941 proprietà, cioè il 4 per cento, per un costo di 4,7 milioni di
dollari, ovvero 100 dollari ciascuna. «È facile capire perché questa
opzione sia diventata presto impraticabile», spiega Mark. Una volta
sospesi gli interventi con i pesticidi da parte dello Stato a Los An­
geles, gli Hoddle e le loro vespe ebbero via libera.
Gli Hoddle si fermarono nel parcheggio di un hotel ad Azu­
sa, un quartiere operaio di Los Angeles, e presero il frigobox. Ave­
vano trovato il sito esaminando i dati statali sul numero di psil­
le catturate con le trappole di carta moschicida sparse in tutta
Los Angeles. In questo giardino erano particolarmente numero­
se. Christina si diresse verso una «pianta del curry» (un cespuglio
imparentato con gli agrumi) in fondo al parcheggio. Ne esaminò
le foglie verde brillante e subito individuò grandi ammassi di psil­
la in tutti gli stadi del ciclo vitale. Alle estremità dei rami, disse­
minate sulle gemme appena sbocciate, si vedevano uova di colore
giallastro-arancione, ninfe biancastre senza ali e adulti a chiazze
marroni che saltavano e strisciavano qua e là. Tre settimane prima
gli Hoddle avevano liberato qualche decina di vespe su alcuni al­
beri di limone dall’altra parte del parcheggio e volevano vedere se
le vespe erano arrivate fino a questo cespuglio; questo avrebbe di­
mostrato che le vespe stavano cominciando a proliferare.
maturamente. Tuttavia, nessuno sa quanto durerà la sua fortuna.
«Quando piantavamo un albero pensavamo che sarebbe rimasto
per generazioni – spiega Willis – mentre oggi molti pensano: “So­
no fortunato se arriva a 10 o 15 anni”».
Gli studi pubblicati finora non sono riusciti a dimostrare che
i programmi di nutrizione come quello di Boyd portino dei be­
nefici. «Non si può risolvere tutto con i fertilizzanti», afferma
Tim R. Gottwald, epidemiologo presso lo USDA. Insieme con va­
La strada migliore
ri colleghi, ha pubblicato studi controllati secondo cui i program­
La Florida ha cominciato a impegnarsi nel controllo biologico mi di nutrizione potenziati non hanno alcun effetto sulla salu­
prima della California. Lo Stato liberò il suo primo gruppo di ve­ te degli alberi, la qualità o la quantità della frutta. Anzi, sostiene
spe parassite nel 1999, e a partire da quest’anno prevede di libe­ Gottwald, possono essere dannosi perché nascondono i sintomi e
rarne altri milioni, provenienti da Pakistan, Vietnam e Cina, nelle trasformano gli alberi in diffusori del contagio.
La Southern Gardens Citrus, un’azienda agricola vicina che
aree urbane dove ha smesso di spruzzare pesticidi. (La Florida, ri­
spetto alla Valle Centrale della California, ha un clima più simile a fornisce il succo d’arancia ai marchi più noti, ha intrapreso un’al­
tra strada. Rick Kress, il presidente, spiega che la Southern Gar­
quello del Vietnam.)
Alcuni coltivatori della Florida hanno adottato un altro meto­ dens sta sostituendo oltre 650.000 alberi infettati – un quarto di
do, più controverso: aiutare gli alberi a convivere con la malattia. quelli che possiede – con alberi sani provenienti dai vivai, coltiva­
C. Liberibacter invade il sistema circolatorio di una pianta, bloc­ ti all’interno di protezioni a prova di psilla. Gli addetti continua­
cando il passaggio di zuccheri e altre sostanze nutritive dalle fo­ no a verificare se nei frutteti si manifestano i sintomi dell’inver­
glie alle radici. «Se le radici soffrono, non riescono ad assorbire e a dimento, sebbene gli alberi possano incubare C. Liberibacter per
spostare con efficienza i micronutrienti e le altre sostanze dal ter­ mesi o anni prima che i batteri comincino a comparire nei test di
laboratorio o a provocare sintomi visibili, il che
reno alle foglie, quindi abbiamo un effetto com­
Le soluzioni
rende difficile debellare la malattia. E se da un la­
binato», spiega Philip Stansly, entomologo pres­
to Kress ha ridotto la frequenza delle infezioni nei
so l’Institute of Food and Agricultural Sciences
migliori
suoi alberi, dall’altro ha visto un aumento dei co­
dell’Università della Florida.
potrebbero
sti tra il 40 e il 50 per cento.
Molti coltivatori in Florida hanno reagito som­
Gli scienziati stanno cercando freneticamen­
ministrando agli alberi sostanze nutritive supple­
derivare dalle
te nuovi approcci. Alcuni studi hanno dimostra­
mentari, spruzzandole sulle foglie. «Si può para­
modifiche
to che somministrare penicillina agli aranci infet­
gonare all’AIDS», afferma Tim Willis, coltivatore
di agrumi di terza generazione e manager della genetiche, e due tati, attraverso le radici e con iniezioni nel tronco,
aiutarli a superare i sintomi e sviluppare ra­
McKinnon Corporation a Winter Garden, Flori­
tecnologie sono può
dici più forti. Nel 2011 Jim Graham, dell’Universi­
da, che gestisce un frutteto. «Oggi si mantengono
già in via
tà della Florida, ha scoperto che il solfato di rame,
in vita per anni persone con una malattia deva­
un battericida, ha un effetto analogo. Il solfato
stante. Perché non fare altrettanto con un albero
di sviluppo
di rame potrebbe superare le restrizioni dell’EPA
di arance?». Ancora prima che la psilla arrivasse
in Florida, Willis e Maury Boyd, presidente della McKinnon, ave­ (Environmental Protection Agency) più facilmente della penicil­
vano preparato per i loro alberi un programma di nutrizione che lina, perché non si usa per trattare gli esseri umani. Ma le piante
Stansly definisce «lussuoso come una Cadillac»: somministrava­ dovrebbero ricevere iniezioni per il resto della vita, a un costo po­
no alle piante la maggior quantità possibile di manganese, zin­ tenzialmente proibitivo.
Le soluzioni migliori nel lungo periodo potrebbero derivare
co e boro. Con l’arrivo dell’HLB i fitopatologi consigliarono ai col­
tivatori di sradicare tutti gli alberi infetti. Ma quando la malattia dalle modifiche genetiche. Erik Mirkov, fitopatologo alla Texas
fu scoperta in Florida era ormai così diffusa che questo interven­ A&M University, ha trasferito due geni dagli spinaci agli albe­
to avrebbe potuto far fallire Boyd e Willis. «Questi alberi mi hanno ri di agrumi, rendendoli così resistenti alla huanglongbing. Alcu­
sempre dato da vivere – spiega Willis – e hanno pagato l’universi­ ni ricercatori della Cornell University stanno sviluppando alberi
di agrumi che respingerebbero le psille asiatiche, e alla fine le due
tà di mio figlio. Non posso arrendermi».
Quindi la McKinnon potenziò il suo programma di nutrizio­ tecnologie si potrebbero combinare. Entrambi i progetti sono fi­
ne e si unì ad altri coltivatori per organizzare un sistema di ap­ nanziati dalla Southern Gardens, che ha speso 6 milioni di dollari
plicazione periodica e coordinata dei pesticidi. Quando Boyd e in ricerca per debellare l’inverdimento degli agrumi. Ma il percor­
Willis si rifiutarono di sradicare gli alberi, gli esperti dissero lo­ so verso l’approvazione legale dei prodotti geneticamente modifi­
ro che quelle piante sarebbero morte entro cinque anni. Ma do­ cati e la loro accettazione da parte del pubblico è lungo e costoso.
po sette anni ci sono ancora, e non sembra che il loro rendimen­ Molti temono che non si riesca ad arrivare in tempo per salvare
l’industria. Come dice Halbert, «ci serve qualcosa che non abbia­
to sia diminuito.
Lo scorso novembre Willis attraversò con il pickup i suoi frut­ mo ancora immaginato».
n
teti per un controllo di routine. Gli alberi erano rigogliosi e cari­
chi di arance Hamlin – una varietà primaticcia raccolta tra la fine
p e r a p p r ofo n di r e
dell’autunno e l’inizio dell’inverno – gialle, grandi e mature. An­
che se quasi il 100 per cento dei suoi alberi erano affetti da huang­ Oranges. J. McPhee. Farrar, Straus and Giroux, 1967.
longbing, solo poche foglie e alberi presentavano i classici segni Current Epidemiological Understanding of Citrus Huanglongbing. T.R. Gottwald
della malattia: foglie a macchie e frutti verdi, caduti a terra pre­ in «Annual Review of Phytopathology», Vol. 48, pp. 119-139, settembre 2010.
mente nel 40 per cento circa dei punti di rilascio in California, e si
stanno diffondendo verso nuove zone infestate dalle psille, a vol­
te a parecchi chilometri di distanza. Tuttavia le vespe non risol­
veranno il problema. «Non sarà una soluzione infallibile», spiega
Mark. «Credo che se riusciremo a ottenere un’efficacia del 30 per
cento ridurremo la pressione demografica in quelle aree urbane, e
quindi la velocità della diffusione».
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